DICONO
BJELANOVIC su PierMario MOROSINI: «Era un caro amico. Più ci penso e più cerco di capire come possano succedere cose così brutte a persone così buone. Mario era davvero buono, non aveva un minimo di malizia. Lo osservavo e lo ammiravo per come affrontava la vita, nonostante quello che gli era successo: sempre sorridente. Lo stop del calcio? E' un'occasione per riflettere su quanto si sta facendo nel campo della prevenzione. Mario non c'è più e il pallone calcio, dopo domenica, continuerà. Stanno accadendo troppi fatti di questo tipo, dobbiamo farci un'idea precisa: sono fatalità o possiamo fare qualcosa per prevenirli?» TuttoMercatoWeb.com
Per la promozione il presidente del SASSUOLO ROSSI vede favorito l'HELLAS «E’ stato giusto fermare il campionato di fronte a una tragedia simile. Siamo tutti colpiti e scossi. In Italia ci sono tanti controlli e credo proprio che si tratti di una fatalità. Saranno gli esperti a dirci cosa è successo. Poi magari si dovranno studiare delle nuove soluzioni per prevenire questo genere di cose».
Rossi poi passa alle questioni di campionato: «Per una questione di calendario vedo favorito il Verona adesso, anche se sono convinto che sarà tutto aperto fino all’ultima giornata, sia in testa che in coda alla classifica. Noi siamo pronti a giocarcela» SerieBNews.com
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Vigor Lamezia-Adrano il gol di Chiricò
ALTRE NEWS IN ALLEGATO
IMPRENDITORI IN SOCIETÀ CON MARTINELLI oltre al 'solito' SETTI, vicepresidente del BOLOGNA, alla finestra anche tale Bruno VENTURI come capofila di una cordata d'imprenditori veronesi; il presidente dello Spezia Matteo VOLPI invece pare voglia tirarsi indietro
GIBELLINI INSEGUITO DALLA FIORENTINA? Sì ma per il settore giovanile ed in concorrenza con (molti) altri...
L'HELLAS STA 'MONITORANDO' ALCUNI TALENTI IN LEGA PRO: L'esterno, classe '91, Cosimo CHIRICÒ in forza alla Virtus Lanciano, ma di proprietà del Lecce così come il fantasista, classe '92, Filippo FALCO sempre di proprietà dei pugliesi che milita nel PAVIA. A loro va aggiunto anche Marco MIGLIORINI del Chieti (Seconda Divisione) ed attualmente protagonista nel Torneo di Dubai con la Nazionale italiana Under 19 di Lega Pro
LA TRISTE SORTE TOCCATA A MOROSINI ha di colpo fatto aprire gli occhi a tutti su quanto un defibrillatore possa essere indispensabile nei campi di calcio (e non solo), parte la proposta dell'assessore allo sport del comune di Verona: 'Un defibrillatore su ogni campo di Verona' «Dirotteremo i fondi destinati a un'altra iniziativa», intanto è stato subito chiuso il conto corrente che l'UDINESE aveva aperto per creare una sorta di vitalizzio per la sorella di Morosini (essendo la stessa affetta da handicap): penserà a tutto il presidente dell'ATALANTA PERCASSI che se ne occuperà in prima persona...
DOPO AVER ELIMINATO PUCINO ORA TACHTSIDIS SE LA VEDRÀ CON INSIGNE: Entra sempre più nel vivo il concorso promosso da Sky "Il miglior giovane della Serie B" (qui http://sport.sky.it/sport/speciali_sport/miglior_giovane_serie_b_2012.html il link diretto), che nello scorso campionato ha visto centrare il successo il giocatore della Reggina Nicolas Viola
NBA Nightly Highlights: April 15th
IN BREVE A PIÉ PAGINA
VITA DA EX: L'indimenticato Totò DE VITIS 107 presenze e 38 gol con gli scaligeri dal 1995 al 1999 'La gente mi ferma, si ricordano molto bene di me. La mia fortuna è di aver coperto un ruolo dove non passi sicuramente mai inosservato. Quando fai gol sei sempre sulla bocca di tutti'
CICLISMO: GASPAROTTO batte tutti alla AMSTEL! Dopo 4 anni l'Italia trionfa in una classica...
TENNIS: La ERRANI regina di Barcellona! Torneo di Montecarlo, avanti FOGNINI, VOLANDRI, SEPPI e STARACE
NBA: Vittorie per BULLS, HEAT e LAKERS...
CALCIO COREA DEL SUD: Gare truccate, si suicida calciatore...
MUAMBA ESCE DALL'OSPEDALE! buone notizie dall'infartuato (fortunato) del BOLTON
BALOTELLI VA DALLO PSICOLOGO PER SALVARE LA CARRIERA: Dopo l'ultima che ha combinato col MANCHESTER CITY facendo infuriare tifosi, compagni e tecnico, Mario sembra ravvedersi, si accorge di avere un problema e si affiderà ad un professionista per farsi aiutare...
DA TUTTO IL MONDO DEL CALCIO CORDOGLIO PER MOROSINI, lo sfortunato centrocampista del LIVORNO morto a causa di un arresto cardiaco (??? In realtà si escluderebbero sia l'infarto che l'aneurisma...) sul campo di Pescara... La squadra toscana ritira il numero 25 dalle sue maglie ma ZEMAN, non senza infondati motivi, accusa 'Perchè lo stop per il giocatore del LIVORNO e non per MANCINI?'... Ecco appunto!
MORTO CARLO PERTRINI, fu il primo a denunciare il doping nel mondo del pallone e giocò anche per l'HELLAS nella stagione 1976/1977
RASSEGNA STAMPA
Diario rossoblù, ripresi gli allenamenti
16 aprile 2012, 17:21 F.C. CROTONE PRIMA SQUADRA
Gli "esordienti" in azione insieme alla prima squadra
Dopo il pari ottenuto nel derby contro la Reggina al Granillo, gli squali hanno ripreso la preparazione oggi pomeriggio in vista della gara di sabato 21 aprile allo Scida contro il Verona.
A causa della pioggia battente che ha caratterizzato la mattinata sulla città, la seduta è stata dirottata sul campo dell’Hotel Best Western San Giorgio.
Dopo il riscaldamento muscolare, si è passati ad esercizi di possesso palla, partitine tre contro tre ed esercitazioni situazionali. Allenamento defaticante invece per chi ha preso parte al derby. Per concludere la seduta pomeridiana il tecnico Massimo Drago ha fatto disputare una partitella ai suoi ragazzi mischiandoli con la squadra “Esordienti” del vivaio rossoblù, regalando un puro divertimento e tanti sorrisi ai piccoli campioni del futuro accanto ai propri idoli.
Presente come sempre a bordo campo il Presidente Giovanni Vrenna.
Tutti presenti eccezion fatta per Francesco Migliore. Per domani in programma una doppia seduta di allenamento allo Scida.
FONTE: LFCCrotone.it
16/04/2012
MOROSINI, UN MINUTO DI SILENZIO
Su indicazione del presidente della Figc, Giancarlo Abete, si dispone un minuto di silenzio, in anteprima alle gare di tutti i campionati, in programma fino a domenica 22 aprile, compresi eventuali posticipi, in menmoria del calciatore Piermario Morosini.
16/04/2012
IN CAMPO CON LA MAGLIA DI MARIO
"Nella prossima giornata tutte le squadre della B, ma chiederemo di fare altrettanto anche all'Aia, scenderanno in campo con la maglia numero 25 insieme alla foto di Morosini". Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Lega Serie B Andrea Abodi nel corso di alcune interviste con tv e radio.
'Come sta vivendo questi giorni, questi momenti' gli è stato chiesto? "Io ho cercato di fare il mio dovere attorno a questa tragedia, attorno alla quale si e' raccolta tutta la Serie B. Dovevamo farlo in modo discreto e non eclatante. In questi casi bisogna rimanere in silenzio rispetto alla normalità e riflettere sul dato dei tanti problemi cardiaci che colpiscono tante persone ogni giorno, così come successo al povero Piermario. Le prime 48 ore dunque sono passate silenziosamente a pensare a quanto è successo e a cosa si può fare".
Proprio circa gli aiuti alla famiglia di Morosini, Abodi dice che "c'e' tanta generosità a cui dovremo dare un po' d'ordine. Noi ci metteremo in fila, assieme agli altri, Figc, Aic, società, altre leghe, armonizzando le varie iniziative. Sicuramente non mancherà l'aiuto economico alla sorella, quello che però servirà è la dimensione umana di questo aiuto, quell'affetto che Piermario le dedicava".
Riguardo invece la solidarietà del mondo del calcio, Abodi ha parlato "di grande famiglia che sa dare il meglio di sé. L´amarezza e' che lo sa dare solo nei momenti di dolore. La speranza, invece, e' che ciò avvenga sempre. Vedere Barcellona, Manchester e Real Madrid fermarsi e giocare col lutto al braccio e' segno che c´e' una grande comunità del calcio. L'amarezza è che questo spirito di affetto e solidarietà emerge solo nei momenti difficili. Concentriamo la sensibilità in questi momenti e poi la perdiamo nella vita quotidiana. Se questa rimarrà anche nei giorni che verranno, la morte di Piermario avrà un senso".
Circa le polemiche che sono scaturite riguardo alla prevenzione sulla salute dei giocatori e sui soccorsi a Pescara, Abodi ha detto che: "Nell´immediatezza dei fatti si dicono cose senza fare verifiche e si traggono conclusioni devastanti senza alcuna conoscenza. Dal punto di vista della tempestività degli interventi, ci saranno testimonianze di come le procedure dei medici del Pescara e del Livorno siano state tempestive. In Italia viene riconosciuto un livello che altri Paesi non hanno. Da questo punto di vista abbiamo già fatto qualcosa, ma non mai abbastanza. Il richiamo della morte di Piermario quello di migliorare ulteriormente i controlli e l'assistenza in campo vale soprattutto per i campi di periferia, dove c'è ancora da lavorare. Ed è qui - ha concluso Abodi - che il calcio professionistico può dare il proprio contributo nella propria dimensione territoriale".
FONTE: LegaSerieB.it
CALCIOMERCATO
ESCLUSIVA TLP - Gli occhi dell'Hellas Verona sui gioielli di Lega Pro
16.04.2012 12:00 di Nicolò Schira
L'Hellas Verona - in vista della prossima stagione - sta monitorando da vicino i principali talenti di Prima Divisione. L'obiettivo degli scaligeri è di ripetere l'operazione Juanito Gomez ovvero pescare in Lega Pro un giovane talento e nel giro di pochi mesi trasformarlo in uno dei big della cadetteria. I veronesi stanno seguendo con particolare attenzione l'esterno, classe '91, Cosimo Chiricò in forza alla Virtus Lanciano, ma di proprietà del Lecce. Appartiene sempre ai salentini l'altro obiettivo gialloblù ovvero il fantasista, classe '92, Filippo Falco che in questi mesi con otto gol e dieci assist si è messo in luce nelle fila del Pavia. Per la difesa invece gli osservatori dell'Hellas stanno tenendo sotto controllo anche Marco Migliorini del Chieti (Seconda Divisione) ed attualmente protagonista nel Torneo di Dubai con la Nazionale italiana Under 19 di Lega Pro.
FONTE: TuttoLegaPro.com
ALTRE NOTIZIE
ESCLUSIVA TMW - Bjelanovic su Morosini: "Persona splendida e solare"
17.04.2012 13.45 di Luca Bargellini
Fonte: Intervista di Raffaella Bon
Saša Bjelanovic, attaccante del Verona ha ricordato ai microfoni di Tuttomercatoweb.com il suo ex compagno ai tempi di Vicenza Piermario Morosini: "Il Moro era un ragazzo stupendo, solare. E' difficile trovare un ragazzo così nel calcio. L'ho apprezzato fin il primo giorno che ci siamo conosciuti. Era una persona splendida nonostante il suo passato, un ragazzo che affrontava la vita in modo radioso, era sempre positivo e carico".
Hai un aneddoto in particolare su Piermario?
"Lui ha sempre imparato tanto dalla vita, gli piaceva viaggiare e mi aveva chiesto di insegnargli qualche parola in croato. Da li fra noi ci chiamavamo sempre majstore che significa brava persona, una persona forte".
Adesso si parla tanto della sicurezza dei calciatori durante le partite. Pensi che serva migliorare in questo ambiente?
"Fino all'altro giorno sinceramente non ci ho mai pensato, mi sentivo controllato bene, ma inconsciamente qualcosa effettivamente ti può turbare. A volte però si tratta solo di fatalità. In Serie A e Serie B ci sono i controlli, ma la situazione complicata si trova in Lega Pro e fra i dilettanti. Qui servono sicuramente maggiori controlli".
SERIE B
ESCLUSIVA TMW - Verona, i candidati per l'ingresso in società
17.04.2012 16.00 di Luca Bargellini
Fonte: Raffaella Bon
Secondo indiscrezioni raccolto dalla redazione di Tuttomercatoweb.com il Verona, oltre a pensare alla promozione in Serie A, starebbe vagliando gli ambienti del calcio italiano in cerca di un nuovo socio. Fra i candidati ci sono Maurizio Setti del Bologna oltre al presidente dello Spezia Matteo Volpi che però pare volersi tirare indietro. Da tenere in considerazione anche il nome di Bruno Venturi come capofila di una cordata d'imprenditori veronesi.
