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...Gli anni '80: Altri tempi e altro calcio ma anche quello coi suoi miti, i suoi eroi e i suoi antieroi... I primi e i secondi rimagono impressi e si ricordano facilmente e poi c'erano quelli che oggi chiameremmo 'nerd', qualche volta magari al posto giusto ma sempre nel momento sbagliato: Uno di questi era Dario DONÀ


Data di nascita:17/09/1961
Luogo di nascita:Cismon del Grappa (VI)
Nazionalità:Italiana
Ruolo:Centrocampista
Altezza:180 Cm
Peso:75 Kg
Posizione:
CARRIERA DA GIOCATORE +   -   =
 
SQUADRA
STAGIONE
SERIE
PARTITE
GOAL
Miranese
????-????
LND
-
-
Giorgione
1990-??
LND
-
-
Ancona
1989-1990
B
15 (+8CI)
0 (+0)
Ancona
1988-1989
B
31 (+8CI)
0 (+0)
Ancona
1987-1988
C1
26
2
Reggiana
Dic.1986-1987
C1
21
1
Hellas Verona
1986-Dic.1986
A
0
0
Catanzaro
Ott.1985-1986
B
22
0
Hellas Verona
1985-Ott.1985
A
0
0
Hellas Verona
1984-1985
A
12 (+6CI)
0 (+1)
Bologna
1983-1984
C1
34 (+5CI)
5 (+0)
Lanerossi Vicenza
1982-1983
C1
33 (+5CI)
2 (+2)
Lanerossi Vicenza
Ott.1981-1982
C1
22
4
Milan
1981-Ott. 1981
A
0 (+2CI)
0 (+0)
Varese
1981-82
B
16 (+4CI)
0 (+1)
Varese
1980-81
B
16 (+4CI)
0 (+1)
Treviso
1979-80
C1
31
0
Selvana
Fino al 1979
-
-
-
LEGENDA: CI=Coppa Italia, LND=Lega Nazionale Dilettanti

NEWS E CURIOSITÀ +   -   =
...Gli anni '80: Altri tempi ed altro calcio ma anche quello coi suoi miti, i suoi eroi e i suoi antieroi, i primi e i secondi li ricordi facilmente e del resto sei cresciuto con quelli in testa... Era quello che volevi diventare e facevi di tutto per imitare... E poi c'erano quelli che oggi chiameremmo nerd, magari al posto giusto ma sempre nel momento sbagliato, quelli che, fuoriposto da una vita, hanno capito abbastanza presto i loro limiti ed invece di cercare di superarli li hanno semplicemente accettati o addirittura subiti come DONÀ centrocampista di scuola MILAN che pure aveva buoni piedi ma difettava nel carattere e forse non è mai stato troppo convinto di scommettere tutto nel calcio che, anche e soprattutto a quei tempi, non era affatto tenero con giovani di medie qualità e 'seconde linee' come fu appunto Dario che riuscì comunque, ironia della sorte, dove molti fallirono (con carriere e squadre ben più importanti) laureandosi Campione d'Italia!

