MERCATO
Per l'esterno d'attacco RAGATZU manca solo l'ufficialità che arriva da tutti (giocatore compreso) tranne che dalla società scaligera... E presto potrebbe vestire la maglia gialloblù un altro svincolato: L'esterno sinistro di centrocampo Simone CECCARELLI, classe '94, sul quale stavano facendo un pensierino anche società del calibro dell'INTER, del PALERMO, del BOLOGNA e del SIENA
Sullo stopper Simone ROMAGNOLI di scuola MILAN ma attualmente al PESCARA ci sarebbero PADOVA e VERONA.
Insistono le voci che vogliono l'attaccante SGRIGNA, in uscita dal TORINO già in estate, oggetto del desiderio di alcuni club della cadetteria: Tra questi sarebbe in vantaggio lo SPEZIA che fin'ora ha deluso un po' le attese ma ci sarebbe anche l'HELLAS che starebbe valutando anche BRIENZA del PALERMO grazie ai 'buoni uffici' di cui gode il diesse fra i rosanero...
Capitolo SFORZINI: CAMILLI, patròn del GROSSETO, potrebbe privarsi del capitano biancorosso oppure rischiare di perderlo a forza dopo un'eventuale retrocessione alla fine di questa stagione... Sul prolifico centravanti oltre al VERONA anche la TERNANA ed il CATANIA in Serie A.
Su CERAVOLO, in scadenza a Giugno con la REGGINA e di fatto 'liberato' da ogni vincolo con la società calabrese che vorrebbe 'tagliare' al più presto il giocatore, GENOA, PESCARA e SAMPDORIA in A e VERONA e SPEZIA in B: Si partirebbe da una base di 500mila Euro...
Sul centrocampista del CATANIA BIAGIANTI, stando a quanto scrive 'Il Giornale di Sicilia', sarebbe forte un 'ritorno' del SIENA che segue il giocatore da anni: Quest'estate anche il VERONA sembrava molto 'attirato' dal calciatore che però da anni è limitato da numerosi infortuni
PICHLMANN non sta rendendo al meglio allo SPEZIA e vorrebbe 'cambiare aria': Il CITTADELLA sarebbe in 'pole position' per il centravanti austriaco che però ha un ingaggio piuttosto pesante che potrebbe essere un ostacolo.
Secondo TuttoLegaPro.com sarebbe già al capolinea l'avventura del terzino CANGI in prestito a Cremona: Tornerebbe a Verona in questi giorni per essere immediatamente 'girato' al Perugia...
Secondo la 'Gazzetta dello Sport' la Serie A con CATANIA e TORINO avrebbe chiesto informazioni sull'argentino RIVAS che fino ad ora non ha avuto l'impatto che tutto l'ambiente scaligero si aspettava da lui ma anzi è stato spesso accusato di scarsa carica agonistica e indolenza... Il tecnico del 'Toro' è l'ex VENTURA che ebbe l'esterno d'attacco al meglio con sè al BARI: L'affare potrebbe anche andare in porto, molto dipenderebbe anche dalle mosse in ingresso e sul 'sentimento' del mister verso Emanuel Benito... Vorrà ancora aspettarlo?
CALVANO non si è integrato al meglio nel progetto di squadra che SOGLIANO e MANDORLINI avevano in mente ecco perchè il centrocampista di scuola ATALANTA ma cresciuto al MILAN è stato aggregato quasi da subito alla Primavera e ha subito i rimbrotti del diesse che ha parlato di scarsadisposizione del centrocampista nel calarsi nella realtà scaligera: Sarà rispedito con ogni probabilità al mittente ma il TREVISO, in Lega Pro, è già sulle sue tracce insieme ad altre squadre anche di categoria superiore...
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IN BREVE A PIÉ PAGINA
AMICHEVOLI: La ROMA in tournèe in USA 'passeggia' su ORLANDO...
VITA DA EX: JORGINHO? Fu scoperto da GALLI ex portiere della FIORENTINA, del MILAN e della Nazionale e nel 2007 diesse all'HELLAS appena retrocesso in C: «La squadra era appena retrocessa in C1 e aveva dei costi di gestione enormi. Il presidente non ebbe pazienza e dopo 3 mesi esonerò il tecnico Sarri, che avevo scelto io. Per me era come una bocciatura, quindi decisi di lasciare anche io assieme a lui. Di quell'esperienza mantengo il vanto di essere andato a scovare Jorginho, calciatore che ha da poco esordito con l'Under 21»
MERCATO SERIE A: Il terzino PELUSO passa dall'ATALANTA alla JUVE
RASSEGNA STAMPA
CALCIOMERCATO
ESCLUSIVA TLP - Perugia, in arrivo un difensore dalla Cremonese
02.01.2013 18:41 di Nicolò SCHIRA Twitter: @BomberNiko
Si concluderà in queste ore l'avventura alla Cremonese del terzino Francesco Cangi. Il difensore farà rientro per fine prestito all'Hellas Verona, da dove verrà dirottato - da indiscrezioni raccolte in esclusiva da TuttoLegaPro.com - al Perugia. Nelle prossime ore la firma col club umbro.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Serie B | 03/01/2013 - 09:55
Calciomercato Hellas Verona, Catania e Torino su Rivas
I due club di Serie A hanno chiesto informazioni sul calciatore ex Bari
CALCIOMERCATO HELLAS VERONA, CATANIA E TORINO SU RIVAS / VERONA - Catania e Torino hanno chiesto informazioni per Rivas del Verona. Lo riporta 'La Gazzetta dello Sport'.
S.C.
FONTE: CalcioMercato.it
CALCIOMERCATO
ESCLUSIVA TLP - Treviso, chiesti al Milan tre giocatori
31.12.2012 00:05 di Nicolò SCHIRA Twitter: @BomberNiko
Il Treviso fa sul serio ed è pronto ad intervenire pesantemente sul mercato. Le priorità venete al momento riguardano un centravanti e un centrocampista centrale. Con il Milan la società trevigiana ha allestito un canale preferenziale. Per ciò che concerne il reparto offensivo al diesse milanista Braida sono stati chiesti - da indiscrezioni raccolte in esclusiva da TuttoLegaPro.com - Gianmarco Zigoni e Simone Andrea Ganz. Più facile la pista che conduce al secondo, visto che l'ex Avellino è appetito da diversi club e attualmente è in prestito alla Pro Vercelli. Per il centrocampo invece è vicina l'intesa per Simone Calvano che i rossoneri hanno mandato in prestito al Verona, dove ha trovato poco spazio.
