#VeronaJuventus + - =
...Alla penultima giornata, con l'HELLAS già retrocesso da tempo e la JUVENTUS già Campione d'Italia, l'unica nota di sorpresa riguarderà il (guadagnatissimo) tributo dei tifosi scaligeri a capitan TONI (nel VERONA 100 presenze Domenica alla media di 1 gol ogni 2 partite tra campionato e Coppa Italia) che si appresta ad appendere gli scarpini al chiodo.
In Serie A sono 53 in totale i match tra scaligeri e bianconeri con i primi vincenti in sole 9 occasioni e tutte fra le 26 gare disputate sin'ora al Bentegodi dove il segno X è uscito 10 volte.
Parità assoluta nei gol fra le due compagini in riva all'Adige: 30 da una parte e pure dall'altra.
L'ultimo successo dell'HELLAS risale al 30 Aprile del 2000 quando la doppietta di CAMMARATA (cresciuto nelle fila juventine) non lasciò scampo alle Zebre.
Indimenticabile anche l'ultimo precedente al Bentegodi quando fu GOMEZ a rovinare la festa nel finale alla squadra bianconera che aveva già creduto di aver vinto dopo la doppietta di Carlitos TEVEZ dimezzata dal centro di TONI.
Il pronostico non può che vedere favoriti i Pentacampioni d'Italia delle ultime 5 stagioni con la vittoria esterna pagata 1,53 mentre il pari è quotato 4,25.
Vittoria dell'HELLAS data a 6.
30 Maggio 2015: Verona 2-2 Juventus highlights ed immagini |
QUI VERONA
In gruppo è tornato in settimana HELANDER ma SILIGARDI è ancora alle prese con le noie muscolari che a lungo l'hanno bersagliato in questa stagione che si avvia alla conclusione.
Contro i bianconeri sarà ancora 4-2-3-1 con TONI dal primo minuto al centro dell'attacco, dietro di lui agirà GOMEZ con WSZOŁEK e REBIĆ ai lati.
Conferme al centro della difesa per la coppia MORAS-BIANCHETTI mentre a sinistra ALBERTAZZI è out a causa di una contusione al ginocchio, al suo posto EMANUELSON?
Convocati
Portieri: 37. Coppola, 95. Gollini, 88. Marcone
Difensori: 22. Bianchetti, 12. Gilberto, 5. Helander, 18. Moras, 3. Pisano, 4. Samir
Centrocampisti: 97. Checchin, 28. Emanuelson, 14. Furman, 19. Greco, 23. Ionita, 8. Marrone, 2. Romulo, 24. Viviani, 13. Wszolek
Attaccanti: 21. Gomez Taleb, 7. Jankovic, 27. Rebic, 16. Siligardi, 9. Toni
Probabile formazione
4-2-3-1 con Gollini; Pisano-Bianchetti-Moras-Emanuelson; Viviani-Ionita; Wszolek-Gomez-Rebic; Toni
QUI TORINO
POGBA, LICHTSTEINER, HERNANES e MANDZUKIC squalificati salteranno la gara del Bentegodi ma sommando a queste assenze quelle per infortunio di NETO, CACERES, CHIELLINI, MARCHISIO e KHEDIRA la JUVE che mister ALLEGRI schiererà a Verona sarà per forza 'alternativa'.
Anche MORATA è in dubbio, in attacco via libera quindi alla coppia ZAZA-DYBALA.
In difesa EVRA farà probabilmente rifiatare BONUCCI mentre a centrocampo sarà il turno di PEREYRA.
Probabile formazione
3-5-2 con Buffon; Barzagli-Bonucci-Rugani; Cuadrado-Sturaro-Lemina-Asamoah-Alex Sandro; Zaza-Dybala.
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DICONO + - =
Mister DELNERI «Addio Toni? Il calcio italiano perde uno dei protagonisti degli ultimi anni. Bisogna solo ringraziarlo per quel che ha fatto. Le parole di questa settimana? Dipende da cosa intende, non siamo mai andati a cena insieme: abbiamo avuto un rapporto da allenatore-giocatore. In campo scendono 11 calciatori, gli altri no , e magari in certi momenti è normal che si siano state delle frizioni. L'allenatore non può essere amico dei calciatori. Sono ruoli diversi: fare il calciatore non è fare l'allenatore. Con la Juve la mia ultima partita qui? Può essere. Voglio ringraziare il pubblico di Verona per questi 6 mesi: è il migliore d'Europa. In questo campionato abbiamo pagato tanto a livello psicologico. Ci dispiace il molto, però abbiamo sempre cercato di dare il massimo. E' normale che se chiudi il girone di andata ad 8 punti, poi è difficile recuperare e giocare sempre come se fosse l'ultima spiaggia. Il mio futuro? Abbiamo ancora due partite, a fine stagione parlerò con la società e faremo le giuste valutazioni. Partita con la Juve? Sarebbe bello vincere contro i bianconeri. Questa squadra ha dimostrato di poter vincere anche senza giocatori importanti come Toni e Juanito Gomez. Contiamo su tutti i giocatori non su uno solo. Toni? Gli anni passano per tutti, vedi anche Totti e Di Natale. Le discussioni ci saono sempre, è normale che ci siano incomprensioni in un luogo di lavoro. E comunque Toni ha giocato tante partite durante la mia gestione» CalcioNews24.com
Mister ALLEGRI «Toni? Gli faccio i complimenti, spero che non faccia gol ha fatto una carriera straordinaria e domani proverà a chiuderla nel migliore dei modi. Domani il Verona ha l'unica occasione per rendere un'annata meno amara. Faccio i complimenti anche a Di Natale e al Cagliari, adesso mi rimangono Livorno e Pescara. Il prossimo anno, oltre a giocare una grande Champions League, lo scopo principale sarà quello di rivincere lo scudetto, il sesto consecutivo che non ha mai vinto nessuno. L'anno prossimo lotteremo per la leggenda. Morata? Ha ampi margini di crescita, ma deve trovare il suo equilibrio mentale. Quest'anno ha iniziato bene, poi è andato in letargo e poi è tornato. Però è un giocatore dal valore assoluto, un campione europeo» GianlucaDiMarzio.com
TONI annuncia il ritiro dal calcio giocato, Domenica con la JUVE l'ultima gara della sua incredibile carriera «Dopo molte riflessioni e tanti anni di calcio ho pensato che domenica contro la Juventus sarà la mia ultima partita da giocatore professionista al Bentegodi. E’ qualche settimana che ci penso, ed è stata una decisione difficile e sofferta. Sono un po' emozionato, questa è la mia ultima conferenza da calciatore, è giusto smettere perché con la testa sono arrivato alla fine per quanto riguarda il calcio giocato. Sono state settimane difficili per me, lasciare il calcio non è facile, ma è giusto così, a livello di testa sono arrivato alla fine. Mi fa piacere raggiungere questo traguardo con il Verona, veniamo da una situazione strana e un’annata brutta, ma sono stati tre anni fantastici. Verona mi ha fatto sentire nuovamente un calciatore importante, sarà bello giocare l’ultima partita al Bentegodi, sicuramente sarà un misto di gioia e tristezza» HellasVerona.it
Piero FANNA «Per il Verona un’annata da dimenticare, iniziata male e finita peggio. Il cambio d’allenatore ha sortito qualcosa di buono, ma alla lunga si è visto che i problemi ci sono e c’erano già anche prima. Si è sperato, ma poi ci si è resi conto che probabilmente non era l’anno nostro. Adesso mi auguro che con questa delusione possa la società costruire subito una squadra in B vincente, una squadra che possa tornare in Serie A perchè il pubblico e i nostri tifosi penso se lo meritino. Che match sarà Verona e Juventus? La Juve non è il Milan, è chiaro che i bianconeri non regalano niente a nessuno. Proveremo a darle fastidio, ma in fin dei conti speriamo solamente che il campionato finisca il prima possibile, per evitare di subire altri goal e infierire su quest’annata. La squadra ormai ha la testa libera, ieri ha giocato anche abbastanza bene, ma è chiaro che avere di fronte la Juve dà sempre stimoli nuovi. Ci sarà lo stadio pieno ed è l’ultima partita in casa, si spera che venga fuori una gara, almeno da parte nostra, lottata e giocata» TuttoJuve.com
Mister PAVANEL all'inseguimento dei playoff con la Primavera «All’inizio dell’anno non avevamo idea di che cosa ci si poteva aspettare dal campionato, ma avevamo fiducia. Essere a 43 punti a una giornata dalla fine, con tutto ancora da giocare… Certo, le possibilità non saranno tantissime, però ci sono e questo ci riempie di speranza. Già in ritiro mi divertivo ad allenare questa squadra, a vederla giocare, il gioco è ciò che ci ha sempre contraddistinto. Man mano che andiamo avanti si apre una possibilità che fino a un mese fa sembrava impensabile e questo ci dà forza. Dato che passano solo le due migliori quinte dei tre gironi e che il Girone A ha sempre viaggiato su punteggi molto alti, abbiamo fatto la corsa sul Girone C. Solo che nelle ultime gare Pescara e Lazio hanno vinto molto portandosi a 44 punti. Se vincono ci tagliano fuori, perché noi possiamo arrivare massimo a 46, e paradossalmente nemmeno arrivare quinti potrebbe bastare. Ma noi ci godiamo la bellezza di poterle giocare, queste gare, anche perché a livello Primavera non ci sono calcoli e le motivazioni sono sempre molto alte. Ci sono giovani che si vogliono mettere in mostra, non sarà facile né per noi né per le nostre dirette concorrenti portare a casa la partita. Abbiamo l’obbligo di vincere, ma anche le altre devono stare attente e questo rende tutto bellissimo. Il momento in cui abbiamo capito di essere sulla strada giusta? E’ stato quando sono dovuto stare fuori per squalifica, nel girone di ritorno. Perché se, anche quando ti manca una persona come me che interagisce tanto, i ragazzi vanno e sanno comunque quello che devono fare, vuol dire che ha un senso tutto il progetto e tutto ciò che hai fatto. Abbiamo capito che potevamo giocarcela fino in fondo» HellasVerona.it
ALTRE NEWS IN ALLEGATO + - =
MERCATO: Su HELANDER l'interesse di ROMA e INTER ma ai nerazzurri, che seguono pure VIVIANI, gli emissari gialloblù avrebbero proposto anche IONITA (sempre in orbita NAPOLI).
Secondo il suo agente, per GILBERTO le piste future al momento plausibili oltre al naturale ritorno alla FIORENTINA, sono il BARI ma anche un altro anno in gialloblù.
Questione allenatore: Tutte le piste al momento danno DELNERI lontano dal VERONA al termine della stagione, tra i possibili sostituti sembra sfilarsi Beppe IACHINI che preferirebbe rimanere in Serie A mentre su Alfredo AGLIETTI, ex attaccante scaligero, che tanto bene sta facendo sulla panchina alla VIRTUS ENTELLA in cadetteria, sarebbe piombato anche il BARI.
Dall'ASCOLI (e dall'alto dei 17 gol segnati in Serie B in questa stagione) strizza l'occhio ai dirigenti gialloblù CACIA al quale non dispiacerebbe affatto tornare al Bentegodi con la maglia dell'HELLAS anzi c'è chi dice che sarebbe disposto a farsi anche in bici il tragitto dalle Marche a qui...
RASSEGNA STAMPA + - =
ULTIM’ORA
VERONA, 19:30
CALCIO, VERONA: SOCIETA' RICORDA DOMENICA IL 'TONI-DAY'
Giornata all'insegna di esercitazioni basate sugli schemi offensivi quella di pomeriggio a Peschiera per l'Hellas di Gigi Delneri, in vista del match di domenica sera, in casa, contro la Juventus gia' campione d'Italia. La seduta e' proseguita con una serie di partitelle a campo ridotto, mentre non arrivano sostanziali novita' dall'infermeria. Domani seduta pomeridiana a porte chiuse. Intanto il Verona ha ricordato sul proprio sito internet che mancano tre giorni all'ultima di Luca Toni con la maglia gialloblu'. "In occasione della sfida casalinga con la Juventus Luca si congedera' dal 'Bentegodi', con il pubblico che ha saputo entusiasmare, regalando sogni, emozioni e spettacolo - scrive il club -. Sara' l'occasione per applaudire ancora una volta e salutare il campione che ha legato il suo nome a quello dell'Hellas, scrivendo pagine indimenticabili della nostra storia".
FONTE: Sport.Repubblica.it
Probabili formazioni Verona-Juventus: Toni al passo d'addio, Zaza sì
Ultima per bomber Toni
Getty
Redazione Goal Italia
07/mag/2016 09.30.40
Il Verona, già matematicamente retrocesso, ospita la Juventus Campione d'Italia nel giorno dell'addio al calcio di Luca Toni. Allegri in emergenza, out anche Khedira.
PROBABILI FORMAZIONI
HELLAS VERONA 4-2-3-1 GOLLINI, PISANO, MORAS, BIANCHETTI, EMANUELSON, IONITA, VIVIANI, WSZOLEK, GRECO, GOMEZ, TONI
JUVENTUS 3-5-2 BUFFON, BARZAGLI, BONUCCI, RUGANI, CUADRADO, STURARO, LEMINA, ASAMOAH, ALEX SANDRO, DYBALA, ZAZA
In una partita che non ha più nulla da dire tra il Verona già matematicamente retrocesso e la Juventus fresca Campione d'Italia, gli occhi domenica sera saranno tutti puntati su Luca Toni, alla sua ultima uscita da calciatore professionista.
Toni che, ovviamente, guiderà l'attacco scaligero nel 4-2-3-1 di Del Neri: fuori causa Pazzini. Sulla trequarti verrà adattato Greco, con Wszolek e Juanito Gomez come esterni alti.
Sicuri del posto in difesa Pisano, Bianchetti e Moras, mentre Albertazzi è out per un trauma al ginocchio: al suo posto Emanuelson. A centrocampo spazio a Viviani e Ionita. Ha recuperato l'acciaccato Siligardi.
Allegri, che tra infortuni e squalifiche deve fare i conti con parecchie assenze, rispetto alla gara contro il Carpi rilancerà dal 1' Barzagli, Sturaro, Lemina, Dybala e Zaza. In alternativa a Barzagli, occhio però all'ipotesi Evra come centrale sinistro.
Rivoluzionato il centrocampo, dove l'unico superstite è Asamoah mentre Lemina e Sturaro prenderanno il posto di Pogba e Hernanes (squalificati al pari di Lichtsteiner e Mandzukic). Out anche l'infortunato Khedira, campionato già finito per il tedesco.
Sulle fasce conferma per Cuadrado da una parte e Alex Sandro dall'altra, in avanti tandem obbligato Dybala-Zaza. Morata resta in forte dubbio, mentre Chiellini spera nella convocazione.
FONTE: Goal.com
Verona-Juventus: probabili formazioni e statistiche
Pubblicato on 07/05/2016 at 11:05
Articolo di Enrico Turcato
Le ultime tre sfide di Serie A al Bentegodi tra queste due squadre sono terminate in parità sul punteggio di 2-2.
PROBABILI FORMAZIONI
Verona (4-4-2): Gollini; Pisano, Bianchetti, Moras, Emanuelson; Greco, Viviani, Ionita, Wszolek; J. Gomez, Toni. All.: Delneri Squalificati: nessuno
Indisponibili: Fares, Souprayen, Pazzini Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Sturaro, Lemina, Asamoah, Alex Sandro; Zaza, Dybala. All.: Allegri Squalificati: Hernanes (1), Pogba (1), Mandzukic (1), Lichtsteiner (1) Indisponibili: Neto, Caceres, Marchisio, Chiellini, Morata, Khedira
STATISTICHE OPTA
Il Verona non batte la Juventus dall’aprile del 2000: da allora sei vittorie bianconere e tre pareggi. Da quel 2-0 la Juventus ha sempre trovato la via del gol contro l’Hellas nel massimo campionato: 19 reti in nove incontri, 2.11 di media a partita. Le ultime tre sfide di Serie A al Bentegodi tra queste due squadre sono terminate in parità sul punteggio di 2-2.
Il Verona ha perso quattro delle ultime cinque partite di campionato: nel parziale l’unica vittoria è arrivata nell’ultima sfida interna contro il Milan. La Juventus ha subito solo 18 gol fin qui: il primato in un campionato italiano a 20 squadre è di 20 gol subiti della Juventus 2011/12 – nelle ultime tre trasferte, però, i bianconeri hanno sempre concesso una rete all’avversaria.
Sono 21 i clean sheet della Juventus in questo campionato: il record di clean sheets in Serie A in un singolo torneo è di 22 partite senza subire gol (Juventus 2013/14 e Milan 1993/94). In quattro delle ultime cinque partite la Juventus ha trovato un gol sugli sviluppi di calcio d’angolo, cosa accaduta solo in altre quattro delle precedenti gare di questo campionato. Il Verona non segna su azione dal 20 febbraio contro il Chievo: gli ultimi sei gol dell’Hellas in campionato sono arrivati su palla inattiva.
Nessuna squadra ha segnato più gol con calciatori subentrati dalla panchina della Juventus (12) in questa Serie A, nessuna ne ha segnati meno del Verona (solo uno, Ionita contro la Samp). Gianlugi Buffon ha eguagliato il suo record di clean sheets in un singolo campionato di Serie A (21 come nel 2011/12). Luca Toni, che nella sfida dello scorso maggio contro la Juve è andato a segno, non trova la rete da 559 minuti in campionato.
FONTE: It.EuroSport.com
Hellas Verona-Juventus, le probabili formazioni
Scritto da Paolo Guaragna il 7 maggio 2016 alle 08:00.
Gara valida per la 37/a giornata del campionato di Serie A, in programma domenica 8 maggio 2016, ore 20:45.
QUI HELLAS VERONA – L’ex Delneri dovrà fare a meno degli infortunati Souprayen, Fares, Pazzini e Siligardi. Il tecnico degli scaligeri schiererà i suoi uomini, ormai retrocessi, con un 4-4-2 o con un 4-2-3-1, a seconda di chi vincerà il principale ballottaggio tra Leandro Greco e Boško Janković. In attacco ci sarà l’ultima partita casalinga della gloriosa carriera di Luca Toni.
Hellas Verona (4-4-2): Gollini; Pisano, Bianchetti, Moras, Emanuelson; Wszołek, Viviani, Ioniță, Janković; Toni, Gómez. All.: Delneri.
QUI JUVENTUS – Quattro squalificati (Hernanes, Lichtsteiner, Pogba e Mandžukić) e quattro infortunati (Neto, Cáceres, Khedira e Marchisio) per Massimiliano Allegri, fresco di rinnovo contrattuale. Il tecnico livornese confermerà il 3-5-2 e farà ricorso a numerose rotazioni rispetto alla formazione titolare. Il principale ballottaggio sarà quello tra Pereyra e Sturaro, con il primo favorito. In attacco Zaza dovrebbe affiancare Dybala.
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Pereyra, Lemina, Asamoah, Alex Sandro; Dybala, Zaza. All.: Allegri.
Hellas Verona-Juventus: precedenti, statistiche e curiosità
Scritto da Paolo Guaragna il 6 maggio 2016 alle 09:00.
Hellas Verona e Juventus si affrontano, per la trentesima volta con i gialloblù in casa, nella trentasettesima giornata di campionato reduci, rispettivamente, da una sconfitta esterna (Sassuolo-Hellas Verona 1-0) e da una vittoria casalinga (Juventus-Carpi 2-0). Il Verona, retrocesso aritmeticamente, non ha più nulla da chiedere al campionato, così come la Juventus già campione; potrebbe scaturirne una partita con pochi tatticismi e ricca di gol.
I PRECEDENTI – Nei 29 precedenti tra Hellas e Juventus, con i veneti in casa, si ravvisa una tendenza leggermente favorevole alla squadra attualmente allenata dall’ex Luigi Delneri, che ha infatti vinto in 10 occasioni, ottenendo 10 pareggi e subendo 9 sconfitte. Il risultato più rotondo a favore dei padroni di casa è stato il 2-0, ripetutosi per 3 volte; viceversa, la sconfitta più pesante per la squadra veronese si è chiusa con il punteggio di 1-4, il 3 settembre 1989. L’ultima vittoria interna del Verona è datata 30 aprile 2000, quando i gialloblù si imposero per 2-0, grazie alla doppietta di Cammarata. Il successo più recente dei torinesi è datato 8 aprile 2001, quando la sfida si concluse per 0-1, grazie al calcio di rigore realizzato da Alessandro Del Piero.
LE STATISTICHE – 2,24 è la media-gol a partita nei 29 precedenti tra le due squadre: in totale sono state realizzate 65 reti, di cui 32 dal Verona e 33 dalla Juventus. Negli ultimi dieci confronti disputati, infine, l’over 2,5 è uscito in 6 occasioni. Curiosità: gli ultimi 3 incontri si sono conclusi tutti sul risultato di 2-2.
Il capocannoniere degli scaligeri, sino a ora, è Giampaolo Pazzini, con 6 marcature, mentre il miglior realizzatore della Juventus è Paulo Dybala, a segno per 16 volte.
Suggeriamo il segno 2 in schedina, over 2,5 e Zaza marcatore.
FONTE: MondoPallone.it
Verona – Juventus, le probabili formazioni
Autore: Vincenzo Capuano - 5 maggio 2016 - 12:37
Probabili formazioni Verona-Juventus: ultima gara casalinga per Toni, turnover forzato per Allegri
Probabili formazioni Verona-Juventus – Hellas Verona già retrocesso e Juventus già campione d’Italia, gara all’insegna del turnover per i due tecnici. Non ha recuperato Pazzini per gli Scaligeri, ad Allegri mancano quattro pedine per squalifica e quattro per infortunio. Il Bentegodi saluta così la Serie A contro i bianconeri in posticipo, si gioca infatti domenica alle ore 20:45.
VERONA – Il Verona, saluta insieme a Toni il proprio pubblico in questa penultima di campionato. L’attaccante modenese ha difatti annunciato il ritiro, giusto quindi da parte di Delneri concedergli la maglia da titolare, accanto a lui ci sarà Siligardi. Wszolek agirà sulla destra con Juanito insidiato da Emanuelson per la fascia opposta. In mezzo, Viviani e Ionita.
JUVENTUS – Turnover forzato per Allegri visti i tanti assenti. Il tecnico toscano potrebbe decidere di far riposare Bonucci e dare ancora spazio a Rugani in difesa. Possibilità di mettersi in mostra che verrà regalata anche al giovane Lemina, maglia da titolare anche per Pereyra. Probabile coppia d’attacco Zaza-Dybala.
PROBABILI FORMAZIONI VERONA-JUVENTUS:
HELLAS VERONA (4-3-3): Gollini; Pisano, Moras, Bianchetti, Albertazzi; Wszolek, Viviani, Ionita, Siligardi;J. Gomez, Toni. In panchina: Coppola, Marcone, Samir, Helander, Gilberto, Romulo, Emanuelson, Checchin, Greco, Marrone, Jankovic, Rebic. Allenatore: Delneri
Squalificati: –
Diffidati: Bianchetti, Moras, Wszolek, Albertazzi
Indisponibili: Fares, Souprayen, Pazzini
JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Rugani, Evra; Cuadrado, Khedira, Lemina, Pereyra, A. Sandro; Zaza, Dybala. In panchina: Rubinho, Audero, Bonucci, Padoin, Sturaro, Asamoah, Favilli, Morata. Allenatore: Allegri.
Squalificati: Lichtsteiner, Pogba, Mandzukic, Hernanes.
Diffidati: –
Indisponibili: Neto, Caceres, Marchisio, Chiellini
FONTE: StopAndGoal.net
4 maggio 2016 at 12:53
Juventus, testa a Verona
Contro l’Hellas per continuare con il filotto di vittorie
Autore Andrea Santella
La Juventus, domenica 8 maggio, scenderà in campo al Bentegodi contro l’Hellas Verona nel match valido per il 37° turno di Serie A.
