HELLAS news... + - =
LE ULTIME SUL CALCIOMERCATO DELL'HELLAS Tutti i 'rumors' del web e la lista continuamente aggiornata dei nomi che 'girano' in entrata ed in uscita attorno al VERONA: IN DIFESA IDEA POLENTA! Il 21enne nazionale uruguagio con doppia nazionalità è in uscita dal GENOA dopo il prestito al BARI nella stagione scorsa, anche BRESCIA e PADOVA lo accoglierebbero a braccia aperte ma il difensore vorrebbe giocare in Serie A...
PER 'IRON-NICK' FERRARI dopo l'AVELLINO ed il CARPI spunta l'interesse del TRAPANI che 'insidia' lo SPEZIA anche per arrivare ad Emanuele PESOLI fermo da un anno per squalifica...
OGGI ALTRO INCONTRO PER SEFEROVIC... Dopo l'incontro tra SOGLIANO e l'agente del giocatore nei giorni scorsi (vero o presunto chissà!) oggi dovrebbe esserci quello tra il diesse scaligero e PRADÈ suo omologo alla FIORENTINA: Sul piatto non solo l'esterno ex NOVARA ma anche il portiere NETO e ROMULO 'jolly' di origini brasiliane
LA PREMIER LEAGUE SU JORGINHO! S'era parlato dell'ARSENAL qualche tempo fa, ora si starebbero muovendo addirittura il CHELSEA ed il MANCHESTER CITY per il giovane regista italo-brasiliano cresciuto nell'HELLAS...
CRIMI E RAGATZU: Sul centrocampista dell'Under 21 vinto dal GROSSETO alle buste s'inserisce il LIVORNO! Sarà duello col VERONA che al contempo incassa l'interessamento dello SPEZIA (anche) per RAGATZU reduce dalla buon esperienza con la PRO VERCELLI nonostante la retrocessione dei piemontesi...
E' UFFICIALE L'INGAGGIO DI DONATI dal PALERMO, il centrocampista, ha superato le consuete visite mediche pre-acquisto e sarà a disposizione di MANDORLINI al ritiro in val Ridanna
CON 1856 il CARATTERE 'TRANSFORMER' vince sulle maglie dell'HELLAS...
ECCO LE PRIME AMICHEVOLI DELLA NUOVA STAGIONE! Il VERONA incontrerà il SUDTIROL domenica 21 luglio, a Bolzano po gli olandesi del FEYENOORD mercoledì 24 luglio, a Trento...
ACCORDO TRA VERONA E CHIEVO per il rifacimento del manto erboso del 'Binti' con erba naturale mixata a quella sintetica...
SEDE HELLAS IN TRASFERIMENTO... Da Via Torricelli al nuovo centro direzionale Verona Forum in Via Belgio «Ci aspetta un bel lavoro - annuncia il diggì GARDINI - ma siamo pronti. Ovviamente affronteremo il trasloco verso metà luglio, dopo il raduno della squadra, quando i giocatori saranno partiti per il ritiro»
BLITZ DELLA GUARDIA DI FINANZA nelle sedi di 33 club calcistici professionistici italiani tra i quali c'è anche il CHIEVO: Gli investigatori passeranno al vaglio le operazioni di compravendita e trasferimento dei giocatori, la gestione dei patrimoni aziendali con particolare attenzione alle operazioni scouting e rivalutazione dei contratti pluriennali e della gestione dei diritti di immagine e dei diritti televisivi...
SEI DERBY E SQUADRE SENZA STADIO! La prossima Serie A si annuncia... 'impegnativa'
CORDOGLIO DELL'HELLAS PER LA SCOMPARSA DI FRANCO LANDRI Direttore Sportivo scaligero dall'89 al '95
IL COMUNE DI CATANZARO PREMIERÀ CACIA quale emerito cittadino capocannonie della Serie B
'COPPA DISCIPLINA' SERIE B: Vince il CITTADELLA davanti a SASSUOLO e PADOVA, HELLAS quart'ultimo...
'TROFEO FAIR PLAY GAETANO SCIREA' TIFOSI: VInce ancora il CITTADELLA che stavolta precede il VARESE ed il SASSUOLO (con l'HELLAS all'ultimo posto)
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IN BREVE A PIÉ PAGINA + - =
LIGA SPAGNOLA: Carletto ANCELOTTI nuovo allenatore del REAL MADRID!
TENNIS: A Wimbledon ok la VINCI, otu al primo turno CAMERINI e SCHIAVONE. SEPPI avanza, fuori BOLELLI
MOTORI: Tragico scontro alla 24 ore di Le Mans, muore il pilota Allan SIMONSEN...
CONFEDERATIONS CUP: l'ITALIA deve inchinarsi al BRASILE ma i ragazzi di PRANDELLI meritavano il pareggio, le furie rosse rifilano un secco 3 a 0 alla NIGERIA. HAITI chiude con 24 gol al passivo dopo l'8 a 0 subito dall URUGUAY...
SERIE A: Successone a Napoli per diventare Pon-Pon girl ufficiale della squadra partenopea
CALCIO FEMMINILE: Foto hot a seguito di infortunio alla vagina...
RASSEGNA STAMPA + - =
Calciomercato Verona: idea Luca Toni per Mandorlini
25-06-2013 - Fernando Bassoli
Per restare in A il Verona deve essere rafforzato in ogni reparto, ma non stravolto.
leggi anche: Calciomercato Udinese: il grande colpo resta per ora la conferma di Di Nataledi Fernando Bassoli As Roma, futuro incerto e svendita giocatoridi Fabri Pellegrini Calciomercato Bologna: tutto ruota intorno a Diamanti, Curci può restaredi Fernando Bassoli TAGCalcio, serie A, Calciomercato
Subito mille abbonamenti nei primi tre giorni dell'apertura della campagna 2013/2014 dicono molto sull'entusiasmo dei tifosi scaligeri per il ritorno del Verona nella massima serie dopo una lunga e dolorosa assenza.
Anche quest'anno i gialloblu avranno in panchina Andrea Mandorlini, tecnico molto amato dalla piazza e considerato abile tattico.
Per quanto riguarda la campagna acquisti, intriga l'idea di avvalersi del campione del mondo Luca Toni, ma la trattativa deve entrare ancora nel vivo. Al Verona servirà comunque una prima punta con caratteristiche importanti nel gioco aereo, soprattutto quando centrocampi più dotati dal punto di vista tecnico andranno scavalcati con palle alte per provare a sorprendere le difese avversarie, con le ripartenze tipiche del gioco che piace a mister Mandorlini.
Si valutano inoltre questi elementi, tutti in rosa alla Fiorentina: il portiere Neto, Haris Seferovic e il brasiliano Romulo. Interessa anche la punta Gonzalez del Novara, che ha già giocato in serie A. Nella trattativa per avere Gonzalez a Verona potrebbero entrare Carrozza e Cocco. Si cerca una formula condivisa.
Per il momento il greco Tachtidis, reduce da una stagione non positiva con la Roma versione Zeman, non tornerà a Verona, dove pure aveva fatto molto bene. Se non avrà richieste interessanti resterà al Genoa, almeno per ora. Per rafforzare il centrocampo piacerebbe molto il romanista Bradley, nazionale americano. Si tratta di un elemento dal rendimento molto costante che già ha fatto molto bene al Chievo.
Sul fronte estero piace Cristian Sapunaru, terzino rumeno del Real Saragozza in passato seguito anche da Lazio e Inter.
FONTE: SuperMoney.eu
CALCIO - Sei derby, club senza stadi ecco come sarà il prossimo anno
LUNEDÌ 24 GIUGNO 2013 12:24 REDAZIONE
Sei derby, il prossimo campionato: Torino (Juve e Torino), Milano (Milan e Inter), Verona (Chievo e Verona), Roma (Lazio e Roma), Genova (Genoa e Samp) e mettiamoci pure Trieste (Udinese e Cagliari). Non essendoci stadi di proprietà, se non quello della Juve, molti terreni di gioco saranno sottoposti a stress. Ma, dopo le pressioni della Lega, molte situazioni sono state per fortuna risolte: a Napoli la prima giornata dello scorso campionato fu scandalosa.
Per colpa di un fungo, si giocò sulla sabbia. Poi, il San Paolo è stato rizzollato: ora aspetta il nulla osta per il prossimo campionato (manca il collaudo statico ma nel frattempo il club ha indicato Palermo). Anche a San Siro e Marassi ora i terreni stanno meglio. Il Sassuolo giocherà a Reggio Emilia, l'Udinese e il Cagliari a Trieste. L'Udinese ha iniziato i lavori al Friuli: spera di poter tornare a casa il più presto possibile, avrà una deroga per una sola tribuna da 10.000 posti e una tribunetta per gli ospiti. Complessa la situazione del Cagliari: l'11 luglio verrà accettata dalla Figc la scelta di Udine. Cellino, dopo la farsa Is Arenas, punta anche su Cagliari, sperando di poter rimettere a norma il Sant'Elia (ma quando? E quanti soldi ci vogliono?). La Figc da quest'anno ha imposto una nuova regola: i club devono indicare un impianto a norma per tutta la stagione, non più con deroghe, come Is Arenas chiuso, semichiuso, riaperto, ecc. In un balletto stucchevole: eppure Osservatorio e Lega, con buona volontà, avevano cercato di aiutare Cellino ad avere un impianto suo, piccolo, adatto a questi tempi e che poteva diventare davvero la casa dei sardi. Poi, tutto è saltato per beghe locali, ripicche, incomprensioni. La magistratura stabilirà se sono stati commessi reati. Spiace per i tifosi sardi: come si può pensare che possano andare a Trieste? Il Livorno, neopromosso, avrà la deroga (19.400 posti), così come l'aveva avuta il Siena lo scorso anno. Quest'anno, comunque, sembra che i club abbiano una maggiore attenzione ai loro impianti, e anche sul fronte abbonamenti ci saranno molte promozioni (ma ci sarà ancora, purtroppo, la tessera del tifoso...). Quest'anno c'è stato un aumento dei tifosi, che potrebbe essere confermato anche la prossima stagione. Segno che il sistema-calcio, nonostante tutti i problemi, tiene ancora. Nella passata stagione, la Lega di A ha gestito nel migliore dei modi il calendario degli anticipi e posticipi: anche se qualcuno scopre sempre che a gennaio a volte nevica... La prossima stagione sarà più difficile, essendoci i Mondiali del Brasile si dovrà concludere prima il campionato: aumenteranno le notturne (anche in inverno) e così i rischi di rinvio. Certo, ci sono ancora problemi e le pay tv, Sky in testa, non sono felici di un campionato a venti squadre, spalti vuoti, terreni di gioco a volte non all'altezza. Ma il nostro calcio non è così mal messo come a volte sembra. E qualcosina, per fortuna, sembra muoversi...
repubblica.it
FONTE: UdineseBlog.it
Sempre dalla parte del torto, il ritorno in A dell’Hellas Verona
Posted on 24 giugno 2013 di redazione
Dopo undici lunghi e interminabili anni l’Armata del Verona è tornata nel posto che più le spetta, per storia, tradizione e amore della gente. Le gite nella città di Romeo e Giulietta sono finite, mai più milanisti e juventini ridenti e festanti al Bentegodi, dall’anno prossimo Verona non sarà più terra di conquista, per nessuno. Sono tornati e faranno parlare ancora di sé. Non che in questi anni non ne abbiano combinate, ma più semplicemente la serie A ti punta contro i propri riflettori, e ogni gesto viene amplificato, criticato, e i veronesi sicuramente offriranno tanto materiale ai giornalisti perbenisti del nostro paese. Ma i veronesi hanno torto, sempre a prescindere.