FONTE: TuttoLegaPro.com
SERIE B
Spezia, Pichlmann nel mirino del Cittadella
02.01.2013 21.14 di Elisabetta Zampieri
Secondo quanto riportato da TgBiancoscudato.it, il Cittadella, alla ricerca di un rinforzo per l'attacco granata, starebbe pensando all'attaccante austriaco dello Spezia in prestito dal Verona, Thomas Pichlmann. Il giocatore, deluso dai primi mesi passati in Liguria sarebbe disposto a cambiare aria. Lo scoglio maggiore al momento sembra però essere l'ingaggio del giocatore, fuori portata per il club veneto.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Il Verona anticipa tutti: il baby Ceccarelli ad un passo
02.01.2013 21.34 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Il Verona gioca d'anticipo su tutti. Ad un passo dalla maglia gialloblu' c'è Simone Ceccarelli, esterno classe '94 da poco svincolato dalla Roma. Sul giocatore c'era l'apprezzamento di Inter, Palermo, Bologna e Siena. Ma le esigenze del Verona, che per la sua Primavera cercava un esterno sinistro, e quelle del giocatore si sono unite. Quindi Ceccarelli salvo sorprese giocherà inizialmente con i giovani dell'Hellas, pensando ad un futuro in prima squadra. Nei prossimi giorni l'incontro decisivo, si tratta sulla base di un anno e mezzo di contratto. Il ds Sean Sogliano piazza il colpo a parametro zero, Ceccarelli è ad un passo.
SERIE A
Siena, tentativo per Biagianti
02.01.2013 18.54 di Claudio Colla
Tra i tanti nomi accostati a Genoa e Pescara, il mediano Marco Biagianti (28), in declino nella frequenza e nelle qualità delle prestazioni da alcuni anni, specie a causa di numerosi problemi fisici, dopo aver raggiunto l'apice tra 2008 e 2009, sarebbe stato messo nel mirino dalla dirigenza del Siena, stando a quanto riportato sulle pagine dell'edizione odierna de Il Giornale di Sicilia. Seguito anche dall'Hellas Verona, l'atleta fiorentino è attualmente legato al Catania fino al giugno 2014, e ne veste la casacca dal 2006/07.
SERIE B
Reggina, ag. Ceravolo: "Ci sono cinque club che lo seguono"
02.01.2013 20.48 di Giuseppe Castro
Fabio Ceravolo, attaccante classe 1987 della Reggina, ha sicuramente chiuso l'avventura in terra calabra. Il suo contratto in scadenza a giugno prossimo non è stato rinnovato, scontata la sua immediata partenza. Il valore del cartellino si aggira sulle 500 mila euro ed è probabile che si scatenerà una vera asta. Per conoscere gli scenari futuri di Ceravalo, a poche ore dall'apertura del calciomercato, Roberto La Florio, agente della punta, ha detto la sua in esclusiva a Itasportpress.it. "E' ormai chiaro che la Reggina ha deciso di lasciarlo partire. Fabio piace a tantissime società di A e B. Qualcuna ha già fatto un sondaggio altre usciranno allo scoperto molto presto. Genoa, Pescara e Sampdoria in A e Verona e Spezia in B sono le squadre più interessate. Il mercato apre domani e sicuramente nei prossimi giorni ci saranno novità".
SERIE A
Mercato no stop - Indiscrezioni, trattative e retroscena del 2 gennaio
Il punto su tutte le news di calciomercato della giornata appena andata agli archivi. Tra indiscrezioni, trattative e retroscena ecco le notizie più importanti.
03.01.2013 00.54 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
JUVE, ECCO PELUSO. NAPOLI, CACCIA AL DIFENSORE: CONFERME SU ASTORI...E L'INTER SI TIENE SILVESTRE. GENOA, MISSIONE ARGENTINA PER ALLIONE...E IN DIFESA SI PUNTA MANFREDINI. PALERMO REVOLUTION: DOSSENA, EL KADDOURI, BUONANOTTE E IN USCITA C'È GIORGI. IL NAPOLI ACCOGLIE ARMERO... - Se ne parlava da tempo, adesso è fatta. E oggi con l'apertura del mercato di riparazione arriverà l'ufficialità. Federico Peluso è un nuovo giocatore della Juventus, ieri si è sottoposto alle visite mediche di rito e da oggi sarà un elemento in più a disposizione di Antonio Conte. Perso Peluso l'Atalanta si muove, a caccia del sostituto. Potrebbe essere Alberto Almici, di proprietà dei nerazzurri e attualmente in prestito al Lanciano. Un talento costruito in casa.
Il Napoli cerca un difensore. Arrivano conferme su Davide Astori del Cagliari, a darle ci ha pensato l'agente Fifa Claudio Vigorelli. Possibili sviluppi nei prossimi giorni, Astori piace, il Cagliari ha bisogno di liquidità e potrebbe privarsi - a malincuore - di uno dei suoi pezzi pregiati. Si è parlato anche di Matias Silvestre in forza all'Inter ma di proprietà del Palermo. Poche conferme. L'argentino piace anche al Genoa, ma non si muoverà da Milano fino a giugno. Poi con il suo entourage potrebbe valutare altre soluzioni. Ma prima dovrà essere riscattato dall'Inter.
Genoa e Palermo, la salvezza passa dal mercato. Preziosi e Zamparini fanno sul serio per risalire la classifica. L'ultima idea rossoblu' si chiama Agustin Allione, un esterno classe '94 del Velez. Ieri sera è partita la missione di alcuni emissari, che proveranno a studiare la fattibilità dell'operazione, magari in prestito con diritto di riscatto. Mentre a centrocampo la prima scelta è Sergio Almiron del Catania, che però assicura di non volersi privare dei suoi pezzi migliori. In difesa si prova a piazzare Cesare Bovo. Sfuma Cesare Piccolo del Cluj, la pista più concreta è Manfredini dell'Atalanta. Si studia lo scambio con il difensore romano, oppure con Canini. Il Palermo invece cambia volto, se non è una rivoluzione poco ci manca. In difesa ieri è stato presentato ufficialmente Salvatore Aronica, ma gli acquisti dal Napoli non sono finiti qui. Arriva anche Dossena, che oggi sosterrà il suo primo allenamento e Lo Monaco tratta anche El Kaddouri. Altre piste seguite dai rosanero portano a Diego Buonanotte del Malaga, attaccante. L'operazione è in dirittura d'arrivo. Manca poco. In uscita dalla Sicilia invece ci sono Luigi Giorgi e Arevalo Rios: sul primo vi abbiamo raccontato che ci sono Chievo (soprattutto), Torino e Atalanta; l'ex Tijuana invece potrebbe ritornare in Messico. Occhio anche a Franco Brienza, la partita di Parma potrebbe essere la sua ultima in maglia rosanero. Sean Sogliano lo vorrebbe a Verona.
In casa Lazio continua il caos attorno a Mauro Zarate. Lotito non abbassa le pretese, l'agente si è spazientito. Luis Ruzzi, intervistato da TMW nella giornata di ieri ha fatto sapere che "adesso comincia la guerra". Un atteggiamento tutt'altro che rilassato. La sensazione è che Zarate e il suo procuratore vogliano mettere i bastoni tra le ruote alla Lazio finché non arriverà un'offerta soddisfacente.
