#HellasNews of the week + - =
ARIA NUOVA IN SOCIETÀ? Dopo essere stato vicinissimo all'acquisizione del GENOA, Giulio Gallazzi potrebbe dirottare sull'HELLAS VERONA che, secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica, avrebbe già ricevute dal club scaligero la propria situazione contabile certificata...
CALCIOMERCATO: SADIQ al TORINO ha trovato poco spazio ecco perchè a Gennaio per l'attaccante di scuola ROMA si prevede un ritono alla base per essere poi girato ancora in prestito; tra le pretendenti a Umar oltre all'HELLAS anche il PARMA, il BENEVENTO e il CROTONE. Allo Stamford Bridge di Londra il 'Wyscout Forum', secondo HellasNews.it potrebbero tornare di moda i nomi di MITROVIC e DJORDJEVIC attualmente esclusi dai piani tecnici di NEWCASTLE e LAZIO.
#SAVEMORAS AL 15° REVIVAL RALLY CLUB VALPANTENA, così Lele MORAS a HellasVerona.it «La cosa più importante per me è far conoscere, tramite lo sport, l'importanza della lotta contro la leucemia e la promozione della donazione di midollo osseo. Basta un piccolo gesto per salvare una vita, ringrazio ancora una volta il Verona perché anche in questa occasione ha confermato la propria vicinanza»
NAZIONALI GIALLOBLÙ? Gianfilippo buona la seconda? Dopo l'infortunio rimediato durante la prima chiamata in Under 21 ed il recupero, ora FELICIOLI (e tutti i tifosi gialloblù) si augurano, con questa seconda convocazione da parte del cittì DI BIAGIO (che ha chiamato anche VERDE), che le cose comincino a funzionare meglio per il terzino che non ha peraltro ancora esordito in maglia scaligera... SAVELJEVS con la LETTONIA Under 19, TUPTA con la SLOVACCHIA Under 21 e Under 23. CÁCERES rinuncia all'URUGUAY per recuperare dal problema al flessore destro...
NUOVO SPONSOR TECNICO PER I GIALLOBLÙ? Come rivela TGGialloBlu.it in questo articolo la Nike interromperebbe il contratto col VERONA a fine stagione: Aldilà dell'estetica delle maglie speriamo di recuperare i colori originali che negli ultimi anni erano stati parecchio trascurati...
HELLAS, LA 'LINEA GIOVANE' non sta pagando: interessante reportage di TuttoSport.com ( firma di Anselmo Gramigli) che comunque rimane ottimista sulle possibilità di salvezza dei gialloblù...
VERONA SQUADRA PIÙ CATTIVA DELLA SERIE A almeno stando alla quantità di cartellini ricevuti, lo riporta Hellas1903.it in questo articolo...
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DICONO + - =
Mattia VALOTI a HellasLive.it «Noi siamo tutti con il mister perchè vediamo quello che da negli allenamenti, come si comporta e quanto ci tiene a fare bene in questa società. I risultati non arrivano ma penso che questa dedizione da parte di tutti sia un buon segnale. Contro il Bologna per noi sarà fondamentale fare risultato. Ci giochiamo di seguito 3 partite (Bologna, Sassuolo e Genoa, ndr) che per noi sono 3 finali in cui ci possiamo giocarci tanto, degli scontri diretti con squadre alla nostra portata in cui dobbiamo farci trovare pronti ed esserci con la testa e con le gambe» CalcioNews24.com
L'ex portiere gialloblù Fabrizio FERRON al quotidiano "L'Arena" «Verona è una piazza affamata di calcio. Basta un niente e la gente ti segue fino alla morte. Ho visto i tifosi piangere dopo lo spareggio e la salvezza di Reggio Calabria. Ho preferito non parlare dopo Piacenza ma non per questo non sono stato male. Ancora adesso ci penso. Tornando al Verona sono stupito in negativo. Non è una squadra inferiore Crotone o a quelle che ti stanno sopra in classifica. Però adesso devi trovare la vittoria con me l’ho fatto col Benevento. In fin dei conti bastano tre punti per risalire. Contro il Bologna lunedì i gialloblù devono vincere. L’Hellas dovrebbe rubare un po’ di determinazione al Crotone. Se i tifosi gialloblù vedono questo ti trascinano. Poi però deve essere brava la società a tener su l’ambiente perché altrimenti per il Verona è dura.» HellasLive.it
Capitan TRICELLA a Gialloblù Live «Quest'anno noto la difficoltà del Verona nel fare gol. Ogni volta che prendi gol poi diventa dura rimontare. Non hai più Toni e Iturbe, non ci sono più i contropiedi fulminanti ma tanto possesso palla sterile e fine a se stesso. Un allenatore non manda in campo la squadra per perdere, mette sempre la miglior squadra possibile. Alla fine il mister non incide poi più di tanto: è la qualità dei giocatori che determina tutto. Alla fine la qualità del singolo che fa la differenza. Pazzini deve giocare sempre? Quest'anno ha fatto gol praticamente solo su rigore. Il discorso è più generale. Non mi sembra che il Verona abbia grande qualità: puoi metterci anche tanto impegno ma se gli altri hanno più qualità te alla fine le partite le perdi. Io sparito dal mondo del calcio? inizialmente ero rimasto a Verona, perchè amo questa città, come dirigente ma siccome si "tentennava", ho preso un'altra strada e sono contento della mia scelta. Anche se Verona e i suoi tifosi sono nel mio cuore» TGGialloBlu.it
Franco ZUCULINI a "La Gazzetta dello Sport" «Serve la mia grinta? Ma no, la garra ce hanno tutti, qui, figuriamoci. A non esserci sono i risultati. In questi casi va sempre così, con i tifosi che perdono la pazienza, è una cosa normale. Vorrei che ce l’avessero sempre, invece. Il pubblico, qui, è passionale: si entusiasma, si arrabbia, è infuocato. Verona sembra un pezzo d’Argentina» Hellas1903.it
Il direttore operativo del Verona Francesco BARRESI alla trasmissione di Radio Verona 'Fuorigioco' «Finalmente siamo tornati all'Antistadio, a casa nostra. Il Club ha iniziato da diverso tempo un lavoro di sistemazione, con tutte le fasi che un progetto come questo comporta. Si tratta di un investimento importante per la proprietà, pari a circa un milione di euro complessivi, era un passo che andava fatto, non potevamo permettere che una struttura così significativa per il Verona venisse utilizzata saltuariamente. Abbiamo sostituito il manto erboso con uno sintetico di ultima generazione perché possa essere sfruttato il più possibile. Poi abbiamo installato un impianto di luci a LED a risparmio energetico per l'illuminazione e portato la tribuna ad essere coperta e passare da circa 90 posti a quasi 300. Inoltre verranno costruiti gli spogliatoi e una sala anti-doping a completamento della struttura. L'obiettivo è quello di permettere alle squadre del Settore Giovanile di allenarsi, come sta già avvenendo in questi giorni, oltre alla possibilità di disputarvi le gare ufficiali. Tra circa un mese, infatti, la Primavera potrà iniziare ad utilizzarlo per il proprio campionato. Anche la Prima squadra portrà utilizzarlo» HellasVerona.it
Filippo FUSCO a 'La Gazzetta dello Sport' «Pecchia in Bilico? Conosce la squadra e ha allenato buona parte di questi giocatori già nella passata stagione, cogliendo l’obiettivo che c’eravamo posti, la promozione in Serie A. Cambiare non è una soluzione. Ne sono convinto io, come pure il presidente Setti. Questo Verona ha bisogno di continuità, non di rotture. Prima della brutta prestazione di Cagliari i segnali positivi c’erano stati. Per questo quanto accaduto domenica rammarica ancora di più, ma non sposta l’idea che il Verona sia in crescita» Hellas1903.it
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
VITA DA EX: ...Intanto il giovane difensore RICCARDI, gialloblù in prestito al LECCE (con diritto di riscatto e controriscatto), trascina i salentini col suo secondo gol in campionato! Martins Bolzan ADAILTON 'Verona, la Serie A è dura, ma lotterai fino alla fine... A volte manca il gioco, ma col recupero di Bessa può cambiare'. Col rientro di Andrea COCCO rischia di terminare l'avventura al PESCARA per Simone Andrea GANZ.
SPAREGGI RUSSIA 2018: Un'ITALIA sfortunata (palo clamoroso di CANDREVA) ma non certo entusiasmante viene sconfitta di misura dalla SVEZIA, nel ritorno di Milano di Lunedì serviranno agli azzurri la vittoria con almeno due gol di scarto sui vichinghi gialloblù per accedere alla fase finale del Mondiale.
SERIE A: A Genova sponda Grifone dopo l'esonero di JURIC è stato ufficializzato BALLARDINI ma l'ormai ex tecnico rossoblù avrebbe già un'altra squadra e cioè l'HAJDUK SPALATO...
RASSEGNA STAMPA + - =
Hellas Verona, Pecchia pensa al cambio di modulo: ecco come potrebbe cambiare l’11
L'Hellas Verona è reduce da alcune pesanti sconfitte consecutive, adesso il tecnico Pecchia sembra intenzionato a cambiare modulo
Di Stefano Vitetta 16:39 08.11.17
Hellas Verona, Pecchia pensa al cambio di modulo – Il Verona non sta attraversando un buon momento in campionato, la squadra di Pecchia è reduce dalla pesante sconfitta nella scontro salvezza contro il Cagliari. Solo il Benevento fino al momento ha fatto peggio ma l’obiettivo può essere ancora raggiunto. Il passaggio al 4-4-2 non ha portato gli effetti sperati, ecco perchè l’allenatore dell’Hellas sta pensando al 3-5-2, una squadra con maggiore copertura a centrocampo ma che riesce ugualmente a sfruttare le qualità degli attaccanti.
FONTE: CalcioWeb.eu
Kean tra i migliori giovani al mondo: ora deve dimostrarlo
del 08 novembre 2017 alle 22:57
di Lorenzo Bettoni
La rivista britannica Four Four Two ha incluso Moise Kean tra i 100 teenager più promettenti del calcio mondiale. L’attaccante della Juventus, attualmente in prestito al Verona, è particolarmente seguito nel Regno Unito per due particolari ragioni. La prima meramente di mercato, ovvero sia Manchester City che Arsenal gli hanno fatto la corte oltre un anno fa sperando che il ragazzo scegliesse il trasferimento in Inghilterra piuttosto che la firma sul primo contratto da professionista con la Juventus. Sappiamo come sono andate le cose. La seconda è il suo agente, Mino Raiola, che negli ultimi anni si è contraddistinto per gli affari portati a termine con il Manchester United, non proprio l’ultimo dei club oltremanica. Kean viene quindi considerato tra i migliori giovani in circolazione. Il problema è che dopo un terzo di stagione, il pupillo di Raiola sta ancora facendo fatica a dimostrarlo…
UN SOLO GOL – Nove presenze un gol. E’ questo lo score di Kean nella sua prima stagione ‘tra i grandi’ anche se, di fatto, l’attaccante nativo di Vercelli ha passato tutta la passata stagione aggregato alla prima squadra della Juventus. Pecchia ha fiducia in lui, gli concede sempre almeno uno spezzone di partita ma fino a questo momento Kean non sta rendendo come la Juve si aspettava. Certo, il contesto non è dei più semplici. Il Verona è tra le candidate alla retrocessione, il gioco latita e la classifica ancora di più. Vero anche che a 17 anni Kean ha già segnato due gol in Serie A (uno con la Juve e uno con il Verona) e che è difficile pensare che un 17enne possa trascinare un’intera squadra verso la salvezza.
FUTURO JUVE – In casa Juve, però, speravano che dopo la prima esperienza in Serie A il calciatore potesse essere più pronto al grande salto in maglia bianconera. Se così continueranno a stare le cose difficilmente la società accetterà di tenerlo in gruppo per la prossima stagione. A fine anno i bianconeri faranno le considerazioni del caso con Mino Raiola che stravede per il suo pupillo. In estate il buon Mino aveva cercato di portare Kean via dalla Juve in prestito mentre il Psv aveva offerto addirittura 7 milioni per prendere il calciatore a titolo definitivo. La Juve, giustamente, non se n’è voluta privare ma ora si aspetta un Kean che riesca a tenere fede alla fama che in questa prima parte di carriera si è guadagnato.
ESEMPI - Moise ha di fronte a sé centinaia di esempi, positivi e negativi, che possono ispirare la sua giovane carriera. I suoi gol forse non basteranno a salvare il Verona ma gli serviranno certamente per far capire alla Juve che lui non è un calciatore qualsiasi. In pochi hanno le qualità che servono per potersi definire ‘predestinati’ e Kean ha mostrato di poter bruciare le tappe ed entrare nel calcio che conta anche da teenager. Riconoscimenti come quelli d Four Four Two devono essere un punto di partenza e non di arrivo, uno stimolo positivo e non una pressione eccessiva. Kean ha il futuro in mano, deve giocarsi bene le sue carte per sé e per la Juve altrimenti rischia di fare la fine del suo idolo più grande, Mario Balotelli, che poteva essere il volto del nuovo calcio italiano e invece non ha fatto altro che bruciarsi una possibilità dietro l’altra finendo per lottare nel campionato francese tra l’Europa League e il centro classifica. La Juve è un’altra cosa.
@lorebetto
FONTE: IlBianconero.it
Serie A, un turno di stop a Freuler dell'Atalanta e Valoti del Verona
Il Giudice Sportivo ha fermato i due giocatori in vista della prossima giornata di campionato
martedì 7 novembre 2017
ROMA - Due giocatori sono stati squalificati in serie A dal giudice sportivo Gerardo Mastrandrea dopo le partite della 12/a giornata di andata. Si tratta di Remo Freuler (Atalanta), espulso nella partita contro la Spal, e di Mattia Valoti (Verona), diffidato. Ammenda di 20 mila euro con diffida all'Atalanta per il lancio da parte di alcuni tifosi di un petardo, 2500 euro di multa al Crotone.
