News gialloblù... + - =
NAZIONALI GIALLOBLÙ: MÁRQUEZ uscito per infortunio in MESSICO 0-0 BOLIVIA potrebbe saltare le prossime due gare della Tricolor, solo CHRISTODOULOPOULOS è sceso in campo (per 45 minuti) nella gara persa contro le FAR OER mentre MORAS e TACHTSIDIS hanno seguito il compagno dalla panchina. ISLANDA quasi qualificata a quelli che potrebbero essere a questo punto i suoi primi Europei dopo aver battuto la Repubblica Ceca, HALLFREDSSON in campo per poco più di un'ora. OBBADI in campo per tutta la gara col suo MAROCCO contro la LIBIA nel match valido per le qualificazioni alla Coppa d’Africa in attesa degli Europei Under 21 SØRENSEN e BIANCHETTI scaldano i motori...
TORNEO CITTÀ DI RIJEKA, finisce ai quarti la cavalcata degli Allievi scaligeri battuti per 2 a 1 dai pari età della DINAMO ZAGABRIA...
HELLAS CAMP 'BAMBINI SENZA CONFINI', anche quest'anno oltre 40 bambini e bambine palestinesi della Football Academy dal 15 al 20 giugno avranno la possibilità di vivere l'esperienza Full Day degli Hellas Camp gialloblù!
CALCIO STORICO A FIRENZE, il Magnifico messer TONI a fianco di messer PRANDELLI in tribuna vip, per la seconda semifinale del Calcio Storico 2015 fra Azzurri di Santa Croce e Bianchi di Santo Spirito...
MERCATO, trovate qui tutti i 'rumors' del web e la lista continuamente aggiornata dei nomi che 'girano' in entrata ed in uscita attorno al VERONA...
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DICONO + - =
Il diggì GARDINI «Un commento sul progetto 'Bambini senza confini'? Siamo molto orgogliosi di ripetere l’iniziativa dell’anno scorso portando a Peschiera tanti bambini dalla Palestina. Abbiamo iniziato questa attività nella passata stagione e siamo molto soddisfatti di averla migliorata ed implementata quest’anno. Il nostro obiettivo è quello di dare continuità e migliorare questo tipo di iniziativa, dando la giusta considerazione ad iniziative umanitarie importanti. Vedere questi ragazzini divertirsi, dar loro un motivo di gioia, è per noi un motivo di soddisfazione. Credo inoltre che la partecipazione degli ex gialloblù sia fondamentale per questo tipo di attività. Hellas Verona non è soltanto un aspetto calcistico esclusivo di prima squadra e Settore Giovanile, ma è anche attenzione a quelle che sono le altre attività che possono essere fatte» HellasVerona.it
Mister MANDORLINI2 «Toni è un campione, un uomo immenso con cui ho un rapporto speciale... Il prossimo anno? Cercheremo di salvarci il prima possibile, è inutile alzare l'asticella. Avrò una rosa meno ampia. Rinforzeremo la difesa, Marquez resta. Penso sia difficile trattenere Sala. L'Europa mancata è l'unico rammarico, Verona è fantastica e ti trascina, è stato un crescendo di emozioni» CalcioNews24.com
Luca TONI a Sky 'Un pensierino all'Europeo lo farei...' «Quest'anno ho conquistato il titolo di capocannoniere, lo scorso sono finito al secondo posto: sono state due annate stupende. Non ho sassolini da togliermi, sono sereno e felice. Qui sto bene, col presidente e col mister c'è un bel rapporto. L'Hellas Verona era la mia priorità, è giusto continuare col club scaligero perché mi fanno sentire come a casa. Con Mandorlini c'è un bel rapporto, così come con Setti. Cercheremo di disputare una bella annata. Il prossimo potrebbe essere l'ultimo, giocherò finché farò gol. Niente Nazionale? Mister Conte fa le sue valutazioni, gli faccio un grande in bocca al lupo e non c'è alcun problema. Io ho avuto la fortuna di indossare questa maglia, di fare gol e vincere un Mondiale. Ci spero, ma il mister deve fare le sue scelte. Però, se dovessi segnare così tanto anche il prossimo anno un pensiero all'Europeo lo farei» TuttoMercatoWeb.com
Mister MANDORLINI1 «Obiettivo per il prossimo campionato? Nei cuori e nei sogni è quello di migliorare sempre, in due stagioni di Serie A abbiamo fatto 100 punti, dopo dei campionati difficili. Sognare non costa niente, ma prima dobbiamo raggiungere la salvezza che resterà il nostro obiettivo. Mercato? Innanzitutto vorrei ringraziare Sean Sogliano per degli anni importanti, fatti di vittorie. Riccardo Bigon ha già dimostrato di poter far bene, Verona è una piazza importante ed esigente. Il mercato sarà lungo e difficile, fare dei nomi sarebbe superfluo. L'importante è che ci sia voglia di fare. Jorginho? E' un calciatore che piace, dovranno risolvere la situazione Verona e Napoli. E' un calciatore importante che abbiamo già avuto modo di apprezzare in passato. Sala? E' un jolly, il diamante della nostra società e non sempre ti puoi tenere dei calciatori che valgono così tanto. Sarei contento di farlo crescere ancora» HellasVerona.it
Con la retrocessione dell'ALBINOLEFFE fra i dilettanti VALOTI va in regime di svincolo e potrebbe addirittura essere preso a paramtero zero «Se il mio futuro è a Verona? Credo di sì. L’Albinoleffe, che detiene il mio cartellino, è retrocesso in Serie D, sono riscattabile, vediamo che cosa vorrà fare la società. Vorrei rimanere in gialloblù, perché a Verona mi sono trovato bene. La Nazionale? Ho avuto l’onore di farle tutte fino all’Under 20, mi manca l'Under 21. Quest’anno non ho giocato molto e non sono stato convocato, mi spiace perché questa estate c’è l'Europeo Under 21 in Repubblica Ceca. Il mio obiettivo è quello di dare il meglio nella prossima stagione per guadagnarmi la maglia azzurra l’anno prossimo» HellasVerona.it
Joao Santos agente di JORGINHO parla del futuro ancora indecifrabile del suo assistito «Tutto è ancora da vedere, si potrebbe sbloccare la situazione il 25 o anche domani. Noi aspettiamo che Napoli e Verona si siedano a un tavolo e ne parlino. Allo stato attuale la priorità è del Napoli. A mio avviso Frello ha fatto un buon numero di partite, 33 in una stagione non sono poche. Il Napoli è una grande squadra e non puoi pretendere di giocare 60 partite. Il CT Conte lo tiene già sott'occhio e ci ha parlato nel suo periodo al Napoli. Sta al ragazzo essere protagonista la prossima stagione per sperare nella convocazione» TuttoMercatoWeb.com
15 giugno 2015 - Giovanni Gardini |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
TUFFI: Tania CAGNOTTO vince sesto titolo europeo nei tuffi da un metro poi si ripete in coppia con la DALLAPÈ nel sincronizzato e ancora in singolo nel trampolino da 3 metri portando il bottino di ori conquistati in carriera a 15!
EUROPEI DI BAKU: Mattia BUSATO argento nel kata
COPA AMÈRICA: Il BRASILE di misura sul PERÙ con un ispiratissimo NEYMAR...
TENNIS: Primo trionfo nel circuito WTA per Camila GIORGI!
MOTOGP: Quarta vittoria per LORENZO ma ROSSI lo tallona e rimane avanti...
CALCIO SVIZZERA: Mister ZEMAN allenerà il LUGANO!
VITA DA EX: BONATO addio al SASSUOLO, SARRI da esonerato con l'HELLAS in Lega Pro alla bella avventura in A con l'EMPOLI; ora alla guida del 'suo' NAPOLI... LE NOCI promosso in Serie B col COMO dopo lo 0 a 0 a Bassano del Grappa
QUALIFICAZIONI EURO 2016, Buon pareggio dell'ITALIA in CROAZIA ma a tenere banco è la svastica 'spuntata' sulla trequarti nella ripresa! Rottura del crociato per DE SILVESTRI che ne avrà per almeno 4 mesi... Sesto successo di fila per la schiacciasassi INGHILTERRA, scivolone della RUSSIA
Hellas Camp - Scopri 'Bambini senza confini' |
RASSEGNA STAMPA + - =
Galderisi rievoca lo scudetto del Verona
CALCIO - L'ex-allenatore della Lucchese Giuseppe Galderisi è stato ospite sabato sera della puntata speciale di "Che tempo che fa" dedicata ai 30 anni della celebre trasmissione televisiva "Quelli della notte" condotta da Renzo Arbore. Il Nanu ha rievocato uno dei fatti sportivi più eclatanti di quel 1985: ovvero lo storico scudetto del Verona.
14 giugno 2015 - Galderisi, fino a un paio di settimane fa allenotore della Lucchese, fu uno dei protagonisti di quell’autentica, e forse irripetibile, impresa sportiva che vide la squadra di Bagnoli battere tutte le grandi del calcio italiano. Una vittoria di testa e di cuore come ha avuto modo di ricordare lo stesso Nanu.
di Guido Casotti - casotti@noitv
FONTE: NoiTV.it
EX VIOLA ONORATI IN TRIBUNA ACCANTO AL SINDACO NARDELLA
CALCIO STORICO: LUCA TONI (MAGNIFICO MESSERE) E CESARE PRANDELLI FESTEGGIANO FIRENZE
DI DOMENICO COVIELLO - DOMENICA, 14 GIUGNO 2015 22:17
Calcio Storico 2015, Luca Toni, Dario Nardella e Leonardo Bassilichi. Dietro di loro Cesare Prandelli
FIRENZE – «Questa città è rimasta nel mio cuore». È emozionato il Magnifico Messere Luca Toni. In tribuna vip, per la seconda semifinale del Calcio Storico 2015 fra Azzurri di Santa Croce e Bianchi di Santo Spirito, accanto all’ex bomber della Fiorentina siede un altra gloria del recente passato: il suo ex allenatore a Firenze (ed ex commissario tecnico della Nazionale) Cesare Prandelli.
Toni siede accanto al sindaco Dario Nardella e al presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi. Dietro di loro Prandelli e la sua compagna Novella Benini. Un tuffo nel passato per i fiorentini, amanti tanto del calcio in costume quanto del moderno calcio se ammantato di viola…
E tutto ciò proprio alla vigilia dell’annuncio probabile, domani 15 giugno, dell’ingaggio del nuovo allenatore della Fiorentina, Paulo Sousa. Quasi un «memento» per il nuovo mister in arrivo: della serie «ricordati che i colori viola vanno sempre portati in alto».
L’eredità del successore di Vincenzo Montella sembra essere ancora più difficile. Ma il Magnifico Messer Toni per molti diventa come un amuleto. Alla bella età, calcisticamente parlando, di 38 anni, ha vinto di nuovo quest’anno il titolo di capocannoniere della serie A, a Verona, con 22 gol, in coabitazione con l’interista Icardi, che però è di sedici anni più giovane.
Un record assoluto per Luca. Che così è diventato il calciatore più anziano di sempre a centrare questo titolo nella storia del campionato italiano, strappando il primato a Dario Hübner. Fra Bianchi, Azzurri, Rossi e Verdi in realtà tutti sperano che la nuova dichiarazione d’amore di Toni per Firenze sia un buon viatico. Messer Luca portaci fortuna.
FONTE: FirenzePost.it
Le pagelle di fine anno: Hellas Verona
BY BARCAROLO81@ICDF · 12 GIUGNO 2015
Verona
Le pagelle di fine anno: Hellas Verona 6,5
La seconda stagione, quella della conferma, è sempre la più difficile. La squadra gialloblu puntava ad una salvezza tranquilla e, magari qualcosina di più. Dopo una partenza lampo, ha dovuto sopperire col passare dei match, alle cessioni di Romulo e Iturbe, e questo non è stato facile. Passata una burrascosa fase centrale, aggravata dalle numerose reti subite, Mandorlini ha saputo trovare il giusto equilibrio, aiutato dall’infinito anche da Luca Toni. L’obiettivo di una salvezza tranquilla è stato raggiunto e la stagione è stata impreziosita da alcuni fattori: Toni è il più anziano capocannoniere di sempre, nonché il miglior marcatore gialloblu in A di tutti i tempi; Juanito Gomez ha realizzato il gol più veloce della storia; Sala, ottimo sia da laterale basso che alto. Il Verona,infine, ha ottenuto punti con tutte le squadre di Serie A affrontate in questa stagione. Analizziamo ora la squadra, reparto per reparto.
