Mercato e altre news... + - =
MERCATO: Forte interesse per Jacopo SALA da parte del TORINO, secondo Gianluca Di Marzio il jolly della fascia destra sarebbe stato individuato dalla dirigenza granata come sostituto ideale di DARMIAN in partenza; ma occhio perchè sull'ex CHELSEA e AMBURGO, in scadenza a Giugno del prossimo anno, si concentrano anche gli interessi di INTER e FIORENTINA con MILAN e PALERMO come possibili pretendenti dell'ultimo momento...
Nel frattempo un'altra suggestione (niente più di questo al momento) prende corpo a Verona: Vedere Gianpaolo PAZZINI, in scadenza col MILAN, in maglia gialloblù... L'attaccante aveva ricevuto apprezzamenti a suo tempo sia dal presidente SETTI che da mister MANDORLINI ma, aldilà dell'ingaggio del giocatore (inarrivabile per le casse dell'HELLAS) è chiaro che uno del suo calibro, perdipiù a parametro zero, fa gola a molti.
In arrivo il terzino del RIVER PLATE Leonel VANGIONI? Il VERONA avrebbe presentato regolare offerta per il classe '87 così come del resto l'ATALANTA...
ESCLUSI I PORTIERI, TONI TERZO PER MINUTI GIOCATI! Escludendo i portieri, è Daniele Rugani il calciatore che ha giocato più minuti in Serie A: 3420 i minuti del difensore dell'Empoli. Al secondo posto c'è Danilo dell'Udinese, con 3330 minuti, mentre Toni dell'Hellas Verona chiude il podio a quota 3231 (Calcio.FanPage.it)
FUORI PERICOLO IL TIFOSO caduto dalla tribuna con un volo di 3 metri al termine di VERONA-JUVENTUS...
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DICONO + - =
Gianfranco ZIGONI «Sono felice per l'Hellas perchè attraverso i gol di Toni ha portato a casa una salvezza più che meritata. Luca? Semplicemente fantastico. Spero resti un altro anno. E poi? Serve un giocatore che sappia prendere il suo posto al momenti giusto» LArena.it
Ciccio MASCETTI «Toni è un'altra cosa rispetto a me. Ha fatto cose straordinarie, per lo più nell'arco di soli due anni. Ne sono passati tanti da Verona. Ricordo con piacere Bui e Penzo. Toni oggi è fenomeno da studiare. E i 38 anni non si sentono se la testa è quella giusta e gli stimoli restano sempre gli stessi di quando eri un ragazzino. Lui è il Bolt del Verona. Lo vedi passare. Quando è andato a giocare a Dubai pensava forse ad un finale di carriera in discesa. Poi, però, qualcosa è cambiato. E lì Toni è stato bravo a rilanciarsi. Non capita a tutti». Tullio Gritti analizza così il fenomeno Toni. Cinquanta gol da quando è rientrato in Italia per la sua seconda vita. «Nuova giovinezza? Beh, io la considero di più grande maturità. Se sai far gol, non è certo il tempo che passa a farti dimenticare il mestiere. Si è rimesso in discussione, ha ritrovato una dimensione da protagonista. Il viaggio a Dubai magari poteva essere legato ad offerte economiche allettanti. L'Italia, invece, gli ha restituito fame, voglia, celebrità, palcoscenico. Credo che quello che ha realizzato quest'anno sia difficilmente ripetibile da parte di altri. E poi penso: se oggi i migliori attaccanti italiani sono Toni e Di Natale, vuol dire che chi sta dietro non ha raggiunto ancora sufficiente maturazione» LArena.it
Kurt HAMRIN goleador svedese entrato nella leggenda del calcio «Toni si è sempre comportanto nel modo giusto per fare una carriera lunga e luminosa e nel campionato che si è appena conclusoè stato eccezionale, vista anche l'età, però non dimentichiamoci che tutta la squadra ha giocato per lui. E' bello che una formazione come il Verona possa avere il capocannoniere del campionato. Toni uno dei migliori della storia del calcio italiano? Forse è esagerato. Diciamo che è tra i migliori dieci centravanti. Gli faccio i complimenti, bisogna inchinarsi davanti a lui. Chi mi ricorda Toni? Non saprei perchè è bravo in tutto, di testa e con entrambi i pedi. Se la palla gli arriva sul sinistro non si vergogna a tirare. Non si porta la palla sul destro e poi calcia come fanno altri» TuttoMercatoWeb.com
Nanu GALDERISI «Luca è stato straordinario. Ricordo che qualcuno, due anni fa, aveva avanzato dubbi sulla scelta del Verona di affidarsi a Toni. Ma il campo ha parlato e ha detto cose belle. Questo, però, non è risultato che dev'essere considerato tra le imprese impossibili. Il motivo? Toni è un campione, è un giocatore di spessore, un uomo vero, un professionista serio. Non segni così tanto se non sei apposto con te stesso e con il tuo fisico. Io e lui in coppia? Sarebbe uno spettacolo. Ma mi tengo stretto Preben» LArena.it
L'ex bomber scaligero DE VITIS esalta il collega TONI «E' un giocatore senza età e senza limiti è riuscito a fare qualcosa di eccezionale. Credo sia un'impresa da segnare con il bollino rosso... Un'impresa assoluta che nessuno a mio parere sarà in grado di ripetere. A questa età ha dimostrato di essere un professionista serissimo, altrimenti è impossibile reggere certi ritmi. Ha classe e senso del gol innato, ha segnato in tutte le categorie. E' nato per fare gol. Il Verona giocando per lui l'ha esaltato? Sì, ma anche in un'altra formazione avrebbe segnato. Magari un numero leggermente inferiore, ma avrebbe inciso eccome. Quanto potrà andare avanti ancora? Dipende da lui, è un discorso fisico e mentale. Se è integro come pare può andare tranquillamente avanti per altri due-tre anni» TuttoMercatoWeb.com
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
GIRO D'ITALIA A CONTADOR che però nella penultima tappa in Val D'Aosta, prima della passerella finale conclusasi a Milano, ha sofferto parecchio con una crisi che poi ha superato e che per poco non favoriva l'outsider nuovo astro nascente del ciclismo italiano ARU...
MOTOGP: Terzo successo consecutivo per LORENZO che precede IANNONE e ROSSI...
FINE DEI CAMPIONATI TEMPO DI ADDII... BENITEZ, MIHAJLOVIC e KLOPP salutano le rispettive squadre con il primo in procinto di firmare per il REAL MADRID, il secondo in attesa di impiego ufficiale ed il terzo che si appresta a prendere un anno sabbatico...
RASSEGNA STAMPA + - =
01 lunedì giu 2015
Luca Toni e il calcio: una storia d’amore infinita!
Posted by Rif in Hall of Sport, Rif, Rif's Corner
Luca Toni, 38 anni. Grande uomo che si è riconfermato un grande calciatore alla sua età. Lo davano per finito ma a lui non piace la parola fine e l’ha dimostrato dentro e fuori dal campo. Infatti, insieme a Mauro Icardi, si è aggiudicato il titolo di capocannoniere delle Serie A con 22 reti stagionali segnate con il suo Verona. Proprio quest’ultima ha creduto in lui acquistandolo e dandogli l’opportunità di riscattarsi come calciatore ma anche come uomo. E ci è riuscito alla grande. Lo stesso calciatore che nel 2012 voleva ritirarsi dal calcio in seguito ad una grave perdita in famiglia: il suo primo figlio, Mattia, nasce già morto.
Il suo cuore non batteva e forse, in quel momento, nemmeno quello di Toni e della sua compagna di vita. Un terremoto come lo ha definito lui stesso. Un terremoto fortissimo, il più forte che abbia avuto nella sua vita. In quel momento di fragilità aveva deciso di mollare tutto, anche il mondo del calcio. Non ne voleva più sapere nemmeno della sua più grande passione. Ma, a fianco a sé, aveva e ha tutt’ora una Grande Donna. Una Donna con la D maiuscola. Una vera Donna. E’ stata proprio lei a dargli la forza necessaria per continuare il suo amato sport. Lo ha convinto a continuare perché il calcio italiano e non solo aveva bisogno di lui.
E aveva proprio ragione, visto che quest’anno si è confermato capocannoniere della Serie A insieme all’argentino Icardi. Il dolore resterà sempre ma, purtroppo, la vita continua. Così, con la forza di volontà e tanta fede, Toni e la sua compagna dopo un anno da quella tragica perdita, hanno dato alla luce Bianca. L’anno dopo ancora, è arrivato anche Leonardo. Un Grande Uomo e un Grande Calciatore che, nonostante gli ostacoli della vita, si è rimboccato le maniche e ha ricominciato tutto da capo. Con Mattia perennemente nel cuore, è tornato a segnare anche per lui. Per il calcio italiano. Per tutti noi appassionati e, soprattutto, per lui. Per ricordarsi che una partita non finisce finché l’arbitro non fischia. E, allora, ha deciso di continuare finché non sentirà quel fischio. Fino a quel giorno noi, amanti del calcio, continueremo a gustarci le grandi gesta di questo Grande Uomo fuori e dentro il campo.
Se io e lei non fossimo così uguali nel detestare il piangersi addosso, se ci fossimo buttati giù, forse Bianca e Leonardo non sarebbero mai arrivati. Questi sì che possiamo insegnarlo.
FONTE: AFreeWord.WordPress.com
Hellas Verona, tanti calciatori in scadenza: i possibili sviluppi
DAVIDE ARTALE 1 GIUGNO 2015
Tanti i calciatori in scadenza di contratto a giugno dell’Hellas Verona. Con situazioni più o meno chiare ed il diktat presidenziale di Setti sulla valorizzazione del vivaio, ecco che dei 15 calciatori in scadenza molti potrebbero andare via.
A partire dal ruolo del portiere è a rischio la posizione di Benussi. L’ex Palermo si è visto scavalcare anche dal giovane Gollini durante l’anno e potrebbe non rinnovare. Diverse le situazioni in bilico in difesa, con Agostini, Moras, Marques, Luna, Sorensen e Rodriguez a rischio svincolo. I primi tre potrebbero rinnovare perchè spesso nell’undici titolare di Mandorlini. Lo spagnolo Luna invece non si è ambientato e potrebbe partire, mentre Sorensen è a metà con la Juventus e la sua posizione verrà discussa con la società bianconera. Difficile anche la permanenza di Rodriguez, che potrebbe tornare in Uruguay dopo qualche anno di esperienza in A.
In mezzo al campo invece troviamo Valoti, Tachtsidis, Obbadi e Campanharo in questa lista. I primi tre sono tenuti in grande considerazione da tutto lo staff tecnico e dovrebbero restare in gialloblù, mentre Campanharo potrebbe salutare dopo appena un anno, considerando anche che nel suo ruolo dovrebbe tornare Romulo dal fallimentare prestito alla Juventus.
Infine il capitolo attacco. Saviola, Jankovic, Gomez e Toni dovranno ridiscutere gli accordi con la dirigenza veneta. Il primo dovrebbe partire senza grossi rimpianti, mentre Jankovic dovrebbe restare all’Hellas. Destino incerto per Gomez, mentre il capocannoniere Toni molto probabilmente sarà ancora al centro dell’attacco il prossimo anno.
FONTE: VociDiSport.it
SERIE A
VERONA
Hellas, Romulo tornerà a Verona
Romulo (foto Facebook)
verona.iamcalcio.it scritto il 01 Giugno 2015, ore 16:54
Ne avevamo già parlato. Ma a quanto pare, ora il destino dell'ex Romulo sembra esser deciso. Secondo 'TuttoSport' l'ex giocatore dell'Hellas Verona non sarà per nulla riscattato dalla Juventus, e se così fosse farò ritorno quindi in terra scaligera. Romulo ha avuto una stagione sfortunata, tanto condizionata dai continui problemi fisici che non gli hanno permesso di mostrare il suo vero valore visto con la maglia gialloblù, ma quello che non è piaciuto ai bianconeri la sua volontà di andare a curarsi in Brasile.
