#H/=\VNews + - =
3 A 0 AL SUEDTIROL con l'HELLAS che giochicchia senza troppo affondare i colpi (aldilà del gol annullato a TONI dopo una decina di minuti ed un rigore parso abbastanza netto su Luca) per mezz'ora poi l'1-2 di GOMEZ con una palla a rientrare sul secondo palo, ormai specilità della casa, ed un tocco sottomisura su assit di TONI.
Nella ripresa spazio a JANKOVIĆ che segna dopo 7 minuti e sfiora ancora il gol: Nel complesso un buon test con PISANO e BIANCHETTI ancora coppia centrale causa indisponibilità di SOUPRAYEN, MÁRQUEZ e MORAS; ai box anche VIVIANI che prosegue con una terapia personalizzata...
CORDOGLIO PER LA SCOMPARSA DI DIMIRIS Non ce l'ha fatta il fratello di Vangelis a sopravvivere all'attacco della leucemia e nonostante tutti gli sforzi propri, della famiglia MORAS e di quella allargata gialloblù, è venuto purtroppo a mancare. Questo blog si unisce a quello di tutti i sostenitori scaligeri nel cordoglio per la scomparsa di Dimitris...
Rinviata la presentazione di VIVIANI e lutto al braccio nell'amichevole col SUEDTIROL...
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Il Direttore Sportivo BIGON «È quasi più facile reperire attaccanti sul mercato che difensori. È il frutto del lavoro di almeno dieci anni dei settori giovanili, dove si ragiona più per reparto che nell'individualità di uno stopper o comunque di un marcatore tradizionale che sappia arrangiarsi nell'uno contro uno. Poi l'evoluzione del calcio mondiale dove viene premiata la fase offensiva per lo spettacolo ha fatto il resto. Winck? È un giovane interessante, fa molto bene la fascia. Lo abbiamo preso in prestito dal Porto Alegre Internacional con un opzione per un altro anno con noi ed infine, se si affermerà sarà definitivo. In uscita? Abbiamo alcuni giocatori da piazzare, è normale. Il nostro centrocampo è fortissimo ma qualcuno per forza partirà. Forse uno o due fra Romulo, Sala e Valoti resterà... È presto per sognare Aquilani dunque o qualche altro giocatore di nome. Il Verona di Mandorlini ha bisogno di un paio di centrali, il resto è soltanto fumo. Non sempre infatti in Italia, l'attacco è la miglior difesa»
Juani GOMEZ TALEB «Vogliamo fare bene la prossima stagione, con l'obiettivo di fare più punti del campionato passato e raggiungere così traguardi maggiori. Pazzini-Toni? Loro devono fare gol, a noi esterni il complito di aiutarli assieme agli esterni di difesa» CalcioMercato.com
Suedtirol 0-3 Verona: MANDORLINI e gli highlights |
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VITA DA EX: Svincolatosi dal VERONA dopo l'ultima stagione MARQUES si stà allenando col CORITIBA e l'accordo sembra ad un passo...
FORMULA 1: Circo iridato in lutto per la morte di Jules BIANCHI, lo sfortunato pilota che andò a sbattere contro una grù che stava spostando un'altro bolide e non si è più ripreso da 9 mesi di coma...
SCHERMA: ITALIA d'Oro nella sciabola maschile a squadre!
MAGLIE IMPROBABILI... I creativi che tutto pensano tranne che a mantenere una certa tradizione hanno varato una nuova maglia SAMP: Schiacciando sullo scudetto blucerchiato parte un coro cantato dai calciatori! Bah... E io che dopo i camouflage, i fluo e le maglie in Jeans speravo di averle viste tutte!
CALCIOMERCATO: Ceduti VIDAL e TEVEZ la JUVE si affida a ZAZA in attacco ed insegue un centrocampista di spessore...
RASSEGNA STAMPA + - =
Gomez: 'Metteremo Pazzini e Toni in condizione di segnare'
20 luglio alle 15:34
L'esterno del Verona Juanito Gomez ha parlato ai microfoni di RaiSport: "Vogliamo fare bene la prossima stagione, con l'obiettivo di fare più punti del campionato passato e raggiungere così traguardi maggiori. Pazzini-Toni? Loro devono fare gol, a noi esterni il complito di aiutarli assieme agli esterni di difesa".
FONTE: CalcioMercato.com
Lutto in casa Hellas Verona: morto in Australia Dimitris Moras, fratello di Vangelis
Nell'estate 2014 gli venne diagnosticata una rara forma di leucemia mentre si trovava in vacanza in Oceania. Da allora ha subito iniziato le terapie del caso ma è spirato nella notte
La Redaazione 18 luglio 2015
Fino all'ultimo ha lottato come un guerriero contro una terribile malattia, ma nella notte ha esalato il suo ultimo respiro.
Dimitris Moras, fratello di Vangelis, difensore centrale dell'Hellas Verona, è deceduto nel corso della notte a causa di una rara forma di leucemia che gli venne diagnosticata durante una vacanza in Australia nel 2014. Proprio a Melbourne gli vennero fornite le prime cure, prima di iniziare le terapie.
Lo stesso giocatore dell'Hellas la scorsa estate, volò in Oceania per donare il proprio midollo osseo al fratello al termine dei Mondiali disputati con la Grecia, dandogli così un'ulteriore possibilità di vincere la sua battaglia.
