VERONA-EMPOLI
13 i confronti tra le due squadre con i toscani in vantaggio per 7 vittorie a 5, l'unico pareggio risale addirittura al 1947 (in Serie B finì 1 a 1 con gol scaligero di tale MANGOLINI).
Molto in là nel tempo anche l'ultima vittoria gialloblù, è dell'88 ed è 'griffata' Preben LARSEN ELKJAER... E' ora di ripetersi!
Gli avversari di Venerdì hanno cambiato quattro volte allenatore partendo e ritornando all'ex attaccante gialloblù Alfredo AGLIETTI (73 presenze e 18 gol dal '97 al 2001) ma in questa travagliata stagione, passando pure per un mercato invernale piuttosto 'ricco', non hanno mai convinto appieno finendo invischiati nella zona playout, e si che davanti la coppia TAVANO-MACCARONE sulla carta si annunciava come una tra le più forti della cadetteria...
QUI VERONA
Squalificato ABBATE e fuori causa BJELANOVIĆ: Il croato è uscito malconcio dall'ultima gara dell'HELLAS allo 'Scida' ed un’ecografia al polpaccio ha evidenziato un leggero risentimento muscolare con un piccolo versamento ematico; in terapia con gli azzurri non ci sarà...
Probabile il rientro dal primo momento di FERRARI al centro dell'attacco, a meno che il mister non decida di dare qualche possibilità in più a PICHLMANN in questo finale di campionato...
QUI EMPOLI
Squalificato il centrocampista LAZZARI.
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DICONO
CANGI «Si gioca nel nostro stadio, di fronte a tifosi che ci amano e l’occasione è di quelle da sfruttare. Mancano sei partite alla fine, ma quella contro l’Empoli sarà una gara fondamentale. A questo punto, anche alla luce della classifica, abbiamo la possibilità di lottare fino in fondo per un obiettivo importante quale la promozione diretta. Lontano da casa ultimamente siamo stati protagonisti in negativo, perché qualche passo falso c’è stato. Abbiamo, tuttavia, sempre ribadito tra le mura amiche la nostra forza e anche contro i toscani dovremo fare lo stesso. Non sarà facile, perché affronteremo una squadra che non va sottovalutata. L’Empoli ha iniziato la stagione con ben altri obiettivi e si trova ora a dover lottare per uscire dalla zona play-out. Questa è una squadra importante, con elementi d'esperienza dalle grandi qualità, forse da categoria superiore. Vogliamo ottenere il massimo, ma per farlo dobbiamo dare il massimo noi per primi, con la determinazione di sempre» HellasVerona.it
MANDORLINI «Contro un Empoli affamato di punti sarà fondamentale mantenere la massima concentrazione perchè avremo di fronte una squadra che rispetto al potenziale non merita la posizione di classifica che ha. Sul nostro cammino incontreremo un’avversaria che farà di tutto per fare punti e lottare per centrare la salvezza. È una lunga maratona che si avvia alla conclusione, con una certa bagarre per le prime posizioni che tuttavia non deve riguardarci. Pensiamo soltanto a noi e a ribadire la nostra forza sul campo».
Con così poche partite da disputare da qui al 27 maggio, i margini d’errore sono ridotti al minimo. «È così, di fatto. Dobbiamo dimostrare di essere squadra con una nuova prestazione positiva tra le mura amiche, cosa che da un po’ ci riesce bene. Siamo nella fase cruciale del nostro cammino e dobbiamo lottare per ottenere il massimo ogni volta. Assenze? Qualche pedina non sarà a disposizione: Bjelanovic sta eseguendo terapie, mentre Abbate è indisponibile perchè squalificato. Non sono preoccupato, vantiamo un gruppo importante, con giocatori di qualità che in qualsiasi situazione sanno farsi trovare pronti. Inoltre ci aspetta un trittico di partite in appena otto giorni; c’è da giocare, recuperare e tornare immediatamente in campo. Questo presuppone la disponibilità di tutti nel momento» HellasVerona.it
Parla Beniamino VIGNOLA doppio ex di VERONA ed EMPOLI «Adesso conta il risultato, bisogna cercare di recuperare i punti lasciati a Brescia e soprattutto a Crotone, l'unica partita in fondo che il Verona ha perso male. L'Hellas è arrivato bene fin qui. Sanno quel che devono fare. Da quel che ascolto alla radio, vedo in tv e leggo sui giornali attraverso commenti e interviste capisco che il Verona è fatto da gente umile, pratica, convinta di poter arrivare a destinazione. Merito soprattutto dello zoccolo duro formato un anno e mezzo fa. Il Verona ha in mano ottime carte per centrare l'obiettivo, possibilmente senza passare dai playoff. Stavolta chi arriva da dietro sarà avvantaggiato. Le prime mai come stavolta hanno speso tante energie».
L'Hellas segna pochissimo su calcio piazzato, ci vorrebbe uno come lei? «L'ho notato, questa è una freccia che sarebe meglio avere. Basti vedere quel che è successo a Brescia col gol di Cordova. Un giocatore bravo nelle punizioni qualche punto te lo assicura sempre».
A proposito di punti, in trasferta non ne sono arrivati molti ultimamente? «Se posso muovere al Verona una critica, ma assolutamente positiva, direi che in certe partite fuori casa si poteva anche ragionare per il punto. A volte è importante anche solo muovere la classifica, ma evidentemente Mandorlini vuole giocare sempre per vincere. A fine stagione però qualche conticino lo puoi anche fare, anche perchè non mi sembra che le altre stiano benissimo. E in un campionato lungo come la B vince chi ha più regolarità» LArena.it
AGLIETTI tecnico dell'EMPOLI ricorda con piacere gli anni al 'Binti' «Mi emozionerò, questo è sicuro. Non posso dimenticare anni meravigliosi, il campionato vinto con Prandelli e quel gran calcio che sapevamo offrire. Siamo stati dei precursori, adesso in tanti giocano come quel Verona»
Come giocherà l'Empoli al Bentegodi? «Impostare una partita a viso aperto è un grosso rischio contro un avversario così. Cercheremo di impostare una gara intelligente, cercando di mettere in difficoltà il Verona senza mai perdere le distanze e rimanendo sempre corti, attenti e concentrati. Sperando che basti, ma sarà durissima» LArena.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA
CHAMPIONS LEAGUE: La prima finalista è il CHELSEA di DI MATTEO che dopo aver vinto a Londra va ad imporre il parggio al Camp Nou ai fortissimi balugrana. 'Flop' MESSI che sbaglia il rigore del possibile sorpasso! Nell'altra semifinale le 'merengues' illudono i tifosi spagnoli con la doppietta iniziale di Cristiano RONALDO poi ROBBEN segna il rigore che porta i tedeschi ai supplementari e ai rigori dove il BAYERN sbaglia meno: ecco la finale inaspettata CHELSEA-BAYERN MONACO!
SERIE B: Nel recupero della 34^ giornata contro la REGGINA al TORINO basta un gol di GLIK (segnato 19 giorni fa...)
