ANTEPRIMA VERONA-ASCOLI
Sulla carta appare un incontro 'facile' per gli uomini di MANDORLINI ma ha ragione FERRARI: 'Bisogna rimanere concentrati' anche se il campionato al momento assegna ai gialloblù più del doppio dei punti degli avversari 'zavorrati' anche da una penalizzazione di 7 punti da inizio stagione.
Senza quella penalizzazione però, la squadra di mister SILVA si troverebbe in una posizione di classifica relativamente tranquilla (a pari punti col LIVORNO e a +2 sul VICENZA), segno che i bianconeri compongono una compagine da prendere con le molle (hanno vinto più in trasferta che al 'Cino e Lillo Del Duca') che crede fermamente e concretamente nella salvezza dopo i 9 gol dell'ex gialloblù PAPA WAIGO che nelle Marche è tornato a segnare con regolarità.
D'altro canto l'HELLAS dal 'Binti' è uscito sconfitto solo in due occasioni (all'esordio in cadetteria contro il PESCARA ed in seguito contro la 'corazzata' TORINO) e punta a vincere per rimanere in media punti con l'andata e continuare a cullare un sogno playoff impensabile a fine Agosto...
Highlights, immagini ed considerazioni dopo ASCOLI 1-2 VERONA del 24 Settembre scorso |
QUI VERONA
L'attenzione in infermeria sono tutte concentrate sul recupero di HALLFREDSSON che, dopo aver saltato le ultime tre gare a Sassuolo, al 'Binti' contro il GROSSETO ed a Padova, potrebbe non essere disponibile nemmeno nella prossima partita casalinga contro l'ASCOLI: l'edema che ha frenato l'islandese edema alla ripresa regolare degli allenamenti tarda a riasssorbirsi e così l'architrave della mediana scaligera rimane a forte rischio per Sabato.
Il dottor Pasini, dello staff medico di Via Torricelli, non si sbilancia: «Emil sta lavorando bene, svolge lavoro quasi completo, ma non calcia ancora. Considerate anche le particolari condizioni climatiche vogliamo preservarlo nel miglior modo possibile. In questo momento ha il 50% di possibilità di scendere in campo sabato contro l’Ascoli»
Nemmeno FERRARI e GOMEZ TALEB saranno al meglio perchè debilitati da un attacco influenzale... Ancora fuori per infortunio il portiere NICOLAS
Ecco, il giorno dopo, la lista dei 23:
Portieri: 26 Frattali, 1 Rafael;
Difensori: 13 Abbate, 23 Cangi, 5 Ceccarelli, 22 Maietta, 17 Mareco, 33 Pugliese, 25 Scaglia;
Centrocampisti: 20 Doninelli, 4 Esposito, 16 Galli, 10 Hallfredsson, 19 Jorginho, 7 Mancini, 8 Russo, 77 Tachtsidis;
Attaccanti: 27 Berrettoni, 32 Bjelanovic, 14 D'Alessandro, 9 Ferrari, 21 Gomez Taleb, 6 Lepiller.
QUI ASCOLI
Partenza anticipata per gli uomini di SILVA dopo l'allerta meteo che per domani prevede forti nevicate sopratutto nell'Italia centrale e che hanno costretto i bianconeri in settimana ad allenarsi lontano dal Campo Sportivo Città di Ascoli.
Fuori causa i centrocampisti VITIELLO e SCALISE prima chiamata per i nuovi acquisti TOMI e MONTALTO.
Recuperato dopo l'attacco influenzale il difensore portoghese FAISCA, attesa per il ritorno al 'Bentegodi' dell'ex PAPA 'Station' WAIGO cresciuto nelle giovanili scaligere e autore di 11 gol in 66 presenze da titolare dal 2002 al 2005...
Questa la lista completa dei convocati:
Portieri: Guarna, Maurantonio
Difensori: Andelkovic, Ciofani, Faisca, Giovannini, Pasqualini, Peccarisi
Centrocampisti: Di Donato, Ilari, Parfait, Pederzoli, Sbaffo, Tomi
Attaccanti: Falconieri, Gerardi, Montalto, Papa Waigo, Soncin
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Intervista a Nicola Ferrari | Andrea Mandorlini introduce il match con l'Ascoli | Intervista a Marco D'Alessandro |
DICONO
PECCARISI, difensore dell'ASCOLI, 'Occhio a FERRARI' «Ferrari è l'attaccante da tenere d'occhio, il più pericoloso, è uno che svaria molto, lotta su ogni pallone e sa fare anche gol. Quanto al Verona c'è poco da dire, l'organico che aveva lo scorso anno in Lega Pro era ottimo, attrezzato fisicamente, tecnicamente e atleticamente, è rimasto più o meno lo stesso e si sta esprimendo molto bene come spesso capita alle squadre che salgono in B. Noi stiamo bene fisicamente e sappiamo che anche sabato dovremo mantenere alta la concentrazione fin oltre il 90'» TuttoB.com
MARTINELLI 'Sopratutto dopo le ultime sospensioni legate al gelo: avanti col progetto stadio!' «Sospendere i campionati in questo periodo è solo una soluzione temporanea, il problema va affrontato alla radice. Vero, non sempre il maltempo raggiungerà questi livelli di criticità. Qualcosa però bisogna fare a prescindere. Pensate alla Juventus, a Torino si gioca, da altre parti no. Io continuerò a portare avanti il progetto del nuovo stadio, sarebbe un vero e proprio volano, assicurerebbe benefici a tutta la città così come ai tifosi» TuttoMercatoWeb.com
Enrico GUARNA portiere dell'ASCOLI 'A Verona venderemo cara la pelle...' «Nel capoluogo veneto il meteo dovrebbe essere clemente per sabato e quindi si dovrebbe giocare di sicuro. In casa gli scaligeri fanno sempre molto bene, ma noi ci stiamo preparando bene, la sosta forzata ci ha permesso di recuperare energie importanti e venderemo cara la pelle» SerieBNews.com
D'ALESSANDRO professa amore per la città di Giulietta&Romeo «Verona mi sta dando tanto. Sinceramente quando sono arrivato mai avrei pensato che a questo punto della stagione saremmo stati così in alto. Sono felice anche perchè in questo 2012 mi sto ritrovando e gioco anche con relativa continuità. La fortuna non è che stia girando proprio dalla mia parte, vedi palo di Sassuolo, ma ho fiducia per i prossimi appuntamenti. Non sono mai stato un bomber, questa è una cosa che dovrei migliorare. Spesso però gioco lontano dalla porta e quindi mi viene difficile essere incisivo in zona-gol».
D'Alessandro sta guardando anche da vicino le vicende che riguardano la Roma: «Ha rinnovato De Rossi e sono molto felice perchè lui è una delle anime della squadra giallorossa. Stanno facendo un progetto interessante che favorisce i giovani ma io sono felice a Verona e spero tanto di restare» TuttoMercatoWeb.com
MANDORLINI 'Conservo bei ricordi da giocatore ad Ascoli...' «Sono stati tre anni splendidi avevo fatto le giovanili nel Torino, un anno in B con l’Atalanta, poi il passaggio all’Ascoli in serie A. Una prova di maturità importante. Eravamo un bel mix, giocatori esperti e ragazzi più giovani. Sapevamo che c’era sempre da lottare per la salvezza, Rozzi e Mazzone erano due personaggi incredibili, sapevano trasmettere grande determinazione. Eravamo una squadra di temperamento, nelle partite casalinghe gettavamo le basi per arrivare alla salvezza».
Poi il mister torna indietro di trent'anni: «Basta pensare al campionato 82-83. Allora c’erano i due punti per la vittoria, in casa abbiamo messo insieme 24 dei 30 punti a disposizione, dodici vittorie su quindici partite. In trasferta abbiamo fatto solo tre pareggi (con Genoa, Samp e Pisa) e ci siamo salvati lo stesso. Sono rimasto in contatto con molti dei miei ex compagni, ho sentito Mazzone a Natale, ho visto in campo Menichini e Novellino che erano sulel panchine di Crotone e Livorno. Con Enrico Nicolini siamo amici, è stato uno dei miei vice quando ho allenato il Cluj, in Romania. Alla base di quel gruppo c’erano valori umani importanti. Non è facile salvarsi per tre anni a fila con l’Ascoli, quella squadra l’ha fatto e ho lasciato un bel ricordo da quelle parti. E poi la mia vendita all’Inter ha portato un bel po’ di soldini nelle casse della società bianconera» TuttoB.com
FERRARI 'Con ASCOLI e GUBBIO gare da prendere con le molle...' «Le prossime partite vanno prese con le molle con Ascoli e Gubbio in casa, è logico pensare che vogliamo prenderci sei punti ma dobbiamo stare tranquilli perché alcune volte le difficoltà emergono proprio quando il compito sembra più agevole».
Ferrari ha poi parlato delle altre squadre impegnate nella parte alta della classifica non nascondendo il rispetto per le prime della classifica: «Il Pescara ha mostrato un buon calcio, Sassuolo e Torino stanno lì davanti, sono sicuramente avversarie temibili. Qualche discorso sulla serie A lo facciamo, ma solo a livello di battute però se si è creato un vuoto, significa che stiamo facendo un grande campionato» SerieBNews.com
Teo SCAPINI, ora al Villafranca in Serie D, sul mercato dell'HELLAS: 'Giusto preservare il gruppo!' «Hanno fatto benissimo a non toccare il gruppo. Forse un acquisto ci poteva stare, ma non bisogna comprare solo per il gusto di farlo. Se l'ossatura principale ha fatto bene da agosto sino ad ora, un motivo ci sarà. Adesso conta solo recuperare e mettere nel serbatoio più benzina possibile, per arrivare carichi alla fine» TuttoMercatoWeb.com
CIOFANI difensore dell'ASCOLI «La nostra caratteristica più importante è quella di non mollare mai, anche quando subiamo una rete. Fino alla fine siamo sempre presenti nella partita, ma mi auguro di chiudere i match anche in anticipo qualche volta. Sabato andiamo a Verona contro una squadra difficile da affrontare, ma noi in trasferta facciamo anche meglio che in casa e siamo fiduciosi» SerieBNews.com
DI DONATO capitano dell'ASCOLI «Dopo aver conquistato tanti punti decisivi non possiamo mollare. Questo campionato è molto lungo e possiamo salvarci come abbiamo fatto in passato. Sappiamo tutti che sabato prossimo a Verona sarà molto dura, anche perché basta poco per tornare nel baratro. In fondo nemmeno la Nocerina può considerarsi spacciata. Così come sono molte le squadre che ancora devono guardarsi alle spalle. Non mi stancherò mai di ripetere che i campionati si decidono tra marzo e aprile» TuttoB.com
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PROBLEMA GHIACCIO AL 'BINTI': Martinelli e Sartori «Stadio inadeguato». Di Carlo e Mandorlini d'accordo: «Dura giocar bene...»
AMMENDA DI 1.000€: alla Soc. VERONA per avere suoi sostenitori, al 18° del primo tempo, esploso un petardo nel proprio settore; entità della sanzione attenuata ex art. 13 – co. 1 – lett. b) ed e), e co. 2, CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza
JORGINHO E TACHTSIDIS in lizza nel concorso "Il miglior giovane della Serie B" organizzato dal sito web Sky.it! E possibile votare direttamente da qui: http://sport.sky.it/sport/speciali_sport/miglior_giovane_serie_b_2012.html
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RASSEGNA STAMPA
Papa Waigo:"Guai a pensare di essere più vicini alla salvezza"
Il bomber avverte: "Vietato mollare, basta pochissimo per ritrovarsi giù"
Ascoli, 10 febbraio 2012 - Gli ultimi risultati positivi e qualche sventura altrui hanno aperto maggiori spiragli per la salvezza diretta, ora distante solo due punti, ma il bomber senegalese dell’Ascoli Papa Waigo non vede alcun bicchiere ‘mezzo pieno’, anzi: «Guai a dirlo e guai a guardare gli altri risultati. In questo campionato con due vittorie ti trovi su e con due partite sfortunate ti ritrovi giù. Non si può alzare la testa finché non arriva la matematica. Insomma, dobbiamo solo pensare a correre».
Come si trova in una città coperta di neve e avvolta dal gelo?
«Premetto che onestamente la neve non mi piace, però è la natura e non possiamo farci niente. Dal punto di vista degli allenamenti posso dire che è stata una vera fortuna avere la possibilità di allenarci sui campi sintetici. Strutture come il Città di Ascoli sono veramente rare in Italia e per l’Ascoli Calcio sono una grande risorsa».
Anche a Verona il clima non sarà mite.
«Lo so, sono cresciuto calcisticamente lì e ho giocato tre anni in prima squadra. Conosco il campo del Bentegodi in questo periodo e so che potrebbe essere ghiacciato. Poco male, stringeremo i denti cercando di superare tutte le difficoltà».
Nuovi arrivi: giocare con Gerardi le permette soluzioni diverse rispetto a Soncin?
«Sono un professionista e ho giocato con tante ‘spalle’ diverse. L’importante è cercare di capire velocemente il tipo di gioco che predilige il tuo partner, in modo da integrarti al meglio. Noi in allenamento ci stiamo conoscendo sempre di più e questo è importante».
E’ arrivato a quota 9 gol: ha un obiettivo stagionale?
«No. Il mio obiettivo è quello della squadra: la salvezza. Ho avuto diverse proposte ma ho deciso di restare perché credo in questa impresa e credo di poter dare una mano all’Ascoli a raggiungerla».
Spesso lei è stato decisivo: sente addosso una responsabilità particolare?
«Non direi, mi sento parte di un gruppo strepitoso: i compagni mi rendono tutto più facile».
di Gigi Mancini
FONTE: IlrestoDelCarlino.it
9/2/2012 ore 17.17
19 convocati. Partenza anticipata per Verona
E’ anticipata a domani mattina alle ore 9 la partenza della squadra per il ritiro di Verona, dove sabato alle ore 15 è in programma la sfida con i gialloblu al Bentegodi. La decisione si è resa necessaria a seguito dell’allerta meteo che prevede nella giornata di domani precipitazioni nevose in tutto il centro Italia.
Questo pomeriggio, al termine della seduta tattica di allenamento, che la squadra ha svolto sul campo sintetico del C.S. Città di Ascoli e alla quale non hanno partecipato i soli Vitiello e Scalise, Mister Silva ha diramato l’elenco dei convocati. Prima convocazione in maglia bianconera per Tomi e Montalto.
PORTIERI: Guarna, Maurantonio
DIFENSORI: Andelkovic, Ciofani, Faisca, Giovannini, Pasqualini, Peccarisi
CENTROCAMPISTI: Di Donato, Ilari, Parfait, Pederzoli, Sbaffo, Tomi
ATTACCANTI: Falconieri, Gerardi, Montalto, Papa Waigo, Soncin
La squadra svolgerà la seduta di rifinitura direttamente a Verona alle ore 16.
VL
8/2/2012 ore 17.05
A segno tutti gli attaccanti e Peccarisi
A segno l’intero reparto d’attacco e il difensore Peccarisi questo pomeriggio nella partita amichevole che la squadra ha svolto sul campo sintetico del C.S. Città di Ascoli contro la formazione Primavera. E’ sceso in campo anche Faisca, ieri a letto con l’influenza, mentre si sono sottoposti alle terapie Vitiello e Scalise.
Domani nuova seduta di allenamento alle ore 15 al C.S. Città di Ascoli.
7/2/2012 ore 11.35
Lavoro di forza in palestra. Febbre per Faisca
Questa mattina i bianconeri hanno svolto nella palestra del C.S. Città di Ascoli un lavoro di forza, al quale hanno preso parte anche Vitiello e Scalise. Unico assente Faisca, a letto con l’influenza.
L’allenamento di oggi pomeriggio si svolgerà alle ore 15 presso il Complesso Sportivo Pennile di Sotto. Questa soluzione si è resa necessaria dopo che le incessanti precipitazioni nevose hanno nuovamente ricoperto il campo sintetico del C.S. Città di Ascoli.
FONTE: AscoliCalcio.net
SERIE B
Verona, D'Alessandro: "Vorrei restare a lungo"
08.02.2012 23.39 di Riccardo Mancini
"Verona mi sta dando tanto. Sinceramente quando sono arrivato mai avrei pensato che a questo punto della stagione saremmo stati così in alto. Sono felice anche perchè in questo 2012 mi sto ritrovando e gioco anche con relativa continuità. La fortuna non è che stia girando proprio dalla mia parte, vedi palo di Sassuolo, ma ho fiducia per i prossimi appuntamenti". Così Marco D'Alessandro, attaccante del Verona parla della sua esperienza gialloblù caratterizzata da tre reti due delle quali in Coppa Italia: "Non sono mai stato un bomber, questa è una cosa che dovrei migliorare - riporta tggialloblu.it -. Spesso però gioco lontano dalla porta e quindi mi viene difficile essere incisivo in zona-gol". D'Alessandro sta guardando anche da vicino le vicende che riguardano la Roma: "Ha rinnovato De Rossi e sono molto felice perchè lui è una delle anime della squadra giallorossa. Stanno facendo un progetto interessante che favorisce i giovani ma io sono felice a Verona e spero tanto di restare".
ALTRE NOTIZIE
Verona, Hallfredsson parzialmente in gruppo
09.02.2012 10.07 di Gianluca Losco
E' prevista alle 15 la riprese delle attività del Verona, dopo la doppia seduta di ieri. Nel pomeriggio, Ferrari e Gomez Taleb sono rimasti a riposo per lo stato influenzale, mentre Hallfredsson ha lavorato in parte con il gruppo.
ALTRE NOTIZIE
Pillon sulla serie B: "Ecco le mie favorite per promozione e salvezza"
08.02.2012 21.27 di Antonio Gaito
Fonte: Radio Sportiva
Bepi Pillon, nel giorno del suo compleanno, è intervenuto a Radio Sportiva per raccontare le sue impressioni sul campionato cadetto.
SUL CAMPIONATO - "Credo che il Pescara meriti più di tutti di stare in testa, per il calcio che sta esprimendo che non si vede neanche a livello di serie A, e per i giovani che sta lanciando. Poi, ci sono Torino e Sampdoria, che torneranno su, e il Sassuolo, che ha speso molto. Le squadre che arrivano dalla Lega Pro, solitamente sono squadre toste ed organizzate, come già il Novara e il Varese lo scorso anno. Normalmente, quando arrivano in serie B, se si mantiene la stessa intelaiatura, si fa molto bene"
SUI RINVII - "E´ stato un po´ anomalo quello che è successo, quindi è stato difficilissimo organizzare le date per Lega e Federazione. Probabilmente, queste gare serali andrebbero fatte soltanto a fine ed inizio stagione, quando il clima è più mite, anche per favorire l´afflusso dei tifosi. Non è bello per chi gioca e per le società vedere stadi vuoti"
SULLA LOTTA SALVEZZA - "L´Ascoli sta facendo benissimo: con tutto quello che è successo, essere ancora lì a lottare è un traguardo incredibile. Bisogna solo fargli i complimenti. Per il resto, è difficile dire: ci sono squadre che sembrano fuori, ma basta infilare un filotto di gare negative e ti ritrovi invischiato. Una situazione ben definita forse si vedrà soltanto verso aprile"
SULL´EMPOLI - "Posso parlare solo per quello che ho vissuto nel mio mese e mezzo. Mi sono ritrovato con dieci infortunati, ho avuto difficoltà iniziali, ma la squadra stava cominciando ad esprimersi. Avevamo fatto 7 punti nelle prime tre partite, poi abbiamo perso col Verona e e mi hanno mandato via: ancora mi sto domandando il perché... Mi è spiaciuto molto, perché quando le cose stavano iniziando ad andare bene, mi hanno tolto di mano il giocattolo... Penso di sapere il motivo del mio esonero, ma me lo tengo per me: non mi piacciono le polemiche..."
SUL LIVORNO - "Quando sono stato esonerato eravamo sesti in classifica: mi è dispiaciuto molto perché lì si poteva far molto bene, se magari mi avessero anche dato retta su alcune cose a gennaio. Sono due anni che mi sono girate male le cose, ma secondo me non proprio per demerito".
ALTRE NOTIZIE
Verona, il dopo-Padova lascia sensazioni positive
06.02.2012 09.01 di Matteo Bursi
Fonte: di Alberto Pecchio per Tuttohellasverona.it
Punto guadagnato o occasione persa? Il dibattito è aperto, ed anima i tifosi gialloblù. Di certo, dopo le ultime "caporetto" subite a Pescara e a Modena -sponda Sassuolo-, il pareggio ottenuto in terra patavina rappresenta una grande risorsa di energia per la salita che porta alla Serie A, oltre a permettere alla squadra di Mandorlini di guardare con fiducia al futuro. Ed i motivi per farlo ci sono eccome.
CONDIZIONE IN CRESCITA. Aspetto da non sottovalutare. Il lavoro sostenuto durante la sosta natalizia, ha un po' annebbiato le gambe e la testa della truppa di Mandorlini nel rigido mese di gennaio, e la lucidità dei giocatori non era la solita. Troppi passaggi sbagliati e palloni buttati al vento. Ma gli ultimi venti minuti disputati nel derby di sabato fanno ben sperare. L'anno scorso, la rincorsa alla Serie B iniziò il 14 febbraio, con i muscoli dei giocatori che, ad aprile, giravano a cento all'ora. Ed il preparatore atletico non è cambiato...
RIENTRO DI HALLFREDSSON. Urge, ed è fondamentale. Solidità e organizzazione di gioco, infatti, non bastano senza un corposo tasso di qualità e di imprevedibilità. Queste, di solito, vengono portate proprio dal glaciale motorino islandese. Gomez appare stanco, ed il rientro del numero 10 gialloblù sembra, ora più che mai, necessario. Vari, infatti, sono stati gli errori commessi dagli scaligeri durante la costruzione della manovra.
