SILENZIO PARLANO I NUMERI!
...E dopo l'ein-plein nelle ultime 5 partite si scopre che solo PRANDELLI fece meglio di MANDORLINI in Serie B conquistando 8 vittorie di fila (vincendo poi il campionato davanti a Torino, Reggina e Lecce) e per ritrovare altri 15 punti in 5 partite bisogna addirittura risalire al campionato 1982-1983: in panca sedeva un certo Osvaldo BAGNOLI...
CON LA REGGINA, dopo le misure dell'Osservatorio, si invitano i tifosi alla 'santa' pazienza: Entrare al 'Binti' sarà (quasi) un'impresa!
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DICONO
PILLON 'Un grande HELLAS...' «Il Verona è la squadra migliore che ho trovato finora. Meglio anche del Sassuolo. Ve lo dico ora l'Hellas può andare in serie A. Non c´è dubbio, lo sta dicendo il campo in maniera inequivocabile. Hanno tutto per arrivare fino in fondo con le primissime e giocarsi la promozione. A partire da una struttura fisica importante per finire ad una grande organizzazione. Il Verona ha meritato di vincere, c´è poco da dire» L'Arena
MLS Cup 2011: LA Galaxy vs Houston Dynamo 1-0 GOAL Landon Donovan | Gol de Martins desde 60 metros (Oviedo-Coruxo) |
IN BREVE A PIÉ PAGINA
VITA DA EX: La gara contro la REGGINA non può non richiamare alla mente quel gol di 'SuperMike' COSSATO che zittì il 'Granillo' nello spareggio finale per conservare la massima serie nel 2001...
EMPOLI SCONFITTA ED ESONERO: Dopo l'ex gialloblù Alfredo AGLIETTI, a fare le spese della scarsa pazienza dei dirigenti toscani è anche PILLON esonerato dopo la sconfitta con l'HELLAS. Al suo posto Guido CARBONI...
MAJOR LEAGUE SOCCER: Dopo aver vinto il campionato USA con i GALAXY BECKHAM torna in Europa...
VOLLEY WORLD CUP: ITALIA, buona la seconda!
TENNIS: Ai Masters di Londra NADAL e FEDERER avanti con fatica
CALCIO SPAGNA: Fantastico gol da 60 metri!
RASSEGNA STAMPA
PRIMO PIANO
Hellas Verona, è un momento d'oro
21.11.2011 11:29 di Federico Errante
Fonte: Tuttohellasverona.it
5 vittorie consecutive, con 9 gol fatti e 3 subiti (di cui uno su rigore) in tale striscia. 28 punti e quarto posto provvisorio in graduatoria. L'Hellas respira aria di alta classifica, e se la matematica non è un'opinione, questi numeri dimostrano il grande momento che sta attraversando la squadra scaligera. Periodo balzato sotto gli occhi anche de La Gazzetta dello Sport, che premia il Verona di Mandorlini come "top" della sedicesima giornata di Serie B. Un momento d'oro, dicevamo, che passa attraverso vari fattori.
DIFESA DI FERRO Le fortune dell'Hellas sono partite proprio da qui. Tante critiche erano state ricevute ad inizio campionato, dove gli attaccanti avversari trovavano, nella retroguardia scaligera, terreno fertile dove seminare i semi dei loro gol. Mandorlini però ha stretto le viti della sua "diga", trovando Rafael in vena di miracoli, Mareco rude quanto efficace, Maietta in versione trascinatore e Ceccarelli sempre pronto ad aiutare la causa scaligera. Non vanno dimenticati anche i terzini, bravi sia in fase offensiva che in quella difensiva.
CENTROCAMPO SUPER Hallfredsson, Russo e Tachtsidis sono i punti fermi della mediana scaligera. Il greco rompe e crea, il calabrese stantuffa ovunque, mentre l'islandese è ormai il leader indiscusso di questa squadra. Centrocampo, dunque, perfettamente assortito. Ciò che fa meravigliare è l'affidabilità delle alternative: Esposito, se entra in campo con la testa giusta, è un signor mediano. Doninelli e Jorginho, inoltre, sono giovani che hanno dimostrato di saper far bene. Senza dimenticare Galli, totalmente affidabile nel ruolo di trequartista.
LA RINASCITA DI PICHLMANN Tre gol in ottanta minuti giocati. Mica male Thomas. L'attaccante abbandona la poltroncina della tribuna per mettere il suo fondamentale zampino nelle vittorie dell'Hellas. Importantissimo anche il grande sacrificio di Gomez e Ferrari, poco lucidi in zona gol ma essenziali per il Verona formato play-off.
HELLAS VERONA
Hellas Verona, Pillon: " Questa squadra può sognare la A"
21.11.2011 10:33 di Federico Errante
Fonte: Tuttohellasverona.it
Verona è stata fatale anche per lui. Ha perso il posto Bepi Pillon, ma non l'onestà per ammettere il senso unico della partita del "Castellani" e per far sognare i tifosi scaligeri. Queste le sue dichiarazioni, rilasciate al quotidiano L'Arena: "Il Verona è la squadra migliore che ho trovato finora. Meglio anche del Sassuolo. Ve lo dico ora - continua l'allenatore trevigiano - l'Hellas può andare in serie A. Non c´è dubbio, lo sta dicendo il campo in maniera inequivocabile. Hanno tutto per arrivare fino in fondo con le primissime e giocarsi la promozione. A partire da una struttura fisica importante per finire ad una grande organizzazione. Il Verona ha meritato di vincere, c´è poco da dire".
L'Hellas apre le ali. Con i piedi per terra si può sognare?