Si muove anche la Sampdoria, caccia ad un esterno destro. Delio Rossi vorrebbe Mattia Cassani, anche se a Genova raccontano che il sogno sarebbe Mauricio Isla. Nessuna conferma sul cileno, nei giorni scorsi il suo procuratore Leo Rodriguez ha parlato con Paratici, che gli ha ribadito la massima fiducia e l'intenzione di puntare sul giocatore appena sarà al top della forma. La cessione ad oggi non è da prendere in considerazione. Mentre l'Udinese ha praticamente definito la cessione di Armero al Napoli. Prestito con diritto di riscatto, operazione da circa 4 milioni. E Mazzarri ha il suo nuovo esterno sinistro. Lavora per il presente e per il futuro invece l'Inter: oggi arriva Tommaso Rocchi a Milano, l'usato sicuro. Per luglio poi spazio alle idee argentine. Facundo Ferreyra del Velez è ancora il primo nome sulla lista di Branca e Ausilio. E sempre dal Velez gli scout nerazzurri tengono d'occhio l'esterno destro Gino Peruzzi. Il suo arrivo all'Inter potrebbe essere subordinato alla cessione di Jonathan, che ha estimatori in Brasile. Il Bologna invece guarda in Belgio e tiene d'occhio l'attaccante del Brugge, Maxime Lestienne. Infine la Fiorentina: Montella è pronto ad accogliere Larrondo del Siena. il giocatore già cerca casa a Firenze. Una freccia in più nell'arco viola.
SCAPUZZI ACCETTA IL VARESE, MA IL CITY SI CAUTELA. REAL MADRID, KLOPP SE PARTE MOURINHO. PSG, HOARAU IN USCITA E IL NEWCASTLE METTE LE MANI SU DEBUCHY - Luca Scapuzzi ha deciso, rimane al Varese. Il trequartista del Manchester City si è ambientato e ha deciso di giocarsi le sue carte in Lombardia. Il City dice si al prestito con diritto di riscatto, il Varese coglie la palla al balzo. La prossima settimana, alla presenza dell'agente di Scapuzzi, Giuseppe Riso, arriverà la firma sui contratti. Ma il Manchester City non ha alcuna intenzione di perdere il giocatore per i prossimi anni. Sul contratto infatti al di là del normale diritto di riscatto in favore del Varese, ci sarà una clausola importante: gli inglesi avranno la priorità sulla futura vendita del ragazzo e dovranno essere informati per primi, avendo la possibilità di pareggiare l'offerta. Un segnale importante, di fiducia.
Non ha più fiducia invece il Real Madrid in Josè Mourinho. Il tecnico portoghese a fine anno potrebbe lasciare Madrid. Il futuro potrebbe chiamarsi Jurgen Klopp, allenatore del Borussia Dortmund, una società che sforna talenti su talenti. Merito anche del suo tecnico, che adesso sente le sirene madrilene. In Champions si gioca una carta molto importante. Così come Carlo Ancelotti, il cui futuro al PSG è tutt'altro che scontato. Intanto in partenza da Parigi c'è Hoarau, che piace in Ligue 1 a diverse squadre.
Sembrava dovesse andare all'Inter. Alla fine l'ha spuntata il Newcastle. Mathieu Debuchy, esterno del Lille, va in Inghilterra. Entro pochi giorn dovrebbe sostenere le visite mediche di rito. Poi la firma sul contratto, i cui dettagli non sono ancora noti. Mentre il Tottenham punta forte su Leandro Damiao dell'Intenacional de Porto Alegre. L'alternativa invece può essere David Villa del Barcellona, anche se la società blaugrana non ha intenzione di privarsi del giocatore, nonostante lo scarso utilizzo dell'ultimo periodo. A Villa pensa anche la Juventus, che dalla Spagna ha incassato il no. Mentre Lionel Messi nel suo futuro vede solo il Barcellona. E non potrebbe essere altrimenti. La Pulce è una bandiera, nessuna intenzione di spostarsi nonostante il timido sondaggio dell'Anzhi. Il fututo blaugrana si chiama Lionel Messi. Non provate a fargli cambiare idea, declinerà ogni proposta.
SERIE A
Livorno, Sassuolo ed i problemi delle 'grandi' - I top&flop della B
31.12.2012 21.00 di Elisabetta Zampieri
Superato il giro di boa la cadetteria si appresta ad affrontare la lunga pausa di gennaio. La Serie B tornerà a calcare i palcoscenici degli stadi italiani il prossimo 26 gennaio, lasciando tutta l'attenzione degli addetti ai lavori all'imminente calciomercato. Al termine del difficile trittico di partite snodatosi all'interno delle festività natalizie, la Serie B ha definitivamente delineato le forze del campionato con Sassuolo e Livorno sempre più teste di serie ed il Verona come prima delle inseguitrici. Le formazioni allenate da Di Francesco e Nicola hanno, in questa prima parte di campionato, regalato il miglior calcio e conquistato un numero di punti a dir poco incredibile. Il Verona, battezzato alla vigilia del campionato come la squadra da battere, ha invece faticato non poco per tenere il passo e, complice l'assenza di numerosi giocatori chiave, si è trovata a dover rincorrere. Molto deludenti, almeno secondo le previsioni della vigilia, anche le retrocesse dalla massima serie Cesena e Novara e lo Spezia, anch'esso protagonista di una massiccia campagna acquisti e, al giro di boa, ancora molto lontano dalle posizioni che contano.
I TOP
Il Livorno La sorpresa più grande di questa prima parte di stagione è sicuramente il Livorno di Davide Nicola. La squadra toscana ha mostrato un calcio bello ed efficace ed ha finito il 2012 all'incredibile quota di 47 punti. In toscana ancora parlano di salvezza, una volta superata quota cinquanta sarà però difficile nascondersi. La voglia di tornare in Serie A c'è, il gioco per farlo pure.
Di Francesco ed il Sassuolo Se il Livorno è la sorpresa più bella di questa serie B il Sassuolo ha di diritto la palma di "conferma". La squadra emiliana è per il secondo anno consecutivo una delle principali forze della cadetteria ed un orgoglio per la piccola città in provincia di Modena in cui il club ha sede. La vera sorpresa in casa neroverde è però quella di Eusebio Di Francesco, un allenatore 'zemaniano' che è però riuscito a creare una vera e propria macchina da guerra anche in fase di copertura. Il tecnico ex Pescara ha portato la sua squadra ad essere la miglior difesa del campionato e a chiudere il 2012 con 51 punti.
Ardemagni ed il Modena E' una stagione speciale per le due squadre di Modena. Oltre al Sassuolo, campione d'inverno, anche il Modena ha infatti concluso il 2012 con la testa alta. Con i suoi 32 punti e nonostante l'ultima sconfitta con il Verona, la squadra di Marcolin è in piena corsa play off dietro all'Empoli. Il merito va in gran parte a Matteo Ardemagni, bomber ritrovato, che ha scoperto nella città emiliana il luogo per tornare ad essere decisivo.
Claudio Foscarini Tra i top di questa Serie B c'è sicuramente Claudio Foscarini. Al Cittadella dal 2005 ha saputo creare un ciclo come pochi in Italia. Dal 2008 guida il piccolo club veneto in Serie B e quest'anno, con 30 punti, è in piena corsa Play Off. Non male per una squadra che ha sede in una piccola città di 20.000 abitanti in provincia di Padova.
Maurizio Sarri Torna a guidare una squadra di Serie B dopo l'esperienza di Grosseto nel 2010. Con 12 risultati utili nelle ultime tredici uscite porta l'Empoli a terminare l'anno a quota 33, quarto in classifica dietro al Verona. Tra i tanti allenatori di questa cadetteria è sicuramente uno dei più positivi.
