HELLAS NEWS... + - =
LE ULTIME SUL CALCIOMERCATO DELL'HELLAS Tutti i 'rumors' del web e la lista continuamente aggiornata dei nomi che 'girano' in entrata ed in uscita attorno al VERONA: ASSE CON LO SPEZIA: Oltre a BALDANZEDDU (che secondo le ultime indiscrezioni firmerebbe un triennale con i gialloblù già inj giornata), CECCARELLI e FERRARI l'HELLAS potrebbe 'parcheggiare' a La Spezia anche Francesco MIGLIORE difensore classe '88 nato ad Arezzo ma con passaporto francese che nelle ultime 3 stagioni ha militato nel CROTONE
LOPEZ 'BASTA GIOCARE...': Al 'gioiellino' d'attacco uruguayano importa relativamente poco la destinazione basta che venga impiegato poi con una certa continuità dopo che con i giallorossi non ha messo insieme minuti a sufficienza in Serie A nella stagione appena passata; e sul fronte attaccanti c'è da registrare anche la voce relativa a Islam SLIMANI attaccante algerino classe '88 e stella della nazionale del suo paese sul quale sarebbero ina gguato anche SASSUOLO e LIVORNO dato che il giocatore potrebbe essere acquistato per una cifra inferiore al milione di Euro...
...DOPO HALLFREDSSON ECCO BJARNASON centrocampista islandese in uscita dal PESCARA che parrebbe la fotocopia di TACHTSIDIS non fosse per la bionda chioma nordica che lo contraddistingue.
Dopo la conferma del mister sulla panchina gialloblù SOGLIANO si stà muovendo con più decisione verso una pedina fondamentale nello scacchiere tattico di MANDORLINI
SEFEROVIC & SCIAUDONE: In attacco serve un alternativa a CACIA ecco perchè la società di Via Torricelli valuta con interesse (anche) la candidatura di SEFEROVIC svizzero di proprietà della FIORENTINA che da Gennaio nel NOVARA è andato a segno 9 volte in 16 gare; su di lui anche il CHIEVO.
CATANIA e ATALANTA insieme all'HELLAS sarebbero interessate a SCIAUDONE centrocampista classe '88 che nel BARI in cadetteria ha giocato per 35 volte andando in gol 4.
HELLAS VERONA OFFICIAL APP: La nuova società si è data (molto) da fare anche su internet seguendo uno dei canali potenzialmente più interessanti per rivendere e far conoscere il marchio scaligero. In quest'ottica ecco la nuova App per essere sempre aggiornati sul mondo gialloblù!
'PROGETTO SCUOLA HELLAS VERONA': LANER ospite a Bardolino...
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DICONO + - =
Mister MANDORLINI sulla promozione del LIVORNO «E' un risultato meritatissimo per il Livorno, per quello che hanno fatto vedere nella stagione e nei playoff. Sono stati bravi, anche per lo spirito di quello che è successo l'anno scorso (la scomparsa di Morosini, ndr). Hanno avuto una bella spinta ed è giusto che sia andata così con questo finale. Empoli? Troppo poco, i 3-4 giocatori di qualità non hanno trovato la serata giusta. Un tiro di Maccarone è troppo poco quando sei obbligato a vincere. L'allenatore NIcola? Ha fatto due anni di gavetta a Lumezzane, è giovane ed è partito bene. E' bravo e a lui bisogna fare dei grandi complimenti. Noi, Sassuolo e Livorno abbiamo sempre avuto la continuità, questo è stato il segreto. Siamo sempre stati nei primi tre posti, non si sono registrate mai grandi discese. L'equilibrio ha premiato queste squadre. La Serie A? Sarà dura fin dall'inizio» HellasVerona.it
...E anche l'ex portiere gialloblù Attilio GREGORI 'promuove' la scelta dell'HELLAS di puntare su MANDORLINI«E' il grande segno di continuità dell'importante progetto iniziato quest'anno. Credo sia la miglior cosa perché il mister ha dimostrato di avere ottime qualità e grandi capacità gestionali. Tutto questo grazie anche alle prestazioni dei suoi giocatori, ma gran parte del merito resta comunque di Mandorlini. Andrea ha lavorato bene, è molto preparato e conosce Verona meglio di chiunque altro.. La scelta della società è senz'altro la migliore. Solamente il tempo potrà darci delle risposte, ma da quanto visto lo scorso campionato posso solamente confermare il grande rapporto venutosi a creare fra calciatori e tecnico. Dopo tanti anni di assenza dalla massima serie sarà dura partire subito a cento all'ora. Il compito di primaria importanza per tecnico e società sarà quello di programmare tassello dopo tassello le stagioni future. Con la conferma di Mandorlini può iniziare un progetto ancora più importante di quello portato avanti fino ad oggi» TuttoB.com
Nicola Ferrari | Luca Ceccarelli |
IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
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SERIE B: Crollano gli spettatori negli stadi della cadetteria!
SERIE A: Il LIVORNO batte l'EMPOLI e torna nella massima serie insieme a SASSUOLO e VERONA dopo tre anni di cadetteria... Il presidente SPINELLI dedica la promozione a Piermario MOROSINI 'che da lassù ci ha dato una grande mano'
CALCIO EMIRATI ARABI: Walter ZENGA esonerato dall'AL ASR ed ERIKSSON rifiuta di sostituirlo...
MOTOGP: Al Mugello Valentino fuori alla terza curva dopo un incidente con BAUTISTA, trionfa LORENZO su YAMAHA. Uno spettatore si rompe una gamba tentando l'invasione...
CALCIO FEMMINILE: Stavolta festeggia il TAVAGNACCO che battendo le ragazze del BARDOLINO vince la Coppa Italia...
NAZIONALE: Poker degli azzurri ai dilettanti del SAN MARINO
SERIE A: A Trigoria i tifosi giallorossi contestano la ROMA
RASSEGNA STAMPA + - =
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Attilio Gregori: "Tenere Mandorlini è stata la scelta giusta"
01.06.2013 20:00 di Nicolò Schira Twitter: @@BomberNiko
Fonte: TuttoHellas
A poche ore dalla conferma ufficiale del tecnico ravennate Andrea Mandorlini sulla panchina dell'Hellas Verona abbiamo chiesto un commento ad un ex portiere, oggi allenatore in attesa di una chiamata, dopo l'avventura alla guida tecnica della Lupa Frascati, formazione di Serie D girone G, conclusa con un ottimo piazzamento. Un allenatore fortemente legato ai colori gialloblù, visto il suo importante trascorso con la maglia dell'Hellas Verona. Secondo Attilio Gregori la scelta della società è quella giusta: “E' il grande segno di continuità dell'importante progetto iniziato quest'anno. Credo sia la miglior cosa perché il mister ha dimostrato di avere ottime qualità e grandi capacità gestionali. Tutto questo grazie anche alle prestazioni dei suoi giocatori, ma gran parte del merito resta comunque di Mandorlini. Andrea ha lavorato bene, è molto preparato e conosce Verona meglio di chiunque altro.. La scelta della società è senz'altro la migliore”.
Mandorlini parte col vantaggio di conoscere un grande gruppo e le grandi qualità dei singoli giocatori...
“Assolutamente si. Credo che abbiano fatto la scelta migliore. Solamente il tempo potrà darci delle risposte, ma da quanto visto lo scorso campionato posso solamente confermare il grande rapporto venutosi a creare fra calciatori e tecnico”.
Ora il mister dovrà ripartire a mille, con la stessa carica di sempre per preparare al meglio la nuova avventura...
“Dopo tanti anni di assenza dalla massima serie sarà dura partire subito a cento all'ora. Il compito di primaria importanza per tecnico e società sarà quello di programmare tassello dopo tassello le stagioni future. Con la conferma di Mandorlini può iniziare un progetto ancora più importante di quello portato avanti fino ad oggi”.