RASSEGNA STAMPA
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Ferrari pronto a tornare al centro dell'attacco
26.04.2012 07:57 di Federico Errante
Fonte: hellas1903.it
Nicola Ferrari è pronto a riprendersi la maglia. Quella messa in discussione ad inizio campionato con l'arrivo di Bjelanovic, quella riconquistata a suon di prestazioni che ne hanno esaltato le sue capacità di creare spazi in attacco, portare via avversari, lottare su ogni pallone e difenderlo. Magari poi perdere la lucidità, ogni tanto, in zona gol, ma pazienza, non gli si può chiedere anche questo.
Fondamentale nel magico finale dello scorso anno, Nicola ha rifiatato a Crotone (entrando solo nel finale) dove, come nella precedente gara interna col Bari, non è partito titolare a vantaggio di Sasa Bjelanovic.
Ha sinora totalizzato 34 presenze e 2549 minuti giocati, una marea, anche per un fisicaccio come il suo, che ne ha risentito.
Ciò detto, data l'assenza forzata del croato, sarà ora chiamato a tornare dal primo minuto (salvo una sorpresa Pichlmann), stringendo i denti e magari facendo lievitare la quota 5 delle sue reti stagionali. Ferrari ha già, più volte, saputo stupire ed essere decisivo, e può tornare farlo proprio ora, quando in molti lo credono già fisicamente "bollito" dalle tante presenze accumulate.
FONTE: TuttoB.com
mercoledì, aprile 25th, 2012 | Posted by Orru
Verona-Empoli, ESCLUSIVO/ Ultimo successo scaligero firmato Elkjaer, quello toscano invece è firmato Francesco Lodi
Verona e Empoli si affronteranno per la 14^volta nella loro storia allo stadio Bentegodi. Il bilancio è favorevole ai toscani, con 7 vittorie, 1 pareggio e 6 sconfitte.
L’unico pareggio risale alla stagione 1947 e la partita finì 1-1. L’ultimo successo degli scaligeri, invece, risale alla stagione 1987/1988, ben 24 anni fa. Era il 3 gennaio 1988 e in Serie A, un gol del indimenticato danese Elkjaer diede il successo per 1-0 all’Hellas. Per quanto riguarda l’ultima affermazione degli azzurri, parliamo dell’ultimo incontro in generale disputato nello stadio veronese e un gol di Francesco Lodi diede i tre punti all’allora squadra allenata da Somma nel 2004/2005.
Nell’anticipo della 37^giornata dell’attuale campionato cadetto, Verona e Empoli giocheranno per obiettivi diversi, i primo per la promozione in Serie A e i secondi per la salvezza. Visti i precedenti, però, non ci stupiremmo se ci fosse un risultato a sorpresa…
di Marco Orrù
mercoledì, aprile 25th, 2012 | Posted by Orru
Empoli, Aglietti: ”Verona perdonami, ma devo batterti”
L’allenatore dell’Empoli Alfredo Aglietti ha legato la sua carriera da giocatore soprattutto a due squadre, la Reggina e il Verona, verso fine anni ’90. Con la sua squadra attuale, venerdì tornerà al Bentegodi dopo tanti anni per sfidare il club gialloblù, ora allenato da Mandorlini. Al quotidiano locale ‘L’Arena’ ha voluto raccontare la sua carriera veronese e il momento attuale del suo Empoli: ”Credo che mi emozionerò nel ricordare quegli anni con mister Prandelli in panchina. Giocavamo un grande calcio, così come ora lo gioca il Verona attuale. Momentaneamente siamo in una grave situazione di classifica e ci giochiamo tanto nel prossimo match. So che anche l’Hellas si deve riscattare dopo la sconfitta di Crotone e non sarà facile. Noi però abbiamo bisogno dei tre punti, abbiamo poco da perdere. E’ stata una stagione disgraziata che ha radici da inizio anno, quando ci siamo messi a sbandierare obiettivi non alla nostra portata. Al Bentegodi c’è una grande atmosfera, loro hanno giocatori pericolosi come Gomez, Hallfredsson e Tachtsidis. Speriamo di fare qualche punto qui e giocarci la salvezza nei prossimi scontri diretti che ci aspettano.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Hellas all'assalto dell'Empoli, la A non aspetta
CACCIA AL TREDICI. Dopo la sconfitta con il Crotone, i gialloblù devono affrontare al Bentegodi la squadra allenata da Aglietti. «Attenzione, la classifica è bugiarda». E Mandorlini pensa al presidente «L'operazione è andata bene, questa è la nostra grande vittoria Lo aspettiamo in campo con noi»
27/04/2012
Riparte la corsa dell'Hellas verso la serie A. Sei partite ancora da giocare, un secondo posto da difendere. Il Torino ha quattro punti di vantaggio, difficile pensare di riprenderlo, Pescara e Sassuolo sono alle spalle, i biancazzurri sono tornati sotto dopo la sconfitta dei gialloblù in quel di Crotone. Ma il Verona torna al Bentegodi, ha già vinto dodici partite consecutive in casa, se batte anche l'Empoli può fare tredici. «Vogliamo vincere davanti alla nostra gente - ammette Mandorlini - non possiamo sbagliare partita se vogliamo restare agganciati al treno che porta in serie A. È un treno che non aspetta i ritardari». Si gioca questa sera in anticipo, il calcio d'inizio alle 21, subito dopo la sfida tra Brescia e Sassuolo. Rafael e compagni andranno in campo conoscendo il risultato di una rivale importante nella corsa alla promozione e, in caso di vittoria, potranno mandare un messaggio forte a tutto il campionato.
L'Empoli, però, non può concedersi il lusso di regalare punti preziosi ai gialloblù, i toscani di Aglietti sono scivolati verso il fondo della classifica, in una posizione molto pericolosa. La sfida con il Verona può diventare una partita da «ultima spiaggia». Un pericolo in più per Mandorlini. «Tutte le partite sono difficili - sottolinea il tecnico - e il valore dell'Empoli non rispecchia la classifica. Dobbiamo prepararla bene, come sempre abbiamo fatto, i nostri avversari sono in lotta per non retrocedere, avranno tantissimi stimoli». L'allenatore tiene alta la guardia, non vuole cali di tensione. «Nella testa si pensa solo all'Empoli - aggiunge - una squadra che ha valori tecnici importanti. Ho visto il dvd, la sconfitta con il Modena è arrivata in modo rocambolesco. Quindi massimo rispetto per i toscani, sempre consapevoli della nostra forza». La promozione diretta in A non è solo un sogno. «In questo momento ci sono tante incognite - spiega Mandorlini -. Non so se già tutto è scritto. Attendiamo anche il verdetto sulla partita tra Padova e Torino, magari arrivano delle sorprese. Comunque sono contento del nostro campionato, di quello che stanno facendo i ragazzi. Nel ritorno abbiamo fatto gli stessi punti dell'andata, siamo sempre qui, non molliamo».