CALENDARIO DA SFRUTTARE. Ora il Bentegodi deve tornare ad essere terra di conquista. Ascoli e Gubbio, da affrontare entrambe in casa, appaiono come ostacoli ostici, ma sicuramente non proibitivi. Ottenere il massimo bottino, porterebbe ulteriore benzina al motore scaligero, pronto a rombare in vista di una volata finale che si preannuncia appassionante.
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
EDITORIALE
TOTOB: la Schedina di...
10.02.2012 00:00 di Mattia Vavassori
In occasione della sesta giornata di ritorno del campionato di serie B, per la consueta rubrica TOTOB, la redazione di TuttoB.com ha deciso di invitare in qualità di ospite VITO ROMANIELLO, direttore di AGR (Agenzia Giornalistica Radiotelevisiva) e telecronista per Mediaset Premium.
BARI-SASSUOLO – Per la squadra di mister Pea sarà la partita delle conferme. Il Sassuolo quando gioca fuori casa non conosce mezze misure e credo deve confermarsi. 2
CITTADELLA-BRESCIA – I lombardi con l'arrivo in panchina di Calori si sono fatti sotto in classifica per ambire ai playoff. X
CROTONE-GROSSETO – I calabresi hanno ha disposizione uno scontro diretto per allontanarsi dalla zona playout ed avvicinarsi al Grosseto in classifica. 1
MODENA-PADOVA – I padroni di casa hanno i soliti problemi tra le mura amiche, in quanto ha serie difficoltà a vincere. I veneti in trasferta ottengono buoni risultati. X
PESCARA-JUVE STABIA – La Juve Stabia ha rallentato, mentre il Pescara di Zeman in casa si trova a meraviglia: è un team con un pubblico da serie A, con davanti un tridente d'attacco fenomenale, tanto da mettere in difficoltà chiunque. 1X2
REGGINA-EMPOLI – I toscani hanno un attacco con Tavano e Maccarone. La Reggina si è ripresa nell'ultimo turno e deve sfruttare il fattore campo. 1
SAMPDORIA-ALBINOLEFFE – I bergamaschi sono una compagine grintosa: con mister Salvioni si schierano in un 4-4-2 più solido, ma hanno lacune offensive. La Sampdoria si è rinforzata nella sessione invernale di calciomercato: hanno un migliore equilibrio e più convinzione. 1
TORINO-NOCERINA – E' un incontro “testa-coda”: la Nocerina, con il ritorno di Auteri in panchina, è grintosa. X
VARESE-GUBBIO – Gli ospiti si sono rinforzati, mentre il Varese di Maran, reduce da due successi esterni, ha acquistato Granoche in attacco ed ambiscono ai playoff. 1
HELLAS VERONA-ASCOLI – Il pubblico veneto si stringe intorno al team di mister Mandorlini, una squadra non spettacolare ma concreta, con una mentalità operaia tipica della Lega Pro. 1
LIVORNO-VICENZA – Gli amaranto hanno cambiato qualcosa con l'arrivo di Madonna e potrebbero essere costretti a fare la partita: non possono essere superati dal Vicenza, che fuori casa disputano buone prestazioni. 1X
ASCOLI
Ascoli, Peccarisi: "Occhio a Ferrari, ma..."
10.02.2012 10:11 di Federico Errante articolo letto 109 volte
Fonte: Corriere Adriatico - Anna Rita Marini
Quattro chiacchiere con Maurizio Peccarisi, ovvero il gigante buono dell’Ascoli. Possiamo dire che... il “Pecca” giganteggia in mezzo alla difesa visto che soprattutto nelle ultime gare è stato sempre tra i migliori. “Quando la squadra gira bene - sorride lui - riesci a trovare distanze ed equilibri giusti e quindi anche molti singoli finiscono per esaltarsi ed emergere dando quel qualcosa in più che in altre condizioni sarebbe impossibile fornire. Così anche le mie prestazioni sono dovute ad un raggiunto equilibrio del collettivo”
Sabato però avrà un bel da fare contro gli avanti scaligeri….
“Ferrari è l'attaccante da tenere d'occhio, il più pericoloso, è uno che svaria molto, lotta su ogni pallone e sa fare anche gol. Quanto al Verona c'è poco da dire, l'organico che aveva lo scorso anno in Lega Pro era ottimo, attrezzato fisicamente, tecnicamente e atleticamente, è rimasto più o meno lo stesso e si sta esprimendo molto bene come spesso capita alle squadre che salgono in B. Noi stiamo bene fisicamente e sappiamo che anche sabato dovremo mantenere alta la concentrazione fin oltre il 90'.
La sosta può avervi danneggiato?
Non credo possa aver interrotto il momento positivo della squadra. Anche dopo Natale, alla ripresa del campionato, risultati a parte, le prestazioni fornite non hanno risentito dello stop, Torino e Padova erano comunque due squadroni e, soprattutto in casa con il Padova, fu un gol fortuito a permettere loro di aggiudicarsi la partita, altrimenti, sono sicuro, non avrebbero mai segnato per come si stavano mettendo le cose”.
Vi siete subito rifatti negli scontri diretti…
“Abbiamo fatto bene, con Gubbio, Nocerina e Vicenza era importantissimo prendere punti. Sicuramente abbiamo fatto un bel salto in avanti”.
La salvezza non è più tanto lontana.
“Ora siamo aggrappati anche noi al treno della salvezza diretta, non siamo così distanti. Siamo in tanti ad essere in corsa e niente è scontato, so per esperienza che in serie B nel girone di ritorno le squadre di bassa classifica riescono ad ottenere più risultati positivi rispetto al girone di andata. La spunterà chi riuscirà a tenere alto il ritmo fino alla fine. Il mercato di gennaio ha cambiato la fisionomia di alcune squadre. Anche noi abbiamo cambiato con l'inserimento di nuovi innesti, ma senza rivoluzionare l'organico e mi auguro che i nuovi possano darci una mano ulteriore”.
Tra i nuovi conosceva già Gerardi e Montalto.
“Con il primo ho giocato i miei primi sei mesi a Salerno, è un attaccante forte fisicamente, una prima punta che sa tenere bene palla, con Montalto ho giocato l'ultimo anno e mezzo a Salerno, è una seconda punta che vede bene la porta, ha grandi colpi da giocatore vero, e un bel tiro. Penso che potranno esserci utili tutti. Poi molto dipenderà da quanto saranno impiegati, sarà il mister a valutare le situazioni, anche perché questa squadra era già buona prima del mercato di gennaio quindi tutti dovranno lottare per conquistare il posto”.
A parte Scalise e Gerardi che sono già scesi in campo, Tomi e Montalto si stanno integrando nel gruppo?
“ Da parte nostra hanno trovato una grande accoglienza e non poteva essere diversamente perché il gruppo attuale è molto affiatato, con una grande mentalità e con ragazzi che ogni giorno lavorano al massimo delle proprie potenzialità. E’ normale che tutti i nuovi si adatteranno a queste caratteristiche”.
HELLAS VERONA
Hellas Verona, riprende a lavorare Halfreddson
09.02.2012 13:20 di Marco Fornaro
Alle ore 15 l'Hellas Verona riprenderà gli allenamenti, con Ferrari e Gomez Taleb fermi ai box per influenza. Torna a lavorare a parte Emil Halfreddson, forte centrocampista islandese, la cui assenza si è fatta sentire in alcuni match degli scaligeri.
PRIMO PIANO
Hellas Verona, Martinelli: "Avanti col progetto dello stadio"
08.02.2012 18:29 di Federico Errante
Fonte: Tuttohellasverona.it
Neve, freddo e tutto il calcio italiano è fermo. Il presidente del Verona Giovanni Martinelli, dalle colonne dell'Arena, affronta il tema, riportando alla luce dei riflettori il progetto New Arena Stadium di Verona: "Sospendere i campionati in questo periodo - premette il presidente del Verona - è solo una soluzione temporanea, il problema va affrontato alla radice. Vero, non sempre il maltempo raggiungerà questi livelli di criticità. Qualcosa però bisogna fare a prescindere. Pensate alla Juventus, aTorino si gioca, da altre parti no. Io continuerò a portare avanti il progetto del nuovo stadio - ribadisce Martinelli -, sarebbe un vero e proprio volano, assicurerebbe benefici a tutta la città così come ai tifosi
PRIMO PIANO
Serie Bwin, variazione anticipi e posticipi
07.02.2012 17:29 di Federico Errante articolo letto 406 volte
Fonte: Lega Serie B
CAMPIONATO SERIE BWIN 2011/2012 - VARIAZIONE PROGRAMMA ANTICIPI E POSTICIPI
6ª GIORNATA DI RITORNO
BARI – SASSUOLO domenica 12 febbraio 2012 ore 12.30
LIVORNO – VICENZA domenica 12 febbraio 2012 ore 12.30
8ª GIORNATA DI RITORNO
VARESE – VICENZA venerdì 2 marzo 2012 ore 20.45
SAMPDORIA – VERONA sabato 3 marzo 2012 ore 15.00
(anziché lunedì 5 marzo 2012 ore 20.45)
PESCARA – SASSUOLO lunedì 5 marzo 2012 ore 20.45
EDITORIALE
"Lady B" con... Marica Giannini
08.02.2012 00:01 di Luca Iannone
Da showgirl ed attrice a giornalista sportiva e conduttrice. Una parabola che la porta a diventare un volto notissimo di Sportitalia, solo e soltanto per amore verso il calcio e verso tutto il mondo dello sport in generale. Di chi stiamo parlando? Ovviamente di Marica Giannini, la "Lady B" di questa settimana.
Quando è iniziata la tua passione per il calcio?
“Amo lo sport, sono cresciuta in una famiglia di sportivi: mia madre gioca a tennis, mio padre invece è un ex allenatore di calcio che da anni si è cimentato anche nelle maratone...come posso non amare lo sport? La mia passione per il calcio inizia da bambina quando mio papà mi portava al San Paolo ad assistere alle partite del Napoli ed in campo c'era un tale di nome Maradona...”.
Come hai iniziato questo lavoro?
“Ho iniziato a lavorare nel giornalismo sportivo grazie ad un amico che mi trascinò nel fantastico mondo del basket: di lì è stato amore a prima vista!”.
La tua prima volta allo stadio da tifosa e quella da giornalista?
“La mia prima volta allo stadio c'è stata nel 1986, all'età di 6 anni, anche se poi crescendo mi sono un po' distaccata dal mondo del calcio. Ma nel 1999 sono ritornata finalmente in uno stadio. Mentre in tribuna stampa la prima volta è stata ad un derby capitolino, Roma-Lazio del 2009 quando lavoravo per Dahlia TV”.
La tua squadra del cuore e il tuo calciatore preferito?
“Nel mio cuore c'è la squadra della mia città d'origine: il Napoli. Simpatizzo per la Roma, squadra della città che per anni mi ha ospitato, ma non essendo una fanatica di calcio ho tanto rispetto verso tutte le squadre. Il mio giocatore preferito, invece, è senza dubbio Cavani: uomo dal grande talento ma anche uomo di fede”.
Chi è Marica Giannini lontano dalle telecamere?
“Una ragazza che ama divertirsi, non prendersi troppo sul serio e circondarsi di persone solari come lei. Marica è una sognatrice, aspetta ancora il suo principe azzurro”.
Tralasciando il calcio, quali sono i tuoi hobby?
“Nel mio tempo libero mi piace giocare a tennis ed amo viaggiare. Appena posso scappo a Miami dove ho un po' di amici, amo girare in bici per la città della Florida”.
A tuo parere, quali squadre di questa serie Bwin si contenderanno la promozione in Serie A?
“Torino, Sassuolo e Pescara. Ma attenzione anche al Verona di Mandorlini. Sicuramente il Pescara di Zeman è stata una rivelazione di questo campionato ”.
Su quali talenti di questo campionato punteresti?
“Sicuramente Ciro Immobile del Pescara ma anche Marco Sau, talento del vivaio del Cagliari in forza alla Juve Stabia. Sau sta facendo davvero bene con le Vespe”.
Il tuo sogno nel cassetto?
“Da buona napoletana e quindi scaramantica non lo dico. A volte i sogni restano tali, meglio custodirli gelosamente...”.
ASCOLI
Ascoli, ecco il tuo jolly
08.02.2012 00:01 di Federico Errante
Fonte: Corriere Adriatico - Anna Rita Marini
Sembrava destinato alla panchina e invece Matteo Ciofani è diventato il jolly vincente dell’Ascoli. “Adattarsi in più ruoli è sicuramente una risorsa - dice il difensore di Avezzano, al suo terzo campionato con la maglia bianconera -. Cerco di dare tutto anche quando sono impiegato a centrocampo. Nasco come terzino destro in una difesa a quattro, ma come centrale in una difesa a tre non pensavo di trovarmi così bene”.
Contro la Nocerina è stato impiegato come esterno di centrocampo al posto di Scalise e se l’è cavata bene. “So bene che quello è un ruolo in cui serve un dribbling o uno spunto importante. Queste non sono caratteristiche in cui eccello, ma quanto a corsa e duttilità mi posso certamente adattare in quel ruolo. E' chiaro che per migliorare in un ruolo non propriamente mio serve continuità”.
Il difensore, che compirà 24 anni il prossimo 26 febbraio, è riuscito a superare anche qualche critica. “Amo il mio lavoro e so che si va incontro anche a delle critiche. Però non mi buttare giù per qualche prestazione negativa. Mi sono rialzato, ho ritrovato la tranquillità e ho lavorato sodo”.
Ciofani non avverte la difficoltà di allenarsi senza regolarità a causa della neve. “Lavorare per qualche giorno sul campo sintetico non è un problema. La sosta forzata ci ha permesso di recuperare energie, anche se penso che quando si attraversa un momento di entusiasmo va sfruttato al massimo. Per questo, se avessi potuto scegliere, sabato scorso a Modena contro il Sassuolo avrei preferito giocare. I risultati delle altre squadre sono stati favorevoli per noi e il gruppo di bassa classifica è sempre più affollato. Ci siamo anche noi e speriamo che il momento di forma che stiamo attraversando duri il più a lungo possibile.
Bella lotta salvezza anche con il fratello Daniel che gioca nel Gubbio. “Già da un po' di tempo gli dico che ormai li abbiamo ripresi e li bracchiamo. Daniel si difende dicendo che anche loro sono in corsa. Alla fine speriamo di salvarci entrambi, ma è chiaro che se dovessi scegliere una sola squadra, non esiterei neanche un attimo a dire Ascoli.
Sa bene qual’è la vera forza dell’Ascoli. “La grande capacità di lottare fino alla fine e di reagire con carattere quando andiamo in svantaggio. Già in diverse occasioni siamo stati bravi a far risultato negli ultimi minuti, però mi auguro di chiudere le partite in anticipo”.
Sabato prossimo, neve permettendo, si va a Verona. “Sarà una partita molto difficile. Loro sono quarti in classifica a tre punti dalla vetta. Hanno uno dei migliori attacchi del campionato e lì davanti Gomez non è niente male. Noi in trasferta siamo più coperti e ci esprimiamo anche meglio che in casa.
Oltre a giocare con continuità, Ciofani si sta perfezionando anche negli assist: perfetto quello per Papa Waigo in Ascoli-Nocerina. “Ogni tanto un assist lo faccio anch’io, peccato che poi annullano il gol”.
PRIMO PIANO
Giudice Sportivo, due giornate a Barone
06.02.2012 22:19 di Federico Errante
Fonte: Lega Serie B
Ammenda di € 3.000,00 : alla Soc. PADOVA per avere suoi sostenitori, nel corso della gara, nel proprio settore, esploso tre petardi ed acceso un fumogeno; entità della sanzione attenuata ex art.13 – co. 1 – lett. b) ed e), e co. 2, CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza.
Ammenda di € 1.000,00 : alla Soc. VERONA per avere suoi sostenitori, al 18° del primo tempo, esploso un petardo nel proprio settore; entità della sanzione attenuata ex art. 13 – co. 1 – lett. b) ed e), e co. 2, CGS, per avere la Società concretamente operato con le forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza.
b) CALCIATORI
CALCIATORI ESPULSI
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
RISPOLI Andrea (Sampdoria): doppia ammonizione per comportamento scorretto nei confronti
di un avversario.
SINI Simone (Livorno): per essersi reso responsabile di un fallo grave di giuoco.
CALCIATORI NON ESPULSI
SQUALIFICA PER DUE GIORNATE EFFETTIVE DI GARA
BARONE Simone (Livorno): per avere, al 7° del secondo tempo, quale componente della
panchina, rivolto agli Ufficiali di gara locuzioni irriguardose; infrazione rilevata da un Assistente.
SQUALIFICA PER UNA GIORNATA EFFETTIVA DI GARA
CARIDI Gaetano (Grosseto): per comportamento non regolamentare in campo; già diffidato
(Quarta sanzione).
CORREIA PEDRO Guerreiro (Crotone): per comportamento scorretto nei confronti di un
avversario; già diffidato (Quarta sanzione).
COSTA Andrea (Sampdoria): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già
diffidato (Ottava sanzione).
GERMINALE Domenico (Albinoleffe): per comportamento scorretto nei confronti di un
avversario; già diffidato (Quarta sanzione).
GIALLOMBARDO Andrea (Grosseto): per comportamento scorretto nei confronti di un
avversario; già diffidato (Ottava sanzione).
PELLIZZER Michele (Cittadella): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario;
già diffidato (Ottava sanzione).
SAPONARA Riccardo (Empoli): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario;
già diffidato (Quarta sanzione).
SCHIAVI Raffaele (Padova): per comportamento scorretto nei confronti di un avversario; già
diffidato (Ottava sanzione).
HELLAS VERONA
Hellas Verona, da Padova l'elogio ai tifosi scaligeri
06.02.2012 00:01 di Federico Errante
Fonte: tggialloblu
Pubblichiamo il commento del capo servizi sportivi del Mattino di Padova Leandro Barsotti, apparso nella sezione sportiva dello storico quotidiano padovano.
Che cosa ti rimane di una partita come questa, così attesa, così vissuta, così incredibilmente fredda? Chi studia la tattica avrà ricevuto belle risposte anche in un derby così. Qualcuno, uscendo dallo stadio, bofonchiava che era meglio rimanere al calduccio in poltrona. A me una cosa ha colpito, e lo dico a denti stretti, perchè lo invidio: è il pubblico dell’Hellas. Hellas è il nome con cui i greci chiamarono la loro nazione. Gli studenti del liceo classico veronese Maffei, quando decisero nel 1903 di fondare una squadretta di calcio, scelsero questo nome suggestivo, quasi un grido di battaglia. Ieri a gridare «Hellas!» c’era l’intera curva Nord. In altre occasioni è stata frequentata da tifoserie numerose e rumorose, ma negli ultimi anni raramente si era visto un esercito di tifosi avversari così colorati, sempre pronti a cantare e saltare e a rispondere colpo su colpo alle provocazioni verbali di noi biancoscudati.
Il gioco degli sfottò allo stadio è folcloristico e a suo modo divertente: forse è rimasta l’unica cosa che la televisione non riesce a farti vivere davvero. Si dice che questa quantità di tifosi veronesi al seguito della loro squadra sia dovuta sostanzialmente a un tradimento: a Verona si è accettato di farsi tutti la tessera del tifoso (quella card che permette libere trasferte) grazie ad un accordo con il sindaco Flavio Tosi, anch’esso supertifoso, ma soprattutto vicinissimo all’ex ministro degli Interni Roberto Maroni, ideatore di questa contestata tessera. Chiedo: se non esistesse il limite della tessera del tifoso, anche i padovani seguirebbero la propria squadra in un freddo pomeriggio di febbraio, con questi numeri, questi colori, questa travolgente passione? Forse sì, probabilmente no.
La provincia di Verona e quella di Padova sono numericamente simili: poco più di 900 mila abitanti. Le due città hanno storie e ambizioni di pari livello. Eppure sembra che Padova negli anni abbia perso la forza e l’orgoglio della propria identità. E’ questa una città che non sa reagire all’appello di studiosi che chiedono di fermare un progetto urbanistico che mette a rischio gli affreschi di Giotto agli Scrovegni (cioè uno dei maggiori patrimoni che abbiamo). Ed è la stessa città che non sa ancora reagire alla violenza di 18 anni fa, quando gli è stato strappato l’Appiani. Ovvero lì dove è passata un pezzo di storia cittadina che rievoca tempi migliori. Lì dove la passione, l’amore e la voglia di lottare per la tua gente era fortissima. Ecco, è questo che invidio a Verona. Pardon, all’Hellas.
LE INTERVISTE
Ascoli, Di Donato: "Pausa utile"
05.02.2012 18:11 di Federico Errante
Fonte: corriere adriatico - Anna Rita Marini
Tutti con le radioline accese per ascoltare i risultati che arrivavano dagli altri campi della serie B, qualcuno alla fine anche favorevole all’Ascoli. La sosta forzata a causa della neve servirà ai ragazzi di Silva per recuperare la migliore condizione fisica, come spiega il capitano Daniele Di Donato. “Direi che il rinvio della partita contro il Sassuolo è stato in parte positivo per noi - dice il centrocampista di Giulianova, alla sua quinta stagione con l’Ascoli -. Molti di noi da diverso tempo giocano le partite dall’inizio alla fine senza fermarsi mai. Una domenica per rifiatare non può che fare bene. Tutto il gruppo, compreso chi ha meno minuti sulle gambe, ha speso molte energie dal punto di vista della tensione e della concentrazione”.