I bianconeri si son già laureati campioni d’Italia, i veneti invece sono già da qualche turno matematicamente retrocessi in Serie B.
La gara però, che per i più può già essere etichettata come noiosa visti i verdetti annunciati in anticipo, può diventare ricca di significato; Buffon e compagni cercano ancora di allungare la striscia di vittorie ferma ora a 26 in 25 partite, dopo l’ultima vinta contro il Carpi allo Stadium con rete di Hernanes e Zaza.
Tra gli scaligeri invece c’è quella vecchia volpe di Toni che, avendo annunciato il ritiro dal calcio dopo la fine di questa stagione, vuol mettere la ciliegina sulla torta cercando di portare il più in alto possibile il suo personale score di gol nella sua carriera, fermo ora a 323. Un addio, quello del campione del mondo 2006 con l’Italia, che segna la fine di una grande epoca fatta di bomber italiani. Il modenese, si è sempre contraddistinto per il suo fiuto del gol, che l’ha portato ad essere capocannoniere nel campionato italiano per ben due volte, e ad aggiudicarsi anche una scarpa d’oro. Giusta la passerella per lui nell’ultimo turno casalingo di campionato contro i campioni d’Italia. Il giusto tributo per un grande cannoniere capace di farsi amare anche in terra tedesca quando ha vestito la maglia del Bayern Monaco.
Andrea Santella
FONTE: PassioneDelCalcio.it
Pubblicato il: 5 maggio 2016
TEMPI PRECARI - Esperto di Tv e Gossip
VERONA-JUVENTUS: PROBABILI FORMAZIONI, ORARIO E DIRETTA TV, ZAZA E DYBALA TITOLARI
Ecco le probabili formazioni e la diretta tv di Verona-Juventus in programma domenica 8 maggio alle 20:45, sarà l'ultima gara di Toni.
Verona-Juventus sarà il posticipo della 37^ e penultima giornata di Serie A, in programma domenica sera 8 maggio 2016 al consueto orario delle 20:45; ecco le probabili formazioni e la diretta tv della gara. Le due squadre hanno già ottenuto i rispettivi e opposti verdetti, la compagine di Allegri ha vinto lo scudetto con tre giornate di anticipo, mentre i giocatori di Del Neri non sono riusciti ad evitare la retrocessione in Serie B. La gara, dunque, potrebbe non regalare grosse emozioni, ma gli appassionati di calcio sanno bene che non sarà così, l'esempio lampante è lo scontro dello scorso anno tra le due squadre, sempre nelle ultime giornate della stagione, che terminò 2-2 dopo un finale al cardiopalma. Sarà possibile seguire la gara in diretta tv sulla piattaforma Sky e su quella Mediaset e in streaming attraverso le applicazioni Sky Go e Premium Play. Passiamo, ora, alle probabili formazioni delle due squadre.
I probabili undici di Allegri
Cominciamo con la probabile formazione della Juventus. Sono tante le assenze in casa bianconera, Neto, Caceres, Chiellini, Marchisio e Morata sono infortunati, mentre Pogba, Mandzukic, Lichsteiner ed Hernanes sono squalificati. Allegri dovrebbe optare per il consueto 3-5-2. In difesa spazio a Rugani, Barzagli e Bonucci. A centrocampo potremo rivedere in campo Pereyra insieme a Lemina e Khedira, mentre sulle rispettive fasce agiranno Cuadrado e Alex Sandro. In attacco, viste le assenze, ci sarà poca scelta, la coppia titolare sarà formata da Zaza e Dybala.
La formazione del Verona
Passiamo ora alla probabile formazione dell'Hellas Verona. Gli uomini di Del Neri vorranno onorare al meglio le ultime partite di permanenza nella massima serie e inoltre sarà l'ultima gara che disputerà Luca Toni. Il modulo che adotterà il mister dovrebbe essere il 4-3-3. In difesa spazio a Pisano, Mora, Bianchetti e Albertazzi. Il centrocampo a tre sarà composto da Greco, Marrone e Ionita. Il reparto offensivo, invece, sarà formato da Siligardi e Wszolek dietro all'unica punta Toni.
FONTE: It.BlastingNews.com
Verona, Luca Toni annuncia il ritiro: "Domenica la mia ultima partita"
L'attaccante: "Ci ho pensato a lungo, è arrivato il momento di smettere"
4 Maggio 2016
È un Toni piuttosto amareggiato quello che si è presentato in conferenza stampa: la stagione negativa culminata con la retrocessione del Verona ha accelerato la decisione dell'attaccante campione del mondo: "Gli amori li lasci quando succede qualcosa di veramente brutto. Questo è stato l'anno peggiore della mia carriera per svariati motivi, una grande delusione. Con mister Delneri non ho mai avuto un bel rapporto, si sa, però non è questo il posto per parlare delle sue scelte. Questa stagione è stata una sconfitta per entrambi"".
Toni smentisce che ci sia già un contratto da dirigente con il Verona ed esclude in maniera categorica la prospettiva di diventare allenatore: "Sono affezionato all'Hellas: se ci saranno i presupposti per iniziare un nuovo lavoro qui, sarò molto felice di continuare a lavorare con questa società. Allenare? Assolutamente no".
Poi una riflessione amara sul calcio italiano: "Secondo me ai vertici del calcio italiano mancano persone che sanno veramente di calcio, ex grandi giocatori. Uno che ha esperienza credo sia giusto rimanga nel calcio". Tra i ricordi più belli c'è comunque Verona: "Vincere la classifica marcatori a 38 anni è stata tra le cose più belle della mia carriera".
DAL BRESCIA AL BAYERN PASSANDO PER IL MONDIALE
Luca Toni, nato a Pavullo nel Frignano il 26 maggio 1977, è cresciuto nelle giovanili del Modena, squadra con la quale ha debuttato in C1 nel 1994-1995. Fino al 2000 ha giocato tra C1 e B con Empoli, Fiorenzuola, Lodigiani e Treviso. Il grande salto arriva nel 2000-2001, con il debutto in A con il Vicenza: alla sua prima stagione nella massima serie segna 9 gol. L'anno successivo va al Brescia: segna 13 gol la prima stagione, 2 la seconda, interrotta da un brutto infortunio al ginocchio.
Nel 2003 a 26 anni viene acquistato dal Palermo, dove si consacra come bomber di razza: trascina i rosanero alla promozione in A segnando 30 gol in 45 partite di B, poi si ripete in Serie A con 20 gol in 30 partite. È Toni-mania. La Fiorentina lo acquista per 10 milioni di euro. Segna 31 gol in 38 presenze, conquista il titolo di capocannoniere e la scarpa d'oro: viene convocato in Nazionale per i Mondiali e solleva la Coppa del mondo a Berlino (2 gol al Mondiale, contro l'Ucraina). L'anno successivo ancora a Firenze, poi il grande salto al Bayern Monaco. Diventa l'idolo dei tifosi: vince campionato, coppa di Lega e Coppa di Germania. Segna 24 gol in campionato (capocannoniere della Bundes) e della Coppa Uefa (10 gol). Dopo il Bayern gioca con Roma, Juve e Genoa. Esperienze non esaltanti, che lo portano ad emigrare all'Al Nasr. Nel 2012-2013 torna alla Fiorentina (27 presenze, 8 gol). Poi l'esperienza al Verona: tre stagioni, con 47 gol complessivi. In nazionale 47 presenze e 16 gol.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
CALCIOMERCATO
Fanna: "Mentalità vincente caratterizza da sempre la Juventus. In Italia nessuno all'altezza dei bianconeri"
03.05.2016 13:50 di Redazione TuttoJuve Twitter: @Tuttojuve_com
Fanna: "Mentalità vincente caratterizza da sempre la Juventus. In Italia nessuno all'altezza dei bianconeri"
Pietro Fanna, ex centrocampista tra le altre di Juventus, Verona e Inter, ha rilasciato una lunga intervista a zonacalcio.net. Ecco le sue considerazioni:
Quali sono le sue considerazioni in merito allo scudetto vinto dalla Juventus?
“E’ stato uno scudetto più difficile degli altri, però alla lunga la Juventus ha dimostrato di essere la più forte in Italia. Ormai si conferma da cinque anni, ha questa mentalità vincente, che la caratterizza da sempre, anche quando c’ero io. Attualmente credo che la società sia una delle migliori, ancora una volta la squadra si è confermata un gradino sopra le altre. E’ chiaro, se gli scudetti si vincono così facilmente in Italia, vuol dire che le altre stanno facendo male: l’unica ad aver lottato e ad aver fatto un grande campionato è il Napoli, ma non è bastato perchè la Juve sotto tanti aspetti è più organizzata“.
Qual’è la situazione che si vive a Verona, considerato il cambio d’allenatore occorso durante la stagione e la retrocessione avvenuta già matematicamente qualche giornata fa?
“Un’annata da dimenticare, iniziata male e finita peggio. Il cambio d’allenatore ha sortito qualcosa di buono, ma alla lunga si è visto che i problemi ci sono e c’erano già anche prima. Si è sperato, ma poi ci si è resi conto che probabilmente non era l’anno nostro. Adesso mi auguro che con questa delusione possa la società costruire subito una squadra in B vincente, una squadra che possa tornare in Serie A perchè il pubblico e i nostri tifosi penso se lo meritino“.
Domenica si sfideranno Verona e Juventus, a che match assisteremo? Considerata la gara del Verona con il Milan
“La Juve non è il Milan, è chiaro che i bianconeri non regalano niente a nessuno. Proveremo a darle fastidio, ma in fin dei conti speriamo solamente che il campionato finisca il prima possibile, per evitare di subire altri goal e infierire su quest’annata. La squadra ormai ha la testa libera, ieri ha giocato anche abbastanza bene, ma è chiaro che avere di fronte la Juve dà sempre stimoli nuovi. Ci sarà lo stadio pieno ed è l’ultima partita in casa, si spera che venga fuori una gara, almeno da parte nostra, lottata e giocata“.
Tra i tre vinti con la Juventus ed uno vinto con il Verona, a quale degli scudetti è legato di più?
“Quello con il Verona è stato il più bello perchè insperato, tra i tre che ho vinto con la Juve, invece, forse il più bello è stato il primo perchè ho giocato spesso da titolare. Su cinque anni ne ho vinti tre, in fin dei conti ne ho di tutti un buon ricordo, però è chiaro che quello conquistato a 19/20 anni con i bianconeri è stato il più emozionante tra i tre“.
A proposito di scudetto, Lei ne ha vinto uno anche con l’Inter. Come valuta la stagione, invece, la stagione della squadra di Mancini?
“L’Inter è una squadra come il Milan, la Fiorentina e la Roma: sono squadre devono strutturarsi, devono trovare continuità sia di risultati che di mercato se vogliono lottare per lo scudetto. Non sarà facile, personalmente io ho passato quattro anni abbastanza buoni a Milano, speravo di far meglio, però è stata anche quella una bella esperienza che ho voluto io e quindi accettiamola così. L’importante è sempre dare il massimo, credo che le concorrenti per raggiungere la Juventus dovranno lavorare bene e non in maniera improvvisata“.
In chiusura, progetti per il futuro?
“La mia strada me la sono già costruita, il calcio lo vedo da fuori. Ho collaborato un po’ col Verona in questi tre anni ed è stata una bella esperienza vedere le partite della Serie A, però da subito non ho voluto far carriere. Ho vissuto questi anni in modo sereno e sinceramente era proprio quello che cercavo“.
FONTE: TuttoJuve.com
La Juventus perde i pezzi: quattro squalificati contro il Verona
Hernanes, uno dei quattro squalificati Getty Images
01/mag/2016 14.42.58
La Juventus non potrà contare su ben quattro giocatori nel prossimo match contro il Verona: tutti ammoniti con il Carpi i diffidati Mandzukic, Pogba, Hernanes e Lichtsteiner.
Le reti di Hernanes e Zaza hanno permesso alla Juventus di avere la meglio sul Carpi e di volare a quota 88 punti in classifica con ancora due giornate di campionato da disputare.
Prima del match contro gli emiliani, i bianconeri potevano 'vantare' nell'undici titolare ben quattro giocatori diffidati: si tratta di Hernanes, Mandzukic, Pogba e Lichtsteiner, tutti schierati dal tecnico Allegri.
Nel corso del match però, tutti e quattro hanno ricevuto un'ammonizione che impedirà loro di partecipare alla prossima sfida in casa del Verona, che ovviamente non è più determinante ai fini della classifica per entrambe le squadre.
Di positivo vi è comunque il fatto che tutti potranno essere protagonisti in campo nell'ultima gara davanti ad i propri tifosi, che vedrà anche l'assegnazione del quinto Scudetto consecutivo.
FONTE: Goal.com
FOCUS
Giudice Sportivo: Pogba, Lichtsteiner, Hernanes e Mandzukic saltano l'Hellas
03.05.2016 14:51 di Stefano Bentivogli Twitter: @sbentivogli
Giudice Sportivo: Pogba, Lichtsteiner, Hernanes e Mandzukic saltano l'Hellas
Sono 11 i giocatori squalificati per una giornata dopo la 36esima giornata di Serie A. Questo l'elenco completo: Murillo (Inter), unico espulso, e di Keita (Lazio), Felipe (Udinese), Hernanes (Juventus), Gentiletti (Lazio), Gori (Frosinone), Krsticic (Sampdoria), Lichtsteiner (Juventus), Mandzukic (Juventus), Pogba (Juventus) e Tomovic (Fiorentina). Per quanto riguarda le società, multa di 15mila euro alla Roma per "cori insultanti per motivi d'origine territoriale" lanciati da alcuni suoi tifosi.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
Morata, da monitorare l'acciacco: a riposo contro il Verona, per non rischiare la finale di Coppa Italia
LO SPAGNOLO SOSTITUITO IERI NELL'INTERVALLO: CONTRO L'HELLAS SPAZIO A ZAZA?
Redazione Fantagazzetta | 02/05/2016 19:36
Leggero allarme Morata in casa Juventus: lo spagnolo, che ieri contro il Carpi dopo pochissimi minuti aveva ricevuto una botta lla gamba destra, e poi era stato costretto alla sostituzione nell’intervallo, potrebbe saltare la gara contro il Verona nel prossimo turno.
Non c’è particolare preoccupazione per i bianconeri per l’impegno in finale di Coppa Italia contro il Milan, tre tre settimane, ma proprio per questo la cautela sarà massima, per evitare problemi più seri: ecco perchè lo spagnolo verrà sottoposto ad accertamenti strumentali, e in ogni caso è probabilissimo che venga tenuto a riposo contro gli scaligeri. Buon per Zaza, che ieri reclamava più spazio, e che contro i gialloblu avrà una chance importante anche in ottica Europei.
FONTE: FantaGazzetta.com
Inter, nuovo nome per la difesa: piace lo scaligero Helander
By Renato Chieppa2 maggio 2016
Al di là di nomi di un certo grido, iscriviamo da oggi – stando a quanto riporta il sito Mondo-Inter. it – anche Filip Helander fra i possiili rinforzi per Roberto Mancini nella prossima stagione. Il centrale svedese dell’Hellas Verona, giunto la scorsa estate dal Malmoe, al di là della sfortunata stagione vissuta dalla squadra, è comunque riuscito a ritagliarsi il suo spazio all’interno del clan scaligero. Seguito anche dalla Roma il giocatore vanta un contratto che scadrà fra tre anni, ergo sum l’Inter dovrà produrre un’offerta di un certo tipo per battere la concorrenza giallorossa.
Hellas Verona, il primo a partire sarà Bigon
By Stefano Bentivogli2 maggio 2016
Con la retrocessione ormai matematica, l’Hellas Verona è al lavoro per ripartire dalla B tentanto subito la risalita nella massima serie. Come riporta TuttoHellasVerona.it, sono tanti gli interrogativi in merito a quella che sarà la prossima stagione, a chi vestirà la maglia dell’Hellas e chi ci resterà ancora dell’attuale dirigenza. Sembra infatti che il primo a partire sarà Riccardo Bigon. Il direttore sportivo non ha lasciato il segno come si sperava ed è corteggiato da tempo dal Bologna che ha individuato in lui la figura ideale per sostituire Bigon.
FONTE: RadioGoal24.it
PROBABILE FORMAZIONE HELLAS
Tutti per Toni
Jankovic a destra?
07/05/2016 19:56
Ultima partita al Bentegodi per l'Hellas in questa disastrosa stagione: c'è la Juventus Campione d'Italia. Nell'ultima partita dell'anno a Verona verrà celebrato Luca Toni, che partirà titolare nell'ultima partita della sua ventennale carriera (sempre che non giochi anche a Palermo, piazza che non lo ama, per usare un eufemismo). Nel 4-2-3-1 Delneri, davanti a Gollini, recupera Helander in difesa (fresco di convocazione con la Svezia) che farà coppia con Bianchetti, mentre i terzini saranno Pisano a destra ed Emanuelson a sinistra (visto che Albertazzi, Fares e Souprayen sono infortunati). A centrocampo ci sarà la coppia Viviani e Ionita mentre la punta centrale sarà prevedibilmente Toni. Sulla trequarti ci saranno Siligardi a sinistra e Juanito Gomez al centro. Dubbi a destra, c'è un posto per tre: ballottaggio tra Jankovic, Romulo e Wszolek. Visto che Toni giocherà dal primo minuto, probabile impiego del serbo come tornante di destra.
Probabile Formazione Verona (4-2-3-1): Gollini; Pisano, Bianchetti, Helander, Emanuelson; Viviani, Ionita; Jankovic, J.Gomez, Siligardi, Toni. All: Delneri.
L.VAL.
PROBABILE FORMAZIONE JUVENTUS
Allegri in emergenza punta su Zaza-Dybala
07/05/2016 19:41
La Juventus di Allegri arriva in piena emergenza al Bentegodi: mancheranno tantissimi squalificati, oltre a Buffon. L'ex tecnico di Sassuolo e Cagliari opterà per il 3-5-2: in porta ci sarà a Neto, che sarà difeso dal terzetto Barzagli, Bonucci e Rugani, mentre Chiellini partirà dalla panchina. A centrocampo sulla sinistra ci sarà Alex Sandro e a destra è aperto il ballottaggio tra Cuadrado e Padoin: l'ex Atalanta è leggermente favorito sul colombiano, mentre in mezzo dovrebbero esserci Pereyra, Lemina e Asamoah. In attacco spazio alla coppia Dybala-Zaza.
Probabile Formazione Juventus (3-5-2): Neto; Barzagli, Bonucci, Rugani; Padoin, Pereyra, Lemina, Asamoah, Alex Sandro; Dybala, Zaza. All: Allegri.
L.VAL.
LA CONFERENZA DI GIGI DELNERI
"Toni? Un allenatore non è amico dei calciatori"
07/05/2016 14:35
"L'addio di Toni? Il calcio italiano perde un grande protagonista di questi ultimi anni: bisogna solo ringraziarlo per quello che ha dato. Le sue parole nella conferenza di questa settimana? (Aveva detto: "Con Delneri non ho un buon rapporto", ndr) Dipende da cosa intende, a cena insieme non ci siamo mai andati: c'è stato un rapporto da allenatore-giocatore. 11 giocatori giocano e gli altri no, magari in certi momenti fa parte del gioco che ci siano state delle frizioni. Se c'è qualcosa da dire a qualcuno, si dice sempre a quattro occhi: un allenatore non può essere amico dei calciatori. C'è una diversità dei ruoli: fare un giocatore non è fare l'allenatore. Con la Juve mia ultima partita al Bentegodi? Può essere. In questi 6 mesi passati a Verona, voglio ringraziare il pubblico dell'Hellas: è il miglior pubblico d'Europa". Così Gigi Delneri alla vigilia di Verona-Juventus.
Il tecnico di Aquileia ha continuato: "Abbiamo pagato molto a livello psicologico in questo campionato: ci dispiace, ma abbiamo sempre cercato di dare il massimo, modificando la qualità del gioco: chiaro che se giri a 8 punti nel girone d'andata, è poi difficile recuperare e giocare sempre ogni partita come se fosse l'ultima spiaggia. Mio Futuro? Adesso abbiamo due partite, a fine anno si faranno le dovute valutazioni e parlerò con la società".
Infine, Delneri è tornato sul tema-Toni: "Sarebbe bello battere una squadra importante come la Juventus. Questa squadra ha dimostrato di vincere anche senza giocatori importanti come Toni e Juanito Gomez: noi contiamo su tutti i giocatori, la squadra non dipende da un giocatore solo. Gli anni passano per tutti: vedi anche giocatori che hanno fatto la storia del calcio come Di Natale e Totti. Infine, le discussioni ci sono sempre, è normale che ci siano alcune incomprensioni in un gruppo di lavoro: comunque Toni ha giocato tante partite durante la mia gestione".
L.VAL.
VERONA-JUVENTUS
Allegri: Hellas batti la Juve? Annata meno amara
07/05/2016 14:03
"Toni? Posso solamente fargli i complimenti, domani speriamo che non faccia gol, perchè noi abbiamo subito solo tre gol nel girone di ritorno e quindi bisogna terminare il campionato nel migliore dei modi, anche come differenza reti. Però Toni ha fatto una carriera straordinaria, quindi domani cercherà di chiuderla soprattutto in casa nel migliore dei modi. Tra l'altro il Verona è una squadra che dopo un'annata del genere domani ha l'unica occasione per rendere l'annata meno amara". Così Max Allegri in conferenza stampa alla vigilia di Hellas-Juventus.
Il tecnico livornese metterà Neto in porta e non schiererà Buffon: "A parte Neto, giocheranno Rugani, Barzagli, Bonucci, perchè Bonucci nella finale di Coppa Italia non c'è. Poi giocherà a destra o Padoin o Cuadrado, mezzala destra o Sturaro o Pereyra, davanti alla difesa Lemina, mezzala sinistra Asamoah, a sinistra giocherà Alex Sandro; in attacco Zaza e Dybala".
L.VAL.
PRIMO HALLFREDSSON MA...
Pazzini vince il premio "Mastino del Bentegodi"
05/05/2016 12:56
Giampaolo Pazzini vince il premio 'Il Mastino del Bentegodi' 2015/2016 (anche perchè Emil Hallfredsson, arrivato primo con 163 voti, è adesso un giocatore dell'Udinese). L'attaccante gialloblù, anche grazie alla vittoria di tappa con il Milan (22 voti), si aggiudica la diciasettesima edizione del concorso, succededendo, nell’albo d’oro, al collega di reparto Luca Toni, vincitore nei precedenti due campionati. Pazzini, per 4 volte eletto migliore in campo dai tifosi, chiude con 125 voti e precede Moras, secondo con 89 consensi e 1 successo di tappa; sul gradino più basso dell’ideale podio Wszolek, con 81 preferenze e 2 primi posti. L'attaccante toscano sarà premiato allo stadio Bentegodi prima del fischio d’inizio di Hellas Verona-Juventus, in programma domenica 8 maggio alle ore 20.45.
L’albo d’oro de 'Il Mastino del Bentegodi': Giampaolo Pazzini (2015-2016), Luca Toni (2014-2015), Luca Toni (2013-2014), Jorginho (2012-2013), Juanito Gomez (2011-2012), Emil Hallfredsson (2010-2011), Giuseppe Pugliese (2009-2010), Rafael (2008-2009), Rafael (2007-2008), Gianluca Pegolo (2006-2007), Martins Adailton (2005-2006), Valon Behrami (2004-2005), Sandro Mazzola (2003-2004), Martins Adailton (2002-2003), Adrian Mutu (2001-2002), Martin Laursen (2000-2001), Antonio Marasco (1999-2000).