Il tifo scaligero è sempre stato improntato sulla goliardia, anche se c’è chi pensa che il loro modo di vivere la curva troppo spesso sconfina nel becero odio razziale, dell’anti-meridionalismo e dunque il tutto non è politicamente corretto. Non tollerare Napoli e i napoletani è immorale, soprattutto se gli insulti provengono dai veronesi, va capito, e forse anche giustificato. Se invece gli echi dell’odio provengono dalle città meridionali la musica cambia. L’Italia è terra di campanile e il vicino quindi è sempre oggetto di invettive, anche gratuite, ma l’insulto deve venire dal vicino e mai da chi dista troppo a nord di te.
I butei hanno sempre vissuto la passione per il calcio diversamente da come la vivono i più, non hanno mai preso troppo sul serio vittorie e sconfitte, le hanno semplicemente festeggiate o maledette. Ma alla fine per loro sono pur sempre “solo” partite di calcio, e la partita è solo un pretesto, un pretesto per rivedere vecchi amici, e abbracciarli per un gol al novantesimo, un pretesto per dividere panini, soldi e sonno, macinando chilometri per 11 uomini che in mutande inseguono un pallone. Forse anche per questo loro modo di essere diversi , anticonformisti nel 1991, dopo i gravi incidenti di Milan –Verona, che costarono 12 arresti tra gli esponenti di maggior spicco della curva scaligera, furono costretti a sciogliersi, e la curva per protesta la domenica successiva si presentò vuota e con un solo striscione: non 12, ma 5000 colpevoli.
Il compagno Carlo Marx l’avrebbe chiamata coscienza di classe, loro invece spirito ultras, senso di appartenenza. Le Brigate Gialloblù per alcuni morirono, per altri cambiarono semplicemente modo di vivere la curva, lo spirito, infatti, rimase vivo in curva e tramandato alle nuove generazioni. Non più lunghi striscioni, tamburi, o direttivi responsabili di curare il tifo, ma ognuno padrone di se stesso e responsabile delle proprie azioni, ma soprattutto nessun punto di riferimento per società e polizia. Il nuovo corso della sud scaligera ha dimostrato, ancora una volta, la lungimiranza dei gialloblu, che dopo molti anni furono copiati e imitati da un po’ tutte le curve, senza mai uguagliare l’originale.
Come tutti i gruppi ultras anche loro hanno gemellaggi, storici, che sono riusciti a rimanere vivi ai ricambi generazionali (Fiorentina, Samp, Triestina, Real Madrid), ma anche tante rivalità. La lista sarebbe troppo lunga, diciamo soltanto che persino San Gennaro o Padre Pio sono stati oggetto delle loro invettive, suscitando le ire di tutti, giornalisti, giornalai, preti, pedofili, criminali e anche degli stessi veronesi, ma infondo loro non si prendono mai troppo sul serio, e un coro è solo coro, 4 parole messe insieme, prive di senso e logica, capaci spesso di scuotere le coscienze, coscienze che si smuovono solo la domenica, per ritornare nel letargo dal lunedi successivo.
Parli di Verona e pensi al razzismo, come se tra i due fenomeni ci fosse sempre un legame diretto, quasi scontato. Ti vengono in mente le immagini del manichino raffigurante il calciatore Ferrer. E di colpo si dimentica il calore e l’amore per una squadra con una storia ultra centenaria, mentre gli oltre 14 mila spettatori di media del Bentegodi nell’anno che rischiò di far sprofondare il glorioso Hellas in serie C2 sono la normalità, ma sono eccezione per altre piazze, evento unico e raro, irripetibile.
“Ci sedemmo dalla parte del torto visto che gli altri posti erano occupati” diceva Brecht. E i veronesi hanno preferito lasciare la scena ad altri, ad altre curve, e hanno preferito rimanere nella parte “sbagliata”, perché tanto, per loro, i giudici in terra non hanno dignità e imparzialità di giudizio, ma sono solo l’espressione del sistema. Un sistema che prende tutto troppo seriamente, persino un coro o una partita di calcio.
Michele D’Urso per Mondo Calcio
FONTE: MondoCalcio.WordPress.com
Calcio il Lutto
Addio a Franco Landri, difensore del Messina della prima promozione in serie A
Avrebbe compiuto 74 anni il 25 giugno. Libero dotato di grande tempismo e rara intelligenza tattica, vestì per quattro stagioni la maglia giallorossa, collezionando 108 presenze e realizzando 2 reti. Landri fu fra gli artefici della promozione in serie A nel 1962-63 e colonna della difesa insieme a Ghelfi nel campionato successivo. Passato al Palermo nel 1966-67 smise di giocare nel 1973 e divenne in seguito direttore sportivo di Avellino, Atalanta, Hellas Verona e consulente della Juventus.
Si è spento a Romans d’Isonzo, in provincia di Gorizia, dov’era nato 73 anni fa, Franco Landri, ex difensore dell’ACR Messina degli anni '60. Libero dotato di grande tempismo e di rara intelligenza tattica, Landri ha legato il suo nome alla prima, storica, promozione dei biancoscudati in massima serie nella stagione 1962-63 ed alla storica salvezza conquistata nel campionato 1963-64.
Nato appunto a Romans d’Isonzo il 25 giugno 1939, iniziò a giocare nelle file della formazione goriziana che lo cedette al Milan nel 1956 per 700.000 lire. Formatosi nelle giovanili rossonere, fu ceduto nel 1958-59 in serie C al Forlì, dove fece il suo esordio tra i professionisti giocando 8 gare. Passato al Como nel 1959, con i lariani disputò tre campionati collezionando 66 presenze e un gol. Alla fine del campionato 1961-62 fu prelevato dall’allora presidente dell’ACR Goffredo Muglia insieme all’altro difensore Antonio Ghelfi con il quale formò una coppia centrale formidabile per quattro stagioni, tre in serie B ed una in seria A. Esordì in maglia giallorossa il 9 settembre del 1962 in Coppa Italia contro il Napoli (vittoria per i peloritani per 2-1).
Il suo esordio in campionato avvenne il 16 settembre allo stadio “Amsicora” di Cagliari contro la matricola sarda (1-1 il risultato finale). In quella storica annata il Messina di Umberto Mannocci si classificò primo con 50 punti, Landri fu l’unico calciatore sempre presente nelle 38 partite giocate. Insieme a Rossi, Dotti, Stucchi, Raadelli e Ghelfi, Landri formò una linea difensiva di primordine per la categoria. Con 31 reti al passivo (di cui 3 nelle ultime due gare a promozione acquisita) quella giallorossa fu una delle difese meno battute.
Nella stagione successiva (1963-64) il difensore goriziano fece il suo esordio in serie A con la maglia biancoscudata. Saltò l’unica partita proprio alla prima di campionato contro la Sampdoria (2-1 a favore dei blucerchiati), poi disputerà le rimanenti 33 gare. La prima in serie A la giocò proprio contro il “suo” Milan a “San Siro”, fu un secco 3-0 con doppietta di Rivera e gol di Amarildo. Per Landri arriva anche il primo gol con la maglia giallorossa, lo realizzò il 27 ottobre del 1963 al “Celeste” contro la Lazio su calcio di rigore, ma la gara fu poi data vinta a tavolino ai biancoazzurri per 0-2 a causa di incidenti che si verificarono nel corso del match.
Fu il Messina dei miracoli: dopo 10 partite i peloritani avevano appena 4 punti in classifica, con l’arrivo di Benitez il campionato ebbe una svolta decisiva ed alla fine Mannocci ed i suoi ragazzi riuscirono a conquistare una salvezza storica per la città dello Stretto. Non andò altrettanto bene nel campionato 1964-65, il Messina si classificò penultimo e fu retrocessione in serie B. Per Landri 31 presenze ed una rete, realizzata nel derby con il Catania vinto per 2-1 dai peloritani decisivo il calcio di rigore decretato da Lo Bello di Siracusa. In quella stagione una rete anche in Coppa Italia nel match vinto per 2-0 contro la Lazio allenata da Mannocci.
Nel campionato 1965-66 per Landri soltanto 7 presenze, l’ultima con i giallorossi fu Genoa-Messina 3-1, poi il passaggio al Palermo, sempre in serie B. Vestì la maglia rosanero per 7 stagioni, giocando ben 213 partite, realizzando 2 reti e conquisto due promozioni in serie A. Si ritirò dal calcio giocato alla fine della stagione 1972-73. Dopo la carriera agonistica intraprese quella di direttore sportivo di Avellino, Atalanta, ed Hellas Verona e consulente per la Juventus.
Franco Landri avrebbe compiuto 74 anni tra pochi giorni, il prossimo 25 giugno. Con la sua scomparsa se ne va un altro pezzo importante della storia giallorossa. Alla famiglia Landri le condoglianze della redazione di MessinaSportiva.it.
di Carmelo Minissale (22 Giugno 2013)
FONTE: MessinaSportiva.it
SPORT / Calcio: Daniele Cacia mercoledì premiato in Comune
Il 30enne attaccante catanzarese, capocannoniere in serie B, ha trascinato il Verona alla promozione in massima serie
Venerdì 21 Giugno 2013 - 18:33
Catanzaro celebra il “suo” bomber, Daniele Cacia, centravanti del Verona neo promosso in serie A, capocannoniere del campionato cadetto con 24 reti. Mercoledì mattina, il calciatore nato a Catanzaro nel 1983 sarà a Palazzo De Nobili dove sarà ricevuto dal sindaco Sergio Abramo e dall’assessore allo sport Giampaolo Mungo che gli consegneranno una targa celebrativa della sua impresa. L’evento è stato organizzato dall’assessore allo sport in collaborazione con l’ufficio stampa dell’Amministrazione comunale.
“Cacia rappresenta un esempio per tutti i giovani calciatori catanzaresi – hanno dichiarato Abramo e Mungo – non solo per le sue performance sportive, ma soprattutto per la forza del suo carattere che gli ha permesso di superare tremendi infortuni. Quando molti lo davano sul viale del tramonto per via dei guai fisici patiti, Daniele è riuscito, con una forza d’animo incredibile, a risorgere e diventare uno dei più forti attaccanti italiani. Impressionante è stata la sua media-gol nell’ultimo campionato di serie B, 0,6 reti a partita. Solo Cavani e Di Natale hanno fatto meglio di lui nei campionati professionistici.”
Cacia è quel viene definito un top player, una prima punta capace di andare a rete con facilità straordinaria. Quando non è stato ostacolato dalla sfortuna e dagli infortuni, ha sempre messo a segno una gran quantità di reti, soprattutto nel Piacenza in serie B con 32 gol in due anni (2005-2007). Ha giocato in serie A con la Fiorentina e con il Lecce, in serie B con la Reggina e il Padova. Ma è a Verona, nel pieno della sua maturità, che coglie il risultato più bello: promozione in A e titolo di capocannoniere.
