ANTEPRIMA BRESCIA-VERONA
Se derby non è poco ci manca per una gara da sempre molto sentita da entrambe le tifoserie e a Verona di certo non si vede l'ora di regolare i conti dopo l'ingiusta beffa subita nei secondi finali nella passata stagione...
A Brescia si prevede l'arrivo di almeno 2.000 butèi anche se la tradizione non è per niente favorevole alla squadra scaligera, di sicuro l'eroica partita di Palermo ha fatto schizzare l'entusiamo facendo dimenticare a molti la 'magra' col CITTADELLA nell'ultima di campionato.
9 Punti sotto il VERONA, la 'Leonessa d'Italia' è in piena corsa playoff e in casa viaggia forte: 0 sconfitte e 4 vittorie in 7 gare; l'organico di cui dispone CALORI del resto è di prima grandezza a partire dal portiere ARCARI di sicuro valore anche in categoria superiore e poi l'ex MARTINA RINI ed il talentuoso SALAMON in mediana (anche se il polacco, per esigenze tattiche, è stato spostato sulla linea di difesa), l'attacco? CARACCIOLO e CORVIA per una coppia di bomber che in cadetteria ha pochi rivali...
QUI BRESCIA
Out gli squalificati STOVINI, LASIK e CORVIA; Ahmad BENALI ha subito un pestone durante una partitella, sembrava niente ma il referto ha poi parlato di frattura composta della prima falange del quinto dito del piede destro.
Fuori per infortunio anche SABA e SODINHA, ma dovrebbe rientrare il centrocampista ROSSI, contro l'HELLAS mister CALORI studia un cambio di modulo causa emergenza: si passa all’albero di Natale?
Convocati:
Mister CALORI convoca 3 portieri, 7 difensori, 7 centrocampisti e 3 attaccanti per comporre la formazione anti-Verona
Portieri: Arcari; Caroppo; Cragno.
Difensori: Ant. Caracciolo; Daprelà; De Maio; Magli; Rosso; Salamon; Zambelli.
Centrocampisti: Bouy; Budel; Finazzi; Martina Rini; Rossi; Scaglia; Welbeck Maseko Nana.
Attaccanti: And. Caracciolo; Mitrovic; Picci.
Probabile formazione: 4-3-2-1 con Arcari; Zambelli, De Maio, Salamon, Daprelà; Martina Rini, Budel, Scaglia; Bouy, Rossi; And. Caracciolo.
QUI VERONA
Centrocampo ancora in emergenza al 'Rigamonti': Solo oggi JORGINHO è tornato in gruppo mentre MARTINHO e LANER rimangono fuori... COCCO non ci sarà nonostante la 'modesta lesione distrattiva al bicipite femorale sinistro'
Convocati:
MANDORLINI costretto a lasciare a casa COCCO, LANER e MARTINHO: Si presenterà al 'Rigamonti' con i centrocampisti contati e JORGINHO non è al meglio...
Portieri: 1 Rafael, 33 Berardi, 12 Nicolas.
Difensori: 5 Ceccarelli, 25 Crespo, 18 Moras, 29 Cacciatore, 20 Maietta, 3 Albertazzi, 26 Fatic, 13 Abbate.
Centrocampista: 10 Hallfredsson, 24 Bacinovic, 19 Jorginho.
Attaccanti: 9 Grossi, 17 Carrozza, 8 Cacia, 21 Gomez Taleb, 7 Rivas, 30 Bojinov.
Probabile formazione: 4-3-3 con Rafael; Abbate, Moras, Maietta, Cacciatore; Bacinovic, Jorginho, Hallfredsson; Gomez, Cacia, Rivas.
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DICONO
Mister CALORI2 tecnico del BRESCIA «Incontriamo un gruppo composto in pratica da due squadre. Cercheremo di essere come sempre all'altezza. Conosciamo i grandi mezzi dell'avversario, tenteremo di fermarlo. Vogliamo il salto di qualità, quello che passa proprio per partite come quella con il Verona» TuttoMercatoWeb.com
MANDORLINI «Martinho e Laner non sono recuperabili, siamo un po' in emergenza ma abbiamo dato ampia dimostrazione di poter sopportare e sopperire a queste mancanze. Dovremo cambiare 5-6 giocatori. A Brescia è una partita completamente diversa da Palermo, arriviamo un po' stanchi ma c'è voglia di giocare e di ripetere il risultato di Coppa Italia. Calori? Uno dei miei più grandi amici, sta facendo molto bene e sono contento per lui. Ha una buona squadra, ricca di talenti e giovani. Ha qualche problemino, ma so che proverà a farci uno scherzetto. Ogni gara ha una sua storia, vogliamo dare continuità. E una squadra che vuole vincere il campionato, e noi proveremo a fare questo, perde 5-6 partite. Noi tenteremo di sbagliarne il meno possibile» HellasVerona.it
Tullio GRITTI assunto da GASPERINI al PALERMO come aiuto tecnico fa i complimenti all'HELLAS per la gara giocata in Sicilia e poi, essendo un doppio ex di VERONA e BRESCIA, si sbilancia in un pronostico «Sarà una bellissima partita. I gialloblù mi hanno fatto un'ottima impressione: contro il Palermo mancavano sei-sette titolari, ma la squadra non si è mai disunita. Anche Calori dovrà fare i conti con diverse assenze, ma non ha una panchina profonda come quella di Mandorlini. Se poi recupererà anche Jorginho vedo favorito l'Hellas» LArena.it
Il talentuoso polacco del BRESCIA SALAMON «Appena dopo Grosseto abbiamo subito cominciato a pensare al Verona: abbiamo analizzato gli errori commessi precedentemente e dobbiamo cercare di non ripeterli. Credo che non dobbiamo fare programmi. Dopo il Sassuolo abbiamo ricevuto tanti complimenti, mentre in seguito alla partita col Grosseto ci sono state tante critiche negative, alcune anche a ragione. Abbiamo a disposizione una buona squadra ma dobbiamo crescere tutti insieme. E solo il tempo dirà dove possiamo arrivare. Da qui al 30 dicembre avremo quattro gare in casa, e considerando il fatto che adesso abbiamo la nuova curva che ci dà una forte spinta, dobbiamo e vogliamo fare tanti punti, così a gennaio potremo guardare alla classifica in modo diverso ed aspirare ad avvicinarci ai primi posti» SerieBNews.com
...Silenzio! Parla ZIGO! «Diciotto maggio 1980? Verona-Brescia, certo. Avevo giocato sei anni nell'Hellas, quella era casa mia, a Brescia stavo da dio, ma non potevo andare a rubare nel mio salotto. Tu la prenderesti a schiaffi tua madre? Effetti collaterali del professionismo? Mai stato un professionista, io giocavo a pallone e basta. Non mi piaceva neanche tanto giocare, è che ero bravo e non mi hanno più fatto smettere. A calciare mi hanno insegnato i preti, qua al paese... Il derby... Ah ecco, stavamo andando in A, ci servivano punti. Il mister mi chiama e mi dice: entra. Io lo guardo fisso negli occhi e gli rispondo: se tu mi fai entrare io smetto di giocare a pallone. Bluffavo, tanto sapevamo tutti e due che avrei smesso comunque di lì a un mese. Silenzio. Attorno rimbomba lo stadio, fra Brescia e Verona era già sentita allora, c'era un casino. Lui mi osserva, poi si volta, mi dice va bene e si rimette a guardare la partita. Io mi risiedo felice e contento. Finisce pari».
Cinque mesi prima, all'andata al Rigamonti, l'avevi fatta simile. «Sì, ma quella volta lì volevo giocare per far capire al presidente del Verona che aveva fatto una cazzata a non tenermi. Io andrò in A col Brescia, gli avevo detto, mentre tu resterai in serie B. È successo proprio così, poveraccio. Però non mi sono impegnato tanto quella partita, e poi ero rimasto nascosto negli spogliatoi per un'ora, entrai alla fine, tipo venti minuti». E sabato? «Ancora 1-1. E se vanno tutte due in A la prossima volta prometto che vengo a Brescia a vedere il derby. E prima andiamo a cercare la trattoria, magari fanno ancora il coniglio» TuttoB.com
Il diesse SOGLIANO in linea con 'Con l'INTER ce la giochiamo...' «Calma, andiamoci piano. Il campionato e la Coppa sono due cose separate e pensiamo già alla partita contro il Brescia. Chiaro, a San Siro andremo a giocarcela: sono contento per i ragazzi, ma prima viene la partita di sabatoanche se tutti gli impegni sono importanti e vanno onorati al meglio. Le uscite a vuoto di Bessone che ha detto che il Verona sarebbe andato a giocare in Africa? Frasi che non vanno neppure commentate... Il presidente ha risposto benissimo» TuttoMercatoWeb.com
CARROZZA 'Qui c’è la stessa fame di vittoria che ho io' «...Io ho iniziato nelle categorie inferiori e ho sempre giocato, quindi sono il primo a capire quanto sia difficile stare fuori, ma in un gruppo come il nostro chi non gioca è più importante di chi gioca perché siamo i primi sostenitori dei nostri compagni. Il mercato? Non mi interessa, voglio dimostrare qui al Verona quanto valgo. Sono venuto con un obbiettivo e non sono abituato a lasciare a metà. A causa dell’infortunio alla caviglia, che mi ha tenuto fermo 40 giorni, e un po’ per colpa mia all’Hellas non avete ancora visto il mio vero potenziale. Il Brescia? Palermo l’abbiamo archiviato, adesso la testa è rivolta a sabato, sarà una sfida difficilissima. In campionato stiamo vivendo un momento non proprio felicissimo, è l’occasione giusta per riprendere il nostro percorso. Se vogliamo vincere questo campionato dobbiamo dare tutto. Il mio ruolo? Negli ultimi anni ho fatto principalmente l’esterno a centrocampo o la seconda punta, però secondo me non conta molto. Dove c’è bisogno gioco. Come mai l’Hellas? Quando Sogliano mi ha chiamato non ho avuto dubbi, qui c’è la stessa fame di vittoria che ho io» HellasVerona.it
Alessandro BUDEL centrocampista del BRESCIA «Il futuro ce lo studiamo partita dopo partita ma la squadra ha ampi margini di miglioramento e può raggiungere degli obiettivi importanti. Con il Verona sarà una partita caldissima, per l'ambiente, per i media, per i tifosi. Dovremo essere bravi e attenti, loro hanno a disposizione il miglior organico della Serie B» BresciaToday.it
Capitan CECCARELLI 'Mai giocato in una squadra così forte!' «Quanto è cambiato da Remondina? Per me e qualcun altro che siamo partiti dal basso, quando sfiorammo la retrocessione in C2, è cambiato tanto. Adesso stiamo lottando per il vertice in B. Sono orgoglioso di essere ancora qui. Quanto è forte questa squadra? Tanto davvero, in una squadra così forte non ho mai giocato. Però poi non basta essere più bravi, devi lottare sempre al massimo. Dobbiamo portare la voglia e la cattiveria del Barbera anche in campionato. Abbiamo l’occasione con il Brescia che l’anno scorso ci ha fatto male» HellasVerona.it
Il portiere delle 'rondinelle' ARCARI «Contro gli scaligeri conterà molto di più il risultato finale rispetto alla prestazione in campo. Servirà essere cinici sotto porta perché loro sono una squadra ben organizzata, ben guidata e ben assemblata. Dovremo stare attenti alle loro verticalizzazioni e alle ripartenze perché possono essere molto pericolosi, ad ogni modo ogni partita è diversa e noi cercheremo di imporre il nostro gioco. Temiamo l’attacco dell’Hellas come tutta la squadra, sia come organico che come singoli. E poi sono guidati da un ottimo allenatore, ma noi scenderemo in campo senza paura e se giochiamo al massimo delle nostre possibilità possiamo batterli.» BresciaCalcio.it
Mister CALORI1 tecnico del BRESCIA «Il Verona? È un'ottima squadra, Mandorlini la guida, e bene, da due anni, e la sta modellando per stare ai vertici della classifica. E' sicuramente una squadra forte, rodata e con esperienza» TuttoB.com
Parla Nicolas CORDOVA il giocatore che decise, ad una manciata di secondi dalla fine, il BRESCIA-VERONA della passata stagione con una punizione magistrale, 'Quel gol? L'avevo promesso!' «In Italia ormai il mio ciclo è finito - dice sconsolato l'ex centrocampista del Brescia, ancora senza contratto nonostante una lunga e onorata milizia in Italia, serie A e serie B, conclusa a maggio in biancazzurro -. E se a gennaio non trovo sistemazione in America o nel mio Paese, in Cile, smetto. Ho solo 33 anni, ma non posso mica pagare per giocare. Lo so, c'è chi lo fa. Io no, non mi piego. So quel che valgo, qualcosa in questi anni ho fatto. E pensare che da quel gol al Verona non sono passati secoli. Sembra, però».
Quella punizione magica al Verona, al minuto numero 91 dell'ultima sfida al «Rigamonti» il 6 aprile scorso, antivigilia di Pasqua, diede a Brescia l'ultima ubriacatura. E lo ha innalzato al rango di immortale nella galleria degli eroi biancazzurri: «Sì, ricordo tutto di quella partita. Ricordo bene che un dirigente, Alfredo Caloi, da sempre mio grande e sincero estimatore, prima del riscaldamento mi disse: "Ehi Nicolas, però un gol me lo puoi anche fare". Risposi che se Calori mi avesse messo dentro alla fine, non potevo garantire niente. Ma se avessi giocato almeno mezz'ora, un gol l'avrei fatto. E glielo promisi» TuttoB.com
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RASSEGNA STAMPA
CALCIO SERIE B 2012-2013 PRONOSTICI 17^ GIORNATA
Sabato 1 dicembre e lunedì 3 dicembre 2012 si disputa la 17^giornata del campionato di calcio di serie B 2012-2013 di cui vi proponiamo i pronostici.
Bari-Sassuolo (1 dicembre 2012 ore 15): il Bari deludente di questo inizio di campionato incontra la capolista Sassuolo allo Stadio San Nicola cercando tre punti che potrebbero rilanciarlo verso zone di classifica più tranquille; Sassuolo comunque che potrebbe conquistare almeno un pareggio per 1 a 1.
Brescia-Verona (1 dicembre 2012 ore 15): partita che si annuncia all'insegna dell'equilibrio con il Verona che cerca di avvicinarsi al Livorno e il Brescia che vuole confermare la sua ripresa dopo un inizio di campionato difficile; il pronostico è per una vittoria del Brescia sul Verona per 1 a 0.
Empoli-Spezia (1 dicembre 2012 ore 15): Empoli e Spezia sono separate da un solo punto in classifica e si affrontano in una gara che si preannuncia equilibrata ma che vede l'Empoli favorita nel pronostico con vittoria per 2 a 0.
Juve Stabia-Cittadella (1 dicembre 2012 ore 15): la Juve Stabia sul suo campo concede poco ma il Cittadella vuole scalare la classifica per avvicinarsi alla zona playoff; partita equilibrata con un pareggio per 2 a 2 come risultato pronosticabile.
