Settimana gialloblù... + - =
2014-2015 INIZIO STAGIONE NON INCORAGGIANTE da parte degli ultrà gialloblù: Nel piazzale Atleti Azzurri d'Italia la Digos ha rimosso lo striscione griffato Curva Sud con su scritto: «2014-15, noi siamo pronti, e voi?». Nei giorni scorsi il questore Gagliardi aveva parlato di tolleranza zero da parte delle forze di polizia nei confronti dei tifosi facinorosi...
...ANCHE L'HELLAS ALLA 'COPPA DELLA PRESIDENZA' IN BELGIO: Un torneo di calcio a cinque con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Belgio con rappresentanti dei tifosi di Bologna, Fiorentina, Genoa, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Palermo, Roma, Sampdoria e Torino che si sfideranno a Bruxelles per assegnare il trofeo che verrà poi consegnato il 25 novembre 2014, in occasione del Consiglio Ue dei ministri dello Sport...
INCIDENTI VERONA-INTER, Tredici perquisizioni sono state eseguite dalla Digos di Verona nei confronti di tredici tifosi (11 veronesi e 2 lombardi) nell’ambito delle indagini sugli incidenti avvenuti il 15 marzo scorso in occasione della partita Verona-Inter. I denunciati hanno un’età compresa tra i 22 e i 49 anni, e di questi 16 hanno precedenti giudiziari mentre 12 risultano già sottoposti al divieto di frequentazione negli stadi...
PIPPO DE COL A RACINES CON LA PRIMA SQUADRA! Il terzino destro ex VIRTUS ENTELLA non ancora 21enne ha disputato una stagione positiva al LANCIANO (tanto da entrare nel giro dell'Under 21 azzurra) e dal 19 Luglio al 3 Agosto sarà in ritiro con la prima squadra gialloblù per cercare di convincere il mister...
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DICONO + - =
RAFAEL «Il Verona in C è stata un'opportunità, ho sempre creduto in questo progetto e sono stato fortunato di aver trovato allenatori bravi. Sia allenatori di portieri che i vari mister. Mi hanno insegnato molto, i portieri brasiliani sono bravi ma la scuola italiana è la migliore e sono cresciuto. Inziai da attaccante, poi non segnavo e alla fine mi sono ritrovato in porta» CalcioNews24.com
Mister MANDORLINI su ITURBE e QUAGLIARELLA «Attualmente sembrano Juve e Milan le pretendenti più accreditate. Ma se poi fosse una terza squadra a godere delle sue qualità? Sono contento di averlo allenato: quest’anno è cresciuto tantissimo. Sarà impossibile trattenerlo a Verona. Quagliarella? Combinerebbe bene con Luca Toni, è un attacco che può funzionare. Mi piace. Il nostro punto fermo sarà sicuramente Toni. L’anno scorso si è rimesso in gioco e ha dimostrato di essere un trascinatore, non solo per i gol ma anche per gli atteggiamenti positivi. È un campione: dovrebbe essere preso come esempio dai giovani. Quando hai a disposizione un calciatore come lui, è impossibile farne a meno. L’Italia non aveva in rosa uno con le sue caratteristiche. Comunque, meglio per noi: si sarà riposato parecchio quest’estate» CalcioNews24.com
Roberto BORDIN, viceallenatore dell'HELLAS su DONADEL e ITURBE «Donadel è arrivato a Verona dopo aver collezionato pochissime presenze a Napoli a causa dei tanti infortuni che ha avuto. Quando è arrivato con noi però si è da subito messo al lavoro facendo un percorso molto importante e facendosi trovare pronto quando il mister lo ha chiamato in causa. Negli ultimi sei mesi poi ha avuto un rendimento da grandissimo professionista, dando un notevole contributo alla causa del Verona che prevedeva di raggiungere quanto prima la salvezza e di sperare poi in qualcosa di più grande come poteva essere la qualificazione in Europa League. Marco ci ha dato una grande mano anche nello spogliatoio, essendo un ragazzo di esperienza che sa come affrontare determinate situazioni e dimostrando di essere un professionista molto serio. Iturbe? E' un ragazzo che abbiamo fatto crescere nel tempo, è un talento puro e ha delle qualità impressionanti; si è integrato molto bene fin da subito, specialmente in una fase del campionato in cui ha fatto veramente la differenza, è un calciatore che potrebbe far comodo a qualsiasi squadra e che può adattarsi a qualsiasi tipo di modulo, avendo giocato anche noi sia da esterno che da seconda punta. Non so quale sarà la sua destinazione futura, quello che posso dire è che abbiamo fatto crescere questo ragazzo credendo fortemente in lui; pur essendo molto giovane ha capito fin da subito che il calcio italiano è difficile e competitivo, si è messo a disposizione di tutti e sapevamo benissimo che si trattasse di un calciatore che potesse fare la differenza come poi ha dimostrato di fare» PianetaNapoli.it
Antonio DI GENNARO promuove Pippo INZAGHI e garantisce su ITURBE «Inzaghi è stata una scelta suggestiva della società rossonera e sono felicissimo per Pippo. L'ho conosciuto quando ero secondo di Terim al Milan ed è una persona che aveva un carisma ed una personalità da leader. L'esperienza dei due anni nelle giovanili come allenatore potrà essere un vantaggio, considerando anche che conosce tutto del mondo Milan. Ripeto, è stata una scelta molto interessante e colgo l'occasione per fargli un grandissimo in bocca al lupo. Iturbe? Su Iturbe garantisco. E' un grandissimo giocatore, diverso per caratteristiche tecniche da Balotelli, ma che può far benissimo anche in una grande squadra.» TuttoMercatoWeb.com
Futuro incerto per DONADEL «Sono contento di essere tornato in campo, ho vissuto un'annata incredibile a Verona dove abbiamo sfiorato una qualificazione europea. Il mio futuro? Non lo so, sono ancora di proprietà del Napoli ma il Verona deve ancora parlare con gli azzurri. Toni e Romulo? Luca ha risposto alla grande al grande entusiasmo della piazza. Romulo è un giocatore completo, ha fatto un grandissimo campionato. La disfatta dell'Italia ai mondiali? Speravo di vedere un'altra Nazionale, ma non posso dire cosa sia successo perché non ero all'interno di quello spogliatoio. Prandelli e le sue dimissioni? Ripeto, non conosco le dinamiche di quel gruppo: non posso giudicare anche se so che lui dà sempre il massimo per amalgamare una rosa, forse si è dimesso perché non era più in grado di farlo. Toni al Mondiale? Mi sarebbe piaciuto vederlo, così come Rossi: Pepito è un calciatore che fa sognare, che con una giocata risolve la partita ma è difficile accontentare tutti nelle scelte. Sicuramente se la Fiorentina avrà tutta la rosa al completo fin da luglio potrà avere un vantaggio per affrontare la prossima stagione. Cosa manca ai viola per essere una big? A livello tecnico nulla, la Fiorentina può vincere con qualsiasi squadra: secondo me il problema è la continuità e l'Europa League ha tolto qualche energia l'anno scorso. Cuadrado? La differenza la fanno i giocatori come lui: per i viola il colombiano è fondamentale e se restasse sarebbe un grande colpo» TuttoMercatoWeb.com
Mister MANDORLINI «L'Italia? Tutti pensavano al passaggio del turno, ma non è andata così. Sono uscite fuori tante cose negative, adesso serve ripartire. Il nostro calcio ne ha bisogno. Cos'è mancato? Bisogna essere dentro per capire cosa è successo. Contro la Costa Rica è andato tutto storto dopo un buon esordio con l'Inghilterra. Come ho detto serve ripartire. Iturbe? Non so dove andrà, ma gli auguro il meglio. E' cresciuto tantissimo. Squadre adatte per lui? Può giocare in qualsiasi club. Romulo? Anche lui ha fatto bene. Perderemo questi giocatori ma vogliamo fare bene e ripetere un campionato importante. Quagliarella? E' un giocatore che ha fatto bene, ma non so se sarà adatto alle tasche del Verona. Dal punto di vista tecnico è un giocatore forte che negli anni ha dimostrato il suo valore» TuttoMercatoWeb.com
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
TENNIS: Sorpresa a Wimbledon! NADAL buttato fuori subito dal 19enne KYRGIOS
MOTOGP: In Olanda ancora imprendibile MARQUEZ su HONDA! Dietro di lui DOVIZIOSO e PEDROSA
POLEMICHE MONDIALI: Der Spiegel accusa 'CAMERUN-CROAZIA' truccata e la FIFA apre un'inchiesta. Dopo il morso di SUAREZ a CHIELLINI, il rigore regalato al BRASILE all'esordio e altri clamorosi errori arbitrali Sepp BLATTER, numero uno della FIFA, 'apre' alla moviola. Era ora ma... Anche fosse non cambiera nulla! Intanto il centravanti uruguaiano fermato per 4 mesi dopo l'ennesima stupidata non ci stà e conferma 'Ho solo perso l'equilibrio! Non ho morso nessuno intenzionalmente e mi son pure fatto male...' e il presidente dell'Uruguay si sbilancia 'Squalifica ingiusta imposta da fascisti!' addirittura...
MONDIALI: 2 a 1 del BELGIO agli USA ma che fatica! L'OLANDA 'passeggia' fino all'88° lasciando nel thilling i propri tifosi (grazie anche ad un grandissimo OCHOA) facendo illudere quelli del MESSICO, poi in 2 minuti risolve la pratica e accede ai quarti! L'1 a 1 non basta alla GRECIA battuta ai rigori dal COSTA RICA. Un gran CILE stoppa il BRASILE che però 'regge' i supplementari ed è promossso ai rigori. La COLOMBIA accede ai quarti! Risultato storico ai danni dell'URUGUAY e grazie ad una doppietta di James RODRIGUEZ (fantastico il primo gol!)