DAL TREVISO AL MILAN POI LA FUGA!
Nato a Cismon del Grappa in provincia di Vicenza ma trasferitosi prestissimo a Treviso, Dario imita il fratello attaccante nel Montebelluna e inizia a giocare nella squadretta locale del SELVANA dove lo scova SOGLIANO (padre) e gli propone di trasferirsi nel VARESE ma il ragazzo non vuole lasciare famiglia e amici per il collegio e così rimane a casa sua dove poco dopo si accorge di lui il TREVISO e lo porta subito in prima squadra.
Ma SOGLIANO (come il figlio) non è tipo che demorde e così convince Dario per la stagione successiva: La Serie B (con FASCETTI in panca) è un bel salto ma il 19enne calciatore, dotato di buoni mezzi tecnici, non si fa impressionare più che tanto, gioca poco ma al meglio anche contro il MILAN retrocesso a tavolino l’anno prima a causa dello scandalo calcioscommesse: I rossoneri ne rimangono così favorevolmente impressionati che lo chiamano in rossonero nel 1981.
A 20 anni DONÀ, reduce dal Mondiale Under 20, ha un futuro radioso davanti a sé ma gioca solo in un paio di gare in Coppa Italia ed ecco che il carattere si mette di traverso-'Al Milan non stavo bene, proprio per niente. Così sono andato via dal ritiro. Inventai una scusa: mamma malata. Dieci giorni di fuga'-racconta il calciatore 'Quando tornai Radice era furibondo. Dissi a Vitali: trovatemi una squadra, anche di B, di C. Ero un impulsivo o forse limitato caratterialmente. Sono sempre stato consapevole che l'avrei pagata...'
In realtà al tempo si parlò di fuga d'amore mentre secondo altre fonti il mediano mal sopportava di venire dietro a MALDERA e BATTISTINI nelle gerarchie del 'Sergente di Ferro' RADICE in ogni caso Dario fu spedito ancora in Veneto, al VICENZA in C1 in un ambiente più provinciale ma di sicuro più vicino al suo modo di essere.

LANEROSSI, BOLOGNA E A VERONA IL TRICOLORE
Il giovane calciatore trova in biancorosso la continuità che tanto gli era mancata a Milano e ricomincia a giocare come sa: Un paio di stagioni da faticatore della mediana ma con piedi più che discreti e agonismo da vendere, con il VICENZA DONÀ conquista la Coppa Italia di categoria al primo tentativo e nel 1983 a scommettere su di lui è il BOLOGNA ancora in C1.
L'annata di nuovo proficua con i felsinei (passati dalla A alla C1 in due anni!) si conclude con la promozione in cadetteria con Giancarlo CADÈ in panchina: Dario è tra i protagonisti del centrocampo rossoblù e mette pure a segno 5 gol ma prima di calcare nuovamente il campo della Serie B ecco la chiamata scaligera, il mediano metodista passa all'HELLAS in comproprietà e di nuovo in Serie A.
In gialloblù DONÀ non è una prima scelta per BAGNOLI che in ogni caso lo manda in campo 12 volte (solo 2 dall'inizio e curiosamente proprio contro INTER e MILAN) in tutto la prima delle quali proprio nella gara d'esordio della stagione '84-'85 contro il NAPOLI che aveva fatto faville al calciomercato ingaggiando El Pibe de Oro MARADONA.
Come andò quella prima gara e quella stagione lo sappiamo tutti... Quello che molti forse sottovalutano è l'apporto di Dario che invece fu prezioso e sempre all'altezza quando richiesto.

CATANZARO, C1 E DILETTANTI
Ad ogni modo il calciatore di Cismon del Grappa non viene riscattato dal VERONA e scende in Serie B stavolta al CATANZARO ma a soli 24 anni la sua carriera è già in declino anche se lotterà ancora a lungo nei campetti della C1 con la REGGIANA e sopratutto con l'ANCONA dove farà in tempo a conquistare un'altra promozione in Serie B nel 1987-88 per poi tornare all'amato calcio veneto dal 1990 con GIORGIONE e MIRANESE e chiudere fra i dilettanti più di 10 anni di onesta carriera.

Questa https://www.facebook.com/pages/DARIO-DONA/136342570600 la pagina Facebook creata dai tifosi di Dario.