Livorno-Grosseto (1 dicembre 2012 ore 15): è la partita di questa 17^giornata di serie B 2012-2013 dal pronostico maggiormente scontato con il Livorno che dovrebbe vincere largamente questo derby tutto toscano con il Grosseto per almeno 3 a 0.
Modena-Novara (1 dicembre 2012 ore 15): il Modena punta la zona playoff e dovrebbe riuscire a vincere contro un derelitto Novara che proprio non riesce a risollevarsi da questa crisi e aspetta il mercato di gennaio per rinforzare una squadra davvero debole; il pronostico è per una vittoria del Modena per 3 a 1.
Padova-Ascoli (1 dicembre 2012 ore 15): Padova al quarto posto a ben 7 punti dal Verona cerca una vittoria che potrebbe consentirgli di avvicinarsi agli scaligeri impegnati in una difficile trasferta a Brescia; Ascoli che però vorrà vendere cara la pelle per non aggravare una classifica poco tranquilla; il pronostico è per una vittoria del Padova per 2 a 1.
Varese-Ternana (1 dicembre 2012 ore 15): Varese che fa parte del "gruppone" che punta ai playoff, gruppo di cui faceva parte anche la Ternana prima di vedere calare il suo rendimento; il pronostico è per una vittoria in trasferta della Ternana per 1 a 0.
Virtus Lanciano-Cesena (1 dicembre 2012 ore 15): scontro salvezza a lanciano in questa 17^giornata del campionato di serie B 2012-2013 con le squadre distanziate di due punti in classifica e Virtus Lanciano in corsia di sorpasso; il pronostico prevede un pareggio per 1 a 1.
Pro Vercelli-Vicenza (1 dicembre 2012 ore 18): altro scontro salvezza con la Pro Vercelli che proprio non riesce a tirarsi fuori da una classifica difficile; sta meglio il Vicenza ma non di molto e dunque il pronostico prevede una vittoria di misura della Pro Vercelli per 2 a 1.
Reggina-Crotone (3 dicembre 2012 ore 20,45): derby calabrese in questo posticipo della 17^giornata del campionato di serie B 2012-2013 che si disputa lunedì 3 dicembre 2012 alle 20,45 allo stadio Granillo di Reggio Calabria; come in tutti i derby il pronostico è incerto anche se la Reggina potrebbe prevalere di misura per 2 a 1.
Written by Luca Grosseto
FONTE: Sport.WE-News.com
Notiz. gio. 29/11 – Ven. 30/11 stampa con Calori
Brescia, 29 novembre 2012 – Allenamento pomeridiano per il Brescia Calcio sul campo del Centro Sportivo "Badia" in vista del derby di sabato 1° dicembre al “Mario Rigamonti” contro l'Hellas Verona (ore 15.00).
Tutti gli uomini a disposizione di Calori si sono allenati regolarmente ad eccezione di Stefano Russo (palestra).
Fausto Rossi si è riaggregato al gruppo ed ha svolto tutto il lavoro con il resto della squadra.
Felipe e Vitor Saba hanno svolto un lavoro personalizzato sul campo del Centro Sportivo San Filippo.
Ahmad Benali è stato sottoposto ad ecografia dopo il pestone subìto ieri in allnamento: è stata evidenziata una frattura composta della prima falange del quinto dito del piede destro.
Domani, venerdì 30 novembre, è previsto un allenamento pomeridiano di rifinitura sul campo del Centro Sportivo San Filippo a partire dalle ore 15.00.
Prima dell’allenamento pomeridiano, alle ore 13.45, nella sala stampa del Centro Sportivo, per giornalisti ed operatori interessati sarà presente l'allenatore del Brescia Calcio Alessandro Calori.
Notiz. mer. 28/11 – Gio. 29/11 stampa con Salamon
Pubblicato Mercoledì, 28 Novembre 2012
Brescia, 28 novembre 2012 – Allenamento pomeridiano sotto la pioggia per il Brescia Calcio sul campo del Centro Sportivo San Filippo in vista del derby di sabato 1° dicembre al “Mario Rigamonti” contro l'Hellas Verona (ore 15.00).
Tutti gli uomini a disposizione di Calori si sono allenati regolarmente ad eccezione di Stefano Russo (palestra).
Fausto Rossi (affaticamento muscolare al flessore della coscia destra) ha svolto un lavoro differenziato in palestra.
Felipe e Vitor Saba hanno svolto un lavoro personalizzato sul campo.
Ahmad Benali ha terminato anzitempo l'allenamento a causa di un pestone al quinto dito del piede destro.
Domani, giovedì 29 novembre, è previsto un allenamento pomeridiano sul campo sintetico del Centro Sportivo della Badia (e non più allo stadio "Mario Rigamonti" com precedentemente comunicato) a partire dalle ore 15.00.
Prima dell’allenamento pomeridiano, alle ore 14.00, nella sala stampa del Centro Sportivo San Filippo, per giornalisti ed operatori interessati sarà presente il difensore polacco del Brescia Calcio Bartosz Salamon.
ARCARI: CONTRO IL VERONA SENZA TIMORE
Pubblicato Mercoledì, 28 Novembre 2012
Brescia, 28 novembre 2012 – Prima dell’allenamento pomeridiano, nella sala stampa del Centro Sportivo San Filippo parla l’estremo difensore biancazzurro Michele Acari: “Archiviato Grosseto adesso ci prepariamo a disputare il derby nella migliore condizione possibile. Col Sassuolo abbiamo giocato bene e la differenza di classifica non si è vista, ma contro il Verona conterà di più il risultato rispetto alla prestazione. Loro sono una compagine di alta qualità sia nell’insieme che singolarmente ma se riusciremo ad imporre il nostro gioco riusciremo a dire la nostra anche nel prosieguo di stagione… Basta scendere in campo a testa alta senza paure e condizionamenti di alcun genere.”
Michele Arcari, la partita col Grosseto non è andata secondo le migliori aspettative…
“Qualcosa di buono si è visto: è chiaro che aspiravamo a qualcosa di diverso, ma il Grosseto aveva comunque buona qualità. Grosseto adesso è un capitolo chiuso, bisogna pensare a sabato perché sappiamo quanto sia importante il derby, e ci teniamo molto a fare bene.”
Crede che sui gol subiti avrebbe potuto fare qualcosa in più?
“Riguardando la partita potevo fare meglio, mi dispiace di non esserci riuscito soprattuto per i miei compagni. Sulla prima rete c’è stata una lettura di gioco sbagliata; sul secondo sono rimasto un po’ sorpreso. Dal mio punto di vista è stata una giornata storta.”
A questo Brescia manca ancora qualcosa per stare là davanti in pianta stabile?
“La classifica dice questo, adesso; ora cerchiamo di colmare presto questo gap e speriamo che il derby sia l’occasione propizia per accorciare sulle prime.”
Nel derby conterà tanto la fame di vittoria?
“Conterà. Quando entri in campo e sei concentrato non pensi più a niente, l’adrenalina sale, dai il 100% sperando di raccogliere il miglior risultato possibile.”
C’è una differenza così netta fra voi e il Verona?
“Lo vedremo sabato in campo. Contro il Sassuolo la differenza fra le due squadre non si è vista. Contro gli scaligeri conterà molto di più il risultato finale rispetto alla prestazione in campo. Servirà essere cinici sotto porta perché loro sono una squadra ben organizzata, ben guidata e ben assemblata. Dovremo stare attenti alle loro verticalizzazioni e alle ripartenze perché possono essere molto pericolosi, ad ogni modo ogni partita è diversa e noi cercheremo di imporre il nostro gioco.”
Quanto temete l’attacco dell’Hellas?
“Lo temiamo come tutta la squadra, sia come organico che come singoli. E poi sono guidati da un ottimo allenatore, ma noi scenderemo in campo senza paura e se giochiamo al massimo delle nostre possibilità possiamo batterli.”
Se dovesse fare un nome, quale suo compagno preferirebbe fosse decisivo nel derby?
“Non è tanto importante chi potrebbe essere l’uomo decisivo, a me in particolare interessa vincere perché sarebbe eccezionale sia dal punto di vista del morale che da quello della classifica.”
Notiz. mar. 27/11 – Mer. 28/11 stampa con Arcari
Pubblicato Martedì, 27 Novembre 2012
Brescia, 27 novembre 2012 – Doppia sessione di allenamento per il Brescia Calcio sul campo del Centro Sportivo San Filippo in vista del derby di sabato 1° dicembre al “Mario Rigamonti” contro l'Hellas Verona (ore 15.00).
Tutti gli uomini a disposizione di Calori si sono allenati regolarmente ad eccezione di Stefano Russo, che sta recupernado dopo l'operazione al menisco: per il portiere leccese terapie, lavoro in palestra e lavoro in piscina.
Felipe e Vitor Saba hanno svolto un lavoro personalizzato sul campo.
Domani, mercoledì 28 novembre, al posto dell'amichevole contro la Dellese inizialmente in programma, si terrà un allenamento sul campo del Centro Sportivo San Filippo a partire dalle ore 15.00.
Prima dell’allenamento pomeridiano, alle ore 14.00, nella sala stampa del Centro Sportivo, per giornalisti ed operatori interessati sarà presente il portiere del Brescia Calcio Michele Arcari.
BUDEL: SERIE A? DOBBIAMO FARNE DI STRADA…
Pubblicato Martedì, 27 Novembre 2012
Brescia, 27 novembre 2012 – Prima dell’allenamento pomeridiano, il centrocampista del Brescia Calcio Alessandro Budel parla dell'ultima gara contro il Grosseto e della prossima partita delle rondinelle, il derby contro l’Hellas Verona di sabato: “La squadra ha ampi margini di miglioramento e può raggiungere degli obiettivi importanti. Col Grosseto, forse, dal punto di vista mentale non eravamo al 100%. Ma è assai prematuro parlare di dove possa arrivare questo Brescia: il futuro ce lo costruiamo di partita in partita. Sabato dobbiamo ritrovare la giusta compattezza che ci ha contraddistinti finora. L’avversario che incontreremo è tosto e preparato a giocare partite di cartello come il derby.”
Alessandro Budel, può essere un limite il fatto che a causa di squalifiche ed infortuni non si possa schierare per due partite consecutive la stessa formazione?
“Quando ci sono tanti assenti ci si deve per forza reinventare qualcosa: la rosa che abbiamo a disposizione è talmente ampia da sopperire alle lacune dovute a squalifiche o infortuni; in ogni caso non è responsabilità dell’allenatore ma di noi giocatori quella di farci trovare pronti.”
Contro il Grosseto si è sentita molto la sua mancanza…
“E’ normale che quando non va bene qualcosa si pensi subito a chi non è sceso in campo. Invece bisogna imparare a sopperire alle mancanze. Sabato in Toscana la squadra non si è espressa come al solito, nonostante la partita fosse in discesa... Dobbiamo essere più cinici davanti alla porta: solo così miglioreranno i risultati.”
Anche cambiando sistema, un uomo di sostanza in mezzo al campo mancherà anche contro l’Hellas…
“Le caratteristiche di Lasik ce le hanno pochi centrocampisti, e quando vi sono questo tipo di assenza ognuno deve metterci anche più impegno rispetto a prima e adeguarsi al ruolo, se ce n’è bisogno.”
Cosa manca a questa squadra per essere compatta?
“Manca maggiore attenzione in qualche frangente, come sulle palle inattive: quando sei in vantaggio devi tenere alta l’attenzione e amministrare meglio la partita, invece quando sei sotto devi metterci la voglia e l’agonismo.”
La prossima gara, complice anche la squalifica di Corvia, potrebbe essere l’occasione giusta per Mitrovic?
“Crediamo molto in lui: Marko ha grandi qualità e le deve mettere al servizio della squadra nel miglior modo possibile. Quando Mitrovic capirà che le qualità vanno sposate con le esigenze del gruppo, avrà fatto un grande salto di qualità.”
Il fatto che per tutta la scorsa settimana si sia parlato di Brescia accostato ai play off può essere stato la causa dell’ultimo mezzo passo falso?
“La squadra ha ampi margini di miglioramento e può raggiungere degli obiettivi importanti. Col Grosseto, forse, dal punto di vista mentale non eravamo al 100%. Ma è assai prematuro parlare di dove possa arrivare questo Brescia: il futuro ce lo costruiamo di partita in partita.”
Prossima sfida: al Rigamonti arriva il Verona…
“E’ già una partita calda di suo per l’ambiente, per l’attenzione dei media e dei tifosi: è chiaro che non si vince solo con le motivazioni della gente. Dovremo essere bravi e attenti, ma questa partita indipendentemente dal risultato, non sarà l’ultima spiaggia per noi. Loro hanno a disposizione il miglior organico della Serie B e per noi vincere contro i gialloblù avrebbe una forte valenza per il prosieguo della stagione.”
Cosa farebbe se dovesse segnare nel derby, magari sotto la nuova Curva?
“Segnare sotto la curva nuova sarebbe fantastico, e sarebbe stupendo vincere sia per noi che per i tifosi. Come esulterei? Improvviserei al momento.”
Che avversario si aspetta sabato?
“Sarà una partita molto difficile: il Verona è una grande squadra. Hanno un ottimo organico con tante individualità e tanti buoni giovani. Il loro tecnico, Mandorlini, lo conosco bene perché è anche stato mio allenatore: sa preparare molto bene questo tipo di partite. Rimango dell’opinione che se il livello della Serie B, come dice qualcuno, è calato come nomi di squadre, non è certo calato per qualità e livello di gioco.”
Notiz. lun. 26/11 – Mar. 27/11 stampa con Budel
Pubblicato Lunedì, 26 Novembre 2012
Brescia, 26 novembre 2012 – Ripresa pomeridiana degli allenamenti per il Brescia Calcio sotto gli occhi di mister Calori sul campo del Centro Sportivo San Filippo dopo il giorno di riposo in seguito alla gara contro il Grosseto ed in vista del derby di sabato 1° dicembre al “Mario Rigamonti” contro l'Hellas Verona (ore 15.00).
Tutti gli uomini si sono allenati regolarmente ad eccezione di Stefano Russo, che è rimasto a riposo.
Felipe e Vitor Saba hanno svolto un lavoro personalizzato sul campo.
Domani, martedì 27 novembre, sul campo del Centro Sportivo San Filippo, è prevista una doppia sessione di allenamento: al mattino dalle ore 9.30; al pomeriggio dalle ore 15.00.
Prima dell’allenamento pomeridiano, alle ore 14.00, nella sala stampa del Centro Sportivo, per giornalisti ed operatori interessati sarà presente il centrocampista del Brescia Calcio Alessandro Budel.
