NEWS Gialloblù + - =
LE ULTIME SUL CALCIOMERCATO DELL'HELLAS Tutti i 'rumors' del web e la lista continuamente aggiornata dei nomi che 'girano' in entrata ed in uscita attorno al VERONA: IN ATTESA DI TONI E PEREZ CACIA lancia il suo atto d'amore a Verona e dice Qui ho trovato la mia dimensione... Nel frattempo il centravanti della FIORENTINA, già accordatosi sulla base di 400mila Euro per una stagione in gialloblù, si prende qualche giorno per pensarci su e godersi il figlio neonato e la famiglia mentre l'uruguanìiano PEREZ, appena svincolatosi dal BOLOGNA, sarebbe in dirittura d'arrivo (ma rimane il non trascurabile nodo dell'ingaggio)
CAPITOLO PORTIERE, tra PEGOLO e NETO, che sembravano essere rimasti gli unici papabili concorrenti a ricoprire il ruolo di vice-RAFAEL, spunta BENASSI portiere del LECCE che interessa anche allo SPEZIA...
...POURPARLER Antonio Caliendo, manager di David TREZEGUET ex attaccante della JUVENTUS e della nazionale francese, rivela che l'anno scorso il presidente SETTI si era informato sulla disponibilità del suo assistito attualmente 'in rotta' col RIVER PLATE.
La SALERNITANA, neo promossa in Seconda Divisione, insegue BERARDI per la porta e non si rassegna alla perdita di Manuel MANCINI inseguito però anche da BENEVENTO e PADOVA...
GIOVANI IN ARRIVO: Dalla VIRTUS ENTELLA DE COL, 20enne terzino destro che in Serie D col LEGNAGO ha bruciato le tappe fino alla Lega Pro coi liguri; Giovedì la firma in sede poi la partenza per il ritiro in val Ridanna.
Intanto SPEZIALE, dopo un campionato positivo con la Primavera e l'intero riscatto da parte del MILAN, tornerà in gialloblù per essere poi girato in Lega Pro a fare esperienza...
A SAN MAURO IL 4° 'MEMORIAL CONTE ARVEDI', torneo organizzato alla memoria del presidente che forse più genuinamente amò i colori scaligeri, si sono sfidati lo Staff dell´Hellas Verona, una Rappresentativa di Giornalisti, l´Atletico Badia Calcio e i Butei della Lessinia e proprio questi ultimi hanno perso in finale contro lo Staff Hellas Verona
HELLAS CAMP 2013 numeri molto positivi per l'ormai classico campo estivo tutto scaligero a cui hanno partecipato circa 400 ragazzi!
3.655 RINNOVI IN 9 GIORNI alla fantastica media di più di 400 rinnovi di abbonamento giornalieri: Non male davvero e dal 10 Luglio il via a tutti, si punta quota 15.000...
SERIE A: Si parte il 25 Agosto!
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DICONO + - =
CACIA 'A Verona ho finalmente trovato la mia dimensione' «A trent’anni mi ritrovo di nuovo a giocare in un palcoscenico importante, la Serie A. Voglio disputarla con il Verona, in una piazza speciale, solo chi gioca qui può capire quanto può dare giocare con questa maglia. Spero di rinnovare, voglio rimanere a lungo e chiudere qui la carriera. A Verona penso di aver trovato la mia dimensione ideale. Top player in Italia? Ce ne sono tanti, Tevez è uno di quelli. E’ un giocatore fantastico, fa sempre la differenza. Ciò che conta resta sempre il gruppo, quello della Juventus è già cementato. Balotelli? Sta dimostrando di essere un calciatore importante anche a livello europeo. E’ italiano, per questo dobbiamo seguirlo con più affetto. Sta dimostrando di poter diventare il numero uno al mondo» HellasVerona.it
L'ex diesse gialloblù GIBELLINI ricorda BORGONOVO «Ricordo un ragazzo gioioso, sereno, divertente e divertito. Era come un ragazzo dell'oratorio, mi piace ricordarlo così. Aveva due occhi aperti sul mondo, che ti dicevano "ehi, guarda che sono sempre Stefano, anche adesso". E' stato ammirevole e soprattutto un punto di forza per tutti, un esempio per chi deve lottare. Rideva sempre, era attaccato alla vita come nessun altro ed ha fatto molto per tutti» TuttoMercatoWeb.com
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
ITALIA UNDER 21: Devis MANGIA non rinnova, il nuovo tecnico sarà Gigi DI BIAGIO 'promosso' dalla guida dell'Under 20...
MERCATO NBA: BARGNANI cambia maglia! Ecco i KNICKS di Carmelo ANTHONY
TENNIS: 'Strage' di campionesse a Wimbledon! Fuori anche Serena WILLIAMS agli ottavi...
LEGA PRO: Dopo la mancata promozione il LECCE si affida a MORIERO
CONFEDERATIONS CUP: L'ITALIA va in vantaggio due volte contro l'URUGUAY (col tridente d'attacco forse più forte di questa edizione e formato dagli assi FORLAN-CAVANI-SUAREZ) e per due volte viene riacciuffata, si va ai supplementari in un caldo torrido poi ai rigori ma stavolta BUFFON fa il fenomeno e gli azzurri conquistano il terzo posto. 3 a 0 del BRASILE ad una SPAGNA irriconoscibile...
FORMULA 1: A Silverstone succede di tutto e alla fine la spunta la MERCEDES di Nico ROSBERG! Fuori VETTEL, gran terzo posto di ALONSO su FERRARI...
SERIE A: JUVE ecco LLORENTE. Ufficiale l'arrivo di Giuseppe SANNINO sulla panchina del CHIEVO
MOTOGP: Bentornato dotor ROSSI! A tre anni di distanza dall'ultima vittoria, 'The Doctor' torna a vincere (complice un LORENZO a mezzo servizio dopo la brutta caduta, la frattura esposta della clavicola, ed il miracoloso recupero che in soli due giorni l'ha portato a conquistare un incredibile quinto posto) ad Assen su uno dei cicuiti più difficili del motomondiale!
VITA DA EX: Marco BARONI nuovo allenatore della VIRTUS LANCIANO! Giocò da stopper nell'HELLAS a cavallo tra il '96 ed il '98. Luca NIZZETTO cresciuto nelle giovanili dell'HELLAS fino al 2005 ingaggiato dal TRAPANI neopromosso in cadetteria...
RASSEGNA STAMPA + - =
Hellas Verona: buona la prima
28-06-2013 - Fabri Pellegrini
L'Hellas Verona comincia bene la stagione con un assetto societario serio e acquisti mirati.
L'Hellas Verona, dopo troppi anni di purgatorio nelle serie inferiori, ritorna nella massima serie. La società sta facendo un ottimo lavoro e dà al popolo gialloblu sicurezza e chiarezza nelle vicende di mercato, coinvolgendolo anche per l'acquisto di alcuni giocatori. Esempio su tutti è il sondaggio per l'acquisto di Toni, da affiancare a Cacia in attacco. A quanto risulta dalle testate giornalistiche locali (L'Arena) e quelle via web, Toni piacerebbe già al 70% dei tifosi gialloblu, come rinforzo. Ha la sua età, ma è una "vecchia volpe" d'area, ed almeno un anno, per i più, potrebbe dare belle soddisfazioni.
Nel dettaglio andiamo intanto a vedere gli acquisti ufficiali ad oggi, 28 giugno 2013.
Fabrizio Cacciatore, terzino destro, riscattato dalla Sampdoria con il versamento nelle casse blucerchiate di 500.000 euro. Simon Laner, centrale, riscattato dall'Albinoleffe. Alejandro Gonzalez, difensore centrale, dal CA Penarol de Montevideo. Alessandro Agostini, terzino sinistro, comproprietà col Torino. Matteo Bianchetti, difensore centrale, comproprietà con l'Inter. Massimo Donati, mediano dal Palermo. Raphael Martinho, centrocampista di sinistra, comproprietà col Catania.
L'euforia, per una piazza calda come quella di Verona, è alle stelle. La società, ad oggi, ha già riscattato, preso in comproprietà, o in prestito, giocatori che vanno a ricoprire dei ben precisi ruoli. In attesa di Toni e forse di qualche altro rinforzo, la squadrà andrà in ritiro già ben attrezzata. Annunciate anche amichevoli di lusso che fanno pensare in grande. Una, ad esempio, è quella che si disputerà a Trento, il 24 luglio, ore 20.30, contro il Feyenoord. E con uno sponsor come la Nike, chi lo sa dove potrà arrivare l'Hellas Verona?
FONTE: News.SuperMoney.eu
01.07.2013
Liverpool e Arsenal vogliono Jorginho
LA TRATTATIVA. Sono state offerte al Verona otto milioni di sterline. Anche Chelsea e Manchester seguono il baby regista ma la filosofia dei Reds può favorire i giovani talenti: «Con l'Hellas in B dovevamo cederlo, ora è diverso»
Il Liverpool si fa avanti. Vuole Jorginho e i suoi piedi morbidi. Dall'Inghilterra giungono solo segnali forti, stavolta molto più concreti di quelli che ad esempio mandò l'Arsenal a gennaio. Giorgio è uno dei giovani talenti più desiderati d'Europa. I dvd con le sue giocate sono finite sulle scrivanie delle più gloriose società inglesi e russe, il suo nome conosciuto da mezzo mondo. Il Manchester United ha mandato tre volte uno dei suoi principali osservatori al Bentegodi per vederlo all'opera, a ruota si sono accodati Chelsea e Manchester City. Adesso è scesa in campo un'altra big assoluta, che a Jorginho potrebbe regalare più minuti e spazio rispetto a chi giocherà per vincere la Premier ma anche la Champions.
TUTTO QUADRA. Il Liverpool sta guardando con grande interesse al mercato italiano, basti pensare ai recenti acquisti di Fabio Borini dalla Roma e Coutinho dall'Inter. La politica del leggendario club di Anfield inoltre è sempre più rivolta ai giovani di prospettiva, basti pensare a Sturridge, Anderson, Sterling, Kelly, Flanagan e non solo. Jorginho per di più aderirebbe perfettamente anche col disegno tattico di Brendan Rodgers, manager che sta costruendo una manovra basata molto sul possesso palla e in generale su una filosofia destinata a dare risultati nel tempo, convinto che la distanza sensibile con le superpotenze d'Inghilterra vada colmata passo dopo passo. Il titolo manca da Anfield da 23 campionati. E neanche il prossimo sarà quello giusto per ridare alla gente della parte rossa di Liverpool un attimo di gloria e permetterle di non pensare solo al suo sfavillante passato. Il centrocampo del Liverpool verrà rimodellato quasi in toto. Lucas Leiva potrebbe seguire Rafa Benitez a Napoli, Jonjo Shelvey è sul mercato. Lo spazio c'è, prevedendo anche che un mostro sacro come l'immenso Steven Gerrard, che ha già superato i 33 anni, non possa essere eterno.