FONTE: TuttoSport.com
RASSEGNA STAMPA
L'Arena: "Hellas, sei ancora in gioco. Pazzini? Sempre in campo"
Stefano Bizzotto non ha dubbi e poi si esprime anche sul giovane Kean
«È un ragazzo del duemila. Il futuro è certamente suo, il presente non so»
10.11.2017 10:00 di Ilaria Lauria
Fonte: L'Arena
La macchina è quella di Massimo Cima, veronese, responsabile della sezione Tuffi della Bolzano Nuoto. Scende dall’Alto Adige per una serata al teatro di Isola della Scala. Cima guida, l’equipaggio è formato da Klaus Dibiasi, Giorgio Cagnotto e Stefano Bizzotto. Oltre alle due glorie dello sport azzurro, Cagnotto è il padre anche della campionessa Tania, c’è pure il più «tedesco» dei giornalisti italiani, voce inconfondibile della Rai. A lui, capitano degli inviati di Novantesimo Minuto del Nuovo Testamento, ci affidiamo per capire cosa sta accadendo al Verona. «A me lo chiedete? Al massimo vi dico che Berthold sta bene, sono stato con lui poco tempo fa e che, Hans Peter Briegel è sempre in forma. Poi devo citare Volpati, perché il mio compagno di passeggiate a Castello di Fiemme. Tutti personaggi che i tifosi del Verona conoscono bene».
Stefano Bizzotto è competente e poi all’epoca la Rai cercava qualcuno che parlasse il tedesco. «Io sto bene qui in Alto Adige con i miei crucchi» continua scherzosamente, «a Milano con la Gazzetta e poi in giro con la Rai. Meglio la provincia». Di personaggi, Bizzotto, ne ha esaltati molti durante le sue telecronache. Dai tuffi della Cagnotto e Dellapé, per tornare alla gioia del romano di nascita ma veronese a tutti gli effetti, Roberto Di Donna. «Bravi! Per un solo istante mi ero dimenticato del mio amico e la sua pistola d’oro ad Atlanta ’96. Insomma un pezzetto di cuore a Verona c’è, eccome». Nel teatro di Isola della Scala, con il collega Tomelleri a ricordare lo sport in bianco e nero, ha avuto gli stessi applausi di Dibiasi e Cagnotto. «Davvero immeritati». Lui è modesto ma al momento è il giornalista italiano più «titolato» grazie alla Germania di Löw e del suo amico Bierhoff. «Ma non dimentico la mia Italia, non solo la Prima squadra ma l’Under azzurra con Pazzini campione in erba».
Eccolo Bizzotto, pronto a parlare dell’Hellas. «Non sono la persona più adatta per parlare del Pazzo. Dipendesse da me, lo farei giocare sempre ma qui c’entra anche l’amicizia. È un ragazzo straordinario e poi nel mini campionato che deve affrontare il Verona può ancora spostare gli equilibri. È vero» puntualizza Bizzotto, «deve ancora segnare su azione ma dal dischetto è più infallibile di un certo Dybala e se all’Hellas dessero altri otto rigori, così per dire, con questa media Pazzini segnerebbe 12 reti. Non male per chi si deve salvare. Comunque Pazzini tutta la vita a meno che non abbia problemi fisici ma per me deve stare in campo fino all’ultimo respiro».
Bizzotto resta sui singoli. «Kean? È un giovane, classe 2000. Il futuro è suo, il presente non lo so. Lo vedo più da panchina, più che da titolare. Se Pecchia spesso parte con lui, avrà i suoi buoni motivi. Magari Kean fra cinque anni è in nazionale, oggi è ancora un giocatore che ha molto da imparare».
Stefano Bizzotto poi vira sul collettivo di Pecchia. «L’ho visto e commentato un paio di volte dal vivo e poi seguito ovviamente alla televisione. Per me l’Hellas fa un campionato a parte» continua l’inviato Rai, «con altre sei squadre. Oltre ai gialloblù, ci sono il Genoa, il Benevento, il Crotone, la Spal e il Sassuolo. Vuol dire che tre di queste si salvano. Guardate sono convinto che perfino il Benevento può ancora rientrare per giocarsi una chance, certo al momento è molto indietro. Il Verona non è spacciato. Quello che ha fatto in positivo l’anno scorso il Crotone e quello viceversa che ha combinato in negativo l’Empoli, devono essere presi come esempio da tutti. Siamo a un terzo del campionato è troppo presto per gettare la croce addosso a qualcuno. Basta una vittoria al Verona, se poi ne arrivassero due, allora sarebbe il massimo. Certo ora devono essere più concreti e fare punti». Bizzotto resta ottimista quindi, anche perché alle sei potrebbe aggiungersi pure l’Udinese. «Quando l’ho commentata» spiega, «l’ho vista veramente male. Sì, sono sette le formazioni che si giocheranno la serie A. L’Hellas deve solo darsi una mossa. A Cagliari non puoi andare in vantaggio e non ottenere almeno il pareggio. Ora è a due punti dalla salvezza col punto in Sardegna sarebbe ancora più vicino alle altre. Serve più coraggio ed anche pareggiare qualche partita. Se l’obiettivo è restare in serie A, beh il gioco può pure aspettare».
RASSEGNA STAMPA
L'Arena: "Si cambia marcia o si torna in B"
Partenza da dimenticare per gli uomini di Pecchia sempre al penultimo posto. Da record l’avvio del team di Mandorlini tre anni fa
08.11.2017 09:00 di Ilaria Lauria
Fonte: L'Arena
L’equazione non sbaglia. Andando così piano si va dritti in Serie B. Lo dice la storia degli ultimi 30 anni, andando a confrontare i punti del Verona nel massimo campionato dopo le prime 12 giornate. Ovviamente per gli anni precedenti al 1994-1995 quando ancora venivano assegnate due punti a vittoria il conteggio è stato fatto calcolando tre lunghezze per ogni successo. Una volta l’Hellas riuscì addirittura a fare peggio di oggi: era il 1989-1990, l’era di Osvaldo Bagnoli si trascinava verso la fine e Fanna e compagni partirono malissimo, con quattro sconfitte nelle quattro giornate iniziali e nessuna vittoria nei primi 12 turni e soltanto quattro pareggi. Qualche punto in più arrivò nella seconda parte, ma senza essere sufficiente per la salvezza chiudendo in terzultima posizione.
COME OGGI
Soltanto in un’occasione i gialloblù avevano raggiunto lo stesso risultato di oggi, nell’ultimo anno di A 2015-2016, con Andrea Mandorlini in panchina e con soli sei pareggi senza mai vincere. Gli uomini di Pecchia sono riusciti a conquistare una volta i tre punti contro il fanalino di coda Benevento, con i pareggi di Crotone e Torino e al Bentegodi contro la Samp. Mettendo insieme sei punti, troppo pochi per sperare nella salvezza se la media non dovesse cambiare. Un punto in più nel 1996-1997, con Luigi Cagni in panchina e solo sette punti conquistati nei primi 12 turni, frutto di quattro pareggi e dell’unica vittoria contro la Roma al Bentegodi. Nessun cambio di marcia nel resto della stagione, conclusa con un penultimo posto davanti solo alla Reggiana che rispedì i gialloblù tra i cadetti.
PRANDELLI SALVO
Con 11 punti invece l’Hellas riuscì a salvarsi in due occasioni: nel 1999-2000 il Verona guidato da Prandelli e appena tornato in A mise insieme due pareggi e tre vittorie contro Lecce, Perugia e Cagliari, continuando poi a galleggiare nella zona centrale della classifica fino al termine dell’annata conclusa in nona posizione. Nel 1988-1989 il Verona chiudeva il primo periodo di 12 giornate con due vittorie e cinque pareggi, che con la regola dei tre punti oggi varrebbero 11 punti: bastarono agli uomini di Bagnoli per raggiungere la dodicesima posizione e soprattutto la salvezza
TROPPO POCHI
Erano state quattro le vittorie, con due pareggi, del Verona targato Fascetti nel 1991-1992, ma non bastarono per salvare la truppa gialloblù poi affidata a Liedholm e Corso. Il conteggio confrontato con la regola dei tre punti porterebbe il totale a 14, che bastarono invece tre anni fa nel 2014-2015, nel secondo campionato di A con Mandorlini grazie a tre vittorie e cinque pareggi. Ne furono sufficienti 12 invece nell’annata storica del 2000-2001, conclusa con lo spareggio di Reggio Calabria e la salvezza, dopo un inizio di torneo da parte dell’Hellas affidato ad Attilio Perotti da 12 punti frutto di due successi e sei pareggi.
DRAMMATICO FINALE
Salvezza raggiunta con molta più tranquillità nella stagione 1987-1988 dopo i 14 punti dei 12 turni iniziali, mentre nonostante addirittura i 16 punti messi insieme dai gialloblù di Alberto Malesani nel 2001-2002, l’annata si concluse con il drammatico epilogo di Piacenza e la retrocessione. Partenza senza confronto nel 2013-2014, al primo anno del ritorno in A con mister Mandorlini in panchina, capace di di raccogliere ben 22 punti in 12 giornate con addirittura sette vittorie. Numeri lontanissimi da quelli di oggi, numeri da salvezza. O da retrocessione
RASSEGNA STAMPA
L'Arena: "Hellas in caduta libera, sono numeri da paura"
A Cagliari è arrivata la quarta sconfitta consecutiva. Nelle prime dodici partite il Verona ha fatto sei punti,ha incassato ben 27 reti e ha segnato solamente 8 gol.
07.11.2017 10:30 di Ilaria Lauria
Fonte: L'Arena
L'Arena: "Hellas in caduta libera, sono numeri da paura"
Giornate da incubo in casa gialloblù. La pausa arriva al momento giusto, per voltarsi indietro e analizzare gli errori fatti. A questo punto non solo in campionato ma anche in campagna acquisti. I numeri dell’Hellas sono impietosi, su questo non ci sono dubbi. Nelle prime dodici gare di campionato ha raccolto solamente sei punti, viaggia a una media di mezzo punto a gara. Se continua così, a fine campionato, arriverebbe a quota 20, si sarebbero già spalancate da settimane le porte della Serie B. Penultimo posto in classifica in coppia con il Genoa - solo in Benevento ha fatto peggio con dodici sconfitte già in archivio - il Sassuolo ha due punti in più e deve recuperare la gara con la Lazio, la Spal ha strappato un pari a Bergamo e viaggia a quota nove, Crotone e Cagliari hanno vinto l’ultima partita di campionato e sono andate in fuga con dodici punti.
Non fanno sorridere nemmeno gli otto gol fatti e le ventisette reti incassate, confermano una sterilità offensiva disarmante e una fragilità difensiva imbarazzante. Un paio d’anni fa il presidente Maurizio Setti, dopo la retrocessione dalla A alla B, disse che doveva cambiare prima mister Mandorlini con Gigi Delneri, quello era stato lo sbaglio più grosso che aveva fatto. Due campionati dopo le cose non vanno molto meglio, le cifre dell’Hellas targato 2017 sono molto vicine a quelle del 2015 e sono già state giocate 12 partite però la società, per bocca del diesse Filippo Fusco, dopo un confronto con il patron,ha confermatola fiducia a Fabio Pecchia. Perchè questo cambiamento di rotta e l’inversione di marcia rispetto all’ultimo campionato di A? «Non pensiamo che questa sia la soluzione adeguata», ha detto Fusco dopo la sberla di Cagliari. Chiaro il messaggio. Pecchia non si tocca perchè sta lavorando bene e sta facendo il massimo per questa squadra. Una presa di posizione della società che in questo modo non solo toglie pressione al tecnico ma entra in campo in prima persona e si assume responsabilità pesanti.
Dove ha sbagliato il club gialloblù? Difficile dare una spiegazione logica in un momento così delicato però è chiaro che è stato fatto un errore di valutazione durante il mercato estivo. Non solo dal punto di vista tecnico. Ci sono evidenti limiti caratteriali, di tenuta psicologica. Nelle ultime settimane l’Hellas ha incassato quattro sconfitte dolorose e in tutti i ko i gialloblù hanno regalato punti per leggerezze individuali che non hanno giustificazione. Il rigore causato da Zuculini nel derby e la successiva espulsione per due interventi ingenui, la disattenzione di Bessa a Bergamo dopo una buona prestazione per un’ora, la follia di Souprayen a Cagliari quando ormai il pari era cosa fatta, sono la fotografia di un gruppo che deve ritrovare prima di tutto la testa, non solo le gambe. Quindi Pecchia non potrà essere lasciato solo in questi quindici giorni di lavoro, presidente e dirigenti dovranno affincare il tecnico per dare più forza al tecnico e per far capire alla squadra che bisogna cambiare il passo per non affondare in B senza neppure combattere.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Verona, Setti sposa la linea verde
L'avvio di stagione complicato non spaventa il presidente: «Pecchia è all'altezza del compito, i giovani il nostro futuro»
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martedì 7 novembre 2017
TORINO - In estate si pensava che il Verona, pur appena promosso, non patisse più del dovuto l’ambientamento al campionato di Serie A, invece i pronostici sono stati, al momento smentiti. Il presidente Maurizio Setti e i suoi collaboratori hanno operato bene in sede di mercato (il caso Cassano tutto sommato è stato gestito bene), peraltro orchestrato dal ds Filippo Fusco, e l’obiettivo prefissato, cioè la salvezza, non sembrava così difficile da raggiungere. Ma nel calcio, si sa, il campo è il supremo giudice e l’avvio di campionato ha regalato molte amarezze.
Forse, il Verona, si sta portando dietro problemi dalla passata stagione, mascherati poi da una cavalcata esaltante conclusasi con la promozione. In B l’Hellas era la società con il budget più alto e aveva in squadra parecchi giocatori di categoria superiore, come Giampaolo Pazzini, Romulo e Daniel Bessa. Era il collettivo tecnicamente più forte anche se ha giocato per lunghi tratti al di sotto delle proprie possibilità e alla fine il sospirato traguardo è stato raggiunto. Ma i costi economici per realizzare l’impresa sono stati importanti, a pesare soprattutto la voce ingaggi. La promozione ha sì comportato maggiori introiti economici ma, ovviamente, anche più spese di gestione. In passato, neanche troppo lontano, il Verona era stato condizionato da problemi economici. Adesso la situazione pare essere stata riequilibrata, l’Hellas è di nuovo in Serie A e la squadra presenta comunque eccellenze tecniche di prospettiva.