PORTIERI
Tra i pali dell’Hellas si sono avvicendati tre portieri. Gollini (FM 4,8), giovane promessa, è stato solo una comparsa mentre il già più esperto Benussi (FM 4,45) non ha convinto fino in fondo. Il migliore in assoluto resta Rafael (FM 4,75), che si è confermato un decisivo pararigori, fermando El kaddouri, Diamanti e Tevez le sue vittime quest’anno.
DIFENSORI
La difesa, figlia del marketing e del risparmio, rimane l’anello debole della squadra. Non Hanno convinto i vari Marquez (FM 5,4), Martic (5,5), Marques (5,46) ed Agostini (5,48), il più affidabile rimane Moras (FM 5,77), nonostante qualche autogol di troppo. Le loro fantamedie comunque parlano chiaro.
CENTROCAMPISTI
Il centrocampo é stato il reparto maggiormente martoriato dagli infortuni e non ha sempre reso come nello scorso campionato. Tachtsidis (FM 5,96), Obbadi (6,05), Lazaros e Ionita (6,2) sono esempi lampanti di discontinuità. I migliori sono stati senza dubbio Jacopo Sala (FM 6,5), grande promessa del calcio italiano, ed Emil Hallfredsson (6,2), uomo-assist della squadra con ben 8 passaggi utili all’attivo. Si è fatto vedere per qualche match anche il giovane Valoti, da tenere d’occhio per le stagioni future.
ATTACCANTI
In attacco non ci sono dubbi: il migliore è lui Luca Toni (7,95): 38 anni e non sentirli. Infinito! È troppo vecchio, è finito, dicevano di lui: capocannoniere di A con 22 reti, e miglior marcatore gialloblu di sempre in A. Seconda annata super e grande gioia per i fantallenatori che hanno puntato su di lui. J.Gomez (FM 6,86) è stato con 6 gol un ottimo jolly che ha saputo ben comportarsi quando chiamato in causa. A fasi alterne anche N.Lopez (FM 6,67) che alla fine ha messo a segno 5 reti. Non pervenuto l’acquisto del mercato di riparazione: Fernandinho.
TOP 5
Toni 7,95
J.Gomez 6,86
N.Lopez 6,67
Sala 6,5
Halfredson 6,2
Anthony Blasi
FONTE: IConsigliDelFantacalcio.it
PRIMO PIANO
Partenza boom in casa Hellas, in vista della nuova stagione 2015/2016: conferme, rinnovi e...
13.06.2015 14:40 di Riccardo Rossi Twitter: @rickyreds94
Non appena un campionato termina, inizia il vero lavoro delle società calcistiche. Un qualcosa che sta dietro le quinte, talvolta lontano dalle telecamere, che tifosi e simpatizzanti vengono a sapere (nella maggior parte dei casi) solamente a giochi conclusi. Sto parlando del calciomercato!
Per tutti quelli che pensano essere la pausa estiva un momento di relax, si stanno sbagliando di grosso. Infatti, a partire da questi giorni, e fino alla fine di Agosto, vi sarà la possibilità di poter rivedere le rose (e non solo) di ciascun team, a seconda di budget disponibili ed obiettivi futuri da raggiungere. Non a caso, anche in via Belgio, si è già incominciato a lavorare. Perché, pure il Verona, deve cercare di gettare quelle che saranno le basi della prossima stagione targata 2015/2016.
Dopo sforzi, impegni e soddisfazioni sul campo, si passa quindi a parlare di altro. E questo 'altro', non consisterà più nel risultato finale di un match, o sapere quella che sarà la formazione ufficiale per quella gara, o sperare nella realizzazione di un gol da parte di Toni per portarlo a vincere la classifica marcatori, ma si tratterà proprio del lavoro che svolgeranno i membri della dirigenza scaligera, nel cercare di risolvere le vicissitudini che l'Hellas richiede.
Dopo gli obiettivi che la rosa di mister Mandorlini ha centrato sul campo, la palla passa al presidente Setti e al suo staff tecnico. Di certo, la permanenza in Serie A porta il Verona ad essere, per almeno un'altra stagione, tra le 20 squadre più forti d'Italia. E proprio questo, chiede un lavoro alle spalle da non sottovalutare.
È assolutamente lecito dire che nel giro di pochi giorni, a sole due settimane esatte di distanza dallo strepitoso pareggio del Bentegodi contro la Juve, in casa gialloblù si viaggia già a pieni regimi: ne è la testimonianza quello che è successo in queste ultimissime ore. Proviamo quindi a ricostruire qui le prime mosse della società scaligera, sia a livello di rosa che a livello dirigenziale.
La settimana si apre col botto: arriva l'ufficialità, seppur abbastanza attesa e scontata, del nuovo DS Bigon. Di scuola partenopea, l'ex collaboratore di Aurelio De Laurentis, andrà a prendere un posto che finora è stato onorato e reso tale da un singolare Sean Sogliano. Molto si deve a lui per la gestione finanziaria della società, in termini di grosse plusvalenze sulle cessioni e bassi, se non nulli, esborsi di denaro per acquisti rivelatisi talvolta eccellenti. Anche Bigon, dal canto suo, avrà da dimostrare la sua: pure all'ex azzurro non si può negare di non aver realizzato delle cose talmente improbabili, tanto da essere realizzabili davvero solo al calciomercato virtuale. Infatti, Cavani arriva a Napoli per 17 milioni e vola verso Parigi, solo tre anni dopo, per 64; nell'estate 2013, grazie alla stessa della cessione dell'argentino, arrivano in terra campana giocatori quali Higuain e Callejon. Tutto questo, solo per citare alcuni dei colpi messi a segno dai partenopei, per i quali va dato buon merito anche al loro ex DS, ferma restando una diversa disponibilità finanziaria, a livello di società. Avremo quindi la grossa opportunità di vederlo all'opera, da qui fino alla fine del calciomercato, e capire se si ripeterà tale anche in terra veneta.
Nemmeno il tempo di realizzare l’arrivo di Bigon, che martedì è la volta del mister: infatti, Mandorlini, vede una fumata bianca sul rinnovo del suo contratto. Prolungamento fino al 2017, e contestuali smentite di un suo approdo alla Samp o all'Udinese. Gioia a mille per tutti i tifosi visto che lo stesso mister, non ce lo si dimentichi, è quello che ha trainato un gruppo di ragazzi dalla Lega Pro alla Serie A, quello che ha fatto brillare talenti come Iturbe, Rómulo, Jorginho e, parlando dei presenti, Gollini, Tachtsidis, Sala, J. Gomez ma anche più veterani come Toni o Rafael, solo per citarne alcuni. Tanta soddisfazione, soprattutto per il mister stesso, proprio perché è stato lui il tecnico che ha portato la squadra a compiere un percorso di crescita incredibile, nel giro di 5 anni.
Per poter essere ancora nelle fila di cronaca, le ufficialità ed i rinnovi non terminano di certo qui. Lo scorso mercoledì, è stata la volta di Luca Toni: rinnovo del contratto fino al prossimo anno. Questo, forse, più sentito rispetto quello del mister, dato che lo stesso Luca non si era sbilanciato su quello che sarebbe potuto essere il suo futuro, vista l'età e visti i numerosi rumors sudamericani e non, che lo accostavano di giorno in giorno a squadre diverse. In ogni caso, le cose sono andate per il giusto verso: il fresco vincitore della classifica marcatori 2014/2015, può così accingersi ad indossare la maglia scaligera per la terza stagione consecutiva, continuando quindi a coltivare un percorso che vedeva luce nell'estate del 2013, e che di sicuro ha portato solo che gioie, emozioni e onori allo stesso numero 9, ma anche a tutta la società. Già si sente lo sfregamento di mani, da parte di Toni, per il desiderio e la volontà di ripetere una stagione come quest'ultima!
Se questo è quello che è successo nel giro di pochi giorni, cosa potrà succedere entro agosto?
Di sicuro, le priorità sono quelle di rinnovare i contratti in scadenza (Benussi, Marquez, J.Gomez tra gli altri) e, magari, cercare di rivedere i vari prestiti (come quelli di Saviola, Nico Lopez).
Questo lungo percorso, è incominciato comunque dalla conferma di due personalità forti e autorevoli come Mandorlini e Toni. Speriamo sappia dare altri buoni auspici, e portare così il Verona a riconfermarsi una squadra solida, compatta e coesa anche per la prossima stagione.
FONTE: TuttoHellasVerona.it
L'Hellas fissa data del ritiro estivo, che per il terzo anno consecutivo si terrà a Racines
La società ha comunicato che la squadra, dall'11 al 26 luglio, preparerà la prossima stagione di serie A nella splendida cornice della Val Ridanna
La Redazione 11 giugno 2015
L'Hellas Verona FC conferma che dall'11 al 26 luglio la squadra sosterrà il ritiro estivo nella splendida cornice della Val Ridanna. Per il terzo anno consecutivo il Club ha scelto Racines, sede ideale e location consolidata per svolgere al meglio le attività pre season. Il team e lo staff saranno ospitati ancora una volta presso l’Hotel Schneeberg Family Resort & Spa.
HOTEL SCHNEEBERG FAMILY RESORT & SPA - La casa dell'Hellas per il ritiro estivo 2015 nasce nel 1978. Fondata dalla famiglia Kruselburger, sorge ai piedi delle Alpi Stubai ed è immersa nel cuore della Val Ridanna. L'hotel coniuga la tradizionale ospitalità altoatesina con la tipica gioia di vivere italiana. Ogni giorno una sorpresa, tra ristoranti che sanno proporre specialità italiane e altoatesine, un'area wellness di 7.000 m² e numerosi spazi dotati di ogni comfort per bambini e famiglie, che vorranno seguire la squadra in ritiro.
RACINES - VAL RIDANNA - Un paradiso terrestre, una valle laterale della Val d'Isarco lunga 18 Km che sfocia presso Vipiteno nell'Alta Val d'Isarco/Wipptal. Un luogo per vivere momenti indimenticabili, tra la natura alpina, il sole dell'alta montagna e il fascino dell'alta quota che permette di vivere emozioni sia in inverno che in estate. Sport e cultura, da assaporare insieme a montagne che offrono la possibilità di godersi il proprio tempo libero, sfruttandolo nella pratica di sport moderni tra i torrenti e sentieri oppure visitando le storiche miniere, in cui si estraevano argento, piombo e zinco di luce.
FONTE: VeronaSera.it
07:14 | lunedì 15 giugno 2015
Mandorlini: «Verona fantastica, Toni campione»
Il tecnico dell'Hellas: «Cercheremo di salvarci il prima possibile»
di Gianmarco Lotti - twitter:@GianmarcoLotti © www.imagephotoagency.it
MANDORLINI HELLAS VERONA TONI - Andrea Mandorlini ha da poco rinnovato il contratto con l'Hellas Verona e nel segno della continuità proseguirà la sua avventura al Bentegodi. Adesso Mandorlini è in vacanza e si gode la famiglia e quando ripensa al Verona non può che tornare agli inizi della sua esperienza e essere contento e orgoglioso. C'è poi questo Luca Toni che nonostante l'età segna il doppio delle giovani punte nostrane: «Toni è un campione, un uomo immenso con cui ho un rapporto speciale».
MANDORLINI DIXIT - Mandorlini ama il suo lavoro, come ha detto lui stesso, e ha tanta voglia di insegnare ancora. Si è detto felice di Jorginho, di Tachtsidis e anche di Iturbe e ha pure fatto una promessa ai tifosi: «Cercheremo di salvarci il prima possibile, è inutile alzare l'asticella. Avrò una rosa meno ampia». E, a proposito degli acquisti estivi, a La Gazzetta dello Sport Mandorlini ha dichiarato: «Rinforzeremo la difesa, Marquez resta. Penso sia difficile trattenere Sala». E infine l'elogio di Mandorlini a Verona e alla sua gente: «L'Europa mancata è l'unico rammarico, Verona è fantastica e ti trascina, è stato un crescendo di emozioni».
