DICONO
MARTINELLI «Sono molto soddisfatto intanto della risposta del Comune di Verona, dell'intesa che si è creata. Chiedete al sindaco Tosi o al vicesindaco Giacino. La volontà c'è, si sta lavorando nella direzione giusta. Questa non è un'opera fine a sé stessa o limitata al calcio. Lo stadio non servirà solo per la partita della domenica, verrà sfruttato fino in fondo. Anche negli altri giorni della settimana, anche a giugno e a luglio quando il campionato è fermo. Dovrà essere così, considerata la portata dell'investimento» LArena.it
PAPA WAIGO 'Mai avuto problemi di razzismo a Verona...' «E' sempre un'emozione tornare a Verona, conservo un bel ricordo che rimarrà nella mia vita, i primi passi da professionista li ho fatti con questa maglia, prima con la primavera e poi in prima squadra. Ringrazierò sempre questa società per quello che mi ha dato e avendomi portato da giovane direttamente dall'Africa mi ha sostenuto, ed è grazie al Verona se ora tutti mi conoscono in Italia.
Anche gli allenatori che hanno creduto in me e che mi hanno dato delle possibilità come Salvioni, Maddè, Ficcadenti e soprattutto Malesani che per primo mi ha lanciato credendo subito nelle mie qualita.
E' normale che mi manchi questa città, perchè si vive bene, al di là di tutto quello che dicono in giro (riferendosi alle accuse di razzismo che si fanno verso Verona), io non ho mai avuto problemi a riguardo, mi sono sempre trovato bene, è ovvio poi che in ogni parte del mondo c'è sempre un pò di ignoranza, ma noi siamo degli sportivi e dobbiamo mandar giù anche queste cose, andare avanti e pensare a quello che c'è di bello, come andare in campo, dare gioia e divertimento ai propri tifosi» TuttoB.com
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ALTRE NEWS IN ALLEGATO
ATTO DI VANDALISMO ALL'INGRESSO DEL BOTTAGISIO AD OPERA DI UNO O PIÙ TIFOSI DELL'HELLAS (?!?): La società A.C. ChievoVerona comunica che nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 febbraio sono apparse delle scritte sul muro adiacente l’ingresso il centro sportivo “Carlantonio Bottagisio” a Chievo ad opera di alcuni tifosi del Verona. La società comunica inoltre che le suddette scritte non verranno cancellate né a spese dell’A.C. ChievoVerona né a spese delle comunità, fino a quando l’autore delle stesse non provvederà a farlo
MANDORLINI MAESTRO DEL 4-3-3! Grande successo per la serata inaugurale della nuova stagione del corso gratuito per membri di società dilettantistiche promosso dal vivaio dell'Hellas Verona
OGGI A SANDRÀ ALLENAMENTO gialloblù: MAIETTA e HALLFREDSSON hanno svolto lavoro differenziato mentre PICHLMANN ha riposato causa influenza...
MANCINI RINNOVA FINO AL 2014! E così anche l'unico giocatore di proprietà interamente scaligera che non l'aveva fatto ha posto fine a voci e 'gossip' che prima o poi avrebbero in qualche maniera destabilizzato lo spogliatoio: Buona notizia!
SABATO 18 FEBBRAIO LA PRIMAVERA SCALIGERA è di scena a Salò dove sosterrà un impegno amichevole contro la squadra locale che milita nel Girone B di Prima Divisione...
LA NEVE NON DA SCAMPO ALL'ASCOLI: Partiti un giorno prima per la trasferta a Verona ed evitare le bufere di neve di Venerdì, la compagine di SILVA ha dovuto fare i conti con le pesanti condizioni atmosferiche nel viaggio di ritorno! Arrivati all'altezza di Cesena alle 21:30 hanno proseguito in autobus a passo d'uomo praticamente fino a destinazione, giungendo solo alle 3 del mattino...
DOPO VERONA 2-0 JUVE STABIA E LE POLEMICHE CHE SEGUIRONO A CAUSA DEI CORI LANCIATI DA ALCUNI SETTORI DEL 'BINTI', il sindaco di Verona risponde alla lettera di Giovanni Calogero: «Se mi sarà possibile mi recherò a Stabia più che volentieri affinchè l'opinione della città di Verona, per altro di apprezzamento e sostegno alla Sua città, non possa essere confusa con uno "stupido" coro da stadio»
Jogador Do Remo Leva Pancada Com Barra De Ferro De Adversário | Daily Zap: February 13th |
IN BREVE A PIÉ PAGINA
COPPA D'AFRICA: Lo ZAMBIA a sorpresa batte la COSTA D'AVORIO di DROGBA! Nella finalina per il bronzo la spunta il MALI sul GHANA...
CALCIO BRASILE: Rissa in campo ed un calciatore colpisce l'avversario con una spranga!
CALCIO OLANDA Marco VAN BASTEN, uno dei centravanti più forti di sempre e ora 47enne, allenerà nella sua Olanda l'HEERENVEEN; dal 2004 al 2008 fu alla guida dei lancieri dell'AJAX
NBA: Finalmente HORNETS! Dopo 8 sconfitte consecutive la squadra di BELINELLI riesce a spuntarla per 6 punti... HEAT sul velluto a casa dei BUCKS! La favola di JEREMY LIN in pochissimi giorni è passato dall’essere un ex studente modello che si intendeva molto di economia e poco di pallacanestro al diventare un perno dei KNICKS, conquistando la Nba e segnando 38 punti ai LAKERS!
VITA DA EX: 'Bum Bum' TORREGROSSA! Entra e in 3 minuti realizza la doppietta che stende la TRITIUM nel derby contro il MONZA. AGLIETTI torna sulla panchina dell'EMPOLI...
RUGBY 6 NAZIONI: Azzurri sconfitti ancora una volta, fa festa l'INGHILTERRA
FIORETTO FEMMINILE: Valentina VEZZALI & Co. conquistano il pass olimpico...
TENNIS COPPA DAVIS: 4 a 1 per la REPUBBLICA CECA! Solo BOLELLI conquista un punto d'onore...
LEGA PRO: Il vento fa crollare un riflettore allo stadio di Prato! Rinviata la gara con l'ANDRIA...
RASSEGNA STAMPA
CALENDARIO PARTITE
FeralpiSalò, programmata amichevole con la Primavera del Verona
14.02.2012 16:20 di Valeria Debbia
Fonte: Ufficio Stampa FeralpiSalò
Domenica non si giocherà. Ma la settimana della FeralpiSalò si dipanerà nella maniera consueta per arrivare a sabato 18 febbraio, giornata in cui è stato programmato un test di spessore per i leoni del Garda: verrà infatti affrontata in amichevole (a Salò alle 14,30) la Primavera dell'Hellas Verona.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Lunedì, 13 Febbraio 2012 16:11
In vendita i biglietti per la gara Verona-Gubbio
Sono in vendita da oggi e fino alle 20 di venerdì prossimo i tagliandi per assistere alla gara di campionato Verona - Gubbio, in programma sabato 18 febbraio alle ore 15 allo stadio "Marc'Antonio Bentegodi". I tifosi rossoblù, muniti di tessera del tifoso, possono acquistare i biglietti presso i punti vendita del circuito Ticket One: a Gubbio pressola Tabaccheria2000 (ex Stazione) in via Beniamino Ubaldi.
FONTE: CorriereNazionale.it
Il sindaco di Verona: "se mi sarà possibile mi recherò a Stabia più che volentieri"
Tosi risponde alla lettera inviata dalla Pro Natura subito dopo le polemiche seguite al match Verona - Juve Stabia.
Cronaca 14/02/2012
Tra i tanti ad indignarsi per ciò che accadde nel corso della gara Verona - Juve Stabia, anche Giovanni Calogero della Pro Natura che scrisse, per questo, una lettera al sindaco di Verona, Flavio Tosi.
