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PERGOCREMA 1-1 HELLAS VERONA: 6 partite in una ma 2 cose sono innegabili, meglio con il 4-3-1-2 e vietato fare a meno di PAROLO.


Qualche tempo fa, un bravo attore-regista della BARCACCIA, mi raccontava che esistono almeno tre commedie quando una commedia va in scena a teatro: una è quella che vorrebbe vedere il regista, l'altra è quella che interpretano gli attori e la terza è quella che vedono gli spettatori. Nulla mi sembra più calzante di questo paragone anche a proposito della partita di calcio disputatasi la scorsa Domenica a Crema, con l'aggiunta che la parzialità dei tifosi, pone variabili in più! È così che PERGOCREMA-HELLAS VERONA in realtà sono state 6 partite in una: quella che ha visto l'allenatore dalla panchina e hanno vissuto i giocatori in campo, quella che hanno cercato di raccontare i giornalisti e quella che hanno visto i tifosi dagli spalti moltiplicate per le squadre in campo ed eccco come, magicamente, la 6^ di campionato fra i gialloblù di casa e scaligeri diventano appunto 6! Non c'è altra spiegazione, fatta salva la buonafede di tutti, per giustificare le dichiarazioni di REMONDINA che ha visto un buon primo tempo e ha lodato la squadra per aver ottenuto un difficile pareggio, cercare di capire il 'cerchiobottismo' dei media che cercano di stare nel mezzo per quanto possono e allo stesso tempo comprendere chi, come me e tanti altri tifosi, erano sconcertati per aver visto l'HELLAS giocare per meno di mezz'ora in tutto! Comunque la si veda credo che 2 dati siano incontestabili:
1. PAROLO in panca è un lusso che l'attuale VERONA non si può permettere
2. Il 4-3-3 fa più danni di quante soluzioni proponga e rende GIRARDI molto meno pericoloso (almeno a vedere gli esterni che abbiamo da ANACLERIO a DA DALT passando per GOMEZ TALEB)

Pergocrema-Hellas Verona (foto in formato 640x480 px.)


Ricevo da MISTER LOYAL, e volentieri pubblico, un altro punto di vista su PERGO-HELLAS:
TRA COLOR CHE SON SOSPESI...
Il Verona esce da Crema "rimandato", come quegli studenti costretti a sostenere altre verifiche. Non è una bocciatura perchè un punto fuori casa non va disprezzato, seppure contro una neopromossa, e poichè, dopo lo svantaggio, si è visto quello spirito di reazione che l'anno scorso latitava. L'Hellas 2007/2008, alle prime difficoltà, si scioglieva come neve al sole e subiva passivamente mentre quello di questa stagione ha già raddrizzato alcune situazioni compromesse ed è un buon segno.

Tuttavia, il nulla di fatto del "Voltini" non è certo una verifica superata perchè troppi difetti si sono puntualmente ripresentati, in particolare la mancanza di intensità per novanta minuti ed i confusionari cambi di modulo e di uomini operati, con alterne fortune, da Mister Remondina. Soprattutto in attacco, è una continua girandola di giocatori e varianti tattiche che non hanno ancora consentito di apprezzare una fisionomia di gioco consolidata. L'attuale Hellas pare una squadra discreta per la categoria, molto migliore di quella della passata stagione, ed ha un organico che può garantire almeno una stagione tranquilla. Sebbene si stia ricostruendo, finalmente con un po' di sale in zucca, sulle macerie di stagioni fallimentari, il futuro resta nebuloso ed il presente assomiglia un po' troppo ad un sopravvivere in attesa di migliori chiari di luna.

A contorno, le periodiche voci circa presunti imminenti (?) cambi di assetti societari e lo spettro aleggiante della fusione, sponsorizzata da troppi "poteri forti" che si dicono amici della nostra gloriosa Società ma che poi sponsorizzano soluzioni inaccettabili che calpestano oltre cento anni di storia. Infine, non va dimenticata l'improrogabile necessità di ricompattare la tifoseria su proposte comuni o, quantomeno, di riportare serenità e rispetto reciproco tra abbonati e non abbonati; se è vero, e nessuno ne dubita, che tutti siamo mossi solo dal bene dell Hellas, questo passo dovrebbe essere naturale, obbligato ed urgente. Prossimo esame il Ravenna, in attesa della trasferta a Reggio Emilia; Hellas, se ci sei batti un colpo!




ALTRE NEWS: PERGOCREMA-HELLAS VERONA vista dall'altra parte e nuove immagini. MONZA-PRO SESTO finisce 2 a 2. TIBONI rischia due giornate ed una multa da CORTE PANCALDO anche se ha reagito ad una provocazione e comunque dopo essere stato aggredito come è possibile vedere nei video. Domenica scorsa alcuni 'tifosi' dell'HELLAS avevano un dubbio di coscienza: Tifare per la gemellata FIORENTINA contro i clivensi o venire a CREMA? Permettetemi una riflessione: se avete 'stì dubbi, se per voi è più importante tifare contro il CEO che pro-HELLAS o dare una mano ai tifosi della FIORENTINA più che ingrossare le fila dei butèi sugli spalti del VOLTINI... Beh... Forse è meglio che andiate SEMPRE a vedere il CHIEVO!