FONTE: CalcioNews24.com
SERIE A
Hellas Verona, Toni: "Restare qui era la mia priorità"
14.06.2015 22.18 di Raimondo De Magistris Twitter: @RaimondoDM
Luca Toni, centravanti dell'Hellas Verona, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di Sky nella quale ha commentato la sua stagione e non solo: "Quest'anno ho conquistato il titolo di capocannoniere, lo scorso sono finito al secondo posto: sono state due annate stupende. Non ho sassolini da togliermi, sono sereno e felice. Qui sto bene, col presidente e col mister c'è un bel rapporto. L'Hellas Verona era la mia priorità, è giusto continuare col club scaligero perché mi fanno sentire come a casa. Con Mandorlini c'è un bel rapporto, così come con Setti. Cercheremo di disputare una bella annata. Il prossimo potrebbe essere l'ultimo, giocherò finché farò gol".
Non sei in Nazionale. Come l'hai presa?
"Mister Conte fa le sue valutazioni, gli faccio un grande in bocca al lupo e non c'è alcun problema. Io ho avuto la fortuna di indossare questa maglia, di fare gol e vincere un Mondiale. Ci spero, ma il mister deve fare le sue scelte. Però, se dovessi segnare così tanto anche il prossimo anno un pensiero all'Europeo lo farei".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Ag. Jorginho: "Futuro da decidere, la priorità è del Napoli"
12.06.2015 15.34 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
Ancora incerto il futuro di Jorginho. Il centrocampista fino al 25 giugno è in comproprietà fra Napoli e Verona. Ai microfoni di Tuttomercatoweb l'agente del regista, Joao Santos, precisa: "Tutto è ancora da vedere, si potrebbe sbloccare la situazione il 25 o anche domani. Noi aspettiamo che Napoli e Verona si siedano a un tavolo e ne parlino. Allo stato attuale la priorità è del Napoli".
Crede che il ragazzo avrebbe potuto giocare di più?: "A mio avviso ha fatto un buon numero di partite, 33 in una stagione non sono poche. Il Napoli è una grande squadra e non puoi pretendere di giocare 60 partite".
Jorginho è selezionabile per l'Italia. Quanto può influire sul giocatore l'Europeo alle porte?
"Conte lo tiene già sott'occhio e ci ha parlato nel suo periodo al Napoli. Sta al ragazzo essere protagonista la prossima stagione per sperare nella convocazione".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
16.06.2015
«L'Hellas vuole crescere»
Giovanni Gardini, dg Hellas Verona
Sulla linea laterale del campo di Peschiera il futuro dell'Hellas ha contorni più nitidi, anche se ancora confusi. A metà giugno non può che essere così. Giovanni Gardini è al centro dell'Hellas, motore di una società sempre più apprezzata e di valore. In Italia e non solo. Pronto ad entrare in gioco, ancora una volta. Sul mercato e sempre più nel cuore del Verona. Davanti ai suoi occhi tanti bambini, ieri mattina, anche quelli senza confini che arrivano direttamente dalla Palestina. Integrazione allo stato puro, perché il Verona non è solo calcio.
«È una grande soddisfazione per noi», le parole di Gardini, una delle tante di tre annate intensissime e dense di gioie. Dal primo giorno ad oggi. Un nuovo corso sta per cominciare, ma lui è sempre al suo posto. Auricolare bollente e varie matasse da sciogliere, le giornate di un buon direttore generale d'altronde non finiscono mai e spesso neanche ventiquattro ore sarebbero sufficienti. Soprattutto ora, nei momenti più caldi, a bocce quasi ferme e con un campionato ancora da ridisegnare. Dentro e fuori dal campo.
Gardini, che Verona nascerà?
«Il Verona ha una sua configurazione che vuole migliorare e implementare. Vuole anche provare a crescere, non dimenticando risultati molto importanti come i cento punti nelle ultime due stagioni e la precedente promozione in Serie A. Ripetersi non è mai facile ma il nostro scudetto ogni anno deve essere la salvezza. Prima la si conquista meglio si è fatto».
Dopo Bigon e i rinnovi di Mandorlini e Toni quali saranno i prossimi step?
«Ci sono delle scadenze tecniche come le questioni legate a prestiti e compartecipazioni. Fino al 25 giugno saremo impegnati in questo tipo di attività. Poi si valuteranno possibili acquisizioni per migliorare e potenziare la rosa».
Bigon che direttore sportivo è?
«Non ho mai avuto la possibilità di lavorare con lui e non siamo amici di vecchia data come si è detto, visto che l'ho conosciuto nel 2008. Bigon è un professionista che viene da anni di Serie A, fra i cinque a Reggio Calabria e i sei a Napoli, e ritengo sia un profilo adeguato alle necessità e alle caratteristiche di una società come il Verona. Faceva parte di una lista di persone interpellate dal presidente, poi è stata presa la decisione».
Passiamo al mercato: la situazione di Romulo?
«Rientra da noi dopo il prestito ed una stagione molto difficile per lui. Ci dispiace, con noi due anni fa aveva fatto benissimo. Valuteremo la sua posizione e tutto il resto una volta cominciato il ritiro».
Il Napoli si è fatto sentire per Jorginho?
«Non c'è stato nessun contatto, è ancora presto. Vediamo se riusciamo a trovare un accordo con il Napoli, altrimenti andremo alle buste. Questo però non è un problema».
Il calcio con gli organici a 25 giocatori va nella direzione giusta?
«Non possiamo saperlo. Facciamo parte di un sistema internazionale dove ci sono già rose a 25 giocatori con gli otto provenienti dal settore giovanile e i quattro dal proprio vivaio. Da questo punto di vista bisogna adeguarsi se vogliamo crescere tutti. E spingerci anche al di fuori delle nostre mura».
Quando inizierà la campagna abbonamenti?
«Penso che la presenteremo lunedì prossimo e partiremo già il 22 o il 23».
I prezzi diminuiranno, aumenteranno o che?
«Diciamo che saremo sensibili alle richieste dei tifosi. Intanto vi do un dato: abbiamo venduto più biglietti dell'anno scorso, nonostante le quarantamila persone di meno. Gli abbonati che son venuti a mancare. Siamo stati penalizzati dall'aver avuto partite in momenti particolari, tipo quelle Juve e l'Inter, ma la risposta è stata comunque molto positiva».
Alessandro De Pietro
14.06.2015
Coppa America, si infortuna Marquez dell'Hellas Verona
Marquez, il "comandante" messicano del Verona
MESSICO. Brutte notizie per il Messico. In occasione del match d’esordio della Coppa America pareggiato 0-0 con la Bolivia, si è infortunato Rafael Marquez: il 36enne difensore dell'Hellas Verona ha rimediato un problema alla coscia sinistra che lo costringerà a saltare le prossime due partite contro Cile ed Ecuador. «Il periodo di recupero stimato per questo genere di infortunio è tra 7 e 10 giorni», comunica la Federcalcio messicana.
14.06.2015
Emil sogna l'impresa con l'Islanda Marquez finisce ko, out con il Cile?
Hallfredsson batte i cechi e adesso «vede» la qualificazione all'Europeo Il difensore messicano esce a metà ripresa per un infortunio alla coscia
Rafa Marquez in lotta con il boliviano Moreno nel debutto di Copa America finito 0-0
I ghiacci si sciolgono, l'Islanda vive la sua estate anticipata. Merito del calcio e di una favola da raccontare. Nella quale, tra i protagonisti, spunta pure Emil Hallfredsson. Vichingo felice in uno stadio che balla. L'Islanda è ad un passo dalla storica qualificazione al campionato europeo. Piccola nazione, grandi speranze ed un sogno che sta per diventare realtà. Gli uomini dei ghiacci, infatti, venerdì hanno superato in rimonta la Repubblica Ceca e si sono issati in testa al girone A. I punti sono 15, due in più rispetto proprio ai cechi. All'Europeo di Francia vanno le prime due di ogni girone, più la migliore terza e le quattro dei play off. Vista la situazione dell'Islanda, la percentuale che Hallfredsson debba evitare di prenotare le sue ferie per il giugno del 2016 è molto alta.E a Reykyavik c'è una nazione che ha scoperto quanto sia bello tifare undici eroi vestiti di blu. Nel piccolo e quasi impronunciabile stadio Laugardalsvollur si sono divertiti in quindicimila. Clima surreale. Montagne di ghiaccio all'orizzonte, dentro al catino, poco più di una stadio che ricorda i nostri campi della cadetteria, l'Islanda ha confermato di essere una splendida realtà. Emil, con il numero 20 su petto e spalle, si è dannato l'anima per contenere la furia ceca. Ha lottato come fa sempre quando indossa la maglia del Verona. Ed è rimasto in campo poco più di un'ora. Hallfredsson è stato richiamato in panchina al 16'st, con l'Islanda già in rimonta e il punteggio fermo sull'1-1. Eroe della giornata è stato Kolbeinn Sightorsson che ha saltato il portiere ceco ad un quarto d'ora dalla fine e ha depositato in rete il pallone forse più importante della storia del calcio d'Islanda. Per Emil e i compagni, poi, festa contenuta. Ma sognare l'impresa non è più cosa proibita. L'Islanda ha giocato sei partite, ne ha vinte cinque e persa una e sembra essere entrata in grande fiducia. Emil, ultimamente, ha trovato spazio e una dimensione che non ha dimenticato di renderlo protagonista. Il 3 settembre volerà in Olanda. Ma pure una sconfitta potrebbe non rovinare i sogni degli islandesi
MARQUEZ STOP. Non è andata, invece, particolarmente bene a Rafa Marquez. El Gran Capitan ha esordito con infortunio nella prima gara di Copa America con il suo Messico. La Tricolor era impegnata in Cile, a Viña del Mar, contro la Bolivia. Avversario abbordabile ma allo stesso tempo spigoloso. E il Messico non riesce a passare. Anzi, rischia pure e porta a casa solo un punto. Lo 0-0 finale vede il Cile (vincitore all'esordio contro l'Ecuador) già in fuga nel girone. E per Rafa sono iniziati i guai. Al 16'st, infatti, il difensore dell'Hellas è stato costretto ad abbandonare il campo. Racconta lui stesso: «Mi sono infortunato alla coscia e adesso ho a disposizione 48 ore di tempo per capire quello che accadrà. Non voglio assolutamente saltare la prossima partita contro il Cile, ma se non sarò al cento per cento dal punto di vista fisico, mi chiamerò fuori. Dovremo dare il meglio di noi stessi, ma sono convinto che il Messico possa fare risultato contro un avversario molto forte». Elegante, mai impacciato, Marquez ha pilotato la difesa messicana senza particolari affanni. In una sola occasione è arrivato in ritardo sul taglio dell'attaccante boliviano Marcelo Moreno, che ha trovato il palo a respingere la sua conclusione. Ora l'attesa. Due giorni di tempo per curarsi e rimettersi in piedi per affrontare Vidal e gli altri diavoli della «Rojas». Il sogno è passare il girone. Infine, il centrocampista marocchino Obbadi (rientrato al Monaco) ha giocato titolare nella sfida vinta dal suo Marocco contro la Libia, valida per le qualificazioni alla Coppa d'Africa.
Simone Antolini
14.06.2015
«Bambini senza confini» a casa Hellas
Cinque giorni «fulla day» nei camp estivi del Verona Grazie alla collaborazione degli ex calciatori gialloblù
Bambini palestinesi allenati dagli ex giocatori dell'Hellas
Quattromila chilometri, senza confini. Un sogno che si realizza per oltre 40 bambini e bambine palestinesi della Football Academy, che da domani e fino al 20 giugno avranno la possibilità di vivere l'esperienza full day degli Hellas Camp gialloblù. Tutto questo grazie all'iniziativa «Bambini senza confini», organizzata dall'ASD Ex Calciatori Hellas Verona con la collaborazione dell'Hellas Verona FC, dell'Associazione Oasi di Pace e con il patrocinio del Comune di Verona. Solidarietà e responsabilità sociale hanno permesso di attivare un'iniziativa che parla di sport, ma che davanti a tutto mette gli occhi di bambini che hanno imparato ad accettare, purtroppo, orizzonti tropp tristi per essere raccontati dal cuore di bambini.Si tratta, dunque, di possibilità unica, per vivere a 360 gradi un sogno chiamato Hellas Verona. Tra calcio, amicizia, sport e divertimento, per dare l'opportunità a questi giovani calciatori di vivere un'esperienza ludico-formativa lontana da territori devastati dalla guerra, dove giocare a calcio è sempre meno normalità e sempre più miracolo. Valori a cui è particolarmente sensibile l'Hellas Verona FC, affinché il calcio diventi veicolo di messaggi sempre più positivi. In questo casop emergono i valori dello sport. Non conta vincere, ma è fondamentale esserci e partecipare. Per vivere e raccontare un'esperienza dolce e allo stesso tempo formativo. Cinque giorni possono sembrare pochi, ma non è così.