Lo stop forzato se da un lato può giovare dal punto di vista della condizione fisica e mentale, dall’altra ferma l’Ascoli proprio nel suo momento migliore. “ Veniamo da tre risultati positivi che ci hanno permesso di rimetterci davvero in corsa per la salvezza - dice Di Donato -. Abbiamo fatto una grande rincorsa e proprio per questo non abbiamo potuto mollare un secondo”.
Davvero salutare la vittoria ottenuta contro la Nocerina. “Quella di martedì scorso è stata una vera battaglia, molto dispendiosa a livello fisico. E’ questo uno dei motivi per cui la sosta non puo che farci bene. Di contro però eravamo molto carichi e lo spirito, dopo un filotto del genere, era quello giusto”.
E allora forse sarebbe stato meglio giocare: “Diciamo che sarebbe stato più facile sfruttare l’onda dell’entusiasmo - dice il capitano dell’Ascoli -. Adesso dovremo essere bravi a raccogliere le forze e tornare arrembanti come e più di prima”.
Il rinvio era però nell’aria: meno male che non si è dovuto affrontare un viaggio inutile fino a Modena. “Meno male davvero - dice Di Donato -. Venerdì mattina, alla fine della rifinitura, ci hanno informato del rinvio. In realtà guardando i telegiornali ce lo aspettavamo. E’ stata una saggia decisione quella presa dal prefetto di Modena. Forse lo sfogo di Conte in occasione di Parma-Juve è servito a qualcosa. Sarebbe stato inutile e anche pericoloso partire per Modena per poi non poter giocare”.
Salvo imprevisti, si ripartirà sabato prossimo a Verona contro una un’altra squadra che punta alla serie A. “Lo sappiamo, ma dopo aver conquistato tanti punti decisivi non possiamo mollare. Questo campionato è molto lungo e possiamo salvarci come abbiamo fatto in passato. Sappiamo tutti che sabato prossimo a Verona sarà molto dura, anche perché basta poco per tornare nel baratro. In fondo nemmeno la Nocerina può considerarsi spacciata. Così come sono molte le squadre che ancora devono guardarsi alle spalle. Non mi stancherò mai di ripetere che i campionati si decidono tra marzo e aprile”.
La neve complica la situazione anche per quanto riguarda gli allenamenti. “Già, è proprio un problema - conclude il capitano dell’Ascoli -. Infatti non riusciamo a portare a termine il lavoro della settimana tipo. Ci siamo allenati al Pennile di Sotto e cerchiamo di adeguarci alla situazione. Però speriamo di poter tornare al più presto alla normalità”.
FONTE: TuttoB.com
venerdì, febbraio 10th, 2012 | Posted by Matteop
Verona, Hallfredsson: “Amo questo gioco!”
Emil Hallfredsson è tornato, con la voglia di spaccare il mondo. Lo dimostrano le sue parole, apparse sul suo profilo di Twitter: “Gara importante per noi domani, giochiamo contro l’Ascoli in casa. Io sono finalmente tornato, sono disponibile dopo aver saltato due gare. Amo questo gioco”.
Il centrocampista è un punto fisso del reparto mediano di Andrea Mandorlini, tanto importante che i tifosi l’hanno soprannominato ‘Il colosso del Bentegodi‘. Un giocatore in grado di dare il suo contributo sia con qualità che con quantità. Un giocatore abile anche a puntare la porta e a realizzare gol belli e importanti.
Domani si gioca una partita importante contro l’Ascoli. Il Verona non vuole sbagliare, per puntare alla Serie A!
M.F.
FONTE: SerieBNews.com
giovedì, febbraio 9th, 2012 | Posted by ferrantetommy
Serie B: il bollettino meteo delle partite del week end
Il week end cadetto carico di probabili e abbondanti nevicate, potrebbe stravolgere ancora una volta il calendario della partite in programma. Nella settimana odierna si sono verificati due spostamenti di date ed orari per ciò che concerne gli incontri Bari-Sassuolo e Livorno-Vicenza entrambi anticipati a domenica ore 12.30. Nella giornata di sabato è in forte dubbio la disputa della gara dell’Adriatico Pescara-Juve Stabia. Ma non dovrebbe essere l’unico match a rischio.
Infatti anche Modena-Padova risulterebbe in bilico a causa delle probabili precipitazioni nevose che si abbatteranno sul capoluogo emiliano. Per ciò che concerne le altre partite Sampdoria-Albinoleffe, Reggina-Empoli, Varese-Gubbio, Crotone-Grosseto e Cittadella-Brescia si disputeranno regolarmente (con temperatura piuttosto rigide). Infine per quanto riguarda Verona-Ascoli e Torino-Nocerina la neve interesserà le due città ospitanti gli eventi, solo nella giornata di sabato. E’ obbligatorio l’uso del condizionale dato che in questi ultimi giorni le condizioni climatiche ci hanno riservato più di una sorpresa.
giovedì, febbraio 9th, 2012 | Posted by Orru
Verona, 50% di probabilità di recupero per Hallfredsson
In casa Verona tiene ancora banco la questione relativa al recupero di Emil Hallfredsson, giocatore cardine dello scacchiere di mister Mandorlini, che manca dalla gara contro la Juve Stabia del 21 gennaio scorso. A questo proposito, ha parlato il medico sociale della squadra, dottor Pasini, che ha chiarito la situazione del centrocampista islandese:”Emil sta lavorando bene, svolge lavoro quasi completo, ma non calcia ancora. Considerate anche le particolari condizioni climatiche vogliamo preservarlo nel miglior modo possibile. In questo momento ha il 50% di possibilità di scendere in campo sabato contro l’Ascoli.
di Marco Orrù
mercoledì, febbraio 8th, 2012 | Posted by Orru
Ascoli, Guarna:”Le voci di mercato? Ero tranquillo, sapevo che sarei rimasto qua. Sono felice”
Enrico Guarna, portiere dell’Ascoli, è un nome che viene sempre fuori durante le trattative del calciomercato. Le buone prestazioni con la maglia bianconera l’hanno fatto balzare agli onori della cronaca sportiva e tante squadre l’hanno seguito. Anche lo socrso gennaio, quando sembrava molto vicino alla Reggina. Il diretto interessato, però, non sembra dare molto peso a queste voci:”Sono abituato a vedere il mio nome accostato ad altre squadre a ogni sessione di mercato, ma so che è normale, sono un professionista e non dò peso alla cosa. Sapevo che sarei rimasto e sono felice. Il Presidente mi ha detto che aveva ricevuto delle offerte, ma non ha voluto farmi andare via. Questo è una grande attestato di stima da parte sua e ho intenzione di ripagare la sua fiducia sul campo. Ho il contratto in scadenza tra un anno, ci sarà tempo di parlarne con calma. Una mia possibile cessione a fine anno? Se servirà per le casse della società, c’è questa possibilità, ma ora non ci penso”.
Il portiere calabrese, ma adottivo delle Marche, parla poi del momento della sua squadra:”Alla salvezza crediamo tutti. Questi sono giorni particolari a causa del freddo, ci stiamo allenando in campi sintetici e questo è anche una fortuna, poteva andarci peggio. Noi portieri evitiamo di fare alcuni esercizi che potrebbero crearci dei problemi, ma per il resto è tutto come sempre”.
Guarna conclude con un accenno alla prossima partita a Verona:”Nel capoluogo veneto il meteo dovrebbe essere clemente per sabato e quindi si dovrebbe giocare di sicuro. In casa gli scaligeri fanno sempre molto bene, ma noi ci stiamo preparando bene, la sosta forzata ci ha permesso di recuperare energie importanti e venderemo cara la pelle”.
di Marco Orrù
martedì, febbraio 7th, 2012 | Posted by AlbertoBellotto
Verona, Hallfreosson ancora fermo per problemi al polpaccio
Assente nelle ultime tre gare, contro Sassuolo, Grosseto e Padova, Emil Hallfreðsson rischia di saltare anche la gara interna contro l’Ascoli. Il centrocampista islandese, infatti, non ha ancora recuperato dal fastidioso stiramento al polpaccio. Le nuove analisi cui è stato sottoposto il giocatore hanno evidenziato il persistere di un leggero edema che ha frenato la ripresa degli allenamenti. A questo punto resta molto incerta la sua partecipazione alla gara di sabato, mentre invece è molto probabile che Hallfreðsson torni a disposizione del tecnico Andrea Mandorlini per la trasferta della 28a giornata contro il Gubbio.
A.B.
mercoledì, febbraio 8th, 2012 | Posted by Orru
Verona, Mandorlini:”Da giocatore ho grandi ricordi di Ascoli”
Sabato prossimo andrà in scena Verona-Ascoli per la 27^giornata del campionato di Serie Bwin. Per il mister dei veronesi Andrea Mandorlini è una sfida densa di ricordi, visto che da calciatore ha vissuto per tre anni con la maglia bianconera. Al quotidiano ”L’Arena” affida le sue emozioni:”Sono stati tre anni splendidi – racconta – avevo fatto le giovanili nel Torino, un anno in B con l’Atalanta, poi il passaggio all’Ascoli in serie A. Una prova di maturità importante. Eravamo un bel mix, giocatori esperti e ragazzi più giovani. Sapevamo che c’era sempre da lottare per la salvezza, Rozzi e Mazzone erano due personaggi incredibili, sapevano trasmettere grande determinazione. Eravamo una squadra di temperamento, nelle partite casalinghe gettavamo le basi per arrivare alla salvezza. Basta pensare al campionato 82-83. Allora c’erano i due punti per la vittoria, in casa abbiamo messo insieme 24 dei 30 punti a disposizione, dodici vittorie su quindici partite. In trasferta abbiamo fatto solo tre pareggi (con Genoa, Samp e Pisa) e ci siamo salvati lo stesso. Sono rimasto in contatto con molti dei miei ex compagni, ho sentito Mazzone a Natale, ho visto in campo Menichini e Novellino che erano sulel panchine di Crotone e Livorno. Con Enrico Nicolini siamo amici, è stato uno dei miei vice quando ho allenato il Cluj, in Romania. Alla base di quel gruppo c’erano valori umani importanti. Non è facile salvarsi per tre anni a fila con l’Ascoli, quella squadra l’ha fatto e ho lasciato un bel ricordo da quelle parti. E poi la mia vendita all’Inter ha portato un bel po’ di soldini nelle casse della società bianconera”.
di Marco Orrù
martedì, febbraio 7th, 2012 | Posted by AlbertoBellotto
Verona, Ferrari: “Ascoli e Gubbio? Vogliamo i sei punti ma dobbiamo stare tranquilli”
In vista della sfida interna contro l’Ascoli, l’attaccante del Verona, Nicola Ferrari, predica calma e attenzione: “Le prossime partite vanno prese con le molle” spiega la punta ai microfoni di Telenuovo, “con Ascoli e Gubbio in casa, è logico pensare che vogliamo prenderci sei punti ma dobbiamo stare tranquilli perché alcune volte le difficoltà emergono proprio quando il compito sembra più agevole”. Ferrari ha poi parlato delle altre squadre impegnate nella parte alta della classifica non nascondendo il rispetto per le prime della classifica: “Il Pescara ha mostrato un buon calcio, Sassuolo e Torino stanno lì davanti, sono sicuramente avversarie temibili”. In conclusione l’attaccante trentino ha dedicato una battuta alla possibilità di centrare la promozione in Serie A con il Verona: “Qualche discorso sulla serie A lo facciamo, ma solo a livello di battute però se si è creato un vuoto, significa che stiamo facendo un grande campionato”.
A.B.
martedì, febbraio 7th, 2012 | Posted by Orru
Verona-Ascoli, la partita speciale di Ndiaye Papa Waigo
Verona-Ascoli, match in programma sabato prossimo e valevole per il 27esimo turno del campionato di Serie Bwin, sarà una partita molto speciale per un giocatore dei marchigiani. Stiamo parlando di Ndiaye Papa Waigo, attaccante senegalese classe ’84. Ma perchè è così importante per lui questa partita? Proviamolo a spiegare.
Agli inizi degli anni 2000, il giocatore arrivò in Italia giovanissimo e fu portato proprio dai gialloblù, che allora giocavano in Serie A. Il debutto in prima squadra arrivò qualche anno dopo, nel 2002, con gli scaligeri scesi in Serie B. Il primo anno fu solo un assaggio con due presenze, ma già dalla stagione successiva, Papa Waigo divenne subito protagonista con 33 presenze e 7 reti. Fu proclamato subito un idolo dei tifosi e in campo il ragazzo non si risparmiò mai. Il 2004-2005 fu la sua terza e ultima stagione con il Verona, altre 30 presenze e 4 reti sempre in Serie B. Si trasferì a Cesena, ma è rimasto tuttora sempre affezionato alla sua prima squadra italiana, dove in totale ha collezionato 65 presenze e 11 reti.
Dopo un lungo girovagare fra Cesena, Genoa, Fiorentina, Lecce, Southampton in Inghilterra e Grosseto, il viaggio di ‘Papa’, come lo chiamano i compagni, si è fermato ad Ascoli, dove neanche a dirlo, si è subito issato come beniamino della sua tifoseria. In questa stagione sono ben 9 le marcature in 25 presenze.
Ragazzo molto colto e molto elegante, da ragazzo studiava da erborista, ma si è ritrovato a fare il giocatore. Soprannominato ”la gazzella”, fa della corsa la sua arma migliore. Sabato la sua squadra avrà bisogno della sua velocità e del suo senso del gol per scardinare la difesa del Verona, il primo amore del Papa Waigo italiano.
di Marco Orrù
martedì, febbraio 7th, 2012 | Posted by Orru
Ascoli, Ciofani:”Fidatevi di me, non farò rimpiangere Scalise”
Matteo Ciofani è un difensore dell’Ascoli molto duttile che ogni allenatore vorrebbe avere. Finora si è disimpegnato prevalentemente da centrale difensivo, ma può anche agire da terzino destro, ruolo che dovrà occupare in attesa del recupero dall’infortunio di Manuel Scalise:”Sto vivendo un buon momento -dice il ragazzo abruzzese- sto giocando di più rispetto a inizio stagione e di questo ne sono felice. Con l’infortunio a Scalise potrei spostarmi sull’esterno destro, ma non sarà un problema per me. Non ho il dribbling di un centrocampista, ma assicuro tanta corsa. Con la Nocerina ho anche fatto un assist a Papa Waigo, peccato che la rete è stata annullata”.
Ciofani parla poi della situazione della sua squadra:”La nostra caratteristica più importante è quella di non mollare mai, anche quando subiamo una rete. Fino alla fine siamo sempre presenti nella partita, ma mi auguro di chiudere i match anche in anticipo qualche volta. Sabato andiamo a Verona contro una squadra difficile da affrontare, ma noi in trasferta facciamo anche meglio che in casa e siamo fiduciosi”.
Infine, il difensore dei bianconeri, parla del suo rapporto col fratello Daniel, attaccante del Gubbio:”Ultimamente lo sfotto spesso perchè gli dico che ormai gli abbiamo raggiunti e lui mi dice che anche loro ci credono e non molleranno fino alla fine. Spero di poterci salvare entrambi, ma se proprio devo scegliere…dico Ascoli”.
di Marco Orrù
FONTE: SerieBNews.com
L'Hellas sfida l'Ascoli nel gelo del Bentegodi
LA GRANDE OCCASIONE. Doppio impegno consecutivo al Bentegodi per Rafael e compagni. Oggi pomeriggio si comincia coi bianconeri, fra sette giorni tocca al Gubbio. Hallfredsson torna tra i convocati, Mandorlini non vuole fare calcoli «Dobbiamo pensare alla partita, può nascondere tante insidie»
11/02/2012
Chissà che cosa deciderà il Generale Inverno? Si giocherà oggin pomeriggio al Bentegodi oppure neve e gelo faranno rimandare la partita com'è successo a Pescara e Modena? Non ci sono dubbi, il maltempo sta lasciando il segno su questo campionato di B ma l'Hellas non può certo farsi condizionare dalle bizze atmosferiche. E non può nemmeno fare troppi calcoli. Dopo la vittoria con il Grosseto e il pareggio d'oro sul campo di una corazzata come il Padova, Rafael e compagni hanno la grande occasione di sfruttare il doppio impegno casalingo per avvicinarsi alla vetta della classifica. Oggi tocca all'Ascoli, fra sette giorni al Gubbio, non sono certo due avversari imbattibili, almeno sulla carta. Ma il tecnico Mandorlini non cambia idea, non fa programmi a lunga gittata, ragiona di partita in partita. «E non mi fido dell'Ascoli - sorride - non facciamoci influenzare dalla posizione di classifica che occupano i bianconeri.
Sono penultimi ma hanno dovuto fare i conti con sette punti di penalità, un fardello molto pesante. Adesso hanno trovato equilibrio, sono ripartiti, hanno messo insieme risultati positivi e hanno tre o quattro giocatori di qualità. Noi abbiamo la possibilità di giocare davanti alla nostra gente, nel nostro stadio, possiamo strappare tre punti importanti ma per raggiungere l'obiettivo dobbiamo dare il massimo, nessuno regala nulla, soprattutto in questa fase del campionato». Una partita che nasconde molte insidie. Non solo tecniche e tattiche. «Non sono contento di giocare su questi campi - sottolinea Mandorlini - non parlo solo del Bentegodi. In questo periodo, con questa situazione climatiche sarebbe opportuno rinviare tutte le partite, per una questione di pari opportunità e per garantire uno spettacolo decente a quelli che pagano il biglietto. L'Ascoli si può difendere meglio su un terreno in non perfette condizioni?
No, non ne faccio una questione di vantaggi o svantaggi, non penso agli avversari. Dico solo che giocare con questi campi non è il massimo per il Verona». Dopo la rifinitura a porte chiuse sul sintetico di Ala, l'allenatore gialloblù ha convocato 23 giocatori, ha ritrovato Hallfredsson che non giocava da tre partite per un problema muscolare, ha recuperato anche Ferrari e Gomez, non è stato chiamato Pichlmann fermato dall'influenza. Solo l'imbarazzo della scelta per l'allenatore che dovrebbe confermare la difesa che ha pareggiato a Padova - con Abbate e Scaglia sulle fasce. Mareco e Maietta - ma potrebbe rivedere la mediana. Ritorno alla tradizione con Tachtsidis in regia, Russo e Hallfredsson a sostegno, oppure Esposito davanti alla difesa con Russo da una parte e Tachtsidis dall'altra come s'è visto con il Grosseto?
Questa soluzione prevederebbe la riunicia al vichingo islandese che partirebbe dalla panchina. «Per me Hallfredsson è recuperato», taglia corto Mandorlini, senza dare altri indizi. In avanti da valutare la possibilità di vedere il tridente con D'Alessandro e Gomez sulle fasce e Ferrari o Bjelanovic in mezzo, oppure il fantasista - Jorginho? - alle spalle di due punte. «Qualcosa abbiamo preparato - conclude il tecnico gialloblù - ma non ho ancora deciso, faremo le ultime scelte prima di scendere in campo».
Luca Mantovani
Hellas, guarda chi è andato in A negli ultimi anni...
IL TRAGUARDO. Rileggiamo la storia dei campionati di serie B. Servono almeno 80 punti per la promozione diretta. Nel 2011 Atalanta e Siena si fermarono a 79 e 77, nel 2007 salirono Juve, Napoli e Genoa senza playoff
10/02/2012
Ottanta punti, la linea del traguardo è lì vicino. Dati di fatto, più che un indovinello. Basta rileggere la storia degli ultimi campionati, perchè la serie B sa essere piuttosto conservatrice. Chi parte ad una certa andatura a destinazione ci arriva persino con una certa scientificità. Il punto in più o in meno, magari decisivo, sarà questione di dettagli. Trentadue punti potrebbero bastare, trenta rischiano di essere pochi per prendersi uno dei primi due posti. Così almeno ha detto il recente passato.
CIRCOLO CHIUSO. Di solito la classifica si muove pochissimo nelle ultime 16 partite di campionato. Chi alla giornata numero 26 si trovava davanti è rimasto dov'era, con impressionante puntualità. Come Atalanta, Siena e Novara lo scorso maggio. L'eccezione capitò nel 2010, quando il Sassuolo di Stefano Pioli tallonava il Lecce (45 punti contro 46), col Grosseto terzo e l'Ancona sesta ma anche una classifica cortissima, con appena 11 punti di differenza fra le terz'ultime e la sesta. La quiete delle prime sei fu sconvolta dagi exploit di Torino e Cittadella, capaci di mettere insieme 33 punti ed estromettere dai playoff Grosseto e Ancona. Cambiarono i fattori ma non la sostanza nel 2009. Il Bari conservò il primo posto, il Livorno cedette il secondo al Parma ma mantenne il terzo, il Brescia il quarto, il Grosseto il sesto. Diverso il cammino per la matricola Sassuolo allenata proprio da Andrea Mandorlini, alla 26esima quinta con 42 punti ma alla fine settima con soli 60 e rimpiazzata dall'Empoli. Non cambiò nemmeno una virgola invece nella stagione 2007-2008, quella della grande cavalcata del Chievo. Le prime sei si spartirono serie A e spareggi. Primo col Bologna a quota 56 dopo 26 gare, il Chievo vinse il campionato a 85 punti contro gli 84 della rivale felsinea davanti a Lecce, Albinoleffe, Brescia e Pisa. Scientifico.