"Il Presidente Setti, la Società, mister Mandorlini, lo staff tecnico e tutta la squadra esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia Moras e di Vangelis per la scomparsa del fratello Dimitris". Con questo comunicato stampa l'Hellas Verona si stringe attorno al suo giocatore in un momento così difficile. La società inoltre ha annunciato il rinvio della conferenza stampa di presentazione di Federico Viviani e anche la decisione di giocare con il lutto al braccio nell'amichevole che si disputerà domenica 19 luglio contro il Sudtirol.
L'Unione Stampa Sportiva del Veneto (Ussi), nel mese di dicembre aveva premiato lo stesso Vangelis Moras con il titolo di "Campione nella vita, campione nello sport": un riconoscimento meritato non solo per il grande gesto d'amore verso il fratello ma anche per il suo impegno a sostegno dell'associazione trapianti come testimonial.
FONTE: VeronaSera.it
Tragedia per Vangelis Moras del Verona: il fratello dimitri muore per una leucemia
Grave lutto per Vangelis Moras, difensore del Verona. Il fratello Dimitris è scomparso questa notte dopo aver lottato per oltre un anno contro una rara forma di leucemia.
A poco è valsa la donazione di midollo osseo che proprio Vangelis ha fatto al fratello maggiore. «Il presidente Setti, la società, mister Mandorlini, lo staff tecnico e tutta la squadra esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia Moras e di Vangelis per la scomparsa del fratello Dimitris», scrive il Verona in una nota sul suo sito web.
FONTE: Leggo.it
20.07.2015
Bigon va a caccia di «granatieri» «Pazzini? Un bel regalo ai tifosi»
«Le qualità ci sono, deve fare un po' di chilometri e ritrovare continuità Winck è in arrivo, qualcuno andrà via Siamo tutti molto vicini a Moras»
Il direttore sportivo del Verona, Riccardo Bigon, sul campo di Racines FOTOSERVIZIO EXPRESS
La giornata di Racines si ravviva verso ora di pranzo quando un elicottero solca il cielo ed atterra all'improvviso vicino allo Scheenberg, l'Hotel dove alloggia il Verona. I tifosi accorrono convinti che all'interno vi sia il presidente Setti. Anche il diesse Bigon è curioso, si guarda in giro e cerca di capire. «Strano non ne so nulla...», ammette. Escono dall'ultraleggero invece Natale e Gigi Pasquali prima artefici del miracolo Pescantina - tanti anni fa sfidava il Chievo per un posto fra i professionisti - e poi proprietari del Mantova. «La passsione per l'Hellas è rimasta intatta - racconta Gigi - siamo qui per la partita». E pensare che la famiglia Pasquali nel '91 aveva cercato di acquistare il Verona dal fallimento. Altra storia, altri tempi. «Ricordo quegli anni, certo poco fortunati per l'Hellas». È il commento di Riccardo Bigon.
PAPÀ ALBERTINO. Fisico esile, educato e praticamente la copia perfetta del padre: Albertino Bigon che con il Verona perse uno scudetto nel 1973, per poi conquistarlo matematicamente o quasi nel gara di ritorno nel 1979: vittoria per due a uno sui gialloblù di Calloni e Chiappella. «Si vede che era destino che arrivassi in gialloblù. Ero molto piccolo, ma quel cinque a tre fa parte della storia della mia famiglia. Mio padre era in campo ed era arrivato al Milan da un paio d'anni. Figuratevi la delusione per un giovane attaccante. È un dolore sportivo che si porta ancora dentro nel cuore: ci sta è il bello e il brutto del calcio». E proprio Bigon, padre, segnò in quel 20 maggio del '73 una rete alla Pazzini a Pizzaballa. «È vero un gol da attaccante - continua -. Pazzini ha solamente bisogno di fiducia e di mettere chilometri nelle gambe. I movimenti e le qualità della punta di razza sono rimaste intatte. Il presidente Setti ha fatto un grande regalo ai tifosi». Insomma con il " Pazzo" si ripete la stessa storia di Luca Toni. Un grande attaccante da rivitalizzare e qui a Racines tutti giocano già per lui.
CENTO PUNTI. «Non fai cento punti in due anni se non hai un buon gruppo», commenta Bigon. Un gruppo che va completato soprattutto dietro. «Fosse facile - ammette il diesse del Verona - è quasi più facile reperire attaccanti sul mercato che difensori. È il frutto del lavoro di almeno dieci anni dei settori giovanili, dove si ragiona più per reparto che nell'individualità di uno stopper o comunque di un marcatore tradizionale che sappia arrangiarsi nell'uno contro uno. Poi l'evoluzione del calcio mondiale dove viene premiata la fase offensiva per lo spettacolo ha fatto il resto».A Verona a dir la verità un difensore c'è in questi giorni. È il brasiliano, giovane talento carioca, Claudio Winck Neto, ma è un piccolo Cafu. «È un giovane interessante, fa molto bene la fascia. Lo abbiamo preso in prestito dal Porto Alegre Internacional con un opzione per un altro anno con noi ed infine, se si affermerà sarà definitivo». La cifra si aggira attorno ai due milioni e mezzo di euro, ma è una scommessa calcolata. Verona orfana di difensori, il Verona orfano di Dimitris Moras.