IL POKERISSIMO. Dopo la quinta vittoria consecutiva dei gialloblù. Ceccarelli e compagni agganciano il Padova al quarto posto, sono in piena lotta per i play off Mandorlini predica umiltà: ora viviamo alla giornata
21/11/2011
Piace il Verona da esportazione, cresce l'Hellas di Mandorlini. All'inizio della stagione qualcuno aveva sottovalutato i gialloblù, adesso si stanno accendendo i riflettori su Ceccarelli e compagni. Prima c'erano solo le prestazioni, ora sono arrivati anche i risultati. Cinque vittorie consecutive non arrivano per caso, tre di queste sono state conquistate in trasferta e confermano la forza, il carattere, la personalità di una squadra che tiene sempre in mano le redini del gioco.
IN CORSA. Basta guardare la classifica per capire che qualcosa è cambiato. Il Verona è salito al quarto posto, insieme alla «corazzata» Padova, in piena corsa per i play off. Il Toro è ancora lontano, tutto solo in vetta, ma le lunghezze di distanza sono solo sette. Poi Pescara e Sassuolo, accoppiate al secondo posto, a quota 31, tre punti dei gialloblù. Con i biancazzurri di Zeman l'Hellas ha perso all'esordio e ha pagato l'inesperienza, con il Sassuolo ha vinto con un po' di fortuna ma ha giocato alla pari per novanta minuti. La strada è ancora lunga ma questa squadra ha dimostrato che non si mettono insieme 28 punti in 16 partite così, per caso.
MEGLIO IN CASA. Tra l'altro il Verona ha fatto sicuramente meglio in trasferta, ha raccolto 16 punti con cinque vittorie, un pareggio e due sconfitte a Grosseto e nel derby con il Vicenza. Molto più complicato il cammino casalingo, solo dodici i punti all'attivo con tre vittorie, tre pari e due ko. L'Hellas per rimanere in alto dovrà cambiare marcia davanti al pubblico amico a cominciare da sabato prossimo quando incontrerà la Reggina, un'altra squadra in corsa per i play off.
LE ALTERNATIVE. In queste partite Mandorlini ha dimostrato che il gruppo è compatto, ci sono giocatori di qualità, ragazzi che si sono completamente rilanciati dopo la promozione in B, giovani che crescono di partita in partita. Non mancano le alternative, una forza in più per un tecnico che sa dosare sempre le energie psicofisiche del gruppo anche perchè, d'ora in poi, dovrà fare i conti con infortuni e squalifiche. A Empoli era squalificato Maietta, con la Reggina dovrà fare a meno di Ferrari che sarà fermato dal giudice sportivo.
LE MAGIE. Il tecnico però non cerca mai giustificazioni. Ha dato grande equilibrio alla squadra, gestisce gli uomini con grande sagacia, quando serve estrae una sorpresa tattica dal cilindro e, in più di un'occasione, manda in crisi l'allenatore avversario che non sempre trova le giuste contromosse.
I GIOVANI. Un capitolo a parte merita la questione giovani. Tutti presentavano Mandorlini come un tecnico che sacrificava i baby sull'altare dell'esperienza. Soprattutto nel campionato di B, l'allenatore dell'Hellas ha dimostrato che quando un ragazzo merita va in campo, senza guardare la carta d'identità. «Bisogna gestirli, non bruciarli», ripete ancora una volta Mandorlini chepredica sempre umiltà. «Possiamo sognare? Sì, ma con i piedi per terra - taglia corto - passo dopo passo, vivendo alla giornata».
Luca Mantovani
FONTE: TuttoB.com
Solo Prandelli ha fatto meglio di Mandorlini
LA STRISCIA POSITIVA. Da Cittadella a Empoli, 15 punti in 5 partite. Nel campionato di serie B del 98-99 i gialloblù vinsero otto gare consecutive e conquistarono la A. Cinque successi di fila anche per Bagnoli nell'82
22/11/2011
Il record di Cesare non è più così al sicuro. La manita dell'Hellas si alza fiera, bel modo di salutare la serie B e lanciare un segnale forte. Cinque vittorie di fila sono merce rara nella storia del Verona. Dal 1929 ad oggi ci sono riusciti in pochi, a parte quella striscia di otto perle confezionata da Prandelli grazie al meraviglioso Hellas che nel 1999 se ne andò in serie A vincendo il campionato davanti a Torino, Reggina e Lecce. Occorre tornare indietro di parecchio per trovare altre cinquine, spesso figlie di un'altra epoca e di un Hellas che in serie B muoveva i primi passi.
MEDAGLIA D'ORO. Non solo il calcio più bello degli ultimi anni, ma anche grandi numeri. Il Verona di Prandelli non cominciò benissimo. Alla terza giornata, a proposito di manita, l'Hellas ne prese cinque al Bentegodi dalla Reggiana, pareggiò con Treviso e Cremonese. La falsa partenza fu un'occasione perfetta per i critici di infierire su quell'allenatore appena esonerato a Lecce e che certo non poteva reggere l'urto con una piazza tanto esigente. Non andò esattamente così, Prandelli mise al tappeto nell'ordine Reggina, Cosenza, Ravenna, Lecce, Atalanta, Fidelis Andria, Brescia e Cesena. Una marcia trionfale scandita dai gol di Aglietti, Cammarata e De Vitis, dalla furia di Chicco Brocchi, dalla sostanza di Marasco e il valore aggiunto Guidoni. Tutto perfetto. Prandelli completò l'opera l'anno dopo, col nono posto in serie A e quattro vittorie di fila contro Lazio, Torino, Piacenza e Cagliari nel momento cruciale della stagione.