I contributi filmati dal TGGialloblù:
- IL LIVE DELLA RISSA A CREMA
- PERGOCREMA-VERONA: IL SERVIZIO
- PERGOCREMA-VERONA 1-1: LA SINTESI
- REMONDINA: PIU' CONTINUITA'
- TIBONI: ESPULSIONE INGIUSTA

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A sorpresa Bridget brucia tutti e si laurea campionessa con 7 punti mettendo in fila tutti i maschietti!!! La rimonta del B/=\S rosa Ah ah ah Grandissima! Quante soddisfazioni che mi dai: prima mi diventi ultrà, poi mi porti in trasferta, ora questo... Beh... Ho le lacrime agli occhi (dal ridere Hi hi). Buon secondo posto per RougeHellas e Scaligero, terzo Boro.

Brutta giornata per Bruni e Bubu77 che vengono 'salvati' sul fil di lana da MR31032001 sfigadòn di oggi...

In classifica generale l'englishman dei B/=\S Boro mi acchiappa in vetta e, grazie all'exploit di oggi anche Bridget fa un bel balzo in avanti acciuffando il 2° posto solitario. Bruni e Gabri terzi ed in agguato...


Gioco pronostici B/=\S 2008/2009
GiocatorePunti
Boro e Smarso27
Bridget26
Bruni e Gabri25
RobRoy23
MR31032001 e Scaligero22
Bubu7721
Martino20
RougeHellas19
Ale90HVr16
Pose Gialloblu15


Puoi commentare questo articolo sul forum BONDOLA/=\SMARSA oppure in coda a questo post per aprire magari uno scambio di opinioni... Con la prima di campionato è ripartito il gioco pronostici B/=\S: l'anno scorso la spuntò BRUNI per un solo, misero punto! (fra l'altro preso alla rubentina) Brucia ancora ma, anche quest'anno ci sarà da giocarsela! Che aspettate dunque? Si potrà giocare fino all'inizio delle partite!





- PERGOCREMA – HELLAS VERONA 1 - 1
Un pari di qua, un pari di là. Un gol per parte, qualche momento di spettacolo e poche conclusioni a rete. L'utile, a volte, è meglio del bello e all’ultile, forse, ha strizzato l’occhiolino più il Verona del Pergocrema. Dunque, sul campo finisce senza vinti né vincitori, però neppure a tarallucci e vino: Quaresmini e Tiboni si scambiano una carezza di troppo, anziché la stretta di mano come impone il galateo, e rientrano nello spogliatoio con il cartellino rosso sulle spalle. Chi vince, invece, è la curva scaligera nel derby gialloblù dei decibel, ma la partita sugli spalti non dispensa punti per la classifica. Comunque emozionante il coro compatto della Nord, che ha fatto tremare il “Voltini” e messo in allarme, per tutta la settimana, le forze dell’ordine in quello che si è rivelato, a posteriori e fortunatamente, un tranquillo pomeriggio di calcio.


Meno distesa, probabilmente, era la squadra ospite e il suo timoniere, cui si chiedeva di guadare il periodo nero (due sconfitte consecutive) con una prestazione convincente e, soprattutto, produttiva ai fini della classifica. Difficile sostenere se il Verona abbia ritrovato piena salute e bollenti spiriti. La vittoria sarebbe stata il cicatrizzante più efficace, giacché il pareggio, raggiunto ad un quarto d’ora dal fischio finale, è un rimedio temporaneo che attenua il malessere senza curare il male. Diversa considerazione può essere espressa per il Pergocrema: non è parsa una squadra sulle spine, sebbene sia sembrata preoccupata di arrestare in tempo la scivolata di sabato scorso a Busto Arsizio. Dopo un primo tempo indolore più che incolore, nel senso che la formazione cremasca non ha incantato, ma neppure demeritato, badando oculatamente a non farsi troppo male e conservando un atteggiamento prudente, nella ripresa, senza fronzoli e con concretezza, il Pergo ha sfoggiato una manovra più incisiva e costante, concedendo poco ad avversari sopravvissuti sulle verticalizzazioni dalla difesa al fronte d’attacco, senza passare per l’intermediazione del centrocampo.

Il pareggio è tuttavia alla fine l’epilogo più corretto del match, anche se è forte il rammarico nel team locale per avere subito la rete veneta nel momento di maggior predominio e, per l’ennesima circostanza, a seguito di fatale amnesia nell’area di rigore. Rimane l’irritazione per la traversa scheggiata da Brambilla, comunque precedente al vantaggio di Sambugaro, mentre i tifosi ospiti sono ancora in contemplazione davanti alla grotta dove la dea Eupalla è apparsa a Tiboni, trasformandolo da anima in pena sulla panchina, a provvidenziale traghettatore per il pareggio veronese.

Il pomeriggio è soleggiato e la temperatura accettabile. Nonostante la presenza della più carismatica squadra del girone, il Voltini offre un godibile colpo d’occhio grazie soprattutto agli 810 supporter ospiti, confermando che il potenziale della città di Crema e dintorni può garantire al massimo 1.500 presenze. Prima del fischio d’inizio, si osserva un minuto di riposo per la scomparsa di Andrea Stimpfl, ex difensore gialloblù. L’indisponibilità di Facchinetti, consiglia a Fortunato di adottare il preferito modulo 4-4-2, con Andreini e Tarallo terminali dell’azione offensiva, mentre Garavelli prende il posto di Guerci nella zona di centrocampo.