FONTE: BresciaCalcio.it
Serie B Brescia-Verona sabato 1 dicembre: «In campo senza timore»
Brescia-Verona, senza nessun timore: «Affamati di vittoria»
Sabato pomeriggio il derby più sentito della categoria: al Rigamonti in campo Brescia e Verona, una partita in cui "conterà molto di più il risultato che la prestazione". Le parole dei protagonisti: Calori, Budel, Arcari
di Redazione - 29 novembre 2012
Una partita che pesa come un macigno, Brescia-Verona e una rivalità storica che ne fa una sfida a sé, un derby vero e proprio. L'anno scorso una perfetta parità, sconfitta al Bentegodi e 2-1 al Rigamonti con rete all'ultimo secondo di Nicolas Cordova, un passato costellato di pareggi (tanti, forse troppi) e di botte, in campo e fuori, e il Brescia in netto vantaggio nel computo di tutti i precedenti, più del doppio delle vittorie, quasi il doppio dei gol segnati.
"L'impegno agonistico va profuso indipendentemente dall'avversario che ci si trova - ha detto mister Calori - ma è normale che la gente e i tifosi ci tengano particolarmente". Non è un diktat ma quasi, partite come questa è meglio non sbagliarle. Anche perché il Verona, nell'ottica di una possibile promozione, potrebbe essere il punto di riferimento da non lasciarsi scappare.
"Il futuro ce lo studiamo partita dopo partita - spiega invece Alessandro Budel, al rientro dopo la squalifica - ma la squadra ha ampi margini di miglioramento e può raggiungere degli obiettivi importanti. Con il Verona sarà una partita caldissima, per l'ambiente, per i media, per i tifosi. Dovremo essere bravi e attenti, loro hanno a disposizione il miglior organico della Serie B".
Affamati quanto serve. "Contro il Verona conterà molto di più il risultato finale rispetto alla prestazione in campo - queste le parole di Michele Arcari - Speriamo che il derby possa essere l'occasione propizia per accorciare sulle prime in classifica, vincere non sarebbe eccezionale solo dal punto di vista del morale. Conterà soprattutto la fame di vittoria, quando entri in campo e sei concentrato l'adrenalina sale, non pensi più a niente".
FONTE: BresciaToday.it
INFO E BIGLIETTI
Brescia - Verona: sabato 1 dicembre va di scena il derby al Rigamonti. Ecco dove acquistare i biglietti
Sabato una delle sfide più attese dei tifosi delle Rondinelle. Al Rigamonti arriverà infatti il Verona. Questi i prezzi dei biglietti per assistere a Brescia-Hellas Verona, gara inserita nella locandina della 17^ giornata di andata del Campionato di Serie Bwin 2012/13 in programma sabato 1° dicembre 2012 alle ore 15.00 allo stadio “Mario Rigamonti” di Brescia.
Apertura vendite da martedì 27 novembre 2012.
Prezzi:
Tribuna Centrale 80 euro fino alle ore 12 di sabato - 85 euro dalle 12 di sabato;
Tribuna Centrale Under 14 * 15 euro;
Tribuna Laterale 60 euro fino alle ore 12 di sabato - 65 euro dalle 12 di sabato;
Tribuna Laterale Under 14 * 15 euro
Tribuna Parterre 25 euro fino alle ore 12 di sabato - 30 euro dalle 12 di sabato;
Gradinata Alta 25 euro fino alle ore 12 di sabato - 30 euro dalle 12 di sabato;
Gradinata Alta ridotto Under 14 * 10 euro fino alle ore 12 di sabato - 15 euro dalle 12 di sabato;
Gradinata Bassa 10 euro fino alle ore 12 di sabato - 15 euro dalle 12 di sabato;
Gradinata Bassa Under 14 * 1 euro;
Curva Nord 10 euro fino alle ore 12 di sabato - 15 euro dalle 12 di sabato;
Curva Nord Under 14 * 1 euro
Curva Sud Ospiti 15 euro (in vendita sino alle ore 19 di venerdì 30 novembre ai soli possessori di Tessera del Tifoso).
* Under 14 nati dopo 31.12.1997.
Si ricorda che, in base alle disposizioni ministeriali, la vendita di tutti i settori dello stadio “Rigamonti” di Brescia per i residenti nella regione Veneto è riservata ai soli titolari di Tessera del Tifoso. Si informa inoltre che la società Brescia Calcio non aderisce all’iniziativa “Porta un amico allo stadio”, cioè la possibilità di acquistare due biglietti con un’unica Tessera del Tifoso. Si avvisa che la Tessera del Tifoso, laddove fosse obbligatoria per l'acquisto dei biglietti, deve essere esibita in originale (non sono accettate fotocopie né ricevute di sottoscrizione). Si rammenta che da lunedì 1° ottobre 2012 è entrata in vigore la circolarità della Tessera del Tifoso, pertanto tutte le Tessere emesse dovranno essere censite al CEN di Napoli.
Qualora in fase di emissione di biglietti per i quali è obbligatoria la Tessera del Tifoso dovesse comparire il messaggio "TDT NON CENSITA" l’acquirente dovrà rivolgersi alla società di emissione della Tessera ed il titolo non potrà essere rilasciato. Si informa, infine, che è attivo il print@home, che consente l'acquisto e la stampa dei biglietti online comodamente da casa. E' sufficiente collegarsi registrarsi sul sito di Best Union al seguente link clicca qui.
Apertura vendita stadio - da sabato ore 9.00-12.00 presso la biglietteria mobile lato Tribuna.
Dalle ore 12 in poi, presso la biglietteria mobile situata in Via dello Stadio.
Fonte: Redazione mar 27 nov 2012, ore 15.37
FONTE: BSNews.it
ALTRE NOTIZIE
Brescia, Calori: "Vogliamo il salto di qualità"
30.11.2012 17.54 di Elisabetta Zampieri
Queste le dichiarazioni di Alessandro Calori alla vigilia della sfida con il Verona: "Incontriamo un gruppo composto in pratica da due squadre. Cercheremo di essere come sempre all'altezza. Conosciamo i grandi mezzi dell'avversario, tenteremo di fermarlo. Vogliamo il salto di qualità, quello che passa proprio per partite come quella con il Verona".
ALTRE NOTIZIE
Brescia, i convocati per la sfida col Verona
30.11.2012 16.57 di Elisabetta Zampieri
Fonte: Brescia Calcio
Questi i convocati da Calori per la sfida al Verona:
Portieri: Arcari; Caroppo; Cragno.
Difensori: Ant. Caracciolo; Daprelà; De Maio; Magli; Rosso; Salamon; Zambelli.
Centrocampisti: Bouy; Budel; Finazzi; Martina Rini; Rossi; Scaglia; Welbeck Maseko Nana.
Attaccanti: And. Caracciolo; Mitrovic; Picci.
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Prove di A per il Verona, Sogliano: "A San Siro ce la giochiamo..."
29.11.2012 14.56 di Alessio Alaimo Twitter: @alaimotmw
Prima il Genoa e poi il Palermo. Il Verona passa il turno e vola agli ottavi di Coppa Italia, il 18 dicembre l'appuntamento è a Milano, stadio San Siro, contro l'Inter. "Ma la Coppa è una cosa, il campionato un'altra", commenta a TuttoMercatoWeb.com il ds gialloblu' Sean Sogliano.
Genoa e Palermo: con la prima era in trattativa e sarebbe dovuto diventare il ds rossoblu', con la seconda non s'è lasciato benissimo. Il suo Verona le ha eliminate entrambe. Una bella rivincita, no?
"Nessuna rivincita, è stato un caso aver affrontato Genoa e Palermo e sono contento di aver passato il turno. Ma penso solo al Verona".
Che fa le prove di serie A...
"Calma, andiamoci piano. Il campionato e la Coppa sono due cose separate e pensiamo già alla partita contro il Brescia. Chiaro, a San Siro andremo a giocarcela: sono contento per i ragazzi, ma prima viene la partita di sabato".
Quanto ci tenete alla Coppa Italia?
"Tutti gli impegni sono importanti e vanno onorati al meglio".
Prima della partita contro il Palermo le uscite a vuoto di Bessone (Lega Nord, ndr): ha detto che il Verona sarebbe andato a giocare in Africa...
"Frasi che non vanno neppure commentate...il presidente ha risposto benissimo".
SERIE A
Curiosità dalla B - Come loro nessuno mai
28.11.2012 06.45 di Elisabetta Zampieri
Continua a bruciare record questa Serie B dalle mille sorprese. Le prime tre in classifica hanno preso il largo e, nonostante sia ancora in ballo il risultato del Verona a Cittadella, ci sono ben sette punti tra la terza e la quarta in graduatoria. Una stagione incredibile per Sassuolo, Verona e Livorno che stanno procedendo a braccetto e macinando punti.
Ed è proprio dal numero di punti conquistati dalla triade là davanti che traspare la forza di queste formazioni. La somma, dopo 16^ giornate è 105 (senza contare la gara di Cittadella, non ancora terminata): un record assoluto visto che non si è mai superata quota 100. Nemmeno la scorsa stagione, dove comparivano formazioni come Torino, Sampdoria e Pescara, si arrivò a tanto (99 il conto totale).
Un dominio assoluto da parte delle prime tre della classe che sono avanti anche in altre classifiche. Per quanto riguarda il numero di gol segnati è infatti primo il Livorno (31), seguito da Sassuolo (29) e poi dal Verona (27), mentre nella classifica del numero di vittorie ottenute è primo il Sassuolo, secondo il Livorno e terzo il Verona.
SERIE B
TMW - C'è la fila per Duncan, oltre al Livorno spunta il Verona
28.11.2012 10.34 di Gianluigi Longari Twitter: @Glongari
Fonte: Raffaella Bon
Descritto come il grande talento della canterà nerazzurra, Alfred Duncan non sta trovando lo spazio che Stramaccioni pensava di potergli concedere nell'Inter. Il ghanese potrebbe così trasferirsi in prestito in una società di serie B a partire da gennaio sino al termine della stagione sportiva. Oltre al già noto interessamento emerso da parte de Livorno, anche il Verona è tra i club accreditati.
SERIE A
TMW - Bologna, addio vicino di Pasquato: tre pretendenti
28.11.2012 13.37 di Marco Conterio Twitter: @marcoconterio
Fonte: di Raffaella Bon
Il futuro di Cristian Pasquato sarà presumibilmente lontano da Bologna. L'attaccante non trova spazio con la formazione emiliana e per questo, secondo quanto raccolto da Tuttomercatoweb.com, potrebbe andare in Serie B: lo cercano lo Spezia ed il Verona, ma anche un club dalla massima serie. Pasquato piace molto al Pescara, visto che il tecnico Cristiano Bergodi lo ha già avuto a Modena.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
Brescia-Hellas, ecco a voi il derby
30.11.2012 13:24 di Federico Errante
Fonte: brescia oggi
Sono le due regine della B, e domani si affronteranno al Rigamonti per vedere chi è la più bella del momento. Il Brescia primatista in partecipazioni al torneo cadetto (ben 55) riceve la damigella Verona, seconda con 51 campionati di B.
Sono ben 134 le società che hanno partecipato al campionato di B, giunto all'81a edizione, non tutte disputate a girone unico. Alcune non esistono più, come la Sampierdarenese, diventata Sampdoria, la Fiumana, il Grion di Pola, località istriane, Alba Trastevere, Mater Roma o VitaNova di Ponte S.Pietro, in provincia di Bergamo. Altre militano in categoria inferiori, se non addirittura tra i dilettanti. A dimostrazione del notevole rimescolamento di valori.
LA STORIA. Il Brescia è stato fondato il 17 luglio 1911, in una sala dell'albergo Panteo, in via Gabriele Rosa 37. I colori: blu oltremare e arancio, uniti a larghe righe verticali. Il primo presidente Pippo Coppi, allenatore Ettore Bacchelli, il campo da gioco in via Milano. Nella sua storia ha ottenuto 11 promozioni dalla B (il record appartiene all'Atalanta, con 12), l'ultima nell'estate 2010.
L'Hellas, il nome con cui i Greci chiamano la loro nazione, è nata nel 1903, per merito di un gruppo di studenti del Liceo classico Scipione Maffei, sostenuti da Decio Corubolo, un professore di greco. Da quando esiste il girone unico (1929), il Verona è stata l'unica società di città non capoluogo di regione a vincere lo scudetto, nel 1984-85, con Osvaldo Bagnoli in panchina. Ha partecipato alla Coppa Campioni (una volta) e all'Uefa (due).
I PRECEDENTI. Quello di domani sarà il 36° derby del Garda: appena tre in A, tutti gli altri in B. Il Brescia ne ha vinti 14, il Verona 6 (soltanto uno negli ultimi cinquant'anni, 2-0 il 29 novembre '98). Quindici i pareggi. La prima volta, il 16 aprile 1933, finì 3-1 per i biancazzurri, gol di Bruno Bianchi, Evaristo Frisoni (su rigore) e Gibertoni. Inutile il guizzo di Andreoli all'89'. L'allenatore ungherese Gyorgy Hlavay schierò tra gli altri Peruchetti e Locatelli. Aldo Olivieri, diventato campione del mondo in Francia nel '38, difendeva la porta avversaria.
Il risultato più robusto: il 6-0 del 13 aprile '41, con doppiette di Renato Gei e di Moretti, gol di Gadaldi e Dusi. Evaristo Frisoni, divenuto nel frattempo allenatore, utilizzò il portiere Romano, Albini, Gadaldi e Cervati. Altro punteggio tondo: il 4-0 del 15 giugno '52, gol di Matassoni, Bonaiti, Posio e Bosio (autorete). Allenatore Cina Bonizzoni. C'era Azzini, uno dei pochi giocatori di B ad avere debuttato nella Nazionale italiana. La settimana successiva gli scaligeri non riuscirono a battere la Roma di Venturi e Cardarelli, che così vinse il campionato con una sola lunghezza di vantaggio sul Brescia. Allora saliva in A soltanto la prima classificata.
SFIDE RECENTI. Una delle prove più belle è quella del 24 novembre '74, nona giornata. Il Verona perse l'imbattibilità al Rigamonti, per un colpo di testa di Bertuzzo su cross pennellato di Egidio Salvi. 23mila gli spettatori. L'incasso-record, di 73 milioni, avrebbe resistito fino al maggio '80 (99 milioni nella gara col Bari, nel periodo in cui Gigi Simoni stava conquistando la promozione in A). L'ultimo confronto, lo scorso 6 aprile, è terminato 2-1. Daprelà ha sbloccato, girando una punizione di El Kaddouri. Due minuti dopo ha impattato Berrettoni, approfittando di una indecisione di Martinez. Al 91', in pieno recupero, la punizione vincente di Cordova, proprio all'incrocio dei pali. Mancava Zambelli, squalificato. Per gli uomini di Alessandro Calori si è trattato del canto del cigno. Nelle restanti 8 partite sono riusciti infatti a imporsi appena una volta (2-0 a Bergamo contro il fanalino Albinoleffe)
PRIMO PIANO
Brescia-Hellas, il derby di Zigoni l'eretico
29.11.2012 18:25 di Redaz. TuttoB.com
Fonte: Carlos Passerini - Corriere della Sera
«Se fai il barista ed entra Gianni Agnelli, tu il caffè mica glielo fai pagare. Se entra un muratore sporco di calce, paga eccome e non vedi l'ora che va fuori dalle palle. È per questo che il mondo va così, di merda». Zigoni, ma lei non cambia mai? «A me non me ne frega niente, io non odio nessuno, solo gli arbitri che sono dei tiranni al servizio delle grandi squadre. Però dammi del tu, amico mio, sennò metto giù». Una volta ti sei beccato sei giornate di squalifica e trenta milioni di multa per aver suggerito al guardalinee uno stravagante utilizzo della bandierina. «Ci compravo due appartamenti con quei soldi, ma la libertà di opinione ha un prezzo».