INCONTRO. La presentazione del progetto, è avvenuta lo scorso15 giugno allo Sporting Center «Il Paradiso» di Peschiera del Garda. Presente all'incontro una delegazione del club di via Belgio insieme a Nico Penzo, presidente dell'ASD Ex Calciatori Hellas Verona e Adriana Sigilli, presidente dell'associazione Oasi di Pace.
FOOTBALL ACADEMY. Fondata nel 2009 dal padre francescano Ibrahim Faltas, è la prima accademia di calcio palestinese e l'unica riconosciuta dalla Palestinian Football Federation. Coinvolti 1.200 bambini tra i 5 ed i 16 anni di Gaza, Jenin, Gerusalemme, Betlemme, Gerico e Ramallah, zone dilaniate dalla guerra. Ibrahim Faltas, oltre ad essere presidente dell'accademia, è direttore del collegio di Terra Santa in Betlemme e responsabile dello Status Quo nella Basilica della Natività di Gerusalemme, città di cui è parroco. È famoso per aver partecipato alle dure vicende del conflitto arabo-israeliano durante l'assedio armato alla basilica nel 2002, riuscendo a trovare una soluzione pacifica al conflitto poi raccontata in numerosi saggi.Domani, dunque, parte un'avventura dedicata ai più piccoli. Cuore Hellas per disegnare sorrisi veri. Lontano dagli echi di mondi troppo cresciuti per bambini che vogliono prendersi i loro tempi dell'infanzia.
L.M.
13.06.2015
Juanito, dolce passato «L'Hellas è un sogno»
«A volte penso che il mio presente non sia realtà Arrivai a Ferentino con una sacca e una racchetta Martinelli e Mandorlini sono stati la mia svolta»
Amici da una vita. Alejandro Blasco insieme a Juanito Gomez FOTOEXPRESS
Undici anni dopo il suo mondo è cambiato. Juanito Gomez ha rivisto in questi giorni a Verona il suo passato. In città è arrivato Alejandro Blasco, argentino come lui, calciatore come lui, oggi insegnante dell'accademia del Boca Juniors. Blasco fa l'allenatore e nel 2004 incrociò la sua strada con quella del giovane Juanito, appena arrivato in Italia al Ferentino. Erano compagni. Era solo l'inizio di una storia che Gomez oggi rivive aprendo la mente al ricordo. Juanito a Verona si è fatto uomo e ha trovato fama e la meritata notorietà anche in Argentina. Oggi lo conoscono come l'uomo che manda in tilt la Juve.
Juanito, il gol alla Juve e la corsa sotto la Curva nasce da una fatica lontana «Arrivai a Ferentino con un sogno, tanti ricordi, una sacca con dentro una racchetta da tennis. Non sapevo quello che mi aspettava, la famiglia era lontana. Ma ho avuto la fortuna di trovare in squadra Alejandro e i fratelli Diego e Franco Chiavarini. Tre argentini come me che mi hanno fatto sentire un po' meno lontano da casa mia».Piangeva?«Come tutti. Fingevo anche. Per i primi anni, ogni volta che tornavo a casa cercavo di contenermi. Salutavo la famiglia, li incoraggiavo. Ma appena passata la barriera dei controlli in aeroporto mi mettevo a piangere. E' stata dura, ma l'ho fatto per qualcosa di bello e di importante».
Cosa l'ha aiutata ad andare avanti?«Quando sono partito dall'Argentina la mia famiglia mi ha consegnato un libro con dentro foto e delle lettere in busta chiusa che avrei dovuto leggere solo quando sarei arrivato in Italia. Dentro quel libro c'erano le emozioni e l'amore della mia famiglia».Ne è valsa la pena visto come è andata a finire«Quando ho segnato l'ultimo gol alla Juve e mi sono messo a correre sotto alla Curva ho rivisto il passato. A volte rivedo le immagini di quel gol, dei miei gol, e mi dico: ma sta succedendo per davvero? Non capita a tutti di trasformare i sogni in qualcosa di reale».C'è un gol che apre le porte del cuore?«Ero a Gubbio, era il giorno della festa della mamma. Segnai e dedicai il gol a mia madre che era in tribuna. Quella maglia con dedica è finita incorniciata in un quadro appeso a casa mia in Argentina. Poi, naturalmente, ci sono i due gol alla Juve».
Dicono che tra lei e Mandorlini ci sia un feeling speciale. Dove è nato?«Sul campo, dalle vittorie, dalle sconfitte, dal sudore, dalla sofferenza. Il mister ci ha portato lontano e io c'ero sempre. Nessuno mi ha mai regalato nulla. Mandorlini fa sempre il bene della squadra. E poi, il mister ha dimostrato di credere in me. Mi ha fatto sentire importante. Il suo Verona è stato sempre il mio Verona».C'è stato un momento nel quale è stato davvero vicino dal dire addio?«Certo, il primo anno di B del Verona di Mandorlini, potevo andare al Bari. Ero convinto della mia scelta. Il rapporto con il direttore Gibellini non era stato dei migliori. Sia inteso, non addosso colpe a nessuno. Ma per me, in precedenza, non c'era stato mai spazio. Ero finito al Gubbio, e li ho trovato gol e riscatto. A Verona, quando è arrivato il momento di decidere, non volevo stare».Chi l'ha convinta?«Il presidente Martinelli, che mi aveva proposto un contratto di quattro anni, che tra l'altro, avevo subito rifiutato. E anche Mandorlini. Poi, però, la trattativa con il Bari non è decollata. Mi sono fatto convincere. E credo che quella di restare a Verona sia stato il momento più significativo della mia carriera. Lì penso proprio che sia girato tutto».E adesso?«Posso dire che a Verona sto bene, qui ho tutto, qui ho avuto il massimo».
Simone Antolini
13.06.2015
Il tunnel all'amico Blasco
Una lezione per crescere
In primo piano Alejandro Blasco e a destra Facundo Alfaro
«Un misto tra calcio spagnolo e olandese» Così Alejandro Blasco racconta la nuova metodologia argentina proposta nel settore giovanile Escuela Boca Juniors de Pilar. Prima, però, Blasco racconta il suo amico Juanito. «Ci conoscemmo a Ferentino. Lui era un ragazzino. Con il gruppo degli argentini cercammo di creare subito una grande famiglia. Non era facile. Andavamo in autobus all'allenamento, vivevamo di speranze. A volte serve anche fortuna».
L'incontro con Juanito? «Mi ha fatto un tunnel, lui amava quelle giocate». Amici sì. Ma in campo funziona diversamente. «Mi sono trovato il suo braccio teso sul petto» sorride a distanza di anni Juanito. Mi ha fatto capire come andavano le cose».Blasco e Juanito non si sono mai persi di vista. «È venuto pure a vedermi quando giocavo a Civitavecchia» racconta Alejandro. «Conservo le sue magliette. Era un predestinato, ma aveva bisogno di crescere in una realtà che lo sapesse valorizzare e gli sapesse dare fiducia. A Verona è stato così. E adesso anche in Argentina si parla di lui. L'anno scorso, con il suo gol alla Juve, venne indicato come l'uomo che aveva fermato Tevez. Il gol di quest'anno è stata una grande conferma del suo talento».
Alejandro fu colpito «dalla grande allegria di Juanito. è sempre stato un ragazzo solare, legava con tutti. Resteremo ancora qualche giorno a Verona. Da qui sono passato Troglio, Caniggia e anche Juanito».Blasco era un difensore che concedeva poca aria respirabile agli avversari. In Italia, oltre a Ferentino, ha vestito anche le maglie di Civitavecchia, Belluno, Trento e Guidonia. Poi c'è stata l'avventura in Thailandia e la B in Argentina.Adesso ha deciso di fare l'allenatore e con il Boca è iniziata questa storia bella. «Credo» conclude «che far divertire i ragazzini sia la cosa più bella. Poi, però, viene tutto il resto: il metodo, gli insegnamenti e la serietà».
13.06.2015
Il mercato? Dovrebbero farlo i mister...
Abbiamo fatto un brutto sogno. Sarà il caldo o l'aver mangiato troppo pesante, ma abbiamo sognato che l'Hellas Verona era ancora in Lega Pro. Certo la vecchia serie C, quella presieduta dal signor Mario Macalli. «Giancarlo Magalli? Quello della Rai?» No, Macalli, Mario Macalli quello che si vanta di aver ridato una dignità alla vecchia Serie C». Entrambi si tingono i capelli. Entrambi producono spettacolo, ma fra il figlio illeggitimo del «grande» Renato Rascel - così si è sempre mormorato nei salotti romani - e il fratello di «voti» di Claudio Lotito - indagato per tentata estorsione - c'è una bella differenza. A noi interessa di più il «tinto» del calcio che l'altro. Difficile infatti, alla luce anche delle nuove accuse, che si riesca mai a dare una vera e propria mano di bianco al Governo pallonaro. Dicevamo del brutto sogno. Un Verona ancora in Lega Pro, senza quindi la Serie A, i «media day», i gol di Luca Toni e i pareggi all'ultimo respiro con la Juventus con Juanito Gomez che corre felice come un bombo sotto la Curva Sud. Un incubo. Un arbitraggio in favore della Salernitana e via, il gioco è fatto. Il consueto «disco rotto» sul Sud sempre molto sfortunato e il Nord che in qualche modo dovrebbe restituire qualcosa.
Ebbene i meriti di Andrea Mandorlini sono infiniti. A Salerno, per chi c'era, campeggiava in Curva uno striscione con la gigantografia di Mandorlini e la scritta: «Grazie Mister». Questione di personalità, questione di educazione o carattere: fate voi. Andrea Mandorlini come Cassius Clay fin dalle operazioni di peso, cioè molto prima del match decisivo, aveva attirato l'attenzione su di sé affinchè i soliti «maneggioni del calcio» non aiutassero una squadra che aveva perso perfino il diritto di avere lo stemma sulla propria maglia. Quello è stato il vero capolavoro di Mandorlini, Quattro anni fa, nell'inferno della Lega Pro o Serie C che dir si voglia. Una grande impresa mediatica, più delle parate di Rafael o le reti di Ferrari. Meglio non dimenticarlo, perchè in Italia, purtroppo i campionati si vincono anche nei Palazzi. «Palazzi quello della Procura Sportiva?». No i Palazzi intesi sono Governi del calcio. Qui da noi non indagherà mai l'Fbi come è successo alla Fifa con Blatter, però sarebbe anche ora che qualcuno desse una regolata al nostro calcio. Ha detto bene Andrea Agnelli nei giorni scorsi in polemica con Berlusconi. «Il sussulto positivo in Europa del nostro calcio è esclusivo merito di Fiorentina, Napoli e Juventus». Come dargli torto. Quattro anni son passati, non quattro secoli.
Mandorlini ha saputo sopravvivere a quei momenti e far risultati anche con una società molto presente e distante dal Cruyff pensiero: «è l'allenatore che deve scegliere gli acquisti, non il presidente o altre persone. Altrimenti si capovolge il mondo». Questo ha dichiarato l'icona del calcio mondiale sul fatto che Josep Maria Bartomeu volesse Pogba al Barcellona. Beato il «profeta del gol» che ha sempre giocato e allenato ad alti livelli. Fosse stato nelle nostre serie inferiori. Avanti comunque adesso con Mandorlini che sembra avere maggior voce in capitolo nella costruzione della squadra. Se con Benitez e De Laurentiis Bigon spesso doveva fare il gioco di squadra, magari all'Hellas qualche gol lo farà da solo come capitava a papà Albertino. Insomma nel nuovo corso del Verona dovrebbe esserci un po' più di comunicazione e meno individualismi, visto che tra l'altro Luca Toni è riuscito a raggiungere il proprio traguardo.
12.06.2015
Il nuovo Andrea Mandorlini parte dal passato. Ancora all'Hellas, ancora con Luca Toni.