Lorenzo Morandini
FONTE: Verona.IAmCalcio.it
CALCIOMERCATO
Verona, Mandorlini e l'ipotesi Toro
E' una suggestione ma se Ventura lascerà i granata può cambiare anche il futuro del tecnico scaligero
© Getty Images
MARTEDÌ 2 GIUGNO 2015 12:20
VERONA - Mandorlini deve ancora sciogliere il proprio futuro: se Ventura dovesse arrivare qualche chance importante nel valzer di panchine più alto, l'attuale tecnico degli scaligeri potrebbe diventare granata. In quel caso gli scaligeri si cautelerebbero con un nome nome già speso in passato: Francesco Guidolin. Siamo ancora nel campo delle suggestioni però perchè per ora il termometro non segnala cambi per Torino e Verona.
FONTE: CorriereDelloSport.it
Essien in Grecia, il Verona sogna Pazzini
Posted by Stefano Bruni on giugno 1st, 2015 10:23 PM. Under Calciomercato, Serie A
Giampaolo Pazzini
Le ultimissime di calcio mercato vedono il ghanese ormai d’accordo per il passaggio al Panathinaikos, Pazzini è il sogno del Verona ed occhio al colpo Samir per l’Udinese.
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IL VERONA SOGNA PAZZINI
La voce del giorno in territorio scaligero è quella che riguarda un possibile approdo in maglia Hellas per Giampaolo Pazzini. A dire il vero non ci sono conferme eclatanti se non un apprezzamento per il calciatore da parte di Mandorlini ma il fatto che l’attaccante sia in scadenza agevola il tutto. A Verona la voce è molto insistente ma siamo certi che un Pazzini a costo zero farà gola a molte società nel mercato estivo ed occhio anche all’Atalanta.
[...]
FONTE: TuttoCalciatori.net
I record della Serie A 2014/2015
Tre i record per Mirko Valdifiori, che ha firmato il maggior numero di traversoni e di palloni giocati, ma anche di passaggi sbagliati. Higuain, 51 tiri in porta. Sportiello ottiene il maggior numero di parate e di uscite, ma è di Buffon la porta meno violata.
Tempo di numeri in Serie A: con la stagione che si è ufficialmente chiusa, in attesa del calciomercato è tempo di stilare le classifiche meno "usuali", con i record ottenuti in stagione dai singoli calciatori. E non mancano ovviamente le sorprese. Le statistiche OPTA non lasciano spazio ad interpretazioni: tre i record di Valdifiori e di Vazquez, ma anche i due di Sportiello fanno scalpore. I numeri, come si suol dire, non mentono. Questi, i record nei dettagli.
Partite con porta inviolata. La certezza è Gianluigi Buffon: il portiere della Juventus è riuscito a mantenere la sua porta inviolata in 18 occasioni, davanti a De Sanctis fermo a quota 16. Dietro, un po' a sorpresa, c'è Bizzarri del Chievo Verona, con 13 gare, mentre Handanovic chiude al quarto posto con 11 gare senza subire reti.
Parate ed uscite. Gloria anche per Marco Sportiello: il numero uno dell'Atalanta incamera sia il record come maggior numero di uscite (78) e di parate (138). Completano il podio delle parate Karnezis dell'Udinese (126) e Perin del Genoa (109), di un soffio davanti a Sorrentino del Palermo (108). Nelle uscite, invece, alle spalle dell'estremo difensore dell'Atalanta ci sono Leali del Cesena (74), Consigli del Sassuolo (66) ed Handanovic dell'Inter (64).
Il più giovane ed il più vecchio. Il calciatore più giovane ad essere sceso in campo in questa stagione è stato Di Marco dell'Inter, nato il 10 novembre del 1997: di un soffio avanti a Vitale della Juventus (1 ottobre 1997) e Felicioli del Milan (30 settembre 1997). Il calciatore più "anziano" a scendere in campo è stato invece Frezzolini dell'Atalanta (21 gennaio 1976), davanti al capitano giallorosso Totti (27 settembre 1976) e Storari della Juventus (7 gennaio 1977).
Presenze. Escludendo i portieri, è Daniele Rugani il calciatore che ha giocato più minuti in Serie A: 3420 i minuti del difensore dell'Empoli. Al secondo posto c'è Danilo dell'Udinese, con 3330 minuti, mentre Toni dell'Hellas Verona chiude il podio a quota 3231. Nella Top 5 anche Vazquez del Palermo (3223 minuti) e Valdifiori dell'Empoli (3204 minuti giocati).
Dentro e fuori. C'è anche chi è riuscito a stabilire un record per quanto riguarda le sostituzioni: è il caso di Belotti del Palermo, subentrato in 29 gare, davanti a Pazzini del Milan (22) e Zielinski dell'Empoli (21). Viceversa, Birsa del Chievo Verona è stato sostituito in 25 occasioni, contro le 20 di Francesco Totti e Nicola Sansone del Sassuolo.
Disciplina. Record poco invidiabile invece per Juan Jesus: il difensore dell'Inter è stato ammonito per ben 14 volte in questa stagione, un cartellino giallo in più di Berardi del Sassuolo, Gazzi del Torino e Lucarelli del Parma, tutti secondi con tredici ammonizioni stagionali. Record di rossi invece per il difensore Marquez del Verona, espulso per ben tre volte in questo campionato.
Falli fatti e subiti. Due record a parti invertite: è un attaccante, Okaka, quello di maggior numero di falli fatti (105), mentre tocca ad un difensore, Hetemaj, quello di maggior numero di falli subiti (141). Completano il podio, per falli fatti, Vazquez e Zaza con 82 a testa, mentre lo stesso Vazquez con 125 assieme a Berardi a quota 106, completano quello dei falli subiti.
Fuorigioco. Altro record per il Chievo Verona, con Paloschi che ottiene il record di maggior numero di volte in cui è stato fermato in fuorigioco: 49. Dietro di lui Higuain del Napoli a quota 48, leggermente più distaccato Quagliarella che chiude il podio a quota 43. Toni, con 36, ed Okaka, con 35, chiudono invece la Top 5.
Palloni giocati e persi. Lotta a due per la vetta tra Mirko Valdifiori dell'Empoli e Gary Medel dell'Inter: l'empolese ha toccato 3287 palloni davanti all'interista a quota 3157. Il nerazzurro si riprende la rivincita per quanto riguarda il numero di passaggi riusciti: 2474 contro i 2137 del biancoazzurro. Valdifiori, ironicamente, ottiene anche il record di passaggi sbagliati, 555, ma anche quello di più traversone effettuati con successo: 72, avanti a Birsa (62), Candreva (53), Perotti (51) e Di Natale (44).
Legni. Tanta sfortuna in casa Palermo: la squadra rosanero ha ottenuto i primi due posti per quanto riguarda il numero di legni colpiti. Nove per Vazquez, sei per Dybala, per un totale di quindici legni colpiti dalla squadra siciliana. Al terzo posto c'è invece Gomez dell'Atalanta, fermo a quota cinque.
Tiri ed assist. Ben diverso il discorso per quanto riguarda i tiri in porta: Higuain ne ha piazzati ben 51 (pur andando a segno "appena" 18 volte), davanti al trio Toni, Candreva e Tevez a quota 48, di un soffio davanti a Quagliarella, fermo a 47. La palma dei tiri su punizione, invece, spetta a Candreva con 21 tentativi, a fronte dei 20 di Gabbiadini, i 17 di Pirlo, i 16 di Berardi ed i 14 di Pjanic. Un quintetto, invece, in testa alla classifica per gli assist: Berardi, Dybala, Hamsik, Pjanic, Vázquez, tutti fermi a quota dieci. Pogba vince invece la classifica dei gol segnati da fuori area: cinque, contro i quattro di Gabbiadini, Pirlo e Guarin. Sull'altra sponda di Torino c'è invece il numero uno per quanto riguarda i gol di testa: Glik, a quota 5, arriva avanti Juanito, Klose, Rodriguez e Tonelli, fermi a quota 4.
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FONTE: VociDiSport.it
Il pagellone della Serie A
Diamo i voti alle 20 protagoniste della Serie A 2014/15.
02-06-2015 Raffaele Cautiero
Si è concluso il campionato di Serie A 2014/15 e come ogni anno è il momento dei resoconti, delle analisi, ma soprattutto delle pagelle.
Diciamo da subito che quest'annata si è contraddistinta per l'estrema facilità con cui la Juve ha vinto il suo 4° scudetto consecutivo, ma anche per le sorprese regalateci da Samp e Genoa che hanno chiuso rispettivamente al 7° e 6° posto, con i blucerchiati prossimamente impegnati in Europa League.
Ai fattori positivi si aggiungono ovviamente quelli negativi che derivano dalle delusioni di Napoli, Inter, Milan e dalle tre retrocesse ( Cagliari, Cesena e Parma ).
Ma andiamo a vedere i voti assegnati alle 20 squadre che hanno disputato questo campionato di Serie A.
ATALANTA 6 I bergamaschi raggiungono la sufficienza grazie alla salvezza acquisita a poche giornate dal termine, ma il voto reale dovrebbe essere 5 data la stagione disputata. Da subito si sono notate le differenze rispetto alle prestazioni dei precedenti campionati. La squadra ha sofferto eccessivamente la partenza di Bonaventura, che non è mai riuscita a colmare. Dopodichè è arrivata la notizia del coinvolgimento del proprio allenatore, Colantuono, nell'inchiesta sul calcioscommesse e da qui ne sono conseguiti solo risultati negativi. A poche partite dalla fine è subentrato Reja che non ha però portato miglioramenti. Ciò che conta è il risultato e per questo la "Dea" dovrà ringraziare le dirette concorrenti.
CAGLIARI 4 Nessuno nel pre - stagione avrebbe mai immaginato una retrocessione della squadra sarda, anzi, al contrario si pronosticava il raggiungimento di un livello più alto da parte della compagine rossoblù. Il passaggio da Cellino a Giulini aveva fatto intendere che il Cagliari quest'anno avrebbe puntato ad un qualcosa in più rispetto alla salvezza. La campagna acquisti invece non si è rivelata all'altezza: troppi giovani e pochi uomini di esperienza. Zeman non si è mostrato quel maestro di calcio che tutti dicono e Zola non ha fatto di meglio. Qualcuno dice ancora che se Festa fosse arrivato prima forse ci sarebbe stata fino alla fine una speranza di salvarsi ma in realtà gli errori commessi da Gennaio in poi erano irreversibili.
CESENA 4 Squadra non all'altezza per un campionato del genere, e non allenata come si deve nè da Bisoli, nè da Di Carlo dopo. L'attuale tecnico degli emiliani ha provato a dare una mentalità più offensiva ai suoi ma i limiti erano evidenti. Gli unici giocatori di spicco sono stati Defrel, Brienza, Carbonero e Leali. Per questo, retrocessione doveva essere e retrocessione è stata.
CHIEVO 6,5 Ancora una volta la squadra clivense sorprende tutti. Partita con gli ormai soliti sfavori del pronostico è riuscita a disputare una stagione, che è andata ben aldilà di qualsiasi aspettativa. Nella prima metà di stagione la formazione gialloblù ha giocato male e raccolto pochi risultati positivi, anche se tra questi rientra il colpaccio del "San Paolo". Dall'avvento di Maran in poi è cambiato il vento, è stato modificato lo schieramento tattico e si è inculcata una mentalità che ha portato la squadra a giocarsela alla pari contro tutte, nonostante un livello non eccelso di qualità. Grazie all'organizzazione di gioco Maran è riuscito a compiere l'ennesimo miracolo della sua carriera ed ora i tifosi sognano visto che il tecnico ha rinnovato per altri 3 anni.