Crotone è già dimenticato ma fischi e cori offensivi hanno lasciato il segno. «Difficile combattere contro l'ignoranza - taglia corto Mandorlini - ormai ci siamo abituati e dobbiamo essere più forti di tutto. Comunque una cosa è chiara: fuori dobbiamo fare meglio». Bjelanovic ha un problema al polpaccio e non sarà della partita, così come Abbate fermato per una giornata dal giudice sportivo. Al centro della difesa dovrebbe tornare Mareco a far coppia con Maietta, sulla destra scalpita Cangi, a sinistra solito ballottaggio tra Scaglia e Pugliese. In mezzo ancora Tachtsidis e Hallfredsson, in avanti toccherà a Ferrari prendere il posto di Bjelanovic. «Tre partite in otto giorni - sottolinea Mandorlini - ci sarà spazio per tutti. è impossibile giocare sempre novanta minuti». Grande attenzione alla partita ma un pensiero speciale per il presidente Martinelli. «Andremo in campo per portare a casa tre punti e sappiamo che così lo facciamo felice - conclude Mandorlini - ma la nostra vittoria più bella è sapere che l'intervento è andata bene. Aspettiamo in campo il nostro presidente al più presto».
Luca Mantovani
«I play off? Non ci pensiamo»
IL PERSONAGGIO. Squalificato Abbate, Francesco Cangi tornerà da titolare sulla fascia destra
«Possiamo centrare la promozione diretta Abbiamo tre gare in casa, dobbiamo vincerle tutte»
27/04/2012
Non c'è Abbate. Tocca a Cangi. Francesco è pronto. E ha animo guerriero. Sentite qua: «I play off? Proprio non ci penso. Siamo ancora in una posizione di classifica che ci autorizza a pensare in grande. Padroni del nostro destino e convinti di poter centrare l'obbiettivo più importante». Vuole la serie A. Vogliono tutti la serie A. Per Verona, per l'Hellas, per i tifosi, per il presidente Martinelli. Cangi partirà a destra. Occhio all'Empoli. Arrabbiato, affamato, tutt'altro che scoraggiato. «Non facciamoci ingannare dalla loro posizione di classifica – sottolinea il difensore -. Affronteremo un avversario che dispone di grandi valori tecnici. Poi, un campionato può andarti anche male. E se parti per conquistare i playoff, ma ti trovi in zona retrocessione, magari ti diventa più difficile giocare.
Detto questo: tra noi e loro ci sono molti punti di differenza. Vuol dire che abbiamo fatto molto bene e che possiamo giocarcela alla grande. Con rispetto, certo. Ma consapevoli che al Bentegodi siamo una squadra da record, una grande squadra». L'Empoli è già stato sconfitto all'andata. «Mi ricordo però- ammette Cangi – la rete messa a segno da Tavano. Davvero una grande giocata. Non puoi lasciare spazio nemmeno per un secondo ad un giocatore che dispone delle sue qualità». Se finisse oggi il campionato, la squadra toscana si troverebbe a spareggiare con il Vicenza. Se finisse oggi il campionato, il Verona salirebbe in A. «Dobbiamo convincerci – spiega ancora il difensore – che trasformare il nostro sogno in realtà è possibile. Le altre sono ancora dietro. Tocca a loro inseguire. E se facciamo il nostro dovere fino in fondo, tutto è possibile. Ripenso anche a come abbiamo chiuso il girone d'andata. Riuscimmo a battere tutte le squadre che adesso ci aspettano da qui al termine del campionato. Mi rendo conto che la situazione è cambiata e che l'atteggiamento degli avversari nei turni finali del torneo può essere diverso.
Senza paura, però, possiamo affrontare tutto e tutti». Idee chiare? Chiarissime. «Dobbiamo schiacciare la testa all'Empoli. Siamo in casa. Tocca a noi fare la partita. Non possiamo alimentare le loro speranze. I tre punti contano tantissimo». Autostima e voglia di arrivare. Serve toccare anche questi tasti per gonfiare il petto e provare a restare in scia del Torino. «Dobbiamo lasciarci alle spalle le difficoltà incontrate in trasferta. Questa è un'altra partita. E in casa nostra è tutta un'altra storia. In più anche chi lotta con noi per la A non ha guadagnato un granchè. Sono lì, non ci hanno superato. E faremo di tutto per tenerci stretta questa posizione. Ne abbiamo tre ancora in casa. Bene, dobbiamo fare tre su tre, e vincerle tutte. Perché sognare è bello. Ma se il sogno diventa realtà non è meglio per tutti?»
S.A.
«Regalerei Platini all'Hellas, con lui si volerebbe in A»
I CONSIGLI DI UN AMICO. Ha esordito a Verona, ha giocato nell'Empoli
Vignola spinge in alto la squadra di Mandorlini «Ha fatto un grande campionato, manca qualche gol su punizione, Michel potrebbe fare la differenza»
26/04/2012
Ha cominciato al Verona, ha chiuso con l'Empoli. Dopo la Juve, dopo scudetti e trofei, vice di Michel Platini ma anche molto di più. Beniamino Vignola adesso il calcio lo vede da lontano, sempre a Verona, dagli uffici della sua azienda che vende e sostituisce vetri per auto. Altro mondo, altra vita. Il pallone viene dopo, ma la classe è sempre quella. Anche solo a parole. Non aveva neanche vent'anni quando esordì, il 7 gennaio 1979, in serie A con l'Hellas. «A Perugia, con Ciccio Mascetti a fianco. Mi fece debuttare Chiappella, dopo i primi insegnamenti di Valcareggi. Poi arrivò Veneranda. C'erano Tricella, Capuzzo, un nuovo ciclo appena iniziato. Un campionato bellissimo, prima di essere ceduto all'Avellino per far cassa. Subito dopo ecco Bagnoli e i successi. Bello aver fatto parte di quella prima ricostruzione».