ALTRE NOTIZIE
Verona, Bjelanovic: "Ammiravo Mario, era un amico"
16.04.2012 16.58 di Elisabetta Zampieri
Trova le parole Bjelanovic, dopo due giorni di silenzio, per ricordare l'amico ed ex compagno di squadra Piermario Morosini. Ecco le sue dichiarazioni rilasciate ai microfoni di TuttoCalciatori.net. : "Era un caro amico. Più ci penso e più cerco di capire come possano succedere cose così brutte a persone così buone. Mario era davvero buono, non aveva un minimo di malizia. Lo osservavo e lo ammiravo per come affrontava la vita, nonostante quello che gli era successo: sempre sorridente. Lo stop del calcio? E' un'occasione per riflettere su quanto si sta facendo nel campo della prevenzione. Mario non c'è più e il pallone calcio, dopo domenica, continuerà. Stanno accadendo troppi fatti di questo tipo, dobbiamo farci un'idea precisa: sono fatalità o possiamo fare qualcosa per prevenirli?".
SERIE A
ESCLUSIVA TMW - Fiorentina, scissione dei ruoli per il dopo Corvino
16.04.2012 15.18 di Luca Bargellini
Fonte: Raffaella Bon
Secondo indiscrezioni raccolte dalla redazione di Tuttomercatoweb.com in casa Fiorentina dopo l'addio di Pantaleo Corvino si sta pensando ad una separazione dei compiti appartenuti fino a poche settimane fa al dirigente di Vernole. Per la gestione della prima squadra continuano ad essere vive le ipotesi che portano a Giovanni Sartori e Gabriele Oriali, con Riccardo Bigon in scadenza di contratto con il Napoli in qualità di outsider, mentre per il settore giovanile rimane valida la candidatura di Mauro Gibellini del Verona in alternativa a quella di Lorenzo Amoruso già dirigente della Fiorentina.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
PRIMO PIANO
Hellas Verona, il "Bentegodi" è un bunker
17.04.2012 11:20 di Federico Errante
Fonte: l'arena
Ansia da Bentegodi, si diceva una volta. Troppa pressione, troppa storia attorno a quelle mura. Impossibili da reggere per giocatori dalle spalle esili e dal profilo timido. Verità? Probabilmente solo alibi. Preistoria, per fortuna, anche se da allora non è trascorso molto tempo. La musica adesso è un'altra, gli interpreti anche, le certezze elevate all'ennesima potenza, le alchimie perfette. Grazie alla propria casa il Verona è entrato nella storia. Una sentenza. Dodici vittorie di fila, nessuno come l'Hellas in B negli almanacchi del calcio. Solo il Genoa di Gasperini è arrivato tanto in alto, trascinato da due vecchi amici gialloblù come Adailton e Di Vaio, guarda caso nell'anno in cui quel fragile Verona di Ventura retrocedeva in serie C.
PIKI E JUANITO IMPLACABILI. Dal Brescia al Bari, dopo gli stenti contro la Nocerina, in una cavalcata iniziata il primo giorno di novembre. Dal 21 ottobre il Verona non ha concesso un solo punto al Bentegodi. Trentasei su trentasei, primato spaventoso che trova pochissimi riscontri anche in Europa. Tutto partì dalla stoccata al Brescia di Thomas Pichlmann, terminale implacabile attorno al quale il Verona ha costruito gran parte delle sue fortune casalinghe. Un martello Piki, a segno anche con Crotone, Reggina e Albinoleffe. Quattro su quattro, dopo un inizio silenzioso. O magari cinque su sei, visto che col Modena ci pensarono Lepiller e Gomez in un epilogo che fece tremare lo stadio intero. Già con la Juve Stabia però Pichlmann tornò a timbrare il cartellino, fin quando venne il momento di Gomez. Sette centri al Bentegodi per Juanito, cinque nelle ultime quattro contese con Gubbio, Vicenza, Cittadella e Bari. Talento e opportunismo senza freni, valori aggiunti di un'orchestra che non sbaglia più un colpo.
ULTIMO MINUTO. La forza d'urto del Verona in casa ha trovato finora pochissima opposizione, grazie a quella sicurezza propria delle grandi squadre e il guizzo dell'ultimo istante diventato spesso naturale conseguenza di tanta supremazia e ferocia nell'azzannare l'avversario di turno. È stato così con il Brescia, con il Crotone, con l'Albinoleffe e con il Modena. Con l'Hellas in campo, almeno al Bentegodi, la partita non finisce mai. L'antidoto? Non ce l'ha forse nessuno, almeno in questa categoria.
MEGLIO DI CESARE E MASSIMO. I confronti con il recente passato esaltano ancor di più i numeri del Verona e il lavoro di Mandorlini. Nella stagione del settimo posto dell'Hellas di Ficcadenti la striscia si fermò a cinque vittorie fra Vicenza, Catanzaro, Torino, Venezia e Cesena. Sei anni prima, nel 1999, l'Hellas di Prandelli volato in A si arrestò sulla stessa soglia dopo aver battuto fra la sesta e la tredicesima Reggina, Ravenna, Atalanta, Andria e Cesena. Mandorlini raccoglierà di più, il trend dice questo senza troppe obiezioni possibili. Perchè Prandelli non è andato al di là di quota 43, Ficcadenti si è bloccato a 41, questo Hellas è già a 42 ma con i jolly di Empoli, Livorno e Varese ancora da giocarsi. Tre biglietti per la A. L'ansia da Bentegodi, ora, ce l'hanno gli altri.
FONTE: TuttoB.com
martedì, aprile 17th, 2012 | Posted by pamefacci
Calciomercato Pescara e Verona, ESCLUSIVO/ piace il talento di Chiricò
Tra i giocatori rivelazione della Lega Pro c’è sicuramente Cosimo Chiricò. Il furetto mancino del Lanciano ha stregato parecchi osservatori, ma per il momento pensa concludere bene il campionato in Abruzzo, dato che c’è in gioco la promozione in Serie B. Il salto in cadetteria potrebbe avvenire comunque per il talentuoso 20enne.
Chiricò ha ancora due anni di contratto col Lecce, squadra che ne detiene il cartellino. Non sapendo come andrà a finire il loro campionato, i giallorossi sostengono che non sia in vendita ed intendono valorizzarlo. L’Ascoli si era fatto avanti ufficialmente a gennaio, trovando l’opposizione proprio del Lecce. Pescara e Verona si sono già mosse, mentre un paio di squadre della massima serie si sono limitate ad un interessamento: si tratta del Siena ma anche della Roma, che ha inviato un osservatore per visionare Chiricò durante Latina-Lanciano del 25 marzo scorso. Puntualmente, il fantasista ha segnato.
Paolo Ficara
lunedì, aprile 16th, 2012 | Posted by ferrantetommy
Verona, ciclone Hellas con un ritrovato Sasa Bjelanovic
Il ciclone Hellas Verona travolge anche il Bari, compagine con più successi all’attivo in trasferta, ottenendo la dodicesima vittoria consecutiva al Marcantonio Bentegodi. Gli scaligeri di Andrea Mandorlini stavolta si sono imposti per 4-1 dopo essere passati in svantaggio al 13’ grazie ad una rete di Andrea De Falco. La rimonta è stata griffata da Gomez Taleb, Emanuele Berrettoni e soprattutto Sasa Bjelanovic. Il trentaduenne croato non andava a segno dalla partita di Gubbio del 1 ottobre 2011 marcatura del parziale vantaggio dei gialloblu rimontato poi da Daniel Ciofani. Sono quattro in totale i goal segnati da Bjelanovic, il primo realizzato nella partita precedente al Barbetti, al Cino e Lillo del Duca di Ascoli
lunedì, aprile 16th, 2012 | Posted by Orru
Sassuolo, Presidente Rossi: ”Giusto dare lo stop ai campionati per la tragedia di Morosini. Ora vedo favorito il Verona”
Il Sassuolo di Fulvio Pea sarebbe dovuto essere protagonista questa sera del posticipo contro il Torino. La tragedia di Morosini ha dato lo stop ai campionati. Il Presidente dei neroverdi Carlo Rossi commenta così: ”E’ stato giusto fermare il campionato di fronte a una tragedia simile. Siamo tutti colpiti e scossi. In Italia ci sono tanti controlli e credo proprio che si tratti di una fatalità. Saranno gli esperti a dirci cosa è successo. Poi magari si dovranno studiare delle nuove soluzioni per prevenire questo genere di cose”. Rossi poi passa alle questioni di campionato: ”Per una questione di calendario vedo favorito il Verona adesso, anche se sono convinto che sarà tutto aperto fino all’ultima giornata, sia in testa che in coda alla classifica. Noi siamo pronti a giocarcela”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
Un defibrillatore su ogni campo di Verona
IL PROGETTO. Primo importante passo per diffondere gli strumenti che possono salvare una vita nel caso di arresto cardiaco. Saranno messi anche al Palasport. È la proposta unica in Italia dell'assessore allo Sport Sboarina: «Dirotteremo i fondi destinati a un'altra iniziativa»
16/04/2012
Verona. Un defibrillatore in ogni campo di calcio nel territorio del comune di Verona. È un progetto importante che arriva al momento giusto per provare a dare una risposta ai tanti interrogativi su morti assurde e improvvise sui campi da gioco. Lo promuove l'assessorato allo Sport cittadino, che doterà di un defibrillatore ogni impianto comunale del territorio scaligero con una proposta unica in Italia: oltre alla donazione delle apparecchiature sanitarie verranno organizzati dei corsi continuativi per la formazione di chi poi dovrà essere in grado di usarle in caso di necessità.
Un primo importante passo per diffondere uno strumento in grado di salvare vite umane che arriva in un periodo da incubo con i drammatici decessi di Pierpaolo Morosini, il giocatore 26 enne morto sabato pomeriggio durante la gara Pescara-Livorno e di Massimo Sorio, il sedicenne veronese stroncato da un arresto cardiocircolatorio durante un allenamento di basket nella palestra di Dossobuono.
«Avevamo accantonato una somma di denaro, circa 45 mila euro, per altro progetto ma ho pensato che fosse più giusto destinarla per questa iniziativa», spiega Federico Sboarina, «i recenti casi che hanno purtroppo riguardato anche la nostra provincia ci fanno capire ancora una volta che si deve fare di tutto per prevenire e cercare di limitare al massimo questi fenomeni drammatici. Questo credo sia un progetto unico in Italia, con cui verranno dotati di defibrillatore tutti i campi di calcio comunali oltre ad altri impianti come il Palasport, il centro Coni di Basso Acquar ed il campo di via Sogare o la palazzina Masprone».
L'idea non si fermerà alla donazione delle attrezzature ma che prevede corsi di formazione ed un aggiornamento costante delle persone che li seguiranno. «Altrimenti sarebbe solo uno spot che servirebbe a gran poco», prosegue l'assessore allo sport del comune di Verona, «i soldi erano stati accantonati per altro, ma credo che non ci sia valore più grande della vita umana. Nei casi accaduti e purtroppo ormai tristemente noti alle cronaca, come ad esempio quelli di Lorenzo Modena o di Massimo Sorio forse con un defibrillatore disponibile si sarebbe potuto fare qualcosa e salvarli. Magari no, nessuno ha la certezza ma anche solo una minima possibilità è qualcosa che dovremmo cercare di perdere più».
A breve quindi saranno consegnati dall'amministrazione cittadina i defibrillatori da installare a circa 32 impianti sportivi dislocati su tutto il territorio comunale. «Abbiamo scelto i campi da calcio non certo per privilegiarli rispetto ad altri sport, ma semplicemente perchè sono i più frequentati nei giorni delle partite ma anche e soprattutto durante tutta la settimana, è un passo importante ma deve essere solo il primo di una lunga serie per cercare di far sì che nessuno possa più morire su un campo di gioco senza aver provato qualsiasi cosa per salvarlo».
L.M.
«Meglio non creare allarmismi L'imponderabile ti spiazza...»
DALLA PARTE DEL MEDICO. Le riflessioni dei responsabili sanitari di Chievo e Verona sulla tragedia di Pescara
Pasini vuole allontanare gli incubi «Ma non abbassiamo la guardia» De Vita pensa anche ai dilettanti «C'è chi gioca senza visita d'idoneità»
16/04/2012
Nessun allarmismo, solo tragiche fatalità da indagare e monitorare con attenzione ma senza creare preoccupazioni esagerate. È chiaro il messaggio del dottor Carlo Pasini, responsabile sanitario dell'Hellas Verona quando parla di Piermario Morosini ma soprattutto della serie di episodi recenti che hanno riguardato diversi atleti professionisti. «Mi associo a quanto detto da tanti miei colleghi sui media nazionali - sottolinea Pasini - non credo sia giusto fare allarmismi inutili ma si deve parlare solo di tragica fatalità. La morte di Morosini ha sconvolto tutti, e di recente ci sono stati altri casi di atleti colpiti dalla stessa situazione ma ripeto, fa parte del caso, di una terribile successione di eventi sfortunati ma casuali». Niente da eccepire neanche sui controlli effettuati non solo sui calciatori ma su tutti gli atleti professionisti, almeno in Italia.
«Siamo ad un ottimo livello come controlli - aggiunge il medico - in Italia c'è molta attenzione negli esami di tutti i tipi, da quelli sotto sforzo a quelli a riposo, il livello qualitativo è veramente molto alto». Situazione generale che riguarda tutto il paese secondo il responsabile sanitario della società scaligera anche se non bisogna diminuire la soglia dell'attenzione. «Del caso Morosini come di tutti gli altri vanno indagate a fondo le cause, ma resto convinto si tratti di tragiche successioni di eventi sfortunati. Al Verona siamo molto scrupolosi – spiega Pasini – su tutti i fronti, monitorando da vicino le varie situazioni dei nostri tesserati». Ottimo livello di attenzione nei professionisti quindi, ma qual è invece la situazione tra i dilettanti e gli sport amatoriali? «Lì la condizione è diversa, e può succedere che qualche situazione possa sfuggire un po' di mano. Non mi riferisco alle società dilettantistiche o amatoriali ma soprattutto a chi intraprende delle attività sportive in modo autonomo e spesso lo fa senza esami preliminari. Sono indispensabili come anche degli stili di vita sani, iniziando con sforzi graduali e monitorando sempre le proprie condizioni fisiche da medici e centri specializzati. Credo che in occasioni tragiche come quella di questi giorni il nostro compito sia anche quello di sensibilizzare, la prevenzione è l'arma migliore che abbiamo per evitare certe situazioni». «L'imponderabile ti spiazza».