Ma, in estate, gli investimenti per il rafforzamento dell’organico sono stati numerosi ed hanno riguardato soprattutto il reparto offensivo: Alessio Cerci, Daniele Verde, Moise Kean e il sudcoreano del Barcellona Seung-Woo Lee. A centrocampo è arrivato Marcel Büchel dall’Empoli. In difesa Thomas Heurtaux e Martin Caceres. Si è speso tanto, insomma, ma la resa è stata tutt’altro che positiva. La speranza è che ora Fabio Pecchia e i suoi ragazzi riescano a invertire la rotta. Ripartire da ciò che si ha e cercare di migliorare, difendendo il lavoro Pecchia. Così Setti poche settimane fa: «In lotta per non retrocedere ci sono almeno 8 o 9 squadre. Pecchia è all’altezza del compito. Questa è una squadra che ha valori tecnici, manca un po’ di esperienza ma in prospettiva può crescere tanto. Puntiamo sui giovani, ne abbiamo tanti bravi».
Verona, ecco i talenti gialloblù: non solo Kean
Verde sta crescendo, così come Bessa e Bruno Zuculini. E c’è il 17enne Seung- Woo Lee, sudcoreano di qualità
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martedì 7 novembre 2017 di Anselmo Gramigni
TORINO - I giovani sono l’oro di ogni squadra che milita in Serie A. Grazie a loro si possono risolvere problemi in campo e a volte anche in società, magari tramite cessioni milionarie salvifiche dei bilanci. Nel Verona di Fabio Pecchia non mancano certo le “promesse”, l’unico problema è che faticano un po’ a diventare realtà. L’ingrediente fondamentale per la crescita e la maturazione di un giovane è la pazienza e nel calcio italiano, a differenza che in altri Paesi, di pazienza se ne ha sempre troppo poca. Soprattutto poi quando la classifica non è appagante e il rischio di “bruciare” talenti emergenti è molto alto. Pecchia, però, sembra voler insistere su alcuni “virgulti” che magari finora avranno reso poco ma che forse, più avanti, sapranno rendersi utile alla “causa salvezza”.
Moise Kean è il gioiello più luccicante in casa gialloblù. Arriva dalla Juventus, è un 2000 ed ha appena 17 anni. E’ in prestito dal club bianconero e in terra scaligera è venuto per crescere e migliorare. Ha talento e pure tanto ma va gestito. Chi lo conosce bene è sicuro che presto saprà regalare quei gol per cui è stato preso e che il suo futuro sarà quello di un top player. Ma non c’è soltanto Kean nel Verona. Profili interessanti sono Bruno Zuculini (a segno a Cagliari) e Daniel Bessa, centrocampisti entrambi 24enni su cui Pecchia punta molto.
Per la difesa, infortuni a parte, c’è Gian Filippo Felicioli, 20 anni, arrivato dal Milan in prestito biennale. Di lui a Milanello dicevano un gran bene. Daniele Verde, 21 anni, attaccante, sta salendo negli indici di gradimento di tecnico e tifosi, si tratta di un prospetto molto interessante su cui orbitano già interessi di club facoltosi. Poi ci sono due stranieri, il jolly algerino Mohamed Fares, 21 anni, e il sudcoreano Seung-Woo Lee, 17 anni. Quest’ultimo è ancora giovanissimo ma dopo un periodo di difficoltà per l’ambientamento sta gradatamente conquistando la considerazione del proprio allenatore.
Verona, la "pazza" salvezza
Veneti ora in difficoltà ma con il potenziale tecnico giusto per restare nel calcio che conta
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martedì 7 novembre 2017 di Anselmo Gramigni
TORINO - E' dura la legge della Serie A per chi, come il Verona, l’anno scorso lottava nel campionato cadetto e poi è riuscito a conquistarsi un posto nel Paradiso calcistico nostrano. C’è chi sostiene addirittura che i due campionati siano due sport diversi e chi riesce a centrare la promozione poi deve affrontare problemi in serie anche solo di semplice ambientamento. «Tra le prime squadre della C e quelle di Serie B la differenza è minima, a volte inesistente - dice Claudio Onofri, commentatore della Serie A di Sky e spesso delle gare degli scaligeri -. Ma tra il torneo cadetto e quello di A è abissale. E chi sale incontra difficoltà. Anche chi, come il Verona, dietro di sé ha un passato prestigioso».
FONTE: TuttoSport.com
06 novembre 2017
Bologna, infortunio per Di Francesco: lesione del collaterale mediale sinistro, 60 giorni di stop
Brutte notizie per Donadoni: Federico Di Francesco dovrà rimanere fuori 2 mesi. L'attaccante, uscito per infortunio nell'ultimo turno di Serie A contro il Crotone, tornerà a disposizione nel 2018
Brutta notizia per il Bologna di Donadoni. Il 2017 potrebbe essere già finito per Federico Di Francesco. L'attaccante è uscito per infortunio al 46' di Bologna-Crotone, gara poi finita 2-3. La società in giornata ha comunicato l'esito degli esami: lesione del collaterale mediale sinistro. Il Bologna ha stimato i tempi di recupero in 60 giorni, ipotizzando di non avere il giocatore a disposizione prima della ripresa della Serie A, nel 2018.
Di Francesco in questo avvio di campionato ha segnato 1 gol (nella partita di esordio contro il Torino) in 9 presenze, giocando in 5 occasioni per 90 minuti. Donadoni, fresco vincitore del premio Viareggio Sport 2017, dovrà sicuramente rinunciare al suo esterno per le sfide contro Verona, Sampdoria, Cagliari, Milan, Juventus, Chievo e Udinese. L'obiettivo potrebbe essere quello di recuperare Di Francesco per il turno del 6 gennaio, in cui il Bologna affronterà proprio il Torino in trasferta.
La squadra di Roberto Donadoni è al momento 12^ in Serie A, con 14 punti in 12 partite. Dopo i tre successi di fila con Sassuolo, Genoa e Spal, per il Bologna sono arrivate solo sconfitte: 4 consecutive. Prima l’1-0 subito sul campo dell’Atalanta, poi i passi falsi contro Lazio e Roma, infine il 2-3 interno con il Crotone. Con Genoa e Verona, in questo momento in zona retrocessione, lontane 6 punti, il Bologna è in un momento delicato della stagione e dovrà affrontarlo senza Federico Di Francesco.
Lesione del collaterale mediale sinistro per Federico #DiFrancesco, tempi di recupero circa 60 giorni pic.twitter.com/w0Xl3fHFJm
— Bologna Fc 1909 (@BfcOfficialPage) 6 novembre 2017
FONTE: Sport.Sky.it
Hellas Verona, tegola Caceres: l’uruguaiano out per infortunio
Il club veronese ha comunicato che il difensore uruguaiano non si aggregherà alla sua nazionale a causa dell’infortunio rimediato a Cagliari
Adem Skoric 6 novembre 2017
Dopo la bruciante sconfitta in rimonta rimediata a Cagliari, per l’Hellas Verona sembra piovere sul bagnato. Nel corso della gara contro i rossoblu, il difensore Martin Caceres è stato vittima di un infortunio ed è stato costretto ad abbandonare il terreno di gioco. Oggi il club gialloblu ha comunicato attraverso il proprio sito ufficiale che l’uruguaiano non raggiungerà il ritiro della sua nazionale – dalla quale era stato convocato per le sfide contro Polonia e Austria – a causa dell’infortunio rimediato in Sardegna. Ecco il comunicato ufficiale del club:
“L’Hellas Verona FC comunica che il calciatore Martin Caceres, convocato per le sfide contro Polonia (10 novembre) e Austria (14 novembre), non raggiungerà il ritiro dell’Uruguay, in accordo con lo staff medico della nazionale, a causa di un affaticamento muscolare al flessore destro accusato durante Cagliari-Hellas Verona. Il calciatore seguirà un programma di recupero a Peschiera“.
Pillola di Fanta
Arrivò in Italia dal Barcellona come una grande promessa del calcio: alla fine non è stato così fortunato e la sua carriera non ha preso il volo. Ora Martin Caceres si trova a lottare per portare il suo Verona alla salvezza ma questo infortunio non ci voleva proprio: per Caceres, per l’Hellas e per tutti i suoi fantallenatori. EL PELADO
Comunicato medico: Martin Caceres
— Hellas Verona FC (@HellasVeronaFC) 6 novembre 2017
Leggi qui ??https://t.co/gFf00m2u6l pic.twitter.com/H2aLuTLoVy
FONTE: CalcioDAngolo.com
Hellas Verona: quando hai toccato il fondo, puoi cominciare a scavare
di: Mattia Cagalli - 6 novembre 2017
La situazione è desolante.
Quando un dirigente sostiene che si è perso perché “Forse si è segnato tropo presto…”, significa che qualcosa non va; che tutto non va.
L’Hellas Verona torna da Cagliari con la quarta sconfitta consecutiva, l’ottava su undici giornate.
Nonostante questo e un gioco latitante, l’allenatore non è in discussione, nonostante lo stesso presidente Setti si rimproverò di non aver cambiato prima la guida tecnica l’anno della retrocessione in serie B. Quell’anno Andrea Mandorlini racimolò otto punti in quattordici giornate.
Si sta pagando l’amicizia tra il direttore sportivo Fusco e Mister Pecchia, nel calcio i rapporti personali non dovrebbero travalicare quelli professionali. Si rischia di non essere lucidi. Non vedere che in undici giornate l’Hellas Verona non ha gioco e carattere, è veramente preoccupante.
Se a questo si aggiunge l’inadeguatezza di alcuni giocatori, la frittata è fatta. L’errore di Suprayen sul secondo goal del Cagliari non è frutto del caso.
Sono anni che l’ambiente si è reso conto che il difensore francese non è da serie A, eppure la società gli ha prontamente prolungato il contratto.
Nella trasferta in terra sarda, Pecchia ha effettivamente messo in campo la miglior formazione possibile, compresi i tanto invocati Cerci e Pazzini. Nonostante questo, tutti hanno deluso.
Quello che si fatica a comprendere è: se la società ritiene la rosa all’altezza e se non vede nell’esonero dell’allenatore una soluzione, dove è il problema? Come lo si risolve senza cambiare niente?
Il tifoso gialloblù è semplice, è abituato a soffrire e quindi si accontenta di vedere impegno e grinta in campo e durante la settimana. Come può quindi accettare dopo una sconfitta gravissima contro una diretta concorrente, che la squadra goda di due giorni di riposo? Viene quasi da rimpiangere il presidente del Perugia Luciano Gauci che puniva le sconfitte con ritiri in bettole senza riscaldamento.
Resto dell’idea che questo Verona non può allo stato attuale delle cose raggiungere la salvezza.
Ora c’è la sosta per le Nazionali e poi si torna in campo contro il Bologna, un’altra diretta concorrente per la salvezza. Era il momento giusto per fare qualcosa, dare una scossa all’ambiente. Dato che cambiare l’intera rosa non è possibile, un avvicendamento in panchina era auspicabile.
Invece nulla, la dirigenza sembra attendere un intervento divino per invertire la rotta e forse anche ai tifosi non resta che pregare.
Mattia Cagalli
FONTE: LaVoceDiVenezia.it
09 NOV 2017
PECCHIA E QUEL GIOCO CHE A VERONA NON PIACE
Un giorno Cesare Prandelli mi spiegò il segreto del suo Verona: “Sapevamo interpretare perfettamente lo spirito dello stadio e dei suoi tifosi. E’ importantissimo per un allenatore sapere che tipo di gioco piace ad una città. Io ho cercato di farlo. Verona ama il calcio inglese, niente fronzoli, tanto agonismo. Gioco verticale, ripartenze veloci. Se giochi così lo stadio si infiamma. A Firenze amavano più il bello, il lato estetico. E così adeguai la squadra. A Venezia non ho mai capito che cosa amassero….”.
Tricella, intervenuto martedì al Gialloblù Live ha aggiunto: “Il Verona dello scudetto era essenziale e cinico. Un’alchimia perfetta. Giocavamo in profondità. Pochi fronzoli, tanta praticità. E facevamo male. Il Verona post scudetto, per caratteristiche dei giocatori, era il contrario, tenevamo più la palla, gli altri segnavano”.
Ripenso ai più bei Verona degli ultimi anni. Di Bagnoli abbiamo detto e scritto tutto. Poi c’è stato quello di Prandelli, appunto, 4-4-2 classico che virava al 4-2-4 quando salivano Brocchi e Melis. Poi il Verona di Ficcadenti, anche quello molto verticale, con esterni come Dossena e Cassani che raddoppiavano le fasce, e interni come Behrami devastanti negli inserimenti. E poi ovviamente il primo Verona di Mandorlini in serie A. Iturbe e Romulo in stato di grazia anche perchè inseriti perfettamente nello scacchiere. E Toni davastante. Un Verona che accendeva gli animi del Bentegodi con veloci contropiedi, capace di fare male, capace anche di soffrire con quella famosa linea a sei difensori nella quale risaliva il soldatino Gomez, imprescindibile per Mandorlini.
E il Verona di Pecchia? Non ha mai scaldato. Al di là dei risultati credo sia proprio il modo di interpretare il calcio che non piace al Bentegodi. Pochissime verticalizzazioni e il possesso palla che non si sposa con la praticità e la concretezza del popolo gialloblù. E’ una filosofia che non si adegua con il nostro vissuto e con la nostra idea di calcio che ama l’Inghilterra e i giocatori fisici.
Ne consegue una freddezza della piazza che raramente si è scaldata davanti alle partite del Verona. L’unica eccezione, guarda caso, il derby con il Vicenza della scorsa stagione in cui era saltata ogni logica e il Verona aveva abbandonato l’idea del calcio orizzontale. Forse non è una questione di simpatia ma propria di filosofia di calcio. E quella di Pecchia non è quella che vuole Verona.
Gianluca Vighini
FONTE: Blog.Telenuovo.it
Tanti interrogativi accompagnano Gallazzi. Aldo Spinelli: “Nel calcio i fondi non guadagnano”
By Federico Messini - 10 novembre 2017
Voleva il Bologna, squadra della sua città, ha ricevuto il no secco di Saputo. Ha virato sul Livorno di Spinelli, ma ha deciso di non proseguire nella trattativa.