Classifica generale 'Il Mastino del Bentegodi': 1) Pazzini 125 voti, 2) Moras 89, 3) Wszolek 81, 4) Toni 73, 5) Ionita 72, 6) Gollini 71, 7) Juanito Gomez 60, 7) Souprayen 60, 9) Helander 49, 10) Greco 41, 11) Viviani 39, 12) Marrone 31, 13) Bianchetti 29, 14) Siligardi 28, 15) Fares 25, 16) Jankovic 16, 17) Gilberto 15, 17) Checchin 15, 19) Pisano 14, 20) Emanuelson 9, 21) Albertazzi 4, 22) Rebic 3, 23) Romulo 1.
L.VAL.
H.VERONA-JUVENTUS, I PRECEDENTI IN SERIE A
Hellas, ultime 3 sfide sempre 2-2 con la Juve
04/05/2016 13:38
La storia di H.Verona-Juventus vanta una grande tradizione in Serie A. Le due squadre si sono affrontate al Bentegodi ben 26 volte ed il bilancio è a favore dei padroni di casa con 9 vittorie, 10 pareggi e 7 sconfitte. I gol fatti e subiti invece sono pari: 30 a testa. Scaligeri e bianconeri iniziarono a scontrarsi nella stagione 1957/58, esattamente il 26 gennaio 1958. Gli ospiti vinsero 2-3: 26’ Sivori (J), 61’ Charles (J), 70’ Ghiandi (V), 83’ Corradi (J), 90’ aut. Garzena (J). 10 anni dopo (il 15 dicembre 1968), quando le due squadre si riaffrontarono, i veneti si presero la rivincita per 2-1 con i gol di Bui (22’) e Petrelli (29’) ai quali replicò lo juventino Anastasi nei minuti conclusivi (87’). La stagione successiva, altra vittoria scaligera: il 21 settembre 1969 finì 1-0, Traspedini al 42’. Stesso risultato il 17 ottobre 1971 (stagione 1971/72), ma questa volta la rete del successo portò la firma di Orazi al 49’. I piemontesi tornarono ad essere corsari in riva all’Adige, l’8 febbraio 1976 (Campionato 75/76): 1-2 (al 7’ Cozzi per l’Hellas e per la Juventus al 51’ Tardelli e Bettega al 62’). Dopo 2 ics entrambe a reti inviolate nei tornei 76/77 e 77/78, i bianconeri riuscirono a vincere per 0-3 (Virdis 63’, Bettega 73’, Verza 77’) nell’annata 78/79. Tris di successi gialloblù nei campionati 82/83, 83/84 e nella stagione tricolore 84/85. Il 26 settembre 1982 la gara terminò 2-1 (63’ Fanna, 89’ Tricella e al 90’ Rossi per gli ospiti); il 18 marzo 1984 finì sempre 2-1 (Platini 1’, Iorio 52’ su rig., 66’ Galderisi); mentre il ben più famoso 14 ottobre 1984 lo score fu di 2-0 nel quale segnò al 62’ Galderisi e raddoppiò all’81’ il "Cenerentolo"-Elkjaer. L’Hellas tornò al successo nei tornei 87/88 e 88/89. Il 4 ottobre 1987 vittoria per 2-1 (Elkjaer 38’ su rig., e 48’, Brio al 67’), e il 12 febbraio 1989, successo per 2-0 (doppietta di Pacione al 15’ e al 18’). L’ultima vittoria dell’Verona sulla Juventus risale a 16 anni fa: il 30 aprile del 2000. Alla 32^ giornata il Verona di Cesare Prandelli ospitò al Bentegodi i bianconeri di Carlo Ancelotti in lotta per lo scudetto. Fu una partita a senso unico con successo veronese per 2-0 (45’ e 57’ Cammarata). Identico score (2-2) nelle ultime 3 sfide, verificatesi nel 2001/02, 2013/14 e 2014/15. Il 4 novembre 2001 segnarono Colucci L. 9' (Vr), Camoranesi 62' (Vr), Tudor 77' (Ju), Trezeguet 90'+1' (Ju) e il 9 febbraio 2014, Tevez (Ju) al 4’ e al 21'; Toni al 52' e Gomez al 90’. Infine la scorsa stagione (30 maggio 2015), gli autori delle reti furono: 42' Pereyra (Ju); 48' Luca Toni (Vr), 57' Llorente (Ju), 90' Gomez (Vr).
Domenica prossima, 8 maggio alle ore 15, scaligeri e bianconeri incroceranno nuovamente i guantoni in riva all'Adige nella penultima giornata 2015/16. Entrambe non hanno più nulla da chiedere alla stagione. I veneti già retrocessi, proveranno ugualmente a dare battaglia ai Campioni d’Italia allenati da Allegri, per congedarsi il più onorevolmente possibile davanti al proprio pubblico.
PRECEDENTI H.VERONA-JUVENTUS IN SERIE A:
Partite giocate: 26
Vittorie H.Verona: 9
Pareggi: 10
Vittorie Juventus: 7
Gol fatti H.Verona: 30
Gol fatti Juventus: 30
ANDREA FAEDDA
LA CONFERENZA
Toni: Mi ritiro, con la Juve ultima al Bentegodi
04/05/2016 10:51
“Dopo tanti anni di calcio, 22 anni di professionismo, penso che sia arrivato il momento di ritirarmi, è stata una decisione difficile e sofferta, ma credo sia giusto smettere. Sono state settimane sofferte: l'ultima partita sarà un misto di gioia e tristezza, ma credo sia giusto chiudere la mia esperienza a Verona, e poi con il calcio, domenica con la Juve. Veniamo da un’annata brutta: a livello soprattutto mentale penso di essere arrivato alla fine”. Luca Toni interviene in conferenza stampa, la sua ultima da calciatore.
Il Bomber di Pavullo ha continuato: “Sono stati tre anni fantastici, sono riuscito a contribuire alla storia di questo glorioso club. Io non ho mai messo becco su che giocatori comprare e chi no. Il mio futuro non da giocatore? A fine campionato parlerò con il Presidente, non c’è nessuno contratto scritto, se ci troveremo d’accordo andrò avanti con Verona, al contrario no. Tutti gli anni si faceva un contratto annuale, ogni anno si decideva a fine stagione. Se le mie idee andranno di pari passo con la società si andrà avanti con l'Hellas”.
Toni ha proseguito: "Lasciare quando le cose vanno benissimo non era della mia idea. Questo è stato l’anno più brutto della mia carriera: avrei lasciato dopo una grande delusione e quest’anno è stata un’annata che non è andata bene, forse non avrei lasciato se fossimo andati molto bene. Verona mi ha fatto provare grandi emozioni. Il mio ruolo futuro? Non lo so cosa fare di preciso: a livello dirigenziale in Italia non ci sono grandi calciatori del passato ai vertici, penso a Roberto Baggio o un Paolo Maldini, che non sono completamente nel mondo del calcio. Per esempio, nel Bayern Monaco quando avevo un problema parlavo con Rummenigge che gestiva la società: sapeva di cosa parlavo, perché è stato un grande calciatore. Di sicuro non farò l’allenatore, non sono portato e poi i miei ex compagni che fanno l’allenatore invecchiano di cinque anni ogni anno (ride, ndr).
Toni ha parlato anche del suo rapporto con il tecnico di Aquileia: "Con Delneri credo si sappia che non ho un buon rapporto, è inutile negarlo. Non mi sembra il momento giusto di parlare di queste cose adesso: entrambi usciamo sconfitti da questa stagione. Post-Carpi? Ci ho sempre messo la faccia: dopo Carpi, da capitano ho cercato di tirare fuori l’orgoglio. Siccome avevamo una possibilità su 100 di salvarci, eravamo quasi in B, ho ritenuto giusto fare quelle dichiarazioni. In sala stampa ho detto sempre la verità. Non mi sembrava di aver detto qualcosa di sbagliato in quel momento: non credo di aver mancato di rispetto alla mia squadra. Rifarei quelle dichiarazioni”.
L.VAL.
I NUOVI CAMPIONI D'INGHILTERRA E LA FAVOLA GIALLOBLU'
Ranieri come Osvaldo e Leicester come Verona
03/05/2016 16:16
Alzi la mano che non c'ha mai pensato in questi mesi... La favola del Leicester, che si è appena laureato campione in Inghilterra, sembra proprio quella del Verona di Bagnoli dell'85. Le similitudini sono tante. Proviamo a elencarle.
ARTIGIANI DEL PALLONE. Bagnoli e Ranieri, intanto: due artigiani del pallone, due persone perbene, due "normal one" come ha spiegato bene il direttore della Gazzetta Mario Monti stamattina, elogiando la normalità di Ranieri. Due allenatori di buon senso che sanno costruire un vestito su misura a seconda dei giocatori che hanno a disposizione e a seconda delle loro caratteristiche. Nel mondo degli affabulatori Ranieri ha rinverdito la normalità dell'Osvaldo che arrivava allo stadio in bici e colbacco.
SQUADRA DI "SCARTI". Vi ricordate il Verona di Bagnoli? Dicevano che quella squadra era stata costruita con gli scarti delle grandi. Fanna, Galderisi, Di Gennaro, Ferroni e il dottor Volpati. Assomigliano moltissimo a Morgan e alla truppa di Ranieri. Mahrez, Vardy, Okazaki, Kantè, Drinkwater hanno tutti alle spalle storie molto simili a quelle dei veronesi dell'85. ragazzi che a Leicester hanno trovato una loro dimensione, dimostrando di essere grandi campioni.
LO SPOGLIATOIO. Lì è nata la vittoria del Leicester e lì si fondò quella del Verona. Spogliatoi granitici che hanno saputo resistere agli "attacchi" esterni con l'unione e la solidità. Gente vera con valori elevatissimi.
DUE GRANDI CAMPIONATI. L'ultima incredibile analogia tra Verona e Leicester, riguarda i rispettivi campionati. Quello dove giocò il Verona era senza dubbio il più bel campionato del mondo. Vi giocavano praticamente tutti i più forti calciatori dell'epoca, da Zico a Platini, passando per Maradona. Lo stesso si può dire del campionato inglese di quest'anno. Il Leicester ha vinto tra sceicchi e miliardari, tra allenatori di grido e grandi campioni. Come ha scritto il New York Times, forse la più grande impresa del nuovo millenio. Per quello passato, rivedere alla voce Hellas Verona.
GIANLUCA VIGHINI
L'ANNUNCIO
Toni dice addio
Sarà il vice-Bigon?
03/05/2016 08:49
Toni dice addio al Verona. L'annuncio è imminente. Stavolta pare davvero che la decisione Toni l'abbia presa. L'ha già comunicata nelle scorse settimane ad un gruppo di compagni, radunati per una cena (nei giorni dell'"esclusione tecnica" di Delneri) e ora è il momento dell'ufficialità.
Toni dice addio al calcio al termine della sua stagione più travagliata. Fermato da un infortunio, mai realmente in forma, mai veramente decisivo, la sua annata è stata pessima.
Non sono mancate tensioni e frizioni. L'intervista rilasciata dopo la gara contro il Carpi ha lasciato il segno nel suo rapporto con Delneri e poi con una parte dello spogliatoio.
Vicende che hanno appannato la sua immagine, che nelle ultime due stagioni era stata brillantissima e splendente. Luca Toni ha vissuto a Verona una seconda giovinezza, fino a issarsi a 38 anni, sul podio dei bomber della serie A (in condominio con l'interista Icardi).
Ora ci si chiede cosa farà Toni che ha già un accordo (privato) con il presidente Setti per un ruolo dirigenziale. Accordo che potrebbe anche essere stracciato se le due parti non si trovassero d'accordo sulle mansioni di Toni, che ora dovrà ricominciare da zero.
Un'ipotesi potrebbe vedere Toni al fianco di Bigon (nelle ultimissime ore le quotazioni del ds per Bologna sono in ribasso, Saputo pare voglia aspettare prima le decisioni di Sabatini e in subordine di Ausilio), come possibile nuovo costruttore del Verona.
Qualcosa in più si dovrebbe sapere mercoledì 4 maggio quando Toni parlerà in conferenza stampa alle ore 11 nella sede di via Belgio.
Un'era sta per finire.
GIANLUCA VIGHINI
IL GIORNALISTA DEL CORRIERE DI BOLOGNA
Beneforti: vi spiego l'affare Bigon-Bologna
02/05/2016 12:25
Claudio Beneforti, giornalista del Corriere di Bologna, è intervenuto a 91' minuto spiegando nei dettagli la situazione societaria del Bologna che potrebbe vedere Riccardo Bigon come prossimo ds rossoblu.
"Bigon è uno dei profili che possono andare bene al Bologna - ha spiegato il cronista -. Ce ne sono anche altri, non è una prima scelta. A Bologna potrebbe venire Sabatini, che è amico di Fenucci (l'amministratore, ndr), ma Sabatini ha le stesse caratteristiche e la stessa personalità di Corvino. Sono uomini abituati a decidere e pare che Corvino sia stato tagliato fuori per questo. Quindi se Corvino non va bene, perchè dovrebbe andare bene Sabatini? Diventerebbe una guerra personale e questo non può andare bene alla proprietà. Ecco perchè Bigon, meno decisionista degli altri due, può essere il candidato ideale. C'è stato anche un primo colloquio tra Setti e Fenucci nella recente riunione di Lega (quella di venerdì...) per superare l'intoppo del contratto di Bigon".
A Bologna però resta viva anche un'altra candidatura: "Ausilio, ds dell'Inter, sarebbe il prescelto. Ma ci sono ostacoli, anche temporali. Il Bologna deve programmare la prossima stagione e non può aspettare. E' anche per questo che le quotazioni di Bigon sono in rialzo".
Beneforti ha poi spiegato il profilo di Filippo Fusco, che potrebbe diventare il nuovo ds del Verona: "Lo conosco da tanti anni. E' un ds atipico, nel senso che lui è anche agente Fifa e ha fatto il ds poche volte. Ma noi a Bologna lo abbiamo conosciuto in circostanze difficili e mi sento di dire che ha lavorato bene. Praticamente senza soldi ha costruito la squadra che è stata promossa, sbagliando la scelta del tecnico però (l'ex del Cagliari Lopez, ndr). Ma è anche vero che lui voleva portare Zeman, anzi era venuto a Bologna proprio perchè pareva che Zeman fosse il nuovo allenatore".
FONTE: TGGialloBlu.it
Calciomercato Inter, proposto Ionita
Il centrocampista moldavo ha ben impressionato in Serie A
Ionita © Getty Images
04/05/2016 18:07
CALCIOMERCATO INTER IONITA / MILANO - Autore di 4 gol alla sua prima stagione in Serie A, Artur Ionita è stato molto vicino al Napoli a gennaio. Il suo profilo continua a piacere in casa partenopea ma, secondo quanto riporta 'Sky Sport', la compagine azzurra potrebbe affrontare la concorrenza dell'Inter. Secondo l'emittente satellitare, infatti, nelle ultime ore il Verona avrebbe proposto il centrocampista moldavo alla dirigenza nerazzurra che, tuttavia, ad oggi non intravede nel 25enne una priorità di mercato.
D.T.
Calciomercato Inter, alternativa italiana in cabina di regia
Viviani del Verona nel mirino del club nerazzurro assieme a Yaya Touré, Biglia e Diawara
Piero Ausilio ©Getty Images
04/05/2016 10:30
CALCIOMERCATO INTER ALTERNATIVA ITALIANA IN CABINA DI REGIA PIACE VIVIANI / MILANO - Il nome nuovo per il centrocampo dell'Inter del futuro è italiano: secondo quanto si legge questa mattina in edicola sulle colonne de 'La Gazzetta dello Sport', la società nerazzurra avrebbe messo gli occhi su Federico Viviani del Verona, che si aggiunge alla lista degli altri obiettivi già comprendente Diawara del Bologna, Biglia della Lazio e Yaya Touré del Manchester City.
S.D.
FONTE: CalcioMercato.it
Verona, Delneri polemico: 'Toni? Non è indispensabile'
07 maggio alle 15:28
Delnerih a parlato in conferenza dell'addio di Toni: "Vuole chiudere domani col calcio? Magari giocherà anche a Palermo, vediamo. Non è vero che il mio rapporto con lui è stato teso, semplicemente è un rapporto normale tra giocatore e allenatore. In campo vanno in undici e io faccio le mie scelte, chiaro che l'allenatore non sia amico dei calciatori e viceversa. Spero che domani Luca faccia gol, poi è anche vero che il calcio è uno sport di squadra e nessuno è indispensabile. Toni, come Di Natale o Totti, ha fatto tanto per il calcio italiano però gli anni passano anche per lui".
Verona, provata la formazione in vista della Juventus
05 maggio alle 19:17
Allenamento pomeridiano per l'Hellas. Delneri nella partitella a campo ridotto ha schierato la squadra blu con Gollini, Pisano, Bianchetti, Helander, Emanuelson; Marrone, Greco; Jankovic, Siligardi, Rebic; Gomez.
Squadra rossa: Coppola, Gilberto, Moras, Samir, Checchin; Furman, Viviani; Zanchetta, Ionita, Romulo; Toni.
La Fiorentina compra italiano. Ecco i nomi
04 maggio alle 11:18
Sul Corriere dello Sport-Stadio di oggi troviamo scritta la notizia che la Fiorentina ha intenzione di comprare tutta una serie di giocatori italiani.
I nomi? Presto fatti! Per la porta il quotidiano sportivo parla di Sportiello dell'Atalanta e in alternativa Gollini (cresciuto nelle giovanili gigliate) del Verona. Per la difesa piacciono Antei del Sassuolo e Ferrari del Crotone, mentre a centrocampo sarebbe praticamente tutto fatto per Verre, quest'anno al Pescara ma di proprietà dell'Udinese. Per l'attacco l'opzione Calleri potrebbe diventare qualcosa più di un'idea. Calleri è argentino sì, ma è in possesso anche di un passaporto italiano.
UFFICIALE: TONI SI RITIRA
04 maggio alle 11:12
Luca Toni ha detto basta. L'attaccante di Pavullo nel Frignano, che festeggerà il prossimo 26 maggio 39 anni, ha deciso di dare l'addio al calcio. Lo fa dopo una lunga carriera, tra Lega Pro, Serie B, Serie A, Bundesliga, Emirati Arabi e Nazionale, con la quale ha vissuto il punto più alto della sua carriera, il Mondiale 2006. Specialista del colpo di testa, saluterà domenica, dopo la partita interna del Verona contro la Juventus, nella quale si augura di incrementare il bottino di 323 gol tra i professionisti.
'E' ARRIVATA LA FINE' - Si ritira un bomber vero, l'ultimo vero 9 che l'Italia ha avuto. Con la maglia dell'Hellas ha siglato 50 reti tra campionato e Coppa Italia, diventando il più 'anziano' di sempre a vincere la classifica dei cannonieri e il primo a vincerla con la maglia del club di via Belgio. Queste le sue parole in conferenza stampa: "Dopo tanti anni di calcio, 22 anni di professionismo, penso che sia arrivato il momento di ritirarmi, è stata una decisione difficile e sofferta, ma credo sia giusto smettere. Sono state settimane decisive: sarà un misto di gioia e tristezza, ma credo sia giusto chiudere la mia esperienza a Verona domenica con la Juve. Veniamo da un’annata brutta: a livello di testa penso di essere arrivato alla fine”.
FONTE: CalcioMercato.com
Hellas, Toni: “Dovevo smettere da anni, ma continuavo a segnare…”
Luca Toni - Verona
Redazione 07-05-2016 13:28
Una carriera straordinaria, un'unica costante: il gol. Di testa, di piede, con ogni maglia, Luca Toni ha sempre segnato. Adesso, però, per l'attaccante dell'Hellas Verona è arrivato il momento di dire basta. Domani contro la Juventus la sua ultima partita da professionista, a poche ore dall'addio al calcio le sensazioni sono particolari: "Ormai ci avviciniamo sempre più all'ultima partita - ha detto Toni ai microfoni di Radio Deejay - e quando sai di essere davvero arrivato alla fine provi un mix di emozioni belle e meno belle. Quando ho deciso di lasciare? In realtà sono già 4 o 5 anni che dovevo smettere, ma poi facevo sempre gol e continuavo a giocare. Adesso ho ragionato, ho parlato con la mia famiglia ed ho deciso di chiudere questa carriera bellissima. Credo sia il momento giusto per farlo".
Spazio anche ad un pensiero su Francesco Totti: "Lui ha fatto la storia della Roma - ha continuato Toni -, credo tocchi a lui decidere quando smettere. Non sono scelte semplici, bisogna vedere cosa gli passa per la testa. Certo che se quando entra continua a fare gol...". Chiusura sul futuro, Toni non esclude una carriera da dirigente: "Di sicuro dovrò fare qualcosa, me lo chiede sempre anche mia moglie - ha concluso - Adesso dovrò decidere cosa fare, vedremo.".
Juventus, Allegri: “L’obiettivo dell’anno prossimo sarà vincere lo scudetto della leggenda”
Massimiliano Allegri - Juventus FC
Redazione 07-05-2016 12:36
Un rinnovo arrivato da poche ore, un campionato da finire al massimo e una finale di Tim Cup da preparare al meglio, per chiudere al meglio una stagione trionfale. Questi e molti altri i temi analizzati in conferenza stampa da Massimiliano Allegri, impegnato domani nella penultima gara di questa Serie A contro l'Hellas Verona. Una partita speciale soprattutto in virtù del fatto che si tratta della prima dopo il prolungamento di contratto con la Juventus, ufficializzato proprio nel pomeriggio di ieri.
"Con la società non ho mai avuto nessun problema, abbiamo raggiunto questo accordo e siamo veramente contenti di poter stare assieme per altri due anni. Io spero di poter rimanere l'allenatore della Juventus per altri dieci o venti stagioni, no forse venti no perchè sennò sarei troppo rincoglionito e vorrei ritirarmi prima. Adesso c'è da chiudere al meglio questa stagione preparando bene la finale di Tim Cup contro il Milan, che sicuramente sarà arrabbiato e a caccia dell'Europa League se non dovesse finire al sesto posto. Non abbiamo tempo per pensare il mercato adesso, lo faremo a fine stagione".
Sul paragone con Conte, Allegri poi sottolinea: "Io credo che alla fine ogni allenatore è fatto a modo suo, io non potevo mai essere Conte, come lui non potrebbe mai essere me. Alla fine contano i risultati, Conte ne ha fatti di strabilianti, così come sta facendo la mia squadra. Sarebbe troppo riduttivo indicare solo una persona come quella che determini i successi, alla base c'è la società, quando la società è forte è normale che ci siano i risultati. Una mia soddisfazione personale? E' quella di veder crescere i giocatori e vederli giocare meglio. Vedere Sturaro, Dybala crescere è il motivo della soddisfazione mia".
Poi Allegri si lancia in sperticati complimenti per Toni, Di Natale e le squadre del suo passato: "Toni? Gli faccio i complimenti, spero che non faccia gol ha fatto una carriera straordinaria e domani proverà a chiuderla nel migliore dei modi. Domani il Verona ha l'unica occasione per rendere un'annata meno amara. Faccio i complimenti anche a Di Natale e al Cagliari, adesso mi rimangono Livorno e Pescara".
La prossima stagione l'obiettivo è solo uno, rivincere lo scudetto: "Il prossimo anno, oltre a giocare una grande Champions League, lo scopo principale sarà quello di rivincere lo scudetto, il sesto consecutivo che non ha mai vinto nessuno. L'anno prossimo lotteremo per la leggenda. Morata? Ha ampi margini di crescita, ma deve trovare il suo equilibrio mentale. Quest'anno ha iniziato bene, poi è andato in letargo e poi è tornato. Però è un giocatore dal valore assoluto, un campione europeo".
Domenica l’ultimo Toni, intramontabile vagabondo del gol
Mario Lubrano 04-05-2016 23:59
La scena è sempre la stessa: deviazione vincente e mano all’orecchio. Ah, quante volte hanno girato le cinque dita di Luca Toni. Tante, tantissime. Per 15 squadre diverse. Anzi, 16: c’è anche la Nazionale, forse quella che gli ha regalato l’emozione più forte.