SGUARDO VERSO MILANO. Per Jorginho si era mosso prima di tutti però il Milan, che ha più volte dimostrato di allargare i suoi orizzonti verso i giovani. El Shaarawy ne è l'esempio più limpido, vicino a Niang e agli arrivi di due fra i migliori prospetti prodotti dalla Serie B come Saponara dall'Empoli e Salamon dal Brescia. Il Verona ha ottimi rapporti col Milan e prima di valutare certi scenari magari Sogliano racconterà a Galliani e Braida quel che sta succedendo attorno a Jorginho. Meglio rafforzare legami con società che possono in ogni momento tornarti utili che dirigersi all'estero per un'operazione sola. Vecchia regola, ma solo a parità di condizioni.
CIFRA SOSTANZIOSA. L'offerta è pronta. Otto milioni di sterline, dicono al di là della Manica. Più o meno come la valutazione ipotizzata da Maurizio Setti qualche mese fa, quando Jorginho era sulla bocca di tutti. Ci sta, considerato che Rodgers ha sborsato 13,3 milioni di euro più uno di bonus per Borini e 10 più tre per Coutinho. Il Verona è nella posizione ideale, volendo avrebbe in mano Jorginho fino al 2016 e senza alcuna strada obbligata da percorrere. «Avremmo certamente dovuto cederlo se fossimo rimasti in Serie B, adesso il discorso è molto diverso», la posizione della società evidenziata più volte da Sean Sogliano a campionato finito. Il concetto, chiarissimo, non sottintende però che Giorgio sia diventato incedibile. Nessuno lo è, soprattutto al giusto prezzo. Per di più Sogliano ha evidenziato con grande trasparenza di non poter «prevedere quanto i giocatori protagonisti in Serie B sapranno dare nella categoria superiore». Un teorema valido per tutti, senza troppe eccezioni. Per questo Jorginho può anche partire. E più di nove milioni di euro in tasca permetterebbero di aprire tante altre porte.
Alessandro De Pietro
01.07.2013
Volano gli abbonamenti, sottoscritte 3.655 tessere
Riprende la campagna abbonamenti dell'Hellas. Nei primi nove giorni sono state sottoscritte quasi 4000 tessere stagionali, la settimana si chiude a quota 3655. La prelazione per i vecchi abbonati durerà fino al prossimo 10 luglio, mentre gli abbonati che vorranno cambiare posto potranno farlo solamente dall'11 al 13 luglio. Dal 15 luglio, invece, via alla vendita libera degli abbonamenti. Il bigoncio 1 del Bentegodi, dal lunedì al venerdì, aprirà alle 10 e 30 e chiuderà alle 18 e 30 con orario continuato. Sabato il bigoncio sarà aperto solo alla mattina dalle 9 e 30 alle 12 e 30.
L'ANNUARIO. In vendita anche allo stadio Bentegodi il secondo volume dell´Annuario dell´Hellas. Tutti i tifosi che volessero acquistare il libro, possono farlo al bigoncio 1 durante il periodo della campagna abbonamenti.
MEMORIAL ARVEDI. Ancora in campo per ricordare il Conte Piero. Torna il Memorial Arvedi, la manifestazione organizzata a San Mauro delle Saline da Leonardo Alberti per non dimenticare l´ex presidente dell´Hellas scomparso il 20 marzo del 2009. Questa sera, lunedì 1. luglio, al campo di fronte al ristorante Bellavista si sfideranno lo Staff dell´Hellas Verona, una Rappresentativa di Giornalisti, l´Atletico Badia Calcio e i Butei della Lessinia. Alle 20 la prima partita tra lo Staff dell´Hellas e i Butei della Lessinia, alle 20 e 20 l´incontro tra i Giornalisti e l´Atletico Badia. Alle 20 e 45 l´Atletico giocherà con lo Staff, a seguire i Butei se la vedranno con i Giornalisti. Alle 21 e 25 la finale per il terzo e quarto posto, alle 22 la finalissima. Alla fine delle partite un simpatico terzo tempo al ristorante Bellavista con una cena per tutti i partecipanti alla quale parteciperanno anche Beppe Bifido con le sue gag, lo speaker ufficiale Enrico Antonelli e il Mago Luis d´Or. Una parte dell´incasso sarà devoluto all´associazione Onlus «Noi per Lorenzo».
LA SFIDA. Aria d'Europa per l'Hellas che mercoledì 24 luglio giocherà a Trento un' amichevole contro gli olandesi del Feyenoord. Il calcio d'inizio alle 20 e 30.
A.D.P.
ALTRE NOTIZIE
ESCLUSIVA TMW - Gibellini ricorda Borgonovo: "Un esempio per tutti noi"
29.06.2013 09.42 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Fonte: di Raffaella Bon
Mauro Gibellini, ex dirigente del Verona, ricorda per Tuttomercatoweb.com Stefano Borgonovo. "Ricordo un ragazzo gioioso, sereno, divertente e divertito. Era come un ragazzo dell'oratorio, mi piace ricordarlo così. Aveva due occhi aperti sul mondo, che ti dicevano "ehi, guarda che sono sempre Stefano, anche adesso". E' stato ammirevole e soprattutto un punto di forza per tutti, un esempio per chi deve lottare. Rideva sempre, era attaccato alla vita come nessun altro ed ha fatto molto per tutti".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
02.07.2013
Toni, Perez, Kozak, Cacia. Quanta carne al fuoco!
LE TRATTATIVE. Giorni frenetici per il d.s. gialloblù Sogliano, impegnatissimo su più fronti. Il campione del mondo sembra ormai certo di venire all'Hellas. A Setti piace il mastino uruguayano, che non rinnova col Bologna. Il bomber verso il rinnovo
Ballo di attaccanti, ma non solo. Il primo giorno ufficiale di mercato ha regalato mezzi sospiri e tanto lavoro. Affari da chiudere, altri da perfezionare, altri ancora da valutare. C'è Toni ma anche il nodo-Perez, c'è Cacia che freme e Kozak che fa un passo in avanti. E c'è tanto altro nella testa di Sean Sogliano.
I TOCCHI DI LUCA E LIBOR. Il Verona ha già trovato l'accordo con Luca Toni, svincolato dalla Fiorentina e pronto ad infilarsi la casacca dell'Hellas. Sogliano ha parlato faccia a faccia con Toni, per comprenderne meglio le motivazioni e capire nelle pieghe lo stato d'animo di un grandissimo attaccante buon protagonista con la maglia viola l'anno scorso ma non più giovanissimo. Sul tavolo un annuale a quattrocentomila euro, dovrebbe essere solo questione di ore ormai. Da Roma sponda Lazio nel frattempo si apre uno spiraglio per Libor Kozak, sicuro partente ma probabilmente non più destinato ad Udine come pedina strategica per il riscatto di Candreva. Il ceco teme di giocare poco in Friuli, di fare la stessa fine dell'ultimo anno quando fu grande solo in Europa. E l'Hellas rimane in agguato.
GLI ARTIGHI DI DIEGO. Il Verona vuole Diego Perez, uno di quelli che vive ogni azione col coltello fra i denti e che Maurizio Setti ha avuto modo di conoscere da vicino ai tempi di Bologna. Uruguaiano vero, uno che vorresti sempre avere al tuo fianco quando la temperatura della partita sale minuto dopo minuto. Perez ha trentatrè anni, non è più un bimbo, viene da una discreta Confederations Cup. «Certo, Perez può venire al Verona», diceva venerdì Pablo Delgado, agente di Perez che non è voluto mancare alla presentazione di Gonzalez, altro suo assistito in una fitta schiera di campioni fra Godin, Maxi Pereira, Gaston Ramirez e Cesar Navas. L'ingaggio è molto alto, fra l'altro Perez non ha mai risposto alla proposta di rinnovo del Bologna che gli aveva offerto un biennale da un milione a stagione. Un silenzio che ha fatto molto rumore in Emilia, magari dettato anche dai tre milioni che Delgado deve ancora riscuotere dal Bologna per l'operazione che ha portato Britos al Napoli. Le condizioni per il Verona potrebbero essere diverse, più morbide e più economiche, soprattutto per chi come Perez vuole giocare da protagonista la stagione che lo condurrà al suo ultimo Mondiale. Perez è svincolato, a portata di mano. Ben più distante Bradley, che per ora non si muove dalla Roma che però potrebbe liberare l'americano nel caso in cui dovesse arrivare a Naingollan.
LA FINTA DI DAVID. Per un attimo, fra una trattativa e l'altra, si è insinuato ieri un nome ingombrante come quello di David Trezeguet, l'ex bomber della Juve e della Nazionale francese ormai accasato da due anni al River Plate. Ad un certo punto proprio il Verona aveva pensato al trentacinquenne Trezeguet, in un'ipotesi che avrebbe a quel punto escluso l'arrivo di Toni. «C'era stato un approccio col Bologna, ma soprattutto col Verona. Setti - diceva ieri Antonio Caliendo, agente di Trezeguet - me l'aveva chiesto già l'anno scorso, ci eravamo anche incontrati, poi gli eventi sono cambiati e la pista è sfumata. Poteva tornare in Italia, ma purtroppo lui per ora preferisce rimanere in Sudamerica».
IL RINNOVO DI DANIELE. Al centro del progetto del Verona ci sarà invece sempre Daniele Cacia. Nell'agenda di Sogliano c'è un appuntamento, non immediato, con l'agente Francesco Romano per estendere un contratto che scade a giugno. «Spero di rinnovare, voglio rimanere a lungo e chiudere qui la carriera», ha dichiarato Cacia ai microfoni di RaiSport 1. «A trent'anni mi ritrovo di nuovo a giocare in un palcoscenico importante come la Serie A. E voglio disputarla con il Verona, in una piazza speciale. Solo chi gioca qui può capire quanto può dare giocare con questa maglia».
Alessandro De Pietro
30.06.2013
Piki vuol tornare a casa, il Cesena chiede Ragatzu
Il mercato in uscita è una bella gatta da pelare. Rimasugli rimasti in casa, difficili da piazzare in giro. Colpa di accordi lunghi e onerosi, figli di antiche gestioni. C'è tanto da lavorare, un affare parallelo con cui il Verona deve per forza fare i conti. È il caso ad esempio di Gennaro Esposito, che rientra da Perugia dove l'anno scorso è stato piazzato solo in prestito secco. I grifoni umbri sono arrivati fino ai play off per la B ma poi hanno alzato bandiera bianca e il regista campano ha un contratto fino al 2015. Per ora non si muove una foglia, ma il tempo per sciogliere la matassa c'è tutto. P
ure a Beppe Russo, un altro della vecchia covata giunta dal Gallipoli, andrà trovata una sistemazione dopo l'annata negativa di Ascoli e la conseguente retrocessione in Prima Divisione. Qualche richiesta ce l'ha invece Manuel Mancini, di nuovo all'Hellas dopo il campionato di Salerno. Per lui si è mosso il Perugia, che sta facendo un pensierino anche per Thomas Pichlmann non riscattato dallo Spezia e deciso, a trentadue anni, di chiudere la carriera nella sua Austria, con una squadra che potrebbe puntare al titolo. Sogliano cercherà di accontentarlo.