RASSEGNA STAMPA + - =
Verona, striscione Hellas appeso al guard rail. Provocazione alla polizia: "Noi siamo pronti. E voi?"
Replica senza mezzi termini dei tifosi della Curva Sud alle parole del questore di Verona sulla "tolleranza zero" agli episodi di violenza allo stadio per il prossimo campionato. Arriva dopo i Daspo e le denunce per Verona-Inter
La Redazione 4 luglio 2014
Agenti della Digos della polizia di Verona, venerdì mattina, hanno rimosso uno striscione di venti metri che è stato trovato affisso in piazzale Atleti Azzurri d’Italia, lungo il guard rail del cavalcavia del quartiere Stadio, la stessa area che il 15 marzo scorso, al termine della partita Hellas Verona – Inter, era stata teatro degli scontri tra le opposte tifoserie.
“2014 – 2015: Noi siamo pronti … E voi? Curva Sud” questa la frase riportata sullo striscione, in parola e con le ultime sillabe riportate con i colori della polizia, che si ritiene essere la risposta alle dichiarazioni del questore Danilo Gagliardi il quale, martedì scorso, aveva ribadito e confermata la linea della “tolleranza zero”, anche per il prossimo campionato di calcio, nei confronti di quel manipolo di tifosi ultras belligeranti, anche alla luce delle nuove linee guida emanate dal dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell'Interno.
"Una simpatica replica - spiegano dagli uffici della questura - che conferma la notoria ironia della Curva. Una circostanza che evidenzia, nello stile, un’apprezzata vitalità”.
FONTE: VeronaSera.it
Verona, tafferugli fuori e dentro lo stadio per Verona - Inter: scattano all'alba decine di perquisizioni
Dalle indagini risulta che sono 33 le denunce contestate dalla polizia per reati di episodi di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali, detenzione e lancio di petardi, oggetti contundenti e "radunata sediziosa"
La Redazione 1 Luglio 2014
La lunga coda delle indagini. La Digos della polizia di Verona torna a colpire: dalle prime ore del giorno sono state ordinate 13 perquisizioni sono state eseguite nei confronti di altrettanti tifosi, undici veronesi e due lombardi, nell'ambito delle indagini sugli incidenti avvenuti il 15 marzo scorso in occasione della partita Hellas Verona - Inter, giocata allo stadio Bentegodi.
Dalle indagini risulta che sono complessivamente 33 le denunce contestate dalla polizia per reati, a vario titolo, di episodi di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, detenzione e lancio di petardi, oggetti contundenti e "radunata sediziosa". I denunciati, dalle prime indiscrezioni trapelate dalla questura di Verona, hanno un'età compresa tra i 22 e i 49 anni, e di questi sedici hanno precedenti giudiziari mentre dodici risultano già sottoposti al divieto di frequentazione negli stadi. Tra i denunciati anche tre ultras del Paris Saint Germain che erano stati coinvolti negli incidenti.
INDAGINI - Gli investigatori della Digos e della polizia scientifica si erano subito messi all'opera passando al vaglio tutte le immagini registrate in occasione dei disordini post partita. I risultati non si erano comunque fatti attendere e infatti il lunedì successivo erano stati riconosciuti i tifosi di nazionalità francese che avevano preso parte, fra le file dei tifosi veronesi, al lancio di oggetti contundenti all’indirizzo delle opposte tifoserie, lancio a causa del quale tre poliziotti del cordone divisorio, erano rimasti feriti. Le divise sono state assalite da bombe carta che hanno provocato bruciature sulle divise e un agente ferito ma anche tagli e contusioni dovute ai calci dei tifosi.
Ma già prima della partita il clima tra opposte fazioni si era particolarmente surriscaldato. Gli ultras locali si erano spostati in massa, con un movimento coordinato, quasi militare, in direzione della curva destinata agli ospiti, ma il rapido schieramento dei reparti di polizia aveva dissuaso le parti a dare seguito ad intenzioni evidentemente non pacifiche nei confronti degli ultras interisti, che nel frattempo stavano parcheggiando i loro mezzi nell'area riservata.
IN LOTTA - "Perfino a partita iniziata intorno alle 21 - spiega la polizia - appreso che ultras nerazzurri, giunti in ritardo, si trovavano ancora nel parcheggio in attesa di essere controllati dagli steward prima di accedere nel settore loro assegnato, un gruppo di ultras Hellas che era ancora fuori dallo stadio, quasi a presidiare fisicamente gli spazi ritenuti a proprio esclusivo appannaggio, aveva tentato di raggiungere gli odiati rivali, ma anche in questo caso bloccati dal pronto intervento dei contingenti di polizia. Da segnalare che al blitz avevano provato a partecipare anche altri tifosi scaligeri che avevano già preso posto nella loro curva: costoro avevano cercato di oltrepassare con la forza una separazione interna dell'impianto sportivo, al fine di andare a dar manforte all'altra compagine di ultras, causando lesioni ad uno steward che si era opposto alla loro azione violenta".
DENUNCIATI - Dopo la partita, nel parcheggio dei pullman, erano partite sassaiole, petardi, cori, bottiglie e due bengala. Dei trenta denunciati, di età compresa tra i 22 e i 49 anni, sedici hanno precedenti giudiziari e ben dodici erano stati sottoposti in passato a divieto di frequentare gli stadi per reati specifici commessi in occasione di partite di calcio. Grazie anche alla collaborazione della polizia francese, la Digos veronese ha riconosciuto, tra gli scalmanati presenti in mezzo agli ultras dell’Hellas, tre hooligans del Paris Saint-Germain, già frequentanti il “Kop of Boulogne”, compagine ultrà disciolta in passato dal ministro dell’Interno francese, tristemente famosa per fatti di violenza collettiva e pericolose tendenze di estrema destra. In particolare, uno di loro era tra quelli più agguerriti nel partecipare agli incidenti sopra descritti.
A carico delle tredici persone oggi perquisite e comunque nei confronti di tutti i denunciati, il questore di Verona, Vito Danilo Gagliardi, ha disposto i provvedimenti Daspo per impedire in futuro il loro accesso negli stadi in occasione di manifestazioni.
FONTE: VeronaSera.it
CALCIO
Calcio, Bordin: "Jorginho dà qualità a centrocampo"
Roberto Bordin, vice allenatore del Verona ed ex del Napoli, ha rilasciato un'intervista esclusiva a PianetaNapoli.it
Salve Bordin, da calciatore lei ha indossato la maglia del Napoli dal 1993 al 1997, avendo anche l'onore di indossare la fascia di capitano. Quali sono i suoi ricordi legati all'esperienza napoletana?
'Sono ricordi molto belli e importanti per quanto riguarda la mia carriera. Ho passato quattro anni indimenticabili, a partire dall'accoglienza dei tifosi e di tutta la città. Il periodo trascorso in una società così gloriosa come il Napoli è stato sicuramente una delle pagine più belle della mia carriera, raggiungemmo anche una finale di Coppa Italia, purtroppo non vinta poi, ma di quell'esperienza ho solo ricordi positivi'.
Parliamo di Jorginho, che a gennaio è arrivato in comproprietà dall'Hellas al Napoli, dando da subito conferma delle sue enormi qualità, e zittendo anche qualche polemica iniziale. Lei lo ha visto crescere a Verona, qual è il suo giudizio su Jorginho e su quanto fatto vedere da questo ragazzo in maglia azzurra?
'Jorginho è un ragazzo intelligente, sia come persona che come calciatore. Si adatta perfettamente ad ogni tipo di situazione perché sa leggere bene le fasi di gioco e le situazioni in campo. Non ha incontrato difficoltà a calarsi nel ruolo di mediano in un centrocampo a due perchè, nonostante con noi giocasse a tre, è così intelligente che riesce a sopperire a qualsiasi tipo di deficit anche fisico, non essendo egli un incontrista. Ritengo che in questi mesi a Napoli abbia fatto molto bene, ho chiesto anche a molti amici che ancora ho a Napoli e li ho sentiti davvero entusiasti; si è da subito imposto disputando un grande campionato, dando qualità al centrocampo e integrandosi alla perfezione con il resto della squadra'.
L'asse Verona-Napoli si era attivato già in estate con il prestito di Donadel, un calciatore che a Napoli in due anni non lo si è quasi mai visto complice una miriade di problemi fisici, mentre a Verona ha trovato una discreta continuità di rendimento. Siete rimasti soddisfatti del rendimento avuto quest'anno con la maglia dell'Hellas?
'Donadel è arrivato a Verona dopo aver collezionato pochissime presenze a Napoli a causa dei tanti infortuni che ha avuto. Quando è arrivato con noi però si è da subito messo al lavoro facendo un percorso molto importante e facendosi trovare pronto quando il mister lo ha chiamato in causa. Negli ultimi sei mesi poi ha avuto un rendimento da grandissimo professionista, dando un notevole contributo alla causa del Verona che prevedeva di raggiungere quanto prima la salvezza e di sperare poi in qualcosa di più grande come poteva essere la qualificazione in Europa League. Marco ci ha dato una grande mano anche nello spogliatoio, essendo un ragazzo di esperienza che sa come affrontare determinate situazioni e dimostrando di essere un professionista molto serio'.