E l'esperienza di Empoli? «Venivo dalla Juve, avevano un progetto ben preciso e la volontà di tornare subito in A dopo la retrocessione. Con Gigi Simoni e buoni giocatori come Baiano, Di Francesco, Caccia e Soda. A fine andata eravamo terzi, al ritorno qualcosa si è rotto. Fino allo spareggio per non retrocedere. Giocammo a Cesena contro il Brescia, c'era anche Tullio Gritti. Perdemmo ai rigori, il calcio va così. Rimasi anche in C, si stava molto bene. Poi però nacque Giulia, la mia seconda figlia. Così decisi di tornare a casa». Ora c'è Verona-Empoli,... «Adesso conta il risultato, bisogna cercare di recuperare i punti lasciati a Brescia e soprattutto a Crotone, l'unica partita in fondo che il Verona ha perso male». Consigli particolari? «Nessuno, l'Hellas è arrivato bene fin qui. Sanno quel che devono fare». Cosa le è piaciuto soprattutto finora del Verona? «Il gruppo, lo spirito. Da quel che ascolto alla radio, vedo in tv e leggo sui giornali attraverso commenti e interviste capisco che il Verona è fatto da gente umile, pratica, convinta di poter arrivare a destinazione. Merito soprattutto dello zoccolo duro formato un anno e mezzo fa. Il Verona ha in mano ottime carte per centrare l'obiettivo, possibilmente senza passare dai playoff. Stavolta chi arriva da dietro sarà avvantaggiato. Le prime mai come stavolta hanno speso tante energie». L'Hellas segna pochissimo su calcio piazzato, ci vorrebbe uno come lei? «L'ho notato, questa è una freccia che sarebe meglio avere. Basti vedere quel che è successo a Brescia col gol di Cordova. Un giocatore bravo nelle punizioni qualche punto te lo assicura sempre». A proposito di punti, in trasferta non ne sono arrivati molti ultimamente? «Se posso muovere al Verona una critica, ma assolutamente positiva, direi che in certe partite fuori casa si poteva anche ragionare per il punto. A volte è importante anche solo muovere la classifica, ma evidentemente Mandorlini vuole giocare sempre per vincere. A fine stagione però qualche conticino lo puoi anche fare, anche perchè non mi sembra che le altre stiano benissimo. E in un campionato lungo come la B vince chi ha più regolarità». Mandorlini sta incidendo di più rispetto al contributo-medio di un altro allenatore? «Naturalmente questa percentuale dipende dal tipo di allenatore, di certo il più grande merito di Mandorlini è stato quello di aver preso in mano un Verona quasi disperato dandogli vita e portandolo fino alle soglie della serie A. Proprio per questo agli occhi di tutti è diventato quasi un intoccabile. Sembra che lui difficilmente sbagli, difficilmente lo si critica. Un vantaggio per lui. È ormai un riferimento assoluto, una specie di salvatore della patria. Ha grandissimi meriti, ma ne hanno molti anche la società e i giocatori». Chi le ricorda Mandorlini? «Lo accosterei a Prandelli, per la freschezza che ha portato a Verona e un'aria di novità che francamente mancava dopo un periodo buio». Aglietti ad Empoli ha tanti nomi ma non una vera squadra? «Aglietti ha anche molti giocatori quasi a fine corsa, avanti con gli anni. Non è una colpa, ma un semplice dato di fatto. Una delle componenti importanti per ottenere il successo è il gruppo, una squadra unita e tanta energia. Serve un mix di forza, coraggio ed esperienza. Vedi la Juve di Conte». Torino a parte, qual'è la concorrente principale del Verona? «Il Pescara, ultimamente ha preso tante sberle ma è stato anche sfortunato. L'Hellas però è avvantaggiato nella corsa al secondo posto». Gibellini è in scadenza. Lo confermerebbe? «È una questione questa che non sono mai riuscito a capire. Mi meraviglia che dopo due anni così esaltanti il suo nome non sia stato accostato con una certa regolarità ai successi della squadra. Mi sorprende e mi dispiace. Da uomo di calcio dico che se il Verona è arrivato fin qui lo deve molto non solo a staff tecnico e giocatori ma anche alla competenza di Gibellini». Dica, le piace questo calcio? «Certamente, vorrei tanto essere ancora in campo. Il calcio è bello sempre, chi rimpiange quello di una volta ragiona da vecchio». Non si gioca troppo però? «Quello sì, ad un calciatore bisognerebbe dare ritmi regolari. Ai miei tempi andavi in campo solo la domenica, gli altri giorni erano solo per l'allenamento ed il recupero. Ora si va in campo tutti i giorni e a tutte le ore. Esagerato». Fra i suoi ex compagni di squadra chi darebbe al Verona in questo momento? «Platini, è scontato. L'abbiamo già detto, all'Hellas è mancato qualche gol su punizione. Ci fosse Michel in queste ultime partite la società potrebbe già iniziare la campagna abbonamenti per la prossima A».
Alessandro De Pietro
«Scusami Verona, sei nel mio cuore ma voglio batterti»
ALFREDO AGLIETTI (Empoli)
25/04/2012
Non mette piede al Bentegodi da undici anni. Il calcio d'altronde sa essere gelido, non tiene conto di quel che è stato. Alfredo Aglietti di ricordi invece ne suggerisce un'infinità. Dalla grazia con cui sapeva far girare lo splendido Hellas di Prandelli agli equivoci tattici con Gigi Cagni. La sua ultima a Verona è un Chievo-Pistoiese del primo aprile 2001. Ivan Franceschini sbloccò la contesa, Ciccio Baiano pareggiò a tre minuti dalla fine. Una vita fa. Sul pari probabilmente Aglietti ci metterebbe la firma anche stavolta. Il suo Empoli quest'estate aveva altre idee, poi la dura realtà del campo ha detto diversamente. Anche per questo, venerdì, i sentimenti troveranno poco spazio. «Mi emozionerò, questo è sicuro. Non posso dimenticare anni meravigliosi, il campionato vinto con Prandelli e quel gran calcio che sapevamo offrire. Siamo stati dei precursori, adesso in tanti giocano come quel Verona». Aglietti, che partita sarà quella di venerdì? «Noi ci giochiamo tanto, il Verona anche, dopo la sconfitta di Crotone. Non me l'aspettavo, non tanto per la sostanza quanto per la forma e quei tre gol subiti già nel primo tempo. Dovremo partire subito forte ed essere bravi a non subire il Verona. Ce la giocheremo, in fondo abbiamo poco da perdere».
Che problemi ha l'Empoli? La classifica parla chiaro? «Questioni lontane, bisogna partire dal principio per capire meglio. Probabilmente ad inizio stagione abbiamo esasperato certi toni, ci siamo messi a parlare di obiettivi che avremmo voluto raggiungere. Le prime difficoltà però hanno fatto emergere lacune a livello caratteriale che abbiamo pagato e che stiamo ancora pagando». L'Hellas viene da dodici vittorie di fila in casa? «Il Bentegodi ha la sua bella incidenza, la consapevolezza che la squadra ha acquisito nel tempo ha fatto il resto». Il giocatore più temibile del Verona? «Per la pericolosità sotto porta certamente Gomez». E il più importante? «Nell'economia del gioco non posso che pensare a Tachtsidis e ad Hallfredsson per la pericolosità anche offensiva. È tornato ad esprimersi a grandi livelli».
C'è un Aglietti in questo Verona? «Per caratteristiche direi Bjelanovic». È stato Mandorlini l'allenatore più bravo della serie B? «Ha lavorato molto bene, ma anche lo stesso Pea a Sassuolo merita un elogio. Mandorlini non è neanche uno di primo pelo, l'esperienza gioca dalla sua parte. Nessuno si aspettava un Verona così, competitivo sì ma non fino a questo punto. Lui è un sanguigno, trasmette carattere». Chi gioca il miglior calcio? «Il Pescara. Fino a un paio di settimane fa lo vedevo promosso direttamente, poi ha perso qualche partita di troppo ma si è incredibilmente ritrovato a Padova. Adesso è tornato nettamente in corsa. Ci stanno d'altronde i momenti di difficoltà in un campionato, anche il Torino ne ha avuto qualcuno. E la vittoria del Gubbio a Sassuolo è stata una sorpresa assoluta. E il Verona fatica in trasferta».