C’è emozione sulle tribune per l’attesa “prima” scaligera. Tuttavia in campo la squadra di casa non sembra avvertire timori reverenziali. Anzi, sfrontata, mette per prima in apprensione l’avversario: vellutato lancio in profondità di Brambilla (5’) per Le Noci, che controlla e fa partire una saetta in diagonale che costringe Rafael a ripiegare in calcio d’angolo, strappando il plauso della curva amica. La replica del Verona si affida all’iniziale vivacità sulla sinistra di Da Dalt, prima che Marconi ne prenda le misure e gli metta la museruola: all’11’ sul cross basso del laterale è Federici ad anticipare di un soffio Girardi.

Per i successivi 20’ la partita rientra nell’ordinaria amministrazione. Poi, nel finale del primo tempo, si ravviva ed è per merito di Girardi che, pur senza strafare, fa lampeggiare la spia del sorpasso. Al 36’, da un cross promosso dalla fascia sinistra da Corrent, l’attaccante veronese è lesto alla deviazione di testa, con il pallone che sfiora il palo alla destra di Brivio. Al 43’ ci prova dal limite dell’area con un tiro che difetta di lieve precisione. Infine nel minuto di recupero, all’altezza del dischetto di rigore, la tranquilla conclusione, sempre di Girardi, è fortunatamente respinta da un difensore gialloblù.

Pur non splendente, il Pergo è pienamente in partita e, nella ripresa, comincia pure a luccicare. E’ lo stesso Verona, in difficoltà ad uscire dalla propria metà campo palla al piede, a confermarlo. Eppoi, soprattutto, sono le occasioni che la squadra cremasca produce a ribadirlo. Al 10’ Le Noci penetra insidiosamente in area di rigore e dalla linea di fondo campo cerca di piazzare un traversone basso che Rafael intercetta in tuffo. Al 15’ Brambilla prende la mira da 20 metri e scheggia la traversa, a portiere avversario battuto. Peccato che il regista gialloblù non provi più spesso la botta dalla distanza. Un minuto dopo il Pergo ottiene il meritato vantaggio: cross dalla sinistra di Federici, la difesa ospite respinge debolmente sui piedi di Sambugaro, appostato pochi passi dentro l’area. Non forte, ma preciso il suo tiro, che gonfia la rete e l’orgoglio cannibale.


La reazione del Verona è inizialmente sterile, mentre il Pergo amministra senza soverchie difficoltà il controllo del gioco. Come a Monza, però, nel momento di maggior supremazia, paga saporito un lapsus difensivo, prendendo atto che in Prima Divisione per ogni minimo errore bisogna versare dazio. E così Tiboni (comunque spettacolare il suo gol), ringrazia e ad esplodere, adesso, è la curva nord. Il pareggio pesa sul morale cannibale e accresce la considerazione dei veneti, che sino al termine pigiano per ribaltare il risultato. Al 41’ è Brivio ad opporsi alla deviazione di testa (su spiovente da punizione) del solito Girardi. All’ultimo dei sei minuti di recupero concessi dall’ottimo Magno (migliore in campo: direzione all’inglese adottata con equità di giudizio), Parolo dal limite vorrebbe sorprendere Brivio con una puntatina che termina di poco a lato. Poi, dopo il fischio conclusivo, anziché il terzo tempo, si accende una mischia a centrocampo. L’arbitro, su suggerimento dell’assistente Roccasalvo, presenta il conto a Quaresmini e a Tiboni: domenica prossima, per i due, il riposo sarà forzato.

NOTE: Giornata soleggiata, terreno in buone condizioni. Spettatori 2.400 circa (di cui 810 in curva ospiti) per un incasso netto di € 20.378. Ammonito Campisi. Espulsi a fine gara Quaresmini e Tiboni. Recuperi: 1’ + 6’. Angoli 4 a 3.

RETI: 16’ st Sambugaro, 30’ st Tiboni.

PERGOCREMA: Brivio, Marconi, Federici, Brambilla (51’ st Boscolo), Quaresmini, Ragnoli, Garavelli, Sambugaro, Tarallo (42’ st Bonazzi), Le Noci, Andreini (11’ st Facchiinetti). All. Fortunato. A disp.: Russo, Finetti, Pilleri, Boscolo, Guerci, Facchinetti, Bonazzi.

HELLAS VERONA: Rafael, Mancinelli, Moracci, Bellavista, Conti, Bergamelli, Da Dalt (9’ st Tiboni), Campisi (29’ st Puccio), Girardi, Corrent, Gomez (17’ st Parolo). All. Remondina. A disp.: Francese, Sibilano, Campagna, Puccio, Paolo, Tiboni, Scapini.

ARBITRO: Magno di Catania (assistenti: Drago di Agrigento, Roccasalvo di Catania).