L'ABBRACCIO. «Esatto - prosegue Riccardo Bigon - siamo ancora costernati da quanto è accaduto. Siamo tutti con Vangelis Moras e con la sua famiglia. Lo attendiamo nuovamente in ritiro, quando potrà. Lui è un uomo serio e un grande professionista». Nella hall dell'hotel piomba il diggì Giovanni Gardini e con fare macchiavellico suggerisce a Bigon di guardare le email. «Noo, direttore...». Questo il commento laconico del diesse. Ci sono contratti da più pagine da analizzare, valutare e poi firmare. Il ritmo a Racines è serrato anche per i dirigenti. «Abbiamo alcuni giocatori da piazzare, è normale. Il nostro centrocampo è fortissimo ma qualcuno per forza partirà. Forse uno o due fra Romulo, Sala e Valoti resterà». La verità è che il brasiliano di ritorno dalla Juventus non ha il mercato di un anno fa, mentre il giovane Valoti piace a club importanti di serie B. «È presto per sognare Aquilani dunque o qualche altro giocatore di nome. Il Verona di Mandorlini ha bisogno di un paio di centrali, il resto è soltanto fumo. Non sempre infatti in Italia, l'attacco è la miglior difesa».
20.07.2015
«Ho visto una squadra in crescita»
Andrea Mandorlini
La coppia... non scoppia. È mancato solo il gol nella prima uscita ufficiale di Luca Toni e Giampaolo Pazzini. «Questa squadra comincia a piacermi - sorride Andrea Mandorlini - mi piace anche con la maglietta dai colori sgargianti. Scherzi a parte, il nostro lavoro continua, l'amichevole con il Sud Tirol è un'altra tappa di avvicinamento. Andiamo avanti così». Il tecnico del Verona promuove anche Toni e Pazzini. «Volevo provare, fare un esperimento - continua - ma li ho visti bene, hanno fatto cose buone. Purtroppo non hanno segnato e tutti sappiamo che per gli attaccanti è importante fare gol. Tutta la squadra ha cercato di dare una mano ai nostri bomber ma sarà per la prossima volta». E così ci ha pensato Gomez... «Juanito sta bene - spiega Mandorlini - ha trovato subito il passo giusto. Sta bene anche di testa, ha rinnovato il contratto per tre anni, voleva rimanere perchè Verona è casa sua. Bene lui ma non possiamo dimenticare Jankovic, Siligardi o Hallfredsson, vedo tanti giocatori che sono in palla e stiamo ritrovando gli equilibri. Questo è importante ma lo diciamo a bassa voce». Brilla anched Jacopo Sala .«È un valore aggiunto per la nostra squadra - conclude - le sirene di mercato si fanno sentire ma sarei veramente molto contento se resta qua».
G.TAV.
20.07.2015
Che bravo Juanito, l'Hellas fa tripletta
Mandorlini getta in campo Pazzini e Toni tra i titolari Il Sud Tirol resiste mezzora Jankovic completa la festa
Tanti complimenti a Juanito Gomez dopo la doppietta al Sud Tirol
Fa caldo nel piccolo impianto dell'Alto Adige. La temperatura è quella di 28 gradi, mentre quella percepita dai tifosi con tanto di luppolo a fungere da doping è di oltre trenta gradi. Un vento gelido giunge quando il signor Perenzoni fischia il minuto di raccoglimento per commemorare la memoria di Dimitris Moras, il fratello di Vangelis scomparso l'altra notte. Ci pensano Toni e Pazzini, per la prima volta insieme, a scaldare ulteriormente i tifosi. Verona in campo con un 4-3-1-2 in fase offensiva che si tramuta immediatamente in un 4-4-2 in fase difensiva grazie al sacrificio di Gomez. Il Sud Tirol non è la Val d'Isarco e impegna con Tagliani il giovane Gollini, che sostituisce l'indisponibile Rafael. Toni va in gol al decimo, ma la rete è annullata per fuorigioco. Il Verona cerca con il palleggio di mascherare la fatica di questi primi giorni di dura preparazione ma la rete dei biancorossi resta inviolata. È la mezzora esatta quando Pazzini recupera un pallone che sembrava perso a metacampo, lo cede ad Hallfredsson che passa senza guardare a Gomez, tiro a giro e palla nel sette: gol di pregevole fattura. Ancora Verona e ancora Gomez. Uno due con Toni, "esternaccio" del buon Juanito: gol! Troppo bello l'Hellas da metacampo in su, per sognare ancora.
Arrivassero due centrali difensivi degni di tal nome, questa squadra potrebbe davvero disputare un buon campionato. D'accordo è la seconda amichevole direte voi, ma i movimenti, il gioco e la classe di molti dei giocatori in campo sono lì come i funghi più prelibati sotto il muschio dell'acido lattico. Il Sudtirol di Stroppa ci prova con tiri dalla distanza ma Gollini fa da spettatore. Girandola di cambi nel secondo tempo con Stroppa che attinge a piene mani dalla panchina del Sudtirol, mentre Mandorlini cambia quattro giocatori. Dentro Siligardi, Riccardi, Checchin e Jankovic. E proprio un colpo di testa del serbo dopo appena tre minuti fa gridare al gol. Pazzini parlotta con Mandorlini e poi va a farsi la doccia insieme a Gomez, Hallfredsson e Sala. Il Verona è effervescente e fluorescente grazie al «giallo» moderno della casacca rispetto a quella di Tricella e compagni. All'ottavo minuto, splendida azione di Toni e Romulo che servono a Jankovic un pallone d'oro: tiro e terza rete dell'Hellas. La tribuna urla «Bosko, Bosko...» e lui risponde con le tre dita al cielo. Orgoglio serbo. Il Verona è adesso gioca con un 4-3-3 classico e dopo l'uscita di Romulo e Greco, sono le fasce le più frequentate. Jankovic e Siligardi fanno ammattire i propri avversari. Si rivede anche Simon Laner, una specie di idolo da queste parti. Il Verona 2 fatica, mentre Toni lascia il posto a Torregrossa. Nel finale tiro di Zaccagni e Miori alza sopra la traversa del portiere Miori. Finisce tre a zero, avanti così.