Sì, perché se ripercorriamo velocemente i 323 gol segnati in carriera dall’attaccante modenese sono due quelli che la memoria immediatamente ci ripropone. Quelli all’Ucraina, ovviamente. Gli unici due di quel Mondiale magico, che ha visto Toni gioire sotto il cielo di Berlino. Amburgo, 30 giugno 2006. La doppietta dopo il gol di Zambrotta. Tanti saluti all’Ucraina e sfida alla Germania per la semifinale. Poi tutti sappiamo come andò a finire. Toni in quell’Italia era erede designato di Paolo Rossi. L’uomo a cui erano affidate le speranze gol della nostra Nazionale. Ne segnò soltanto due, una statistica che non gli rende merito. Perché Toni, in quel Mondiale, ha avuto un ruolo decisivo, che non si può rappresentare soltanto con il numero di gol segnati.
Di quelli ne ha fatti a valanghe, in tutti i modi possibili e immaginabili. Di destro e di sinistro. Di testa o, perché no, con qualsiasi altra parte del corpo. Quando c’era da spingerla dentro arrivava lui, Luca Toni. Lo ha fatto per 15 club diversi, in Italia ma non solo. Dalla Serie C alla A. Perché, si sa, il gol non conosce categoria. E Luca ne ha fatta di gavetta prima di abbracciare il grande calcio. La Serie A l’ha conosciuta a 23 anni con il Vicenza, forse troppo tardi per uno che dal 2000 in poi ha iniziato a segnare tra i grandi e non ha più smesso. Eppure la paura di non farcela c’era. Al Fiorenzuola soprattutto. Quando Cavasin, in C1, non lo faceva giocare. Dopo che Toni aveva collezionato soltanto 9 gol in tre stagioni. Troppo poco per sfondare nel calcio che conta.
Ed invece lui ce l’ha fatta. I gol alla Lodigiani in C1, quelli all’Empoli in B. Poi la Serie A tanto sognata con la maglia del Vicenza. Per una scalata tanto ripida quanto emozionante, sempre più su fino al tetto del mondo. Un lungo girovagare, per lui che è stato un vero e proprio vagabondo del gol. Da nord a sud, in Italia ha esultato veramente in ogni dove. Ma non si è fermato soltanto al nostro paese. No no. I suoi gol sono arrivati anche in Germania. Toni si è tolto lo sfizio di vincere il titolo di capocannoniere con la maglia del Bayern Monaco, e scusatelo se è poco! Nel suo girovagare, però, due città le ha conquistate. Palermo e Firenze. Per i rosanero è sceso persino in Serie B, un “sacrificio” durato un anno. 30 gol per riportare il Palermo in Serie A, altri 20 poi per confermarsi anche tra i grandi. E a Firenze? Lì è riuscito a fare addirittura di più. 31 gol al primo anno, meglio anche di Batistuta che in viola si era fermato a quota 26. Finita qui? Macché. Scarpa d’Oro portata in Italia per la prima volta nella storia. E record di gol in Serie A nei campionati a 3 punti, battuto solo pochi giorni fa da Higuain.
Nella sua carriera ha vissuto di tutto Toni. La gavetta, le delusioni, le rivincite, i successi. Non poteva mancare la seconda giovinezza. Quella che ha vissuto a Verona, dopo aver praticamente cambiato squadra ogni 6 mesi per un almeno un paio di stagioni. Dal Bayern alla Fiorentina (2.0), passando per Roma, Genoa, Juventus e Al Nasr: con pochi gol e parecchi alti e bassi. Verona gli ha regalato una sorta di seconda carriera, come se in soli tre anni avesse vissuto nuovamente tutte quelle emozioni provate nei 20 precedenti. La costante? I gol. Sempre loro. Quelli non sono mai mancati. 20 il primo anno, 22 il secondo. E altro record: capocannoniere più anziano della storia della Serie A. Tante gioie, ma non solo. Anche delusioni, quest’anno soprattutto. I gol e i risultati che faticano ad arrivare, il rapporto non felice con Delneri e, infine, la retrocessione. Quelle delusioni che l’hanno spinto a dire basta.
I suoi gol, la mano a girare intorno all’orecchio e quel sorriso enorme saranno soltanto un ricordo. Non ci resta che goderci l’ultimo Toni, domenica al Bentegodi contro la Juve. E in un attimo, di questo gigante buono col vizietto del gol, avremo già nostalgia!
Toni, il ricordo di Hitzfeld: “Che affare, aveva tutto”
Luca Toni e Ottmar Hitzfeld
Diego Errichetti 04-05-2016 20:39
Due giganti a confronto, Luca Toni e Ottmar Hitzfeld. Nel 2007 uniti da un Meisterschale conquistato con il Bayern Monaco. Un santone del calcio tedesco ed Europeo al fianco di un pupillo che - a ragione - aveva tanto desiderato per la sua squadra. Non un caso che Toni, pronto a ritirarsi alla fine di questa stagione, lo avesse ricordato come figura più che positiva nella sua prima avventura in terra straniera, appena successiva al Mondiale del 2006: "Devo moltissimo a Hitzfeld - aveva detto - Ha capito il mio gioco e infatti ho segnato 39 gol in quella stagione". Con titolo di capocannoniere della Bundesliga annesso.
A distanza di quasi 10 anni, le loro strade si incontrano di nuovo. Per un semplice saluto con cui proprio Ottmar Hitzfeld ha voluto omaggiare il gigante di Pavullo nel Frignano, pronto a lasciare il calcio dopo l'esperienza all'Hellas Verona: "Ho un bellissimo ricordo di Luca - ha raccontato in esclusiva per www.GianlucaDiMarzio.com l'ex allenatore della nazionale svizzera - nel 2007 prenderlo è stato un incredibile affare. Aveva tutto come attaccante: pericoloso di testa e abile in area, istinto del gol e freddezza sotto porta. Di lui in particolare ricordo lo spirito di squadra che dimostrava a ogni partita: il suo carattere era super. Non è un caso che sia stato amato dal pubblico e dai suoi compagni".
Grazie, Toni. Un anno fa Matze Knop ancora cantava per te
Matze Knop imita Luca Toni
Diego Errichetti 04-05-2016 12:20
Un anno fa, Luca Toni vinceva la classifica dei migliori marcatori stagioni. A braccetto con Icardi, si godeva l'ennesima stagione da re del gol italiano. Campione del mondo, fenomeno d'esportazione e ragazzo sincero. A quasi 39 anni, oggi ha detto basta: a fine stagione chiuderà con l'Hellas Verona e con il calcio giocato, dopo una carriera lunga e piena di soddisfazioni.
A renderlo famosissimo anche fuori dai confini italiani la sua esperienza al Bayern Monaco, successiva proprio al Mondiale di Germania 2006. Accompagnata da quel ritornello che ha fatto di Toni un vero e proprio idolo delle folle, anche di tedeschi con ancora la ferita aperta dalla famosa semifinale di Dortmund. Matze Knop, showman televisivo tedesco, ha fatto innamorare di Luca tutta Monaco, con la sua goliardica canzoncina celebre anche in Italia.
Bologna, nuovo incontro con Sabatini ma la Roma non molla: i possibili scenari
Walter Sabatini - Roma
Gianluca Di Marzio 03-05-2016 23:30
Il Bologna insiste e vuole Walter Sabatini come successore del ds Pantaleo Corvino. Nella giornata di oggi a Milano c'è stato un incontro tra l'amministratore delegato Fenucci, Marco Di Vaio e l'attuale ds giallorosso. Le speranze non sono molte e la trattativa resta complicata: a Roma infatti Baldissoni spinge per convincere Sabatini a restare e le possibilità in tal senso aumentano giorno dopo giorno, anche se il Bologna farà di tutto per riuscire a strapparlo alla Roma. Per Sabatini non è però nemmeno da scartare l'ipotesi Milan, nel caso in cui Galliani decidesse di farsi affiancare da un'altra figura con cui fare il mercato.
Al pranzo milanese era presente anche Carlo Osti, ds della Sampdoria, anche lui nella lista rossoblu per il dopo-Corvino. Tra i nomi seguiti dal Bologna anche Piero Ausilio, contattato alcuni giorni fa dalla società rossoblu, che ha poi anche avvisato l'Inter del contatto: è più facile però che Ausilio rinnovi con i nerazzurri. Un altro profilo che piace al Bologna è quello di Riccardo Bigon, ex ds del Napoli ora al Verona, e che potrebbe essere la soluzione più percorribile. Tanti nomi sul piatto, uno solo sarà il sostituto di Corvino.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
Hellas Verona - Juventus, le probabili formazioni | "Toni? Protagonista ma non indispensabile"
Lo scambio di battute a distanza tra il bomber e l'allenatore è proseguito in conferenza stampa, con Delneri che ha reso omaggio al suo capitano, aggiungendo: "La squadra dipende dalla squadra e non da un singolo calciatore"
Luca Stoppele
07 maggio 2016 16:21
Nella penultima giornata del campionato di serie A, l'Hellas Verona sfida la Juventus al Bentegodi, nel posticipo che andrà in scena alle 20.45 di domenica 8 maggio.
In casa gialloblu negli ultimi giorni ha tenuto banco l'addio al calcio di Luca Toni, che proprio con i bianconeri giocherà la sua ultima partita da professionista. Si tratterà quindi di un eventi speciale per la formazione scaligera, che farà di tutto per rendere omaggio ad un giocatore che tanto ha dato in queste tre stagioni, sia sotto il profilo umano che sportivo.
Nonostante lo scudetto acquisito, i bianconeri arriveranno in terra veneta con l'obiettivo di portare a casa i 3 punti: la fame dei Campioni d'Italia infatti non sembra ancora essersi placata e ora l'obiettivo è il record di punti nel girone di ritorno.
I PRECEDENTI - Per 29 volte le due formazioni si sono affrontate sul terreno di gioco veronese, con i padroni di casa che in 10 occasioni sono usciti vittoriosi dal campo, a fronte dei 9 successi bianconeri. L'ultima vittoria del Verona risale al 2000, quando Cammarata gelò per due volte la Vecchia Signora, mentre gli ospiti non vincono al Bentegodi nel 2001, quando a decidere la partita fu il penalty di Alessandro Del Piero.
QUI HELLAS VERONA - "Il ritiro di Toni? Il calcio perde un protagonista. È stato un calciatore determinante in tante squadre, qui ha fatto molto bene ed è giusto dargli un tributo importante per quello che ha dato a questo sport. Il mio rapporto con Toni? A cena non ci siamo mai andati, c'è stato un rapporto corretto tra allenatore e calciatore. Giocano in 11, in alcuni momenti ci sono state delle frizioni per delle decisioni ma questo è il gioco dell'allenatore. Senza rancore, sia chiaro. L'allenatore prende delle decisioni coerenti e importanti, fare il mister è una cosa, il calciatore un'altra. C'è sempre stato grande rispetto reciproco fra tutte le componenti che fanno calcio, è normale che delle discussione ci possano essere. Forse la mia ultima partita al 'Bentegodi'? Può essere, ma vorrei dire una cosa. Qui ho passato sei mesi e devo ringraziare il pubblico, si dice che questa è la tifoseria migliore d'Europa ed è vero. Se parlerò con la Società? È giusto rimandare tutto a fine anno. Abbiamo due partite importanti per vari motivi, penso che sia meglio parlare del campionato in corso. Oggi noi vogliamo finire la stagione con grande forza, giocando come abbiamo fatto con Milan e Sassuolo. Poi bisogna anche riuscire a buttare dentro il pallone, ma questo riguarda un insieme di fattori. Contro la Juventus sarà una partita importante per tante cose, noi possiamo battere i Campioni d'Italia, loro vorranno continuare il trend di vittorie. Questa squadra ha dimostrato di avere un cuore per sopperire a mancanze importanti. Ha dimostrato di avere anima, forza e dignità. Spero che Toni possa finire bene una storia importante nel calcio, ma la squadra dipende dalla squadra e non da un singolo calciatore. Chi andrà in campo e chi subentrerà darà l'anima per lottare alla pari con la prima in classifica". Più che il match con La Juventus insomma, in conferenza stampa ha tenuto banco la questione Toni, con Gigi Del Neri che si è espresso chiaramente sull'argomento. Il tecnico di Aquileia schiererà in ogni caso il numero 9 dall'inizio, con Gomez al suo fianco, mentre Siligardi e Wszolek dovrebbero correre sulle fasce. In difesa la coppia centrale dovrebbe essere composta da Bianchetti e Moras, con Helander però pronto ad insidiare uno dei due. In mezzo al campo invece Viviani sembra favorito su Marrone per il posto imìn cabina di regia.
QUI JUVENTUS - "Chiellini è tornato in gruppo, può darsi che venga a Verona. Rimane a casa Buffon. Neto deve giocare visto che probabilmente sarà in campo per la finale di Coppa Italia. Domani giocano Rugani, Bonucci, Barzagli in difesa. A centrocampo Padoin o Cuadrado, Sturaro o Pereyra, Lemina, Asamoah, Alex Sandro. Davanti Zaza e Dybala. In panchina porto i primavera Favilli e Cassata. Siamo in 14. Se gioca Cuadrado gioca Sturaro, se invece gioca Padoin gioca Pereyra. Khedira salterà anche la Samp, farà il possibile per tornare a Roma. Complimenti a Toni, speriamo non faccia gol domani". Allegri in conferenza stampa non lascia molto spazio all'immaginazione sulla formazione di domenica. L'undici più probabile in ogni caso sembra quello che vede il colombiano sulla destra, con Sturaro pronto a partire dall'inizio a centrocampo.
ARBITRO - Fabio Maresca di Napoli.
FONTE: VeronaSera.it
15:03 | sabato 07 maggio 2016
Hellas, Delneri: «Sarebbe bello battere la Juventus»
«Io e Toni mai a cena insieme...»
di Redazione - twitter:@CalcioNews24 © Foto: www.imagephotoagency.it
DELNERI CONFERENZA STAMPA HELLAS VERONA - Luigi Delneri, tecnico dell'Hellas Verona, ha parlato nella solita conferenza stampa pre-partita: «Addio Toni? Il calcio italiano perde uno dei protagonisti degli ultimi anni. Bisogna solo ringraziarlo per quel che ha fatto. Le parole di questa settimana? Dipende da cosa intende, non siamo mai andati a cena insieme: abbiamo avuto un rapporto da allenatore-giocatore. In campo scendono 11 calciatori, gli altri no , e magari in certi momenti è normal che si siano state delle frizioni. L'allenatore non può essere amico dei calciatori. Sono ruoli diversi: fare il calciatore non è fare l'allenatore. Con la Juve la mia ultima partita qui? Può essere. Voglio ringraziare il pubblico di Verona per questi 6 mesi: è il migliore d'Europa»
IL SEGUITO- «In questo campionato abbiamo pagato tanto a livello psicologico. Ci dispiace il molto, però abbiamo sempre cercato di dare il massimo. E' normale che se chiudi il girone di andata ad 8 punti, poi è difficile recuperare e giocare sempre come se fosse l'ultima spiaggia. Il mio futuro? Abbiamo ancora due partite, a fine stagione parlerò con la società e faremo le giuste valutazioni. Partita con la Juve? Sarebbe bello vincere contro i bianconeri. Questa squadra ha dimostrato di poter vincere anche senza giocatori importanti come Toni e Juanito Gomez. Contiamo su tutti i giocatori non su uno solo. Toni? Gli anni passano per tutti, vedi anche Totti e Di Natale. Le discussioni ci saono sempre, è normale che ci siano incomprensioni in un luogo di lavoro. E comunque Toni ha giocato tante partite durante la mia gestione».
12:17 | giovedì 05 maggio 2016
Fiorentina - Toni: nuova idea di ritorno
Il legame con Firenze è solido: l'idea può tornare valida
di Matteo Baldini - twitter:@Teo_Baldini© www.imagephotoagency.it
FIORENTINA VERONA TONI - La giornata di ieri è stata segnata dall'annuncio di Luca Toni: l'esperto attaccante abbandonerà il calcio giocato e la prossima sarà l'ultima partita da calciatore, prima di valutare i passi futuri ed un eventuale impegno come dirigente. Prima del passaggio all'Hellas Verona una società provò già a tentare Toni con un'offerta per avviare una carriera dirigenziale: la Fiorentina, squadra a cui il centravanti di Pavullo è rimasto legato.
UNA PIAZZA DA RICONQUISTARE - Il Corriere Fiorentino si sofferma sulla possibilità che la famiglia Della Valle veda ancora in Toni un potenziale punto di riferimento da cui ripartire, fuori dal campo: non si esclude dunque un possibile riavvicinamento. L'arrivo di Toni a Firenze, seppur in vesti diverse da quelle di calciatore, potrebbe tra l'altro servire per riavvicinare una tifoseria che, negli ultimi tempi, sta mantenendo un atteggiamento piuttosto critico verso la proprietà per una stagione partita al meglio ma conclusa in modo deludente, complice anche il mercato di gennaio.
18:34 | martedì 03 maggio 2016
Probabili formazioni: Verona - Juventus
Le possibili scelte di Delneri e Allegri per la 37^ giornata di Serie A
di Silvana Palazzo - twitter: @silvpalazzo© Foto: www.imagephotoagency.it
VERONA JUVENTUS PROBABILI FORMAZIONI ULTIME - Le probabili formazioni di Verona - Juventus, partita della 37^ giornata di Serie A TIM, stagione 2015/2016. La gara, che chiuderà il penultimo turno di campionato, è in programma allo Stadio Bentegodi domenica 8 maggio 2016, alle ore 20.45. Il Verona di Luigi Delneri, reduce dalla sconfitta contro il Sassuolo, è condannato alla retrocessione nella serie cadetta. Completamente diversa la situazione della Juventus di Massimiliano Allegri, che si è aggiudicata il quinto scudetto di fila e, dunque, sfrutterà le ultime uscite stagionali per prepararsi in vista della finale di Coppa Italia contro il Milan.
VERONA - JUVENTUS, INFORMAZIONI UTILI - Delneri attende segnali dall’acciaccato Pazzini, ma punterà sicuramente su Toni in attacco con Juanito Gomez a supporto. Torna a disposizione Helander, che però partirà dalla panchina, mentre Fares, Souprayen e Siligardi restano ai box. Quest’ultimo, infatti, nell’ultimo match ha accusato un risentimento al flessore della gamba destra. Molte le assenze con cui deve fare i conti Allegri: Lichtsteiner, Hernanes, Pogba e Mandzukicper squalifica, mentre in infermeria sono bloccati Neto, Caceres, Chiellini e Marchisio. In dubbio Morata, alle prese con una lieve contrattura muscolare, quindi in attacco dovrebbe trovare spazio Zaza al fianco di Dybala. Bonucci dovrebbe rifiatare e lasciare il posto ad Evra, mentre a centrocampo si rivedrà Pereyra.
VERONA (4-4-2) - Gollini; Pisano, Bianchetti, Moras, Albertazzi; Wszolek, Viviani, Ionita, Emanuelson; Toni, Juanito Gomez. In panchina: Coppola, Marcone, Samir, Gilberto, Helander, Romulo, Greco, Checchin, Furman, Marrone, Jankovic, Rebic. Allenatore: Delneri.
JUVENTUS (3-5-2) - Buffon; Rugani, Barzagli, Evra; Cuadrado, Khedira, Lemina, Pereyra, Alex Sandro; Zaza, Dybala. In panchina: Rubinho, Audero, Bonucci, Sturaro, Padoin, Asamoah, Morata. Allenatore: Allegri.
DIRETTA/STREAMING E QUOTE PRONOSTICO (1X2) - La partita sarà trasmessa a partire dalle ore 20.45 in diretta satellitare sulle frequenze di Sky Sport e in digitale terrestre sulle frequenze di Mediaset Premium Sport. In streaming per pc, smartphone e tablet su piattaforme Sky Go e Premium Play. Pronostico scontato, ma analizziamo le quote: la vittoria della Juventus è data a poco più di uno 1,53, il pareggio a 4,25, mentre la vittoria veneta addirittura a 6,00. Chiaramente l'1 è il risultato più ovvio e, quindi, quotato a poco. Allora è possibile incrementare la quota aggiungendo l'over 2,5 (quotato a quasi 1,55).
PRECEDENTI E STATISTICHE - Sono cinquantatre i precedenti in Serie A tra Verona e Juventus dal 1957 ad oggi: i gialloblù hanno trionfato in sole nove occasioni, quattordici sono stati i pareggi complessivi, ben trenta le vittorie bianconere. L'ultima partita, disputata il 6 gennaio, è terminata con la vittoria della Juventus (3 a 0 a Torino, gol di Dybala, Bonucci, Zaza), mentre l'ultimo successo del Verona risale al 30 aprile 2000 (2 a 0 a Verona, doppietta di Cammarata). L’ultimo pareggio è del 30 maggio 2015 (fu 2 a 2, doppietta di Tevez, rimonta veneta con Toni e Gomez).
FONTE: CalcioNews24.com
LE STATISTICHE
Il saldo negativo della Juve a Verona ma l'ultima sconfitta...E attenzione al 2-2
08.05.2016 08.21 di Redazione Footstats Twitter: @FootStatsCalcio
Saldo negativo, seppur di pochissimo, della Juventus sul campo del Verona. I bianconeri sono dietro di una vittoria rispetto ai gialloblu al Bentegodi.
Comunque c'è anche da dire che sono ormai diversi anni che il Verona non batte più la Juve tra le mura amiche. L'ultima volta è successo il 30 aprile 2000, quindi sono passati esattamente 16 anni da quell'avvenimento.
Juventus in serie positiva a Verona da cinque partite (due vittorie e tre pareggi) e attenzione al 2-2 che si è verificato tre volte nelle ultime quattro sfide tra queste due squadre.
TUTTI I PRECEDENTI A VERONA (SERIE A E B)
9 vittorie Verona
10 pareggi
8 vittorie Juventus
30 gol Verona
31 gol Juventus
LA PRIMA SFIDA A VERONA
1957/1958 Serie A Verona vs Juventus 2-3
L'ULTIMA SFIDA A VERONA
2014/2015 Serie A Verona vs Juventus 2-2
RASSEGNA STAMPA
Juventus, Tuttosport su Allegri: "Insaziabile"
08.05.2016 07.08 di Daniel Uccellieri
Tuttosport in edicola questa mattina dedica la propria prima pagina a Massimiliano Allegri. "Insaziabile", titola il quotidiano sportivo. Allegri fissa i nuovi traguardi, il quinto scudetto ed il nuovo contratto non placano Max: "Resterei alla Juve altri 10 anni, ora chiudiamo con la Coppa Italia e poi pensiamo a vincere il sesto titolo e la Champions. Pogba e Morata, qui è il top". Ore 20.45: a Verona esame per Neto in vista del Milan.
PROBABILI FORMAZIONI
Le probabili formazioni di Verona-Juventus - Ultima per Toni, Zaza dal 1'
Fischio d'inizio alle 20.45. Diretta testuale, pagelle e voci dei protagonisti su TMW!
08.05.2016 06.45 di Andrea Piras
Testa-coda al "Bentegodi". La Juventus capolista sarà ospite del Verona nel posticipo della 37a giornata di campionato. Verdetti già scritti per le due squadre che comunque tengono per motivi differenti a chiudere al meglio la stagione. L'Hellas, già sicuro di retrocedere in Serie B, sta onorando al meglio la stagione. Due settimane fa gli scaligeri hanno superato in casa il Milan rovinando i piani della formazione guidata in panchina da Cristian Brocchi. Non si ferma più invece la squadra di Massimiliano Allegri. I numeri di Buffon e compagni, laureatisi campioni d'Italia due settimane fa, sono a dir poco impressionanti con 25 vittorie nelle ultime 26 sfide e vogliono continuare ad incrementare il loro bottino. Sono solo quattro i successi dei veneti nel corso di questa stagione arrivati tutti nel corso del 2016. Nelle ultime undici uscite stagionali sono 10 i punti raccolti grazie alle vittorie contro Chievo, Bologna e Milan e al pareggio di Firenze, ma ciò non è stato sufficiente per garantirsi un'altra stagione nella nostra Serie A. Bilancio in perfetto equilibrio tra le due squadre al "Bentegodi": Delle 29 sfide disputate sono dieci i successi della compagine di casa, dieci i pareggi e nove le volte in cui i bianconeri hanno portato a casa l'intera posta in palio. L'ultima vittoria casalinga del Verona è datata 30 aprile 2000 grazie ad una doppietta di Cammarata, mentre l'ultimo successo della Juventus in terra veneta risale al campionato 2000-2001 quando Del Piero decise il match. La gara della stagione scorsa si concluse in parità sul punteggio di 2-2. Arbitrerà il signor Fabio Maresca della sezione di Napoli.