Ultimissima domanda, riguarda uno dei gioielli del Verona, Juan Manuel Iturbe, corteggiatissimo dalle big europee e pare anche dal Napoli. Lei ha potuto ammirarlo da vicino quest'anno, è un calciatore che si può esprimere al meglio da trequartista o partendo largo?
'Iturbe è un ragazzo che abbiamo fatto crescere nel tempo, è un talento puro e ha delle qualità impressionanti; si è integrato molto bene fin da subito, specialmente in una fase del campionato in cui ha fatto veramente la differenza, è un calciatore che potrebbe far comodo a qualsiasi squadra e che può adattarsi a qualsiasi tipo di modulo, avendo giocato anche noi sia da esterno che da seconda punta. Non so quale sarà la sua destinazione futura, quello che posso dire è che abbiamo fatto crescere questo ragazzo credendo fortemente in lui; pur essendo molto giovane ha capito fin da subito che il calcio italiano è difficile e competitivo, si è messo a disposizione di tutti e sapevamo benissimo che si trattasse di un calciatore che potesse fare la differenza come poi ha dimostrato di fare'.
FONTE: NapoliMagazine.com.cn
Calcio, a Bruxelles parte anche la "Coppa della presidenza"
Patrocinata dall'Ambasciata italiana presso il Belgio si concluderà con il Consiglio Ue dei ministri dello Sport
di mhf - 30 giugno 2014 17:18
Poche ore prima dell’inizio della Presidenza Ue, i residenti italiani a Bruxelles lanciano la “Coppa della presidenza,” un torneo di calcio a cinque con il patrocinio dell'Ambasciata d'Italia in Belgio. Bologna, Fiorentina, Genoa, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Palermo, Roma, Sampdoria e Torino saranno le squadre che si sfideranno a Bruxelles per assegnare il trofeo che verrà poi consegnato il 25 novembre 2014, in occasione del Consiglio Ue dei ministri dello Sport. Il torneo di calcio a cinque, i cui partecipanti sono i fans delle stesse squadre, sarà anche l'occasione per una raccolta di fondi per beneficienza. Il ricavato aiuterà l'iniziativa promossa dalla medaglia olimpica Pino Maddaloni per strappare, attraverso lo sport, i ragazzi di Scampia alla criminalità organizzata. La Coppa della Presidenza si gioca sul campo, ma si può seguire anche su internet grazie all'apposito sito web (www.coppadellapresidenza.eu), alla pagina facebook (www.facebook.com/coppadellapresidenza2014), e al profilo twitter (@CoppaPresidenza), dove sarà possibile trovare regolamento, news, aggiornamenti, informazioni sul torneo e sulle squadre partecipanti.
FONTE: IlVelino.it
18:45 - Domenica 29 giugno 2014
L’Hellas Verona non riscatterà Romulo. Occasione per il Napoli?
Romulo Souza Orestes Caldeira, più semplicemente noto come Romulo, è stato uno dei giocatori migliori del nostro campionato ed artefice della straordinaria stagione dell’Hellas Verona. Proprio i giallo blu però non hanno intenzione di riscattarlo, come detto dal suo procuratore, e tornerà a Firenze dove si scatenerà un’asta, nel vero senso della parola, tra i club che vorranno portarselo a casa.
L’italo brasiliano è un giocatore eclettico, in grado di ricoprire più ruoli e più posizioni in campo; nasce come centrocampista di fascia ma nel corso della sua carriera si è adattato al centro del campo e, nell’ultima stagione, ha fatto anche il terzino destro, ruolo che ne risalta le qualità. Con il Verona in 32 presenze quest’anno ha realizzato 6 reti, fornendo ben 8 assist; numeri che hanno attirato l’attenzione dell’ormai ex CT azzurro Cesare Prandelli, che lo portato nei 30 pre convocati e voleva farne uomo chiave della sua formazione in Brasile se non fosse stato per una scelta personale del giocatore, che ha dichiarato all’allenatore di sentirsi “solo” al 75% della forma fisica e di voler lasciare spazio a chi stava meglio. Grande carattere quindi oltre che a ottimi mezzi tecnici.
Diverse squadre vogliono portarlo nella loro rosa e potrebbe essere un’occasione da sfruttare per il Napoli, visto che la dirigenza azzurra è alla ricerca di un terzino destro per sostituire un Maggio ormai con le valigie in mano; grazie alla sua polifunzionalità, Rafa Benitez potrebbe utilizzarlo come vice Inler o vice Jorginho e come alternativa ai sempre partenti Valon Behrami e Blerim Dzemaili.
L’Hellas avrebbe con la Fiorentina il diritto di riscatto fissato a 3,5 milioni, esborso che i veronesi non sono intenzioni a compiere; il prezzo si aggirerebbe quindi intorno ai 5-6 milioni ma, sempre il procuratore, ha fatto sapere che si baseranno su due princìpi per sedersi al tavolo delle trattative: contratto e soprattutto titolarità. Condizioni che il Napoli può sicuramente garantire dato l’esborso minimo per il cartellino e la mancanza di giocatori di valore in quel ruolo. SpazioNapoli.
FONTE: CalcioNapoliBlog.it
Un anno a dire, 'ma Romulo non era meglio averlo tenuto?'..e adesso...
Pubblicato il: 29 Giu 2014 Autore: Gianluca Bigiotti - Redazione Fiorentina.it
Romulo Verona Fiorentina Un anno a dire: “Ma Romulo non era meglio se lo avevamo tenuto?”. Gran parte del popolo viola ha passato così lunga parte della stagione quando dinanzi alla tv si trovava a dover quasi rimpiangere la partenza dell’italo brasiliano Orestes Caldeira Romulo.
‘Romulino’ per molti, in tono affettuoso, lui che con i piedi fin da subito aveva dimostrato di non essere certo un fenomeno ma con due polmoni grandi e tanto spirito di sacrificio e impegno. Quello non era mai mancato neanche a Firenze. Ma quest’anno Romulo è stato tutta un’altra cosa. 6 gol e 8 assist per lui nella stagione dei miracoli dell’Hellas, con una caratteristica che è balzata subito all’occhio: Romulo batte i calci d’angolo e le punizioni. E dire che a Firenze quando andava al cross partivano quasi sempre i fischi perché quel pallone non si alzava praticamente mai. Cross di Romulo, e palla ribattuta. Più o meno era sempre o quasi andata così nei suoi 2 anni di Fiorentina conditi da 34 presenze, 2 reti e 2 assist. A Verona, come detto, il rendimento che non ti aspetti, così come il suo ritorno a Firenze quando ormai tutto sembrava già fatto verso il rimpianto.
E adesso la clamorosa possibile svolta che non ti aspetti. Il Verona non riscatterà Romulo per i 3 milioni di euro pattuiti un anno fa quando Romulo arrivò in Veneto in prestito con diritto di riscatto. E Romulo farà ritorno a Firenze. Il suo valore di mercato è schizzato alle stelle rispetto ad un anno fa quando già quei 3 milioni sembravano tantissimi. Adesso vale sui 7-8 milioni di euro e su di lui c’è stato l’interessamento anche di Juventus, Roma e Milan. E il quesito torna improvvisamente di moda: Che si fa con Romulo? Montella d’altronde lo ha conosciuto molto bene nel suo primo anno da allenatore viola, e se lo ha lasciato partire una volta è probabile che lo faccia anche una seconda. E dopo aver passato una stagione a dire: ‘ma non era meglio tenerlo?’ adesso il dilemma si fa ancora più grande. Tenerlo o cederlo per incassare un po’ di soldi? Altro dilemma per il tifo viola, e non solo, dopo il 'ma quanto vale Cuadrado?'.
FONTE: Fiorentina.it
Occasione Verona
Il terzino Filippo De Col partirà con l’Hellas in ritiro
26/06/2014, 20:36 | CALCIOMERCATO
Opportunità da sfruttare al meglio. Il terzino destro Filippo De Col, 21 anni non ancora compiuti, si aggregherà alla squadra gialloblù nel prossimo ritiro di Racines (19 luglio – 3 agosto).
Il difensore fu acquistato un anno fa dall’Entella e poi girato in prestito al Lanciano (Serie B) per maturare.
Dopo un campionato cadetto disputato a grandi livelli che gli ha permesso di entrare nel giro della Nazionale Under 21, De Col è rientrato alla base scaligera e ora potrà giocarsi la chance per la Serie A.
Ce la farà a convincere Mandorlini?
FONTE: PianetaHellas.net
19:18 | 04/07
Verona, tifosi contro la polizia: striscione provocatorio della Curva (FOTO)
"Noi siamo pronti, e voi?" si legge sullo stendardo
VERONA TIFOSI POLIZIA STRISCIONE - Nei giorni scorsi il questore Gagliardi ha parlato di tolleranza zero da parte delle forze di polizia nei confronti dei tifosi facinorosi. Proprio oggi è arrivata la risposta, non tanto con le parole quanto coi fatti da parte della tifoseria dell'Hellas Verona. Nel piazzale Atleti Azzurri d'Italia la Digos ha rimosso lo striscione griffato Curva Sud con su scritto: «2014-15, noi siamo pronti, e voi?».