FONTE: TuttoB.com
03.06.2013
In Brasile a caccia di talenti, miraggio Anelka
CHI PARTE E CHI ARRIVA. Viaggio in Sudamerica per il diesse gialloblù. Solo uno spiffero? Sogliano spazza via tutti i dubbi «Adesso non c'è nulla, mai parlato con il suo agente» Il Palermo cerca Cacia, il Verona ci prova con Perez
Missione in Brasile. Sean Sogliano è in Sudamerica, là dove nascono i talenti veri. Dove proliferano occasioni anche a buon mercato, contatti da mantenere e gente da visionare. Compresi i giovani, come accadde con i paraguaiani arrivati al Palermo nel corso della sua gestione. La Serie A è un altro mondo, ti apre mille strade diverse. E Sogliano vuole provare a percorrerne il più possibile. Il Verona è destinato a partire a carovana già in moto, da ultima arrivata meglio far sbollire prezzi e follie tipiche dei primi giorni di giugno.
MIRAGGIO ANELKA. Radiomercato ha già gettato anche il Verona nel suo infinito calderone. Il nome che echeggia con maggior forza è quello di un grandissimo come Nicholas Anelka, messo in un angolino in sei mesi dalla Juventus dopo una carriera luminosissima. Sogliano ieri, dall'altra parte del mondo, ha spazzato via ogni spiffero: «Mai parlato con il suo agente, adesso davvero non c'è niente di niente. In futuro non so cosa potrà succedere, ma adesso è così», le parole chiare di Sean, voce come sempre ferma fra un segnale che andava e veniva ma abbastanza nitido per mettere una pietra sopra ad uno scenario che in molti hanno disegnato con contorni anche abbastanza marcati.
PUNTO-CACIA. Ventiquattro gol sono tanti, abbastanza per poter chiedere di ridiscutere il proprio contratto e magari allungarlo di un altro anno. Daniele Cacia va in scadenza nel 2014, bomber vero a cui l'Hellas non era abituato da un bel pezzo ma anche con le argomentazioni giuste per mettere sul tavolo quell'enorme bottino di reti che a molti fa gola. La questione dell'attaccante da doppia cifra in A è il nodo del mercato del Verona. Inavvicinabili, almeno fino agli ultimi giorni di trattative. Sogliano l'ha detto chiaro e tondo, così come ha spiegato che il rendimento dei big dell'organico della promozione è da scoprire strada facendo nella massima serie. Altro passaggio da non trascurare. A Palermo il nome di Cacia viene speso di frequente. Gli uomini-mercato di Zamparini sono convinti che accaparrarsi un terminale da venti gol sia già una mezza garanzia di successo. La questione è aperta, soprattutto per quel prolungamento che Ciccio Romano, agente di Cacia, non vede l'ora di chiedere al Verona. Logico, visto il fatturato del suo assistito e i suoi quasi trent'anni. L'Hellas dirà la sua.
PISTA VENEZUELANA. Sogliano tiene sott'occhio José Rafael Romo Pérez, vent'anni il 12 giugno, attaccante-spilungone di 195 cm venezuelano ma con passaporto anche spagnolo, l'ultima stagione al Llaneros di Guanare. Il ragazzo è molto considerato in patria, in evidenza anche con qualche gol sia nel torneo di Apertura che in quello di Clausura, oltre alle presenze nella nazionale Under 20. Un prospetto da provare, tesserare e magari parcheggiare in giro. Probabilmente al Rijeka, società con cui l'Hellas mantiene rapporti molto stretti.
DURA PER BARRETO. Non sarà affatto facile per il Verona prendere la sostanza e la personalità di Edgar Barreto, legato al Palermo per altri due anni con un contratto di 1,3 milioni lordi a stagione e cercato a suo tempo anche dal Chievo. Complicata la vita per chi vuole portarsi a casa il suo cartellino. Barreto è considerato uno dei pochissimi incedibili, insieme a Sorrentino. Il quadro potrebbe cambiare, rimodellato da chi si siederà sulla panchina del prossimo Palermo. Per la mediana Sogliano continua a guardare con interesse a Diego Perez, in scadenza di contratto. L'uruguaiano, altro giocatore di grande sostanza e perfetto agli occhi di Sean, ha temporeggiato sulla proposta di rinnovo del Bologna perché la sua prima opzione rimane il ritorno al Monaco, dove Perez ha giocato sei stagioni fra il 2004 e il 2010. Sogliano vuole dare un'anima forte all'Hellas. Gente come Barreto, come Perez. O come Michael Bradley. La porta con la Roma è socchiusa, ma non ancora sbarrata. Serve sudore e fatica. Tipi come Bradley. Molto meglio di Anelka.
Alessandro De Pietro
02.06.2013
«Jorginho? Può restare E Martinho è del Verona»
LA NUOVA STAGIONE. Dopo la riconferma di Mandorlini si inizia a pensare al calciomercato
Sogliano a briglia sciolta: «Difficile prendere Bradley Barreto ha il profilo giusto. Perez a Bologna ha fatto bene. Ebagua? Si è svincolato e ha tanta fame»
Mette qualche paletto. Meglio sgombrare il campo, fissare certi parametri prima di cominciare a correre. Sean Sogliano ha in testa il nuovo Hellas, almeno nei concetti. Gioca lui adesso, la scena è tutta sua. Spesso a Milano, più che a Verona. Cellulare in mano ed agenda sempre aperta. L'aspetta un compito duro, in un altro mondo. «Il mercato di Serie A è particolare, in B volendo puoi acquistare tutti i giocatori che vuoi. Ci sono stati sì i casi di Paulinho e Sforzini, ma in Serie B in una settimana volendo la squadra la completi. Adesso è diverso, c'è gente che vorresti prendere ma a cui non puoi neanche avvicinarti». Le scelte quanto verranno condivise anche con Mandorlini? «Il mio modo di lavorare è sempre stato lo stesso. Con il mister parliamo di mercato, anche se è normale che per il ruolo che ho le decisioni devo prenderle io. Cercherò di mettere a disposizione di Mandorlini gente adatta al suo modo di giocare, anche se magari chi sembra perfetto poi non si rivela così. Fa parte del calcio, non del fatto che io e Mandorlini ci confrontiamo o meno».
Jorginho rimarrà? «Fossimo restati in Serie B avremmo dovuto cederlo, in Serie A abbiamo invece la tranquillità di decidere senza dover andare a bussare ad alcuna porta. Dico la verità: in questo momento non ci sono trattative per Jorginho. Ad oggi è con noi, poi dipenderà da che centrocampo nascerà e dove il mister deciderà di impiegarlo». A proposito di mediana, le piace Perez? «È in scadenza di contratto, ha molto temperamento e a Bologna ha fatto molto bene». Come Barreto del Palermo. «Lo conosco bene, ne apprezzo le qualità. Ha lo spirito giusto, quel che ci servirebbe». Bradley? «Mi piace molto, ma sarà difficile prenderlo».Tachtsidis? «Valuteremo. Ma una premessa voglio farla: se dobbiamo lavorare su un giovane vogliamo che sia nostro. Ragionare diversamente non fa parte della nostra filosofia. E Tachtsidis è a metà fra Genoa e Roma». Martinho? «Abbiamo riscattato la metà dal Catania, tutto a posto». Giusto per farsi un'idea, gente come Bianchi o Caracciolo potrebbero fare al caso del Verona? «Bianchi andrà al Genoa, ma il suo ingaggio al Torino sarebbe comunque fuori dalla nostra portata. Caracciolo è stato un giocatore di un certo livello, adesso per me è forte per la Serie B».