G.TAV.
19.07.2015
Moras perde il fratello Gruppo Hellas in lutto
Tutto il Verona abbraccia Vangelis e la sua famiglia Fascia nera al braccio nell'amichevole con il Sud Tirol Anche il Chievo si unisce al dolore dei gialloblù
Nell'estate del 2014 l'Hellas scende in campo con le maglie di Superman, gesto di solidarietà per Moras
Silenzio a Racines. Senso di impotenza. Occhi lucidi. Vangelis Moras ha perso suo fratello. Dimitris se n'è andato per sempre nella notte fra venerdì e sabato, dopo aver combattuto contro un destino spietato comparso a marzo di un anno fa sotto forma di leucemia mieloide acuta che di solito attacca soprattutto gli anziani e che invece, stavolta, ha guardato molto più giù perché di anni Dimitris ne aveva appena trentacinque. Le dieci di sera di venerdì quando Moras ha lasciato il ritiro del Verona correndo idealmente verso la Grecia, dove Dimitris era tornato dopo un lungo periodo trascorso in Australia, la sua vacanza dei sogni diventata ben presto l'inizio di un dramma fra una diagnosi che spesso non lascia scampo e le prime chemioterapie, quando i medici dell'Alfred Hospital di Melbourne, visti i sintomi ed i risultati dei primi esami, gli dissero che davanti ad una montagna così alta non c'era tempo da perdere. Neanche per un volo verso casa.
SPERANZA E FIDUCIA. Moras si era tenuto tutto dentro. A fine campionato, l'anno scorso, aveva sperato nella convocazione della Grecia per i Mondiali. «Altrimenti me ne andrò in Australia», disse appena conclusa la stagione dei 54 punti e del trionfale ritorno dell'Hellas in A. Nessun viaggio di piacere invece, Dimitris stava male. Quasi un freno il Mondiale, Moras in Brasile s'è visto passare davanti Colombia, Giappone, Costa d'Avorio e Costa Rica, tappe obbligate prima di fare le valigie e raggiungere Melbourne. Una buona notizia a cui aggrapparsi c'era. Il suo midollo osseo era compatibile con quello di Dimitris. Una fortuna, perché fra fratelli e sorelle succede solo una volta su quattro. La foto di Vangelis con Dimitris a donazione avvenuta, tutti e due con la maglietta di Superman, ha fatto il giro della Grecia e di Verona, che ha seguito il suo campione in silenzio e con discrezione, senza far rumore e senza dimenticare neanche per un giorno quel calvario, nonostante un ottimismo che adesso suona come la più atroce delle beffe. La battaglia di Moras è diventata la battaglia dell'Hellas e della sua gente, tutti ad applaudirlo al Bentegodi lo scorso 21 dicembre, giorno del derby col Chievo, quando l'Ussi del Veneto gli consegnò il premio «Campioni nello sport, campioni nella vita» per un gesto che valeva più di tanti gol.
PIANTI E SILENZIO. Quell'abbraccio collettivo si trasformò in lacrime il 22 aprile. Moras, nella sala convegni di Unicredit, scoppiò a piangere davanti a tanti studenti che avevano un disegno, un articolo, una poesia i cui contenuti erano tutti ispirati proprio dal suo esempio. «Donare il midollo osseo a tuo fratello è niente, sicuramente niente rispetto a tutto quel che ti provoca dentro», raccontò dopo essersi asciugato lacrime che allora avevano quasi un sapore dolce, perché dall'altra parte del mondo, in Australia, Dimitris stava tenendo duro e migliorando di continuo. «Se tutto andrà bene - confidò Moras - un giorno verrà al Bentegodi a vedere una partita dell'Hellas». Il peggio pareva davvero alle spalle. L'ultima parola, invece, l'ha avuta la leucemia. «Il Presidente Setti, la Società, mister Mandorlini, lo staff tecnico e tutta la squadra esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia Moras e di Vangelis per la scomparsa del fratello Dimitris», il pensiero del Verona alle 8.30 di ieri mattina. Alla commozione del Verona si unisce anche il Chievo. «Il Presidente Luca Campedelli, il Direttore sportivo Luca Nember, il Consiglio d'amministrazione, i dirigenti, mister Rolando Maran, lo staff tecnico e tutti i giocatori del Chievo - si legge in una nota ufficiale - si uniscono al dolore dell'Hellas e del suo giocatore Vangelis Moras per la scomparsa del fratello Dimitris. Alla famiglia Moras le più sentite condoglianze». Il Verona ha annullato la presentazione di Federico Viviani e ottenuto dalla Lega l'approvazione per giocare col lutto al braccio la partita delle 17.30 di oggi a Stanghe di Racines contro il SudTirol. Prima di cominciare anche un lungo minuto di silenzio. Pensando a Dimitris e al suo coraggio.o
Alessandro De Pietro
19.07.2015
Gollini senza paura, il rapper con i guanti
«Il genere mi piace molto, sono andato anche in tv a presentare la mia play list Ora penso solo a parare ...»