VOLATA FINALE. Quanti punti serviranno all'Hellas da qui alla fine? Bella domanda, con 48 punti a disposizione e distanze ridotte al minimo. Ad Atalanta e Siena, nell'ultima serie B, ne bastarono 28 per tenersi stretto primo e secondo posto, contro i 25 del Novara e della Reggina e i 24 del Padova. Il tetto dei trenta fu sfondato l'anno prima dal Cesena di Pierpaolo Bisoli, appena arrivata dalla Prima Divisione ma che in 16 giornate si prese la bellezza di 33 punti (come Toro e Cittadella) in un rettilineo conclusivo in tutti viaggiarono velocissimi. Il Brescia si fermò a 30, al Lecce fu sufficiente raccoglierne 28 per chiudere in testa.La musica rimase identica nella primavera del 2009, per arrivare prima di tutti il Bari ebbe bisogno di 34 punti ma il Parma passato da Cagni a Guidolin (32) quasi mantenne il passo superando sullo slancio il Livorno (appena 22 punti) e distanziando il Brescia che non andò al di là di 24. Il Grosseto (23) fece anche peggio, troppo pochi i 18 del Sassuolo per restare fra le magnifiche sei. Così ai playoff (27 punti) ci andò l'Empoli di Silvio Baldini. La soglia di abbassò nel 2008, il Chievo si “accontentò” di 29 punti per staccare Bologna (28) e Lecce (31) sul filo di lana. Nicola Ferrari e il suo Albinoleffe si fermarono a 26, il Brescia a 25. Fa meno testo il campionato 2006 - 2007, la Juve fece quasi en plein con 36 punti su 48, esattamente come il Genoa. Trentadue ne collezionò il Napoli, le altre rimasero parecchio indietro. Contro lo strapotere di quelle tre c'era poco da fare.
TERZO O NIENTE. Tendenza da non sottovalutare: in serie A ci va sempre la terza classificata. Decisivo evidentemente il fattore-campo e soprattutto il potersi accontentare di due pareggi, aspettando la mossa dell'altro. È stato così la scorsa stagione per il Novara di Attilio Tesser, due anni fa per il Brescia di Beppe Iachini, nel 2009 per il Livorno allenato da Gennarino Ruotolo e nel 2008 per il Lecce di Giuseppe Papadopulo, Tiribocchi e Abbruscato. Anomalo l'andamento della serie B del 2007, quando Napoli e Genoa dribblarono i playoff tenendo a dieci punti Iachini e il suo Piacenza, distanza sufficiente per evitare gli spareggi. Un'eventualità difficilmente riproponibile ora, visto il dominante equilibrio. Anche nel 2006 il trend venne rispettato, il Torino guidato da Gianni De Biasi, terzo, fu promosso dopo aver eliminato in finale il Mantova all'epoca di Mimmo Di Carlo. Meglio restare sul podio, almeno questo suggerisce il passato.
Alessandro De Pietro
«Forza Hellas, questa è l'ora di accelerare»
MARCO D'ALESSANDRO
09/02/2012
Salta l'uomo Marco. Salta e mettila al centro. Specialità del giorno: assist al bacio alla D'Alessandro. Serviti caldi sono una prelibatezza. Marco D'Alessandro è uno dei giovani d'oro dell'Hellas. Non sempre in campo. Perché la concorrenza, a volte, ti mette il tappo. Ma quando l'esterno romano ha trovato spazio e metri, si è messo spesso e volentieri in mostra. Anche lui ha impreziosito il progetto Mandorlini. Quello del Verona mordi, fuggi, riparti e azzanna. Finora è andata molto bene. Adesso l'Ascoli, poi il Gubbio in casa. Missione possibile per tenere viva questa stagione 'impossibile' se si pensa a quelle che erano le aspettative di inizio stagione. D'Alessandro, il pari di Padova rappresenta un punto di ri-partenza? “Erano obbligati a vincere. Non ci sono riusciti. E il Verona ha dimostrato di essere una buona squadra. Abbiamo mantenuto la distanza e questo penso sia aspetto positivo. Per quanto riguarda poi questa storia delle 'vittorie che mancano con le grandi' credo che il problema non esiste. Contano i punti. E se perdi con tutte le 'piccole' e poi fai punti con le big, il problema si ripresenterebbe al contrario. La verità è che bisogna trovare un equilibrio di punti, e noi ci stiamo riuscendo. Quindi, va bene così”.
Se il Verona batte l'Ascoli festeggia la salvezza già a febbraio. “Era il primo obiettivo. E se vinciamo, è giusto festeggiare. Siamo partiti da lì. Poi vediamo dove porta questo finale di stagione”. Il mercato non ha cambiato fisionomia alla squadra. Meglio così? “Il gruppo è forte. L'importante era ritoccare qualcosa. Ed è stato fatto a tempo debito. Chi si è guadagnato la promozione rappresenta oggi la continuità. Il fatto di non avere visto arrivare nuovi giocatori penso vada interpretato in maniera positiva. C'è fiducia in questo gruppo. Ambizioni e fiducia sono alte”.
Lei, magari, vorrebbe giocare qualche minuto in più “Quello sempre. Vorrei giocare tutte le partite, dall'inizio alla fine. Ma la squadra ha trovato il giusto equilibrio. E a questo punto ritengo importante dare il mio contributo nel momento in cui vengo chiamato in causa”. Vi aspetta un mese decisivo. .. “Sarà un mese molto importante. Giochiamo subito contro due squadre che lottano per la salvezza, e sarà molto dura affrontarle, visto che verranno qui a fare la guerra. Tutti poi affrontano il Verona con un'attenzione diversa, visto che siamo lì tra le prime. Poi arriveranno gli scontri diretti con le prime del torneo. Passate queste quattro partite potremo dire dove può andare il Verona. E misurare fino in fondo le nostre ambizioni”.
Dirceu, Iachini, Fontolan. E attenti a Papa Waigo...
L'ALBUM DEI RICORDI. Tanti i grandi giocatori che hanno vestito le maglie di Verona e Ascoli. Nell'elenco anche Troglio, Adelio Moro, Gasparini, Iorio, Pusceddu, Maniero, Mancini, Menichini... E un difensore con i baffi, si chiamava Tonino Logozzo...
09/02/2012
Tante storie incrociate, nella storia di una sfida: quella tra Verona e Ascoli. Storie di ex. Gente che ha lasciato un segno, di qua e di là. Intrecci di calcio e di vita che adesso è bello andare a riscoprire, con un soffio di nostalgia, con un filo d'emozione. Ti ricordi Adelio Moro, il primatista di rigori? E Tonino Logozzo, il mastino con i baffi? E Silvanone Fontolan, sì, proprio la "quercia di Garbagnate", un altro che vestì il bianconero, dopo lo scudetto. Storie vecchie, alcune anche di più, gente che il "popolo dell'Hellas" non può dimenticare. Dunque, cominciamo la lunga carrellata. Apriamo l'album dei ricordi.
CIAO, AMIGO. Jose Guimares Dirceu era stato ribattezzato lo 'zingaro', per il suo modo di vivere il calcio: in perenne movimento. Il brasiliano restò a Verona appena un anno. Quanto basta per regalare emozioni senza tempo. Giocate geniali, classe pura. Conclusioni alla dinamite. Sorrisi da ricordare. Quando a Verona si parla di lui, spunta sempre quell'espressione: “Ciao amigo”. Lui salutava così, i suoi tifosi. Uno dei primi a farsi stampare cartoline, col numero 10, pronte per l'autografo. Una parola buona per tutti: compagni, allenatori, dirigenti, tifosi, la gente veronese. Venne ad abitare in via XX settembre, Dirceu. Altro che privacy. Tra i campanelli del signor Rossi e del signor Bianchi, c'era anche il suo. Bastava premere, la porta si apriva, lui ti accoglieva. Altro mondo, altro calcio. Era Dirceu. Passato di fretta, come succede a chi ha il cuore zingaro. Un anno solo, poi com'era venuto ripartì. Venne il Napoli, poi proprio l'Ascoli nell'anno dello scudetto dell'Hellas. Un incidente stradale se l'è portato via a Rio nel '95. Qui sarebbe probabilmente tornato, prima o dopo. Addio amigo.
PEPPE FURIOSO. Piedi meno buoni, maniere forti, grinta da vendere. Peppe Iachini, 'ascolano' verace, è stato simbolo di Verona e Ascoli. Uno tutto d'un pezzo, com'è oggi da allenatore Lo aggiravi, lo colpivi, lo saltavi. Lui era sempre lì. In marcatura su Maradona toglieva il respiro al Pibe. Ad Ascoli lo osannano. A Verona pure, Il guerriero conquista anche Bagnoli, perché la sua indole,, votata all'estremo sacrificio, ti fa sentire vicino al giocatore, ti fa sentire con lui. A Verona è rimasto per due stagioni, dall'87 all'89. Iachini era lottatore indomito. Verona-Ascoli è la sua partita. Un tempo di qua, uno di là, vietato mollare.
PEDROMANIA. Erano i tempi degli argentini dai capelli lunghi. Claudio Paul Caniggia, il figlio del vento, ricordate? Velocità impressionante. Dicono che per prendere lui il Verona fosse stato costretto a imbarcare anche il "gregario". Pedro Troglio, altro doppio ex della gara di sabato. Un buon giocatore, mica un campione. Uno di quelli che non infiammano la gente, ma che vuoi sempre nella tua squadra. Infatti, Maradona lo volle anche in Nazionale, dove non andavi, allora, senza il "visto" del pibe. Un anno a Verona, tre all'Ascoli, in mezzo anche due stagioni alla Lazio. E una finale Mondiale persa a Roma contro la Germania. “Verona nel cuore” dice sempre, l'attuale allenatore dell'Argentinos Juniors. Anche ad Ascoli lo ricordano con il sorriso.
IL PAPA, ECCOLO DI NUOVO. Il presente regala un doppio ex: Papa Waigo. Attaccante temibile, cresciuto nell'Hellas. La sua prima rete fu speciale: derby di Vicenza, gol ai cugini al Menti. Il primo gol di 'colore' della storia di Verona. Sabato tornerà a Verona, nove reti all'attivo, uomosquadra dell'Ascoli. Col Verona ha un conto in parità, ha dato e avuto, qui è cresciuto, è diventato giocatore, ha imparato anche a soffrire, a combattere. Comunque vada, si porta Verona nel cuore. E' arrivato da ragazzo, se n'è andato da uomo. Torna da avversario, mai da nemico.
GLI ALTRI. Ne abbiano scelti quattro, ma l'elenco è lungo: Mancini, difensore anni '80, poi Menichini, Gasparini (l'angelo biondo), un giovane Pusceddu. Difensori sono pure Tonino Logozzo e Silvanone Fontolan, che tornò al Bentegodi in maglia bianconera e pianse sotto la Sud. In mezzo al campo, la regia di Adelio Moro. E in attacco due ragazzi che sarebbero più tardi diventati campioni, Iorio e Maniero. Verona-Ascoli è un tuffo nel passato, un viaggio nella storia. C'era una volta...
Raffaele Tomelleri
Bentegodi già diffidato Hallfredsson, sì o no ?
09/02/2012
Il Bentegodi rischia la chiusura. Meglio allora non 'andare oltre' ed essere irreprensibili. Giovanni Martinelli ha già avuto modo di lanciare un messaggio accorato ai tifosi. Inoltrando una sorta di richiesta di responsabilità da parte di tutti. Recitava il comunicato emesso dalla società: “si fa espresso ed accorato invito a tutta la tifoseria ad evitare accuratamente, ed indifferentemente durante le gare interne ed esterne, qualsiasi manifestazione antisportiva, soprattutto di natura discriminatoria sia territoriale che razziale, evidenziando che, stante la recidività e la diffida posta a carico del club, al prossimo episodio di questo tipo che dovesse reiterarsi, ci sarà comminata la sanzione che prevede l'obbligo di disputare una o più gare a porte o settori chiusi, nonché, in caso di ulteriori episodi, ad ancor più gravi sanzioni (squalifica del campo, penalizzazioni ecc). Quindi, come già sottolineato ripetutamente dal presidente Giovanni Martinelli, è necessario che i sostenitori scaligeri prendano atto di quanto si sta verificando a danno della società e della squadra evitando di incorrere in ulteriori sanzioni che avrebbero una grave ricaduta sia dal punto di vista sportivo che economico.
DUBBIO HALLFREDSSON. Emil Hallfredsson non è ancora al meglio. Può recuperare. Ma la sua presenza in campo sabato contro l'Ascoli resta in dubbio. Il responsabile sanitario dell'Hellas, dottor Pasini vede il bicchiere mezzo pieno. “Emil sta lavorando bene, svolge lavoro quasi completo. Non calcia ancora. Considerate anche le particolari condizioni climatiche vogliamo preservarlo nel miglior modo possibile. La percentuale di vederlo in campo sabato? In questo momento dico 50%”. I gialloblù ieri hanno svolto la loro seconda seduta di allenamento sul campo in sintetico di Ala. Per Ceccarelli e compagni riscaldamento, torelli, tattica e partitella. Sono rimasti a riposo per un attacco influenzale Ferrari e Gomez, mentre Nicolas prosegue nel programma personalizzato di recupero dall'infortunio. Oggi si lavora ancora ad Ala con inizio alle 15.
«Sarà un mese caldo, serve subito una vittoria»
NICOLA FERRARI
08/02/2012
Proviamo a sognare. Un finale diverso, in finale esaltante. Proprio come lo scorso giugno. Quando il Verona si è preso la B, mettendo le ali al momento giusto. Nicola Ferrari divenne splendido protagonista nel momento più delicato della stagione. Decisivo. In tutti i sensi. Oggi la storia è simile. Mandorlini lo ha confermato al centro del suo progetto. Non piovono reti. Ma il peso specifico che l'attaccante offre è fondamentale per gli equilibri della squadra. E fondamentali saranno anche le prossime due partite casalinghe. Ascoli e subito dopo Gubbio. Per restare in alto. Per volare in alto. Ferrari, ricorda un anno fa. Faceva freddo come oggi e lei iniziava a scaldare i motori «Ricordo tutto. Ricordo quanto è stato esaltante vivere una stagione felice con il Verona».
E adesso inizia un mese 'caldissimo'. Fuori la verità? «Sì, fuori subito tutto. Ci aspettano quattro partite molto delicate. Le prime due in case e le altre due in trasferta. Verremo messi a dura prova. Ma credo che oggi sia fondamentale spostare ogni pensiero sulla sfida più vicina con l'Ascoli. La nostra forza è sempre stata questa. Muovere un passo alla volta, e pensare partita per partita. Abbiamo un'ottima occasione in casa e la dobbiamo sfruttare assolutamente». Dovessero arrivare i tre punti il Verona sarebbe salvo. Paradossale pensarci? «Sappiamo benissimo che stiamo disputando un grandissimo campionato. E che questo Verona è andato oltre ogni più rosea aspettativa. Meglio così, vorrà dire che non penseremo più alla salvezza. Ma certi discorsi dovranno essere affrontati al momento opportuno».
Come ha vissuto il mese di mercato? Sembrava quasi scontato l'arrivo di una punta. «Io sono sempre rimasto molto tranquillo. Qui mi trovo bene, conosco le mie qualità. Il nostro lavoro prevede anche la concorrenza. A Verona non manca. Ma non sono certo sorpreso». A distanza di un anno come è cambiato Ferrari? Oggi è al centro dell'Hellas più che mai «Il Verona è maturo, consapevole delle proprie potenzialità. Sono i risultati a far aumentare l'autostima. Sul piano personale posso dire di essermi messo alle spalle i problemi iniziale, e con il passare del tempo mi sono sentito più forte e maturo. Un anno e mezzo di Verona mi ha fatto crescere molto di più di tanti anni di vissuti lontano da qui». Il record personale di gol in B va superato. Subito? «All'Albinoleffe ne ha fatti cinque, ne manca uno. Spero di arrivarci il prima possibile. Per me, per il Verona. Per questa straordinaria stagione».
Martinelli e Sartori «Stadio inadeguato»
PARERI "GIALLOBLÙ". Come la pensano tecnici e dirigenti scaligeri
Di Carlo e Mandorlini d'accordo: «Dura giocar bene...»
08/02/2012
Verona è perplessa. S'interroga. Difficile correre e ricamare su una lastra di ghiaccio, è come calciare in porta con un pallone di un chilo. Dura risolvere problemi tanto profondi. Idee tante, rimedi pochi e provvisori. Almeno per il momento.
RICETTA SARTORI. «La soluzione è in un insieme di fattori - evidenzia Giovanni Sartori, diesse del Chievo -, anche se impianti migliori sarebbero l'ideale. Nuovi stadi assicurerebbero campi riscaldati, coperture, accoglienze diverse in linea con gli standard dei Paesi più evoluti. Anche la sosta potrebbe essere gestita in maniera differente, attraverso un accordo fra leghe, federazioni e associazione calciatori. Magari accorciando la pausa di giugno e allungandola in inverno. Gli stadi sono al centro di tutto, ma la Germania che adesso viene presa ad esempio è stata aiutata dall'organizzazione dei Mondiali. Per questo gli Europei in Italia sarebbero stati una grande occasione, anche per Verona. Ci sono stadi eccellenti in Svizzera ed in Austria, dove si sono da poco giocati gli Europei. Anche per la Polonia sarà così. Il grande evento fa la differenza».
MARTINELLI D'ANTICIPO. «Sospendere i campionati in questo periodo - premette Giovanni Martinelli, presidente del Verona - è solo una soluzione temporanea, il problema va affrontato alla radice. Vero, non sempre il maltempo raggiungerà questi livelli di criticità. Qualcosa però bisogna fare a prescindere. Pensate alla Juventus. A Torino si gioca, da altre parti no. Da parte mia continuerò a cavalcare il progetto del nuovo stadio, che finirebbe per garantire una miriade di opzioni complementari alla partita ed una vera ventata di novità. Sarebbe un vero e proprio volano, assicurerebbe benefici a tutta la città così come ai tifosi. Penso ai servizi, all'accoglienza degli spettatori, a molti altri valori aggiunti. E poi sinceramente non mi va molto l'idea di giocare chi prima e chi dopo, come sta succedendo in questo periodo».
DI CARLO SUL GHIACCIO. «Ogni anno è così. O piove poco o piove troppo. E il campo va in sofferenza, soprattutto a Verona dove a giocare siamo in due. Bisognerebbe rifare tutto - sostiene Mimmo Di Carlo, mister del Chievo -, inserire le serpentine sotto il manto erboso come è successo a Torino o negli stadi tedeschi o olandesi, dove si gioca anche a 14 gradi sotto zero. Loro sì che possono sempre assicurare alla gente il miglior spettacolo possibile. Bisogna mettere i calciatori nelle condizioni di esprimersi al meglio, per esaltare la tecnica e vedere giocate migliori. Invece devi stare attento prima di tutto al terreno, poi pensare alla palla. Così lo stop non è perfetto, il gioco diventa più lento e prevedibile. Senza dimenticare il rischio di infortuni. La verità è che in questo momento tutti ci hanno superato, abbiamo strutture che risalgono ai Mondiali del Novanta, prive delle tecnologie di oggi. Certi comfort in Italia li trovi solo nello stadio della Juve».
MANDORLINI FISCHIA. «Giocare su certi campi è contro il buonsenso. E qui a Verona è ancora peggio. Non so che condizioni troveremo con l'Ascoli sabato - sottolinea Andrea Mandorlini, allenatore dell'Hellas - di sicuro in questi casi è penalizzato chi come noi deve mantenere una certa classifica e cercare quindi di fare sempre la partita. Tutto questo agevola chi deve difendersi, non certamente l'Hellas. Per giocare a calcio serve una superficie adeguata, c'è poco da fare. Anche in settimana qualche problema ce l'abbiamo, qualcosa stiamo pagando. La soluzione? Meglio rinviarle certe partite, meglio giocare qualche turno infrasettimanale in più quando le condizioni meteo saranno migliori. Ormai le rose sono ampie, tutte oltre i 25 giocatori. Non sarebbe un grosso problema. Così la pausa invernale potrebbe durare di più, vero che è un'ondata di freddo eccezionale ma non è stata l'unica negli ultimi anni ad aver creato difficoltà al calcio. Sarebbe un errore invece cominciare a Ferragosto, oltre a far troppo caldo l'Italia è tutta al mare. E i calendari devono rispettare le abitudini della gente».
Alessandro De Pietro
Quando Sacchetti faceva gol all'Ascoli: «Una bella storia»
CORSI E RICORSI STORICI. Segnò per tre anni consecutivi ai bianconeri: «Nell'anno del Verona potevo firmare una doppietta Gran tiro, palla sulla traversa, tocco di testa di Nanu. Sarebbe entrata lo stesso ma non ci penso più...»
07/02/2012
Riscriviamo la storia. Proviamoci. Per dare a Gigi una soddisfazione in più. Gloria postuma per chi non l'ha mai chiesta. Gigi Sacchetti era la bestia nera dell'Ascoli. Forse nemmeno lui lo sa. Dall'82 all'85, negli anno d'oro del Verona di Bagnoli, riuscì per tre stagioni consecutive a segnare ai marchigiani al Bentegodi. Gol di Gigi, vittoria in tasca. Con lui i bomber di quel tempo: prima Penzo e poi Galderisi. Ed è proprio di Nanu e Sacchetti che parliamo stavolta. E di un gol condiviso e regalato. Nella settimana che condurrà alla sfida proprio tra Verona ed Ascoli, ecco riemergere un episodio dalla grande storia dello scudetto. Campionato della gloria '84-'85, la storia racconta che... Sacchetti, quell'anno il Verona batte due a zero i marchigiani. Il tabellino assegna una rete a Galderisi ed una a lei, ma... «Il primo gol era nato da una mia conclusione finita sulla traversa.