Ce ne vollero sessanta per portarlo al Brescia nel '78, aveva già 34 anni e con quella vita lì alle spalle, da rockstar, in molti pensavano fosse bollito. Anarchico autentico, come Vendrame, come Meroni, girava con la pelliccia e una pistola infilata nei pantaloni, leggeva libri di filosofia, in ritiro sparava ai lampioni, stava con Che Guevara. «Lui e Cristo sono gli unici immortali passati sulla terra». A convincere l'allora presidente Saleri era stato l'allenatore Gigi Simoni, che aveva giocato con lui nella Juve. Serviva una punta in più dietro a Mutti, Mariani e Grop. «Più che altro serviva una chioccia, un fratello maggiore. Io e il Gigi avevamo un accordo: ti di una mano, ma tu non mi scassi. In ritiro andavamo all'hotel Ambasciatori ma a pranzo mangiavo in una trattoria, in un vicolo in centro. Poi andavo all'allenamento e Simoni mi diceva: vedo che hai un po' di panza, fammi indovinare, oggi coniglio con la polenta e tre quarti di rosso. Azzeccava sempre, quel diàol , mai capito chi fosse la spia. Poi ridevamo. Ero già vecchio, in squadra erano tutti ragazzini bravissimi: Malgioglio, De Biasi, Galparoli. Io li tenevo insieme come il fil di ferro, qualcuno lo sento ancora, beviamo un bicchiere insieme qui da me a Oderzo. Un po' di tempo fa ho saputo della tragedia del povero Luciano Bertoni (suicidatosi sotto un treno nel 2008, ndr ), portiere di riserva, bravissima persona. Che disgrazia».
Girava voce che decidessi tu se-quando-come-dove giocare. Il primo anno segni 4 gol in 21 partite e non centrate la promozione in A, la stagione dopo giochi meno e non ne metti dentro neanche uno. Però tutti ti adorano. Quando ti togli la famosa pelliccia e ti alzi dalla panchina tutto il Rigamonti grida «Zigo-Zigo-Zigo». Però una volta col Verona quella famosa mano a Simoni non gliel'hai data. Così vuole la leggenda, almeno. Diciotto maggio 1980. «Verona-Brescia, certo. Leggenda niente, confermo tutto, firmo tutto. Avevo giocato sei anni nell'Hellas, quella era casa mia, a Brescia stavo da dio, ma non potevo andare a rubare nel mio salotto. Tu la prenderesti a schiaffi tua madre?». Effetti collaterali del professionismo. «Mai stato un professionista, io giocavo a pallone e basta. Non mi piaceva neanche tanto giocare, è che ero bravo e non mi hanno più fatto smettere. A calciare mi hanno insegnato i preti, qua al paese». Il derby. «Ah ecco, stavamo andando in A, ci servivano punti. Gigi mi chiama e mi dice: entra. Io lo guardo fisso negli occhi e gli rispondo: se tu mi fai entrare io smetto di giocare a pallone. Bluffavo, tanto sapevamo tutti e due che avrei smesso comunque di lì a un mese. Silenzio. Attorno rimbomba lo stadio, fra Brescia e Verona era già sentita allora, c'era un casino. Lui mi osserva, poi si volta, mi dice va bene e si rimette a guardare la partita. Io mi risiedo felice e contento. Finisce pari, mi sembra». Zero a zero.
Cinque mesi prima, all'andata al Rigamonti, l'avevi fatta simile. «Sì, ma quella volta lì volevo giocare per far capire al presidente del Verona che aveva fatto una cazzata a non tenermi. Io andrò in A col Brescia, gli avevo detto, mentre tu resterai in serie B. È successo proprio così, poveraccio. Però non mi sono impegnato tanto quella partita, e poi ero rimasto nascosto negli spogliatoi per un'ora, entrai alla fine, tipo venti minuti». Parentesi: quel presidente era Saverio Garonzi, ex rigattiere divenuto ricchissimo con la guerra, burbero e autoritario, rapito nel '75 in centro a Verona e liberato dieci giorni dopo nella Bergamasca. Chiusa parentesi. Fra Brescia e Verona fu pari anche al Bentegodi, 1-1, Mutti e D'Ottavio. E sabato? «Ancora 1-1. E se vanno tutte due in A la prossima volta prometto che vengo a Brescia a vedere il derby. E prima andiamo a cercare la trattoria, magari fanno ancora il coniglio». Controllato: lo fanno ancora.
LE INTERVISTE
Brescia, Calori: "Verona squadra da alta classifica"
27.11.2012 23:00 di Alessio Eremita
Intervenuto ai microfoni di Brescia Today, il tecnico delle rondinelle Alessandro Calori ha analizzato il prossimo impegno di campionato contro l'Hellas Verona: "Sono un'ottima squadra, Mandorlini la guida, e bene, da due anni, e la sta modellando per stare ai vertici della classifica. E' sicuramente una squadra forte, rodata e con esperienza".
BRESCIA
Brescia, l'ex Cordova: "Spiace per come è finita, ma..."
27.11.2012 20:32 di Federico Errante
Fonte: brescia oggi
La Pasqua di Nicolas Cordova è lontana anni luce. E la luce era solo un'illusione, il tunnel era vicino e lui ci è finito dentro. «In Italia ormai il mio ciclo è finito - dice sconsolato l'ex centrocampista del Brescia, ancora senza contratto nonostante una lunga e onorata milizia in Italia, serie A e serie B, conclusa a maggio in biancazzurro -. E se a gennaio non trovo sistemazione in America o nel mio Paese, in Cile, smetto. Ho solo 33 anni, ma non posso mica pagare per giocare. Lo so, c'è chi lo fa. Io no, non mi piego. So quel che valgo, qualcosa in questi anni ho fatto. E pensare che da quel gol al Verona non sono passati secoli. Sembra, però». Cordova è rimasto a vivere in città. Si sente e si vede ancora con gli ex compagni, Budel e Arcari in primis. E la gente gli fa coraggio. Quella punizione magica al Verona, al minuto numero 91 dell'ultima sfida al «Rigamonti» il 6 aprile scorso, antivigilia di Pasqua, diede a Brescia l'ultima ubriacatura. E lo ha innalzato al rango di immortale nella galleria degli eroi biancazzurri: «Sì, ricordo tutto di quella partita - dice Cordova -. Ricordo bene che un dirigente, Alfredo Caloi, da sempre mio grande e sincero estimatore, prima del riscaldamento mi disse: "Ehi Nicolas, però un gol me lo puoi anche fare". Risposi che se Calori mi avesse messo dentro alla fine, non potevo garantire niente. Ma se avessi giocato almeno mezz'ora, un gol l'avrei fatto. E glielo promisi».
CORDOVA PROMETTE. E mantiene. Al «Rigamonti» ci sono 10 mila persone. Segna Daprelà al 37' di destro, usato solo per scendere dal letto, ed è un segno del destino. Martinez due minuti dopo sbaglia e Berrettoni pareggia. Il secondo tempo è un botta e riposta, poi al 24' della ripresa Calori richiama Salamon, allora fisso a centrocampo, e inserisce Cordova. Mancano 21 minuti alla fine, con i 4 di recupero decretati dall'arbitro Giancola di Vasto diventano 25. Non è mezz'ora, ma quasi. Cordova, reintegrato in ottobre dopo una querelle sulla sua posizione in campo («regista, trequartista: quel che è stato, è stato. Non voglio far polemiche», dice ora), non fa questione di minuti più, minuti meno. E al 91', dopo un fallo di Cangi su El Kaddouri, ecco il momento magico. «C'è una punizione sul vertice destro dell'area, l'ideale per me - ricorda Cordova -. Guardo per un attimo la porta, punto l'incrocio dei pali più lontano. A Firenze, l'anno prima, avevo segnato da quella stessa posizione mirando al palo più vicino. Ma mi sembra una soluzione troppo prevedibile». Il Rigamonti frigge. «Ooooohhhh», si leva dalla Nord. I tifosi del Verona nel settore ospiti non intonano «Io credo, risorgerò», che si canta nei funerali. Adesso sono in silenzio: «Alzo per l'ultima volta la testa - è sempre Cordova a parlare -, ricordo la promessa fatta prima della partita, decido che il pallone deve finire proprio lì». Il cileno prende la rincorsa il suo destro disegna una traiettoria che si alza e cade proprio là dove lui voleva. Gol. E che gol! Brescia2, Verona 1. «In quel momento non ho capito più niente». Cordova corre all'impazzata, «e mi rendo conto che è tutto vero quando arrivo sotto la curva nord e vedo tutti pazzi di gioia. Lo sono anch'io, lo sono tutti». Nel dopopartita i compagni si scatenano su twitter. «Troppo contento per quel gordo di Cordova: con quel fisico fare un gol non è facile», sfotte Arcari. «Grazie, Tardelli cileno», scrive Federico Piovaccari, ricordando la finale Mondiale dell'82 tra Italia e Germania.
SABATO Cordova sarà allo stadio: «Al Brescia ho trascorso momenti bellissimi, in una città splendida in cui mi trovo a meraviglia. Certo che sarò allo stadio, è una partita troppo importante. Sono rimasto affezionato a tutti, ma voglio fare un augurio speciale al presidente Corioni e glielo faccio di cuore: che la salute lo assista». Niente polemiche, nessuna ripicca: «Io a Brescia mi sono preso le mie belle soddisfazioni. Che sensazione, l'anno della promozione in serie A, rientrare dopo mesi proprio nella partita decisiva con il Torino ed essere uno dei migliori. Quella sera è scolpita nella mia mente». E supera i dispiaceri per gli infortuni, le incomprensioni, la retrocessione in B, l'accantonamento, il reintegro a ottobre dell'anno scorso, lo scarso utilizzo di Scienza prima e di Calori poi: «L'anno scorso non è andata come avrei voluto, ma al Brescia auguro di battere il Verona e di arrivare dove merita. Questa è una città da serie A». Parola di Cordova, l'ultimo giustiziere dell'Hellas.
FONTE: TuttoB.com
venerdì, novembre 30th, 2012 | Posted by Daniele Andronaco
Brescia-Verona, probabili formazioni e ultime dai campi
Il derby lombardo-veneto tra Brescia e Verona è uno dei match più attesi della 17a giornata. La squadra di Mandorlini sembra aver subito una frenata nelle ultime partite, contando anche quella sospesa col Cittadella, e ha perso il secondo posto. Quella di Calori è ancora alla ricerca di una continuità che fin qui è mancata nella corsa alla zona playoff.
BRESCIA: Calori deve far fronte a una piccola emergenza, avendo tre titolari squalificati (Stovini, Lasik e Corvia) e dovendo ancora rinunciare per infortunio a Saba, oltre a Benali e Sodinha. Sarà a disposizione, invece, Rossi. Praticamente certo il cambio di modulo: si passa all’albero di Natale.
VERONA: Assenze importanti anche per Mandorlini, che non avrà a disposizione Cocco, Laner e Martinho. Jorginho, che ad inizio settimana si era allenato a parte per problemi muscolari, sarà della partita ma ovviamente non è al meglio.
Probabili formazioni:
Brescia (4-3-2-1): Arcari; Zambelli, De Maio, Salamon, Daprelà; Martina Rini, Budel, Scaglia; Bouy, Rossi; And. Caracciolo. All.: Calori.
Verona (4-3-3): Rafael; Crespo, Moras, Maietta, Cacciatore; Bacinovic, Jorginho, Hallfredsson; Gomez, Cacia, Rivas. All.: Mandorlini.
giovedì, novembre 29th, 2012 | Posted by Daniele Andronaco
Brescia, Salamon: “Solo il tempo dirà dove possiamo arrivare”
E’ Bartosz Salamon il protagonista della conferenza stampa di oggi in casa Brescia. Argomenti: il pareggio col Grosseto, i reali obiettivi della squadra, e ovviamente il derby col Verona. ”Appena dopo Grosseto abbiamo subito cominciato a pensare al Verona: abbiamo analizzato gli errori commessi precedentemente e dobbiamo cercare di non ripeterli” ha spiegato il giocatore polacco, ormai definitivamente trasformato da centrocampista in difensore: “Ormai questo è il mio ruolo, anche se sono a disposizione per tornare a centrocampo in caso di necessità. Per ora penso a giocare bene e con continuità: da difensore riesco a farlo al meglio e mi sento più sicuro”. Il pari col Grosseto ha un po’ smorzato gli entusiasmi alimentati dalla prestazione contro il Sassuolo, e fatto ricredere qualche osservatore sulle possibilità di alta classifica della squadra: “Credo che non dobbiamo fare programmi – spiega Salamon -. Dopo il Sassuolo abbiamo ricevuto tanti complimenti, mentre in seguito alla partita col Grosseto ci sono state tante critiche negative, alcune anche a ragione. Abbiamo a disposizione una buona squadra ma dobbiamo crescere tutti insieme. E solo il tempo dirà dove possiamo arrivare. Da qui al 30 dicembre avremo quattro gare in casa, e considerando il fatto che adesso abbiamo la nuova curva che ci dà una forte spinta, dobbiamo e vogliamo fare tanti punti, così a gennaio potremo guardare alla classifica in modo diverso ed aspirare ad avvicinarci ai primi posti”.
giovedì, novembre 29th, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante
Brescia-Verona, è tutto pronto per il “derby” lombardo veneto!
Sabato 1 dicembre allo stadio Rigamonti si respirerà un’aria di derby vero e proprio anche se si fa riferimento a due piazze appartenenti a regioni differenti. In effetti però Brescia-Verona è da molti considerata la partita delle partite, una delle più sentite dell’intera categoria. Così sarà anche tra due giorni davanti al pubblico delle grandi occasioni con i sostenitori gialloblu pronti ad invadere il settore a loro destinato. La distanza, appena 60 km e la recentissima qualificazione degli scaligeri in Coppa Italia hanno alzato il testosterone calcistico dei supporters butei i quali presumibilmente si presenteranno almeno in 2mila unità. Dalla parte della leonessa si punterà a riempire la curva nord aperta al pubblico da qualche settimana dopo i lavori di restyling. Per ciò che concerne le ultime dai rispettivi campi il Verona ha perso per infortunio Simon Laner oltre a Martinho. Per ciò che concerne Andrea Cocco uscito anzitempo nel match del Barbera gli accertamenti hanno riscontrato una modesta lesione distrattiva al bicipite femorale sinistro. L’unico sorriso che arriva dall’infermeria per Mandorlini è il recupero di Jorginho che potrebbe partire dal 1’. Nelle rondinelle oltre a Saba out, da valutare il recupero di Fausto Rossi frenato da un piccolo affaticamento muscolare.
giovedì, novembre 29th, 2012 | Posted by Tommaso M Ferrante
Coppa Italia, Reggina e Verona: a voi la “Scala del calcio”!!