SCONTRI - Lo striscione era indirizzato alla polizia, visto che le ultime sillabe erano colorate con i colori del corpo della polizia. Il luoigo dove è stato esposto lo stendardo non è casuale, visto che nel marzo scorso proprio in quel piazzale ci furono violenti scontri tra tifosi veronesi e sostenitori dell'Inter, come riporta Sport People. Il gesto dei tifosi del Verona è provocatorio, di certo la stagione non inizia nel miglior modo possibile.
by Gianmarco Lotti
23:12 | 03/07
Hellas Verona, Rafael: «Io, un attaccante finito in porta»
Il portiere dell'Hellas si è rivelato tra le migliori sorprese dell'ultimo campionato
HELLAS VERONA RAFAEL - Rafael, portiere dell'Hellas Verona, ha parlato della propria esperienza italiana e del costante miglioramento tra una stagione e l'altra: il brasiliano è partito dalla Lega Pro per ritrovarsi titolare in Serie A agli ordini di Mandorlini, mostrando tra l'altro ottime cose nell'ultimo campionato.
SCUOLA DI LIVELLO - Queste le parole di Rafael ai microfoni di Sky Copacabana Calciomercato: «Il Verona in C è stata un'opportunità, ho sempre creduto in questo progetto e sono stato fortunato di aver trovato allenatori bravi. Sia allenatori di portieri che i vari mister». Secondo il portiere la scuola italiana, a livello di estremi difensori, è la migliore del mondo: «Mi hanno insegnato molto, i portieri brasiliani sono bravi ma la scuola italiana è la migliore e sono cresciuto. Inziai da attaccante, poi non segnavo e alla fine mi sono ritrovato in porta» ha concluso Rafael, raccontando una curiosità sul proprio passato.
by Matteo Baldini
08:54 | 02/07
Hellas Verona, Mandorlini: «Quagliarella? Può funzionare con Toni. Iturbe...»
L'allenatore del club veneto apre le porte all'attaccante bianconero e all'addio dell'argentino.
CALCIOMERCATO HELLAS VERONA ITURBE – Sono giorni decisivi per il futuro di Juan Manuel Iturbe, conteso da Juventus e Milan. Nelle ultime ore s’è registrato il sorpasso della società bianconera (clicca qui per le ultime), ma intanto ha parlato chi lo ha lanciato nella massima serie italiana, cioè l’allenatore dell’Hellas Verona: «Attualmente sembrano loro le pretendenti più accreditate. Ma se poi fosse una terza squadra a godere delle sue qualità? Ha potenzialità tali da poter dialogare con chiunque. Dimostrerà il suo valore ovunque andrà. Ci mancherà, ma lui deve seguire la sua strada. Sono contento di averlo allenato: quest’anno è cresciuto tantissimo. Sarà impossibile trattenerlo a Verona», ha dichiarato Andrea Mandorlini ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
VIA LIBERA - Sulla possibilità di allenare Fabio Quagliarella, che la Juventus ha inserito nell’offerta di acquisto di Iturbe, il tecnico del club veneto ha fatto scattare il semaforo verde, perché combinerebbe bene con Luca Toni: «E’ un attacco che può funzionare. Mi piace. Il nostro punto fermo sarà sicuramente Toni. L’anno scorso si è rimesso in gioco e ha dimostrato di essere un trascinatore, non solo per i gol ma anche per gli atteggiamenti positivi. È un campione: dovrebbe essere preso come esempio dai giovani. Quando hai a disposizione un calciatore come lui, è impossibile farne a meno. L’Italia non aveva in rosa uno con le sue caratteristiche. Comunque, meglio per noi: si sarà riposato parecchio quest’estate».
by Silvana Palazzo
16:07 | 29/06
Fiorentina, da scarto a tesoro: la storia di Romulo
Il Verona non lo riscatterà: per lui ritorno in viola
CALCIOMERCATO ROMULO FIORENTINA - Da scarto a tesoro. È la storia di Romulo Souza Orestes Caldeira, centrocampista brasiliano classe '87. Scarto, per Vincenzo Montella, non lo è mai stato, ma alla fine della scorsa stagione, dopo lo scarso minutaggio trovato in viola, Romulo ha chiesto di essere ceduto, per giocare con continuità.
RITORNO - L'anno in Veneto ha fatto molto bene al brasiliano, che ha attirato su di sé gli occhi delle big di A (Roma e Juventus) ed estere, tra cui anche il Psg. Secondo quanto rivelato da 'La Nazione', adesso Romulo è diventato un vero e proprio tesoro della Fiorentina: il Verona, complice anche la difficoltà nel trovare un'intesa con il suo entourage, non riscatterà il giocatore per la cifra (3.5 milioni di euro) già stabilita con i viola. E partirà, a meno di clamorose sorprese, con la squadra di Montella per il ritiro a Moena. Nel frattempo, Pradè e Macia valuteranno il da farsi: potrebbe essere sacrificato, ma anche restare al Franchi.
by Giovanni Maffeis
FONTE: CalcioNews24.com
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ESCLUSIVA TMW - Iturbe via da Verona, Fanna: "Le piccole non possono sognare"
02.07.2014 13.35 di Alessandra Stefanelli
Il futuro di Juan Iturbe sembra sempre più lontano dal Verona. Milan e soprattutto Juventus restano vigili sul Messi Guaranì e anche il club scaligero sembra ormai essersi rassegnato all'idea di perderlo. Ne ha parlato in esclusiva ai microfoni di Tuttomercatoweb.com la bandiera del Verona Piero Fanna, che non ha nascosto una punta di amarezza: "Penso che il calcio ormai sia questo, sempre più veloce nel mercato e in tutto. La società non si può permettere di tenere un capitale così in rosa, se arrivano buone offerte fa bene a darlo al miglior offerente anche se sarebbe stato bello averlo a Verona per ancora qualche anno. Questa è solo l'ennesima dimostrazione di come ormai le squadre provinciali facciano molta più fatica a sognare in grande".
Vista la rosa delle pretendenti, dove lo vedrebbe meglio?
"Chi lo prende deve avere già un progetto in mente, visto che si tratta di un esterno di grandi qualità, che può essere appetibile per tutte. Il Milan è una squadra che deve ricostruirsi e ha bisogno di talento, in questo senso un acquisto come Iturbe potrebbe rappresentare un segnale importante. Dal canto suo, la Juventus è una squadra più solida e già strutturata, mentre il Milan credo che abbia altre priorità dovendosi ricostruire del tutto. Ai bianconeri sicuramente può fare comodo".
Su chi puntare per il dopo Iturbe?
"Nomi è difficile farne, sicuramente è chiaro che esterni così non si trovano. Magari si punterà su una seconda punta che possa agire più vicino a Toni. Il Verona ha una buona possibilità di inserire nell'affare qualche contropartita sia dal Milan che dalla Juventus, anche se dipenderà sempre dal modulo con cui si intende giocare".
ALTRE NOTIZIE
Di Gennaro: "Milan, garantisco su Iturbe. Balotelli calciatore non si discute"
28.06.2014 21.38 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
La redazione di Milannews.it ha contattato in esclusiva l'ex giocatore di Verona e Napoli, attualmente commentatore Sky, Antonio Di Gennaro.
Sulla scelta di Pippo Inzaghi: "E' stata una scelta suggestiva della società e sono felicissimo per Pippo. L'ho conosciuto quando ero secondo di Terim al Milan ed è una persona che aveva un carisma ed una personalità da leader. L'esperienza dei due anni nelle giovanili come allenatore potrà essere un vantaggio, considerando anche che conosce tutto del mondo Milan. Ripeto, è stata una scelta molto interessante e colgo l'occasione per fargli un grandissimo in bocca al lupo".
Su Balotelli: "Quanto c'è di vero in una possibile partenza di Balotelli non lo so. E' normale che Mario è sempre un po' nell'occhio del ciclone, sia nel bene che nel male. Balotelli ha un contratto lungo con il Milan, c'è la società che vigila e sa che deve ripartire al meglio dopo una stagione difficile. Balo è un giocatore importante, anche se deve migliorare un po' sotto la gestione della personalità e nei rapporti, ma come calciatore non si può discutere".
Su Iturbe: "Su Iturbe garantisco. E' un grandissimo giocatore, diverso per caratteristiche tecniche da Balotelli, ma che può far benissimo anche in una grande squadra".
Sugli acquisti di Menez ed Alex: "Sono due giocatori con esperienza anche internazionale. Menez si deve un po' rivalutare, ma è un giocatore dotato di un grandissimo talento, anche se purtroppo è stato poco continuo. Nel Milan può trovare la giusta dimensione. Per quanto riguarda Alex è un buon difensore che potrebbe formare una buona coppia con Rami. Non è velocissimo, ma è un giocatore possente ed ha una grande potenza, con il vizio del goal".
Sulla Nazionale: "In questo momento difficile ci sono state dimissioni a catena, a causa del fallimento in Brasile. Bisogna ripartire tutti uniti, compatti, non solo per la nostra nazionale, ma per tutto il calcio italiano che deve fare una riflessione approfondita".
SERIE A
Verona, Donadel: "Mio futuro ancora incerto"
28.06.2014 21.26 di Gaetano Mocciaro Twitter: @gaemocc
L'ex mediano della Fiorentina Marco Donadel - nell'ultima stagione all'Hellas Verona - è intervenuto ai microfoni di RadioBlu dove ha fatto il punto anche sulle vicende di casa viola: "Sono contento di essere tornato in campo, ho vissuto un'annata incredibile a Verona dove abbiamo sfiorato una qualificazione europea. Il mio futuro? Non lo so, sono ancora di proprietà del Napoli ma il Verona deve ancora parlare con gli azzurri. Toni e Romulo? Luca ha risposto alla grande al grande entusiasmo della piazza. Romulo è un giocatore completo, ha fatto un grandissimo campionato. La disfatta dell'Italia ai mondiali? Speravo di vedere un'altra Nazionale, ma non posso dire cosa sia successo perché non ero all'interno di quello spogliatoio. Prandelli e le sue dimissioni? Ripeto, non conosco le dinamiche di quel gruppo: non posso giudicare anche se so che lui dà sempre il massimo per amalgamare una rosa, forse si è dimesso perché non era più in grado di farlo. Toni al Mondiale? Mi sarebbe piaciuto vederlo, così come Rossi: Pepito è un calciatore che fa sognare, che con una giocata risolve la partita ma è difficile accontentare tutti nelle scelte. Sicuramente se la Fiorentina avrà tutta la rosa al completo fin da luglio potrà avere un vantaggio per affrontare la prossima stagione. Cosa manca ai viola per essere una big? A livello tecnico nulla, la Fiorentina può vincere con qualsiasi squadra: secondo me il problema è la continuità e l'Europa League ha tolto qualche energia l'anno scorso. Cuadrado? La differenza la fanno i giocatori come lui: per i viola il colombiano è fondamentale e se restasse sarebbe un grande colpo".