FONTE: USPergocrema.it


Finisce 1-1 in casa del Pergocrema: un pareggio in salita. Il bomber espulso a fine gara
Hellas, è un punto firmato Tiboni
Meditate, gente, meditate: il Verona si deve accontentare di un punticino, nella sfida con il Pergocrema. Un pari agguantato in rimonta, ma che lascia rammarichi e recriminazioni per certe scelte tecniche opinabili. Già, perché Remondina, all’inizio, sceglie il 4-3-3. Fa la rivoluzione per la seconda volta in sei giornate, mette Da Dalt e Gomez ai lati, al fianco di Girardi, e lascia fuori Tiboni e Parolo: sarà un errore. Prendere confidenza non è un gioco semplice, e infatti il Pergocrema impiega poco a scaldare le mani a Rafael, con Le Noci, al 4’.

Poi la partita si incanala, su un fronte come sull’altro, sui binari del “vorrei ma non posso”, e l’Hellas non trova la sterzata in grado di spezzare gli equilibri. Gli unici (due) lampi sono di Girardi. Piccoli segnali di pericolosità, comunque, per un Verona che chiude il tempo in lieve crescendo. Si ricomincia, e l’Hellas non dà continuità ai buoni propositi espressi nel finale dei primi 45’.


Così è il Pergocrema a pungere, con un forcing deciso, che produce insistenti stati d’apprensione a Rafael. Remondina toglie Da Dalt e inserisce Tiboni, ma Brambilla sfiora il bersaglio grosso dalla distanza, al 60’. E, inevitabile, ecco il gol: lo segna Sambugaro, al 61’, favorito da una colossale ingenuità di Moracci. Scatta il ritorno al 4-3-1-2, con l’ingresso di Parolo, e si vedono gli effetti: combinazione proprio tra Parolo e Tiboni, diagonale secco e pareggio, al 75’. Sale il Verona, prende il controllo delle manovre, sfiora il raddoppio con il solito Parolo in pieno recupero. Finisce così, con il veleno nella coda, perché dopo il fischio finale si accende un parapiglia che costa il “rosso” a Quaresmini e Tiboni. Così il mister Remondina. «Abbiamo sprecato troppo sullo 0-0, poi la reazione è stata buona. L’espulsione di Tiboni? E’ stato provocato ed è caduto nel tranello ingenuamente».

- PAGELLE
RAFAEL 6 Senza colpe sul gol.
MANCINELLI 6 Si propone con maggior regolarità rispetto al solito.
CONTI 6 Conferma di avere buone qualità. Regolare.
BERGAMELLI 6 Copre con ordine: prova senza sbavature.
MORACCI 5 Clamoroso l’errore che concede l’1-0 al Pergocrema.
CAMPISI 5,5 Troppo timido, il suo apporto è poco concreto (dal 74’ PUCCIO ng).
BELLAVISTA 6 Tocca mille palloni
CORRENT 5,5 Viene ingabbiato e non rende al meglio.
DA DALT 5,5 Non è il fantasma del derby col Padova, ma resta evanescente (dal 53’ TIBONI 6: va in gol. Mezzo punto in meno per l’espulsione).
GIRARDI 6 Fa tutto il lavoro sporco davanti. Generoso.
GOMEZ 5 Delude le aspettative (dal 63’ PAROLO 6,5: entra e cambia la gara).

FONTE: Leggo.it


PERGOCREMA IN VANTAGGIO AL 61’, POI TIBONI PAREGGIA E NEL FINALE I GIALLOBLÙ SFIORANO LA VITTORIA
L’Hellas si sveglia troppo tardi.

- Le altre partite del girone A
La Pro Patria vince a Venezia e vola a + 7
La Pro Patria non si ferma più. I bustocchi si confermano l’autentica sorpresa di questa prima parte di stagione e, vincendo anche a Venezia, restano ancora a punteggio pieno dopo sei giornate e aumentano a sette punti il loro vantaggio in classifica sulle inseguitrici.

- Male Da Dalt e Gomez Taleb, che non riescono mai a incidere

FONTE: DNews.eu

- Tiboni provocato: adesso rischia una lunga squalifica
Costerà almeno due giornate di squalifica il cartellino rosso preso a fine partita a Crema da Christian Tiboni. Nelle immagini in esclusiva di Telenuovo si vede l'attaccante gialloblù cadere nella provocazione di Quaresmini che inizia la rissa. Poi la reazione di Tiboni. Domani o mercoledì la decisione del Giudice Sportivo. La società visionerà le immagini dell'episodio e poi deciderà se multare il giocatore.
Non è Tiboni ad attaccar briga, ma reagire, nel calcio, è peggio che provocare. E allora per il cartellino rosso beccato dopo i 98 minuti di gara a Crema Christian Tiboni rischia una pesante squalifica. Almeno due giornate, perchè il rosso è diretto. Sperando non ci sia altro nel referto di gara spedito al giudice sportivo dall'arbitro catanese Magno.

"Una giornata sarebbe già troppo, due una follia" aveva detto Tiboni nel dopopartita di Crema, molto dispiaciuto per l'episodio. "Spero che l'arbitro si metta una mano sul cuore e pensi veramente all'accaduto e chi ha provocato tutto. Perchè essere squalificati per una cosa del genere è veramente assurdo". Nelle immagini girate dal nostro operatore Attilio Veronesi a Crema, si vede chiaramente che a iniziare la rissa è Quaresmini che provoca Tiboni con uno spintone. Poi la reazione dell'attaccante del Verona, provocato anche verbalmente dall'esperto difensore del Pergocrema. La società gialloblù, intanto, deciderà se multare il giocatore (come da regolamento interno a ogni espulsione) dopo aver visionato il filmato dell'episodio. In quel caso verrebbe applicata la massima sanzione prevista dalla Lega Pro.