Una bella parata a terra di Pierluigi Gollini FOTOSERVIZIO EXPRESS
Pierluigi Pizzaballa e Pierluigi Gollini. A distanza di oltre quarant'anni ecco un altro portiere dal nome che è tutto un programma. Pierluigi va bene per carità ma quel «Pizza-balla» e quel «Gol-lini« sembrano davvero cognomi che non si addicono a un portiere. Se per il buon Pizzaballa, introvabile nelle figurine Panini con la maglia dell'Atalanta però, il tempo in gialloblù è passato da oltre quarant'anni, per il giovane collega di porta, il tempo è invece nelle proprie mani. «Ci pensavo in vacanza - ammette - adesso tocca a me darmi da fare. Società e tecnico mi hanno dato fiducia e adesso devo crescere in fretta per dare una mano all'Hellas». Vacanze "giuste" per il rapper dei portieri italiani. «Sì, sono stato prima a Cuba con un compagno di nazionale e poi a Ibiza con amici. Prima del ritiro sono stato anche un po' con la mia famiglia». Anche Pizzaballa qualche volta indossava il berretto pensando sempre alla porta del Verona, mentre Gollini non lo mette mai. In compenso si sfoga nel look di tutti i giorni facendo sfoggio dei propri vent'anni. Berretto con larga visiera in diagonale rispetto al naso: da giovane rapper americano. «È un genere musicale che mi piace molto e sono stato anche in televisione con una mia playlist, ma per il resto sono tutto campo e casa. È vero ho vent'anni, ma voglio riuscire in questa professione».
Se Rafael è passato e presente del Verona, Gollini potrebbe rappresentarne presto il futuro. «Non ho fretta, lavoro per quello insieme ad Ermes Morini, un ottimo preparatore. Mandorlini mi ha già gettato nella mischia in più di un'occasione quindi sono molto contento. Il mio difetto? Ne ho tanti, lavoro per eliminarli. Intanto mi diverto a parare i rigori...». Gollini butta lì un sorriso anche se non è facile risollevare un ambiente rattristato dalla notizia della morte di Dimitris, fratello di Moras. «Siamo tutti con lui e non vediamo l'ora di riabbracciarlo. Questo è un gruppo vero. Vi raccontavo di Juanito Gomez perchè è un grande calciatore ma deve migliorare sui rigori. Prima della gara con la Val d'Isarco gliel'ho parato e lui che ha fatto? È andato a calciarlo in partita e ha preso la traversa». Il gruppo è unito e i giovani sono perfettamente inseriti grazie anche alla bravura dei più anziani. «Prendete Pazzini - continua - ha una voglia matta di far bene e nonostante sia uno dei più grandi attaccanti italiani si è messo subito al pari nostro. Mi fa gol che è un piacere, ma qualche tiro riesco a pararglielo, quindi sono contento». Un metro e 89 di altezza, il «corazziere di Ferrara» è pronto a difendere la porta del Verona. Ora la parola, come sempre, va al campo. Dal «Pizza» al «Gollo», per chi c'era anche quarant'anni fa un bel salto. Per loro forse, il destino nel proprio nome.
Gianluca Tavellin
19.07.2015
Con i turchi a Rovereto Nenè firma con lo Spezia
Tornano in campo i gialloblù. Dopo il primo test match, Toni e compagni affronteranno oggi pomeriggio, alle 17 e 30, al campo comunale di Stanghe di Racines il Sudtirol, formazione altoatesina che gioca in Lega Pro. Il Verona di Mandorlini, in cerca di continuità dopo la buona prestazione con la Rappresentativa Valle Isarco, farà un passo avanti verso la prossima stagione sportiva. Per l'occasione la squadra scenderà in campo indossando la terza maglia, quella fluo per intenderci, che ha infiammato le discussioni pre campionato. Al termine della sfida, la consueta sessione di foto e autografi all'Hellas Village, durante la quale alcuni calciatori del Verona si metteranno a disposizione per ricevere tutto il calore e l'affetto dei tifosi.
NENÈ ALLO SPEZIA. Nenè torna allo Spezia. Il Verona ha trovato un accordo con il club ligure per il ritorno in maglia bianca dell'attaccante brasiliano, classe '83, che è già a disposizione di mister Bjelica nel ritiro di Santa Cristina. L'esperto centravanti sudamericano torna dunque a vestire la maglia bianca dopo averla indossata nel girone di ritorno dello scorso campionato, quando in 16 presenze mise a segno quattro reti. In carriera Nenè, dopo esser cresciuto nel Santos, ha indossato anche le maglie di Cruzeiro, Santa Cruz, Ipatinga, Nacional, Hellas e soprattutto Cagliari, formazione con la quale ha disputato cinque stagioni e che quest'anno affronterà da avversario.
ERNESTO A TRAPANI. Sul piede di partenza anche Ernesto Torregrossa. Il giovane attaccante potrebbe seguire il portiere Nicolas e accasarsi al Trapani con la formula del prestito con diritto di riscatto per la società siciliana e di contro riscatto a favore del Verona.
LA GARA CON I TURCHI? Sono già in vendita i biglietti per la partita tra Hellas e i turchi del Caykur Rizespor in programma sabato 25 luglio alle 20.30 allo stadio comunale «Quercia» di Rovereto: 20 euro per la Tribuna Coperta, 12 euro per la Gradinata, ingresso gratuito per gli Under 14. La prevendita al Box 1 del Bentegodi, lunedì 20 e mercoledì 22 luglio dalle 10.30 alle 18.30 con orario continuato, sabato 25 luglio dalle 9:30 alle 12.