SERIE A
Verona, Mandorlini: "Perderemo Iturbe e Romulo. Quagliarella giocatore forte"
27.06.2014 21.46 di Luca Bargellini Twitter: @barge82
Andrea Mandorlini, tecnico del Verona, ai microfoni di SkySport: "L'Italia? Tutti pensavano al passaggio del turno, ma non è andata così. Sono uscite fuori tante cose negative, adesso serve ripartire. Il nostro calcio ne ha bisogno. Cos'è mancato? Bisogna essere dentro per capire cosa è successo. Contro la Costa Rica è andato tutto storto dopo un buon esordio con l'Inghilterra. Come ho detto serve ripartire. Iturbe? Non so dove andrà, ma gli auguro il meglio. E' cresciuto tantissimo. Squadre adatte per lui? Può giocare in qualsiasi club. Romulo? Anche lui ha fatto bene. Perderemo questi giocatori ma vogliamo fare bene e ripetere un campionato importante. Quagliarella? E' un giocatore che ha fatto bene, ma non so se sarà adatto alle tasche del Verona. Dal punto di vista tecnico è un giocatore forte che negli anni ha dimostrato il suo valore".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
01.07.2014
Incidenti Verona-Inter
Perquisizioni e denunce
Tredici perquisizioni sono state eseguite nelle prime ore di stamane dalla Digos di Verona nei confronti di tredici tifosi - undici veronesi e due lombardi - nell’ambito delle indagini sugli incidenti avvenuti il 15 marzo scorso in occasione della partita Verona-Inter. Nelle indagini sono complessivamente 33 le denunce contestate a vario titolo per episodi di resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate, detenzione e lancio di artifizi esplodenti e oggetti contundenti e radunata sediziosa. I denunciati hanno un’età compresa tra i 22 e i 49 anni, e di questi sedici hanno precedenti giudiziari mentre dodici risultano già sottoposti al divieto di frequentazione negli stadi. Tra i denunciati anche tre ultrà del Paris Saint Germain che erano stati coinvolti negli incidenti.
FONTE: LArena.it
Rafael: "Iturbe? Straordinario, pronto per un top club"
Postata il 04/07/2014 alle ore 00:30
Rio de Janeiro (BRASILE) - Le dichiarazioni del portiere gialloblù Rafael, ospite negli studi di Rio de Janeiro nella trasmissione "Copacabana Night & Day", in onda su Sky Mondiali e condotta dai giornalisti Alessandro Bonan e Gianluca Di Marzio.
FENOMENO ITURBE
“Manuel merita un top club e la Nazionale. E’ giovane, ha qualità fisiche straordinarie. Si allena al massimo, non ha paura di niente, è forte anche mentalmente e non soffre le situazioni difficili. Quest’anno ha messo in mostra qualità fuori dal comune”.
IL MIO VERONA
“Mandorlini? Ha passato momenti difficili quando è rientrato dall’esperienza in Romania con il Cluj, rimettersi in gioco non è mai facile. Ha un carattere forte, ci fa lavorare tanto ogni settimana per dare il meglio in partita. Io campione di parate? E’ un orgoglio personale, soprattutto ripensando da dove sono partito. A fine campionato ero fiero della mia annata. E’ vero che abbiamo preso molti gol, ma il nostro obiettivo era quello di raggiungere la salvezza il prima possibile e ci siamo riusciti già a marzo. Toni? E’ un elemento imprescindibile del nostro spogliatoio, aiuta molto i giovani a crescere. Avrebbe decisamente meritato di andare al Mondiale, come coronamento della sua straordinaria carriera”.
LA MIA STORIA
“La mia carriera è decollata quando ho avuto la possibilità di venire in Italia, al Verona, in Serie C. Dopo 4 stagioni siamo saliti in B. La scuola dei portieri italiana è la migliore, sono cresciuto di anno in anno anche grazie agli allenatori e ai preparatori che ho avuto. Perché fare il portiere? Ho iniziato come attaccante ma non segnavo mai, poi mi hanno spostato a centrocampo e così via fino alla porta. Da quando sono in Italia ho lavorato molto, soprattutto sulle uscite, in Europa è necessario perché ci sono molti più cross alti rispetto al Brasile. Qui, in terra carioca, non c’è questa cultura del portiere: chi sta tra i pali è sostanzialmente chi non sa usare bene i piedi”.
BRASILE 2014
“Francia-Germania? Mi piacciono molto i tedeschi, hanno scelto una location strategica dove andare in ritiro. Questa decisione permette di raggiungere facilmente tutte le zone del Brasile e, secondo me, alla lunga farà la differenza. Neuer poi, con l’arrivo di Guardiola, è davvero cresciuto molto. Sa giocare coi piedi e esce molto bene, come forse nessun altro al mondo. Ma questo è stato il Mondiale dei portieri. In particolare avevo già notato Ochoa nel campionato francese e qui è esploso definitivamente. Lo seguivo da tempo, mi ha sempre impressionato. Anche Buffon è veramente forte, è un peccato che abbia potuto giocare solo due partite, credo sia il migliore. Julio Cesar? Erano anni che non giocava a questi livelli, ma è sempre stato bravo e Scolari ha creduto in lui. Ha bisogno di rimanere sereno, e per il portiere del Brasile giocare un Mondiale in casa deve essere molto stressante: anche per questo dimostra grande forza. Brasile-Colombia? Finisce 1-0. Quando noi brasiliani pensiamo al Mondiale ci vengono in mente Garrincha, Pelé e Zico. Loro sono i più forti di sempre: hanno giocato in un’epoca che non c’è più, quella del vero calcio. Per me e per tutti i brasiliani sono loro i tre simboli di mezzo secolo di vittorie brasiliane, hanno vinto tantissimo".
Ufficio Stampa
Setti: "Lazaros è nostro. Tifosi? Sempre fantastici"
Postata il 01/07/2014 alle ore 20:10
Verona - Le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate all'official radio RadioBellla&Monella, durante la trasmissione "Questo è il Verona".
LAZAROS GIALLOBLU'
"Lazaros Christodoulopoulos è ufficialmente del Verona. Lo seguivamo da tempo, è un un'operazione importante. Anche nel Mondiale, con la Grecia, è stato un calciatore determinante, avere un altro nazionale è motivo di orgoglio. E' un calciatore con caratteristiche che piacciono molto a Mandorlini e adatto al nostro gioco, fattori determinanti in questa scelta. Il fatto che questa operazione possa aver aiutato il Bologna non è per noi importante, è un acquisto dettato esclusivamente da scelte tecniche".
ROMULO E IL MERCATO
"Su Iturbe posso dire che ci sono non solo top club italiani come Milan e Juventus ma anche altri stranieri. Lui è un calciatore determinante e sul quale è stato fatto un investimento importante, noi stiamo aspettando e stiamo ragionando. Nel momento opportuno trarremo le nostre conclusioni. Per Romulo siamo a buon punto, è un elemento che ha fatto bene. Intanto è importante arrivare in fondo anche a questa trattativa. Se per Lazaros siamo al sì, qui siamo al nì".
ABBONAMENTI, GRANDE PARTENZA
"La prelazione della campagna abbonamenti è stata molto soddisfacente, i tifosi del Verona non smettono mai di stupire. Il loro attaccamento lo dimostrano sempre e in tanti modi diversi. Da parte nostra ora vogliamo dimostrare di meritare questa fiducia sul campo, è una gratificazione per tutte le persone che lavorano al Verona. Andiamo avanti così, vogliamo dimostrare di essere una società importante".
OFFICIAL RADIO E MAGLIA 2014-15
"Inzia oggi questa nuova avventura radiofonica, un orgoglio personale e della società. La radio è da sempre una mia passione, e trovo che tutt'ora le emozioni che può trasmettere sono impagabili. Questa partnership darà lustro a società, tifosi e città. Riguardo la maglia, quello che posso dire è che ci siamo impegnati per fare tre divise a mio parere molto belle, saranno presentate il 10 luglio. L'accordo con Nike è motivo di grande orgoglio per la nostra società, abbiamo intrapreso una strada che non ha precedenti in Italia per un club delle nostre dimensioni, se abbiamo fatto un buon lavoro per quest'anno lo lascio giudicare a voi. E' una maglia fatta solo per noi, che ci appartiene".