FONTE: CatanzaroInforma.it
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
venerdì, giugno 21st, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Serie Bwin, la classifica finale della Coppa Disciplina vinta dal Cittadella
Ecco la classifica finale della Coppa Disciplina per ciò che concerne il campionato di Serie Bwin 2012-2013 andato in archivio
1) CITTADELLA 02,89
2) SASSUOLO 02,98
3) PADOVA 03,80
4) LIVORNO 03,94
5) ASCOLI 04,00
6) NOVARA 04,20
7) BARI04,28
MODENA 04,34
9) VIRTUS LANCIANO 04,37
10) CROTONE 04,41
11) EMPOLI 04,47
12) SPEZIA 04,66
13) BRESCIA 04,78
14) CESENA 04,84
15) TERNANA 04,91
16) VARESE 04,95
17) REGGINA 05,15
18) VICENZA 05,60
19) VERONA 05,72
20) GROSSETO 06,79
21) PRO VERCELLI 06,95
22) JUVE STABIA 07,36
venerdì, giugno 21st, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Serie Bwin, “trofeo Fair Play Gaetano Scirea” la classifica delle tifoserie più corrette
La Lega Serie B, tramite il proprio portale ufficiale ha diffuso la classifica finale del trofeo fair play “Gaetano Scirea” Come è indicato nello stesso la graduatoria tiene conto esclusivamente dei provvedimenti disciplinari adottati per comportamento dei tifosi per la stagione 2012-2013. Eccola nel dettaglio
1) CITTADELLA 00,04
2) VARESE 00,05
3) SASSUOLO 00,11
4) CESENA 00,18
5) MODENA 00,20
6) BARI 00,33
6) VIRTUS LANCIANO 00,33
ASCOLI 00,36
EMPOLI 00,36
10) REGGINA 00,59
11) CROTONE 00,64
11) TERNANA 00,64
13) LIVORNO 00,94
14) BRESCIA 01,07
15) PADOVA 01,18
16) GROSSETO 01,19
17) NOVARA 01,22
18) JUVE STABIA 01,24
19) VICENZA 01,27
20) SPEZIA 01,36
21) PRO VERCELLI 01,79
22) HELLAS VERONA 02,54
FONTE: SerieBNews.com
26.06.2013
Donati all'Hellas per ritrovare il tempo perduto
ALLA RIBALTA. Ha giocato con Atalanta, Toro, Samp, Bari e Messina. Ingaggiato il centrocampista del Palermo che vanta un passato nel Milan di Ancelotti e nel Celtic Spera di riscattare una carriera a volte sfortunata
Baciato da doti rare, accompagnato dalla testa giusta. Predestinato. Altrimenti non ti chiama il Milan a vent'anni, altrimenti la gente del Celtic non s'innamora di te. Massimo Donati è cresciuto tutto d'un pezzo. «Un ragazzo davvero in gamba. Era un trascinatore fin da piccolo», racconta Mino Favini, responsabile del settore giovanile dell'Atalanta, uno che ha visto maturare Donati giorno dopo giorno. «Vede le cose prima degli altri, magari non è rapidissimo negli spostamenti ma è velocissimo di testa. Ed è quello che conta davvero. Un grande organizzatore di gioco. Lo era fin da ragazzo, molto intelligente. Peccato solo per quel trasferimento al Milan, avesse aspettato uno o due anni magari sarebbe andata diversamente». Fa niente, il passato non conta più. Da ieri Donati è ufficialmente un rinforzo del Verona. Sostanza, geometrie e carattere in un colpo solo. Trentadue anni trascorsi a giocare a calcio, quasi sempre in modo superbo.
SEMPRE AL SUO POSTO. «Ciccio Mascetti stravedeva per lui», ricorda Totò Di Gennaro, leggenda dell'Hellas e vice di Fatih Terim nel Milan che nel 2001 accolse Donati come il prospetto più interessante d'Italia insieme a Sam Dalla Bona, che al Chelsea qualche anno prima era riuscito perfino a relegare in panca uno come Frank Lampard. Fatti della stessa pasta, anche se l'altro si sarebbe progressivamente perso per strada. «Donati era fra i giovani più forti in circolazione, se non il migliore. Quel Milan però non era una grandissima squadra, per di più si infortunarono Albertini, Ambrosini e Redondo. Non fu una stagione facile per Donati, ma era molto difficile riuscire a fare di meglio», diceva ieri Di Gennaro, sempre con l'orecchio teso verso Verona e il suo Hellas. Sempre ligio al dovere Donati, sempre pronto a riparare anche al minimo errore. Giocava negli Allievi quando il suo allenatore, Eugenio Perico, andò a prenderlo una domenica mattina alla «Casa del Giovane» dell'Atalanta, nonostante potesse farlo dormire qualche ora in più per una delle sue rarissime squalifiche. Si giocava a Zingonia, ma Perico fermò la macchina lungo la strada, davanti la chiesa di Stezzano. Per arrivare al campo era ancora lunga, cinque o sei chilometri almeno. «Adesso per penitenza vai a Messa e poi ci raggiungi a piedi», gli disse Perico, sicuro che Donati avrebbe eseguito alla lettera. E così fu. Massimo transitò anche da Verona, nel 1997 vinse il Trofeo Ferroli di San Bonifacio e si prese anche la coppa di miglior giocatore. Era il più bravo.
GUERRIERO DI SCOZIA. Donati si è sempre adattato. Dal Milan e al Parma fino al Torino, alla Sampdoria, al Messina e di nuovo alla sua Atalanta. Ad un certo punto chiamano il Celtic e Gordon Strachan, colonna del grande Liverpool che dominava l'Europa quando Massimo era appena uscito dalla culla. Fiducia ripagata, anche in Scozia. Donati non tradisce, si rimbocca le maniche, usa spesso la sciabola e a volte anche il fioretto. Come quella notte del 28 novembre di sei anni fa, quando Park Head esplode all'ultimo minuto grazie ad un suo gol che vale il 2-1 allo Shakhtar Donetsk. Due anni dopo Donati segna anche all'Arsenal nei preliminari per l'accesso ai gironi di Champions. Se ne torna a casa dopo aver conquistato un campionato, una Coppa di Scozia ed una delle tifoserie più calde e appassionate del mondo. Ad attenderlo tre anni di Bari ed un'Italia che l'aveva dimenticato. Non è la prima volta, non sarà l'ultima. Col Palermo ci ha provato fino all'ultimo, per la causa si è messo a fare anche il difensore. Tutto inutile, ma non per colpa sua. Un paradosso la retrocessione per un vincente come lui. Di sicuro ha tanta sete di rivincita. E il Verona lo sa fin troppo bene.
Alessandro De Pietro
26.06.2013
Si respira aria d'Europa Che sfida col Feyenoord
L'Hellas torna a respirare aria d'Europa, anche se si tratta solo di amichevoli. Il 24 luglio prossimo, infatti, i gialloblù di Andrea Mandorlini giocheranno a Trento con gli olandesi del Feyenoord. Il calcio d'inizio alle 20 e 30. Domenica 21 luglio, invece, il Verona affronterà in amichevole il Sud Tirol, squadra di Lega Pro Prima Divisione.
TUTTI IN FILA. Continua la campagna abbonamenti del Verona. In soli quattro giorni sono state sottoscritte 1832 tessere alla biglietteria numero uno del Bentegodi nel primo giorno di campagna abbonamenti. Fino al 10 luglio spazio alla prelazione per i fedelissimi. Dal 15 luglio partirà la vendita libera. Agli abbonati del Verona che rinnoveranno entro il 13 luglio verrà regalato un kit gialloblù con tante sorprese all'interno, che i tifosi potranno ritirare nel nuovo Hellas Verona Store di via Oberdan. Il giorno in cui verrà ritirato il kit i tifosi potranno beneficiare di uno sconto del 20 per cento su tutti gli articoli esposti nell'Hellas Verona Store, mentre per il resto del campionato sarà possibile acquistare i prodotti scontati del 10 per cento. La biglietteria dello stadio è aperta con orario continuato dal lunedì al venerdì dalle 10.30 alle 18.30 e sabato dalle 9.30 alle 12.30.
L'ANNUARIO. In vendita anche allo stadio Bentegodi il secondo volume dell'Annuario dell'Hellas. Tutti i tifosi che volessero acquistare il libro, possono farlo al bigoncio 1 durante il periodo della campagna abbonamenti.
NIKE STYLE. La palla adesso passa ai tifosi del Verona, è il momento di votare il Nike Style preferito. Una nuova iniziativa da parte dell'Hellas, iniziata proprio ieri. Ogni sostenitore gialloblù avrà la possibilità di scegliere in prima persona lo stile dei numeri e dei nomi che saranno impressi sui kit ufficiali da gioco dell'Hellas per la stagione 2013-2014. Partecipare è facile, basta entrare su hellasverona.it e seguire le facili indicazioni. Cinque gli stili disponibili, ma solo quello più votato verrà utilizzato per i cognomi dei giocatori e i numeri di maglia.
25.06.2013
Riflettori su Sapunaru Attenti anche a Moretti
Si lavora soprattutto per la difesa. L'ultimo nome emerso dagli intrecci di mercato è quello di Emiliano Moretti, che difficilmente allungherà il suo contratto con il Genoa. Potrebbe andarsene, il Verona uno sguardo verso l'ex del Valencia lo butterà anche. A sinistra di qualcosa c'è ancora bisogno. A destra invece il cerchio lo chiuderà in tempi abbastanza rapidi Cristian Sapunaru, uno che ha giocato la Champions League con il Porto. Il romeno ha talento, forza, mestiere e nemmeno trent'anni. Nella tabella del Verona il nome di Sapunaru è fra le questioni più urgenti, soprattutto perché davanti hai un giocatore di caratura internazionale per di più in scadenza di contratto. Al Real Saragozza l'ingaggio si aggirava attorno ai seicentomila euro, tetto che andrà ovviamente tarato coi parametri del Verona. Sean Sogliano ha giocato d'anticipo e dovrebbe riuscire a conservare il vantaggio sulle altre, Lazio e Fiorentina in primis.
L'Hellas continua a guardare con grande intensità verso Firenze, soprattutto per Haris Seferovic ma anche per Neto, la prima soluzione da piazzare alla voce portieri vicino a Rafael. A un certo punto dal colloquio con la Viola è uscito anche il nome di Romulo, gradito a suo tempo anche al Chievo nell'affare Théréau. Un sondaggio, niente di più. Anche se l'idea merita di restare viva. Sapunaru a destra, Alejandro Gonzalez al centro.
L'uruguaiano è stato già da tempo prenotato da Sogliano, fra non molto il Verona avrà anche velocità e carattere sudamericani. Radiomercato ha registrato nelle ultime ore una timida avanzata del Bologna verso Luca Toni, in scadenza con la Fiorentina, per il quale però l'Hellas è davanti a tutti di un bel po'.
Prosegue pure la marcia verso Pablo Gonzalez, attaccante esterno che Sogliano prenderebbe consegnando al Novara metà Cocco e tutto Carrozza. Qualche pensiero di troppo sta arrivando da Roma, dove nulla si sblocca sul fronte Bradley e qualcosa si sta complicando per Nico Lopez, che pare aver imboccato la via che conduce all'Udinese. Su Lopez, oltre all'Hellas, ci sono Cagliari e Torino. Il Friuli è snodo decisivo anche per Libor Kozak, capocannoniere dell'ultima Europa League, aggiunto dall'Udinese nella trattativa con la Lazio per il riscatto di Candreva.
La volontà del ceco sarebbe però quella di accettare le richieste di un club in grado di assicurargli sulla carta più minuti di una squadra spesso e volentieri ai vertici della Serie A. Per Kozak occhio al Livorno, che ha abbandonato la pista Miccoli. Sul fronte cessioni l'agente Luca Urbani ha stoppato ogni voce proveniente dall'Umbria che voleva la Ternana interessata ad Alessandro Sgrigna. Nessuna richiesta, per ora.