Ha quasi acquistato il Genoa, ma Preziosi ha rifiutato.
Ora la palla è passata al Verona. Giulio Gallazzi vuole entrare nel mondo del calcio, vuole guadagnare con il calcio e sta cercando piazze calde, con una certa storia e una tifoseria importante per iniziare la sua avventura.
Aldo Spinelli, ex presidente del Livorno e del Genoa, non ha avuto parole gentili verso il capogruppo di “Sri Global Limited” quando stava per acquisire i rossoblù di Genova: “Gallazzi a Livorno ci ha tenuto in ballo tre mesi, poi non se n’è fatto nulla perché nel calcio si perde e non si guadagna. I fondi vogliono solo guadagnare, non credo al passaggio di consegne del Genoa”.
Passaggio infatti che non è avvenuto e, si dice, non per motivi economici.
Infatti, secondo il Corriere della Sera, il Genoa non è passato al finanziere Giulio Gallazzi, non tanto per i 120 milioni messi sul piatto di Preziosi, che erano ritenuti adeguati, ma per la richiesta di precise garanzie chieste dal re dei giocattoli al finanziere bolognese. Una di queste, ad esempio, conoscere chi si nascondesse dietro il fondo a supporto di Gallazzi.
Garanzie che non sono mai arrivate. Anche se i nomi che hanno accompagnato Gallazzi in questi mesi di trattativa con il Genoa erano abbastanza chiari.
Innanzitutto Beniamino Anselmi, 75 anni, che nell’idea del finanziere sarebbe diventato presidente del Genoa. Anselmi, ex componente del Cda Carige e presidente di Veneto Banca e di diversi altri istituti di credito.
Poi Piergiorgio Bottai, amico di Gallazzi, ex dirigente della Virtus Basket Bologna ed ex nel Cda di Saputo al Bologna. L’arrivo di Bottai farebbe saltare la sedia di Fusco, come già successo a Bologna, e di conseguenza di Pecchia. Bottai che, tra l’altro, non è mai entrato nelle grazie dei tifosi bolognesi, nel basket e neppure nel calcio.
Per quel che riguarda i soci della cordata con a capo Giulio Gallazzi di “Sri Group”, il nome principale potrebbe essere quello di Tariq Hamoodi, giovane irlandese direttore di “ByBrook Capital”, fondo d’investimento internazionale con sede in Inghilterra con 2 miliardi di sterline di fatturato nel 2016.
Gallazzi per l’acquisto del Genoa aveva aveva sicuramente alle spalle “Erskine Capital Limited”, un fondo di investimento inglese, diretto da Jacqueline Leonie Jane Palmer, che però è dirigente anche di “Sri Group”. Inoltre l’intreccio finanziario riguarda il fatto che Erskine divida l’ufficio con “Blenheim Capital Limited”, società legata alla moglie di Gallazzi: Serena Bortolini.
Nel Genoa poteva entrare poi anche l’italiano Gustavo Perrotta, ex banchiere e fondatore della “Hamilton Ventures”, altra società di investimento.
Insomma che lavoro fa Gallazzi? Da dove arrivano tutti questi soldi? Cosa c’è a monte della cordata costruita a inizio giugno per rilevare il Genoa? Se l’è chiesto anche Preziosi che non ha avuto certezze nè garanzie da questo sistema di scatole cinesi organizzato da Gallazzi e non ha ceduto il Genoa.
Resta però un’ultima domanda. Il Verona è in vendita? No. Setti non vuole cedere. Però se questa cordata di ex banchieri e finanziatori arrivasse davvero con il centinaio di milioni offerti a Preziosi, siamo convinti che Setti non esiterebbe a vendere, nonostante alle spalle di queste persone non ci sia la chiarezza voluta da Preziosi.
Ma se davvero questi possibili acquirenti avessero tutti questi soldi, allora i tifosi del Verona potrebbero dormire sonni tranquilli, perché senza moneta sonante, Setti non intende cedere.
Restiamo in attesa degli sviluppi di una trattativa che al momento non esiste, ma che potrebbe scoppiare da un momento all’altro.
D. Conati
Quanto conta Pecchia nel gioco del Verona?
By Federico Messini - 10 novembre 2017
Secondo Fusco non è cambiando allenatore che si risolve la situazione di questo Verona. Se abbia ragione o torto, nessuno può dirlo: la controprova non ci sarà fino a maggio.
Quello che è certo è che Fusco sa benissimo che per dare una svolta alla situazione di questo Verona, bisognerebbe cambiare mezza squadra, ma non si può.
Quanto incide veramente Pecchia su questo gruppo? Stiamo parlando di una squadra giovanissima, dove l’allenatore è più un papà o uno psicologo che un tecnico.
Forse da questo lato Pecchia è perfetto: catalizza sempre su di sè le critiche, fa da scudo, difende i suoi ragazzi, magari trovando anche giustificazioni che non si reggono in piedi, ma che tolgono pressioni sui suoi giocatori.
Un altro potrebbe far meglio? Forse sí o forse no. Sicuramente però avrebbe bisogno di parecchio tempo per imparare a conoscere il gruppo, ma soprattutto i giovanissimi del gruppo.
Passiamo al lato tecnico. La squadra è al momento inadeguata alla categoria: i vecchi non rendono e faticano oltremodo, i giovani sono troppo acerbi, i vari Nicolas, Caracciolo, Zuculini, Valoti, Fossati e Souprayen stanno dimostrando che in B potevano far bene ma in Serie A fanno tremenda fatica e riescono a stare a galla soprattutto grazie all’impegno e alla buona volontà.
Cosa può fare Pecchia con un gruppo così?
Forse poco, magari poteva imporsi in estate, ma lui non è tipo da schierarsi contro il sistema e contro la società. Oggi chiunque potrebbe faticare a far giocare bene questa squadra al completo, figurarsi con tutti gli infortuni di questo ultimo periodo.
E allora quanto conta Pecchia nel gioco del Verona? Purtroppo per lui e per la società, moltissimo. Perché una squadra con tutti questi limiti deve dimostrare grinta e impegno. E su questo aspetto l’allenatore è fondamentale. Se manca carattere è colpa del mister.
Una squadra con tutti questi limiti deve dimostrare organizzazione nelle dinamiche di gioco più comuni, come i calci piazzati. E su queste situazioni tecniche, l’allenatore è fondamentale. Considerando che il Verona su calcio piazzato subisce sempre e non segna quasi mai, la colpa è del mister.
Una squadra con tutti questi limiti deve essere sempre sul pezzo, non sciogliersi se va sotto o, addirittura, se va in vantaggio troppo presto. E su questi aspetti psicologici e mentali, l’allenatore è fondamentale. Considerando che l’Hellas ha clamorose amnesie e se va in svantaggio, sparisce dal campo, le colpe sono del mister.
Ma l’ultimo dettaglio che dettaglio non è, si cela nello stipendio di Pecchia: uno dei più bassi della categoria. Può arrivare uno più bravo di lui, con uno stipendio simile o minore? Impossibile.
Anche per questo Fusco e Setti hanno deciso di continuare così. Non sappiamo se avranno avuto ragione. Lo scopriremo a maggio. In questo momento però hanno torto, terribilmente torto.
Damiano Conati
Serie A, paracadute e fair play finanziario
By Redazione - 9 novembre 2017
Anche se la nuova ripartizione dei diritti porterebbe nelle casse del club di via Belgio 9,5 milioni in più, ma solo in caso di permanenza nella massima serie, non è detto che al Verona convenga forzare la mano e aprire i cordoni della borsa a gennaio.
Un sostanzioso intervento sul mercato comporterebbe un rischio d’impresa elevato, che non per forza sarà premiato. Infatti, nella sciagurata ipotesi che l’Hellas non riesca a centrare la salvezza, si troverebbe in B con il portafoglio alleggerito.
Diversamente, piazzando gli ingaggi più alti – Pazzini su tutti ma, volendo, anche Rómulo – i conti del Verona quadrerebbero già da subito, confidando poi nell’entusiasmo dei giovani per artigliare la quartultima posizione.
Male che vada, si ripartirebbe dalla cadetteria con i 25 milioni di euro del paracadute e un monte ingaggi completamente sanato. Questo il ragionamento societario, orientato, perché esplicitato anche dal Direttore Sportivo Fusco, al nuovo corso di fair play finanziario.
M.C.
Secondo giorno del Wyscout Forum: anche il Verona interessato
By Federico Messini - 8 novembre 2017
Sedicesima edizione del Wyscout Forum, evento pensato per riunire tutti gli operatori di mercato del mondo prima della finestra di mercato invernale.
L’evento, che si tiene a Londra, per la precisione allo Stadio Stamford Bridge, è iniziato ieri e terminerà oggi, mercoledì 8 novembre 2017.
Presenti un’infinità di direttori sportivi, osservatori, dirigenti di società, agenti e procuratori, per una due-giorni di chiacchiere, nuove conoscenze e trattative.
Anche il Verona è interessato al Wyscout sia per il mercato in uscita che per quello in entrata. Ieri a Londra è rimbalzato il nome di Momo Fares, cercato da alcune società inglesi.
Ma il Verona sta cercando anche un attaccante centrale, per stessa ammissione del diesse Fusco, e un terzino destro che sostituirà Caceres a gennaio, visto che l’uruguaiano è già della Lazio.
Per l’attacco tornano prepotentemente di moda i tre nomi che a fine agosto avevano caratterizzato il mercato gialloblù: Bony, Mitrovic e Djordjevic. Tutti e tre non stanno praticamente giocando nei loro club. Ma se per Bony, lo Swansea ha appena investito 13 milioni di euro e lo sta aspettando dopo tanti infortuni, gli altri due sono fuori dai progetti tecnici di Benitez al Newcastle e di Inzaghi alla Lazio.
Il Verona ci pensa e valuta se intavolare una trattativa, magari stavolta senza aspettare l’ultimo giorno di mercato.
D. Conati
Fares ha mercato e il Verona pensa di cederlo
By Redazione - 7 novembre 2017
Mohamed Fares in Inghilterra? Si può fare. Il franco-algerino negli ultimi mesi è cresciuto parecchio e, ora che le prestazioni lo stanno evidenziando quale prospetto interessante, e’ probabile che venga ceduto.
Fusco conosce molto bene il mercato inglese e, dopo Wszolek, a distanza di un anno potrebbe piazzare anche Fares, il cui futuro è sempre più distante dalle rive dell’Adige.
Quelli che…sui calci piazzati ci fa gol chiunque
By Federico Messini - 7 novembre 2017
“Problemi sui calci piazzati? Abbiamo preso gol su calcio da fermo da squadre come Inter e Chievo che segnano con tutte le squadre in questo modo, non solo con noi”.
Dichiarazioni come questa fanno seriamente pensare. Innanzitutto se uno staff tecnico sa che Chievo ed Inter segnano spesso su calcio piazzato, lavora oltre misura perché questo non accada di nuovo. Non lascia il bomber dei clivensi da solo in area, non subisce tutti i blocchi in area con passività, non lascia un campione come Perisic liberissimo di segnare. È già un errore madornale farlo, ma se poi dichiari che già lo sapevi, allora dimostri tutti i tuoi limiti.
Ma tornando alla famosa dichiarazione di Pecchia, sembra anche che il tecnico voglia nascondersi dietro ad un dito.
Non è vero che l’Hellas ha subito solo con le fantomatiche esperte del calcio da fermo.
Autogol di Souprayen alla prima col Napoli, Astori che colpisce solo soletto alla terza giornata contro la Fiorentina e la chicca delle chicche: Ceppitelli, che sta raccogliendo le primule nell’area gialloblù, si ritrova un pallone che gli rimbalza addosso nella maniera più casuale e addirittura segna. Un gol ridicolo preso da una difesa ridicola. Ma non dimentichiamo i calci di punizione diretti e i rigori subiti da una squadra che fa davvero tanta fatica su palla inattiva.
Ma questo Verona da ben due anni soffre disperatamente i calci da fermo e gli esempi sarebbero tantissimi. Ci limitiamo a ricordare un Cittadella-Verona 5-1 con cinque gol dei padovani arrivati tutti su calcio piazzato.
Fa male e dovrebbe far riflettere chi è al timone della società, vedere che il tecnico si nasconde dietro le presunte capacità dell’avversario senza ammettere le sue, sempre più palesi, colpe e provare a porvi rimedio. E onestamente la trasferta in Sardegna fa pensare che Pecchia sia davvero inadeguato per questo ruolo tanto importante.
Peccato, perché stiamo cercando in tutti i modi di trovare il lato positivo di questa situazione, ma ogni domenica veniamo smentiti o delusi.
D. Conati
Ragionatamente in ritardo
By Redazione - 7 novembre 2017
La Società è assopita. La miseria di sei punti è considerata un danno marginale, tanto che da via Belgio predicano calma.
Dopo l’Udinese, scappano anche Crotone e Cagliari, i sardi spinti a 12 proprio dal Verona.
Contano i bilanci, non i risultati sportivi. E allora ecco che tutto passa in secondo piano. Il salario di un altro allenatore non s’ha nemmeno da prendere in considerazione. Meglio pensare a piazzare Pazzini a gennaio, il cui ingaggio di due milioni di euro, quello sì è un problema. È inutile lamentarsi, questo è l’orientamento, e la gestione societaria non cambierà. Lo aveva detto Fusco: meglio investire in infrastrutture che nell’ingaggio di un calciatore. Con questo ragionamento Barresi si starà fregando le mani pensando che, male che vada, arriverà il nuovo paracadute.
Molto presto, Sassuolo, Genoa e Spal, nel bene o nel male, sentenzieranno il futuro gialloblù. Poi sarà troppo tardi rimuginare. Ma forse in via Belgio nessuno lo farà. Troppo ghiotto il bottino monetario del ritorno in Serie B. Superfluo restare in A. Auguriamoci non diventi un’agonia come due stagioni fa.
M.C.