Questa la lettera:
Gent.mo Sindaco città di Verona,
sono un cittadino di Stabia(Castellammare di Stabia), una città di circa 64 mila abitanti, tutti dediti alla canteriestica, , al termalismo nonchè al turismo. Prima degli anni 80 Stabia era la perla decantata come" Regina delle acque minerali e del clima(circa 28 sorgente curative con due splendidi complessi termali. Accorrevano curanti e turisti da tutta Europa. Terme e Cantieri convivevano. Vari di navi storiche (la Vespucci, , la V.Veneto etc) festeggiavano momenti di fertilità e gloria non solo per la città ma per tutto il territorio campano e nazionale. Con il terremoto dell'80 ci siamo trovati (grazie alla concussione della politica con i delinquenti locali e nazionali , vedere giornalmente il degrado della nostra bellissima città e del nostro territorio. I corrotti si sono impossessati della nostra dignità e del nostro benessere. Poi la crisi nazionale e mondiale ha fatto il resto. Da pochi anni stiamo pian piano risalendo la china verso una città vivibile e naturalistica. Le scrivo una persona che ama la città, i cantieri, le colline, i monti, il mare, gli scavi archeologici, le terme, l'educazione, il rispetto, la natura e sentirmela mortificata e disprezzata per una partita di calcio mi fa tanto male.
La nostra squadra Juve Stabia, piccola realtà di provincia che con sacrifici ha raggiunto questi livelli anche grazie al nuovo concetto di vita ed ad un rinnovato spirito di partecipazione di dirigenti e di uno staff tecnico di ottimo valore, ha dato un nuovo modo di fare sport e i risultati si vedono, il nostro pubblico è uno dei più corretti della serie B. Venire a giocare a Verona, una delle più belle e civili, storiche, culturali Città europee, ci ha onorato e fatto sognare. Ma un facinoroso gruppo di ultras con i soliti noiosi cori e con lanci di oggetti ha voluto discreditarci nel nostro intimo apostrofando frasi calunniose nei confronti di un ragazzo deceduto.
Signor Sindaco, venga a trovarci se vuole, venga a conoscere tanta gente perbene, tanta gente che soffre, tanta gente che lavora, tanta gente che studia, tanto mare, tanto calore, tanta civiltà. Stabia è la terra, di storici, artisti, letterati, musicisti, poeti, santi, Vi aspettiamo signor sindaco e viva Verona città dell'amore.
un cittadino di Stabia
Una missiva a cui lo stesso primo cittadino scaligero ha risposto sottolineando come "l'opinione della città di Verona, per altro di apprezzamento e sostegno alla Sua città, non possa essere confusa con uno "stupido" coro da stadio". Accogliendo l'invito di Calogero, Tosi ha promesso che "se mi sarà possibile mi recherò a Stabia più che volentieri".
FONTE: StabiaChannel.it
GUBBIO
Gubbio, squadra già in ritiro
13.02.2012 11:19 di Federico Errante
Fonte: asgubbio1910
La As Gubbio 1910 comunica che, al termine della partita contro il Varese terminata 1-0 in favore dei padroni di casa, sono stati sospesi i permessi dei calciatori e il gruppo è rientrato nella sua totalità a Gubbio. Inoltre, la società comunica che da oggi la squadra sarà in ritiro per preparare la trasferta di sabato 18 febbraio a Verona
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
ASCOLI
Ascoli, Papa Waigo: "Verona nel cuore. Mai avuto problemi di razzismo"
13.02.2012 22:35 di Federico Errante
Fonte: tuttohellas
Queste le parole dell'ex Papa Waigo ai microfoni di Tggialloblu.it al termine della gara tra Hellas ed Ascoli.
"Abbiamo trovato una squadra tosta e ben organizzata, sapevamo di dove giocare coperti per poi ripartire in contropiede poichè loro giocando alti e potevano lasciare qualche spazio, ma così non è stato, hanno difeso bene e concesso poco o niente. Il Verona è una bella squadra che gioca bene, con un loro stile di gioco e con ottimi palleggiatori in mezzo al campo. Penso che se continueranno così potranno sicuramente andare quantomeno ai playoff e far bene; poi con un pubblico del genere che ti spinge sempre ti carica molto.
E' sempre un'emozione tornare a Verona, conservo un bel ricordo che rimarrà nella mia vita, i primi passi da professionista li ho fatti con questa maglia, prima con la primavera e poi in prima squadra. Ringrazierò sempre questa società per quello che mi ha dato e avendomi portato da giovane direttamente dall'Africa mi ha sostenuto, ed è grazie al Verona se ora tutti mi conoscono in Italia.
Anche gli allenatori che hanno creduto in me e che mi hanno dato delle possibilità come Salvioni, Maddè, Ficcadenti e soprattutto Malesani che per primo mi ha lanciato credendo subito nelle mie qualita.
E' normale che mi manchi questa città, perchè si vive bene, al di là di tutto quello che dicono in giro (riferendosi alle accuse di razzismo che si fanno verso Verona), io non ho mai avuto problemi a riguardo, mi sono sempre trovato bene, è ovvio poi che in ogni parte del mondo c'è sempre un pò di ignoranza, ma noi siamo degli sportivi e dobbiamo mandar giù anche queste cose, andare avanti e pensare a quello che c'è di bello, come andare in campo, dare gioia e divertimento ai propri tifosi".
HELLAS VERONA
Hellas Verona, scritte di alcuni tifosi all'ingresso del Bottagisio
14.02.2012 16:45 di Dennis Magrì
Tramite un comunicato apparso sul proprio sito web, “La società A.C. ChievoVerona comunica che nella notte tra domenica 12 e lunedì 13 febbraio sono apparse delle scritte sul muro adiacente l’ingresso il centro sportivo “Carlantonio Bottagisio” a Chievo ad opera di alcuni tifosi del Verona. La società comunica inoltre che le suddette scritte non verranno cancellate né a spese dell’A.C. ChievoVerona né a spese delle comunità, fino a quando l’autore delle stesse non provvederà a farlo".
Atto di vandalismo, dunque, di un tifoso dell'Hellas Verona, anche se è bene non fare di tutta l'erba un fascio.
FONTE: TuttoB.com
martedì, febbraio 14th, 2012 | Posted by Dandronaco
Flash Verona, la prima lezione del prof. Mandorlini
Si è tenuta ieri sera presso il Palazzo della Gran Guardia la prima lezione di Andrea Mandorlini nell’ambito del corso di formazione ed aggiornamento per membri di società dilettantistiche promosso dal vivaio dell’Hellas Verona. L’argomento principale della serata è stato il “Modulo tattico 4-3-3?, ma il tecnico scaligero ha discusso anche di altri temi come l’adattamento all’avversario e la gestione dello spogliatoio.
lunedì, febbraio 13th, 2012 | Posted by Matteop
Calciomercato Verona, Mancini prolunga fino al 2014
A Verona non si perde tempo, il giorno dopo la vittoria contro l’Ascoli è già tempo di programmare il futuro. Oggi infatti la società scaligera ha finalizzato un’operazione di mercato molto importante. Ha rinnovato il suo contratto Manuel Mancini, che si è legato alla squadra di Mandorlini fino al 30 giugno 2014.
Mancini è un interno di centrocampo che fin’ora quest’anno è sceso in campo per otto volte, risultando molto utile alla causa gialloblu. Di lui si ricorda anche un assist oltre a giocate di grande qualità. Era uno di quelli che rischiavano di partire a costo zero il prossimo 31 giugno, la società ha voluto tutelarsi blindando il suo ragazzo.