- Le pagelle dell'Hellas: Tiboni è il migliore. Bene Conti e Parolo. Male Da Dalt e Moracci
Il 4-3-3 di Remondina delude negli esterni: bocciati Gomez e Da Dalt (nella foto), alla seconda "buca" di fila dopo il disastro con il Padova. Dietro la lavagna anche Moracci per l'errore che costa il gol del Pergocrema. Tiboni e Parolo cambiano la partita. Ancora bene i due centrali difensivi Conti e Bergamelli.

RAFAEL 6,5. Al 4' del primo tempo è già decisivo, quando disinnesca in angolo la botta di Le Noci indirizzata sul suo palo. Poi ordinaria amministrazione senza patemi d'animo nelle uscite.

MANCINELLI 6. Il compitino. Sale poco, nonostante le richieste di Remondina e la necessità dell'appoggio sulle fasce dei due difensori esterni per far decollare il 4-3-3. Preciso e puntuale nelle chiusure, prende coraggio solo nell'assalto finale.

CONTI 6,5. Tarallo è un gran butto cliente ma lui risponde con un'altra prova da applausi. Primo tempo quasi perfetto con quattro punizioni prese nei primi venti minuti anticipando o prendendo posizione nei confronti dell'avversario diretto con la personalità di un veterano. Puntale nelle chiusure, evita un contropiede alla mezzora recuperando ancora su Tarallo. Unico neo (e mezzo voto in meno) per la chiusura troppo aggressiva su Andreini nel primo tempo che valeva (rivista alla moviola) il calcio di rigore.

BERGAMELLI 6,5. Inizio meno brillante del solito e Le Noci nell'occasione del minuto 4 passa dalle sue parti. Ma poi si riprende e con Conti ri-forma quella coppia centrale che in questo momento è forse la cosa migliore creata in campagna acquisti e messa in campo da Remondina. Al 21' della ripresa Tarallo gli rifila (forse per disperazione) una gomitata sotto l'occhio che varrebbe il rosso diretto. Finisce ammaccato.


MORACCI 5. No, non ci siamo. Il suo limite è che o c'è o non c'è; senza mezze misure. Il compitino "alla Mancinelli" a volte sarebbe quantomeno gradito. Non spinge, alla prima difficoltà si ferma. Nella ripresa soffre Facchinetti. "Ciabatta" la respinta che costa il gol di Sambugaro. Male. Specie considerando che Remondina, per lui, ha tagliato fuori Loseto e che il vero limite sia non tanto la capacità tecnica ma la paura di sbagliare. Che sia ora di una pausa di riflessione?

CAMPISI 6. Non è Garzon. E più d'uno dice che non è nemmeno un centrocampista esterno ma un play basso. Lui però risponde presente, senza fare grandi cose ma anche senza fare danni. Di personalità l'uno due chiesto a Bellavista al 37' del primo tempo, chiuso con un rasoterra parato di Brivio.

PUCCIO 6. Venti minuti nel momento migliore del Verona. Capisce ruolo e compito e si fa trovare pronto all'uscita della panchina. Un paio di cross e un paio di inserimenti.

BELLAVISTA 6,5. Ormai è chiaro: quando non deve fare il regista e la partita la fanno gli altri si trova più a suo agio. Il Verona recupera il "vecchio" guerriero da battaglia. Bravo nel primo tempo perchè nel momento più difficile del centrocampo gialloblù (la prima mezzora) è quello che cerca anche qualche inserimento al posto degli spenti Corrent e Campisi. Quantità.

CORRENT 6. Mezzora da "chi l'ha visto" poi il risveglio che coincide con la discesa (ritardata) in partita dei gialloblù. Meno incisivo del solito nelle ripartenze, manca anche in quegli inserimenti che sono fondamentali per far diventare incisivo in attacco il tridente riadottato in partenza da Remondina. Suo l'assist che Girardi gira a lato di testa con pregevole torsione al 35' del primo tempo. Sua la punizione che lo stesso attaccante colpisce troppo bene al 40' della ripresa e che potrebbe valere il 2-1. Nel mezzo una punizione dalla mattonella preferita che sbatte contro la barriera lontana però non più di quattro metri.

GOMEZ 5,5. Remondina alla seconda da "abile e arruolato" lo mette in campo dal primo minuto sorprendendo tutti. L'argentino risponde provandoci e niente più. Un paio di buone giocate ma la condizione è ancora lontana. Allarga poco la difesa avversaria perchè si accentra troppo (ordine di Remondina?) per giocare vicino a Girardi.

PAROLO 6,5. Usciamo dall'equivoco: uno così in Lega Pro non può stare in panchina. Trequartista, centrocampista esterno, è un problema di Remondina. Ma uno con la sua qualità deve giocare. Anche se, pure stavolta, sbaglia il match point a un niente dalla fine. La partita, però, cambia quando entra in campo e l'assist a Tiboni che vale il punto del pareggio e da uno che alla palla da del tu e non del lei.