Francesco De Vita, responsabile sanitario del Chievo, cerca risposte. Ma è difficile trovarne una definitiva. «Esiste una legislatura severissima in materia di controlli. Posso dire addirittura che i nostri atleti sono super controllati. Anzi, ogni esame viene fatto travalicando anche il limite del buon senso. Vogliamo essere perfetti, vogliamo garantire sicurezza totale. Ma poi si devono fare i conti con la natura, che non è soggetta a controlli e che sa essere imprevedibile». Le immagini viste e riviste in diretta televisiva di Morosini che barcolla e cade a terra, prova a rialzarsi, ma poi finisce per crollare, sono drammatiche. Ti svuotano. «In ambito sportivo – continua De Vita – abbiamo ridotto di un quarto rispetto agli Stati Uniti il pericolo di morti improvvise. Questo per dire che non si è mai mollato la presa in materia di prevenzione. Purtroppo le statistiche non possono cancellare la tragedia di un ragazzo. Non conosco bene il suo caso. Non ho in mano la cartella clinica, non posso lasciarmi andare a valutazioni più approfondite. Posso solo ripetere che il fattore di rischio c'è e ci sarà sempre».
«Lo sport, di per sé, prevede potenziali elementi di pericolo per il fisico - conclude Francesco De Vita - . E anche i controlli devono tenere conto che il corpo cambia. In fretta anche. Stress, cambio di vita, oscillazioni di peso. Quello che non succede in un anno può accadere in un minuto. La tragica fatalità non può essere prevista. Il vero problema, però, è rappresentato dal mondo dilettante. Qui i controlli sono per forza di cose meno approfonditi. C'è chi gioca addirittura senza visita di idoneità. Potenzialmente il rischio che accada qualcosa è molto più elevato. Pensate a Morosini: stava bene, si sentiva bene, era un professionista controllato e seguito. Eppure è accaduta la tragedia. Cassano, invece, è stato più fortunato. A 30 anni è emerso questo difetto al cuore. Ma solo dopo che un malore ha imposto ulteriori accertamenti. Lui si è ripreso. Ma spesso ci si deve arrendere all'imprevedibilità degli eventi».
Luca Mazzara
FONTE: LArena.it
Sabato in campo con la maglia numero 25
Postata il 17/04/2012 alle ore 14:42
Minuto di silenzio prima di tutte le gare di campionato nel weekend. Le squadre di Serie bwin scenderanno in campo con una maglia in ricordo di Piermario Morosini
ROMA - Su indicazione del presidente della Figc Giancarlo Abete è stato disposto un minuto di silenzio, in anteprima alle gare di tutti i campionati in programma fino a domenica 22 aprile, compresi eventuali posticipi, in memoria di Piermario Morosini.
La Lega di Serie B, inoltre, ha scelto di far scendere in campo le squadre del campionato di Serie bwin nel prossimo weekend con una maglia recante la foto del calciatore tragicamente scomparso lo scorso sabato, oltre al numero 25 che il centrocampista bergamasco ha indossato in carriera. Lo ha annunciato il Presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, aggiungendo anche che l'iniziativa coinvolgerà gli ufficiali di gara e l'A.I.A..
Ufficio Stampa
Gomez T.: doppia cifra consolidata, Adailton è nel mirino
Postata il 17/04/2012 alle ore 15:00
L’ultimo gialloblù a terminare una stagione in doppia cifra fu il brasiliano. Dopo un quinquennio, Verona torna a sognare con i gol di un argentino
VERONA - Con la doppietta siglata contro il Cittadella e la rete dell’1-1 con il Bari, Juan Ignacio Gomez Taleb ha raggiunto quota 12 centri in campionato.
In quattro anni di Lega Pro nessuno era riuscito a raggiungere la doppia cifra nella regular season. Per trovare un calciatore così prolifico occorre sfogliare gli almanacchi fino alla pagina dedicata al brasiliano Adailton, autore di 15 reti nella stagione 2005/06, conclusa dagli uomini di Ficcadenti al sedicesimo posto con 49 punti.
L’anno precedente fu Erjon Bogdani ad aggiudicarsi il titolo si capocannoniere gialloblù: 17 gol e ottava posizione, a un solo punto dagli spareggi per la promozione.
Tornando indietro nel tempo, solo nel 1962/63 Nicola Ciccolo concluse la stagione con lo stesso bottino dell’albanese. L’ultimo gialloblù a superare quella cifra fu invece Guido Tavellin nel torneo 1949/50 con 18 marcature.
Nel 2003/2004 Florian Myrtaj riuscì ad andare a segno 12 volte in 41 presenze, con Sergio Maddè subentrato a Salvioni sulla panchina dell’Hellas e una salvezza ottenuta in extremis grazie a quattro vittorie consecutive nelle ultime quattro giornate. In serie A, invece, fu Adrian Mutu l’ultimo a raggiungere la doppia cifra: 12 gol comunque non sufficienti ad evitare la retrocessione al Verona.
Dopo lo scorso campionato concluso a quota 18 con la maglia del Gubbio, Gomez Taleb sta dunque dimostrando di essere un giocatore in grado di fare la differenza anche in Serie bwin. Attaccante di grande tecnica e rapidità più che bomber d’area di rigore, il suo apporto potrebbe risultare davvero fondamentale in vista di questo finale di stagione.
Ufficio Stampa
Sandrà: verso Crotone, 2a seduta
Postata il 17/04/2012 alle ore 18:30
Martedì pomeriggio per Ceccarelli e compagni lavoro di forza in palestra con trasformazione sul campo e partita. Col gruppo Gomez Taleb e Rafael
SANDRA' - Martedì pomeriggio l'Hellas Verona ha affrontato la 2a seduta in preparazione alla 36a giornata di Serie bwin.
A Sandrà, per Ceccarelli e compagni, lavoro di forza in palestra con trasformazione sul campo e partita. Col gruppo Gomez Taleb e Rafael.
Ufficio Stampa
Giovanili: i risultati del weekend
Postata il 17/04/2012 alle ore 10:17
In campo solo due squadre: successi per Esordienti 2001 e Pulcini 2002 contro Olimpica Dossobuono e Primomaggio
VERONA - Sospesi i campionati dalla Figc per la drammatica scomparsa di Piermario Morosini, solo due squadre dei baby gialloblù sono scese in campo nel fine settimana per incontri ufficiali. Gli Esordienti 2001 si aggiudicano il match contro l’Olimpica Dossobuono per 3-1 (2-0, 1-1, 2-1), successo dei Pulcini 2002 col Primomaggio per 3-0 (3-0, 6-0, 3-0).
Esordienti 2001
HELLAS VERONA-OLIMPICA DOSSOBUONO 3-1 (2-0, 1-1, 2-1)
Reti: doppietta di Bridi, Gioia, Nardi e Vicentini
Pulcini 2002
HELLAS VERONA-PRIMOMAGGIO 3-0 (3-0, 6-0, 3-0)
Reti: doppiette Consolini, Fadini e Lerco, Avagliano, Ceradini, Marchesini, Segalla, Squarzoni e Viviani
Ufficio Stampa
Sandrà: verso Crotone, 1a seduta
Postata il 16/04/2012 alle ore 18:41
Lunedì pomeriggio lavoro di forza in palestra e trasformazione sul campo. Differenziato a scopo precauzionale per Gomez Taleb e Rafael
SANDRA' - Lunedì pomeriggio la squadra gialloblù ha dato il via alla preparazione in vista della prossima gara di campionato, in programma sabato a Crotone.
Presso il centro sportivo di Sandrà lavoro di forza in palestra e trasformazione sul campo. Differenziato a scopo precauzionale per Gomez Taleb e Rafael.
Ufficio Stampa
Crotone-Hellas Verona: info per il settore ospiti
Postata il 16/04/2012 alle ore 11:39
Tagliandi disponibili per i possessori di tessera del tifoso presso i punti Listicket abilitati fino alle 19 di venerdì (costo 10€+diritti di prevendita)
VERONA - Con riferimento alla gara di Serie bwin Crotone-Hellas Verona, in programma allo stadio "Scida", la società calabrese ha reso noto che i biglietti del settore ospiti (capienza 834 posti, costo tagliandi 10€+diritti di prevendita) sono disponibili, per i possessori di tessera del tifoso, presso i punti Listicket abilitati, fino alle ore 19 di venerdì 20 aprile.
Maggiori info sul sito web www.listicket.it.
Ufficio Stampa
Sospesa la raccolta fondi della Onlus “Udinese per la Vita”
Postata il 17/04/2012 alle ore 16:24
Decisione presa di comune accordo con Percassi, che come rappresentante della Bergamo calcistica ha scelto di occuparsi in prima persona ed in totale autonomia della sorella di Morosini
UDINE - Con un comunicato ufficiale, diramato nel primo pomeriggio di oggi, l'Udinese Calcio e la Onlus “Udinese per la Vita” hanno ufficialmente sospeso la raccolta fondi aperta già nel tardo pomeriggio di sabato 14 aprile per garantire assistenza a Maria Carla Morosini, sorella del calciatore del Livorno scomparso durante la gara in corso allo stadio “Adriatico” di Pescara contro la formazione abruzzese.
La decisione è stata presa di comune accordo con il Presidente dell’Atalanta Calcio, Antonio Percassi, che in qualità di rappresentante della Bergamo calcistica ha scelto di occuparsi in prima persona ed in totale autonomia della sorella del compianto Piermario. Da parte del club friulano va un sentito ringraziamento ai club di Serie A e B che con passione e tempestività avevano aderito all’iniziativa lanciata dalla sopraccitata Onlus. La dirigenza bianconera procederà a questo punto nel contatto diretto di tutti coloro i quali avevano risposto con generosità all'appello, permettendo di scegliere se ottenere il rimborso della cifra donata, oppure se far pervenire ugualmente il proprio sostegno alla persona bisognosa di cure.
Maria Carla Morosini, da tempo ospitata in una struttura specializzata per l’assistenza a persone disabili, non sarà mai sola.
Ufficio Stampa
Aperto un conto corrente per la sorella di Morosini
Postata il 16/04/2012 alle ore 15:07
L'iniziativa promossa dall'Udinese ha lo scopo di creare una sorta di “vitalizio” che verrà amministrato dal tutore legale nominato dalle autorità competenti
VERONA - L’Udinese ha aperto un conto corrente bancario dedicato alla raccolta fondi in favore della sorella di Piermario Morosini, allo scopo di creare una sorta di “vitalizio” che verrà amministrato dal tutore legale nominato dalle autorità competenti.
"Piermario per tutta la sua esistenza – afferma il club bianconero in una nota – si è preoccupato di accudire la sorella, affetta da una grave disabilità psichica, ricoverata da anni in un’apposita residenza sanitaria in provincia di Bergamo e a cui adesso non è rimasta che un’anziana zia. Il dovere di tutti noi, adesso, è quello di non lasciarla sola, non abbandonarla dopo che il destino si è portato via negli anni tutti gli affetti a lei più cari”.
Di seguito le coordinate bancarie:
“Piermario Morosini” – Udinese per la Vita Onlus
Banca di Credito Cooperativo di Manzano, filiale di Udine
Codice Iban: IT 12 B 08631 12300 000100852888
Ufficio Stampa
Cordoglio Hellas per la scomparsa di Morosini
Postata il 14/04/2012 alle ore 18:21
Giovanni Martinelli e tutti i componenti del club, mister Mandorlini e la squadra scaligera esprimono alla famiglia ed all'A.S. Livorno Calcio le più sentite condoglianze
VERONA - Giovanni Martinelli e tutti i componenti dell'Hellas Verona, mister Mandorlini e la squadra scaligera partecipano al grande dolore per la drammatica scomparsa di Piermario Morosini, esprimendo alla famiglia del calciatore ed all'A.S. Livorno Calcio le più sentite condoglianze.
Ufficio Stampa
Stefano Ghisleni ricorda Piermario Morosini
Postata il 15/04/2012 alle ore 11:06
Il responsabile del settore giovanile gialloblù riporta alla mente, con dolore, gli anni trascorsi nel vivaio atalantino, in cui giocava Piermario Morosini
VERONA – "Ho conosciuto Piermario l’anno dei Giovanissimi Nazionali all’Atalanta. È incredibile; pochi giorni fa ho guardato il calendario della prima squadra per verificare quando avremmo giocato in casa con il Livorno.
Ho sentito e letto molti commenti non solo sul giocatore, ma soprattutto sulla persona. Tutti si ricordano di lui come di una persona forte, seria, educata; un esempio di ragazzo che era stato costretto a crescere più in fretta rispetto ai suoi coetanei. Dopo gli anni del settore giovanile nerazzurro non ho più avuto modo d’incontrarlo e di parlargli, anche se ogni tanto pensavo di andare a vederlo giocare.
Aspettavo la partita coi toscani, mi sembra assurdo. Quando ho saputo di Piermario ho pensato alla sua famiglia, alla sorella (che incontrai al funerale della madre), al papà e al fratello che erano sempre presenti con il loro striscione e i loro sorrisi alle nostre partite. Ho pensato a Mino Favini, starà provando un grande dolore. Sembra esserci un destino scritto, che l'ha portato a ritrovare i suoi cari, ma è difficile da accettare.
Mi dispiace perché lui poteva continuare ad essere un grande esempio per tutti; lo è sempre stato. Sicuramente continuerà ad aiutare quelli che l’hanno incontrato, ma aveva tanto da dare a molti altri. È difficile aggiungere qualcosa, sarebbe sicuramente insufficiente a descriverlo.