Ebagua? «È svincolato, ha tanta fame e con lui ho un rapporto particolare. Lo conosco bene, vedremo strada facendo». Quanto cambierà l'organico? «Intanto vediamo quel che riusciamo a fare. È un mercato in cui noi entriamo in punta di piedi, ci sono dei tetti e valutazioni fuori dalla nostra portata in questo momento. Di sicuro dobbiamo sfruttare la voglia e l'entusiasmo di chi la Serie A non l'ha mai vista». Dove sarà l'equilibrio fra vecchi e nuovi? «Vedremo. Ogni cessione l'estate scorsa è stata un tormentone. Giustamente anche, alla fine ai giocatori ci si affeziona. Ragionando col cuore io li terrei tutti, da chi ha fatto quaranta partite a chi ne ha giocate dieci. Non dobbiamo però commettere questo errore. Dei cambiamenti ci saranno, la squadra ha bisogno di elementi che hanno già provato l a Serie A. Cercheremo di trovare il mix giusto, certamente saremo degli outsider ma con un nostro gioco. Da questo punto di vista non sarà un problema, non avendo cambiato allenatore l'impronta sarà quella. Quelli che terremo dovranno dimostrare di valere la categoria, ma quello lo vedremo col tempo. Per questo sarà importante inserire giocatori che in teoria devono rappresentare delle certezze. Il problema è che quelli già consolidati in Serie A hanno parametri difficili da reggere per una neopromossa». Nella sua testa c'è un grande colpo? «Servono giocatori che vengono a Verona sapendo che ci aspetta un campionato di sofferenza, che l'obiettivo sarà quello di restare nella categoria e che sarà dura riuscirci. Partire bene sarebbe molto importante, così come avere la giusta mentalità. Dovremo farci trovare pronti subito, la Serie A non ti aspetta».
Alessandro De Pietro
01.06.2013
Sogliano: «Mandorlini resta, ecco perché»
L'ANNUNCIO. Ieri mattina la società ha cancellato gli ultimi dubbi. «Ci siamo confrontati, era giusto farlo, anche dopo una promozione. Le perplessità del presidente ? Mi ha dato carta bianca, ho fatto la scelta migliore...»
Un altro anno insieme. Continua l'avventura di Andrea Mandorlini sulla panchina dell'Hellas. La notizia era nell'aria da qualche giorno, la conferma è arrivata ieri mattina davanti alla sede del Verona, in via Torricelli. “Andrea Mandorlini sarà il nostro allenatore anche in serie A – ha detto il direttore sportivo Sean Sogliano – in questi giorni ci siamo confrontati più volte con il presidente e con il tecnico, abbiamo preso in considerazione l'ultimo campionato, abbiamo fatto un'analisi profonda. Sì, è vero, abbiamo centrato l'obiettivo e raggiunto la promozione in serie A ma è stato un anno difficile, non possiamo nascondere che ci sono stati momenti critici. Li abbiamo superati con buon senso e professionalità ma la serie A è un'altra cosa, non ti lascia margini di errore e noi non possiamo presentarci ai nastri di partenza impreparati o sprovveduti”.
PRIMA SCELTA. È arrivata la soluzione del rebus allenatore. Con il presidente Setti impegnato in un viaggio d'affari in Cina, è toccato al direttore sportivo illustrare il cammino che ha portato alla riconferma di Mandorlini alla guida del Verona. “Si tratta di una decisione tecnica – sottolinea Sogliano – una società come l'Hellas non può essere legata solo all'aspetto umano o quello ambientale. È normale che i tifosi siano molto legati a un allenatore come Mandorlini che ha riportato la squadra in A dopo anni di sofferenza e non si può dimenticare che l'ha presa in C1 a un passo dalla C2 centrando due promozione in due anni e mezzo ma noi dobbiamo fare un'analisi razionale e i risultati parlano per Mandorlini, i punti che ha raccolto in questi campionati non sono arrivati per caso. Sono frutto di un grande lavoro, di una buona gestione degli uomini, di una lettura intelligente delle partite. Tutti gli allenatori che sono stati nominati nell'ultimo periodo sarebbero venuti a piedi ad allenare il Verona, noi abbiamo deciso di tenere Mandorlini perché ci fidiamo di lui, non perché ha già il contratto o perché lo chiede la piazza. Lui è la nostra prima scelta”.
UN PROGETTO COMUNE. Una decisione maturata a freddo. Dopo la promozione in A tutti si aspettavano la conferma immediata di Mandorlini ma non è stato così. “Siamo qua da un anno, ormai tutti sanno come lavoriamo – continua Sogliano – non prendiamo decisioni azzardate. Ci siamo confrontati, certo, mi sembra normale. Anche noi volevamo sapere che cosa cerca Mandorlini, dove vuole arrivare, se è soddisfatto di rimanere a Verona. Quando si chiude un accordo devono essere contente le due parti, non una sola. Anche Mandorlini deve accettare il concetto che c'è una società alle spalle, seria, determinata, trasparente. Accettare un direttore sportivo come sono io. Presente sette giorni su sette, in panchina e all'allenamento. Noi lavoriamo così e vogliamo lavorare ancora così. Lui ha capito e abbiamo condiviso un progetto comune. Siamo convinti di andare avanti insieme. Chiudiamo una volta per tutti questo tormentone”.
I DUBBI DI SETTI. Un “tormentone” alimentato anche dalle dichiarazioni di Maurizio Setti che non ha mai manifestato, almeno pubblicamente, grande simpatia per mister Mandorlini non solo per l'aspetto caratteriale ma anche per la gestione degli uomini e la visione tattica dell'allenatore romagnolo. Più equilibrato il mister, più sbilanciato in avanti il patron. “Però, credetemi, alla fine la scelta è maturata insieme – ammette Sogliano – allenatore e presidente si sono confrontati correttamente e siamo arrivati a una scelta condivisa. Dopo l'incontro con l'allenatore dove abbiamo comunque messo le basi per il nostro rapporto futuro, il presidente mi ha dato carta bianca e ho deciso di puntare ancora su Mandorlini perché so quello che può dare, consapevole che in serie A saremo veramente degli outsider”.
Luca Mantovani
01.06.2013
«Sannino ? Il derby lo voglio mio»
Obiettivo salvezza, questo è chiaro, ma per arrivarci bisogna trovare subito il giusto equilibrio. “Troveremo squadra già strutturate – spiega Sogliano – non possiamo perdere tempo. Il passaggio dalla B alla A non si può gestire come quello tra la C e la B. Nel campionato cadetto una buona neopromossa può far bene perché l'entusiasmo regala sempre qualche stimolo in più. In A non è la stessa cosa. Bisogna avere un buon organico, lavorare bene e remare tutti nella stessa direzione. Saremo tutti in discussione, dai dirigenti alla squadra, passando per l'allenatore. Mandorlini lo sa, è uomo di calcio, e non c'è bisogno di ripeterlo mille volte”
UN ANNO DI MATRIMONIO. Non ci sarà neppure il prolungamento che si aspettava il mister gialloblù. Mandorlini aveva già firmato un accordo con Martinelli per restare al Verona fino a giugno del 2014, un'altra stagione sulla panchina gialloblù. “Ho sempre fatto così con i miei allenatori – aggiunge Sogliano – nel mondo del calcio un matrimonio non si tiene in piedi con accordi pluriennali. Il contratto si firma sul campo, partita dopo partita. Con i miei allenatori ho sempre fatto così. Non solo con Mandorlini. Anche perché quando ho firmato contratti pluriennali non sempre ho raggiunto l'obiettivo. E poi, se un allenatore firma un accordo pluriennale e, a fine campionato, vuole andarsene come mi devo comportare?”