GIRARDI 6. Tatticamente è un giocatore perfetto. Sa quando venire incontro, quando allargarsi cercando spazio sull'esterno, anche quando farsi trovare pronto all'appuntamento in mezzo all'area. Ma il gol sta diventando un incubo e il rapporto occasioni-reti fatte pericolosamente basso. Al 35' gira a lato di testa un cross di Corrent torcendosi come un contorzionista. A 5' dalla fine colpisce troppo bene, ancora di testa, un calcio piazzato del capitano gialloblù. Dicono che lui e Tiboni siano molto simili e che uno porti via spazio all'altro. Ma il Verona, sinora, ha fatto meglio quando hanno giocato insieme.

DA DALT 5. Seconda bocciatura consecutiva. E questa è anche più grave rispetto al Padova perchè Remondina gli concede fiducia dall'inizio (contro tutti) togliendoli l'alibi del ruolo (non seconda punta come domenica scorsa bensì esterno nel tridente). Ma anzichè notarlo per la velocità nelle ripartenze lo si segnala per palloni persi. Avanti così un posto stabile in tribuna non glielo toglie nessuno.


TIBONI 7. Il gol è una chicca assoluta. Fa sembrare facile qualcosa che in realtà è bagaglio del grande attaccante per movimento, tempi di inserimento e rapidità nella conclusione. Come per Parolo bisogna uscire dall'equivoco: uno così in Lega Pro non può stare in panchina. Certo, va gestito. Ma averlo deve soprattutto essere un problema per gli avversari non per chi deve farlo coesistere con Girardi. Un po' tanto "pollo" nell'occasione dell'espulsione a fine gara, quando cade nella trappola di Quaresmini che lo provoca inutilmente. Rischia due giornate di squalifica. Purgherà in tribuna. Forse la peggiore delle punizioni per uno che ha una voglia matta di giocare e di fare bene nel Verona.

REMONDINA 5,5. Alla fine non vince con il tridente ma con il rombo. E come già successo con Lumezzane e Spal il Verona va meglio quando gioca con i due attaccanti vicini e Parolo dietro e non quando c'è Girardi in mezzo e i due attaccanti esterni. Forse non è un problema di modulo ma tornando al tipo di gioco ripudiato dopo due partite qualche settimana fa, lascia la sensazione di non avere ancora le idee chiare dopo quattro mesi di lavoro con la squadra. Due i nodi principali: Parolo non può essere un problema per chi ce l'ha, ma per chi se lo trova contro. E Tiboni lo stesso. Trovi lui la soluzione: 4-3-3, 4-3-1-2, 4-4-2... Ma è impensabile che questo Verona rinunci in partenza a due giocatori così in un campionato dove c'è poca, se non pochissima, qualità.

FONTE: TGGialloblu.it


- GIAN MARCO REMONDINA
«È vero: ho pensato di poter vincere la partita Non l’avremmo rubata» Il fantasista dietro le punte ci permette di cambiare modulo di gioco in corsa
Devo fare i complimenti a tutti i miei ragazzi: non era facile rimontare una partita come questa. Meritavamo di vincere ma alla fine potevamo anche perdere Tanti Verona in 90’. Timoroso all’inizio, spigliato per mezz’ora del primo tempo, in difficoltà alla ripresa del gioco, caparbio nella fase finale della gara. «Una prestazione con alti e bassi», ammette il tecnico dell’Hellas , Gian Marco Remondina. «Forse sono più gli alti dei bassi ma dobbiamo eliminare anche questi».

Come si fa?
Dobbiamo saper gestire la partita. Una squadra giovane come la nostra non può pensare di tenere in mano la partita per 95’: dobbiamo concedere qualcosa agli avversari. E in quei momenti dobbiamo essere ancora più concentrati e non sbagliare nulla.
Ancora una volta l’Hellas ha sprecato troppo
Sì. Potevamo andare in vantaggio già nel primo tempo: abbiamo costruito tre o quattro occasioni. Loro alla prima palla buona ci hanno punito, ma noi abbiamo fatto troppi regali.
Si aspettava un finale così?
Devo fare i complimenti ai ragazzi: non era facile rimontare una partita come questa. Meritavamo di vincere ma si poteva anche perdere. Abbiamo dimostrato tanto carattere e non è la prima volta che succede.
Alla fine pensava di vincere?
Ci ho fatto un pensierino perchè la squadra stava bene e dopo il pareggio non s’è fermata, mettendo in difficoltà il Pergocrema.
Ancora una volta, come contro il Padova, meglio il primo tempo della ripresa.
Non proprio. Diciamo che la squadra non può tenere lo stesso ritmo sempre. Ci sono state partite, vedi quelle con Lumezzane o Spal, dove abbiamo fatto meglio la ripresa del primo tempo.


Dopo un po’ di partite s’è rivisto il 4-3-3 dall’inizio. Perchè?
Mi aspettavo una squadra chiusa, volevo allargare il gioco sulle fasce, cercare di andare al cross per favorire il gioco di testa di Girardi. Un buon primo tempo, serve un po’ di concretezza in più.
Meglio con il fantasista alle spalle delle due punte?
Questo modulo, per quello che ho potuto vedere in queste prime partite, ci dà la possibilità di cambiare in corsa. Abbiamo uomini come Tiboni e Parolo che entrano subito in partita e che mettono in difficoltà gli avversari.
Difficile lasciare in panchina Parolo e Tiboni?
Difficile lasciarli fuori. Anche con il Pergocrema hanno confermato tutte le loro qualità. Voglio proprio questo da miei giocatori: devono essere in grado di lasciare il segno sulla partita anche quando entrano a partita in corso. Il discorso non vale solo per Tiboni o Parolo, ma dobbiamo pensare anche a Ceccarelli e Sibilano, Scapini o Campagna, solo per fare un esempio. Sono tutti ragazzi che possono giocare tranquillamente ma dobbiamo rispettare anche gli eqilibri della squadra. Tutti avranno lo spazio che meritamo, sono sicuro.