A.D.P.
25.06.2013
Hellas Verona, è ufficiale: arriva Donati dal Palermo
PALERMO. Massimo Donati al Verona. Il club gialloblù ha ufficializzato l’acquisto dal Palermo del 32enne centrocampista che ha già sostenuto le visite mediche a Verona. Donati sarà quindi presente al raduno del 10 luglio agli ordini di Andrea Mandorlini
25.06.2013
Erba naturale e sintetica per il manto dello stadio
Adesso è ufficiale: il Bentegodi avrà uno dei manti erbosi più belli ed affidabili d'Italia. Il Verona e il Chievo hanno compiuto il passo decisivo. Le due società si divideranno equamente la spesa per il rifacimento del tappeto verde, esattamente ottocentomila euro che serviranno per consegnare al Bentegodi un prato come si deve, a prova di condizioni meteo-avverse e scorie passate. Una soluzione di nuovissima generazione, il manto sarà ugualmente miscelato fra erba naturale e moderno sintetico, secondo un equilibrio che assicurerà compattezza e resistenza ad un Bentegodi troppo a lungo sofferente e bisognoso di pezze continue anche a stagione in corso. Meglio affidarsi allora una volta per tutte ad un rimedio definitivo. Le firme giuste sono arrivate proprio ieri negli uffici dell'amministrazione comunale. Quella di Giovanni Gardini, direttore generale del Verona. E quella di Luca Campedelli, presidente del Chievo. Non c'è tempo da perdere però, il campionato inizia a fine agosto e per completare l'opera serviranno cinquanta giorni di lavoro intenso. Per questo l'idea è proprio quella di affrettare i tempi e di cominciare il prima possibile. Il prossimo Bentegodi, pronto a meno di improbabili intoppi quindi già per la prima di Serie A fissata per il 25 agosto, seguirà il modello già adottato da San Siro, anche se con proporzioni leggermente diverse visto che al Meazza l'erba vera è presente per il settanta per cento del totale e i ciuffi artificiali solo per il restante trenta. Una miscela destinata a produrre una migliore estetica e a far lievitare lo spettacolo, con tempi di gioco più veloci e nessuna zona critica da dribblare. L'investimento è corposo, ma il colpo di spugna rispetto al passato permetterà di alleggerire nel breve periodo ma soprattutto nel medio-lungo spese supplementari di manutenzione ordinaria di cui in passato le due dirigenze avrebbero fatto volentieri a meno fra urgenti rizollature e pezze messe qua e là. Tutto dimenticato, il Bentegodi avrà finalmente il suo manto di altissimo livello.
A.D.P.
25.06.2013
Progetto A, le grandi manovre in casa Verona
MOVIMENTI A 360 GRADI. Il direttore generale Giovanni Gardini illustra gli investimenti e le iniziative della società per affrontare l'avventura nel massimo campionato: «Fra pochi giorni l'apertura del nuovo store in centro città e il trasferimento della sede al Verona Forum di Via Belgio»
Si chiama Serie A il nuovo mondo dell'Hellas e la società gialloblù vuole farsi trovare pronta all'appuntamento con la storia. Dal manto del Bentegodi al nuovo store, progetti a 360 gradi che superano i limiti del campo da gioco, della sfida agonistica e che puntano a rinforzare il feeling non solo con i tifosi ma con tutto la città, anche con l'imprenditoria scaligera.
VOLANO GLI ABBONAMENTI. «Siamo dentro la storia, siamo nati per lottare e per difendere i colori gialloblù e continueremo a farlo - aveva detto il direttore generale Giovanni Gardini alla presentazione della campagna abbonamenti - questo è il messaggio che deve essere condiviso in questa stagione che ci aspetta». Il segnale è arrivato, in tre giorni sono già stati sottoscritti 1432 abbonamenti grazie anche alla spinta di una campagna pubblicitaria molto incisiva con un guerriero greco in primo piano e un Bentegodi illuminato sullo sfondo. «Abbiamo puntato sul guerriero - ha spiegato Gardini - perché i tifosi da sempre vogliono lottare al fianco dei loro beniamini, in termini positivi e di fedeltà».
LIFTING AL BENTEGODI. Per accontentare un pubblico da serie A bisogna «ritoccare» il salotto buono di casa, in questo caso il Bentegodi. Il primo intervento sul terreno di gioco, spesso e volentieri al centro di critiche. Hellas e Chievo hanno trovato l'accordo e investiranno circa ottocentomila euro per rinnovare il manto con un mix di erba naturale e sintetica - vedi San Siro, per esempio - che dovrebbe garantire grande affidabilità in tutti i mesi dell'anno. «Ma stiamo studiando anche una soluzione per rivedere il settore ospiti e limitare la disponibilità di biglietti per i tifosi delle squadre avversarie - aggiunge il diggì - e ristrutturare la tribuna stampa senza togliere posti ad altri settori del Bentegodi».
NUOVA VITA ALL'ANTISTADIO. Sta prendendo forma anche un accordo con l'amministrazione comunale per rendere disponibile l'Antistadio Guido Tavellin, il campo che ospitava gli allenamenti del Verona e le partite della Primavera. «La nostra volontà - continua Gardini - è di portare la prima squadra ad allenarsi almeno una volta alla settimana in città». Da valutare anche la possibilità di trasferire la sede degli allenamenti. In pole position il centro sportivo Paradiso di Peschiera. «È una possibilità - puntualizza - ma stiamo valutando anche altre alternative, tra queste c'è ancora Sandrà dove siamo stati sempre bene». Potrebbe cambiar casa anche la Primavera, nell'ultimo campionato Soave ospitava le gare casalinghe dei giovani gialloblù, dal prossimo torneo dovrebbero giocare al Tiberghien di San Michele.
LA STANZA DEI BOTTONI. Nuova location anche per la stanza dei bottoni. Fra pochi giorni dirigenti e impiegati dell'Hellas lasceranno la sede di Via Torricelli per trasferirsi al centro direzionale Verona Forum in Via Belgio. «Ci aspetta un bel lavoro - sorride il direttore generale - ma siamo pronti. Ovviamente affronteremo il trasloco verso metà luglio, dopo il raduno della squadra, quando i giocatori saranno partiti per il ritiro».
UNO STORE CON IL BAFFO. Infine lo store ufficiale. Sarà aperto fra pochi giorni, in via Oberdan a due passi dall'Arena. I tifosi potranno trovarci le nuove divise della Nike, l'abbigliamento sportivo, i gadget e tutto quanto fa gialloblù. Per respirare anche in città profumo di serie A.
Luca Mantovani
25.06.2013
Calcio, perquisite le sedi di 33 club: c'è il Chievo
Maxi operazione della Finanza nelle sedi di squadre di A, B - compreso il Chievo - ma anche di serie minori alla ricerca di documenti sui rapporti tra club, manager e calciatori
Trentatrè società calcistiche italiane e alcune straniere hanno subito perquisizioni nell'ambito di un'indagine della Procura di Napoli su una presunta associazione per delinquere finalizzata all'evasione fiscale mediante la sistematica fatturazione di operazioni negoziali inesistenti.
Le società presso le quali sono state effettuate le perquisizioni disposte dalla Procura sono: Juventus, Milan, Lazio, Torino, Albinoleffe, Catania, Fiorentina, Spezia, Piacenza, Livorno, Genoa, Parma, Pescara, Napoli, Palermo, Atalanta, Juve Stabia, Benevento, Bari, Lecce, Ternana, Sampdoria, Triestina, Vicenza, Siena, Reggina, Chievo, Cesena, Grosseto, Gubbio, Portogruaro, Brescia, Mantova oltre ad alcune società straniere. Le operazioni sotto la lente di ingrandimento ruotano attorno alle figure dei procuratori calcistici Alessandro Moggi e Alejandro Mazzoni.
La documentazione acquisita mira, infatti, a ricostruire i rapporti professionali tra le società di calcio e giocatori che abbiano avuto a che fare, indirettamente o direttamente, con i due procuratori. Gli investigatori passeranno al vaglio le operazioni di compravendita e trasferimento dei giocatori, la gestione dei patrimoni aziendali con particolare attenzione alle operazioni scouting e rivalutazione dei contratti pluriennali e della gestione dei diritti di immagine e dei diritti televisivi.
24.06.2013
Filosofia Sogliano «Matri? Un sogno...»
L'INTERVENTO. Il diesse gialloblù è stato intervistato da Radio Rai. «Con Luca ho già parlato, se un campione come lui ha voglia di rimettersi in gioco, l´Hellas è la sua casa» In arrivo Sapunaru e Gonzalez per la difesa gialloblù
In tempi di mercato è meglio fissare subito dei confini. Altrimenti si rischia di andare fuori strada. E Sean Sogliano non è certo il tipo che lavora di fantasia. Quella è concessa tutt´al più ai presidenti. «Matri? È un sogno di Setti, che lo ritiene un attaccante molto forte. Occorre però tenere i piedi per terra e andare su altri obiettivi. Vogliamo formare un gruppo che abbia le motivazioni giuste per salvarsi, questo sarà il nostro scopo. Equivarrebbe ad uno scudetto e sarebbe una grande impresa», il punto di Sogliano nel corso di un´intervista che il diesse dell´Hellas ha concesso nel pomeriggio di ieri a Radio Rai, nel corso di Domenica Sport.
TONI ALTI. I pensieri sono altrove. A Luca Toni soprattutto. Non è un mistero, ma per arrivarci serve gestire la trattativa come si deve. Senza forzare. Vietato accelerare, almeno per il momento. «Con Luca abbiamo parlato, è un grande giocatore con un passato glorioso, ma bisogna conoscere bene le sue motivazioni visto che per noi sarà un campionato difficile. Se un campione come lui avrà la voglia giusta per rimettersi in gioco, sarà un calciatore importante anche per noi. Colgo l´occasione per fare a lui e alla sua compagna gli auguri per la nascita della figlia». Papà per la prima volta Toni, che in questi giorni ha occhi solo per Bianca e la compagna modella Marta Cecchetto, con cui forma da anni una delle coppie vip più solide in assoluto. Per qualche giorno il calcio può passare in secondo piano. Tutto normale. Toni è in scadenza con la Fiorentina, sul mercato, con qualche proposta più o meno definita da valutare. Quella del Verona lo convince e parecchio anche, a Sean Sogliano per adesso basta questo. Il resto verrà di conseguenza.
«RETROSCENA» MISTER. La voce di Sean è nitida anche quando la chiacchierata scivola su Mandorlini e quei giorni di attesa fra la promozione e la stretta di mano finale. Punti di domanda dipendenti da un´unica questione, la sottolineatura è precisissima: «I dubbi sulla riconferma c´erano, ma non erano fondati sulle capacità dell´allenatore. Abbiamo costruito una società strutturata, volevamo solo sapere se Mandorlini sarebbe stato disposto a lavorare ancora con una società come la nostra. Chiarito questo, con una fiducia reciproca, i dubbi sono spariti e abbiamo deciso di continuare insieme». Mandorlini ha un altro anno di contratto, sufficiente per le abitudini di Sogliano. «Ho sempre fatto accordi solo di stagione in stagione - ha sempre ribadito il braccio destro di Maurizio Setti -, era così con Sannino a Varese ed in generale credo sia comunque la linea migliore da seguire».
