PASTORELLO, TANZI E LA PRESUNTA COMBINE 'ANTI-NAPOLI'...
Dopo l'apertura del filone 'Tanzi-Pastorello', all'interno del crac Parmalat, la procura di Parma rivela che per eludere l'articolo 7 dello statuto Figc che vieta «il controllo diretto o indiretto di altre società dello stesso settore professionistico, Tanzi intestò la partecipazione a Giambattista Pastorello, suo uomo di fiducia» così da poter agire con pieni poteri anche in riva all'Adige ma ben nascosto dietro le quinte al riparo da sanzioni sportive (o almeno questo è quello che sospettavano e sospettano in molti che videro quell'HELLAS vincere, perla prima e unica volta in tasferta, in casa di quel PARMA dopo una serie di risultati negativi)
Bruno CORBELLI, a quel tempo proprietario del NAPOLI che contendeva la salvezza al VERONA ma fu alla fine retrocesso anche a causa di quello 'strano' ed 'inaspettato' risultato dei gialloblù al 'Tardini', chiede ovviamente spiegazioni «Dunque avevo ragione io su Tanzi: ci trovavamo di fronte a una commistione vergognosa. Nove anni dopo, però, è una soddisfazione modesta. Possibile che ci sia voluto tutto questo tempo per arrivare alla verità? Avevo la tracciabilità dei versamenti di Tanzi a Pastorello e l'elenco dei giocatori scambiati tra i due club. Mi sembrava abbastanza per sollecitare una indagine»... Gli fa eco Emiliano MONDONICO (che degli azzurri era l'allenatore) «Sono ancora deluso. I tifosi avrebbero meritato la salvezza, così come i giocatori che piangevano nello spogliatoio. Ce la mettemmo tutta per restare in serie A. Bisogna accertare le responsabilità, in quel Parma giocavano napoletani doc, quindi mi sembra ancora molto strano».
Negano qualunque accusa (com'è ovvio che sia) sia PASTORELLO: «Le conclusioni alle quali è giunta la Procura della Repubblica di Parma sono esclusivamente delle ipotesi accusatorie formulate nel corso di un'indagine che non è ancora conclusa. E' dunque doveroso innanzitutto evitare di spacciare per 'assodati' fatti che tali non sono. Per quanto concerne il merito della vicenda, sono in possesso dei documenti necessari a smentire quanto è stato erroneamente ipotizzato e ho dato mandato ai legali di tutelare gli interessi della P&P srl e i miei personali nelle competenti sedi» che TANZI: «Mai posseduto il Verona calcio e quella partita Parma-Verona del 2001 per quel che ne so fu regolare. Pastorello nel 1997 mi ha chiesto un aiuto per comprare il Verona e io ho semplicemente messo una firma di fideiussione, per altro mai escussa. Soldi? Mai dati né direttamente né indirettamente, se non in una fase successiva ma per tutt’altra operazione, già spiegata alla Procura, ovvero l’acquisto di Gilardino; di questa vicenda sa tutto Arrigo Sacchi»...
Come finirà? Beh... La giustiza sportiva considera la questione chiusa causa prescrizione ma sul piano civile i debitori di TANZI e della Parmalat come ed in che tempi potrebbero rivalersi sull'attuale società scaligera? Staremo a vedere, fattostà che dalla stagione successiva alla vicenda, nel campionato di Serie A 2001-2002 cominciò il triste declino gialloblù: retrocessione in Serie B (dopo aver superato la metà del campionato in zona UEFA) con l'ultimo, vergognoso schiaffo dato dalla squadra ai tifosi corsi a PIACENZA pieni di speranze, cessione dei migliori pezzi nell'utimo giorno di mercato (ceduti MUTU e GILARDINO al PARMA e CAMORANESI alla JUVE) e anonimi campionati tra i cadetti fino alla dolorosa etrocessione in C1 alla fine della stagione 2006-2007...
GIOCO PRONOSTICI:
E' SANDRO il Campione della 14^ Giornata: con 7 punti mette in fila ARK, BRUNI e CIRI, terzo POSE. Sfigadoni oltre a me GEDE, MARTINO, MISTER LOYAL...
In classifica generale ARK torna solo in testa a 2 punti da BRIDGET e POSE e a 6 da BRUNI; DA SILVA è espulso per seconda ammonizione consecutiva.
Giocate qui i pronostici sulla 15^ e in bocca al lupo!
CLASSIFICA DI GIORNATA
7 - Sandro
6 - Ark, Bruni, Ciri
5 - Pose
4 - Bridget
3 - Gede, Martino, Mister Loyal, Smarso
CLASSIFICA GENERALE
66 - Ark
64 - Bridget, Pose
60 - Bruni
56 - Sandro
54 - Smarso
47 - Mister Loyal
45 - Ciri, Gede, Martino
31 - Da Silva
CLASSIFICA PRECEDENTE
60 - Ark, Bridget
59 - Pose
54 - Bruni
51 - Smarso
49 - Sandro
44 - Mister Loyal
42 - Gede, Martino
39 - Ciri
31 - Da Silva
RECORD DI STAGIONE
Punteggio massimo in una giocata: Martino (10)
Max. numero di pronostici azzeccati: Ark, Bridget, Mister Loyal (7)
Max. numero di risultati azzeccati: Martino, Pose (4)
Punteggio minimo in una giocata: Ark, Bruni, Sandro (0)
ALBO D'ORO CAMPIONI |
2009/2010 Martino |
2008/2009 RobRoy |
2007/2008 L. Bruni F.C. |
2006/2007 Ark (Ex-Alberto) |
2005/2006 Ark (Ex-Alberto) |
2004/2005 Ark (Ex-Alberto) |
2003/2004 Ark (Ex-Alberto) |
Radiografia del Gol gialloblù 2010/2011 | ||||
Giocatore | Amic. | Coppa | Camp. | Tot. |
LE NOCI | 10 | 1 | 5 | 16 |
PICHLMANN | 12 | - | 3 | 15 |
HALLFREDSSON | 1 | - | 2 | 3 |
ESPOSITO | - | - | 2 | 2 |
MANCINI | 1 | 1 | - | 2 |
MARTINA RINI | - | - | 1 | 1 |
VERGINI | - | - | 1 | 1 |
FERRARI | 16 | 3 | - | 19 |
SCAPINI | 7 | - | - | 7 |
SELVA | 5 | - | - | 5 |
CANGI | 4 | - | - | 4 |
BERRETTONI | 4 | - | - | 4 |
TORREGROSSA | 3 | - | - | 3 |
GARZON | 3 | - | - | 3 |
RUSSO | 3 | - | - | 3 |
VRIZ | 2 | - | - | 2 |
PAGHERA | 1 | - | - | 1 |
VRIZ | 1 | - | - | 1 |
ABBATE | 1 | - | - | 1 |
SCAGLIA | 1 | - | - | 1 |
DI GENNARO | 1 | - | - | 1 |
[ALTRE NEWS IN ALLEGATO]
14^ GIORNATA: Tutti i risultati della Prima Divisione Girone A ed il punto.
SANTIAGO VERGINI NEL MIRINO DI CATANIA E UDINESE o almeno così rivelerebbero alcuni 'rumors' incontrollati di mercato... La cosa certa è che fino alla prossima estate il difensore cntrale argentino non si muoverà da Verona essendo stato prelevato in prestito con diritto di riscatto (da concrdare) dall'OLIMPIA ASUNCION (massima serie paraguayana)...
Daily Zap: November 22nd | New Orleans Hornets vs Los Angeles Clippers |
[IN BREVE A PIÉ PAGINA]
VITA DA EX: Pefettamente riuscito l'intervento operatorio su 'Super' Pippo INZAGHI, ora il 37enne attaccante del MILAN dovrà sottoporsi a tutta la parte riabilitativa... Anche se l'età non è più così 'verde' il carattere del'uomo avrà i suo peso: scommetterei sul suo pieno recupero. NBA: Perdono ancora NEW ORLEANS e MIAMI. GALLINARI in gran forma e KNICS in reupero.CALCIO OLANDESE: SUAREZ dell'AJAX azzanna un avversario, c'è la prova TV... CHAMPIONS LEAGUE: Spettacolare rimonta della ROMA controi tedeschi del BAYERN MUNCHEN, gran gol di IBRA ed il MILAN si qualifica agli ottavi, rischia l'INTER ma alla fine riesce a piegare il TWENTE grazie ad un gol di CAMBIASSO e stacca il ticket per il superamento del turno... Vittoria sofferta anche per il CHELSEA mentre il REAL MADRID umilia l'AJAX ma scoppia il 'giallo-espulsioni' per MOU...