Da sistemare Matteo Abbate, retrocesso e non riscattato dalla Pro Vercelli, ma anche Paolo Grossi (a metà con il Siena) che il Verona però non dovrebbe fare tanta fatica a parcheggiare in Serie B. Discorso a parte per Daniele Ragatzu, preso da Sogliano dopo aver rescisso col Cagliari e travolto dalla stagione nera della Pro Vercelli. Le sue doti da giocatore vero verranno soppesate con attenzione, prima della decisione definitiva. Ragatzu ha un altro anno di contratto, il Cesena ha bussato alla porta gialloblù. Nel prossimo Hellas non ci sarà spazio per Luca Ceccarelli, già a gennaio titubante se restare o meno visto l'impiego relativo. Per lui è sempre attuale la carta Spezia. Tante richieste le ha anche Nick Ferrari, altra colonna portante di questi anni. Sul mercato c'è pure Moras, per il quale non sono arrivate per il momento proposte di un certo peso specifico. Crespo e Nielsen, non riscattati, sono tornati al Bologna e al Pescara. Pugliese è in scadenza, Bacinovic dopo il prestito secco dell'estate scorsa è di nuovo a Palermo. Anche Nicholas e Berardi lasceranno Verona.
A.D.P.
30.06.2013
Assalto a Toni, quanto piace Bradley...
LE STRATEGIE DEL DIESSE. Sean Sogliano si muove a 360 gradi per costruire l'Hellas del futuro: grande attenzione al mercato degli stranieri, senza dimenticare l'Italia «Telefono a Sabatini ogni tre giorni perché il giocatore americano ci interessa ma in questo momento la Roma non intende cederlo»
Ardore e passione. L'identità del prossimo Verona è chiara. Sean Sogliano lavora in questa direzione. In A la strada maestra è quasi obbligata. Tanti stranieri, perché gli italiani costano troppo. Tante strategie, perchè il mercato è duro. Tante idee, per chiudere il cerchio nel migliore dei modi. Il mercato chiude alle 23 del 2 settembre. Di tempo ce n'è.
DIFESA DI GUERRIERI. «Lottare» sarà il verbo assoluto. Il Verona dovrà trasudare carattere e grinta. Il primo messaggio è stato il quadriennale ad Alejandro Gonzalez, mastino dalla faccia buona ma temprato dalle torride battaglie col Penarol. La difesa avrà ancora Maietta e Bianchetti, Cacciatore e Agostini. Centralmente manca un altro tassello, che nelle intenzioni di Sogliano dovrebbe essere Matias Cahais, argentino del Racing de Avellaneda che anche in Sudamerica continuano ad accostare all'Hellas ed anche con una certa insistenza. A destra l'obiettivo è chiaro, il Verona guarda a Cristian Sapunaru in scadenza col Real Saragozza il cui ingaggio suggerisce però di temporeggiare ancora un po'. L'alternativa è Gabriele Perico, legato al Cagliari da un altro anno di contratto. Un'idea per la sinistra è invece Simon Poulsen, nazionale danese di origini nigeriane. Sta uscendo dal mercato invece Mario Yepes, nemmeno del tutto convincente agli occhi dell'Hellas durante le qualificazioni mondiali, pronto a tornare in Colombia ai Millionarios di Bogotà.
LA LUCE DELLA MEDIANA. Donati è un bell'innesto, ma il sogno vero si chiama Michael Bradley. Walter Sabatini, diesse romanista, vede comparire spesso il nome di Sogliano nel display del suo telefonino. Ancor prima di rispondere, ogni volta sa già quel che Sean gli sta per chiedere. Il valore e la versatilità di Bradley garantirebbero un autentico salto di qualità alla mediana, ma l'americano è legato alla Roma per altri tre anni e di spiragli non ce ne sono molti. Venerdì alla presentazione di Gonzalez c'era l'agente Pablo Delgado, che cura gli interessi anche di tante altre prime scelte soprattutto uruguaiane fra cui Diego Perez, in scadenza col Bologna. Il Verona ci lavora, ma non a 750mila euro di ingaggio com'era in Emilia. Gli altri interpreti sono facce note fra un Jorginho solo sfiorato da tante voci e un Hallfredsson all'ultimo anno di contratto. Il resto del reparto è in costruzione.
PRIMA LINEA DI FUOCO. Luca Toni è ai dettagli, Pablo Gonzalez pure, al Novara andranno Cocco e Carrozza. Cacia e Francesco Romano, il suo agente, aspettano il rinnovo. Il bomber va in scadenza l'anno prossimo, ma Sogliano per ora non ha tutta questa fretta. I due milioni e mezzo per la metà fanno riflettere il Verona nella corsa ad Haris Seferovic, ma nessuno viene prima dell'Hellas per accaparrarsi lo svizzero. Non del tutto esclusa ma più lontana per adesso l'opzione-Ebagua, libero dal Varese e da sempre molto apprezzato da Sogliano. Altre piste sono dure da affrontare: troppo caro Nicolas Castillo dell'Universidad de Catolica, ormai ad Udine il talentuoso Nico Lopez, complicato da prendere il laziale Kozak, costosissimi i giovani gioielli della Juve. Lontano dall'area Mandorlini avrà a tempo pieno Martinho, un Gomez motivatissimo e probabilmente Rivas, cedibile solo davanti ad un'offerta seria. Per creare il mosaico giusto mancano ancora tanti tasselli. Com'è normale che sia a fine giugno.
Alessandro De Pietro
29.06.2013
Gonzalez abbraccia i gialloblù
IL PERSONAGGIO. È stato per tre anni uno dei punti di riferimento della squadra di Montevideo, ora ha firmato per quattro anni con il Verona: «Sì, lo so, il Penarol puntava allo scudetto, il Verona pensa alla salvezza ma lo spirito non cambia. La Nazionale? Sogno sempre una chiamata»
Il sogno è Celeste, la realtà tutta gialloblù. Alejandro Damian Gonzalez è stato presentato ieri mattina allo stadio Bentegodi, è lui il nuovo difensore dell'Hellas che dovrà affrontare il primo campionato di Serie A dopo undici stagioni all'inferno. Nato a Montevideo il 23 marzo del 1988, cresce nelle giovanili del Penarol, passa al Tacuarembo e poi allo Sporting Cristal in Perù. Nel 2010 torna al Penarol e mette insieme 63 partite e un gol con la maglia giallonera. In bacheca anche quattro presenze con l'Under 20 del suo paese e la voglia di essere convocato dalla Nazionale dell'Uruguay, la Celeste come viene chiamata in patria. «Chi non vorrebbe giocare in Nazionale - sorride Gonzalez - ci sono arrivato molto vicino, ho giocato qualche amichevole. Adesso spero di fare bene qua a Verona e di essere conovato dal nostro cittì».
Non vede l'ora di entrare in campo Gonzalez. Il campionato è appena finito, un po' di vacanze poi il raduno con l'Hellas. «Finalmente l'Italia, finalmente la serie A - aggiunge il nuovo difensore gialloblù - tutti i miei compagni di squadra vorrebbero giocare qua, venire in Europa. Sono molto soddisfatto della scelta fatta, so che può diventare un trampolino di lancio importante. Ho 25 anni, non potevo aspettare di più». Quattro anni di contratto e tanta fiducia in questo giovane difensore che rafforza la linea difensiva del Verona, la meno battuta della Serie B ma la A è un'altra storia. «Lo conoscevo, l'avevo seguito anche l'anno scorso - spiega il diesse Sean Sogliano - dopo la promozione sono tornato a vederlo e abbiamo chiuso l'accordo». Era stata aperta una trattativa anche con il Bologna ma Gonzalez ha scelto l'Hellas. «Sono sincero, non conosco la squadra, i miei compagni e l'allenatore - ammette il nuovo acquisto del Verona - ma so tutto dell'Hellas, so che c'è grande storia, passione, tradizione. Una piazza molto calda, questo mi piace».
Con il Penarol Gonzalez lottava per vincere il campionato, a Verona si gioca per raggiungere la salvezza, obiettivi completamente diversi. «So già che cosa mi aspetta - afferma - ma penso che dovrà comunque esserci tanta voglia di lottare, in Italia come in Uruguay. Io non mi tiro certo indietro». Fisico atletico, molto rapido, in Uruguay lo descrivono come difensore talentuoso, molto determinato e aggressivo nonostante l'aspetto educato e i modi gentili. «In campo voglio vincere, penso solo a questo - spiega Gonzalez - e so che i tifosi mi apprezzano perchè dò sempre il massimo. Quali saranno i duelli più duri? Chissà se ci sarà ancora Cavani, un idolo in Uruguay, ma penso anche a Balotelli, un grande attaccante». La lingua italiana è ancora una sconosciuta ma Gonzalez vuole bruciare i tempi e comunicare al più presto con allenatore e compagni. «Appena torno in Uruguay comincio a prendere lezioni di italiano da un professore - conclude - la comunicazione è importante anche per un calciatore. Che idea mi sono fatto di Verona? L'ho vista girando in auto, mi sembra bellissima».
Luca Mantovani
28.06.2013
«Donati? Perfetto,Toni forte ma piace a tanti...»
ORGOGLIO E BUONI AUSPICI. «Io e il club sulla stessa lunghezza d´onda». Andrea Mandorlini immagina il Verona del domani. «La nostra struttura è solida, ora voglio entusiasmo Fondamentale lo spirito con cui arriveranno i nuovi»
Sotto l´ombrellone e col mare della Sardegna davanti agli occhi la Serie A può sembrare lontana. Andrea Mandorlini si è isolato, ma solo per qualche giorno. Ad informarlo ci pensa Sogliano, basta una chiamata o un sms. Il resto è nella sua testa, nelle sue idee.
Mandorlini ha parlato a lungo ieri a RadioVerona, durante Fuorigioco. A tutto campo, come piace a lui. «Sarà importante arrivare carichi, motivati, pronti a tutto», ha detto. «Tanti giocatori fondamentali per arrivare fin qui non ci saranno più, altri ne arriveranno. Quel che conta è che siamo tornati in una categoria che il Verona non giocava da tanto tempo. Grazie al lavoro della società, dei ragazzi e anche un po´ dell´allenatore. Tutti hanno messo fieno in cascina per l´obiettivo. Senza il passato non ci sarebbe il presente. Adesso aspetto solo di vedere in faccia i miei giocatori, parlargli, toccare con mano».
Il primo tassello ce l´ha già, Massimo Donati è il fedele concentrato del Verona che vuole Mandorlini. «Può essere impiegato in diversi ruoli a metà. Universale come quelli che piacciono a me e a Sogliano. Io e il direttore viaggiamo sulla stessa lunghezza d´onda. Donati è un bravo ragazzo, ha motivazioni e tanta esperienza, il tasto che abbiamo pensato di andare a toccare in questo mercato così difficile».