I FLOP
Novara e Cesena Ci si aspettava molto di più dalle due retrocesse Novara e Cesena. Entrambe le squadre hanno faticato a dismisura in questa prima parte di stagione, forse per non aver ancora metabolizzato il fallimento nella scorsa Serie A. I play out sono sempre in agguato e servirà tutto l'orgoglio di due squadre come quella piemontese e quella romagnola per tirarsi fuori dalle sabbie mobili che sono i bassifondi della classifica di Serie B.
Le neo promosse Pro Vercelli e Lanciano Non è facile adattarsi alla Serie B ma per Lanciano e Pro Vercelli questa prima parte di stagione è stata fin troppo difficile. L'adattamento ad una nuova categoria e la differenza tecnica con le altre della serie ha portato le due neopromosse a conquistare 22 e 15 punti rispettivamente. La lunga pausa di gennaio servirà anche a loro per operare sul mercato e tornare più forti e più motivate.
Lo Spezia Come le neo promosse Pro Vercelli e Lanciano lo Spezia finisce nella lista dei flop di questa prima parte della stagione. La squadra di Serena però ha maggiormente deluso in quanto le previsioni della vigilia erano diverse rispetto alle altre provenienti dalla Lega Pro. Il presidente Volpi ha portato avanti in estate una massiccia campagna acquisti che non ha però trovato conferme sul terreno di gioco. I play off sono distanti tre punti ma le squadre davanti sono tante. Ci vorrà una sterzata in questa seconda parte di stagione
Il Grosseto
Andrea Mandorlini E' difficile criticare un allenatore che raggiunge i quarantatre punti in sole ventidue partite ma questo 2012 non si è chiuso nei migliori dei modi per il tecnico del Verona Andrea Mandorlini. Il suo atteggiamento fuori dal campo di gioco ha nuovamente attirato l'attenzione della Procura Federale che gli ha inflitto una squalifica fino al 31 gennaio e 20.000 euro di multa da pagare dopo le dichiarazioni al pepe rilasciate prima della gara con il Livorno. La Società lo ha ammonito, queste cose non dovranno succedere più, specialmente, se come il Verona, ambisci alla promozione alla massima serie.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
ESCLUSIVA TB - Grosseto, duello Verona-Catania per Sforzini
03.01.2013 12:30 di Giuseppe Borghe
Continua il pressing insistente di Catania e Verona per Nando Sforzini, la punta del Grosseto è cercato insistentemente sin dalla scorsa sessione estiva di calciomercato. Le proposte giunte al presidente Camilli sono molto interessanti, ma il patron dei maremmani cercherà di trattenerlo vista anche la situazione di classifica dei toscani. Nei prossimi giorni il giocatore con il suo procuratore Alessandro Moggi si incontrerà con Piero Camilli per discutere del proprio futuro.
mercoledì, gennaio 2nd, 2013 | Posted by Marco Macca
Calciomercato Ternana, due colpi incredibili nel mirino
La Ternana, decisa a mantenere l’ottima classifica finora ottenuta grazie alle grandi prestazioni della squadra di Toscano, sta per iniziare questa sessione di mercato invernale con l’intenzione di mettere a segno alcuni colpi da grande squadra che già infiammano il popolo rossoverde. Le ‘Fere’ sono soprattutto in cerca di un attaccante e di un centrocampista di qualità, che sappia distribuire gioco e regalare colpi di gran classe. I nomi sul taccuino dei dirigenti umbri sono due, ma rappresentano delle nomination prestigiose: per l’attacco la candidatura calda è quella di Ferdinando Sforzini del Grosseto, sedotto e abbandonato dal Verona in estate, e di Adrian Ricchiuti del Catania, decisamente ai margini del progetto tecnico di Maran. Secondo quanto riportato dal GiornaledellUmbria.it, per il primo ci sarebbero già stati proficui contatti, anche perché il presidente dei toscani Camilli vorrebbe fare cassa e rilanciare attraverso la cessione del bombe l’economia del club. Per il secondo invece si tratterebbe di un clamoroso ritorno e il centrocampista argentino avrebbe già dato il proprio assenso.
PRIMO PIANO
ESCLUSIVA TB - Derby Padova-Verona per un difensore del Pescara
01.01.2013 18:25 di Carlotta Delperdono
Il difensore del Pescara, Simone Romagnoli piace a due club cadetti. Sulle tracce dello stopper scuola Milan ci sono Padova e Verona.
CALCIOMERCATO
Spezia, si fa sul serio per Sgrigna
31.12.2012 17:30 di Gianluca Pepe
Alessandro Sgrigna è in partenza da Torino e in Serie B sono diverse le squadre che farebbero carte false per averlo. Tra queste lo Spezia, che negli ultimi giorni lo avrebbe richiesto al club piemontese. Anche l'Hellas Verona è interessato al calciatore.
FONTE: TuttoB.com
mercoledì, gennaio 2nd, 2013 | Posted by Tommaso M Ferrante
Calciomercato Grosseto, per Ferdinando Sforzini il prossimo futuro sarà…
Secondo quanto riportato da Grosseto Sport l’attaccante Ferdinando Sforzini si incontrerà nei prossimi giorni con il presidente Piero Camilli. Il giocatore con il suo procuratore Alessandro Moggi discuterà con tutta probabilità del suo prossimo futuro rimettendosi alla volontà del club. Nonostante infatti le offerte ricevute l’intenzione del club è quello di trattenere il giocatore fino a giugno per tentare l’assalto alla salvezza. I rumors di mercato in questi giorni lo hanno accostato a diversi club cadetti tra i quali Verona, Ternana, Spezia e almeno uno di massima serie ovvero il Catania.
Calciomercato Grosseto, su Sforzini tre società due sono cadette!
Secondo quanto riporta il portale Grosseto Sport ci sarebbero tre società pronte ad aggiudicarsi le prestazioni sportive si Ferdinando Sforzini. L’attaccante maremmano infatti è finito nel mirino del Catania, club di massima serie e Ternana e Verona compagini cadette. A cospetto di un’offerta economica congrua il presidente Camilli potrebbe privarsi del giocatore più prolifico del suo roster. Fino ad ora il classe 1984 ha disputato 20 presenze segnando 10 reti con il Grosseto, due di queste su calcio di rigore.
FONTE: SerieBNews.com
03.01.2013
Juanito, stagione d'oro. Ha «timbrato» 19 volte
LARGO AI BOMBER. Occhio alle cifre, per incoronare i big di 365 giorni ricchi di grandi emozioni. Gomez, capocannoniere dell'anno, ha dato ragione a chi non avrebbe mai voluto privarsene. Dietro alui ecco Cacia, che ha imboccato la «strada maestra»...