[RASSEGNA STAMPA]
Parma-Verona '97: Tanzi "Mai posseduto l'Hellas"
"Non ero proprietario del Verona, ho solo aiutato Pastorello (vero proprietario), firmando una fideiussione, mai dati soldi"
Il caso Tanzi continua a infiammare le pagine dei giornali e i dibattiti televisivi. Fortunatamente il servizio di Report (già anticipato di mattina su RaiNews24) è stato trasmesso solo domenica scorsa e non con alcune settimane di anticipo, se no l’atmosfera attorno all’edizione 2010-2011 di Napoli-Parma sarebbe stata un po’ più incandescente nel ricordo – invero mai sopito – dei fatti ripresi dalla trasmissione di inchiesta di Milena Gabanelli, e cioè la famosa partita che dieci anni prima vide salvo il Verona, vittorioso clamorosamente al Tardini – grazie ad un calcio di rigore causato da Antonio Benarrivo, “reo” di essere assistito dal figlio di Giovan Battista Pastorello, in quei giorni il presidente del club scaligero – e contemporaneamente retrocesso il Napoli a quei tempi di Giorgio Corbelli.
La conclusione cui è giunta la trasmissione, nella ricostruzione del giornalista Sigfrido Ranucci – sentiti diversi protagonisti di allora, tra cui Corbelli, Carraro, Petrucci oltre all’odierno Procuratore Generale della Repubblica a Parma Gerardo Laguardia – è che Calisto Tanzi fosse il “vero” proprietario dell’Hellas Verona, tesi respinta con forza da Calisto Tanzi in persona, in un servizio apparso oggi sulle colonne del Corriere della Sera, a firma di Mario Gerevini. A seguire potrete anche leggere le parole pronunciate sulla questione da Luigi Apolloni, ex difensore di entrambi i club, rintracciato da Tv Parma, al microfono di Benedetta Bragadini.
Calisto Tanzi giura e nega: "Mai posseduto il Verona calcio e quella partita Parma-Verona (1-2, ndr.) del 2001 per quel che ne so fu regolare". Che storia è? L’accusa in sintesi: Tanzi per anni avrebbe abusivamente controllato il Verona oltre al Parma in violazione delle norme federali, suo prestanome nella città scaligera era Gianbattista Pastorello ex dirigente del Parma Calcio; nel 2001 il Verona dopo 11 sconfitte consecutive vinse a Parma alla penultima giornata. A farne le spese fu il Napoli di Giorgio Corbelli e Corrado Ferlaino, che finì in B, 36 punti contro 37 degli scaligeri. Combine? E il Verona davvero era di Tanzi tra il ’97 e il 2003?
Domenica sera un’inchiesta si Sigfrido Ranucci nella trasmissione "Report" di Milena Gabanelli, ha fatto esplodere il caso e riemergere i sospetti che Corbelli avrebbe denunciato alle autorità federali. Senza risultati. Brucia ancora a Napoli quel Parma-Verona in cui fu determinante un fallo da rigore di Benarrivo su Mutu. Forse è solo incidentale ma il terzino del Parma era assistito da Federico Pastorello, figlio del padrone vero o presunto del Verona. Nel frattempo a Parma è stata aperta un’inchiesta e pochi giorni fa sono stati sequestrati presso due banche, Popolare Vicenza e Unicredit, i soldi che Tanzi avrebbe distratto da Parmalat per acquistare il Verona. "A’ scupert l’acqua càvera" (calda, ndr.), dicono sui blog i tifosi del Napoli. E Tanzi cosa dice? Al telefono, insieme ai suoi avvocati Giampiero Biancolella e Fabio Belloni, respinge ogni ipotesi: "Pastorello nel 1997 mi ha chiesto un aiuto per comprare il Verona e io ho semplicemente messo una firma di fideiussione, per altro mai escussa". Ma Soldi? "Mai dati – dice Tanzi – né direttamente né indirettamente, se non in una fase successiva ma per tutt’altra operazione, già spiegata alla Procura, ovvero l’acquisto di Gilardino; di questa vicenda sa tutto Arrigo Sacchi", allora nello staff tecnico del Parma. Dunque gli 8 assegni da 3,5 miliardi di lire incassati da Pastorello tra il 2000 e il 2001 si riferivano a una coda della compravendita di Gilardino. E provenivano da Parmalat perché, secondo Tanzi, il Parma Calcio in quei momenti non aveva liquidità. Altra cosa sarebbe la fideiussione personale dell'ex cavaliere a favore di Pastorello nel ’97 per aiutarlo nell’acquisto del Verona. "Ma non so neanche – ribadisce Tanzi – da chi Pastorello abbia comprato il Verona né a chi lo abbia venduto". E le inchieste federali sollecitate da Corbelli e Ferlaino? "Non ne so nulla – dice Tanzi – non sono mai stato sentito dagli uffici della FIGC". A Parma, intanto, l’inchiesta va avanti".
"Ormai, in un certo senso, ci si è abituati a tutte queste notizie che si accavallano tra il mondo del calcio e quello che sta accadendo - le parole invece di Gigi Apolloni, ex difensore di quel Parma - Io devo dire sinceramente che mi lascia perplesso, perché comunque ai tempi quando io militavo nel Parma e passai al Verona là il presidente era Pastorello, ed era lui che dirigeva tutto quanto. Mi sembra un po’ strano che siano venute fuori queste notizie. Tra l’altro vista la confidenza che avevamo e che erano anni che conoscevo Pastorello non ho dubbi nell’affermare che fosse lui il proprietario. Non c’è mai stato nessun dubbio sotto questo punto di vista. Purtroppo da un sospetto si giudica subito: io non so se ci stanno lavorando, se indagheranno, se cercheranno di fare chiarezza, però per quanto ne so io Parma e Verona erano società diverse, con proprietari diversi".
Redazione Datasport (AGM Datasport)
FONTE: DataSport.it
Calisto Tanzi respinge le accuse: “Mai posseduto il Verona calcio”
Dopo quella di Giambattista Pastorello, arriva oggi una nuova smentita all’ipotesi accusatoria formulata dalla procura di Parma, ovvero che Calisto Tanzi sia stato proprietario dal 1998 al 2004, oltre che del Parma, anche del Verona calcio.
L’ex patron della Parmalat, attraverso i suoi avvocati, ha negato di aver mai posseduto la società scaligera, e ha riferito di essersi limitato ad una fideiussione personale per lo stesso Pastorello, che a suo dire, non era un semplice prestanome dello stesso Cavaliere.
«Il Verona era di proprietà di Tanzi e fu comprato con i soldi della Parmalat», aveva detto domenica sera Gerardo Laguardia, procuratore della repubblica di Parma, intervistato dalla trasmissione di Rai 3 Report.
Secondo l’accusa, inoltre, proprio in virtù di questo legame tra le due società il 10 giugno 2001 il Verona superò, alla penultima giornata, al Tardini per 2-1 un Parma meno combattivo del solito, ottenendo anche il primo successo esterno stagionale. Tre punti che furono determinanti per la salvezza dell’Hellas, ma che costarono la retrocessione al Napoli dell’allora presidente Giorgio Corbelli, che subito dopo il match insinuò i primi sospetti su un Tanzi “doppio-patron”.
«Per quel che ne so, la gara fu regolare», ha detto oggi l’ex re del latte.
In realtà, però, andrebbe precisato che nel 2001 i partenopei retrocedettero, non solo per quello del Tardini, ma anche per la concomitanza di altri risultati. Senza contare, poi, che qualche mese prima proprio Calisto Tanzi aveva contribuito a evitare il fallimento della società campana.
Già ieri Giambattista Pastorello aveva replicato al pm Laguardia, definendo le sue conclusioni non solo errate, ma anche frutto di «ipotesi accusatorie formulate nel corso di un’indagine che non è ancora conclusa». «È dunque doveroso innanzitutto evitare di spacciare per assodati fatti che tali non sono», aveva concluso Pastorello.
Per sapere chi ha ragione, ovviamente, occorrerà attendere gli sviluppi delle indagini portate avanti dalla procura di Parma. Ad ogni modo, per quei fatti oggi, secondo la giustizia sportiva, sarebbe già scattata la prescrizione.