GOL E PROIEZIONI. Ci vuole un attimo perché il discorso scivoli verso l´attacco. «Toni? Non piace soltanto a me, piace a tante squadre anche se non è più giovane. Ma questo può non voler dire niente, la sua carriera parla da sola. Bisogna restare calmi e tranquilli, il mercato è molto lungo».
Nel pacchetto c´è anche Seferovic, di cui proprio ieri Sogliano ha parlato con la Fiorentina e Daniele Pradè uscendo insieme dalla sede della Lega Calcio. «La Fiorentina ha tanti giocatori bravi, è il caso di Seferovic ma anche di altri. Per adesso mi limito all´ufficialità di Donati. Vediamo quel che succede. Conosco i giocatori che ho allenato ma ci aspetta un campionato diverso ed il campo stavolta più che mai dovrà dire tante cose. Non so chi resterà o meno. Quel che conta è lo spirito con cui i nuovi arriveranno all´Hellas».
COME VOLARE BASSI. I piedi sono ben saldi per terra, anche se al posto dell´erba del campo c´è la sabbia della Sardegna. «Dev´essere così, vogliamo mantenere la categoria con serenità e per riuscirci abbiamo tanti modi. Sicuramente faremo fatica, la differenza con la Serie B esiste sicuramente. Il futuro però non possiamo conoscerlo. Prima iniziamo a confrontarci con le altre squadre, poi cominceremo a capire meglio quel che ci aspetta».
L´aggiornamento sugli abbonati arriva in diretta, sono quasi 2.800. Mandorlini sorride. «Anche senza questo dato sapevo già che Verona ci sarebbe stata vicina come sempre. Il pubblico sarà ancora uno dei nostri punti di forza. Così come il gruppo, quello vince sempre. Anche i grandi campioni e le grandi squadre fan fatica a vincere se non hanno alle spalle uno spogliatoio forte».
UN MISTER DIVERSO. Sarà anche la sua Serie A, quella già toccata all´Atalanta e al Siena in condizioni non proprio agevoli. Mandorlini si guarda indietro per un attimo. «A Bergamo la squadra era molto giovane. Siena? Dura. Ogni stagione però ha la sua storia. Sono passati degli anni, ci arrivo certamente più maturo. Ora mi sento meglio. E poi Verona è casa mia. Non so se giocheremo sempre per vincere, se cambieremo qualcosa. In A ti ritrovi davanti squadre forti, magari sarà una partenza difficile, ma avere un´organizzazione come quella che abbiamo saputo tutti insieme creare in questi tre anni è un buon punto di partenza. E l´entusiasmo voglio sia alla base di quest´annata. Per chi resta, per chi arriva, per la gente, per tutti».
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
4° Memorial Conte Arvedi: vince lo Staff Hellas Verona
Postata il 02/07/2013 alle ore 11:43
SAN MAURO DI SALINE (VERONA) - In ricordo del conte Piero Arvedi. Si è disputato lunedì 1 luglio, con inizio alle ore 20.00, il "4°Memorial Conte Arvedi" presso gli impianti sportivi di San Mauro di Saline (Verona). Quattro le squadre partecipanti (Staff Hellas Verona, Butei Lessinia, Giornalisti Fc 93, Atletico Badia Calcio), che hanno onorato al meglio la memoria dell'ex presidente. Il torneo è stato vinto dalla formazione dello Staff Hellas Verona e parte dell'incasso della manifestazione sarà devoluto all'"Associazione Noi per Lorenzo", che si occupa della raccolta fondi per la ricerca contro l'atassia-teleangectasia.
RISULTATI:
1° Turno
Staff Hellas Verona-Butei Lessinia 0-3
Giornalisti FC 93-Atletico Badia 1-3
2°turno
Atletico Badia Calcio-Staff Hellas Verona 1-2
Butei Lessinia-Giornalisti FC 93 3-1
Finale 3°-4° posto
Atletico Badia Calcio-Giornalisti FC 93 1-3
Finale 1°-2°posto
Staff Hellas Verona-Butei Lessinia 1-0
Ufficio Stampa
Cacia: "Verona è la mia dimensione ideale"
Postata il 01/07/2013 alle ore 19:37
L'attaccante intervistato da RaiSport 1 nella trasmissione "Secondo tempo Tg Sport": "Questa è una piazza speciale, vorrei restare a lungo e chiudere la carriera qui"
Ecco le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, Daniele Cacia, rilasciate ai microfoni di RaiSport 1 e andate in onda durante la trasmissione "Secondo Tempo Tg Sport": "A trent’anni mi ritrovo di nuovo a giocare in un palcoscenico importante, la Serie A. Voglio disputarla con il Verona, in una piazza speciale, solo chi gioca qui può capire quanto può dare giocare con questa maglia. Spero di rinnovare, voglio rimanere a lungo e chiudere qui la carriera. A Verona penso di aver trovato la mia dimensione ideale. Top player in Italia? Ce ne sono tanti, Tevez è uno di quelli. E’ un giocatore fantastico, fa sempre la differenza. Ciò che conta resta sempre il gruppo, quello della Juventus è già cementato. Balotelli? Sta dimostrando di essere un calciatore importante anche a livello europeo. E’ italiano, per questo dobbiamo seguirlo con più affetto. Sta dimostrando di poter diventare il numero uno al mondo".
Ufficio Stampa
Abbonamenti a quota 4.206
Postata il 01/07/2013 alle ore 18:46
VERONA - Abbonamenti a quota 4.206. Superata le 4mila tessere in appena 10 giorni (solo oggi ne sono state vendute 551) la prelazione per i vecchi abbonati durerà fino al 10 luglio. Dal 15 luglio via alla vendita libera per la campagna abbonamenti 2013-14.
BIGLIETTERIA - BOX 1
Orari
Lunedì-venerdì: 10.30-18.30 orario continuato
Sabato: 9.30-12.30
Ufficio Stampa
Hellas Camp 2013: numeri straordinari!
Postata il 01/07/2013 alle ore 17:30
Giancarlo Filippini, responsabile Hellas Camp 2013, commenta l'iniziativa a cui hanno preso parte più di 400 ragazzi: "E' un progetto positivo, educhiamo i bambini anche in estate"
VERONA - Più di 400 iscritti, tre settimane, quattro sedi coinvolte e tanta voglia di crescere e imparare. Numeri che testimoniano il grande successo dell'Hellas Camp 2013, un evento di esclusiva competenza dell'area tecnica del Settore Giovanile dell'Hellas Verona, coadiuvata dalla presenza di alcuni allenatori delle società dilettantistiche che hanno chiesto di partecipare in modo attivo all'iniziativa. Dal 10 al 29 giugno tanti ragazzi, muniti del loro kit ufficiale Hellas Verona firmato Nike, hanno potuto affinare le loro capacità tecniche direttamente sul campo, senza dimenticare alcuni momenti dedicati allo svolgimento di attività extracalcistiche (rugby, tiro con l'arco, bocce, piscina, pallavolo). Una formazione totale, dunque, volta ad abbinare il lato tecnico a quello umano-educativo, fondamentale per la crescita dei giovani calciatori. Tutti felici, compreso Giancarlo Filippini, responsabile dell'Hellas Camp, che commenta così il successo dell'iniziativa: "E' stata la mia prima esperienza come organizzatore degli Hellas Camp, e posso ritenermi soddisfatto. I numeri degli iscritti sono buoni, considerando anche il momento economicamente difficile che stanno attraversando le famiglie. Un progetto positivo sia per noi ma soprattutto per i ragazzi, visto che in tanti, inizialmente iscritti solo alla prima settimana, hanno poi rinnovato la loro partecipazione anche per la seconda". Infine, i ringraziamenti: "Vorrei ricordare Cristiana Parmeggiani e Giorgio Rossi, magazzinieri del Settore Giovanile, per essere stati sempre puntuali nella consegna del kit Nike a tutti i ragazzi partecipanti. Meritano un plauso anche i tre coordinatori dei Camp: Alberto Saccuman, Luca Mazzara e Diego Zuccher, sempre pronti a collaborare con i vari istruttori per risolvere i problemi dei genitori e di tutti i partecipanti. D'obbligo un ringraziamento a tutte le società che, grazie alle loro strutture e alla loro disponibilità, hanno permesso ai Camp di essere ospitati: U.S.D Cadore, A.C.D Colognola ai Colli, A.S.D Calcio Caldiero Terme e A.P.D Noi Team Bovolone".
Ufficio Stampa
Nike Incyte: presentato il pallone ufficiale 2013-14
Postata il 01/07/2013 alle ore 17:26
MILANO - Presentato lunedì 1 luglio a Milano il Serie A Official Ball. Nike Incyte è un prodotto innovativo, realizzato grazie agli studi compiuti da Nike sui migliori club e sui calciatori più forti del mondo. L'Official Ball sarà utilizzato per la prima volta domenica 18 agosto, in occasione della gara di Supercoppa TIM fra Juventus e Lazio.
Ufficio Stampa
Hellas Verona-Sudtirol si giocherà alle ore 19
Postata il 01/07/2013 alle ore 16:27
VERONA - La partita amichevole della stagione 2013-14 fra Hellas Verona-Sudtirol sarà disputata domenica 21 luglio, alle ore 19, presso lo stadio "Druso" di Bolzano.
La seconda amichevole contro il Feyenoord è in programma mercoledì 24 luglio a Trento (ore 20.30).
Ufficio Stampa
Abbonamenti: già vendute 3.655 tessere
Postata il 29/06/2013 alle ore 16:39
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica che, dopo nove giorni dall'apertura della biglietteria per la campagna abbonamenti 2013-2014, sono state vendute ad oggi 3.655 tessere. La prelazione per i vecchi abbonati durerà fino al 10 luglio, mentre gli abbonati che vorranno cambiare posto potranno farlo dall'11 al 13 luglio. Dal 15 luglio, invece, via alla vendita libera degli abbonamenti.
BIGLIETTERIA - BOX 1
Orari
Lunedì-venerdì: 10.30-18.30 orario continuato
Sabato: 9.30-12.30
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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ITALIA UNDER 21: Devis MANGIA non rinnova, il nuovo tecnico sarà Gigi DI BIAGIO 'promosso' dalla guida dell'Under 20...
MERCATO NBA: BARGNANI cambia maglia! Ecco i KNICKS di Carmelo ANTHONY
TENNIS: 'Strage' di campionesse a Wimbledon! Fuori anche Serena WILLIAMS agli ottavi...
LEGA PRO: Dopo la mancata promozione il LECCE si affida a MORIERO
CONFEDERATIONS CUP: L'ITALIA va in vantaggio due volte contro l'URUGUAY (col tridente d'attacco forse più forte di questa edizione e formato dagli assi FORLAN-CAVANI-SUAREZ) e per due volte viene riacciuffata, si va ai supplementari in un caldo torrido poi ai rigori ma stavolta BUFFON fa il fenomeno e gli azzurri conquistano il terzo posto. 3 a 0 del BRASILE ad una SPAGNA irriconoscibile...