Poi la palla è tornata in gioco e Nanu l'ha messa dentro di testa». Si dice fosse giá entrata... «Era entrata. Nel senso: l'effetto era quello che assume un pallone quando supera la linea di porta e poi torna dentro. Pure i giocatori dell'Ascoli si erano giá fermati...». Ma allora è suo il gol. Doppietta di Sacchetti allora... «Galderisi ha messo tutti d'accordo. Il dubbio l'ha tolto lui infilando la palla di testa in rete. La storia non va cambiata, però...». Peró se lo sarebbe tenuto volentieri quel gol, vero? «Era un gol alla Sacchetti. Un tiro potente scagliato da fuori area. Mi ci ero affezionato. Quello non era il primo. Ma la storia racconta che...» Racconta che contro l'Ascoli lei aveva un conto aperto e quel giorno non era ancora finita «Non era finita, perchè riesco a rubare palla a Dirceu, che come al solito si concedeva un dribbling di troppo, e subito dopo sono stato bravo ad anticipare con un tocco di punta il portiere. Pure quello un bel gol. E tutto mio».
Importante, tra l'altro, perchè lei rientrava da un infortunio... «Quell'anno avevo perso le primissime gare perchè ero reduce da un infortunio al crociato anteriore con interessamento del collaterale. Ero giá rientrato contro il Milan. Ma quella fu una partita importante per me. Abbinare gol e prestazione aiuta sempre. E io vivevo di sacrifici. La palla rubata a Dirceu fu frutto di grande caparbietà. Mi ero messo in testa di andare a prendermi quel pallone. E ci sono riuscito...». Il lungo racconto di Verona - Ascoli parla anche del Mandorlini giocatore. Che ricordo ha del tecnico del Verona? «Ci siamo incrociati più volte. E a distanza di anni Mandorlini non è cambiato. È una persona carismatica che sa trasmettere tutta la sua carica alla squadra. Il Verona è animato proprio dallo spirito battagliero del suo allenatore». Sacchetti, il Verona di oggi può mettersi a volare per davvero? «Credo esistano due categorie di squadre.
Quello che entusiasmano e vincono. E quelle che arrivano fino in fondo. E piazzano il colpo al momento giusto. E l'Hellas a mio avviso fa parte di questa seconda categoria. Non regala calcio champagne, come magari può fare il Pescara. Ma alla resa dei conti si fa trovare sempre pronto. E quella di Mandorlini è squadra che possiede le qualitá per vincere alla fine». Che cosa l'ha ha colpita di più della squadra di Mandorlini? «Questo gruppo non si arrende mai. E chi non si arrende, poi spesso porta a casa quello che vuole». Il giocatore che la entusiasma di più? «Ferrari. Non sará un bomber, ma il suo peso specifico in attacco è fondamentale. Oggi rappresenta riferimento imprescindibile per tutta la squadra. Fosse per me lo schiererei in coppia con Pichlmann in un 4-4-2.
Ma questa è un'idea che fa parte del mio modo di vedere il calcio. L'attaccante austriaco, comunque, lo metterei sempre in campo, visto che 'vede' la porta come pochi». Oggi è diverso... «Oggi va bene cosÌ, visto che Ferrari sai mette al servizio della squadra e de due esterni veloci che gli vengono affiancati. O almeno: li ho visti giocare anche così, e mi pare che la scelta abbia premiato più volte il Verona«. Per chiudere: è proprio sicuro di non rivolere indietro quel gol all"Ascoli? «Ormai la storia non si cambia. Nanu è stato più veloce di tutti. Io l'avevo già vista dentro, mi basta il ricordo. E quello che è venuto dopo mi ha ripagato. Con gli interessi».
Simone Antolini
FONTE: LArena.it
Hellas Verona-Ascoli: 23 convocati
10/02/2012 - 13:41
Due portieri, sette difensori, otto centrocampisti e sei difensori per la 27a giornata di Serie bwin
ALA - Al termine della seduta di rifinitura svolta sul campo sintetico di Ala, Andrea Mandorlini ha convocato 23 giocatori per la 27a giornata di Serie bwin, in programma domani alle 15 allo stadio "Bentegodi".
Portieri: 26 Frattali, 1 Rafael;
Difensori: 13 Abbate, 23 Cangi, 5 Ceccarelli, 22 Maietta, 17 Mareco, 33 Pugliese, 25 Scaglia;
Centrocampisti: 20 Doninelli, 4 Esposito, 16 Galli, 10 Hallfredsson, 19 Jorginho, 7 Mancini, 8 Russo, 77 Tachtsidis;
Attaccanti: 27 Berrettoni, 32 Bjelanovic, 14 D'Alessandro, 9 Ferrari, 21 Gomez Taleb, 6 Lepiller.
Ufficio Stampa
Ala: Ferrari, Gomez Taleb ed Hallfredsson in gruppo
09/02/2012 - 17:48
Giovedì riscaldamento, torelli, tattica e partita. A riposo Pichlmann, mentre Nicolas ha svolto la maggior parte dell'allenamento con gli altri portieri
ALA - E' proseguita giovedì, presso il centro sportivo di Ala, la preparazione degli uomini di Mandorlini in vista del match casalingo con l'Ascoli.
Per i gialloblù seduta pomeridiana caratterizzata da riscaldamento, torelli, tattica e partita. Col gruppo Ferrari, Gomez Taleb ed Hallfredsson, a riposo per un attacco influenzale Pichlmann, mentre ha svolto la maggior parte dell'allenamento con gli altri portieri Nicolas.
Venerdì mattina rifinitura a porte chiuse sempre in Trentino.
Ufficio Stampa
09/02/2012 - 10:53
Dalla biglietteria: info per la tessera del tifoso
Sabato 11 febbraio il termine ultimo di presentazione della domanda in vista delle sfide con Sampdoria (3 marzo) e Torino (12 marzo)
09/02/2012 - 10:51
Hellas Verona-Ascoli, stop agli accrediti stampa
Il club di Via Torricelli ringrazia gli operatori dell'informazione per la cortese collaborazione. Pass giornalisti/tecnici al cancello 25, fotografi al cancello 16
08/02/2012 - 17:37
Ala: verso l'Ascoli, 2a seduta
In parte col gruppo Hallfredsson, a riposo per un attacco influenzale Ferrari e Gomez Taleb, mentre Nicolas prosegue nel programma personalizzato
08/02/2012 - 15:23
Giovanili: nel fine settimana in campo 7 squadre
Sabato in campo Esordienti 2001, Pulcini 2002 e Pulcini 2003 contro Dossobuono, Borgoprimomaggio e Palazzina, mentre domenica gli Allievi N. fanno visita al Varese
Lunedì 13 Mandorlini tratta "Il modulo tattico 4-3-3"
06/02/2012 - 15:47
Il tecnico dell'Hellas Verona parteciperà nelle vesti di relatore alla prima tappa della nuova stagione del corso di formazione promosso dal vivaio gialloblù
VERONA - Lunedì 13 febbraio verrà dato il via alla nuova stagione del corso gratuito di formazione ed aggiornamento per allenatori, istruttori, preparatori, dirigenti e collaboratori di società dilettantistiche promosso dal vivaio dell'Hellas Verona.
Al Palazzo della Gran Guardia (inizio alle ore 20) in cattedra mister Andrea Mandorlini, il quale tratterà come tema "Il modulo tattico 4-3-3".
I membri delle squadre di Verona e provincia interessati a partecipare alla serata sono invitati a fornire comunicazione preventiva, contattando la sede sociale allo 045.81.86.111.
Ufficio Stampa
Vota Jorginho e Tachtsidis su sky.it!
06/02/2012 - 16:17
I due centrocampisti gialloblù classe '91 in lizza per il concorso "Il miglior giovane della Serie B" promosso da Sky
VERONA - Tramite la testata giornalistica on-line di Sky, il sito www.sky.it, è stato dato il via al concorso "Il miglior giovane della Serie B" (qui il link diretto), che nello scorso campionato ha visto centrare il successo il giocatore della Reggina Nicolas Viola. In lizza anche due centrocampisti dell'Hellas classe '91: Jorginho e Panagiotis Tachtsidis.
La competizione si dividerà in due fasi: la prima, a girone unico (fino al 26 marzo), che coinvolgerà 32 giocatori (uno per squadra + più 10 scelti dalla redazione di Sky Sport) e la seconda, alla quale accederanno gli 8 calciatori più votati della prima fase per affrontarsi poi in un tabellone a eliminazione diretta (dai quarti di finale alla finalissima che terminerà il 25 maggio).
Sia nella prima che nella seconda fase, il voto sarà aperto a tutti gli utenti del sito (non bisogna quindi essere registrati per esprimere la propria preferenza) e sarà possibile votare solo una volta al giorno. I risultati delle votazioni saranno aggiornate in tempo reale. Inoltre l’iniziativa troverà ampio spazio anche sui social network tramite le pagine ufficiali Facebook e Twitter di Sky Sport. E coloro che votano potranno condividere il voto espresso sulla pagina Facebook personale in modo da coinvolgere anche i propri amici.
Questa la lista completa dei 32 giocatori candidati:
ALBINOLEFFE: Alessandro Malomo
ASCOLI: Carlo Ilari
BARI: Alessandro Crescenzi e Nicola Bellomo
BRESCIA: Luca Caldirola, Bartosz Salamon e Nicola Leali
CITTADELLA: Massimiliano Busellato
CROTONE: Alessandro Florenzi e Nicola Sansone
EMPOLI: Riccardo Saponara
GROSSETO: Luca Antei
GUBBIO: Simone Benedetti
HELLAS VERONA: Jorginho e Panagiotis Tachsidis
JUVE STABIA: Simone Colombi
LIVORNO: Francesco Bardi
MODENA: Alessandro De Vitis
NOCERINA: Diego Farias
PADOVA: Mattia Perin
PESCARA: Marco Capuano, Marco Verratti e Lorenzo Insigne
REGGINA: Giuseppe Rizzo
SAMPDORIA: Roberto Soriano e Pedro Mba Obiang
SASSUOLO: Richmond Boakye
TORINO: Alen Stevanovic e Simone Verdi
VARESE: Raffaele Pucino e Giuseppe De Luca
VICENZA: Davide Bariti
Ufficio Stampa
06/02/2012 - 09:58
Giovanili: rinviate le gare ufficiali
Rimandate per impraticabilità dei campi da gioco le partite di Allievi Nazionali, Allievi Nazionali "B", Giovanissimi Nazionali e Giovanissimi Regionali
06/02/2012 - 09:45
Martedì la ripresa degli allenamenti
Ceccarelli e compagni affronteranno una seduta mattutina (ore 11) presso il centro sportivo di Sandrà
05/02/2012 - 17:34
Accrediti per la prossima gara di campionato
Definite modalità e tempistiche per le richieste di giornalisti, fotografi e società in vista del match dell'11 febbraio alle 15
05/02/2012 - 17:31
Hellas Verona-Ascoli, info biglietti
Tagliandi disponibili presso il circuito Ticket One, nei punti vendita Index/Best Union e nelle filiali della Banca Popolare di Verona
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
SPAL A RISCHIO FALLIMENTO: 15 giorni per non sparire
CALCIO INGHILTERRA: CAPELLO rassegna le dimissioni non sarà più il CT!
VITA DA EX:PERETTI al rientro nella SAMBONIFACESE dopo il grave e lungo infortunio (rottura del legamento del ginocchio destro) patito durante la preparazione estiva... Matteo SCAPINI, ora al Villafranca in Serie D, promuove il mercato dell'HELLAS... Damiano TOMMASI, cresciuto nell'HELLAS in cui disputò 77 presenze (con 4 gol all'attivo) prima di passare alla ROMA e attuale presidente AIC, 'Problema stadi ghiacciati? Meno squadre e pausa lunga...'
XLVI SUPERBOWL: Trionfano i GIANTS di New York dopo una gara tiratissima che si risolve nei minuti finali contro i NEW ENGLAND PATRIOTS!
GRANDE RAÚL! Finta, tacco e... Gol!
PREMIER LEAGUE: L'ARSENAL 'passeggia' sul BLACKBURN! 7 gol...
COPPA D'AFRICA: ZAMBIA in finale dopo aver battuto il SUDAN e, a sorpresa, anche il GHANA!
CICLISMO: CONTADOR era dopato! Altro che carne 'infetta', 2 anni e revoca delle vittorie al Tour e al Giro...
NBA: HORNETS a picco, HOWARD fa volrae i MAGIC. BRYANT da record! Anche 'SHAQ' lo ricvonosce. GALLINARI ko per infortunio...
RIGORE A PORTA VUOTA... Ma non per modo di dire, succede nel campionato Promozione a Cagliari: Dov'era il portiere? Si stava sistemando i calzettoni!
CALCIO PORTOGALLO: Bellissimo gol di Hugo VIANA da centrocampo!
MOTOGP: Vale ROSSI 'The Doc' operato per la rimozione del chiodo; stà bene...
CALCIOSCOMMESSE: CASSANO nega tutto! 'DONI? Mai conosciuto!'
RUGBY 6 NAZIONI: ITALIA ko all'esordio contro la FRANCIA a Parigi...
TENNIS FED CUP: Super SCHIAVONE ITALIA in semifinale!
SPAL, DAL GIUDICE 15 GIORNI PER EVITARE IL FALLIMENTO
Mercoledì 08 Febbraio 2012 - 19:42
FERRARA - Per la Spal, il fallimento può attendere: il giudice delegato Stefano Giusberti ha infatti accolto, alla prima udienza, la richiesta di proroga di 15 giorni presentata dai legali della nuova proprietà sulle istanze di fallimento depositate, tra cui quella dell'ex segretario generale biancazzurro Renato Schena, cui avevano fatto seguito altre richieste di creditori della gestione dell'ex presidente Cesare Butelli. Si tratta dell'Asics, fornitrice di materiale sportivo, l'agenzia di riscossione Ica per le affissioni, l'agenzia Top Secret che gestisce il servizio d'ordine allo stadio e una immobiliare ferrarese per affitti arretrati non pagati dalla Spal per le abitazioni dei giocatori. Il giudice ha però posto condizioni e fatto verbalizzare che entro il 22 febbraio la Spal dovrà saldare per intero tutti i creditori e solo rispettando questa condizione potrà avvenire il passaggio di proprietà da Butelli all'imprenditore romano Pietro Santarelli. Se non verranno rispettate in quella data le condizioni, secondo le norme del rito fallimentare, verrà aperta la procedura di fallimento.
CAPELLO LASCIA LA NAZIONALE INGLESE: "GRAZIE A TUTTI". PEARCE AD INTERIM
Giovedì 09 Febbraio 2012 - 14:47
MILANO - Chi lo conosce, giura che se l’aspettava. E la solidarietà espressa nei suoi confronti prima da Ferguson e poi da Ancelotti non sono state sufficienti. Fabio Capello si è dimesso: non è più il commissario tecnico dell’Inghilterra. La decisione è maturata dopo un incontro con il presidente della Football Association David Bernstein e il segretario generale Alex Horne allo stadio di Wembley.
IL CONGEDO «Grazie e auguri per il futuro». Così Fabio Capello, in una nota, si è congedato dalla nazionale inglese dopo le dimissioni da ct. «Desidero ringraziare i giocatori - spiega Capello - lo staff e la Football Association per la professionalità che hanno dimostrato in questi miei anni da manager della Nazionale». L'ormai ex ct della nazionale inglese ha rivolto «un saluto speciale anche a tutti i tifosi che hanno sempre sostenuto la squadra e il mio lavoro. A tutti loro auguro di conquistare i massimi traguardi sportivi».
PEARCE AD INTERIM Stuart Pearce è stato scelto come tecnico ad interim per la partita con l'Olanda del 29 febbraio. Lo ha annunciato in una conferenza stampa il presidente della Fa David Bernstein dopo le dimissioni, ieri, dell'italiano Fabio Capello. «Conosce molto bene i giocatori e si è offerto di farlo», ha detto Bernstein. Pearce è il tecnico che guiderà la nazionale britannica alle Olimpiadi di Londra.
LA FA: NESSU ULTIMATUM «Capello ha scelto di andarsene, non abbiamo dato nessun ultimatum. Non ho mai pensato di licenziare Capello. Lui ha rassegnato le dimissioni, noi le abbiamo accettate. Non eravamo più sulla stessa linea». David Bernstein, presidente della Football Association, si esprime così nella conferenza stampa convocata dopo le dimissioni di Fabio Capello. Il ct italiano ha lasciato ieri la panchina della selezione: il divorzio è legato alla gestione della vicenda relativa a John Terry. La federazione ha degradato il giocatore del Chelsea, togliendogli la fascia di capitano: Terry, a luglio, verrò processato per i presunti insulti razzisti rivolti a Anton Ferdinand nel derby londinese tra Chelsea e Queen's Park Rangers. «Vorrei ringraziare pubblicamente Capello. Ci ha guidato alla qualificazione ai Mondiali 2010 e agli Europei 2012. Si è comportato da grandissima persona nel tempo passato qui, con grande rispetto nei confronti di tutti», dice Bernstein. «L'allenatore è la persona più importante per un'organizzazione come questa, ma la Football Association doveva prendere una decisione. La FA era convinta che il caso relativo a John Terry si sarebbe risolto a marzo-aprile. Quando il processo è stato sospeso, abbiamo deciso di togliere la fascia di capitano al giocatorè, dice Bernstein ripercorrendo le ultime, decisive tappe.
«Ho informato Capello prima di fare una comunicazione ufficiale: Fabio ha accettato la decisione. Poi, in un'intervista ad una tv italiana, ha detto di non essere d'accordo. Ha cambiato la sua opinione, questo ha creato qualche problema, ha manifestato il suo supporto a Terry in maniera sbagliata. Ci siamo incontrati per una riunione: abbiamo parlato, Capello ha rassegnato le sue dimissioni e noi le abbiamo accettate. L'impressione è che non fossimo più sulla stessa linea», afferma il presidente della FA senza fornire dettagli sui termini del 'divorziò. Ora che Capello non c'è più, i cronisti possono sollevare anche problemi 'secondarì: «Capello -dice Bernstein- non parlava un inglese perfetto ma ci siamo sempre capiti». Prima di Euro 2012, l'Inghilterra giocherà solo un'amichevole. «Stuart Pearce (ct dell'Under 21, ndr) guiderà la Nazionale nel test con l'Olanda. Ha lavorato con Capello, conosce benissimo i giocatori. Ha l'esperienza per far bene, noi intanto cercheremo un ct a lungo termine. Abbiamo tempo, non vogliamo agire in maniera frettolosa», dice il presidente della FA glissando davanti alle domande su Harry Redknapp, manager del Tottenham. Il tecnico degli Spurs è sponsorizzato da buona parte della stampa e sembra piacere ai giocatori. «Ora penseremo all'allenatore e al capitano da nominare. Nei prossimi mesi saremo al massimo, la squadra non subirà contraccolpi in vista degli Europei».
LA FRATTURA La frattura sul caso John Terry, aperta da tempo, si è rivelata insanabile. La federazione inglese, che ha definito la decisione «giusta e consensuale», aveva deciso di contraddire Capello togliendo la fascia da capitano della nazionale al difensore del Chelsea, in attesa che, in luglio, il tribunale competente faccia luce sulle presunte accuse di razzismo rivolte da Terry ad Anton Ferdinand, difensore del Queens Park Rangers, nell’ottobre scorso. «Hanno leso la mia autorità», le prime parole attribuite all’ex ct. Subito smentite dallo stesso Don Fabio: «Non ho detto nulla e nulla dirò. Tutto quanto è stato riportato dopo le dimissioni è falso».
Solo ieri mattina i tabloid inglesi avevano invitato Capello ad andarsene. Tutta colpa di quell’infuocata intervista alla Rai di domenica scorsa, in cui il ct aveva fatto fuoco e fiamme contro la Football Association. Ancora non si conosce il nome del dopo Capello che a Londra guadagnava 8 milioni l’anno: per l’amichevole con l’Olanda il 29 febbraio in panchina andrà il vice, Stuart Pearce. Il successore sarà inglese, con Redknapp in pole. Capello si era seduto sulla panchina della nazionale inglese il 15 dicembre 2007 e aveva centrato la qualificazione a Euro 2012. In mezzo il fallimento del mondiale sudafricano.
DECISIONE PREVEDIBILE. Si chiude con dimissioni repentine non meno che inattese l'avventura di Fabio Capello alla guida dell'Inghilterra: un'ora di colloquio con i vertici della Federcalcio inglese e lo strappo era consumato. Il tecnico va via sbattendo la porta, e che porta, visto che l'incontro finale si è svolto a Wembley. Capello torna in Italia, come tanti suoi tifosi auspicavano.
Ma quelli della Juve - per ora - e soprattutto quelli dell'Inter possono frenare gli entusiasmi, al momento si tratta solo di un volo di rientro a casa previsto domani. Il futuro si vedrà, anche se un ruolo da dirigente bianconero sembra molto più verosimile di un matrimonio con l'Inter («non ci andrò mai», disse ad ottobre scorso, dopo esser stato vicinissimo a quella panchina nel 2010). Ora c'è il presente, cioè uno scontro durissimo con la federcalcio inglese.
All'origine della contesa, la decisione assunta dalla FA di togliere la fascia di capitano a John Terry - accusato di frasi razziste - senza consultare il tecnico italiano. Una mossa avrebbe leso la sua autorità all'interno dello spogliatoio. «Lascio l'Inghilterra e non dirò altro...», le parole all'ANSA di un Capello infuriato per dichiarazioni attribuitegli in Italia e per sua stessa definizione «false». Che la celta di togliere la fascia a Terry senza consultarlo fosse un affronto, quasi un casus belli, era evidente per chiunque conosca il peso che il tecnico friulano attribuisce alla sua leadership nello spogliatoio. E non è un caso se in difesa del ct italiano erano scesi in campo sir Alex Ferguson e anche Carlo Ancelotti.