- SPOGLIATOI.
L’AUTORE DEL GOL DEL PARI TRA GIOIA E RAMMARICO. MANCINELLI FA L’OTTIMISTA: «SIAMO IN CRESCITA»
«Che carattere l’Hellas! E ci stava anche la vittoria» Tiboni esalta il cambio di passo della ripresa, elogia la grinta dei gialloblù e accenna alla zuffa finale: «Mi hanno provocato e ci sono caduto: non dovevo»
Christian Tiboni fatica a trattenere la rabbia quando arriva in sala stampa. La gioia per il gol del pareggio resta un attimo da parte perchè quello che è successo a fine partita - con la zuffa tra veronesi e cremaschi costata il rosso a lui e a Quaresmini - proprio non gli va giù. «È incredibile, non ci credo ancora», racconta. «Sono andato vicino ai tifosi gialloblu per salutarli, il giocatore del Pergocrema mi ha provocato. Io ho sbagliato e ho reagito, ci sono cascato. Non dovevo». Col suo ingresso in campo al fianco di Girardi il Verona ha cambiato faccia. Con le due punte e Parolo dietro in pochi minuti sono stati diverse le occasioni per segnare. «È andata bene, siamo a riusciti a portare a casa un punto, era un il minimo dopo una partita in cui loro hanno fatto praticamente un solo tiro in porta».

Il Verona ha sofferto per gran parte della gara, Tiboni la spiega così: «Il Pergocrema si è chiuso dietro, non concedevano spazio e poi lanciavano lungo, era difficile giocare. Poi con l’ingresso mio e di Parolo siamo riusciti a cambiare l’andamento della partita e alla fine forse meritavamo anche di più. Sono contento per il gol ma ancora di più perchè abbiamo dimostrato un gran carattere nel recuperare una situazione complicata». Appena entrato Tiboni è andato a fare l’esterno di sinistra del tridente offensivo. «Il mister», rivela, «mi ha detto di stare in quella posizione per un po’, poi avremmo cambiato e avrei dovuto accentrarmi. Quando l’ho fatto è andata bene».

Quella di Marco Mancinelli è stata forse la miglior prestazione tra i giocatori gialloblù. Grande presenza difensiva e una costante spinta in avanti nella metà campo avversaria. Ma il terzino destro non vuole parlare della sua partita e elogia il carattere di tutti i suoi compagni: «Ce l’abbiamo messa tutta, il pareggio è il giusto premio per i nostri sforzi. Nelle ultime giornate abbiamo incontrato squadre che magari nel ritorno affronteremo in maniera diversa. Stiamo ancora crescendo, non siamo ancora pronti per giocare sempre bene in tutti i novanta minuti, ma il tempo gioca a nostro favore e in futuro possiamo solo che migliorare». Una disattenzione poteva costare cara ai gialloblù, ma Mancinelli cerca di smorzare i toni. «In una partita intera non abbiamo sbagliato molto. Anzi, forse l’unico errore difensivo è stato quello, Moracci ha sbagliato ma come i miei compagni nel resto della gara si è dimostrato sempre all’altezza». Il terzino non dimentica la grande spinta dei tifosi, che hanno sostenuto l’Hellas dall’inizio fino al 90’. «Non ho più parole», confessa. «Sono stati stupendi come sempre. Ogni volta, in qualsiasi posto si vada, loro ci fanno sentire come se fossimo in casa nostra».


- MANCINELLI
È il padrone assoluto della fascia
Il laterale destro domina in lungo e in largo la fascia di competenza proponendosi con lodevole continuità in fase offensiva senza tradire incertezze dietro anche quando i ritmi del match si fanno più sostenuti

- GOMEZ
Emarginato: non incide sulla partita
Prova incolore dell’argentino che fatica a tenere le giuste distanze con Girardi finendo per non lasciare alcun segno sulla sfida. Diventa così quasi inevitabile l’avvicendamento con Parolo nel corso della ripresa

- Tiboni spezza la serie nera: l’Hellas fa 1-1
L’attaccante sfrutta un’invenzione di Parolo per rimediare al vantaggio del Pergocrema a poco più di un quarto d’ora dal termine

- A Girardi e Parolo le occasioni da tre punti

FONTE: LArena.it


Martedì pomeriggio spazio interviste
A disposizione degli organi d'informazione ci saranno Gian Marco Remondina, Christian Conti e Luisito Campisi

Hellas Verona-Ravenna, accrediti stampa
Le richieste per la 7a giornata di campionato dovranno pervenire via fax entro le ore 19:00 di giovedì 09/10/2008

Christian Conti "Mastino" contro il Padova
In occasione della sfida col Ravenna ritorna il concorso promosso da "Il Commercio Veronese"