Nicola de Mola
FONTE: IlQuotidianoItaliano.it
ALTRE NOTIZIE
Tanzi: "Pastorello chiese mia fidejussione ed io la feci"
24.11.2010 14.42 di Antonio Vitiello
"Pastorello mi ha chiesto una fidejussione e io gliela ho fatta". Così l'ex patron di Parmalat Calisto Tanzi rispondendo ai cronisti nel corso di una pausa del processo Parmatour, in relazione alla vicenda sollevata dalla trasmissione Report dell'ipotizzata doppia proprietà da parte di Tanzi delle società calcistiche del Parma e del Verona. Tanzi ha spiegato di non essere mai stato proprietario dell'Hellas Verona e di non aver conosciuto che superficialmente i piani di Giambattista Pastorello che aveva ricoperto nel Parma alcuni incarichi dirigenziali. E in riferimento alla retrocessione della società calcio Napoli in seguito alla vittoria del Verona in casa del Parma, Tanzi ha specificato ancora una volta che stando ai "calcoli" del suo ex dirigente Fedele il Napoli sarebbe retrocesso ugualmente in considerazione del fatto che la partita per la permanenza in Serie A è stata giocata tra Reggina e Verona. Scontro decisivo per le due compagini ma non per il Napoli che all'ultima giornata di quel campionato era già retrocesso. Decisiva invece si è rivelata la vittoria del Verona contro il Parma del turno precedente che consentì agli scaligeri di giocarsi la permanenza in Serie A proprio con la Reggina.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
23 Novembre 2010
Calcio Iª Div. A - 14ª giornata: il punto
di Marco Magli
Ben sei pareggi nella quattordicesima giornata, dato che sta a confermare ulteriormente l’equilibrio che regna in campionato. Il Sorrento non si ferma più, sesta vittoria casalinga e vola a quota ventisei, primo in classifica con una partita da recuperare (a Verona mercoledi 1 Dicembre alle ore 17.00), ma non è stato semplice superare un Sud Tirol che ha confermato nuovamente le proprie virtù: compagine solida, compatta e composta da giocatori molto interessanti, come ad esempio il trequartista belga di origini marocchine El Kaddouri.
Tirolesi superati da una doppietta di Paulinho, capocannoniere salito a quota undici reti, e dal gol di Carlini, inutili le reti di Campo e dell’ex riminese Marchi. Il Gubbio sale al secondo posto, complice il pareggio interno della Spal, la sorprendente squadra di Torrente vince anche in casa del Lumezzane. Di Borghese e Gomez (al settimo centro in campionato) le reti decisive. La squadra eugubina continua ad evidenziare la propria imprevedibilità, solo un pareggio sinora.
Pareggio interno per la Spal contro il Verona: al vantaggio di Meloni al 16’pt, risponde al 44'pt Le Noci, positivo l’esordio di Mandorlini sulla panchina scaligera, la squadra gialloblu, ai punti, avrebbe meritato qualcosa in più, buono il piglio e l’atteggiamento dei giocatori scaligeri.
L'Alessandria non va oltre il pari in casa del Pavia, alla bellissima rete su punizione dalla lunga distanza, palla nel sette, di Artico al 35’st (entrato cinque minuti prima per Martini) ha risposto, cinque minuti dopo, l’ex Cardiff City Ferretti. Una Reggiana in piena emergenza sbanca il ‘Voltini’ con una rete, molto discussa, di Temelin al 10'st. Tre punti molto pesanti per la squadra emiliana, dopo le due sconfitte consecutive subite contro le altre squadre della regione, che consentono di tornare momentaneamente nella zona che conta.
Punto molto importante e significativo del Ravenna che in trasferta pareggia sul difficilissimo campo della Salernitana con un gol al 95' di Rosso, dopo che i padroni di casa erano passati in vantaggio con Montervino su rigore al 34'pt. Per la Salernitana una vittoria gettata al vento, si ferma a cinque la striscia di vittorie consecutive sul proprio campo. Termina 2-2 il derby lombardo tra Monza e Cremonese con i Brianzoli, in grande emergenza, sempre costretti a rincorrere la squadra di Acori fino al 2-2 finale realizzato dal difensore, ex Foligno, Fiuzzi sul filo di lana.
La Cremonese ha buttato via una ghiotta occasione per riavvicinarsi ulteriormente alla zona play off, mentre per il Monza si tratta di un punto d’oro che fa ben sperare. Due pareggi a reti bianche concludono la giornata, il Bassano pareggia al ‘Rino Mercante’ contro lo Spezia in una gara condizionata dalle condizioni climatiche avverse, per gli ‘aquilotti’ si tratta del settimo risultato utile consecutivo. La Paganese torna a fare punti dopo sei sconfitte, ma si tratta di un brodino contro il Como nello scontro diretto salvezza.
Il tecnico degli ‘azzurrostellati’ Capuano col problema del gol, solo otto realizzati, la sua squadra detiene il triste record del peggior attacco della Prima Divisione, insieme alla Ternana che milita nell’altro Girone. La squadra lariana è la compagine che ha pareggiato più volte fuori casa, quello del ‘Marcello Torre’ si tratta del quinto pareggio esterno.
FONTE: RealSports.it
Marani (dir.Guerin Sportivo): "Parma-Verona, impossibile una giustizia postuma per i tifosi del Napoli"
Il noto giornalista ha commentato gli sviluppi dell'inchiesta riguardante il campionato di Serie A 2000-2001
di Mario Parisi - 23/11/2010
Il direttore del Guerin Sportivo Matteo Marani, sul sito del noto mensile, ha commentato i fatti riguardanti quel famoso Parma-Verona del 2001 e riportati in auge domenica sera dalla trasmissione Rai, Report. Ecco quanto evidenziato da Napoli Today: "Non so a quanti di voi è capitato domenica sera di seguire Report. Per me, e lo dico senza alcuna ironia nei confronti della Domenica Sportiva e di Controcampo, è stata di gran lunga la più interessante trasmissione della serata sul pallone. Merito del bel servizio-intervista a Zdenek Zeman, simbolo di chi dice no al potere, ma merito soprattutto dell’approfondita ricerca svolta dalla redazione della Gabanelli sul crack Parmalat. Andiamo con i fatti, quelli che nessun giornale sportivo ha mai raccontato così chiaramente.
Il 2001, il Parma è una delle Sette Sorelle del campionato. Tanzi è venerato e nessuno può pensare a quanto accadrà da lì a qualche anno. Attraverso il tracciato dei versamenti dello stesso Calisto Tanzi al fidato Giambattista Pastorello, già dirigente gialloblù negli anni delle coppe di Scala, si intuisce che il Verona fosse di fatto una società satellite del Parma, una proprietà emiliana esattamente come era successo pochi anni prima con i vari Palmeiras e Penarol. Peccato però che Parma e Verona partecipassero in quel momento allo stesso campionato, cosa vietata dalle norme statutarie della Federcalcio.Oltre a scambiarsi moltissimi giocatori (Mutu, Gilardino, Adailton, Paolo Cannavaro, Bonazzoli, Guardalben, oltre a tecnici come Prandelli e Malesani), i club – secondo la procura – si scambiavano favori. Il principale, sul quale indaga la procura di Parma, si riferisce al famoso Parma-Verona, 10 giugno 2001. I veneti, penultimi in classifica e dietro di un punto al Napoli, vincono la loro prima e unica gara stagionale in trasferta al Tardini, contro un Parma molto più forte.
Già questo dato statistico sorprenderebbe, ma non meno clamorosa è la prestazione opaca dei padroni di casa, in svantaggio con un rigore procurato da Antonio Benarrivo. E chi è il procuratore di Benarrivo? Federico Pastorello, figlio di Giambattista. A pensare si fa peccato, ma spesso si indovina. E così il presidente del Napoli Giorgio Corbelli va su tutte le furie, anche perché la sua squadra, pareggiando con la Roma, è condannata alla retrocessione. I tifosi insorgono e proprio Corbelli diventa un obiettivo della contestazione. Lui prova a denunciare il fatto e va dal presidente della Lega calcio Carraro, che – stando alla versione dell’imprenditore romagnolo – ammette di conoscere il coinvolgimento veronese di Tanzi. Lo stesso Corbelli denuncia la cosa a Petrucci, che a differenza del collega riconosce almeno di averla ricevuta e non fa finta di niente. Un’inchiesta all’acqua di rosa tacita tutto. Non so se Corbelli riuscirà ad avere una giustizia postuma, impossibile oramai per i tifosi del Napoli. Mi accontenterei che l’avessero i poveri investitori coinvolti nel fallimento della grande truffa Parmalat".
FONTE: NapoliToday.it
EDITORIALE TLP
VISTO da GUFFANTI": Il punto sulla giornata in 1^ Divisione
Riccardo Guffanti, Direttore Sportivo professionista, iscritto all´albo speciale dei Direttori Sportivi della F.I.G.C. e per diversi anni dirigente in club di Lega Pro è oggi Osservatore e Collaboratore dell´Udinese Calcio.
22.11.2010 12:47 di Riccardo Guffanti
Comanda il rossonero, o meglio per la precisione, i rossoneri e ovviamente il riferimento (prendendo spunto dal primato del Milan in serie A) è al Sorrento capolista nel girone A e alla Nocerina che comanda il girone B.
Nel girone A, dove si va a rilento e gli equilibri tecnici sono diffusi, la settima vittoria stagionale del Sorrento acquista maggiore importanza: primo posto solitario con una gara in meno, vince con l'AltoAdige che in trasferta aveva perso solo con il Gubbio, ha un'attaccante come Paulinho che con la doppietta di ieri va in doppia cifra (11 sigilli), sino a ora ha perso una sola gara su tredici , ha in questo momento una marcia in più rispetto a tutte le altre e la conferma potrebbe esserci proprio domenica prossima che dovrà affrontare il Gubbio in trasferta, una prova importante, visto che il Sorrento dovrà rinunciare proprio a Paulinho squalificato.