PRIMA LA SQUADRA. Parte del mercato del Verona è già stato svelato, le altre scelte non dipendono solo dall´Hellas. «Stiamo alla finestra ma è tutto bloccato ed anche le grandi squadre fanno fatica ad acquistare - continua il direttore sportivo del Verona -. Abbiamo le idee chiare, sappiamo cosa fare, ci saranno altri arrivi e punteremo molto sul collettivo». Concetto limpido, la squadra viene prima. Tutti importanti, nessuno indispensabile. Lavori in corso, questo è sicuro. Il Verona ha dato un´occhiata ieri sera a Diego Perez, svincolato come Toni, 85 presenze con la maglia dell´Uruguay e a segno nella goleada della Celeste a Tahiti in Confederations Cup. La sua avventura al Bologna è finita, l´Hellas lo sorveglia in attesa che a Roma decidano quel che sarà di Michael Bradley. Sogliano non è tanto distante però soprattutto da Cristian Sapunaru, difensore rumeno in scadenza che lascerà la Spagna dopo la retrocessione del suo Real Saragozza. Pezzo da novanta, cercato anche da Lazio e Fiorentina. Per Toni non manca molto, per Sapunaru neppure ma nemmeno per Alejandro Damian Gonzalez, capitano del Penarol. Gente di qualità, Sogliano è salito al piano di sopra.
23.06.2013
Hellas, Gonzalez sì Piace anche Zaza Toni? Può arrivare
L'AGENDA DI SOGLIANO. Tanti appuntamenti in scaletta per il direttore sportivo gialloblù
L'attaccante viola neo papà. Dopo la festa... i contatti Lopez non è solo un'idea. «Congelato» Mike Bradley Pisano interessa, ma l'operazione non è decollata
Tanta carne al fuoco, il cellulare di Sean Sogliano non smette di suonare nemmeno di sabato. Gli hotel milanesi sono vuoti, ma staccare la spina è cosa impossibile. L'agenda del diesse è molto fitta, le priorità sono chiare, certi paletti anche. E soprattutto ogni trattativa ha i suoi tempi. LUCA CON CALMA. La strategia per Luca Toni è limpida. Il Verona non vuole forzare la mano, preferisce temporeggiare ed aspettare il momento più giusto. Toni ha altri pensieri per la testa, diventato da pochi giorni papà di Bianca, nato dall'amore con la modella Marta Cecchetto, da molti anni la dolce metà dell'ormai ex attaccante della Fiorentina e del Bayern Monaco. Di sicuro Toni vuole ancora dare molto al calcio, nonostante i suoi 36 anni ed una carriera ricca di successi, compreso il titolo mondiale in Germania del 2006. Il Verona è una destinazione a lui gradita, a due passi dalla sua Modena ed in un Bentegodi che nulla ha da invidiare ai grandi stadi che Toni è solito frequentare. Colpo di sostanza ma anche d'immagine. Non subito però.
LOPEZ SÌ, BRADLEY CHISSÀ. Nei prossimi giorni Sogliano vedrà l'amico Walter Sabatini, uomo-mercato della Roma. All'ordine del giorno soprattutto Nico Lopez, l'attaccante uruguaiano che il Verona ha cercato fin dall'inizio del mercato. Il quadro non è semplicissimo, Lopez è uno dei prospetti più in vista del panorama delle giovani punte ed ha tanti ammiratori. Il Torino è in pressing, anche l'Udinese non ha perso le speranze di averlo. Lopez è destinato a trovare poco spazio l'anno prossimo con la Roma, nonostante qualche fiammata di assoluto pregio mostrata in giallorosso nelle poche partite in cui è stato chiamato in causa. Compreso il debutto col Catania, bagnato da un gol. Al Verona verrà naturale mantenere la solita coerenza anche con uno così, Sogliano non vuole spostarsi di un centimetro. Di prestito secco non se ne parla, Sean vuole almeno intascare il riscatto della metà del cartellino di Lopez. Anche per questo l'operazione è più farraginosa. Congelato invece il discorso legato a Michael Bradley, d'altronde la Roma ha da poco scelto il nuovo allenatore ed ogni uscita andrà calibrata ascoltando il parere di Garcia.
BIANCONERO SFUMATO. Gli incroci di mercato hanno messo nelle ultime ore Sogliano anche di fronte alla Juventus. L'anello di congiunzione è stato Fali Ramadani, potente agente di Seferovic ma anche di Jovetic, promesso sposo alla Vecchia Signora. Da qui è nato il filo, anche spontaneo, che ha legato per un attimo l'Hellas alla Juventus, società piena di buoni ma cari attaccanti. Due parole si scambiano con tutti, ma la cosa finisce lì se Beppe Marotta vuole solo cedere alcuni dei suoi pezzi pregiati esclusivamente per monetizzare. Gente fuori dalla portata del Verona. Come Richomd Boakye, terminale offensivo fra i più incisivi della promozione del Sassuolo. O come Ciro Immobile, protagonista all'ultimo Europeo con l'Under 21 vicino a Matteo Bianchetti. Fra le piste potenziali è spuntata anche quella di Simone Zaza, uno che da solo ha provato a salvare l'anno scorso l'Ascoli, ragazzo di proprietà della Sampdoria ma probabile bianconero da qui a breve.
PISANO LONTANO. Sogliano non ha ancora affrontato il tema legato ad Eros Pisano, già col diesse al Varese ed al Palermo, che però ha appena acquisito l'intero cartellino del giocatore prendendo anche l'altra metà prima del Genoa. Pisano piace, ma il Palermo ha versato anche parecchi soldini per averlo. E per strapparlo a Maurizio Zamparini servirà ugual moneta. Non è escluso che per la fascia destra l'Hellas possa rivolgersi altrove, senza dimenticare che il Verona ha già in casa una buona soluzione come Fabrizio Cacciatore, particolarmente apprezzato da Mandorlini ma anche con una discreta esperienza di Serie A.
GONZALEZ ALLE PORTE. Non manca molto per arrivare ad Alejandro Damian Gonzalez. Contatti partiti ancor prima del viaggio di Sogliano in Sudamerica, giusto per anticipare i tempi e non farsi trovare spiazzati. Sul difensore capitano del Penarol si sono posati ben presto gli occhi dell'Hellas, ma come sempre in questi casi la cautela è d'obbligo.
Alessandro De Pietro
23.06.2013
Ferrari, mezza B lo vuole E il Novara pensa a Cocco
IN PARTENZA. Nick Dinamite piace molto allo Spezia e non solo...
L'ex Albinoleffe potrebbe agevolare lo scambio con Gonzalez. Ceccarelli, un altro con le valigie pronte
Di Marco Crimi si era già parlato a gennaio. Il mediano dell'Under 21 azzurra può essere un'idea, dopo che il Grosseto l'ha riscattato dal Bari. Impossibile che il ragazzo rimanga in Prima Divisione, più probabile che Crimi resti a certi livelli, magari anche in Serie A. Lo segue il Genoa, ma radiomercato ha tirato in ballo anche di Verona.
FERRARI E CECCARELLI IN PARTENZA? Nicola Ferrari, all'ultimo anno di contratto col Verona, ha molte richieste. Mezza Serie B lo vuole, in primis Spezia e Juve Stabia. La sua permanenza all'Hellas potrebbe essere solo momentanea, dipendente dai tempi del mercato in entrata alla voce attaccanti. Ferrari potrebbe partire per il ritiro della Val Riddana, il resto si vedrà. Anche Luca Ceccarelli vive una situazione analoga, in scadenza nel 2014 ma quest'anno poco utilizzato da Mandorlini. Se ne parlerà dopo le vacanze, ma il mercato è appena cominciato e le facce del raduno potrebbero anche non essere quelle di inizio campionato.
COCCO VERSO NOVARA. Certamente si sposterà Andrea Cocco, il Verona ne ha riscattato la metà dall'Albinoleffe e saprà trovare una buona soluzione. Magari proprio al Novara, per arrivare più facilmente a Pablo Gonzalez. Non passa inosservato nemmeno Michelangelo Albertazzi, comproprietà di spessore acquisita da Sogliano. Facile adesso accostarlo allo Spezia, dato che il nuovo allenatore Giovannino Stroppa l'ha avuto ai tempi della Primavera del Milan. L'equazione vale anche per Simone Calvano, uno dei più promettenti in Italia per la classe 1993. Un'occasione potrebbe dargliela proprio Stroppa, così come Maurizio Sarri ad Empoli.
ADDIO BOJINOV. Lontano da Verona sarà il futuro di Valeri Bojinov, già tornato allo Sporting Lisbona. Ad Empoli potrebbe finire anche Alessandro Berardi, in sospeso fra Lazio ed Hellas ma comunque destinato ad una stagione da titolare. Al Verona, sempre alla ricerca di un portiere da affiancare a Rafael, di certo non ci sarà spazio per lui.
23.06.2013
Bagnoli, su quale panchina vorrebbe sedere ?
DUE SQUADRONI. L'allenatore dello scudetto giudica, ruolo per ruolo, le due formazioni scelte dai lettori de L'Arena: dal confronto esce una parità pressoché perfetta
«È una bella lotta, sono squadre fortissime. Ma come, io col 7? Ma io volevo l'8... E comunque, Fanna è stato nettamente più forte...»
E adesso tocca a lui, metterle a confronto. All'Osvaldo, l'allenatore degli Indimenticabili A. Anzi, l'Allenatore, punto e basta. Per lui, niente votazione, non sarebbe servita. Non ci sarebbe stata partita, tra lui e gli altri. Per Verona e il Verona, resterà sempre l'Allenatore. Eccolo alle prese con le due formazioni. L'appuntamento è nella sede degli Ex Gialloblù, allo stadio. Tra foto e ricordi, gagliardetti ed emozioni. Cominciamo dai portieri, ovvio. "Hanno votato Olivieri? Beh, con la storia che ha, ci sta. E' stato campione del mondo, è cresciuto qui a Verona, è stato di sicuro un grande portiere, anche se non ho fatto in tempo a vederlo giocare. Diciamo, che lui è stato campione del mondo e Garella è stato campione d'Italia, mica male. Anche se io, in verità, avrei votato altri..." Chi? "Ciceri, oppure Ghizzardi. Ciceri l'ho fatto venire io al Verona. Era mio compagno al Milan, Ghizzardi s'era fatto male e io dissi in società di sentire Ciceri, che era libero. Tutti e due sono stati grandi portieri, magari un po'... strani, ma forti".
Numero 2, di qua Nanni, di là Ferroni... "Difficile giudicare, mi rimetto al giudizio dei tifosi. Ferroni l'ho avuto, lo conosco bene. Nanni so che è stato a lungo qui e mi dicono abbia fatto grandi stagioni. Siamo lì..." Terzino sinistro, ruolo fondamentale per le sue squadre... "Sì, un ruolo delicato. Io ho sempre chiesto giocatori con particolari caratteristiche, in quel ruolo. Ha vinto Marangon? Beh, è stato qua più di Gigi, ha vinto lo scudetto. E poi, tutti a dire che era bravo quando spingeva, ma io ti dico lui era bravo anche quando difendeva. De Agostini? Un solo anno, eppure tutti se lo ricordano, vuol dire che ha fatto benissimo. E poi, quel Verona, secondo me, è stato forse il più forte di tutti". Il libero adesso: Tricella e Savoia... "Tricella è stato il capitano dello scudetto, difendeva ed era il primo a costruire gioco. Ma so che anche Savoia, aveva queste caratteristiche. Anche perchè, è nato centrocampista, come Tricella. Sono due squadre, me par, impostate molto bene".