FONTE: HellasNews.it
Ferron: “Stupito in negativo dal Verona. Questa piazza è affamata di calcio, la gente ti segue fino alla morte. I tifosi meritano di più. Della strana retrocessione a Piacenza…”
novembre 9, 2017
“Una retrocessione strana ma non mi va di parlarne, lo faremo più avanti. Perché mi fa ancora male e mi hanno fatto malissimo le parole di troppo di qualcuno che è ancora nel mondo del calcio. Accontentatevi, avete avuto pazienza, aspettate ancora un po’. Ne parlerò con voi, magari alla fine di questo campionato perché vorrei avere lo spazio che merita quella vicenda. Immagino che mi state chiamando per il Verona soprattutto perché al Bentegodi arriva il Bologna, dopo la sosta. Cosa fa oggi Ferron? Da alcuni anni sono nello staff che si occupa dei giovani portieri della squadra dell’Italia. A parte la nazionale maggiore tutte le altre. Quindi ho allenato Gollini e, anche se non è il mio compito ho visto tutti i talenti del Bologna. E pure Kean del Verona. Un giudizio su Moise? Ha soltanto 17 anni, non può essere il salvatore della Patria, in alcune cose è ancora acerbo. Kean è un ragazzo sveglio, con grandi qualità. E anche forte fisicamente e si muove molto bene. Ripeto al Verona starebbe bene se fosse un giocatore che completa il reparto offensivo ma non avere tutte quelle pressioni tipiche di un bomber fermato. Pazzini? Lo conosco anche se non è mai stato mio compagno di squadra. Troppo giovane per me. So che è un bravo ragazzo mai una polemica. Ha fatto grandi cose anche se avrebbe meritato di più. Forse il calcio non è per i bravi ragazzi – ha dichiarato l’ex portiere dell’Hellas, Fabrizio Ferron, a l’arena – Verona è una piazza affamata di calcio. Basta un niente e la gente ti segue fino alla morte. Ho visto i tifosi piangere dopo lo spareggio e la salvezza di Reggio Calabria. Ho preferito non parlare dopo Piacenza ma non per questo non sono stato male. Ancora adesso ci penso. Tornando al Verona sono stupito in negativo. Non è una squadra inferiore Crotone o a quelle che ti stanno sopra in classifica. Però adesso devi trovare la vittoria con me l’ho fatto col Benevento. In fin dei conti bastano tre punti per risalire. Contro il Bologna lunedì i gialloblù devono vincere. L’Hellas dovrebbe rubare un po’ di determinazione al Crotone. Se i tifosi gialloblù vedono questo ti trascinano. Poi però deve essere brava la società a tener su l’ambiente perché altrimenti per il Verona è dura. Che portiere è Nicolas? Lo conosco poco. Forse ha bisogno di continuità. I gialloblù pagano anche la mancanza di Bessa. Il brasiliano l’anno scorso incantava, ora fa fatica. Adesso deve provare ad incidere come nella passata stagione. Si può fare calcio senza essere una multinazionale? Sì, il Chievo lo dimostra. Bisogna avere un’attenta gestire ma dove è necessario bisogna spendere. Il paragone è al 2002? No, ho detto che quando ci risentiremo parleró a lungo di quell’incredibile retrocessione a 39 punti. Pazzesca. Non ho mai fatto sviolinate a nessuno, son fatto così. Ripeto i tifosi del Verona meritano di più di quello che sta accadendo ora. Però mai mollare. La squadra di Pecchia deve restare attaccata al treno salvezza sino all’ultima giornata”. Foto: fcinter1908
Franco Zuculini: “Verona, ti salvo a ritmo di blues. Contro il Bologna l’Hellas deve vincere”
novembre 9, 2017
“In passato ho sofferto per altri infortuni gravi e, quando ho ripreso, la risposta non era stata positiva com’è adesso. Non fisso un tempo preciso: dipende tutto dalla condizione atletica. Sono fiducioso. All’Hellas manca la mia grinta? Ma no, la garra ce l’hanno tutti qui. A non esserci sono i risultati. In questi casi va sempre così, con i tifosi che perdono la pazienza, è una cosa normale. Vorrei che ce l’avessero sempre, invece. Il pubblico è passionale: si entusiasma, si arrabbia, è infuocato. Verona sembra un pezzo di Argentina. Bruno troppa grinta? Eh, ha iniziato a capire che l’Italia non è l’Inghilterra. Gli arbitri ragionano in un altro modo. Discussione con il Chievo è stato un colpo, ma Bruno ha ascoltato i consigli ricevuti e ora gioca con un’attenzione diversa. Sa che, altrimenti, finirebbe sempre le partite con un cartellino rosso. La sfida da ex di lunedì contro il Bologna? Lì ho lasciato un pezzo di cuore. La gente mi ha dato affetto e sostegno quando mi sono fatto male. Proprio come il Verona ritornare dopo più di un anno fuori e ricevetti un applauso che mi emozionó. Ora, però, l’Hellas deve vincere. Come si salverà il Verona? Non importa come, importa farcela – ha dichiarato Franco Zuculini a La Gazzetta dello Sport – La corsa è lunga e si concluderà nelle ultime giornate. È un Hellas giovane, una squadra che sta imparando quanto sia difficile la serie A. Ci sono ragazzi in crescita: Kean, Lee, e anche Bruno e io. Quando saremo salvi, allora potremo dire di aver compreso cosa sia questo campionato. Per adesso il Verona ha lottato e gli è mancata fortuna. Se ce ne sarà un pizzico in più, saremo noi gli uomini che si salveranno con l’Hellas”.
Hellas Verona, 10 reti subite nelle ultime 4 giornate
novembre 7, 2017
La squadra gialloblù di Fabio Pecchia si conferma la penultima difesa della Serie A, con ben 26 reti subite in 12 giornate. Solo il Benevento ha fatto peggio, incassandone 31. Nelle ultime quattro giornate, l’Hellas Verona ha subito 10 gol, realizzandone 4, attacco scaligero che è il terzultimo della massima serie italiana.
Fusco: “Fiducia in Pecchia. Non ci serve un altro tecnico ma continuità. Pazzini non è un caso. Mercato? Non ho preso Cutrone e Boyè, ho perso tempo”
novembre 7, 2017
“Quali sono le ragioni della scelta di puntare sempre su Pecchia? Conosce la squadra e ha allenato buona parte di questi giocatori già nella passata stagione, cogliendo l’obiettivo che ci eravamo posti, la promozione in A. Cambiare non è una soluzione. Ne sono convinto io, come pure il presidente Setti. Questo Verona ha bisogno di continuità, non di rotture. Prima della brutta prova di Cagliari i segnali positivi c’erano stati. Per questo quanto accaduto domenica rammarica ancora di più, ma non sposto l’idea che il Verona sia in crescita. Tira fuori dei nomi non è il mio costume, ma se guardo per dire, a Caracciolo e Fares, i miglioramenti Ci sono stati. Allo stesso modo ci aspettiamo quelli di altri. Non buttiamo via tutto. Compatiamoci. E recuperiamo chi non c’è. Qualcuno ha voluto interpretare le mie dichiarazioni rilasciate a Cagliari come una scusante, ma le assenze di Bessa e Ferrari non sono da poco. Ricordiamoci che Heurtaux e Cerci vengono da annate in cui sono stati pressoché fermi. Sta per tornare Franco Zuculini. La rosa ha delle qualità – ha dichiarato il direttore sportivo Fusco a La Gazzetta dello Sport – Pazzini un caso? Neanche per sogno. Pazzini ha in Pecchia il tecnico che l’ha fatto rendere nel modo più incisivo in queste annate. Con lui ha fatto 23 gol in B e ora lo sta gestendo in A. Attenti: il Pazzo non ha saltato una gara. Se è entrato dalla panchina ha sempre lasciato un segno. La fiducia di Pecchia in lui non è in dubbio, nè lo è mai stata. Dove ha sbagliato Fusco nel mercato? Faccio ammenda perché avevo detto che avrei consegnato a Pecchia un organico al completo all’80% al via del ritiro e non è stato così. Su certe operazioni ho temporeggiato e non avrei dovuto, come per Boyè e Cutrone, che non sono arrivati, ma anche perché Kean, che abbiamo preso il 31 agosto ed è evidente che sarebbe stato meglio averlo il 5 luglio. Mi assumo le mie responsabilità, ci metto la faccia. I malumori sono qualcosa di naturale in assenza di risultati. Vanno accettati, fanno parte del gioco. Dispiace perché alcune critiche c’erano pure quando eravamo in alto in B, ma non sono un cruccio. Servono i risultati, che sono tutto, e che talvolta derivano dagli episodi. Premessa: non è un alibi, ma sull’1-1 col Cagliari è stata bloccata un’azione di Fares che Pazzini ha tradotto in gol. Non c’era fuorigioco inoltre l’arbitro ha fischiato, impedendo il ricorso alla Var, che ci avrebbe dato ragione. Poteva essere una svolta. Lo sottolineo, sebbene non voglio cercare giustificazioni per la nostra giornataccia. Conferma l’esempio Crotone? Eccome, e oggi a maggior ragione. Mi riferisco a un modello di unione, la capacità di essere sempre coesi. La salvezza si raggiunge così, senza darsi mai per vinti, neanche quando tutto ti è contrario”.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico
novembre 6, 2017
Un film purtroppo già visto. Sei punti racimolati in dodici partite la dicono lunga sullo stato attuale dell’Hellas Verona. La società di Maurizio Setti dopo il ko di Cagliari, il quarto consecutivo, l’ottavo in campionato, ha deciso di dare fiducia all’allenatore di Formia. Si va avanti con Fabio Pecchia. Il presidente Setti ed il direttore sportivo Fusco, sono convinti che un cambio alla guida tecnica, adesso, non risolverebbe i problemi della squadra gialloblù capitanata da Pazzini. La classifica intanto piange sempre più, il solco numerico con le dirette concorrenti non è ancora evidente. Ma purtroppo pare sempre più che sia solo questione di tempo. Una lunga agonia. L’ennesima. La penultima posizione rispecchia l’andamento di una squadra che non ha ancora trovato la sua identità, non solo di gioco, quando oramai siamo arrivati ad un terzo del campionato. Adesso sosta, poi Bologna, Sassuolo, Genoa e Spal. Con la speranza che non sia già troppo tardi, ma dopo Cagliari è davvero difficile pensare positivo. Specie dopo le solite dichiarazioni post partita dei protagonisti.
FONTE: HellasLive.it
NEWS
La Repubblica: “Gallazzi valuta l’acquisto del Verona”
Secondo il quotidiano il club gialloblù ha fatto pervenire all’imprenditore i libri contabili
di Redazione Hellas1903, 09/11/2017, 16:20
È stato ad un passo dall’acquisto del Genoa per 120 milioni di euro. Giulio Gallazzi, businessman bolognese, ora starebbe vagliando l’ipotesi di acquisto dell’Hellas Verona.
Stando a quanto riporta l’edizione genovese de “La Repubblica”, l’Hellas avrebbe fatto pervenire al manager emiliano la propria situazione contabile certificata, proprio in previsione di un’eventuale cessione societaria.
Gallazzi per ora avrebbe preso tempo. La sua intenzione sarebbe, infatti, quella di tornare alla carica con Preziosi per acquistare il Genoa.
53 anni, Giulio Gallazzi è a capo di Sri Group, società di investimenti con sede a Londra. Grande appassionato di sport equestri, è un ex giocatore di football americano. Negli anni Ottanta ha vinto sia il campionato italiano con la maglia dei Warriors Bologna sia quello europeo con la nazionale italiana, di cui è stato capitano.
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Under 21, un tempo per Verde e Felicioli contro il Pescara
I due gialloblù entrano nella ripresa nel test match. Vittoria della squadra di Zeman, a segno Cappelluzzo
di Redazione Hellas1903, 09/11/2017, 20:29
PESCARA, ITALY - NOVEMBER 09: Daniele Verde of Italy U21 in action during the friendly match between Italy U21 and Pescara Calcio at Adriatico Stadium Giovanni Cornacchia on November 9, 2017 in Pescara, Italy. (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images); (Photo by Giuseppe Bellini/Getty Images)
I gialloblù Gian Filippo Felicioli e Daniele Verde hanno giocato nel secondo tempo del test match di oggi a Pescara contro la squadra di Zeman.
Gli abruzzesi si sono imposti per 2-1 grazie alle reti segnate da Mancuso al 31′ del primo tempo e da Cappelluzzo al 16′ della ripresa. Momentaneo il vantaggio degli azzurrini con Vido al 10′ del primo tempo.
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Verona, Franco Zuculini per la prima volta in gruppo
Il centrocampista si è allenato con il resto della squadra a Peschiera del Garda
di Redazione Hellas1903, 09/11/2017, 14:47
Buone notizie per Franco Zuculini.
Il centrocampista argentino è tornato ad allenarsi in gruppo a distanza di sette mesi dall’operazione al ginocchio destro che l’ha costretto allo stop.
Zuculini, a Peschiera del Garda, ha svolto la preparazione mattutina con il resto dei compagni di squadra.
Domani il Verona svolgerà un nuovo allenamento, a porte aperte.
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Franco Zuculini: “Verona, la grinta c’è, i tifosi non perdano la pazienza”
Il centrocampista vicino al rientro: “Mancano i risultati. Qui pubblico argentino”
di Redazione Hellas1903, 09/11/2017, 08:11
Franco Zuculini è vicino al rientro dopo sette mesi fuori per la rottura del crociato anteriore del ginocchio destro.
Intervistato da “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola, il centrocampista commenta: “Serve la mia grinta? Ma no, la garra ce hanno tutti, qui, figuriamoci. A non esserci sono i risultati. In questi casi va sempre così, con i tifosi che perdono la pazienza, è una cosa normale. Vorrei che ce l’avessero sempre, invece. Il pubblico, qui, è passionale: si entusiasma, si arrabbia, è infuocato. Verona sembra un pezzo d’Argentina“.
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Hellas dodicesimo per affluenza allo stadio
Quasi 108 mila presenze nelle prime sei partite di campionato al Bentegodi. Con l’Inter il record
di Redazione Hellas1903, 07/11/2017, 12:15
Sono sei le partite disputate in casa dall’Hellas, come sempre accompagnato da un folto pubblico. Buone le cifre che riguardano l’affluenza allo stadio dei tifosi gialloblù. Sono in totale 107.632 le persone che sono accorse allo stadio a vedere i match fin qui disputati dal Verona. Il picco maggiore è stato nella partita con l’Inter, dove gli spettatori erano 26.948. Nel complesso buona anche la media, che si stabilizza sui 17.939 partecipanti.