Il nuovo Andrea Mandorlini parte dal passato. Ancora all'Hellas, ancora con Luca Toni. I pezzi pregiati di casa Setti. L'obiettivo era dare continuità. E ripartire dagli uomini duri che hanno sfidato nemici e tempeste. Il tecnico ravennate è tornato a parlare dopo l'autografo che gli è valso il prolungamento di contratto fino al 2017 con opzione anche per l'anno successivo. Intervenuto a Radio Bella & Monella, partner ufficiale del Verona, l'allenatore ha parlato di firma, Toni, futuro e ambizioni.«Il mio rinnovo? Sono soddisfatto, veramente contento. Ringrazio la società, qualcuno ha parlato di offerte non attendibili, invece sono felice di essere qui e volevo fortemente il rinnovo. Ringrazio la società per avermi accontentato». Trattativa andata a buon fine, una settimana per riflettere. Nessuna particolare tentazione all'orizzonte. Anche se pare che il Cagliari avesse in mente per Mandorlini un contratto di tre anni. Voci. Conta il presente. E conta soprattutto il rinnovo di Luca Toni. Mandorlini non può che essere felice del suo nuovo mondo. «Siamo contenti tutti, io tantissimo. Con Luca ho un rapporto incredibile e sono felice che la firma sia arrivata appena dopo la mia. Abbiamo trascorso due anni fantastici, ci prepariamo al terzo e credo che anche Luca sia molto contento».
IL PASSATO INSEGNA. Quattro anni e mezzo a far barricate. Mandorlini è arrivato che piovevano granate. Giusto il tempo di mettersi l'elmetto e di scavare trincee. «Le ultime due stagioni» racconta Mandorlini «sono state importanti, le hanno viste tutti. Non dimentico però da dove siamo partiti, dai playoff di Salerno in Lega Pro e dai due anni di Serie B. Sono stati cinque campionati di soddisfazioni grandissime, è stato un crescendo di entusiasmo che solo questa piazza e questa gente riesce a darci per fare un percorso bellissimo». Poi il presente, con la sua prima grande novità: l'arrivo di Riccardo Bigon, che ha sostituito Sean Sogliano nel ruolo di direttore sportivo. «Un consiglio a Bigon? Innanzitutto vorrei ringraziare per tutto Sean Sogliano, abbiamo passato tre stagioni bellissime. Riccardo Bigon ha trascorso dei campionati importanti, è giovane e credo abbia tutta la voglia di ripartire da una città importante come Verona, che è quasi come fosse casa mia. Ci sono tutte le prerogative per riuscire a fare bene, sono totalmente dalla sua parte e non vedo l'ora di aiutarlo a conoscere questa piazza».
MISTER SCUDETTO. Mandorlini guida, Mandorlini leader, Mandorlini uomo che genera confronti con gli Eroi del mondo Hellas. Uno su tutti, il «mitico» Osvaldo Bagnoli: «Io vicino a lui? Sono orgoglioso, ho un grande rapporto con Bagnoli e nessuno potrà mai arrivare a quello che ha fatto lui. Sono contento di quello che ho fatto e di quello che farò, ma nessuno potrà mai prendere il suo posto e io resterò secondo. Sono felice di essere accostato al suo nome e di essere nella storia di questo club».
SOTTO LA CURVA. Ultimo pensiero doveroso per la sua gente, per i suoi tifosi, per il popolo dell'Hellas, che lo ha visto esultare sotto la Curva a fine stagione «Voglio ringraziare i tifosi. Mi sono trovato benissimo, ho passato cinque anni fantastici e mi auguro che i prossimi siano uguali. È stato un crescendo di entusiasmo dopo anni di delusioni, non so cosa sarà quest'anno ma il loro apporto e il loro entusiasmo non è mai mancato. Sono entusiasta, non vedo l'ora di ripartire insieme a loro. Se sono carico come il primo giorno? Ormai non conta più, conta l'ultimo giorno e l'entusiasmo visto contro la Juventus. Nessuno può capire cosa ho provato e sono contento sia andata così».
Simone Antolini
12.06.2015
Ciao Saviola, va al River
Marquez sfida la Bolivia
L'avventura di Javier Saviola all'Hellas Verona è già finita. O almeno: questo rimbalza dall'Argentina. Il fantasista argentino non ha trovato spazio quest'anno nello scacchiere di Mandorlini. Poco campo, poca gloria, poche possibilità di incidere. Il Verona ha trovato esaltazione anche senza di lui. E presto, quello che era stato descritto come il secondo possibile grande colpo di mercato della calda estate gialloblù, si è trasformato in acquisto anonimo. Saviola, però, da sempre vanta credito quasi illimitato in patria. Parlano le sue giocate, il suo passato, il suo stile tipicamente sudamericano. El Conejo ha sempre giocato un calcio romantico. Movimenti ispirati al tango, accelerazioni mai troppo audaci ma baciata dal ritmo di chi è nato nella terra del tango.
A Verona gli avrebbero voluto chiedere gol e magie. Nulla è arrivato al mittente dalla terra di Argentina e adesso Saviola sta per salutare. Lo vuole il River Plate per affidargli una maglia, un ruolo, un megafono. A 33 anni la sua stella non si è ancora spenta. Ma forse Verona era la parte sbagliata del suo destino. Un viaggio a vuoto dove arrivi, vedi, non capisci, saluti e te ne vai. In SudAmerica potrebbe anche tornare beato. La serie A lo ha seguito in maniera distratta. Un passaggio troppo veloce per restare impigliato nella memoria di tifosi e critici esigenti.
RAFA IN CAMPO. E sta, invece, per iniziare l'avventura in Copa America per il difensore gialloblù Rafa Marquez. El Gran Capitan scenderà in campo questa notte alle 1,30 (ora italiana) nel primo turno del girone A. Il suo Messico affronterà a Viña del Mar, la Bolivia. La Copa si disputa quest'anno in Cile. La formula prevede la presenza di 12 squadre divise in tre gironi. Il Messico di Rafa Marquez, oltre alla Bolivia, affronterà anche l'Ecuador e i padroni di casa del Cile. I tifosi dell'Hellas potranno vedere impegnato Marquez, oltre che stanotte, anche il 16 giugno, sempre alle 1,30 del mattino contro il Cile e poi il 19 giugno nell'ultima gara del girone contro l'Ecuador allo stesso orario.
JUANITO. Nella storia recente dell'Hellas ha lasciato decisamente il segno. Oggi Juanito Gomez è giocatore in scadenza di contratto. Ma la sua storia d'amore con il Verona sembra destinata a continuare. La prossima settimana, infatti, il club di via Belgio dovrebbe incontrare il procuratore del giocatore per ridefinire il contratto.
S.ANT
12.06.2015
Racines abbraccia i gialloblù
Gialloblù in Val Ridanna
Ora è ufficiale. I gialloblù tornerano a Racines per il ritiro estivo. Ieri mattina, attraverso il sito ufficiale, l'Hellas ha confermato che dall'11 al 26 luglio la squadra preparerà la prossima stagione nella splendida cornice della Val Ridanna. Per il terzo anno consecutivo il Club ha scelto Racines, sede ideale e location consolidata per svolgere al meglio le attività di precampionato. Il team e lo staff saranno ospitati ancora una volta dell'Hotel Schneeberg Family Resort & Spa.
BRAVI ALLIEVI. Malgrado la sconfitta con l'Accademia Abuja per due a zero, gli Allievi Nazionali dell'Hellas sono riusciti a conquistare l'accesso ai quarti del torneo di Rijeka. Contro la forte compagine nigeriana i gialloblù hanno lottato con molta caparbietà perché puntavano a chiudere la fase eliminatoria imbattuti. Non ce l'hanno fatta, ma dopo la sfida contro l'Accademia Abuja i ragazzi di mister Vitali sono usciti dal campo a testa alta per aver contrastato il successo agli avversari fino al termine della contesa. La sconfitta, comunque, non pregiudica affatto la qualificazione dei gialloblù che si sono classificati al secondo posto nel girone D e che ora puntano ad andare ancora avanti nella manifestazione. La prossima sfida valida per l'accesso alle semifinali in programma oggi, venerdì 12 giugno, alle 18 a Cavle contro i croati del GNK Dinamo.
F. L.
FONTE: LArena.it
Nazionali: così i gialloblù in campo
Postata il 15/06/2015 alle ore 18:00
Verona - Ecco il report dedicato ai i gialloblù impegnati con le loro rispettive Nazionali.
RAFAEL MARQUEZ (Messico)
In Copa America, nella partita d’esordio Messico-Bolivia (0-0) giocata sabato 13 giugno, Rafael Marquez è sceso in campo 64 minuti ed ha subito un infortunio alla coscia sinistra che lo costringerà a 10 giorni di stop. Per il gialloblù si è trattata della 127ª partita in Nazionale: è il quinto giocatore più presente con la Tricolor. Numeri importanti, quelli mostrati dal difensore gialloblù: nella partita con la Bolivia ha staccato la 16ª presenza in Copa America, in cinque edizioni diverse. Per Marquez sette passaggi lunghi riusciti, record tra i giocatori di movimento in questo match. I prossimi impegni del Messico saranno i seguenti: Messico-Cile (nella notte fra il 15 ed il 16 giugno) e Messico-Ecuador (nella notte fra il 19 e 20 giugno).
FREDERIK SORENSEN (Danimarca)
Piena di appuntamenti l'agenda di Frederik Sorensen, impegnato con la Danimarca per l'Europeo Under 21 che si svolgerà in Repubblica Ceca dal 17 al 30 giugno. I prossimi impegni della Danimarca, inserita nel Gruppo A, sono i seguenti: Repubblica Ceca-Danimarca (mercoledì 17 giugno, alle 18, all'Eden Arena di Praga), Germania-Danimarca (sabato 20 giugno, alle 20.45, all'Eden Arena di Praga) e Danimarca-Serbia (martedì 23 giugno, alle 20.45, all'Letná Stadium di Praga). Con la nazionale maggiore, il gialloblù è stato convocato ma non è sceso in campo nella sfida amichevole Danimarca-Montenegro (2-1, giocata lunedì 8 giugno). Dopo questa amichevole, ha raggiunto l’Under 21 con cui è sceso in campo giovedì 11 giugno nella sfida amichevole pareggiata contro la Svezia per 2-2. Ha giocato tutta la partita, ed è stato ammonito.
LAZAROS CHRISTODOULOPOULOS, PANAGIOTIS TACHTSIDIS e EVANGELOS MORAS (Grecia)
I gialloblù sono ancora impegnati con la nazionale greca, attualmente ultima nel gruppo F nel girone di qualificazione a Euro 2016. Il prossimo partita in programma sarà una sfida amichevole contro la Polonia martedì 16 giugno a Gdansk. Nell'ultimo match giocato, valido per le qualificazioni a Euro 2016 contro le Isole Far Oer e perso dalla Grecia per 2-1, Lazaros Christodoulopoulos è sceso in campo per 46' (sostituito da Ninis al 1’ st). Panagiotis Tachtsidis e Evangelos Moras, invece, non sono scesi in campo.
EMIL HALLFREDSSON (Islanda)
Terminata l'esperienza in Nazionale per il centrocampista gialoblù. Impegnato venerdì 12 giugno nel match valido per le qualificazioni a Euro 2016 contro la Repubblica Ceca, il centrocampista gialloblù ha giocato 63 minuti ed ha lasciato il posto a Bödvarsson. L’Islanda è prima nel gruppo A con 15 punti (seconda la sconfitta Repubblica Ceca, ferma a 13 punti).
MOUNIR OBBADI (Marocco)
Terminati gli impegni in Nazionale per Mounir Obbadi, sceso in campo venerdì 12 giugno contro la Libia nel match valido per le qualificazioni alla Coppa d’Africa 2017. Il centrocampista gialloblù è rimasto in campo per tutti i 90'.
Gardini: "Felici di ospitare i bambini palestinesi"
Postata il 15/06/2015 alle ore 13:40
Peschiera - Le dichiarazioni del direttore generale gialloblù, Giovanni Gardini, rilasciate durante la presentazione del progetto 'Bambini senza confini' degli Hellas Camp 2015.
15 giugno 2015 - Giovanni Gardini |
BAMBINI SENZA CONFINI, UNA BELLA INIZIATIVA
«Un commento sul progetto 'Bambini senza confini'? Siamo molto orgogliosi di ripetere l’iniziativa dell’anno scorso portando a Peschiera tanti bambini dalla Palestina. Abbiamo iniziato questa attività nella passata stagione e siamo molto soddisfatti di averla migliorata ed implementata quest’anno. Il nostro obiettivo è quello di dare continuità e migliorare questo tipo di iniziativa, dando la giusta considerazione ad iniziative umanitarie importanti. Vedere questi ragazzini divertirsi, dar loro un motivo di gioia, è per noi un motivo di soddisfazione. Credo inoltre che la partecipazione degli ex gialloblù sia fondamentale per questo tipo di attività. Hellas Verona non è soltanto un aspetto calcistico esclusivo di prima squadra e Settore Giovanile, ma è anche attenzione a quelle che sono le altre attività che possono essere fatte».