OSVALDO MAGICO. Per ritrovare un Verona vittorioso cinque volte ininterrottamente bisogna risalire alla stagione 1982-1983, la seconda di Osvaldo Bagnoli. Qualcosa di grande stava nascendo, come certificato dal quarto posto a otto punti dalla Roma campione e da un campionato impreziosito da un avvio folgorante con le vittorie in serie su Juventus, Genoa, Avellino, Pisa e Catanzaro fra la terza e la settima, prima dello 0-0 di Udine. Neanche la squadra dello scudetto seppe fare meglio, capace di vincerne tre all'inizio (Napoli, Ascoli, Udinese) e al ritorno fra Roma, Fiorentina e Cremonese.
CINQUE PER DUE. La prima cinquina risale al terzo anno di serie B, campionato 1931-1932, quando il Verona allenato dall'ungherese Andras Kuttik chiuse alle spalle di Palermo e Padova dopo aver battuto Comense, Spezia, Cagliari, Serenissima e Udinese in un travolgente finale di campionato. Ancora più bravo fu l'Hellas edizione 1941-'42 in serie C, quinto dietro Cremonese, Parma, Mantova e Suzzara ma in grado di indovinare due strepitose strisce vincenti fra Alfa Romeo, Trento, Falcks Sesto San Giovanni, Marzotto Manerbio e Pavese più Suzzara, Breda, Necchi Pavia, Gerli e Pirelli Milano. Proprio altri tempi.
ALDO & ROMOLO. Viaggiò veloce, almeno dalla sesta all'undicesima, pure il Verona che nel torneo 1950-'51 superò una dietro l'altra Pisa, Bari, Seregno, Fanfulla e Anconitana prima di perdere 3-1 a Brescia. Esattamente dieci anni più tardi l'Hellas di Aldo Olivieri e Romolo Bizzotto agguantò il quindicesimo posto e la salvezza con un finale impeccabile e le vittorie con Prato, Como, Parma, Pro Patria e Catanzaro grazie soprattutto ai gol di Giovanni Zavaglio. Altra musica nella stagione '63-'64, il Verona frequentò a lungo l'alta classifica anche grazie ai successi consecutivi con Udinese, Palermo, Varese, Padova e Catanzaro.
SOLO POKER. Prandelli e Mandorlini a parte, la storia recente racconta di exploit solo parziali.
Il Verona appena retrocesso dalla serie A (1997-1998) mise a segno un bel poker con Reggina, Lucchese, Casteldisangro e Ravenna in un campionato pieno di alti e bassi. Ben più pesante fu la striscia iniziata col Piacenza, proseguita con Venezia e Pescara che permise al Verona di Sergio Maddè di raccogliere il 12 giugno 2004 a Como coi colpi a effetto di Adailton una salvezza che pareva impossibile solo fino a un paio di mesi prima. Neanche il Verona di Massimo Ficcadenti, straripante nella prima parte della stagione 2004-2005, seppe fare meglio. Il suo Hellas fece bottino pieno fra la diciassettesima e la ventesima con Perugia, Vicenza, Salernitana e Catanzaro senza andare oltre.
Quota quattro la toccò due anni fa il Verona di Remondina, di un altro pianeta fino al crollo ad un passo dal traguardo. Fra la quinta e l'ottava al tappeto finirono Ternana, Ravenna, Potenza e Andria. Si sono fermati tutti a metà, distantissimi da Prandelli. Solo Mandorlini rimane in corsa. E la sua striscia è ancora aperta.
Alessandro De Pietro
L'Hellas apre le ali. Con i piedi per terra si può sognare?
IL POKERISSIMO. Dopo la quinta vittoria consecutiva dei gialloblù. Ceccarelli e compagni agganciano il Padova al quarto posto, sono in piena lotta per i play off Mandorlini predica umiltà: ora viviamo alla giornata
21/11/2011
Piace il Verona da esportazione, cresce l'Hellas di Mandorlini. All'inizio della stagione qualcuno aveva sottovalutato i gialloblù, adesso si stanno accendendo i riflettori su Ceccarelli e compagni. Prima c'erano solo le prestazioni, ora sono arrivati anche i risultati. Cinque vittorie consecutive non arrivano per caso, tre di queste sono state conquistate in trasferta e confermano la forza, il carattere, la personalità di una squadra che tiene sempre in mano le redini del gioco.
IN CORSA. Basta guardare la classifica per capire che qualcosa è cambiato. Il Verona è salito al quarto posto, insieme alla «corazzata» Padova, in piena corsa per i play off. Il Toro è ancora lontano, tutto solo in vetta, ma le lunghezze di distanza sono solo sette. Poi Pescara e Sassuolo, accoppiate al secondo posto, a quota 31, tre punti dei gialloblù. Con i biancazzurri di Zeman l'Hellas ha perso all'esordio e ha pagato l'inesperienza, con il Sassuolo ha vinto con un po' di fortuna ma ha giocato alla pari per novanta minuti. La strada è ancora lunga ma questa squadra ha dimostrato che non si mettono insieme 28 punti in 16 partite così, per caso.
MEGLIO IN CASA. Tra l'altro il Verona ha fatto sicuramente meglio in trasferta, ha raccolto 16 punti con cinque vittorie, un pareggio e due sconfitte a Grosseto e nel derby con il Vicenza. Molto più complicato il cammino casalingo, solo dodici i punti all'attivo con tre vittorie, tre pari e due ko. L'Hellas per rimanere in alto dovrà cambiare marcia davanti al pubblico amico a cominciare da sabato prossimo quando incontrerà la Reggina, un'altra squadra in corsa per i play off.
LE ALTERNATIVE. In queste partite Mandorlini ha dimostrato che il gruppo è compatto, ci sono giocatori di qualità, ragazzi che si sono completamente rilanciati dopo la promozione in B, giovani che crescono di partita in partita. Non mancano le alternative, una forza in più per un tecnico che sa dosare sempre le energie psicofisiche del gruppo anche perchè, d'ora in poi, dovrà fare i conti con infortuni e squalifiche. A Empoli era squalificato Maietta, con la Reggina dovrà fare a meno di Ferrari che sarà fermato dal giudice sportivo.