Una prova non determinante ma sicuramente significativa, anche perchè il Gubbio è di sicuro la squadra maggiormente meno equilibrata, più imprevedibile, non a caso ha già perso cinque incontri, ma ha un solo pareggio e con l'ottava vittoria di ieri ottenuta in trasferta sul campo del Lumezzane, ha raggiunto la seconda posizione in classifica: terza vittoria di fila per la squadra umbra e settimo sigillo per il suo bomber Gomez.
Dietro alle prime due si gioca a non perdere, si gioca a cambiarsi a turno le posizioni da playoff. Sei gare sono terminate in parità. Rompe gli schemi domenicali la sola Reggiana che con un gol di Temelin, vince a Crema contro il Pergocrema, la vittoria riporta la squadra emiliana nelle prime cinque posizioni e ne esce la Salernitana che non va oltre al pareggio ( 1-1 ) con il Ravenna , ma il 14° turno conferma ancora le difficoltà di Cremonese e Verona, i lombardi due volte in vantaggio con il Monza, si fanno raggiungere e allungano la striscia negativa che non li vede vincere in trasferta ora mai da quasi due mesi e per una squadra esperta come quella di mister Acori se si punta a un campionato di vertice deve esserci un cambio di tendenza, i sei pareggi sono tanti.
Per la squadra veronese il discorso è un pò diverso, mister Mandorlini era al suo esordio su un campo e contro una squadra di massimo livello come la Spal. Buona prova di sostanza e ora si devono dare delle conferme per risalire una classifica deficitaria, ma come si è detto più volte, molto corta. Quel corto che da speranze per chi deve guardare in alto ma che mette timore a chi guarda dietro e anche in questo caso secondo me il coraggio di cercare la vittoria farà nel proseguio la differenza. Ieri solo la gara tra Bassano e Spezia ha l'attenuante del pareggio, il campo, che non ha permesso di sicuro di vedere una partita di calcio.
Se nel girone A solo il Gubbio è forte di otto vittorie nel girone B questo primato lo detengono le prime tre in classifica e questo determina una graduatoria corta nel basso ma che in alto domenicalmente si allunga, grazie al fatto che in questo girone si cerca maggiormente il risultato pieno, ieri un solo pareggio, in attesa del posticipo di stasera tra Pisa e Lanciano.
E tra la capolista Nocerina (secondo miglior attacco e seconda miglior difesa) e il Foggia con il miglior attacco e peggior difesa, prevale l'equilibrio numerico dei campani. Mister Auteri e la società non nascondono più i veri obiettivi, consapevoli per primi di avere a disposizione un gruppo forte nei vari reparti e soprattutto esperto per gestire i vari momenti di una stagione (una sconfitta su 14 gare non è certo casuale), in un girone, come ho sempre sostenuto, più difficile per passionalità e perchè vi sono diverse compagini ben attrezzate per vincere un campionato.
La riprova è data da un Benevento che liquida una buona squadra come l'Andria, grazie a una doppietta di un giocatore dai piedi fini come Clemente e dall'Atletico Roma che va a centrare la sua ottava vittoria sul campo della Cavese che, dopo la penalizzazione subita dalla Lega, sembra aver smarrito la buona impressione di inizio stagione. Idem il Gela che perde per la settima volta, contro una Ternana che torna alla vittoria confermando di avere fatto la cosa più giusta non esonerando mister Orsi, o come il Cosenza che rilancia il Siracusa ( 1-2 ) e continua a perdere terreno in chiave playoff; quella zona che ritrova invece il Taranto che supera una organizzata JuveStabia ( 1-0 ), ma che dimostra con le tante occasioni da gol sprecate ( ha giocato in superiorità numerica ), deve migliorare in fase realizzativa, solo 14 le reti fatte, per pensare di stare al passo delle prime tre in classifica.
Classifica come detto molto corta (di più del girone A) osservandola in basso: la Lucchese vittoriosa sul Foligno (rotondo 3-0 non vinceva da più di due mesi) è a soli cinque punti dai playoff ma anche a uno solo dai playout. Domenica con le gare in calendario sapremo se poche giocheranno un campionato e le tante un'altro, a meno come si vocifera ci ripensa la lega con le sanzioni in punti da dare a chi non è stato regolare fuori dal campo, dove spesso in questa lega si gioca unìaltro campionato.
Ieri in Seconda Divisione si è giocato il solo girone A, ma visti i risultati, come per il girone B e il C sembra che si sia sostenuto un turno di riposo, su otto gare , cinque sono finite in parità, determinando un rallentamento generale, ma le novità in assoluto della domenica sono la Tritium che centra la sua settima vittoria stagionale ( 1- 0 ) al Rodengo e pur con una gara in più si posiziona al secondo posto dietro la capolista ProPatria e il Lecco che dopo un avvio di campionato negativo, centra la sesta vittoria e infligge esternamente la prima sconfitta stagionale al FeralpiSalò ( 0 - 1 ).
FONTE: TuttoLegaPro.com
19/11/2010, 20:33
Esclusiva, l’argentino Vergini nel mirino di Catania e Udinese
Prelevato dall’Olimpia Asuncion (una delle società più titolate del Paraguay, ndr) nell’ultimo giorno del mercato estivo, Santiago Vergini si sta rivelando un acquisto azzeccato per l’Hellas Verona. Anche se deve ancora abituarsi del tutto al calcio italiano, l’esperienza ad alti livelli di certo non manca al difensore argentino, che possiede ampi margini di miglioramento. Intanto alcuni club della massima serie sembranno essersi già interessati a lui. Stando infatti ad accreditate indiscrezioni raccolte dalla redazione di Calcio News 24, Catania e Udinese avrebbero già messo gli occhi su Vergini. Il giocatore classe 1988, comunque, non cambierà maglia fino alla prossima estate, essendo stato acquistato con la formula del prestito con diritto di riscatto dalla società scaligera, la quale potrà quindi riscattarlo solamente a fine stagione per una cifra che non è ancora stata fissata.
Luca Iannone
FONTE: CalcioNews24.com
Martedì 23 Novembre 2010
L’attaccante in gol a Ferrara: mi trovo meglio nella nuova posizione voluta da Mandorlini
Le Noci: «Il Verona si sta ritrovando»
di Gianluca Vighini
VERONA - Che peccato. Le Noci, al quinto centro, segna, ma l’Hellas non vince. La buona notizia è che il bomberino di Mandorlini ha ritrovato la via della rete. La cattiva è che Le Noci ha sbagliato un gol che poteva portare al Verona i tre punti nella sfida con (l’ex) capolista Spal. Una partita che i gialloblù hanno interpretato con carattere e grinta.
Risultato stretto. Tanto che alla fine il punteggio di 1-1 sta proprio stretto alla Mandorlini-band. «Abbiamo giocato una buona partita - dice Le Noci - e secondo il mio parere il Verona si è ritrovato. Siamo stati attenti e concentrati. Il gol? Ho anticipato il mio avversario, forse ho fatto quello che più difficile. La seconda occasione ho cercato di anticipare il tiro perché avevo un avversario che mi stata arrivando addosso. Sono andato un po’ in scivolata e ho chiuso troppo l’angolo di tiro».
Una buona prova, comunque per l’attaccante veronese. Il gol ha sicuramente scacciato incubi e preoccupazioni dopo il clamoroso errore di La Spezia. Nei tre dell’attacco Le Noci è stato quello che si è mosso meglio. «La posizione mi piace - ha aggiunto Beppe -, anche se come ha detto il mister, in questo momento non è che dobbiamo star lì a cercare il pelo nell’uovo. Dobbiamo sacrificarci tutti per dare qualcosa in più».
Pichlmann troppo defilato. La prova che invece ha meno convinto è stata quella dell’ex puntero del Grosseto. L’attaccante austriaco è un generoso di natura. Corre come un matto e si dà un gran daffare. Ma vederlo lungo la fascia dell’out è un controsenso. «Ma questo è il calcio moderno - ha spiegato Mandorlini -. Bisogna avere la forza per coprire e riproporsi in attacco. Pichlmann è stato bravissimo e ha giocato con grande senso di responsabilità pur non al meglio». Pichi in effetti venerdì era rimasto a riposo per una botta al piede. Ma contro la Spal ha voluto esserci a tutti i costi.
Rafael premiato. Il portiere ieri a Vicenza ha ricevuto il premio quale miglio giocatore dell’Hellas della passata stagione. (ass)
FONTE: Leggo.it
Mondonico: la retrocessione del 2001 brucia ancora
di Roberto Russo, pubblicato il 22/11/2010 alle ore 14:18
Emiliano Mondonico, attuale tecnico dell'Albinoleffe, parla ai microfoni di Marte Sport Live sulla combine tra Parma e Verona che costò la retrocessione al Napoli nel 2001: "Sono ancora deluso. I tifosi avrebbero meritato la salvezza, così come i giocatori che piangevano nello spogliatoio. Ce la mettemmo tutta per restare in serie A. Bisogna accertare le responsabilità, in quel Parma giocavano napoletani doc, quindi mi sembra ancora molto strano".