AVANTI INSIEME. Il Consorzio San Zeno, importante player nel settore dei servizi per imprese ed enti pubblici, sarà Official Sponsor del Verona. La sede operativa del gruppo è situata a San Martino Buon Albergo e svolge la propria attività nelle province di Verona, Vicenza, Padova e su tutto il territorio del Triveneto.
A.D.P.
FONTE: LArena.it
Gialloblù subito in campo: palestra, corsa e...
Postata il 20/07/2015 alle ore 16:30
Racines - Gialloblù subito in campo. Dopo il test match di domenica, vinto 3-0 contro il Sudtirol, i ragazzi di mister Mandorlini si sono ritrovati per la seduta mattutina. Toni e compagni hanno svolto lavoro di riscaldamento in palestra per poi faticare nei boschi con una serie di ripetute. Le gambe stanche sono state rinfrescate con il consueto bagno nel fiume. Al termine della seduta Mattia Valoti e Pierluigi Gollini sono stati protagonisti all'Hellas Village, firmando autografi e facendo foto. C'è stato spazio anche per uno speciale fuori programma del Gollo che ha difeso i pali della porta gonfiabile, facendo felici soprattutto i più giovani. Ma le sorprese non sono finite qui. Per il pranzo, prima del pomeriggio libero, Leandro Greco ha voluto festeggiare il suo compleanno, assieme a quello di Ermes Morini, offrendo a tutti i suoi compagni il Churrasco brasiliano, per un pranzo molto speciale.
Nel primo pomeriggio poi si è unito ai compagni anche Rafa Marquez.
Variazione di programma: per la giornata di martedì 21 luglio è previsto esclusivamente una seduta pomeridiana. I gialloblù godranno della mattina di riposo.
RACINES - PROGRAMMA ALLENAMENTI*
Martedì 21 luglio: seduta pomeridiana (ore 17.30)
*L'orario delle sedute può subire variazioni all'inizio dell'allenamento in base ad esigenze di squadra, stabilite dallo staff tecnico.
Mandorlini: «Siamo tutti vicini a Moras»
Postata il 19/07/2015 alle ore 22:45
Racines - Segui su Hellas Verona Channel le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate al termine di Hellas Verona-Sudtirol, secondo test match di questo ritiro e terminato 3-0 per i gialloblù.
Test match / Hellas Verona-Sudtirol 3-0
Postata il 19/07/2015 alle ore 18:11
Test match: Hellas Verona-Sudtirol 3-0 |
Racines - Stesso campo e un altro buon risultato per i gialloblù. Il Verona, nel centro sportivo di Stanghe di Racines, supera il Sudtirol 3-0. Si gioca con il lutto al braccio e prima di iniziare un commovente minuto di raccoglimento per Dimitris Moras, fratello di Evangelos scomparso nella notte di venerdì. Le gambe sono imballate e l'avversario impegnativo, questo si nota soprattutto nei primi minuti di gara che comincia con Toni-Pazzini davanti. Con il passare del tempo il Verona cresce, assieme all'entusiasmo dei moltissimi tifosi presenti. Qualche grido del capitano, le accelerazioni di Sala e Romulo e la fisicità di Hallfredsson sono le avvisaglie del gol. Così inesorabile arriva la perla di Juanito, tiro a giro sotto l’incrocio, che raddoppia poco dopo grazia allo splendido assist di Toni. Primo tempo in archivio con un Sudtirol mai pericoloso, nonostante la difesa inedita per i gialloblù. Ripresa condizionata dai molti cambi che si apre con il gol di Jankovic. La partita poi scivola via veloce, con i giovani gialloblù sempre pronti a mettersi in mostra e un buone geometrie: per la gioia di Mandorlini. La vera vittoria però è vedere il centro sportivo di Racines colmo di tifosi e famiglie. Protagonista assoluto l’Hellas Village, senza dimenticare i Day Camp gialloblù, molto apprezzati dai più piccoli.
HELLAS VERONA-SUDTIROL 3-0
Marcatori: 30' pt e 34' pt Gomez, 7' st Jankovic.
HELLAS VERONA: Gollini (dal 41' st Ferrari), Romulo (dal 14' st Valoti), Pisano, Toni (dal 30' st Torregrossa), Hallfredsson (dal 1' st Checchin), Pazzini (dal 1' st Riccardi), Greco (dal 14' st Zaccagni), Gomez (dal 1' st Jankovic), Bianchetti, Sala (dal 1' st Siligardi), Boni (dal 23' st Laner).
All.: Mandorlini.
SUDTIROL: Coser (dal 1' st Miori), Tait (dal 29' st Menghin), Demetz (dal 1' st Mladen), Tagliani (dal 1' st Melchiori), Bertoni (dal 1' st Cia), Brugger (dal 1' st Girasole), Kirilov (dal 1' st Fink), Furlan (dal 1' st Spagnoli), Maritato (dal 1' st Cremonini) (dal 25' st Proch), Lima (dal 1' st Bassoli) (dal 30' st Orsolin), Tulli (dal 1' st Bandini).
A disposizione: Pirelli.
All.: Stroppa.
Arbitro: Sig. Daniele Perenzoni di Rovereto.
Assistenti: Sigg. Ferrari e Calegari.
Tanti auguri Leandro Greco
Postata il 19/07/2015 alle ore 10:30
Il Presidente Setti, la Società, lo staff tecnico e tutti i compagni di squadra
augurano tanti auguri di buon compleanno a Leandro Greco.