Perché secondo lei? «In Lega Pro sembrava avesse il problema contrario, in casa faceva fatica e fuori casa sapeva esprimersi al meglio. Adesso sta succedendo l'opposto. In certi momenti magari il Verona avrà pagato un po' di inesperienza, di sicuro non è una questione di impianto di gioco. L'Hellas gioca allo stesso modo sia fuori che al Bentegodi. Logico che il fattore-stadio è importantissimo. E Mandorlini ha costruito una squadra che sa esprimere grande intensità». Quale aspetto farà la differenza da qui alla fine? «Non vorrei che a qualcuno fosse venuto il braccino corto, è un aspetto di cui tener conto da qui alla fine. Vince chi saprà mantenere i nervi saldi».
Quanto vale per l'Empoli la partita di venerdì? «Conta, ma se guardo il calendario vedo che dopo il Verona avremo nell'ordine Gubbio, Ascoli, Vicenza, Grosseto e Cittadella. Tutti scontri diretti. Quelli dovremo vincere. E se ci riusciamo magari eviteremo anche i playout». Aglietti, sincero: come giocherà l'Empoli al Bentegodi? «Impostare una partita a viso aperto è un grosso rischio contro un avversario così. Cercheremo di impostare una gara intelligente, cercando di mettere in difficoltà il Verona senza mai perdere le distanze e rimanendo sempre corti, attenti e concentrati. Sperando che basti, ma sarà durissima».
FONTE: LArena.it
Cangi guarda all’Empoli con fiducia
Postata il 26/04/2012 alle ore 18:32
Il difensore di Città di Castello non vede l’ora di tornare al “Bentegodi” per riprendere il discorso interrotto con i tre punti. All’Hellas servirà una nuova prova di spessore
SANDRA’ – Mancano poche ore al ritorno in campo dell’Hellas Verona dopo la battuta d’arresto patita a Crotone. Tra i protagonisti, Francesco Cangi scalpita per vestire una maglia da titolare e continuare a far sognare il popolo gialloblù. “Si gioca nel nostro stadio, di fronte a tifosi che ci amano e l’occasione è di quelle da sfruttare. Mancano sei partite alla fine, ma quella contro l’Empoli sarà una gara fondamentale. A questo punto, anche alla luce della classifica, abbiamo la possibilità di lottare fino in fondo per un obiettivo importante quale la promozione diretta”.
A meno di una settimana dalla deludente trasferta in terra calabrese, la squadra scaligera è chiamata a una nuova prova maiuscola per tornare a mettere punti in cascina. “Lontano da casa ultimamente siamo stati protagonisti in negativo, perché qualche passo falso c’è stato. Abbiamo, tuttavia, sempre ribadito tra le mura amiche la nostra forza e anche contro i toscani dovremo fare lo stesso. Non sarà facile, perché affronteremo una squadra che non va sottovalutata. L’Empoli ha iniziato la stagione con ben altri obiettivi e si trova ora a dover lottare per uscire dalla zona play-out. Questa è una squadra importante, con elementi d'esperienza dalle grandi qualità, forse da categoria superiore. Vogliamo ottenere il massimo, ma per farlo dobbiamo dare il massimo noi per primi, con la determinazione di sempre”.
La gara d’andata al “Castellani” mise in luce forse il miglior Verona della stagione? “Nella partita disputata in Toscana siamo stati bravi, belli e concreti. Certo, quell’Empoli era un’altra squadra, in difficoltà dopo un cambio di allenatore. Di acqua sotto i ponti ne passa parecchia, in così tanti mesi. Venerdì si vedrà un’altra partita, in cui noi scenderemo in campo con la consapevolezza della nostra forza e sarà nostro dovere ribadirla ancora una volta”.
C’è qualche obiettivo personale, nella mente di Cangi? “Penso al bene della squadra, perché come già detto, c’è un traguardo prestigioso all’orizzonte. La mia stagione? Conosco mister Mandorlini dal più di un anno. Ho sempre sentito la fiducia del tecnico e questo mi ha dato forza. L'avvio è stato un po’ ad handicap, complice qualche acciacco, ma ci sono sempre stato, facendomi trovare pronto e voglio continuare a farlo. Quando si vince come gruppo, una partita in più o in meno nello score personale, poco importa”.
Ufficio Stampa
Mandorlini: “Massima concentrazione, gara delicata”
Postata il 26/04/2012 alle ore 18:14
L’allenatore gialloblù sulla sfida del “Bentegodi” fa affidamento sulla forza del suo gruppo. Per battere l’Empoli servono carattere e grande determinazione
SANDRA’ – È un Andrea Mandorlini sorridente, quello presentatosi sotto il sole primaverile di Sandrà al consueto appuntamento con la stampa.
Impossibile, tuttavia, non riconoscere anche qualche segnale di tensione per una gara difficile come l’anticipo della 37a giornata in programma venerdì al “Bentegodi”. “Contro un Empoli affamato di punti sarà fondamentale mantenere la massima concentrazione”, ha chiosato l’allenatore romagnolo, “perchè avremo di fronte una squadra che rispetto al potenziale non merita la posizione di classifica che ha. Sul nostro cammino incontreremo un’avversaria che farà di tutto per fare punti e lottare per centrare la salvezza. È una lunga maratona che si avvia alla conclusione, con una certa bagarre per le prime posizioni che tuttavia non deve riguardarci. Pensiamo soltanto a noi e a ribadire la nostra forza sul campo”.
Con così poche partite da disputare da qui al 27 maggio, i margini d’errore sono ridotti al minimo. “È così, di fatto. Dobbiamo dimostrare di essere squadra con una nuova prestazione positiva tra le mura amiche, cosa che da un po’ ci riesce bene. Siamo nella fase cruciale del nostro cammino e dobbiamo lottare per ottenere il massimo ogni volta. Assenze? Qualche pedina non sarà a disposizione: Bjelanovic sta eseguendo terapie, mentre Abbate è indisponibile perchè squalificato. Non sono preoccupato, vantiamo un gruppo importante, con giocatori di qualità che in qualsiasi situazione sanno farsi trovare pronti. Inoltre ci aspetta un trittico di partite in appena otto giorni; c’è da giocare, recuperare e tornare immediatamente in campo. Questo presuppone la disponibilità di tutti nel momento”.
Facendo un passo indietro, mister Mandorlini è tornato a parlare della sconfitta rimediata sabato a Crotone. “Quando si perde non si è mai tranquilli. Io per primo non lo sono. Al di là del ko, tuttavia, è importante aver mostrato carattere. Poi, durante la settimana, una vittoria importante è comunque arrivata. È quella del nostro Presidente, che ha vinto l’ennesima gara a Milano dove ha superato un nuovo intervento chirurgico. Motivo in più per caricarci in vista dell’Empoli: giocheremo per noi, per i nostri tifosi, ma soprattutto per il presidente”.