La due giorni di Coppa Italia regala alle compagini cadette la “scala del calcio”. Il bilancio (quasi) finale del quarto turno di Tim Cup è complessivamente più che positivo per le squadre di Bwin. In attesa di Catania-Cittadella della prossima settimana, sorridono Reggina e Verona le quali se la giocheranno a San Siro rispettivamente contro Milan e Inter per proseguire il loro sogno tricolore. Se i granata saliranno al proscenio dell’impianto milanese dopo poco più di tre anni dall’ultima visita contro i nerazzurri, per gli scaligeri c’è da riavvolgere la pellicola fino al 23 dicembre 2001 per risalire al “last match” griffato Giuseppe Meazza, nel caso specifico contro il Diavolo. Saranno partite secche dal risultato imprevedibile che potrebbero a sorpresa premiare magari ambo le squadre. Si giocherà naturalmente in date separate ossia il 13 e 18 dicembre con Milan-Reggina prima Inter-Verona. Ora la Bwin che incrocia le dita per il Cittadella, che potrebbe diventare la terza reginetta della categoria sulle sedici protagoniste
FONTE: SerieBNews.com
01.12.2012
La festa è finita, l'Hellas va a Brescia e sogna l'impresa
A TESTA ALTA. Il Verona torna con i piedi per terra dopo la vittoria in Coppa con il Palermo. Mandorlini deve fare i conti con quattro infortunati ma non cerca alibi «Abbiamo dimostrato che la rosa è ampia e che tutti possono giocare»
Nessuna sbornia da Coppa. La festa per la vittoria di Palermo ricomincerà il 18 dicembre quando l'Hellas affronterà l'Inter a San Siro, nella Scala del calcio italiano. Adesso si pensa solo al campionato. Oggi pomeriggio la sfida molto delicata con il Brescia, sabato prossima la partita casalinga con l'Ascoli e poi, non si può ancora sapere quando, il recupero degli otto minuti rimasti da giocare a Cittadella. Tutti con i piedi per terra per riportare il mirino sull'obiettivo finale, la promozione diretta in A. Approfittando dello stop gialloblù Sassuolo e Livorno hanno vinto e allungato in classifica, l'Hellas sa che il campionato è ancora lungo ma sa anche che non può aumentare il distacco.
Nel girone di ritorno tante partite vengono «gestite» dalle squadre che occupano le prime posizioni e quelle che stanno dietro non possono sbagliare un colpo. Per questo il Verona ha deciso di correre davanti. Nelle prime 16 gare - considerando anche la partita di Cittadella quando i gialloblù perdevano due a uno con otto minuti ancora da giocare - il Verona ha collezionato 32 punti, due punti di media a partita. Solo Sassuolo e Livorno stanno facendo meglio, gli emiliani viaggiano più forte della Juve che volò diretta in A con il record di punti qualche anno fa. Ma l'Hellas è lì, pronto a sfruttare un passo falso delle dirette concorrenti, a cercare l'impresa anche in terra bresciana, a trasformare in energia positiva l'entusiamo della vittoria di Coppa. «La partita di Brescia sarà completamente diversa da quella di Palermo - ammette Mandorlini -, arriviamo un po' stanchi ma c'è voglia di giocare e di ripetere il risultato di Coppa Italia». A Brescia ritroverà in panchia Alessandro Calori, amico di vecchia data, fin dai tempi dell'Udinese. «Uno dei miei più grandi amici - ammette il mister gialloblù - sta facendo molto bene e sono contento per lui. Ha una buona squadra, ricca di talenti e giovani. Ha qualche problemino ma so che proverà a farci uno scherzetto. Dimentichiamo l'impresa di Palermo perchè ogni partita ha una storia diversa, ma noi vogliamo e dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto al Barbera. Senza troppa pressione, però. Una squadra che vuole vincere il campionato - e noi cercheremo di fare proprio questo - può perdere cinque o sei partite. Brucia perdere ma noi tenteremo di sbagliarne il meno possibile». Pugliese è fermo dall'inizio del campionato, Cocco s'è fermato a Palermo, Laner e Martinho non hanno recuperato e non sono stati nemmeno convocati.
Mandorlini ritrova Jorginho che torna in campo dopo aver dato forfait a Palermo, può gettare nella mischia anche Emil Hallfredsson che ha scontato la giornata di squalifica. Ci sarà anche capitan Maietta. A Cittadella era stato ammonito, era in diffida, dovrà scontare un turno di stop quando quella gara sarà conclusa. Oggi è abile a arruolato, sarà lui in condottiero della difesa insieme a Moras. Sulla fascia destra Crespo, a sinistra Cacciatore. In regia torna Bacinovic con Jorginho da una parte e Hallfredsson dall'altra. In avanti il solito tridente con Cacia al centro, Gomez e Grossi sulle corsie esterne. «Siamo un po' in emergenza ma abbiamo dato ampia dimostrazione di poter sopportare queste mancanze - sottolinea Mandorlini - dovremo cambiare cinque o sei giocatori rispetto a Palermo ma i ragazzi che hanno giocato meno non sono mai stati abbandonati e credo che non si siano mai sentiti abbandonati da nessuno, tantomeno dal loro allenatore». Albertazzi e Bojinov potranno avere spazio anche a Brescia? «Albertazzi ha fatto una buona partita - conclude il mister - ha fatto anche meglio in mezzo al campo. Sta diventando un giocatore universale, soprattutto perché è un ragazzo intelligente. Bojinov? Ha fatto bene, ha corso tanto. Non dipende dai moduli che si adottano, ma dalle motivazioni che ci mettono i giocatori».
Luca Mantovani
01.12.2012
La grinta di Ceccarelli «Non mollo il progetto»
Brescia se la ricorda bene, una di quelle tappe da trasferta che costarono care all'Hellas. Ha tutto in testa Luca Ceccarelli, protagonista a Palermo dopo mesi di silenzio forzato. «Vogliamo rifarci, questa è un'altra storia. E un'altra squadra», il proclama di Luca, autoritario come ai bei tempi al Barbera. Di segnali martedì ne ha consegnati tanti a Mandorlini. Inequivocabili. «Quelli che sono stati impiegati meno sono tutti orgogliosi di aver dimostrato di non avere niente di meno di chi sta andando sempre in campo. Non nascondo la mia delusione per come è andata finora, ma è anche vero che io in una squadra così non ci avevo mai giocato. Ed è anche vero che in un contesto di gruppo i discorsi personali vengono in secondo piano». Ceccarelli analizza pregi e difetti, lacune e margini. «L'anno scorso creavamo più azioni da gol, stavolta ci specchiamo troppo. Vero, abbiamo cambiato tanto. C'è tempo per migliorare, ancora tutti i concetti dell'allenatore non li abbiamo assimilati. Certo è che per tutto il possesso palla che facciamo dovremmo avere più occasioni. A parte qualche partita invece non è successo». Dopo la sbornia di Palermo bisogna tornare sulla terra, alla dura realtà della B. «Magari andare a Cittadella ci leva qualcosa a livello di concentrazione, Palermo in un certo senso ne ha dato la dimostrazione. Ma la Coppa ha dato un grande segnale. Perché abbiamo vinto stringendo i denti. E partecipare alle sofferenze comuni e uscirne poi vincitori è l'aspetto in assoluto più rilevante. Importante è avere gli stimoli giusti, anche chi come me in campionato non ha ancora giocato una partita da titolare. Il mercato? Bella domanda, ritengo che ognuno nel suo lavoro debba essere soddisfatto e protagonista. Qui ho vissuto grandi successi e qui sto bene. Con Sogliano ho un ottimo rapporto, sapevo che avrei giocato meno in fondo. Non demordo. E soprattutto non lascerò il progetto a metà strada».
Calori non vuole alibi «Proviamo a giocarcela»
Si sono conosciuti a Udine. Subito feeling, subito stima. Una vita dopo Alessandro Calori non dimentica Andrea Mandorlini. Il ragazzo, l'uomo, il calciatore, il compagno, l'allenatore. Ieri il tecnico del Brescia, come già aveva fatto l'anno scorso, ha speso parole importanti per l'allenatore ravennate. Pensieri che arrivano dal cuore. Zucchero puro per un amico che oggi diventerà avversario. Solo per novanta minuti. «Andrea – ha spiegato in conferenza stampa Calori – è un amico. Vero. Io e lui siamo molto simili. Diciamo sempre quello che pensiamo, non amiamo le mezze misure. Rispetto a me lui è più eclatante, si nota di più. Preferisco la gente così. La pensiamo alla stessa maniera. La stima reciproca è infinita». Poi la partita. Un derby tra Brescia e Verona. Parola che solo per la geografia risulta inopportuna.
«Vorrei che l'anno prossimo questa partita non si potesse giocare più. In serie B naturalmente. L'auspicio è che si possa giocare in un'altra categoria. Il Verona è favorito rispetto a noi perché dispone di tante alternative. Cercheremo comunque di giocare la nostra gara. Fino in fondo. Mi sarebbe piaciuto arrivare ad affrontare il Verona in maniera diversa. Ma i nostri problemi non devono rappresentare assolutamente un alibi. Non vedo una situazione di emergenza, dovranno essere fatte comunque valutazioni precise sulla costruzione tattica della squadra. Loro dispongono di giocatori di categoria superiore. A Palermo hanno passato il turno di Coppa Italia dimostrando di sapersi difendere e ripartire. Si sono imposti con merito. E anche un pizzico di fortuna li ha aiutati. L'anno scorso ci è riuscito di battere un Verona fortissimo. La speranza è quella di poterci ripetere». Il patron Gino Corioni, intanto, sente profumo di serie A. E Calori lo asseconda. «Fa bene a pensare così. Io e lui siamo sempre in contatto. La squadra deve crescere nel gioco e nei fatti». E oggi per il Brescia inizia un ciclo terribile di partite: «Dicembre – chiude Calori – ci chiederà tanta continuità. Voglio vedere giocare bene la mia squadra. Possesso palla e incisività sottoporta. Anche se credo che sarà a febbraio che arriveranno i riscontri più importanti per le sorti della nostra stagione».
01.12.2012
C'è l'arbitro per l'appello «Ma Zigo era nascosto...»
STORIE DI EX. Aneddoti in serie l'altra sera a TeleArena (la replica stasera a mezzanotte)
Penzo e Salvioni: «Andammo noi dalla società per evitargli il ritiro...»
"Dio Zigo, pensaci tu". Lo striscione era questo, "...e me l'ha fatto solo a Verona". Il dio Zigo ogni tanto ci ripassa, da Verona. "Gli amici, i ricordi, la nostalgia... E l'Amarone. Cosa vuoi di più dalla vita?". Il dio Zigo c'è passato anche in settimana, da Verona. Lui, Nico Penzo, Sandro Salvioni più un altro mattocchio geniale come Vinicio Verza. "Palla lunga e pedalare", diventa presto uno show. L'Amarone va giù a fiumi, sgorgano pure i ricordi. Facile giocare Brescia-Verona, sul filo dell'amarcord. "Ti ricordi, Zigo?", lo incalzano Penzo e Salvioni. "Mi ricordo, sì..." ridacchia Zigo. "Io al Brescia non volevo andare, ma poi mi trovai bene. C'era Gigi Simoni, in panchina, eravamo stati compagni di squadra. Vieni, mi disse, ci dai una mano... E grazie a me, andammo in A...".
Ridono tutti, ma un po' è vero. Penzo e Salvioni raccontano un aneddoto bellissimo. "Ti ricordi, Zigo, quando la società ci portò in ritiro? All'inizio c'era stato qualche problema, così si partiva per il ritiro praticamente a inizio settimana...". E che successe? Successe che Zigo disse ai compagni: "Ragazzi, se volete che vi dia una mano, ve la dò, ma io in ritiro non vengo...". E allora, che successe? Una cosa più unica che rara, forse soltanto a Maradona, ai tempi del Napoli, furono concessi privilegi come questi. "Andammo in tre o quattro dalla società - riprende Penzo - a chiedere che risparmiasse il ritiro a Gianfranco. E la richiesta venne accolta...". Il vecchio Zigo, 68 anni domenica scorsa, ha gli occhi lucidi. "Me lo ricordo..." sussurra. "Vedi, il nostro calcio era questo, era pieno di umanità, di passione, di amicizia. Questo è uno dei più bei ricordi, perchè la squadra poteva fregarsene, lasciarmi perdere, dirmi che eravamo tutti uguali... A parte che non eravamo tutti uguali (ride), ma quella richiesta era soprattutto un gesto d'amicizia. Che io ripagai, trascinando il Brescia in serie A... Beh, trascinando è una parola grossa..." scherza. Un altro po' d'Amarone gli "asciuga" gli occhi. "Però, quella volta, ma eravamo al Bentegodi, dissi di no a Simoni. Gigi, gli dissi, io in questo stadio, non posso giocare contro il Verona...". Non chiedetegli un confronto. "Sono stati due momenti diversi della mia vita e della mia carriera" racconta Zigo. "Al Brescia mi hanno voluto bene, abbiamo vinto un campionato e ho un bellissimo ricordo. Ma a Verona sono diventato Zigogol, Verona è casa mia, Verona è tutto... E non parlo solo dal punto di vista sportivo, quello viene dopo... Cosa volete che sia il calcio, è una parentesi, quello che conta è la vita di tutti i giorni. E questa città mi ha amato e continua ad amarmi...".
E' uno Zigo di grande sensibilità, quello che si racconta. "Ma Zigo è così" interviene Penzo. E Salvioni. "Lui è sempre stato un generoso, uno abituato a dar tutto per gli altri e questo la gente l'ha sempre capito...". Anche a Brescia, l'hanno capito. "E poi, lui era unico anche per come viveva lo spogliatoio..." sottolinea Salvioni. "Mi ricordo che durante un Brescia-Lecce, mi pare fosse entrato dalla panchina, aveva sbagliato un paio di gol, uno da due passi. Era disperato. Poi, gli capitò una palla, fece gol e per festeggiare, corse dritto negli spogliatoi. Lo vedemmo imboccare la scaletta, andò a farsi la doccia. restammo in dieci, meno male che non mancava molto alla fine...". Uno spasso. "E quella volta, dov'è Zigo?" stavolta parla Penzo. "Prima di una partita, arriva l'arbitro per fare l'appello. "11, Zigoni". Ci guardiamo tutti, dov'è Zigo, se lo chiede anche Simoni. Andiamo nell'altro stanzone, c'era la vasca per l'idromassaggio, lui era dentro, nascosto... Lui era fatto così...". Ci fossero ancora, quelli grandi come lui... E il presente? Tutti d'accordo, l'Hellas è costruito per la A. Penzo non ha dubbi: "Con quella squadra, non può non salire direttamente...". Qualche dubbio lo solleva Salvioni: "Attenti alla B, è micidiale...". E Zigo? "L'Hellas in A, poi prende come quinta punta un certo Zigoni...". Tutti ridono, lui si fa serio. "No, non io, ma GianMarco, mio figlio. E' il sogno della mia vita, vederlo con la maglia dell'Hellas. Io sogno ancora,, i sogni non finiscono mai..." Così parlò Zigogol...