Per lo stopper, la gente ha scelto Begali su Fontolan... "Ma Sante el giugava col 3, quasi sempre. Comunque, era un gran marcatore, gran fisico, uno di quelli che non si tirava mai indietro. Anche il Fonto, però... Averne, di giocatori così..." La qualità più bella di Begali? "Guarda, lascio stare le cose tecniche. Per me, era un fratello maggiore, mi ha aiutato quando sono arrivato a Verona, era la prima volta che andavo via di casa. E se alla sera, in ritiro, avevo bisogno di parlare con qualcuno, andavo nella sua camera. Un amico per tutta la vita". E adesso, tocca ai mediani... "Eh, qui vince Briegel, per forza. Anche se Cera, me lo ricordo bene, perchè ha giocato anche con me, è stato un grande, prima di diventare libero. Certo, Briegel faceva tutto, difendeva, attaccava, segnava 6-7 gol all'anno... Col 7, il duello è tra Fanna e un certo Bagnoli... "Ah, m'avete messo col 7? Ma io volevo l'8, il 7 non mi piaceva, mi dava l'idea di essere un po' fuori dal gioco. Con l'8 mi sentivo più dentro, oltretutto, in due stagioni ho segnato 14 e 15 gol, giusto per dire..." Segnava più di Fanna... "Comunque, lui nettamente più forte, non c'è confronto. Giusto sia lui il titolare..."
Con l'8, ci sono due che conosce bene: Maddè da una parte, Mascetti dall'altra... "Due grandi giocatori, diversi come caratteristiche. Sergio più regista, più centrocampista. Ciccio, che era nato centrattacco, andava di più, si buttava e faceva anche gol. Due che potevano anche stare assieme, come difatti è stato per tanti anni". Il centravanti titolare è il Nanu, ma ha un bell'avversario, Gianni Bui... "Qua mi gioco un po' della simpatia del Nanu, ma io, uno come Bui, l'avrei sempre voluto in squadra. Lo sapete, a me piaceva avere una coppia di attaccanti, di cui uno doveva avere certe caratteristiche. Se tu hai uno come Bui, là davanti, gli metti la palla e lui ti fa giocare la squadra. Lo schema è già fatto. Altrimenti, fai più fatica ad arrivare là davanti". Siamo al 10, il numero dei grandi... "Ha vinto Vignola, ho visto, su Di Gennaro. Due grandi giocatori, diversi, come caratteristiche. Vignola è il trequartista classico, il Dige no, anche se era nato in quel ruolo. Poi è arretrato ed è diventato più regista. Difficile scegliere, anche se Vignola, a dire il vero, è capitato qui in una stagione difficile come quella del dopo scudetto e questo l'ha di sicuro penalizzato". La gente ha scelto Elkjaer su Zigoni... "Anche qua, una bella lotta. Conosco bene Preben, meno Zigogol, anche se di lui ne ho sentite tante. Due grandi, anche loro un po' strani, un po' matti, via, ma più per la gente che per la squadra. Dove erano amati, tutti e due. Certo, Preben ha vinto lo scudetto e i risultati ti aiutano sempre..."
Raffaele Tomelleri
22.06.2013
Bianchetti «Contagiato dall'Hellas»
LA SCOMMESSA. La società di Setti lo ha già «bloccato» per la A. «L'Europeo? La Spagna era troppo forte ed esperta Verona mi ha rapito il cuore il giorno del ritorno in A Punto su Jorginho, un ragazzo di grande sostanza»
La Spagna ti aspetta, ti addormenta, ti colpisce, ti finisce. Proprio come in una corrida. Italia 'matata' all'Europeo. Ma per gli azzurrini resta la consolazione di avere disputato un grande torneo. Stessa storia vale per Matteo Bianchetti, una delle scommesse future del Verona di Maurizio Setti, già proteso verso la serie A. Il ragazzo piace, e non a caso la società di via Torricelli sembra intenzionata a tenerselo stretto anche per la prossima stagione. Verona ha rappresentato per Matteo il primo tuffo nel mondo del professionismo. Una storia bella, perchè iniziata con la promozione in serie A. Solo l'inizio, però, di qualcosa che potrebbe essere molto importante. Intanto l'estate. Breve. Chiusa l'avventura azzurra, Bianchetti avrà giusto il tempo di rifiatare. Per poi ripartire.
Bianchetti, con la Spagna non c'è stato proprio nulla da fare? «No, troppo esperti, troppo bravi. Sul piano del gioco hanno meritato il successo. Ma di fronte avevamo giocatori abituati a scendere in campo in Champions. E paghi pegno. Non sono mancate le certezze comunque».
Tipo? «Beh, mi sono misurato con avversari che avevano nella gambe più minuti di Champions rispetto ai miei di serie B. Quando l'arbitro fischia ti domandi: sarò all'altezza?».
La risposta? «Siamo arrivati in finale. E siamo tornati a casa a testa alta. Vuol dire che anche noi avevamo qualcosa di importante da dire».
Il momento più significativo? «La rete di Borini all'Olanda. Quattro passaggi e siamo andati in porta. Lì è emersa la forza della squadra, il senso del nostro campionato. Era il gol di tutti. In più, di fronte avevamo un avversario di grandissimo livello».
Il campionato Europeo di Bianchetti? «Ero il più piccolo del gruppo. Mi sono trovato a vivere un momento davvero molto emozionante. Non posso che essere contento. Mangia mi ha dato un ruolo di prestigio. Non posso che essergliene grato».
Ora le vacanze, poi l'Hellas «I miei primi sei mesi da professionista a Verona mi hanno permesso di imparare molto. Ho vissuto un calcio diverso, rispetto al mondo del settore giovanile, mi sono calato nella vita dello spogliatoio, abbiamo ottenuto la promozione in serie A. Tutto è stato perfetto».
Che cosa le avevano detto di Verona? «La gente vive di grande passione».
Sei mesi dopo cosa si sente di dire lei? «Tifosi stupendi. L'amore che mettono nel tifare Hellas mi ha stupito. Sono andati oltre ogni mia aspettativa».
La serie A mancava da una vita da queste parti «Non dimenticherò mai il dopo partita con l'Empoli. La festa per le strade, lo stadio, i tifosi, le bandiere. Il nostro passaggio per le vie della città. Quel giorno è già diventato un ricordo per la vita».
Piccole e grandi gioie. Riesce a regalarne una ad un suo compagno? «Jorginho. E' grandissimo. Si allena con una intensità straordinaria. Durante gli allenamenti ha voglia da vendere. Mette sempre tutto se stesso. E dispone di grande qualità. Merita tanto. Poi c'è la partita, dove mette sempre il cento per cento».
Il suo rapporto con Mandorlini? «Mi ha trasmesso molto. Mi ha aiutato all'inizio, mi ha permesso di trovare un ambientamento ideale per chi vuole inserirsi al meglio in un nuovo gruppo».
Sassuolo, Verona e Livorno. Hanno vinto davvero le migliori? «Certo. Siamo stati davanti dall'inizio alla fine del torneo. Nel girone di ritorno Empoli e Novara hanno fatto qualcosa di straordinario. Ma alla fine viene premiata la continuità».
Il Verona oggi decide di puntare su di lei. E' una conferma? «E' un punto di partenza. Ed una certezza. Mi era stato detto che la società aveva l'intenzione di puntare su di me anche in futuro. Spero che questa storia possa continuare nel miglior modo possibile».
Di Jorginho ha già detto. Giovani in rampa ce ne sono ancora all'Hellas? «Spero possano trovare soddisfazioni anche Albertazzi e Berardi».
Se la immagina la prima di campionato in A? «Spero sia al Bentegodi, casa nostra. Il nostro stadio. Molto caldo».
L'avversario? «C'è solo l'imbarazzo della scelta: Milan, Inter, Juve. Purchè si giochi al Bentegodi».
L'avversario da marcare? « Milito, davvero un grande».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Hellas Style 2013-14: trionfa Transformers
Postata il 26/06/2013 alle ore 11:00
Quasi settemila i voti ricevuti dal sondaggio, 1.856 dei quali ottenuti dallo stile vincitore, che sarà impresso sulle divise gialloblù nel prossimo campionato di Serie A
VERONA - I tifosi hanno scelto. L'Hellas Style che sarà impresso sulle divise ufficiali da gara per la stagione 2013-2014 sarà Transformers. A testimoniare il grande successo ottenuto dal contest ci sono i quasi settemila voti ricevuti, 1.856 dei quali sono andati allo stile vincitore. Si chiude così l'iniziativa che ha permesso a tutti i tifosi di poter disegnare i nomi ed i numeri che accompagneranno i gialloblù nel prossimo campionato di Serie A.
HELLAS STYLE 2013-14
Classifica finale
- Transformers: 1.856 voti
- Gothic 13: 1.488
- Kenyan Coffee: 1.418
- Haettenschweiler: 986
- Dock 11: 820
Ufficio Stampa
Amichevoli: in campo contro Feyenoord e Sudtirol
Postata il 25/06/2013 alle ore 16:52
VERONA - L'Hellas Verona FC comunica di aver definito le prime amichevoli per la stagione 2013-14 durante la fase della preparazione estiva (nella foto, la sede del ritiro). La prima partita si giocherà a Bolzano contro il Sudtirol (orario da definire), mentre mercoledì 24 luglio amichevole internazionale contro gli olandesi del Feyenoord.
HELLAS VERONA-SUDTIROL
(domenica 21 luglio, a Bolzano: orario da definire)
HELLAS VERONA-FEYENOORD
(mercoledì 24 luglio, a Trento: ore 20.30)
Ufficio Stampa
Sogliano: "Costruiamo un gruppo motivato"
Postata il 23/06/2013 alle ore 14:55
Il direttore sportivo gialloblù intervenuto alla trasmissione radiofonica "Domenica Sport": "La salvezza sarà il nostro obiettivo, sarebbe come vincere lo scudetto"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del direttore sportivo gialloblù, Sean Sogliano, intervenuto alla trasmissione radiofonica "Domenica Sport" in onda su RadioRai e condotta dai giornalisti Filippo Corsini e Barbara Condorelli: "Riportare lo scudetto a Verona? Verona è diventata una leggenda grazie a quel traguardo raggiunto nell’84-85 e vive ancora di questa gioia. Oggi però abbiamo a che fare con un calcio diverso, ma il bello di questo sport è sognare. Un sogno è già stato realizzato: tornare in Serie A dopo undici anni, rialzandosi dalle macerie della Serie C. Questa è una maglia importante a cui i tifosi hanno sempre dimostrato attaccamento. Matri? E’ un sogno del presidente, che lo ritiene un attaccante molto forte. Occorre però tenere i piedi per terra e andare su altri obiettivi. Vogliamo formare un gruppo che abbia le motivazioni giuste per salvarsi, questo sarà il nostro obiettivo, che equivarrebbe ad uno scudetto e sarebbe una grande impresa. Toni? Con Luca abbiamo parlato, è un grande giocatore con un passato glorioso, ma bisogna conoscere bene le sue motivazioni visto che per noi sarà un campionato difficile. Se un campione come lui avrà la voglia giusta per rimettersi in gioco, sarà un calciatore importante anche per noi. Colgo l’occasione per fare a lui e alla sua compagna gli auguri per la nascita della figlia. Mandorlini? I dubbi sulla riconferma c’erano, ma non erano fondati sulle capacità dell’allenatore. Abbiamo costruito una società strutturata, e volevamo sapere se Mandorlini sarebbe stato disposto a lavorare ancora con una società come la nostra. Chiarito questo, con una fiducia reciproca, i dubbi sono spariti e abbiamo deciso di continuare insieme. Il mercato? Stiamo alla finestra, ma è un mercato bloccato dove anche le grandi squadre fanno fatica ad acquistare. Abbiamo le idee chiare, sappiamo cosa fare, ci saranno altri arrivi e punteremo molto sul collettivo”.