LE MAGIE. Il tecnico però non cerca mai giustificazioni. Ha dato grande equilibrio alla squadra, gestisce gli uomini con grande sagacia, quando serve estrae una sorpresa tattica dal cilindro e, in più di un'occasione, manda in crisi l'allenatore avversario che non sempre trova le giuste contromosse.
I GIOVANI. Un capitolo a parte merita la questione giovani. Tutti presentavano Mandorlini come un tecnico che sacrificava i baby sull'altare dell'esperienza. Soprattutto nel campionato di B, l'allenatore dell'Hellas ha dimostrato che quando un ragazzo merita va in campo, senza guardare la carta d'identità. «Bisogna gestirli, non bruciarli», ripete ancora una volta Mandorlini chepredica sempre umiltà. «Possiamo sognare? Sì, ma con i piedi per terra - taglia corto - passo dopo passo, vivendo alla giornata».
Luca Mantovani
FONTE: LArena.it
Sandrà: verso la Reggina, 1a seduta
21/11/2011 - 16:55
Differenziato per Bjelanovic, Galli e Lepiller, terapie fisiche per Berrettoni, cyclette per Esposito
SANDRA' - Archiviato il successo di Empoli, la squadra scaligera ha ripreso questo pomeriggio gli allenamenti.
A Sandrà seduta caratterizzata da riscaldamento, lavoro di forza in palestra e trasformazione sul campo.
Differenziato per Bjelanovic, Galli e Lepiller, terapie fisiche per Berrettoni, cyclette per Esposito, visitato dal Prof. Zorzi.
Ufficio Stampa
Osservatorio, le misure straordinarie
21/11/2011 - 11:10
In vista della prossima gara casalinga Hellas Verona ricorda le disposizioni fornite tramite la determinazione n.42
VERONA - Hellas Verona ricorda ai propri tifosi che tramite la determinazione n.42 l'Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive ha disposto delle misure straordinarie per gli incontri di Hellas Verona e Nocerina.
I Questori di Verona e Salerno e gli Organismi sportivi interessati sono invitati ad adottare - in sede di G.O.S. - il seguente pacchetto di misure:
per le partite in casa:
- revisione ed implementazione qualitativa del piano steward, da approvare in sede di G.O.S., al fine di attuare tutte le previsioni normative ed in particolare:
1. effettuare la verifica documentale per la totalità degli spettatori o, se non possibile, per una percentuale non inferiore al 50%, quantomeno per i settori che saranno individuati in sede di G.O.S.;
2. assicurare l’adeguata accoglienza e, ove necessario, la separazione delle tifoserie;
3. controllare il rispetto del regolamento d’uso dell’impianto sportivo, che andrà messo a disposizione, con largo anticipo, della società ospite in modo che la stessa ne possa dare
opportuna conoscenza ai propri tifosi che intendono andare in trasferta.
- Previsione, a cura della società sportiva, di campagne di comunicazione rivolte ai tifosi al fine di:
1. prendere le distanze da ogni forma di violenza ed intolleranza;
2. valorizzare, anche con meccanismi premiali, i comportamenti positivi;
3. incentivare, anche con attività promozionali, la presenza di giovani e famiglie.
- Valorizzazione del programma “tessera del tifoso” anche attraverso:
1. la divulgazione dei contenuti del “codice etico”, adottato dalle società, alla base della sottoscrizione da parte dei fidelizzati, con l’avvertenza che la card può essere ritirata a coloro che si rendano responsabili di violazione, oltre che delle norme, del codice etico;
2. l’implementazione dei servizi ed agevolazioni ai tesserati.
DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA
SEGRETERIA DEL DIPARTIMENTO
Determinazione dell’Osservatorio nr. 42/2011 del 9 novembre 2011 5
- Implementazione del sistema di cooperazione con la Procura Federale nell’ambito del G.O.S., con la piena attuazione delle misure già indicate dall’Osservatorio (cfr. determinazione n.24 del 19 luglio 2011) .
per le partite fuori casa:
- Sensibilizzazione dei rivenditori dei tagliandi della squadra ospitante per la vendita esclusiva ai fidelizzati nella Regione/Provincia che origina la trasferta;
- Previsione, in casi eccezionali di trasferta specificatamente individuate, di impiego di almeno una squadra di 10 steward da inserire nel piano di accoglienza ed indirizzamento della squadra ospite.
Ufficio Stampa
Mini-rivoluzione nella classifica del "Mastino"
21/11/2011 - 10:49
Rafael e Maietta, giudicati migliori in campo dai tifosi nella partita contro il Crotone, scalzano D’Alessandro ed Abbate dai gradini più bassi del podio
VERONA - Mini rivoluzione nella classifica de “Il Mastino del Bentegodi” dopo l’ultimo turno interno dei gialloblù: Rafael De Andrade e Domenico Maietta, giudicati migliori in campo dai tifosi nella partita contro il Crotone, scalano la classifica del concorso promosso per la 13a stagione consecutiva dal mensile di Confcommercio Verona “Il Commercio Veronese” in collaborazione con Hellas Verona. I due scalzano dai gradini più bassi dell’ideale podio Marco D’Alessandro e Matteo Abbate, diventando i più diretti inseguitori del leader Emil Hallfredsson. Nella sfida con i calabresi Rafael ha ottenuto 51 voti, Maietta 25; alle loro spalle proprio l'ex Reggina con 7, Doninelli con 3, Nicola Ferrari (2) e Matteo Abbate (1).
In classifica generale il centrocampista islandese raggiunge quota 175 mentre Rafael e Maietta si attestano a 91 e 63 voti; D’Alessandro, ora quarto con 54 preferenze, precede Pichlmann, con 45, Abbate, con 44 e Juan Ignacio Gomez, con 40.