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Verona “cattivo”, record di cartellini
Per sanzioni Hellas al primo posto
di Redazione Hellas1903, 07/11/2017, 12:08
La pausa per gli impegni delle Nazionali arriva a più della metà del girone d’andata. A questo punto si possono estrarre parecchie statistiche. Una di queste vede il Verona al primo posto.
Nelle dodici giornate di campionato giocate, l’Hellas risulta infatti essere la squadra più fallosa e con più provvedimenti disciplinari da parte degli arbitri. I ragazzi di Pecchia hanno infatti accumulato un totale di 38 cartellini, di cui 3 rossi.
Il giocatore più “cattivo” risulta essere Bruno Zuculini, con due espulsioni e sette cartellini gialli. Valoti il secondo giocatore più ammonito, seguito da Kean, a quota 4, e la coppia Bessa – Fares, a 3.
E.S.
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Fusco: “Ecco perché Pecchia è confermato”
Il ds: “Conosce la squadra. Non servono rotture. Nonostante Cagliari, siamo in crescita”
di Redazione Hellas1903, 07/11/2017, 09:08
Filippo Fusco, direttore sportivo del Verona, parla in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport” oggi in edicola.
Dice, parlando della conferma di Fabio Pecchia dopo la sconfitta di Cagliari: “Conosce la squadra e ha allenato buona parte di questi giocatori già nella passata stagione, cogliendo l’obiettivo che c’eravamo posti, la promozione in Serie A. Cambiare non è una soluzione. Ne sono convinto io, come pure il presidente Setti. Questo Verona ha bisogno di continuità, non di rotture”.
Poi: “Prima della brutta prestazione di Cagliari i segnali positivi c’erano stati. Per questo quanto accaduto domenica rammarica ancora di più, ma non sposta l’idea che il Verona sia in crescita“.
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Verona, ora è vietato perdersi d’animo
Punti importanti in gioco nelle prossime sette gare con cinque scontri diretti. Si riparte col Bologna
di Eric Sartori, 06/11/2017, 19:11
Ieri sera si è concluso il dodicesimo turno di Serie A per dare spazio alla sosta nazionali. Dei giocatori gialloblù saranno assenti Verde, impegnato nel doppio impegno della Nazionale U21 di Di Biagio, e Caceres. Gli altri avranno giorni di lavoro intensi a Peschiera.
L’Hellas arriva alla pausa in penultima posizione con soli sei punti in dodici partite. Tra le mura amiche il Verona ha conquistato quattro punti con Sampdoria e Benevento, unica vittoria fino ad ora. Solo due quelli conquistati in campo avverso a Crotone e Torino.
A discapito della squadra di Pecchia c’è stato un calendario non molto favorevole. Nelle prime dodici gare il Verona ha incontrato Napoli, Fiorentina, Roma, Lazio, Atalanta e Inter. Questo, forse, uno dei motivi dell’alto numero di reti subite da Nicolas, ventisei, secondo solo all’ultima in classifica Benevento, a fronte delle poche reti segnate, otto.
Tra i gialloblù, però, è vietato perdersi d’animo, visti i prossimi impegni. Nelle ultime sette gare che precedono il giro di boa, l’Hellas troverà cinque squadre che sono da considerarsi dirette avversarie: Bologna, Sassuolo, Genoa, Spal e Udinese. Due le big che arriveranno al Bentegodi nella terzultima e nell’ultima giornata del girone d’andata, rispettivamente Milan e Juventus.
Eric Sartori
FONTE: Hellas1903.it
GIULIO GALLAZZI INTERESSATO AL VERONA
Un nuovo presidente per l'Hellas?
09/11/2017 17:34
Un nuovo proprietario per l'Hellas? La notizia l'ha lanciata il quotidiano "Repubblica", nella sua versione genovese. Giulio Gallazzi, business-man bolognese, capo di Sri Group, società di investimenti con sede a Londra, starebbe pensando ad acquistare il Verona.
Secondo quanto riporta il quotidiano fondato da Eugenio Scalfari: "Il Verona ha già provveduto a far avere a Sri Group di Gallazzi la situazione debitoria certificata" in vista di una possibile cessione futura.
Gallazzi vuole essere protagonista nel mondo del calcio e da mesi sta trattando con Preziosi per l'acquisto del Genoa. Ma la trattativa è complicata e come seconda opzione l'imprenditore bolognese starebbe pensando al Verona di Setti. Un'operazione, si stima, da una trentina di milioni.
Giulio Gallazzi ha 53 anni ed è un ex giocatore di football americano. Negli anni Ottanta ha vinto il campionato italiano Super Bowl VI e i campionati europei di Helsinki. Nel 2010 ha ricevuto il prestigioso "Premio Internazionalizzazione Business" dal governo britannico.
I LAVORI
Antistadio pronto
Ma il Verona ci tornerà?
09/11/2017 11:10
Avete presente Penelope? Quella che di giorno tesseva la tela e di notte la disfava?
Ecco: sembra la storia dell'antistadio.
Ormai è dall'alba dell'avvento di Setti che si parla di un ritorno del Verona nel cuore della città. Ma sono passati anni e gli annunci sono rimasti nel campo delle illusioni.
Ora, il d.o. (direttore operativo) Barresi si è spinto più in là: "siamo pronti a tornare nella nostra casa" ha detto alla radio che ospita le radiocronache prodotte dall'ufficio stampa della società.
Si è parlato ancora del rifacimento del manto erboso (quante volte è stato rifatto?) e di una tempistica ancora vaga sulla costruzione degli spogliatoi.
Sappiamo che la Primavera dovrebbe tornare presto, ma sarà dura rivedere in pianta stabile il Verona all'antistadio, per una questione meramente logistica (palestra e attrezzi sono a Peschiera ed è difficile allenarsi in due impianti diversi, a meno che non si prenda una decisione totalizzante).
I tifosi restano in attesa. Penelope è al lavoro.
IL CAPITANO DELLO SCUDETTO
Tricella: Colpa Pecchia? Conta qualità singoli...
08/11/2017 16:15
"Quest'anno noto la difficoltà del Verona nel fare gol. Ogni volta che prendi gol poi diventa dura rimontare. Non hai più Toni e Iturbe, non ci sono più i contropiedi fulminanti ma tanto possesso palla sterile e fine a se stesso. Un allenatore non manda in campo la squadra per perdere, mette sempre la miglior squadra possibile. Alla fine il mister non incide poi più di tanto: è la qualità dei giocatori che determina tutto". Roberto Tricella interviene così durante il Gialloblù Live, parlando del momento negativo del Verona.
Il capitano dello storico Scudetto gialloblù del 1985 ha ribadito il concetto: "Alla fine la qualità del singolo che fa la differenza. Pazzini deve giocare sempre? Quest'anno ha fatto gol praticamente solo su rigore. Il discorso è più generale. Non mi sembra che il Verona abbia grande qualità: puoi metterci anche tanto impegno ma se gli altri hanno più qualità te alla fine le partite le perdi. Io sparito dal mondo del calcio? inizialmente ero rimasto a Verona, perchè amo questa città, come dirigente ma siccome si "tentennava", ho preso un'altra strada (imprenditore, ndr) e sono contento della mia scelta. Anche se Verona e i suoi tifosi sono nel mio cuore".
L.VAL.
IL VERONA CAMBIA SPONSOR TECNICO
ESCLUSIVA: ADDIO NIKE MACRON IN POLE
08/11/2017 08:35
E' la fine di un'epoca: la Nike, sponsor tecnico dell'Hellas Verona, potrebbe lasciare la società scaligera a fine stagione.
Ormai se ne parla da tempo e la notizia è trapelata. Il colosso americano Nike con cui il Verona ha una partnership lascerà l'Hellas al termine di questo campionato.
Nike era stata il fiore all'occhiello della gestione Setti. Uno sponsor prestigioso e internazionale che però alla prova dei fatti si è rivelato un boomerang.
Il Verona, infatti, non ha mai potuto incidere a fondo sulla realizzazione delle magliette dovendo sempre scegliere quelle a catalogo e cercando poi di inserire delle personalizzazioni che spesso hanno deluso i tifosi.
La questione dei colori, poi, era diventata una ferita aperta. La Nike ha sostituito il tradizionale gialloblù del Verona con colori diversi. Un blu molto scuro, quasi nero e un giallo che vira sull'arancione.
Ora il Verona ha iniziato a vagliare altri sponsor tecnici e in prima fila c'è la Macron.
GIANLUCA VIGHINI
LA CRISI DEL VERONA
SENATORI SE CI SIETE BATTETE UN COLPO
07/11/2017 17:40
Romulo, Caceres, Cerci ed ovviamente Pazzini. Sono i senatori del Verona che hanno clamorosamente "ciccato" la gara contro il Cagliari.
A loro si era affidato Pecchia per cercare di uscire dalla crisi ma sono stati proprio loro i primi a deludere.
C'è poco da fare: se il Verona vuole salvarsi deve per forza cercare di affidarsi a questi giocatori che però fino ad oggi, per diversi e opposti motivi hanno deluso.
In mezzo alle giuste critiche all'allenatore, qualche responsabilità va anche alla squadra e a chi nella squadra ha un ruolo più importante. Il Verona deve compattarsi anche da questo punto di vista.
ARGOMENTO
UN PROBLEMA CHIAMATO SOUPRAYEN
07/11/2017 17:27
Sembrava il grande acquisto di Bigon. Un fiore all'occhiello della campagna acquisti di due anni fa. Dopo la prima gara con la Roma c'era chi azzardava: "Souprayen è la prossima plusvalenza del Verona, richiestissimo da tutti i più grandi top club d'Europa".
Un'illusione, una delle tante di quella stagione. Souprayen nel frattempo ha scalato al contrario la classifica: da top player a problema.
Non è servito l'anno in B a risolvere i limiti di un giocatore straordinario dal punto di vista professionale, inappuntabile per serietà, purtroppo disastroso in campo.
Dotato di un solo piede, il sinistro, Souprayen non riesce proprio ad assorbire il lavoro tattico. Ci aveva provato vanamente Mandorlini a disciplinarlo, poi Del Neri, infine Pecchia. Souprayen resta sempre quello. Un giocatore generoso, ma svagato, dal punto di vista difensivo un disastro. L'elenco dei suoi errori è enorme e ormai non si contano più. Diagonali sbagliate, palle ciccate in area, falli da rigore, palle perse.
Souprayen è entrato nel mirino della critica e della tifoseria che ormai lo contesta apertamente. Dopo il rigore causato con la Lazio, Pecchia lo ha tenuto fuori per un paio di gare, ma poi lo ha riproposto addirittura come centrale difensivo. E domenica a Cagliari, dopo l'uscita di Pazzini è stato lui a vestire la fascia di capitano, poco prima di commettere l'errore che ha causato il gol di Faragò.
Riproporlo ancora sarebbe deleterio. Forse l'unico a beneficiarne potrebbe essere proprio il Bologna di Bigon...
FONTE: TGGialloBlu.it
Cessione Genoa, ipotesi Hellas Verona per Gallazzi. Ma lui pensa al Grifo
del 09 novembre 2017 alle 15:19
di Marco Tripodi
Dopo essere stato ad un passo dall'acquisto del Genoa, Giulio Gallazzi potrebbe ora dirottare le proprie attenzioni verso un altro club di Serie A.
Stando a quanto riporta questa mattina l'edizione genovese di Repubblica, l'Hellas Verona avrebbe fatto pervenire al manager emiliano la propria situazione contabile certificata, proprio in previsione di un'eventuale cessione societaria.
Gallazzi, già in passato vicino all'acquisto anche del Bologna, per il momento avrebbe però preso tempo. La sua intenzione sarebbe infatti sempre quella di tornare alla carica per il Grifone non appena la Deloitte renderà disponibile l'analisi dei conti sulla società rossoblu. In particolare il cosiddetto "uomo dei fondi" avrebbe pronta un'offerta da quasi 130 milioni di euro per ripianare i debiti del Genoa, liquidare Preziosi ed investire sul mercato già dal prossimo gennaio.
FONTE: CalcioMercato.com
Valoti: «Noi stiamo con Pecchia. Lo spogliatoio è unito»
Di Monica Borga - 10 novembre 2017
Il giocatore gialloblù ha commentato il difficile momento del suo Hellas. «Adesso abbiamo tre scontri diretti, tre finali da giocare con testa e gambe».
Non si può più sbagliare, non si possono più commettere gli errori fatti contro il Cagliari, bisogna cambiare marcia e questo va fatto già dalla prossima partita che, alla ripresa del campionato dopo la sosta, vede l’Hellas Verona ricevere al Bentegodi il Bologna nel posticipo di campionato lunedì 20 novembre.
Mattia Valloti ieri sera, a margine di un evento benefico a Verona, è stato intervistato da “Hellas live” a cui ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla situazione attuale della formazione scaligera e sui prossimi impegni di campionato.
«La testa deve essere sempre accesa sulla partita di Bologna, ci dobbiamo allenare al massimo perchè dobbiamo farci trovare pronti. Siamo consapevoli che a Cagliari è stata una prestazione difficile e non ci voleva la sconfitta. Ora lo spogliatoio è compatto e unito, dobbiamo dare di più del 100% e l’unica via percorribile è quella del lavoro. Manca poco alla partita contro il Bologna e noi dobbiamo mantenere attenzione e condizione sempre molto alte».
La cosa importante, per Valori, è che tutta la squadra continua a seguire Fabio Pecchia. «Noi siamo tutti con il mister perchè vediamo quello che da negli allenamenti, come si comporta e quanto ci tiene a fare bene in questa società. I risultati non arrivano ma penso che questa dedizione da parte di tutti sia un buon segnale. Contro il Bologna per noi sarà fondamentale fare risultato. Ci giochiamo di seguito 3 partite (Bologna, Sassuolo e Genoa, ndr) che per noi sono 3 finali in cui ci possiamo giocarci tanto, degli scontri diretti con squadre alla nostra portata in cui dobbiamo farci trovare pronti ed esserci con la testa e con le gambe».
