L'HELLAS VERONA al mercato: acquisiti HALLFREDSSON, MANCINI, CAMPAGNA e TORREGROSSA, in attesa per BERTOLUCCI, la 'grana' è in attacco con PICHLMANN, GOMEZ e LE NOCI per una sola maglia e torna anche DI GENNARO!
IL MERCATO
Dopo l'acquisizione del cartellino di HALLFREDSSON dalla REGGINA ecco le tre belle 'sorprese' MANCINI, TORREGROSSA e CAMPAGNA riscattati alle buste rispettivamente da SIENA, UDINESE e JUVENTUS a prezzi molto concorrenziali dato che, sopratutto per il primo, il più ambito dei tre ed espressamente richiesto da MANDORLINI per il suo VERONA in cadetteria, il SIENA aveva 'sparato' abbastanza alto (si parla di 150/200 mila euro in fase di accordo pre-buste) ma, come successe per ESPOSITO nella passata stagione, i toscani si sono dovuti accontentare di molto meno...
Buone anche le acquisizioni degli interi cartellini di TORREGROSSA e CAMPAGNA, giovani sicuramente interessanti anche se, per motivi differenti, non hanno potuto dimostrare ancora il loro valore tra le fila scaligere (il centravanti dopo tre 'fugaci' apparizioni è stato girato al SIRACUSA Girone B di Prima Divisione per acquisire minutaggio, il terzino destro ha giocato otto gare in questa stagione e poi è stato bloccato da un serio infortunio alla spalla...)
TIBONI al FOGGIA
Brutta la sorpresa fatta invece dall'ATALANTA (proprietaria del suo cartellino) a 'Tibo-Gol': la società bergamasca ha prestato il giovane centravanti al FOGGIA (1^ Divisione Girone B) senza che lui ne sapesse niente!
Dispiace veder andar via Christian che pure era in prestito secco ma il rammarico è ancor più forte se si pensa che rimarrà ancora in C1 col 'suo' HELLAS finalmente promosso... Auguriamo allo 'sfortunato' TIBONI di ritrovare la strada che nell'HELLAS del primo REMONDINA l'aveva reso 'appetibile' a molte squadre di categoria superiore...
Situazione rinnovi...
A scanso di clamorose sorprese non ci dovrebbero essere problemi di sorta per il rinnovo dei contratti di MANDORLINI, CANGI e del capitano CECCARELLI (che però alla prima di campionato lamentava una scarsa attenzione della società in questo senso e strizzava l'occhio allo SPEZIA): impensabile il poter rinunciare al tecnico che ha letteralmente 'svoltato' la stagione scaligera e al capitano che in difesa con MAIETTA ha sempre fornito buonissime prestazioni.
Quello che 'rischia' di più è forse il terzino dopo l'aquisizione del giovane CAMPAGNA alle buste e delle ottime gare disputate da ABBATE sulla fascia: si vedrà...
Pare non esserci più spazio (purtroppo) per SCAPINI, SELVA e GARZON che, a contratto caduto, cercheranno fortuna altrove: per i due attaccanti si stanno muovendo alcune squadre di seconda divisione mentre il capitano sarebbe l'oggetto del desiderio della SAMBO.
Sovrabbondanza in attacco
Davanti la situazione è ancora una volta intricatissima: FERRARI e poi BERRETTONI (sul qule il TARANTO pare abbia fatto un sondaggio) dovrebbero essere gli unici punto fissi nei piani di MANDORLINI che dovrà cercare di far quadrare un cerchio che prevede una sola maglia per altri due da considerarsi titolari inamovibili come PICHLMANN (passato 'importante' ed ingaggio pesante) e GOMEZ TALEB (tornato dal prestito al GUBBIO con 18 gol in dote ed ambizioni giustamente rilanciate).
A loro va aggiunto LE NOCI che nella stagione scorsa era stato capocannoniere nel Girone A col PERGOCREMA: rimarrà a guardare dalla panchina 'scannarsi' gli altri due?
E poi ci sono DI GENNARO (seguito dal TARANTO) e TORREGROSSA (su di lui VIAREGGIO, FERALPI SALÒ e LUMEZZANE) che con ogni probabilità verranno girati ancora una volta in prestito o in comproprietà.
'Ritorni' importanti...
Primo fra tutti quello graditissimo di Gepy PUGLIESE, protagonista in Serie B col suo VARESE con il quale è stato titolare fisso sulla fascia sinistra ed ha segnato pure un gol.