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Con la società rinforziamo la squadra"
Postata il 27/06/2014 alle ore 22:00
MILANO MARITTIMA (Ravenna) - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate da Milano Marittima ai microfoni di Sky Sport 24: "I Mondiali? Li ho vissuti male. Personalmente ho fatto il tifo, pensavamo tutti di passare il primo turno ma non è andata bene. Poi tutto è sfociato in situazioni difficili da digerire, sono sbocciate tante condizioni negative al di là del risultato ed ora occorre rimboccarsi le maniche e ripartire, perché il nostro calcio ne ha bisogno. Cosa è mancato? Per dare una risposta bisognerebbe vivere le cose dall'interno. Abbiamo fatto una buona partita contro l'Inghilterra, ma contro la Costa Rica e l'Uruguay non siamo stati all'altezza. Credo che Prandelli abbia fatto il massimo, le sue dimissioni mi hanno toccato, poi in campo vanno i calciatori che magari potevano fare di più. Ora diamo stabilità a tutto il movimento calcistico italiano, che ne ha bisogno per rimettersi in piedi e tornare correre. Le favorite? In generale vedo bene le nazionali sudamericane, ma non è un Mondiale in cui si vede un calcio di movimento. Mi ha impressionato la Germania, ma sto osservando tutto perché cerco di apprendere in ogni situazione. Luca Toni in Brasile? Dal punto di vista delle caratteristiche non avevamo un calciatore come lui. Quando non si hanno le gambe, un uomo d'area poteva servire, ma ormai è inutile parlarne. Senza l'italia è un altro Mondiale.
Il Verona? Perderemo diversi pezzi, credo che Iturbe andrà molto forte. Non so dove finirà, ma può aspirare a livelli alti. E' un calciatore fantastico, che è cresciuto tantissimo. Come lui Romulo, grande anche dal punto di vista umano tanto da rinunciare alla Nazionale. Insieme alla società ripartiremo, abbiamo degli obiettivi che in questo lungo calciomercato cercheremo di raggiungere perché vogliamo ripeterci. Non sarà facile, abbiamo fatto qualcosa di importante ma l'ambiente di Verona ce lo può permettere. Dove vedrei bene Iturbe? I calciatori bravi possono giocare ovunque, in qualsiasi ruolo ed in tutte le squadre del mondo. Quagliarella? E' un attaccante importante, ha vinto tanto ma occorre considerare anche l'aspetto economico. Dal punto di vista tecnico ha dimostrato negli anni tutto il suo valore".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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TENNIS: Sorpresa a Wimbledon! NADAL buttato fuori subito dal 19enne KYRGIOS
MOTOGP: In Olanda ancora imprendibile MARQUEZ su HONDA! Dietro di lui DOVIZIOSO e PEDROSA
POLEMICHE MONDIALI: Der Spiegel accusa 'CAMERUN-CROAZIA' truccata e la FIFA apre un'inchiesta. Dopo il morso di SUAREZ a CHIELLINI, il rigore regalato al BRASILE all'esordio e altri clamorosi errori arbitrali Sepp BLATTER, numero uno della FIFA, 'apre' alla moviola. Era ora ma... Anche fosse non cambiera nulla! Intanto il centravanti uruguaiano fermato per 4 mesi dopo l'ennesima stupidata non ci stà e conferma 'Ho solo perso l'equilibrio! Non ho morso nessuno intenzionalmente e mi son pure fatto male...' e il presidente dell'Uruguay si sbilancia 'Squalifica ingiusta imposta da fascisti!' addirittura...
MONDIALI: 2 a 1 del BELGIO agli USA ma che fatica! L'OLANDA 'passeggia' fino all'88° lasciando nel thilling i propri tifosi (grazie anche ad un grandissimo OCHOA) facendo illudere quelli del MESSICO, poi in 2 minuti risolve la pratica e accede ai quarti! L'1 a 1 non basta alla GRECIA battuta ai rigori dal COSTA RICA. Un gran CILE stoppa il BRASILE che però 'regge' i supplementari ed è promossso ai rigori. La COLOMBIA accede ai quarti! Risultato storico ai danni dell'URUGUAY e grazie ad una doppietta di James RODRIGUEZ (fantastico il primo gol!)
Belgio ai quarti, 2-1 agli Stati Uniti dopo i supplementari
di Marco Zorzo
MILANO - Nessuna sorpresa nell’ultimo ottavo, ma quanta sofferenza per i Diavoli Rossi, che stendono 2-1 gli Usa ai supplementari, grazie alle reti di De Bruyne (92’), dopo un’azione travolgente del neo entrato Lukaku, che poi raddoppia al 105’.
Contesa finita? Macché, la Nazionale a Stelle e Strisce ha sette vite: Green (107’) riapre i giochi. Una partita dalle mille emozioni, che regala ai ragazzi terribili di Marc Wilmots il brivido di affrontare l’Argentina di Messi sabato a Brasilia.
"Camerun-Croazia truccata", l'accusa di Der Spiegel. La Fifa apre un'inchiesta
RIO DE JANEIRO - Il Camerun avrebbe perso volontariamente contro la Croazia nella seconda giornata del Gruppo A dei Mondiali, finita 4 a 0 per la squadra di Niko Kovac. Lo ha riportato la testata tedesca Der Spiegel in base al racconto di Wilson Raj Peruman, arrestato ad aprile in Finlandia per un business di scommesse illegali. Secondo il magazine, sarebbero coinvolti diversi giocatori del Camerun, addirittura 7 «mele marce». La Fifa non ha rilasciato commenti sulla vicenda, ma è stata la stessa Federcalcio del Camerun (Fecafoot) ad aprire un'inchiesta sulla questione. «La nostra organizzazione ha già dato mandato al suo Comitato etico di indagare su tali accuse, ha fatto sapere la Federazione in una nota. Siamo fermamente intenzionati ad utilizzare tutti gli strumenti necessari per risolvere la grave questione nel più breve tempo possibile». Fecafoot ha poi ricordato che in 55 anni di storia, non era mai nemmeno stato ipotizzato niente del genere.
L'avventura Mondiale del Camerun, finita dopo 3 partite perse, era partita male fin dall'inizio, con un braccio di ferro tra squadra e Fecafoot per il mancato accordo su premi e bonus. Nel match incriminato, il Camerun aveva subito non solo l'espulsione di Alex Song, ma la partita si era conclusa con una rissa tra Benoit Assou-Ekotto e Benjamin Moukandjo, divisi dagli altri compagni di squadra. Il ct Volker Finke era stato il primo ad ammettere che qualcuno aveva giocato davvero male.
TENNIS, SORPRESA A WIMBLEDON: NADAL ELIMINATO DAL 19ENNE KYRGIOS
Martedì 1 Luglio 2014
LONDRA - Sorpresa a Wimbledon: il numero uno del mondo, Rafa Nadal (testa di serie numero 2), è stato eliminato negli ottavi dal diciannovenne australiano Nick Kyrgios. Il numero 144 della classifica Atp ha vinto in quattro set (7-6 5-7 7-6 6-3).
Rimonta in 5', l'Olanda batte 2-1 il Messico e vola ai quarti di finale
FORTALEZA - Un siluro di Sneijder e un rigore procurato da Robben, e gelidamente realizzato da Huntelaar, trasformano in un incubo il sogno messicano di approdare ai quarti di finale. L'Olanda dei vecchi legionari di Van Gaal non si arrende mai, dopo un tempo giocato poco e male, con la sorte che sembrava segnata dal gioiello di Giovani Dos Santos e i ripetuti, implacabili miracoli di Ochoa. Ma bastano 4' a ridosso del fischio finale del perfetto Proenca per ribaltare la storia dei Mondiali e chiudere ai messicani del colorito tecnico Herrera per la sesta volta consecutiva la porta dei quarti di finale.
Una partita combattuta, sofferta, giocata in condizioni impossibili ai 35 gradi di Fortaleza con l'introduzione del cooling break e che il Messico conduce con autorità grazie a una difesa munita, due centrocampisti completi e scattanti come Guardado e Herrera, un attacco poco prolifico ma ben orchestrato dal 'miticò Peralta (eroe della finale di Londra 2012) e dalla prodezza di Giovanni Dos Santos. L'Olanda perde De Jong, la difesa a lungo patisce, va in confusione e in svantaggio e sembra perduta. Poi Van Gaal ridisegna la squadra (3-5-2, 4-3-3, 4-2-4) con Depay e Huntelaar e con un colpo di reni l'Olanda vola ai quarti con un finale non adatto ai deboli di cuore.
È la vittoria dei veterani (manca all'appello il deludente Van Persie): Kuyt a 34 anni si improvvisa terzino, corre per 90' e non si arrende. Come Sneijder, opaco e gregario a lungo, e poi cecchino per il pareggio. Come Robben che non si fa incantare dai miracoli di Ochoa, dalle chiusure a lungo perfette di Marquez e si procura un rigore che l'altro veterano ex milanista Huntelaar, entrato da poco, trasforma senza panico. Il Messico recrimina perchè fa di più per per un'ora, ma poi cede spazio, chiede troppo alla sua difesa e il grande orgoglio dell'Olanda ribalta una gara complicata e proietta gli oranje ai quarti. È un altro spot al calcio pur in condizioni climatiche impossibili. È la conferma che è il torneo dei numeri 10: dopo Messi, Neymar e James Rodriguez ecco Giovani e Sneijder. Fortaleza regala 35 gradi a Olanda-Messico con l'esordio del time out ai caldissimi mondiali brasiliani.