Lui, tra l’altro, in quella partita non ci sarà perchè dovrà scontare un turno di squalifica. «Mi dispiace per il cartellino, non ci voleva. Volevo dare il mio contribuito e dovrò aspettare il Sassuolo per tornare in campo».
Pecchia regala ai suoi due giorni di riposo, ma poi si dovrà lottare
Niente allenamento oggi per l’Hellas. Dopo la quarta sconfitta consecutiva, la formazione è chiamata ad un’inversione di rotta. La salvezza è possibile, ma ci sarà da lottare.
Di Monica Borga - 7 novembre 2017
Giornata di riposo oggi per i giocatori dell’Hellas Verona. Fabio Pecchia ha infatti concesso ai suoi due giorni di pausa. C’è molto su cui riflettere e ci sono anche molte scorie da smaltire.
La partita contro il Cagliari doveva essere il momento di svolta per gli scaligeri che, visto il calendario, avrebbero dovuto cominciare proprio contro gli isolani quel percorso di raccolta punti che avrebbe dovuto portare ad allontanarsi dalla zona pericolo.
E invece le cose sono andate diversamente e, nonostante prestazioni di rilievo da parte di qualche singolo, la squadra è tornata a casa con la quarta sconfitta consecutiva, la seconda peggior difesa del campionato (26 reti subite) e il terz’ultimo attacco console 8 reti messe a segno dai giocatori gialloblù.
La società ha confermato Pecchia e fatto capire che è su di lui che si punta per raggiungere la salvezza, nonostante mugugni, una contestazione e qualche fischio da parte di un gruppetto di tifosi che avevano anche chiesto l’allontanamento del tecnico.
Si ricomincia domani, quindi, con la consapevolezza che qualcosa deve cambiare, soprattutto nella testa dei giocatori.
Al rientro dalla sosta l’Hellas incontrerà Bologna, Sassuolo, Genoa e Spal. Tutte partite decisamente alla portata del Verona che, però, deve cominciare a credere di più nelle proprie potenzialità.
Verona, Pecchia con Pazzini e Cerci per la svolta: in arrivo quattro gare decisive
L’Hellas Verona di Fabio Pecchia è reduce dall’ennesima sconfitta e non può più sbagliare: l’allenatore punta su Cerci e Pazzini per una svolta
Di Marco Da Pozzo - 6 novembre 2017
Una vittoria, tre pareggi e otto sconfitte. L’inizio stagionale del Verona di Pecchia preoccupa e non poco l’ambiente gialloblù. Dopo l’ultima sconfitta in campionato, maturata ieri a Cagliari, le voci sull’esonero dell’allenatore sono state spente dalla società, che gli ha confermato la fiducia. I numeri della squadra gialloblù ottenuti fin qui sono impietosi: penultimo posto in classifica, terzo peggior attacco della Serie A con 8 reti segnate e seconda peggior difesa con 26 reti subite. Proprio dal reparto d’attacco sono avanzate le grandi incertezze di Pecchia e non solo; i due veterani Pazzini e Cerci sono stati schierati insieme solo in due occasioni: nell’unica vittoria stagionale, contro il Benevento, e ieri a Cagliari. Spesso uno dei due è rimasto in panchina, quando l’allenatore gli ha preferito Kean e Verde. Per Pazzini fin qui 4 reti in 12 presenze, tutte segnate cu calcio di rigore; Cerci conta invece nove presenze senza marcature, ma tre assist. Impressiona che, dopo 12 turni, la squadra di Pecchia sia andata a segno solo 4 volte su azione.
Dopo la sosta per la Nazionale, per il Verona arriverà il momento della verità. Quello delle risposte che non possono più essere rimandate. Tra il 25 novembre e il 10 dicembre i gialloblù sono attesi da quattro gare con dirette (o quasi) concorrenti per la salvezza. In ordine, Bologna in casa, Sassuolo in trasferta, Genoa in casa e Spal in trasferta. Pecchia si gioca la panchina, l’Hellas una fetta importante di stagione. C’è bisogno della svolta, l’esperienza di Pazzini e Cerci può contribuire a imprimerla.
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Torino, Sadiq verso il Parma. Ma lo seguono anche tre di Serie A
09.11.2017 13:00 di Ivan Cardia Twitter: @ivanfcardia
Torino, Sadiq verso il Parma. Ma lo seguono anche tre di Serie A
Non solo il Parma sulle tracce di Umar Sadiq. Secondo quanto riferito da Tuttosport, il club crociato è in netto vantaggio sul centravanti, che a gennaio lascerà il Torino, dove è in prestito dalla Roma. Su di lui, però, non sono i ducali: anche Benevento, Verona e Crotone in Serie A.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "Hellas, stavolta il paracadute non conviene"
09.11.2017 09:23 di Tommaso Bonan
"Hellas, stavolta il paracadute non conviene". Questo il titolo dell'edizione odierna del Corriere di Verona in merito alla squadra del presidente Setti. La nuova ripartizione dei diritti porterebbe in cassa 9,5 milioni in più, ma solo se si resta in serie A.
ALTRE NOTIZIE
Hellas Verona, sosta da sfruttare: c'è Bessa da recuperare
08.11.2017 12:23 di Tommaso Bonan
Oggi è prevista la ripresa degli allenamenti dell'Hellas Verona, dopo due giorni di pausa, a Peschiera del Garda. Fabio Pecchia spera, in queste settimane di pausa, di recuperare chi non c’è stato in questo periodo e anche chi ha accusato un ritardo di condizione che ha inciso pesantemente sul suo rendimento. Sono due gli osservati speciali nel gruppo del Verona: Alex Ferrari e Daniel Bessa. Nella fase decisiva dello scorso campionato, culminato con la promozione in Serie A, sono stati entrambi fondamentali. Tutti e due, per adesso, sono mancati a questo Verona, sia pure per ragioni diverse. Di natura prettamente fisica, i guai di Ferrari. Di tipo prestazione, per Bessa. A riportarlo è il Corriere di Verona.
SERIE A
Hellas, la salvezza passa dai giovani. Kean & Co a caccia del miracolo
07.11.2017 14:15 di Michele Pavese Twitter: @7mp84
Tuttosport fa il punto sull'Hellas Verona, la cui salvezza passa anche dal rendimento dei giovani. Gli scaligeri, infatti, fanno grande affidamento sulla linea verde, che può far fare il salto di qualità alla squadra di Pecchia. Da Kean, classe 2000 di proprietà della Juventus, a Daniele Verde, fino a Felicioli, Fares e il sudcoreano Lee, sono tanti i talenti in rampa di lancio. E poi ci sono i giovani-vecchi, i 24enni Bruno Zuculini e Daniel Bessa, già affidabili e di grande rendimento. Il mister può contare su tanti giocatori giovani, vogliosi di mostrare le loro qualità.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "Hellas a picco, dopo la sosta l'ultimo appello"
07.11.2017 08:23 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
Il Corriere di Verona in prima pagina torna a parlare della sconfitta dal Verona a Cagliari in rimonta: "Hellas a picco, dopo la sosta l'ultimo appello". Pecchia continua a essere l'osservato speciale, servono punti per sperare di tenere viva la lotta salvezza.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PESCHIERA: REPORT SEDUTA MATTINO. CACERES E ROMULO IN GRUPPO
11/NOVEMBRE/2017 - 13:00
Peschiera - Allenamento mattutino per i gialloblù presso lo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera. La squadra, agli ordini dell'allenatore Fabio Pecchia, ha svolto una prima fase di riscaldamento e torelli, per passare successivamente ad un lavoro di attivazione funzionale sulla forza e sulla rapidità. In seguito il gruppo ha svolto esercitazioni specifiche per il possesso palla, prima di concludere la seduta con una partitella.
In gruppo Caceres e Romulo. Lavoro specifico per Ferrari, palestra e terapie per Kean e Zaccagni. Proseguono nel lavoro differenziato Bessa e Kumbulla. Caracciolo continua nel lavoro differenziato programmato.
PESCHIERA: REPORT SEDUTA MATTINO
10/NOVEMBRE/2017 - 13:40
Peschiera - Allenamento mattutino per i gialloblù presso lo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera. La squadra, agli ordini dell'allenatore Fabio Pecchia, ha iniziato la seduta con il riscaldamento, passando poi ad un lavoro di forza in palestra. Successivamenter il gruppo ha svolto torelli sul campo, chiudendo la seduta con esercitazioni tattiche improntate sulla fase offensiva.
Buchel si è allenato con il gruppo. Lavoro specifico per Ferrari, palestra e terapie per Kean e Zaccagni. Proseguono nel lavoro differenziato Bessa, Caceres Kumbulla e Romulo. Differenziato programmato per Caracciolo, Cerci e Souprayen.
IL PUNTO SUI NAZIONALI GIALLOBLÙ
10/NOVEMBRE/2017 - 12:00
Verona - Sono cominciati gli impegni dei nazionali gialloblù. In particolare, ieri pomeriggio si è giocata l'amichevole tra l'Italia Under 21 e il Pescara, finita 2-1 per la squadra allenata da Zeman. Durante la sfida i due convocati del Verona, Daniele Verde e Gian Filippo Felicioli, sono entrati nel secondo tempo, dando il loro contributo. L'altra amichevole, contro la Russia, è in programma martedì a Frosinone.
Andrea Danzi, invece, convocato dalla Nazionale Under 19, è rimasto in panchina durante la prima delle gare previste in questa pausa di campionato, persa ieri dagli azzurrini per 2-1 contro i pari età dell'Olanda. In programma lunedì a Padova l'altro test match contro l'Ungheria.
Mercoledì è sceso in campo anche Lubomir Tupta: ottimo il suo debutto, dal 15' della ripresa, con la Nazionale slovacca Under 23, che ha battuto 4-0 i pari età dell'Inghilterra all'International Challenge Trophy. Ora Tupta cambierà Nazionale, unendosi agli Under 21 per la gara contro la Spagna valevole per le qualificazioni agli Europei di categoria, in programma martedì 14.
Lo stesso giorno è sceso in campo anche il centrocampista della Primavera Aleksejs Saveljevs, con la sua Lettonia Under 19: 90 minuti in campo per lui, con il grande orgoglio di indossare la fascia di capitano. La partita, valevole per le qualificazioni agli Europei, è finita 2-1 per la Danimarca. Domani il prossimo impegno, contro la Croazia.
L’HELLAS VERONA A SOSTEGNO DI #SAVEMORAS AL RALLY VALPANTENA
09/NOVEMBRE/2017 - 22:00
Verona - Una serata speciale, quella di stasera, all'insegna della solidarietà nella lotta alla leucemia. Tanti i presenti all'inaugurazione del 15° Revival Rally Club Valpantena, presso la ditta Alberti Lamiere di Lugo di Grezzana, che si è rivelata essere un'occasione particolare per diffondere e sostenere il messaggio di donazione del midollo osseo promosso dall'Associazione Save Moras Italia. Presente all'evento, oltre al team manager del Verona Sandro Mazzola, il centrocampista gialloblù Mattia Valoti, queste le sue dichiarazioni: «Siamo qui stasera per dare una mano alla bellissima associazione che ha creato 'Lele', un ex compagno di squadra ma anche un amico. Il suo messaggio è importantissimo: donare, perché possiamo e dobbiamo salvare più vite possibile».
Anche l'ex difensore gialloblù e fondatore dell'Associazione Evangelos Moras ha parlato così a hellasverona.it: «La cosa più importante per me è far conoscere, tramite lo sport, l'importanza della lotta contro la leucemia e la promozione della donazione di midollo osseo. Basta un piccolo gesto per salvare una vita, ringrazio ancora una volta il Verona perché anche in questa occasione ha confermato la propria vicinanza».
PESCHIERA: REPORT SEDUTA MATTINO. PRIMO ALLENAMENTO IN GRUPPO PER FRANCO ZUCULINI
09/NOVEMBRE/2017 - 14:00
Peschiera - Allenamento mattutino per i gialloblù presso lo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera. La squadra, agli ordini dell'allenatore Fabio Pecchia, ha svolto quasi due ore di allenamento in presenza di allenatori AIAC (Associazione Italiana Allenatori Calcio) di Belluno, iniziando la seduta con il riscaldamento e passando successivamente a circuiti di forza e trasformazione sul campo. In seguito il gruppo è stato impegnato in esercitazioni sul possesso palla e sui tiri in porta, per concludere l'allenamento con una partitella a tema e una libera.
Si sono allenati con il gruppo Laner e Franco Zuculini. Lavoro specifico per Ferrari, palestra e terapie per Kean e Zaccagni. Proseguono nel lavoro differenziato Bessa, Buchel, Caceres, Kumbulla e Romulo.
BARRESI: «FINALMENTE L'ANTISTADIO, VOLUTO FORTEMENTE. TORNIAMO A CASA»
08/NOVEMBRE/2017 - 19:45
Verona - Le dichiarazioni del direttore operativo del Verona Francesco Barresi, rilasciate alla trasmissione di Radio Verona 'Fuorigioco'.
«Finalmente siamo tornati all'Antistadio, a casa nostra. Il Club ha iniziato da diverso tempo un lavoro di sistemazione, con tutte le fasi che un progetto come questo comporta. Si tratta di un investimento importante per la proprietà, pari a circa un milione di euro complessivi, era un passo che andava fatto, non potevamo permettere che una struttura così significativa per il Verona venisse utilizzata saltuariamente. Abbiamo sostituito il manto erboso con uno sintetico di ultima generazione perché possa essere sfruttato il più possibile. Poi abbiamo installato un impianto di luci a LED a risparmio energetico per l'illuminazione e portato la tribuna ad essere coperta e passare da circa 90 posti a quasi 300. Inoltre verranno costruiti gli spogliatoi e una sala anti-doping a completamento della struttura. L'obiettivo è quello di permettere alle squadre del Settore Giovanile di allenarsi, come sta già avvenendo in questi giorni, oltre alla possibilità di disputarvi le gare ufficiali. Tra circa un mese, infatti, la Primavera potrà iniziare ad utilizzarlo per il proprio campionato. Anche la Prima squadra portrà utilizzarlo».