HELLAS CAMP: UN'OPPORTUNITA' DI SVAGO, MA ANCHE...
«Un commento sugli Hellas Camp? Questo è un momento di svago ma anche un momento di conoscenza della famiglia gialloblù. I camp sono appena partiti, i ragazzi si allenano insieme agli allenatori del Settore Giovanile negli stessi campi dove si allena la prima squadra, hanno la possibilità di conoscere il sistema calcio, di capire se sono dotati e quindi se possono affermarsi e di avere la possibilità di entrare nelle nostre giovanili».
Buon compleanno Presidente Martinelli
Postata il 14/06/2015 alle ore 10:30
sempre nei nostri cuori.
Buon compleanno Presidente Martinelli,
continua a fare il tifo per noi
Mandorlini: "Obiettivo? Migliorare sempre"
Postata il 12/06/2015 alle ore 23:15
Milano Marittima (Ravenna) - Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate a Sky Sport durante l'evento 'Quando il calcio diventa famiglia'.
FELICE DI RESTARE A VERONA
«Il mio rinnovo? Sono molto contento e orgoglioso, non si può arrivare ai livelli di Bagnoli, rimarrà nella storia del Verona, ma ho la possibilità di giungere al mio settimo anno in gialloblù. Sono felice, ci aspetta un'altra stagione importante e dobbiamo essere all'altezza perché sarà un campionato difficile».
TONI? UN CAMPIONE
«Toni? E' diventato capocannoniere, in due campionati ha segnato 42 gol, è un campione non solo per i numeri ma anche per quello che fa vedere in campo e nello spogliatoio. Siamo molto contenti che abbia rinnovato insieme al suo allenatore e ora ci aspetta un altro anno insieme».
OBIETTIVO? MIGLIORARE SEMPRE
«Obiettivo per il prossimo campionato? Nei cuori e nei sogni è quello di migliorare sempre, in due stagioni di Serie A abbiamo fatto 100 punti, dopo dei campionati difficili. Sognare non costa niente, ma prima dobbiamo raggiungere la salvezza che resterà il nostro obiettivo».
BIGON E IL MERCATO
«Mercato? Innanzitutto vorrei ringraziare Sean Sogliano per degli anni importanti, fatti di vittorie. Riccardo Bigon ha già dimostrato di poter far bene, Verona è una piazza importante ed esigente. Il mercato sarà lungo e difficile, fare dei nomi sarebbe superfluo. L'importante è che ci sia voglia di fare. Jorginho? E' un calciatore che piace, dovranno risolvere la situazione Verona e Napoli. E' un calciatore importante che abbiamo già avuto modo di apprezzare in passato. Sala? E' un jolly, il diamante della nostra società e non sempre ti puoi tenere dei calciatori che valgono così tanto. Sarei contento di farlo crescere ancora».
SOGNO FUTURO? PENSO AL PRESENTE
«La mia panchina dei sogni? Non è un mistero, l'ho sempre detto. Ero interista anche da bambino, ma ora altri mi aspettano due anni importanti a Verona, che vorrei coronare nel migliore dei modi. Rimango al presente, che è gialloblù ed è bellissimo».
Valoti: "Il mio futuro? Voglio restare a Verona"
Postata il 12/06/2015 alle ore 18:15
Milano Marittima (Ravenna) - Le dichiarazioni del centrocampista gialloblù, Mattia Valoti, rilasciate durante ai microfoni di Sky Sport durante l'evento 'Quando il calcio diventa famiglia'.
IL FUTURO? VOGLIO RESTARE A VERONA
«Se il mio futuro è a Verona? Credo di sì. L’Albinoleffe, che detiene il mio cartellino, è retrocesso in Serie D, sono riscattabile, vediamo che cosa vorrà fare la società. Vorrei rimanere in gialloblù, perché a Verona mi sono trovato bene».
I MIEI OBIETTIVI
«La Nazionale? Ho avuto l’onore di farle tutte fino all’Under 20, mi manca l'Under 21. Quest’anno non ho giocato molto e non sono stato convocato, mi spiace perché questa estate c’è l'Europeo Under 21 in Repubblica Ceca. Il mio obiettivo è quello di dare il meglio nella prossima stagione per guadagnarmi la maglia azzurra l’anno prossimo».
Hellas Camp - 'Bambini senza confini'
Postata il 12/06/2015 alle ore 11:00
Verona - 4.000 chilometri, senza confini. Un sogno che si realizza per oltre 40 bambini e bambine palestinesi della Football Academy, che dal 15 al 20 giugno avranno la possibilità di vivere l'esperienza Full Day degli Hellas Camp gialloblù. Tutto questo grazie all'iniziativa "Bambini senza confini", organizzata dall'ASD Ex Calciatori Hellas Verona con la collaborazione dell’Hellas Verona FC, dell’Associazione Oasi di Pace e con il patrocinio del Comune di Verona. Una possibilità unica, per vivere a 360° un sogno chiamato Hellas Verona. Tra calcio, amicizia, sport e divertimento, per dare l’opportunità a questi giovani calciatori di vivere un’esperienza ludico-formativa lontana da territori devastati dalla guerra, dove giocare a calcio è sempre meno normalità e sempre più miracolo. Valori a cui è particolarmente sensibile l’Hellas Verona FC, affinché il calcio diventi veicolo di messaggi sempre più positivi.
MEDIA EVENT
La presentazione del progetto*, è in programma lunedì 15 giugno, alle ore 11, presso lo Sporting Center “Il Paradiso” di Peschiera del Garda (via Brolo 2/a), e sarà presente una delegazione del Club di via Belgio insieme a Nico Penzo, presidente dell'ASD Ex Calciatori Hellas Verona e Adriana Sigilli, presidente dell'associazione Oasi di Pace.
FOOTBALL ACADEMY
Fondata nel 2009 dal padre francescano Ibrahim Faltas, è la prima accademia di calcio palestinese e l’unica riconosciuta dalla Palestinian Football Federation. Coinvolti 1.200 bambini tra i 5 ed i 16 anni di Gaza, Jenin, Gerusalemme, Betlemme, Gerico e Ramallah, zone dilaniate dalla guerra. Ibrahim Faltas, oltre ad essere presidente dell’accademia, è direttore del Collegio di Terra Santa in Betlemme e responsabile dello Status Quo nella Basilica della Natività di Gerusalemme, città di cui è parroco. E’ famoso per aver partecipato alle dure vicende del conflitto arabo-israeliano durante l’assedio armato alla Basilica nel 2002, riuscendo a trovare una soluzione pacifica al conflitto poi raccontata in numerosi saggi.
*Durante il media event sarà possibile effettuare delle riprese televisive all'allenamento dei bambini.
FONTE: HellasVerona.it
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TUFFI: Tania CAGNOTTO vince sesto titolo europeo nei tuffi da un metro poi si ripete in coppia con la DALLAPÈ nel sincronizzato e ancora in singolo nel trampolino da 3 metri portando il bottino di ori conquistati in carriera a 15!
EUROPEI DI BAKU: Mattia BUSATO argento nel kata
COPA AMÈRICA: Il BRASILE di misura sul PERÙ con un ispiratissimo NEYMAR...
TENNIS: Primo trionfo nel circuito WTA per Camila GIORGI!
MOTOGP: Quarta vittoria per LORENZO ma ROSSI lo tallona e rimane avanti...
CALCIO SVIZZERA: Mister ZEMAN allenerà il LUGANO!
VITA DA EX: BONATO addio al SASSUOLO, SARRI da esonerato con l'HELLAS in Lega Pro alla bella avventura in A con l'EMPOLI; ora alla guida del 'suo' NAPOLI... LE NOCI promosso in Serie B col COMO dopo lo 0 a 0 a Bassano del Grappa
QUALIFICAZIONI EURO 2016, Buon pareggio dell'ITALIA in CROAZIA ma a tenere banco è la svastica 'spuntata' sulla trequarti nella ripresa! Rottura del crociato per DE SILVESTRI che ne avrà per almeno 4 mesi... Sesto successo di fila per la schiacciasassi INGHILTERRA, scivolone della RUSSIA
Europei di Baku, terza medaglia per l'Italia: Mattia Busato conquista l'argento nel kata
CASTELFRANCO VENETO - «Nasco come un guerriero, poi mi sono convertito al kata, perchè mi piace avere davanti un avversario immaginario e, soprattutto, perchè mi piace poter raggiungere la perfezione - dice Mattia Busato - infatti nel mio caso contano le forme e la tecnica che vengono giudicate da cinque giudici».
Queste parole accompagnano la terza medaglia italiana ai Giochi Olimpici Europei di Baku in Azerbaijan, l'argento conquistato appunto dal ventiduenne mestrino, ma da tempo cittadino d’adozione a Castelfranco Veneto, dove si allena presso il Germinal.
Poi aggiunge: «Sono soddisfatto, anche se un po' rammaricato per aver mancato l'oro. Hugo Damian Quintero, che mi ha battuto in finale (0-5) ha trentun anni ed è un avversario molto forte. Ha dieci anni di esperienza internazionale in più rispetto a me. In ogni caso ho la coscienza a posto perché so di aver lavorato sodo. Spero che ci sarà spazio anche per il karate alle Olimpiadi, visto che ci sono altre discipline che hanno valutazioni soggettive come la nostra».
Brasile-Perù 2-1, pensa a tutto Neymar.
La Colombia cade contro il Venezuela
di Alfredo Spalla
Gol, assist, sombreros e trofeo di migliore in campo. Fa tutto lui, Neymar. Succede anche a Temuco, nella prima partita del girone contro il Perù, risolta nel finale da un’invenzione del talento del Barcellona per il 2-1 di Douglas Costa. Il Brasile sfugge così, al 46’ della ripresa, da un pareggio che avrebbe causato malumore. Dunga mantiene il 100% di vittorie da quando è tornato sulla panchina verde-oro, mentre Neymar continua a superare record in nazionale:
44 gol in 64 match. Superati Jairzinho e Rivellino; Romario (56 centri) è il prossimo nel mirino.
È stato il Neymar che gli europei hanno imparato a conoscere e criticare. Nel 10 brasiliano c’è spazio per un doppio sombrero, spettacolare e irriverente, sull’1-1 ad Advincula, ma anche per il carisma da capitano. A prescindere dalla dipendenza nei confronti dell’ex Santos, Dunga schiera un 4-2-3-1, sempre pronto a divenire 4-4-1-1. Coutinho, fermato da un problema alla coscia, viene sosituito da Fred. Molti brasiliani hanno ancora in mente l’impalpabile Fred del Mondiale, ma questo è l’ex Internacional oggi di proprietà dello Shakhtar Donetsk. La gara comincia con un ritmo frenetico e due sviste che subito portano le squadre sull’1-1. Si comincia al 2’ dal pasticcio di David Luiz (prima) e del portiere Jefferson (dopo), che servono la palla del vantaggio al peruviano Cueva. Per fortuna di Dunga, il Perù di Gareca concede subito l’occasione per il pareggio. Dani Alves crossa da destra, Neymar colpisce di testa indisturbato e comincia a caricarsi la squadra sulle spalle.
Le fiammate iniziali lasciano spazio a una partita priva di stimoli, soprattutto nel secondo tempo. Notevole, però, la traversa colta dal solito Neymar. Il pubblico cileno si prende gioco dei brasiliani ricordano il 7-1 con la Germania; il Perù, ben disposto dall'ex tecnico del Palmeiras, tiene bene e il pareggio sembra ormai scritto. E invece ci pensa ancora una volta Neymar a far tirare un sospiro di sollievo ai brasiliani, ispirando il 2-1 al 46'. Adesso a Santiago i verde-oro dovranno affrontare la Colombia di Pekerman, deludente e sconfitta all’esordio contro il Venezuela (1-0 di Rondon). Cafeteros in ombra e che contro il Brasile dovranno cogliere i 3 punti per non complicarsi la vita nel girone, e quantomeno garantirsi fra le migliori terze (qualificate ai quarti) se dovessero sfuggire le prime due posizioni.
Zeman ricomincia dal campionato svizzero: allenerà il Lugano
LUGANO - Zdenek Zeman riparte dalla Super League svizzera: il boemo è il nuovo allenatore del Lugano. L'accordo tra il tecnico e il club bianconero, riferisce il sito web della società elvetica, è stato raggiunto oggi pomeriggio a Roma dal presidente Renzetti. I dettagli verranno definiti mercoledì quando Zeman e il suo staff giungeranno a Lugano.