M.F.
domenica, febbraio 12th, 2012 | Posted by ferrantetommy
Gubbio, a Santa Maria degli Angeli per il ritiro pre Verona
E’ stata scelta la sede del ritiro dove la squadra del Gubbio preparerà la sfida di sabato contro il Verona. Si tratta di Santa Maria degli Angeli località nella quale la squadra di Gigi Simoni si trasferirà al termine dell’allenamento di domani al Barbetti. In settimana è inoltre prevista un amichevole contro il Bastia, compagine che guida attualmente il campionato di Eccellenza Umbra.
domenica, febbraio 12th, 2012 | Posted by ferrantetommy
Ascoli, un infinito viaggio di ritorno dalla trasferta di Verona
Dopo la sconfitta subita allo stadio Bentegodi di Verona la squadra dell’Ascoli di Massimo Silva, è incappata in un viaggio di ritorno alquanto insolito. I giocatori infatti dopo aver lasciato lo stadio alle 17.30 si sono ritrovati all’altezza di Cesena verso le 21.30. Dalla cittadina romagnola fino a Civitanova Marche l’autobus ha proceduto praticamente a passo d’uomo fino a giungere all’Hotel di Castel di Lama solo alle 3 della mattina di oggi.
FONTE: SerieBNews.com
A scuola di calcio dal professor Mandorlini
L'INIZIATIVA. Piacevole serata alla Gran Guardia, col tecnico dell'Hellas in cattedra, nel ciclo di "lezioni" organizzate dalla società gialloblù per allenatori e appassionati. Il tema della serata era il 4-3-3, «... ma prima di tutto c'è la passione, la voglia di trasmettere valori. E' quello che ogni tanto non mi fa dormire la notte...»
15/02/2012
Sempre lui, il più amato di tutti. Pronto a regalare ancora momenti preziosi. Questa volta però Andrea Mandorlini non è sul campo a guidare i suoi ragazzi ma sul palco della Gran Guardia, ospite del secondo corso di formazione organizzato dal settore giovanile del Verona. Di fianco Stefano Ghisleni, responsabile del vivaio dell'Hellas e Giancarlo Filippini, capo degli osservatori gialloblu. Ci sono anche l'assessore allo sport Federico Sboarina, Paolo Paternoster, presidente di Agsm che ha sponsorizzato l'evento, ed ovviamente sedute in platea tante persone venute per ascoltare l'allenatore del Verona. Parte piano il mister. Gli chiedono del 4-3-3, è il tema della serata.
Ma è solo un pretesto per aprire il cassetto dei ricordi. «Sinceramente ero un po' stufo del 4-4-2, la mia idea è sempre stata quella di avere tre attaccanti davanti pur con molte variazioni – attacca Mandorlini – stretti, larghi, con un trequartista, non importa, per me conta avere la possibilità di diversi riferimenti in avanti. Anche se sono stato un difensore amo il gioco offensivo, senza rinunciare all'equilibrio ma tenendo in mano la partita». Parla a braccio, poi gli chiedono concetti più specifici e il mister riempie mille cartelloni: nessuna lavagna luminosa, nessun computer, solo fogli, pennarelli e disegno a mano libera. «Il computer non lo uso mai, faccio tutto sulla carta, su mille foglietti sparsi qua e là. A volte mi sveglio la notte perché mi viene qualche nuova idea e la scrivo subito – racconta - non dovete mai perdere la voglia di trovare qualcosa di diverso, di inventarvi gli allenamenti e di proporre nuove idee».
Consigli, metodi, il tempo corre veloce, l'Hellas però è sempre al centro delle domande del pubblico. «In una squadra sono fondamentali le conoscenze, ma devono averle tutti i giocatori: è indispensabile per creare un gruppo forte, ci sono allenatori che scelgono modi più pittoreschi. A me piace il lavoro sul campo». Uno spettatore più intraprendente degli altri prende la parole e incalza il tecnico con mille domande, Mandorlini risponde volentieri, poi parte a briglia sciolta. «Oh, ma questo chi l'ha mandato, quelli del Gubbio?» applausi e risate, il mister sorride e va avanti a spiegare. Parla soprattutto di attacco, di movimenti avanzati, spiega nei dettagli cosa chiede ai suoi giocatori; accenna anche alle altre formazioni, porta l'esempio del Pescara di Zeman, maestro del gioco offensivo.
«Ma pensa te, questa sera, prima quello del Gubbio, adesso mi tocca anche parlare del Pescara» è una battuta dietro l'altra, con il microfono in mano potrebbe andare avanti per ore. «In Italia giochiamo male, nei settori giovanili si fa troppa tattica quando si dovrebbe puntare molto di più sulla tecnica. Bisogna tornare ad essere più allenatori e meno gestori. Oggi quello che fa sentire giocatori è quanto si guadagna, è assurdo – il bersaglio è un sistema che gli piace sempre di meno – una volta ti sentivi giocatore o allenatore per quello che facevi sul campo e basta».
Domanda dalla platea, il tema è il fallo tattico. «Non so se sono giusto per rispondere, direi che ero abbastanza falloso. Anche se non erano falli tattici i miei, andavo sull'uomo, è che proprio non capivo le finte» altre risate, Mandorlini si rivela anchorman efficace. La domanda sulla sua esperienza all'estero arriva quasi alla fine. «Mi ha fatto tornare più forte, dopo aver vinto campionato, coppa e supercoppa essere esonerato a pochi giorni dalla Champions League è stato un colpo durissimo, evidentemente però a tutto c'è un perché... poi sono arrivato a Verona e forse è così che doveva andare. Qui all'inizio il problema era mio, non certo della squadra, era il mio spirito. Continuavo ad essere troppo arrabbiato e non riuscivo a trasmettere quello che avevo in testa. Per chiudere non so bene cosa dire, se non che quello che conta è la passione. Riuscire a trasmettere conoscenze, valori, ma farlo sempre con una passione incredibile, infinita. Quella che ancora oggi a volte non mi fa dormire la notte».
Luca Mazzara
«Lo stadio è un'idea. La serie A, un sogno. Penso a tutti e due»
GIOVANNI MARTINELLI
14/02/2012
La casa dell'Hellas è in cima ai suoi pensieri. Un sogno? Affatto, pura realtà piuttosto. Le fondamenta si intravedono, sotto forma di un disegno da sempre ben chiaro nella sua testa a cui è già stato dato il via libera. Giovanni Martinelli guarda al campo e al futuro, con gli occhi del presidente infinitamente fiero della sua creatura e dell'imprenditore tanto sicuro di sè. Certezze e normali preoccupazioni, una squadra che vola alto ma pure una gestione non facile in un momento terribile. Anche per questo il presidente vuole uno stadio di proprietà. L'area della Marangona aspetta un cenno, anche se i tempi non saranno brevissimi. Una rivoluzione, questo è sicuro. Per cambiare l'Hellas e ridisegnare Verona.
Presidente, il progetto a che punto è? «Sono molto soddisfatto intanto della risposta del Comune di Verona, dell'intesa che si è creata. Chiedete al sindaco Tosi o al vicesindaco Giacino. La volontà c'è, si sta lavorando nella direzione giusta. Questa non è un'opera fine a sé stessa o limitata al calcio. Lo stadio non servirà solo per la partita della domenica, verrà sfruttato fino in fondo. Anche negli altri giorni della settimana, anche a giugno e a luglio quando il campionato è fermo. Dovrà essere così, considerata la portata dell'investimento».
Come si riempirebbe lo stadio, al di là delle partite? «Soprattutto con eventi canori, con grandi concerti di musica leggera o classica. Gli stadi sono la forza di una società, come dimostrano i modelli di altri Paesi europei». Altre idee? «Sarebbe bello creare una stagione lirica invernale, complementare a quella estiva dell'Arena. Mi piacerebbe molto. L'eco sarebbe fortissimo, tutto il mondo parlerebbe di Verona». Il nome ce l'ha già? Hellas Stadium? «Hellas ci sarà di sicuro, il resto è legato allo sponsor che ci sosterrà». Tipo Emirates, lo stadio dell'Arsenal? «Proprio così. E vicino il nome Hellas».