C'erano dei dubbi su Juanito Gomez quando tornò a Verona. Aveva appena segnato 19 gol nel Gubbio, qualcuno «da giocatore da serie A» come disse il suo maestro Gigi Simoni. Aveva vinto il campionato a mani basse, eppure attorno a lui c'era un grande punto di domanda. Reggerà la cappa opprimente del Bentegodi? Saprà sostenere il peso di quella maglia tanto incombente? La risposta la diede Andrea Mandorlini qualche settimana dopo averlo visto in allenamento. Prima ancora di cominciare a fare sul serio. «Grande giocatore, uno così doveva rimanere qui. Non c'era bisogno di parcheggiarlo in giro per capire quanto valeva veramente». Qualcosa in effetti non funzionò in quell'estate di due anni fa, ma nonostante il giro largo Gomez era finalmente al suo posto. Per fortuna.
DA INCORNICIARE. Juanito si è preso la copertina del 2012, ha esultato 19 volte fra l'acuto al Modena nella prima dell'anno, al sigillo con l'Ascoli. Talento raro, patrimonio autentico anche quando la porta ai suoi occhi diventa più piccola. Gomez ha buttato in fondo al sacco quasi un quarto (il 24,6%) dei palloni dell'ultimo anno, sui 77 di un infinito mosaico formato da 23 giocatori. Il Verona ha giocato 51 partite negli ultimi 12 mesi, viaggiato ad una media di un gol e mezzo a partita (1,8 in casa ed 1,3 fuori), trovato la via della rete con grande facilità.
STRADA INFINITA. Gomez ha inaugurato il 2012 col Modena, è rimasto a secco con Lazio, Pescara, Juve Stabia, Sassuolo, Grosseto, Padova ed Ascoli prima di tornare nel tabellino marcatori nell'1-0 al suo Gubbio. Dal 6 gennaio al 28 febbraio, in tutto 53 giorni senza reti. Sette partite, tante quante quelle delimitate dall'8 settembre (2-0 alla Reggina) al 27 ottobre col rigore del raddoppio al Lanciano. Altri 49 giorni a secco, in cui attorno a Gomez si sono addensate un altro bel po' di nubi. Spazzate via, puntualmente. La prima volta con 7 gol in 6 partite fra Gubbio, Torino, Vicenza, Nocerina e Cittadella. La seconda dal Lanciano in poi, partendo dal gol della quasi vittoria di Crotone proseguendo con la firma sul successo pesantissimo col Sassuolo.
DANIELE E GLI ALTRI. L'impatto di Cacia nella stagione del Verona è stato tremendo. Quattordici gol, in mille modi diversi. D'opportunismo, di classe, di potenza, d'astuzia. Daniele ha inaugurato il suo show davanti alle porte avversarie coi due di Vicenza, ha proseguito coi tre di Varese, con la doppietta al Grosseto, quindi i timbri di Livorno e al Lanciano, l'acuto alla Ternana, quello di Palermo in Coppa Italia per finire al rigore con la Juve Stabia, i due al Modena quando più serviva. Anche lui ha vissuto un periodo di astinenza, cinque partite fra Brescia e Inter. Cinque partite, ma sembravano un'eternità. Perché uno come lui la porta la vede anche nel sonno. Cacia più Gomez hanno timbrato il 43% dei gol dell'Hellas, con margini di miglioramento e di intesa ancora notevoli. Solo questione di tempo. E di conoscenza reciproca.
POCHE ECCEZIONI. Il Verona è rimasto appena otto volte senza segnare, soprattutto nei primi mesi quando in trasferta non girava proprio. Il primo sabato in bianco il 28 gennaio nello 0-2 di Sassuolo, quello successivo nello 0-0 di Padova, il terzo il tre marzo a Marassi con la Samp dopo aver battuto Ascoli e Gubbio al Bentegodi. Anomalo il nulla di fatto del 27 aprile con l'Empoli, unica partita del 2012 chiusa senza gol in casa. Il Verona al gol non c'è neanche andato vicino a Varese nella semifinale d'andata dei playoff ma ha timbrato il cartellino nelle successive 19, una lunghissima striscia spezzata soltanto dallo 0-2 di Brescia. Raro anche che l'Hellas resti per due partite senza reti. È successo fra Vercelli e San Siro, in un contesto comunque molto particolare visto che l'Inter non la trovi tutti i giorni. Capitolo chiuso, il 2013 deve andare ancora meglio.
Alessandro De Pietro
02.01.2013
Hellas e Sassuolo, una lotta tra titani dal 2012 al 2013
UNA STORIA INFINITA. Squadra emiliana regina da gennaio a dicembre. Il Verona ha raccolto ben 83 punti in 44 partite. La formazione di Pea e Di Francesco è andata oltre e ha scalato quota 94, come la Juventus di Conte
Una storia infinita, a livelli altissimi. Sassuolo da una parte, Hellas dall'altra. Lotta fra titani, dominatori nel 2012 ad un'andatura sempre molto veloce. Per chi ha frequentato la serie B da gennaio a dicembre la classifica era ben chiara anche senza l'apporto dei numeri. Il Verona ha messo insieme 83 punti in 44 gare di campionato, alla lusinghiera media di 1.88 a partita. Leggermente meglio il Verona di adesso (1.95) rispetto a quello della passata stagione (1.81), col denominatore comune Andrea Mandorlini sempre capace di trovare la strada giusta. Dietro le due regine c'è un bel vuoto che solo l'impennata del Livorno è riuscito lievemente a colmare. Si è battuto bene il Varese, che nel girone di ritorno ad inizio anno ha raccolto punti come nessuno, persino uno più del Sassuolo. La parola d'ordine del Verona? Continuità, senza troppe distrazioni.
IL MURO BENTEGODI. Lasciare in casa solo cinque pareggi e non perdere mai è un bel traino verso cifre da capogiro. L'Hellas è stato un rullo compressore al Bentegodi, ha viaggiato in campionato ad una media di 2.63 punti vincendo col gioco ma anche con le unghie e con la forza. Dominando e rimontando. Soffrendo anche. Il rendimento stratosferico di casa è stato compensato in negativo però dal fatturato in trasferta, dove l'Hellas ha ottenuto appena 1.18 punti nelle contese di serie B vincendo appena in sei occasioni su 22 in una voce che ancora oggi alimenta qualche rimpianto.
MOSTRI SACRI. L'Hellas ha mandato agli archivi un 2012 strepitoso. Ottantatrè punti sono un'enormità, ma il Sassuolo è andato ben oltre. Unidici in più, 94 in totale. Come la fenomenale Juventus di Antonio Conte. Davanti a imprese come questa devi solo fermarti ed applaudire. Una fuoriserie quella guidata prima da Fulvio Pea e poi da Eusebio Di Francesco, un miscuglio perfetto fra la fase difensiva di uno e il gioco d'attacco dell'altro. La media punti totale? Pazzesca, 2.136 a partita. Per trovare qualcosa di simile è servito correre all'indietro, ma di parecchio anche. L'ultimo attore protagonista capace di reggere questi ritmi è stato il Piacenza di Pippo Inzaghi, che nella stagione 1994-1995 tagliò per primo il traguardo con 71 punti davanti ai 70 dell'Udinese di Giovanni Galeone, ai 68 del Vicenza di Francesco Guidolin e ai 66 dell'Atalanta del professor Mondonico. Era il Piacenza di Totò De Vitis a Massimo Taibi, di Gianpietro Piovani e Simone Inzaghi, di Francesco Turrini e Cleto Polonia. Quasi vent'anni per ricercare un altro Sassuolo. Era la prima stagione del Chievo in serie B, l'anno del primo derby in terra scaligera. Mutti contro Malesani. E di un Piacenza che contro questo Sassuolo troverebbe pane per i suoi denti.