FORMULA 1: A Silverstone succede di tutto e alla fine la spunta la MERCEDES di Nico ROSBERG! Fuori VETTEL, gran terzo posto di ALONSO su FERRARI...
SERIE A: JUVE ecco LLORENTE. Ufficiale l'arrivo di Giuseppe SANNINO sulla panchina del CHIEVO
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VITA DA EX: Marco BARONI nuovo allenatore della VIRTUS LANCIANO! Giocò da stopper nell'HELLAS a cavallo tra il '96 ed il '98. Luca NIZZETTO cresciuto nelle giovanili dell'HELLAS fino al 2005 ingaggiato dal TRAPANI neopromosso in cadetteria...
UNDER 21, MANGIA LASCIA LA NAZIONALE. GIGI DI BIAGIO SARÀ IL NUOVO CT
Martedì 2 Luglio 2013
ROMA - Addio di Devis Mangia che lascia la panchina della Nazionale Under 21. Il nuovo ct della selezione sarà Gigi Di Biagio. Lo rende noto la federcalcio dal proprio sito.
«Ringrazio il presidente Abete e tutta la Figc per la straordinaria esperienza che mi hanno consentito di fare in questi mesi alla guida dell'Under 21, ricevendo il massimo dell'appoggio e della disponibilità dal Club Italia, ma dopo uno splendido Europeo desidero tornare all'attività quotidiana sul campo e arricchire ulteriormente il mio bagaglio professionale», dice Mangia, che non rinnova il contratto e chiude l'avventura cominciata lo scorso luglio, quando la federazione lo ha scelto per completare il lavoro iniziato da Ciro Ferrara. «Ho motivato al presidente Abete -prosegue Mangia- la mia scelta di rinunciare alla proposta di rinnovo del contratto come tecnico dell'Under 21, ma la Figc resta per me un punto di riferimento umano e professionale: qualità dei dirigenti e dello staff, capacità organizzative del Club Italia rappresentano per qualsiasi giovane allenatore un momento di crescita e un modello di gestione anche nel rapporto con i calciatori». «Un ringraziamento affettuoso va a tutti i ragazzi 'specialì che hanno fatto parte della mia squadra, in particolare a quelli che hanno partecipato agli Europei in Israele, dimostrando ogni giorno professionalità e spirito di sacrificio, sino alla finale di Gerusalemme contro la Spagna», dice l'ormai ex ct.
CONFEDERATIONS CUP, VINCE IL BRASILE, 3-0 ALLA SPAGNA. ITALIA, BRONZO AI RIGORI: URUGUAY BATTUTO -FOTO/PAGELLE
Domenica 30 Giugno 2013
di Marco Zorzo
MILANO - Stavolta sorrisi dagli 11 metri. Dopo la beffa con la Spagna, in semifinale, l’Italia conquista il terzo posto nella Confederations Cup. Dimostrando che tra un anno può tornare in Brasile per essere tra le protagoniste del Mondiale.
Contro l’Uruguay finisce 5-4 (2-2 dopo i supplementari), con Buffon che neutralizza i tiri di Forlan, Caceres e Gargano. Ma il Gigi nazionale è nero come la pece: «Non sono un para rigori? Discorsi di una pochezza aberrante, che mi umiliano... Abbiamo un gruppo d’oro, è la nostra grande forza e la nostra fortuna. È stata dura, ma grande orgoglio da parte di tutti. Siamo terzi, giusto così, però tra 12 mesi mi auguro di raggiungere la finalissima». Il ct Cesare Prandelli finalmente può sorridere: «Il bilancio? Più che positivo. Abbiamo disputato una grande partita, dimostrando immenso carattere e una bella continuità. Buffon non è da rigori? In Italia si dicono tante fesserie: Gigi è un grande in tutti i sensi».
Avanti con Alessandro Diamanti: il rossoblù è la felicità fatta persona: «Devo essere sincero? Me la sentivo di fare gol. Sono contentissimo, anche se meritavamo noi di andare in finale al Maracanà contro il Brasile. Magari tra un anno ce la faremo».
E poi c’è un Stephan El Shaarawy sicuramente più leggero, visto che si è liberato di un macigno. Su Twitter il Faraone libera la sua gioia: «Finalmente, anche se su rigore, è pur sempre entrata! Soddisfazione immensa, complimenti a tutti. Grande cuore, grande carattere».
E non poteva mancare nemmeno il tweet del grande assente, Mario Balotelli: «Gigi Buffon Superman! Yes! Bravi ragazzi». Balo ieri non c’era, ma tra 12 mesi sarà certamente uno dei protagonisti del Mondiale.
LE PAGELLE - Queste le pagelle dell'Italia: Buffon l'eroe di giornata, molto bene Diamanti.
BUFFON 7.5 Bravo nel doppio intervento su Forlan. Poi riecco “Zoff 2013” nella punizione del 2-2 di Cavani. Si riscatta parando tre rigori, il suo record. Così ci piaci.
MAGGIO 6.5
Il più in palla lì dietro.
ASTORI 6
Va in gol alla quinta presenza in azzurro. Pesa come un macigno l’errore sull’1-1 di Cavani (5’ pts Bonucci 5.5: soffre anche lui).
CHIELLINI 6.5
Scintille con lord... Suarez, è attento pur rischiando il rigore in un goffo intervento testa-braccio.
DE SCIGLIO 6.5
Un rigore sbagliato, non sporca 120’ da veterano.
MONTOLIVO 5
Lascia la squadra in 10 nel secondo tempo supplementare. Così, no.
DE ROSSI 6.5
La maglia azzurra come una seconda pelle, finché il fiato lo sorregge (25’ st Aquilani 5.5: fuori fase).
CANDREVA 6.5
Come contro la Spagna: veloce e pericoloso.
DIAMANTI 7
Un giocoliere e una punizione da urlo, quella del 2-1: prima rete in azzurro (37’ st Giaccherini 6: dà fiato alle trombe italiane).
GILARDINO 5
Spuntato come contro le Furie Rosse.
EL SHAARAWY 5.5
Un tiro e un rigore da Faraone. Troppo poco.
PRANDELLI 7
Fa quello che può compatibilmente con le condizioni di un’Italia stremata.
BRASILE CAMPIONE, 3-0 ALLA SPAGNA (di Ernesto De Franceschi) - E ora chiamatela pure Brasil Cup. La Confederations è una coppa bicolore, verde e oro. 2005, 2009, 2013: terzo successo di fila brasiliano e Maracanà in delirio per Neymar, Fred e soci. Schiantati gli ex invincibili della Spagna che non perdevano un match ufficiale dal 2010 (29 risultati utili di fila) e non lo facevano con tre gol sul groppone addirittura dal 1985 (0-3 col Galles). Dopo aver tremato di brutto in semifinale contro l’Italia, le Furie Rosse crollano davanti ai seguaci di Felipao Scolari, dimostrando di non essere più quell’armata tritatutto vista al Mondiale sudafricano e all’Europeo di Polonia e Ucraina. Segnali sinistri da fine impero.
Che per Del Bosque non fosse serata, lo si è capito subito. Due giri di lancetta e Fred con una magia da terra beffa Casillas e mezza difesa spagnola. L’1-0 del bomber ex Lione, oggi alla Fluminense, scatena i brasiliani che vanno vicini almeno in tre occasioni al raddoppio, la più clamorosa con lo stesso Fred (su assist magico di Neymar) poco dopo la mezz’ora. La Spagna? Molle, stanca, fotocopia sbiadita della Nazionale campione di tutto. Un solo guizzo, quando tutto il Maracanà si alza in piedi ad applaudire l’eroico salvataggio sulla linea di David Luiz (41’) sulla conclusione a botta sicura di Pedro. Preludio del 2-0 al 44’ firmato Neymar (4 reti in 5 match di Confederations): la nuova stella del Barça scarica un sinistro gioiello di potenza e classe.
La ripresa? Per la Spagna è un incubo peggiore: subito Fred firma il tris brasiliano (5° gol in 5 partite per lui), al 10’ Ramos spara a lato il rigore che poteva riaprire il match. Neymar è imprendibile e Piqué si fa cacciare dopo un fallo assassino. Per la Spagna è una disfatta. Questo Brasile, pensando al Mondiale in casa tra 12 mesi, fa davvero paura.
MERCATO NBA, BARGNANI CAMBIA MAGLIA A SORPRESA: GIOCHERA' CON I NEW YORK KNICKS DI CARMELO ANTHONY
Lunedì 1 Luglio 2013
NEW YORK - Il mercato Nba parte con un colpo a sorpresa. Andrea Bargnani cambia casacca, lascia Toronto e approda nella Grande Mela. Lo rivela la Gazzetta.it. I Knicks hanno messo in piedi una grossa operazione che permette loro di acquisire l’azzurro in cambio di Steve Novak, Marcus Camby e una prima scelta al draft del 2016. L’accordo è stipulato, ma non potrà essere ratificato dalla Nba prima del 10 luglio, per ragioni contrattuali. La franchigia newyorchese dovrà inserire un altro giocatore nell’accordo e si parla di Earl Barron o di Quentin Richardson, per poter far quadrare le cifre. Il Mago ex Treviso quindi può già considerarsi un giocatore dei Knicks. "L’operazione si farà - conferma l’agente di Camby Rick Kaplan - non ci sono dubbi. E’ solo una questione di tempi tecnici”.
JUVE, LLORENTE A TORINO: "FELICE DI GIOCARE CON TANTI CAMPIONI". AVRÀ LA NUMERO 14 -FOTO
Lunedì 1 Luglio 2013
TORINO - «Sono molto contento di essere qui alla Juventus e di giocare con Tevez e tutti gli altri campioni bianconeri». Sono le prime parole da bianconero di Fernando Llorente, l'attaccante spagnolo sbarcato oggi a Torino.
Llorente, acquistato a parametro zero dall'Athletic Bilbao, è atterrato all'aeroporto di Caselle all'ora di pranzo, accolto da un centinaio di tifosi bianconeri, proveniente dalla Sardegna, dove era in vacanza. Il giocatore sosterrà oggi la prima parte delle visite mediche, poi saluterà i vertici societari nella sede del club. La presentazione ufficiale allo Juventus Stadium domani pomeriggio, alle ore 16, dopo aver ultimato le visite mediche che inizierà oggi. Llorente indosserà la maglia numero 14, che gli è stata regalata oggi pomeriggio presso la sede del club dal presidente Andrea Agnelli.
WIMBLEDON, SERENA WILLIAMS ELIMINATA AGLI OTTAVI. OUT ANCHE PENNETTA E VINCI -FOTO
Lunedì 1 Luglio 2013
LONDRA - Clamoroso a Wimbledon: dopo le sorprendenti eliminazioni di Nadal, Federer e Tsonga nel tabellone maschile, in quello femminile Serena Williams va a raggiungere eliminate eccellenti come Francesca Schiavone, Maria Sharapova e Victoria Azarenka.