E i costi? «Non siamo entrati ancora nello specifico, siamo appena agli inizi. La strada però l'abbiamo tracciata. E voglio percorrerla fino in fondo». Martinelli, esattamente un anno fa il Verona batteva la Reggiana e portava a quattro punti il vantaggio sulle quint'ultime SudTirol e Como. Ora a due punti c'è la serie A. .. «Nessuno se l'aspettava, piano piano però ci siamo resi conto di avere valori importanti. Il confronto con le altre l'ha detto chiaramente. La vecchia guardia ha risposto alla grande, abbiamo scoperto giovani dalle grandi qualità, fatto rientrare Gomez, confermato Hallfredsson. Non è poco». Gibellini ha il contratto in scadenza, glielo rinnoverà? «Avremo modo di parlarne, di sicuro nei confronti di Gibellini nutriamo tanta fiducia». L'avversario che la preoccupa di più in questo momento? «Noi stessi, il Verona può fare bene contro chiunque. Basta conservare lo spirito che ci ha resi così forti».
Il pregio più grande dell'Hellas? «La continuità, abbiamo sempre mantenuto un livello di prestazioni costante. Mai fatto figuracce, sempre in partita contro tutti». Il Bentegodi è sempre a rischio-squalifica. Come valuta il comportamento dei tifosi? «Coi giudizi ci vado piano, avrò un quadro più chiaro dopo le prossime partite. Fino ad ora sono arrivate tante multe. Troppe. La gente sappia però che una società cresce se anche tutto il resto migliora di pari passo. Tifoseria compresa». La città è sempre sorda ai suoi richiami? «Sempre. Mi spiace molto che Verona continui a restare in silenzio, senza che nessuno mi dia una mano. È una vergogna, lasciatemelo dire. L'Hellas è una delle società di serie B con meno introiti pubblicitari, nonostante un marchio consolidato ed una squadra che sta giocando per i più alti traguardi. Non c'è molto altro, al di là delle mie aziende. Noi i segnali li stiamo dando, ma attorno al Verona c'è il solito disinteresse. Capisco che entrare in società sia un impegno gravoso, non chiedo questo. Basterebbe una semplice sponsorizzazione. Invece niente. Tante pacche sulle spalle, a migliaia. Ma di quelle non me ne faccio nulla. “Armiamoci e partite”, da ora in avanti userò spesso questo slogan. Mille parole, ma niente di più». E Bruno Venturi? «Siamo amici, ci rispettiamo. Diciamo che lui è stato uno dei pochi finora ad aiutare l'Hellas».
Il campione che sogna di trovarsi di fronte da qui a qualche mese? «Nessuno per ora, un passo alla volta. Pensiamo a battere il Gubbio». Ma il Verona sarebbe pronto per la serie A? «Saprebbe adattarsi. Chiaramente c'è sempre da migliorare, ma riusciremmo ad adeguarci. Io non ho esperienza di serie A, ma Verona la conosce bene. Fa parte della sua storia».
Si sblocca anche il greco Tachtsidis
La cooperativa del gol ha un socio in più
Mandorlini abbraccia Panagiotis: «Se non è morto... lui gioca sempre». Sabato c'è il Gubbio al Bentegodi, si può allungare la striscia positiva
13/02/2012
Verona. Uno è greco e arriva dal mare e dal caldo, l'altro è islandese ha lasciato il freddo e i geyser. Emil Hallfredsson e Panagiotis Tachtsidis sono le due anime di un Verona che ha riaperto le ali dopo la sconfitta di Sassuolo. Due vittorie e un pareggio in tre partite, i gialloblù hanno agganciato il Pescara e sono a due punti da Torino e Sassuolo che guidano la classifica. Sì, è vero, le «corazzate» della B hanno qualche partita da recuperare e il maltempo ha scombussolato il torneo ma l'Hellas ha mandato segnali importanti a tutto il campionato cadetto.
Ormai è chiaro, a salvezza raggiunta, le formazioni che lotteranno fino a maggio per andare in A dovranno fare i conti con Ceccarelli e compagni che, prima della sosta del 25 febbraio, avranno la possibilità di giocare un'altra partita casalinga contro il Gubbio di Gigi Simoni. Sulla carta non è una partita impossibile ma Andrea Mandorlini continua a mantenere un profilo molto basso. «Abbiamo già spostato l'obiettivo sulla prossima gara - ammette - ma non facciamo troppi calcoli a lunga distanza. Una partita alla volta, sempre concentrati, soprattutto in casa. Avete visto cos'è successo anche con l'Ascoli, chi viene al Bentegodi dà sempre il massimo, anzi cerca di fare molto di più». In effetti gli avversari del Verona arrivano in riva all'Adige per fare le barricate ma l'Hellas ha vinto otto partite consecutive in casa e questa è una grande dimostrazione di forza.
A questo punto la scelta di non aver toccato il «blocco» della squadra durante il mercato di gennaio si sta rivelando positiva. Non è arrivato un bomber vero in avanti o un'alternativa ad Hallfredsson in mezzo al campo ma questo gruppo riesce sempre a trovare gli stimoli giusti per superare tutte le difficoltà e, in assenza di un attaccante che possa arrivare in doppia cifra nella classifica cannonieri, si è affidato a una vera e propria cooperativa del gol. Con l'Ascoli ha fatto centro anche Panagiotis Tachtsidis, il giovane greco ha firmato il primo gol stagionale e ha allungato la lista dei «soci», ora sono ben 14 i giocatori dell'Hellas che hanno segnato almeno un gol in questo campionato.
Emil Hallfreddson ha ribadito la propria superiorità in questa speciale classifica ma al gigante islandeese fanno compagnia attaccanti, difensori e centrocampisti. Manca solo Rafael all'appuntamento, non è un caso. «Sto allenando un gruppo fantastico - ha detto Mandorlini alla fine della gara - mi posso concedere il lusso di alternare la formazione, di tenere tutti sulla corda, di far riposare quelli che hanno faticato di più perchè nessuno si tira mai indietro, danno il massimo per la squadra». Il primo gol con il Verona ha rilanciato anche baby Tachtsidis. «Sono contento per il gol, sono contento per lui - conclude Mandorlini - ma un giocatore non si giudica solo per questo. Non capisco chi lo critica. Se non p morto... lui gioca sempre».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
Mandorlini in cattedra per illustrare il 4-3-3
14/02/2012 - 10:18
Grande successo per la serata inaugurale della nuova stagione del corso gratuito per membri di società dilettantistiche promosso dal vivaio dell'Hellas Verona
VERONA - Grande successo per la serata inaugurale della nuova stagione del corso gratuito di formazione ed aggiornamento per membri di società dilettantistiche promosso dal vivaio dell'Hellas Verona.
Lunedì alle 20:30, presso il Palazzo della Gran Guardia, è salito in cattedra Andrea Mandorlini, per trattare i vari aspetti relativi al "Modulo tattico 4-3-3", schieramento abitualmente adottato per le proprie formazioni. Dopo l'introduzione da parte di Stefano Ghisleni e Giancarlo Filippini, sono intervenuti Paolo Paternoster, presidente di Agsm, sponsor della serata, Federico Sboarina, assessore del Comune di Verona e Carlo Franchi, delegato Figc di Verona.
L'occasione ha dato l'opportunità ad allenatori, istruttori, preparatori, dirigenti e collaboratori per confrontarsi col tecnico della prima squadra riguardo le scelte adottate, la gestione del gruppo, l'adattamento rispetto agli avversari e molto altro, fornendo spunti interessanti anche per realtà più piccole rispetto a quella scaligera.
Ufficio Stampa
Sandrà: martedì lavoro di forza e trasformazione
14/02/2012 - 15:23
Ancora lavoro differenziato per Hallfredsson e Maietta, a riposo Pichlmann, reduce da attacco febbrile
SANDRA' - Secondo allenamento per la squadra scaligera in preparazione alla 28a giornata di Serie bwin.
Presso il centro sportivo di Sandrà seduta mattutina caratterizzata da lavoro di forza in palestra e trasformazione sul campo. Ancora lavoro differenziato per Hallfredsson e Maietta, a riposo Pichlmann, reduce da attacco febbrile.