IL DERBY CON SANNINO. Anche con Giuseppe Sannino, Sean Sogliano aveva firmato sempre contratti annuali. “Un allenatore che conosco molto bene, con lui abbiamo vinto tre campionati e questo mi sembra un buon biglietti da visita – conclude Sogliano – ma non abbiamo mai avuto accordi pluriennali. Bisogna non essere mai appagati, aver sempre fame. Sannino al Chievo? Sono contento per lui che resta ancora in A, se lo merita perché ha fatto tanta gavetta. Ma il derby è derby, so quanto ci tengono i tifosi e quanto c tiene la squadra, Sannino è un amico ma nel derby non c'è storia, andremo in campo per vincere”.
FONTE: LArena.it
Official app Hellas Verona FC: scaricala ora!
Postata il 03/06/2013 alle ore 14:00
VERONA - Hellas Verona F.C. è lieta di comunicare l'attivazione della "Official app Hellas Verona FC": da oggi è disponibile gratuitamente sull'App Store. L'"Official App Hellas Verona FC", realizzata grazie all'impegno e alla professionalità di Metis Web Dev, società leader nello sviluppo di App mobile e social-app, è la prima App ufficiale del club gialloblù: news, video, interviste, highlights, Live match del prossimo campionato, aggiornamenti in tempo reale, sono solo alcuni dei contenuti inseriti nell'"Official app Hellas Verona FC". “Siamo felici ed entusiasti del risultato ottenuto da Hellas Verona quest’anno, la meritata ascesa in serie A è un onore per la nostra città e siamo orgogliosi di essere stati scelti dalla squadra per celebrare quest’evento con l’ideazione e lo sviluppo della prima App Mobile Ufficiale di Hellas Verona dedicata ai tifosi - commenta Marco Brandstetter, presidente di Metis Web Dev -. Abbiamo avuto modo di lavorare insieme alla società in questi mesi, si è creato un importante gioco di squadra che ci ha permesso di realizzare, a nostro avviso, un “assist” decisivo verso l’avanguardia tecnologica dell’Hellas".
Grande soddisfazione da parte di Simone Salizzoni, responsabile Marketing Hellas Verona FC ed ideatore del progetto: "E' l'inizio di un percorso, intendiamo avvalerci di ogni strumento per rendere l'Hellas Verona al passo con i tempi e che sia sempre più funzionale alle esigenze di ciascun tifoso. Presto introdurremo sulla App nuove idee, aree Premium ed esclusive funzionalità". Fabrizio Cometti, responsabile Comunicazione Hellas Verona FC, commenta: "Il nostro sforzo più grande sarà la tempestività, vogliamo comunicare con i nostri tifosi in qualsiasi momento. La App è uno strumento fantastico, perché in pochi istanti sul proprio Smartphone o sull'IPad puoi sapere tutto quello che è capitato nel mondo Hellas".
A breve sarà disponibile una versione per la piattaforma Android.
OFFICIAL APP HELLAS VERONA FC: SCOPRILA QUI
Ufficio Stampa
Progetto Scuola, Laner in cattedra a Bardolino
Postata il 03/06/2013 alle ore 13:00
Incontro con gli studenti dell'Istituto Salesiano Don Bosco "Tusini". Quasi 100 i ragazzi che hanno affrontato il tema riguardante il mondo del calcio e i suoi aspetti educativi
BARDOLINO - Quasi 100 alunni dell'Istituto Salesiano Don Bosco "Tusini" di Bardolino hanno incontrato questa mattina Simon Laner. Un appuntamento che rientra nell'ambito del Progetto Scuola 2012-13 dell'Hellas Verona e che continua a essere diviso fra attività ludico/creative e formazione culturale, come ha testimoniato la grande partecipazione odierna.
Il tema dell'assemblea è stato il mondo del calcio e i suoi aspetti educativi. Oltre alla testimonianza di Laner, hanno raccontato la loro esperienza Andrea Poncato, delegato alla Sicurezza interna dello stadio Bentegodi e Responsabile Steward, Barbara Zampini, delegata Figc di Verona e Zaccaria Tommasi, responsabile del Progetto Scuola. Molte le domande rivolte ai relatori soprattutto riguardanti le emozioni della promozione in Serie A, per il centrocampista gialloblù, e la sicurezza negli stadi. Gli studenti hanno seguito gli interventi degli ospiti con partecipazione e pieni di entusiasmo, ponendo molti quesiti sul mondo del calcio.
L'evento si è svolto presso l'Istituto Salesiano Don Bosco "Tusini", via Strada di Sem 1, a Bardolino.
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Playoff? Giusto siano finiti così, complimenti"
Postata il 03/06/2013 alle ore 08:00
MILANO - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, ospite alla trasmissione televisiva Sky Calcio Serie B, in onda domenica durante la partita dei playoff Livorno-Empoli: "E' un risultato meritatissimo per il Livorno, per quello che hanno fatto vedere nella stagione e nei playoff. Sono stati bravi, anche per lo spirito di quello che è successo l'anno scorso (la scomparsa di Morosini, ndr). Hanno avuto una bella spinta ed è giusto che sia andata così con questo finale. Empoli? Troppo poco, i 3-4 giocatori di qualità non hanno trovato la serata giusta. Un tiro di Maccarone è troppo poco quando sei obbligato a vincere. L'allenatore NIcola? Ha fatto due anni di gavetta a Lumezzane, è giovane ed è partito bene. E' bravo e a lui bisogna fare dei grandi complimenti. Noi, Sassuolo e Livorno abbiamo sempre avuto la continuità, questo è stato il segreto. Siamo sempre stati nei primi tre posti, non si sono registrate mai grandi discese. L'equilibrio ha premiato queste squadre. La Serie A? Sarà dura fin dall'inizio".
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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NAZIONALE: Poker degli azzurri ai dilettanti del SAN MARINO
SERIE A: A Trigoria i tifosi giallorossi contestano la ROMA
SCAVALCA DURANTE IL GP DEL MUGELLO: SI ROMPE UNA GAMBA E VIENE BLOCCATO
Lunedì 3 Giugno 2013
PERUGIA - Domenica bestiale. Ma a senso contrario, rispetto a quanto canta Concato. Perché in questo caso domenica bestiale è sinonimo di giornataccia. E non solo per l'idolo Valentino Rossi, caduto proprio all'inizio del gran premio del Mugello
In questo caso, la domenica bestiale è anzitutto quella dell'idea di scavalcare la recinzione dell'autodromo senza biglietto. Come se fosse lecito e dovuto, godersi uno spettacolo dal vivo come quello della MotoGp senza sborsare un euro mentre altre persone fanno sacrifici per acquistare i preziosi (e cari in senso economico) tagliandi.
Ma il ventottenne perugino ci ha provato comunuqe. Assieme ad altre nove persone, ha provato a domenica pomeriggio a scavalcare scavalcare la rete di recinzione dell'autodromo per gustarsi da vicino lo spettacolo del mondiale di moto e tifare per la vittoria del Dottore. Ma gli è andata peggio che agli altri nove. Non solo perché è stato beccato dalle forze dell'ordine (polizia, carabinieri e finanza a fare controlli, come riferisce la questura di Firenze) e molto probabilmente nei suoi confronti scatterà i Daspo, ma anche perché si è fratturato una gamba.
JOSÈ MOURINHO È L'ALLENATORE DEL CHELSEA: L'ANNUNCIO UFFICIALE SUL SITO DEL CLUB
Lunedì 3 Giugno 2013
LONDRA - Josè Mourinho è il nuovo allenatore del Chelsea. Lo ha annunciato il club inglese sul suo sito. Mourinho ha firmato un contratto di quattro anni e tornerà nel club dove ha vinto due titoli di Premier League, una FA Cup e due Coppe di Lega tra il 2004 e il 2007.