Inghilterra inarrestabile: in Slovenia c'è la sesta vittoria consecutiva, tonfo Russia
Un gol di Rooney a quattro minuti dalla fine regala all'Inghilterra la sesta vittoria consecutiva nel cammino verso Euro 2016. Un successo che porta, sì, la firma del capitano ma che arriva soprattutto per merito di Wilshere e Lallana, i due uomini che danno la scossa alla squadra nel momento di difficoltà. A Lubiana, contro un'ottima Slovenia, la nazionale di Hodgson vince 3-2 e mette nove punti tra sé e il terzo posto: un'enormità con 12 punti ancora in palio da qui alla fine dei gironi.
Piace lo Slovenia dei moltissimi “italiani” - da Handanovic a Ilicic - che chiude il primo tempo avanti 1-0 grazie al bomber Novakovic. Nella ripresa però si scatenano i Leoni di Inghilterra proprio grazie all'ingresso di Lallana al posto di Jones. Il centrocampista del Liverpool prima si produce in una serpentina da cui spunta il pallone che Wilshere trasforma nel pareggio con un missile da fuori. E, poi, smarca con uno splendido tacco ancora Wilshere che segna il vantaggio con un altro siluro dalla distanza. L'Inghilterra sembra un rullo compressore, ma all'84 arriva la doccia fredda firmata Pecnik. Il pareggio non cambierebbe granché agli inglese che, però, vogliono vincere e impiegano solo 120 secondi per farlo. Giusto il tempo che Rooney si faccia perdonare qualche errore grossolano commesso in precedenza.
Nelle altre partite della giornata, delude la Russia, che si fa battere in casa dalla capolista Austria e dal bellissimo gol in rovesciata di Janko. Capello, al timone di una squadra con poche idee e con molto meno talento che in passato, resta fermo a 8 punti, la metà esatta del bottino della piccola Austria, ormai vicinissima agli Europei. Vittorie facili per Ucraina ed Estonia contro Lussemburgo e San Marino, mentre Liechtenstein e Moldavia prendono un punto a testa in un pareggio che non cambia le loro sorti degli ultimi due posti del girone G.
Camila Giorgi vince a Hertogenbosch. È il suo primo successo sul circuito Wta
Camila Giorgi, numero 35 del tennis mondiale, ha vinto il suo primo titolo Wta battendo per 7-5 6 3, in un'ora e 24', la 18enne svizzera Belinda Bencic, numero 33, nella finale del torneo di Den Bosch-Rosmalen. Unica azzurra in lizza nel TopShelf Open - torneo Wta International, con montepremi di quasi 230 mila dollari, che si disputa sull'erba a s'Hertogenbosch (Olanda) - la 23enne marchigiana era alla quarta finale in carriera.
Super-Tania, la Cagnotto è oro europeo anche nel trampolino 3 metri
di Carlo Santi
Terzo oro europeo per Tania Cagnotto a Rostock: il terzo è nel trampolino 3 metri e le consente di qualificarsi per le Olimpiadi 2016. Tania ha vinto la finale con 350.20 punti e si è qualificata per i Giochi di Rio.
E’ questa la sua diciassettesima medaglia d’oro agli Europei dopo le sette di fila conquistate nella gara sinctro con Francesca Dallapé che oggi si è piazzata quarta con 323.15 punti.
Sul podio con la Cagnotto la russa Kristina Ilinych, seconda (334.15) e la tedesca Tina Punzel terza (330.90).
In totale, Tania agli Europei ha vinto 25 medaglie.
Questo il dettaglio:
7 ori nel trampolino 3 metri sincro
6 ori nel trampolino 1 metro
2 ori nella piattaforma
2 agenti nel trampolino 3 metri
1 argento nel trampolino 1 metro
1 argento nella piattaforma
1 bronzo nel trampolino 3 metri sincro
1 bronzo nella piattaforma sincro
1 bronzo nel trampolini 1 metro
1 bronzo nel trampolino 3 metri
Impresa Cagnotto, vince l'oro europeo nel trampolino sincro con Dallapè
Tania Cagnotto e Francesca Dallapè hanno
vinto la medaglia d'oro ai campionati Europei di tuffi in corso a Rostock (Germania) nella specialità dei 3 metri sincro.
Per la Cagnotto, che anche ieri aveva vinto l'oro nei tuffi da 1 metro, è il sedicesimo trionfo europeo, e il settimo consecutivo in coppia con la Dallapè. Le due azzurre oggi si sono affermate con 313,08 punti, superando la coppia tedesca Punzel-Subschinski che si è fermata a 302,70 e quella russa Bazhina-Ilinykh a 298,50.
Tania Cagnotto oro europeo a Rostock: a 30 anni arriva il sesto titolo continentale
Tania, figlia d'arte
Agli Europei di Rostock in Germania vince la medaglia d’oro la campionessa italiana di tuffi Tania Cagnotto con un punteggio di 291.20. Seconda la russa Nadezhda Bazhina a 11.80 dall’italiana, terza l’ucraina Olena Fedorova. L’altra italiana in gara Elena Bertocchi è invece quarta con un punteggio di 267.80 a 8 punti dal podio. Un grande risultato per le italiane. Tania sopratutto dopo i 5 titoli Europei vinti si aggiudica la sesta bellissima medaglia confermandosi campionessa indiscussa in Europa.
di Carlo Santi
Tania Cagnotto è un angelo azzurro che vince. Sempre. La ragazza di Bolzano, trent’anni compiuti a maggio, a poco più di 15 anni in gara alle Olimpiadi di Sidney 2000, figlia d’arte con il papà Giorgio Cagnotto straordinario campione negli anni Settanta, anzi un Dio dei tuffi, e la mamma Carmen Casteiner anche lei tuffatrice, non si ferma mai. A Rostok, nella Germania dell’ex Est, ha conquistato l’oro europeo nel trampolino da 1 metro. Si tratta del sesto successo nella competizione dopo quelli vinto nel 2009, 2010, 2011, 2013 e 2014, di una collezione infinita. Nel giardino continentale, la Cagnotto è salita sul podio 15 volte contando non solo il trampolino da 1 metro ma anche quello da 3 metri, il sincro, la piattaforma e la piattaforma sincro.
Le manca ancora il sigillo mondiale e olimpico: Tania nella rassegna iridata vanta tre medaglie d’argento e quattro di bronzo mentre alle Olimpiadi è stata sfortunata: quattro edizioni, da Sydney a Londra, quinta a Pechino e quarta nel 2012 giù dal podio per 20 centesimi. Una delusione.
Straordinaria campionessa, Tania è stata la prima azzurra a vincere una medaglia ai Mondiali con il bronzo nel 2005 a Montreal nel trampolino 3 metri. In Canada, però, era già una veterana. Difatti, la Cagnotto aveva debuttato agli Europei del 2000 a Helsinki quando, quindicenne, si è piazzata settima sempre nel trampoli da 3 metri. Quella gara le ha aperto le porte per le Olimpiadi dove è stata l’atleta più giovane dell’intera squadra azzurra.
Tania è un’esploratrice. Nel 2005, dopo il Mondiale, è rimasta in America per allenarsi un anno a Houston e negli Usa è diventata la tuffatrice dell’anno.
Lasciata la piattaforma subito dopo le Olimpiadi di Pechino, Tania si è concentrata sul trampolino e ha gareggiato anche nel sincro con Francesca Dallapè. Super nell’edizione degli Europei del 2009 a Torino dove ha vinto tre ori: trampolino 1 metro, trampolino 3 metri e trampolino sincro.
Croazia-Italia 1-1: gli azzurri sprecano e restano secondi. Conte: "Che beffa il loro gol". Pirlo: "All'Europeo ci sarò"
SPALATO - Croazia e Italia hanno pareggiato 1-1 (1-1), in una gara del gruppo H delle qualificazioni a Euro 2016. Gli azzurri restano secondi a +2 sulla Norvegia bloccata sullo 0-0 in casa dall'Azerbaigian. A segno Mandzukic e pareggio di Candreva su rigore con il cucchiaio. Buon pari, ma tanti sprechi a Spalato: Buffon para un rigore al centravanti dell'Atletico che poi firma il vantaggio con gli azzurri impegnati a protestare per un gol regolare annullato a El Shaarawy. Pari del laziale, poi Pellè, il Faraone e Parolo falliscono il sorpasso nella ripresa.
IL TABELLINO
Croazia-Italia 1-1
CROAZIA (4-2-3-1): Subasic 6.5, Srna 5.5, Schildenfeld 5.5, Vida 5.5, Pranijc 6 (27' st Vrsaljiko sv), Rakitic 7, Brozovic 5.5, Perisic 6, Kovacic 5.5 (46' st Leovac sv), Olic 5 (1' st Rebic 6), Mandzukic 5. (12 Kalinic, 6 Leskovic, 5 Jajalo, 19 Badelj, 10 Sharbini, 9 Kramaric, 16 N. Kalinic, 8 Pjaca, 1 Vargic) . All. Kovac 6.
ITALIA (4-3-3) :Buffon 7 (1' st Sirigu 6), De Silvestri sv (27' pt De Sciglio 5.5), Astori 5, Bonucci 6, Darmian 5.5, Parolo 5, Pirlo 6.5, Marchisio 6, Candreva 7 , Pellè 6, El Shaarawy 6.5 (34' st Ranocchia sv). (23 Pasqual, 3 Moretti, 7 Bertolacci, 18 Soriano, 22 Gabbiadini, 9 Immobile, 17 Sansone, 10 Vazquez, 14 Padelli). All. Conte 6.5.
Arbitro: Atkinson (Ing) 5.
Reti: nel pt 11' Mandzukic, 36' Candreva (rigore). Angoli: 6-3 per l'Italia. Recupero: 3' e 2'. Espulso: Srna al 91' per doppia ammonizione. Ammoniti: Buffon e Kovacic per proteste, Mandzukic, Olic, Rebic, Marchisio e Parolo per gioco falloso. Note: partita a porte chiuse per la squalifica Uefa. Sul terreno di gioco ignoti hanno disegnato una svastica. ** I GOL ** - 11' pt: in dieci secondi dal gol annullato a El Shaarawy al vantaggio di Mandzukuic. Gli azzurri si fermano a protestare in 4 sul guardalinee, la Croazia parte in contropiede e segna col centravanti, su assist di Rakitic, il più incredibile gol della recente storia azzurra. - 36' pt: Pirlo batte una punizione da destra, sulla spizzata di testa di Pellè Mandzukic tocca di mano. Dal dischetto Candreva pareggia, con un cucchiaio di gran personalità.
LA SITUAZIONE Gli altri risultati del girone H: Malta-Bulgaria 0-1, Norvegia-Azerbaigian 0-0. Classifica (tutte le squadre hanno giocato 6 partite): Croazia 14 punti; Italia 12; Norvegia 10; Bulgaria 8; Azerbaigian 4; Malta 1. Le prime 2 si qualificano direttamente alla fase finale dell'Europeo.
CONTE: "MERITAVAMO DI PIU'".«Un pò ingenui siamo stati, ma eravamo contenti di aver segnato e i calciatori si sono abbracciati, loro sono stati bravi a ripartire. Una doppia beffa, dispiace perchè quanto meno l'arbitro avrebbe potuto trovato un escamotage per bloccare l'azione». Antonio Conte commenta così l'episodio del gol annullato ad El Shaarawy e il contropiede a sorpresa per il momentaneo vantaggio della Croazia. «Abbiamo giocato con coraggio - dice il ct azzurro ai microfoni di Raisport - penso che meritavamo qualcosa di più».
PIRLO: "ALL'EUROPEO CI SARO'" Andrea Pirlo, ancora titolare con Conte, non dice nulla sul suo futuro alla Juve: "Penso solo alla Nazionale: a me piace far parlare il campo, a volte si fanno troppe chiacchiere". Ma dice chiaramente che non lascerà il calcio: "All'Europeo mi vedrete, mi diverto ancora, finché ce la farò giocherò".
De Silvestri, rottura del crociato anteriore: quattro mesi di stop, ricoverato a Roma
Domani mattina verrà operato dal Prof. Mariani a Villa Stuart Lorenzo De Silvestri. Il terzino della Sampdoria si è infortunato nel primo tempo di Croazia - Italia.