EMPOLI 7 Può sembrare eccessivo ma non ci sono parole, aggettivi, per descrivere il campionato disputato dalla compagine toscana. La sorpresa per eccellenza di questa Serie A. Una squadra che durante l'estate non è stata minimamente rivoluzionata, ma anzi rinforzata con qualche innesto per reparto ed è riuscita non solo a salvarsi ma a togliersi grandissime soddisfazioni. Merito di tutto ciò va alla società, all'allenatore e ai giocatori che possono lavorare e migliorare in un ambiente assolutamente tranquillo e privo di pressioni. Di sicuro a mister Sarri va l'oscar per il miglior gioco espresso durante tutta la stagione, ma non solo, è riuscito anche a valorizzare al massimo giocatori come Sepe, Rugani, Tonelli, Mario Rui, Hysaj, Laurini, Barba, Valdifiori, Croce, Vecino, Saponara, Verdi e Pucciarelli. Calciatori ora conosciuti da tutti gli addetti ai lavori, che sono pronti ad acquistarli non appena si apriranno le porte del mercato.
FIORENTINA 6,5 A dispetto di quello che può essere il pensiero dei tifosi viola, Montella ha nuovamente riportato i viola in Europa. Non era assolutamente così scontato, data la folta concorrenza e l'impegno su più fronti. In più ci sono da considerare tutti gli infortuni occorsi durante la stagione. I gigliati si sono dimostrati capaci di esprimere il proprio gioco contro chiunque e in qualsiasi situazione. Si poteva far meglio? Forse si ma nel complesso la posizione in campionato è più che positiva.
GENOA 7,5 Indipendentemente da come finirà la questione sulla licenza UEFA il Genoa merita ampiamente il voto assegnato. Una squadra ben rodata ed organizzata, che esprime un buon calcio e che è stata trascinata dai gol e dribbling di Iago Falquè, Perotti e Niang. Gasperini quest'anno si è superato ed ora spera che questo sforzo venga adeguatamente ripagato. La stagione non era partita benissimo a causa della sconfitta in extremis col Napoli ma da quella sera il Grifone ha cominciato una cavalcata che l'ha portato al 6° posto. Merito di questo capolavoro va anche al presidente Preziosi che per la prima volta è riuscito a non cambiare l'intera squadra in una sessione di mercato.
HELLAS VERONA 6,5 Questo voto è suddiviso equamente tra la squadra e Luca Toni. Il n.9 gialloblù, nonostante la veneranda età, è riuscito, grazie all'aiuto dei compagni, a conquistare il titolo di capocannoniere insieme ad Icardi. Nel complesso la stagione dei veronesi è stata positiva. Nei mesi di Febbraio - Marzo c'è stata qualche apprensione e critica di troppo ma la compagine è riuscita a salvarsi. Qualcuno si aspettava che gli scaligeri ripetessero la stagione 2013/14 ma non è facile con un Iturbe in meno. Quindi a Mandorlini vanno tutti i complimenti per esser riuscito a mettere nelle condizioni ideali il 38enne Toni nel segnare e nell'aver fatto comprendere ai suoi che quest'anno la salvezza sarebbe arrivata solo mettendoci più impegno, più sacrificio, più umiltà. Il gioco non è stato costantemente spettacolare ma quando hai un attaccante del genere in squadra poco importa. Gli aspetti negativi di questo campionato sono solo da segnalare in qualche passaggio a vuoto di troppo ( vedi il 4-0 con la Juve o il 6-2 di Napoli ), che però sono stati prontamente bilanciati da risultati prestigiosi come il 2-0 al Napoli e i 2-2 con Inter e Milan.
INTER 5,5 Doveva essere la stagione del definitivo rilancio nerazzurro ed invece flop clamoroso. Si era partiti con Mazzarri sperando che il tecnico livornese migliorasse la posizione raggiunta nel precedente campionato ( 5a ) e invece dopo una serie di risultati negativi si è deciso di affidarsi ad un allenatore navigato ed esperto come Mancini. Con il mister jesino i cambiamenti dal punto di vista del gioco e della mentalità si sono visti, ma gli errori non sono stati nè limitati nè eliminati. Con la campagna acquisti di Gennaio si sperava in un Inter protagonista ai vertici ed invece ha chiuso con un discreto 8° posto che almeno gli garantisce un estate tranquilla, senza preliminari di Coppa Italia. L'unica nota positiva è Icardi che si è laureato capocannoniere del campionato insieme a Toni.
JUVENTUS 10 Semplicemente perfetta. Nessun altro aggettivo descriverebbe meglio il campionato disputato dai bianconeri. Gli addetti ai lavori credevano che dopo i 3 scudetti consecutivi e l'addio di Conte la squadra si sarebbe seduta, ed invece l'arrivo di Allegri ha portato quel definitivo salto di qualità che ha permesso alla squadra di vincere in scioltezza anche questo campionato. Fino a Novembre si è dovuta guardare dalle pressioni della Roma, ma da dopo la Supercoppa Italiana persa col Napoli, la compagine torinese ha inserito la marcia più alta e nessuna ha potuto più tenergli testa. Troppa la differenza con le altre. Allegri dice che la stagione è cambiata nell'1-3 rifilato al Napoli, ma la sensazione è che questo scudetto la Juve l'abbia vinto il terzo giorno di ritiro, quando i tifosi contestavano il tecnico toscano fuori Vinovo.
LAZIO 9 Sarebbe stato 10 se fosse riuscita a vincere anche il derby, ma la stagione della Lazio è decisamente positiva. Tutto è partito in estate con la nomina di un allenatore preparato come Pioli e con l'allestimento di una squadra adatta ai suoi dettami tattici. Fin da subito si è capito che la formazione capitolina avrebbe dato fastidio a tutte e così è stato, ma di certo, neanche il più ottimista dei tifosi biancocelesti si poteva immaginare un campionato del genere. Facilitata dal disimpegno nelle coppe europee, la compagine laziale ha avuto tutto il tempo di assemblarsi e preparare le partite nella maniera migliore. Ovviamente gran parte del merito va anche ai singoli componenti della rosa che hanno contribuito enormemente al raggiungimento di questo traguardo. Il 3° posto è più che meritato ed ora si può sognare in grande.
MILAN 4,5 Un voto che dice più di mille parole. Un campionato totalmente fallimentare, concluso al 10° posto, non certo un piazzamento adeguato per una squadra così blasonata. Che la stagione potesse andare così male lo si poteva immaginare dalla nomina di Inzaghi come allenatore. Alla prima esperienza in Serie A come tecnico SuperPippo ha completamente fallito come logico che sia. E' difficile ottenere risultati positivi come allenatore quando non hai una gavetta alle spalle. Inzaghi si è trovato a guidare una Ferrari senza sapere dove mettere le mani. Nel complesso il roster che gli è stato dato non era poi così male, ma andava gestito ed allenato in un modo completamente diverso. I tifosi rossoneri si sono fatti illudere dal 3-1 iniziale con la Lazio e lo 0-1 con la Juve ma i problemi erano evidenti già in quelle partite: disorganizzazione difensiva, impostazione di gioco basata unicamente sul contropiede. Questi sono solo 2 dei tanti problemi che hanno afflitto il Milan quest'anno. Hanno sicuramente inciso anche i tanti infortuni ma ciò che è mancato principalmente alla squadra è un'identità di gioco. Nel mese di Dicembre con i due risultati positivi conseguiti con Napoli e Roma sembrava che la formazione milanese fosse in ripresa ed invece da Gennaio in poi solo sconfitte e delusioni.
NAPOLI 5 Il voto da dare alla stagione sarebbe 4 ma siamo clementi e quindi ci aggiungiamo un punto. Per gli azzurri è stato il campionato del "poteva essere e non è stato". Un torneo fallimentare non solo per la posizione in cui lo si è concluso, ma anche per le tante, troppe occasioni buttate al vento durante quest'annata: sconfitta col Chievo, col Torino, pareggio col Parma, col Cagliari, con l'Atalanta, sconfitta con l'Hellas Verona, pari e sconfitta con l'Empoli, due pari con l'Inter quando si era in vantaggio in entrambe le occasioni, sconfitta col Palermo. Queste sono solo alcune delle partite che se il Napoli avesse vinto ora sarebbe al 2° posto con tanti punti di distacco dalla Roma. I tifosi danno la colpa a tutti, ma principalmente a De Laurentiis, reo di aver dichiarato nel pre - stagione di voler vincere lo scudetto e che nello stesso tempo non si è impegnato a costruire una squadra per raggiungere un obiettivo simile. Colpevole lo è anche Benitez per non esser stato capace di venire incontro alle esigenze del calcio italiano, che richiede una maggiore cura del dettaglio ed un'attenzione particolare per la fase difensiva. Il calcio europeo ed offensivo può andar bene quando si hanno giocatori di un certo livello, ma vista la rosa di questo Napoli andava fatto un tipo di lavoro diverso. I rimorsi sono tanti, perchè la squadra era da 2° posto e vista la crisi della Roma si poteva tranquillamente puntare all'accesso diretto alla fase a gironi di Champions League. Con i se e i ma non si è fatto il calcio, e di questa situazione a Napoli si sono stancati.
PALERMO 7 Stagione al di sopra delle righe per la compagine rosanero. Grazie al prezioso lavoro di Iachini e alla qualità di Vazquez e Dybala la formazione siciliana è riuscita a conquistare l'11° posto con 49 punti, insediandosi anche nella top 10 durante la stagione. Un campionato da favola per il presidente Zamparini che ora vuole di più dai suoi uomini.
PARMA 6 Questo è il risultato dell'operazione, 8+4:2. Il Parma merita due voti. 8 a Donadoni e ai suoi giocatori per come hanno onorato il campionato fino alla fine, nonostante le tantissime difficoltà. Un esempio di grinta, determinazione, attaccamento alla maglia, trasparenza che non se ne vedeva da troppo tempo. Grazie alla squadra parmense si sono riscoperti i veri valori di questo sport ed è proprio questa la cosa drammatica, cioè per mostrarli vi è il bisogno di andare incontro ad una situazione così complicata. Invece questi requisiti dovrebbero far parte di ogni componente di questa disciplina sportiva, che deve impegnarsi a difenderli in ogni situazione. La retrocessione dopo il fallimento era scontata ma non meritata. La squadra non era certo adeguata a lottare per la salvezza, data l'eccessiva mediocrità, ma per l'impegno profuso gli uomini di Donadoni meritavano la permanenza in Serie A. Il 4, invece va ai vari Ghirardi, Taçi e Manenti, personaggi che fanno solo il male di questo sport e che si spera di non rivedere mai più sul palcoscenico calcistico italiano. Ora si spera che il 9/6, alla quinta asta fallimentare, si presenti qualche imprenditore con una buona offerta che eviti la totale scomparsa della società emiliana. Dal punto di vista tecnico la squadra parmense può sorridere per aver comunque ottenuto qualche risultato prestigioso: 1-0 alla Juve, 2-2 col Napoli, 1-1 con l'Inter. La speranza è che situazioni del genere facciano da insegnamento, in modo che non si ripetano mai più.
ROMA 7,5 Fino a Gennaio il voto sarebbe stato 8-9 ma la caduta mentale e fisica che ha avuto la squadra giallorossa è veramente inspiegabile. Negli ultimi mesi è riuscita a riprendersi confermando il 2° posto dell'anno scorso, e la distanza dalla Juve (-17). A Trigoria l'umore è alto, dato che si è riusciti ad arrivare davanti alla Lazio, ma visto come si era messa la stagione si poteva fare sicuramente di più e meglio. Garcia ha ammesso che c'è ancora un gap da colmare con la vincitrice dello scudetto ma con la voglia di continuare a far bene si può pensare di mettere in difficoltà la squadra bianconera.