Ufficio Stampa
14/02/2012 - 10:20
Hellas Verona-Gubbio, info biglietti
Tagliandi disponibili presso il circuito Ticket One, nei punti vendita Index/Best Union e nelle filiali della Banca Popolare di Verona
Sandrà: verso il Gubbio, 1a seduta
13/02/2012 - 17:31
Lunedì lavoro di forza con trasformazione sul campo e partitella. Differenziato a scopo precauzionale per un lieve affaticamento per Hallfredsson e Maietta
SANDRA' - E' terminata da pochi minuti la seduta svolta dai gialloblù per dare il via alla preparazione in vista della prossima gara di campionato, in programma sabato al "Bentegodi" contro il Gubbio.
A Sandrà lavoro di forza in palestra con trasformazione sul campo e partitella. Differenziato a scopo precauzionale per un lieve affaticamento per Hallfredsson e Maietta.
Martedì seduta mattutina (ore 11).
Ufficio Stampa
Mancini e l'Hellas Verona insieme fino al 2014
13/02/2012 - 11:38
Il club gialloblù rende noto che è stato formalizzato in ogni particolare il prolungamento del contratto del centrocampista romano
VERONA – Hellas Verona rende noto che è stato formalizzato in ogni particolare il prolungamento del contratto del calciatore Manuel Mancini.
Il centrocampista romano si lega al club di Via Torricelli fino al 30 giugno 2014.
Ufficio Stampa
Sandrà: oggi pomeriggio la ripresa degli allenamenti
13/02/2012 - 09:58
Archiviata la sfida casalinga con l'Ascoli la squadra scaligera si appresta a dare il via alla preparazione in vista dell'impegno col Gubbio
VERONA - Archiviata la sfida casalinga con l'Ascoli, vinta per 2-0 grazie alle reti di Hallfredsson e Tachtsidis, la squadra scaligera si appresta a dare il via alla preparazione in vista dell'impegno col Gubbio.
Ripresa degli allenamenti fissata per questo pomeriggio a Sandrà (ore 15).
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
COPPA D'AFRICA: Lo ZAMBIA a sorpresa batte la COSTA D'AVORIO di DROGBA! Nella finalina per il bronzo la spunta il MALI sul GHANA...
CALCIO BRASILE: Rissa in campo ed un calciatore colpisce l'avversario con una spranga!
CALCIO OLANDAMarco VAN BASTEN, uno dei centravanti più forti di sempre e ora 47enne, allenerà nella sua Olanda l'HEERENVEEN; dal 2004 al 2008 fu alla guida dei lancieri dell'AJAX
NBA:Finalmente HORNETS! Dopo 8 sconfitte consecutive la squadra di BELINELLI riesce a spuntarla per 6 punti... HEAT sul velluto a casa dei BUCKS! La favola di JEREMY LIN in pochissimi giorni è passato dall’essere un ex studente modello che si intendeva molto di economia e poco di pallacanestro al diventare un perno dei KNICKS, conquistando la Nba e segnando 38 punti ai LAKERS!
VITA DA EX: 'Bum Bum' TORREGROSSA! Entra e in 3 minuti realizza la doppietta che stende la TRITIUM nel derby contro il MONZA. AGLIETTI torna sulla panchina dell'EMPOLI...
RUGBY 6 NAZIONI: Azzurri sconfitti ancora una volta, fa festa l'INGHILTERRA
FIORETTO FEMMINILE: Valentina VEZZALI & Co. conquistano il pass olimpico...
TENNIS COPPA DAVIS: 4 a 1 per la REPUBBLICA CECA! Solo BOLELLI conquista un punto d'onore...
LEGA PRO: Il vento fa crollare un riflettore allo stadio di Prato! Rinviata la gara con l'ANDRIA...
ALTRE NEWS
Monza, Torregrossa: "Abbiamo dimostrato sul campo la nostra voglia di salvarci"
Lewandowski: "A Como non si gioca così da squadra. Qui a Monza mi sto divertendo molto di più"
13.02.2012 14:00 di Valeria Debbia
E' stato il goleador di giornata: il giovane attaccante del Monza Ernesto Torregrossa in soli tre minuti è riuscito a mettere a segno una doppietta che ha messo in ginocchio la Tritium nel derby del "Brianteo". Era entrato in campo evidentemente carico nel modo giusto e pareva sentirselo da subito che sarebbe stata la sua giornata, come conferma nel post-partita davanti ai taccuini dei cronisti: "Bisogna essere carichi in queste partite. Sapete che all'inizio ho avuto problemi al tallone e ci è voluto tempo per riprendermi fisicamente. Ora mi sento veramente bene e fortunatamente sono arrivati anche i gol, ma questi sono 'a parte' perché l'importante era la prestazione. Anche se il gol dà fiducia, ti permette di metterti in mostra e di aiutare la squadra a vincere".
Sul secondo gol quasi tutti avrebbero pensato di passare la palla, mentre lui ha deciso di puntare in rete: "Stavo dando la palla a Tiboni - spiega l'ex Verona. - Ho puntato la difesa e ho pensato di passarla a lui, ma poi i giocatori della Tritium si sono fermati, ho visto un buco e ho detto: "Mi butto io!", anche perché pensavo che Tiboni fosse già in fuorigioco. Mi sono infine trovato davanti al portiere". Eppure davanti al portiere non ha sparacchiato: "Quello è istinto: ho visto il portiere che non sapeva cosa fare, se uscire o tornare indietro e allora ho tirato".
Invece il primo gol viene così descritto dal giovane: "Sul primo mi sono trovato la palla tra i piedi e l'ho calciata di sinistro che è il mio piede. Mi viene tutto più facile col sinistro, anche se all'inizio pensavo fosse fuorigioco e allora non ho subito esultato, ma ho guardato il guardalinee. Ho visto che era gol e ho festeggiato".
Torregrossa conferma che la squadra crede nella salvezza: "Il nostro obiettivo è salvarci. Per questo diamo il meglio partita dopo partita. Penso che stiamo dimostrando il carattere e la mentalità giusta per salvarci. Poi è il campo che parla: noi possiamo dire a parole che ci crediamo, ma sul campo si vede che abbiamo questa voglia e che i risultati stanno arrivando, fortunatamente".
In chiusura non nega che avrebbe sperato persino nel terzo gol: "Quando sei in campo cerchi sempre di fare più gol possibili. Nella ripresa però ero un po' stanco, anche se cercavo comunque la profondità", ma per ora si accontenta della sua prima doppietta nel professionismo che dedica "alla mia mamma Karina. Due giorni fa ha compiuto gli anni".
In sala stampa si presenta anche il nuovo acquisto, il centrocampista Marc Lewandowski che ha dimostrato di essersi inserito subito nella squadra: "Integrarsi a gennaio non è facile - spiega il francese naturalizzato italiano: - arrivi in una squadra con automatismi già rodati, ma ho avuto la fortuna di trovare giocatori bravi, ma soprattutto belle persone, anche nello staff".
Il giovane parla di tutte le sue precedenti esperienze: "Dopo Padova ho avuto l'opportunità di stare in B o in C1, ma volevo giocare a tutti i costi: un giovane deve giocare, con la crisi che c'è diventa dura. E' stata quindi una mia scelta scegliere di scendere in Seconda Divisione a Siracusa. Poi l'anno scorso sono finito all'Ascoli in B, ma non è andata bene per problemi societari. Allora sono andato al Como ed è stata una scelta che ha dato i suoi frutti dato che ho giocato tutto il girone d'andata. Ma a gennaio si sono presentate delle difficoltà ed è arrivato il Monza. Avevo richieste dalla B, ma poi finisci in una rosa di 30 giocatori e rischi di non giocare. Conoscendo il direttore (Tridico, ndr) e avendo da lui la garanzia che qui si lavorava seriamente e che c'era un progetto per la salvezza, ho spinto per venire qua".