FONTE: JulieNews.it
«Tanzi controllava l'Hellas
Pastorello il suo uomo...»
IL CASO. Nell'ambito di Calciopoli, si riparla di una gestione discussa. Corbelli: «Dunque avevo ragione io su Tanzi: ci trovavamo di fronte a una commistione vergognosa. Nove anni dopo, però, è una soddisfazione modesta. Possibile che ci sia voluto tutto questo tempo per arrivare alla verità?»
«Dunque avevo ragione io su Tanzi: ci trovavamo di fronte a una commistione vergognosa. Nove anni dopo, però, è una soddisfazione modesta. Possibile che ci sia voluto tutto questo tempo per arrivare alla verità?».
Parole dell'imprenditore bresciano, re di Telemarket e presidente del Napoli dal 2000 al 2002, Giorgio Corbelli che - come hanno riportato ieri la Gazzetta dello Sport e il Mattino - è stato chiamato venerdì scorso dalla procura di Napoli che segue il processo a Calciopoli.
Corbelli ha ricordato tutti sospetti di una possibile combine sulla retrocessione del Napoli in Serie B al termine del campionato 2000-2001, retrocessione che ha portato la società partenopea negli anni a seguire verso il fallimento.
La verità di Corbelli oggi collima con i risultati di una inchiesta della Procura di Parma sul crac Parmalat al centro della puntata di Report in onda ieri sera su Rai Tre. «Dal '98 al 2004 il Verona fu controllato da Calisto Tanzi, già proprietario del Parma, che lo acquistò e finanziò con soldi sottratti alla Parmalat e, oggi, ai risparmiatori travolti dal fallimento», racconta il procuratore Gerardo Laguardia.
Per eludere l'articolo 7 dello statuto Figc che vieta «il controllo diretto o indiretto di altre società dello stesso settore professionistico, Tanzi - come dichiara il pm titolare dell'inchiesta - intestò la partecipazione a Giambattista Pastorello, suo uomo di fiducia».
Corbelli le sue risposte le aveva già trovate il 10 giugno 2001. Quella domenica, penultima giornata di campionato, mentre il suo Napoli pareggiava in casa con la Roma, il Parma di Tanzi perdeva 1-2 in casa con il Verona di....Tanzi. Partita strana. Il Verona andò in vantaggio con un rigore di Oddo, concesso per un fallo eclatante di Benarrivo, che all'epoca, come scrive la Gazzetta «era nella scuderia di Federico Pastorello, figlio del presidente dell'Hellas».
Poi il Verona ottenne il successo a pochi minuti dalla fine con un gol di Michele Cossato. Con quella vittoria il Verona scavalcò il Napoli e lo condannò alla retrocessione in Serie B. Corbelli, che allora gestiva il Napoli con Corrado Ferlaino, gridò alla combine. «Avevo la tracciabilità dei versamenti di Tanzi a Pastorello e l'elenco dei giocatori scambiati tra i due club. Mi sembrava abbastanza per sollecitare una indagine», raccontava ieri, reduce da un incontro con il «pm» di Calciopoli Giuseppe Narducci.
Sono, quelle di Corbelli, dichiarazioni che gettano ombre su quel periodo del calcio italiano e anche su quello gialloblù. Anche se, per la giustizia sportiva, tutto è già in prescrizione. Parole, comunque, che non mancheranno di suscitare polemiche e reazioni e che fanno riaffiorare vecchi fantasmi, mai del tutto dimenticati.
23/11/2010
L'Hellas c'è, ora serve una mano dal Bentegodi
PROGETTI DI RINCORSA. Ritrovato il gioco e l'autostima, è giunto il momento di irrobustire una classifica sempre deficitaria. E il calendario offre una grande occasione
Solidità, personalità, intraprendenza: la cura Mandorlini ridà fiato ai sogni dei gialloblù che tra l'altro da qui alle vacanze di Natale giocheranno in casa quattro partite su cinque
La classifica mette sempre tristezza ma le impressioni, ancora fresche, del pareggio di Ferrara, riaprono i cuori alla speranza: il Verona c'è.
A dispetto dei 14 punti raggranellati (12 in meno della capolista), degli scivoloni in serie rimediati da agosto ad oggi, del numero di vittorie (tre) che possono magari impreziosire il ruolino di una pericolante, non certo di una squadra costruita per vincere.
Perché i gialloblù, dal terreno fradicio del «Mazza», hanno comunque lanciato un segnale: se la Spal è squadra di vertice - così recita la graduatoria - noi non ci sentiamo da meno. E chi vorrà guadagnarsi il salto di categoria non potrà prescindere dalla concorrenza scaligera.
Ritrovata la rotta, è evidente che non si possa trascurare il contributo del timoniere. Che è il vero vincitore (paradossale dirlo dopo un pareggio) della domenica.
Perché Andrea Mandorlini, piovuto all'improvviso su Sandrà nel bel mezzo del ciclone tecnico, all'indomani del licenziamento di Giannini, ha dato una prima, eloquente risposta agli scettici.
La squadra non sarà ancora un prodigio di efficacia, ma ha recuperato sicuramente ordine, carattere e autostima.
La Spal, oltretutto gasata dal primato, l'altro giorno ha capito subito che sarebbe stato prudente chiudere gli spazi propri prima di aggredire quelli altrui. Per affidarsi soprattutto al contropiede.
E nella ripresa quella che nel primo tempo era risultata una sterile supremazia ha assunto i connotati di un inequivocabile dominio. L'orgoglio dell'Hellas, sbattuto, centrifugato, calpestato a più riprese in questo stentato avvio di stagione, è riemerso con propotenza. Accompagnato da una manovra all'altezza. Peccato sia mancata la stoccata in grado di stendere il nemico, che difficilmente avrebbe trovato le risorse per riacciuffare la gara.
Recuperato il filo del gioco, ora sarà il caso di riaggiustare la posizione di classifica, correggendo le cifre che ancora certificano i vecchi disagi: al di là della mortificante, attuale quart'ultima posizione, il Verona ha il decimo attacco del girone (15 i gol fatti, poco più di uno a gara) anche se la difesa è meno barcollante di quanto non possa sembrare (è quinta dietro a quelle di Spal, Alessandria, Pergocrema e Spezia). Comunque vince poco e perde troppo.
Registrati i meccanismi, trovata una minima quadratura, il tecnico di Ravenna ha il compito di alzare piano piano i giri e preparare l'accelerata di dicembre. Perché il calendario regala ai gialloblù una formidabile chanche di sollecita rimonta. Sempre che si riescano ad esorcizzare, una volta per tutte, i fantasmi che si aggirano sul Bentegodi.
Da qui a Natale il Verona giocherà quattro partite su cinque sul campo amico, ospitando nell'ordine Pavia (domenica), Sorrento (nel recupero di mercoledì primo dicembre), Pergocrema (nell'ultima di andata) e la disastrata Paganese, fanalino solitario.
In mezzo la trasferta di Lumezzane, su un campo peraltro non particolarmente disagevole, almeno sulla carta.
Serviranno conferme, chiaro, rispetto a quanto visto domenica. Servirà qualche disattenzione in meno sotto porta, servirà certo un pizzico di buona sorte in più.
E sarà buona cosa superare una volta per tutte l'emergenza infortuni e indisponibilità varie che da almeno un mese a questa parte ha privato prima Giannini e poi Mandorlini di utili alternative. Il torneo all'improvviso si è riaperto. La parola d'ordine, da oggi in avanti, sarà «continuità».
Francesco Arioli
FONTE: LArena.it
[OFFTOPIC]
VITA DA EX: Pefettamente riuscito l'intervento operatorio su 'Super' Pippo INZAGHI, ora il 37enne attaccante del MILAN dovrà sottoporsi a tutta la parte riabilitativa... Anche se l'età non è più così 'verde' il carattere del'uomo avrà i suo peso: scommetterei sul suo pieno recupero. NBA: Perdono ancora NEW ORLEANS e MIAMI. GALLINARI in gran forma e KNICS in reupero.CALCIO OLANDESE: SUAREZ dell'AJAX azzanna un avversario, c'è la prova TV... CHAMPIONS LEAGUE: Spettacolare rimonta della ROMA controi tedeschi del BAYERN MUNCHEN, gran gol di IBRA ed il MILAN si qualifica agli ottavi, rischia l'INTER ma alla fine riesce a piegare il TWENTE grazie ad un gol di CAMBIASSO e stacca il ticket per il superamento del turno... Vittoria sofferta anche per il CHELSEA mentre il REAL MADRID umilia l'AJAX ma scoppia il 'giallo-espulsioni' per MOU...