SAMPDORIA 7,5 In attesa dell'ufficialità dell'accesso ai preliminari della prossima edizione dell'Europa League, i blucerchiati possono festeggiare un campionato disputato al di sopra di ogni pronostico. Soprattutto la prima metà di stagione ha impressionato tutti gli addetti ai lavori. Orgoglio, grinta, determinazione, organizzazione: questi sono solo alcuni degli incipit che sono alla base del lavoro di Mihajlovic. Il tecnico serbo era riuscito a trovare una quadratura col trio offensivo Eder - Gabbiadini - Okaka. Poi la sessione invernale di mercato ha stravolto tutto: ceduto Gabbiadini al Napoli ed acquistati Eto'o e Muriel. I risultati non sono arrivati subito ma col passare delle giornate la squadra ha ricominciato a giocare bene ed ha ottenuto un meritatissimo 7° posto. Oggi Mihajlovic ha ufficializzato il suo addio ma chiunque arriverà potrà solo migliorare una squadra già ben allestita.
SASSUOLO 6,5 Mezzo voto in più per la salvezza conseguita con anticipo. Dopo la stagione passata, si aspettava di più dalla formazione neroverde, vista anche la tanta qualità presente in squadra. Comunque i sassolesi possono essere felici di poter disputare un altro campionato di Serie A, in cui poter stupire tutti con la propria colonia di italiani.
TORINO 8 Si potrebbe pensare ad una valutazione eccessivamente positiva ma considerando anche l'impegno in Europa League la squadra granata ha fatto molto più che bene. Non è per niente semplice, per una squadra non abituata e non adeguata a giocare su tre fronti, conseguire costantemente risultati positivi. La rosa tra l'altro non permette tanti ricambi e per questo si valorizza ancora di più il lavoro svolto da Ventura. Arrivare noni, dopo esser stati in lotta fino alla fine per un posto nella prossima edizione dell'Europa League, è assolutamente positivo. In più c'è da considerare che il Torino ha dovuto vedersela anche con top team a livello europeo come Athletic Bilbao e Zenit San Pietroburgo. Fatiche del genere hanno ripercussioni in campionato, ma gli uomini granata sono riusciti a limitarle. L'8 è frutto anche del piazzamento ottenuto davanti al Milan e solo dietro a squadre che non potevano essere raggiunte. Un bel balzo in avanti per una società che fino a qualche anno fa lottava solamente per la salvezza.
UDINESE 6 Non è più la squadra che combatteva per una posizione che valesse l'accesso a una delle due competizioni europee e per questo va adeguato anche il voto. La società friuliana ha subito un ridimensionamento negli ultimi anni e quindi va premiato il raggiungimento della salvezza. Il puntare su giovani di qualità non sempre premia, ma se la prossima stagione verrà confermata questa rosa si potrà sicuramente puntare a qualcosa in più della semplice permanenza in Serie A.
Il campionato di Serie A 2014/15 va in archivio e a me non rimane che darvi appuntamento alla prossima stagione sperando che sia migliore di questa.
FONTE: Vavel.com
PRIMO PIANO
Toni ne fa 22 e la riconferma è a un passo
31.05.2015 14:00 di Stefano Bentivogli
Le 22 reti messe a segno in questa stagione possono aprire le strade della riconferma a Luca Toni. Il bomber gialloblu è senza dubbio l'italiano più prolifico in questo momento. E' lui la punta di diamante in Italia. Il presidente Maurizio Setti si è già sbilanciato in merito alla sua conferma anche nella prossima stagione ma, per ammissione dello stesso Toni, molto dipenderà da chi occuperà il nuovo posto di direttore sportivo e allenatore. Con la possibile permanenza di Mandorlini sarebbe automatica anche quella di Luca. Discorso diverso in cambio di guida tecnica. Il nuovo mister potrebbe optare per una linea giovane anche in attacco il che porterebbe Toni all'addio. Per il momento questa sembra essere l'ipotesi meno plasubile in quanto lo stesso Setti si è sbilanciato in settimana proprio in merito alla pemanenza sia di Toni che di Mandorlini. Luca Toni e il Verona, un matrimonio che molto probabilmente proseguirà anche nella prossima stagione e sempre a suon di gol.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
CLASSIFICA CANNONIERI
Toni chiama, Icardi risponde: sono loro i re del gol della Serie A 2014/2015
DI REDAZIONE 1 GIUGNO 2015
Il bomber dell'Hellas Verona e l'attaccante dell'Inter si laureano capocannonieri del massimo campionato siglando ben 22 reti. Secondo Tevez, terzo Higuain
Sono passati 13 anni dall’ultima volta in cui la classifica cannonieri della Serie A venne vinta da due giocatori: in quel caso furono Trezeguet e Hubner a dividersi la poltrona dei bomber. Nella stagione 2014/2015, invece, tocca a Luca Toni (38 anni) e Mauro Icardi (22 anni) dividersi il trono dei cannonieri della massima serie. Entrambi i bomber, infatti, chiudono il campionato con 22 reti.
Medaglia d’argento per l’Apache Tevez, giunto a quota 20 reti; sul gradino più basso del podio, invece, il “Pipita” Higuain (18 gol).
FONTE: ExtraQuotidiano.it
SPORT
Serie A 2014/15, il pagellone delle 20 venti squadre: Juve perfetta, flop del Napoli e delle milanesi. Bene Lazio ed Empoli
di Domenico Esposito 01.06.2015 15:14 CEST
La Juventus celebra la conquista dello scudetto Reuters
E' calato il sipario sulla stagione 2014/15 ed è subito tempo di bilanci per le 20 squadre del campionato di Serie A. La Juventus si è confermata al top, nonostante il cambio di panchina: Allegri ha addirittura fatto meglio di Conte. La Roma è crollata, il Napoli di Benitez e le milanesi le gradi delusioni. Ottima la stagione della Lazio, che approda ai preliminari di Champions. Benissimo anche Empoli e Genoa, che però rischia di perdere l'Europa League conquistata sul campo. Ingiudicabile il Parma, fallimento del Cagliari e di Zemanlandia.
TUTTI I VOTI (in ordine di classifica):
JUVENTUS: 9,5. La stagione non era iniziata nel migliore dei modi: l’abbandono di Conte, perplesso per le scelte di mercato, e l’arrivo in fretta e furia di Allegri – per giunta con un passato da milanista e un esonero alle spalle – avevano depresso il popolo bianconero. Invece, la scelta del tecnico toscano si è rivelata vincente. Quarto scudetto di fila, 17 punti di vantaggio sulla seconda, la Coppa Italia che mancava da 20 anni, un modulo tutto nuovo e più europeo (il 4-3-1-2 alternato col classico 3-5-2), e la finale di Champions. Se la Vecchia Signora conquistasse anche la coppa dalle grandi orecchie, allora sarebbe un 10 e lode.
ROMA: 5,5. Rudi Garcia era convinto dello scudetto, invece i giallorossi sono crollati. Da gennaio in poi è stato un calvario. Mezzo punto in più per il secondo posto strappato – con fatica – nel derby, alla penultima di campionato. Discutibili le scelte di mercato di Sabatini: Cole è stato un fiasco, Doumbia un acquisto caro e inspiegabile a gennaio, Destro è stato scaricato con eccessiva leggerezza.
LAZIO: 7,5. Bravo, bravissimo al Normal One Stefano Pioli. Il tecnico emiliano, in silenzio, ha fatto divertire la tifoseria biancoceleste, è riuscito a creare gioco e spettacolo con una rosa buona, ma non ottima e con pochi ricambi a disposizione. I sui capolavori sono stati la valorizzazione di Felipe Anderson e l’incredibile striscia di otto vittorie consecutive ottenute dalla 23a alla 30a giornata. Terzo posto più che meritato, con la ciliegina del blitz al San Paolo nello scontro-spareggio Champions col Napoli. E’ sfumata la Coppa Italia, ma c’è sempre la Supercoppa.
FIORENTINA: 7. Ancora una volta Montella ha dovuto affrontare una stagione senza attaccanti. Rossi out, Mario Gomez tra infortuni e prestazioni pessime s’è rivelato il fantasma del campione ammirato al Bayern Monaco, fuori dai giochi per diverso tempo anche Bernardeschi e Babacar. Ciò nonostante, la Viola si è piazzata a un passo dal podio, arrivando pure in semifinale di Coppa Italia ed Europa League. Un affare la cessione di Cuadrado al Chelsea: tanti soldi e un campione a costo zero, Salah, che ha fatto subito la differenza.
NAPOLI: 4,5. Mezzo punto in più per la Supercoppa di Doha vinta ai rigori contro la Juve, per il resto un flop totale. Un incubo iniziato ad agosto con la sconfitta ai preliminari di Champions contro l’Athletic Bilbao e terminato a fine campionato con il ko casalingo con la Lazio, che è costato la retrocessione al quinto posto in classifica. Il sogno Europa League, che sembrava essere ampiamente alla portata degli azzurri, si è infranto in semifinale per mano del Dnipro. E ancora la Lazio – e sempre al San Paolo – ha bloccato la corsa dei partenopei in Coppa Italia. Tutto sbagliato: dalle scelte di mercato al silenzio della società, fino all’intransigenza tattica di Benitez e gli errori decisivi di Higuain e di una difesa imbarazzante (73 gol subiti tra campionato e coppe). Già, Rafa. L’unico che ne esce bene: il fallimento del Napoli gli è valso la panchina del Real Madrid. Addio anche al ds Bigon. La parola d’ordine è rifondazione, ma in questo momento il futuro è un mistero.
GENOA: 7. Un voto alto da attribuire soprattutto a Gasperini, che è riuscito a dare a ottenere risultati straordinari nonostante le rivoluzioni estive e invernali di Preziosi. Il campo dice Europa League, che molto probabilmente svanirà per via di una leggerezza societaria imperdonabile. Fantastica l’annata di Iago Falque e Bertolacci. Perin è ormai una garanzia, Perotti l’uomo decisivo nella prima parte di stagione. Un consiglio a Preziosi: quando si fa bene, non c’è arma migliore della continuità.
SAMPDORIA: 6+. La prima del vulcanico Ferrero è stata parzialmente guastata dal mercato di gennaio, che ha fatto scivolare i blucerchiati dal terzo al settimo posto. Il ritorno in Europa è vincolato al futuro di Genoa, è comunque un successo per la città di Genova essersi piazzata prima delle milanesi. Avventate le cessioni di gennaio del capitano Gastaldello e soprattutto del bomber Gabbiadini; il colpo Eto’o non ha sortito gli effetti sperati: la carriera del camerunese è ormai in fase calante ed è la controfigura dell’eroe del triplete nerazzurro. Mihajlovic ottimo sergente, ma nel finale ha faticato a tenere in mano le redini del gruppo. Il futuro si chiama Walter Zenga.
INTER: 4. La prima vera stagione griffata Thohir è stata un fiasco totale. Mancini ha fatto persino peggio dell’inviso Mazzarri, che ha subito l’onta del primo esonero in carriera all’undicesima di campionato. A gennaio sono stati ingaggiati Santon, Brozovic, Podolski e Shaqiri: acquisti di spessore che non hanno lasciato traccia. E l’anno prossimo niente Europa, un duro colpo per le casse di una società costretta a fare i conti con i dettami del fair play finanziario. L’unica nota lieta riguarda Icardi, capocannoniere della Serie A insieme all’eterno Toni con 22 centri.
TORINO: 7. Altro capolavoro di Ventura, che ha dovuto rinunciare alle stelle Cerci e Immobile. Ciò, nonostante il Toro è arrivato a un passo dal centrare un’altra qualificazione in Europa League, ai quarti della competizione europea mettendo i brividi ai ricconi russi dello Zenit San Pietroburgo e ha vinto uno storico derby con la Juventus.