Punzecchiato sulle qualità della sua ex squadra, il Como, si esprime in questi termini sul club lariano: "La classifica a volte è bugiarda. Io ho fatto sei mesi a Como eppure non ho mai giocato così a pallone. Con questo non dico che il Como è scarso e il Monza è il Real Madrid. Ci sono giocatori diversi: poi a Monza ci sono molti giovani e questa è una scelta che può portare punti in meno come punti in più. Di certo nelle ultime due partite mi sono divertito molto di più a giocare qua che in sei mesi al Como e per un giocatore è importante il divertimento". Il motivo è racchiuso nella sua ultima dichiarazione: "Qua si gioca da squadra. Se si va avanti così possiamo toglierci tante soddisfazioni".
FONTE: TuttoLegaPro.com
SORPRESA COPPA D'AFRICA: ORO ZAMBIA, BRONZO MALI. LA VITTORIA DELL'UMILTÀ
Lunedì 13 Febbraio 2012 - 15:48 di Enrico Chillè
LIBREVILLE - Prima dell'inizio della competizione, un piccolo indizio a testimoniare che quest'edizione della Coppa d'Africa potesse essere un po' anomala c'era: l'assenza dell'Egitto, campione nelle ultime tre edizioni, e del Sudafrica, presenti nello stesso girone di qualificazione ed eliminate dal modesto Niger. Non solo: anche la Nigeria, una delle nazionali più importante dell'intero continente aveva clamorosamente mancato la qualificazione alla fase finale.
Una volta iniziata, la Coppa d'Africa ha subito regalato una grande sorpresa: l'uscita di scena, nei gironi, del Marocco (una delle favorite per la vittoria finale) e del Senegal (possibile outsider). E una volta giunti alla fase ad eliminazione diretta, ecco che in semifinale arriva un nuovo colpo di scena: lo Zambia elimina il Ghana e vola in finale con la Costa d'Avorio. Una volta delineate le due finali, i bookmaker di tutto il mondo si dichiarano sicuri dell'esito della Coppa: oro agli ivoriani e bronzo al Ghana. Niente di tutto questo, perché nella "finalina" il Ghana, parzialmente giustificato dall'assenza dei suoi uomini migliori, cede la medaglia al Mali, che si impone per 2-0.
E nella finalissima arriva un'altra, grande sorpresa: la Costa d'Avorio, che aveva mantenuto fino a quel momento la porta inviolata, rischia di capitolare subito contro lo Zambia ed è necessario un grande intervento di Berry per evitare lo svantaggio. Lo strapotere fisico dello Zambia ha la meglio in tutto il campo sul maggior tasso tecnico degli ivoriani, che soffrono tantissimo ed appaiono poco in forma, come testimoniano le prestazioni dei suoi uomini migliori, da Yaya Touré a Didier Drogba. È proprio l'attaccante del Chelsea, a 20' dalla fine, quando la Costa d'Avorio ottiene un rigore a favore, a far capire che le cose non girano come dovrebbero: la conclusione dagli undici metri è un disastro e il pallone termina alto sopra la traversa.
Lo Zambia ci mette il cuore e rischia, nei supplementari, di trovare il gol, che viene però negato a capitan Katongo dal palo. Si va ai rigori, una serie impressionante, ben nove per parte: e a sbagliare, per la Costa d'Avorio, quasi a confermare ancora una volta quanto di vero cantava De Gregori, sono due degli uomini migliori, Kolo Touré e Gervinho. Lo Zambia invece non sbaglia quello decisivo e vince per la prima volta la Coppa delle Nazioni Africane, una vittoria da dedicare a quella grande nazionale andata via troppo presto, nel 1993, in un incidente aereo. Quasi gli stessi giocatori che, pochi anni prima, avevano annichilito per 4-0 la nazionale olimpica italiana. Nel ricordo di chi non c'è più si festeggia una vittoria incredibile, che lascia anche un grande insegnamento: non basta la tecnica per vincere, ci vuole anche concentrazione e determinazione. Quella che il ct dello Zambia, il francese Hervé Renard, ha voluto, cercato e trovato. Per dimostrare a tutti che nulla è impossibile.
VAN BASTEN ALLENATORE DELL'HEERENVEEN DA GIUGNO
Lunedì 13 Febbraio 2012 - 19:07
HEERENVEEN - Marco van Basten allenerà l'Heerenven. Il 47enne tecnico assumerà l'incarico in estate in base ad un contratto biennale che scadrà nel 2014. L'ex calciatore del Milan è stato ct dell'Olanda dal 2004 al 2008 e in carriera ha guidato anche l'Ajax.
BELINELLI VINCE, SCHIACCIATA DA TOP TEN. DALLAS BATTE I CLIPPERS, MIAMI OK -VIDEO
Martedì 14 Febbraio 2012 - 12:27
NEW ORLEANS - E alla fine New Orleans vinse. Gli Hornets (5-23) di Marco Belinelli hanno battuto gli Utah Jazz (14-13) per 86-80 mettendo fine ad una striscia di 8 sconfitte e rialzando la testa dopo 23 k.o. nelle ultime 25 gare giocate. Il record rimane disastroso, ma almeno per una sera il pubblico della New Orleans Arena ha potuto sorridere.
Belinelli, titolare per 33'58'', non ha fornito una prestazione entusiasmante. La guardia bolognese ha segnato 13 punti con un modesto 3/13 dal campo (1/5 da 3 punti), ma entra nella Top 10 di giornata di Nba.com con una splendida schiacciata in contropiede in testa a Devin Harris. Gli Hornets hanno capitalizzato l'ottima serata del centro Chris Kaman (27 punti e 13 rimbalzi), capace di incidere nonostante una caviglia in disordine. I Jazz si sono suicidati con 20 palle perse, subendo un pesante parziale di 16-0 nel terzo periodo.
«Abbiamo vinto!!!! Sono super contento! Abbiamo fatto una gran difesa! Mi fa un pò male il polso ma niente di che...», ha commentato Belinelli dalla propria pagina Facebook. Entusiasmo giustificato, visto che l'ultimo 'lieto evento' per New Orleans risaliva alla vittoria casalinga ottenuta il 27 gennaio contro Orlando.
Non ha esultato così tanto LeBron James, che pure ha messo a referto 35 punti (16 nel terzo quarto) , 8 rimbalzi e 3 assist nel successo esterno che i Miami Heat (22-7) hanno colto per 114-96 sul campo dei Milwaukee Bucks (12-16). Accanto al 'prescelto', ha fatto il proprio dovere Dwyane Wade (22 punti in 28 minuti). In ombra Chris Bosh (8 punti).
C'è la firma di Dirk Nowitzki (22 punti) sul 96-92 con cui i Dallas Mavericks (18-11) hanno sconfitto i Los Angeles Clippers (17-9). Ai californiani non sono bastati i 23 punti di Caron Butler (ex di turno) e i 20 di Blake Griffin, disastroso ai liberi (2/9).
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Charlotte Bobcats-Philadelphia 76ers 89-98; Orlando Magic-Minnesota Timberwolves 102-89; Milwaukee Bucks-Miami Heat 96-114; New Orleans Hornets-Utah Jazz 86-80; Dallas Mavericks-Los Angeles Clippers 96-92; Golden State Warriors-Phoenix Suns 102-96.
IL VENTO FA CADERE UN LAMPIONE DELLO STADIO, RINVIATA IN LEGA PRO PRATO-ANDRIA
Sabato 11 Febbraio 2012 - 17:32
PRATO - Un riflettore dello stadio Lungobisenzio di Prato, del peso di circa 50 chili, è stato divelto dal forte vento e si è staccato dall'impianto di illuminazione. Il faro si è schiantato da 30 metri d'altezza sul retro del settore ospiti, che fortunatamente in quel momento era deserto. Al termine della riunione del Gruppo Operativo Sicurezza, che si è svolta in questura questa mattina alla presenza anche dell'assessore allo sport Matteo Grazzini e di due tecnici del Comune di Prato, è stato deciso di rinviare a data da destinarsi la partita della Legapro di calcio Prato-Andria, in programma per domani alle 14.30.