Ho guardato le fotografie e i filmati alla televisione: il viso, il sorriso leggero, lo sguardo, la corsa… Sono sempre quelli, non sono cambiati. Forse, lui è sempre stato quello che ho incontrato nel vivaio dell’Atalanta. Un ottimo giocatore e una grande persona".
Stefano Ghisleni
Ufficio Stampa
Scomparso Carlo Petrini, ex attaccante gialloblù
Postata il 16/04/2012 alle ore 10:58
Tutto il club di Via Torricelli partecipa con sentimento di sincero cordoglio al dolore dei familiari
VERONA - Hellas Verona apprende con commozione la notizia della scomparsa di Carlo Petrini, ex attaccante che militò tra le fila gialloblù nella stagione 1976/77.
Tutto il club di Via Torricelli partecipa con sentimento di sincero cordoglio al dolore dei familiari.
Ufficio Stampa
Sky.it, in Semifinale Tachtsidis sfida Insigne
Postata il 16/04/2012 alle ore 14:48
Dopo aver eliminato ai Quarti il difensore del Varese Pucino, il gialloblù si gioca l'accesso al turno conclusivo con l'attaccante pescarese
"Verona Col Cuore", boom di adesioni
Postata il 16/04/2012 alle ore 10:10
Pronta risposta da parte dei sostenitori scaligeri nei confronti dell'iniziativa di azionariato popolare
VERONA - Quasi 400 nuovi iscritti in meno di una settimana. Cresce a vista d’occhio il numero di tifosi che aderiscono a “Verona Col Cuore”, il progetto di azionariato popolare per l’Hellas Verona. E il traguardo è sempre più vicino: più saranno gli associati più il capitale sociale si amplierà. L’obiettivo dell'iniziativa è infatti la creazione di una rappresentanza responsabile e democratica che vuole collaborare col club scaligero per favorirne, anche attraverso la partecipazione diretta al capitale sociale, la crescita economica, sociale e sportiva.
Il 2 aprile scorso è stata una data importantissima, col passaggio dalle adesioni d’onore a quelle effettive. E la quota da versare non ha rappresentato un ostacolo per gli associati che hanno risposto subito all’appello, consapevoli che aderire al progetto significa partecipare alla storia della società gialloblù. Fondamentale è stato anche l’intervento del presidente dell’Hellas Giovanni Martinelli che, durante la conferenza stampa, ha parlato di “passo storico". "Per me - ha detto il patron - è una grande soddisfazione dare la possibilità a tutti i veronesi di far parte di questo progetto”.
“Ad un anno dalla sua costituzione – spiega il presidente della cooperativa Giampaolo Marcolini - ““Verona Col Cuore” ha visto crescere intorno a sé il gruppo di oltre duemila persona, appassionati e volontari pronti a dare il proprio contributo, anche economico, certi di come questa iniziativa possa diventare un valido supporto per l’Hellas. Verona è l’unica città in Italia in cui l’azionariato popolare può partire”. Potenzialmente il progetto può coinvolgere una massa critica iniziale di 10mila veronesi, allargandosi poi alle realtà imprenditoriali della provincia.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
VITA DA EX: L'indimenticato Totò DE VITIS 107 presenze e 38 gol con gli scaligeri dal 1995 al 1999 'La gente mi ferma, si ricordano molto bene di me. La mia fortuna è di aver coperto un ruolo dove non passi sicuramente mai inosservato. Quando fai gol sei sempre sulla bocca di tutti'
CICLISMO: GASPAROTTO batte tutti alla AMSTEL! Dopo 4 anni l'Italia trionfa in una classica...
TENNIS: La ERRANI regina di Barcellona! Torneo di Montecarlo, avanti FOGNINI, VOLANDRI, SEPPI e STARACE
NBA: Vittorie per BULLS, HEAT e LAKERS...
CALCIO COREA DEL SUD: Gare truccate, si suicida calciatore...
MUAMBA ESCE DALL'OSPEDALE! buone notizie dall'infartuato (fortunato) del BOLTON
BALOTELLI VA DALLO PSICOLOGO PER SALVARE LA CARRIERA: Dopo l'ultima che ha combinato col MANCHESTER CITY facendo infuriare tifosi, compagni e tecnico, Mario sembra ravvedersi, si accorge di avere un problema e si affiderà ad un professionista per farsi aiutare...
DA TUTTO IL MONDO DEL CALCIO CORDOGLIO PER MOROSINI, lo sfortunato centrocampista del LIVORNO morto a causa di un arresto cardiaco (??? In realtà si escluderebbero sia l'infarto che l'aneurisma...) sul campo di Pescara... La squadra toscana ritira il numero 25 dalle sue maglie ma ZEMAN, non senza infondati motivi, accusa 'Perchè lo stop per il giocatore del LIVORNO e non per MANCINI?'... Ecco appunto!
MORTO CARLO PERTRINI, fu il primo a denunciare il doping nel mondo del pallone e giocò anche per l'HELLAS nella stagione 1976/1977
MOROSINI, ZEMAN ACCUSA: "NESSUN RINVIO PER LA MORTE DI MANCINI" -FOTO
Martedì 17 Aprile 2012 - 20:47
PESCARA - Il dolore per due vite spezzate - il 30 marzo scorso quella dell'ex n.1 del Foggia dei miracoli, Franco Mancini, 44 anni, preparatore dei portieri del Pescara, sabato scorso quella di Piermario Morosini, giocatore del Livorno, 25 anni - è al centro dei pensieri del tecnico del Pescara, Zdenek Zeman, che, dopo tre giorni di silenzio, sbotta e contesta la scelta di non rinviare la gara Pescara-Bari del 31 marzo scorso, parlando di «trattamento diverso» per «due tragedie che addolorano tantissimo».
LA POLEMICA «Noi - ha spiegato Zeman in un convegno con i ragazzi sul tema della legalità - dopo la morte di Franco Mancini abbiamo dovuto giocare la partita col Bari (persa 1-2, ndr): dopo la scomparsa di Morosini giustamente non si è giocato. A prescindere che per me era stato più duro venti giorni fa per la scomparsa di Franco Mancini devo dire che si è trattato di due tragedie che addolorano tantissimo. Si possono accomunare, anche se c'era un pò di differenza di età, ma mi dispiace che sono state trattate diversamente. Sono tragedie che accadono nel calcio come nella vita. Sono vicino ai giocatori del Livorno per un dolore grandissimo. Li capisco perchè noi con Mancini abbiamo vissuto lo stesso dolore».
Il mancato rinvio della gara Pescara-Bari aveva suscitato non poche polemiche, anche per la disponibilità di entrambe le società a posticipare la gara: alla fine la Lega di B aveva sostenuto che non si era mai parlato di rinvio perchè nessuno l'aveva chiesto. «Io non sono il Pescara - ha sottolineato Zeman - e non parlai dell'argomento perchè ero troppo coinvolto emotivamente e personalmente, però il mio pensiero era che la gara dovesse essere rinviata».
"SCIACALLAGGIO" Sulla prosecuzione della gara sospesa contro il Livorno il tecnico boemo spera che «sia una partita normale». «Ci sono delle regole - ha aggiunto - e bisogna rispettarle. Poi ripeto, noi eravamo in condizioni peggiori dopo la morte di Mancini, ma abbiamo giocato dopo un giorno». Anche il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, polemizza, attaccando i media per le critiche sulla gestione dei soccorsi a Morosini, e parla di «sciacallaggio mediatico».
«Credo di poter dire e ribadire - ha detto - che sia stato fatto tutto il possibile per salvare Morosini. I soccorsi sono stati tempestivi, e in campo c'erano tre medici dopo un attimo. Se non ci fosse stato l'episodio spiacevole, e assolutamente censurabile, del ritardato arrivo dell'ambulanza, non ci sarebbe stato tutto questo clamore mediatico, perchè è stato fatto il massimo».
TENNIS, ITALIANI AVANTI A MONTECARLO. OK FOGNINI, VOLANDRI, SEPPI E STARACE
Martedì 17 Aprile 2012 - 17:02
MONTECARLO - Fabio Fognini accede al secondo turno del torneo Atp di Montecarlo grazie al successo sul francese Michael Llodra (7-5, 6-3). Avanza anche Filippo Volandri che con identico risultato si aggiudica la sfida tricolore contro il 20enne Alessandro Giannessi, proveniente dalla qualificazioni ed alla prima presenza nel tabellone principale di un Masters 1000.
Dopo Fognini e Volandri, altri due italiani sono passati al secondo turno del torneo Atp di Montecarlo. Andreas Seppi ha sconfitto il rumeno Victor Hanescu (proveniente dalle qualificazioni) in due set (6-3, 6-1) ed ora se la vedrà con Novak Djokovic, n.1 del mondo.
Ha superato il primo turno anche Potito Starace, che si è avvantaggiato del ritiro dell'argentino Carlos Berlocq. Il tennista sudamericano, che si era ritirato già la scorsa settimana nei quarti di finale a Houston per un problema alla gamba sinistra, è stato costretto a fermarsi con l'italiano in vantaggio 4-2 nel primo set.
FONTE: Leggo.it
ESCLUSIVA ULTIM'ORA
ESCLUSIVA TLP - Mi ritorni in mente: Totò De Vitis
15.04.2012 23:00 di Daniele Mosconi
I suoi gol sono ancora oggi una fonte di piacere per gli amanti degli attaccanti "umani" degli anni '90. Dopo bomber come Van Basten e Vialli, c'erano loro: i goleador per realtà più piccole. Capaci di non fare faville come quelli sopra citati, ma sicuramente rimasti nel cuore di chi ha saputo apprezzarli prima come uomini, di seguito come calciatori.
Il protagonista di questa nuova intervista per la rubrica "Mi ritorni in mente" è Totò De Vitis. Uno "zingaro" del calcio, ha giocato su campi caldi come Salerno e Taranto, dove ha lasciato un segno indelebile del suo passaggio è stato a Piacenza. Ancora oggi, mentre ci raccontava la sua storia: "La gente mi ferma, si ricordano molto bene di me. La mia fortuna è di aver coperto un ruolo dove non passi sicuramente mai inosservato. Quando fai gol sei sempre sulla bocca di tutti".
Totò De Vitis, uno di quei bomber magari sconosciuti ai più, però sicuramente chi ama il calcio, si ricorda molto bene di questo vero rapace dell'area di rigore.
Cosa fa adesso e dove vive Totò De Vitis?
"Fino ad un anno fa ero capo degli osservatori della Fiorentina. Al momento sono fermo, ho avuto dei contatti, però siamo sempre sulla base di approcci, nulla di concreto. Sto dando una mano ad una squadra di Piacenza - dove attualmente vivo - che gioca nei dilettanti. Cerco di tenermi aggiornato guardando più partite possibili. Il feeling con il calcio non si interrompe mai, è un cordone ombelicale indelebile".
Prima di questo tuo ruolo nella Fiorentina, cos'hai fatto?
"All'inizio ho allenato gli Allievi nazionali del Piacenza, in sono stato responsabile area tecnica di questo club, facendo da collante tra società e giocatori. Poi arriva la proposta della Fiorentina e non potevo di certo rifiutare. Nel tempo in cui ho lavorato per i viola, ho preso il diploma da direttore sportivo. Ed ora sono pronto a ripercorrere questo viatico fin da subito".
La domanda spinosa voglio fartela subito: cosa provi quando entri al "Garilli" e metti piede sul manto erboso?
"Guardo l'orizzonte dinanzi a me e scorrono nella mia mente tanti pensieri, tanti momenti vissuti su un tappeto verde. L'odore dell'erba tagliata ha sempre il suo fascino, le panchine, le porte. Non lo dico per vanto, però posso dire che il gruppo biancorosso dove ho avuto la fortuna di essere protagonista, ha fatto la storia, non solo di questa città. Siamo arrivati in A senza uno straniero, eravamo sulla bocca di tutti, quasi fossimo dei marziani, in più avevamo un allenatore come Gigi Cagni, capace di motivarti come pochi allenatori che ho conosciuto nella mia carriera. Quando penso a queste cose, mi accorgo del tempo che passa, però l'emozione non si cancellerà mai".
Qual'è la cosa che ti è mancata maggiormente i primi tempi quando hai deciso di appendere gli scarpini al chiodo?
Prima di rispondere gli scappa una risata molto malinconica: "Guarda, nei primi cinque anni la cosa che mi è mancata più di tutte era l'allenamento. Quei riti sempre uguali, quando c'eri dentro quasi ti annoiavano e li facevi in maniera meccanica - diciamo così -, poi quando sei fuori ti accorgi di quanto erano importanti".
Il tuo rapporto con Gigi Cagni com'era?
"Un ottimo rapporto, lo è tutt'ora, persona splendida e competente. Con lui c'era sempre un confronto schietto e sincero, capace di insegnare al gruppo moduli di gioco che a quei tempi erano molto innovativi".
Con i tuoi compagni di allora, vi sentite ancora?
"Come no! Può passare qualche tempo, però la cena in stile rimpatriata c'è sempre. Indimenticabile quella squadra: Lucci in difesa, Taibi in porta, Cleto Polonia in difesa, Giampiero Piovani ed io in attacco, Maccoppi, Turrini (quell'anno doveva finire all'Inter poi non se ne fece nulla ndi)".
Cosa prova uno dei protagonisti di quel Piacenza autarchico, a vedere questo club in queste condizioni?
"Tanto dispiacere, stento a crederci quando mi fermo a rifletterci. Il calcio è una brutta bestia capace di fagocitare tutto. Purtroppo la città paga per responsabilità di gestioni societarie imbarazzanti".
Totò, ricordi il tuo gol più bello?
"Bé, uno contro il Verona, il più bello e fortunoso: di tacco con il piede sinistro (lui era solo destro, ndr) su punizione calciata da Carannante".
Ci racconti un episodio che ti è rimasto impresso della tua carriera da giocatore?