Ufficio Stampa
Scomparsa Franco Landri - Cordoglio Hellas Verona FC
Postata il 21/06/2013 alle ore 23:00
VERONA - Il presidente Maurizio Setti e tutta la società gialloblù esprimono il proprio cordoglio per la scomparsa di Franco Landri, ex direttore sportivo dell'Hellas Verona FC che ha ricoperto il ruolo dall'89 al '95. Franco Landri, da calciatore, è stato una bandiera del Palermo dove ha giocato come difensore dal '66 al '73.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
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LIGA SPAGNOLA: Carletto ANCELOTTI nuovo allenatore del REAL MADRID!
TENNIS: A Wimbledon ok la VINCI, otu al primo turno CAMERINI e SCHIAVONE. SEPPI avanza, fuori BOLELLI
MOTORI: Tragico scontro alla 24 ore di Le Mans, muore il pilota Allan SIMONSEN...
CONFEDERATIONS CUP: l'ITALIA deve inchinarsi al BRASILE ma i ragazzi di PRANDELLI meritavano il pareggio, le furie rosse rifilano un secco 3 a 0 alla NIGERIA. HAITI chiude con 24 gol al passivo dopo l'8 a 0 subito dall URUGUAY...
SERIE A: Successone a Napoli per diventare Pon-Pon girl ufficiale della squadra partenopea
CALCIO FEMMINILE: Foto hot a seguito di infortunio alla vagina...
ANCELOTTI TWITTA DA MADRID: "UN SOGNO ALLENARE IL REAL, DAREMO SPETTACOLO"
Mercoledì 26 Giugno 2013
MADRID - «Oggi inizia una nuova avventura a Madrid. È un onore poter allenare il club più prestigioso al mondo, è il sogno di chi ama questo lavoro».
In attesa della presentazione, Carlo Ancelotti affida a Twitter le prime parole da nuovo allenatore del Real Madrid. «Voglio ringraziare la società, i giocatori ed i tifosi del PSG per la bellissima esperienza ed i risultati raggiunti», aggiunge dedicando un pensiero al Paris-Saint Germain, lasciato al termine della stagione chiusa con la conquista del titolo francese.
VINCERE E DARE SPETTACOLO «L'obiettivo è molto chiaro. Il club più prestigioso del mondo deve vincere giocando un calcio spettacolare». Carlo Ancelotti comincia con queste parole l'avventura da allenatore del Real Madrid. Nel palco d'onore dello stadio Bernabeu, il tecnico italiano si esprime in spagnolo. «Il Real Madrid gioca in attacco, questa è la sua tradizione. Proporremo un calcio che faccia divertire i tifosi, sappiamo che il lavoro non sarà semplice», dice Ancelotti. «Non è facile parlare spagnolo, ma migliorerò in fretta. Questo è il club più prestigioso al mondo, per questo sono felice di essere qui».
TENNIS, WIMBLEDON: AL PRIMO TURNO BENE LA VINCI, OUT LA CAMERINI E SCHIAVONE. SEPPI AVANTI, BOLELLI ELIMINATO -FOTO
Martedì 25 Giugno 2013
LONDRA - Passano al secondo turno Roberta Vinci e Andreas Seppi, mentre vengono subito eliminati Maria Elena Camerin e Simone Bolelli. Questi i risultati degli azzurri nel primo turno del torneo di Wimbledon, che quest'oggi, dopo l'eliminazione di Nadal di ieri, non ha riservato sorprese.
TABELLONE FEMMINILE Roberta Vinci si è qualificata per il secondo turno del torneo di Wimbledom terzo slam della stagione, battendo la sudafricana Chanelle Scheepers con il punteggio di 6-2, 6-1. La tennista tarantina, favorita n.11 del torneo, ha chiuso l'incontro in meno di un'ora e ora affronterà la slovacca Jana Cepelova, n.69 del ranking Wta, che non ha mai incontrato in passato. Sono quattro, con la Vinci, le azzurre ad aver superato finora il primo turno. Obiettivo non raggiunto da Maria Elena Camerin, che ha ceduto 6-4, 4-6, 6-4 alla slovacca Dominika Cibulkova dopo 2 ore e 51« di gioco. Intanto, non ha avuto difficoltà all'esordio la campionessa uscente Serena Williams, che ha sconfitto la lussemburghese Mandy Minella 6-1, 6-3.
Finisce al primo turno l'avventura di Francesca Schiavone a Wimbledon. L'azzurra è stata battuta dalla tedesca Sabine Lisicki, numero 23 del seeding, 6-1, 6-2 dopo 1 ora e 6« di gioco.
TABELLONE MASCHILE Nel tabellone maschile, facile impegno per Novak Djokovic che ha sconfitto il tedesco Florian Mayer in tre set (6-3, 7-5, 6-4). Il numero uno al mondo punta a bissare la vittoria del 2011. Andreas Seppi si è preso la rivincita su Denis Istomin, che lo aveva sconfitto l'anno scorso al primo turno di Wimbledon, eliminando oggi l'uzbeko al quinto set per diventare il primo azzurro a raggiungere il secondo turno del torneo londinese. L'altoatesino si è imposto 7-6, 7-6, 5-7, 3-6, 6-3 dopo oltre tre ore di gioco e resta l'unico italiano al secondo turno dove lo attende il francese Michael Llodra.
Niente da fare, invece, per Simone Bolelli: il bulgaro Grigor Dimitrov, numero 29 del seeding, lo ha sconfitto con il punteggio di 6-1, 6-4, 6-3 in un'ora e 22.
MORTO ALLAN SIMONSEN A LE MANS: TRAGICO SCHIANTO DURANTE LA 24 ORE
Domenica 23 Giugno 2013
MILANO - Tragedia alla 24 Ore di Le Mans: il pilota danese Allan Simonsen è morto a seguito delle ferite riportate dopo un incidente al volante della sua Aston Martin.
Il decesso è stato annunciato dall'Automobile Club de l'Ouest, l'associazione che organizza la corsa. Simonsen, durante il terzo giro e in prossimità della curva Tertre Rouge, è andato a sbattere con violenza e a velocità sostenuta contro la barriere di sicurezza. In un primo momento Radio Le Mans, la radio ufficiale della corsa, aveva reso noto che il pilota era uscito illeso dall'incidente.
Trasportato con urgenza al centro medico del circuito, Simonsen è però morto pochi minuti dopo come precisato dall'Aco in un comunicato. La tragedia ha provocato la sospensione della gara per circa un'ora, il tempo necessario ai commissari di pista per riparare le barriere di protezione. Simonsen era alla sua settima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans.
Confederations Cup, Italia-Brasile 2-4: azzurri senza difesa, la Seleçao dà spettacolo
Sabato 22 Giugno 2013
Italia-Brasile 2-4. Azzurri beffati in pieno recupero di primo tempo da un gol in fuorigioco di Dante al 45esimo. Pareggia Giaccherini al sesto del secondo tempo ma al decimo (su una punizione che non c'era) Neymar riporta in vantaggio il Brasile.
La terza rete la infila Fred al 21esimo che va via di forza a Chiellini e con un sinistro di forza infila il pallone sotto la traversa. E' proprio di Chiellini il secondo gol dell'Italia che arriva al 26esimo in una situazione dubbia: l'arbitro ha infatti fischiato un rigore in favore degli azzurri pochi secondi prima della rete. Al 46esimo è ancora Fred a segnare riportando il Brasile a +2.
Un'altra partita da batticuore. All'Italia non va bene come a Recife contro il Giappone, perchè a Salvador vince il Brasile per la gioia della torcida e poi qui c'è un fuoriclasse come Neymar che Zaccheroni non aveva, ma è stata ugualmente una girandola di gol ed emozioni. Quasi un degno prologo all'anno che verrà, quando da queste parti si giocherà per il Mondiale, appuntamento che i brasiliani attendono da una vita, e in modo spasmodico.
Soltanto venendo qui si può capire quanto sia grande la voglia di cancellare la tragedia nazionale del 1950. Intanto però c'è una Confederations da onorare, e la Selecao l'ha fatto battendo l'Italia con un punteggio che forse la premia al di là dei suoi meriti, a causa anche di qualche incertezza di Buffon, ma non si può dire che gli azzurri abbiano sfigurato anche se nel finale c'è stato un certo calo fisico che forse deve preoccupare, pensando che adesso si andrà giocare al caldo e all'umidità quasi asfissiante di Fortaleza, probabilmente contro la Spagna.
Se a dieci minuti dalla fine fosse entrato in porta quel colpo di testa di Maggio che invece è finito sulla traversa, e se poco dopo Buffon non si fosse fatto trovare impreparato sulla conclusione di Marcelo che poi ha consentito a Fred un comodo tap-in, forse ora si starebbe parlando di una partita diversa. La differenza l'ha fatta il fuoriclasse che sta entusiasmando il Brasile, anche per essersi schierato a favore delle manifestazioni di piazza, quel Neymar che a Barcellona con Messi formerà una coppia da Dream Team, e che oggi ha entusiasmato uno che nella squadra dei sogni ci ha giocato veramente, quel Kobe Bryant oggi spettatore eccellente.
La punizione-capolavoro con cui Neymar ha riportato in vantaggio il Brasile al 10' della ripresa, dopo che Giaccherini aveva pareggiato il gol di Dante con un bel destro su splendido assist di tacco di Balotelli, è stato il marchio del campione sulla partita. Peccato che non lo abbia imitato sempre nella ripresa Balotelli, il cui calcio piazzato da 25 metri ha impegnato Julio Cesar con una respinta che è stato il suo intervento più apprezzato. Insomma, calo fisico finale a parte, l'Italia nella seconda sfida della sua storia contro la Selecao in casa di quest'ultima non ha sfigurato e anche dopo il 3-1 di Fred si è rifatta sotto con Chiellini dopo mischia da calcio d'angolo, con un gol che i brasiliani hanno a lungo contestato perchè l'arbitro aveva dato l'impressione di aver prima fischiato un fallo di Balotelli e poi di essersi corretto.
Gli azzurri hanno cercato di ribattere colpo su colpo, e ci sono riusciti per una buona parte del match, fin quando hanno retto le gambe e fin quando non hanno cominciato ad avvertire in modo vistoso l'assenza di un uomo d'ordine come Pirlo. A sostituirlo non poteva essere Montolivo, oltretutto costretto a uscire al 26' dopo aver preso una botta in testa. Non è stato il solo: a testimoniare che questo è stato un match vero sono le uscite premature, entro i primi 34', anche di Abate (intervento duro di Neymar) e David Luiz. Ma l'Italia non ha sfigurato, ribattendo colpo su colpo in casa di un avversario come questo, difficilissimo da affrontare e trascinato da un pubblico che non ha mai smesso di gridare e che quando avevano la palla gli azzurri fischiava sopratutto per esorcizzare la prospettiva di una beffa.