Ufficio Stampa
Bjelanovic: “Mi piacerebbe vedere Verona in festa”
Postata il 26/04/2012 alle ore 17:55
"La passione che si respira qui non puoi capirla finché non la vivi"
VERONA - Tanti non credono nell’amore a prima vista, ma Verona, a Sasa Bjelanovic, è davvero entrata nel cuore. “Sapevo che un giorno sarei tornato” – confessa l’attaccante croato. La punta classe ’79, infatti, aveva già trascorso sei mesi nella città di Romeo e Giulietta nel 2003, anche se sull’altra sponda dell’Adige. “Di luoghi ne ho girati molti. Però il fascino che c’è qui, l’ambiente, non li trovi in giro molto spesso. La passione che si respira è qualcosa di cui non puoi renderti conto finché non la vivi”.
Arrivato nell’ultima sessione estiva dall’Atalanta, qualche problemino di carattere fisico ha impedito al numero 32 gialloblù di giocare con continuità nell’arco della stagione. “Sono cose che ogni tanto succedono quando fai il calciatore. Sono arrivato in una condizione non ottimale. Dopo le reti contro Ascoli e Gubbio è arrivato anche l’infortunio che mi ha tenuto fuori per un po’. Il mister, però, mi ha sempre detto di stare tranquillo, che il mio momento sarebbe arrivato. Chiaro che giocando poco, non riuscendo ad esprimermi al meglio, qualcuno a gennaio facesse il mio nome nella lista dei possibili partenti. Comunque io sono sempre stato sereno, Mandorlini non mi ha mai fatto mancare la sua fiducia e non ha mai smesso di contare su di me. Se fossi andato via sarebbe stata soltanto una mia scelta, ma io ho sempre avuto intenzione di restare a Verona”.
Due settimane fa, quindi, il riscatto grazie alle due perle messe a segno contro il Bari. “Sono state due reti molto importanti, anche se i miei gol preferiti sono quelli di testa" – scherza Sasa -. "Giocare con continuità, soprattutto per un attaccante, è fondamentale. Non ho mai perso la calma, sapevo che il mio momento sarebbe arrivato e che era importante farmi trovare pronto. Per il modulo con cui giochiamo, comunque, la punta centrale non si limita solo segnare: facciamo molti movimenti, tagli, creiamo gli spazi. Non è un caso se sedici giocatori diversi della nostra squadra sono già andati a rete”.
L’ex Cluj ricorda anche Piermario Morosini, suo compagno di squadra nel Vicenza. “Quando ci hanno riportato la notizia a fine partita inizialmente non riuscivo a crederci. Non voglio fare della retorica, però un ragazzo come Piermario penso di non averlo mai conosciuto, né dentro né fuori dal mondo del calcio. Quando ci penso non riesco ancora ad accettare la cosa”.
Dopo la sconfitta di Crotone, l’Hellas è atteso venerdì sera dalla sfida contro l’Empoli. “Contro i rossoblù siamo andati in svantaggio subito, e la fortuna non ci ha certo dato una mano. Quando vai sotto in quel modo poi ti innervosisci e fai fatica recuperare. Siamo un gruppo che non si accontenta mai, forse siamo un po’ troppo spontanei. Adesso però dobbiamo subito pensare alla gara di venerdì. Gli azzurri hanno una rosa di tutto rispetto, secondo me potevano anche puntare ai play off. Purtroppo a volte si incappa in annate dove niente gira per il verso giusto. Ora stiamo entrando in una fase delicata della stagione, dove tutte là davanti stanno pagando un po’ qualcosa. Il Pescara, prima del match col Padova, aveva perso qualche partita, il Sassuolo ha ceduto al Gubbio, solo per fare qualche esempio. Anche noi vogliamo riprenderci subito dopo la sconfitta di Crotone”.
“Siamo un grande gruppo", riprende Bjelanovic. "La stima da parte dei compagni fa sempre molto piacere. Siamo tutti concentrati verso questo importante obiettivo. Non oso neanche immaginare cosa succederebbe in città se riuscissimo nell’impresa: una settimana di festa ininterrotta. Penso che non tornerei neppure a casa, se non dopo sette giorni”.
Ufficio Stampa
Hellas Verona-Empoli: numeri e curiosità
Postata il 26/04/2012 alle ore 12:21
hellasverona.it vi fornisce alcune informazioni sulla sfida in programma al "Bentegodi" grazie al report di Virtualcalcio
VERONA - A poco più di 24 ore da Hellas Verona-Empoli, 37a giornata di Serie bwin, hellasverona.it vi fornisce alcuni numeri sulla sfida grazie al report di Virtualcalcio:
- 13 gli incontri totali tra le due formazioni, 6 a Verona e 7 ad Empoli: 5 vittorie gialloblù, un pareggio e 7 affermazioni toscane;
- quella di venerdì 27 aprile è la sfida numero 7 al "Bentegodi": 3 successi veronesi, un pari e 2 vittorie dell'Empoli; 5 gol per i gialloblù, 4 per i toscani;
- per Alfredo Aglietti sarà il primo incrocio con l'Hellas Verona, mentre Mandorlini ha vinto 2 volte e perso altrettante con l'Empoli;
- 2 i rigori concessi finora a favore delle due formazioni;
- con la gara del "Bentegodi", Gallione arriverà alla 62a direzione in cadetteria, la 18a stagionale: 23 le vittorie totali della squadra locale, 20 di quella ospite.
Per scaricare la cartella stampa completa clicca qui, per la scheda arbitro qui
Ufficio Stampa
25 aprile di lavoro per la formazione scaligera
Postata il 25/04/2012 alle ore 19:38
Mercoledì pomeriggio circa due ore di allenamento caratterizzate da riscaldamento, torelli, tattica e partita. Terapie per Sasa Bjelanovic
SANDRA' - E' proseguita a pieno ritmo anche il 25 aprile la preparazione dei gialloblù in vista del match casalingo con l'Empoli.
Mercoledì pomeriggio circa due ore di allenamento caratterizzate da riscaldamento, torelli, tattica e partita. Terapie per Sasa Bjelanovic.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CHAMPIONS LEAGUE: La prima finalista è il CHELSEA di DI MATTEO che dopo aver vinto a Londra va ad imporre il parggio al Camp Nou ai fortissimi balugrana. 'Flop' MESSI che sbaglia il rigore del possibile sorpasso! Nell'altra semifinale le 'merengues' illudono i tifosi spagnoli con la doppietta iniziale di Cristiano RONALDO poi ROBBEN segna il rigore che porta i tedeschi ai supplementari e ai rigori dove il BAYERN sbaglia meno: ecco la finale inaspettata CHELSEA-BAYERN MONACO!
SERIE B: Nel recupero della 34^ giornata contro la REGGINA al TORINO basta un gol di GLIK (segnato 19 giorni fa...)