Negli ottavi la statunitense è stata infatti eliminata da una sempre più sorprendente Sabine Lisicki. La tedesca si è imposta in tre set (6-2, 1-6, 6-4).
Oltre a Serena Williams, escono anche due azzurre: Flavia Pennetta e Roberta Vinci. La prima è stata eliminata dalla belga Kirsten Flipkens (testa di serie n.20) in due set (7-6, 6-3), la seconda dalla cinese Na Li (n.6) in due set: 6-2, 6-0 in appena 55 minuti di gioco.
Nel tabellone maschile, avanza David Ferrer: Lo spagnolo ha sconfitto in 4 set il croato Ivan Dodig con il punteggio di 6-7 (3-7), 7-6 (8-6), 6-1, 6-1 in 2 ore e 45'. Ferrer aspetta nei quarti il vincente della sfida tra l'azzurro Andreas Seppi e l'argentino Juan Martin Del Potro, che scenderanno tra poco in campo.
Derby polacco ai quarti: erzy Janowicz e Lukasz Kubot raggiungono i quarti di finale a Wimbledon. I due giocatori polacchi che si sfideranno mercoledì per un posto in semifinale hanno battuto rispettivamente l'austriaco Jurgen Melzer per 3-6, 7-6 (7-1), 6-4, 4-6, 6-4 e il francese Adrian Mannarino per 4-6, 6-3, 3-6, 6-3, 6-4.
IL LECCE RIPARTE DA MORIERO: "HO QUESTI COLORI NEL SANGUE, UN'OCCASIONE UNICA"
Lunedì 1 Luglio 2013
LECCE - Dopo la clamorosa, mancata promozione e gli scontri a seguito della sconfitta nei play-off con il Carpi, il Lecce si affida a un leccese doc per ripartire: Francesco Moriero.
L'ex centrocampista, oggi allenatore, è stato presentato questa mattina. Queste le sue parole: «Il mio sogno è stato sempre quello di allenare il Lecce ora so, comunque, che dovrò mettere da parte il sentimento, anche se ho questi colori nel sangue. Voglio cominciare un percorso positivo, vivo di entusiasmo e grazie a questo riesco a dare di più».
Moriero ha anche spiegato quello che sarà il suo credo calcistico nell'imminente avventura il Lega Pro: «Il mio modo di intendere il calcio è basato sul lavoro, sull'organizzazione e rispetto delle regole. Chi indosserà la maglia del Lecce dovrà sapere che quella giallorosa è una maglia importante». «Pretenderò - ha aggiunto - che i giocatori sudino la maglia, che lottino ed onorino questi colori».
Lo staff tecnico, oltre a Moriero, sarà composto da Sandro Morello, allenatore in seconda, Raffaele Di Fusco, preparatore dei portieri e Donatello Matarangolo, preparatore atletico. La nuova stagione ufficiale targata Moriero partirà il 14 luglio, con due settimane di ritiro a Montecopiolo (provincia di Pesaro-Urbino).
CHIEVO VERONA, ADESSO È UFFICIALE: SANNINO NUOVO ALLENATORE
Lunedì 1 Luglio 2013
VERONA - Il Chievo ha deciso: Giuseppe Sannino è il nuovo allenatore.
Lo ha ufficializzato tramite il proprio sito la stessa società. Domani la presentazione dell'ex tecnico di Palermo e Siena, legato contrattualmente alla società del presidente Zamparini sino a ieri. Da tempo il legame del Chievo con Sannino era conosciuto e l'ufficialità, arrivata in giornata. Per l'allenatore campano un anno di contratto e l'obiettivo di regalare alla società del presidente Campedelli l'ennesima salvezza.
FONTE: Leggo.it
Trapani: ‘’Ecco chi è…’’ Luca Nizzetto
La scheda del nuovo acquisto granata
Altro appuntamento con “Ecco chi è…”, rubrica targata Golsicilia.it che vuole aiutare i suoi lettori a conoscere meglio i protagonisti delle squadre siciliane dalla serie A all’Eccellenza. Oggi è il turno di Luca Nizzetto, esterno offensivo appena acquistato dal Trapani.
CARRIERA Luca Nizzetto nasce a Verona, in Veneto, l’8 marzo del 1986. Cresce calcisticamente nelle giovanili della squadra della sua città, l’Hellas Verona, ma nella stagione 2005/06 gioca la prima parte del campionato in serie C2 con la maglia dell’Olbia, con la quale colleziona 13 presenze e una rete. A gennaio del 2006 scende di categoria e finisce in Lombardia, alla FeralpiSalò, due gol in 12 apparizioni il suo score. Altro cambio di maglia nella stagione successiva, nella quale gioca con il Castelnuovo in C2, collezionando tre marcature in 31 presenze. Il percorso di maturazione prosegue nel 2007/08 con il trasferimento al Mezzocorona, sempre in C2, squadra con la quale disputa la stagione migliore dal punto di vista realizzativo, nove reti, in 30 pesenze. Il salto di categoria arriva l’anno dopo, quando passa al Legnano, in Prima Divisione; qui dimostra di valere tanto, mettendo a segno otto gol in 33 partite e attirando l’interesse di alcune società di livello, tra le quali la Cremonese che lo ingaggia per la stagione successiva. Anche con la maglia grigiorossa l’esprienza è positiva e in quattro anni a Cremona mette a segno 11 realizzazioni in 112 gare. Nel mercato estivo che precede l’inizio della stagione 2013/14 passa al Trapani, neopromosso in serie B, che ha individuato in lui un giocatore più che utile per lo scacchiere di mister Boscaglia.
CARATTERISTICHE Luca Nizzetto è il classico esterno offensivo utile in fase di proposizione, ma anche in quella di copertura, come piace a Boscaglia. Alto 1,69 m per un peso forma di 64 kg, fa della velocità e dell’agilità le sue armi migliori ma, come dimostra la sua carriera, il giocatore sa dire la sua anche in fase realizzativa. Gioca a sinistra, ma si adatta anche a destra, anche grazie alla tanta esperienza accumulata nelle categorie inferiori; con il Trapani debutterà in serie B, categoria nella quale potrà dire la sua.
FONTE: GolSicilia.it
01/07/2013
La Virtus ha scelto Marco Baroni
Arriva dalla Primavera Juve il tecnico dei frentani. Difensore nel Napoli di Maradona, in panchina avversario con Rondinella e Ancona
Sarà Marco Baroni l'allenatore della Virtus Lanciano 2013-2014. È ricaduta su di lui la scelta della società per la successione di Carmine Gautieri, dopo che negli ultimi giorni l'ampia rosa di nomi lievitata in queste settimane si era ristretta soprattutto a un paio di nomi: in lizza c'era anche Massimo Oddo. Reduce dalla positiva esperienza con la Primavera della Juventus, Baroni torna sulla panchina di una prima squadra dopo l'esonero a Cremona nel 2010.
Ex difensore nato a Firenze nel 1963, Baroni ha cominciato a giocare nelle giovanili della Fiorentina, che lo ha fatto esordire in A nel 1982. Nella massima serie è poi tornato a giocare con l'Udinese nel 1985, e quindi con Roma, Lecce, Napoli ed Hellas Verona. In B ha militato anche in Monza, Padova, Lecce, Bologna, Ancona ed Hellas.
Ha chiuso la carriera da calciatore alla Rondinella Firenze, vincendo il Cnd nel 1998-99, nello stesso anno del Lanciano che si è aggiudicato lo scudetto dilettanti. Con la seconda squadra di Firenze ha continuato a giocare in C2, prima di diventarne l'allenatore nel 2000-2001, stagione in cui ha affrontato i rossoneri di Fabrizio Castori. Ha risfidato i frentani da allenatore nel 2007, quando era all'Ancona, club del quale in campo era stato capitano.
Tra i successi da calciatore, prima della promozione in C2 con la Rondinella, Baroni conta la promozione in serie A con il Lecce allenato da Carlo Mazzone, alla quale contribuì con tre gol segnati in 35 partite, e soprattutto lo scudetto 1989-90 con il Napoli, che lo vide protagonista con la rete che all'ultima giornata assegnò definitivamente il titolo ai partenopei.
In campo Baroni ha collezionato 153 presenze e otto reti in A; 256 e 15 gol in B; 39 partite e tre reti in C2; 23 e 5 gol in D. La squadra con la quale ha disputato più gare è stata il Lecce (68 tra A e B), e a seguire Padova (67 in B) e Napoli (54 in A), Hellas Verona (53 tra A e B) e Rondinella (50 tra Cnd e C2).
Da allenatore, dopo l'esperienza alla Rondinella, ha guidato Montevarchi, Carrarese, Südtirol, Siena e Cremonese. A Siena è stato diversi anni anche tecnico della Primavera, prima di andare a Cremona e quindi nel 2011 alla Juventus. Con lui i giovani bianconeri hanno vinto la Coppa Italia 2012-2013 e il Torneo di Viareggio 2012: le stelle di quella squadra erano Gouano e Spinazzola.
FONTE: Lanciano.it
CALCIOMERCATO, CHIEVO VERONA, NEWS
di Alessio Pediglieri 1 luglio 201311:33
Ufficiale, Giuseppe Sannino allenerà il Chievo Verona
Verrà presentato domani pomeriggio. Esploso nel Varese, chiamato in serie A dal Siena, dopo la turbolenta parentesi a Palermo guiderà i 'mussi volanti'.
E’ arrivata la notizia ufficiale dopo le voci delle scorse settimane: Giuseppe Sannino, ex tecnico del Palermo oggi di Gattuso, sarà il nuovo allenatore del Chievo Verona. Esploso sulla panchina del Varese dove è rimasto dal 2008 al 2011 conquistando la Serie B con una doppia promozione dalla Seconda Divisione, è il Siena che lo ingaggia facendolo esordire in Serie A prima della chiamata da parte di Zamparini al Palermo. Dove, tra alti e bassi, esoneri e richiamate, resterà un anno prima di abdicare a fine campionato e rifiutare di restare in rosanero. Domani alle 16 verrà presentato a stampa e tifosi.
FONTE: Calcio.FanPage.it
01.07.2013
Gli applausi di Prandelli «Orgoglioso del gruppo»
«Questi ragazzi hanno dato tutto, molto di più di quanto immaginavo Il bilancio finale di questo torneo è più che positivo, che carattere...»