Nel video, alcune immagini della seduta pomeridiana degli Under 16 e 17 gialloblù:
NAZIONALI: FELICIOLI RAGGIUNGE VERDE CON LA NAZIONALE UNDER 21
08/NOVEMBRE/2017 - 14:55
Verona - Dopo Daniele Verde, anche il difensore gialloblù Gian Filippo Felicioli convocato dalla Nazionale Italiana Under 21. Giornate azzurre in compagnia, quindi, per i due giocatori del Verona, che prenderanno parte all'amichevole contro la Russia, in programma martedì 14 novembre a Frosinone. Gli azzurrini di mister Luigi Di Biagio, impegnati da lunedì 6 a martedì 14 novembre, affronteranno anche il Pescara in amichevole giovedì 9 alle 15.
Stadio 'Adriatico G. Cornacchia' - Pescara
PESCARA-ITALIA U21
Martedì 14 novembre, ore 18.30
Stadio 'Benito Stirpe' - Frosinone
ITALIA U21-RUSSIA U21
PESCHIERA: REPORT SEDUTA MATTINO
08/NOVEMBRE/2017 - 14:15
Peschiera - Allenamento mattutino per i gialloblù presso lo Sporting Center 'Il Paradiso' di Peschiera. La squadra, agli ordini dell'allenatore Fabio Pecchia, ha svolto una prima fase di riscaldamento e lavoro atletico. Successivamente il gruppo ha effettuato degli esercizi sul possesso palla, prima di concludere la seduta con una partitella.
Lavoro specifico per Ferrari, palestra e terapie per Kean e Zaccagni, quest'ultimo a causa di un'infiammazione tendinea. Proseguono nel lavoro differenziato Bessa, Buchel, Kumbulla e Laner. Lavoro personalizzato programmato per Romulo, mentre Caceres ha iniziato il proprio programma di recupero. Franco Zuculini ha svolto parte dell’allenamento con il gruppo. Assente Verde, impegnato con la Nazionale Under 21.
GIALLOBLÙ VERSO IL RECUPERO TRA ISOKINETIC E SPORTING CENTER
07/NOVEMBRE/2017 - 17:10
Arbizzano - Prevista per domani la ripresa degli allenamenti della squadra, ma non si ferma l'attività degli infortunati gialloblù (che non hanno preso parte alla trasferta di Cagliari), al lavoro per recuperare dai rispettivi infortuni. A Peschiera, infatti, nelle giornate di ieri e oggi, Bessa, Buchel, Ferrari, Kean, Kumbulla e Laner hanno svolto lavoro di recupero. Daniel Bessa, inoltre, ha approfittato in mattinata della 'Green Room', lo spazio sviluppato da Isokinetic (partner gialloblù e Centro Medico di Eccellenza FIFA - CLICCA QUI), per continuare nel proprio programma di recupero. Presente anche Romulo, che in vista del ritorno in campo ha svolto alcuni test di analisi del movimento.
COMUNICATO MEDICO: MARTIN CACERES
06/NOVEMBRE/2017 - 19:50
Verona - L'Hellas Verona FC comunica che il calciatore Martin Caceres, convocato per le sfide contro Polonia (10 novembre) e Austria (14 novembre), non raggiungerà il ritiro dell'Uruguay, in accordo con lo staff medico della nazionale, a causa di un affaticamento muscolare al flessore destro accusato durante Cagliari-Hellas Verona. Il calciatore seguirà un programma di recupero a Peschiera.
NAZIONALI: SAVELJEVS CON LA LETTONIA U19, TUPTA CON U21 E U23 DELLA SLOVACCHIA
06/NOVEMBRE/2017 - 17:00
Verona - Altri due calciatori della Primavera del Verona convocati dalla rispettive Nazionali. A partire dalla punta Lubomir Tupta (nella foto), che dopo le tante chiamate con l'Under 19, l'Under 20 e anche la Nazionale maggiore della Slovacchia è ora chiamato a un nuovo passo del proprio processo di crescita, stavolta sia con la selezione dell'Under 23 che con l'Under 21. Nonostante i soli 19 anni, quindi, una grande opportunità di avvicinarsi al mondo dei "grandi": fino all'8 novembre ritiro e allenamenti in Slovacchia con l'U23, che culmineranno con la partita contro i pari età dell'Inghilterra, in una gara valida per l'International Challenge Trophy. Subito dopo, il passaggio all'Under 21, dall'8 al 14 novembre, giorno in cui Tupta volerà a Cartagena per partecipare al match di qualificazione agli Europei di categoria contro la Spagna.
8 novembre, ore 17
SLOVACCHIA U23-INGHILTERRA U23
Qualificazioni Euro 2017 U21
14 novembre 2017, ore 21.50
SPAGNA U21-SLOVACCHIA U21
Convocato anche il centrocampista classe 1999 Aleksejs Saveljevs, che prenderà parte al girone di qualificazione per gli Europei Under 19 con la sua Lettonia. Anche per lui, una grande opportunità di crescita e tanti allenamenti in programma fino al 15 novembre, data di rientro. Nel mezzo, tre gare contro Danimarca (8 novembre), Croazia (11 novembre) e San Marino (14 novembre).
8 novembre, ore 14
LETTONIA U19-DANIMARCA U19
Qualificazioni Euro 2018 U19
11 novembre, ore 14
CROAZIA U19-LETTONIA U19
Qualificazioni Euro 2018 U19
14 novembre, ore 14
SAN MARINO U19-LETTONIA U19
FONTE: HellasVerona.it
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VITA DA EX: ...Intanto il giovane difensore RICCARDI, gialloblù in prestito al LECCE (con diritto di riscatto e controriscatto), trascina i salentini col suo secondo gol in campionato! Martins Bolzan ADAILTON 'Verona, la Serie A è dura, ma lotterai fino alla fine... A volte manca il gioco, ma col recupero di Bessa può cambiare'. Col rientro di Andrea COCCO rischia di terminare l'avventura al PESCARA per Simone Andrea GANZ.
SPAREGGI RUSSIA 2018: Un'ITALIA sfortunata (palo clamoroso di CANDREVA) ma non certo entusiasmante viene sconfitta di misura dalla SVEZIA, nel ritorno di Milano di Lunedì serviranno agli azzurri la vittoria con almeno due gol di scarto sui vichinghi gialloblù per accedere alla fase finale del Mondiale.
SERIE A: A Genova sponda Grifone dopo l'esonero di JURIC è stato ufficializzato BALLARDINI ma l'ormai ex tecnico rossoblù avrebbe già un'altra squadra e cioè l'HAJDUK SPALATO...
Playoff Mondiali 2018, Svezia-Italia 1-0: brutta Nazionale, qualificazione a rischio
Una rete fortunata di Johansson condanna gli azzurri nell'andata dei playoff. Lunedì a San Siro servirà un'impresa per andare in Russia
venerdì 10 novembre 2017
di Valerio Albensi
SOLNA (SVEZIA) - Cominciamo malissimo. L'incubo di restare fuori dai Mondiali si materializza a Solna dopo l'andata dei playoff di qualificazione: l'Italia perde 1-0 contro una Svezia dal cuore grande (e poco altro), mette insieme solo due tiri nello specchio in oltre novanta minuti e lunedì a San Siro sarà costretta a vincere con almeno due gol di scarto per ribaltare la rete di Johansson. Il risultato è pessimo e rischiamo grosso, ma a preoccupare non è la qualità dell'avversario quanto i problemi di una Nazionale senza idee e impaurita. E forse rinunciare a uomini di qualità come Insigne e Bernardeschi è un lusso che non possiamo permetterci.
INSIGNE FUORI - Nessuna sorpresa alla lettura delle formazioni. Ventura schiera l'Italia con il 3-5-2: Belotti e Immobile la coppia d'attacco. De Rossi supera Pirlo con 117 presenze in Nazionale: è il quarto di sempre. Nei primi venti minuti a Solna si gioca la partita che vuole la Svezia: agonismo sfrenato, ritmi da flipper e l'arbitro Çakir sembra aver dimenticato il fischietto negli spogliatoi. In contropiede la Nazionale ha la prima occasione della partita: Darmian si beve Krafth sulla sinistra e mette al centro per Belotti che di testa manda il pallone a pochi centimetri dal palo alla destra di Olsen. Due minuti e gli svedesi reagiscono: un diagonale da fuori area di Toivonen esce di pochissimo. Ibrahimovic, presente in tribuna con la propria famiglia, applaude.
Non è un buon primo tempo per la squadra di Ventura, messa sotto dalla pressione incessante degli avversari. Ripartire per gli azzurri è un'impresa e al 28' arriva un'ammonizione che pesantissima, quella di Verratti: il centrocampista del Psg era diffidato e a Milano non ci sarà, si scaldi Jorginho.
PASSA LA SVEZIA - Si riparte senza cambi. In avvio di ripresa arriva, finalmente, il primo tiro in porta dell'Italia: il destro potente di Candreva scalda le mani di Olsen. L'atmosfera in campo si surriscalda, gli svedesi non risparmiano colpi ai limiti del regolamento e la panchina azzurra protesta per due botte prese da Chiellini e De Rossi. Ma in un momento in cui la Nazionale sembra correre pochi rischi arriva il vantaggio della Svezia, al primo tiro nello specchio: destro dal limite di Johansson, appena entrato, e sfortunata deviazione di De Rossi che beffa Buffon. È il 61'. Ventura reagisce inserendo Eder per Belotti.
L'Italia accusa il colpo, ma ha un sussulto al 70' quando colpisce un palo con Darmian, libero di calciare dal limite dell'area. Il momento di Insigne arriva sei minuti più tardi, ma è troppo tardi. La Nazionale non c'è, mancano le idee e la Svezia gestisce. Finisce 1-0 e rischiamo di perdere i Mondiali. Lunedì a San Siro servirà un'altra Italia.
FONTE: TuttoSport.it
Genoa
Genoa: Ballardini è ufficiale e Juric trova già una nuova squadra
Ufficiale l'approdo di Davide Ballardini sulla panchina del Genoa, Juric vicino all'Hajduk
Redazione
06 novembre 2017 22:24
Davide Ballardini è il nuovo allenatore del Genoa. Ora è ufficiale. La società rossoblu lo annuncia attraverso il proprio sito internet con un comunicato stampa.
Il Genoa Cricket and Football Club comunica di aver affidato la conduzione tecnica della prima squadra all’allenatore Davide Ballardini, già operativo in precedenza nella stagione 2010/11 e nel 2013. L’insediamento del mister è contestuale all’inserimento del vice Carlo Regno e del collaboratore tecnico Stefano Melandri. Nel formulare i migliori auguri di proficua attività, la Società informa che la conferenza di presentazione di mister Ballardini è fissata domani, martedì 7 novembre, presso la sala stampa di Villa Rostan al Centro Sportivo Signorini. L’inizio è fissato alle 11:30. Nel pomeriggio il tecnico dirigerà, a porte aperte, la prima seduta di allenamento alle ore 15.
Il tecnico romagnolo torna sulla panchina del Grifone per la terza volta e succede a Ivan Juric, esonerato dopo il KO nel derby con la Samp.
Ciò che sorprende è la notizia che rimbalza dalla Croazia dove l'Hajduk Spalato avrebbe già messo gli occhi sull'ormai ex mister del Genoa, Juric, per sostituire Joan Carrillo appena esonerato dal team che milita nella massima serie croata. Per Juric si tratterebbe di un ritorno a casa e soprattutto di un ritorno in panchina dopo pochissime ore dalla notizia dell'esonero.
FONTE: GenovaToday.it
EX VERONA
Adailton: “Verona, la Serie A è dura, ma lotterai fino alla fine”
L’ex attaccante: “A volte manca il gioco, ma col recupero di Bessa può cambiare”
di Redazione Hellas1903, 08/11/2017, 10:42
Martins Bolzan Adailton, attaccante gialloblù dal 1999 al 2006, ora vice allenatore della Virtus Vecomp, impegnata in Serie D, parla, intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, del momento del Verona.
Dice l’ex campione brasiliano: “L’impatto con la categoria è stato difficile, i problemi ci sono, il calendario è stato complicato. A volta manca un gioco, finora la squadra di Pecchia ha vinto soltanto con il Benevento, però anche quello è stato un successo importante”.
Continua Adailton: “Penso che si potrà lottare fino alla fine per la salvezza. Spero nel recupero di Bessa, il giocatore che più può lasciare il segno in questa squadra”.
NEWS
Riccardi show, l’ex Verona trascina ancora il Lecce
Altro gol per il difensore, decisivo nella vittoria con la Casertana
di Redazione Hellas1903, 08/11/2017, 10:24
Davide Riccardi sempre più trascinatore del Lecce.
Il difensore, girato in prestito al club salentino dal Verona, dopo aver segnato la rete del pareggio sabato ad Andria, si è ripetuto nella partita con la Casertana.
Suo il gol del 2-1 a 3' dalla fine: altri tre punti per il Lecce, sempre solo in testa alla classifica del girone C di Serie C.
FONTE: Hellas1903.it
Riccardi, il gioiellino che i tifosi del Lecce hanno paura di perdere: ecco l’accordo con l’Hellas Verona
Da La Redazione - @ 09:53 am, 8 novembre 2017
Siete in tanti in queste ore che ci state scrivendo su Facebook e via mail per sapere qualcosa in più sul giovane difensore Davide Riccardi. E’ di proprietà della società giallorossa? E’ solo prestito? Queste le vostre domande frequenti.
La risposta è semplice: il Lecce ha ingaggiato il giovane Davide Riccardi dall’Hellas Verona con la formula prestito con diritto di riscatto e controriscatto.
FONTE: PianetaLecce.it
SERIE B
Pescara, tre verso l'addio a gennaio: Ganz, Latte Lath e Baez
09.11.2017 13:37 di Luca Bargellini Twitter: @BargelliniLuca
Potrebbe chiudersi già a gennaio l'avventura a Pescara di Simone Ganz, attaccante ex Come e Verona di proprietà della Juventus. Secondo quanto riportato da Il Messaggero, infatti, il giocatore potrebbe essere il sacrificato per il rientro in rosa di Andrea Cocco, oramai ristabilitosi dall'infortunio. Sempre sul fronte delle uscite possibili i rientri alla base di Emmanuel Latte Lath all'Atalanta e Jaime Baez alla Fiorentina.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com