Ottava piazza per Ferrari (37 voti), che precede Gennaro Esposito (23) e Massimiliano Scaglia (18). Fuori dalla top ten Taschtsidis (15), Doninelli (12), Russo (10), Berrettoni (9), Ceccarelli (ancora a 8), Mancini, Jorginho e Pugliese (4) e Bjelanovic (2).
I tifosi possono ora scegliere - nell’apposito spazio presente sul sito dell’Hellas o inviando una mail all’indirizzo ilcommercioveronese@confcommercioverona.it - “Il Mastino del Bentegodi” di Hellas Verona-Reggina di sabato; si può votare una sola volta per partita.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC]
VITA DA EX: La gara contro la REGGINA non può non richiamare alla mente quel gol di 'SuperMike' COSSATO che zittì il 'Granillo' nello spareggio finale per conservare la massima serie nel 2001...
EMPOLI SCONFITTA ED ESONERO: Dopo l'ex gialloblù Alfredo AGLIETTI, a fare le spese della scarsa pazienza dei dirigenti toscani è anche PILLON esonerato dopo la sconfitta con l'HELLAS. Al suo posto Guido CARBONI...
MAJOR LEAGUE SOCCER: Dopo aver vinto il campionato USA con i GALAXY BECKHAM torna in Europa...
VOLLEY WORLD CUP: ITALIA, buona la seconda!
TENNIS: Ai Masters di Londra NADAL e FEDERER avanti con fatica
CALCIO SPAGNA: Fantastico gol da 60 metri!
SPAGNA, GOL INCREDIBILE DA SESSANTA METRI -VIDEO
Domenica 20 Novembre 2011 - 14:29
OVIEDO - Di solito si celebrano i gol da centrocampo, ma come si fa quando la realizzazione arriva da 60 metri di distanza? È il caso di Martins, omonimo dell'Oba Oba ex dell'Inter, che nel match di seconda divisione spagnola Oviedo-Coruxo, segna un gol spettacolare da dietro la linea di metà campo. Un tiro incredibile, potente ma anche preciso, che batte il portiere che mai avrebbe immaginato di subire un gol da quella distanza. E sulla celebrazione ci pensa il telecronista spagnolo, che si scatena come se fosse il gol più bello della storia del calcio.
WORLD CUP, RISCATTO ITALIA: 3-0 "FACILE" CONTRO L'EGITTO
Lunedì 21 Novembre 2011 - 09:26
KAGOSHIMA - L'Italia del volley centra finalmente una vittoria e scaccia, forse definitivamente, i fantasmi russi della gara di esordio. A Kagoshima (Giappone) l'Italia centra la prima vittoria della sua World Cup di pallavolo, un 3-0 senza storia a spese del volenteroso quanto modesto Egitto. Un successo che serve ad alzare il morale di Savani e compagni in vista dell'importante confronto di domani contro il Brasile. Il successo contro l'Egitto è giunto senza particolari emozioni, se si eccettuano i primi 10 minuti, quando gli africani - spinti da un servizio molto incisivo - hanno guadagnato anche tre lunghezze di vantaggio prima di essere rimontati e battuti.
Vinto il primo set 25-22 l'Italia si è imposta in scioltezza nel secondo (25-15). Nel terzo il ct Mauro Berruto ha dato la possibilità a tutta la panchina di entrare in clima competizione. Inizialmente l'Italia si è schierata con Travica in regia, Lasko opposto, Savani e un ispirato Zaytsev di banda, più l'inedita coppia di centrali formata da Buti e Fei. Quest'ultimo anche nel nuovo (antico) ruolo si è espresso bene, soprattutto a muro, chiudendo con 12 punti, il 67% in attacco e ben quattro muri messi a terra. Gli organizzatori lo hanno premiato come miglior giocatore della gara.
«L'Egitto è una squadra combattiva, che ha un buon servizio. Inizialmente ci ha creato qualche problema - ha commentato il ct Berruto -, ma alla distanza gli abbiamo preso le misure. Come ieri con la Russia, abbiamo servito bene e dovremo ripeterci domani contro il Brasile, se gli vorremo creare dei grattacapi. La prossima è una partita che aspetto di giocare da diverso tempo, per la mia squadra sarà un passaggio importante». «Sono contento di questa prima vittoria, che mi auguro sia la prima di una serie - ha aggiunto Savani -. Domani ci attende una sfida importante contro il Brasile che sta sopra di noi in classifica». «In questo torneo tutti i punti hanno grande importanza - ha sottolineato Buti -, per noi questi sono i primi e quindi c'è un pò di soddisfazione in più. La sfida con il Brasile sarà come sempre difficile, noi la stiamo preparando bene, perchè vogliamo rompere questo taboo che dura da troppi anni».
NADAL BATTE FISH, MA SOLO AL TIE-BREAK DEL TERZO SET
Lunedì 21 Novembre 2011 - 00:50
LONDRA - Rafa Nadal ha dovuto lottare quasi tre ore per aver ragione del ventinovenne Mardy Fish, il più anziano del lotto dopo Federer ma esordiente al Masters. Il mancino spagnolo, non al meglio, si è imposto con il punteggio di 62 36 76 (7-3) dopo che nel set decisivo si era trovato sotto di un break (lo statunitense Fish era 3-2 con il servizio a disposizione). Nella seconda giornata toccherà al girone A: Murray-Ferrer nel pomeriggio, Djokovic-Berdych in serata.