30.11.2012
Gritti applaude i gialloblù «Mi hanno impressionato»
Mentre i giocatori del Verona andavano a raccogliere gli applausi dello spicchio gialloblù del Barbera, c'era un po' di rosanero che assisteva con una punta di compiacimento alla scena. Tullio Gritti, attaccante dell'Hellas tra il 1989 e il 1991, oggi è collaboratore tecnico di Gian Piero Gasperini al Palermo. Terminata la gara, è sceso in zona mista a salutare la truppa di giornalisti veronesi. Cordiale e sorridente, il rimpallo vittoria di Cacia non gli ha certo rovinato la serata. «Sarei arrabbiato se avessimo meritato qualcosa in più, ma così non è stato. Bisogna fare i complimenti alla squadra di Mandorlini, che è rimasta con un uomo in meno e nonostante ciò non ha concesso nulla».
«Avremmo dovuto giocare meglio - continua Gritti - ma la gara è andata come doveva andare. Il Verona ha dato il massimo: quando è rimasto in 10 contro 11 ha stretto i denti e si è aggrappato con le unghie alla partita. E quel gol fortunato alla fine se l'è anche meritato». In riva all'Adige ci torna spesso, e i legami con la nostra città vanno al di là di quelle due stagioni con la casacca dell'Hellas. Lo ricordano volentieri anche sull'altra sponda del Garda, dove ha messo in fila la bellezza di 71 reti in sei anni. Per lui la gara di sabato con il Brescia avrà un sapore particolare: da qualche anno si è trasferito da Verona a Sirmione, terra di mezzo affacciata sul lago.
«Sarà una bellissima partita. I gialloblù mi hanno fatto un'ottima impressione: contro il Palermo mancavano sei-sette titolari, ma la squadra non si è mai disunita. Anche Calori dovrà fare i conti con diverse assenze, ma non ha una panchina profonda come quella di Mandorlini. Se poi recupererà anche Jorginho - pronostica Gritti, - vedo favorito l'Hellas». Oltre vent'anni fa una B in gialloblù l'ha giocata: era la stagione 1990/91, con Lunini e Pellegrini completava il reparto d'attacco di Fascetti. Secondo posto finale e immediato ritorno nel massimo campionato. Appuntamento all'anno prossimo, per un Verona-Palermo da serie A. «Me lo auguro - sorride Gritti - sarei felice di affrontare una trasferta così vicina a casa».
Riccardo Verzè
L'urlo di Mandorlini: «E adesso tutti alla Scala del calcio»
L'INVITO. Il mister per la prima volta affronterà la sua Inter da coach. L'allenatore dell'Hellas dopo la strepitosa vittoria in Coppa Italia contro il Palermo si rivolge ai tifosi: «Dicevate: se arrivi a Milano veniamo in 5.000. Ecco!»
Commosso. Strizza gli occhi e cerca di trattenere le lacrime. Duro fuori e sensibile dentro. Eccolo lì l'Andrea Mandorlini che pochi conoscono. Brillano i suoi occhi azzurri nella «pancia» del Renzo Barbera di Palermo. I suoi ragazzi gli hanno appena regalato un'impresa. Ancora una volta. Non è la prima da quando siede sulla panchina dell'Hellas. Hanno battuto i rosanero e si sono qualificati per gli ottavi di finale di Coppa Italia. Martedì 18 dicembre affronteranno l'Inter, la squadra del cuore del mister, la società dove è cresciuto e ha vinto praticamente tutto. «Da allenatore non ho mai giocato contro l'Inter a San Siro - ammette - sarà una grande emozione. Ero già stato al Meazza, con l'Atalanta, ma contro il Milan. Con i nerazzurri ho giocato in casa, a Bergamo. Non sono arrivato al ritorno, mi hanno esonerato prima...».
Sorride amaro l'allenatore del Verona. Ma le delusioni sono ormai alle spalle. Due anni fa è sceso in serie C, ha scelto l'Hellas perché aveva voglia di rimettersi gioco in una piazza importante, alla guida di una «nobile decaduta. Obiettivo centrato, adesso è uno dei tecnici più stimati nel panorama calcistico nazionale e il Verona ha ritrovato gioco e soddisfazioni. Aveva tanto da perdere e poco da guadagnare. Però ha sempre dimostrato di essere prima di un grande allenatore un uomo vero. Forse troppo, in un mondo «pallonaro» fatto di ipocrisie e sorrisi falsi. «Probabilmente ho pagato anche per il mio carattere, ma ora sono cambiato...», disse alla presentazione. Chissà com'era prima ma da quando è arrivato in riva all'Adige non ha certo indossato i panni del diplomatico.
Anzi, in più di un'occasione è finito in mezzo alle polemiche. «Sempre per il bene del Verona e della squadra - ammette Mandorlini - e le mie dichiarazioni sono state sempre strumentalizzate. Proprio per questo penso che non rifarei certe uscite». Testardo, determinato, preparato. Vive di calcio e per il calcio. Un condottiero che sa estrarre dai propri uomini il massimo. «Questa è una grande squadra, un grande gruppo - urla dopo l'impresa di Palermo - lasciate stare il mister, pensate a questi ragazzi. Vorrei abbracciarli tutti, uno a uno. Quelli che hanno sempre giocato, quelli che non giocavano da tempo, quelli che non c'erano a Palermo perché infortunati o squalificati. Questi sono professionisti veri, si sacrificano sempre, dal primo all'ultimo minuto, soprattutto in allenamento, anche quando sanno che non giocano. Lavorano ancora di più perchè vogliono convincermi. E hanno ragione perché queste sono le risposte che aspetta un allenatore, gente che chiude la bocca e lotta in campo. Purtroppo giochiamo solo in undici ma io vorrei farli giocare tutti. A Milano vorrei almeno tre panchine supplettive, voglio portarli tutti perchè questo è un premio per tutta la squadra, per la società, per i miei compagni d'avventura. Per la gente, per i tifosi di Verona, per quelli che sono venuti fino a Palermo.
Ancora una volta incredibili». L'applauso alla squadra, il messaggio ai tifosi. «Quando si parlava di Palermo, della Coppa Italia, dell'Inter e di San Siro - racconta Mandorlini - in tanti mi hanno detto che sarebbero venuti in cinquemila al Meazza. Noi abbiamo mantenuto l'impegno, adesso andiamo a divertirci alla Scala del calcio». Difficile contenere l'entusiasmo, la truppa di Mandorlini ha scritto un'altra pagina gloriosa nella storia dell'Hellas. Dopo quattro anni nella melma della serie C con l'arrivo del mister il Verona è tornato in B, da «matricola» ha centrato i play off per la A, quest'anno è terzo in classifica in piena corsa per la promozione. Senza dimenticare la Coppa Italia, l'hanno scorso s'è fermato agli ottavi con la Lazio, questa volta affronterà l'Inter dopo aver eliminato Entella, Genoa e Palermo. I numeri parlano chiaro e superano critiche legate a qualche passaggio a vuoto che nell'arco di un anno ci possono stare. «Non mi piace perdere, non m'è mai piaciuto - conclude Mandorlini - ma ci stanno anche le sconfitte quando si lotta per vincere il campionato. L'anno scorso il Pescara ha perso undici volte, la Sampdoria nove, il Toro sette. Poi sono salite tutte in A. L'Hellas è caduto a Padova e sta perdendo a Cittadella ma, credetemi, negli ultimi minuti può succedere ancora di tutto. Questa squadra ha una grande forza interiore ma dobbiamo remare tutti dalla stessa parte».
Luca Mantovani
E Cadè disse «Porrino, ora tocca a te...»
UN PORTIERE, UNA STORIA. Un ragazzo del sud a caccia di gloria
Vediamo se te lo ricordi. Chi, Porrino? Sì, proprio lui, Porrino. Ma sì, dai, quello con i baffi, debuttò con l'Inter, in casa. «Prendemmo tre gol». Anni '70, in piena era-Zigoni, roba che a pensarci adesso ti vien voglia di tornare indietro e non muoverti più da lì. Quando il calcio era ancora quello di «Tutto il calcio minuto per minuto», di un tempo in registrata la domenica sera (7 e un quarto) e della Domenica Sportiva. Quando t'incollavi alla Tv perché se i gol non li vedevi lì, li avevi persi per sempre. Mica come adesso, via, che ti fan passare la voglia di andare allo stadio e arrivi a sera con la nausea da calcio, il rigetto del gol. Fra Marzocchi, Galeazzi, Paola Ferrari, Civoli, Ilaria D'Amico, Piccinini, Pistocchi, finisci per cambiare canale, ché tanto hai già visto tutto. No, allora non era così. Allora i tuoi calciatori li vedevi allo stadio, qualche volta all'allenamento e poi la domenica sera. Diventavano idoli anche per questo. Al massimo, qualche intervista sui giornali.
In piena era-Zigoni bastava arrivasse un ragazzo semplice, da Caserta, Calvi Risorta, per l'esattezza, e diventava un idolo. Anche se giocava poco e se era un ragazzo schivo. Umile. Te lo ricordi Porrino? Lui era così. Arrivò in punta di piedi, in un Verona terra di buon vino e di altrettanti buoni portieri. Arrivò nell'anno di Pierangelo Belli, che veniva dal Milan dov'era stato il secondo del ragno nero Cudicini. Porrino si mise in fila, com'è giusto. Parlava poco, aspettava tanto. La sorte gli diede una mano, anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno. Successe che Belli fu colpito da una disgrazia familiare, la morte della mamma. Un colpo durissimo. Porrino si trovò allo scoperto. «Gioca tu» gli disse Cadè. Eccolo, Porrino. Debutto con l'Inter, era il 14 ottobre 1973. Ha 22 anni, magari gli tremano le mani, ma si fa forza. «Sono un ragazzo del sud, sono qui per farmi strada, non posso mollare». La tentazione gli era venuta più volte, in quei primi tempi di Verona. Solo, lontano da casa, senza più le certezze della sua vita, la famiglia, gli amici, le corse giù al fiume che scorreva «al paese mio».
In più, l'obbligo di essere sempre e comunque all'altezza, «perché qui, ragazzo mio ti giochi il tuo futuro». Gli pesava. Così, a volte, gli prendeva la voglia matta di far fagotto, mettere assieme le sue cose e salutare la compagnia. «Gianfranco, io vado a casa» disse un giorno a un compagno. Gianfranco era Zigoni. Il matto della compagnia. Il simbolo di quel Verona. Zigo era un mito per tutti, anche per i suoi compagni. «Sei matto, Beppe?» gli rispose Zigo. «Resisti, sta' qua, vedrai che tra un po' passerà. Ti troverai bene, butta via la malinconia, te fasso vedar mi come che xe fa...». Le cronache dell'epoca narrano del vecchio Zigo che se lo portava in stanza e dalla finestra di Veronello si divertiva a sparare a qualche obiettivo lontano. «Guarda che mira che gò...» gli faceva Zigo.
E scacciava la malinconia, sua e anche quella del portiere. Porrino era sempre in altalena, come se un destino sottile lo tenesse sempre appeso a un filo. Giocava e non giocava, mai del tutto dentro, mai completamente fuori. Era rimasto per giocare e invece tra i pali ci finiva spesso Giacomi. Così gli prendeva la strana voglia di scappare da quel mondo che faceva fatica a pensare come suo. «Resta, te vedarè che te me de reson» gli urlava il vecchio Zigo. Andò così. «C'era Porrino a Terni, quando vincemmo lo spareggio con il Catanzaro e andammo in A. E proprio Porrino ci salvò all'ultimo minuto con una gran parata. Salvò anche me, avevo sbagliato due gol incredibili, non stavo neanche in piedi per il caldo...Non finirò mai di ringraziarlo». Le mani di Porrino sulla serie A. Per questo, c'è anche lui nella lunga, gloriosa storia dell'Hellas...
Raffaele Tomelleri
FONTE: LArena.it
Brescia-Hellas Verona: 20 convocati
Postata il 30/11/2012 alle ore 19:06
Sono 3 portieri, 8 difensori, 3 centrocampisti e 6 attaccanti i gialloblù a disposizione dell'allenatore Mandorlini per la partita di sabato
SANDRA' - Dopo la rifinitura a Sandrà, l'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini ha convocato 20 giocatori per la sfida contro il Brescia, in programma sabato 1 dicembre (ore 15) e valida per la 17a giornata del campionato Serie bwin. Non ci saranno gli infortunati Martinho, Laner, Pugliese e Cocco. Ecco, di seguito, l'elenco completo dei convocati.
Portieri: 1 Rafael, 33 Berardi, 12 Nicolas.
Difensori: 5 Ceccarelli, 25 Crespo, 18 Moras, 29 Cacciatore, 20 Maietta, 3 Albertazzi, 26 Fatic, 13 Abbate.
Centrocampista: 10 Hallfredsson, 24 Bacinovic, 19 Jorginho.
Attaccanti: 9 Grossi, 17 Carrozza, 8 Cacia, 21 Gomez Taleb, 7 Rivas, 30 Bojinov.
Ufficio Stampa
Mandorlini: "Diamo continuità al risultato di Palermo"
Postata il 30/11/2012 alle ore 15:42
L'allenatore gialloblù alla vigilia della sfida contro il Brescia: "Calori è un amico, ma proverà a farmi uno scherzetto. Siamo in emergenza, dobbiamo sopperire ancora alle assenze"
SANDRA' - Ecco le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù Andrea Mandorlini, alla vigilia della sfida contro il Brescia in programma sabato: "Martinho e Laner non sono recuperabili, siamo un po' in emergenza ma abbiamo dato ampia dimostrazione di poter sopportare e sopperire a queste mancanze. Dovremo cambiare 5-6 giocatori. A Brescia è una partita completamente diversa da Palermo, arriviamo un po' stanchi ma c'è voglia di giocare e di ripetere il risultato di Coppa Italia. I ragazzi che hanno giocato meno non sono mai stati abbandonati e credo che non si siano mai sentiti abbandonati da nessuno, tantomeno dal loro allenatore. Mai avuto nessun dubbio sulla loro affidabilità e sulla loro disponibilità. E quindi, al di là di quello che potevano pensare tutti, ho sempre creduto che si poteva fare una grande partita. Non si può giocare sempre, sono bravi a gestirsi dentro, soprattutto quando si gioca per vincere c'è tanta competizione. Albertazzi? Sono contento che ha fatto una buona partita, ha fatto anche meglio in mezzo al campo e gli avevo parlato prima. Sta diventando un giocatore universale, soprattutto perché è un ragazzo intelligente. Bojinov? Ha fatto bene, ha corso tanto, ha giocato un paio di situazioni nuove. Non dipende dai moduli che si adottano, ma dalle motivazioni che ci mettono i giocatori. A Palermo ne hanno avute tantissime e siamo contenti. Calori? Uno dei miei più grandi amici, sta facendo molto bene e sono contento per lui. Ha una buona squadra, ricca di talenti e giovani. Ha qualche problemino, ma so che proverà a farci uno scherzetto. Ogni gara ha una sua storia, vogliamo dare continuità. E una squadra che vuole vincere il campionato, e noi proveremo a fare questo, perde 5-6 partite. Noi tenteremo di sbagliarne il meno possibile".