Rottura del legamento crociato anteriore con interessamento del menisco esterno. Sará fuori per 4 mesi. De Silvestri è stato ricoverato oggi, accompagnato dal Dott. Baldari e dall'avv. Romei della Sampdoria.
Croazia-Italia, indagini su svastica in campo: La presidente Kitarovic: «Punizioni esemplari»
Rischio esclusione dalle competizioni
La polizia di Spalato, dove ieri si è disputata la partita tra Croazia e Italia valida per le qualificazioni all'Euro 2016, ha avviato una «inchiesta urgente» per individuare chi - e come - abbia disegnato una svastica sull'erba del campo. Immediatamente dopo il fischio finale dell'arbitro una squadra di agenti in borghese ha fatto un sopralluogo e preso campioni di erba, probabilmente trattata con una sostanza chimica, che nei prossimi giorni sarà esaminata al Centro per le analisi forensi di Zagabria.
Stamane sono stati interrogati gli addetti di una società privata locale incaricata della manutenzione del campo dello stadio Poljud a Spalato. Per ora è stata sporta denuncia contro ignoti. Intanto sono circolate fotografie dell'allenamento di ieri della squadra italiana dalle quali si può, anche se molto indistintamente, scorgere il simbolo nazista, divenuto chiaro solo durante l'intervallo e sotto i riflettori.
«Esprimo la mia più ferma condanna per la svastica apparsa ieri sull'erba durante la partita tra la Croazia e l'Italia, volendo nel contempo ricordare che i tifosi della nazionale croata sono tra i migliori e più fedeli al mondo». Lo sostiene in una nota diffusa a Zagabria la presidente della Croazia, Kolinda Grabar Kitarovic.
«La Croazia, però - continua la nota - ha anche un serio problema con gli hooligan il cui scopo è discreditare non solamente il calcio croato, ma anche l'intero Paese».
«Con questo atto è stato arrecato un danno incommensurabile alla reputazione dei cittadini croati e della loro Patria in tutto il mondo», conclude Grabar Kitarovic chiedendo alle autorità competenti di svolgere «urgentemente un'inchiesta con lo scopo di individuare e portare davanti alla giustizia i responsabili».
Rischi e sanzioni
La Uefa aprirà, molto probabilmente già lunedì. La disciplinare europea attende di ricevere dall'arbitro, l'inglese Atkinson, e dal suo delegato, il danese Daamrgard, referto e rapporto per valutare se 'eventualmentè aprire un fascicolo. Il rischio va da un'altra serie di partite a porte chiuse, fino all'esclusione dalle com. petizioni europee. Il regolamento Uefa all'articolo 14 regola le sanzioni per 'comportamenti razzisti, discriminatori o di propaganda'. Le sanzioni cominciano con la parziale chiusura di settori dello stadio, per passare alla chiusura totale in caso di recidiva, e se si va anche oltre - come nel caso di ieri - si va dalla squalifica del campo alla sconfitta a tavolino, alla penalizzazione e, come extrema ratio, all'esclusione dalle competizioni.
FONTE: Leggo.it
15.06.2015
Cagnotto, tre ori europei e un pass per Rio 2016
Tania Cagnotto vince tre oro agli europei e il pass per Rio
Tania Cagnotto ha vinto la medaglia d’oro nella finale del trampolino dei tre metri femminili agli Europei di tuffi. Alla Neptun di Rostock, la trentenne bolzanina ha conquistato il titolo con 350.20 punti, qualificandosi per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro 2016. L’azzurra, che in Germania si è imposta anche nel trampolino da un metro e nel sincro in coppia con Francesca Dellapè, porta a casa il suo diciassettesimo oro continentale. Brava anche l’altra azzurra che si era qualificata per la finale, Francesca Dallapè, quarta con 323.15. A completare il podio sono la russa Kristina Ilinych (334.15) e la tedesca Tina Punzel (330.90), rispettivamente medaglia d’argento e di bronzo.
«Sono contenta, ci tenevo a rivincere dal 2009 e soltanto per il pass olimpico - il commento di Tania
Cagnotto - Prima della gara mi sono posta come obiettivo di fare 350 punti e c’ho indovinato al centesimo. In gara pensavo soltanto a fare bene i miei tuffi. L’avvitamento l’ho sporcato, c’ho preso pure sei e mezzo, ma alla fine sono saltata altissima. Adesso mi prendo una settimana di vacanza e poi torno a gareggiare nel Grand Prix di Bolzano e agli Adssoluti di Bergamo. Le gare sono il migliore degli allenamenti ed io mi sto preparando per i mondiali di Kazan». Francesca Dallapè, quarta: «Sono contentissima. Non è una medaglia di legno ma un bel quarto posto. Il mio miglior piazzamento e punteggio in una manifestazione importante come gli Europei. In previsione mondiale è un bel punto di partenza. Vado a Kazan ancora più consapevole. Spero di migliorarmi ancora». Il citti della Nazionale Giorgio
Cagnotto: «Bilancio più che positivo. Tania è da queste prestazioni ma oggi è stata ancora più brava del solito perchè era una gara delicata. Peccato per Francesca, perchè ha fatto una gara impeccabile e con un poò di fortuna poteva salire sul podio anche lei. Torniamo a casa soddisfatti e con una marcia per i Mondiali».
14.06.2015
MotoGp, poker per Lorenzo ma Rossi resta in vantaggio
Rossi e Lorenzo al MotoGp di Catalogna
MONTMELÒ (SPAGNA). Jorge Lorenzo trionfa davanti al proprio pubblico, ottenendo per la prima volta quattro vittorie di fila che ora lo proiettano a un solo punto dalla vetta della MotoGP.
Alle spalle del mallorchino, infatti, si piazza Valentino Rossi che chiude a soli otto decimi dal suo team-mate.
Il «Dottore» paga pesantemente l’essere partito dalla terza fila con il settimo tempo.
Mentre il nove volte iridato superava a uno a uno tutti quelli che gli stavano davanti, infatti, Lorenzo conquistava dei due secondi scarsi di vantaggio che è riuscito a difendere fino all’abbassarsi della bandiera a scacchi.
Con due moto uguali e uno stile di guida abbastanza simile, quindi, a fare la differenza al momento è la difficolta del pesarese di ottenere il massimo dalla sua M1 nel giro secco.
Tra due settimane, nel sabato di Assen, Lorenzo proverà a centrare la cinquina per scalzare dalla vetta il vicino di box. La pista dell’«Università» delle due ruote, però, è una delle favorite di Valentino che certamente non starà a guardare.
Quello che è successo al Circuit de Catalunya, però, ha anche confermato che quest’anno nella corsa per il titolo ci sono i due piloti della Movistar Yamaha. La Honda Hrc, infatti, si deve accontentare del terzo posto di Dani Pedrosa. Ma la notizia più sconfortante è il secondo ritiro di fila per Marc Marquez. Il due volte campione del mondo, infatti, al terzo giro mentre si trovava alla spalle di Lorenzo, è arrivato troppo lungo inn frenata e per evitare di centrare la Yamana numero 99, è stato costretto ad allargare e finire la sua corsa nella ghiaia.
Ancora problemi in frenata per la Honda, sicuramente, ma anche la sensazione che il pilota di Cervera inizi a fare qualche errore di troppo nel tentativo di non perdere altro terreno sul duo della Yamaha. Il risultato finale, però, è che ora si trova in quinta posizione con 69 punti da recuperare su Rossi. Tanti, considerando che la Honda Hrc non sembra al momento in gradi di reagire prontamente allo strapotere Yamaha. In casa Ducati il weekend difficile di Montmelò è stato salvato dal buon quarto posto di Andrea Iannone, perchè Andrea Dovizioso è caduto dopo sei giri.
Il pilota di Vasto scalza il compagno di squadra nella classifica iridata, portandosi al terzo posto con 94 punti. È stato facilitato anche dalla caduta a cinque giri dal termine di Aleix Espargarò con la Suzuki, mentre cercava di tenere la quarta posizione. Dovizioso è ora quarto con 83 punti. All’arrivo quinto posto per Bradley Smith con la Monster Yamaha Tech3 che ha preceduto Maverick Viñales che con la Suzuki Ecstar era partito dalla seconda piazzola, ma che al via aveva perso posizioni. Settimo posto per Scott Redding con la Honda «sat» (0,0 Marc VDS), davanti a Stefan Bradl (Athina Forward Racing) primo delle Open in pista davanti alla Ducati Pramac Racing di Danilo Petrucci, con Alvaro Bautista (Aprilia Racing Gresini) che entra nella Top Ten.
14.06.2015
Bonato stop E Sarri sale sul...Napoli
Nereo Bonato
Uno va, l'altro si ferma. Storia di fermate e bus che passano. Storia di uomini passati dall'Hellas per poi ripartire a caccia di fortune. Nereo Bonato e Mauri«io Sarri vivono dentro a diverse scatole del destino. Il primo lascia, il secondo vive. Nereo Bonato, apprezzatissimo dirigente sportivo al Sassuolo, ha concluso proprio in questi giorni la sua decennale collaborazione con il club neroverde. Pure Bonato è finito dentro la bella storia del Sassuolo. Una cavalcata esaltante con arrivo in serie A. Bonato, adesso, potrà trovare soddisfazione altrove. Il direttore era passato da Verona in tempi in cui il vento non era così forte da spostare le nuvole adagiate sul sole del rinnovamento. Se ne andò ricominciando, però, proprio lontano da Verona, un percorso pieno di soddisfazioni.Storia diversa per Sarri. Allenatori, oggi, assolutamente in carriera. All'Hellas arrivo quando il crepuscolo aveva lasciato spazio alla notte più buia. Impossibile avere un bel ricordo del suo passaggio. Un solo pareggio, cinque sconfitte e buona notte. Impossibile, però, poter giudicare a fondo l'uomo e l'allenatore. Sarri, infatti, ha trovato pace e soddisfazione.E dopo aver fatto proseliti a Empoli ha trovato in Aurelio De Laurentiis l'uomo nel quale riversare tutto il suo entusiasmo e la sua competenza. L'uomo vestito di nero ha messo i colori. Quelli della vittoria, della sorpresa e pure della fantasia. A.D.P.
13.06.2015
Tuffi, Cagnotto e Dallapè regine agli europei di Rostock
Tania Cagnotto e Francesca Dallapè
ROMA. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè hanno vinto la medaglia d’oro ai campionati europei di tuffi in corso a Rostock (Germania) nella specialità dei 3 metri sincro. Per la Cagnotto, che anche ieri aveva vinto l’oro nei tuffi da 1 metro, è il sedicesimo trionfo europeo, e il settimo consecutivo in coppia con la Dallapè. Le due azzurre oggi si sono affermate con 313,08 punti, superando la coppia tedesca Punzel-Subschinski che si è fermata a 302,70 e quella russa Bazhina-Ilinykh a 298,50.
Le due eroine dei tuffi italiani, Tania Cagnotto e Francesca Dallapè saltano insieme dal 2009 e da allora hanno vinto ben 7 ori europei consecutivi e 2 argenti mondiali (Roma 2009 e Barcellona 2013), ai quali si aggiunge il quarto posto olimpico di Londra 2012. La Cagnotto, 30 anni compiuti il 15 maggio, è figlia d’arte, ed è allenata proprio dal padre Giorgio, ex grande campione di tuffi, e da Oscar Bertone, ha cominciato a tuffarsi quando aveva appena quattro anni. È tesserata con le Fiamme Gialle a Bolzano ed è in Nazionale maggiore dal 2000 quando partecipò agli Europei di Helsinki e ai Giochi Olimpici di Sydney. Francesca Dallapè, 29 anni il prossimo 24 giugno, è allenata da Giuliana Aor, ha iniziato a tuffarsi un pò più tardi della sua collega. È tesserata con Esercito e Buonconsiglio ed è in Nazionale maggiore dal 2005, anno in cui si è classificata quinta dai tre metri sincronizzati ai mondiali di Montreal insieme a Noemi Batki.
12.06.2015
Tuffi, Tania Cagnotto vince il 15° titolo europeo
BOLZANO, 12 GIU - L'azzurra Tania Cagnotto ha vinto a Rostock, in Germania, il suo 15/o titolo europeo, aggiudicandosi dal trampolino da un metro l'oro con 291,20, davanti alla russa Nadeschda Baschina (279,40) e all'ucraina Olena Fedorowa (275,40). Ottimo quarto posto per l'altra italiana Elena Bertocchi (267,80).
WA
FONTE: LArena.it