«Sono orgoglioso dei miei, non abbiamo mai mollato e devo ringraziare i ragazzi per avere dato più di quanto si potesse immaginare. Mi fa felice anche vedere che questi ragazzi mi seguono». Cesare Prandelli promuove l'Italia che chiude al terzo posto la Confederations Cup brasiliana. «Abbiamo fatto un primo tempo molto molto bello - dice ancora il ct riferendosi alla partita contro l'Uruguay -, poi avevamo tanti problemi che per la prima volta non sono riuscito a capire cosa fare: c'erano sette-otto giocatori che non dico che mi chiedevano il cambio ma quasi. Ma volevamo rimanere in partita, abbiamo sofferto e siamo stati premiati. Il bilancio finale di questo torneo è più che positivo. Abbiamo dimostrato grande carattere, e siamo stati non generosi, di più. Abbiamo giocato buone partite e siamo cresciuti dal punto di vista della continuità. Abbiamo meritato il terzo posto perchè siamo cresciuti tanto e abbiamo fatto vedere buone prestazioni nel corso delle partite. Per quanto riguarda i rigori, sono una lotteria, contro la Spagna non siamo stati fortunati, oggi sì.
Non era facile dare tutto quando sei svuotato, le energie erano veramente ridotte, ma questi ragazzi hanno dato tutto quello che avevano e non era scontato anche per il gran caldo che c'era qui. E sottolineo anche quando non sei a posto fisicamente, solo tirando fuori l'orgoglio puoi reagire così. Questi ragazzi non hanno mai mollato anche quando sono rimasti in dieci, da questo punto di vista si possono solo applaudire». Eroe del giorno è stato Buffon, ma non era un portiere che i rigori non li parava? «In Italia si dicono tante di quelle fesserie... - risponde Prandelli sul suo numero 1, autore di altrettante parate sui rigori tirati da Forlan, Caceres e Gargano -. Gigi è un grandissimo portiere e ha dimostrato ancora una volta tanto attaccamento per la maglia azzurra. È un grande campione che in carriera ha vinto tanto, ma ha ancora l'entusiasmo di un ragazzino. Era triste per non aver preso neppure contro la Spagna, ma ieri mattina in ritiro aveva detto ai suoi compagni di non preoccuparsi se fossimo andati di nuovo ai penalty: ci avrebbe pensato lui. È il bello è che stato di parola. Quindi dico: giù le mani da Buffon».
«Il capitano è uno che ci mette sempre la faccia - aggiunge Prandelli -, i grandi campioni escono nei momenti più importanti e lui ha fatto questo. Qui ci sono tutti ragazzi che ci tengono tantissimo ala maglia azzurra». Felice anche Davide Astori. All'esordio nella Confederations Cup, ha lasciato subito il segno siglando il gol del primi vantaggio per gli azzurri contro l'Uruguay. «Ho festeggiato subito anche se non ero certo dell'assegnazione, ma l'importante era che era valido per l'Italia» dice il difensore del Cagliari riferendosi al fatto che all'inizio la Fifa aveva assegnato la marcatura a Diamanti. «Lui che è meno attaccante di me ha detto che l'importante era che fosse valido» aggiunge sorridendo Astori a Sky Sport. Quindi dedica il suo gol «al gruppo, perchè ci meritavamo di più dalla partita contro la Spagna. Purtroppo non siamo stati fortunati ai calci di rigore. La vittoria con l'Uruguay è un piccolo riscatto in vista anche del mondiale del prossimo anno». Alla domanda su dove giocherà la prossima stagione, Davide Astori risponde: «A Cagliari. Adesso ci sono di mezzo le vacanze, poi parleremo con la società e decideremo insieme».
01.07.2013
La forza della disperazione e un gruppo che non molla
Con la forza della disperazione, sommata a un carattere straordinario e a un orgoglio smisurato, l'Italia di Cesare Prandelli ha superato ai rigori l'Uruguay e colto un risultato che va ben al di là del podio in Confederations Cup. Non so quali altre squadre sarebbero riuscite a tanto dopo aver disputato per la seconda volta i tempi supplementari in tre giorni e aver dovuto fare a meno di alcuni fra i giocatori migliori per infortunio. È come se gli azzurri, costretti a giocare con un uomo in meno negli ultimi dieci minuti per l'espulsione di Riccardo Montolivo, per di più contro un avversario che aveva goduto di un giorno in più di riposo e di spostamenti più agevoli, avessero scalato il Mortirolo, una delle salite più difficili del Giro d'Italia. Alla fine dell'ultimo tornante, Gigi Buffon l'ha portata sul podio parando tre rigori a Forlan, Caceres e Gargano, guarda caso tre vecchie conoscenze della nostra Serie A, tre giocatori che conoscono bene il campionato italiano e il portiere della Nazionale. Ininfluente l'errore del ventenne De Sciglio. Il terzo posto in questa competizione impreziosisce la seconda piazza guadagnata agli Europei: il tutto all'indomani della disfatta in Sud Africa.
Peccato che, sempre alla lotteria dei rigori, la nazionale avesse perso la possibilità di incontrare nuovamente il Brasile in finale, come avrebbe ampiamente meritato per l'ottimo gioco offerto contro la Spagna. Il buon esito della finalina non cancella la giusta contestazione a Blatter ed ai suoi compagni di merende per come hanno organizzato questo evento. Va bene che il calcio s'è venduto da tempo anima e corpo alle televisioni per ragioni puramente economiche, ma è disumano far disputare una partita alle 13 con oltre 32 gradi di temperatura e una umidità pazzesca, da bagno turco. L'esperienza del Mondiale 1994, con finale Italia-Brasile disputata nel deserto di Pasadena in condizioni ambientali uguali se non peggiori a quelle di ieri a Salvador, non è servita. Ci vogliono degli scienziati per evitare obbrobri simili e mettere tutti nelle stesse condizioni? Prandelli ha effettuato le ultime scelte dopo essersi consultato con il dottor Castellacci sulla condizione degli uomini. Rientrati a casa Abate e Balotelli, infortunati Barzagli, Pirlo e Marchisio, malmesso Giaccherini, in condizioni precarie Chiellini, De Rossi, Diamanti e Gilardino, il ct ha giocato d'azzardo cambiando modulo per l'ennesima volta passando al 4-3-1-2 con Candreva arretrato a centrocampo, Diamanti trequartista ed El Shaarawy di supporto a Gilardino. Sarebbe stato forse più logico mantenere l'assetto (3-5-2) che tanto bene aveva funzionato con la Spagna anche per la presenza contemporanea di Cavani, Forlan e Suarez nell'attacco uruguaiano. Solo con questa impostazione l'Italia non ha subìto gol nelle cinque gare di Confederations Cup.
In un colpo solo s'è passati dall'ItalJuve a una nazionale a mosaico con giocatori di ben sette squadre. È andata bene per 40 minuti, fino a quando c'era benzina nel serbatoio della macchina azzurra. Poi s'è giocato solo di contenimento. Nel primo tempo gli azzurri, dopo la rete di Astori, avrebbero meritato di andare al riposo con ben altro vantaggio, ma sono stati traditi da Candreva (conclusione senza pretese da buona posizione) e soprattutto da El Shaarawy (molle e impreciso in un paio di favorevoli circostanze). Fosse stato il Faraone del girone d'andata, il salvatore del Milan con i suoi gol, i suoi assist e il suo sacrificio sulla corsia di sinistra, il risultato sarebbe stato diverso all'intervallo. Gli è mancato un po' di carattere, come ha avuto modo di sottolineare Prandelli. Ma il giocatore è di razza. E, dopo il pari di Cavani, figlio di una palla persa a centrocampo, s'è conquistato la punizione che Diamanti ha trasformato in gol con una esecuzione alla Maradona. Per il talentuoso giocatore del Bologna una gioia indescrivibile dopo aver diviso la paternità del primo gol con Astori. La successiva perla di Cavani su punizione ha portato ai supplementari e poi ai rigori. Ma questa volta gli azzurri non hanno sbagliato nulla, a parte l'errore di De Sciglio. In prospettiva mister Prandelli dovrà risolvere tre problemi in particolare: la tenuta fisica, la saldezza difensiva (troppi dieci gol subìti nelle cinque partite della manifestazione), le alternative a Balotelli. Con la speranza che i club gli regalino il tempo giusto per preparare l'imminente Coppa del Mondo.
Filippo Grassia
01.07.2013
Buffon torna ragno ai rigori: l'Italia chiude col sorriso
Ad Astori e Diamanti risponde lo scatenato Cavani Poi gli azzurri battono l'Uruguay coi tiri dal dischetto e guadagnano il terzo posto alla Confederations Cup
SALVADOR (Brasile) Ci mancavano supplementari e rigori all'ora di pranzo. L'Italia stremata di Prandelli conclude la Confederations Cup sul podio, al terzo posto, al termine di una partita iniziata alle 13 ora locale, quando a Salvador Bahia la temperatura è estiva anche quando è inverno, e che le squadre hanno cercato di onorare nonostante questa sfida per il terzo posto voluta dalla Fifa fosse sostanzialmente inutile. Forse è stata fatta giocare per testare un orario che per almeno una ventina di match di Brasile 2014 sarà la prassi, per motivi di audience televisiva. Ecco allora che questa finalina vinta dall'Italia ai rigori, nello stadio che dopo i Mondiali prenderà il nome di una marca di birra, e che è stato ricostruito vicino al laghetto con dentro le statue di tutti gli orixà baiani, può essere servita almeno a questo, a fare esperienza in chiave mondiale. Per il resto, ha messo in evidenza che, assente Balotelli, l'Italia in attacco non ha un sostituto all'altezza, anche se a tenerla a galla sono bastate le prodezze balistiche di Diamanti.
Ma il confronto col Matador Cavani, due gol più uno annullato, è stato impietoso. In attesa di vedere cosa proporrà il campionato, e di capire se gente come Osvaldo e Destro può ancora essere utile alla causa o se sia il caso di fare un pensiero a vecchietti terribili come Di Natale e Totti, Gilardino e un El Shaarawy in questo stato di forma fanno ciò che possono. Non basta. Ieri il protagonista è stato Buffon. Ha neutralizzato tre tiri dal dischetto (ipnotizzando Forlan, Caceres e Gargano) ma, come in occasione della sfida con il Brasile in questo stesso stadio, anche stavolta non è sembrato impeccabile sul calcio di punizione che ha incassato. Dopo Neymar, a farlo secco è stato Cavani, con una bordata di destro da quasi 30 metri sul quale il numero uno azzurro si è fatto sorprendere rimanendo senza spinta sulle gambe. Che sia un campanello di allarme? Non è comunque il caso di aprire processi o di fare paragoni con Zoff dei Mondiali del '78. Uruguay-Italia è stata una partita giocata a ritmi non elevati, ma con due squadre che, finchè hanno retto le gambe, hanno provato a sfidarsi, gli azzurri in formazione rimaneggiata ma con due punte e il trequartista, la Celeste in formazione tipo con il tridente Suarez-Cavani-Forlan, in cui solo il napoletano è sembrato essere nella giusta forma.