Ufficio Stampa
Carrozza: "A Brescia sarà difficilissima"
Postata il 29/11/2012 alle ore 17:18
L'esterno gialloblù in vista della partita con il Brescia: "A Palermo ci siamo sacrificati l'uno per l'altro, ma questa vittoria bellissima l'abbiamo già archiviata"
SANDRA’ – Ecco le dichiarazioni dell’esterno gialloblù Alessandro Carrozza, in vista della partita di sabato contro il Brescia: “Vincere a Palermo è stato fondamentale. Giocare a San Siro sarà un’emozione grandissima. Siamo stati bravi a sacrificarci e a giocare l’uno per l’altro. Con questo gruppo non è facile per Mandorlini fare le scelte, in ogni ruolo siamo coperti alla grande. Però noi dobbiamo allenarci sempre al massimo stringere i denti e farci trovare pronti. Io ho iniziato nelle categorie inferiori e ho sempre giocato, quindi sono il primo a capire quanto sia difficile stare fuori, ma in un gruppo come il nostro chi non gioca è più importante di chi gioca perché siamo i primi sostenitori dei nostri compagni. Quale è stato l’allenatore che mi ha dato di più? Sicuramente Sannino, senza levare nulla agli altri. Lui però mi ha insegnato tanto: a stare in campo e ad avere fiducia in me stesso, che è stata necessaria per affermarmi. Il mercato? Non mi interessa, voglio dimostrare qui al Verona quanto valgo. Sono venuto con un obbiettivo e non sono abituato a lasciare a metà. A causa dell’infortunio alla caviglia, che mi ha tenuto fermo 40 giorni, e un po’ per colpa mia all’Hellas non avete ancora visto il mio vero potenziale. Il Brescia? Palermo l’abbiamo archiviato, adesso la testa è rivolta a sabato, sarà una sfida difficilissima. In campionato stiamo vivendo un momento non proprio felicissimo, è l’occasione giusta per riprendere il nostro percorso. Se vogliamo vincere questo campionato dobbiamo dare tutto. Il mio ruolo? Negli ultimi anni ho fatto principalmente l’esterno a centrocampo o la seconda punta, però secondo me non conta molto. Dove c’è bisogno gioco. Come mai l’Hellas? Quando Sogliano mi ha chiamato non ho avuto dubbi, qui c’è la stessa fame di vittoria che ho io. La sorpresa? Martinho. E’ partito alla grande, le qualità si vedevano ma non mi aspettavo potesse iniziare così bene. A chi mi ispiro? A nessuno in particolare. L’unico che mi piace, fin da quando ero più giovane, è Totti, anche se calcisticamente non c'entro niente con lui”.
Ufficio Stampa
Sandrà: Jorginho si allena con il gruppo
Postata il 29/11/2012 alle ore 19:46
Il centrocampista ha svolto il lavoro insieme ai compagni. Per Cocco gli esami hanno evidenziato una modesta lesione distrattiva al bicipite femorale sinistro
SANDRA' - Allenamento pomeridiano per i gialloblù. Il gruppo, agli ordini di Mandorlini, ha svolto lavoro tecnico e una partita su campo ridotto. Si è allenato insieme ai compagni Jorginho, che mercoledì aveva svolto lavoro differenziato, mentre a parte si è allenato Martinho, mentre è rimasto fermo Laner. Per Cocco, infortunatosi contro il Palermo, gli esami hanno evidenziato "una modesta lesione distrattiva al bicipite femorale sinistro": per lui sarà necessario qualche giorno di riposo prima di ulteriori accertamenti. Ecco, di seguito, il programma degli allenamenti.
Venerdì (a porte chiuse): seduta mattutina (ore 11).
Sabato: Brescia-Hellas Verona (ore 15).
Domenica: riposo.
Ufficio Stampa
Ceccarelli: "Bravissimi, adesso sotto con il Brescia"
Postata il 28/11/2012 alle ore 19:46
Il difensore gialloblù a Radio Verona in vista della sfida di sabato: "Hellas meno bello ma più cinico rispetto al passato. E poi ora le avversarie si chiudono sempre con noi"
VERONA - Ecco le dichiarazioni del difensore gialloblù Luca Ceccarelli, intervenuto alla trasmissione radiofonica Fuorigioco su RadioVerona in vista della sfida di sabato con il Brescia: “La vittoria di Palermo mi ha riempito di soddisfazione perché contro i rosanero abbiamo dimostrato quanto valiamo. Il passaggio del turno è positivo soprattutto per quelli che giocano meno e che hanno potuto dimostrare il loro valore. Quanto è cambiato da Remondina? Per me e qualcun altro che siamo partiti dal basso, quando sfiorammo la retrocessione in C2, è cambiato tanto. Adesso stiamo lottando per il vertice in B. Sono orgoglioso di essere ancora qui. Quanto è forte questa squadra? Tanto davvero, in una squadra così forte non ho mai giocato. Però poi non basta essere più bravi, devi lottare sempre al massimo. Dobbiamo portare la voglia e la cattiveria del Barbera anche in campionato. Abbiamo l’occasione con il Brescia che l’anno scorso ci ha fatto male. L’Inter? Giocare a San Siro sarà un’emozione speciale, tanti di noi non ci hanno mai messo piede. Io ho avuto la fortuna di esordire a Milano con la Fiorentina. Verona meno bello ma più cinico degli ultimi due anni? Sono d’accordo. Abbiamo fatto due anni a giocare alla grande, però quest’anno abbiamo cambiato tanto e il gioco un po’ ne risente. Inoltre ora siamo i favoriti e quindi le avversarie si chiudono, mentre in passato eri la sorpresa e ti lasciavano giocare di più. Il mio futuro? Qui mi trovo bene, la gente mi rispetta e hanno capito quanto ho dato per questa maglia e questo è la soddisfazione più grande”.
Ufficio Stampa
Sandrà: differenziato per Martinho e Jorginho
Postata il 28/11/2012 alle ore 17:25
I due giocatori hanno svolto lavoro a parte, il gruppo si è allenato in palestra: giovedì accertamenti per Cocco, mentre Laner è rimasto fermo per un problema muscolare
SANDRA' - Subito in campo i gialloblù dopo la vittoria contro il Palermo. Il gruppo si è allenato in palestra, anche i giocatori che non sono scesi in campo martedì. Allenamento differenziato per l'esterno Martinho e il centrocampista Jorginho, mentre per Cocco saranno necessari accertamenti diagnostici che saranno svolti nella giornata di giovedì. Non si è allenato, invece, Laner alle prese con un problema muscolare.
Giovedì (a porte chiuse): seduta pomeridiana (ore 15).
Venerdì (a porte chiuse): seduta mattutina (ore 10.30).
Sabato: Brescia-Hellas Verona (ore 15).
Uffcio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
CALCIO GERMANIA: Eco il cimitero per veri fan dello SCHALKE 04!
NBA: Rissa tra giganti a Boston tra CELTICS e NETS! San Antonio domina a Orlando, Detroit distrugge i SUNS (+40 il finale per i padroni di casa)...
CALCIO SPAGNA: Dopo un 'matrimonio' parecchio burrascoso le strade di KAKA e del REAL si dividono...
FORMULA 1: Chiusura della stagione con polemica! È quella attuata dalla FERRARI che protesta con la FIA per un presunto sorpasso irregolare di VETTEL...
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NBA: Il riscatto di BARGNANI non basta ai RAPTORS che vanno ancora KO, 76ERS di misura sui MAVERICKS, la cura D'ANTONI ancora non giova ai LAKERS che subiscono ancora una sconfitta interna, stavolta dai PACERS...
SERIE A: Gli striscioni del MILAN e le bestemmie di FOSCHI...
TUTTI I FIGLI DI... MARADONA! El 'pibe de oro' riconosce quello i Veronica ma non quello di Cristiana
CALCIO FRANCIA: PSG fuori dalla Coppa di Lega dopo il rigore sbagliato da THIAGO SILVA! ANCELOTTI rischia ed il fantasma di MOURINHO torna a bussare...
ITALIA UNDER 21: Gli azzurrini di MANGIA nel girone di ISRAELE, INGHILTERRA e NORVEGIA agli europei
TIFOSI OLTRE LA MORTE: APRE IL CIMITERO DELLO SCHALKE -FOTO
Giovedì 29 Novembre 2012 - 18:46
BERLINO - Tifosi anche nella tomba. Per chi è davvero attaccato alla sua squadra di calcio, lo Schalke 04 apre la settimana prossima - come scrive il quotidiano tedesco Die Welt - un cimitero, concepito proprio per i suoi fan. A forma di stadio, con un prato al centro e le panchine ai lati, il piccolo cimitero si troverà non lontano dalla cittadina del Nord Reno-Westfalia, a pochi km dall'arena in cui si cimenta in genere la squadra. Prima ancora di aprire i battenti, il cimitero ha già diverse prenotazioni.
E avere la propria lapide in questo insolito 'campettò dei tifosi non costa affatto poco: per riservarla sono richiesti 1250 euro. A questi vanno aggiunti i costi della manutenzione annuale e della stessa tomba, che ammonta a 5.400. Anche al cimitero, come allo stadio, ci sono posti di serie A e di serie B: paga di più chi è più vicino al centro. Quello dello Schalke è il secondo cimitero dedicato ai tifosi, in Germania. Una iniziativa del genere, che risale al 2007, fu presa dall'Amburgo.
MEGARISSA A BOSTON TRA CELTICS E NETS: BOTTE ALL'EX DI KIM KARDASHIAN -VIDEO
Giovedì 29 Novembre 2012 - 11:07
BOSTON - Dopo il crollo contro Milwaukee i Bulls risorgono contro Dallas, ancora orfano di Nowitski: 101-78 per Chicago, con Marco Belinelli che dopo tanta panchina torna a incidere sulla partita con 11 punti in 16 minuti.
Ancora sconfitta invece Toronto, al sesto ko di fila: i Raptors, senza Bargnani, lasciato a riposo per problemi a una caviglia, perdono a Memphis 103-82 contro una delle squadre sicuramente più in forma (11 vittorie nelle ultime 12 partite).
In forma come San Antonio, come l'anno scorso sono partiti fortissimo e continuano a vincere (ieri sera 110-89 a Orlando): per Ginobili e compagni è il quinto successo esterno consecutivo.
RISSA A BOSTON Stupiscono sempre di più i nuovi Nets targati Brooklyn (nove successi nelle ultime 11 gare), che vanno a espugnare anche il campo dei Celtics in una partita davvero infuocata conclusasi con tre espulsi e sei falli tecnici e una clamorosa rissa con protagonista Rajon Rondo, uno dei migliori play della Nba, che si è fatto buttare fuori per aver spintonato Kris Humphries, ex marito di Kim Kardashian, autore di una fallo su Garnett.
Alla fine del parapiglia, finito fino alle prime file degli spettatori, gli arbitri hanno espulso Rondo, Humphries e Wallace. Rondo interrompe così a 37 la striscia di gare con più 10 assist che durava dal marzo scorso, a -9 dal record di 46 di Magic Johnson.
DURANT BATTE HARDEN Nelle altre partite strepitoso ancora una volta Kevin Durant che con i suoi 37 punti demolisce Houston, con James Harden subito ko alla prima da ex. Al tredicesimo tentativo, arriva la prima vittoria stagionale di Washington. Ancora una vittoria infine per New York che evita la quarta sconfitta esterna andando a vincere con i Bucks. Il rientro di Chauncey Billups, 8 punti e 3 assist in 20 minuti, fa tornare al successo i Clippers dopo quattro sconfitte consecutive.
I RISULTATI Washington-Portland 84-82 Orlando-San Antonio 89-110 Boston-Brooklyn 83-95 Atlanta-Charlotte 94-91 Detroit-Phoenix 117-77 Chicago-Dallas 101-78 Milwaukee-NY Knicks 88-102 Memphis-Toronto 103-82 New Orleans-Utah 84-96 Oklahoma City-Houston 120-98 LA Clippers-Minnesota 101-95.
KAKÀ ROMPE COL REAL: VIA A GENNAIO. ANDRÀ AL CORINTHIANS O A NEW YORK
Giovedì 29 Novembre 2012 - 11:23
RIO DE JANEIRO - Kakà avrebbe rotto i rapporti con il Real Madrid: vorrebbe giocare di più e finora a trovato pochissimo spazio, anche a causa dei suoi infortuni. Il fantasista del Real Madrid, Kakà, potrebbe trasferirsi al Corinthians in Brasile, nella finestra di mercato di gennaio. Il Real sarebbe pronto a scaricare il 30enne brasiliano per soddisfare le nuove richieste di stipendio di Cristiano Ronaldo. Secondo il brasiliano 'Uol', Ronaldo ha chiesto uno stipendio di 15 milioni di euro, una richiesta che il club spagnolo non può soddisfare senza eliminare un ingaggio pesante, di 10 milioni di euro, come quello di Kakà. La destinazione più probabile è il Corinthians o i New York Red Bulls. Nonostante Kakà abbia riconquistato il posto in nazionale brasiliana il mese scorso, continua a non essere considerato da Josè Mourinho che lo ha fatto partire titolare in una sola gara ufficiale quest'anno.
SORPASSO VETTEL, LA FERRARI PROTESTA. LA FIA: "TUTTO REGOLARE" -FOTO/VIDEO
Giovedì 29 Novembre 2012 - 12:55
MODENA - La Ferrari ha chiesto, tramite una lettera, un chiarimento alla Federazione internazionale dell'automobilismo in merito al sorpasso di Sebastian Vettel su Jean-Eric Vergne nel corso del giro 4 del Gp del Brasile. Lo fa sapere la stessa Scuderia. Una richiesta di chiarimento, quindi, non un ricorso.
Il sorpasso, secondo alcune immagini, sarebbe avvenuto in regime di bandiere gialle, quando è espressamente vietato dal regolamento, tanto che secondo alcuni organi di stampa, quelli spagnoli in particolare, la Fia dovrebbe togliere il titolo mondiale a Vettel e a consegnarlo a Fernando Alonso, secondo in classifica a 3 punti dal tedesco. La penalità prevista sarebbe di 20 secondi, sufficienti a farlo retrocedere dal sesto all'ottavo posto, e dunque a conquistare solo 4 punti anzichè gli 8 ottenuti in Brasile, sufficienti a stare davanti alla Ferrari dello spagnolo e a laurearsi campione del mondo per la terza volta di fila. La Ferrari ha scelto di agire in trasparenza, affidando al tutore del regolamento la valutazione sull'effettivo rispetto delle norme da parte della Red Bull.