MILAN: 4. L’altra grande delusione della stagione 2014/15. La decisione di affidare la panchina all’inesperto Inzaghi è stata un boomerang. Da cocco del patron a capro espiatorio: Superpippo è stato scaricato da Berlusconi, che negli ultimi giorni gli ha riservato frecciatine al vetriolo. Bocciatura secca per il mercato: Fernando Torres, Cerci, Destro, Alex, Armero, Van Ginkel, Paletta e Bocchetti non hanno nulla in comune con i fuoriclasse del passato di scena nella Scala del calcio. Bene Bonavenuta, Menez s’è confermato talento incostante. Strano che un bomber come Inzaghi non sia stato in grado di esaltare il valore e le qualità dei centravanti a disposizione. Secondo anno di fila senza Europa: uno smacco per il blasonato Diavolo.
PALERMO: 6,5. La notizia è che Zamparini ha concluso la stagione con lo stesso allenatore, sarà che la saggezza si acquista con l’età. Un doppio plauso a Iachini, che ha prima riportato i rosaneri nella massima serie e poi li ha condotti a una salvezza mai messa in discussione. Vazquez e Dybala i valori aggiunti: l’oriundo si è meritato la convocazione nella nazionale italiana di Conte; il secondo le attenzioni di tutte le big del Vecchio Continente. A spuntarla è stata la Juve.
SASSUOLO: 6,5. Mezzo punto in meno perché la squadra si è accontentata della salvezza, pur avendo le possibilità tecniche di puntare a qualcosa di più ambizioso. Su Zaza c’erano aspettative maggiori, soprattutto dopo la volontà di Conte di contare sulle sue doti per la Nazionali. Berardi è un classe ’94 da 15 gol, mica bruscolini. Di Francesco il tecnico fresco di rinnovo nel segno della continuità, quella che deve trovare in panchina.
HELLAS VERONA: 7. Anche senza il gioiello Iturbe, gli scaligeri hanno disputato un torneo molto più che positivo. Rafa Marquez e Saviola (che non s’è quasi mai visto) non hanno inciso, ma Mandorlini a Verona di casa e Luca Toni immortale. Perché nel calcio c’è ancora spazio per le favole e può capitare che un vecchietto di 38 anni vinca la classifica marcatori.
CHIEVO VERONA: 7. Il sogno continua. Merito di Maran, che ha saputo ridestare un gruppo demoralizzato dalla falsa partenza targata Corini. I gialloblù sono ormai una presenza fissa del campionato di Serie A: forse è giunta l’ora di non stupirsi più a ogni salvezza.
EMPOLI: 7,5. Il miracolo di Sarri, mister 33 schemi. In estate veniva considerata la cenerentola del torneo e invece i ragazzi terribili allenati dal tecnico di origini napoletane, alla sua prima esperienza in Serie A a 56 anni, hanno sorpreso anche i più scettici. Saponara, bocciato dal Milan, è rinato in Toscana dove aveva già fatto benissimo tra i cadetti; Sepe e Rugani sono possibili campioni del domani; Valdifiori un regista alla Pirlo (8 assist) esploso a 29 anni e Maccarone non vuol saperne di smettere di segnare. Salvezza più che meritata e raggiunta con largo anticipo sulla tabella di calcio.
UDINESE: 5. Il post Guidolin griffato Stramaccioni è stato tutt’altro che brillante: mai così male negli ultimi 11 anni, da quando cioè il campionato è diventato a 20 squadre. Tutto sommato, non una tragedia: il club friulano è un laboratorio di idee e talenti e presto avrà un nuovo stadio da mostrare all’Italia retrograda e stagnante. Le luci della ribalta sono tutte per Totò Di Natale: 14 gol in campionato, superate le 200 reti e Roberto Baggio nella classifica marcatori di tutti i tempi della Serie A.
ATALANTA: 5,5. Una stagione di bassi più che di alti. Campionato incolore e fine dell’era Colantuono, sostituito da “mister X” Edy Reja in corso d’opera. L’esperienza di Pierpaolo Marino non è servita a evitare affanni: le cose più belle le ha mostrate Pinilla in acrobazia. Da segnalare l’exploit di Sportiello tra i pali.
CAGLIARI: 3. Chi criticava Cellino, è stato costretto a ricredersi. Il nuovo presidente Giulini non ha indovinata una, a partire dalla scelta di affidare la squadra a Zeman. La doppia parentesi del boemo, intervallata dall’idolo di casa Zola, e conclusasi con l’avvento di Festa, ha portato a una retrocessione che mancava da undici anni. Peggio di così…
CESENA: 4. Che sarebbe stata una stagione complicata, lo si era intuito sin dal termine del mercato. Con una rosa mediocre, non ci si poteva chiedere miracoli. Né Bisoli, né Di Carlo hanno potuto imprimere la svolta e l’addio alla A ne è stata logica e naturale conseguenza. Defrel l’unica nota positiva dell’annata romagnola.
PARMA: sv. La società, anzi i presidenti che si sono seguiti e che hanno portato il club emiliano al fallimento, meritano 0. Da Ghirardi a Taci, passando per Manenti: uno scempio totale, uno schiaffo alla storia recente del Parma. La squadra e Donadoni meritano 10. Per l’impegno profuso pur essendo da mesi senza stipendi. Per aver battuto la cannibale Juve e fermato Roma e Napoli. Per aver cercato quanto meno di onorare la maglia. Alcuni, come Cassano, Paletta e Belfodil, hanno gettato la spugna a stagione in corso; altri ci hanno messo la faccia fino alla fine. La speranza è che si possa ripartire dalla B, ma sembra difficile. A Parma è stata scritta una delle pagine più nere del calcio italiano.
FONTE: It.IBTimes.com
Mandorlini-Verona, c’è l’accordo: pronto un biennale per il tecnico
Il tecnico gialloblù prolungherà il contratto che lo lega alla società scaligera dopo qualche settimana d’incertezza
31 maggio 2015 21:22 - Danilo Santoro
LaPresse/Marco Alpozzi
Dopo qualche settimana in cui le voci si sono rincorse sembra essere arrivata la fumata bianca fra Mandorlini e il Verona che prolungheranno il contratto del tecnico.
Attesa probabilmente per mercoledì la firma di Andrea Mandorlini sul contratto che lo legherà al Verona per altri due anni. Il tecnico, che in due stagioni di Serie A ha totalizzato cento punti fra i 54 del primo campionato ed i 46 dell’ultimo, arrivò all’Hellas il 9 novembre del 2010, sostituendo Giuseppe Giannini dopo la sconfitta in casa della Salernitana che fece precipitare il Verona ad un passo dalla zona playout di Prima Divisione. Com’è stato lo scorso maggio, anche stavolta il rinnovo sarà ufficiale nella settimana immediatamente successiva al termine del campionato. Stavolta con un accordo biennale, con un ingaggio però ridotto rispetto al contratto annuale firmato il 21 maggio di un anno fa.
FONTE: CalcioWeb.eu.com
Classifiche CM: top 10 Serie A 2014-15
Tevez e Marchisio, Juventus
02 giugno alle 19:00
L'ultimo appuntamento stagionale con Le Classifiche di CM è dedicato ai migliori giocatori della Serie A 2014-15.
MARCHISIO E TEVEZ AL TOP - Fra gli italiani, trionfa Claudio Marchisio, centrocampista della Juventus, la cui annata è stata probabilmente la migliore della carriera. E anche fra gli stranieri il primo è un campione d'Italia bianconero: Carlos Tevez. Sul podio, fra i giocatori di casa nostra, troviamo Leonardo Bonucci, perno della difesa della Juve, e Luca Toni, capocannoniere del campionato all'età di 38 anni. Fra i giocatori provenienti dall'estero, invece, alle spalle dell'Apache si piazzano l'interista Mauro Icardi, che ha diviso con Toni il trono di re dei bomber, e Felipe Anderson, giovane stella della Lazio.
Come sempre, precisiamo che Le Classifiche di CM non sono un 'prendere o lasciare', quanto piuttosto un 'discutiamone'. Per ogni categoria, noi diciamo la nostra, proponendo la top ten di Calciomercato.com. Ma il dibattito è aperto, e ognuno può esprimere le sue preferenze nella sezione commenti.
TOP 10 SERIE A 2014-15: ITALIANI
1 - Claudio Marchisio (Juventus)
2 - Leonardo Bonucci (Juventus)
3 - Luca Toni (Verona)
4 - Antonio Candreva (Lazio)
5 - Gianluigi Buffon (Juventus)
6 - Domenico Berardi (Sassuolo)
7 - Andrea Bertolacci (Genoa)
8 - Marco Parolo (Lazio)
9 - Alessandro Florenzi (Roma)
10 - Mirko Valdifiori (Empoli)
TOP 10 SERIE A 2014-15: STRANIERI
1 - Carlos Tevez (Juventus)
2 - Mauro Icardi (Inter)
3 - Felipe Anderson (Lazio)
4 - Mohamed Salah (Fiorentina)
5 - Paul Pogba (Juventus)
6 - Alvaro Morata (Juventus)
7 - Radja Nainggolan (Roma)
8 - Paulo Dybala (Palermo)
9 - Diego Perotti (Genoa)
10 - Jeremy Menez (Milan)
GM
Torino: c'è Sala se parte Darmian
02 giugno alle 09:50
Secondo quanto riferisce Sky, il Torino starebbe pensando all'esterno del Verona Jacopo Sala, in previsione della possibile cessione di Matteo Darmian. Sul giocatore scuola Chelsea è forte l'interesse di Inter e Fiorentina.
Napoli, Bigon: addio nell'anonimato
Riccardo Bigon Napoli
01 giugno alle 15:55
Sei anni napoletani, passati a schivar colpi provenienti da ogni dove, come farebbe un pugile esperto. Lui sempre tra due fuochi, prima confidente di Mazzarri, poi amico di Benitez. Riservato, lontano dai riflettori, pacato, mai fuori dagli schemi, questo è Riccardo Bigon. Un direttore sportivo “di sostanza” che però ieri sera ha “tradito” quel personaggio che faticosamente era riuscito a costruirsi durante la sua esperienza partenopea. Come si legge sul "Roma", è esploso, sopraffatto dalla tensione, dalla posta in palio altissima, quando il risultato era ancora fermo sul due a due. Proteste veementi e espulsione inevitabile. Un modo (involontario) per sottrarsi alla contestazione che di li a poco si sarebbe abbattuta sui calciatori.
Lo attende il Verona che nel frattempo ha salutato Sean Sogliano, in corsa per la sua successione, proprio a Napoli. Va via dopo una stagione fallimentare che finisce per coinvolgere anche lui. Il mercato, condotto spalla a spalla con Benitez (con la supervisione di De Laurentiis) ha regalato, almeno quest’anno, pochissimi sorrisi e tanti sprechi. Risorse gettate al vento, basti pensare a Michu, De Guzman, David Lopez e forse allo stesso Koulibaly al quale, in ogni caso, andranno concesse nuove opportunità, se non altro per l’attenuante legata alla giovane età. Cosa lascia Bigon? Tanti, tantissimi problemi da risolvere, dei quali è corresponsabile, avendo operato a stretto contatto con i vertici tecnici e societari, pur non godendo di grandissima libertà di manovra, anzi.
G.S.
FONTE: CalcioMercato.com
Torino, obiettivo Jacopo Sala: mercoledì appuntamento con l’Hellas Verona
Jacopo Sala - Hellas Verona
Gianluca Di Marzio 01-06-2015 23:55
Con Darmian possibile partente, il Torino studia i prossimi colpi per rinforzare la squadra a disposizione di Ventura. La dirigenza granata è già al lavoro per la prossima stagione, e avrebbe individuato in Jacopo Sala un obiettivo concreto sul quale puntare. Il giocatore dell'Hellas Verona è tra i più richiesti sul mercato, dopo aver impressionato positivamente durante il corso della stagione, trovando il gol anche in due occasioni. Profilo interessante soprattutto per la sua duttilità tattica. Mandorlini lo ha utilizzato infatti sia come centrocampista centrale che come terzino destro. Sul giocatore c'è da registrare anche la forte concorrenza anche di Inter e Fiorentina, pronte a inserirsi per portare a casa l'ex Amburgo. Torino, Milano, Firenze. Tante destinazioni per il futuro di Jacopo Sala. E il Verona aspetta.