«Sono lieto di ridare il benvenuto al Chelsea a Josè. Il suoi continui successi, la guida e l'ambizione fanno di lui il candidato ideale», ha detto Ron Gourlay, Chelsea Chief Executive. «Il nostro obiettivo è quello di mantenere il club in alto ed ottenere i maggiori successi in futuro e Josè è la nostra scelta numero uno, in quanto riteniamo che sia il manager giusto per fare tutto questo. È stato e rimane una figura molto popolare presso il club e tutti qui sembra non vedano l'ora di lavorare di nuovo con lui».
Da quando ha lasciato il Chelsea nel 2007, il 50enne tecnico portoghese ha lavorato in Italia con l'Inter e in Spagna con il Real Madrid, vincendo tre scudetti, due coppe nazionali e la Champions League. Arriva a Stamford Bridge nel 2004, subito dopo aver vinto la Champions con il Porto, ed ha rapidamente raggiunto il successo assicurandosi il suo primo trofeo per il club già nel febbraio 2005, quando il Chelsea ha battuto il Liverpool 3-2 dopo i tempi supplementari a Cardiff, vincendo la Coppa di Lega. Poi ha vinto il campionato in quella stagione con un record di 95 punti e con soli 15 gol subiti in 38 partite. Mourinho ha lasciato il club nel settembre 2007, andando in Italia, vincendo il campionato di Serie A due volte in due anni e la Champions League con l'Inter, prima di arrivare al Real Madrid nel 2010, dove ha sollevato sia la Liga che la Coppa del Re. Mourinho porta a Londra tre persone che compongono lo staff tecnico con lui ci sono Rui Faria, Silvino Louro e Jose Morais e lavoreranno insieme all'attuale staff composto da Steve Holland, Christophe Lollichon e Chris Jones. Il nuovo manager sarà presentato ufficialmente in una conferenza stampa a Stamford Bridge il 10 giugno.
IL LIVORNO TORNA IN SERIE A. BATTUTO L'EMPOLI PER 1-0. "DEDICATA A MOROSINI"
Domenica 2 Giugno 2013
LIVORNO - Il Livorno è la ventesima squadra della serie A 2013/2014. Con un gol di Paulinho nel primo tempo, gli amaranto hanno battuto nel derby toscano l 'Empoli per 1-0 nel ritorno della finale dei playoff. L'andata si era chiusa sull' 1-1. Il Livorno segue nella massima serie il Sassuolo
e il Verona. "Questa magnifica promozione la dedichiamo tutta a Piermario Morosini che da lassù ci ha dato una grande mano", sono state le parole di un felice e commosso Spinelli, presidente del Livorno
ROLAND GARROS, SARA ERRANI VOLA AI QUARTI: BATTUTA LA SUAREZ NAVARRO
Domenica 2 Giugno 2013
PARIGI - Sara Errani vola ai quarti di finale del Roland Garros battendo 5-7 6-4 6-3 la spagnola Carla Suarez Navarro. La 26enne romagnola, numero 5 al mondo, ha accusato dolori allo stomaco sul 5-5 della prima frazione ed ha usufruito di un time out medico. Si è poi ripresa ma ha perso i successivi due game, cedendo il set all'avversaria, numero 20 del ranking. Poi si è aggiudicata il secondo e il terzo set. Ai quarti la Errani affronterà la vincente tra la polacca Agnieszka Radwanska e la serba Ana Ivanovic.
ANCHE FEDERER VA AVANTI Roger Federer si è qualificato per i quarti di finale del Roland Garros battendo Gilles Simon 6-1 4-6 2-6 6-2 6-3. Lo svizzero, numero 2 del tennis mondiale, ha faticato per aver ragione del francese, numero 18, che l'ha messo per lunghi tratti in difficoltà. Ai quarti Federer affronterà il francese Jo-Wilfried Tsonga, che ha superato il serbo Viktor Troicki con un triplo 6-3.
ZENGA ESONERATO DALL' AL NASR: ERIKSSON RIFIUTA IL SUO POSTO
Domenica 2 Giugno 2013
ROMA - Walter Zenga non è più l'allenatore dell'Al Nasr. Lo ha annunciato il club degli Emirati Arabi che parla di risoluzione consensuale del contratto per l'ex allenatore di Palermo e Catania.
Zenga era arrivato a Dubai nel gennaio del 2011 e paga il deludente sesto posto ottenuto in campionato. Al posto di Zenga non ci sarà Sven Goran Eriksson, direttore tecnico del club. Lo ha precisato l'Al Nasr: il tecnico svedese avrebbe ricevuto offerte dalla Cina.
ITALIA, QUATTRO GOL A SAN MARINO: BENE GILA E POLI, BALOTELLI NON SEGNA -FOTO
Venerdì 31 Maggio 2013
BOLOGNA - Un no al razzismo chiaro e forte. Una città che ritrova la nazionale. I Quattro gol a zero con i dilettanti del San Marino per scaldare cuore e muscoli in vista del decisivo appuntamento di Praga, tra sette giorni, per le qualificazioni mondiali. Bologna fa festa con l'Italia, ritrovando l'azzurro e l'identico risultato dell'ultima volta contro il Galles, un 4-0 netto. Manca solo il gol di Balotelli, il protagonista più applaudito nella serata dedicata alla lotta alle discriminazioni, e che pure qualche centinaia di tifosi della curva bolognese ha in piccola parte macchiato, con un coro contro i napoletani.
I NUOVI Prandelli ha avuto l'occasione di vedere giovani di prospettiva (Bonaventura), terzini di ritorno (Antonelli) vecchie conoscenze (Aquilani) e brillanti alternative (Cerci). Di più, oltre a valutazioni individuali, non si poteva oggettivamente chiedere a un'amichevole volutamente light, in un finale di stagione che per gli azzurri si prolungherà ora tra Repubblica Ceca e Confederations. Il 4-0 e la serata carica di messaggi sono dunque bilancio sufficiente, più del sei politico che va d'obbligo allo sparring partner sammarinese. Bologna ritrova la nazionale dopo 14 anni e i motivi per far festa ci sono tutti, a cominciare dalla simpatia che questa Italia si porta dietro in misura inversamente proporzionale ai casi di 'disturbò denunciati dal suo ct. Ultimo, il caso Scampia-Balotelli. Il personaggio della serata dovrebbe esser lui. Ci sono però il mal di schiena di Supermario oltre che le sue arrabbiature, e soprattutto l'imminente impegno di Praga per le qualificazioni mondiali, a consigliare il riposo iniziale del centravanti. Cui prima della partita arriva l'incoraggiamento del ministro Cecile Kyenge, presente in tribuna. Con lei accolgono una nazionale assai sperimentale in 29 mila: in attacco ci sono i beniamini di casa, Diamanti e Gilardino, completati nel tridente da un esordiente assoluto, l'atalantino Bonaventura.