DISTACCHI SERI. Il gradino più basso del podio lo prende il Livorno, che dopo l'estate ha collezionato 19 punti in più del primo periodo dell'anno già caratterizzato da una bella serie positiva per assicurarsi la salvezza e dedicarla a Pier Mario Morosini, vero inconscio motore di quei risultati. Il Livorno, con otto punti meno del Verona, sarà però certamente scavalcato dal Varese quando si giocheranno i dieci minuti col Grosseto partendo dal tre a zero conseguito al momento della sospensione. Addirittura il Varese potrebbe andare a tre punti dal Verona, dovesse imporsi anche nel recupero con il Brescia. Il quartetto guarda tutti dall'alto, con un distacco ampiamente superiore alla doppia cifra. L'Hellas ha distanziato di 17 punti lo stesso Brescia, il Modena di 19, l'Ascoli di 21. Il Sassuolo viaggia su un altro pianeta, come dicono a chiare lettere i 51 punti della sua attuale classifica e i gol a grappoli segnati dagli attaccanti. Il Verona resta in scia, solido e concreto. I numeri non mentono mai.
Alessandro De Pietro
FONTE: LArena.it
Giovanili: Allievi 96 battuti in amichevole
Postata il 02/01/2013 alle ore 18:41
La squadra sperimentale di Pavanel ha perso per 3-0 contro il Novara, ma nonostante il risultato ha lottato: errore dal dischetto di Ferrari e alcune conclusioni fuori di poco
NOVARA - Partita amichevole per gli Allievi Nazionali 96 ma molto impegnativa contro il Novara. Dopo la gran mole di lavoro di questi giorni era difficile che la squadra fosse brillante e veloce come nelle ultime gare di campionato prima della sosta. L'allenatore Pavanel ha provato anche alcuni giocatori traendo buone indicazioni per il futuro. Un rigore calciato sul palo da Ferrari e alcune conclusioni fuori di poco hanno condizionato un risultato un po' bugiardo che sorride per tre volte al Novara.
NOVARA-HELLAS VERONA 3-0
Marcatori: 5' pt Bricco, 30' pt e 29' st Guarda.
NOVARA: Pegorin (dal 20' st Parravicini) Pisoni, Ligotti (dal 15' st Di Tanno), Pastorelli, Villanova, Fiolo, Dickman (dal 20' pt Crupi), Rocca, Abbagnano, Bricco, Bellinghieri (dal 20' pt Guarda). All.: Monza.
HELLAS VERONA (primo tempo)
Mazzali, Micheletto, MIron, Cacciatori, Savoia, Ederle, Miah, Sall, Cristanelli, Sandrini, Ferrari. All.: Pavanel.
HELLAS VERONA (secondo tempo)
Pancera, Cortese, Quintarelli. Menolli, Rossi, Contri, Ronconi, Sall, Bielea, Miah, Cristanini. All.: Pavanel.
Ufficio Stampa
Primavera, subito al lavoro
Postata il 02/01/2013 alle ore 12:02
I gialloblù tornano in campo dopo la sosta invernale: allenamento all'Antistadio, amichevole in programma il 5 gennaio. Sabato 12 la prima di ritorno contro il Varese
VERONA - La Primavera riprende la preparazione dopo la lunga sosta del campionato. Per lo staff tecnico e i giocatori il ritrovo è fissato per mercoledì 2 dicembre alle ore 15.30 presso il campo dell'Antistadio.
Il primo allenamento è previsto nel pomeriggio. Il 5 gennaio è in programma un'amichevole (avversario da definire), mentre il 12 si torna in campo per la prima giornata del ritorno del campionato Primavera Tim contro il Varese.
Ufficio Stampa
Gennaio 2013: il programma degli allenamenti
Postata il 31/12/2012 alle ore 12:04
Dopo le vacanze per calciatori e staff tecnico il ritrovo è fissato il 10 gennaio a Sandrà. Dal 13 fino al 20 gennaio ritiro al centro sportivo La Borghesiana di Roma
VERONA - Dopo 10 giorni di vacanze concesse allo staff tecnico e alla squadra gialloblù, ecco il programma dell'Hellas Verona F.C. nel mese di gennaio.
I calciatori e lo staff dovranno ritrovarsi per la ripresa degli allenamenti il giorno 10 gennaio 2013 alle ore 12 presso l'hotel La Meridiana di Sandrà. Nel pomeriggio è in programma il primo allenamento. Fino al 13 gennaio la squadra sosterrà le sedute di allenamento nel centro sportivo di Sandrà.
Dal 13 gennaio al 20 gennaio pomeriggio ritiro presso il centro sportivo La Borghesiana (Roma). La partenza avverrà in treno da Verona nel pomeriggio del 13 dicembre.
Il primo impegno ufficiale del nuovo anno è previsto il 26 gennaio a La Spezia (salvo anticipo o posticipo deciso dalla Lega Serie B), valido per la 23a giornata del campionato Serie bwin.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
AMICHEVOLI:La ROMA in tournèe in USA 'passeggia' su ORLANDO...
VITA DA EX: JORGINHO? Fu scoperto da GALLI ex portiere della FIORENTINA, del MILAN e della Nazionale e nel 2007 diesse all'HELLAS appena retrocesso in C: «La squadra era appena retrocessa in C1 e aveva dei costi di gestione enormi. Il presidente non ebbe pazienza e dopo 3 mesi esonerò il tecnico Sarri, che avevo scelto io. Per me era come una bocciatura, quindi decisi di lasciare anche io assieme a lui. Di quell'esperienza mantengo il vanto di essere andato a scovare Jorginho, calciatore che ha da poco esordito con l'Under 21»
MERCATO SERIE A: Il terzino PELUSO passa dall'ATALANTA alla JUVE
ROMA-ORLANDO 5-0: FINISCE IN GOLEADA LA TRASFERTA DEI GIALLOROSSI IN USA -FOTO
Mercoledì 02 Gennaio 2013 - 21:12
ROMA - Buon risultato per la Roma in trasferta. De Rossi sì e Totti solo part time nell'amichevole che ha concluso in Winter training della Roma in Florida e che ha visto i giallorossi scendere in campo contro l'Orlando City. Poco più di un allenamento (5-0 il risultato finale) per l'undici messo in campo da Zeman che preferisce preservare il capitano alle prese con un affaticamento muscolare (per lui solo gli ultimi 20' minuti), ma che ha visto tornare tra i pali Stekelenburg, tra i più 'chiacchieratì in questa finestra di mercato invernale. Finite le feste e a soli quattro giorni dalla sfida clou contro il Napoli, la Roma è scesa in campo con la squadra che per buona parte affronterà gli azzurri al San Paolo, con Burdisso confermato al posto di Marquinhos (squalificato domenica) e la sorpresa Dodò. Confermato De Rossi centrale, con Bradley e Florenzi ai lati e Pjanic spostato di nuovo in avanti a fianco di Lamela e Destro, in predicato di prendersi una maglia di titolare la sera dell'Epifania. Impegno di scarso effetto agonistico (l'Orlando City è una squadra di terza divisione) ma che è servito ai giallorossi per riprendere confidenza con il campo - ultima partita il 22 dicembre - e recuperare la condizione.