Nè Capello aveva fatto nulla per nascondere il dissenso da quella scelta, scegliendo senza false diplomazie lo scontro. Quasi una resa dei conti finali, dopo mesi di polemiche. Finisce così, con un'uscita di scena tra le polemiche, il matrimonio mai consumato tra Capello e la nazionale inglese. Grandi aspettative al suo arrivo, forti speranze prima del mondiale 2010, poi la cocente delusione in Sudafrica, la conferma obbligata (dal contratto principesco fino al giugno 2012) fino all'approdo senza entusiasmi al prossimo europeo.
Ma a Euro 2012 l'Inghilterra si presenterà con un nuovo commissario tecnico, cui potrebbe toccare in sorte di incrociare l'Italia ai quarti. In testa alle preferenze dei bookmakers, e dell'opionione pubblica, c'è Harry Redknapp, la cui candidatura proprio oggi si è rinforzata dopo l'assoluzione ottenuta dall'accusa di evasione fiscale. Se il manager del Tottenham è quotato 2/7, alle sue spalle c'è Jose Mourinho (8/1), quindi Roy Hodgson (10/1).
Ringraziando Capello per «l'estrema professionalità» dimostrata nel corso dei quattro anni, la Fa non ha però mancato di stuzzicare l'ormai ex ct giudicando il suo addio «la scelta giusta». Perché non sono andate giù ai federali le critiche via-tv che Capello aveva indirizzato alla Fa, accusata di anticipare la sentenza della giustizia ordinaria che non si esprimerà prima di metà luglio, dunque a europeo concluso. «Non sono stato consultato sulla decisione di togliere la fascia da capitano a Terry, e sono contrario - aveva dichiarato Capello a Carlo Paris domenica sera, in '5' di Recupero-Rai1 -, perch‚ per me le persone restano innocenti fino a quando non sono state condannate, quindi bisognava aspettare il giudizio del tribunale». Un'opinione fortemente criticata dai media inglesi, ormai intrinsecamente prevenuti verso il tecnico italiano al quale non hanno mai perdonato il fallimento in Sudafrica e soprattutto le mancate dimissioni dopo quella spedizione.
In queste ultime concitate ore per• due illustri suo colleghi erano usciti allo scoperto per solidarizzare: prima Sir Alex Ferguson quindi Carlo Ancelotti. Entrambi in sintonia con l'ex tecnico di Milan, Roma, Real Madrid e Juventus, che lascia l'Inghilterra dopo 42 partite: 28 vittorie, 8 pareggi e 6 sconfitte. Ma soprattutto senza la possibilità - come nei suoi desideri - di riscattare in Polonia e Ucraina la magra figura mondiale. Ma per Capello evidentemente la dignità personale resta più importante di qualsiasi rivincita personale.
TRIONFI E ADDII, LA CARRIERA DI CAPELLO Se ne è andato sbattendo la porta, come nel 2004 dalla Capitale, ma questa volta è quella dei padri del football, l'Inghilterra. E il futuro non è certo, anche se i tifosi della Juve già sognano un ritorno da dirigente. È durata poco più di quattro anni l'avventura di Fabio Capello sulla panchina della nazionale inglese.
L'epilogo è legato alla polemica con la federcalcio inglese per la fascia di capitano a John Terry, al centro di un episodio di razzismo. Da giorni il tecnico friulani era stato messo sotto pressione dai giornali ingleso, che non gli hanno mai perdonato l'eliminazione con la Germania agli ottavi dei Mondiali in Sudafrica. Da allenatore e da calciatore Capello ha vinto tutto e la nomina a ct inglese, nel dicembre del 2007, è stato il coronamento di una carriera straordinaria.
Capello era tornato a Wembley dopo lo storico gol segnato da calciatore nel novembre del 1973, che consentì all'Italia di vincere per la prima volta in Inghilterra. E saranno quattro anni di alti e bassi: prima osannato per la sua fama di duro e vincente e per la professionalità, poi considerato l'uomo del Mondiale - il trofeo che '66 a parte tanto manca ai tifosi inglesi - sull'onda di una qualificazione trionfale a Sudafrica 2010. Infine sotto accusa per il flop nel torneo più atteso, e per di più agli ottavi contro la rivale di sempre, la Germania. Un epilogo che sembrava dover chiudere l'avventura sulla panchina dei tre Leoni, prima della riconferma fino a Euro 2012.
La chiamata della Federazione inglese gli era arriva dopo un periodo di pausa seguito all'esonero (il primo della sua lunga carriera) dal Real Madrid. Dopo il 'divorziò dalle merengues si era cimentato, con successo, a fare il commentatore in tv. Veste strana, per un 'duro e vincentè come lui. Da allenatore Capello ha vinto sette scudetti in Italia, due campionati spagnoli, quattro Supercoppe italiane, una Champions League ed una Supercoppa europea. Ed è l'unico italiano ad aver vinto il campionato con tre squadre diverse: Milan, Roma e Juve.
Nato a Pieris, in provincia di Gorizia il 18 giugno 1946, da calciatore debuttò a 18 anni, nel 1964, con la Spal. Tre anni dopo passò alla Roma (1967) ed in giallorosso vinse la coppa Italia. Poi nel 1969 passò alla Juve dove, cominciò la stagione delle vittorie: tre scudetti (nel '72, '73 e '75) e una maglia da titolare in Nazionale. E proprio in azzurro, il 14 novembre del 1973, Capello mise a segno il gol con il quale regalò all'Italia il primo successo nella sua storia con l'Inghilterra.
Capello restò alla Juve fino al 1976 poi andò al Milan dove chiuse la carriera da calciatore nel 1980 dopo aver vinto una Coppa Italia nel 1977 ed uno scudetto, nel 1979 e dove, poi comincerà quella di allenatore (la prima panchina col Milan è nella stagione 1986/87, quando guidò la squadra nelle ultime cinque partite della stagione). Quindi si mise a fare il general manager per seguire le attività dell'allora Polisportiva Milan voluta da Silvio Berlusconi (calcio, ma anche pallavolo, rugby e hockey sul ghiaccio).
Tornò in panchina, sempre con il Milan, per un ciclo di vittorie fra il 1991 ed il 1996: fu un periodo ricco di successi con quattro scudetti (tre dei quali consecutivi), e una Champions League. La prima esperienza all'estero fu nel 1996, al Real Madrid: arrivò in Spagna dal Milan e vinse subito il campionato. Ma al termine della stagione tornò in Italia, sempre al Milan, ma i rossoneri conclusero solo al decimo posto.
Dalla stagione 1999/2000 Capello diventò allenatore della Roma trascinando i giallorossi al terzo scudetto della storia della società romanista e nella stagione seguente alla Supercoppa Italiana. Poi, nel 2004, tra polemiche infinite ed accuse di tradimento, diventò allenatore della Juve. Alla prima stagione in panchina vinse lo scudetto. Successo bissato l'anno dopo: sono i due scudetti che poi la giustizia sportiva revocherà dopo lo scandalo Calciopoli.
Da Torino Capello tornò di nuovo a Madrid, firmando un contratto fino al 2009. Ma la nuova esperienza iberica durò l'arco di una stagione. Giusto comunque il tempo per riportare i 'merengues' a vincere il campionato. Ma il titolo non lo salvò dal primo e unico esonero della sua lunga carriera. Dopo Madrid questa volta è lui ad andarsene, secondo il suo stile. Ma aveva capito che a Londra per lui il tempo era ormai scaduto.
CAPELLO GIÀ IN ITALIA, LA STAMPA INGLESE: "UNA LIBERAZIONE". CAMERON: "MI DISPIACE".
Giovedì 09 Febbraio 2012 - 15:01
LONDRA - Fabio Capello è sulle pagine di tutti i quotidiani inglesi e non solo. Nessuno, tranne chi lo conosce veramente, si aspettava l'addio alla nazionale inglese a quattro mesi dagli Europei. E invece Don Fabio ha stupito tutti e ha incassato anche il "mi dispiace" del premier inglese. Capello è già in Italia: l'ormai ex commissario tecnico dell'Inghilterra ha lasciato il suo appartamento in centro a Londra questa mattina verso le sei. Accompagnato dalla moglie Laura il tecnico italiano è salito a bordo di un taxi che lo ha portato in aeroporto dove si è imbarcato con il primo volo per l'Italia.
FERDINAND: ADESSO CT INGLESE «Ora abbiamo bisogno di un ct inglese, non ci serve un altro 'lost in translation'... Sceglierei senza alcun dubbio Harry Redknapp». Rio Ferdinand, capitano del Manchester United, dalla sua pagina su Twitter si esprime così sul prossimo ct dell'Inghilterra. La panchina della selezione è vuota dopo le dimissioni di Fabio Capello. Nell'unica amichevole prima di Euro 2012, in programma contro l'Olanda, la squadra sarà guidata da Stuart Pearce, ct dell'Under 21.
"LA CADUTA DELL'IMPERATORE" Senza pianti nè rimpianti, l'Inghilterra volta pagina e magnifica già la sua prossima guida, che con ogni probabilità sarà Harry Redknapp, mentre per Fabio Capello ci sono solo critiche e sberleffi. Quasi unanimi i commenti della stampa inglese all'indomani delle dimissioni del tecnico italiano che a meno di quattro mesi da Euro 2012 ha deciso di lasciare la panchina dell'Inghilterra. Una scelta repentina e inattesa, tra le accuse di Capello rivolte alla Federcalcio inglese in merito alla vicenda Terry e il sollievo della stessa Fa che così si è finalmente potuta liberare del pesante ingaggio dell'italiano (sei milioni di sterline all'anno). «La caduta dell'imperatore Capello», titola in prima pagina il Times, secondo cui però «le regole di Capello hanno creato una situazione per la quale i giocatori non verseranno lacrime».
ROONEY DISPIACIUTO, FERDINAND ALGIDO Così, se Wayne Rooney tramite twitter si è detto «mortificato» per l'addio di Capello, altri giocatori - uno per tutti, Rio Ferdinand - hanno avuto reazioni decisamente più fredde: «Via Capello, e ora?».
"LE CRITICHE: L'INGLESE E IL GIOCO"«L'addio di Capello tra pochi rimpianti», l'apertura del Guardian, che dedica mezza prima pagina all'immagine di Capello mentre lascia la sede della Fa a Wembley a bordo di una automobile di color nero. Il quotidiano britannico elenca le due principali colpe di cui si è macchiato l'italiano: «non essersi curato di imparare l'inglese nè di comprendere la cultura di questo paese», ovvero «non è mai parso rispettare le qualità essenziali del calcio inglese». Altrettanto trancianti le critiche che gli rivolge il Daily Telegraph: «L'Inghilterra era stagnante. Al costo di sei milioni di sterline. Era tempo che Capello se ne andasse», e ancora, «il lutto sarà breve» perchè «Capello non ha compreso la lingua e la psicologia inglese».
IL SUCCESSORE Ma il Telegraph, come d'altronde tutti i giornali, guarda già oltre: dopo l'interregno di Stuart Pearce, in panchina nella prossima amichevole contro l'Olanda di fine mese, servirà una designazione definitiva per preparare al meglio i prossimi Europei. «La scelta è semplice: deve essere Harry», sentenzia il Telegraph, che non manca però di punzecchiare anche la propria federazione: «Ora la Fa deve spiegare come ha sprecato 50 milioni di sterline», con riferimento ai sontuosi ingaggi garantiti non solo a Capello ma anche a Sven Goran Eriksson. «Un finale amaro», per il Daily Mail che però è tra i pochi a chiedersi «perchè ora Redknapp dovrebbe lasciarsi coinvolgere in questo caos». Perchè ovviamente dopo Capello la panchina dell'Inghilterra scotta, e non poco, tra improbabili resurrezioni e consuete esagerate aspettative. «Una missione impossibile», come viene chiamata dai media d'Oltremanica. Titoli sarcastici per i tabloid: «Arrivederci e...buona liberazione», quello del Daily Mirror che aggiunge «A Fab day for England». Il solito gioco di parole con il nome di Capello («una giornata favoloso per l'Inghilterra»). Tra passato (Capello) e futuro (Harry Redknapp) il titolo del Sun, «Arryvederci». Ancora più esplicito l'apertura nella pagina dei commenti: «Vogliamo Redknapp».
CAMERON: "MI DISPIACE" «Mi dispiace per Fabio, un bravo allenatore e una persona per bene», così si è espresso il Premier britannico David Cameron nel corso di una visita ufficiale in Svezia. Interpellato dalla stampa a proposito delle dimissioni di Fabio Capello dalla guida della nazionale inglese, il primo ministro britannico si è detto però in disaccordo con la posizione assunta dal tecnico italiano in merito alla vicenda Terry. «Non credo che abbia avuto ragione in merito a John Terry», ha aggiunto Cameron.
«Non puoi restare capitano con un punto di domanda che pende sul tuo capo - ha aggiunto Cameron parlando del caso Terry e della posizione di Capello - Ora l'Inghilterra ha bisogno di un nuovo allenatore e un nuovo capitano. Spero che venga fatta la scelta migliore per giocarci le nostre carte la prossima estate». Ma a proposito di Harry Redknapp, il favorito tra i candidati per la successione di Capello, il premier ha preferito non commentare: «Il giorno in cui un primo ministro sceglierà il tecnico dell'Inghilterra sarà un pessimo giorno per il calcio ma sono certo che verrà presa la decisione migliore e la squadra giocherà un gran calcio».
I BOOKMAKER SU CAPELLO: PROSSIMA PANCHINA O ALL'ANZHI O ALL'INTER
Giovedì 09 Febbraio 2012 - 17:26
Capello via dall'Inghilterra, destinazione Russia o Italia. E' quanto pensano i bookmaker d'oltremanica per il futuro del tecnico friulano dopo le dimissioni di ieri: la sigla irlandese Paddy Power spinge forte sulla tentazione (soprattutto economica) dell'Anzhi, prima scelta in lavagna a 3,75. Forte anche il richiamo della Serie A, con l'Inter prima opzione a 4,50, seguita dal Milan e dal possibile ritorno alla Roma (entrambe le ipotesi sono a 6,50). La pista "british" suggerisce uno scambio con Redknapp e la guida del Tottenham è data a 8,00. Il Real Madrid si piazza a 11,00, così come la Nazionale italiana. Più lontana la Juventus, a 17,00, poi seguono Arsenal, Liverpool, Barcellona e Manchester City a 21,00. Lo United pagherebbe 34,00 improbabile il trasferimento in Arabia Saudita con l'Al Ittihad (a 51,00). La "staffetta" con Trapattoni sulla panchina dell'Irlanda chiude a 67,00. (Fonte Agipronews)
PORTOGALLO, SPETTACOLARE GOL DAL CENTROCAMPO DI HUGO VIANA -VIDEO
Lunedì 06 Febbraio 2012 - 18:50
LISBONA - Un mancino da dietro la linea del centrocampo e la palla che si insacca in rete. Il gol spettacolare è stato segnato nel match portoghese tra Braga e Portimonense (Coppa di Lega), dal centrocampista Hugo Viana, complici la posizione errata del portiere, fuori dai pali, e il fatto che lo stesso numero uno sia scivolato durante la corsa all'indietro, nel tentativo disperato di proteggere lo specchio della porta.
L'espressione desolata del numero uno, impietosamente ripreso in primo piano dalla regia, la dice lunga su quanta responsabilità l'estremo difensore abbia. In ogni modo, Hugo Viana avrà qualcosa da raccontare ai propri nipotini.
SHOW DI RAÚL IN ALLENAMENTO: FINTA AL PORTIERE E GOL DI TACCO -VIDEO
Sabato 04 Febbraio 2012 - 20:22
ROMA - Stop, controllo con l'esterno, finta ubriacante al portiere al limite della linea di porta, ulteriore dribbling sul difensore e infine gol di tacco. È lo show dell'highlander Raùl. Lo spagnolo lo ha riserbato ai suoi colleghi dello Schalke 04, durante l'allenamento. Classe '77 Raul non è di certo un giovanissimo del calcio, ma ha ampiamente dimostrato anche in questa occasione che per stupire nello sport più bello del mondo non occorre di certo la giovinezza. Bastano i piedi, a patto che siano sopraffini. Come quelli, appunto, dell'attaccante di Madrid.
PREMIER, ARSENAL TRAVOLGENTE: 7 GOL AL BLACKBURN. TRIS DEL CITY AL FULHAM -VIDEO
Sabato 04 Febbraio 2012 - 20:35
ROMA - Si è interrotta la maledizione firmata 2012 che aveva tormentato l'Arsenal dell'intramontabile Thierry Henry. Dopo tre sconfitte ed un pari, i Gunners hanno colto la prima vittoria dell'anno interrompendo la loro serie nera a spese del Blackburn, travolto per 7-1. A segno tre volte Van Persie (sempre più capocannoniere con 22 reti), con il suo 100/o centro nella Premier League. In chiusura di partita è arrivata anche la rete di Thierry Henry. C'è stata gloria pure per Oxlade-Chamberlain (18 anni, autore della sua prima doppietta) e per Arteta. L'unico gol del Blackburn (l'illusorio 1-1) lo ha realizzato Morten Gamst Pedersen.
Il Manchester City, dal canto suo, cala il tris contro il Fulham e almeno fino a domani si gode il primato in solitaria nella classifica della Premier League. I 'Citizens' si sono imposti per 3-0: Aguero (10') ha aperto le marcature su rigore, poi dopo l'autogol di Baird (30') è stato Dzeko (72') a chiudere i conti. Al 90' Roberto Mancini, tecnico del City, ha fatto esordire l'ex romanista David Pizarro. Grazie alla vittoria odierna il City sale a quota 57 punti, a +3 sui 'cuginì del Manchester United che domani faranno visita al Chelsea a Stamford Bridge.
COPPA D'AFRICA: A SORPRESA LO ZAMBIA ELIMINA IL GHANA E VA IN FINALE
Mercoledì 08 Febbraio 2012 - 20:05
BATA - Lo Zambia supera 1-0 il Ghana ed è il primo finalista della coppa d'Africa. La semifinale è stata decisa da un gol di Emmanuel Mayuka al 78'. Per il Ghana pesa il rigore sbagliato al 7' del primo tempo da Asamoah Gyan, ex attaccante dell'Udinese, che si è visto parare il tiro dagli 11 metri dal portiere Kennedy Mweene. Il Ghana ha poi finito il match in 10 uomini a causa dell'espulsione per somma di ammonizioni di Derek Boateng all'82'. Gyan aveva sbagliato dal dischetto anche nell'ultimo minuto dei tempi supplementari della sfida contro l'Uruguay ai quarti di finale dei Mondiali di Sudafrica, poi vinta proprio ai rigori dai sudamericani. In finale, lo Zambia affronterà la vincente del match fra la Costa d'Avorio e il Mali in programma sempre oggi. È la terza volta che lo Zambia raggiunge la finale della coppa d'Africa dopo quelle giocate e perse nel 1974 e nel 1994.
COPPA D'AFRICA, LO ZAMBIA BATTE IL SUDAN 3-0 E VOLA IN SEMIFINALE
Sabato 04 Febbraio 2012 - 19:33
ROMA - Lo Zambia è fra le prime quattro nazionali d'Africa: posto conquistato con un bel 3 a 0 sul Sudan, con il quale si è garantito l'accesso alle semifinali di Coppa d'Africa. La sfida giocata a Bata davanti a circa 2mila persone è stata decisa dai gol di Stoppila Sunzu (15'), Christopher Katongo (66') e James Chamanga (86'). Il Sudan è rimasto in 10 uomini al 66' per l'espulsione di Saif Masawi per somma di ammonizioni. In semifinale, lo Zambia affronterà la vincente della sfida fra il Ghana e la Tunisia in programma domani.
CONTADOR DOPATO: "SOSPESO PER 2 ANNI" REVOCATE LE VITTORIE A TOUR E GIRO -FOTO
Lunedì 06 Febbraio 2012 - 19:41
PARIGI - La sentenza del tribunale sportivo di Losanna che chiude il caso Contador è arrivata dopo diciotto mesi di attesa ed è stata durissima. La più severa prevista dal regolamento: Alberto Contador è sospeso per due anni dopo essere risultato positivo al clenbuterolo mentre correva il Tour de France 2010 e perde le vittorie alla Grande Boucle e al Giro del 2011. La maglia gialla passa quindi di diritto sulle spalle del suo più grande rivale, il lussemburghese Andy Schleck, mentre la maglia rosa del Giro su quelle del marchigiano Michele Scarponi. In quest'ultimo anno e mezzo il campione spagnolo di 29 anni, uno dei simboli della Spagna che vince, con tre Tour nel Cv, un Giro d'Italia e una Vuelta, ha corso con la minaccia di una spada di Damocle. Sulle sue prodezze in pista sono state scritte pagine di commenti.
«È un triste giorno per il nostro sport», ha riassunto l'Unione ciclistica internazionale dopo il verdetto, anche se i giudici del Tas hanno alla fine accolto il ricorso presentato dallo stesso Uci e dalla Wada contro l'assoluzione del corridore da parte della Federciclismo spagnola. Tutto era cominciato il 21 luglio 2010 durante la tappa di riposo di Pau, al Tour, quando lievissime tracce di una sostanza vietata dall'antidoping sono state trovate nelle urine del campione. Contador si è sempre difeso, accusando una bistecca spagnola consumata il giorno precedente al test. Ma la difesa non è stata abbastanza convincente. L'accusa ha alimentato nel frattempo sospetti di emotrasfusione. Invece a incastrare il 'Pistolerò, secondo il Tas, non sarebbe stata nè la carne contaminata, nè una trasfusione di sangue, ma degli integratori energetici contaminati consumati durante il Tour. Agli esperti questa sembra l'ipotesi «più probabile».