TUTTO LEGITTIMO Per la Fia non c'è «nessun caso» e il sorpasso di Sebastian Vettel su Jean-Eric Vergne nel GP del Brasile è «legittimo». Lo ha detto un portavoce della Federazione mondiale dell'automobile al periodico specializzato Autosport. La fonte Fia ha confermato che la bandiera gialla ad Interlagos è entrata in funzione al pannello luminoso appena prima della curva 3, nel settore del commissario di pista 3, ed è stata ritirata 150 metri prima della curva 4, quando è apparsa la luce verde. Tuttavia, continua la Fia, c'è una postazione di commissario di pista fra questi due pannelli e una bandiera verde è stata sventolata in quel punto. Secondo le regole per il Gran premio brasiliano, se una bandiera verde è sventolata prima della luce verde - ed è stato il caso di Vettel - è il primo verde che conta. Quindi, la Fia non ha dubbi che il sorpasso di Vettel fosse legittimo, ed è il motivo per il quale i giudici di corsa non sono stati informati della potenziale violazione.
BARGNANI SI SVEGLIA, MA TORONTO PERDE. LAKERS KO, D'ANTONI: "TERRIBILE" -VIDEO
Mercoledì 28 Novembre 2012 - 10:52
TORONTO - Andrea Bargnani si riscatta, ma Toronto va ancora ko. Il 'mago', reduce dal disastroso 2/19 al tiro contro San Antonio, segna 21 punti (8/12 dal campo e 3/4 da 3) ma non evita il quinto stop consecutivo dei Raptors (3-12), battuti 117-101 sul campo degli Houston Rockets (7-7). Bargnani, titolare per 30'47'', mette a referto anche 4 rimbalzi. Toronto, che porta 6 uomini in doppia cifra con il career high del rookie Terrence Ross (19 punti), fa acqua in difesa soprattutto nel terzo periodo, quando concede 38 punti a Houston.
I Rockets sfruttano le ottime prestazioni di James Harden (24 punti e 12 assist), Patrick Patterson (22 punti), Jeremy Lin (16 punti e 10 rimbalzi) e Omer Asik, dominatore sotto i tabelloni con 13 punti e 18 rimbalzi.
Sono più impressionanti le cifre dell'influenzato Kobe Bryant, che segna 40 punti ma non salva i Los Angeles Lakers (7-8), battuti in casa 79-77 dagli Indiana Pacers (7-8), che espugnano lo Staples Center con il canestro allo scadere di George Hill (19 punti). Bryant produce più della metà del bottino gialloviola ma ha bisogno di 28 tiri (12/28) e ai 10 rimbalzi aggiunge altrettante palle perse.
I Lakers sotto canestro ottengono 17 punti (con 8 rimbalzi) da Dwight Howard e solo 10 (con 9 rimbalzi) da Pau Gasol. La squadra di Mike D'Antoni tira con un pessimo 31,6% dal campo e con un osceno 53,5% dalla lunetta: il 23 su 43 ai liberi è una zavorra decisiva, con Howard (3/12) protagonista in negativo. «Abbiamo tirato malissimo, terribile», sentenzia D'Antoni.
I RISULTATI I risultati della regular season del campionato Nba: Philadelphia 76ers - Dallas Mavericks 100-98; Cleveland Cavaliers - Phoenix Suns 78-91; Houston Rockets - Toronto Raptors 117-101; Sacramento Kings - Minnesota Timberwolves 89-97; Los Angeles Lakers - Indiana Pacers 77-79.
STRISCIONI SU PESSOTTO, MULTA AL MILAN. FOSCHI SQUALIFICATO PER BESTEMMIE -FOTO
Mercoledì 28 Novembre 2012 - 11:26
ROMA - Il giudice sportivo ha inflitto 10mila euro di multa alla Juve per avere rivolto ad un calciatore della Juve «un coro costituente espressione di discriminazione razziale». Ammenda di 4mila euro al Milan «per avere suoi sostenitori, nel corso del primo tempo, esposto due striscioni dal tenore ingiurioso nei confronti di un dirigente della squadra avversaria», il responsabile organizzativo del settore giovanile della Juve, Gianluca Pessotto. Multe di 3mila euro al Pescara per il lancio di petardi e al Torino per insulti all'arbitro.
Rino Foschi, direttore sportivo del Genoa, è stato squalificato per una giornata dal giudice sportivo per avere «proferito un'espressione blasfema» al 90' della sfida vinta dai rossoblù per 1-0 sul campo dell'Atalanta, come rilevato dal quarto uomo.
GLI SQUALIFICATI Il giudice sportivo, dopo le partite del 14° turno del campionato di serie A, ha squalificato per una giornata 12 giocatori, questo l'elenco: Emiliano Moretti e Marco Borriello (Genoa), Archimede Morleo e Panagiotis Kone (Bologna), Mahamadou Samassa (Verona), Alejandro Gomez e Nicolas Spolli (Catania), Antonio Balzano (Pescara), Andrea Costa (Sampdoria), Massimo Donati e Fabrizio Miccoli (Palermo), Mario Yepes (Milan).
MARADONA RICONOSCE IL FIGLIO DI VERONICA MA SCARICA DIEGO JR. "NESSUN LEGAME"
Mercoledì 28 Novembre 2012 - 11:22
BUENOS AIRES - Tutti i figli di Maradona. Dopo un lungo silenzio, il "pibe de oro" prende posizione nella lite tra la ex moglie Claudia Villafane e la compagna Veronica Ojeda, incinta di sei mesi. Inoltre ribadisce di «non avere alcun vincolo né sentimentale né affettivo con Diego Maradona Jr», figlio di Cristiana Sinagra.
Sul primo fronte, ha fatto sapere che è pronto a riconoscere la paternità del bambino che partorirà Veronica. Tramite un testo reso noto dal suo avvocato, Victor Stinfale, ha ricordato che il suo rapporto con la Ojeda è in una fase di «stallo» (qui la sua decisione di lasciarla), e che non ha «interessi in gioco né opinioni» circa il braccio di ferro che va avanti ormai da tempo tra la stessa Ojeda e Claudia.
Maradona precisa inoltre che è pronto a difendere, e lo farà sempre, sia Claudia sia le due figlie, Dalma e Yanina. Nel ricordare che si trova negli Emirati Arabi «per questioni di lavoro», Maradona fa d'altro lato sapere che è «pronto a parlare» con Veronica appena rientrerà a Buenos Aires. In merito invece a Diego Maradona Jr., il Pibe ha chiesto all'avvocato di chiarire quanto segue: «Non ho alcun vincolo né sentimentale né affettivo con Diego Maradona Jr, che è il frutto del rapporto occasionale di un giorno».
«Di fatto - prosegue il testo - qualche anno fa Diego Maradona consegnò quasi un milione di euro a Diego Armando Jr e alla madre (l'italiana Cristiana Sinagra) arrivando ad un'intesa affinché non parlassero di Maradona ai media. Accordo che evidentemente non è stato rispettato», conclude il testo precisando che «i soldi sono stati ricevuti». Qualche tempo fa Diego Jr. è stato a Buenos Aires e in questi giorni le tv locali hanno mandato in onda sue dichiarazioni e interviste.
MARADONA JR: "MIO PADRE NON CI HA MAI PAGATI PER TACERE"
Giovedì 29 Novembre 2012 - 15:08
NAPOLI - Continuano le bagarre sul riconoscimento dei figli di Maradona. «Non siamo mai stati pagati per tacere. La nostra dignità e la nostra forza d'animo non hanno prezzo». Diego Maradona junior smentisce suo padre, l'ex stella del calcio argentino Diego Maradona, che sostiene di avere consegnato quasi un milione di euro a lui e alla madre Cristiana Sinagra affinchè non parlassero di Maradona alla stampa.
«Smentisco categorimamente tutte queste bugie che stanno circolando sul mio conto che sono riportate da quel comunicato, non siamo mai stati pagati per tacere e non ho mai ricevuto le cifre che vengono sbandiertate ai quattro venti», dice Maradona jr ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli. «Poi -aggiunge- quel comunicato si riferisce a mia madre come storia occasionale, mentre anche durante il processo si è dimostrato, anche avvalendosi di tanti testimoni, che tutto si può dire tranne che si sia trattato di una storia occasionale. Quando poi dice di non aver nessun vincolo affettivo e sentimentale con me a questo non devo aggiungere altro, perchè queste parole si commentano da sole». «Ho sempre cercato mio padre -continua Maradona jr-, credo che questo tipo di distacco comunque non sia mai una cosa che parta da lui, credo che sia Claudia Villafane a bloccare qualunque tipo di comunicazione tra noi. Vedo che quello che successe a mia madre sta succedendo anche a Veronica che ha avuto un figlio da mio padre. Adesso non si sa se lo riconoscerà».
«Leggendo di queste vicende mi viene sempre una profonda tristezza. Tutti questi comportamenti non sono di una persona adulta e responsabile. Mi dispiace solo che tante persone credano a quello che leggono sui giornali. Io sono disposto a mostrare tutti i movimenti bancari del mio conto e di quello di mia madre per dimostrare che si tratta di bugie. La nostra dignità e la nostra forza d'animo non hanno prezzo. Sono il suo primo figlio. La vita privata di mio padre non posso giudicarla. Lui un uomo normale non lo sarà mai, dal punto di vista sentimentale però è una persona instabile. Non esisterà mai nessuno grande come lui sui campi di calcio, però la vita privata è un'altra cosa».
PSG OUT DALLA COPPA DI LEGA, ANCELOTTI A RISCHIO. A GIUGNO ARRIVA MOURINHO?
Mercoledì 28 Novembre 2012 - 16:22
PARIGI - Scacco per il Paris Saint-Germain di Carlo Ancelotti, che ieri sera è stato eliminato ai rigori dalla Coppa di Francia nei quarti di finale contro il Saint-Etienne. Mentre sulla formazione parigina si allunga l'ombra di Mourinho. «La squadra è stata brava, e anche il gioco mi è piaciuto. Non ho niente da dire ai giocatori. Siamo delusi dal risultato, ma il comportamento della squadra è stato ottimo. Abbiamo giocato 120 minuti con continuità e controllo», ha commentanto Ancelotti, aggiungendo: «È una performance che ci dà fiducia per il futuro».
«Non abbiamo segnato e questa è la storia della partita. Non c'è nulla che mi abbia innervosito, non abbiamo nulla da dire sulla squadra», gli ha fatto eco il direttore sportivo Leonardo. Intanto però, sui giornali di Francia e Spagna, non si fermano le voci su un ipotetico trasferimento dell'allenatore del Real Madrid sulle rive della Senna, al posto di Ancelotti.
Ieri, il quotidiano spagnolo 'Sport' titolava «Mou prepara la sua uscita». Una notizia ripresa dal quotidiano Le Figaro, che questa mattina scrive in prima pagina: «Josè Mourinho: dal Real Madrid al Psg?».Consapevole che la sua bella avventura al Real Madrid sta volgendo al termine, il portoghese avrebbe incaricato il suo agente, il super-influente Jorge Mendes, di trovargli un club per la prossima stagione. «In una posizione delicata a Madrid, il portoghese sarebbe pronto a lasciare la Spagna», scrive Le Figaro.
Più in generale, secondo la stampa transalpina, le difficili relazioni di Mourinho con alcuni dirigenti del Real Madrid e il sentimento di essere percepito come quello che fa «sempre la parte del cattivo» avrebbero accelerato le cose. Al Real, Mourinho non ha più l'unanimità. Le sue uscite teatrali hanno finito per stancare. «Poco a poco, l'allenatore portoghese si allontana dal suo presidente, Florentino Perez, e dai suoi giocatori», commenta Le Figaro, aggiungendo: «L'uscita si avvicina. Un'offerta 'stratosfericà del Psg ha tutti gli argomenti, chiaramente finanziari, per sedurre».
Secondo 'Sport', gli emiri del Qatar, propietari del Psg, avrebbero fatto a Mourinho un'offerta da nababbi affinchè prenda l'aereo per Parigi a giugno. «Una proposta - assicura il quotidiano francese - molto difficile da rifiutare». Tanto più che 'The Special Onè ama le sfide e non la m'hai nascosto: «Essere campione in un altro Paese è per me una motivazione».
Essere unico, entrare nella leggenda, sono queste le ambizioni del portoghese. Dopo essere stato campione con Porto, Chelsea, Inter e Real, potrebbe, con Parigi - che conta una delle comunità portoghesi più importanti d'Europa - diventare il primo allenatore ad incassare cinque campionati in cinque Paesi diversi. Una sfida all'altezza delle sue ambizioni. E di ambizione, il Psg, con i suoi mezzi economici smisurati, ne ha da vendere.
Sarebbe «un matrimonio ideale», sottolinea Le Figaro, ricordando che proprio in questo periodo in Francia «ci si interroga sui metodi di Carlo Ancelotti e sulla sua assenza di risultati». Ma il Psg 'pigliatuttò non si ferma qui. Sempre secondo Le Figaro, gli emiri sarebbero disposti a sborsare 125 milioni di euro per comprarsi anche Cristiano Ronaldo.
THIAGO SILVA SBAGLIA UN RIGORE, PSG FUORI DALLA COPPA DI LEGA -VIDEO
Mercoledì 28 Novembre 2012 - 06:31
PARIGI - Il Saint Etienne si è qualificato alla semifinale della coppa di Lega francese grazie al successo ai rigori (5-3) contro il Paris Saint-Germain, leader della massima divisione, dopo che tempi regolamentari e supplementari si erano chiusi sullo 0-0. Il Saint Etienne (quarto in campionato) era stato anche la prima formazione a battere il PSG, questa stagione, al Parco dei Principi lo scorso 3 novembre (2-1). I padroni di casa sono stati infallibili dal dischetto e l'eroe della serata è stato il portiere Stephane Ruffier, opponendosi al tiro di Thiago Silva con un intervento decisivo.
UNDER 21, NEL GIRONE DELL'EUROPEO L'ITALIA PESCA ISRAELE, INGHILTERRA E NORVEGIA
Mercoledì 28 Novembre 2012 - 18:39
ROMA - Saranno Israele, Inghilterra e Norvegia le tre avversarie dell'Italia nel girone A della fase finale degli Europei under 21, in programma in Israele dal 5 al 18 giugno del prossimo anno. Lo ha stabilito il sorteggio svoltosi oggi a Tel Aviv. Nel gruppo B giocheranno invece Spagna, Olanda, Russia e Germania.
FONTE: Leggo.it
PRIMO PIANO
Coppa Italia, la Reggina elimina il Chievo. Cesena ko a Bergamo
28.11.2012 16:53 di Redaz. TuttoB.com
La Reggina, con una rete del difensore Lucioni, sbanca Verona al 91' ed estromette il Chievo dalla Coppa Italia: per gli amaranto ora c'è il Milan. Va peggio al Cesena che, a Bergamo, passa in vantaggio con Tonucci poi subisce il ritorno dell'Atalanta che si qualifica grazie ad una doppietta di Parra e ad un gol di De Luca.
FONTE: TuttoB.com