POLI-AQUILANI Per il resto tante riserve in difesa, a centrocampo redini a Pirlo con Poli e Aquilani: per lui gli esami azzurri non finiscono mai. Di fronte, i dilettanti puri della repubblica di San Marino, una sola vittoria nella loro giovane storia: avversari ideali per un match che pare destinato alla goleada e invece per un'intera mezzora si rivela perfino avaro. Logico che tra i più attivi ci sia Bonaventura. Al 6' va al tiro due volte sottoporta dopo un bello scambio con Antonelli - in serata di grandi corse - ma è parato. Subito prova a imitarlo Gilardino su respinta corta del portiere. Anche in allenamento è difficile sfondare se l'avversario è blindato, ci provano allora da fuori prima Pirlo, alto all'11', e poi un Diamanti in serata velleitaria. L'occasione più limpida capita sottoporta sul sinistro di Aquilani, un pò sorpreso sul secondo palo dal buco della difesa avversaria; la respinta di Simoncini è di istinto. Sull'angolo successivo Maggio mette in rete su doppio rimpallo, fuorigioco. San Marino respira appena un pò conquistando un corner, ed ecco il vantaggio dell'Italia. Lo sigla Pioli su azione personale al 28': palla rubata al limite, percussione e destro sul palo opposto. A scaldare il Dall'Ara anche una serpentina di Pirlo, metallo prezioso e raro in una serata così. L'Italia si scioglie, il raddoppio arriva proprio da Gilardino: Poli pesca in area Aquilani, tiro al volo respinto e sul rimpallo duetto col centravanti che dal dischetto non sbaglia. Due a zero, è il minuto 33. Tutto si fa più semplice, come la discesa pulita pulita di Antonelli che due minuti dopo mette ancora una volta Gilardino davanti alla porta, e poi al 41' arriva in area e sfiora il gol ma prende anche la botta che lo costringerà a uscire per De Sciglio. Intanto Gilardino allo scadere è troppo generoso e cede palla in area a Diamanti.
SUPERMARIO A SECCO Per i due è l'ultima chance: a ripresa appena iniziata Prandelli cambia il tridente, dentro Cerci Balotelli e Sau per Diamanti-Gilardino-Bonaventura. È lo stesso minuto del 3-0, siglato da Pirlo al 4' su punizione. Nel frattempo Buffon si è dovuto finalmente impegnare, uscita e parata da lontano. Ma ora gli occhi sono tutti per Balotelli: al quarto d'ora la sua punizione rasoterra scheggia il palo. La seconda volta Pirlo non gli lascia la batutta, e sul calcio fermo Aquilani firma il quarto gol sfruttando la ribattuta del portiere, al 34'. Ma il 9 azzurro vuole essere protagonista, e un minuto dopo si libera al destro da fuori, ed è parato. Ancora più prepotente la discesa e tiro - appena fuori - al 43', mentre al 45' è la sfortuna di una traversa a negargli il gol. L'unica candelina che manca alla festa azzurra di Bologna.
IL TABELLINO
ITALIA (4-3-3): Buffon sv (26' st Sirigu sv), Maggio 6 (31' st Abate sv), Ranocchia sv, Ogbonna sv, Antonelli 6.5 (44' pt De Sciglio 6), Poli 6.5, Pirlo 6.5, Aquilani 6.5, Diamanti 5.5 (3' st Cerci 6), Gilardino 6 (3' st Balotelli 6.5), Bonaventura 6 (3' st Sau 6). (17 Agazzi, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 15 Barzagli, 8 Marchisio, 18 Montolivo, 23 Giaccherini, 14 El Shaarawy, 10 Giovinco). All.: Prandelli 6.5
SAN MARINO (4-4-2): A.J. Simoncini 6.5 (1' st Valentini 5.5), F. Rinaldi 5, D. Simoncini 5, Della Valle 5 (26' st G. Bollini sv), F. Vitaioli 5, Gasperoni 5.5 (14' st Berretti sv), Bollini 5.5 (22' st Buscarini sv), Cervellini 5, M. Vitaioli 6 (33' st D. Rinaldi sv), Selva 5, Coppini 5 (1' st Cibelli 5) (13 Bollini G, 13 Genghini, 15 Andreini, 17 Calzolai, 20 Mazza, 21 Bianchi). All.: Mazza 6 Arbitro: Borg (Malta) 6. Reti: nel pt 28' Poli, 33' Gilardino; nel st 4' Pirlo, 34' Aquilani Angoli: 12 a 1 per l'Italia Recupero: 1' e 2' Ammoniti: Della Valle per gioco falloso. Spettatori: 29.000. Note: in tribuna il ministro dell'integrazione Cecile Kyenge.
** I GOL ** 28' st: Poli da limite ruba palla, entra in area e di destro batte Simoncini da posizione defilata 33' st: Aquilani è pescato nel suo inserimento in area da Poli, il suo tiro è respinto, la ribattuta provoca un duetto con Gilardino che dal dischetto sigla il raddoppio. 4' st: punizione da 25 metri conquistata da Diamanti. Pirlo aspetta che entrino i primi tre cambi azzurri ma non cede il pallone a Balotelli, il suo destro a giro è preciso sotto l'incrocio. 34' st: Balotelli si conquista una punizione dal limite, Pirlo la batte e Aquilani sottoporta è pronto a ribattere sulla mancata trattenuta del portiere.
ROMA NEL CAOS, DURA CONTESTAZIONE A TRIGORIA
Sabato 1 Giugno 2013
ROMA - Nuova dura contestazione a Trigoria, quartier generale della Roma
A meno di una settimana dalla debacle di Coppa Italia, all'esterno del centro sportivo 'Fulvio Bernardinì, si sono radunati diverse decine di tifosi giallorossi che, incuranti della pioggia, hanno pesantemente contestato i vertici societari. I cori contro la dirigenza hanno preso di mira Pallotta, Baldini, Sabatini e Baldissoni, accompagnati da una serie di striscioni eloquenti: 'Riprendiamoci la Romà, 'Fuori i laziali dalla Romà, 'Aridatece la Romà, '26-05-13: sfregiati 86 anni di storià, con riferimento alla sconfitta di domenica scorsa subita nel derby di finale di Coppa Italia contro la Lazio. Nel mirino Baldini ("La messa è finita") e Sabatini ("Torna a pascolare"). Dalla contestazione è stato risparmiato solo Totti, ma non De Rossi.
FONTE: Leggo.it
02.06.2013
Moto GP, Mugello amaro per il Dottor Valentino
Fuori alla terza curva dopo un contatto con Bautista. «Abbiamo visto insieme le immagini, è stato un incidente di gara. Peccato, avrei voluto essere sul podio... ci rifaremo a Barcellona»
SCARPERIA (FIRENZE). Jorge Lorenzo trionfa al Mugello e grazie alla caduta di Marc Marquez a quattro giri dalla fine si riporta al secondo posto nella classifica iridata a 12 punti da Dani Pedrosa che con il secondo posto alle spalle del connazionale mantiene la sua leadership. Terzo posto alla fine per Cal Crutchlow, al secondo posto consecutivo. Domenica da dimenticare, invece, per Valentino Rossi. In una giornata dove il podio era alla sua portata, il «Dottore» è fatto fuori alla terza curva dopo il via da Alvaro Bautista.
«Speravo di essere qui in altro modo, tra i primi tre, mi dispiace. Cosa è successo? Bautista voleva chiudere troppo la curva e purtroppo ero lì». Sono queste le prime parole di Valentino Rossi al Mugello davanti al pubblico in delirio solo per lui. Rossi, infatti ha dovuto raggiungere il podio per farsi vedere dagli appassionati che hanno invaso la pista. Il suo messaggio è stato accolto con una ovazione segno che nonostante tutto rimane ancora lui il più amato.
«L’importante è che non mi sono fatto nulla - ha poi detto Rossi a Sport Mediaset - cercheremo di rifarci a Barcellona. In partenza mi si è gonfiata la frizione e non sono riuscito a fare bene e mi hanno passato in tanti. Questa era una gara da podio, il passo era buono e mi dispiace molto». Il contatto con Alvaro Bautista è stato improvviso e un pò anomalo, tanto che la Direzione di gara aveva messo sotto la sua lente d’ingrandimento il fatto. «Ho parlato con Bautista - ha detto Rossi - ci siamo visti in direzione gara, lui ha detto che non mi ha detto di non avermi visto, io ci credo, per me è finita qui».