"Eh ce ne sono tanti, difficile sceglierne uno. Quello che ricordo con più piacere è capitato a Salerno. Ricordo che in quegli anni c'era il mercato di riparazione a novembre. Io andai nella Salernitana per otto mesi, feci qualcosa come sedici gol in ventiquattro partite. Lasciai un bel ricordo, questo lo avevo capito da come mi trattarono. Però non immaginavo cosa mi sarebbe accaduto sette anni dopo. Tornai come avversario e mentre stavamo per prepararci al riscaldamento, due tifosi mi presero di forza e mi fecero fare il giro del campo. Tutta la gente che applaudiva. Ho un ricordo bellissimo di quei momenti. Mi si accappona la pelle anche ora, quando ci penso".
Tuo figlio, Alessandro, gioca nel Modena (il cartellino è di proprietà del Parma ndr), gli dai qualche consiglio ogni tanto?
"Con mio figlio c'è un bel rapporto, però finchè posso, cercherò sempre di essere il meno invadente possibile nella sua carriera. La cosa cambia se è lui a chiedermi qualche parere. Voglio che sbagli, se dovesse accadere, da sé, capire dove e come rimediare. Solo così a mio parere un giovane può crescere".
C'è qualche attaccante che può ripercorrere le tue orme?
"Non male come domanda, mi hai messo in difficoltà. Riflettendoci così - su due piedi - posso dirti che sono pochi quelli che giocano come facevo io. In questi anni il calcio è cambiato in maniera radicale, tutto è basato in particolare sulla profondità, palla a terra. Attaccanti di razza ce ne sono sempre meno, perchè oggi la punta deve saper fare tutto, compreso il difensore se occorre. Quando giocavo io, era tutto un altro calcio, ero abituato ad attaccare l'area di rigore e gli ultimi 16-18 metri erano il mio territorio. C'è Francesco Stanco del Modena, classe '87, ottima stazza. Mi piace molto anche Luigi Castaldo della Nocerina ".
Totò dove sta andando il calcio secondo te? Tutte queste notizie, tra scandalo calcioscommesse e continue penalizzazioni di club inadempienti.
"E' uno schifo, non ci sono parole adatte per spiegare cosa si prova davanti ad uno scenario così apocalittico. Una cosa mi sento di dirla però: giusto fare pulizia, perchè il calcio in questi anni si è dotato di gente senza scrupoli, così un bel colpo di scopa toglie tutti i personaggi che hanno rovinato la passione di tanta gente. La cosa che più mi preme è quella di vedere quanto prima la fine di questa storiaccia, cercando la verità fino in fondo, a questo punto io voglio capire fino a dove era marcio il calcio. Se tutto il sistema oppure solo una parte di esso".
Quale la tua ricetta per migliorare questo calcio?
"Semplice, ci vogliono delle regole certe. I passi che si stanno muovendo vanno in questa direzione, adesso non bisogna fermarsi. Non è più pensabile di trovare club che dopo tre mesi falliscono perchè non hanno soldi. Un sistema così non può durare molto. Nel calcio per investire - oltre alla programmazione, spesso assente in certe realtà della Lega Pro - ci vogliono soldi. Non può entrare in questo mondo, gente inesperta e priva di riferimenti economici saldi. Non si può prendere una società e non avere un addetto stampa come si deve, un direttore sportivo fittizio, con ruoli solo sulla carta. Così, come nello scandalo calcioscommesse, anche qui va fatta pulizia enorme per cercare di ridare a questi campionati il prestigio che meritano, dando la possibilità a chi ha i titoli, per poter lavorare in un ambiente sano".
FONTE: TuttoLegaPro.com
GASPAROTTO FULMINA TUTTI ALL'AMSTEL. DOPO 4 ANNI, ALL'ITALIA UNA GARA CLASSICA
Lunedì 16 Aprile 2012 - 07:33 di Marco Zorzo
MILANO - Eroe per un giorno. Enrico Gasparotto trionfa a sorpresa all’Amstel Gold Race, in Olanda. Quello che nessuno aveva messo in preventivo. Nemmeno lui: «Non ci credo ancora». E una dedica speciale all’amico Luca Paolini: «Mi ha insegnato come si corre». Finalmente una classica si colora di azzurro. Con il biondo di Sacile che in cima al Cauberg beffa il belga Jelle Vanendert e lo slovacco Peter Sagan. Tutto questo sotto gli occhi del ct Paolo Bettini, che dopo il traguardo si è catapultato verso Gasparotto per abbracciarlo. Una sorta di prova generale del Mondiale, visto che proprio in quelle strade di correrà la corsa iridata 2012. Enrico ha la bionda chioma, il sorriso smagliante: la felicità fatta persona. Due anni fa arrivò terzo proprio qui.
L’ultimo italiano a trionfare in Olanda era stato Damiano Cunego, dominatore nel 2008. Il veronese ieri è invece caduto a poche centinaia di metri dal traguardo.
Gasparotto, friulano di Sacile, in provincia di Pordenone, al confine col Veneto, ha compiuto 30 anni lo scorso 22 marzo, pochi giorni dopo la Milano-Sanremo da dimenticare per lui, costretto al ritiro. Come gli era già accaduto due volte al Giro delle Fiandre e addirittura tre al Lombardia. E pure dopo l’11ª tappa al Giro d’Italia, nel 2010: non certo il suo anno migliore, anche se in avvio di quella stagione aveva vinto una tappa nella Tirreno-Adriatico. Da ricordare che nella corsa Rosa di due anni fa aveva riportato una frattura alla clavicola dopo una caduta.
Pane, sudore e bicicletta. Quasi una storia da libro cuore per un gregario delle due ruote da sempre, nonostante il titolo tricolore vinto nel 2005. Ma quest’ultima vittoria ha un sapore speciale: è il primo successo in una grande classica. Enrico felice e realista, candidamente ammette: «Ho visto che partiva Sagan e sono scattato anch’io, è andata bene, remore anche degli errori fatti in passato. Ho coronato un sogno».
LA ERRANI È LA REGINA DI BARCELLONA: LA TENNISTA DEDICA IL TRIONFO A MOROSINI
Lunedì 16 Aprile 2012 - 07:29 di Marco Lobasso
ROMA - Il suo primo pensiero è andato a Piermario Morosini, prima di alzare la coppa, prima di parlare al pubblico, prima di festeggiare. Sara Errani conquista gli Open di Barcellona (4° torneo in carriera e 2° nel 2012 dopo Portorose) e, senza esitare un attimo, dedica il successo allo sfortunato 25enne giocatore del Livorno, quasi suo coetaneo (Sarita avrà 25 anni il 29 aprile): «Il mio primo pensiero va a lui, ora il mondo dello sport italiano deve restare al fianco della sua famiglia». Per la Errani è un momento magico, il più importante della sua vita sportiva: a Barcellona batte in finale la ceca Dominika Cibulkova 6-2 6-2 (in 1h6'), oggi diventerà la n.28 del mondo (record personale) ed è appena iniziata la stagione sulla terra rossa europea, sua superfice preferita.
Non solo, a Barcellona la piccola bolognese (164 cm) ha vinto anche il torneo di doppio, in coppia con la Vinci, contro Pennetta-Schiavone, in una finale tutta azzurra che apre scenari nuovi anche in chiave Fed Cup e Olimpiadi: la Errani è la numero 12 (prima italiana) nel ranking Wta di doppio e oggi si avvicinerà alle top 10.
«E’ stata una grande settimana in cui ho giocato un ottimo tennis - spiega Sarita che si allena da anni in Spagna ed è a suo agio con la lingua iberica, al microfono, quando saluta gli organizzatori e gli appassionati - . Ringrazio tutti e naturalmente il mio coach, Pablo Lozano. Sin qui ho vissuto una grande stagione, l’obiettivo è continuare su questa strada».
Nella finale di Barcellona, la Cibulkova non è riuscita mai a incidere con il servizio e con la sua arma migliore, quel diritto con cui aveva fatto molto male alla numero 1 del mondo Azarenka a Miami, dove si era portata avanti per 61 5-2 prima della rimonta. Invece, la Errani è stata perfetta, disinnescando la potenza dell'avversaria e sfinendola, con regolarità e velocità. Il successo nell'Open spagnolo arriva al termine di una settimana perfetta, con 5 vittorie e nemmeno un set perso.
BULLS E HEAT OK, LAKERS BATTONO I MAVS. GALLO E BELINELLI VINCONO IN CASA -VIDEO
Lunedì 16 Aprile 2012 - 09:13
DENVER - Due vittorie casalinghe per Danilo Gallinari e Marco Belinelli nella domenica italiana sui parquet Nba. Gallinari segna 10 punti nel successo che i Denver Nuggets (33-27) ottengono per 101-86 contro gli Houston Rockets (32-28), compiendo un altro passo importante verso i playoff.
Gallinari, titolare per 29'20'', chiude con 4/8 al tiro (1/4 da 3 punti), 5 rimbalzi e 3 assist. Denver, che prende il largo nel terzo periodo con il parziale di 37-19, ringrazia soprattutto le guardie: Ty Lawson e Arron Afflalo mettono a referto 20 punti a testa.
Conta poco per la classifica, invece, la vittoria per 88-75 che i New Orleans Hornets (18-42) centrano contro i Memphis Grizzlies (35-25). Davanti al nuovo proprietario Tom Benson, Belinelli gioca 21'31» partendo dalla panchina. La guardia bolognese segna 6 punti con un modesto 2/9 al tiro (1/7 da 3 punti). A far sorridere New Orleans sono Eric Gordon (18 punti) e Carl Landry (16 punti e 11 rimbalzi).
Nei quartieri alti del campionato non stecca nessuno. I Chicago Bulls (46-14), miglior squadra della lega, faticano e passano solo all'overtime per 100-94 sul campo dei Detroit Pistons (22-38). In evidenza Derrick Rose (24 punti e 9 assist), che alla fine dei regolamentari firma la tripla che vale il pareggio. Menzione speciale anche per Joakim Noah (20 punti e 17 rimbalzi).
I tori conservano 3,5 partite di vantaggio sui Miami Heat (42-17), seconda forza della Eastern Conference, che vincono 93-85 in casa dei New York Knicks (31-29). Miami marcia con i 29 punti di LeBron James e i 28 di Dwyane Wade. A New York non basta l'immensa prova di Carmelo Anthony, autore di 42 punti.
A Ovest, i Los Angeles Lakers (39-22) piegano i Dallas Mavericks (34-27) per 112-108 dopo un tempo supplementare. I californiani, ancora privi dell'acciaccato Kobe Bryant, fanno centro con Andrew Bynum (23 punti e 16 rimbalzi), Ramon Sessions (22 punti) e Pau Gasol (20 punti e 10 rimbalzi), decisivo all'overtime con 8 punti.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: New York Knicks-Miami Heat 85-93; Los Angeles Lakers-Dallas Mavericks 112-108 (overtime); Charlotte Bobcats-Boston Celtics 82-94; Atlanta Hawks-Toronto Raptors 86-102; Detroit Pistons-Chicago Bulls 94-100 (overtime); Cleveland Cavaliers-Orlango Magic 84-100; Sacramento Kings-Portland Trail Blazers 104-103; New Orleans Hornets-Memphis Grizzlies 88-75; Denver Nuggets-Houston Rockets 101-86.
GARE TRUCCATE IN COREA DEL SUD, SUICIDA EX CALCIATORE RADIATO
Lunedì 16 Aprile 2012 - 17:07
SEOUL - L'ex calciatore professionista sudcoreano, Lee Kyung-Hwan, squalificato a vita per il coinvolgimento in uno scandalo di partite truccate nel suo paese, si è suicidato lanciandosi dalla finestra di un edificio. Lo riporta il quotidiano spagnolo 'Marcà, citando le fonti della polizia asiatica. Lee Kyung-Hwan, che ha giocato per il Suwon Samsung Bluewings e, in precedenza, per i Citizen Daejeon, è stato condannato l'anno scorso dopo aver ammesso il suo coinvolgimento, che ha portato a smantellare un'organizzazione di 57 persone. Il 24enne è stato trovato gravemente ferito su un marciapiede nella periferia di Seoul, ma è deceduto durante il trasporto in ospedale. Questo è il terzo suicidio che si è verificato in seguito allo scandalo delle partite truccate.
MUAMBA DIMESSO DALL'OSPEDALE: "GRAZIE A TUTTI, ORA STARÒ CON LA MIA FAMIGLIA"
Lunedì 16 Aprile 2012 - 17:15
LONDRA - Fabrice Muamba è stato dimesso dal London Chest Hospital. Il centrocampista del Bolton era ricoverato dal 17 marzo, dopo essere stato colpito da attacco cardiaco nel match di FA Cup sul campo del Tottenham. «Sono felice di lasciare l'ospedale e voglio cogliere l'occasione per ringraziare ogni singolo membro dello staff dell'ospedale che si è preso cura di me», dice il giocatore dal sito del suo club. «La loro dedizione, la loro professionalità e le loro qualità sono state splendide, sarò sempre in debito. Voglio ringraziare anche tutti coloro che mi hanno mandato migliaia di messaggi di sostegno», aggiunge il 23enne. «Adesso -conclude Muamba- sono fuori dall'ospedale, voglio proseguire il mio recupero e trascorrere tempo prezioso con la mia famiglia».