Va dunque in fumo un anno e mezzo di medaglie. La sentenza entra in vigore infatti dal 25 gennaio 2010 e poichè arriva fino al prossimo 6 agosto, Contador, il cui contratto con la Saxo Bank scade a fine anno, non potrà correre la prossima edizione del Tour de France nè partecipare alle Olimpiadi. Lo spagnolo potrebbe invece partecipare alla Vuelta a fine stagione. Ma sul presente e sul futuro Contador si pronuncerà solo domani, nella città di Pinto, dove risiede, vicino a Madrid. Potrebbe anche annunciare il ricorso in ultima istanza alla Corte europea di Strasburgo.
Nel frattempo le reazioni dal mondo del ciclismo sono state numerose. Indignate in Spagna. A Parigi, il direttore del Tour, Christian Prudhomme, ha denunciato la lentezza delle procedure. Per il più grande di sempre, Eddy Merckx, la sentenza è «eccessiva»: «È una cosa brutta per tutti, per la reputazione del ciclismo e per gli sponsor. È come se qualcuno volesse uccidere il ciclismo», ha detto il corridore belga. Non è un bel giorno per nessuno, neanche per il giovane Andy Schleck: «non era così che volevo vincere», ha detto il lussemburghese, finito tre volte secondo sul podio degli Champs-Elysees. Anche Scarponi, nuova maglia rosa di diritto, si dice dispiaciuto per Contador, ma prende atto della decisione. Entrambi aspettano ora che l'Uci annunci ufficialmente che sono loro i vincitori del Tour e del Giro sfuggiti a Contador.
SCOMMESSE, CASSANO NEGA TUTTO E SMENTISCE DONI: "MAI CONOSCIUTO"
Lunedì 06 Febbraio 2012 - 21:01
ROMA - Due verità inconciliabili: quella del portiere del Piacenza Mario Cassano, e quelle, anche se con sfumature un poco diverse, dell'ex capitano dell'Atalanta Cristiano Doni e del difensore del Piacenza Carlo Gervasoni. Due verità che potrebbero presto essere messe a confronto con un faccia a faccia tra i protagonisti davanti al gip di Cremona Guido Salvini e al pm Roberto Di Martino. Perchè Cassano, in un'ora e mezza d'interrogatorio, ha negato tutto: le manipolazioni di Piacenza-Mantova del 2008-2009, Siena-Piacenza, Atalanta -Piacenza e Albinoleffe-Piacenza, tutte del 2011.
«In occasione di Piacenza-Mantova ero squalificato», ha cominciato a raccontare con un atteggiamento che agli inquirenti è parso tutt'altro che convincente e soprattutto ha precisato: «Non ho mai conosciuto Cristiano Doni» e ha smentito il racconto fatto dal nerazzurro di quel rigore che Cassano aveva evitato di parare: «Quando si è trattato di calciarlo, poco prima mi si è avvicinato il Cassano - aveva detto Doni - che mi ha invitato a tirare al centro. Io sono rimasto un attimo perplesso in quanto avrebbe potuto trattarsi di un brutto tiro del Cassano, teso a confondermi le idee. Nulla poteva escludere infatti che Cassano, dopo avermi dato questo suggerimento rimanesse in posizione centrale a pararmi il tiro».
Cassano , a suo dire, invece, «si è gettato di lato con largo anticipo, rendendomi ancora più evidente che effettivamente le cose stavano come mi avevano detto. »Tutto falso«, per Cassano che, come ha raccontato il suo legale Francesco Maresca, aveva parato, muovendosi allo stesso modo, un rigore un mese prima. Il portiere ha anche smentito Gervasoni, il quale aveva anche dichiarato di aver percepito, come Cassano, 20mila euro in occasione di Siena-Piacenza del 19 febbraio del 2011. Del portiere di Piacenza, però, si parlava anche in intercettazioni tra i membri del cosiddetto gruppo di scommettitori dei bolognesi... »Non sono state contestate«, ha risposto l'avvocato Maresca. E perchè Doni e Gervasoni avrebbero dovuto accusarlo di cose false? »La custodia cautelare è pesante...«, ha tagliato corto il legale.
Domani sarà il turno, davanti al gip, di Angelo Iacovelli, infermiere factotum del Bari accusato di aver partecipato a quattro combine di partite della squadra pugliese, tutte di Serie A: Milan-Bari, Sampdoria-Bari, Bari-Roma e Palermo-Bari. È stato il calciatore dell'Atalanta e prima del Bari Andrea Masiello a inguaiarlo. Iacovelli, ha spiegato il suo legale Andrea Malpignano, parlerà e chiarirà molte cose, come aveva fatto ai pm baresi qualche giorno prima di essere arrestato. La richiesta di arresto per lui, però, era del 24 gennaio, abbondantemente prima, quindi, che l'infermiere si presentasse ai pm di Bari e di qualche giorno successiva alle dichiarazioni spontanee di Masiello.
VALENTINO ROSSI OPERATO, RIMOSSO IL CHIODO ALLA GAMBA. "STA BENE"
Lunedì 06 Febbraio 2012 - 19:47
BOLOGNA - «L'operazione è andata bene, lui sta bene, l'ho visto questa mattina l'operazione è cominciata questa mattina alle 10 ed è finita alle 11. Valentino si è svegliato bene». La rassicurazione per i tifosi di Valentino Rossi arria per bocca del professor Giannicola Lucidi, che questa mattina ha operato all'Ospedale 'Cervesi' di Cattolica il campione della Ducati, per la rimozione di un chiodo, che era stato collocato nella gamba destra a seguito dell'incidente al Mugello.
Giannicola Lucidi, primario del reparto di Ortopedia dell'Ospedale di Rimini, ed il dottor Marco Trono, sempre dell'Ortopedia di Rimini, sono stati assistiti anche dal professor Giuseppe Porcellini, primario del reparto di Ortopedia di Cattolica. In pratica il pilota è stato operato dall'equipe riminese, che si occupa in particolare degli arti inferiori, ma ha chiesto di poter essere operato a Cattolica, dove conosce i sanitari e dove svolge la riabilitazione, nella vasca collocata al pianterreno dell'ospedale.
L'intervento era stato programmato da tempo ed è andato bene. «Valentino ha scelto Cattolica - conclude Lucidi - perchè vi si è trovato bene ed è vicino a casa». Il pilota ha manifestato l'intenzione di lasciare l'ospedale oggi stesso. Dovrà osservare quattro-cinque giorni di riposo poi iniziare la riabilitazione.
Anche la Ducati ha confermato che l'operazione a cui è stato sottoposto Valentino Rossi per rimuovere il chiodo che era stato inserito nella tibia della gamba destra è riuscita perfettamente. Il team bolognese ha confermato anche che il pilota sarà regolarmente al via della seconda sessione di test della MotoGp in Malaysia, in programma dal 28 febbraio al 1 marzo.
CAGLIARI, RIGORE BATTUTO A PORTA VUOTA: IL PORTIERE SI SISTEMAVA I CALZETTONI
Lunedì 06 Febbraio 2012 - 19:09
CAGLIARI - Talanas, giocatore del Fonni, campionato di Promozione, passerà alla storia come il calciatore che ha segnato il rigore più facile di sempre: quello a porta vuota. Forse non era mai successo nella storia del calcio. Ed invece è capitato nel campionato di Promozione, in Sardegna, ieri pomeriggio a Olbia. Il portiere dell'Olbia 05, Gianni Picasso, ex primavera del Cagliari quando sulla panchina della prima squadra c'era l'attuale allenatore dell'Inter Claudio Ranieri, tra i pali non c'era proprio. Era in campo, ma lontano dalla linea di porta perchè si stava sistemando i calzettoni. E per fare questa operazione si era sfilato i guanti. Una perdita di tempo che evidentemente non è stata gradita dall'arbitro, Satta della sezione di Ozieri, che per tutta risposta ha fischiato: un trillo secco che per Talanas, il giocatore del Fonni incaricato di trasformare il penalty, è stato il via libera per prendere la rincorsa e calciare verso la porta sguarnita. Apriti cielo: all'indirizzo del direttore di gara sono arrivate mille proteste, ma Satta è stato irremovibile: 1-0 per gli ospiti.
Un gol tra l'altro decisivo perchè il Fonni, grazie a quel rigore, è riuscito a espugnare il campo di Olbia. Infuriato il presidente dei galluresi Aldo De Laurentis: negli spogliatoi ha annunciato ai cronisti dei quotidiani locali che chiederà alla Figc la ripetizione della partita.
BELINELLI NON BASTA, HORNETS A PICCO. 'SUPERMAN' HOWARD BATTE MIAMI -VIDEO
Giovedì 09 Febbraio 2012 - 11:15
NEW ORLEANS - Marco Belinelli ci prova, ma New Orleans va sempre più giù. La guardia bolognese segna 13 punti (4/9 al tiro, 1/1 sa 3) in 30'43'' da titolare ma i suoi Hornets (4-22) vengono travolti in casa dai Chicago Bulls (22-6) per 90-67. New Orleans, senza discussioni il fanalino di coda della Western Conference, perde la settima partita consecutiva e la 22esima nelle ultime 24 disputate: cifre sufficienti per parlare di stagione da incubo.
Contro Chicago, non c'è match e non servono a nulla i 17 punti (con 9 rimbalzi) del centro Chris Kaman. I Bulls, miglior squadra della Eastern Conference, passeggiano con i 18 punti di Carlos Boozer e non hanno bisogno di spremere Derrick Rose. Il play, alle prese con problemi alla schiena, gioca solo 22'22'' limitandosi a 6 punti e 6 assist.
Vanno male anche le altre due squadre con dna tricolore. Senza gli infortunati Andrea Bargnani e Danilo Gallinari, non ci sono sorrisi per Toronto e Denver. I Raptors (8-19) cedono in casa per 105-99 ai Milwaukee Bucks (11-14) guidati dall'ispirati Carlos Delfino (25 punti). A Denver, i Nuggets (15-11) incassano il quarto k.o. consecutivo. I Dallas Mavericks (15-11) campioni in carica passano in Colorado per 105-95 con i 25 e 9 rimbalzi di Dirk Nowitzki.
Menzione speciale per il derby della Florida che gli Orlando Magic (16-10) si aggiudicano per 102-89 sui Miami Heat (19-7). Orlando ringrazia Dwight Howard, che si esibisce in versione 'Superman': il centro chiude con 25 punti (9/14 al tiro e 7/10 ai liberi) e 24 rimbalzi. Fa ancora meglio, se si considera solo il bottino, Ryan Anderson (27 punti e 11 rimbalzi). Miami può contare solo su una delle sue stelle. Dwyane Wade non delude e sigla 33 punti, miglior prestazione della serata. Manca, però, il consueto contributo di LeBron James. Il 'prescelto' incappa in un modesto 5/15 al tiro e non va oltre 17 punti. I 10 rimbalzi e i 6 assist non bastano per aiutare i vicecampioni Nba a evitare il passo falso.
I RISULTATI I risultati delle partite della regular season Nba: Toronto Raptors-Milwaukee Bucks 99-105; Philadelphia 76ers-San Antonio Spurs 99-100; Washington Wizards-New York Knicks 93-107; Orlando Magic-Miami Heat 102-89; Cleveland Cavaliers-Los Angeles Clippers 99-92; New Jersey Nets-Detroit Pistons 92-99; Atlanta Hawks-Indiana Pacers 97-87; Memphis Grizzlies-Minnesota Timberwolves 85-80; New Orleans Hornets-Chicago Bulls 67-90; Denver Nuggets-Dallas Mavericks 95-105; Portland Trail Blazers-Houston Rockets 96-103.
KOBE DA RECORD, E SHAQ LO ELOGIA. GALLINARI, LA CAVIGLIA VA KO -VIDEO
Martedì 07 Febbraio 2012 - 10:37
DENVER - Infortunio alla caviglia sinistra per Danilo Gallinari, costretto a lasciare il campo nel terzo periodo del match casalingo che i Denver Nuggets (15-10) perdono per 99-90 contro gli Houston Rockets (14-11). Gallinari fa in tempo a giocare 20'29'' e a segnare 14 punti (4/9 al tiro) prima di farsi male. Dalla propria pagina di Facebook, l'ala azzurra fa sapere di aver riportato una distorsione con una «piccola scheggiatura nella parte bassa del malleolo». Senza il loro miglior marcatore, i Nuggets si sciolgono contro i Rockets guidati da Luis Scola (25 punti) e Kyle Lowry (20).
In una stagione folle, gli infortuni abbondano e aumentano le stelle costrette a fermarsi ai box. I Los Angeles Clippers (15-7) capitalizzano i 29 punti di Chris Paul per vincere 107-102 sul parquet degli Orlando Magic (15-10), ko nonostante i 33 punti e 14 rimbalzi di Dwight Howard. I californiani, però, devono fare i conti con lo stop di Chauncey Billups, al tappeto per un problema al tendine d'Achille.
È la schiena, invece, a bloccare Derrick Rose: il play di Chicago gioca solo 10 minuti nella gara che i Bulls (21-6) dominano per 108-87 sul campo dei New Jersey Nets (8-18). Non fanno più notizia le sconfitte di New Orleans. Gli Hornets (4-21) cedono in casa per 100-92 ai Sacramento Kings (9-15). Non bastano i 18 punti che Marco Belinelli segna in 35'54'' con 6/14 dal campo. Inutili, per New Orleans, anche i 19 punti di Emeka Okafor. I Kings passano con la prova maiuscola di DeMarcus Cousins (28 punti e 19 rimbalzi).
BRYANT DA RECORD Kobe Bryant diventa il quinto marcatore nella storia Nba, ma i Los Angeles Lakers (14-11) cadono per 95-90 sul campo dei Philadelphia 76ers (18-7). Bryant segna 28 punti e arriva a quota 28.601, strappando la quinta piazza al suo ex compagno Shaquille O'Neal (28.596). «È tanto basket. Sono stato fortunatissimo per la carriera che ho avuto», dice Bryant.
La serata storica del fuoriclasse gialloviola, che raggiunge il traguardo nella 'sua' Philadelphia, non basta ai Lakers per imporsi in trasferta. Los Angeles può contare sull'ottima prestazione di Andrew Bynum (20 punti e 20 rimbalzi), ma non riesce ad arginare Lou Williams che, con 24 punti, è determinante per il successo dei Sixers.
Bryant può consolarsi con i complimenti di O'Neal: le tensioni tra i due fuoriclasse sono un lontano ricordo. «Voglio congratularmi personalmente con Kobe, è il più grande Laker di tutti i tempi», dice Shaq al network Espn. «Quando aveva 18 anni diceva che sarebbe diventato il più grande. Non mentiva», aggiunge. «Sono orgoglioso di lui e sono felice per lui. E, soprattutto, lo ringrazio per aver fatto parte del più grande duo creato. Non ce ne sarà mai un altro uguale», dice l'ex centro.
«Lo apprezzo molto -replica Bryant-. Sono sicuro che ad un certo punto Shaq e io ci ritroveremo e rivedremo le cose. Abbiamo vissuto momenti splendidi, devo dirgli grazie».
I RISULTATI I risultati della regular season del campionato Nba: Philadelphia 76ers - Los Angeles Lakers 95-90; Orlando Magic - Los Angeles Clippers 102-107; Washington Wizards - Toronto Raptors 111-108; New York Knicks - Utah Jazz 99-88; New Jersey Nets - Chicago Bulls 87-108; Atlanta Hawks - Phoenix Suns 90-99; Memphis Grizzlies - San Antonio Spurs 84-89; New Orleans Hornets - Sacramento Kings 92-100; Denver Nuggets - Houston Rockets 90-99; Portland Trail Blazers - Oklahoma City 107-111.
FONTE: Leggo.it
ALTRE NOTIZIE
Verona, l'ex Scapini promuove il mercato: "Giusta la fiducia nel gruppo"
07.02.2012 17.23 di Matteo Bursi
Fonte: TuttoHellasVerona.it
L'ex attaccante del Verona, ora al Villafranca in Serie D, Matteo Scapini promuove - ai microfoni di TuttoHellasVerona.it - il mercato degli scaligeri: "Hanno fatto benissimo a non toccare il gruppo. Forse un acquisto ci poteva stare, ma non bisogna comprare solo per il gusto di farlo. Se l'ossatura principale ha fatto bene da agosto sino ad ora, un motivo ci sarà. Adesso conta solo recuperare e mettere nel serbatoio più benzina possibile, per arrivare carichi alla fine".
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
INCHIESTA
Superbowl XLVI, il trionfo dei New York Giants
ANDREA MOLLICA 6 febbraio 2012
Dopo quattro anni la squadra della Grande Mela torna sul trono del football americano grazie al suo Quarterback Eli Manning
Il Superbowl è la più importante festa americana non inserita nel calendario. L’edizione numero quarantasei andata in scena ad Indianapolis è stata molto appassionante, ed ha trattenuto col fiato sospeso le decine di milioni di ascoltatori degli Stati Uniti. La sfida tra le squadre di New York City e Boston, entrambe con 3 vittorie in un Superbowl a testa, è stata molto combattuta, ed è finita a all’ultimo secondo come nella finale del 2008. Eli Manning trascina i Giants al quarto Superbowl, ottavo titolo complessivo, il secondo in quattro anni, superando così il fratello Payton stella proprio di Indianapolis, sede dell’incontro. Tom Brady non ottiene il quarto titolo, mancando così ancora una volta il record dei più vincenti Quarterback della storia del football americano, Joe Montana dei 49ers e Terry Bradshaw degli Steelers.
IL TRIONFO DEI GIANTS - Nel 2008 i New York Giants vinsero negli ultimi secondi la sfida contro i favoritissimi New England Patriots, e dopo quattro anni il successo per la squadra della Grande Mela arriva nella parte finale della partita. Dopo un ottimo inizio di Eli Manning e compagni, un super Brady ha portato i Patriots avanti, ma nella fase finale della partita la difesa dei Giants ha permesso di contenere gli attacchi degli avversari. Alla fine della partita, quando più contava, il Quarterback di New York Eli Manning è tornato a giocare ad altissimi livelli, trascinando così la sua squadra al successo nel Lucas Oil Stadium di Indianapolis. Centinaia di milioni di americani hanno così visto una nuova tappa della saga familiare dei Manning, famiglia storica del football americano, con Eli che supera il fratello Payton per Superbowl conquistati. La vittoria di New York è stata nel complesso meritata, arrivata alla fine di una lunga battaglia sempre equilibrata, conclusasi per 21 a 17 in favore dei Giants. I Patriots hanno pagato la prestazione altalenante di Tom Brady, eccezionale nella metà dell’incontro ma piuttosto inefficace ad inizio e sopratutto fine partita.
PRIMI ATTACCHI PER NEW YORK - Il primo drive parte molto bene per i New York Giants. Il Quarterback della squadra della Grande Mela Eli Manning parte con un ottimo quattro su quattro nei lanci effettuati verso i ricevitori. Dopo una fase iniziale di sofferenze la difesa dei Patriots si riprende, e grazie ad una buona pressione sulle corsie esterne fa fallire il drive. I Giants effettuano un punt, un calcio per liberare il pallone, che riesce a spingere molto indietro l’attacco successivo di New England. Partendo dalle 6 yards per il primo drive offensivo, Tom Brady indietreggia in End Zone, e non riuscendo a trovare un uomo lancia lunghissimo per gettare il pallone. Un fallo, punito con 2 punti a favore dei New York Giants, che segnano con la safety, una penalità inferta a chi non conclude un’azione nella zona finale della difesa. Nel Superbowl era già capitato sei volte in precedenza che i primi punti fossero assegnati in questo modo, certo molto meno spettacolare di un touchdown. Il secondo drive per i Giants parte bene, grazie all’ottima corsa del Running Back Bradshaw. Eli Manning sfodera un’ottima prestazione, arrivando a completare sette lanci dell’ovale su sette tentatvi, passando su ben cinque diversi ricevitori. Grazie ad una spettacolare presa di Nicks l’attacco dei Giants si avvicina all’End Zone, e arriva il primo touchdown della partita. Lo effettua Victor Cruz, il Wide Receiver più pericoloso della squadra, che festeggia con la sua classica salsa, imitata anche da Madonna durante la conferenza stampa di presentazione del Superbowl. Grazie al calcio i newyorchesi arrivano al nove a zero, a suggello di una supremazia iniziale molto chiara. Secondo drive del primo quarto due ottimi lanci di Brady prima per il WR Branch e poi per Walker portano avanti l’attacco dei patriots. 3 primo down consecutivi, e grazie all’ultimo conquistato il drive si prolunga nel secondo quarto. Grazie ad una palla battuta a terra da Jason PierPaul, difensore dei Giants, i New England Patriots sono costretti al field goal,il calcio dell’ovale che deve passare tra i pali della porta, eseguito senza problemi. Dopo due attacchi per parte, la situazione è di nove a tre. Dopo il pessimo primo drive il QB di NE Patriots si riprende, completando 4 lanci su 6 con la conquista di 43 yards . Nell’attacco dei Giants grande penetrazione del running back Jacobs, che conquista il primo down correndo 11 yards. Dopo una fase difficile i Giants avanzano grazie ad un grandissimo lancio di Manning su Nicks, che conquista più di 20 yards grazie ad una splendida ricezione molto alta. I Giants però mancano il primo down – l’avanzamento obbligatorio di 10 yards in quattro azioni – a causa di una penalità per il dodicesimo uomo in campo.