COME ARRIVA IL VERONA - Luigi Delneri schiera un 4-4-2 con Gollini fra i pali, Pisano sulla corsia di destra, Emanuelson su quella di sinistra mentre la coppia formata da Bianchetti e Moras completerà il pacchetto arretrato. Passando al centrocampo ci saranno Wszolek e Greco sulle fasce laterali mentre Viviani e Ionita saranno i centrali. In attacco giocheranno Juanito Gomez e Toni, alla sua ultima apparizione da professionista.
COME ARRIVA LA JUVENTUS - Lunga lista di squalificati per Massimiliano Allegri che non potrà contare su Hernanes, Lichtsteiner, Pogba e Mandzukic. In porta ci sarà Neto al posto di Buffon con Barzagli, Bonucci e Rugani a comporre la linea difensiva. Le chiavi del centrocampo saranno consegnate nelle mani di Lemina con Sturaro a destra e Asamoah a sinistra mentre Cuadrado e Alex Sandro percorreranno le fasce. In attacco, insieme all'inamovibile Dybala, giocherà Zaza.
LE PROBABILI FORMAZIONI
Verona (4-4-2): Gollini; Pisano, Bianchetti, Moras, Emanuelson; Wszolek, Viviani, Ionita, Greco; Gomez, Toni. Allenatore: Luigi Delneri.
Juventus (3-5-2): Neto; Barzagli, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Sturaro, Lemina, Asamoah, Alex Sandro; Zaza, Dybala. Allenatore: Massimiliano Allegri.
SERIE A
Verona, Delneri: "Il mio futuro dopo Palermo. Promuovo il mio lavoro"
07.05.2016 16.45 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus, il tecnico del Verona Luigi Delneri ha parlato del suo futuro: "Se quella con i bianconeri sarà la mia ultima al Bentegodi? Può essere ma ancora non lo so. Ne parleremo dopo Palermo, oggi non è il momento. Ho lanciato dei giovani e cercato di dare nuove idee, credo che il lavoro sia stato ottimo".
SERIE A
Verona, Delneri: "Rapporti tesi con Toni? Non è vero. Le scelte portano malumori"
07.05.2016 15.00 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus, il tenico del Verona Luigi Delneri ha parlato di Luca Toni, che in settimana ha annunciato il suo ritiro dal calcio: "vuole chiudere domani col calcio? Magari giocherà anche a Palermo, vediamo. Non è vero che il mio rapporto con lui è stato teso, semplicemente è un rapporto normale tra giocatore e allenatore. In campo vanno in undici e io faccio le mie scelte, chiaro che l'allenatore non sia amico dei calciatori e viceversa. Toni, come Di Natale o Totti, ha fatto tanto per il calcio italiano però gli anni passano anche per lui".
SERIE A
Juve, Allegri: "Io dieci anni alla Juve. Il prossimo? Per la leggenda"
Dall'inviato a Torino
07.05.2016 13.30 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
"I prossimi due anni alla Juve? Faccio un passo alla volta, anche perché non spero siano due ma dieci anni. La futura stagione sarà molto importante per fare bene in Champions League, che non vuol dire per forza vincerla. Poi giocheremo per il sesto scudetto consecutivo, per la leggenda". Queste le parole di Massimiliano Allegri in conferenza stampa, presentando la sfida di domenica sera al Bentegodi contro l'Hellas Verona. "La soddisfazione più grande? Oltre alle vittorie, vedere crescere giocatori dal punto di vista tecnico, come è avvenuto con Sturaro e Dybala, ad esempio" ha precisato l'allenatore bianconero al Media Center di Vinoso.
SERIE A
Juve, Allegri: "Morata? Non so dove finirà, può crescere mentalmente"
Dall'inviato a Torino
07.05.2016 13.15 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
"Morata non so dove finirà, se resterà qui o tornerà a Madrid. Posso solo dire che abbia molti margini di crescita, deve ancora però trovare il suo equilibrio mentale. E' troppo alterno: è partito male, poi è cresciuto in Champions, poi si è rimesso in letargo per ritrovarsi ancora nel finale. E' comunque un giocatore di valore assoluto a livello europeo, ha grandi margini di crescita" garantisce Massimiliano Allegri in conferenza stampa a Vinovo, presentando la prossima sfida tra Juve e Hellas in programma domenica sera al Bentegodi di Verona.
SERIE A
Juve, Allegri: "Base ottima, bastano solo due o tre rinforzi"
07.05.2016 13.00 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
"Non temo una rivoluzione, perché la base è ottima e l'hanno dimostrato i risultati. Migliorare questa squadra non è semplice, sono poche le rose a livello della Juventus. Ci vuole tempo e pazienza per portare quei due o tre giocatori in grado di alzare il nostro livello. E per questo sono sereno, con la società parleremo di tutto ciò". Così Massimiliano Allegri oggi in conferenza stampa a Vinovo, presentando la prossima sfida tra Hellas Verona e Juve in programma domenica sera al Bentegodi.
SERIE A
Verona, Toni: "Tante emozioni, ma era il momento giusto per smettere"
07.05.2016 13.00 di Alessandra Stefanelli
Intervenuto ai microfoni di Radio Deejay, l'attaccante del Verona Luca Toni ha parlato dell'ormai imminente ritiro dal calcio giocato: "Ci avviciniamo all'ultima partita, quando sai che è veramente l'ultima provi emozioni belle e meno belle. Giusto viverle intensamente. Quando ho maturato l'idea di lasciare? Sono 4-5 anni che devo smettere, poi facevo sempre gol e continuavo. Parlando con la mia famiglia ho deciso di chiudere questa carriera bellissima. Era il momento giusto per farlo".
L'esperienza in Asia?
"Mi ha insegnato che si sta da Dio in Italia. È un altro calcio, che può crescere tanto ma che non è ancora arrivato a un professionismo alto. Sono un giocatore che ha bisogno di tempi e giocate e lì non c'erano, non mi trovavo bene e sono tornato".
Totti?
"Sono storie bellissime. Ha fatto la storia della Roma, deve decidere lui quando smettere. Non è facile decidere, bisogna vedere cosa gli frulla per la testa. Certo che se entra e fa gol... Cercare nuove sfide è il segreto per giocare così a lungo".
Chi porteresti al Mondiale come punte?
"Il campionato italiano non ha dato molti attaccanti che hanno fatto tanti gol, dipenderà dal ct trovare gli uomini giusti. Ci sono dei giovani che passando dalla Serie B si trovano ancora meglio in Serie A, magari Lapadula facendo il salto di categoria può trovare più entusiasmo".
Sei un attaccante abbastanza falloso.
"Spesso è l'unico modo per prendere la palla. Dovevo fare quello che potevo e con le mie caratteristiche cercavo di aiutare la mia squadra. Ho segnato meno di testa che di piede? Di testa sono migliorato tanto a Palermo, per fortuna che almeno segnavo di piede".
Farai il dirigente?
"Qualcosa dovrò fare, anche mia moglie me lo chiede sempre. Devo decidere cosa fare adesso, vediamo".
SERIE A
LIVE TMW - Juve, Allegri: "No rivoluzione, bastano due o tre rinforzi"
Dall'inviato a Torino
07.05.2016 12.22 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
[...]
Una parola su Toni, che lascia domani. E una parola su cosa le abbia lasciato di più in due anni alla Juve, dal punto di vista tecnico e professionale... "Quando si allenano grandi squadre come la Juve bisogna vincere. Mi è piaciuto veder crescere i giocatori. Poi assistere alla crescita degli Sturaro e dei Dybala... è il motivo della soddisfazione più grande è vedere crescere i calciatori dal punto di vista tecnico. Toni? Ha fatto una carriera straordinaria, domani cercherà di segnare per chiudere in bellezza, speriamo non ci riesca. Un pensiero a Di Natale, che smette anche lui. Bene il Cagliari, a cui sono legato, protagonista di una bella promozione. Ora mancano solo più il Livorno e il Pescara (sorride, ndr)".
[...]
RASSEGNA STAMPA
Hellas, Corriere del Veneto: "Commiato alla seria A in un Bentegodi record"
07.05.2016 08.53 di Antonio Vitiello Twitter: @AntoVitiello
L'ultimo addio dell'Hellas alla Serie A è stato un tracciante che ha spaccato la storia gialloblù. Era il 5 maggio 2002, il Verona perse per 3-0 in trasferta col Piacenza lo scontro diretto decisivo per la salvezza e sprofondò in B. Ne riemerse nel 2013, undici anni dopo, dopo averne passati quattro in C-Lega Pro, riporta il Corriere Veneto. L'Hellas, già retrocesso, prenderà commiato dal Bentegodi domani, con la Juventus, per poi chiudere il 15 maggio a Palermo. Sarà una serata di congedo per molti, con il cardiopalma riservato per l'occasione a Luca Toni, a cui, prima della partita, verrà reso omaggio con la consegna, per mano di Maurizio Setti, presidente del club di via Belgio, di un piatto celebrativo, ora che lascia il calcio e il Verona.
PROBABILI FORMAZIONI
Le probabili formazioni di Verona-Juventus - Ultima per Toni, Zaza dal 1'
Fischio d'inizio domenica alle 20.45. Diretta testuale, pagelle e voci dei protagonisti su TMW!
07.05.2016 06.58 di Andrea Piras
Testa-coda al "Bentegodi". La Juventus capolista sarà ospite del Verona nel posticipo della 37a giornata di campionato. Verdetti già scritti per le due squadre che comunque tengono per motivi differenti a chiudere al meglio la stagione. L'Hellas, già sicuro di retrocedere in Serie B, sta onorando al meglio la stagione. Due settimane fa gli scaligeri hanno superato in casa il Milan rovinando i piani della formazione guidata in panchina da Cristian Brocchi. Non si ferma più invece la squadra di Massimiliano Allegri. I numeri di Buffon e compagni, laureatisi campioni d'Italia due settimane fa, sono a dir poco impressionanti con 25 vittorie nelle ultime 26 sfide e vogliono continuare ad incrementare il loro bottino. Sono solo quattro i successi dei veneti nel corso di questa stagione arrivati tutti nel corso del 2016. Nelle ultime undici uscite stagionali sono 10 i punti raccolti grazie alle vittorie contro Chievo, Bologna e Milan e al pareggio di Firenze, ma ciò non è stato sufficiente per garantirsi un'altra stagione nella nostra Serie A. Bilancio in perfetto equilibrio tra le due squadre al "Bentegodi": Delle 29 sfide disputate sono dieci i successi della compagine di casa, dieci i pareggi e nove le volte in cui i bianconeri hanno portato a casa l'intera posta in palio. L'ultima vittoria casalinga del Verona è datata 30 aprile 2000 grazie ad una doppietta di Cammarata, mentre l'ultimo successo della Juventus in terra veneta risale al campionato 2000-2001 quando Del Piero decise il match. La gara della stagione scorsa si concluse in parità sul punteggio di 2-2. Arbitrerà il signor Fabio Maresca della sezione di Napoli.
COME ARRIVA IL VERONA - Luigi Delneri schiera un 4-4-2 con Gollini fra i pali, Pisano sulla corsia di destra, Emanuelson su quella di sinistra mentre la coppia formata da Bianchetti e Moras completerà il pacchetto arretrato. Passando al centrocampo ci saranno Wszolek e Greco sulle fasce laterali mentre Viviani e Ionita saranno i centrali. In attacco giocheranno Juanito Gomez e Toni, alla sua ultima apparizione da professionista.
COME ARRIVA LA JUVENTUS - Lunga lista di squalificati per Massimiliano Allegri che non potrà contare su Hernanes, Lichtsteiner, Pogba e Mandzukic. In porta ci sarà come sempre Gigi Buffon con Barzagli, Bonucci e Rugani a comporre la linea difensiva. Le chiavi del centrocampo saranno consegnate nelle mani di Lemina con Sturaro a destra e Asamoah a sinistra mentre Cuadrado e Alex Sandro percorreranno le fasce. In attacco, insieme all'inamovibile Dybala, giocherà Zaza.
LE PROBABILI FORMAZIONI
Verona (4-4-2): Gollini; Pisano, Bianchetti, Moras, Emanuelson; Wszolek, Viviani, Ionita, Greco; Gomez, Toni. Allenatore: Luigi Delneri.
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Rugani; Cuadrado, Sturaro, Lemina, Asamoah, Alex Sandro; Zaza, Dybala. Allenatore: Massimiliano Allegri.
SERIE A
Juventus, prove tecniche a Verona verso la finale di Roma
Dall'inviato a Torino
06.05.2016 06.30 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
Sarà l'occasione per vedere in campo chi ha giocato meno, quella di domenica sera contro il Verona. Anche perché al Bentegodi (fischio d'inizio ore 20.45) alla Juventus mancherà per squalifica Pogba (insieme a Lichtsteiner, Hernanes e Mandzukic): al suo posto Max Allegri (fresco di rinnovo, annuncio ufficiale in giornata e fino al 2018) sta pensando a Pereyra, nonostante rimanga più che viva l'alternativa legata all'utilizzo di Asamoah. Da non scartare però l'ipotesi Sturaro. Sulla corsia di Lichtsteiner correrà Cuadrado. In caso di ritorno alla difesa a quattro, invece, potrebbe trovare spazio Padoin. In avanti, Zaza affiancherà Dybala, con Mandzukic out e Morata in dubbio a causa di un problema fisico accusato nella sfida contro gli emiliani, per cui sono escluse lesioni muscolari. Infine, per la sfida contro il Milan del 21 maggio all'Olimpico dovrebbe essere a disposizione anche Giorgio Chiellini. La preparazione proseguirà oggi al Training Center bianconero di Vinovo, con un'altra seduta in programma al mattino.
SERIE A
Juve, verso Verona e Coppa Italia vietato staccare la spina
Dall'inviato a Torino
05.05.2016 20.16 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
Gli obiettivi della Juventus rimangono gli stessi: onorare un campionato e preparare la sfida di Coppa Italia, in programma il 21 maggio all'Olimpico di Roma. E verso il match contro i rossoneri è quindi vietato staccare troppo la spina, a partire dalla gara di domenica sera con l'Hellas al Bentegodi. Il monito è partito già un minuto dopo la vittoria dello scudetto, quando il 25 aprile Max Allegri esultava senza mai dimenticare l'ultimo grande impegno stagionale. Dopo i due giorni di riposo post-Carpi i bianconeri hanno iniziato già a lavorare ieri pomeriggio in vista della partita e questa mattina hanno concesso la replica, con una seduta a base di atletica ed esercizi di tecnica - comunica il sito bianconero, precisando che - la preparazione proseguirà domani, con un altro allenamento in programma al mattino.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "Hellas, l'ultima partita di Toni"
05.05.2016 09.43 di Tommaso Bonan
L'edizione odierna del Corriere di Verona dedica spazio alla conferenza con cui Luca Toni ha annunciato il suo ritiro dal calcio giocato. "Hellas, l'ultima partita di Toni",il titolo del quotidiano che evidenzia le parole del bomber: "Forse resto come dirigente".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Toni si ritira, Bellotto: "Umile fin dai tempi di Treviso"
05.05.2016 07.45 di Tommaso Bonan
Luca Toni dà l'addio al calcio giocato. L'attaccante del Verona, in conferenza stampa, ha annunciato che quella di domenica prossima tra Verona e Juventus al Bentegodi sarà la sua ultima partita da calciatore professionista. "Dopo un po' di riflessioni, dopo tanti anni di calcio, ho pensato che è arrivato il momento di lasciare. Sono state settimane difficili, una decisione sofferta, e da qui a domenica sarà un misto tra gioia e tristezza". Dagli esordi con la maglia del Modena, passando per Brescia, Palermo, Fiorentina e Bayern Monaco. E, soprattutto, con una Coppa del Mondo a nobilitare una bacheca personale ricca di soddisfazioni e di gol. "Fin da giovane ha dimostrato le sue qualità, non soltanto in campo" - sottolinea a Tuttomercatoweb.com Gianfranco Bellotto, suo allenatore ai tempi del Treviso.
Bellotto, in quella stagione (1999-2000, ndr) Toni segnò 15 gol in 35 presenze al suo primo anno in Serie B?
"Ricordo bene quella stagione, arrivò dalla Lodigiani e si unì con la nostra squadra in ritiro. Fin da subito vennero fuori la sua umiltà e la sua caparbietà".
Il suo rapporto speciale col gol fu subito evidente.
"Direi di sì. Nella stagione in cui l'ho allenato riusci a segnare in ogni modo. Ogni pallone toccato si trasformava in un gol".
Quale futuro adesso per Toni?
"La sua umiltà e le sue qualità morali lo hanno sempre portato in alto, facendogli raggiungere i traguardi che via via si è posto durante la sua carriera. Non so se farà l'allenatore o il dirigente, ma sicuramente deve restare nel mondo del calcio perché questo ambiente ha bisogno di persone come lui".
SERIE A
Juve, in campo verso Verona: ecco le alternative agli squalificati
Dall'inviato a Torino
05.05.2016 06.30 di Marco Spadavecchia Twitter: @MarcoSpadav
A Vinovo si corre verso il Verona. Da ieri pomeriggio la squadra ha ripreso ad allenarsi dopo i due giorni di riposo post-Carpi. Tra oggi (seduta in programma al mattino al Training Center bianconero) e domani, Max Allegri sceglierà gli uomini che sostituiranno i quattro squalificati. Al posto di Hernanes giocherà quasi sicuramente Lemina. Domenica sera al Bentegodi (fischio d'inizio ore 20.45) mancherà anche Pogba: al suo posto il tecnico livornese sta pensando a Pereyra, nonostante rimanga viva l'ipotesi (più naturale) legata all'utilizzo di Asamoah. Da non scartare anche la possibilità Sturaro. Sulla corsia di Lichtsteiner prenderà posto Cuadrado. In caso di ritorno alla difesa a quattro, potrebbe trovare spazio anche Padoin. In avanti, Zaza dovrebbe affiancare Dybala, con Mandzukic squalificato e Morata in dubbio a causa di un problema fisico accusato nella sfida contro gli emiliani (escluse lesioni muscolari).
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Toni si ritira, Tricella: "Retrocessione del Verona determinante"
04.05.2016 22.53 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Roberto Tricella, ex colonna dell'Hellas Verona, ai nostri microfoni ha commentato il ritiro dal calcio giocato annunciato quest'oggi da Luca Toni: "Credo la decisione sia stato determinata dalla retrocessione in Serie B. Per un giocatore come lui, abituato a giocare in altri palcoscenici, non sarebbe stato semplice tornare in cadetteria. E' una questione soprattutto di motivazioni. Lui ha permesso al Verona nei due anni precedenti di conseguire risultati importanti e se non si sente più di garantire quanto fatto fino a un anno fa tutto diventa più difficile. Sono convinto, però, che i giocatori d'esperienza collocati in una squadra che funziona sono buoni, altrimenti diventano una zavorra. Un giocatore della sua età sa quello che vuole e deve fare".
ALTRE NOTIZIE
Mutu saluta Toni: "Un onore aver gioito insieme a te per la Fiorentina"
04.05.2016 22.34 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Anche Adrian Mutu, ex attaccante di Fiorentina e Juventus, ha voluto rendere omaggio a Luca Toni nel giorno dell'addio al calcio comunicato dal centravanti del Verona: "Domenica sarà l'ultima partita di Luca Toni. Il tempo purtroppo non perdona nessuno ed è un peccato non vedere più in campo un attaccante del genere, una grande persona e sopratutto un grande amico. Per me è stato un privilegio giocare al suo fianco, soffrire e sopratutto gioire insieme in tante partite per la Fiorentina. Più di 100 gol fatti insieme per una squadra ?#?Fiorentina? ,che non ti dimenticherà mai. Amico mio in bocca al lupo nella tua vita e spero di rivederti presto!!! ?#?lucatoni?"
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Ag. Gilberto: "Il Bari lo vuole ma può anche restare a Verona"
04.05.2016 13.30 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
Un inizio promettente alla Fiorentina e poi il passaggio al Verona. Gilberto ha trovato poco spazio con Delneri ma è comunque maturato in vista della prossima stagione. Per parlare dell'esterno di proprietà della Fiorentina ma attualmente in prestito secco in gialloblu, la redazione di Tuttomercatoweb.com ha contattato in esclusiva il suo agente Angelo Arquilla:
Siete soddisfatti dell'esperienza al Verona di Gilberto?
"Dirle che sono contento non è possibile. Ha iniziato molto bene ma poi non ha trovato lo spazio che ci aspettavamo. Lui era andato molto volentieri a Verona, però non ha trovato lo spazio giusto. Non capisco questa scelta anche perché tutti me ne hanno parlato benissimo e lui sta molto bene. Il Verona si fida di lui, la società mi ha anche parlato della possibilità di confermarlo per la rossima stagione dove punteranno subito a una nuova promozione. E' una possibilità che prenderemo in considerazione perché un anno in B col Verona vale un anno in Serie A vista la storia e l'importanza del club".
Perché non è riuscito ad affermarsi come aveva fatto in Brasile?
"C'è sempre un tempo di ambientamento per i brasiliani. Adesso ha imparato l'italiano perfettamente e ora deve solo tornare ai livelli che aveva raggiunto in Brasile, quando era stato addirittura visionato da Dunga in vista del futuro della Nazionale verdeoro. Non dobbiamo vedere il Gilberto di quest'anno ma quello del passato considerando anche un anno in più di ambientamento e di esperienza in Italia. L'anno prossimo spero che possa affermarsi anche in Europa dimostrando il suo valore".
Tornerà a Firenze?
"Ancora è presto per dirlo, dipende dai piani della società viola. Se ci diranno che vogliono utilizzarlo nel corso della stagione e che dunque pensano di puntare su di lui allora certo che rimarrà alla Fiorentina. Ne sarebbe entusiasta. Personalmente penso che dovrebbe fare un altro anno in prestito per completare la maturazione e l'ambientamento nel calcio europeo, ma l'ultima parola spetterà comunque alla Fiorentina".
A gennaio è stato a un passo dal Bari. Solo un problema di regolamento ha fatto saltare il suo trasferimento. In futuro potrebbe essere una soluzione?
"Posso dire tranquillamente che il Bari è molto interessato a Gilberto, anzi se potesse lo prenderebbe domani. Camplone punterà molto sugli esterni di qualità e lui sarebbe perfetto per questo ruolo. Il direttore Zamfir lo conosce benissimo, vedremo. Comunque ci sono anche molte altre società interessate. In molti aspettavano l'occasione di Verona per seguirlo da vicino, purtroppo non ha avuto molto spazio ma tutti lo conoscono dai tempi del Botafogo. Non mancheranno le occasioni se la Fiorentina decidesse di cederlo nuovamente in prestito".
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Entella, su Aglietti non c'è solo l'Hellas: piace anche al Bari
04.05.2016 10.24 di Raffaella Bon
Alfredo Aglietti è uno degli allenatori più in vista della Serie B dopo l'ottima stagione sulla panchina della Virtus Entella. Dopo l'interessamento recente dell'Hellas Verona, prossimo a disputare il campionato cadetto orfano di Delneri, anche il Bari avrebbe messo gli occhi sull'allenatore in vista della prossima stagione.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona: "Toni al capolinea, saluta l'ultimo re gialloblu"
04.05.2016 09.43 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
"Toni al capolinea, saluta l'ultimo re di Verona". Titola così il Corriere di Verona di questa mattina, con il bomber gialloblu che nella giornata di oggi interverrà in sala stampa per annunciare il proprio addio al calcio giocato. L'ipotesi è quella di continuare la carriera con un ruolo da dirigente proprio all'interno dell'Hellas.