FONTE: HellasVerona.it




[OFFTOPIC]

PERGOCREMA-HELLAS VERONA o CHIEVO VERONA-FIORENTINA? Per me nessun dubbio nonostante il bene che voglio ai 'fratellini' viola
Galeotta fu Giulietta e Cesare si innamorò di Frey
Discussioni in corso tra i tifosi del Verona, che stamani decideranno se partire per Crema per seguire la non proprio imperdibile gara contro il Pergocrema. L'alternativa è andare al Bentegodi per gufare contro i cugini del Chievo, ma soprattutto per sostenere la Fiorentina. Il gemellaggio con i veronesi dunque continua a funzionare, anche dopo i fischi idioti a Papa Waigo e Diakate durante l'amichevole di luglio a Trento. E d'altra parte proprio sull'asse Firenze-Verona hanno viaggiato nel corso degli anni decine di giocatori, dai campioni veri agli assoluti carneadi. Una cifra per tutte: dell'attuale rosa viola ben dieci giocatori hanno soggiornato in riva all'Adige, con l'aggiunta decisiva di Prandelli, che proprio a Verona ha festeggiato i suoi primi successi da allenatore con la grande promozione del 1999.

L'aspetto più curioso di tutti questi incroci riguarda la coppia d'attacco viola Gilardino-Mutu (che oggi però non ci sarà) la stessa che per due campionati ha illuminato solo a tratti le prestazioni degli scaligeri. Giovani e discontinui: 108 presenze complessive segnarono insieme 21 gol. Non riuscirono così ad evitare l'incredibile retrocessione del 2002, dopo un girone di andata da Uefa. E sempre a Verona venne parcheggiato dall'Inter un giovanottino francese di belle speranze, Sebastien Frey. Fece una grande stagione e nella città di Romeo e Giulietta scoccò il grande amore calcistico tra lui e Prandelli. Poi ci sono stati i pesi medio-massimi, come Gamberini. Per lui una stagione interlocutoria, a 22 anni, con il Verona in B, mentre dodici mesi prima ci aveva provato l'attuale compagno di reparto Dainelli, un po' in difficoltà con Malesani, che lo teneva spesso fuori. Scendendo ancora ci sono stati Almiron e Papa Waigo, con quest'ultimo vittima di episodi di razzismo che lui preferisce non ricordare.

Tanti giocatori, dunque, ma che non bastano a colmare il debito di riconoscenza che i tifosi del Verona avranno per sempre verso la Fiorentina. Basta andare col ricordo al centrocampo dello scudetto del 1985, quando Bagnoli schierava spesso insieme Di Gennaro, Bruni e Sacchetti, cioè i tre ragazzi scoperti da Egisto Pandolfini e cresciuti sui campini viola. Meno intensi gli scambi col Chievo, ma Luciano Zauri e Mario Alberto Santana sono passati dalla società di Campedelli. Niente a che vedere comunque con Franco Semioli, a cui oggi dovrebbe essere concesso un giro d'onore, non fosse altro che per i 7,5 milioni di euro il Chievo ha incassato in contanti dalla Fiorentina.

FONTE: ViolaNews.com


FORMULA 1: HAMILTON fa 4 conti e... Frena! Memore anche dell'esperienza dello scorso anno. CICLISMO: Altri 'bombati' PIEPOLI e SCHUMACHER in uno sport che è sempre meno credibile...
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Domenica al Fuji gara delicatissima per il Mondiale. Il leader iridato ha imparato la lezione di Singapore: "È difficile frenare la voglia di vincere, odio correre per i punti ma i benefici si sono visti"

- Tour: Piepoli e Schumacher altri due positivi alla Cera
Tracce di Epo di terza generazione nei campioni prelevati all'ex compagno di Riccò e al tedesco della Gerolsteiner. I nuovi controlli riguardano l'edizione 2008 della Grande Boucle. Venerdì Piepoli è atteso dalla Procura del Coni

FONTE: Gazzetta.it


MARMI LANZA l'ammazzagrandi: dopo la SISLEY anche i campioni d'ITALIA del TRENTO cadono sotto i colpi della compagine veronese...
Cade Trento, Cuneo in testa
Campioni d'Italia ko al tie break contro Verona. Riscatto per Modena e Treviso. Vibo ok a Piacenza

FONTE: TuttoSport.com


Vita da ex: Ilyas ZEYTULAEV, da PESCARA, racconta la sua un po' su tutto...
- Pescara, le confessioni di Zeytulaev
Ilyas Zeytulaev, da otto anni in Italia e da quest'anno in biancazzurro, si racconta parlando del suo paese, l'Uzbekistan, degli inizi alla Juventus, della sua famiglia, del futuro a Pescara.
... "Devo dire che però al sud ho trovato che la gente ha un carattere più simile a quello degli usbeki che sono aperti e tengono molto alla buona accoglienza. In Veneto, a Vicenza e Verona, sono stato molto a mio agio, forse anche perché ci sono arrivato dopo alcuni anni di permanenza in Italia. A Verona ho vissuto un buon momento l'anno scorso. Col mio gol negli ultimissimi minuti il Verona si è salvato dalla retrocessione. Credo che abbiano un buon ricordo di me come io ce l'ho di loro".

FONTE: PescaraCalcio.com