«Non ho tirato giù Valentino. Capisco che tutta la gente qui è arrabbiata e mi dispiace, non perchè è Valentino ma perchè volevo fare bene io. Speriamo che non succeda di nuovo». A mente più fredda, e dopo aver rivisto le immagini assieme alla direzione di gara e a Valentino Rossi, Alvaro Bautista non si sente colpevole per il contatto che, dopo pochi metri dall’inizio del Gp d’Italia al Mugello, ha estromesso entrambi dalla corsa. «Abbiamo guardato insieme le immagini con la direzione di gara, voleva sentire qual era la nostra opinione e la conclusione è che si tratta di un incidente di gara - spiega lo spagnolo ai microfoni di Italia 1 -. Io avevo una linea come tutti i piloti, Rossi era esterno, inizialmente pensava che io lo avessi visto, poi ha guardato le immagini e ha ammesso che per me era impossibile vedere chi si trovava lì. Non è stata colpa nè sua nè mia, ma un incidente di gara. Era lui in un’altra linea e voleva prendere quella corretta».
01.06.2013
Calcio femminile, Bardolino ko
Il Tavagnacco può festeggiare
VERONA. Il Graphistudio Tavagnacco batte il Bardolino Verona 2-0 al comunale «Morgagnì di Forlì» e si aggiudica la Coppa Italia femminile. Sin dall’inizio della gara le due squadre si sono rivelate veloci e pungenti, con un Tavagnacco aggressivo che, dopo soli cinque minuti, passa in vantaggio con Ilaria Mauro. Il raddoppio al 18’ della ripresa quando Elisa Camporese, su assist di Parisi, trova Ohrstrom impreparata e lancia un pallone chirurgico all’angolo destro della porta che sigla il raddoppio: il Graphistudio può portare in Friuli la sua prima Coppa Italia.
Per il Tavagnacco i complimenti del vicepresidente vicario della Lnd, Alberto Mambelli: «La finale di oggi dimostra che il calcio femminile sta crescendo ma noi come Lega faremo sempre di più per far crescere l’intero sistema, sia a livello organizzativo che mediatico, oggi ne abbiamo dato dimostrazione». Il vicepresidente Lnd delegato al Dipartimento Calcio Femminile Antonio Cosentino si è detto «molto soddisfatto per l’andamento della gara e dell’organizzazione. Ha vinto il Tavagnacco ma ha vinto anche il mondo del calcio femminile e la progettualità della Lega Nazionale Dilettanti. Mi auguro che sia un buon inizio per far crescere tutta l’altra metà del calcio».
FONTE: LArena.it
B, sempre in meno allo stadio
03 giugno 2013
Crollano le presenze degli spettatori negli incontri della serie B. Al termine della stagione 2012/13 tra i cadetti si è registrata una media-partita di 4.858 tifosi, il 22.7% in meno rispetto lo scorso campionato (6.287). Il dato 2012/13 risulta essere il peggiore delle ultime sei stagioni: -7.3% rispetto 2010/11, -10.9% rispetto al 2009/10, -15.8% rispetto al 2008/09, -19.7% rispetto al 2007/08.
Guida la classifica per presenze in gare casalinghe il pubblico dell’Hellas Verona. Gli scaligeri registrano una media-partita di 15.402 spettatori: unico dato in doppia cifra tra i cadetti, addirittura +9.3% rispetto alla stagione 2011/12. Seguono il “Manuzzi” di Cesena (9.551), il “Menti” di Vicenza (6.931, +11.4% rispetto al 2011/12) ed il “San Nicola” di Bari (6.591, +24.9% rispetto al 2011/12). Dati, questi, nettamente inferiori rispetto i corrispettivi registrati nella stagione 2011/12: il “Marassi” blucerchiato (20.854), l’”Olimpico” di Torino (15.897), l’Hellas Verona (14.084) e l’”Adriatico” di Pescara (13.940).
Lo rileva il Report n. 7/2013 elaborato dall'Osservatorio Calcio Italiano sulla base del database online di Stadiapostcards.
L’Hellas Verona è la compagine che richiama il maggior numero di spettatori negli incontri fuori casa: contro gli scaligeri si è registrato il miglior dato stagionale a Cesena, Empoli, Stabia, Padova e Vicenza.
Nel corso della stagione regolare Verona-Empoli (24.779) è stato il match con il maggior numero di spettatori presenti. Seguono Sassuolo-Livorno (15.157), Modena-Sassuolo (12.607), Cesena-Verona (11.656) e Padova-Verona (10.142).
FONTE: Sport.it.msn.com
03.06.2013
Immensa Errani, Vinci poco... Serena
TENNIS. Il Roland Garros perde un'italiana ma esulta per l'impresa dell'altra azzurra. Roberta eliminata dalla Williams
Dolori di pancia frenano Sara sul 5-5 nel primo set: lo perde, va sotto 2-4 nel secondo ma poi trionfa
PARIGI Mentre Roberta Vinci va a sbattere contro Serena Williams, Sara Errani si conquista un posto fra le migliori otto del Roland Garros. Un biglietto sudato, conquistato a fatica, contro un'avversaria - la spagnola Carla Suarez Navarro - che nel secondo set stava per mettere fine alla sua avventura. Ma alla fine è stata la brava romagnola ad avere la meglio, dopo due ore e mezza di gioco, per 5-7, 6-4, 6-3. Sul «Suzanne Lenglen» le cose si erano messe male quando, dopo aver sprecato un set point, al servizio sul 5-5 e 40-40 l'azzurra si è fermata accusando dei dolori addominali. È intervenuto il medico, ma da quel momento Sara non è stata più la stessa: ha ceduto il turno di servizio e nel game successivo anche il set. La situazione è poi precipitata nel secondo parziale quando, avanti 2-0, la Errani va sotto 2-4. Sembra finita, ma l'azzurra non molla, infila sei giochi consecutivi, annulla cinque palle break sul 3-1 e conduce in porto una preziosa vittoria. Sulla sua strada ora la vincitrice della sfida tra la polacca Agnieszka Radwanska, favorita numero 4, e la serba Ana Ivanovic, numero 14. «È stato molto difficile giocare con Suarez Navarro: gioca in maniera incredibile», ha confessato Errani.
«Ho avuto un set point, poi ho perso il set e sono andata sotto 4-2 ma sono felice di essere riuscita a venire fuori da questa situazione. La finale? Non ci sto pensando: penso di partita in partita». Prima di Sarita, sul «Philippe Chatrier», Roberta Vinci aveva dovuto alzare bandiera bianca davanti a una Serena Williams in stato di grazia. Troppo forte l'americana, numero uno del mondo e del seeding, che ha travolto la tarantina per 6-1, 6-3 in appena un'ora e 10 minuti di gioco. La Vinci, che già nei due precedenti (Wimbledon 2009 e Miami 2012) aveva perso senza vincere un set, le ha provate un pò tutte. In particolare nel secondo set: ha cominciato a servire meglio, ha provato a far muovere la rivale, ha cercato di metterla in difficoltà col back di rovescio e con le palle corte. Ma la Serena di ieri (28esima vittoria di fila, appena 10 giochi concessi in quattro incontri sulla terra parigina) è quasi ingiocabile e all'azzurra restano la consolazione di aver raggiunto per la prima volta in carriera gli ottavi del Roland Garros e la chance di salire al numero 11 del ranking Wta. «Lo sappiamo tutti: lei è fortissima. Ed ero consapevole che sarebbe stata una partita quasi a senso unico», le parole dell'azzurra a fine incontro. «Se ho un rammarico dopo un match così è che forse nel primo set dovevo essere più aggressiva».
FONTE: LArena.it
Il Livorno torna in serie A
L'Empoli si arrende in finale
Decide il gol di Paulinho
Gli amaranto ritrovano il massimo campionato dopo tre anni di purgatorio. Dopo la rete dell'andata, al Picchio fa centro Paulinho nel primo tempo. La squadra del presidente Spinelli raggiunge così Sassuolo e Verona in serie A
Livorno, 2 giugno 2013 - Il Livorno torna in serie A. Nel ritorno della finale playoff, gli amaranto hanno battuto per 1-0 l'Empoli grazie al gol di Paulinho realizzato al 32' del primo tempo.