SERIE A
Luca Toni e un passo non scontato. Chiusa una porta, può aprirsi un portone
04.05.2016 08.30 di Simone Bernabei Twitter: @Simo_Berna
Il prossimo 26 maggio, la carta d'identità dovrà essere aggiornata e parlerà di 39 primavere. Non tante in senso generale, abbastanza se si parla di un calciatore. Da mesi oramai in casa Hellas Verona tiene banco la questione legata al futuro di Luca Toni. Smettere o non smettere, questo il problema. Fra poche ore il bomber di Pavullo svelerà le proprie idee in conferenza stampa, ma oramai il futuro sembra scritto e parlerà la lingua del calciomercato. Perché le ultime parlano di un Luca Toni pronto ad appendere le scarpe al chiodo per vestire i panni dell'uomo mercato. Inizialmente al fianco di Bigon (o chi per lui, per l'ex Napoli resta in piedi l'ipotesi Bologna), in futuro chissà. Nelle ultime stagioni il Toni giocatore era stato per molti una rivelazione, alla luce dei numeri straordinari a dispetto dell'età. Numeri veicolati da un entusiasmo da ragazzino, più che da veterano. Era questo il segreto dell'attaccante Campione del Mondo. Ma ora qualcosa è cambiato. Toni avrà sicuramente parlato col proprio corpo, ma evidentemente anche la prospettiva di un campionato passato sui campi della Serie B non rientrava nel novero delle ipotesi plausibili. Meglio chiudere in tempo ed evitare fastidiosi attriti con l'allenatore di turno, la recente frizione con Delneri ci viene incontro come esempio. Ci rimetterà l'Hellas, ne risentirà il calcio italiano, ma probabilmente l'immagine dell'uomo Luca Toni ne uscirà da vincente. Ancora una volta.
RASSEGNA STAMPA
Il Corriere di Verona e i conti dell'Hellas: "Quanto costa la caduta"
03.05.2016 09.33 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
Il Corriere di Verona di questa mattina apre le proprie pagine sportive titolando: "Hellas, quanto costa la caduta". Tra B e A sono circa 25 i milioni di ricavi in meno che percepirà il club di Setti. Cifra che però in questa stagione verrà coperta dal paracadute varato negli ultimi mesi. Davanti a questa possibilità però, toccherà a Setti rilanciare la squadra con un progetto all'altezza delle ambizioni della società.
SERIE A
Juventus, Morata out a Verona ma in Coppa Italia ci sarà
02.05.2016 20.21 di Pietro Lazzerini Twitter: @PietroLazze
Niente Verona per Alvaro Morata. Il giocatore ha rimediato una contrattura contro il Carpi e quindi non verrà rischiato nella prossima partita di campionato. Domani dovrebbe effettuare i test strumentali per escludere lesioni muscolari, ma al momento, la sua presenza per la finale di Coppa Italia non sarebbe in dubbio. A riportarlo è Gazzetta.it.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
07.05.2016
Toni, oggi l'addio al calcio giocato
L'omaggio di Delneri
Toni, oggi al Bentegodi dà l'addio al calcio giocato
«Il calcio perde un grande protagonista. Toni è stato un calciatore determinante in tante squadre, qui ha fatto molto bene ed è giusto dargli un tributo importante per quello che ha dato a questo sport». Anche Gigi Delneri ha reso omaggio alla straordinaria carriera di Luca Toni, che stasera alle 20.45 al Bentegodi con la Juve giocherà la sua ultima partita da calciatore professionista. «Il mio rapporto con Toni? A cena non ci siamo mai andati, c'è stato un rapporto corretto tra allenatore e calciatore. Si gioca in undici, in alcuni momenti ci sono state delle frizioni per alcune decisioni ma questo è il gioco dell'allenatore. Senza rancore, sia chiaro», ha proseguito Delneri, anche lui molto probabilmente alla sua ultima al Bentegodi prima dell'addio di fine stagione. «Potrebbe essere in effetti così, ma vorrei dire una cosa. Devo ringraziare il pubblico per questi sei mesi a Verona. Si dice che questa sia la tifoseria migliore d'Europa ed è vero. I tifosi ci hanno dato forza, credevano in quello che facevamo, volevamo riuscire nell'impresa ma a livello psicologico abbiamo pagato molto il fatto di dover sempre rincorrere». Delneri spera di congedarsi con un grande risultato, in un Bentegodi strapieno stasera: «Contro la Juventus sarà una partita importante per tanti motivi, possiamo battere i campioni d'Italia anche se loro vorranno continuare questo lungo trend di vittorie. Il Verona ha dimostrato di avere anima, forza e dignità. Spero che Toni possa finire bene una storia importante nel calcio, ma la squadra dipende dalla squadra e non da un singolo calciatore. Chi andrà in campo e chi subentrerà darà l'anima per lottare alla pari con la prima in classifica».
Alessandro de Pietro
07.05.2016
Hellas, arriva la Vecchia Signora per l'ultima di Toni
Toni, la grinta del capitano
Verona-Juventus, le probabili formazioni della sfida di domani alle 20.45 al Bentegodi, in diretta web sul nostro sito e sulla pagina Facebook de L'Arena.
Verona (4-2-3-1): 95 Gollini, 22 Bianchetti, 18 Moras, 4
Samir, 3 Pisano, 8 Morrone, 24 Viviani, 13 Wszolek, 23 Ionita,
16 Siligardi, 9 Toni (37 Coppola, 88 Marcone, 2 Romulo, 12
Gilberto, 14 Furman, 28 Emanuelson, 7 Jankovic, 21 Gomez, 27
Rebic, 97 Checcin). All: Delneri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Fares, Souprayen, Pazzini, Albertazzi.
Diffidati: Moras, Bianchetti, Wszolek, Albertazzi
Juventus (3-5-2): 1 Buffon, 15 Barzagli, 19 Bonucci, 24
Rugani, 16 Cuadrado, 27 Sturaro, 18 Lemina, 22 Asamoah, 12 Alex
Sandro, 21 Dybala, 7 Zaza. (34 Rubinho, 38 Audero, 33 Evra, 20
Padoin, 37 Pereyra, 9 Morata, 39 Favilli). All.: Allegri.
Squalificati: Hernanes, Pogba, Lichtsteiner, Mandzukic.
Diffidati: nessuno.
Indisponibili: Marchisio, Chiellini, Caceres, Khedira.
Arbitro: Maresca di Napoli
07.05.2016
Serie A
Manca poco all'ultima partita al «Bentegodi» di Toni. Domenica Luca, al termine del riscaldamento, riceverà un riconoscimento speciale da parte del Verona, dalle mani del presidente Setti. L'annuncio dell'addio al calcio dell’ ex azzurro sta richiamando il pubblico delle grandi occasioni. Si marcia spediti verso il tutto esaurito.Sono 8.343 i tagliandi venduti che unitamente agli abbonati porterà verso i 25mila.
FONTE: LArena.it
#VeronaJuventus: 23 convocati
07/MAGGIO/2016
Verona - Dopo la rifinitura pomeridiana, mister Delneri ha diramato la lista dei convocati per la sfida contro la Juventus, 37a giornata del campionato Serie A TIM 2015/16 in programma domenica 8 maggio (ore 20.45) al 'Bentegodi'.
CONVOCATI
Portieri
37. Coppola
95. Gollini
88. Marcone
Difensori
22. Bianchetti
12. Gilberto
5. Helander
18. Moras
3. Pisano
4. Samir
Centrocampisti
97. Checchin
28. Emanuelson
14. Furman
19. Greco
23. Ionita
8. Marrone
2. Romulo
24. Viviani
13. Wszolek
Attaccanti
21. Gomez Taleb
7. Jankovic
27. Rebic
16. Siligardi
9. Toni
Albertazzi out, Marcone oggi ai box domani ci sarà
07/MAGGIO/2016
Peschiera - La rimozione di un dente del giudizio ha tenuto oggi Marcone lontano dal terreno di gioco. Domani comunque siederà regolarmente in panchina. Fuori causa invece Albertazzi. Proseguono i rispettivi iter personalizzati Fares, Pazzini e Souprayen. Domani la squadra si ritroverà nel pomeriggio all'Active per poi recarsi in pullman al 'Bentegodi'.
Delneri: «Onoriamo la stagione con una grande gara»
07/MAGGIO/2016
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Luigi Delneri, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia di Hellas Verona-Juventus.
TONI? GIUSTO DARGLI IL TRIBUTO CHE MERITA
«Il ritiro di Toni? Il calcio perde un protagonista. È stato un calciatore determinante in tante squadre, qui ha fatto molto bene ed è giusto dargli un tributo importante per quello che ha dato a questo sport. Il mio rapporto con Toni? A cena non ci siamo mai andati, c'è stato un rapporto corretto tra allenatore e calciatore. Giocano in 11, in alcuni momenti ci sono state delle frizioni per delle decisioni ma questo è il gioco dell'allenatore. Senza rancore, sia chiaro. L'allenatore prende delle decisioni coerenti e importanti, fare il mister è una cosa, il calciatore un'altra. C'è sempre stato grande rispetto reciproco fra tutte le componenti che fanno calcio, è normale che delle discussione ci possano essere».
E' VERO, ABBIAMO IL PUBBLICO MIGLIORE D'EUROPA
«Forse la mia ultima partita al 'Bentegodi'? Può essere, ma vorrei dire una cosa. Qui ho passato sei mesi e devo ringraziare il pubblico, si dice che questa è la tifoseria migliore d'Europa ed è vero. I tifosi ci hanno dato forza, credevano in quello che facevamo, volevamo riuscire nell'impresa ma a livello psicologico abbiamo pagato molto in questo campionato. Verona si merita la Serie A, abbiamo fatto di tutto per restarci, facendo il massimo per ottenere il massimo. Un conto sarebbe stato girare a 19 punti nel girone d'andata, un altro è farne 8, ogni partita era da ultima spiaggia.Abbiamo cercato di modificare la qualità del gioco nella sua totalità, abbiamo lanciato dei giovani e fatto cose importanti. Abbiamo fatto il massimo, cercando di dare una svolta in un'annata sfortunata. L'unione fra squadra e città ci ha dato una grande mano».
IL FUTURO
«Se parlerò con la Società? È giusto rimandare tutto a fine anno. Abbiamo due partite importanti per vari motivi, penso che sia meglio parlare del campionato in corso. Oggi noi vogliamo finire la stagione con grande forza, giocando come abbiamo fatto con Milan e Sassuolo. Poi bisogna anche riuscire a buttare dentro il pallone, ma questo riguarda un insieme di fattori. Contro la Juventus sarà una partita importante per tante cose, noi possiamo battere i Campioni d'Italia, loro vorranno continuare il trend di vittorie. Questa squadra ha dimostrato di avere un cuore per sopperire a mancanze importanti. Ha dimostrato di avere anima, forza e dignità. Spero che Toni possa finire bene una storia importante nel calcio, ma la squadra dipende dalla squadra e non da un singolo calciatore. Chi andrà in campo e chi subentrerà darà l'anima per lottare alla pari con la prima in classifica».
Campo e palestra, Siligardi in gruppo
06/MAGGIO/2016
Peschiera - Allenamento lungo e particolarmente articolato quello che si è tenuto stamani a Peschiera. Ad aprire le danze esercitazioni sul possesso quindi palestra e di nuovo campo, per sessione di conclusioni a rete. Si è fermato Albertazzi, per un trauma contusivo al ginocchio destro mentre Siligardi è tornato a disposizione. Domani rifinitura pomeridiana a porte chiuse.
A Peschiera si cura la fase offensiva
05/MAGGIO/2016
Peschiera - Giornata all'insegna di esercitazioni basate sugli schemi offensivi quella consumatasi nel pomeriggio a Peschiera. Nessuna sostanziale novità dall'infermeria. Al termine dell'attività mirata, consueta serie di partitelle a campo ridotto. Domani seduta pomeridiana a porte chiuse.
Verona - Complimenti e manifestazioni di stima da tutto il mondo per un campione infinito. I numeri saranno anche freddi ma testimoniano in questo caso la grandezza dell'atleta: con il Verona Toni ha infranto innumerevoli record, raggiungendo primati e scrivendo pagine indelebili della storia gialloblù e di quella del calcio mondiale.
Luca Toni é il giocatore più anziano (38 anni e 5 giorni con il Verona) ad essersi laureato capocannoniere in Serie A (strappando il primato a Dario Hübner).
Luca Toni é il primo giocatore del Verona ad aver vinto il titolo di capocannoniere.
Luca Toni (47 gol) é il giocatore del Verona che ha segnato piú gol in Serie A.
Luca Toni é il primo italiano ad aver vinto la classifica cannonieri in Serie A con due club diversi (Fiorentina e Verona, secondo giocatore in assoluto dopo Zlatan Ibrahimović).
Luca Toni é uno dei 25 giocatori ad aver segnato almeno 150 gol in Serie A.
Vanta anche 47 presenze e 16 gol con la Nazionale italiana, con cui ha vinto un Mondiale nel 2006.
I NUMERI DI LUCA TONI IN SERIE A [343 PRESENZE]
GOL | RISULTATI | ||||
TOTALE | CASA | TRASFERTA | VITTORIE | PAREGGI | SCONFITTE |
156 | 96 | 60 | 133 | 101 | 109 |
CON LA MAGLIA DELL'HELLAS VERONA [94 PRESENZE]
GOL | RISULTATI | ||||
TOTALE | CASA | TRASFERTA | VITTORIE | PAREGGI | SCONFITTE |
47 | 28 | 19 | 28 | 26 | 40 |
Si ringrazia per la collaborazione OPTA SPORTS https://www.optasports.it.
Viviani in gruppo e Toni ne fa 2 in partitella
04/MAGGIO/2016
Peschiera - Allenamento sotto un sole primaverile allo 'Sporting Center Il Paradiso' di Peschiera. Intensità e tanta palla sul campo 1: dopo il riscaldamento attivo, esercitazioni con passaggi in velocità e serie di partitelle a campo ridotto (doppietta di Toni). Aggregato con la prima squadra Badan. Viviani è tornato in gruppo. Festeggiato da squadra e staff il rieducatore Bellini, che oggi ha compiuto gli anni. Domani allenamento alle 15 a porte aperte.
Toni: «E' il momento di smettere»
04/MAGGIO/2016
Verona - Segui su Hellas Verona Channel l'intervista a Luca Toni. Le dichiarazioni dell'attaccante gialloblù, rilasciate in conferenza stampa.
L'ANNUNCIO
«Dopo molte riflessioni e tanti anni di calcio ho pensato che domenica contro la Juventus sarà la mia ultima partita da giocatore professionista al Bentegodi. E’ qualche settimana che ci penso, ed è stata una decisione difficile e sofferta. Sono un po' emozionato, questa è la mia ultima conferenza da calciatore, è giusto smettere perché con la testa sono arrivato alla fine per quanto riguarda il calcio giocato. Sono state settimane difficili per me, lasciare il calcio non è facile, ma è giusto così, a livello di testa sono arrivato alla fine. Mi fa piacere raggiungere questo traguardo con il Verona, veniamo da una situazione strana e un’annata brutta, ma sono stati tre anni fantastici. Verona mi ha fatto sentire nuovamente un calciatore importante, sarà bello giocare l’ultima partita al Bentegodi, sicuramente sarà un misto di gioia e tristezza».
IL MIO FUTURO
«Sono stati tre anni fantastici, ma sono state dette anche cose non belle nei miei confronti. Sono venuto qui come calciatore del Verona, non mi sono mai permesso di dire chi prendere. Toni ha fatto solo il calciatore fino alla fine e penso di averlo fatto bene. Il giorno del battesimo di mio figlio abbiamo fatto una sorpresa al mister mandando una foto che ritraeva me e Pazzini, il quale era già stato un calciatore di Mandorlini, ma c’erano anche altri calciatori presenti. Detto questo, non c'è nessun contratto con il Presidente. Faremo una chiacchierata a fine campionato e se ci sono le idee giuste continueremo. Questa piazza mi piace, può crescere tanto. Se le idee andranno di pari passo con la Società sarò felice di andare avanti. Sinceramente non so ancora cosa farò, ero preso da questa decisione e non ho ancora pensato a cosa farò. Se mi sarei fermato prima, col senno di poi? Ho iniziato a giocare da piccolo, penso che il calcio sia la mia passione, il mio amore e ho avuto la fortuna di esercitare questa professione. Quando le cose vanno molto bene è difficile lasciare, si smette quando succede qualcosa di brutto. Quest’anno, complice l’infortunio e tante altre situazioni, è stato l’anno peggiore, impossibile lasciare quando vinci la classifica marcatori a 38 anni. Il mio gol più bello in gialloblù? Sono stati tanti, ho vissuto un'altra giovinezza e sono tornato su livelli importanti. Se preferirei un ruolo da dirigente o allenatore? Vedo colleghi in panchina che invecchiano 5 anni alla volta, non fa per me (ride, ndr). Sarà tutto nuovo, dovrò confrontarmi con una realtà lavorativa diversa e lo farò con umiltà. Cosa mi piacerebbe fare? Sinceramente non so cosa fare di preciso, penso che a livelli alti ci sia poca gente di calcio. Certo, ci vuole gente brava coi conti e con la politica, ma le decisioni devono passare anche da chi ha giocato a calcio, che magari conosce meglio le esigenze dei calciatori. Alla base servono valori che possiede chi ha giocato a alti livelli. Come nel caso del Bayern, che è gestito da Rumenigge, uno che di calcio ne capisce».
SE MI GUARDO INDIETRO...
«Se ho rammarico per la mancata convocazione in Brasile? Non penso a quello. Certo, mi sarebbe piaciuto togliermi qualche altra soddisfazione, come conquistare lo Scudetto con la Roma, ma si vede che doveva andare così, ho vissuto tante altre avventure. Ho scritto la storia di una Società importante come il Verona e ho vissuto la gioia di vincere qui la classifica mancatori a 38 anni, una dei traguardi più belli della mia carriera. Se mi guardo indietro vedo un percorso bellissimo».
IL POST CARPI
«La mia dichiarazione post Carpi? Ho sempre messo la faccia nei momenti belli e anche in quelli brutti. In quel post partita in molti ci hanno ricamato sopra, ho cercato di spronare la squadra, dato che ormai avevamo una possibilità su cento di salvarci. Quest’anno abbiamo affrontato più finali noi che il Barcellona in una vita intera, non mi andava di dire una cosa che non pensavo, sono sempre stato sincero. Così ho cercato di spronare la squadra. Anche il mister disse che oramai eravamo in B, così da capitano ho cercato di tirare fuori l’orgoglio dai miei compagni».
TOTTI E DI NATALE
«Un calcio senza Toni, Totti e Di Natale? La mia decisione è già stata difficile di per sé, figurarsi le loro. Penso che quando ce ne andremo noi tre sarà una perdita per il calcio italiano, se ne andranno quasi mille gol. Posso dire che mi mancherà molto la Serie A, come mi mancherà la Bundesliga».
Comunicato medico: Luca Siligardi
03/MAGGIO/2016
Verona - L'Hellas Verona FC comunica che gli accertamenti diagnostici a cui é stato sottoposto, presso il CEMS, il calciatore Luca Siligardi hanno evidenziato un'infiammazione all'inserzione prossimale dei tendini dei muscoli flessori della coscia destra. Le sue condizioni saranno valutate di giorno in giorno.
Ripresa dei lavori, Helander in gruppo
03/MAGGIO/2016
Peschiera - Ripresa dei lavori per i gialloblù. Squadra sul campo 1 per una seduta composta da riscaldamento e partitelle a campo ridotto nella parte iniziale, prima di concludersi con il lavoro atletico sul campo 2. Rientra in gruppo Helander. Cure riabilitative per Albertazzi, Fares, Pazzini e Souprayen. Lavoro differenziato programmato per Viviani. Terapie per Siligardi, dopo i postumi di un risentimento al flessore della gamba destra accusato durante Sassuolo-Verona: nelle prossime ore gli esami diagnostici. Domani in programma una seduta pomeridiana (ore 15) a porte aperte.
Pavanel: «Play off? Ce la giochiamo fino alla fine»
03/MAGGIO/2016
Verona - Le dichiarazioni dell'allenatore della Primavera gialloblù, Massimo Pavanel, rilasciate durante la trasmissione 'Questo è il Verona', in onda sull'official radio Bellla&Monella.
ACCAREZZANDO IL SOGNO PLAY OFF
«All’inizio dell’anno non avevamo idea di che cosa ci si poteva aspettare dal campionato, ma avevamo fiducia. Essere a 43 punti a una giornata dalla fine, con tutto ancora da giocare… Certo, le possibilità non saranno tantissime, però ci sono e questo ci riempie di speranza. Già in ritiro mi divertivo ad allenare questa squadra, a vederla giocare, il gioco è ciò che ci ha sempre contraddistinto. Man mano che andiamo avanti si apre una possibilità che fino a un mese fa sembrava impensabile e questo ci dà forza. Dato che passano solo le due migliori quinte dei tre gironi e che il Girone A ha sempre viaggiato su punteggi molto alti, abbiamo fatto la corsa sul Girone C. Solo che nelle ultime gare Pescara e Lazio hanno vinto molto portandosi a 44 punti. Se vincono ci tagliano fuori, perché noi possiamo arrivare massimo a 46, e paradossalmente nemmeno arrivare quinti potrebbe bastare. Ma noi ci godiamo la bellezza di poterle giocare, queste gare, anche perché a livello Primavera non ci sono calcoli e le motivazioni sono sempre molto alte. Ci sono giovani che si vogliono mettere in mostra, non sarà facile né per noi né per le nostre dirette concorrenti portare a casa la partita. Abbiamo l’obbligo di vincere, ma anche le altre devono stare attente e questo rende tutto bellissimo. Il momento in cui abbiamo capito di essere sulla strada giusta? E’ stato quando sono dovuto stare fuori per squalifica, nel girone di ritorno. Perché se, anche quando ti manca una persona come me che interagisce tanto, i ragazzi vanno e sanno comunque quello che devono fare, vuol dire che ha un senso tutto il progetto e tutto ciò che hai fatto. Abbiamo capito che potevamo giocarcela fino in fondo».
UNO SGUARDO AL CAMPIONATO
«All’appello mancano l’Udinese e il Cesena, tra le squadre che potevano lottare per i play off. Il Bologna invece non è partito bene ma ha una squadra importante e ben allenata. Quest’anno nella corsa invece è entrato il Cagliari, partito alla grande mentre poi per scelte di rosa hanno perso parte della loro forza. E’ vero che anche noi abbiamo perso elementi significativi della squadra, eppure siamo stati costanti. Il Cagliari è lì a due punti, giocherà contro il Milan che a sua volta dovrà vincere a tutti i costi. Speriamo di poterne approfittare».
UN LAVORO DI CONCERTO
«Siamo un gruppo ben affiatato, interagiamo sempre nella maniera giusta. Daniele Riganti è con me da sempre ed è capace di supportarmi nei momenti di tensione. E poi c’è l’ex gialloblù Franco Bergamaschi, persona straordinaria sempre in grado di darmi il consiglio giusto al momento giusto. Lui incarna il Verona, vive la situazione, me la fa vivere e noi trasmettiamo questa febbre ai giocatori. Senza dimenticare il direttore Calvetti, che è quello che ci tiene più di tutti. Sui portieri, poi, dobbiamo migliorare tanto e su questo dobbiamo stabilizzarci, per riuscire a portare in Primavera i portieri già con una preparazione adeguata. Ma è uno spirito che coinvolge tutto il Settore Giovanile, abbiamo raggiunto veramente un livello importante e ora dobbiamo mantenerlo».