La difesa di SANNINO, anche grazie al terzino mancino venuto da Verona, è stata fra le migliori della Serie B e con prestazioni importanti ha trascinato i lombardi fino ai playoff (poi persi contro il PADOVA), l'allenatore dell'HELLAS lo riproporrà come alternativa a SCAGLIA e ANDERSON? Tre terzini sinistri potrebbero essere troppi ma l'ex GALLIPOLI non è più giovaissimo ed il brasiliano è più un ala arretrata che un difensore fluidificante...
Tornano anche CIOTOLA e DIANDA dopo aver conquistato la promozione con le 'vespe' dello STABIA (CIOTOLA ha disputato la prima metà di campionato col TARANTO), JORGINHO e CAMPISI che non paiono fra le priorità di MANDORLINI.
Discorso a parte per BERTOLUCCI e KHADREJNANE: il primo sarebbe stato vinto alle buste dalla SANGIOVANNESE ma la società è in piena crisi finanziaria, se Mercoledì i soci dichiareranno il fallimento il cartellino del giocatore verrà consegnato al VERONA; per quanto riguarda il franco-marocchino sembra esserci una sorta di regìa del mistero: arrivato a Verona fra 'squilli di tromba', paragonato a NASRI e inseguito dalle squadre più forti d'Europa (tearè!) Hakim doveva diventare il 'gioiellino' della prima squadra ma ha finito per giocare nella Berretti fino a Gennaio quando se n'è andato in vacanza e non se n'è più saputo nulla (se non che tardava a tornare): che fine ha fatto? Nella rosa delle giovanili scaligere non compare (più), è il caso che qualcuno si rivolga a "Chi l'ha visto?"...
...E colpi (per ora) solo annunciati
'Gibo' in attesa passiva di sentirsi con MANDORLINI? Così non sarebbe visto che secondo TuttoLegaPro.com l'HELLAS si sarebbe assicurato le prestazioni sportive del centrocampista Niccolò GALLI (classe '88) e del difensore Francesco PAMBIANCHI (classe '89) che in questa stagione hanno giocato nel PERGOCREMA ma sono di proprietà PARMA: al momento in cui scrivo la notizia non trova riscontro ne sul sito dell'HELLAS ne su quelli del PARMA o del PERGOCREMA...
LEGENDA: In grassetto i nomi sicuri del futuro HELLAS VERONA.
I ruoli con il link conducono alla scheda relativa al tesserato.
I nomi depennati sono di giocatori che non faranno più parte della rosa o giocheranno temporaneamente altrove.
Torna all'ATALANTA per fine prestito (verrà girato al FOGGIA)
ATT.
TORREGROSSA
Era in comproprietà con l'UDINESE, è stato acquisito alle buste. Rientra dal prestito al SIRACUSA nel Girone B di Prima Divisione
DICONO
Il presidente MARTINELLI: 'Per ora vietato sognare' «Tutti vogliamo sognare ancora, vorremmo che questo sogno non finisse mai. Ma un presidente, sia pure tifoso, non deve mai perdere di vista la realtà. La situazione è chiara, l'ho detto altre volte e oggi lo ripeto. In questo momento la società non può pensare in grande, deve fare bene i conti, non può fare passi più lunghi della gamba. Oggi, se le cose non cambiano, io sono in grado di garantire una squadra che lotta per la sopravvivenza. Non è quello che vorrei, nè quello che si aspettano i tifosi».
Per ora, tante parole, pochi fatti... «Esatto. Oggi la situazione è questa: o arrivano altri soci al mio fianco, oppure rischiamo di compromettere tutto quello che abbiamo costruito con grande fatica. Io non voglio illudere nessuno, preferisco essere chiaro. E dico: se c'è qualcuno che vuole bene al Verona, si faccia avanti, è il momento giusto».
Presidente, che cosa offre? «Una società sana, in ordine con i bilanci, dove non ci sono scatole vuote o buchi neri. Garantisco io. Oggi non è come quando entrammo noi e non sapevamo che cosa avremmo trovato. Metto a disposizione anche la mia carica di presidente, non è un problema. Io resto in società, il presidente lo può fare un altro, per me, in queste condizioni, è anche faticoso. C'è la mia parola, chi entra non rischia niente. Non lo dico per me, lo dico per il Verona».
Però la B vi porterà in dote anche qualche contributo... «Vero, ma più o meno ragioniamo intorno ai 4 milioni. Per una B dignitosa, come deve fare il Verona, ne servono almeno 10...» LArena.it
'Sandokan' MALESANI, neo allenatore del GENOA, felice per la promozione del suo HELLAS: «Perché il Verona non poteva stare in una categoria del genere. E l’esplosione di gioia e di affetto a cui stiamo assitendo in città è una dimostrazione che l’Hellas è la squadra della gente. Io sono felicissimo. E lo sono soprattutto per il presidente Martinelli che ho conosciuto. E’ un grande sportivo, un appassionato e siccome nel calcio le vittorie partono prima di tutto dalla società, oggi il Verona, ha finalmente una società fortissima».