BASKET, JEREMY LIN: IL CINESE VENUTO DAL NULLA CHE FA IMPAZZIRE L'AMERICA
Lunedì 13 Febbraio 2012 - 08:02 di Francesco Carotti
ROMA - Mancava solo Jim Carrey e il remake di «Una settimana da Dio» era pronto per essere distribuito nelle sale cinematografiche. La storia di Jeremy Lin, 23enne americano di origini taiwanesi ha dell’incredibile. In pochi, pochissimi giorni è passato dall’essere un ex studente modello che si intendeva molto di economia e poco di pallacanestro al diventare un perno dei New York Knicks di Mike D’Antoni, conquistando la Nba e segnando 38 punti ai Lakers.
Ormai sui social network è esplosa la Lin-mania. In questi tutti avranno letto tweet riferiti alla #Linsanity, oppure al #YellowMamba (la rivisitazione del soprannome di Kobe Bryant). Tutti modi più o meno spiritosi per raccontare una storia che solo Hollywood poteva partorire.
La carriera di Jeremy è stata costellata di sfide. Figlio di Gie-Ming e Shirley, emigrati da Taiwan negli Stati Uniti nella metà degli anni Settanta, ha lottato, andando a sbattere più volte contro un muro di pregiudizi. Già al college dagli spalti veniva bersagliato: «Qui non si gioca a pallavolo», o peggio «Maiale in agrodolce tornatene in Cina». Ma Lin è andato avanti, senza badarci troppo. E nelle sue interviste ripeteva sempre: «Forse posso contribuire a rompere uno stereotipo. Io sono fiero di essere cinese e ringrazio Dio per l’opportunità che mi ha dato».
Dopo aver portato il suo college di Palo Alto alla conquista del titolo nel 2006 non ha ricevuto neppure una offerta di borsa di studio da parte di una università, si è pagato da solo la quota di Harvard. «Sono convinto che la mia etnia abbia influenzato il modo in cui gli allenatori mi hanno reclutato - ha commentato amaramente - penso che se fossi stato di una razza diversa, sarei stato trattato diversamente».
Si laureò in economia, giocando a pallacanestro e non venendo assolutamente considerato nel draft del 2010. Passò l’anno fra Golden State e Houston, da perfetto sconosciuto, tagliato e relegato sempre alla panchina. Durante il lock-out è stato addirittura offerto in Europa (anche a Roma), ma non ha trovato ingaggio nemmeno lì. Poi uno spiraglio si è aperto: lo ha chiamato New York ma dopo pochi tristi minuti lo ha spedito in D-League, la seconda lega americana. Poi, lo scorso 4 febbraio, dopo improbabili comparsate, la folgorazione: contro i Nets piazza 25 punti. Una cometa, si è pensato subito. La sera dopo ne ha scritti 28 con Utah, salvando la panchina di D’Antoni. Fino ad arrivare ai 38 segnati contro i Lakers di Bryant, che il giorno prima aveva imitato Luis Enrique con Tare: «Lin chi?». Ora lo conoscerà sicuramente meglio.
RUGBY, 6 NAZIONI. LO CICERO: "ITALIA, VOGLIO LA RIVINCITA. MAI PIÙ ETERNI SCONFITTI"
Lunedì 13 Febbraio 2012 - 08:06 di Daniele Petroselli
ROMA - Andrea Lo Cicero, pilone dei record con 93 presenze in azzurro, rialza l’Italia dopo l’amara sconfitta (15-19) con l’Inghilterra all’Olimpico.
«Ho sentito dire troppe volte che gli avversari erano deboli. Allora è meglio chiarire un concetto: il risultato di sabato non nasce così perché l’Inghilterra non era al meglio, ma perché abbiamo fatto una grande partita».
Allora perché alla fine l’Italia ha perso, come spesso accade nel Sei Nazioni?
«Così è il Sei nazioni, può capitare di giocare bene e di perdere. Noi abbiamo messo sotto loro e li abbiamo indotti a fare degli errori. Poi loro hanno reagito e abbiamo sbagliato noi. Vuol dire che c’era grande equilibrio».
La partita perfetta macchiata da quell’improvviso errore di Masi.
«Su quell’azione abbiamo aperto subito il pallone senza passare per una fase in più di gioco che era da fare. Ma non è colpa di nessuno. La prossima volta sicuramente faremo meglio e quello che è accaduto sabato ci servirà da lezione».
Quanto ha fatto male perdere davanti al pubblico dell’Olimpico?
«Tanto, ma noi dobbiamo continuare a salire le scale di questo torneo, senza fermarci e senza guardarci indietro. Anche se abbiamo perso con l’Inghilterra, è sempre uno step in più nel nostro cammino di crescita».
Adesso c’è l’Irlanda ma a Roma si torna il 17 marzo per Italia-Scozia.
«Io non sono felice ma di più. La gente fa i salti mortali per venirci a vedere e questo ci emoziona. Significa che crede in noi e in questo sport. E sono certo che con la Scozia ritroveremo uno stadio pieno come sabato».
Neve sul campo da gioco, stadio pieno per l’Italia del rugby come mai si era visto prima.
«E’ stato bello vedere il tempio del calcio tutto per il rugby. Questa è la soddisfazione più grande che possiamo regalare al nostro sport».
FONTE: Leggo.it
EMPOLI
Empoli, Aglietti: "Bisogna fare punti subito, mi aspetto di più da..."
13.02.2012 08:00 di Luca Iannone
Alfredo Aglietti, richiamato sulla panchina dell´Empoli dopo l´esordio di Carboni, è intervenuto ieri sera ai microfoni di Radio Sporiva sulla delicatissima situazione dei toscani: "Quando si fanno giocare tanti giovani c´è il risvolto della medaglia: se le cose si mettono bene ti possono dare qualcosa in più, se invece va male c´è il rischio di entrare in una spirale negativa difficile da invertire. Bisogna che tutti continuino a crederci, il problema è anche mentale a questo punto. Io ho il vantaggio di conoscere già il gruppo, in questo non perderemo tempo. Domani (oggi, ndr) parlerò alla squadra e chiederò massimo sacrificio a tutti: certo che mi aspetto qualcosa di più da Tavano, Maccarone e Stovini. L´obiettivo è tornare subito a far punti, anche sabato a Padova. Quota salvezzo a 50 punti? Quest´anno è più bassa, almeno di 3-4 punti, perchè ci sono diverse squadra invischiate".
FONTE: TuttoB.com
Fioretto, il dream team rosa conquista Londra
13/02/2012
Sabato la tripletta azzurra, ieri il successo più grande: l'Italia di fioretto femminile conquista la matematica certezza della qualificazione olimpica. La vittoria nella prova a squadre della prova di Coppa del Mondo svoltasi a Tauber e giunta con il successo in finale contro la Russia per 45-29, ha assicurato alle azzurre del ct Cerioni quei pochi punti che mancavano per poter festeggiare la certezza di partecipare ai Giochi Olimpici di Londra2012. Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca, Arianna Errigo e Ilaria Salvatori, inoltre, con il successo in finale, hanno anche «vendicato» la sconf
itta subita al Mondiale di Catania, dove le russe conquistarono l'oro proprio a danno del «dream team». «Era una rivincita che le ragazze volevano fortemente», dice a caldo Cerioni. «Il punteggio dice tutto. Il pass olimpico conquistato matematicamente, con due gare d'anticipo, ci permetterà di lavorare con più serenità. Il prossimo obiettivo sarà arrivare pronti nel migliore dei modi all'appuntamento di Londra». Nel loro cammino, le azzurre hanno vinto l'assalto del tabellone delle 16, contro il Brasile per 45-8. Nel turno successivo, l'Italia ha sconfitto la Francia per 45-30, mentre in semifinale ha avuto la meglio sulla Polonia per 45-33. La qualificazione matematica a Londra2012, che nel fioretto femminile viene determinata in base al ranking a squadre, comporta la presenza di tre atlete nella prova olimpica individuale e della formazione nazionale in quella a squadre.