BALOTELLI, L'ULTIMA SPIAGGIA: "DALLO PSICOLOGO PER SALVARE LA CARRIERA"
Lunedì 16 Aprile 2012 - 17:28
MANCHESTER - Mario Balotelli andrà dallo psichiatra per cercare di mettere un pò di pace nella sua turbolenta vita e salvare la sua carriera calcistica. È quanto sostiene il Sun on Sunday che ha raccolto le confidenze di un amico del talento azzurro. Espulso contro l'Arsenal, Mario sta attualmente scontando la squalifica di tre giornate comminatagli dalla disciplinare. E dopo le scuse a Roberto Mancini e ai compagni, spera di avere l'occasione per tornare a giocare prima del termine della stagione. Per aiutare il Manchester City nella disperata rincorsa allo United e meritarsi la chiamata in nazionale di Cesare Prandelli per i prossimi Europei. Obiettivi in nome dei quali sembra voler cambiare radicalmente il suo stile di vita. Lasciandosi aiutare se necessario anche da un esperto. «Mario non vuole lasciare il City e sa di aver bisogno di aiuto - le parole di un amico al domenicale britannico -. Per sua stessa ammissione è completamente fuori controllo. È pronto a ricevere l'aiuto di un esperto per mettere ordine nella sua vita. Perchè ha un talento enorme eppure rischia di distruggere la sua carriera. È seriamente preoccupato per il suo futuro e ha capito che deve affrontare il problema prima che sia troppo tardi».
MOROSINI, IL LIVORNO RITIRA LA SUA MAGLIA NUMERO 25
Lunedì 16 Aprile 2012 - 15:01
LIVORNO - Non ci sarà più una maglia numero 25 per i giocatori del Livorno Calcio, nè ora nè mai. La società ha ritirato per sempre dalla numerazione ufficiale del club il numero indossato da Piermario Morosini, morto sabato scorso in campo a Pescara. Gesto di grande omaggio, con la città labronica che aspetta comunque, e ancora, il 'Morò per l'ultimo 'giro di campò. Livorno vuole omaggiarlo prima dei funerali a Bergamo. Domani nella città labronica sarà allestita la camera ardente dopo che oggi, effettuata l'autopsia, la salma è stata riconsegnata ai familiari. E sono previsti, appunto, un 'giro di campò allo stadio Picchi con sosta sotto la curva nord. L'ultimo saluto, corale, della città. La salma dovrebbe raggiungere Livorno domani verso le 13.30. Entrerà allo stadio dal cancello sul lato della gradinata poi verrà portata sul terreno di gioco soffermandosi quindi sotto la curva nord. Anche il presidente del club, Aldo Spinelli, ha confermato che domani la salma del 'Morò sarà a Livorno per l'ultimo omaggio dei tifosi e della gente. «Domani - ha ancora detto Spinelli - ci sarà un passaggio con un giro campo allo stadio, al quale parteciperà tutta la squadra. Sarà il nostro modo per rendergli omaggio davanti alla città». Oggi i compagni di Morosini si sono allenati a Tirrenia. «Ho detto ai ragazzi che dobbiamo reagire - ha affermato ancora Spinelli - perchè lui era un lottatore. E noi lo ricorderemo come un grande giocatore e una grande persona». Spinelli ha anche riferito di aver chiesto di posticipare a mercoledì la prossima gara, contro il Cittadella, per consentire ai compagni di Morosini di partecipare al funerale previsto giovedì mattina a Bergamo, nella chiesa di Monterosso. E sempre oggi i familiari di Piermario Morosini hanno chiesto ai mass media di non pubblicare più le immagini video e fotografiche del momento della tragedia, quando 'Morò cade, non si rialza e viene soccorso. La richiesta è stata fatta attraverso il sito del club amaranto: «Il Livorno Calcio - si legge in una nota - a nome della famiglia Morosini chiede, gentilmente, a tutti i media di non riproporre più le immagini (video, foto) dell'attimo in cui Piermario cade in campo e degli attimi successivi dei soccorsi nella partita Pescara-Livorno». Si chiede di porre un velo di pietà.
FONTE: Leggo.it
Sport
15 aprile 2012 - 16:51
Morosini, tifosi Livorno: “in campo con maglia 25?
LIVORNO / “In campo sabato prossimo con la maglia 25?, annunciano i tifosi di Piermario Morosini, come gesto per ricordare il centrocampista del Livorno, durante il match contro il Cittadella allo stadio Armando Picchi.
Un modo per rendere omaggio al calciatore 25enne stroncato da un malore, le cui cause saranno chiarite solo dopo l’esame autoptico di domani. Intanto è un via vai continuo allo stadio di Livorno, amici, conoscenti e tifosi arrivano da questa mattina, per salutare Morosini. Alle 14 sono sfilate in campo le squadre giovanili con dirigenti e allenatori.
“Nella tua vita hai lottato, in campo l’hai dimostrato, ciao Moro..la curva Nord”, è uno degli striscioni esibiti in campo.
Poi ci sono delle scarpette lasciate da un compagno vicino alla maglia 25, per “continuare a correre in cielo come facevi in campo”, è la dedica a Morosini.
Già d’accordo il sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi, con i tifosi che vorrebbero dedicare un’ala dello stadio al calciatore scomparso. Tributi di solidarietà stanno arrivando da tutte le curve d’Italia e da molti club europei , in particolare dai tifosi del Pescara Fiorentina, Torino, Sampdoria, Crotone, Salernitana, Reggina, Pisa, Verona, Juve, Stabia ed altre.
FONTE: CronacaLive.it
Tutto il mondo del calcio in lacrime per MorosiniTantissimi tifosi hanno ricordato in lacrime a Livorno il calciatore scomparso sabato. Striscioni, sciarpe e maglie di tante squadre e qualche coro davanti allo stadio Picchi. La fidanzata Anna in lacrime: «Sembrava sorridesse, era bellissimo»
Domenica 15 Aprile 2012
ROMA - Striscioni, sciarpe e maglie di tante squadre e qualche coro. Solo a Livorno, oggi, è stato rotto il silenzio calato improvvisamente ieri sul calcio dopo la morte di Piermario Morosini sul campo di Pescara. Un silenzio deciso dalla Federazione: le immagini de 'Il Moro', come lo chiamavano i tifosi del Livorno, che crolla sul campo, prova a rialzarsi due o tre volte e cade nuovamente prima di essere soccorso, sono le uniche passate e ripassate sulle televisioni da uno stadio. Anche a Livorno, però, non c'è stato il fischio di inizio per la partita ma solo le lacrime e la commozione dei tifosi, oltre un migliaio, e dei compagni di Morosini ai cancelli dello stadio diventato meta di un mesto pellegrinaggio davanti agli striscioni appesi fin da ieri sera, a quella maglia amaranto con il numero 25 che Morosini aveva indossato da gennaio scorso quando era arrivato in Toscana, in prestito dall'Udinese. Una maglia che il presidente Spinelli pensa di ritirare, così come ha già deciso di fare il Vicenza dove il centrocampista aveva giocato dal 2007 al 2009. Anche a Udine e a Bergamo, dove Morosini era nato e cresciuto, i tifosi hanno ricordato un giocatore che aveva saputo superare una vita difficile, segnata dal dolore, con quell'amore per il calcio che Simone Barone - campione del mondo e suo compagno di squadra - ha sottolineato durante la conferenza stampa, l'unica di questa domenica. 'Hai lottato fino alla fine... ciao grande Morò si legge in uno degli striscioni apparsi sui cancelli dello stadio, mentre tifosi e compagni applaudono il coro 'Uno di noi. O Moro uno di noì. Si aspetta di conoscere l'esito dell'autopsia in programma domani a Pescara e di sapere le decisioni della fidanzata Anna e della famiglia sui funerali. Intanto, secondo quanto si legge sul sito della società amaranto, i familiari avrebbero già autorizzato un 'passaggio' della salma anche dalla Toscana prima dei funerali a Bergamo. Lo stesso sindaco Alessandro Cosimi aveva auspicato l'apertura di una camera ardente, almeno per un giorno, in città.
LA FIDANZATA ALL'OBITORIO - Scene di dolore e strazio all'obitorio di Pescara all'uscita delle operazioni di riconoscimento della slama da parte di Anna, la giovane pallavolista fidanzata di Piermario Morosini. La ragazza prima freddamente ha spiegato a tutti che l'autopsia verrà effettuata domani mattina, poi davanti alle sue amiche giocatrici nonchè agli amici del fidanzato è crollata in lacrime abbracciando alcuni di loro e mormorando tra i singhiozzi: «Sembrava sorridesse, era bellissimo». Anna V, la poco più che ventenne fidanzata di Piermario Morosini, è giunta all'obitorio dell'ospedale di Pescara per espletare le formalità del riconoscimento della salma dello sfortunato centrocampista del Livorno morto ieri allo stadio Adriatico. La ragazza, giunta ieri sera a Pescara, era circondata da amici suoi e del giocatore giunti stamattina da Bergamo: con lei anche gli uomini della Digos che insieme ad altri quattro compagni l'hanno portata all'obitorio. Anna è all'obitorio con le compagne della squadra di pallavolo di Brembate, nella quale gioca. Con lei e con amici di Morosini c'è anche un sacerdote. La ragazza è affranta dal dolore e si è stretta nell'abbraccio delle amiche. Nel gruppo degli amici all'esterno dell'obitorio c'è tensione e la richiesta del rispetto del loro dolore.
LA LETTERA DELLA FIDANZATA - Il sacerdote Don Luciano ha letto una lettera della fidanzata Anna: «Mario adorava giocare sotto la pioggia, diceva che la palla ha bisogno di un trattamento speciale. Ieri è stato così. Sono sicura che fosse felice. Il calcio e quel pallone davano un senso alla sua vita. Oggi questo sole e questo vento caldo accarezzano il mio viso e quello di tutti i suoi amici cari e familiari. Ringrazio tutti per la vicinanza. Anna».
IL 25 SULLE SPALLE - Sabato prossimo tutti allo stadio con la maglia 25. Così i tifosi del Livorno pensano di ricordare Piermario Morosini nella gara contro il Cittadella, in programma sabato prossimo all'Armando Picchi. L'idea è stata lanciata in occasione del continuo pellegrinaggio in corso da stamani davanti ai cancelli dello stadio livornese. Qui, poco dopo le 14, sono sfilate tutte le squadre giovanili della società, con dirigenti e allenatori: una breve sosta davanti alla maglia 25 attaccata sopra il lungo striscione sistemato dai tifosi 'nella tua vita hai lottato... in campo l'hai dimostrato ... ciao moro", firmato Curva Nord. Uno dei ragazzi ha lasciato un paio di scarpette con un biglietto: "perché tu possa continuare a correre come correvi in campo anche in cielo". Nel primo pomeriggio alcuni supporter della 'rivale' Pisa sono arrivati davanti al Picchi e hanno attaccato una sciarpa nerazzurra vicina a quelle degli altri club già presenti, tra cui quelle di Barcellona, Fiorentina, Napoli, Pescara e Modena. Il sindaco di Livorno Alessandro Cosimi si sarebbe detto già d'accordo con i tifosi che vorrebbero intitolare a Morosini un settore dello stadio.
IL VICENZA RITIRA LA MAGLIA - Il Vicenza calcio ha deciso di ritirare la maglia n. 25 per onorare la tragica scomparsa del calciatore Piermario Morosini. A darne notizia è il club veneto che ha deciso di agire subito, anche per il fatto che il numero 25 (indossato da Morosini nei primi due anni di permanenza a Vicenza) in questo campionato non risulta assegnato a nessuno. "Si tratta di una scelta - spiegano i dirigenti del Vicenza - che vuole essere un gesto di rispetto per consegnare per sempre alla memoria la figura dell'amato e sfortunato atleta, legato ai nostri colori".
BARONE - "Un momento duro e difficile anche perchè era un ragazzo sempre con il sorriso, che veniva al campo sempre con la voglia di scherzare anche se nella sua vita aveva avuto problemi familiari". Così Simone Barone, centrocampista del Livorno, ha ricordato il compagno di squadra Piermario Morosini morto ieri a Pescara. Barone, arrivato poco fa insieme ad altri giocatori del Livorno davanti allo stadio Armando Picchi dove da stamani continua il 'pellegrinaggio' dei tifosi, ha sottolineato il grande affetto del mondo del calcio e dei tifosi, "dimostratoci fin da ieri a Pescara". "Mario è sempre qui con noi, è un grande. Lo vogliamo ricordare così". Morosini era arrivato da pochi mesi in Toscana ma aveva saputo subito farsi apprezzare dai nuovi compagni: "Sono stato molto felice di averlo conosciuto anche se da pochi mesi: abbiamo perso un ragazzo eccezionale". "Tutta la squadra sta pensando a lui alla sua ragazza, alla famiglia: per loro noi ci saremo sempre", ha concluso Barone.
ABETE - "Estenderemo l'uso dei defibrillatori sui campi di calcio": lo ha annunciato il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete, all'indomani della morte di Piermario Morosini. "Sulla decisione di sospendere i campionati non c'è stato alcun dubbio, anche se qualcuno è stato avvertito dopo", ha aggiunto Abete riferendosi al presidente della Lega Beretta, che era irraggiungibile. "Anche se ci fossero state opinioni diverse, avremmo scelto ugualmente per lo stop". "Questa è una pagina triste nel mondo del calcio. Sono episodi che si ricorderanno per anni, come quelli di Taccola, Curi ed altri. Ce li portiamo avanti da decenni. Come Federazione ci ricorderemo di Morosini". Il presidente della Federcalcio Giancarlo Abete spiega così la tristezza del mondo del calcio per la morte del giocatore del Livorno e promette che la Figc sarà vicina alla sorella handicappata, l'unica rimasta della famiglia. "Dobbiamo capire le reali esigenze - dice Abete - perchè c'è una situazione complessa. Comunque faremo iniziative mirate, di sostanza e non di immagine per catturare l'attenzione del momento. Pensiamo a cose che lascino tracce profonde affinchè Piermario possa essere ricordato". Sulla decisione di fermare i campionati, Abete ha sottolineato che "è stata una scelta ponderata e presa in piena autonomia sulla base di valori di sensibilità e rispetto"
L'AMICO MIRKO - All'obitorio dell'ospedale di Pescara c'è l'ex compagno di squadra di Piermario Morosini Mirko Frattali, amico fraterno del giocatore del Livorno scomparso. Frattali ieri in panchina nel corso della gara di campionato Verona-Bari è arrivato questa mattina a Pescara direttamente da Roma, dove era rientrato dopo la partita. È stato il papà di Frattali a raccontare della grande amicizia tra il figlio e Morosini: «Erano amici fraterni. Piermario era stato diverse volte a casa nostra. Un mese e mezzo fa Piermario e mio figlio nel corso di un weekend di vacanza erano stati in Spagna a vedere una partita di Lionel Messi».