MASTERS, ESORDIO VINCENTE PER ROGER FEDERER
Domenica 20 Novembre 2011 - 17:54
LONDRA - Inizia con una bella vittoria il Masters di Londra per lo svizzero Roger Federer. Il tennista ha battuto nel primo incontro del gruppo B il francese Jo-Wilfried Tsonga in tre set con il punteggio di 6-2, 2-6, 6-4. Questa sera si affrontano sempre per lo stesso girone, lo spagnolo Rafael Nadal e lo statunitense Mardy Fish.
MASTERS: ORMAI L'EUROPA DOMINA. FEDERER VINCE MA SOFFRE
Lunedì 21 Novembre 2011 - 08:04 di Marco Lobasso
ROMA - Masters per sempre. In 41 anni di vita hanno provato a cambiargli formula, sede, denominazione ma il suo fascino resta immutabile, come il suo albo d’oro, degno di un torneo del Grande Slam. Il Masters non passa di moda, anzi, è l’evento più autorevole per decretare a fine stagione il tennista più forte. Impossibile rinunciare: Djokovic, Nadal, Murray e Federer, i primi 4 del ranking Atp, sono a Londra per chiudere i conti della stagione. I campioni accettano sempre la sfida del Masters. Fin dal 1970, quando Stan Smith vinse la prima edizione a Tokio, prima del dominio dell’irascibile romeno Nastase. Nel 1977 la svolta: si gioca al Madison Square Garden di New York, su un campo di colore blù, senza linee di doppio, strano e un po’ magico. Nella Grande Mela, 13 edizioni indimenticabili: Borg contro Connors, poi tutti e due contro McEnroe. La miscela perfetta per un successo mondiale: lo svedese, il più forte e il più gelido; gli americani, Connors trascinatore, maleducato; McEnroe rissoso e con il tennis mancino più bello del mondo. Poi arriva Lendl e al Masters crescono adrenalina e rivalità, prima dei missili di Becker e della classe di Edberg.
Gli anni del Madison fanno storia: nel 1977 Connors batte Borg in finale e urla all’America che è il più forte del mondo. Poi, il declino: cede il passo ai sui rivali; si accontenta di applausi e vittorie parziali, e di umiliare Lendl, sua vittima preferita. Lo provoca chiamandolo chicken, il pollo, nell’edizione ’80. Nomignolo maledetto. Per cancellarlo, Lendl ha dovuto vincere 5 volte il Masters. Eppure resta memorabile una sua sconfitta, nell’88, in finale con Becker, decisa da un net sul match-point del 5° set.
Cinque vittorie anche per l’americano dolce, Pete Sampras, e Roger Federer, che insegue il record del 6° titolo. Lontano da New York, però. Dal 1990 il Masters gira: fino al 1999 in Germania, poi in Cina, con fughe a Lisbona e Houston, per trovare casa, infine, nella bellissima 02 Arena di Londra, dal 2009. Il tennis e il mondo cambiano: dalle foto eccentriche dell’America anni ’80 a quelle snob degli 8 maestri di oggi, giacca, cravatta, con alle spalle il Big Ben. E 7 europei al via: il Madison di Connors e McEnroe è un ricordo.
FEDERER. Vince ma soffre all’esordio Roger Federer. Nel primo match del suo girone eliminatorio, lo svizzero batte in tre set il francese Jo-Willfred Tsonga, 6-2 2-6 6-4 e inizia bene la rincorsa al sesto Masters in carriera. Sarebbe il primo giocatore nella storia del tennis a vincere 6 volte il torneo dei campioni. In serata, nell’altro raggruppamento, lo spagnolo Nadal piega, dopo quasi tre ore, l’americano Fish, 6-2 3-6 7-6.
BECKHAM TRIONFA CON I GALAXY: "ORA TORNA IN EUROPA" -VIDEO
Lunedì 21 Novembre 2011 - 12:03
NEW YORK - David Beckham sbanca il campionato di calcio statunitense e alza al cielo la coppa Mls. I suoi Los Angeles Galaxy sconfiggono gli Houston Dynamo per 1-0 ed enrano nella prima pagina dell'albo 2011. Il gol partita non è stato però messo a segno dallo spice boy, ma da Landon Donovan, il miglior calciatore americano della storia. Per i Los AngelesGalaxy si tratta del terzo scudetto della Mls. Stagione d'oro, questa, per i Galaxy che nella regular season, la fase prima dei play off, avevano chiuso a comando della classifica. Doppia sodisfazione per David Beckham alla sua probabile ultmia stagione coi Galaxy. In testa al campione c'è infatti la Nazionale e David vorrebbe tornare in Europa per entrare alle prossime Olimpiadi. Il Paris St.-Germain è in pole per aggiudicarsi le sue prestazioni.
FONTE: Leggo.it
NEWS
Empoli, 18:03
CALCIO, EMPOLI: PILLON ESONERATO, ARRIVA GUIDO CARBONI
L'Empoli ha esonerato Bepi Pillon, al suo posto è stato chiamato sulla panchina azzurra Guido Carboni, che allenerà gli azzurri insieme a Stefano Bianconi, indimenticato ex difensore centrale dell'Empoli di Luciano Spalletti.
Il club azzurro, dopo la sconfitta di ieri per 2-0 contro il Verona al 'Castellani', cerca di dare una nuova svolta a questa stagione dopo l'esonero a inizio ottobre di Alfredo Aglietti.
Carboni, dunque terzo allenatore di questa sfortunata stagione per l'Empoli, arriva nella settimana in cui la squadra dovrà affrontare giovedì sera in Coppa Italia la Fiorentina al 'Franchi' e poi domenica prossima, 27 novembre, il Gubbio in trasferta nella 17a giornata del campionato di serie B.