REAL ELIMINATO AI RIGORI DAL BAYERN. MOU: "NON HA VINTO IL MIGLIORE" -FOTO/VIDEO
Giovedì 26 Aprile 2012 - 01:51
MADRID - Il Bayern Monaco raggiunge il Chelsea nella finale di Champions League, che si disputerà il prossimo 19 maggio, proprio all'Allianz Arena di Monaco. Nella notte di Madrid va in scena una delle semifinali più belle degli ultimi anni, tra due squadre fortissimi, che hanno dovuto aspettare 120 minuti e i calci di rigore per scegliere chi meritava la finale. La partenza è tutta dei blancos, che vanno al doppio vantaggio con due gol di Cristiano Ronaldo. Poi accorcia subito Robben su calcio di rigore, riportando il risultato sul 2-1, specchio di come era finita la partita d'andata. Chi si aspettava un secondo tempo pieno di gol rimane deluso, perchè le squadre si attaccano, ma senza scoprire i 'fianchi', in una gara in cui l'equilibrio regna fino al triplice fischio dell'arbitro. Nei supplementari è la stanchezza a fare la differenza, senza che nessuno dei campioni in campo riesca a decidere la semifinale. Allora si va ai rigori. Il Real inizia malissimo, con gli errori di Ronaldo e Kakà, due che dal dischetto sono spesso stati infallibili. Ma la gioia Bayern, che realizza i primi due tiri con Alaba e Gomez, viene smorzata da Casillas, che para le conclusioni di Lahm e Kroos. Xabi Alonso accorcia, ma Ramos si lascia ancora ipnotizzare da Neuer e calcia alle stelle. L'ultimo tiro spetta a Schweinsteiger, che spiazza il portiere spagnolo e corre verso la finale col Chelsea.
MOURINHO: "DOMANI E' UN ALTRO GIORNO". «È stata una semifinale con due squadre alla pari che hanno giocato due partite dove nessuna è stata migliore dell'altra. I rigori? Loro ne hanno segnato uno in più. Mi sembra la normale lotteria dei rigore, dove poteva vincere una squadra o un'altra»: così Josè Mourinho, ai microfoni di Sky, commenta l'eliminazione del suo Real dalla Champions League. Mourinho ha sottolineato che di fronte c'erano due squadre con obiettivi diversi «una che è in lotta per il titolo nazionale, l'altra che l'ha perso già da tempo e questo vorrà dire qualcosa». Ed aggiunge: «Pensavo che la gioia di aver vinto il 'clasicò ci avrebbe potuto aiutare a vincere, comunque domani è un altro giorno». Poi parlando del campionato spagnolo, Mourinho aggiunge: «Vincere questa Liga per me ha un significato speciale. Per vincere la terza Champions avrò tempo. Vincere il campionato spagnolo contro la squadra che tutti dicono la miglior squadra dell'universo è una grande cosa».
BARCELLONA, MESSI ERRORE DECISIVO: SI ALLONTANA IL 4° PALLONE D'ORO
Mercoledì 25 Aprile 2012 - 18:50
BARCELONA - Se è davvero la fine di un ciclo, sarebbe ingiusto che a metterci la firma sia stato proprio Messi. Il ricordo di quel rigore tirato sulla traversa resterà a lungo nei pensieri del fenomeno argentino che nella notte del Camp Nou ha visto probabilmente sfumare il suo quarto Pallone d'oro consecutivo. Il favorito adesso si chiama Cristiano Ronaldo, e per l'erede di Maradona capace di segnare finora 63 gol in una stagione il sogno si è trasformato in incubo. Dei 13 penalty tirati in questa stagione la Pulce ne ha sbagliati tre con quello di ieri sera, il più importante, che avrebbe fatto girare la partita dalla parte del Barca. Aveva già fallito contro il Siviglia in campionato ed il Valencia in Coppa del Re, ma sono stati errori non certo paragonabili a quello che ha fatto continuare la 'maledizione Chelseà: Leo ha giocato otto volte contro i 'Blues' e non gli ha mai segnato. E a secco Messi è anche da tre partite, come non gli capitava da gennaio, con la differenza che quelle appena passati sono stati match molto più importanti di quelli dell'inverno. Infatti sono costati il campionato, contro il Real, e la Champions, di fronte ai londinesi rivitalizzati da di Di Matteo. In ogni caso, guai a contestare quello che rimane il miglior giocatore del mondo ed attende il Mondiale del 2014 per entrare nell'Olimpo dei migliori di sempre, accanto a Pelè e Maradona. «Se siamo arrivati fino alle semifinali - ha ricordato ieri Guardiola dopo la partita - è stato grazie a questo ragazzo ed io posso solo ringraziarlo. Ammiro molto questo campione che va in campo anche in condizioni difficili e dà sempre tutto. Ora attraversa un momento non positivo ma nel calcio, e questo vale per tutti, a volte si ride ed altre si piange». Peccato che il Messi vero sia venuto a mancare al Barcellona proprio adesso.
CHAMPIONS, IMPRESA CHELSEA SUL BARÇA: MESSI SBAGLIA IL RIGORE DEL KO -FOTO/VIDEO
Martedì 24 Aprile 2012 - 22:54
BARCELLONA - Il Chelsea va in finale di Champions League, pareggiando 2-2 al Camp Nou col Barcellona. All'andata gli inglesi avevano vinto 1-0. Stasera Messi ha fallito un rigore, e gli inglesi hanno giocato gran parte dell'incontro in 10 per l'espulsione del capitano John Terry.
PIQUE IN OSPEDALE PER ACCERTAMENTI Il difensore del Barcellona Gerard è stato trasportato in ospedale per accertamenti precauzionali, dopo un trauma subito in uno scontro di gioco nel primo tempo della semifinale Champions contro Il Chelsea. Pique era rimasto a terra apparemente privo di sensi in un'uscita del portiere, ma si era subito ripreso dopo un rapido controllo del medico del Barcellona. Poi era stati sostituito. «Pique - informa il club catalano sul suo profilo Twitter - è stato trasportato in ospedale per dei controlli. Il giocatore ha sofferto una lieve commozione cerebrale».
IL TABELLINO
Barcellona (3-3-3-1): Valdes, Puyol, Piquè (26' pt Dani Alves), Mascherano, Xavi, Busquets, Iniesta, Cuenca (23' st Tello), Messi, Fabregas (29' st Keita), Sanchez. (13 Pinto, 11 Thiago Alcantara, 21 Adriano, 17 Pedro). All.: Guardiola.
Chelsea (4-2-3-1): Cech, Ivanovic, Cahill (12' pt Bosingwa), Terry, Cole, Mikel, Raul Meireles, Mata (13' st Kalou), Lampard, Ramires, Drogba (35' st Torres). (22 Turnbull, 5 Essien, 15 Malouda, 23 Sturridge). All.: Di Matteo.