GALLINARI NE FA 15, KNICKS 4° SUCCESSO DI FILA -VIDEO
Ancora una buona prestazione e ancora una vittoria per Danilo Gallinari, autore di 15 punti (con 8/8 ai liberi) e 6 rimbalzi nella gara di stanotte al Madison Square Garden contro i Charlotte Bobcats. I New York Knicks, al quarto successo consecutivo, hanno battuto la squadra di Gerald Wallace e compagni 110-107, grazie ai 22 punti del giovane Toney Douglas, miglior marcatore tra i suoi.
Saldamente in testa nella Pacifica Division sempre Los Angeles, con il successo (tredicesimo su 15 partite, quinto consecutivo) a spese di Chicago (98-91). Protagonista per i Lakers Shannon Brown, autore di 21 punti pur senza partire titolare, con cinque tiri da tre a segno. Nelle fila dei Bulls da segnalare le prestazioni di Derrick Rose (miglior marcatore dell'incontro con 30 punti, più otto assist) e Joakim Noah (19 punti e 13 rimbalzi). Strepitoso Dirk Nowitzki nella vittoria di Dallas su Detroit (88-84). Il gigante tedesco, 32 anni, ha chiuso l'incontro con 42 punti all'attivo (15 solo nell'ultimo quarto), più 12 rimbalzi.
I RISULTATI Indiana-Cleveland 100-89 New Jersey-Atlanta 107-101 (dts) Washington-Philadelphia 116-114 (dts) NY Knicks-Charlotte 110-107 Dallas-Detroit 88-84 LA Lakers-Chicago 98-91
CHELSEA SOFFRE MA VINCE: IL REAL UMILIA L'AJAX -VIDEO
Vittoria al fotofinish per il Chelsea di Carlo Ancelotti, che batte lo Zilina con un gol all'86' di Malouda e festeggia la qualificazione matematica al primo posto nel gruppo F, davanti al Marsiglia, vittorioso a Mosca contro lo Spartak per 3-0. I blues, dopo lo svantaggio iniziale ad opera di Babatunde, ribaltano il risultato con un gol di Sturridge al 51' e con il 2-1 decisivo, appunto di Malouda. Il Marsiglia passeggia invece in Russia con i gol di Valbuena, Remy e Brandao.
Brutta sconfitta, invece, per l'Arsenal, che perde 2-0 a Braga (doppietta di Mateus) e mette in pericolo la sua qualificazione: i londinesi dovranno vincere l'ultima partita contro il Partizan Belgrado (già eliminato e a zero punti) per tenere a bada i portognesi, a pari punti con i Gunners. Già qualificato e primo lo Shakhtar Donetsk di Mircea Lucescu, che travolge 3-0 i serbi a Belgrado con Stepanenko, Jadson e Eduardo.
Nei gironi delle italiane, infine, avanti a valanga il Real Madrid di Josè Mourinho, che umilia l'Ajax ad Amsterdam 4-0 (Benzema, Arbeloa e doppietta di Ronaldo), mentre il Basilea doma il Cluj 1-0 con un gol al 14' di Almerares. Alla Roma, tra due mercoledì, basterà un pareggio in Romania per passare il turno e qualificarsi agli ottavi. Infine, il Partizan perde in casa contro lo Shakhtar per 3 reti a zero nell'incontro valido per il girone H.
MOU 'ORDINA' DUE ESPULSIONI: UEFA APRE INCHIESTA -VIDEO
Il Real Madrid, già qualificato agli ottavi di Champions, ad Amsterdam non si è limitato ad un bell'allenamento (risultato finale 4-0 per gli spagnoli), ma ha cominciato a pensare al prossimo impegno europeo. Verso la fine dell'incontro, a punteggio ormai acquisito, è così scattata - su ordine di Mourinho, secondo la ricostruzione di 'As' - la pantomina delle perdite di tempo ad hoc, da parte di Xabi Alonso e Sergio Ramos, per beccarsi il secondo giallo e la conseguente espulsione, in modo da saltare l'ininfluente partita casalinga contro l'Auxerre, dell'8 dicembre, ultima giornata della fase a gironi, e presentarsi con la fedina penale pulita alla ripresa del torneo.
Comportamento antisportivo? Forse, ma i lettori del giornale sportivo l'approvano. Oltre l'80% ha risposto che è stata la tattica giusta. Nelle immagini tv si vede Mourinho parlottare in panchina con Chendo, l'ordine è stato girato a Casillas che a sua volta l'ha recapitato ai due interessati. Xabi Alonso l'ha messo in atto in occasione di un calcio di punizione, con continui richiami alla distanza della barriera. Ramos durante un rinvio da fondocampo, che ha richiesto la sistemazione dei calzettoni per quasi un minuto. In entrambe i casi l'arbitro, lo scozzese Craig Thomson, ha pazientato finchè ha potuto, poi ha dovuto ammonire di nuovo, ed espellere, i due giocatori. Josè Mourinho, al termine, si è però lamentato del comportamento del direttore di gara. «È vero che la partita con l'Auxerre non conta, ma non mi è piaciuto - ha commentato il tecnico portoghese -. L'incontro era già morto e quando si sta sul 3 o 4-0 non è il caso di tirare fuori certi cartellini».
L'episodio è stato comunque talmente plateale ed evidente che l'Uefa ha aperto un'inchiesta per il copmortamento antisportivo da parte di Mourinho e dei due giocatori.
EUROGOL DI IBRA, POI DINHO: IL MILAN AGLI OTTAVI -VIDEO
Con Ibrahimovic, per il Milan è tutto molto più facile. Le ultime tre vittorie in campionato le ha praticamente costruite lui segnando puntuale, e anche la missione di espugnare Auxerre conquistando il pass per gli ottavi di Champions League l'ha portata a termine senza troppo aiuto. Per oltre un'ora non ha ricevuto un buon passaggio che fosse uno. Così, quando al 19' della ripresa si è trovato fra i piedi un rimpallo della difesa francese non ci ha pensato su prima di scagliare un destro imprendibile per Sorin: 11/o gol stagionale, il 4/o in Champions e 3/o in stagione all'Auxerre, dopo la doppietta dell'andata.
Così il nuovo Ibrahimovic prova a scollarsi di dosso l'etichetta di allergico all'Europa. La strada fino a maggio è lunga ancora, ma intanto lo svedese ha regalato ai suoi il passaggio del turno con una giornata di anticipo, da secondi del girone dietro il Real Madrid. Quindi fra due settimane sarà ininfluente la sfida con l'Ajax. Proprio come sperava Allegri, consapevole di dover fare un pò rifiatare molti dei suoi, apparsi piuttosto spompati ad Auxerre, a partire da Gattuso, che sarà squalificato.
Non è spompato ma sorride solo a metà Ronaldinho, che nello stadio in cui nove anni fa fece la sua prima apparizione in Europa con il Psg gioca solo gli ultimi 7' (5/a panchina di fila) trovando il tempo per un gol davvero pregevole. Salvo Abate al posto di Bonera, Allegri punta sulla squadra che sabato ha superato la Fiorentina, ma questa volta i rossoneri partono ingolfati.
I tre mediani che sono valsi al Milan l'etichetta di squadra solita non sono in serata. Troppi palloni persi e interventi in ritardo, spesso fallosi. Non è in serata soprattutto Flamini, che quando si allarga ha problemi di intesa con Zambrotta e quando ha la palla fra i piedi spesso fa confusione. Fa meglio Gattuso ma dalla sua parte, a destra, l'Auxerre passa spesso con Birsa, che sorprende più volte un titubante Abate.
E per fortuna di Allegri l'Auxerre, privo di Le Tallec e Jelen, non ha un attaccante degno del nome. In realtà Fernandez, a parte Ndinga, centrocampista con buoni piedi, stazza e corsa, ha una squadra piuttosto mediocre ma senza paura e con tanta voglia di imporre il proprio gioco in casa. Al 10' Contout, impegna con un colpo di testa angolato Abbiati, che nel primo tempo respinge anche una punizione velenosa di Dudka e ha i brividi quando un cross dalla fascia di Birsa si trasforma in un pallonetto fuori davvero di poco. Il primo obiettivo dell'Auxerre era arginare Ibrahimovic: Coulibaly e Gritchting costringono spesso a giocare spalle alla porta lo svedese, che nel ruolo di sponda rende parecchio e infatti serve assist interessanti a Robinho e Seedorf, che sprecano. Servire lo svedese solo sperando che crei per gli altri non funziona però sempre. Così l'occasione più pericolosa è quella di Gattuso che al 39' spreca malamente uno strafalcione difensivo di Coulibaly. All'intervallo ad Amsterdam il Real Madrid è già avanti 2-0 con l'Ajax: così lasciare la Borgogna con un punto può bastare ai rossoneri per non essere costretti a battere gli olandesi fra due settimane. Fatto sta che nella ripresa non sprizzano voglia di vincere e quando al 13' Robinho ha una buona occasione tentenna e si fa ribattere il tiro. L'Auxerre è ben chiuso e pronto a ripartire, ma non ha l'antidoto contro Ibrahimovic, che appena può si mette in proprio e vince la partita. Dopo il vantaggio i rossoneri si rilassano e rischiano il pareggio, scongiurato alla fine da Ronaldinho. Non è detto che un suo gol basti a far ricredere Allegri. Di certo quello di Ibrahimovic è più che sufficiente a mandare avanti il Milan.