Matze Knop e Toni, sette anni dopo ancora voi! Ecco il video messaggio esclusivo dello showman tedesco
Diego Errichetti 01-06-2015 15:30
Dal 2008 al 2015, ancora voi. Matze Knop e Luca Toni, sette anni dopo. Bayern Monaco o Hellas Verona che sia, la storia del capocannoniere d'Italia e del suo miglior imitatore continua. Proprio qui, su www.GianlucaDiMarzio.com! Perchè lo showman tedesco Matze Knop ha voluto condividere con tutti noi il suo, personalissimo messaggio per Luca, suo idolo anche dopo sette anni. E, allora, godiamocelo insieme: a suon di "Fritti, scampi e Chianti..."
Toni-Icardi dopo Hubner-Trezeguet: bomber uniti dai gol e divisi dall’età
Marta Fornelli 01-06-2015 00:28
Icardi e Toni, Toni e Icardi. Una battaglia all’ultimo gol fino al termine del campionato. Alla fine, due vincitori per una stessa corona. Ha vinto Luca Toni, che ieri ha staccato il rivale Carlos Tevez, segnando la rete numero 22 in stagione nello scontro diretto con l’argentino. Ma ha vinto anche Mauro Icardi, che contro l’Empoli ha segnato una doppietta e ha raggiunto proprio il giocatore del Verona.
Toni ha ritrovato la vetta della classifica cannonieri (seppur in compagnia) grazie ad un girone di ritorno travolgente, nove anni dopo la prima volta: nel 2006, con la maglia della Fiorentina, era già diventato il miglior marcatore italiano con 31 reti e si era poi ripetuto in Germania, con 24 gol nella stagione 2008/2009 al Bayern Monaco. Il primo a vincerlo con la maglia dell’Hellas Verona, il primo a salire lassù per due volte a distanza di nove anni: Meazza ci era riuscito otto stagioni dopo la prima volta.
Un ‘ragazzo’ di 38 anni che di segnare non si è ancora stancato. Chi un ragazzo lo è davvero è Mauro Icardi, 22 anni e l'aggancio all’ultimo respiro. Una stagione opaca per la sua Inter, in cui però il gioiello nerazzurro ha brillato eccome. Dalla tripletta alla seconda giornata contro il Sassuolo, Maurito non si è più fermato, diventando il secondo miglior marcatore europeo nato nel 1993 alle spalle di Harry Kane. L’ultimo under 23 ad arrivare lassù era stato Bruno Giordano nel 1979, con le sue 19 reti con la maglia della Lazio. Ventidue centri ciascuno, un traguardo da convidere per due bomber divisi soltanto dall’età.
Un ex aequo in testa come non accadeva dalla stagione 2001/2002; quell’anno i due protagonisti del duello al vertice erano Dario Hubner del Piacenza e David Trezeguet, al secondo anno alla Juventus; 24 reti a testa, 35 anni il primo, 24 il secondo. Oggi come allora un record eguagliato, anche dal punto di vista della notevole differenza d’età. Prima ancora, nel 1996, era toccato a Protti e Signori dividersi il primato, anche se in quel caso i due erano praticamente coetanei. Solo tre titoli, quindi, condivisi in ventun anni. L'ultimo, questo, ha la firma di Toni e Icardi, uniti da 22 gol e divisi da 16 anni d’età. La strana coppia, di fatto, della serie A.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Published On: Sat, May 30th, 2015 By David Lee Wheatley
Luca Toni Unsure Over Hellas Verona Future
Luca Toni - Hellas Verona v Napoli
Hellas Verona striker Luca Toni doesn’t know where his future lies after rounding off the campaign with yet another goal against Juventus.
The evergreen former Italian international has plundered 22 Serie A goals this season to put him clear at the top of the Serie A goalscorers chart ahead of the weekend’s remaining fixtures, but remains non-committal on his plans for next term.
“I feel relaxed about tomorrow. Unless [Inter striker Mauro] Icardi scores three goals, I will again be the top goalscorer at the age of 38, which would give me great satisfaction,” said Toni in an interview with Sky Sport Italia.
“I do not know what will happen yet in the future.
“But, I have a special relationship with this team and the fans.
“There’s no problem with the president [Maurizio Setti], so we’ll see who will be the coach and the sporting director.
“I don’t know if the coach wants to make changes in the attack, but I have also have a good relationship with the coach.
“I repeat, there are many things to be solved first.”
FONTE: ForzaItalianFootball.com
Per la prima volta il capocannoniere di serie A porta la maglia dell'Hellas Verona: è Luca Toni
Il numero 9 si laurea per la seconda volta Re dei Bomber in Italia, diventando il più "anziano" a vincere questo titolo, che è da dividere con Mauro Icardi dell'Inter, anche lui a quota 22 gol dopo la doppietta con l'Empoli
La Redazione 1 giugno 2015
Seppur a pari merito con Mauro Icardi, Luca Toni si laurea per la seconda volta capocannoniere della Serie A, diventando così il primo giocatore dell'Hellas ad essere nominato Re dei Bomber: un altro record quindi che va ad aggiungersi a quelli collezionati dall'attaccante di Pavullo, che è diventato anche il giocatore più "anziano", con i suoi 38 anni e 5 giorni, a raggiungere questo traguardo.
Il numero 9 della formazione di Mandorlini è salito a 22 reti nella partita di sabato contro la Juventus e ieri sera attendeva il finale di Inter-Empoli, per capire se la punta nerazzurra potesse o meno superarlo. Icardi invece si è limitato ad una doppietta che gli ha regalato il suo primo trofeo dei cannonieri, da condividere proprio l'attaccante scaligero.
"Io capocannoniere? Icardi deve ancora scendere in campo, ma sicuramente non mi agito per queste cose, guarderò la partita dell’Inter molto rilassato (ride, ndr). Si vedrà, potrei tornare ad essere capocannoniere a 38 anni, sicuramente sarebbe una bella soddisfazione, se invece vincerà Icardi gli farò i complimenti. Comunque vada a finire, è stata un’annata fantastica, non solo per me, ma anche per tutti i miei compagni, la società e i tifosi del Verona. Cosa farò se dovessi vincere la classifica marcatori? Per festeggiare farò un bel regalo a tutta la squadra. Quanti anni mi sento? 26, anzi no, facciamo 30 (ride, ndr)". Ha commentato la punta al termine della partita contro la Juventus di sabato, dove non ha perso l'occasione di ringraziare anticipatamente i compagni di squadra: "Un commento sulla squadra? E’ tutto l’anno che si sta assieme, quindi se ho fatto tutti questi gol è perché la squadra mi ha messo in condizione di farli. Abbiamo fatto una bella annata, il primo anno c’era molto entusiasmo, il secondo anno bisognava riconfermarci e l’abbiamo fatto. L’esultanza di Rafael? A volte i portieri danno meno nell’occhio, quando si fa gol è facile esultare, oggi parare il rigore di Tevez è stato più di un gol".
Infine sul suo futuro ha detto: "Il rinnovo? Con presidente, città e tifosi ho un rapporto particolare, ho idea di continuare ma bisogna vedere chi ci sarà sulla panchina e come direttore".
Caduto dalla tribuna al termine di Hellas Verona - Juventus, ora è fuori pericolo
Immediatamente soccorso dai sanitari che lo hanno stabilizzato e portato all'ospedale di Borgo Trento, al supporter scaligero era stato riscontrato nell'immediato un forte trauma contusivo alle prime vertebre del collo
La Redazione 1 giugno 2015
Poche e frammentarie, ma rassicuranti notizie. Il tifoso caduto dalla Superiore alla Tribuna Ovest al termine del match tra Hellas Verona e Juventus, non dovrebbe essere in pericolo di vita. La notte quindi sembra aver portato sollievo all'uomo caduto al suolo dopo un volo di tre metri e soccorso immediatamente dai sanitari presenti, che lo avevano stabilizzato prima di trasportarlo a Borgo Trento.
Al supporter scaligero era stato riscontrato nell'immediato un forte trauma contusivo alle prime vertebre del collo, dopodiché è stato sottoposto alla tac e tenuto in osservazione. Ma la situazione sembra essersi evoluta per il meglio: nonostante ciò i medici intendono prestare la massima attenzione al trauma.
Per la prima volta il capocannoniere di serie A porta la maglia dell'Hellas Verona: è Luca Toni
Il numero 9 si laurea per la seconda volta Re dei Bomber in Italia, diventando il più "anziano" a vincere questo titolo, che è da dividere con Mauro Icardi dell'Inter, anche lui a quota 22 gol dopo la doppietta con l'Empoli
La Redazione 1 giugno 2015
Seppur a pari merito con Mauro Icardi, Luca Toni si laurea per la seconda volta capocannoniere della Serie A, diventando così il primo giocatore dell'Hellas ad essere nominato Re dei Bomber: un altro record quindi che va ad aggiungersi a quelli collezionati dall'attaccante di Pavullo, che è diventato anche il giocatore più "anziano", con i suoi 38 anni e 5 giorni, a raggiungere questo traguardo.
Il numero 9 della formazione di Mandorlini è salito a 22 reti nella partita di sabato contro la Juventus e ieri sera attendeva il finale di Inter-Empoli, per capire se la punta nerazzurra potesse o meno superarlo. Icardi invece si è limitato ad una doppietta che gli ha regalato il suo primo trofeo dei cannonieri, da condividere proprio l'attaccante scaligero.
"Io capocannoniere? Icardi deve ancora scendere in campo, ma sicuramente non mi agito per queste cose, guarderò la partita dell’Inter molto rilassato (ride, ndr). Si vedrà, potrei tornare ad essere capocannoniere a 38 anni, sicuramente sarebbe una bella soddisfazione, se invece vincerà Icardi gli farò i complimenti. Comunque vada a finire, è stata un’annata fantastica, non solo per me, ma anche per tutti i miei compagni, la società e i tifosi del Verona. Cosa farò se dovessi vincere la classifica marcatori? Per festeggiare farò un bel regalo a tutta la squadra. Quanti anni mi sento? 26, anzi no, facciamo 30 (ride, ndr)". Ha commentato la punta al termine della partita contro la Juventus di sabato, dove non ha perso l'occasione di ringraziare anticipatamente i compagni di squadra: "Un commento sulla squadra? E’ tutto l’anno che si sta assieme, quindi se ho fatto tutti questi gol è perché la squadra mi ha messo in condizione di farli. Abbiamo fatto una bella annata, il primo anno c’era molto entusiasmo, il secondo anno bisognava riconfermarci e l’abbiamo fatto. L’esultanza di Rafael? A volte i portieri danno meno nell’occhio, quando si fa gol è facile esultare, oggi parare il rigore di Tevez è stato più di un gol".
Infine sul suo futuro ha detto: "Il rinnovo? Con presidente, città e tifosi ho un rapporto particolare, ho idea di continuare ma bisogna vedere chi ci sarà sulla panchina e come direttore".
FONTE: VeronaSera.it
19:14 | martedì 02 giugno 2015
Hellas Verona, Saviola potrebbe tornare al River Plate
L'attaccante in contatto con il suo ex club
di Giuseppe Carotenuto - twitter:@GiuCarotenuto
CALCIOMERCATO HELLAS VERONA RIVER PLATE RIVER PLATE - La stagione è ormai alle spalle e per i clu di Serie A è tempo di pensare al calciomercato. L'estate si preannuncia caldissima e tra i club che devono fare i conti con le prime voci che circolano in questo periodo c'è l'Hellas Verona, squadra che ha raggiunto l'obiettivo salvezza ma che non è riuscita ad impressionare come fatto durante lo scorso anno al ritorno in massima serie.