FONTE: Repubblica.it
Cossato a Strill.it: "Io bravo e fortunato nello spareggio del 2001. A Messina diventai un idolo, ora guardo la Reggina con simpatia"
Lunedì 21 Novembre 2011 16:51
Da due lustri, nell'immaginario dei tifosi della Reggina, è il principale artefice della retrocessione in serie B del 2001, in realtà è anche una persona cordialissima che oggi ha deciso di vivere il calcio solo nella sua parte più sana: quella dei giovanissimi, attraverso un "Camp" organizzato la scorsa estate assieme a suo fratello Federico, ex calciatore del Chievo, e che sarà riproposto nel 2012. E nella settimana che, dieci anni dopo, ripropone il confronto tra Hellas Verona e Reggina l'uomo copertina non può che essere lui: Michele Cossato. A quattro minuti dal termine il suo gol, il 24 giugno del 2001 , fece versare lacrime agli otre ventisettemila sostenitori amaranto che, nel famoso spareggio, iniziavano a pregustare la vittoria.
L'istantanea scolpita nella memoria è quella di un "Granillo", gremito in ogni ordine di posto, ammutolito e di un Gilardino che si porta il dito al naso per zittire lo stadio, mentre lui si lascia esplodere nell'esultanza genuina di un veronese doc, nato per caso a Milano.
Domenica i tifosi scaligeri lo premieranno in ricordo di quella data memorabile per la storia giallobù.
"Non credo aver fatto nulla di male - esordice con il sorisso ai microfoni di Strill.it - Andò bene a noi, male alla Reggina. Sono stato fortunato, perchè il pallone scavalcò Taibi per pochi centimetri, la storia delle finali cambia per questi piccoli dettagli. Ricordo perfettamente l'azione, Colucci mi servì in profondità e feci un ottimo movimento sul filo del fuorigioco, cercai di alzare il pallone per superare il portiere in uscita, andò bene e poi spinsi la palla in rete, nonostante fossi contrastato da Stovini. L'arbitro Braschi mi disse che avrebbe comunque chiamato rigore se non avessi fatto gol. E' un'emozione che mi porto dentro, sono passati dieci anni e sembra ieri".
Quello spareggio, ad un certo punto della stagione, sembrò un miraggio per le due formazioni, che qualcuno considerava già spacciate. Eppure si giocarono la permanenza in una dopppia sfida: "Da buon tifoso del Verona e, fortunatamente, da calciatore della mia squadra del cuore, non ho mai mollato, cercando di trascinare gli altri perchè ci credevo.. In campionato perdemmo tre a zero in casa con la Reggina, ricordo le contestazioni della settimana dopo, però credendoci e con un pizzico di fortuna sappiamo come è andata a finire. Ritengo che la salvezza la meritassimo sia noi che la Reggina, essendo stata quella una vera e propria finale. Dovevamo farcela perchè quell'anno era appena venuto su il Chievo, sarebbe stato brutto retrocedere, perchè pur avendo giocato anche con loro, l'Hellas è sempre l'Hellas. Dopo aver vinto all'andata con un gol di Laursen, al ritorno l'approccio nostro fu nuovamente giusto, furono gli episodi a portarci sul doppio svantaggio. Nel secondo tempo sempre gli episodi, che fecero la differenza, ci furono favorevoli. Due minuti dopo il mio gol, Ferron fece una parata straordinaria su Dionigi , se non l'avesse fatta nessuno si sarebbe ricordato del mio gol".
"Dopo lo scudetto del 1985 quello spareggio rappresenta la più grande emozione che i tifosi dell'Hellas hanno provato. E' anche vero - prosegue Cossato - che da allora la Reggina ha avuto una storia migliore rispetto a quella del Verona, che ha rischiato di fare i playout per evitare la retrocessione in C2, e forse proprio quello spareggio perso fu una leva importante per la squadra amaranto che vinse il campionato successivo di serie B praticamente con la stessa rosa ".
Il calcio è anche rivalità, Cossato conferma che, per qualche tempo, divenne un idolo per alcune piazze: "A Cosenza esposero uno striscione in mio onore. Qualche anno dopo andai a giocare in trasferta a Messina, vennero dei tifosi in albergo che mi chiesero la maglietta e alcuni autografi. Non sapevo ci fosse una rivalità così sentita, fui sorpreso da questa cosa".
L'Italia è grande, ma non troppo. Più volte Cossato ha incontrato supporters reggini , anche quando si trovava in vacanza: "Tante volte è accaduto che abbia incontrato sostenitori della Reggina, ho anche un amico tifoso amaranto che vive da queste parti , tutti mi ricordano quel gol con il sorriso sulle labbra, con educazone e sportività. Già ai tempi dello spareggio i tifosi si erano dimostrati correttissimi, purtroppo nello sport c'è a chi va bene e a chi va male".
In quel Verona che fece piangere Reggio c'erano tre futuri campioni del mondo (Gilardino, Camoranesi e Oddo), ), ma oltre a Giuseppe Colucci che qualche anno dopo sarebbe rimasto una stagione alla corte di Mazarri in amaranto,facevano parte di quella rosa due che hanno indossato la fascia di capitano in riva allo Stretto, cioè Maurizio Lanzaro e colui il quale conserva ancora oggi il grado: "Bonazzoli era giovane. Sapevamo tutti - rivela l'ex calciatore, tra le altre, di Atalanta e Fiorentina - che sarebbe diventato un grande giocatore, aveva tutte le qualità per porterlo essere. Quell'anno fece gol alla all'andata, sul neutro di Catania. E' un amico, colgo l'occasione per salutarlo perchè è una gran persona, so che è un idolo a Reggio e si merita tutto questo. Ha avuto un pò di sfortuna con qualche infortunio di troppo in passato".