NELLA SPADA straordinaria prestazione delle azzurre nella prova d'esordio stagionale di Coppa del Mondo in corso a Doha. Il podio finale accoglie tre atlete italiane: sul gradino più alto Mara Navarria, che conquista la vittoria superando in finale per 15-12 la coreana Jung. Al terzo posto Francesca Quondamcarlo e Rossella Fiamingo. Grande entusiasmo in tutto lo staff azzurro e festa grande per Navarria che mette il suo primo sigillo in una prova di Coppa del Mondo. L'azzurra ha posto in essere la cosiddetta «gara perfetta». Un dominio attestato anche dalla finale dove è stata sempre avanti sull'avversaria, la coreana Jung,
Solo Bolelli salva l'onore dell'Italia in Coppa Davis
13/02/2012
Si è chiusa 4-1 per la Repubblica Ceca la sfida con l'Italia valida per il primo turno del Gruppo mondiale della Coppa Davis. Ad Ostrava, Simone Bolelli ha conquistato il punto della bandiera per gli azzurri battendo Frantisek Cermak 6-4, 6-4. Gli ultimi due singolari si sono disputati al meglio dei tre set: i cechi avevano infatti già chiuso l'incontro nella seconda giornata, ieri, conquistando il terzo punto nel doppio. L'Italia tornerà in campo a settembre (dal 14 al 16) quando si disputeranno i playoff cui parteciperanno le otto perdenti del primo turno del World Group e le 8 squadre provenienti dal Gruppo I.
Niente impresa dunque per l'Italtennis nel primo turno del Gruppo Mondiale di Coppa Davis. Tomas Berdych e Radek Stepanek erano stati implacabili contro Daniele Bracciali e Potito Starace: 6-3 6-4 6-2 lo score per i padroni di casa. La vittoriadi Bolelli, dunque, salva l'onore azzurro. Il tecnico Corrado Barazzutti aveva analizzato la sconfitta del doppio azzurro contro una coppia comunque fortissima, formata dal numero sette del ranking e dal vincitore del titolo di doppio ai recenti Australian Open: «Probabilmente quella contro i cechi è stata una delle peggiori prestazioni di Potito e Daniele», dice il capitano azzurro. «Possono fare molto meglio di quanto hanno espresso in campo.
Del resto lo hanno dimostrato sia in Davis che nei tornei. Sono incappati in una giornata non buonissima contro una coppia fortissima come quella composta da Berdych e Stepanek. Nei primi due set in fondo abbiamo preso il break dopo che Potito aveva avuto la palla del game, nel secondo su un turno di servizio in cui Daniele era 40-0. Insomma nonostante la giornata negativa c'era match, si poteva giocare. Nel tennis capita, ma non dimentichiamo che di fronte avevamo una squadra fortissima, soprattutto in casa e su questa superficie veloce». «Questa squadra», dice il ct dell'Italtennis, «ha comunque dimostrato anche su un campo difficilissimo come qui a Ostrava di essere competitiva nel Gruppo Mondiale. Ora sappiamo che competere nella Serie A della Davis significa affrontare avversari fortissimi, di altissimo livello come i cechi.
Quindi se vogliamo restare in A dobbiamo fare ancor meglio che nella passate stagioni. I ragazzi sono pronti». La conferma arriva da Starace, ristabilitosi dopo la febbre dei primi giorni. Il campano non nasconde la delusione, ma rilancia: «Ho fatto certamente prestazioni migliori, oggi facevo fatica, ma loro non ci hanno mai dato chance di rientrare. Sapevamo che il campo molto veloce si adattava più alle caratteristiche dei nostri avversari, meno alle nostre, in particolare alle mie. Peccato perchè ieri uno dei due singolari, in particolare quello di Seppi, potevamo vincerlo. Andreas è andato ad un soffio dal battere Stepanek nel primo singolare. Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e fare di tutto per restare nel Gruppo Mondiale». Infine Bracciali: «Forse potevamo sfruttare meglio le poche occasioni che i nostri avversari ci hanno concesso».
Italia ko ma con record d'ascolti E si cerca l'erede di Dominguez
RUGBY. Sconfitta di misura dall'Inghilterra, la Nazionale fa i conti con una carenza cronica dopo l'addio dell'argentino
L'ex azzurro, ora commentatore: «In Hd viene voglia di placcare. Manca un bravo calciatore? Bisogna lavorare sui ragazzini»
13/02/2012
ROMA L'Italia perde partita e Martin Castrogiovanni, ma fa record d'ascolti. Luci e ombre sul match dell'Olimpico in cui gli azzurri hanno sprecato un'occasione più unica che rara di battere i «maestri» dell'Inghilterra, mai così abbordabili come in questa gara che sarebbe potuto essere il primo successo italiano in 18 test match ufficiali. Invece è finita 15-19. Di sicuro ha vinto il pubblico, i 53.720 che hanno sfidato condizioni meteo impossibili e sono andati ugualmente allo stadio («mi dispiace aver perso soprattutto per loro», ha sottolineato il capitano azzurro Sergio Parisse) e i 290.420 spettatori medi (838.385 contatti unici) che si sono gustati il match su Sky Sport 2 HD.
Qui la partita si è trasformata in spettacolo più che sul campo, «perché quando ti metti quegli occhialini», spiega l'ex stella azzurra Diego Dominguez, ora commentatore tecnico della tv satellitare, «ti sembra di stare in campo e ti viene voglia di placcare. C'è questa nuova tecnologia ed è giusto sfruttarla». Quanto agli indici di ascolto, per l'italo-argentino ex stella di Milan e Stade Francais, «dimostrano che il rugby piace sempre più per il suo ambiente in campo e fuori. C'è allegria, ci si diverte, e puoi andare tranquillamente allo stadio con tutta la famiglia, e assieme ai tifosi dell'altra squadra». Meno positiva è l'impressione di Dominguez sul risultato di Italia-Inghilterra, ennesima sconfitta onorevole azzurra che lascia molti rimpianti pensando che se l'Italia avesse auto un calciatore all'altezza avrebbe vinto. Purtroppo però il ragazzo-prodigio Farrell veste la maglia bianca con la rosa dei Lancaster, mentre l'Italrugby tra l'equiparato sudafricano Botes e l'australiano con nonni abruzzesi Burton ha fallito 11 punti al piede dimostrando per l'ennesima volta che l'erede di Dominguez non è stato trovato.
Possibile che in un Paese di calciatori non ce ne sia uno che ci sappia fare quando il pallone diventa ovale? «Sono 10 anni che non gioco più in nazionale», sottolinea Dominguez, «ma un mio erede non è stato trovato. La verità è che nell'Italia di oggi non c'è nessuno che possa calciare e dia abbastanza garanzie in questo senso. Solo la Scozia oggi sta come noi». E allora cosa bisogna fare? Prendere qualcuno dal calcio? «Non scherziamo, l'ovale ha rimbalzi e traiettorie particolari», risponde Dominguez. «Bisogna lavorare sui ragazzini a 13-14 anni e far svolgere loro tanto allenamento specifico. Io sul campo passavo ore e ore solo a calciare, ed è quello che ci vuole. Provare e riprovare, verificare continuamente i progressi. Ma è un lavoro particolare che qui non viene fatto abbastanza: se aspetti che un calciatore venga su da solo, contando sulla buona sorte, forse ne esce fuori uno ogni 15 anni».
Intanto l'Italia incassa un altro Ko, dopo un pallone regalato da Masi a quell'Hodgson omonimo dell'ex allenatore dell'Inter. E a proposito di personaggi calcistici: l'inglese Barritt, uno dei nomi nuovi della Rosa, sottolinea che «a darci la carica giusta è stato Gary Neville». È proprio l'ex terzino plurititolato del Manchester United, ora cooptato dalla nazionale di rugby come motivatore: «Lui sa come si vince», spiega Barritt, «e avendo giocato molto anche in nazionale ci ha fatto capire che cosa particolare sia rappresentare il proprio Paese». Ma forse Neville farebbe più comodo all'Italia, come calciatore.
FONTE: LArena.it