Buon compleanno Luca!
03/MAGGIO/2016
La Società, lo staff tecnico e tutti i compagni di squadra
augurano buon compleanno a Luca Checchin.
Il centrocampista compie oggi 19 anni.
'Progetto Scuola': Moras in cattedra al 'Provolo'
03/MAGGIO/2016
Verona - Gli occhi incuriositi ed emozionati dei circa 100 bambini della Scuola Primaria 'Antonio Provolo' di Verona hanno accolto Evangelos Moras durante la nuova tappa del ‘Progetto Scuola- Gioca con la tua classe’. Maestro d’eccezione, il difensore gialloblù ha ripercorso le tappe della sua carriera e infanzia attraverso le tante domande dei piccoli tifosi. Cresciuto con il mito di Van Basten, ha iniziato a tirare i primi calci al pallone a soli 5 anni, per poi diventare professionista prima nel suo Paese natale, la Grecia, fino all’esperienza a Verona, ormai arrivata al quarto anno consecutivo. Il supporto della famiglia e degli allenatori sono sempre stati di fondamentale importanza: motivazioni che lo hanno spinto a finire gli studi e considerare il calcio prima come un gioco e poi come una professione.
«Il calcio è un gioco che mira a raggiungere degli obiettivi per se stessi e per la squadra e qualunque sia il risultato ottenuto in campo, se sai di aver dato il massimo, uscirai sempre da vincitore». Questo il messaggio lasciato da Moras alla fine dell’incontro per incoraggiare i piccoli studenti a dare sempre priorità alla scuola coltivando al contempo le proprie passioni. Foto e autografi di rito sono stati il sigillo di una mattinata speciale e tutta gialloblù.
'Progetto Scuola': Marcone "maestro" per un giorno
02/MAGGIO/2016
Verona - Sono stati i ragazzi dell’istituto 'Marconi' di Verona ad accogliere Richard Marcone, protagonista del nuovo appuntamento del 'Progetto Scuola- Gioca con la tua classe'. Il portiere gialloblù, chiamato a premiare le squadre vincitrici del torneo di calcio organizzato tra gli studenti della scuola (nella foto), si è soffermato a rispondere alle curiosità sollevate dai giovani tifosi.
Una chiacchierata informale, tra “quasi coetanei”, quella che ha raccontato la storia di Marcone dentro e fuori dal campo. Adottato a 6 mesi e reputandosi italiano in tutto e per tutto, il calciatore ha ripercorso le tappe della sua carriera: partito a 13 anni da Cassino, passando per varie squadre italiane, ha mostrato grande entusiasmo nel voler rimanere a Verona, una piazza, a suo dire, unica e dalla tifoseria indescrivibile. Non sono mancati aneddoti sul suo percorso scolastico, spinto dalla mamma professoressa, ha iniziato a frequentare il liceo scientifico, capendo da subito, però, che i suoi calcoli preferiti erano quelli sul campo e al posto di penna e righello ha scelto pallone e guantoni da portiere. Un coro da stadio, unito a foto e autografi di rito, sono stati la giusta conclusione della giornata.
FONTE: HellasVerona.it
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Clamoroso, la Red Bull punisce Kvyat. In Spagna correrà Verstappen
di Redazione Sport
La Red Bull promuove il baby fenomeno Max Verstappen e gli affida un posto da 'titolarè al posto del russo Danil Kvyat a partire dal prossimo Gp di Spagna, in programma nel weekend del 13-15 maggio. La decisione è stata presa dopo l'incidente al via del GP di Russia, con Kvyat che ha tamponato per due volte la Ferrari di Sebastian Vettel. Kvyat, a sua volta, prenderà il posto dell'olandese alla Toro Rosso, squadra nella quale ha militato nel 2014.
«Max ha dimostrato di essere un giovane dal talento eccezionale», ha affermato Chris Horner, team principal della Red Bull, evidenziando uno dei motivi alla base della sostituzione fra Kvyat e il 18enne Verstappen. «Il suo rendimento alla Toro Rosso -ha aggiunto Horner riferendosi all'olandese- finora è stato impressionante e siamo contenti di dargli l'opportunità di guidare per la Red Bull. Siamo nella posizione unica di avere sotto contratto a lungo termine sia i piloti Red Bull che quelli della Toro Rosso, quindi abbiamo la flessibilità per spostarli tra le due squadre». Riguardo alla 'retrocessionè del russo al team di Faenza, per il quale ha corso già due stagioni nel 2013 e 2014, Horner si limita a dire che «Dany sarà in grado di proseguire il proprio sviluppo alla Toro Rosso, in una squadra che gli è familiare, potendo così ritrovare la forma migliore e di mostrare il suo potenziale».
Cleveland batte Atlanta, Lebron ne fa 27: gli Hawks travolti sotto una pioggia di triple
Cleveland travolge Atlanta e fa segnare il nuovo record di triple in una partita dei playoff Nba. I Cavs si impongono per 123-98 e allungano sul 2-0 nella serie della semifinale nella Eastern Conference. La franchigia dell'Ohio chiude una serata magica con ben 25 triple all'attivo, un record che cancella quello fatto segnare sempre in questa post-season dai Golden State Warriors in gara 4 contro Houston (21 triple).
Determinante anche in questo exploit è il contributo di JR Smith, che mette a referto 23 punti con 7/13 dall'arco. «È fantastico vedere tirare JR, è una cosa che diventa contagiosa e quando è così diventa difficile batterci», ha detto Tyronn Lue, coach di Cleveland, a fine partita.
Al festival delle triple partecipa anche LeBron James, il miglior realizzatore dei suoi con 27 punti e con un ottimo 4/6 da tre. In evidenza anche Kyrie Irving (19 punti) e Kevin Love (11 punti e 13 rimbalzi). Agli Hawks non basta la doppia doppia di Paul Millsap per evitare la seconda sconfitta nella serie. Ora Atlanta dovrà assolutamente sfruttare il fattore campo in gara 3 in programma venerdì.
Il Real batte il City e raggiunge l'Atletico: la finale di Milano sarà derby di Madrid
Come già avvenuto nel 2014, anche quest’anno la finale della Champions League avrà la forma e la sostanza del derby di Madrid. Il 28 maggio, a San Siro, l’Atletico di Diego Pablo Simeone sfiderà il Real di Zinedine Zidane, che stasera ha piegato il Manchester City di Manuel Pellegrini al Santiago Bernabeu nella seconda semifinale di ritorno (1-0). A risolvere il duello è stato un tiro-cross tentato da Bale con il destro, e deviato dal ginocchio di Fernando.
E chissà che domani pure le semifinali dell’Europa League non delineeranno una finale tutta colorata di Spagna, opponendo così il Villarreal al Siviglia. Sarebbe una coincidenza pazzesca. Di certo, fra 24 giorni, a Milano i biancorossi tenteranno di vendicarsi della sconfitta incassata contro i blancos a Lisbona, il 24 maggio del 2014, durante i tempi supplementari della finalissima dello stadio da Luz (1-4). Trionfò in rimonta e in extremis il Madrid guidato da Carlo Ancelotti, che festeggiò la Decima coppa; mentre Simeone addirittura rimediò un’espulsione al 123’ minuto.
Oggi intanto, sotto gli occhi del re di Spagna, Filippo VI, comodo nella tribuna d’onore del Bernabeu, il Real ha legittimato l’accredito per l’ultimo atto del torneo. Il Manchester City, del resto, ha dormito per oltre un’ora di gioco e non ha mai suscitato l’impressione di poter segnare anche soltanto un gol. Terminata senza una rete la gara di andata, le squadre sapevano peraltro di dover spezzare l’equilibrio. Quanto agli schieramenti, Zidane ha «guadagnato» Cristiano Ronaldo ma non ha potuto contare sull’infortunato Benzema. Pellegrini, analogamente, ha recuperato Yaya Touré, perdendo però il convalescente David Silva.
In ogni caso, potendo volare sulle ali della grandezza e soprattutto del carisma di Cristiano, il Madrid ha declinato una trama ordinata, fluida, alle volte perfino elegante. Sergio Ramos e Pepe hanno frenato le timide iniziative di Aguero e di de Bruyne. E, in particolare, Pepe è riuscito a segnare un gol che l’arbitro Skomina ha subito annullato per fuorigioco.
Va sottolineata anche la prestazione offerta da Bale, molto bravo ad aver firmato (o, meglio, provocato) la rete decisiva e ad aver centrato la traversa nel finale. A Modric e a Kroos non sono mai mancati lo spunto e le idee. E del subentrato Lucas sono piaciute le geometrie tattiche. Cristiano Ronaldo, invece, ha inquadrato la porta in un paio di occasioni, ma l’imprecisione e la frenesia, a conti fatti, lo hanno boicottato.
Sul versante legato al City, le ansie e i timori hanno tradito i giocatori più attesi. Giusto Fernandinho ha spaventato il rivale Keylor Navas, arrivando a colpire il palo esterno. Bene Hart, al solito. Ma è stato poco, troppo poco. E così Zidane è volato in finale: troverà Simeone, come ai tempi della Serie A.
Leicester, Ranieri: "Sempre pensato che avrei vinto uno scudetto, provateci, non solo nel calcio"
di Redazione Sport
«Più che una dedica vorrei dire che ho sempre pensato che prima o poi lo scudetto lo avrei vinto. Sono lo stesso uomo mandato via dalla Grecia». Claudio Ranieri campione d'Inghilterra con il suo Leicester regala al Processo del lunedì le sue prime parole dopo la conquista della Premier League. «L'unica dedica che posso fare a tutti quanti è dirgli di crederci, provateci non solo nel calcio ma in tutti i campi della vita». Il gol di Hazard?«Sono saltato, è normale. Il futuro? Resto a Leicester, è stato un anno incredibile».
La schedina fa 70 anni: la storia del suo ideatore che non si arricchì mai (ma risollevò l'Italia)
di Oscar Eleni
Adesso che non ne parla quasi più nessuno, perché altri sono i giochi d'azzardo, bisognerebbe davvero farlo un monumento alla schedina del Totocalcio che compie 70 anni. Se abbiamo ricostruito il nostro sport, fra le macerie della guerra, lo dobbiamo proprio a chi ha inventato questo gioco legandolo alle partite di calcio.
Un terzo del montepremi andava al Coni, un terzo all'Erario, il resto ai vincitori: quelli che facevano 13 e brindavano felici, anche se molti poi hanno scoperto che la fortuna è di vetro: risplende, ma è fragile.
Eravamo in Gazzetta quando un giorno entrò Massimo Della Pergola per raccontarci la sua vita da film. Una fuga vestito da mendicante, l'idea geniale d'inventarsi (insieme a Fabio Jegher e Geo Molo) la famosa Sisal che soltanto nel 1948 divenne Totocalcio e fonte sicura per il Monopolio dello Stato, come aveva deciso - monopolizzandola - il presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Della Pergola, giornalista triestino del Popolo, in quei giorni combatteva la battaglia per avere indietro almeno le 300mila lire che erano servite a lui e ai suoi compagni di viaggio per far stampare, su carta paglierina, le prime schedine, quelle dove dovevi mettere uno per la vittoria in casa, la ics per il pareggio, due per il successo in trasferta: come quella signora fortunata che diede vincente l'Inter a Catania. Stamparono 5 milioni di schedine, al primo turno incasso debole: Inter-Juventus 1 Torino, il grande Torino, 1 per la vittoria sul Milan, l'unico 2 era legato alla vittoria del Novara sul campo del Legnano.
Ma torniamo a Della Pergola che, perseguitato dalle leggi razziali, fu internato. Ma, da grande appassionato di sport, coltivava la sua meravigliosa idea. Nel 1946, il 5 maggio, l'invenzione: sognava e calcolava, ovviamente, nell'Italia da ricostruire, il primo ministro De Gasperi si fece prestare il cappotto per andare alla conferenza parigina dove l'Italia era guardata in cagnesco. Andò da Onesti che aveva rimesso in piedi il Comitato Olimpico nazionale per spiegare che quella schedina poteva servire per rifare le piste di atletica, gli stadi. Lo prendevano in giro. Due anni dopo la creatura che aveva cominciato a far sognare gli italiani, gli fu portata via. Ci restò male un po' come quelli che nella mia famiglia avevano brindato per un 13 con tutti 1, nella speranza di vedere i soldoni. Furono lirette. Ma Della Pergola ne era fiero lo stesso. All'inizio 12 partite in schedina, poi venne aggiunta la tredicesima, cominciò il mito. Tanti nuovi milionari, qualcuno felice come il minatore Mulas, molti altri contenti per una settimana e poi disperati davanti al volatilizzarsi del premio, fra tasse e troppi amici nuovi.
La schedina è rimasta mito fino alla fine degli anni Novanta. Adesso quasi la si gioca di nascosto, non è certo il montepremi del Totocalcio che può cambiare la vita ai giorni nostri dove fra scommesse online e giochi elettronici, si va oltre il confine, l'invenzione dell'ebreo fuggiasco.
Il Leicester di Ranieri è campione d'Inghilterra: fatale al Tottenham il pari contro il Chelsea
Mancava ormai solo la certezza aritmetica, è arrivata in differita di 24 ore: il 2-2 del Tottenham in casa del Chelsea regala al Leicester il suo primo titolo nazionale in 132 anni di storia. L'epilogo più incredibile, impensabile, fiabesco di una storia che ha catturato l'immaginazione di tutti i tifosi del pianeta. Da Bangkong a Melbourne, da Pechino a Nairobi, la favola Leicester è globale, impazza sul web, tempestato di foto di festeggiamenti provenienti dai quattro angoli del pianeta.
Dopo il pareggio dell'Old Trafford, le Foxes non hanno dovuto aspettare più di 24 ore. Claudio Ranieri non ha potuto seguire la partita dello Stamford Bridge perché era in volo da Roma, dopo la visita lampo per pranzare con la mamma di 96 anni: Mamma mia, titolavano già stamane i giornali inglesi, con un omaggio al tecnico italiano. Leicester invece si è fermata davanti alle televisioni dei pub, stracolmi per l'occasione, la partita dei rivali.
Novanta minuti vissuti al cardiopalmo, in attesa del sospirato regalo da parte dei Blues. Prima il doppio vantaggio del Tottenham con le reti di Kane e Son poi, nella ripresa la rimonta del Chelsea che con i gol di Cahill e Hazard di fatto consegna il titolo di campione d'Inghilterra al Leicester. E al triplice fischio finale, in una frazione di secondo, l'incontenibile tripudio si è trasferito da Londra a Leicester, pronta ormai da giorni a dare il via ai festeggiamenti. Coordinati da una campagna, Backing the Blues (sostieni i blu), che venerdì scorso aveva illuminato di blu la città. Dal municipio alle vie del centro, tutte illuminate con il colore del club. Trasfigurando la città in un oceano di gioia.
Una calma che nulla aveva in comune con l'incontenibile baldoria di questa sera. E con le strade di questa cittadina dell'East Midlands invase da un entusiasmo molto poco british: clacson, bandiere, cori e canti. Innaffiati da fiumi di birra, offerti dai pub che trasgredendo al rigido protocollo che prevede la chiusura alle 23:00 sono rimasti aperti più a lungo. Non hanno partecipato ai festeggiamenti, ma sono stati comunque presenti anche i protagonisti di questa formidabile cavalcata. A cominciare dallo stesso Ranieri, il più idolatrato, ritratto in un gigantesco murales nel centro della città.
Gli hanno già intitolato un tipo di salsiccia piccante, gli dedicheranno una via cittadina e con ogni probabilità gli regaleranno anche le chiavi della città: con i suoi modi mai sopra le righe, ha conquistato tutti. Domenica prossima, l'ultima gara casalinga contro l'Everton, si trasformerà in una passerella d'onore per gli eroi di questa favola, a cominciare da Jamie Vardy. Scontata la squalifica che lo ha fermato negli ultimi due turni, festeggerà il premio di miglior giocatore del stagione scelto dalla stampa. Il Leicester ha scritto il finale più bello, in stile hollywoodiano, proprio come aveva richiesto Ranieri.
Valentina Vezzali dice addio alla scherma: "Mi ritiro, è tempo di nuove sfide"
«Nella scherma oltre il senso della misura è fondamentale una buona scelta di tempo. C'è un tempo per tutto e credo che questo sia il giusto tempo per togliere la maschera, appendere il fioretto al chiodo ed avviare un nuovo inizio». Così Valentina Vezzali, l'azzurra più vincente della storia dello sport italiano, annuncia, in una intervista a sportface.it il suo ritiro da Rio de Janeiro, dove domani gareggerà nell'ultima gara a squadre nel corso dei Mondiali. «La scherma è stata la mia vita, il fioretto mi accompagna da quando avevo poco più di sei anni ed insieme abbiamo condiviso emozioni, delusioni, medaglie, infortuni, lacrime di gioia e lacrime di rabbia» le parole della Vezzali in un video che sarà diffuso nelle prossime ore.
«Lascio la pedana con la consapevolezza di aver dato tutto quello che potevo dare a questo affascinante sport - prosegue Vezzali - e la certezza di aver ricevuto almeno altrettanto. Ho due splendidi figli e una famiglia meravigliosa e da tempo ho cominciato a misurarmi nella vita anche al di fuori della pedana, ma lasciare questo grande amore comunque non è facile. Ma di una cosa sono certa: la scherma mi ha insegnato a battermi e a non mollare mai. Ha formato il mio dna e nella vita dopo ogni fine c'è sempre un inizio - conclude - ed io non vedo il tramonto, ma l'alba di nuove sfide da affrontare e da vincere».
Leicester vicino al trionfo in Premier League, maxi-salasso per i bookmakers: ecco perché
C'è chi festeggia e chi invece si prepara a sborsare cifre da capogiro. È l'effetto Ranieri: il Leicester è vicinissimo alla conquista del titolo e i bookmaker inglesi, se i Foxes riusciranno nell'impresa, dovranno sborsare oltre 12 milioni di euro. È quanto ha spiegato Graham Sharpe, portavoce di William Hill, che ha quantificato così il «salasso» a cui probabilmente saranno costretti gli allibratori d'oltremanica.
A inizio stagione il trionfo del Leicester si giocava a 5.000 volte la scommessa: in pochissimi ci avevano creduto all'epoca (appena una ventina le scommesse registrate in quel periodo), via via che il Leicester continuava a vincere sono diventati tantissimi ed è soprattutto per questo che i bookmaker inglesi ora rischiano il «ko». Man mano che Ranieri continuava a vincere e restare primo, sempre più persone si sono lasciate trascinare dall'effetto Leicester, scommettendo sui the Foxes.
Inevitabile che la quota andasse a picco, dal valore più alto mai registrato per una scommessa singola, se risulterà vincente, fino a una proposta bassissima, 1,05. Per capirsi: chi ha puntato 10 euro a inizio stagione sul Leicester, riferisce Agipronews, adesso rischia di vincerne 50mila, i fan dell'ultima ora, invece, guadagneranno appena 50 centesimi con lo stesso investimento.
Ranieri, scudetto rinviato: Manchester Utd-Leicester 1-1
di Benedetto Saccà
La leggenda, ora, è lontana appena tre passi, e giusto qualche migliaio di palpiti. Il Leicester City trascinato da Claudio Ranieri intuisce all'orizzonte il profilo del trionfo, e sa bene che ormai ogni dettaglio può diventare determinante, e ciascun passo l'inizio di un sogno o di un incubo. Le Foxes comandano la classifica della Premier League con un vantaggio di sette punti rispetto al Tottenham, secondo (e impegnato domani). E, oggi pomeriggio (Fox Sport, ore 15,05), affronteranno il Manchester Utd di Louis van Gaal in trasferta, consapevoli di poter incidere il proprio nome nella leggenda. Nella certezza di potersi affidare alla matematica, al Leicester basterà raccogliere una vittoria all'Old Trafford per laurearsi campione d'Inghilterra. Con due turni di anticipo. E per la prima volta nella storia. Tre punti saranno sufficienti. Poi sarà una festa infinita. Da mito.
OCCASIONE UNICA
Reduce dal poker rifilato allo Swansea, Ranieri (che in caso di titolo porterà a casa un bonus di 6 milioni di euro) non potrà disporre del talento dello squalificato Vardy, il capocannoniere della rosa con 22 reti. Quanto agli Spurs guidati da Mauricio Pochettino, domani sera saranno ricevuti dal Chelsea a Stamford Bridge: ed è chiaro che sarà un duello capace di emettere verdetti definitivi. Perché, cifre alla mano, se il Tottenham replicherà il risultato ottenuto il giorno prima dalle Foxes, regalerebbe comunque l'aritmetico trionfo al Leicester. Intanto la Premier League ha proibito al club dipinto di blu di diffondere le immagini della gara con lo United su un maxischermo allestito sul prato del King Power Stadium: si lederebbero i diritti di chi ha acquistato un abbonamento per la televisione. È ragionevole immaginare comunque che la gara dell'Old Trafford racchiuderà un mare di insidie. Della potenza dello United, d'altronde, si discute in tutta l'Europa. E a renderla evidente è soprattutto un dato: che racconta come i Red Devils abbiano collezionato 37 punti nell'arco di 17 partite casalinghe stagionali, mentre il Leicester ne abbia totalizzati 39 in 18 incontri.
Per paradosso, insomma, in casa il Manchester Utd viaggia, anzi sfreccia a una velocità da titolo. È vero che i Red Devils quest'anno segnano a fatica e manifestano, di partita in partita, smisurate difficoltà tattiche. Ma è altrettanto vero che sono quinti in graduatoria e subiscono pochi gol, al di là delle lacune. Così l'effervescenza del Leicester si misurerà con l'equilibrio instabile dello United. Con ogni probabilità, ne scaturirà una partita indimenticabile. Sarà, allora, una questione di velocità. Troppo alta, e le Foxes rischieranno di sbandare. Bassa, e potranno ritrovarsi in stallo. A Ranieri, il privilegio e l'onere di calibrare rapidità e lentezze.
PIÙ DI ELVIS VIVO
E il Leicester sta per rendere felici tutti coloro che hanno scommesso contro ogni pronostico sulla vittoria finale delle Foxes. Ma c'è anche chi piange: le società di scommesse che stanno facendo i conti sulle ormai imminenti perdite, pari a dieci milioni di sterline, circa 12,7 milioni di euro. I bookmaker ad inizio stagione davano la vittoria della squadra di Ranieri 5.000 a uno, una quota assurda, basti pensare che una scommessa sulla possibilità di ritrovare Elvis Presley vivo e in buona salute è data 2.000 a uno. Recentemente hanno fatto discutere le storie di persone che avevano teoricamente gettato il proprio denaro in una scommessa impossibile e che presto vedranno crescere il loro conto in banca. Tra loro ci sarebbe Tom Hanks, che ha detto di aver puntato 100 sterline, ma non tutti ci credono. Qualcuno ha già incassato, come un uomo di Gloucester che a fine anno ha incassato cinquemila sterline dopo aver scommesso che le Foxes si sarebbero trovate in cima alla Premier League il giorno di Natale. Ci voleva un grande coraggio o tanta pazzia, ma alla fine è andata bene così.
Rimandata la serie A per il Cagliari, che in 10 pareggia col Livorno. Sconfitte solo per Lanciano e Brescia
di Vanni Zagnoli
Mentre il Crotone festeggia la storica serie A, il Cagliari si fa rimontare due gol e rimanda il ritorno immediato. Era stato in A per 11 stagioni di fila, da due mesi è solo da metà classifica, gli manca comunque solo un punto per salire e sabato ha il confronto diretto a Bari.
Il quartultimo turno è caratterizzato da quattro 0-0, vincono solo Avellino, quasi salvo, e il Vicenza, vicino al traguardo. La Salernitana sale a 2 punti sul Lanciano, che senza penalizzazione sarebbe a metà classifica.