Esplode la gioia amaranto
La squadra guidata da Davide Nicola torna dunque nella massima serie dopo tre anni di purgatorio. E' grande festa in citta per una promozione sofferta che arriva dopo un campionato che ha visto gli amaranto sempre tra le prime tre classificate e chiuso a quota 80 punti, a -2 dal Verona e a +7 dall’Empoli, proprio la squadra che Paulinho e compagni hanno superato nella doppia finale promozione (1-1 all’andata, 1-0 al ritorno).
In semifinale il Livorno aveva eliminato il Brescia con un doppio pareggio (1-1 sia all'andata che al ritorno). La squadra del presidente Spinelli raggiunge dunque Sassuolo e Verona, promosse in Serie A al termine della stagione regolare.
LA PARTITA - Gli amaranto hanno dimostrato di meritare questa promozione, gestendo da grande squadra anche il doppio risultato a disposizione nella gara di ritorno contro l’Empoli (agli amaranto bastava un pareggio). L’undici di Sarri, che è riuscito a schierare Saponara e Regini convocati con la nazionale under21 per l’Europeo in Israele, può rammaricarsi per aver sciupato la prima grande occasione della partita. Al 22’ infatti sul cross di Tavano - fischiatissimo dal suo ex pubblico - Maccarone in spaccata non trova incredibilmente la porta da due passi, complice anche la decisiva azione di disturbo di Bernardini. Il Livorno cresce con il passare dei minuti. Gemiti trova un varco al centro e scarica un tiro che Bassi respinge con qualche difficoltà. Tre minuti dopo l’Armando Picchi esplode: pennellata dalla destra di Schiattarella e colpo di testa vincente di Paulinho, che salta più in alto di tutti e batte Bassi.
Nella ripresa l'Empoli non riesce a trovare le contromisure per far male al Livorno. Valdifiori ci prova al 17', ma Mazzoni fa buona guardia. I padroni di casa, supportati anche sugli spalti da due tifosi speciali come Diamanti e Chiellini, reggono la pressione degli ospiti e anzi sfiorano il raddoppio. Al 35' Dionisi approfitta di un errato disimpegno di Saponara, piuttosto in ombra, ma colpisce l'esterno della rete.
L'ultimo brivido al 44': la punizione rasoterra velenosa di Maccarone trova ancora una volta pronto Mazzoni, che respinge la conclusione. Dopo quattro minuti di recupero l'arbitro fischia la fine e può finalmente iniziare la festa del Livorno. All'Empoli vanno gli applausi per aver disputato una seconda parte di campionato strepitosa e per aver messo in difficoltà la squadra di Nicola fino alla fine.
FONTE: QN.Quotidiano.net/
Calcio: Livorno batte l'Empoli e torna in serie A dopo tre anni
22:56 02 GIU 2013
(AGI) - Livorno, 2 giu. - Dopo tre anni in B, il Livorno torna nella massima serie del calcio italiano. Una promozione sofferta che arriva dopo un campionato che ha visto gli amaranto di Davide Nicola sempre tra le prime tre classificate e chiuso a quota 80 punti, a -2 dal Verona e a +7 dall'Empoli, proprio la squadra che Paulinho e compagni hanno superato nella doppia finale promozione (1-1 all'andata, 1-0 al ritorno). In semifinale il Livorno ha fatto fuori il Brescia, pareggiando 1-1 sia all'andata che al ritorno e passando il turno grazie al miglior piazzamento nella stagione regolare. Paulinho-gol e il Livorno batte 1-0 l'Empoli nella finale di ritorno dei play-off e centra la promozione in Serie A. Dopo tre anni, dunque, il club di Spinelli torna nel grande calcio e lo fa con merito, perche' durante tutto il campionato, e anche tra semifinali e finali, la formazione di Nicola (bravissimo) ha dimostrato che la societa' ha visto giusto in fase di costruzione della squadra, poi staff tecnico, giocatori e tifosi hanno fatto il resto.
L'Empoli resta in B, esce sconfitto dal campo, ma con la coscienza a posto e a testa alta soprattutto per quanto fatto nel girone di ritorno. A far festa sono i livornesi, una festa iniziata con netto anticipo perche' in citta' si respirava gia' dalla gara d'andata il profumo della serie A. Sono in 20mila all'Ardenza, stadio tutto colorato d'amaranto, anche se uno spicchio d'azzurro (oltre mille gli empolesi) non manca e da' ancor piu' colore al derby toscano che vale il...Paradiso del calcio. Nicola, privo di Belingheri e Siligardi, schiera il 3-5-2 affidando a Dionisi il compito di affiancare Paulinho in attacco. Schiattarella e Gemiti gli esterni di centrocampo, tra i pali Mazzoni viene preferito a Fiorillo. Solito 4-3-1-2 per Sarri che, dopo giorni di polemiche e trattative, puo' schierare gli under 21 Regini e Saponara che dopo la partita voleranno in Israele per aggregarsi al gruppo di Mangia.
Scontata la coppia d'attacco Tavano-Maccarone, premiata ditta del gol che ha permesso all'Empoli di acciuffare i playoff. E dopo un buon avvio del Livorno (Pualinho reclama un rigore che non c'e', mentre Luci ci prova dalla distanza), proprio la coppia d'attacco azzurra fa tremare il Picchi: al 22' sul tiro-cross di Tavano dalla destra, Maccarone e' puntuale, ma, a porta vuota, si fa anticipare da Ceccherini con Mazzoni battuto.Bella gara, equilibrata e vivace, il Livorno ha due risultati su tre, ma se la gioca senza calcoli e tatticismi e con una punizione di Emerson sfiora il vantaggio.
Buon momento per gli amaranto, al 30' Gemiti impegna dal limite Bassi, due minuti dopo arriva l'1-0: cross di Schiattarella dalla destra, Tonelli e Regini lasciano staccare Paulinho che vola in cielo e di testa mette dentro. Il Picchi esplode, l'Empoli non molla e Maccarone prova subito a suonare la carica. Il primo tempo si chiude sull'1-0 e con il Livorno a 45 minuti dalla A. Nella ripresa nessun cambio, ritmi sempre alti, ma azzurri poco propositivi anche perche' il trio offensivo non sembra in gran serata, mentre i padroni di casa, grazie al gran lavoro sulle fasce di Schiattarella (il migliore) e Gemiti, alla corsa e sostanza di Duncan, coprono bene il campo. Prova Maccarone a dare la scossa ai suoi, a cercare palla lontano dalla porta e far salire la squadra. E' lui che al 15' mette in mezzo un pallone che Saponara devia debolmente tra le braccia di Mazzoni, bravo due minuti dopo a bloccare in tuffo il destro di Valdifiori.
Non basta e Sarri lo sa bene: al 23' dentro una punta (Mchedlidze), fuori un centrocampista (Croce) con Saponara che arretra un po'. Il cuore l'Empoli lo mette, il Livorno adesso i suoi calcoli li fa e controlla il match, cercando di sfruttare gli spazi che lasciano gli ospiti.
Dionisi va vicino al 2-0, il tempo stringe, gli azzurri vedono la A sempre piu' lontana e si innervosiscono. L'ultimo assalto e' di Maccarone, punizione insidiosa all'89' che Mazzoni respinge in tuffo, blindando il risultato che vale la A.
Finisce 1-0, l'Ardenza esplode, il Livorno torna tra le 20 sorelle d'Italia, l'Empoli ci riprovera' il prossimo anno.
FONTE: AGI.it