IBRA: TUTTI DEVONO TEMERE IL MILAN La sua media gol in Champions League con il Milan è superiore a quelle che aveva con Inter e Barcellona. Si sente più forte Zlatan Ibrahimovic e, dopo aver messo ko l'Auxerre, avverte: «Non so quale squadra preferirei affrontare agli ottavi ma - spiega - noi stiamo migliorando quindi ora sono gli altri a doversi preoccupare di noi». «Alla fine sono uscito perchè ero stanco e non ero più con la testa nella partita», racconta lo svedese che ha lasciato il posto a Ronaldinho e lo ha visto segnare uno splendido gol: «Sono contento per Dinho, anche se gioca poco - dice - si allena con grande entusiasmo. Al Milan c'è grande concorrenza come è giusto che sia in una grande squadra e c'è un allenatore che decide chi gioca». Come osserva Adriano Galliani, «Allegri non è mai stato uno 'yes man', ha provato e riprovato diverse formazioni finchè ha trovato l'assetto giusto». Però al momento è importante che non manchi proprio Ibrahimovic. «Zlatan ci ha dato qualcosa in più, quando ha firmato il contratto ho capito che le cose sarebbero cambiate - gongola Galliani - Siamo Ibra-dipendenti? È come essere Etòo o Messi-dipendenti, è così per tutte le big». Non se ne preoccupa nemmeno Massimiliano Allegri che dedica il successo a Pippo Inzaghi («avevo qualche speranza, invece la sua stagione è finita») e lascia Auxerre «con un Milan più forte, con una maggiore disponibilità al sacrificio e tanta voglia di ottenere risultati». «È stato molto importante qualificarci agli ottavi con una giornata di anticipo. Ho sensazioni positive - sottolinea l'allenatore dei rossoneri -. Fa piacere allenare un gruppo in cui tutti si mettono a disposizione, anche Ronaldinho che quando è stato chiamato in causa è entrato subito in partita, gestito palloni importanti e segnato un favoloso gol. Per ottenere certi risultati tutti si devono mettere a disposizione». Allegri promuove la squadra in toto, pur ammettendo qualche leggerezza in fase di gestione della palla. Ma fa notare soprattutto che «per la terza volta il Milan non ha subito gol. Bisogna cercare di continuare così - prosegue -, perchè attraverso le motivazioni e l'attenzione riusciremo a fare grandi cose».
IL TABELLINO
AUXERRE (4-2-3-1): Sorin 5.5, Hengbart 6 (14' st Chafni 5.5), Coulibaly 5.5, Grichting 5.5, Dudka 6, Pedretti 6, Ndinga 6, Oliech 6, Sammaritano 5.5 (21' st Quercia 6), Birsa 6.5, Contout 5.5 (37' st Traorè sv) (16 Riou, 20 Sidibe, 21 Langil, 25 Bourgeois). All.: Fernandez 6.
MILAN (4-3-1-2): 32 Abbiati 6.5, Abate 4.5, Nesta 6, Thiago Silva 6, Zambrotta 5.5, Gattuso 6.5 (47' st Strasser sv), Ambrosini 5.5, Flamini 5, Seedorf 5.5 (31' st Boateng) Robinho 6, Ibrahimovic 7.5 (41' st Ronaldinho 6.5) (1 Amelia, 76 Yepes, 25 Bonera, 18 Jankulovski). All.: Allegri 7.
Arbitro: Skomina (Slovenia) 5.5.
Reti: nel st 19' Ibrahimovic, 46' Ronaldinho
Angoli: 5-3 per Auxerre
Recupero: 1' e 3'
Ammoniti: Ambrosini per gioco falloso e Gattuso per comportamento non regolamentare.
Spettatori: 23 mila circa.
I GOL - 19' st: Dudka in scivolata ferma Robinho servendo involontariamente Ibrahimovic che da fuori area fulmina Sorin con un tiro potente e angolato. - 46' st: Ronaldinho si trova sul piede il pallone nel cuore dell'area e con un sinistro a rientrare trova il gol sul secondo palo
CUORE ROMA, RIMONTA 2 GOL E STENDE IL BAYERN -VIDEO
Il cuore della Roma fa palpitare la notte della Capitale in una serata di emozioni forti, prima la paura poi l'esplosione di gioia per la rimonta che schianta il Bayern Monaco e riavvicina i giallorossi alla qualificazione agli ottavi. Da 0-2 a 3-2, è un ribaltamento di risultato, sentimenti e soprattutto prospettive. Era quasi fuori dell'Europa, la Roma, dopo il doppio vantaggio di Mario Gomez. Borriello, De Rossi e Totti hanno però un successo che ha quasi il sapore della qualificazione, visto che contro il Cluj basterà un pareggio per passare il turno.
Ha due volti la Roma: quello distratto, a tratti apatico del primo tempo con i suoi 'gioiellì De Rossi e Vucinic su tutti, in ombra e quello grintoso e determinato della ripresa, con il francese Jeremy Menez a vestire i panni del trascinatore, con Borriello bravo a sfruttare le occasioni. C'è lo zampino di de Rossi, protagonista di una prestazione opaca ma capace di trovarsi al posto giusto nel momento giusto per il gol del 2-2. Quello della vittoria lo firma - su rigore - Francesco Totti, partito dalla panchina e implacabile dagli undici metri. Il Bayern Monaco, nonostante le assenze è ben organizzato e copre bene gli spazi.
Van Gaal deve rinunciare a sei titolari ( Mark van Bommel, Arjen Robben, Ivica Olic, Holger Badstuber e Miroslav Klose e lo squalificato Schweinsteiger) ma ritrova dal primo minuto il francese Frank Ribery e Martin Demichelis. Le assenze, sul versante bavarese non si fanno sentire, anzi. Non si può dire altrettanto della Roma che comincia con Totti e Pizarro in panchina, in nome del turn over a favore di Borriello e Brighi. Ranieri dà fiducia Greco, ma la mossa si rivela sbagliata Ma i giallorossi fanno fatica ad impostare il proprio gioco fin dalle prime battute. Anche perchè i suoi uomini di punta, Vucinic e De Rossi in testa (capitano visto che Totti partiva dalla panchina), non incidono. Anzi si rendono protagonisti di errori clamorosi. E dire che Ranieri alla vigilia aveva dichiarato apertamente che la sua squadra sarebbe scesa in campo per vincere: proposito disatteso. Soprattutto per il gioco visto nella prima frazione quando, dopo una mezzora alquanto noiosa con i giallorossi praticamente mai incisivi - se non al 23' quando greco si rende protagonista di una bella conclusione dalla distanza (sulla respinta di Kraft Vucinic manda alto) - Gomez, con un uno-due micidiale in cinque minuti. Con la doppietta di questa sera il tedesco raggiunge quota 14 gol in campionato (6 in Champions league, 8 in Bundesliga).
La musica cambia nella ripresa. E che musica. Ranieri lascia negli spogliatoi Greco e manda in campo Simplicio per dare forza al centrocampo in affanno per tutto il primo tempo. Al primo affondo i giallorossi vanno a segno con una bella azione personale di Menez che lascia per strada Tymoshchuk e Demichelis e serve l'accorrente Borriello che quasi da terra beffa Kraft, con una prodezza che ricorda - se non Maradona - analoghi gesti di Gilardino e Inzaghi. È il gol dell'1-2 che riapre le speranze dei giallorossi. Il Bayern accusa il colpo ma si riorganizza e si chiude. Al 15' un miracolo di Kraft nega alla Roma il gol del 2-2: l'azione porta ancora la firma di Menez che serve Simplicio che batte a rete con il portiere bavarese che respinge sulla linea e sulla ribattuta secondo salvataggio di Kraft sulla conclusione di Brighi.
La Roma spinge alla ricerca del gol del 2-2, il Bayern si copre e cerca di controllare gli affondi dei giallorossi. Ranieri alla mezzora manda in campo Totti (per Brighi) e poi Pizarro. La Roma attacca con raziocinio anche perchè i tedeschi nelle ripartenze si rendono pericolosi. Il pareggio arriva al 37' e porta la firma di De Rossi, protagonista di una prestazione deludente fino a quel momento. La Roma ci crede e insiste. Totti serve Borriello in area, l'attaccante si scontra con Kraft: è rigore. dagli 11 metri il numero 10 giallorosso non sbaglia. È il 3-2. L'Olimpico esulta. A Cluj basterà un pari per passare il turno.