Il centrocampista compie oggi 29 anni.
La Val Ridanna si colora di gialloblù
Postata il 18/07/2015 alle ore 19:50
Racines (Bolzano) - Non si ferma la preparazione della squadra di mister Mandorlini. Sotto il sole di Racines, al mattino i gialloblù hanno svolto una seduta di forza in palestra, seguita da un lavoro di trasformazione sul campo applaudito dagli oltre 1.000 tifosi che hanno accompagnato per tutto il giorno la squadra. Al pomeriggio tanta tattica, prima di concludere la seduta con una partitella. Domani mattina si torna in campo per l'allenamento delle ore 10, prima del secondo test match di questo ritiro con il Sudtirol (ore 17.30).
Giornata ricca anche per gli appuntamenti all'Hellas Village. Dopo la sessione di autografi mattutina, che ha visto come ospiti Fares, Gomez e Torregrossa, al pomeriggio bagno di folla per capitan Toni e il nuovo acquisto Siligardi, che hanno incontrato i tifosi presenti.
RACINES - PROGRAMMA ALLENAMENTI*
Domenica 19 luglio: seduta mattutina (ore 10) e Hellas Verona-Sudtirol (ore 17.30)
*L'orario delle sedute può subire variazioni all'inizio dell'allenamento in base ad esigenze di squadra, stabilite dallo staff tecnico.
Lutto al braccio e minuto di silenzio prima del Sudtirol
Postata il 18/07/2015 alle ore 11:27
Verona - L'Hellas Verona FC comunica che domani, in occasione dell'amichevole con il Sudtirol, la squadra giocherà con il lutto al braccio per commemorare la memoria di Dimitris Moras. Inoltre, prima del fischio d'inizio, verrà osservato un minuto di silenzio.
Rinviata la presentazione di Viviani
Postata il 18/07/2015 alle ore 10:12
Verona - L'Hellas Verona FC informa che la presentazione di Viviani è stata rinviata a data da destinarsi a seguito del lutto che ha colpito la famiglia Moras.
L'Hellas si stringe attorno a Vangelis
Postata il 18/07/2015 alle ore 08:30
Verona - Il Presidente Setti, la Società, mister Mandorlini, lo staff tecnico e tutta la squadra esprimono profondo cordoglio e si uniscono al dolore della famiglia Moras e di Vangelis per la scomparsa del fratello Dimitris.
FONTE: HellasVerona.it
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VITA DA EX: Svincolatosi dal VERONA dopo l'ultima stagione MARQUES si stà allenando col CORITIBA e l'accordo sembra ad un passo...
FORMULA 1: Circo iridato in lutto per la morte di Jules BIANCHI, lo sfortunato pilota che andò a sbattere contro una grù che stava spostando un'altro bolide e non si è più ripreso da 9 mesi di coma...
SCHERMA: ITALIA d'Oro nella sciabola maschile a squadre!
MAGLIE IMPROBABILI... I creativi che tutto pensano tranne che a mantenere una certa tradizione hanno varato una nuova maglia SAMP: Schiacciando sullo scudetto blucerchiato parte un coro cantato dai calciatori! Bah... E io che dopo i camouflage, i fluo e le maglie in Jeans speravo di averle viste tutte!
CALCIOMERCATO: Ceduti VIDAL e TEVEZ la JUVE si affida a ZAZA in attacco ed insegue un centrocampista di spessore...
Morto Jules Bianchi: il pilota di F1 era in coma dal 5 ottobre scorso. Aveva 25 anni
SUZUKA - Jules Bianchi non ce l'ha fatta.
Il 25enne pilota francese, vittima di uno spaventoso incidente nel Gp del Giappone del 5 ottobre dello scorso anno, si è spento ieri sera nel Centre Hospitalier Universitaire di Nizza, dove era ricoverato in seguito alle gravissime lesioni cerebrali subite nello schianto.
«Jules si è battuto fino alla fine, come ha sempre fatto, ma ieri la sua battaglia è finita», ha annunciato la famiglia del pilota in una nota su Facebook.
«Il dolore che proviamo è immenso e indescrivibile. Desideriamo ringraziare lo staff medico dell'ospedale che si è occupato di lui con amore e dedizione -aggiunge la famiglia di Bianchi-. Ringraziamo anche il personale del centro medico generale nella prefettura di Mie in Giappone che si è occupato di Jules subito dopo l'incidente, così come tutti gli altri medici che sono stati coinvolti nelle cure per Jules nel corso degli ultimi mesi».
«Inoltre, ringraziamo i colleghi, gli amici, i tifosi di Jules e tutti coloro che hanno dimostrato il loro affetto per lui in questi ultimi mesi. Ci hanno dato grande forza e aiutato nei momenti difficili. L'ascolto e la lettura dei tanti messaggi ci hanno fatto capire quanto Jules avesse toccato i cuori e le menti di tante persone in tutto il mondo. Vorremmo chiedere infine che la nostra privacy sia rispettata in questo momento difficile», conclude la nota della famiglia Bianchi.
Scherma, Montano trascina l'Italia: è oro mondiale nella sciabola a squadre
Seconda medaglia d'oro per l'Italia ai mondiali di scherma in corso a Mosca. Sul gradino più alto del podio la sciabola maschile a squadre (Aldo Montano, Diego Occhiuzzi, Enrico Berrè e Luca Curatoli): in finale battuti i padroni di casa della Russia con il punteggio di 45 a 36.