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ANEDDOTI & ALTRO DA RICORDARE +   -   =
  • All'HELLAS da spettatore non pagante come Dario, nel consueto stile modesto che lo contraddistingue, ammette a sé stesso e ai lettori de L'Arena...
  • I calciatori? Gente viziata che scopre la vita dopo i 30 anni... Uomo concreto e severo Dario parla in questa intervista della sua breve carriera scolastica e non risparmia una dura critica all'ambiente per certi versi immutato da 30 anni (almeno) a questa parte... 'Studiare? Non avevo tanta voglia, mi sono fermato al terzo anno dell'Itis. Poi, dopo, ti rendi conto dei tuoi errori. Lo dico sempre a mia moglie: maledetto il giorno che ho fatto il calciatore. La verità è che siamo viziati e scopriamo la vita dopo i trent'anni. Poi, ai miei tempi, non si guadagnava abbastanza da vivere di rendita. Un nazionale, a Verona, prendeva 150 milioni'
  • Un paio d'anni da allenatore, una fabbrica di scarpe e finalmente un lavoro... Vero! Finita la carriera da giocatore Dario prova pure ad allenare ma probabilmente si sente, come spesso gli accade, fuori posto... Prova quindi, in società con la sorella, il lavoro in una fabbrica di scarpe ma va male e allora, 'incanalato' dal suocero, si dedica con successo e soddisfazione al ramo dei trasporti 'Ho allenato anche un paio d'anni in promozione, poi basta. Con mia sorella avevo una fabbrica di scarpe ma non è andata bene. Mio suocero ha un'azienda di trasporti, mi sono incanalato nella stessa direzione e ora ho una ditta mia. La sa una cosa? Mi sembra finalmente di lavorare. Trovo più soddisfazione in quello che faccio ora. Nel '90 Pasqualin mi voleva prendere con lui, ma rifiutai. Conosco i miei limiti. Mi sono messo da parte'
  • Ma fu nostalgia di casa o per amore che DONÀ fuggì dal ritiro del MILAN (e probabilmente da una carriera ben più radiosa)? 'Al Milan non stavo bene, proprio per niente. Così sono andato via dal ritiro. Inventai una scusa: mamma malata. Dieci giorni di fuga'-racconta il calciatore 'Quando tornai Radice era furibondo. Dissi a Vitali: trovatemi una squadra, anche di B, di C. Ero un impulsivo o forse limitato caratterialmente...'-Ma fu tutto lì? In realtà Calcio 2000 racconta che il calciatore raggiunse la 19enne Patrizia Maschietto che sposò il 6 dicembre 1982 mentre alcuni maligni si sbilanciano fino ad affermare che Dario in realtà si sentiva già un campione e mal sopportava la panchina imposta dai vari MALDERA e BATTISTINI...


Dario Donà
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Dario Donà (Cismon del Grappa, 17 settembre 1961) è un ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista.

Carriera
- Club
Donà ha iniziato a giocare nel Selvana per poi passare al Treviso e successivamente al Varese in Serie B. Nel 1981 è stato acquistato dal Milan, con cui però ha disputato solo 2 partite in Coppa Italia prima di essere ceduto a ottobre al Lanerossi Vicenza, in Serie C1, complice anche una fuga del giocatore di 10 giorni per incontrare la fidanzata, cosa che fece infuriare l'allenatore Radice.
Dopo due stagioni a Vicenza, nel 1983 si è trasferito al Bologna, con cui ha guadagnato la promozione in Serie B. Successivamente è passato al Verona, vincendo lo scudetto in una stagione nella quale è sceso in campo in campionato per 12 volte di cui solo 2 da titolare contro Inter e Milan.
Successivamente ha giocato con il Catanzaro in Serie B, la Reggiana in Serie C1 e per tre stagioni con l'Ancona, guadagnando un'altra promozione in Serie B nel 1987-1988, prima di ritornare in Veneto e chiudere la carriera nei dilettanti a 37 anni.

- Nazionale
Donà con la Nazionale italiana Under-20 ha partecipato ai Mondiali di categoria nel 1981, durante i quali ha disputato da titolare la seconda e partendo dalla panchina la terza partita del girone eliminatorio, chiuso all'ultimo posto con conseguente eliminazione dalla competizione.

- Dopo il ritiro
Dopo il ritiro
Dopo aver conseguito il patentino di allenatore ha allenato per alcuni anni in squadre dilettantistiche. In seguito ha deciso di lasciare il calcio iniziando una propria attività nel settore dei trasporti.

Palmarès
Coppa Italia di Serie C: 1 Lanerossi Vicenza 1981-1982
Campionato italiano: 1 Verona 1984-1985
Campionato italiano Serie C1: 1 Ancona 1987-1988

FONTE: Wikipedia.org