Arbitro: Cakir (Turchia)
Reti: nel pt 35' Busquets, 43' Iniesta, 46' Ramires; nel st 47' Torres
Angoli: 10-1 per il Barcellona
Recupero: 2' e 3'
Note: al 3' st Messi ha fallito un rigore, calciando sulla traversa
Espulso: Terry al 37' pt per una ginocchiata nel fondo schiena a Sanchez a palla lontana
Ammoniti: Ivanovic, Mikel, Ramires, Lampard, Raul Meireles, Iniesta, Messi per gioco scorretto
Spettatori: 99.000
FONTE: Leggo.it
ALTRE NOTIZIE
Serie B: Torino-Reggina 1-0
Granata in testa a +4 sul Verona
25.04.2012 15.58 di Raimondo De Magistris
Fonte: ANSA
(ANSA) - TORINO, 25 APR - E' finita 1-0 Torino-Reggina, gara della 34/a giornata di serie B che era stata interrotta 19 giorni fa per il maltempo alla fine del primo tempo. Il gol era stato segnato da Glick al 17'. Con questo successo il Torino, che deve ancora recuperare una partita, sale a 70 punti e ha 4 lunghezze di vantaggio sulla seconda classificata, il Verona. Reggina ferma a 51.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
Adios Real, la finale è Bayern-Chelsea
CHAMPIONS LEAGUE. Altra (parziale) sorpresa, dopo l'eliminazione del Barcellona; la squadra di Mourinho va fuori ai tiri dagli undici metri
Uno-due di Ronaldo in avvio, Robben accorcia le distanze e i tedeschi vanno ai supplementari. Poi, la lotteria dei rigori premia Ribery&soci
26/04/2012
MADRID Il «disastro» spagnolo adesso è completo. Dopo la clamorosa eliminazione del Barcellona, anche il Real Madrid fallisce l'assalto alla finale di Monaco di Baviera: all'Allianz Arena, il 19 maggio, a sfidare il Chelsea di Roberto Di Matteo sarà il Bayern Monaco padrone di casa. Sono i rigori a tradire Mourinho e il sogno del portoghese di inseguire la terza Champions con tre squadre diverse: dopo il 2-1 dei 120' e le paratissime di Neuer e Casillas, è Ramos a sparare alle stelle, mentre Schweinsteiger si incarica di spedire il Bayern in paradiso. Eppure la semifinale era decisamente orientata verso i blancos, dopo 14' avanti di due gol (doppietta di Ronaldo); poi Robben, su rigore, ha rimesso in parità il match, una parità che si è mantenuta fino al 120'. Al Bernabeu si è vista una partita bellissima, specie nei primi 60'. Pronti-via Al 6' il Real passa: grossi dubbi però sul rigore assegnato da Kassai per un mani di Alaba sulla conclusione di Di Maria: il tocco c'è, ma sembra involontario.
Ronaldo non si impietosisce e spiazza Neuer. La reazione del Bayern è immediata e per certi versi clamorosa: come il gol che Robben sbaglia dopo una splendida iniziativa di Alaba sulla sinistra. L'olandese, tutto solo a mezzo metro da Casillas, calcia incredibilmente alto. Al 14' Ronaldo si infila nella difesa bavarese con troppa facilità, Neuer tenta l'uscita disperata ma il fuoriclasse portoghese è implacabile ed è già 2-0. Ma la gara non è affatto finita, perchè il Real in difesa mostra segni preoccupanti: e al 27' Robben riequilibra il risultato, sfruttando un rigore concesso per una spinta di Pepe su Gomez. Casillas intuisce ma non basta. E dire che proprio un minuto primo era scattato un altro allarme in area tedesca, con Neuer a salvare in extremis dopo una mischia. Ogni azione un pericolo: questione di centimetri tra Benzema e il 3-1; il ginocchio e i pugni di Casillas tra Gomez e il 2-2. Nel complesso, più chances per il Bayern, con Casillas che salva sulla punizione di Robben dal limite.
Emozioni forti anche a inizio ripresa, quando Gomez vola sulla testa di Pepe per girare il cross di Lahm ma non inquadra la porta per un nulla. La risposta blanca porta la firma di Benzema: gran diagonale e Neuer si supera. Al 22' gran guizzo di Robben: semina Ramos e Pepe, ci pensa Casillas in uscita bassa. Si va ai supplementari, con la paura e la stanchezza sempre più protagoniste: un'iniziativa di Ronaldo, un tiro-cross di Robben. Rigori inevitabili: Neuer è super su Ronaldo e Kakà, Casillas lo imita con le parate su Kroos e Lahm. Segnano Alaba, Gomez e Xabi Alonso, Ramos spara alle stelle mentre Schweinsteiger è perfetto. Bernabeu in lacrime, il Bayern vola in finale nel suo stadio.
Miracolo Chelsea Il Barça affonda Stasera c'è il Real
CHAMPIONS LEAGUE. Gli inglesi pareggiano e centrano la finale
Niente da fare per Messi e compagni, che si fanno rimontare dal 2-0. Il fuoriclasse sbaglia un rigore, colpisce un palo, ma non riesce a incidere come sa
25/04/2012
BARCELLONA È finito un ciclo? Sarà l'interrogativo che, mentre il Chelsea esulta per la sua impresa e si vendica della semifinale del 2009 segnando a tempo scaduto come tre anni fa aveva fatto Iniesta, verrà proposto in tutto il mondo a proposito del Barcellona. La squadra che fino a poche settimane fa entusiasmava, adesso sembra la Grande Inter che nel 1967, nel giro di pochi giorni perse la Coppa dei Campioni e lo scudetto. Sono risultate inutili tutte le mosse di Guardiola, che perso da mesi David Villa non è mai riuscito a trovare un vero partner di Messi. In più l'argentino ci ha messo del suo, però in senso negativo, visto che il Barça è andato a sbattere sui pali del suo n. 10, con la traversa colpita dal dischetto e con il tiro secco di sinistro con cui ha centrato il palo a 7' dalla fine. Al 90' ci ha provato anche Mascherano, ma Cech si è opposto bene, e a tempo scaduto è arrivata la beffa del 2-2. con un contropiede fulmineo finalizzato al meglio da Torres.
In precedenza la partita l'aveva fatta sempre il Barcellona, con la sua manovra avvolgente ma stavolta poco efficace anche per la fisicità del Chelsea di un Di Matteo che ha rigenerato la sua squadra dopo la cacciata del presunto mago Villas Boas Unica, ma non secondaria, nota negativa della serata dei 'Blues' sono stati i cartellini rossi e gialli che impediranno a Terry, Ivanovic, Ramires e Raul Meireles di giocare la finale di Monaco, in cui il team di Abramovich, chiunque sia l'avversario, non partirà certo favorito. Il Barcellona ha segnato al 35' con Busquets, che ha concluso su cross dalla sinistra si Fabregas innescato da Dani Alves. Poi c'è stata l'espulsione di Terry, quindi, al 43', il raddoppio 'blaugranà con una classica azione della squadra di Guardiola, con pallone sempre tra i piedi per una 'girandolà tra Sanchez e Messi con perfetto assist dell'argentino per la conclusione di Iniesta. Sembrava fatta e invece al 46' Ramires ha gelato il Camp Nou con un bellissimo tocco in pallonetto degno di un nazionale brasiliano come lui, dopo un passaggio altrettanto bello di Lampard. E alla fine ha avuto ragione Torres, proprio l'uomo del 2-2, che ieri aveva detto che «il Barcellona è un passo avanti, ma non sempre vincono i migliori».
FONTE: LArena.it