EQUILIBRIO DIFENSIVO – Il terzo quarto parte con un drive d’attacco di New England Patriots. Come a fine secondo tempo la squadra di Boston mischia ottimamente corse e lanci, con un Brady ancora in ottima forma. Dopo soli tre minuti d’attacco il Quarterback trova poco fuori dall’End Zone il suo Tight End Hernandez, che realizza il secondo touchdown dei Patriots con relativa facilità, conquistando ancora una volta molte yards, 79. I Giants riprendono ad attaccare con la solita tattica, evitando le verticalizzazioni lunghe che sono state la chiave dei successi offensivi degli avversari. Grazie soprattutto all’intesa Manning – Nicks la squadra della Grande Mela avanza, anche se con meno forza di penetrazione rispetto ad inizio partita. Grazie a ottimi blocchi effettuati dai Defensive Backs dei Patriots i Giants sono costretti a segnare con un field goal piuttosto fortunato, visto che va a sbattare contro il palo. Quando la partita viaggia verso i due terzi del suo svolgimento New England conduce per 17 a 12, un ribaltamento dei rapporti di forze determinato dall’entrata in partita di Brady, e da una migliore difesa dei bostoniani. Il drive successivo di Brady però evidenzia un notevole calo rispetto alla straordinaria prestazione a cavallo di metà partita, e si interrompe la striscia di sedici passaggi consecutivi per il Quarterback noto al mondo per essere il compagno della bellissima Gisele Buendchen. I Patriots sono così costretti ad un punt molto arretrato, che permette ai Giants di partire da metà campo per il loro secondo attacco del terzo quarto. Un’ottima ricezione di Nicks si potrebbe trasformare in una tragedia per New York, visto che il suo Wide Receiver perde l’ovale, che però viene miracolosamente recuperato dal Running Back Hynoski. L’attacco così prosegue, e grazie ad una buona ricezione di Pescoe l’attacco newyorchese arriva vicino all’End Zone. I Patriots difendono bene l’area di meta, e costringono con un sack di Manning da parte del Linebacker Ninkovich i Giants ad un nuovo field goal. La trasformazione di Tynes è ancora una volta complicata, ma i tre punti arrivano lo stesso permettendo a New York di avvicinarsi 17 a 15. Ancora una volta però Eli Manning evidenzia un calo nella fase decisiva dei passaggi finali, e New York finisce il terzo quarto dando sì l’impressione di un miglioramento difensivo , ma anche di una certa difficoltà offensiva.
IL SORPASSO DI NEW YORK – L’ultimo quarto si apre con un grave errore di Brady, che pressato prova a trovare il suo Tight End Gronkowski ma il suo passaggio viene intercettato dal difensore dei Giants Blackburn. La palla passa così a New York, che però non riesce ad avanzare nei primi due down. Grazie ad una penalità alla difesa la squadra della Grande Mela ottiene un 3&2 che permette a Manning un buon lancio su Nicks, la traccia di gran lunga più efficace degli attacchi newyorchesi. Il Quarterback di New York ritrova i lanci sulle ali del primo quarto, ma verso la fine del drive l’efficacia di Manning viene frenata dalla difesa di Boston, e invece che andare a meta i Giants sono costretti a calciare indietro l’ovale agli avversari. L’attacco così passa ai Patriots, che parte in modo faticoso, ma New England si salva da un pericolassimo punt grazie alla corsa del piccolo ma guizzante Woodhead. Dopo un faticoso avanzamento una mancata ricezione di Welker mette enorme impressione a Brady, che sbaglia il passaggio successivo. La palla ritorna così ai Giants quando mancano tre minuti e quarantacinque minuti alla fine del Superbowl. Il drive parte in modo eccezionale per New York, con una super presa di Manningham sul bordo del campo. Ancora una traccia di Manningham permette ai Giants di arrivare alle 35 yards. Ancora ottimi soluzioni di Manning permettono di arrivare a meno di 10 yards dall’End Zone. Dopo il primo fallito attacco il Running Back Bradshaw segna praticamente controvoglia il suo touchdown grazie alla volontaria apertura della difesa di New England. I Patriots decidono così di giocarsi il maggior numero dei pochi secondi rimasti. Tom Brady ha soli 57 secondi per conquistare il suo quarto Superbowl. Dopo due lanci falliti Justin Tuck mette giù il Quarterback dei Patriots. Il quarto tentativo però va a buon fine per New England, che prosegue il thrilling finale. All’ultimo secondo Brady spara in End Zone, ma il passaggio è incompleto e il Superbowl va ai New York Giants.
LE CANZONI DEL SUPERBOWL – Il Superbowl è la festa dell’America, ed inizia con i canti dedicati alla madrepatria. La prima canzone è intonata da Miranda Lambert e Blake Shelton, che eseguono America the Beautiful. Una canzone patriottica di lunga tradizione, che precede l’inno nazionale dall’11 settembre. Come sempre lo stadio impazzisce quando le telecamere staccano sulle truppe statunitensi stanziate in Afghanistan. Dopo America the Beautiful arriva una tradizionale esecuzione della Star Spangled Banner. L’inno nazionale americano è intonato per la prima volta da Kelly Clarkson, vincitrice di American Idol, il talent show più seguito della Tv statunitense. La Clarkson è la quarta vincitrice di American Idol , dopo Carrie Hunderwood, Jennifer Hudson e Jordin Sparks , ad eseguire l’inno dedicato alla bandiera a stelle e strisce negli ultimi cinque anni ,segno di una collaborazione sempre maggiore tra il programma televisivo e la NFL. Nell’intervallo, più lungo del solito al Superbowl, si esibiscono alcuni grandi stelle del pop americano. Inizia Lenny Kravitz, poi dopo un rapido montaggio del palco arriva uno dei momenti più attesi, il concerto di Madonna. 12 minuti e 37 secondi per un costo di 6 milioni di dollari, con tanto di stuolo di ballerini vestiti da gladiatori romani, che trascinano il trono dove siede la regina del pop mondiale. Il concerto parte con Vogue, poi una bella esibizione del classico Music, a cui segue il nuovo singolo Give me all your luvin’. Si chiude con la bellissima Like a prayer, prima che Madonna scompaia dietro la scritta Pace nel Mondo. Una performance basata molto sulle coreografie e i balli, molto affascinanti e spettacolari, che genera parecchio entusiasmo nel Lucas Oil di Indianapolis, anche se rimane il più che ragionevole dubbio sull’esibizione vocale, che pare in molti passaggi in playback.
FONTE: Giornalettismo.com
Sambo, guarda chi c'è Peretti esce dal tunnel
IL RITORNO. I rossoblù, in lotta nelle sabbie mobili della classifica, ritrovano una pedina chiave
«Non vedo l'ora di rientrare per dare il mio contributo. Il ginocchio s'è un po' gonfiato, forse ho esagerato... Star fuori è dura...»
09/02/2012
Un conto alla rovescia che sembra non avere fine. Sandro Peretti scalpita in palestra e sul rettangolo verde per rientrare in squadra. Sono passati quasi sei mesi dall'infortunio, alla gamba destra, subìto in amichevole precampionato nella gara con il Verona. Proprio contro quella che è stata la sua squadra prima dell'approdo alla Sambo. Implacabile il verdetto: menisco e legamenti rotti. Per il laterale di centrocampo una dura mazzata, lui che cercava in rossoblù il pronto riscatto. E in un colpo solo nella testa del granatiere di Cisano del Garda hanno fatto capolinea, immaginiamo, tanti pensieri e dubbi. Oltre allo sconforto. Una sosta forzata, costretto ad assistere da bordo campo alle partite dei suoi compagni. Tutto questo sembra ormai retaggio di un passato lontano anche se in realtà è ancora, per poco, il presente.
“Mentalmente ormai da tempo mi sento pronto a rientrare in squadra. Fisicamente c'è ancora qualche piccolo intoppo da superare. Proprio in questi giorni mi hanno aspirato un po' di liquido dal ginocchio operato. Negli ultimi giorni si era leggermente ingrossato. D'altronde è dal 27 dicembre che sudo e corro per uscire dal tunnel. Sono stato ad un passo dall'alzarmi dalla panchina e debuttare in campionato prima con il Mantova e poi il Renate. Adesso all'improvviso il ginocchio si è gonfiato. Il medico sociale Vecchini ha detto che ho caricato un po' troppo di lavoro la gamba infortunata e mi consiglia di rallentare. Facile a dirsi, difficile da fare considerato che non vedo l'ora di giocare. Il rischio è che il tutto diventi una ossessione. Savona? Non so se sarò convocato per la trasferta di domenica ma fra quindici giorni al “Tizian” contro il Montichiari potrebbe essere la volta buona”.
Mai avuto paura di non farcela. “Assolutamente no. Un simile infortunio l'ho subito alla gamba sinistra nel 2006, giocavo in Eccellenza con il Castelnuovo. Sapevo quindi il percorso da fare e gli ostacoli da superare. Il momento peggiore è sempre dopo l'operazione e cosi è stato anche questa volta. Il tempo ha cominciato a volare con l'inizio della rieducazione che ho svolto a Verona al Centro Medico Sportivo di Borgo Milano. Sono stato seguito da Alberto Previdi. A fine dicembre, subito dopo Natale, il rientro nel gruppo”. Una strada, dal Garda a San Bonifacio, che percorre insieme al bomber di Castelletto Andrea Brighenti. “Ovvio si parla della Sambo e delle nostre aspettative. No. Nessuna delusione. “Ciccio” alla fine è stato contento di rimanere alla Sambo nonostante tutte le voci di mercato. Ci tiene unito un grande gruppo e la voglia di arrivare insieme alla salvezza”.
La decisione della società di chiudere con Manfredini ha lasciato qualche strascico nello spogliatoio? “Oddio a tutti è dispiaciuto. > è una persona squisita: portava i giovani a mangiare, ha regalato scarpe a tutti. Ma soprattutto è un ragazzo solare, allegro. Un vero collante tra di noi. Sarebbe falso dire che siamo stati indifferenti alla vicenda ma è altrettanto vero che i miei compagni in campo hanno sempre dato tutto: sia a Mantova che contro il Renate”. La classifica però è tutt'altro che bella. “Nulla è perso, tutto è ancora aperto. Basta una vittoria o viceversa una sconfitta per risalire la china o scendere nel baratro. C'è un minestrone di squadre che non possono dormire sonni tranquilli”. E la Sambo? “Sono convinto che possiamo arrivare alla salvezza diretta senza passare dagli spareggi. Serve però sempre la massima abnegazione di tutti. Nessuno di noi può giocate sotto le sue potenzialità altrimenti non c'è scampo”. Il tuo futuro? “Non sono abituato a pensare quello che succederà a giugno, quando tra l'altro scade il mio contratto. Esco da un infortunio lungo è l'unico pensiero è giocare e far bene per me e la Sambo. Il resto al momento non conta nulla".
Stefano Joppi
Capello lascia la panchina dell'Inghilterra
ANNUNCIO. Il caso Terry e gli insulti razzisti
Il ct: «Grande sgarbo, nessuno è colpevole senza una sentenza»
09/02/2012
LONDRA. Fabio Capello ha rassegnato le dimissioni come commissario tecnico dell'Inghilterra. Lo ha ufficializzato la Federcalcio inglese. L'intervista di domenica scorsa nel corso della trasmissione di RaiUno «5' di recupero», porta al divorzio tra Fabio Capello e la Football Association. Il «caso Terry» e la decisione della FA di togliere la fascia di capitano al difensore del Chelsea per i presunti insulti razzisti nei confronti di Anton Ferdinand, non era andata giù al ct italiano che ai microfoni della Rai aveva spiegato: «Ritengo che ogni persona non può essere sanzionata finché il tribunale non la giudica colpevole».
Una presa di posizione che non è piaciuta alla Federcalcio inglese che ieri, sul proprio sito internet, fa sapere che dopo un incontro tra il presidente David Bernstein, il segretario generale Alex Horne e lo stesso Fabio Capello allo stadio di Wembley, il tecnico italiano ha rassegnato le sue dimissioni. «Le discussioni si sono incentrate sulla decisione del Consiglio della FA di togliere la fascia di capitano a John Terry e sulla risposta di Fabio Capello in un'intervista a un'emittente italiana. Dopo un incontro durato più di un'ora, le dimissioni di Capello sono state accettate. Capello lascerà la carica di commissario tecnico con effetto immediato».
Il presidente della FA, David Bernstein, ha dichiarato: «Vorrei sottolineare che durante la riunione e in tutto il suo tempo come allenatore dell'Inghilterra, Capello è stato estremamente professionale. Abbiamo accettato le dimissioni di Fabio, concordando che questa è la decisione giusta. Vorremmo ringraziare Fabio per il suo lavoro con la nazionale inglese e gli auguriamo ogni successo per il futuro».
«Mi è stato fatto un grande sgarbo, ledendo la mia autorità», ha dichiarato Fabio Capello. «Ciò che mi ha colpito», dice, «e costretto a prendere questa decisione è stato il fatto che il tanto decantato senso di giustizia degli anglosassoni che sono i primi a predicare che nessuno è colpevole fino a sentenza definitiva è venuto meno. Nel caso di Terry mi hanno fatto uno sgarbo gravissimo ledendo la mia autorità di guida della Nazionale e di fatto creando un grosso problema alla squadra. Da sempre non tollero certi tipi di ingerenze, e quindi mi è stato facile contestarla e prendere la decisione di andarmene».
Debutto amaro al 6 Nazioni Francia batte Italia 30 a 12
Quattro mete a zero per i transalpini al debutto nel torneo di rugby. Per gli azzurri solo tre calci di Burton e uno di Botes
Inizia con un ko contro la Francia vicecampione del mondo il cammino dell’Italia del neo ct Jacques Brunel nel 6 Nazioni di rugby. Nella sfida giocata allo Stade de France di Parigi gli azzurri sono stati sconfitti per 30-12 dai transalpini. L’Italia ha giocato un match aggressivo, soprattutto nel primo tempo in cui è stata punita dalla Francia che ha sfruttato al meglio le uniche due azioni d’attacco.
Dopo essere andati al riposo avanti di 15-6, i 'bleus' hanno cambiato marcia nella ripresa, piazzando l’allungo decisivo. Di Rougerie, Malzieu, Clerc e Fofana le mete dei francesi. Tre calci di Burton e uno di Botes per l’Italia, che forse non meritava un passivo così pesante, nel giorno del debutto in panchina di Brunel. La Francia vendica così il clamoroso ko subito contro l’Italia nel match dell’anno scorso al Flaminio di Roma. Gli azzurri torneranno in campo fra una settimana in occasione della sfida contro l'Inghilterra allo stadio Olimpico di Roma.
FONTE: LiberoQuotidiano.it
Il Tommasi pensiero: una pausa più lunga serie A a 18 squadre
PRIMO PIANO. Come risolvere un problema che ogni anno rischia di falsare i campionati ?
«In Germania, ad esempio, questa è la strada che hanno seguito. La Bundesliga si ferma da metà dicembre fino al 20 di gennaio...»
08/02/2012
Come lo serviamo il calcio? Bianco, freddo oppure ghiacciato? Italia d'inverno. Coltre di neve, la Siberia in casa. Campi ghiacciati, stadi freezer, gente ibernata e arrabbiata. E allora spunta la domanda. Eterno dilemma a dire il vero: come si può migliorare il circo pallonaro quando nel Belpaese il sole non splende più? No di sicuro giocando di sera nei giorni della 'Merla'. No di sicuro piazzando turni infrasettimanale a cavallo tra gennaio e febbraio. Anche perché il tifo scalda, certo, ma fino ad un certo punto. E in questi giorni l'Italia finita sottozero ha visto finire in difficoltà anche il mondo del calcio. Partite rinviate. Altre giocate a rischio elevatissimo. Zero spettacolo, tanto freddo. E nuovi problemi. Perché con un calendario già compresso di suo, piazzare altri turni sarà molto complicato. Serie A, Coppa Italia, Champions, Europa League, l'Europeo che arriva. L'Italia che slitta si è fatta trovare, in alcuni casi, impreparata. Rimediare si può? Come? Anticipando l'inizio del campionato? Giocando magari anche sotto Natale per poi riposare a gennaio? Copiando l'Inghilterra? O la Germania che per un paio di mesi va in letargo?
LA PROPOSTA DI TOMMASI. Damiano Tommasi, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori ha espresso (in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport) il suo parere in questi giorni convulsi, dove un po' tutti cercano di cambiare lo stato delle cose. Tommasi ha già manifestato più volte la volontà di anticipare l'inizio dei campionato di una o più settimane ad agosto e in tal senso il presidente di Assocalciatori ha già messo in agenda un incontro con il presidente della Lega B. Andrea Abodi. In A, invece, il freno è stato messo finora da quei tornei estivi che gettoni di presenza pare irrinunciabili. Il 'veto' è stato posto da più club. Ma pare che il vento stia cambiando. Cosa fare allora? Iniziare prima di Ferragosto, accorciare le vacanze di Natale, piazzare la sosta più avanti? “La soluzione – spiega Tommasi – non è certo quella di giocare a Natale. Vorrebbe dire non fermarsi mai. E il problema non andrebbe risolto. Credo che sia fondamentale, invece, mettere in calendario meno partite possibili nel periodo più a rischio dell'anno. Semmai, la nostra proposta è quella di proporre una pausa decisamente più lunga”. Pensiero che si avvicina molto di più alla Germania che all'Inghilterra. La Bundesliga quest'anno è partita il 5 agosto e si concluderà il 5 maggio. La pausa invernale è durata dal 17 dicembre al 20 gennaio. Potrebbe essere questa la traccia da seguire. Attenzione, però, ad un altro particolare: il campionato tedecso è a 18 squadre. E qui converge il pensiero di Tommasi: “La A a 18 squadre potrebbe essere un passo avanti, se questo viene accompagnato da regole, fino alla Lega Pro, per assicurare maggiore stabilità ai club. Se si gioca in una squadra che non paga, o in condizioni poco professionali (il riferimento è all'articolo 7, quello dei fuori rosa), è meglio trovare un'altra strada. Il problema, però, è più complesso. E non va risolto solo diminuendo il numero di squadre, ma mettendo più paletti alle iscrizioni”.
APPUNTAMENTI. Proprio per questo mese è in calendario una riunione della Commissione tecnica della Lega finalizzata al concepimento del calendario per la prossima stagione. Ridurre le vacanze, anticipare l'inizio del torneo, ma anche 'ripensare' agli investimenti da utilizzare per i nuovi stadi. Più moderni, di proprietà, in grado di accogliere la gente, e di diventare un centro di aggregazione. In questo senso l'Italia è lontana anni luce dall'Inghilterra. E non è solo un discorso di gelo, neve e date. La legge sugli stadi, comunque, dovrebbe 'passare' nei prossimi mesi, dopo due anni di stop in Parlamento. Intanto, fuori, che tempo fa?
Simone Antolini
L'Italia soffre ma è in semifinale
TENNIS. Fed cup, le azzurre 3-2 sull'Ucraina
Schiavone super. La Errani si ritira Grande impresa Pennetta-Vinci
06/02/2012
L'Italia passa alle semifinali di Fed Cup. Pronostico alla fine mantenuto dalle azzurre, ma che fatica per superare l'Ucraina. Ha deciso il doppio con Pennetta e Vinci che hanno conquistato il punto decisivo del 3-2 contro la coppia Tsurenko-Savchuk al termine di una gara dura e complicata. In precedenza Schiavone aveva dato con un miracolo il secondo punto alle azzurre contro Bondarenko (6-7, 7-5, 6-4), mentre Sara Errani era stata costretta al ritiro per infortunio. Compressione del disco meniscale del ginocchio destro per la bolognese che ha abbandonato al secondo set, quando era in svantaggio 1-6, 0-3 con Lesia Tsurenko, che ha regalato alle ucraine il 2-2. Dentro dunque Flavia Pennetta pur non in ottima forma per la lombo-sciatalgia.
Le azzurre conquistano il primo set 7-5 (con quattro break a tre) con buona personalità, ma poi escono inspiegabilmente dal match, un inatteso blackout. La coppia ucraina vola 6-0 in poco meno di mezz'ora con disarmante facilità e senza alcuna reazione da parte di Flavia e Roberta. Si va così al terzo set, dove l'Italia conquista di nuovo un game dopo sette di digiuno. L'1-1 prelude alla scossa del break conquistato al terzo gioco. L'Italia cambia marcia, vola 4-1 e chiude 6-1 con la volè di Pennetta. Una gioia in capo a una giornata piena di difficoltà. Francesca Schiavone soffre, conferma il momento negativo evidenziatol'altro giorno, commette tanti errori e rischia il secondo ko consecutivo. Poi, quando tutto sembrava compromesso, sull'1-5 al secondo set, rimonta e vince 7-5.
La Leonessa ruggisce poi nel terzo, nonostante anche in questo caso vada a un passo dal baratro sul 4-2 per Bondarenko. Alla fine è 6-4 Schiavone che regala il secondo punto alle azzurre. «Ho giocato malissimo, non so come ho fatto a vincere», dirà alla fine. L'imponderabile accade nel match seguente con Sara Errani, infortunata, costretta ad abbandonare l'incontro con Tsurenko. «Ho sentito una forte fitta sul finire del primo set al ginocchio destro - dice -, ho tentato di proseguire ma le fitte sono continuate e ho deciso di non rischiare». L'Italia vola in semifinale: ad aprile l'aspetta la Repubblica ceca.
FONTE: LArena.it