Samp, la nuova maglia incoraggia i tifosi con i cori cantati dai calciatori
La maglia che incoraggia i tifosi con i cori della Gradinata Sud cantati dai giocatori blucerchiati. La Sampdoria e lo sponsor tecnico Joma hanno presentato le maglie per la prossima stagione. Formata da tre completi da gioco, manica corta e lunga, e un kit portiere, la collezione si completa con la linea da allenamento e casual wear.
La novità assoluta è la 'maglia che incoraggia', la prima divisa tecnologicamente modificata per incoraggiare i tifosi quando ne avranno bisogno. In tiratura limitata è stato inserito un microchip sotto il Baciccia (il simbolo della squadra) della maglia blucerchiata che riproduce il coro dei giocatori mentre incoraggiano i propri supporter. La registrazione è stata effettuata allo stadio 'Luigi Ferraris' di Genova.
Quando i tifosi avranno bisogno di sostegno, sarà sufficiente che premano il simbolo e i giocatori saranno lì con il loro coro per incoraggiarli. I due spot realizzati per presentare la maglia che ti incoraggia saranno diffusi online, attraverso una campagna promozionale basata sui social media.
Juventus, la sfida di Simone Zaza: "Dimostrerò di essere all'altezza"
di Luca Pasquaretta
TORINO - Lucano, il primo della storia della Juve. Simone Zaza vuol prendersi la Signora. "Voglio dimostrare di essere da Juve".
"Prenderò la 7 come con l’Italia". Zaza ha scelto proprio il numero che indossa abitualmente in azzurro. "Era libera e mi piaceva – ha continuato – Il mio idolo da ragazzino era Van Basten. Calcisticamente però devo ringraziare il Sassuolo e il mio ex allenatore. Prima non sapeva nessuno chi era Zazza, mi hanno dato molta fiducia, ne avevo bisogno e questo mi ha agevolato. Sono emozionato, contento di essere qui, si è avverato un sogno, quello di giocare in una grande squadra, adesso bisogna affermarsi, fare il salto di qualità, voglio diventare un top player, dipende tutto da me, basta questo, posso scrivere il mio destino".
"La Basilicata, la mia terra, la porto dentro di me" ha detto l’attaccante della nazionale che ha già assaporato la Juve. «Sono 5 giorni che ho iniziato a lavorare – ha rilanciato Zaza – la cosa che mi ha impressionato di più è l’organizzazione, il centro di allenamento, ho la fortuna di giocare in una grandissima squadra, ritrovo Chiellini e Bonucci con cui ho fatto delle grandi lotte in passato. La concorrenza non mi spaventa, non sono né un titolare, né una riserva. Ho parlato con Allegri, mi metterò a disposizione e lavorerò per conquistarmi il mio spazio. La paura non è una sensazione che provo, per me il calcio è divertimento». Parola di Simone Zaza, il primo lucano della storia della Juve.
FONTE: Leggo.it
SERIE A
Verona, Marques si allena con il Coritiba
18.07.2015 12.15 di Alessio Calfapietra
L'esperienza di Rafael Marques (31) in Italia può considerarsi agli sgoccioli. Il difensore brasiliano, reduce da un biennio con la maglia dell'Hellas Verona, è tornato in Brasile ormai da tempo. E' presente agli allenamenti del Coritiba, anche se non ha ancora trovato un accordo con la società verdeoro che, presumibilmente, verrà concluso nei prossimi giorni.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
18.07.2015
Morto Jules Bianchi, il pilota di F1 in coma da nove mesi
Morto il pilota di F1, Jules Bianchi
NIZZA (FRANCIA). Jules Bianchi non ce l’ha fatta. Il pilota francese della Marussia è morto ieri sera a 25 anni (ne avrebbe compiuti 26 il 3 agosto) a Nizza, dove era ricoverato, in coma, da nove mesi dopo il terribile incidente di Suzuka, durante il Gp del Giappone. A darne notizia la famiglia stanotte su Facebook.
«Jules si è battuto fino alla fine, come ha sempre fatto, ma adesso la sua battaglia si è conclusa - si legge nella nota firmata dai genitori, Philippe e Christine, dal fratello Tom e dalla sorella Melanie -. La nostra pena è immensa e indescrivibile. Vogliamo ringraziare il personale medico dell’ospedale di Nizza, che l’ha seguito con amore e devozione. E vogliamo ringraziare ugualmente il personale del Centro medico generale di Mie, in Giappone, che si è preso cura di Jules immediatamente dopo l’incidente, e in generale tutti gli altri medici che si sono inseriti nella battaglia che Jules ha combattuto nel corso dei mesi passati. Inoltre, vogliamo ringraziare i colleghi di Jules, i suoi amici, i suoi tifosi e tutti coloro che hanno provato affetto per lui nel corso di questo periodo. Ci hanno dato la forza necessaria per resistere in questi momenti terribili. Ascoltando e leggendo i tanti messaggi abbiamo capito quanto Jules abbia toccato i cuori e le menti di tante persone in tutto il mondo. Vi chiediamo adesso di rispettare la nostra privacy durante questo periodo difficile, nel quale dovremo fare i conti con la perdita di Jules». Nel corso di questa settimana il papà di Jules, Philippe Bianchi, aveva manifestato apertamente la propria inquietudine: «Il tempo passa e ora sono meno ottimista che due-tre mesi dopo l’incidente - aveva confessato - quando potevamo sperare in una svolta. Ma arriva un momento in cui bisogna tornare con i piedi per terra e capire qual è la situazione».
FONTE: LArena.it