L'Olanda perde dopo 8' De Jong per problemi muscolari e la rivoluzione con l'inserimento di Martins Indi e l'avanzamento di Blind. Sneijder insegue Salcido, Kuyt fa il terzino sulle sgroppate di Aguilar. Al 17' combinazione Peralta-Guardado-Herrera con tiro di poco fuori, al 23' Salcido costringe in angolo Cillessen. Dopo il cooling break la migliore occasione messicana al 42': tacco di Peralta, da Guardado a Giovanni per la respinta del portiere. Un errore di Marquez al 48' lancia Van Persie che serve Robben su cui rinvengono Marquez e Moreno, che si infortuna e esce rischiando il rigore. Ma l'assetto difensivo oranje scricchiola. E all'inizio della ripresa capitola per una prodezza di Giovani Dos Santos: al 3' palla in mezzo a sei avversari, controllo e sul secondo rimbalzo incrocia sul palo più lontano con una conclusione straordinaria. Van Gaal corre ai ripari inserendo il gioiello Depay. All'11' miracolo di Ochoa su angolo e conclusione a botta sicura di Ve Vrij. Il portiere respinge con le mani, il pallone colpisce il palo e l'occasione sfuma. Olandesi sfortunati anche al 15': Robben semina il panico e serve al centro Schneider, la cui conclusione viene rimpallata in angolo. Al 28' nuova prodezza di Ochoa: Robben scende come una freccia, salta Marquez come un birillo, il portiere esce e chiude lo specchio, quindi il tiro lo respinge tra l'incredulità arancione.
Van Gaal prova l'ultima mossa, entra Huntelaar per Van Persie e l'Olanda con fede, passione, temperamento attacca a testa bassa. Al 43' Kuyt conquista testardamente un angolo: sulla parabola lunga Depay salta in cielo e fa da sponda per il siluro di Schneider che rimette in gioco gli oranje che completano la rimonta al 47': Robben scende lungo la linea di fondo e si fa atterrare da Marquez per il rigore. Huntelaar non si fa irretire da Ochoa: rincorsa, gran botta che spiazza il portiere, beffa i messicani e regala all'Olanda un quarto di finale che sembrava ormai sfumato.
Costa Rica ai quarti: 1-1 con la Grecia, poi la vittoria ai calci di rigore
RECIFE - Dopo aver messo sotto tre squadre campioni del mondo nella fase a gironi, la Costa Rica pur a fatica ha fatto fuori la Grecia, campione d'Europa proprio 10 anni fa, e per la prima volta nella sua storia accede ai quarti di finale, dove affronterà l'Olanda di Robben. La sfida si è conclusa solo ai rigori dopo 120' minuti di partita non bella, come peraltro si attendeva, ma giocata con intensità e alla lunga emozionante.
Il premio alla fine della corsa è andato dunque al Costarica, che è stato capace di resistere ad una maratona con un uomo in meno per metà del secondo tempo e tutti i supplementari e alla «botta» psicologica del gol subito al 90', quando sentiva la vittoria in tasca. Inoltre, nella serie di tiri dagli 11 metri, gli uomini di Pinto sono stati impeccabili e il portiere Navas ha firmato un'altra prestazione super con una parata decisiva su Gekas, peraltro l'unico a sbagliare tra i greci.
Si conferma così l'onda positiva che spinge sempre più in altro le squadre del Centro e Sud America e la risacca del calcio europeo. Senza il colpo di reni dell'Olanda sul Messico nella partita del pomeriggio, il Mondiale finora potrebbe essere scambiato per una Coppa America un pò allargata. A Recife è andato in scena l'incontro forse meno intrigante nel quadro degli ottavi di questo mondiale, e lo spettacolo a dire il vero è stato all'altezza delle scarse aspettative, specie nel primo tempo chiuso tra i fischi del pubblico.
Brasile ai quarti dopo la grande paura, Cile eliminato ai rigori
BELO HORIZONTE - Il terrore che il Mondiale in casa possa finire già agli ottavi e ai rigori, e poi la liberazione dopo la vittoria per 3-2 dal dischetto. La lacrime di Neymar a fine gara sono l'emblema del Brasile che viene fermato sull'1-1 fino ai tempi supplementari compresi, da un Cile tosto e in palla.
Il Brasile vince 4-3 e va ai quarti dopo un'autentica battaglia. La temperatura sale prima ancira del calcio d'inizio, con i fischi all'inno cileno. Pronti, via e volano colpi proibiti. Fernandinho stende Aranguiz e, come risposta, Jara fa volare Neymar. L'arbitro Webb tiene i cartellini in tasca e concede un bonus a entrambe le squadre, che cominciano a concentrarsi sul pallone. Il Cile, con Vidal strepitoso tuttofare, tiene alto il ritmo e la selecao impiega 10 minuti abbondanti per completare il rodaggio. Webb al 13' non fischia per un contatto tra Isla e Hulk, che reclama un improbabile rigore. La torcida protesta, ma deve pazientare solo altri 5 minuti prima di festeggiare. Su corner da sinistra Thiago Silva prolunga di testa e sul secondo palo Jara, nel tentativo di anticipare David Luiz, insacca nella propria porta: 1-0 al 18'. Il Cile prova a rialzarsi subito, gestendo il possesso del pallone e dimostrando di aver assorbito il colpo. Lavoro per Julio Cesar, però, non c'è. Il Brasile aspetta e riparte, affondando soprattutto sulla fascia sinistra. Lì al 25' scappa Neymar, che stringe troppo il diagonale e non spaventa Bravo. I verdeoro sembrano in grado di prendere in mano e invece, al 32', di fatto regalano il pareggio. Hulk inventa un retropassaggio sgangherato dopo la rimessa di Marcelo, Vargas è bravo ad innescare Sanchez: rasoterra incrociato, 1-1 e i 5000 cileni sugli spalti esplodono. Il match si infiamma e la selecao carica a testa bassa. Al 33' Silva devia un colpo di testa 'definitivò di Neymar, al 39' Fred sbaglia il tap-in agevole dopo un'iniziativa del numero 10. Al 42' Dani Alves spara da 25 metri, Bravo vola e devia. Prima dell'intervallo, un'altra distrazione difensiva rischia di costare carissima al Brasile. Aranguiz arriva davanti a Julio Cesar, serve un miracoloso recupero di David Luiz per evitare guai.
In avvio di ripresa, Webb si conferma il miglior arbitro del mondo. Al 54' Hulk addomestica un lungo lancio con il braccio destro e buca Bravo ma il direttore di gara annulla per il tocco tutt'altro che evidente. Dall'altra parte, il Cile sfiora il gol al 64'. Vidal inventa per Isla che azzecca l'assist, Aranguiz calcia dal cuore dell'area e Julio Cesar risponde con un miracolo. Il Brasile fatica contro avversari organizzati, Neymar scompare dal gioco e con lui evapora l'intera fase offensiva della selecao, che torna a farsi viva solo al 74'. Il neoentrato Jo fa rimpiangere Fred, mancando la deviazione sul cross di Hulk. All'80', dopo un lungo letargo, riecco Neymar: colpo di testa centrale, Bravo rimedia con qualche patema. L'estremo difensore è perfetto all'83' quando nega il gol a Hulk, protagonista di una splendida azione personale. Novanta minuti non bastano per un verdetto, servono i supplementari. La benzina scarseggia, nessuno si muove senza palla. Il più vivace è Hulk, che al 102' spara da 20 metri: Bravo c'è. A far tremare lo stadio è Pinilla, al 119': destro terrificante dal limite dell'area, traversa piena e il Brasile è felice di giocarsi la qualificazione ai rigori. Julio Cesar para 2 penalty, Bravo non è da meno. Si arriva al decimo e ultimo tiro, tocca a Jara. Palo pieno, il Brasile esulta.
Rodriguez regala alla Colombia gli storici quarti
RIO DE JANEIRO - Un 'golazò, una doppietta del migliore giocatore dei Mondiali - James Rodriguez - decide l'ottavo di finale tutto sudamericano della Coppa del Mondo tra Colombia e Uruguay che promuove i 'cafeteros' chiamati adesso ad un'altra sfida fratricida contro il Brasile il 4 luglio allo stadio di Fortaleza. Che questo 23enne colombiano del Monaco fosse un predestinato lo si poteva forse immaginare, che potesse però diventare un crack, l'uomo decisivo di questa Coppa del Mondo - 4 partite e 5 gol - probabilmente non lo avrebbe pronosticato nessuno.
Il suo lampo, al 28' - stop di petto spalle alla porta e sinistro al volo da fuori area che si infila sotto la traversa - è stata forse la cosa più bella vista fin qui ed anche giusto che abbia deciso questa sfida ruvida, maschia, ai limiti dell'agonismo. Nella ripresa il bis grazie ad un'azione «abc» da manuale del calcio: cross di Armero, sponda di Cuadrado e James (come ama farsi chiamare) che appoggia in rete da pochi passi. Orfani di Falcao e Suarez, Colombia e Uruguay arrivano a Rio con umori opposti: al settimo cielo quello dei 'cafeteros' che hanno chiuso a punteggio pieno il girone eliminatorio e mostrato una condizione fisica invidiabile; nervoso, umorale e ansioso quella della 'celestè, che ha passato paradossalmente gli ultimi giorni più a districarsi dalla matassa-Suarez che a preparare la partita. Del 'pistolerò restano solo le maschere e le tante magliette sventolate dai tifosi arrivati a Rio per assistere al secondo derby sudamericano della giornata dopo Brasile-Cile: chi vince ai quarti troverà proprio la Seleao. Nella Colombia (4-2-3-1) resta fuori Ibarbo. Pekerman opta per le due punte, Jackson Martinez e Teo Gutierrez, dietro al folletto n.10 e a Cuadrado che dopo la partita di stasera avrà visto crescere ancora di più il cartellino.