RANIERI: QUESTA E' LA VERA ROMA «Non mi interessa se Totti gioca». Aveva parlato così Louis Van Gaal alla vigilia della sfida del suo Bayern Monaco contro la Roma. E proprio il numero 10 giallorosso, subentrato dalla panchina, ha deciso di mandare un messaggio dei suoi al tecnico olandese firmando su calcio di rigore la rimonta e la vittoria per 3-2 sui bavaresi. Un successo che permette alla squadra di Ranieri di fare un passo quasi decisivo per l'accesso agli ottavi di Champions League. «Non eravamo partiti come volevamo - ha ammesso lo stesso Totti a fine match -, sotto di 2 gol era difficilissima, di fronte avevamo una grande squadra che voleva vincere, ma con la determinazione e la voglia di una grande squadra abbiamo ribaltato il risultato. Non possiamo più nasconderci, siamo una squadra da vertice, dobbiamo essere competitivi anche in Europa perciò speriamo di dimostrarlo». Il capitano della Roma ha poi sottolineato tutta la propria gioia per il rigore trasformato nel finale: «È stato bellissimo perchè era tanto che non facevo un gol decisivo, me lo tengo stretto». Così come Claudio Ranieri si tiene stretti i tre punti che permetteranno alla Roma di andare a giocare a Cluj puntando anche al pareggio: «Aver battuto i vicecampioni d'Europa è un'iniezione di fiducia molto importante. I ragazzi non si sono arresi, hanno lottato fino all'ultimo, ma questa è la Roma: non ci sta a perdere, vuole sempre andare avanti». «È stata una partita difficile. Nel primo tempo ci siamo complicati molto la vita, non riuscivamo a pressarli alti e avevamo dei problemi - l'analisi tattica dell'allenatore giallorosso - Il Bayern appena arrivava nella metà campo trovava sempre con abilità l'uomo libero e questo ci ha fatto soffrire molto. Poi nella ripresa ho allargato Menez e Vucinic sulle fasce e abbiamo cambiato marcia con una grande reazione. Totti? Sapevo che potevo contare su di lui, è un atleta stupendo, ha dato tutto il suo apporto». Apporto sottolineato anche dal presidente della Roma, Rosella Sensi: «Totti è sempre importante per questa squadra, come forse quasi nessuno per tanti motivi. Questa partita rappresenterà un pezzo di storia della Roma perchè fare tre gol al Bayern non è da tutti, resterà nei ricordi di tutti i tifosi». «Abbiamo messo in campo una straordinaria grinta e forza di carattere - ha poi sottolineato -. Sotto di due gol speravo più in un pareggio che in una vittoria, ma da domani dobbiamo già tornare con i piedi per terra e pensare alla partita di domenica». E anche per Van Gaal, dopo il modo con cui il suo Bayern ha perso, sarà meglio pensare da subito alla Bundesliga: «Nel primo tempo abbiamo dominato, poi quello che è successo nella ripresa è stato davvero incredibile. Abbiamo concesso alla Roma troppi contropiede e alla fine abbiamo buttato la vittoria come già ci è capitato ultimamente in campionato. C'è una grande delusione, è stato un problema di concentrazione, siamo stati noi a riportare la Roma in partita. Totti? È sicuramente un grande giocatore, ma io al Bayern porterei Vucinic...».
IL TABELLINO
ROMA (4-3-1-2): Julio Sergio 5, Cassetti 5, Burdisso 6, Mexes 5.5, Riise 6, Greco 5 (1' st Simplicio 6), De Rossi 6, Brighi 6 (29' st Totti 6.5), Menez 6.5, Vucinic 6.5 (37' st Pizarro sv), Borriello 6.5. (1 Lobont, 2 Cicinho, 4 Juan, 8 Adriano). All: Ranieri 6.5
BAYERN MONACO (4-2-3-1): Kraft 6, Lahm 5.5, Van Buyten 6, Demichelis 6, Pranjic 6, Ottl 5.5, Tymoshchuk 6, Muller 6 (27' st Contento), Kroos 6, Ribery 6.5 (31' st Altintorp sv), Gomez 7. (1 Butt, 2 Breno,4 Braafheid, 27 Alaba). All.: Van Gaal 6.5.
Arbitro: Alberto Undiano Mallenco (Spa) 6.5
Reti: nel pt 33' e 39' Gomez, nel st 4' Borriello, 36' De Rossi, 39' Totti rig. Angoli: 4-3 per il Bayern.
Recupero: 1' e 3'
Ammoniti: Menez, De Rossi, Greco e Mexes per gioco scorretto, Kroos e Kraft per comportamento antiregolamentare.
*** I GOL - 33' pt: azione manovrata del Bayern, Ribery dà palla a Gomez che in girata beffa Cassetti e batte Julio Sergio.
- 39' pt: errore difensivo della Roma che perde palla, Muller anticipa Burdisso, palla all'accorrente Gomez che di punta beffa per la seconda volta in cinque minuti Julio Sergio.
- 4' st: azione personale di Menez che supera in velocità Tymoshchuk e Demichelis e crossa al centro dell'area per Borriello, che anticipa Lahm e quasi da terra con un colpo ad effetto batte Kraft.
- 36' st: Riise riceve in area a sinistra su verticalizzazione di Vucinic: cross radente e sul secondo palo De Rossi a porta vuota segna il 2-2.
- 39' st: rigore per la Roma. Totti serve Borriello che punta Kraft: il portiere commette fallo e viene ammonito. L'arbitro decreta il rigore, dagli 11 metri Totti segna il gol del 3-2 anche se Kraft intuisce.
HORNETS, SECONDO KO -VIDEO MIAMI PERDE ANCORA, È CRISI
Inattesa battuta d'arresto per i New Orleans Hornets di Marco Belinelli, che sono 'scivolati' a Los Angeles con i modesti Clippers, la squadra attualmente con il peggior record di tutta la Nba. La formazione californiana si impone 99-95 conquistando così la seconda vittoria in 15 partite. Per l'azzurro, in affanno come tutti gli Hornets, solo 14 punti e ha fallito l'ultima tripla del possibile sorpasso a 27 secondi dalla fine dell'incontro.
Non si ferma invece la corsa di San Antonio, nemmeno contro una eccellente Orlando. Per Ginobili e compagni è la dodicesima vittoria in 13 gare, il miglior inizio della storia della franchigia. Negli altri incontri Boston passeggia ad Atlanta malgrado l'assenza di Rondo, mentre si aggrava la crisi di Miami del trio delle meraviglie, che cede ancora in casa, e nettamente (77-93), contro Indiana. Irriconoscibile Wade (1/13 in 38' e 1/5 ai liberi), troppo poco i 25 punti di James e i 21 di Bosh per gli Heat, che perdono a lungo Haslem, che deve operarsi.
Intanto i giocatori sono tornati sul piede di guerra: l'esecutivo del loro sindacato ha annunciato che «sicuramente al 99 per cento» ci sarà una nuova serrata. Al centro del nuovo scontro l'avvio delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo tra proprietari e giocatori, in scadenza il prossimo luglio, con i primi che intendono ridurre drasticamente gli stipendi di quasi il 40 per cento.
AJAX, SUAREZ IL 'VAMPIRO' RISCHIA LA PROVA TV -VIDEO
Prova tv per un morso. Luis Suarez, centravanti uruguayano dell'Ajax, diventa un vampiro e rischia una pesante squalifica per il gesto compiuto sabato nel big match pareggiato 0-0 con il Psv Eindhoven. L'attaccante, in un momento rovente della sfida, ha 'azzannatò un avversario, Otman Bakkal, alla base del collo. L'episodio è sfuggito all'arbitro Bjoern Kuipers. Alla fine della partita Suarez si è scusato: «Mi dispiace, ho perso la testa». Il pareggio impedisce all'Ajax di ridurre il gap dalla vetta della classifica. Il Psv comanda con 34, la formazione di Amsterdam è quarta a quota 28. L'Ajax non ha atteso le decisioni degli organi di giustizia sportiva e ha comminato una sanzione 'internà all'attaccante. Suarez, rende noto il club dal proprio sito ufficiale, salterà le prossime 2 partite di campionato. Inoltre, è stato punito anche con una multa definita «pesante». Il denaro verrà destinato ad una specifica iniziativa benefica.
MILAN, INZAGHI OPERATO AL GINOCCHIO: INTERVENTO OK
È «perfettamente riuscito» l'intervento al ginocchio a cui si è sottoposto in mattinata a Barcellona il milanista Pippo Inzaghi. Lo rende noto il responsabile sanitario del club rossonero Gianluca Melegati. Inzaghi è stato operato dal professor Ramon Cougat all'ospedale Quiron di Barcellona. Come si legge in una nota di Melegati sul sito del Milan, «l'intervento, perfettamente riuscito, ha comportato la ricostruzione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro con la tecnica del tendine rotuleo. Il calciatore, dopo un breve soggiorno post-operatorio sempre Presso l'ospedale Quiron, farà rientro in Italia dove iniziera la terapia riabilitativa».
FONTE: Leggo.it