La rete del 4-2 di Fred a 2' dalla fine è arrivata come una liberazione e la tifoseria di casa l'ha festeggiata con un boato che ha fatto tremare il ricostruito stadio Fonte Nova. Ora serve un'impresa per tornare ad affrontare la Selecao, che marcia spedita verso la finale del 30 giugno al Maracanà.
Prandelli. «Nel secondo tempo abbiamo fatto una grandissima partita, sono contentissimo di quello che ho visto, la reazione, la voglia di attaccare in profondità. Certo con squadre così rischi sempre e se sbagli prendi gol». Cesare Prandelli, ct dell'Italia, commenta così ai microfoni di Rai 1 la sconfitta. «Quando Chiellini ha segnato il gol del 3-2 li abbiamo messi in difficoltà e abbiamo sfiorato il pareggio - ha proseguito il commissario tecnico -. Partite come questa ti fanno crescere e se giovedì dovessimo affrontare la Spagna, la miglior squadra del mondo con il Brasile, cercheremo, recuperando le forze, di fare la nostra partita».
CONFEDERATIONS, NIGERIA SCONFITTA 3-0 IN SEMIFINALE SARÀ ANCORA SPAGNA-ITALIA
Domenica 23 Giugno 2013
MILANO - Sarà di nuovo Italia-Spagna. Un anno dopo le quattro sberle prese nella finale dell'Europeo a Kiev, gli azzurri di Prandelli avranno l'occasine di prendersi la rivincita.
Giovedì prossimo, infatti, la Nazionale incontrerà lo squadrone di Del Bosque nella semifinale della Confederations Cup.
Gli iberici hanno infatti vinto agevolmente il girone B chiudendo a punteggio pieno con l'incredibile score di quindici gol fatti e uno subito nelle tre partite finora disputate. Dopo aver superato l'Uruguay e travolto Tahiti, le 'furie rosse' hanno battuto la Nigeria 3-0. Dopo 3' sblocca Jordi Alba con uno splendido inserimento in area al termine di un'azione da applausi. Nel secondo tempo chiudono i conti Torres con uno spettacolare tuffo di testa e ancora Jordi Alba. Nell'altra partita l'Uruguay-Tahiti 8-0.
NAPOLI, L'ORDA DI RAGAZZE PON PON: IN FILA STUDENTESSE, MISS E SEGRETARIE -FOTO
Lunedì 24 Giugno 2013
NAPOLI - Napoli tutto cuore. E sorrisi. È la carica delle aspiranti ragazze pon pon: tifose azzurre scatenate, un po' atlete e un po' miss. In fila anche con la mamma e il fidanzato. Oltre cinquanta partecipano questa mattina alle selezioni avviate dal Calcio Napoli: sono studentesse, segretarie, ginnaste che inseguono il sogno americano di diventare cheerleader.
«Un'occasione unica e imperdibile» è l'incipit dell'annuncio pubblicato sul sito della società e indirizzato esclusivamente alle ragazze dai 18 ai 22 anni.
Questa mattina le preselezioni al teatro Tam, in via Gradini Nobile 1, con la supervisione di Graziella Porro e Stefania Curto, coaches della Cheerleaders Italia.
CALCIATRICE SI INFORTUNA, SU TWITTER LA FOTO HOT CON IL GHIACCIO NEGLI SLIP
Lunedì 24 Giugno 2013
ROMA - Infortunio hot per la sexy calciatrice norvegese Elise Thorsnes. La bomber 24enne durante un match di coppa nazionale ha avuto un brutto infortunio nelle sue parti intime, tanto che secondo i media non potrà partecipare al prossimo europeo femminile a luglio.
Preoccupazione tra i fan che hanno assistito all'infortunio, ma immediata è arrivata la risposta dalla calciatrice su twitter anche piuttosto ironica. Un'immagine di lei con il ghiaccio dentro gli slip e una didascalia che dice: «Ringrazio tutti i fan che si sono preoccupati per lo stato della mia vagina dopo aver seguito l'intervista sull'emittente TV2. Come vedete, stiamo facendo del nostro meglio anche senza il supporto di mani calde».
FONTE: Leggo.it
26.06.2013
Ancelotti al Real e Tevez bianconero
GLI AFFARI DELLE ALTRE. Maxi-asta su Cavani: ora c'è anche lo United. L'Inter sta perdendo Paulinho ma pressa per Isla
Ufficializzato a Madrid l'ingaggio dell'ex Psg Marotta a Manchester: intesa raggiunta
MADRID L'erede di Josè Mourinho ha la faccia di un «vincente discreto». Il Real volta pagina e lo fa portando su una delle panchine più ambite al mondo Carlo Ancelotti: il sì, per questo matrimonio tanto desiderato dagli spagnoli, alla fine è arrivato. Un accordo voluto fortemente dal presidente Florentino Peres che non vedeva l'ora di liberarsi del portoghese e di affidare la rinascita del suo Real al tecnico di Reggiolo. Tanto voluto da pagare anche la clausola rescissoria di 4 milioni e mezzo ai francesi del Psg. Contratto di tre anni e già oggi grande presentazione al Santiago Bernabeu. Ancelotti è il secondo tecnico italiano a guidare i blancos: prima di lui Fabio Capello che conquistò due campionati nelle altrettante esperienze spagnole (1996 e 2006).
Per la Juve volo del dg Marotta a Luton, in Inghilterra, per incontrare i vertici del Manchester City. La Juventus ha raggiunto un'intesa con i Citizens per l'attaccante argentino Carlos Tevez. Trattativa apparentemente semplice - visto che già c'è l'accordo con il giocatore e un'offerta interessante per gli inglesi - anche se i dettagli in queste situazioni sono pesanti. Ci sono di mezzo 9 milioni più tre di bonus. Filtrava grande ottimismo dagli emissari di corso Ferraris e così l'affare si è fatto. Sarà lui il top player dei bianconeri guidati dal tecnico Antonio Conte. Nulla da fare, invece, per Paulinho all'Inter, come ha confermato lo stesso giocatore: «Sento di essere pronto per un'esperienza ai massimi livelli in Europa e l'opportunità di giocare in Inghilterra è un sogno», ha detto il giocatore del Corinthians ormai ad un passo dal Tottenham.
Massimo Ambrosini, invece, è sempre più vicino alla firma con la Fiorentina. Per quanto riguarda il resto del mercato estero, sulla panchina del Paris Saint-Germain appena liberata da Carlo Ancelotti si è subito andato a sedere il francese Laurent Blanc. C'è anche il Manchester United sulle orme di Edison Cavani: i Red Devils hanno pronta un'offerta di 60 milioni di euro. Non solo Real Madrid e Chelsea, adesso anche lo Unted cerca di inserirsi nella trattativa con il Napoli per l'attaccante uruguaiano. Secondo il Mirror Cavani piace molto al nuovo manager David Moyes che non ha ancora risolto la questione Wayne Rooney. La Roma pensa invece a ingaggiare un portiere: i nomi sono quelli di Viviano e Sorrentino del Palermo, che però piace anche alla Fiorentina, già a un passo da Ilicic. In giallorosso potrebbe arrivare anche Nainggolan. Mauricio Isla potrebbe infine lasciare la Juve per indossare la maglia dell'Inter - nonostante tra domanda e offerta manchino sempre un paio di milioni - mentre Massimo Moratti conferma l'interessamento per Belfodil e smentisce la possibilità di un trasferimento di Ranocchia in Russia, dove lo vuole lo Zenit.
26.06.2013
Contratti irregolari, il pallone nella burrasca
CALCIO. Prelevati documenti negli uffici di quasi tutti i club di Serie A, comprese Juve, Inter e Milan. Registrata la massima disponibilità a collaborare con gli inquirenti
Blitz della Finanza nelle sedi di 41 società: si indaga sui reati di associazione a delinquere, di evasione fiscale e riciclaggio
NAPOLI La Guardia di Finanza nelle sedi di 41 società di calcio, della massima serie, di B e della Lega Pro. Ci sono in pratica tutti i club di serie A (ad eccezione di Cagliari e Bologna) al centro dell'indagine che mira ad accertare irregolarità nei contratti di oltre cinquanta calciatori e, in particolare, il ruolo svolto dai loro agenti. L'inchiesta è condotta dalla procura della Repubblica di Napoli che ha incaricato il Nucleo di polizia tributaria partenopea di acquisire un'ingente quantità di documenti. L'attenzione è concentrata sull'attività di dodici procuratori sportivi, e in particolare di Alejandro Mazzoni e Alessandro Moggi, figlio dell'ex dg della Juve Luciano Moggi. Associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio, sono i reati ipotizzati dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo, che coordina il pool di magistrati che si occupano di reati collegati al calcio (dal tifo violento al calcioscommesse), i pm Antonello Ardituro, Stefano Capuano, Danilo De Simone e Vincenzo Ranieri. L'indagine intende svelare gli illeciti fiscali che avverrebbero sullo sfondo del trasferimento dei calciatori e dell'attività di intermediazione dei loro agenti, nonché su una serie di operazioni, parte delle quali anche all'estero (i cosiddetti fenomeni di «estero-vestizioni) che vanno dalle transazioni tra le diverse società con finalità «spalmadebiti», all'attività di «scouting» alla gestione dei diritti di immagine e di quelli televisivi, alle modalità di inserimento nei bilanci di giocatori professionisti.
L'acquisizione di atti è avvenuta sia presso le società più blasonate, sia presso club di seconda fascia e squadre minori. Gli investigatori della Finanza stamani sono stati nelle sedi di Chievo, Milan, Inter, Siena, Roma, Fiorentina, Atalanta, Pescara, Genoa, Juventus, Torino, Parma, Lazio, Napoli, Udinese, Sampdoria, Palermo, Catania, Cesena, Bari, Livorno, Brescia, Reggina, Crotone, Juve Stabia, Spezia, Ternana, Grosseto, Vicenza, Gubbio, Benevento, Portogruaro, Mantova, Foggia, Andria, Lecce, Cosenza, Piacenza, Triestina, Lecco, Albinoleffe. Per il momento gli accertamenti riguardano oltre cinquanta calciatori, ma il numero dei contratti che saranno esaminati dalla Finanza nel prosieguo dell'inchiesta è destinato sicuramente a crescere. Ci sono i contratti dell'ex attaccante del Napoli Ezequiel Lavezzi e del centrocampista del Milan Antonio Nocerino, quelli di Ciro Immobile e di Giuseppe Sculli. L'elenco prosegue con Mutu, Datolo, Pellicori, Tacchinardi, Perea, Molinaro, Stellini, Franceschini, Curiale, Danti, Innocenti, Calaiò, Bogdani, Liverani, Fernandez, Sforzini, Cozza, De Rose, Tavano, Chavez, Paletta, D'Agostino, Scarlato, Denis, Statella, Stendardo, Davì, Acosta, Fideleff, Paniagua, Cassetti, Jankulovski, Stankevicius, Oddo, Contini, Paro, Graffiedi, Dorlan, Arcari, Arce, Legrottaglie, Mora, Amodio, Fontanello, Foggia, Bryan, Battaglia, Botta, Aronica, Guzman e Campagnaro. Sulla vicenda giudiziaria è intervenuta con una nota la Lega Calcio. «Le società sportive hanno offerto la massima collaborazione e la Lega di Serie A non ha ragione di dubitare della correttezza dei comportamenti delle proprie associate», si legge nel comunicato. La Lega ha precisato che la Guardia di Finanza ha «operato un'acquisizione di documenti presso numerosi club nell'ambito di un'indagine che sembra tuttavia riguardare l'attività di procuratori sportivi».
FONTE: LArena.it