Ma tanto è bastato per mettere alla corda, in certi momenti, gli uomini di Prandelli. Tre dei quattro gol della partita sono arrivati da calci piazzati. Il primo è stato del'Italia, con il tiro dalla destra di Diamanti che è andato a sbattere prima sul palo e poi sulla schiena di Muslera, prima che Astori, spintosi in avanti, ribadisse a rete. Otto minuti dopo c'è stato il pari di Cavani con un bel colpo di testa, ma la rete è stata annullata per un fuorigioco che non tutti hanno visto. Nella ripresa l'unico gol su azione: palla persa dell'Italia, Gargano è partito in contropiede e ha servito Cavani, che ha battuto Buffon con un diagonale di destro. È toccato poi a Diamanti segnare con una perfetta esecuzione di sinistro, alla Pirlo, il calcio piazzato concesso per un fallo su El Shaarawy. Il vantaggio italiano è durato poco, solo 5', perchè a riportare il match in equilibrio, e a indirizzarlo verso i supplementari, ha pensato Cavani con la complicità di Buffon. Il quale, però, in precedenza era stato autore di un doppio intervento decisivo su conclusioni di Forlan. I supplementari sono sembrati un inutile calvario in cui l'Uruguay ha cercato di spingere di più, soprattutto dopo che l'Italia era rimasta in dieci per il rosso a Montolivo. I rigori sono stati la solita roulette che stavolta ha premiato l'Italia - a segno con Aquilani, El Shaarawy e Giaccherini, come Cavani per l'Uruguay - con gli avversari che avevamo già mentalmente mollato.
Caos e spettacolo Silverstone fatale a Vettel e Hamilton
FORMULA 1. Incredibile Gran Premio in Inghilterra: Pirelli sotto accusa
Strage di gomme con l'inglese e Massa costretti a rincorrere. Il tedesco rompe il cambio quando è primo in tranquillità: vince Rosberg, Alonso splendido terzo
SILVERSTONE Strage di gomme ed emozioni forti fino alla bandiera a scacchi in un gran premio d'Inghilterra da incorniciare nella storia della Formula 1. Gara vinta dalla Mercedes di Nico Rosberg davanti alla Red Bull di Mark Webber che approfittano del cambio rotto dal leader della corsa Sebastian Vettel e di una serie impressionante di forature: ben quattro pneumatici esplosi su quattro diverse monoposto. Colpi di scena a ripetizione da cui esce il podio della Ferrari di Fernando Alonso che, in rimonta dalla decima posizione in griglia, si riporta in piena corsa per il titolo nonostante il passo della F138 sia peggiorato rispetto agli ultimi gran premi. Bella gara anche di Lewis Hamilton e Felipe Massa che nonostante le forature all'inizio riescono a chiudere rispettivamente in quarta e sesta posizione. Partenza regolare con la Mercedes di Lewis Hamilton che scattava dalla pole subito in testa. Dietro all'inglese la Red Bull di Sebastian Vettel che sorprende l'altra stella d'argento di Nico Rosberg. Bene al via la Ferrari di Felipe Massa che si catapulta dall'11esima alla quinta posizione.
Decimo al semaforo verde l'altro ferrarista Alonso, che dopo le prime curve si porta in ottava posizione con la situazione di testa che resta praticamente inalterata fino all'ottavo giro. Quando arriva il primo colpo di scena: scoppia la gomma posteriore sinistra alla Mercedes di Hamilton. Gara compromessa per l'inglese fino allora al comando. Al decimo giro scoppia anche la gomma posteriore sinistra di Massa, che va in testa coda. Poco dopo, la Ferrari richiama ai box Alonso che mette le dure e al rientro si scatena passando entrambe le Lotus e la Toro Rosso di Vergne raggiungendo la quinta posizione. Ancora qualche giro e la safety car entra in pista dopo che anche la posteriore sinistra della Toro Rosso di Vergne esplode: la direzione corsa è costretta a neutralizzare la gara per far pulire la pista invasa dai detriti. Sul banco degli imputati tornano le gomme Pirelli: non si riesce a capire il perché delle esplosioni, mentre una prima ipotesi è quella dovuta ai detriti in pista. Una situazione inaspettata che di fatto avvantaggia la rimonta della Ferrari di Alonso che in quarta posizione vede quasi azzerato il distacco dal leader Vettel, seguito dalla Mercedes di Rosberg e dalla Force India di Sutil.
L'altra Rossa di Massa è ultima, mentre la Mercedes di Hamilton è 14esima. E mentre dai box si consiglia via radio ai piloti di non andare troppo sui cordoli, la corsa riparte regolarmente al 22esimo giro. Alonso punta subito la Force India di Sutil per prendersi il podio virtuale, ma davanti Vettel ricomincia a inanellare giri veloci. Si arriva così ad oltre metà gara quando parte la seconda girandola di pit stop: Vettel guida sempre davanti a Rosberg, mentre Alonso si trova davanti a Sutil. Ma a prendersi la terza posizione è Raikkonen grazie ad una sosta velocissima ed ai decimi persi dallo spagnolo della Ferrari ostacolato in pit lane dall'altra Lotus di Grosjean. Dalle retrovie sbuca anche la Red Bull di Webber, che si va a prendere la quarta posizione ai danni di Alonso. Quando la corsa sembra ormai nelle mani di Vettel, nuovo colpo di scena: la Red Bull del campione del mondo si ferma con il cambio rotto a bordo pista. Uno stop improvviso sulla griglia di partenza che costringe la direzione di gara a mandare in pista la safety-car. Alonso cambia per la terza volta le gomme e si ritrova ottavo nel trenino dietro alla safety car che rientra a sette giri dalla fine. Si scatena la bagarre. La Rossa dello spagnolo rischia grosso quando si vede scoppiare in faccia la gomma della McLaren di Perez ma riesce a rimontare fino alla terza piazza. E sul podio, grazie anche alla Dea bendata, è festa con l'amico Webber e Rosberg. Il campionato è pienamente riaperto.
30.06.2013
Il ruggito di Rossi ! Dopo tre anni torna alla vittoria
IL PODIO. Ad Assen, in Olanda, Vale conquista il successo numero 106
Sul traguardo il Dottore precede Marquez, Crutchlow e Pedrosa Lorenzo in pista con la spalla rotta parte dodicesimo e arriva quinto
L'incontenibile gioia di Valentino sul podio di Assen
ASSEN Valentino Rossi c'è, è tornato, anche se ci sono voluti due anni, otto mesi e 19 giorni, ovvero quasi mille giorni (993 per l'esattezza) da quel Gran Premio della Malesia a Sepang del 10 ottobre 2010. Rossi è tornato il «cagnaccio» che tutti conosciamo, che non molla mai e che alla fine toglie il 105 dalla casella del suo palmares, aumentando di una unità il numero delle sue vittorie.
IL RITORNO. Il «Dottore» torna a salire sul gradino più alto del podio proprio su quel circuito che è considerato l'«università» delle due ruote, ottenendo il sesto successo nel TT Dutch nella classe regina. Un circuito che lo stesso Valentino a fine gara ricorda è lo stesso dove ha festeggiato la sua centesima vittoria. Un successo scaccia crisi, una boccata di ossigeno. E ci voleva dopo due anni di pene con la Ducati e la grande delusione di aver fallito nel tentativo di creare un binomio tricolore vincente. Valentino ora ringrazia la Yamaha per avergli ridato la sua M1. Certo, c'è voluto del tempo, ma pian pianino e, soprattutto dopo l'arrivo della nuova forcella in occasione dei test di Aragon, ha ritrovato la sua «sposa» e, alla prima occasione, approfittando anche di un Lorenzo a mezzo servizio per l'infortunio, ha fatto neri tutti gli altri avversari che portano il nome di Padrosa, Crutchlow e Marquez. È partito bene, ha tenuto botta al leader del mondiale della Honda HRC e dopo averlo sorpassato ha provato a fare lui il ritmo, riuscendovi in maniera vincente, tanto che nessuno è riuscito a tenerlo, involandosi verso il 106esimo successo.
IL TRAGUARDO CHIAMAVA. «Avevo fretta di arrivare al traguardo perchè mi attendeva la vittoria» ha detto Rossi nel dopo gara. Una gara che il pesarese vuole assaporare, rivedendola nella registrazione Tv per dare a se stesso la conferma che Rossi c'è, è tornato! «Abbiamo vinto una gara vera. Non abbiamo avuto culo. C'era solo che Lorenzo non era al cento per cento. È una grande emozione, sono contentissimo, non ho capito bene, devo rivederla perché voglio rivedermi tagliare il traguardo. Essere tornati a vincere», aggiunge, «è una cosa incredibile, non ho realizzato ancora. È stata dura, ho battagliato con tutti, prima della gara ho detto "questa bisogna a vincerla perché è la mia gara". Riuscivo a guidare bene, ho fatto dei sorpassi, mi divertivo, e quando sono tornato davanti è stata dura perché avevo Pedrosa davanti». «Poi», conculde, «è arrivato Marquez, gli ultimi giri ho cercato di spingere a tutta perché volevo far presto, c'era il traguardo che mi chiamava...».
LA SVOLTA. La svolta tecnica è arrivata dopo i test di Aragon di due settimane fa: «Da allora penso che non bisogna venire alle gare per salire sul podio, bisogna venire alle gare per vincere», dice il campione di Tavullia. «Bisogna stare lì, dare fastidio, ho ancora concentrazione, velocità e costanza per spingere fino alla fine. Perché solo ora ho trovato il setting giusto? Perché ci vuole un po' di tempo, Jorge usa un setting molto diverso dal mio, piano piano grazie ai miei tecnici, alla mia squadra, agli ingegneri ci siamo arrivati. Ci vuole tempo». E complimenti a Valentino da Crutchlow: «È bello vedere Valentino di nuovo davanti, sono molto contento, se lo merita». E parlando di sè, aggiunge: «Come sempre la prima parte della gara è complicata, ma sono piuttosto soddisfatto di come sono riuscito a recuperare, per come è andata. Avevamo un problema al setting ma grazie al buon lavoro fatto con Daniele Romagnoli siamo riusciti a risolverlo».
LORENZO. E Se il nove volte iridato di Tavullia è tornato a vincere, di vittoria si può parlare anche per il quinto posto di Jorge Lorenzo. Caduto nelle seconde libere del giovedì, procurandosi la frattura alla scapola sinistra, il campione in carica è volato a Barcellona, dove la stessa notte è stato operato dall'equipe del dottor Mir che gli ha messo una placca con otto viti, permettendogli di ritornare sul circuito olandese già venerdì pomeriggio. Ieri, dopo aver avuto due ok medici per prendere parte al warm aup al mattino ed alla gara al pomeriggio, è scattato dalla quarta fila, dalla piazzola numero 12, ma dopo solo quattro giri era già quinto. Piazzamento che ha tenuto fino all'abbassarsi della bandiera a scacchi. Le lacrime sul suo volto a fine gara, ancora in sella alla sua M1, la dicono lunga sulla sua grinta e forza d'animo per riuscire nel suo intento, superando qualsiasi dolore o sofferenza. Ma non chiamatelo eroe, non vuole questo appellativo che assegna, invece, a tutti quelli che lottano contro la crisi per arrivare a fine mese. Lui, Jorge, è uno fortunato pagato per fare quello che gli piace.
FONTE: LArena.it