ALBERTINI ALL'OBITORIO - È arrivato all'improvviso all'obitorio di Pescara Demetrio Albertini, vicepresidente della Federcalcio ed ex giocatore del Milan. Albertini, accompagnato dal presidente del Pescara nonchè vicepresidente di Lega B Daniele Sebastiani per visitare la salma dello sfortunato Piermario Morosini, poi è uscito visibilmente scosso, senza parlare con nessuno, è risalito sul suo suv ed è ripartito immediatamente.
PELLEGRINAGGIO TIFOSI ALLO STADIO LIVORNO - Circa 200 tifosi sono già davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi di Livorno, per ricordare Piermario Morosini, il giocatore amaranto morto ieri pomeriggio a Pescara. In realtà il numero dei tifosi è in continuo aumento: un pellegrinaggio spontaneo che vogliono rendere omaggio alla memoria di Morosini davanti allo striscione che era stato appeso ieri dai ragazzi della curva nord sui cancelli dello stadio con su scritto: "Hai lottato fino alla fine, ciao grande Moro". Stamani, al posto del numero 25 apparso nello striscione ieri sera, è stata messa la sua maglia. Sotto rose e altri mazzi di fiori, uno anche della società A.S. Livorno Calcio, vengono lasciati insieme alle sciarpe della squadra. Momento di particolare commozione quando sono arrivati i bambini della scuola calcio accompagnati dai loro allenatori. Dalla società, intanto, fanno sapere che per oggi non ci saranno iniziative ufficiali: "Lasciamo spazio al dolore dei tifosi", ha detto l'addetto stampa Paolo Nacarlo.
IL PREPARATORE DEL LIVORNO - "Mi sono accorto subito che era scivolato in modo strano e quando ci siamo resi conto che stava male siamo corsi subito in campo dalla panchina, poi una gran confusione intorno a Mario. Era un ragazzo d'oro uno di noi, stava facendo molto bene sia in campo che fuori, siamo distrutti". Sono già passate molte ore dalla tragica morte di Piermario Morosini ma nelle parole di Fabrizio Boccafogli, preparatore dei portieri del Livorno Calcio è come se fosse appena successo. Con la voce incrinata dall'emozione Boccafogli, rientrato in nottata con il pullman della squadra, stamani racconta quei terribili momenti: lui era là, a pochi passi. Il momento peggiore quando la squadra si è recata all'ospedale: "Ci avevano dato un po' di speranza, poi quando siamo arrivati all'ospedale di Pescara e ci hanno dato quella notizia è stato terribile". Terribile e angosciante come il rientro a Livorno del pullman della squadra: "È stato il più brutto rientro da una trasferta della mia carriera - conclude Boccafogli - vedere i ragazzi, i compagni di reparto e i compagni di camera di Piermario piangere a dirotto per tutto il viaggio. Hanno dimostrato di volergli un bene dell'anima, così come meritava un ragazzo eccezionale come lui. Siamo tutti distrutti".
IL SINDACO DI PESCARA - È arrivato anche il sindaco di Pescara, Luigi Albore Mascia, a rendere omaggio alla salma di Piermario Morosini, deceduto ieri allo stadio Adriatico per arresto cardiaco. "È un dramma che travalica la realtà pescarese e quindi era doveroso essere qui", ha detto il sindaco. Mascia poi e tornato sulla vicenda dell'autovettura dei vigili urbani che ieri per qualche minuto ha intralciato l'arrivo sul campo di un'ambulanza dei soccorsi. "Domani mattina avrò il risultato dell'inchiesta interna - ha detto il sindaco - saremo equi e inflessibili, è evidente la grande leggerezza di chi ha lasciato in quel posto l'auto, ma in quella situazione non ha funzionato niente. Vorrei però che non si prendano scorciatoie, e non si accusi per questo il ritardo dei soccorsi, che non c'è stato. So che nell'immaginario collettivo l'ambulanza è quanto di più celere deve arrivare, ma ieri i primi soccorsi erano quelli sul campo e ci sono stati. In quel caso l'ambulanza - ha proseguito il sindaco - era solo un mezzo di trasporto successivo, infatti quando poi è entrata in campo è rimasta minuti in attesa di caricare il giocatore per portarlo in ospedale". Il sindaco ha poi parlato delle eventuali responsabilità sull'accaduto in termini più ampi. "Non per fare lo scaricabarile, ma lo stadio è a disposizione della società, e mentre la viabilità esterna compete al comune, dentro si delegano altri soggetti. Dalle prime risultanze informali che ho, il vigile urbano che aveva a disposizione l'auto era comunque al lavoro all'interno dello stadio anche se i primi confronti non sembrano essere convincenti. Ma - ha chiuso Albore Mascia - non vorrei che questa vicenda confondesse la funzionalità dei soccorsi che ieri non è stata scalfita".
IL CORO DEI TIFOSI DEL LIVORNO - "Nei nostri cuori...Piermario nei nostri cuori". Così cantano i tifosi del Livorno radunati davanti ai cancelli dello stadio Armando Picchi per ricordare Piermario Morosini. Con loro anche il sindaco Alessandro Cosimi. Nel pomeriggio alcuni giocatori della prima squadra dovrebbero andare davanti allo striscione che i tifosi avevano attaccato già ieri sera, "Hai lottato fino alla fine, ciao grande Moro", e sotto al quale da stamani vengono lasciati fiori e sciarpe.
MANAGER: DOMANI AUTOPSIA - Ernesto Randazzo, il procuratore sportivo di Piermario Morosini, ha confermato che l'autopsia del calciatore verrà effettuata domani mattina a Pescara. Intanto gli amici e la fidanzata di Morosini, Anna Vavassori, hanno lasciato l'obitorio e sono andati via da un'uscita secondaria. Randazzo, a cui è spettato l'amaro compito di affrontare i cronisti, ha detto che Morosini era un "giovane uomo che aveva sofferto e che chiedeva sempre a bassa voce se poteva avere un attimo di felicità, ma è evidente che ieri la risposta è stata no...". Radazzo ha confermato che Morosini non aveva mai avuto problemi fisici evidenti. Che quando ha potuto ha sempre giocato con continuità, segno di buona salute e che il ragazzo sperava di essere riscattato dal Livorno perchè la nuova avventura gli piaceva. In merito ad un presunto scontro di gioco contro il Padova di qualche tempo fa il procuratore ha scosso la testa, dicendo che come quelli "ce ne sono a decine in tutte le partite", e quindi di non darsi una spiegazione su quanto successo.
ROCCHI: GIORNATA TERRIBILE - "Ieri è stata una giornata tremenda". Il capitano della Lazio, Tommaso Rocchi, sul sito della società biancoceleste, ripercorre la giornata di ieri: un sabato di vigilia di campionato squarciato dalla morte del calciatore del Livorno Piermario Morosini. "Al mattino, mentre la squadra partiva per Novara - racconta - si sono svolte le esequie del nostro Mirko (Fersini, il terzino degli Allievi Nazionali morto in seguito a un incidente stradale, ndr), giovane aquilotto strappato troppo presto alla vita; nel pomeriggio la tragica morte di Piermario Morosini, centrocampista del Livorno già troppo sfortunato per via delle precedenti vicissitudini familiari, l'ultimo che se ne va in un mondo del calcio nei mesi scorsi particolarmente falcidiato da eventi luttuosi". I biancocelesti hanno appreso la notizia del decesso nell'albergo di Novara scelto come ritiro in vista della partita contro gli azzurri di Tesser che si sarebbe dovuta disputare oggi alle 12.30. "Tutta la squadra è rimasta sconvolta per quanto accaduto - ammette - e, in un momento così triste, mi preme rivolgere ancora una volta la vicinanza alla famiglia Fersini e un pensiero alla sorella di Morosini, privata dell'affetto dei suoi cari nel giro di pochi anni".
SINDACO DI LIVORNO - L'Amministrazione comunale di Livorno è pronta a preparare alcune iniziative per ricordare Piermario Morosini, il giocatore morto ieri sul campo di Pescara. Lo ha detto il sindaco Alessandro Cosimi pronto anche ad accogliere, per un giorno, la salma di Morosini, "ma solo se lo vorrà la sua famiglia. Non vogliamo essere invadenti, faremo tutto nel rispetto della famiglia. Per questo, se ci sarà il funerale direttamente a Bergamo saremo là con i ragazzi e i tifosi". Per quanto riguarda altre iniziative il sindaco ha ipotizzato una raccolta fondi anche per la sorella di Morosini, "o per i giocatori che abbiano bisogno di cure. Livorno - ha concluso Cosimi - è una città forte da un punto di vista passionale e lo sta dimostrando anche in queste ore".
LE PAROLE DI CASIRAGHI - "Tutti gli allenatori vorrebbero un giocatore come Piermario. Era un giocatore modesto e perbene, un esempio per i compagni". Pierluigi Casiraghi è stato l'allenatore di Morosini ai tempi dell'Under 21. "Lo ho avuto nel biennio della nazionale - dice - ha fatto anche gli Europei in Svezia e giocò anche la semifinale. La sua fu una bellissima annata, era nel gruppo Marchisio, Cigarini e De Ceglie. Era un ragazzo tranquillo e pacato. A 20 anni era già maturo per uno della sua età, anche per tutto quello che gli era successo. Le tragedie familiari non le ha mai fatte pesare, anzi era sempre sorridente. Mi ricorderò sempre il suo sorriso".
IL MESSAGGIO - "La famiglia, la fidanzata di Piermario e l'A.S. Livorno calcio ringraziano tutti coloro che in queste ore di dolore sono stati loro vicini nel ricordo di una grande atleta e di una persona speciale". È quanto si legge sul sito ufficiale del Livorno per ringraziare chi è stato vicino a Piermario Morosini.
LA FIGLIA DI CURI - Prova tristezza per chi non c'è più e dispiacere per chi resta, ma Sabrina Curi chiede "un sorriso per ricordare Piermario Morosini" e suo padre Renato Curi morto con la maglia del Perugia il 30 ottobre del 1977 nello stadio che ora porta il suo nome. "Sono una persona molto credente - confessa Sabrina all'ANSA - e penso che le persone di là vogliano vederci felici. Io dico sempre "il mio sorriso è la tua pace"". "Il nostro sorriso - sottolinea ancora Sabrina Curi - è la pace di Morosini come il mio sorriso è la pace di mio papà". Chiede invece "rispetto per il dolore", Clelia, la vedova di Renato Curi, che tra l'altro vive proprio a Pescara dove ieri è morto il giocatore del Livorno. "È inutile parlare - afferma decisa - mi sono sentita morire per quel ragazzo".
RITORNO MAGLIA NUMERO 25 - Il presidente del Livorno Aldo Spinelli sta valutando l'ipotesi di ritirare per sempre la maglia numero 25 di Piermario Morosini. Un gesto per rendere perenne il ricordo dello sfortunato centrocampista amaranto morto ieri dopo avere accusato un malore in campo al 31' del primo tempo della gara contro il Pescara, poi è stata sospesa. "Questa è la volontà del presidente sulla quale stiamo ragionando in queste ore - ha confermato il responsabile dell'area tecnica del club, Attilio Perotti - e credo che nei prossimi giorni si possa formalizzare questo gesto". Il ritiro della maglia è uno degli atti più emblematici che una società di calcio può fare in segno di rispetto e gratitudine verso un suo ex giocatore che si è particolarmente distinto durante la sua permanenza nel club. In passato il Livorno aveva ritirato per alcuni anni la maglia numero 10 in onore di Igor Protti, ex capitano e bandiera indelebile della storia recente della squadra, coincisa con gli anni più belli dell'era Spinelli culminati con la promozione e le ripetute salvezze in serie A. Successivamente la maglia numero 10 fu reintrodotta e indossata da Ciccio Tavano, dopo che anche lo stesso Protti, rimasto primo tifoso della squadra, si era detto d'accordo di investire l'attaccante della responsabilità di essere una sorta di suo erede. Intanto i tifosi livornesi hanno chiesto al sindaco e alla società di intitolare un settore dello stadio "Armando Picchi" al giocatore. "Anche noi abbiamo saputo di questa ipotesi - ha concluso Perotti - e aspettiamo che questa proposta venga formalizzata dalle autorità competenti visto che l'impianto è comunale".
L'AUTOPSIA - "Al momento non so nulla di più di quello che ho letto sui giornali. Sono stato convocato in Procura domani mattina; dopo che i pm avranno formalizzato l'incarico e comunicato i quesiti, si procederà con l'ispezione cadaverica e con l'autopsia vera e propria". Così all'ANSA il medico legale e docente universitario Cristian D'Ovidio, che domani eseguirà l'esame autoptico sul corpo di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno morto in campo durante la partita con il Pescara.
DONO CARRARESE - Un blocco di marmo bianco delle Apuane sarà donato dalla Carrarese Calcio alla famiglia di Piermario Morosini per la realizzazione di un monumento al giocatore. Lo ha annunciato oggi l'amministratore delegato della società calcistica di Carrara, Andrea Borghini che ha aggiunto: "Un monumento quale testimonianza di affetto verso la famiglia del calciatore scomparso e monito contro le morti che colpiscono gli atleti durante la loro attività agonistica". "La Carrarese Calcio e la città di Carrara - ha concluso Borghini - esprimono le più sentite condoglianze alla sorella, alla fidanzata, ai parenti, alla società e alla città di Livorno".