CONTATTI CONTINUI - Gli scaligeri devono fronteggiare la possibile partenza di Javier Saviola. L'attaccante argentino, arrivato durante la scorsa estate, non ha convinto del tutto alla corte di Mandorlini e un suo addio è sempre più vicino vista anche la scadenza contrattuale fissata per il prossimo 30 giugno nonostante l'opzione per il prossimo anno. Secondo Sky Sport, inoltre, il giocatore potrebbe tornare al River Plate: sono sempre più vivi i contatti con Aimar e con il presidente D'Onofrio. Seguiranno aggiornamenti.
15:56 | martedì 02 giugno 2015
Torino, incontro con il Verona per Sala
I granata vogliono l'esterno dell'Hellas che piace a Inter e Fiorentina
CALCIOMERCATO TORINO SALA - Il Torino è pronto a rinnovare le fasce. Dopo aver detto addio a D'Ambrosio nella scorsa stagione, i granata potrebbero perdere in un colpo solo Matteo Darmian (per lui la richiesta è di 20 milioni di euro e per questo, nonostante le lusinghe dei club italiani, l'esterno potrebbe andare all'estero) e BrunoPeres (la Roma vuole il brasiliano e ha riallacciato i contatti con Cairo e Petrachi) e hanno già individuato un volto nuovo da regalare al tecnico Ventura.
L'INCONTRO - Come riferito da "Sky Sport", il Torino ha messo nel mirino Jacopo Sala, duttile esterno riportato in Italia dall'Hellas Verona. Sala ha giocato una buona stagione con Mandorlini e le sue prestazioni non sono passate inosservate. La sua duttilità piace al Torino e Ventura (Sala ha giocato da terzino destro e da centrocampista centrale ma può fare anche l'esterno d'attacco) e nei prossimi giorni i granata incontreranno il Verona per provare ad acquistare il calciatore e strapparlo così alla folta concorrenza di Inter e Fiorentina.
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Hamrin: "Toni tra i migliori dieci centravanti italiani della storia"
02.06.2015 19.13 di Lorenzo Marucci
"Si è sempre comportanto nel modo giusto per fare una carriera lunga e luminosa". Kurt Hamrin, attaccante che in carriera ha alzato trofei a ripetizione segnando gol a raffica, parla così di Luca Toni, capocannoniere del campionato che si è appena concluso. "E' stato eccezionale, vista anche l'età, però - dice a Tuttomercatoweb.com - non dimentichiamoci che tutta la squadra ha giocato per lui. E' bello che una formazione come il Verona possa avere il capocannoniere del campionato".
Lei che ha giocato anche con grandissimi attaccanti del passato può dire che Toni è uno dei migliori della storia del calcio italiano?
"Forse è esagerato. Diciamo che è tra i migliori dieci centravanti. Gli faccio i complimenti, bisogna inchinarsi davanti a lui".
La Fiorentina - che due anni fa lo ha lasciato andare - può avere dei rimpianti?
"La Fiorentina non può giocare solo ed esclusivamente per una punta, serve un gioco corale, di squadra. Non può dipendere da un solo calciatore".
Toni le ricorda qualcuno del passato?
"Non saprei perchè è bravo in tutto, di testa e con entrambi i pedi. Se la palla gli arriva sul sinistro non si vergogna a tirare. Non si porta la palla sul destro e poi calcia come fanno altri".
SERIE A
Sportitalia - Atalanta e Verona in pressing su Vangioni
02.06.2015 00.58 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello
Il terzino del River Plate, Leonel Vangioni, potrebbe essere un obiettivo di mercato per due club italiani. Secondo quanto riporta Sportitalia dall'Argentina è in arrivo il classe 87 e le offerte più importanti sono quelle di Atalanta ed Hellas Verona.
SERIE A
Hellas Verona, rinnovo di un anno per Toni. Poi futuro da dirigente
02.06.2015 09.38 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Tutto pronto in casa Hellas Verona per il rinnovo del contratto di Luca Toni. Come riporta Tggialloblu.it, manca solo la firma ma l'accordo tra le due parti è stato definito in tutti i suoi dettagli.
Il bomber di Pavullo nel Frignano sottoscriverà un contratto annuale che prevederà anche un futuro da dirigente. La società scaligera vorrebbe fare di lui un ambasciatore gialloblù nel mondo.
SERIE A
Torino, mercoledì incontro con il Verona per Sala
02.06.2015 00.43 di Daniel Uccellieri
Con Darmian in uscita, il Torino sonda il mercato alla ricerca di un possibile sostituto sulla fascia. Secondo quanto riportato da Sky la dirigenza granata sta lavorando per portare a Torino Jacopo Sala. Un incontro è previsto nella giornata di mercoledì, con Inter e Fiorentina pronte ad inserirsi nella trattativa.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Verona, Mandorlini pensa in grande: il sogno è Pazzini
01.06.2015 21.43 di Raffaella Bon
Secondo quanto raccolto dalla nostra redazione, il tecnico del Verona ha già in mente un grande nome da affiancare a Luca Toni in vista della prossima stagione. Si tratta di Giampaolo Pazzini, punta in scadenza col Milan che probabilmente lascerà Milanello nel corso delle prossime settimane. Non è un sogno impossibile, anche se per poter mettere a segno questo colpo di primo piano, occorre che l'attaccante si riduca l'ingaggio accettando la proposta dei gialloblu.
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - De Vitis: "Toni senza limiti. Nessuno ripeterà la sua impresa"
01.06.2015 12.19 di Lorenzo Marucci
Luca Toni si è confermato attaccante di spessorre assoluto. nonostante la carta d'identità. All'età di trentotto anni è arrivato al primo posto della classifica cannonieri, in coabitazione con icardi. Antonio De Vitis, ex attaccante del Verona, commenta così il nuovo grande exploit del bomber emiliano. "E' un giocatore senza età e senza limiti - ha detto a Tuttomercatoweb.com - è riuscito a fare qualcosa di eccezionale. Credo sia un'impresa da segnare con il bollino rosso..."
Un'impresa assoluta...
"Nessuno a mio parere sarà in grado di ripeterla. A questa età ha dimostrato di essere ujn professionista serissimo, altrimenti è impossibile reggere certi ritmi. Ha classe e senso del gol innato, ha segnato in tutte le categorie. E' nato per fare gol".
Il Verona è stata la squadra giusta per esaltarlo ulteriormente, giocando quasi tutta per lui?
"Sì, ma anche in un'altra formazione avrebbe segnato. Magari un numero leggermente inferiore, ma avrebbe inciso eccome".
Secondo lei quanto potrà andare avanti ancora?
"Dipende da lui, è un discorso fisico e mentale. Se è integro come pare può andare tranquillamente avanti per altri due-tre anni"
ALTRE NOTIZIE
Verona, record Toni: ancora capocannoniere dopo nove stagioni
01.06.2015 09.28 di Marco Frattino
Ieri con la Fiorentina, torneo 2005-2006, 31 sigilli. Oggi con il Verona, 22 reti a pari merito con l'interista Mauro Icardi. Luca Toni (38) continua a segnare e vince nuovamente la classifica marcatori in Serie A. L'attaccante del Verona ha così conquistato il trono dei bomber del nostro campionato, per il club scaligero è la prima volta che riesce a spedire un suo ambasciatore in vetta ai top scorer. Nessuno prima dell'ex campione del mondo era riuscito a riconquistare il titolo di capocannoniere nove anni dopo il primo acuto. Toni, inoltre, diventa il bomber più anziano a vincere la classifica marcatori.
RASSEGNA STAMPA
L'Arena in prima pagina: "Toni capocannoniere, Chievo ko"
01.06.2015 09.08 di Marco Frattino
L'edizione odierna del quotidiano L'Arena riserva spazio a Luca Toni e al Chievo in prima pagina. "Toni capocannoniere con Icardi, clivensi ko con la Fiorentina", il titolo proposto dal giornale che sottolinea dunque l'impresa dell'ex campione del mondo. L'attaccante del Verona chiude il campionato con 22 gol, l'ultimo dei quali contro la Juventus nel pomeriggio di sabato.
ALTRE NOTIZIE
Serie A, Toni e Icardi hanno vinto la classifica marcatori: 22 gol
31.05.2015 23.08 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Sono Mauro Icardi e Luca Toni i calciatori che hanno vinto la classifica marcatori nella Serie A 2014/15. I due bomber, rispettivamente in forza a Inter ed Hellas Verona, hanno chiuso la stagione con 22 reti. Il centravanti nerazzurro questa sera ha siglato una doppietta nella gara vinta 4-3 contro l'Empoli.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
02.06.2015
Tutti pazzi per Toni «Unico e inimitabile»
Galderisi: «Straordinario, deve restare un altro anno» Mascetti: «Il Bolt dell'Hellas. Ha segnato la storia» Gritti: «Carriera chiusa, anzi no, ed è diventato mito»
Una, due, ventidue volte. Luca Toni festeggia il gol a modo suo FOTOEXPRESS
Tutti per Luca. Toni per tutti. Capocannoniere della serie A dopo il suo primo trionfo di nove anni fa. Infinito Toni. A 38 anni ha chiuso in testa alla classifica marcatori insieme al giovane Mauro Icardi. Un'impresa, anzi, anche qualcosa di più. E, in attesa che Maurizio Setti faccia firmare l'attaccante anche per la prossima stagione, è tempo di celebrazioni. Perchè Toni ha ammaliato tutti. Anche gli stessi bomber di quell''Hellas già consegnato da tempo alla storia. Ere calcistiche diverse, un unico pensiero: Verona deve tenersi ancora stretto questo ragazzotto che ama fare gol e che sembra vivere una seconda giovinezza.
SPETTACOLO. Nanu Galderisi non ha dubbi: «Luca è stato straordinario. Ricordo che qualcuno, due anni fa, aveva avanzato dubbi sulla scelta del Verona di affidarsi a Toni. Ma il campo ha parlato e ha detto cose belle. Questo, però, non è risultato che dev'essere considerato tra le imprese impossibili. Il motivo? Toni è un campione, è un giocatore di spessore, un uomo vero, un professionista serio. Non segni così tanto se non sei apposto con te stesso e con il tuo fisico. Io e lui in coppia? Sarebbe uno spettacolo. Ma mi tengo stretto Preben».
GEMELLI DIVERSI. Ciccio Mascetti ha consegnato nelle mani di Toni un primato che durava da una vita. Per l'ex gialloblù 35 reti in serie A. Nessuno aveva fatto meglio prima dell'avvento di Luca. Mascetti? Un signore: «Luca è un'altra cosa rispetto a me. Ha fatto cose straordinarie, per lo più nell'arco di soli due anni. Ne sono passati tanti da Verona. Ricordo con piacere Bui e Penzo. Toni oggi è fenomeno da studiare. E i 38 anni non si sentono se la testa è quella giusta e gli stimoli restano sempre gli stessi di quando eri un ragazzino. Lui è il Bolt del Verona. Lo vedi passare».
SECONDA VITA. «Quando è andato a giocare a Dubai pensava forse ad un finale di carriera in discesa. Poi, però, qualcosa è cambiato. E lì Toni è stato bravo a rilanciarsi. Non capita a tutti». Tullio Gritti analizza così il fenomeno Toni. Cinquanta gol da quando è rientrato in Italia per la sua seconda vita. «Nuova giovinezza? Beh, io la considero di più grande maturità. Se sai far gol, non è certo il tempo che passa a farti dimenticare il mestiere. Si è rimesso in discussione, ha ritrovato una dimensione da protagonista. Il viaggio a Dubai magari poteva essere legato ad offerte economiche allettanti. L'Italia, invece, gli ha restituito fame, voglia, celebrità, palcoscenico. Credo che quello che ha realizzato quest'anno sia difficilmente ripetibile da parte di altri. E poi penso: se oggi i migliori attaccanti italiani sono Toni e Di Natale, vuol dire che chi sta dietro non ha raggiunto ancora sufficiente maturazione».