Anni di Serie C e Lega Pro non hanno scalfito l'entusiasmo di una tra le tifoserie più calde d'Italia: "Dopo quello spareggio il Verona ha vissuto momenti bui, ma la forza di questa società è stata nei suoi tifosi. Anche in serie C - continua Cossato - c'erano dieci-dodicimila persone allo stadio, anche se magari in uno stadio grande come il Bentegodi è difficile accorgersene. La Reggina, dopo tanti anni di serie A, ha intrapreso una politica giusta che è quella di puntare sui giovani più bravi del posto, come Missiroli, che oltre a non gravare sui bilanci scendono in campo con il giusto senso di appartenenza ad un popolo e ad una maglia ed io so cosa vuol dire. In tal senso, comunque, il Barcellona ha fatto scuola. Reggio è sempre una piazza importante".
L'ex bomber gialloblù esprime, poi, il suo punto di vista su quella che sarà la gara di sabato e sui possibili obiettivi delle formazioni di Breda e Mandorlini "Sarà una partita difficile per entrambe Penso che tutte e due le squadre abbiano giocatori in grado di risolvere la partita, mi vengono in mente Bonazzoli, Ferrari ed Hallfredsson, Ecco magari, da tifoso, mi auguro che l'islandese faccia il gol dell'ex. Penso, però, che Verona e Reggina debbano vivere alla giornata, provando a restare lì fino alle ultime giornate, perchè il campionato di B è troppo lungo per fare progetti a lungo termine. Qualora dovessero mantenere il loro posto tra le prime, a quel punto potranno puntare a qualcosa di importante".
L'ultima volta che Reggina e Verona furono insieme nei quartieri alti della B entrambe ebbero motivo di festeggiare alla fine del campionato: "Diciamolo a bassa voce e tocchiamo ferro. Ormai - conclude Cossato - sono diventato simpatizzante della Reggina e non potrebbe essere altrimenti perchè quel gol al Granillo mi ha portato fortuna, rendendomi famoso e indimenticabile tra i tifosi dell'Hellas".
Pasquale De Marte
FONTE: Strill.it
Il muro russo non perdona e per l'Italia è subito ko
DEBUTTO AMARO. S'infrange contro lo squadrone avversario il primo sogno della Nazionale
Sconfitta per 3-1 nonostante i 26 punti siglati da un super Lasko che con i compagni è riuscito almeno ad arrivare al tie-break
21/11/2011
Parte male la World Cup per gli azzurri della pallavolo. Dopo il trionfo della nazionale femminile assoluta protagonista della manifestazione in Giappone, l'Italia maschile guidata da Berruto ha esordito con una sconfitta contro lo squadrone russo di Alekno: agli azzurri non è bastato giocare alla pari e nemmeno i 26 punti confezionati da un super Michael Lasko per evitare il ko per 3-1 nel match d'esordio a Kagoshima.
I RUSSI nei momenti decisivi dei vari parziali sono riusciti a mettere in campo la loro potenza e la maggiore esperienza a giocare gare così equilibrati. L'Italia è uscita dal campo sconfitta, ma non ridimensionata e ha avuto l'occasione per arrivare almeno al tie-break.
Il torneo è lunghissimo e soltanto chi riuscirà a interpretarlo psicologicamente meglio potrà inseguire con probabilità di successo la qualificazione per le Olimpiadi di Londra. Berruto ha mandato in campo un sestetto inedito, inserendo Alessandro Fei al centro al posto dell'infortunato Birarelli. Un ritorno al suo antico ruolo dopo sette anni.
FINCHÉ è stato della partita Fei non ha inciso molto, ma per il reparto dei centrali azzurri non è stata una grande giornata.
L'Italia si illude, aggiudicandosi il primo parziale nonostante un avvio difficile (15-19 per i russi), poi la rimonta coronata con il successo nel set 25-22. Azzurri avanti anche nel secondo (10-8), prima che la Russia operasse il sorpasso.
ANDAMENTO analogo anche nel terzo. Nel quarto grandissimo equilibrio sino al 19-19, poi il muro dei russi e i servizi di Mikhailov hanno fatto la differenza. Oggi, nella notte italiana, alle ore 3, si è disputata Italia-Egitto.
«La Russia è una grande squadra e quando gioca in questo modo è molto difficile affrontarla», è il commento del ct Berruto. Sono migliorati molto in difesa e si è visto. Quando la Russia gioca così, è dura per tutti. Da parte mia posso essere parzialmente soddisfatto per la nostra gara. So cosa può dare la mia squadra e sono convinto che possiamo migliorare durante l'arco della Coppa del Mondo».
«Il nostro rammarico è che non siamo stati abbastanza cinici nei momenti in cui avremmo potuto allungare in maniera decisa», dice Dragan Travica.
«Ma dobbiamo essere consapevoli che questa è solo la prima partita di un torneo lunghissimo. Avremo altre dieci gare per riscattarci».
«È stata una partita strana», aggiunge Fei. «Abbiamo iniziato male, ma abbiamo vinto il primo set dimostrando grande determinazione. Poi ci siamo un pochino persi e siamo andati avanti come se avessimo paura e questo non ci deve stare».
«C'È UN RIMPIANTO grande perché abbiamo perso per degli episodi», conclude Lasko . «Non siamo stati fortunati e loro hanno giocato bene i palloni decisivi. Adesso bisogna andare avanti e pensare ai prossimi incontri».
Che il torneo fosse alquanto difficile del resto Berruto l'aveva prevede un torneo duro: «Credo che sia il più difficile degli ultimi dieci anni», aveva affermato il ct azzurro alla vigilia.
«Si gioca tutti contro tutti, 11 gare in 15 giorni», concludeva il commissario tecnico della Nazionale azzurra, anticipando i contenuti della competizione internazionale, «Tre guadagneranno la qualificazione per Londra, ma le pretendenti sono almeno otto. L'importante sarà non esaltarci per le vittorie, non deprimerci per le sconfitte. Sarà fondamentale conservare il maggior numero di energie fisiche e nervose».
FONTE: LArena.it