Tabarez conosce le ripartenze dei 'cafeteros' e sceglie un più prudente 3-5-2. La Colombia appare da subito più in palla contro un Uruguay che non cambia lo spartito visto nelle prime tre tornate, più attento a contenere gli avversari che a proporre gioco. Il progetto tattico di Tabarez è chiaro: tutti dietro la linea della palla, compresi Cavani e uno spento Forlan. Tra campo e panchina nelle due squadre ci sono ben 18 giocatori che giocano o hanno giocato in Serie A e il fatto di conoscersi così bene all'inizio imbriglia gioco e occasioni da rete. La prima mezzora scorre via senza sussulti, con Armero (strepitosa la sua partita), Zuniga e Cuadrado sistematicamente raddoppiati e Muslera e Ospina raramente chiamati in causa.
L'Uruguay fa giocare male gli avversari, non pressa e aspetta nella sua metà campo, così Pekerman si decide a cambiare e passa a un 4-4-2 che col possesso palla si trasforma in un 4-2-4. Il cambio produce gli effetti sperati e la parla di J.Rodriguez porta meritatamente in vantaggio la squadra più intraprendente. Lo svantaggio non ha nemmeno il merito di scuotere la 'celestè che continua a cercare, senza riuscirvi, il bandolo del gioco: la prima vera occasione solo al 64' con «Cebolla» Rodriguez con un gran tiro da fuori. Il secondo gol di Rodriguez, a inizio ripresa, chiude anzitempo i giochi; inutile e tardivo il pressing deglu uruguayani negli ultimi 15' che finalmente produce tiri e occasioni da rete che sfumano per imprecisione e bravura di Ospina (prodigioso in due situazioni). Il risultato non cambia più e promuove - per la prima volta nella sua storia ai quarti di finale - meritatamente la squadra forse più spettacolare vista in questo Mondiale.
Uruguay, Mujica attacca la Fifa: "Vecchi figli di p..., per Suarez sanzione fascista"
MONTEVIDEO - Dopo l'eliminazione agli ottavi di finale dei Mondiali per mano di una super Colombia, l'Uruguay torna a recriminare per la maxi-squalifica a Luis Suarez dopo il morso a Giorgio Chiellini. E lo fa attraverso il suo massimo esponente istituzionale, il presidente José Mujica.
'Pepe', come lo chiamano affettuosamente i suoi sostenitori, ha infatti criticato la decisione del giudice sportivo per l'ennesima volta. «La Fifa è una banda di vecchi figli di puttana. È giusto che puniscano, ma non che infliggano sanzioni fasciste», ha dichiarato in un intervista alla tv pubblica l'ex guerrigliero, famoso per il suo linguaggio colorito e diretto.
Suarez: "Nessun morso a Chiellini, ho perso l’equilibrio e mi sono fatto male"
MONTEVIDEO - «Non è in alcun modo stato un morso o un morso volontario». Così l’attaccante Luis Suarez si è giustificato in una lettera indirizzata alla Fifa per l’episodio del morso a Giorgio Chiellini durante Italia-Uruguay di martedì scorso: «Non è andata come è stata descritta».
"HO PERSO L'EQUILIBRIO E MI SONO FATTO MALE" - L’episodio in mondovisione sarebbe, insomma, stato solo un incidente, secondo la lettera scritta il giorno dopo l’incidente e visionata dall’agenzia Associated Press. «Dopo l’impatto ho perso l’equilibrio - ha spiegato Suarez, che ha già due squalifiche lunghe alle spalle per episodi analoghi - Il mio corpo era instabile e sono caduto sopra all’avversario (Chiellini,ndr). In quel momento ho battuto la faccia contro il giocatore, riportando un livido sulla guancia e avvertendo un forte mal di denti».
LA SQUALIFICA - La lettera, scritta il 25 giugno, è stata comunque giudicata irrilevante dalla Fifa, che ha sanzionato Suarez con una multa, 4 mesi di squalifica da ogni attività calcistica, compreso l’accesso allo stadio, e a 9 partite della Nazionale da saltare ritenendo il morso «deliberato, intenzionale e senza provocazione». La Fifa, riporta il quotidiano brasiliano Estado de Sao Paulo, ha adottato la decisione perché «in nessun momento il giocatore (Suarez) ha mostrato pentimento, o ha ammesso una qualsiasi violazione delle regole Fifa, dimostrando così di non avere consapevolezza di un’infrazione qualsiasi».
Blatter apre alla moviola in campo: "Ai tecnici la possibilità di verificare le decisioni dell'arbitro"
di Ugo Trani
Dal nostro inviato - RIO DE JANIERO - Sepp Blatter, utilizzando la vetrina del sito internet fifa.com, prende tutti in contropiede. E approfitta del giorno senza partite per annunciare, a sorpresa, la possibile svolta storica: finalmente la moviola in campo, per la felicità di dirigenti, allenatori, giocatori e tifosi che ne chiedono l'introduzione da anni. Proprio lui che ha sempre contrastato chi avrebbe voluto usare la tecnologia per limitare gli errori e non falsare i risultati. «Servirà per dare più aiuto agli arbitri, più giustizia alle partite. Concederemo agli allenatori la possibilità della chiamata tecnica. Ce ne potranno essere, diciamo, due per tempo. La contestazione potrà avvenire a gioco fermo. Non sarà ovviamente possibile quando il pallone è in gioco. A partita ferma, prima che il pallone venga di nuovo messo in gioco, il tecnico può fare la sua contestazione. Ad esempio, chiedere di verificare se è rigore o no. Se è fallo o no. Se il fallo è stato fuori area o dentro. L’allenatore potrà chiedere all’arbitro la visione del monitor. Non sarà nulla della Fifa, ma del circuito televisivo, per controllare se la decisione va corretta o meno».
Il presidente della Fifa guarda insomma al futuro e si prepara ad autorizzare l'uso della moviola in campo, dopo aver introdotto il goal-line technology qui in Brasile per non rivivere quanto accaduto in Sudafrica nel 2010 (nell'ottavo di finale Germania-Inghilterra, finito 4-1 a Bloemfontein, gol di Lampard non visto sull' 1 a 0 per i tedeschi). «Nel mondiale di quattro anni fa vidi quel tiro di Lampard. Quella volta mi convinsi che avevamo bisogno della tecnologia e adesso abbiamo bisogno di fare un altro passo avanti». Stuzzica i suoi nemici: «Quando parlai dello spray per la distanza sulle punizioni, mi derisero: dicevano, che cos’è questa cosa? Ora tutti lo accettano. E’ un’ottima cosa. I giocatori la rispettano. Quando c’è un fallo, l’arbitro ottiene il rispetto della corretta distanza, mentre prima il pallone veniva sempre spostato».
Usa la stessa autointervista per criticare indirettamente la nazionale di Prandelli. Blatter contesta l'atteggiamento troppo timido degli azzurri : «Lo spirito offensivo, il gioco d’attacco condiviso da tutte le squadre è una cosa molto buona. Le squadre sanno che per migliorare nella classifica Fifa devono cercare di segnare. Chi si limita ad aspettare perde. Guardate che cosa sta succedendo alle squadre europee, come ad esempio agli italiani». E non ha gradito l'atteggiamento dell'Uruguay dopo la pesante punizione a Suarez per il morso a Chiellini: «Sto combattendo per il fair-play dentro e fuori dal campo, specialmente dentro. Non tocca a me discutere una decisione presa da sette giudici. Però è chiaro che hanno preso in considerazione il passato di un giocatore che era già stato punito per lo stesso problema. Non posso dire se la punizione è troppo severa o troppo poco. Posso solo dire che l’ha presa un organo indipendente».
Blatter conclude con l'elogio del Brasile. Non della Seleçao, ma della gente di qui: «Io dissi che dopo la caduta iniziale il calcio avrebbe ripreso a contare per questo paese. Ora, quando quarantotto delle sessantaquattro partite sono state giocate e sedici squadre sono state eliminate, il popolo brasiliano si sente ancora in gioco. Anzi, sta molto più in gioco che per le strade a protestare. Sta più nelle Fan Fest e questo è molto positivo. Il consenso per questo Mondiale continuerà, perché le prossime partite saranno ancora più belle e intense, con un eccellente livello di gioco. Non sono l’unico ad esserne rimasto favorevolmente impressionato. La cosa che più è cambiata, rispetto alle ultime edizioni, è che tutti vogliono vincere e non si limitano a non volere perdere. Nelle ultime partite della terza giornata si è visto molto tatticismo per conservare il risultato e molte partite si sono risolte nel finale. E’ emozionate, appassionante. Si può perdere una partita nei minuti di recupero, come è capitato alla Costa d’Avorio: erano qualificati e sono usciti per un rigore nel recupero. E’ la drammaticità del calcio».
GP D'OLANDA, VINCE MARQUEZ SU HONDA
DIETRO DI LUI DOVIZIOSO E PEDROSA
Sabato 28 Giugno 2014
Gp d'Olanda, vince Marquez. Ottavo successo in altrettante gare per Marc Marquez, primo sul traguardo anche ad Assen. Lo spagnolo della Honda - campione in carica classe MotoGp - ha preceduto Andrea Dovizioso (Ducati) e Dani Pedrosa, quest'ultimo suo compagno di squadra. Quarto e quinto posto per le Yamaha di Aleix Espargaro e Valentino Rossi.
«Ero nervoso prima della gara perché con queste situazioni di pista non si sa mai - ha detto Marquez - Era difficile, non mi erano capitate gare del genere, ieri sul bagnato era andata bene e oggi dopo il cambio degli slick ho un pò faticato ma poi è andata bene».
FONTE: Leggo.it