FONTE: CorriereDelloSport.it
Addio a Petrini, giocò nell'Hellas Verona
16/04/2012 09:11
Dopo aver chiuso la carriera nel calcio a metà degli anni ottanta si dedicò agli affari, gestendo per qualche tempo una propria società finanziaria. Dopo un iniziale successo, l'attività fu compromessa dall'accumulo di debiti nei confronti di usurai e dal coinvolgimento dell'ex calciatore in un giro di cattive conoscenze. Per sfuggire ai creditori abbandonò l'Italia e si rifugiò in Francia, dove visse per alcuni anni nel completo anonimato.
Le cronache tornarono a occuparsi di Petrini nel 1995, allorchè il diciannovenne figlio Diego, morente per un tumore al cervello all'ospedale "Galliera" di Genova, lanciò un appello attraverso i media, chiedendo di poter rivedere il padre, di cui non aveva notizie da ormai sei anni. Diego, promettente calciatore, morì senza aver rivisto Petrini, il quale aveva deciso di non tornare in Italia.
Su questa triste vicenda Petrini scriverà più tardi un toccante libro di poesie, dopo il suo definitivo ritorno in Italia nel 1998. Nel 2000 Petrini pubblicò la sua autobiografia, intitolata "Nel fango del dio pallone" (Kaos Edizioni), in cui narrò in prima persona fatti e trascorsi nel mondo del calcio. In particolare, il libro denunciò la pratica del doping che già negli anni Sessanta-Settanta era dilagante: Petrini scrisse di esservi ricorso più volte con la complicità dei medici sportivi, ma è l'intero sistema-calcio che nel libro viene messo sotto accusa, con le partite già decise in anticipo dalle stesse società, i pagamenti in nero, l'estrema bassezza morale del calciatore tipo. Successivamente Petrini pubblicò un altro libro intitolato "Il calciatore suicidato", dove indagò in prima persona sulla misteriosa morte di Donato Bergamini, calciatore del Cosenza, ritrovato morto nel 1989 sulla Statale 106, presso Roseto Capo Spulico.
Ha pubblicato altri sei libri, l'ultimo dei quali è intitolato 'Piedi nudi', uscito nel 2010. Ha abitato fino alla fine dei suoi giorni nella natia Monticiano ed è stato affetto da una grave forma di glaucoma, che gli ha procurato la quasi completa cecità dell'occhio sinistro e la seria compromissione del destro. A detta dei medici che lo hanno curato nel corso degli anni, sottoponendolo a ben cinque interventi chirurgici, la malattia potrebbe essere stata correlata all'assunzione dei tanti farmaci dopanti e no, avvenuta durante la carriera di calciatore.
FONTE: TGVerona.it
Nuovo lutto nel calcio italiano: è morto Carlo Petrini, l'ex attaccante che denunciò lo sporco mondo del doping
Sottoposto a cinque interventi chirurgici durante gli anni, a detta dei medici la malattia potrebbe essere stata correlata all'assunzione dei tanti farmaci dopanti e no.
16/apr/2012 10.12.00
Si è spento ques'oggi nell'ospedale di Lucca, Carlo Petrini, ex attaccante. Aveva 64 anni. Cresciuto nelle giovanili del Genoa, giocò ai vertici con Milan, Torino (vinnendo la Coppa Italia del 1970/1971) e Roma, oltre a Cesena, Verona, Bologna, Catanzaro, Ternana, Lecce e Varese.
Quando scoppiò il caso calcioscommesse nel 1980 venne ritenuto dei responsabili, venendo così squalificato per tre anni e sei mesi. Dopo l'amnistia post Spagna '82, tornò a giocare nel Savona per poi chiudere al Rapallo Ruentes, dove ebeb anche una breve esperienza come mister.
Affetto da una grave forma di glaucoma, che gli ha procurato la quasi completa cecità dell'occhio sinistro e la seria compromissione del destro, ha abitato nella natia Monticiano fino agli scorsi gironi.
Sottoposto a cinque interventi chirurgici durante gli anni, a detta dei medici la malattia potrebbe essere stata correlata all'assunzione dei tanti farmaci dopanti e no, avvenuta durante la carriera di calciatore.
E' nota la sua autobriografia uscita nel 2000 'Nel fago del dio pallone': fatti e trascorsi denunciavano la pratica del doping che già ai suoi tempi risultava essere dilagante. Confessò di esservi ricorso più volte con la complicità dei medici sportivi, mettendo sotto accusa l'intero sistema
FONTE: TGoal.com
Morto l'ex calciatore Petrini tra i primi a denunciare il dilagare del doping
Lottava da anni con malattie innescate dai farmaci presi durante la carriera in campo
Lucca. Nuovo lutto nel mondo del calcio. Nel reparto di oncologia dell'ospedale di Lucca è morto questa mattina Carlo Petrini, 64 anni, ex attaccante che dopo essere cresciuto nelle giovanili del Genoa ha indossato le maglie del Milan di Nereo Rocco (1968-1969), del Torino (dal 1969 al 1971) con cui vinse anche la Coppa Italia nella stagione 1970-1971, transitando poi per il Varese, il Catanzaro e la Ternana prima di approdare alla Roma di Nils Liedholm (1975-1976). Proseguì la carriera con Verona, Cesena e Bologna. Da tempo malato di tumore, le sue condizioni si erano improvvisamente aggravate sabato scorso.
Coinvolto nel calcio scommesse
Carlo Petrini è stato uno dei primi calciatori a rompere il muro di omertà, denunciando l'uso del doping negli spogliatoi tra negli anni Sessanta e Settanta. Venne però coinvolto nello scandalo del calcio scommesse della stagione 1979-1980 (rimediando una squalifica di tre anni e sei mesi) e abbandonò il calcio nel 1985 dopo aver giocato nel Savona e nel Rapallo (di cui fu anche allenatore nel 1986). Ha scritto diversi libri, soprattutto sulla sua esperienza personale. In carriera ha totalizzato complessivamente 112 presenze e 19 reti in Serie A e 179 presenze e 41 reti in Serie B.
Il lungo esilio in Francia
Dopo aver chiuso la carriera nel calcio si dedicò agli affari, gestendo per qualche tempo una propria società finanziaria. Dopo un iniziale successo, l'attività fu compromessa dall'accumulo di debiti nei confronti di usurai e dal coinvolgimento dell'ex calciatore in un giro di cattive conoscenze. Per sfuggire ai creditori abbandonò l'Italia e si rifugiò in Francia, dove visse per alcuni anni nel completo anonimato. Le cronache tornarono a occuparsi di Petrini nel 1995, quando il figlio 19enne Diego, morente per un tumore al cervello all'ospedale "Galliera" di Genova, lanciò un appello chiedendo di poter rivedere il padre, di cui non aveva notizie da sei anni. Diego però, a sua volta promettente calciatore, morì senza aver rivisto Petrini, che aveva deciso di non tornare in Italia.
Nel fango del dio pallone
Rientrato nel 1998 ha vissuto nella natia Monticiano, soffrendo di una grave forma di glaucoma, che gli ha procurato la quasi completa cecità dell'occhio sinistro e la seria compromissione del destro. A detta dei medici che lo hanno curato nel corso degli anni, sottoponendolo a ben cinque interventi chirurgici, la malattia potrebbe essere correlata all'assunzione dei farmaci avvenuta durante la carriera di calciatore. Nel 2000 Petrini pubblicò la sua autobiografia, intitolata “Nel fango del dio pallone”, in cui narrò in prima persona fatti e trascorsi nel mondo del calcio. In particolare denunciò la pratica del doping che negli anni Sessanta e Settanta era dilagante. Ma Petrini denunciò anche le partite decise in anticipo dalle società, i pagamenti in nero e la bassezza morale di tanti suoi ex colleghi. Nel 2006, insieme ad altri ex calciatori tra cui Aldo Agroppi, ha aderito all'Associazione Vittime del Doping fondata da Claudia Beatrice, figlia di Bruno Beatrice, ex centrocampista della Fiorentina morto di leucemia nel 1987 a soli 39 anni.
(Metro)
16/04/2012 11:52
FONTE: MetroNews.it
Autopsia Morosini Restano incerte le cause della morte
LA TRAGEDIA DI LIVORNO. Spunta l'ipotesi di un difetto genetico
17/04/2012
PESCARA Sei ore di autopsia non hanno chiarito le cause della morte di Piermario Morosini, il calciatore del Livorno accasciatosi a terra e spirato durante la partita di serie B giocata sabato a Pescara. Ci vorranno altri esami e perizie, i risultati delle quali non saranno pronti prima di un paio di mesi. L'attenzione dei medici ieri si sarebbe concentrata sull'accertamento di difetti cardiaci come alterazioni strutturali dell'organo e su difetti genetici che coinvolgono la conduzione elettrica del cuore. Secondo il medico legale sarebbero esclusi aneurisma e infarto. Proprio per approfondire le ipotesi sul difetto genetico di conduzione elettrica del battito del cuore i medici dovranno effettuare test specifici, comprese analisi del Dna. L'ipotesi principale è quella che sia insorta una fibrillazione ventricolare del cuore che avrebbe di fatto impedito la normale la funzione di pompa per poi arrivare all'arresto cardiaco. Tra l'altro non sfugge all'attenzione dei medici una storia di familiarità per le malattie di cuore: il padre del giocatore sarebbe morto per una malattia cardiaca. Secondo gli esperti sono molte le malattie che riguardano la conduzione cardiaca alcune delle quali legate a difetti genetici. I successivi esami del Dna che dovrebbero essere effettuati all'università Cattolica di Roma e potrebbero mettere inoltre in evidenza se l'arresto cardiaco era o non era riattivabile. Non è escluso che le successive indagini si interroghino ancora sulla tempestività dei soccorsi. Intanto sono stati fissati i funerali di Piermario Morosini: si terranno a Bergamo giovedì secondo quanto confermato dallo stesso presidente del Livorno Aldo Spinelli. La salma del giocatore partirà stamattina per Livorno, per il saluto dei tifosi allo stadio «Picchi»; poi la partenza per Bergamo, dove sarà allestita nella parrocchia di Monterosso - il quartiere dov'era cresciuto Morosini - la camera ardente. I familiari e la fidanzata Anna hanno accettato di far passare la salma del giovane centrocampista amaranto dalla città toscana, prima di dirigere verso Bergamo per i funerali. Intorno alle 14, con i settori della curva Nord e della tribuna coperta aperti al pubblico, il feretro, all'interno del carro funebre, entrerà dal cancello centrale della gradinata (il settore di maratona) percorrendo lentamente la pista di atletica e puntando verso la Nord del «Picchi», covo dei tifosi del Livorno. Il Comune di Pescara, dal canto suo, ha aperto un'inchiesta interna che si chiuderà il prossimo 7 maggio in relazione alla presenza dell'auto della Polizia municipale che ha ritardato l'ingresso dell'ambulanza sul terreno di gioco. Il sindaco Luigi Albore Mascia ha già comunque illustrato una relazione scritta nella quale si evince «una totale ammissione di responsabilità» da parte del vigile urbano. Dalla famiglia del giocatore, intanto, anche l'appello «a tutti i media i nazionali e mondiali di non riproporre più le immagini (video, foto) dell'attimo in cui Piermario cade in campo e degli attimi successivi dei soccorsi» nella partita di sabato scorso.
«Non si poteva giocare con un dolore del genere»
16/04/2012
«Non potevamo giocare con questo dolore»: Giancarlo Abete esprime così il cordoglio della Federcalcio e spiega la scelta della Federcalcio di fermare tutti i campionati per la morte di Piermario Morosini. Una decisione che è stata presa con il pieno sostegno del Coni, dallo stesso numero uno di Via Allegri. «In quel momento mi trovavo per caso nella sede della Figc, alle 17,30 ero atteso a un congresso eucaristico sull'Aurelia», racconta Abete, che prima di andare all'appuntamento ha deciso lo stop. «Alle 17 mi è arrivata la notizia sul telefonino, ma ne ero già a conoscenza già da qualche minuto. Ho subito sentito il presidente Petrucci e i massimi esponenti del nostro sistema». Sembra che il presidente della Lega di Serie A Maurizio Beretta sia stato informato a decisione già presa. «Ho sentito tutti, chi prima chi dopo, ma non sono emerse contrarietà. E anche se ci fossero state la federazione avrebbe assunto la decisione lo stesso. Confrontarsi non vuole dire farsi condizionare. Ma Beretta lo risentito anche oggi».
Una decisione «presa in tempo reale in piena autonomia e ponderata» sulla scia dell'emozione delle immagini tv, che «hanno dato subito il senso del dramma e sono quelle che rimangono più impresse. Il calcio ha tante criticità», continua Abete, «ma anche tante grandezze. Come ha risposto a questa tragedia dimostra che ci sono ancora dei valori e tanta passione». La Lega di serie B e alcuni club (Livorno e Udinese) si sono già mossi per un vitalizio alla sorella disabile di Morosini. Ma anche la Figc è pronta a fare la sua parte. «Dobbiamo capire le reali esigenze», dice Abete, «perchè c'è una situazione complessa. Comunque faremo iniziative mirate, di sostanza e non per catturare l'attenzione del momento. Questa è una pagina triste nel mondo del calcio».
Poi l'invito ad abbassare i toni delle polemiche. «Non dobbiamo commettere l'errore di collegare questa tragedia a una presunta inadeguatezza del sistema». Però l'obiettivo della Figc è «di estendere l'uso dei defibrillatori sui campi di calcio», intensificando il lavoro di addestramento per preparatori e tecnici. Ma la federazione è pronta anche ad accogliere l'idea del nuovo pronto soccorso messo a punto dai medici sportivi. «Tutto quello che è possibile fare», dice Abete, «lo faremo. Ma bisogna vedere poi sul piano pratico». E poi: «Riprenderemo con un minuto di silenzio. Il calendario? Deciderà la Lega la soluzione più funzionale».
FONTE: LArena.it