L'ora (le 12.30 locali) e la cornice (il Barker Family Stadium di Winter Park è una struttura per appena 3.000 spettatori, con pedoni e auto che transitano dietro le cancellate e solo una tribuna semicoperta) non aiutano certo la concentrazione ma quello che alla Roma serve è una sgambata di inizio anno e qualche prova tecnico-tattica in vista del ben più gravoso impegno di domenica. Fra i più attivi Erik Lamela, autore di una doppietta in meno di 10 minuti ma troppo nervoso e sostituito alla mezzora per evitare guai peggiori dopo le continue 'scintillè con la difesa avversaria, Pjanic, Florenzi (entrambi autori di due bellissimi gol) e Bradley. Si sono mossi bene De Rossi, che sembra prendere via via sempre più confidenza con i dettami zemaniani, e Mattia Destro, tra i più attesi nel test americano e anche lui finito nel tabellino dei marcatori con un 'cucchiaiò in onore del suo capitano in panchina. Girandola di sostituzioni nella ripresa (dentro Lobont, Balzaretti, Romagnoli, Marquinhos, Tachtsidis e Perrotta) che vede solo il quinto sigillo di Florenzi. Esce anche Pjanic ed entra Marquinho per quella che potrebbe essere stata l'ultima partita stagionale con la maglia giallorossa per l'ex Fluminense in predicato di trasferirsi a Palermo. Per Totti 20 minuti di gloria, applausi, foto e anche un cartellino giallo per un fallo su Leblanc. La squadra rientrerà a Roma domani mattina.
CALCIOMERCATO, PELUSO ALLA JUVE. DROGBA TROPPO CARO
Martedì 01 Gennaio 2013 - 13:17
TORINO - Con l'apertura, domani, del calciomercato, il primo acquisto della Juventus per il 2013 sarà ufficializzato. Si tratta di Federico Peluso, il terzino dell'Atalanta che arriva con la formula del prestito oneroso con riscatto a giugno per circa un milione di euro.
Nessun arrivo in vista per Didier Drogba, che lascerà lo Shanghai e lo Shenua ma non ne vuol sapere di entrare a far parte della squadra di Conte a meno che non si firmi un contratto fino al 2014 per 7,5-8 milioni di euro netti a stagione.
FONTE: Leggo.it
ALTRE NOTIZIE
TMWmagazine - Galli: "Il mio Milan? Come l'Ajax di Cruijff e il Barca di oggi"
01.01.2013 16.00 di Chiara Biondini
Fonte: di Simone Bernabei per TMWmagazine
Un'intervista sulla mia carriera? Spero basti una giornata...". Ed in effetti, il tempo necessario per spulciare ogni angolo della carriera di Giovanni Galli non è poco. Una carriera, la sua, iniziata fin da subito ad alti livelli con la Fiorentina, proseguita nel Milan di Sacchi pluridecorato nel mondo e continuata con le vittorie di Napoli e Parma. Ma non solo: ruoli dirigenziali, iniziative benefiche, politica e ancora calcio. Riassumendo potrebbero essere questi i punti cardine della vita di Giovanni Galli, portiere che iniziò la sua carriera professionistica a Firenze, città in cui attualmente vive e che lo ha adottato. "A Firenze ho trovato amore anche dopo essermene andato. Questa è la mia casa..." è il pensiero dell'ex portiere. E così, dalla sua dimora a due passi dal centro, inizia il lungo racconto di Giovanni Galli. "Col calcio ho iniziato tardi, a 12 anni nella Pubblica Assistenza di Pisa. Feci una gara come attaccante, poi serviva un portiere...".
L'approdo alla Fiorentina fu quasi immediato. "La società viola mi contattò dopo il torneo delle 4 Repubbliche Marinare che giocai con la Marinese. Inizialmente facevo su e giù col treno, andavo a Firenze 2 volte a settimana più la domenica per la partita".
La trafila delle giovanili fu breve, ricorda l'approdo in prima squadra? "Avevo 16-17 anni, giocavo con gli Juniores, ancora non avevo neanche visto la Primavera. La prima convocazione pensate che mi portò a San Siro!". Forse un segno del destino. Cosa successe, poi? "L'anno successivo dovevo andare in prestito alla Cremonese per fare esperienza, anche se ero già titolare in Under 21 ad appena 18 anni. Alla fine per fortuna rimasi a Firenze".
Dove c'era Mazzone. Fu lui a puntare forte su Giovanni Galli? "Si, mi teneva in grande considerazione. La Fiorentina prese Carmignani, che giocò le prime 7 partite. A quel punto, iniziò la mia carriera in viola".
Ricordi dell'esordio? "L'esordio assoluto fu a Torino contro la Juventus. L'esordio dal primo minuto invece fu a Bologna. Era una situazione a dir poco drammatica: noi venivamo da 3 punti in 8 gare, i rossoblù 4. Era il derby dei disperati".
Un inizio non facile, dunque: le cose però poi migliorarono, specialmente per il rapporto che si instaurò con la città... "In 9 anni alla Fiorentina posso dire di aver giocato per la mia famiglia, per la città e per i tifosi. Ero a casa mia, in pratica. A un certo punto, però, finì tutto: Pontello aveva speso tantissimo per puntare in alto, e la stagione successiva doveva rientrare dalle spese fatte. Partimmo io, Passarella, Massaro e tanti altri".
E arrivò il Milan. Era così diverso il mondo rossonero da quello viola? "Fu un passaggio molto intenso perché non avevo più quei punti di riferimento che avevo a Firenze. Con la globalizzazione che c'è adesso è semplice restare legati a casa, ma nell'86 non era affatto facile. Al Milan era richiesta esclusivamente la professionalità. A Firenze io facevo la spesa, ero a contatto con le persone, andavo dall'ortolano e al supermercato. Al Milan ero esclusivamente un professionista".
Stagione '87-'88. Sacchi, Gullit e Van Basten. "Una delle squadre più forti mai esistite, anche se è impossibile fare paragoni fra epoche diverse. Diciamo che esistono squadre che hanno segnato e cambiato la storia come noi, l'Ajax di Cruijff e l'attuale Barcellona. La nostra vera forza era l'unità d'intenti. L'arrivo degli olandesi fu essenziale per il calcio totale che voleva Sacchi. I primi tre mesi furono intensissimi, quasi devastanti".
Primi tre mesi in cui Sacchi fu addirittura a rischio. Poi cosa successe? "Perdemmo in Coppa Uefa contro l'Espanyol e Sacchi fu messo in discussione. Per un po' fu in bilico, poi una domenica andammo a Verona, vincemmo e arrivò la svolta definitiva".