FONTE: Leggo.it
EX GIALLOBLÙ
Cacia diventa il miglior marcatore in attività della Serie B
02.05.2016 18:32 di Stefano Bentivogli Twitter: @sbentivogli
Cacia diventa il miglior marcatore in attività della Serie B
L'Hellas Verona in Serie B troverà davanti a se un grande ex. Si tratta di Daniele Cacia. L'ex bomber dell'Hellas sta vivendo un'altra grandiosa stagione con la maglia dell'Ascoli. Sono 17 le reti in campionato che gli permettono di essere secondo nella classifica dei marcatori dietro a Lapadula del Pescara. Ma Cacia proprio in questo momento sta attraversando un grande momento di forma. Sono quattro le doppiette messe a segno dall'ex Verona nelle ultime cinque giornate e Cacia è diventato il miglior marcatore della Serie B in attività con 120 reti.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
LA FAVOLA-LEICESTER SAREBBE POSSIBILE IN ITALIA?
Lo studio di SkyCalcioHD - diretta durante le celebrazioni per il titolo conquistato dal Leicester City di Ranieri
02 MAG 2016 Marcel Vulpis
(di Marcel Vulpis) – Con due turni di anticipo, il Leicester City di Claudio Ranieri ha conquistato il primo titolo di “A” della sua storia sportiva, grazie anche al pareggio (2-2) di stasera del Chelsea sui secondi in classifica del Totthenham.
Ma è veramente una “favola” quella del LCFC? In parte sì, perché è chiaro che la “rosa” dei Foxes non era sulla carta neppure avvicinabile, per qualità tecnica, a quella degli stessi Spurs, del Chelsea o dei due club di Manchester, senza dimenticare lo stesso Arsenal.
Quello che ha fatto la differenza è stato sicuramente lo spirito di gruppo, che ha saputo infondere il mister romano a tutti i giocatori, riuscendo a trasformare in top player giocatori discreti, ma non certamente da vetrina, e a rigenerare atleti a fine carriera o di secondo rango.
Per la prima volta un club quotato dai bookie a 5000 a 1 riesce a centrare questo incredibile traguardo sportivo. Ciò che viene spesso raccontato in modo non corretto è la dimensione di questa realtà geografica, prima ancora che calcistica.
Leicester city towm è l’ottavo agglomerato urbano dell’Inghilterra (300 mila abitanti – più o meno come Catania, che in Italia è al decimo posto con 310 mila residenti), a 160 km dal centro di Londra.
Quindi, non un borgo medievale con le pecore per strada, come molti giornali o network tv vogliono far credere al telespettatore italiano.
Non è un grande cento industriale, ma neppure una piccola realtà di provincia. In una città, Londra, con oltre una dozzina di club tra prima e terza divisione, è chiaro che il prototipo Leicester City assomiglia a qualcosa di molto provinciale, ma così non è.
A cosa può avvicinarsi questa impresa sportiva? Probabilmente al titolo ’69-70 del Cagliari di “Rombo di Tuono” Gigi Riva o all’Hellas Verona dell’allenatore dei “miracoli” Osvaldo Bagnoli (1984-85).
Adesso la sfida del Leicester è continuare a crescere e a consolidarsi, perché, come dimostrano anche i casi di Cagliari (oggi in B) e Hellas Verona
(quest’anno retrocesso dalla prima divisione), a scendere di categoria è un attimo e non è detto che sia così facile risalire in tempi brevi. E’ difficile vincere, ma è altrettanto difficile confermarsi e non perdersi per strada. Il caso del Parma calcio “docet”: da club con ambizioni europee a squadra iscritta alla serie “D”, post fallimento appena un anno fa.
Un dato per tutti dal 1984-85 ad oggi ben 25 titoli sono finiti saldamente nelle mani del triumvirato calcistico composto da Juventus-Milan ed Inter. Solo i restanti titoli sono stati conquistati da Napoli (2), AS Roma, SS Lazio e UC Sampdoria. Trenta titoli suddivisi in sette squadre e/o 5 città. Praticamente un oligopolio calcistico. L’unica realtà al di fuori dello schema delle sette sorelle, post titolo Hellas Verona, è quella della Sampdoria, ma parliamo della stagione 1990-91. Praticamente 25 anni fa. Gli ultimi due lustri sono stati di una noia mortale: 4 scudetti nel post Calciopoli vinti dall’Inter di Moratti, uno dal Milan e ben 5 dalla Juventus della nuova gestione Andrea Agnelli come presidente. AS Roma e SSC Napoli sono gli unici club in grado di competere con i bianconeri, ma il divario economico è spesso superiore ai 100-140 milioni di euro in termini di valore di produzione. Troppo per sperare e, comunque, in entrambi questi casi, parliamo della prima e terza città di Italia per numero di abitanti: quindi realtà geo-calcistiche molto lontane dal Leicester City, più vicino appunto ad un Catania, che è stato per molti anni in “A”, senza mai sognare in grande, prima di perdersi in una maledetta storia di calcio truccato. Altro che Leicester. Qui piuttosto bisognerebbe parlare di “inferno” calcistico studiato a tavolino.
Una immagine di repertorio tratta dal web del Cagliari “scudettato” del ’69-’70
Adesso, però, il club di Ranieri può godersi la conquista della Premier league e sognare la Champions, dove se dovesse superare il primo turno (la fase a gironi), porterebbe a casa una dote economica superiore ai 30 milioni di euro. Per un club dal fatturato vicino ai 135 milioni di euro è un discreto “tesoretto” da non disperdere nei prossimi anni.
Perché in Italia non è possibile sognare una favola-Leicester ? L’attuale ripartizione dei diritti tv (sulla base di una legge, la Melandri, obsoleta e superata) favorisce sicuramente i top club, ma anche per il futuro il blocco delle “sette sorelle” non consentirà di arrivare ad una simile rivoluzione culturale. Decreto-legge del governo Renzi permettendo. Ma le pressioni saranno tante per non arrivare a centrare questo ambizioso traguardo.
Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Fiorentina e Napoli, al di là delle belle parole (di rito), non consentiranno alle altre 13 “consorelle” di crescere in competitività e di avvicinarsi a loro. Nel nostro Paese la “torta” dei ricavi serve più a vivere (anche per i top club), più che a vincere. Quindi, perché dividerla equamente con i medio-piccoli? Nel nostro Paese di favole ce ne sono ben poche, di incubi invece tanti.
FONTE: SportEconomy.it
Leicester e le sue sorelle: tutte le favole da scudetto
Come le Foxes di Ranieri anche Blackburn, Montpellier e l'indimenticato Verona di Bagnoli
foto lapresse
di MAX CRISTINA 2 Maggio 2016
Da un piede e mezzo in Championship nella primavera 2015 al titolo di Premier League a maggio 2016. Claudio Ranieri e i ragazzi del Leicester hanno scritto il loro pezzo personale di storia firmando un capitolo raro nel calcio, quasi unico in quello moderno. La chiamano Cenerentola anche se di povertà intorno alle Foxes ce n'è ben poca, ma quello che il Leicester è riuscito a conquistare ha tutti gli altri connotati della favola. Partire con almeno 7-8, a essere buoni, squadre più attrezzate alla vigilia del campionato e arrivare al nastro del traguardo per primi, davanti a tutti e con un certo margine, è qualcosa di magico. Quasi miracoloso considerando che Ranieri, reduce dall'esperienza negativa come ct della Grecia, era considerato dai bookmakers come il favorito a essere il primo esonerato in stagione. Gli stessi bookmakers sbancati dai tifosi più fedeli alle Foxes. Quello del Leicester non è un caso unico nella storia del calcio, ma è raro e sempre meno probabile in un calcio governato da soldi e sceicchi. Spulciando negli archivi di mezza Europa però qualche sorellastra la si può trovare.
Andando indietro con le stagioni ma restando in Inghilterra, il Leicester da quando è stata fondata la Premier League nel 1992-93 è la sesta squadra diversa a vincere il titolo. L'unica impresa simile però riporta ai Blackburn Rovers di Kenny Dalglish che, nel 1995 e a seguito di investimenti importanti, riuscì a trionfare in campionato 81 anni dopo l'ultima volta trascinati dai gol di Alan Shearer. Volando fino al 1978, invece, c'è la storia unica nel suo caso del Nottingham Forrest che vinse il titolo dopo essere stato promosso dalla Second Division. Quella squadra vinse poi due Coppa Campioni consecutive restando l'unica ancora oggi ad avere più coppe dalle grandi orecchie in bacheca che titoli nazionali.
Qualche "Cenerentola" però l'abbiamo avuta anche in Italia. Se gli scudetti di Lazio e Roma, così come quello del Napoli di Maradona, sono più rari rispetto alle tre sorelle Juventus, Milan e Inter, anche la Serie A ha la sua favola col lieto fine. E' il Verona di Bagnoli che nel 1985 vinse lo scudetto davanti a Torino, Inter, Sampdoria, Milan e Juventus con i gol di Nanu Galderisi e le parate di Garella. Agli ordini del "mago della Bovisa" c'erano anche stelle come Briegel ed Elkjaer che portarono una città di poco più piccola di Leicester sulla cima d'Italia. Nel 1970, invece, toccò al Cagliari guidato da Scopigno conquistare quello che ancora oggi rimane l'unico scudetto.
Ogni grande campionato però ha il suo Davide eroico contro il rispettivo Golia. Anche in tempi più recenti rispetto al nostro campionato. La Ligue 1 in questo senso è la più fresca di tutte e dopo il dominio del Lione con sette scudetti consecutivi, prima il Lilla (2011) dopo cinquantaquattro anni e poi il Montpellier (2012) agli inizi dello strapotere del Psg, sono riusciti a coronare un sogno inaspettato come il Lens nel 1998.
Volando in Germania si deve tornare indietro fino al 2009 e al Meisterschale del Wolfsburg quando ancora non era una realtà consolidata in Europa che, guidata da Magath con Zaccardo e Barzagli in rosa oltre al giovane Edin Dzeko, distanziò il Bayern Monaco campione uscente. Nel 2000, siamo in Spagna, toccò al Deportivo La Coruna conquistare a sorpresa il primo (e unico) titolo della Liga mentre in Olanda tra uno scudetto dell'Ajax e uno del PSV, c'è stato spazio per il Twente di Erschede nel 2010.
FONTE: SportMediaset.Mediaset.it
I Leicester italiani: dal Cagliari di Riva al Verona di Bagnoli
C'è stato un tempo in cui anche il campionato italiano poteva sfoggiare i suoi Leicester: scudetti assegnati in provincia, come quello della Sampdoria del 1990-91. Le altre stagioni mitiche.
3 MAGGIO 2016 10:11 di Mirko Cafaro
C'è stato un tempo in cui anche il campionato italiano ha potuto sfoggiare i suoi "Leicester". Vittorie a sorpresa provenienti dalla provincia. Periferie al potere in grado di ribaltare gerarchie e sovvertire pronostici. I precedenti più fulgidi rispondono ai nomi di Cagliari, nel campionato 1969-70, Verona, nel 1984-85 e Sampdoria, nel 1990-91. Imprese che hanno tratti distintivi comuni: la forza del gruppo, arricchita da individualità che grazie anche a quel successo hanno poi spiccato il volo e condottieri valorosi in panchina, abili strateghi e gestori di personalità spesso complicate.
in foto: Osvaldo Bagnoli alla guida del Verona che vinse lo storico scudetto
Il Cagliari di Rombo di Tuono
Allenata da Manlio Scopigno, nella stagione 1969-70, la squadra sarda si aggiudicò lo scudetto grazie a una formazione che poteva contare su elementi in grado di far grande anche la Nazionale: da "Rombo di tuono" Gigi Riva al portiere Enrico Albertosi, con il valore aggiunto del brasiliano Nené. Il Cagliari chiuse il campionato (a 16 squadre) con 45 punti, quattro più dell'Inter e sette più della Juventus prime inseguitrici, in virtù di 17 vittorie e appena 2 sconfitte, con il secondo miglior attacco del campionato (42 reti contro le 43 della Juventus) e la difesa meno battuta (appena 11 al passivo). Riva si aggiudicò anche il titolo di capocannoniere con 21 reti e al Mondiale messicano dell'estate successiva il ct azzurro Ferruccio Valcareggi convocò ben sei elementi di quella squadra: Albertosi, Domenghini, Gori, Riva, Niccolai e Cera.
Il Verona dei miracoli
Era in A da appena un triennio il Verona, allenato da Osvaldo Bagnoli, che nel 1984-85 riuscì a iscrivere il suo nome nell'albo d'oro del campionato. Una squadra giovane, che in estate, la società aveva rinforzato con due "prodotti" scelti in occasione del precedente Europeo: il tedesco Briegel e il danese Larsen. La squadra chiuse a quota 43, con il Torino di Radice staccato di quattro punti e l'Inter di Castagner a -5. Nelle fila gialloblù militavano anche elementi che poi hanno scritto altre pagine importanti del calcio italiano: dal mitico portiere Garella a bomber Galderisi (risultò il miglior realizzatore con 11 gol), sino al capitano Tricella, poi passato alla Juventus e al regista Antonio Di Gennaro, convocato anche per i Mondiali del 1986. A risultato raggiunto, il centrocampista Volpati commentò: "Oggi non ci rendiamo conto di quale impresa abbiamo realizzato, ma sarà il corso del tempo a farcelo capire". Parole quanto mai lungimiranti.
La Sampd'oro dei gemelli del gol
Quello della Sampdoria del 1990-91 è forse più degli altri citati un successo costruito nel tempo. Da grande squadra. La società di Paolo Mantovani, infatti, aveva da alcuni anni affidato la squadra a un personaggio carismatico e variopinto del calibro di Vujadin Boskov, capace di gestire un gruppo dalle forti personalità e di farlo crescere sotto il profilo personale e del rendimento sportivo. I blucerchiati raggiunsero così lo scudetto dopo essere passati per la vittoria della Coppa Italia dell'anno prima e nella stagione successiva sfiorarono anche la Coppa Campioni, persa al supplementare contro il Barcellona. Nelle sue fila militavano elementi del calibro di Mancini e Vialli, i ribattezzati "gemelli del gol", Pagliuca e Vierchowod, Lombardo e Mannini, oltre agli stranieri Cerezo, Michajylycenko e Katanec. Chiuse il campionato (a 18 squadre) con 51 punti, cinque più di Milan e Inter.
FONTE: Calcio.FanPage.it
Dal buio di Carpi. “Mi sono allenato un mese con il Mestre in D”. Alla luce di Vicenza. Benussi racconta la sua storia
Matteo Moretto 04-05-2016 10:17
Incipit con tanto di classico luogo comune che non tramonta mai. “Da giovane ero parecchio cicciottello e non correvo tanto. Così mi sono piazzato in porta”. Poi eccone un altro che di comune ha ben poco, soprattutto per i tempi che corrono. “Non ho tatuaggi”. C’è un ma. “Porto il nome delle mie due bimbe - Carlotta e Camilla - sui guanti. Gioco sempre con quelli”.
"Francesco Benussi?". Sì, lui. Anche se il resto del mondo lo chiama ‘Ciccio’. “Ciccio Benussi dai” come in WhatsApp e tutti contenti. Anni: “34”. Portati non bene, di più. “Fisicamente sto meglio adesso che anni fa. Mi sento un ragazzino!”. Nome dell’elisir, grazie. “Mi diverto. Mi alleno a duemila, rido, scherzo. Sono in una condizione psicofisica ottimale”. E Vicenza ringrazia, ovviamente. Soprattutto al sabato, quando in porta sembra ci sia Spiderman, un portiere supereroe che le prede tutte. “E’ una grande soddisfazione per me” ci rivela Benussi in esclusiva su gianlucadimarzio.com. Il perché vi lascerà di stucco. “Arrivavo da un’esperienza davvero brutta: la peggiore della mia carriera. Professionalmente parlando, ovvio”. Da settembre a gennaio 2015: Carpi. “Potevo benissimo restare al Verona ma alla fine ho scelto di seguire Sogliano a Carpi. Per una scommessa, con l'intenzione di fare bene. Verso metà ottobre il direttore lascia e va via: ecco da quel momento io sono stato messo da parte, a priori, a prescindere. Solo perché ero un uomo di Sogliano. Tanto che verso fine novembre ho preferito restarmene a casa e allenarmi per un paio di mesi per conto mio, con il Mestre, squadra di Serie D. Conoscevo l’allenatore dei portieri, Cano. Ex Padova. Così dal martedì al sabato mi allenavo con loro. Devo ringraziarli perché se ora sono in questa condizione fisica è anche per merito loro”. Voce orgogliosa, Ciccio non nasconde le sue sensazioni. “I sacrifici sono stati ripagati”. Lavoro, motivazioni e… Vicenza, da gennaio una nuova vita. Cristallini se lo porta in Serie B. “Volevo mettermi in discussione”. Obiettivo centrato in pieno. Da secondo - Vigorito il titolare, almeno fino al suo infortunio - a primo con una rincorsa salvezza ai limiti dell’impossibile tutta da affrontare. “Io sono di Mirano e vivo a Mirano. Però negli ultimi mesi mi sono fermato spesso a Vicenza perché mister Lerda ci ha messo sotto con gli allenamenti, abbiamo fatto parecchi doppi, mattina e pomeriggio. Sono stati mesi intensi ma i risultati si vedono. I numeri ci stanno dando ragione. Sono contento. Due mesi fa eravamo penultimi… se dovessimo salvarci sarebbe come aver vinto un campionato, sarebbe tantissima roba”.
Di Totò ne conosce uno solo. “Sirigu, chiaro! Con Salvatore ci giocavo già nel 2004, ai tempi del Venezia. Poi sono andato al Palermo anche per merito… suo. Walter Sabatini aveva bisogno di una chioccia che gli stesse vicino e lo facesse crescere. Totò ha ripagato tutto e tutti sul campo, sta facendo una carriera stupenda”. Aneddoto: i due si capivano anche in dialetto veneto. “Vero! Aveva imparato un po’ di veneziano”. Tenetegli tutto ma non le punizioni di un altro ‘Ciccio’, Lodi. “E’ quello che mi ha fatto dannare di più. Ogni punizione sua era un gol, spero di non incontrarlo più”. E con Miccoli quante… cene. “Sì! Sempre pagate da lui però!” e ride. Poi spiega. “A fine allenamento c’era sempre una cena in ballo. Lui sulla palla, doveva buttarla dentro con una ‘maledetta’. Io in porta”. Ma alla fine. “Anche quando segnava pagava lui!”. Tra i due un’amicizia vera. “Fabrizio è il giocatore più forte e decisivo - in quel momento della carriera - con cui abbia giocato. Era determinante. E poi è un grande uomo, che se ne dica: l’immagine che è venuta fuori in questi ultimi anni non corrisponde al vero”. Idolo: Peruzzi. “Ho iniziato a fare il portiere con convinzione proprio quando è esploso lui". Anche se “quando vedi Buffon per vent’anni, tutte le domeniche, fare certe parate… non puoi non prenderlo come modello”. E non avere un suo ricordo in camera. Ciccio Benussi ci svela il retroscena curioso. “Custodisco gelosamente la sua prima maglia, quella del Parma. Nell’anno del mio esordio in A (1999) giocammo anche a Parma, contro il suo Parma. Così a fine partita gli chiesi la maglietta. Avere una delle sue prime maglie è un bel ricordo per me, un ricordo di grande valore”. Finale tutt'altro che banale, (l'unico) luogo comune resta in incipit. Anzi, no. "Finale? Quale finale" ci ferma lui. Trentaquattro anni e la reattività di un ragazzino. "A fermarmi ora proprio non ci penso". Il meglio deve ancora venire. Perché il caso è curioso assai: il caso di 'Ciccio' Benussi.
Il Leicester di Ranieri come l’Hellas di Bagnoli: fil rouge di una favola ‘Made in Catanzaro’
Catanzaro '76-'77, in alto a sinistra Claudio Ranieri
Nino Caracciolo 03-05-2016 09:00
“Ho un sogno ma non vengo di certo a dirvelo”. Quel signore dai modi sempre così eleganti sa benissimo che non esiste età per smettere di credere alla favole. E sa altrettanto bene che quel sogno oggi è divenuto realtà. Difficile pensare diversamente visto che il mondo incantato chiamato Leicester lo ha costruito lui, mattone dopo mattone. Claudio Ranieri ha oggi una Premier in tasca e i riflettori puntati addosso ed ai complimenti che arrivano da tutte le parti risponde con la genuinità che da sempre lo contraddistingue e il sorriso compagno inseparabile d’avventura. Spirito operaio, forza del gruppo come concetto cardine: sudore, fatica, scarpini allacciati e un pizzico di sano divertimento. Ingredienti di una porzione che di magico ha ben poco, ma che adesso ha assunto i contorni incantati di un’altra favola Made in Catanzaro: quella vissuta da Osvaldo Bagnoli.
Perché forse in pochi ricordano che l’allenatore di quell’Hellas Verona che nel 1985 riuscì nell’impresa di vincere il campionato, è stato per diverse stagioni e oltre cento partite un punto fermo proprio del Catanzaro dei primi anni 60’. Leicester-Verona, Ranieri-Bagnoli, con Catanzaro sullo sfondo ad osservare due dei figli di cui va più orgoglioso. Rose simili nella composizione e in alcuni uomini cardine – la classe di Antonio Di Gennaro paragonabile all’estro di Riyad Mahrez, giusto per fare un esempio – poca predisposizione al turnover e, in entrambi i casi, al centro del progetto il dialogo con i giocatori: schietto, diretto, continuo. Quasi fraterno.
Bastone e carota. Che si tratti di un rimprovero o di una settimana libera dopo una sconfitta capace comunque di riempire gli occhi, come successo qualche tempo fa al Leicester contro l’Arsenal. Storie di un calcio dal sapore old style riadattate ai tempi moderni, radici che affondano nel passato con la certezza oggi di un futuro nuovamente vincente. Un fil rouge che non conosce distanze, un destino che ha osservato in ogni dettaglio la sceneggiatura di un copione scritto ad arte. Ringraziamenti e titoli di coda erano già decisi da tempo. Mancava solo la scena conclusiva. E oggi, braccia al cielo e sorriso stampato sul viso, Ranieri e il suo Leicester possono godersi anche quella.
FONTE: GianlucaDiMarzio.com
SERIE B
Ascoli, Cacia: "A Verona la stagione migliore. Ma anche questa non è male"
04.05.2016 12.33 di Tommaso Maschio
Daniele Cacia, centravanti dell'Ascoli, con le ultime reti è diventato il calciatore in attività con all'attivo il maggior numero di gol in Serie B, ben 119 dal 2004 a oggi con una media di 12,5 reti a stagione. Sulle pagine de La Gazzetta dello Sport il calciatore ha ripercorso il suo cammino e parlato dei tanti attaccanti che ha incontrato in questi anni: "Ricordo bene il mio primo gol con il Piacenza contro il Napoli. A dieci dalla fine pareggiai i conti, ma fu una felicità che durò poco perché poi perdemmo e restai fermo un mese e mezzo di stop. Non mi dispiace lasciare un segno, dopo gli obiettivi di squadra penso a quelli personali perché per un attaccante i numeri contano davvero tanto. La stagione migliore? Quella a Verona oltre che per i gol anche per la piazza e perché nessuno aveva fatto segnato 24 reti in un anno con quella maglia. Ma anche i 17 di quest'anno sono una bella gioia. - continua Cacia parlando della Serie A - Qualcosa ho sbagliato anche io però come potevo fare meglio viste le poche gare che ho fatto dall'inizio. Non sono più di 10-11, a Verona appena tre perché avevo davanti un marziano come Toni. A Firenze c'erano Osvaldo, Mutu, Vieri e Pazzini e io dopo sette mesi di stop dono riuscito a fare un gol in Coppa Uefa. L'unica vera occasione fu a Lecce dove però mi ruppi il perone".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com