MATITA ROSSA. Totò De Vitis torna a scuola per spiegare Toni: «Vi ricordate la sottolineatura di matita rossa del maestro per segnalare qualcosa che non andava dimenticato in fretta? Bene, lì si parlava di errori di grammatica, qui parlo di Toni. Impresa da ricordare, da raccontare, da vivere fino in fondo. Ho fatto il tifo per lui. Icardi è giovane, avrò modo di rivincerlo da solo il titolo. Ma Luca meritava di tagliare questo traguardo. Due anni a Verona gli sono bastati per entrare nella storia del club. Poco tempo, tanti gol. Spero resti ancora in gialloblù».
GIOIA ZIGO. Non poteva mancare Gianfranco Zigoni. «Sono felice per l'Hellas perchè attraverso i gol di Toni ha portato a casa una salvezza più che meritata. Luca? Semplicemente fantastico. Spero resti un altro anno. E poi? Serve un giocatore che sappia prendere il suo posto al momenti giusto».
Simone Antolini
02.06.2015
UN ANNO. Celebrazioni a parte, in casa Hellas si parla già da tempo della strategia da adottare per mettere Luca Toni nelle condizioni di rinnovare il suo contratto anche per la prossima stagione. Il titolo di capocannoniere della serie A, l'ottima stagione, il feeling con il pubblico, il buon rapporto con il presidente Maurizio Setti e l'allenatore Andrea Mandorlini, sono tutti elementi favorevoli al processo di conferma della permanenza di Toni a Verona anche per la prossima stagione. Sarebbe la terza.
Al momento pare che nessuno, in maniera concreta, si sia avvicinato all'attaccante di Pavullo nel Frignano, per proporgli una proposta più allettante di quella che può offrirgli il Verona adesso.
Setti in più di un'occasione ha evidenziato la volontà di ripartire dal suo bomber. Lo stesso Toni, intervistato sabato serà, al termine della sfida pareggiata contro la Juve, si è lasciato andare ad una considerazione emblematica: «L'intenzione è ripartire da qui». Parole sante, accompagnate però da un'altra considerazione, di non poco conto e che fa pensare che Toni, prima di siglare, vorrà avere ben chiaro il nuovo assetto tecnico del team Hellas. A partire dall'allenatore, con il quale ha legato non poco. «Credo che Setti» ha ribadito Toni «abbia altre priorità. Io arrivo dopo. Prima di tutto viene l'allenatore e poi c'è pure il direttore sportivo».
Il presidente domani dovrebbe incontrarsi con Mandorlini proprio per iniziare a disegnare il futuro dell'Hellas. Toni sarà osservatore interessato, molto interessato S.ANT.
02.06.2015
Il primo bomber gialloblù e il più vecchio di sempre
Ciccio Mascetti
Mai nessun attaccante del Verna, prima di Luca Toni, era riuscito a vincere la classifica marcatori del campionato di serie A. L'ex aequo con Mauro Icardi non cambia il senso delle cose. Toni entra nella storia del club di via Belgio ancora di più di quanto si potesse immaginare e consegna all'Hellas, ai suoi tifosi e a se stesso un premio che vale per l'onore, per la gloria e per i ricordi.
Toni è l'uomo dei record. Prima di tutto ha superato Ciccio Mascetti, che con 35 gol era rimasto a lungo il miglior marcatore in serie A del Verona. E poi, laurendosi capocannoniere del torneo a 38 può vantare anche un altro record personale: Luca è il bomber più vecchio di sempre della serie A. Lui, che tra l'altro, la classifica marcatori l'aveva già vinta nel campionato 2005-2006 quando era alla Fiorentina. Quella fu una stagione magica, conclusa con 31 reti finali. Dario Hubner si era issato in testa alla classifica dei bomber di A quando aveva 35 anni. Due miti come Luis Vinicio e Gunnar Nordhal c'erano arrivati, rispettivamente, a 34 e 33 anni. Dunque, nessuno come Luca Toni. Tra l'altro i suoi 31 gol della stagione in Viola valgono anche il miglior rendimento delle ultime dieci stagioni di serie A.
Cavani, nel torneo 2012-2013 si era fermato a 29. Stessa cifra per Di Natale, bomber della A nel 2009-2010 ma anche nella stagione successiva quando i gol erano stati, invece, 28.
Toni, dunque, è re tra i re del gol. E battere il suo record ora sarà davvero difficile.
31.05.2015
Ufficiale, Toni re dei bomber
Ma con lui c'è Mauro Icardi
Luca Toni durante la conferenza stampa di Peschiera. FOTOEXPRESS
Non ci sono più dubbi: Luca Toni è il capocannoniere della Serie A. Ed è la prima volta che un giocatore dell'Hellas vince lo scettro dei bomber del massimo campionato. L'attaccante di Pavullo però non sarà da solo negli almanacchi: l'argentino dell'Inter Mauro Icardi, con la doppietta segnata all'Empoli, lo raggiunge a quota 22 reti. Fra i due 15 anni di distanza: per il nerazzurro è la prima volta, mentre Toni si era laureato capocannoniere della Serie A già nel 2005/2006, quando realizzò 31 reti con la maglia della Fiorentina.
FONTE: LArena.it
Postata il 01/06/2015 alle ore 00:00
22 gol nella Serie A TIM 2014-15
1° capocannoniere con la maglia dell'Hellas Verona
L'unico a riuscirci a 38 anni.
Luca, come te nessuno mai!
Il presidente, Maurizio Setti, la società, lo staff tecnico e tutta la squadra, si congratulano con Luca Toni per il grande traguardo raggiunto.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] + - =
GIRO D'ITALIA A CONTADOR che però nella penultima tappa in Val D'Aosta, prima della passerella finale conclusasi a Milano, ha sofferto parecchio con una crisi che poi ha superato e che per poco non favoriva l'outsider nuovo astro nascente del ciclismo italiano ARU...
MOTOGP: Terzo successo consecutivo per LORENZO che precede IANNONE e ROSSI...
FINE DEI CAMPIONATI TEMPO DI ADDII... BENITEZ, MIHAJLOVIC e KLOPP salutano le rispettive squadre con il primo in procinto di firmare per il REAL MADRID, il secondo in attesa di impiego ufficiale ed il terzo che si appresta a prendere un anno sabbatico...
2015-05-31 17:19:00
Ciclismo: Giro d'Italia, Contador vince la 98/a edizione
(ANSA) - ROMA, 31 MAG - Alberto Contador vince la 98/a edizione del Giro d'Italia, suo secondo successo dopo quello del 2008. Con lo spagnolo della Tinkoff-Saxo salgono sul podio finale i corridori dell'Astana Fabio Aru (a 1'53") e Mikel Landa (a 3'05"). La 21/a e ultima tappa, 178 km da Torino a Milano, è stata vinta dal belga Ilijo Keisse (Etixx-QuickStep), dopo uno sprint a due con l'australiano Luke Durbridge (Orica GreenEdge). Giacomo Nizzolo (Trek Factory Racing) conquista la maglia rossa della classifica a punti.
Mugello, per Lorenzo è terza vittoria di fila.
Marquez cade, Iannone secondo, Rossi terzo
Lo spagnolo Jorge Lorenzo su Yamaha ha vinto il Gran premio d'Italia al Mugello, secondo posto per Andrea Iannone su Ducati, terzo Valentino Rossi su Yamaha.
INVASIONE DI PISTA PER ROSSI E DUCATIIl podio di Valentino Rossi al Mugello e la bella prestazione di Andrea Iannone, secondo con la Ducati alle spalle di Lorenzo, ha galvanizzato il pubblico del Mugello che sta invadendo la pista.
L'autodromo toscano ha organizzato da tempo questo momento, creando percorsi dedicati per l'invasione. Ottimi i dati di presenza del Gran Premio d'Italia che si conferma uno dei più graditi da pubblico con 139.452 presenze nei tre giorni con il picco nella domenica in 90.477 spettatori.
Benitez già in viaggio verso Madrid: "Pronto per la nuova avventura"
NAPOLI - Benitez è già partito. Neppure il tempo di chiudere la sua avventura napoletana che il tecnico è stato accompagnato all'aeroporto. Dopo la tremenda delusione per la sconfitta in casa con la Lazio che è escuso il Napoli dalla Champions, si è conclusa la sua avventura partenopea. Il tecnico spagnolo ha lasciato l'hotel Marina di Castello di Castel Volturno e con volo privato messo a disposizione dal Real Madrid sta andando verso la capitale spagnola dove avrà subito inizio il nuovo progetto. Benitez, su indicazione del suo nuovo club, non ha potuto rilasciare dichiarazioni ma ha detto ai cronisti presenti: "Sono pronto per la nuova avventura e molto emozionato. Ringrazio Napoli".
Mihajlovic saluta la Samp: "Lascio una squadra coraggiosa. Futuro? Non ho ancora firmato"
GENOVA - Era ormai scontato, in tanti non aspettavano che l'annuncio. Che è arrivato. «Cari tifosi blucerchiati, è arrivato per me il momento più difficile, quello dei saluti. Queste sono le mie ultime parole da tecnico della Sampdoria. Si chiude qui la mia avventura. E voglio approfittare di questo spazio per salutare tutti, fare un bilancio e spiegare le ragioni della mia decisione di lasciare». Lettera aperta di Sinisa Mihajlovic che dal sito della società blucerchiata ha voluto salutare così i suoi tifosi.
«Il 21 novembre del 2013, presi la squadra in una situazione molto difficile, in coda alla classifica, sfiduciata, in crisi di gioco e risultati. La lascio ora settima, dopo essere stata anche terza alla fine del girone d'andata. Se andrà in Europa League non lo so -prosegue l'allenatore serbo-. Dipenderà da carte bollate, ma io sono un uomo di campo, e come tale faccio i complimenti a chi è arrivato prima di noi, a partire dal Genoa. Anche se ritengo per il campionato svolto che la Samp possa essere una degna rappresentante dell'Italia in Europa». «Ma, al di là della posizione in classifica, sono orgoglioso di altro: di lasciare una squadra che oggi è sicura di sé, coraggiosa, capace di affrontare a testa alta ogni avversario. Lascio un gruppo di bravi ragazzi e bravi calciatori, cresciuti molto in questo biennio: cinque di loro sono stati anche convocati nella Nazionale maggiore. Chi verrà dopo di me troverà una squadra che ha cultura del lavoro, che sa cosa significa impegno, professionalità, fatica e dare il massimo negli allenamenti e in partita», conclude Mihajlovic chiarendo.
«Lascio la Samp senza avere per ora un'altra squadra o un'altra trattativa aperta. Tutto può succedere, anche che resti a casa. Ma la mia testa e il mio cuore mi dicono che è giusto interrompere qui».
Klopp, addio al Dortmund e anno sabbatico: "Nessuna nuova squadra, farò una pausa"
Un tecnico come lui non può non avere mercato. Eppure Jurgen Klopp, dopo la fine del grande ciclo con il Borussia Dortmund, per ora non ne vuole sapere di offerte e trattative.
Il tecnico tedesco intende prendersi un periodo di pausa dopo «sette intensi ed emozionanti anni di 'vero amore'». «Ora - ha fatto sapere il tecnico, il cui futuro è stato accostato a molte importanti squadre - trovo sensato riordinare gli innumerevoli ricordi prima di assumere un nuovo incarico di allenatore, fresco e altamente motivato».
L'allenatore non ha specificato per quanto tempo pensa di stare lontano dalla panchina, dicendo che la pausa durerà fino «fino a nuovo avviso». Nella sua ultima partita, sabato scorso a Berlino, il Dortmund ha perso 3-1 nella finale della Coppa di Germania contro il Wolfsburg 3-1.
Dal 2008 alla guida del Borussia, Klopp ha vinto il campionato tedesco nel 2011 e nel 2012, quando ha conquistato anche la coppa di Germania, mentre nel 2008, 2013 e 2014 ha vinto la Supercoppa di Germania. Nel 2013 ha raggiunto la finale di Champions League, persa contro il Bayern Monaco a Wembley.
FONTE: Leggo.it