Che significò scudetto. Sensazioni forti immaginiamo... "Il trofeo più bello che ho vinto in carriera. Anche meglio della Champions League" A proposito di Coppa dei Campioni. L'88-'89 fu l'anno della consacrazione europea. Perché questo cambio di mentalità? "Facemmo un importante salto di qualità anche grazie all'arrivo di Rijkaard. Questo ci portò a giocare meglio a livello europeo tanto da battere squadre del calibro di Stella Rossa, Werder Brema e Real Madrid".
E la Steaua Bucarest. Che gara fu quel 4-0 in finale? "La Steaua era uno squadrone, arrivava da oltre 100 gare senza sconfitte. Impressionante. In quel momento però noi eravamo nel massimo splendore e non potevamo perdere, e infatti fu una delle nostre gare più belle, da mostrare ai bambini come esempio".
Il successo fu legittimato l'anno successivo contro il Benfica... "Qualcosa quell'anno si mise di traverso: perdemmo la Coppa Italia in finale e lo scudetto all'ultima giornata, quando l'arbitro Lo Bello ci massacrò letteralmente. Era rimasta solo la Coppa dei Campioni. Nel Benfica c'era Eriksson, la squadra era molto preparata tatticamente ed in più aveva degli importanti solisti al suo interno. Alla fine vincemmo grazie ai nostri campioni. Si, quel Milan ha segnato la storia del calcio".
Quindi il passaggio al Napoli. Il Milan, però, aveva tentato di prolungare il contratto, giusto? "Si, all'aeroporto di Vienna mi fecero la proposta. Io però ormai avevo dato la parola al Napoli. Al Milan, poi, c'era una situazione particolare, fra Sacchi e Berlusconi non correva più buon sangue".
Al San Paolo un anno giocato con Maradona. Chi era el Pibe de Oro? "Il più grande di tutti, semplicemente. E una splendida persona. Risolveva le gare da solo, e ho sempre pensato che avrebbe potuto giocare e vincere il Mondiale con la Corea tanto era forte".
Tre anni in Campania, poi il Torino. "Esperienza fantastica, chi non ha vestito quella maglia non può capire. Siamo stati gli ultimi a giocare al Filadelfia. Allenarsi con i motori dell'aereo precipitato a Superga nello stadio fu un'esperienza toccante, così come vedere i magazzini e tutte le attrezzature del Grande Toro".
Infine Parma e l'ultimo successo della carriera. L'ennesima sfida vinta? "La stagione fu ricca di successi, vincemmo la coppa Uefa e arrivammo secondi in campionato oltre che finalisti in Coppa Italia. Probabilmente però avrei preferito vincere lo scudetto anche se la Coppa Uefa era l'unica cosa che mi mancava".
Poi l'esperienza alla Lucchese prima di appendere i guanti al chiodo... "Al Parma avevo ancora un anno di contratto ma decisi di smettere dopo gli screzi con Scala. Lasciai i guanti in mezzo al campo e andai via. Andai a Firenze e chiesi a Ranieri di potermi allenare con la Fiorentina. A novembre poi mi chiamò il mio amico Pino Vitale e mi chiese di dargli una mano alla Lucchese. Io dissi di si e per gli allenamenti e le partite facevo in su e giù come all'inizio della carriera".
Come un cerchio che si chiude. Non abbiamo ancora parlato di Nazionale. "Ai Mondiali nell'82 facevo il terzo portiere, ed ho un ricordo fantastico. In pratica ero un tifoso aggiunto che viveva di persona quello che gli altri leggevano sui giornali. In quel gruppo eravamo tutti importanti, c'era gente di una classe umana straordinaria".
Nell'86, invece, il Mondiale vissuto da protagonista. "E' l'orgoglio della mia vita, anche perché giocammo la gara di inaugurazione visto che eravamo campioni in carica. In quel momento capii che stavo facendo qualcosa di straordinario, che rappresentavo il mio paese. Diciamo che nella mia carriera l'unica cosa che rimpiango di non aver fatto sono state le Olimpiadi".
Lasciati i campi da gioco, si è seduto subito dietro la scrivania. Prima esperienza al Foggia, poi il passaggio alla "tua" Fiorentina nell'anno del fallimento e della successiva rinascita. Una situazione a dir poco strana, non è vero? "Drammatica. Al posto degli armadietti c'erano i chiodi sul muro. Non avevamo neanche le maglie per allenarci. Facemmo, io e i miei collaboratori, un grandissimo lavoro. E in questo ci aiutò tanto Angelo Di Livio, che passò dal Mondiale in Corea ai campi della C2".
Dicembre 2007. Giovanni Galli al Verona. Esperienza breve ma intensa quella con l'Hellas. Cosa successe? "La squadra era appena retrocessa in C1 e aveva dei costi di gestione enormi. Il presidente non ebbe pazienza e dopo 3 mesi esonerò il tecnico Sarri, che avevo scelto io. Per me era come una bocciatura, quindi decisi di lasciare anche io assieme a lui. Di quell'esperienza mantengo il vanto di essere andato a scovare Jorginho, calciatore che ha da poco esordito con l'Under 21".
Tanto calcio, ma non solo. La vita di Giovanni Galli, infatti, è piena di iniziative fuori dal campo. Un posto speciale nella vita privata ce l'ha la Fondazione intitolata al figlio Niccolò, tragicamente scomparso in un incidente stradale il 9 febbraio del 2001. Ci racconta nel dettaglio lo spirito di questa Fondazione attiva oramai da circa 10 anni? "La Fondazione fu istituita circa un anno dopo l'incidente e tutto nacque grazie agli amici di Niccolò. Col tempo siamo cresciuti molto ed abbiamo aiutato tanti ragazzi under 30 a superare i postumi di incidenti stradali. Il nostro principio è di aiutare i più giovani e per adesso abbiamo fatto moltissimo. Cerchiamo di aiutare sotto tutti gli aspetti il ragazzo, anche da quello burocratico con le istituzioni che hanno iter molto complicati".
Un discorso da politico... anche questo ha aiutato la decisione di concorrere alle elezioni amministrative a Firenze? "La Fondazione è stata determinante nella scelta. Ero quotidianamente in contatto con i problemi delle persone con le istituzioni. Presi la palla al balzo e decisi di candidarmi come sindaco di Firenze assieme al Pdl. Ho fatto 5 anni a disposizione della città perché sento di dover dare qualcosa agli altri".
Le elezioni in questione la misero davanti a Matteo Renzi... "Con lui ho sempre avuto un confronto diretto, schietto. Lui mi stima molto, forse sono io quello più cattivo nei suoi confronti". Il filo diretto col calcio però non si è mai spezzato. Fa l'opinionista per non farsi mancare il pallone? "Probabilmente si. Fare l'opinionista mi fa restare in un mondo, quello del calcio, che è mio al 100%".
A proposito: ci racconta l'esperienza come commentatore tecnico di Fifa? "In una parola: faticosissima. Dovetti registrare 3000 frasi con tante diverse intonazioni a seconda del tempo, della luce, delle condizioni di classifica di ogni squadra e così via. C'erano tantissime variabili, così dovetti stare 1 settimana rinchiuso negli studi di registrazione. Sui campi ho faticato tanto, ma quella settimana fu probabilmente la più dura della mia vita".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com