Cosa ha detto a Martinelli? «Che adesso deve puntare alla serie A. Ma con calma. Pianificando. Ma Verona deve tornare in A».
Lei ha sempre detto che l’Hellas aveva preso un grande allenatore. «Vero. Mandorlini non c’entrava niente con la categoria. E’ un tecnico bravissimo, concreto, un motivatore. Ha scelto Verona per il blasone, per la piazza. Da un certo punto di vista una follia» Leggo.it
ALTRE NEWS IN ALLEGATO MARTINELLI TROVA FINALMENTE AIUTI? A Salerno il presidente era in compagnia di Bruno Venturi, imprenditore nel ramo dell'acciaio, che potrebbe essere disponibile ad entrare in società al fianco di MARTINELLI.
Nel frattempo è sempre viva la pista che conduce a Bergamelli, attivo nelle costruzioni: l'ex numero uno del PERGOCREMA è da tempo associato all'ambiente scaligero e molto amico di PREZIOSI (presidente del GENOA); unico neo: dietro il tutto potrebbe esserci la 'regìa' di PASTORELLO avvistato spesse volte in città ultimamente... RITIRO A CASTELROTTO La squadra gialloblù già in ferie dopo il prolungarsi del campionato nei playoff si ritroverà più o meno a metà Luglio per il ritiro precampionato che non sarà più a Fosse ma bensì a Castelrotto in Alto Adige. NUOVI SPONSOR: Dopo la promozione in cadetteria 'Banca di Verona' potrebbe lasciare (peccato, proprio sul più bello) ma al suo posto dovrebbero arrivare altri marchi, alcuni anche moto importanti, data la visibilità nazionale della Serie B...
IN BREVE A PIÉ PAGINA VITA DA EX: 'Sandokan' MALESANI, neo allenatore del GENOA, felice per la promozione del suo HELLAS esalta MARTINELLI... MUTU giocherà lascia la FIORENTINA per il CESENA. TENNIS: A Wimbledon fuori SCHIAVONE e PENNETTA, NADAL e FEDERER vanno agli ottavi. MOTOGP: Ad Assen la protagonista è (come sempre) la pioggia anche quando non c'è, trionfa comunque l'ameriano SPIES ed è la prima volta da quando corre con la mezzo litro. Secondo posto per STONER e DOVIZIOSO sulle HONDA REPSOL. Ancora polemiche per lo stile di guida di SIMONCELLI che anche stavolta ha fatto cadere (indirettamente a dir la verità) il campione del mondo Jorge LORENZO... Buon quarto posto per ROSSI e la sua DUCATI. NUOTO: Per una nuotatrice che potrebbe prendersi una 'pausa di riflessione' (la pluridecorata PELLEGRINI) ecco tornarne un'altra, si tratta della farncese MANADOU eterna rivale di Federica... SERIE A: GASPERINI si siede sulla panchina dell'INTER (ma nel suo 3-4-3 non c'è posto per il trequartista, SNEIJDER in partenza?) GRAVE EPISODIO DI RAZZISMO contro Roberto CARLOS in Russia, il 'mitico' terzino brasiliano potrebbe lasciare... SERIE B: Roberto BREDA è il nuovo tecnico della REGGINA. FORMULA 1: Anche al GP d'Europa comanda la RED BULL di VETTEL ma la FERRARI di ALONSO è lì e arriva seconda! Certo non si può essere felici ma si può sperare in una rincorsa se non in questo campionato almeno nel prossimo...
RASSEGNA STAMPA
CALCIOMERCATO Taranto-Franchini verso il matrimonio
26.06.2011 12:45 di Carmine Roberto Orlando
Fonte: www.mondorossoblu.it
Archiviata con ben cinque giorni d'anticipo e senza alcun intoppo l'iscrizione al prossimo campionato di Lega Pro, la dirigenza del Taranto può completamente concentrarsi sul calciomercato. La novità del giorno ruota attorno alla figura dell'attaccante dell'Atletico Roma, Raffaele Franchini che, a quanto sembra, sarebbe molto vicino a vestire la maglia rossoblu. Franchini è legato alla società laziale da un contratto biennale, ma potrebbe liberarsi senza problemi con un accordo della stessa lunghezza, o con un triennale. Sul calciatore ci sono anche Benevento e Barletta, e c'è la concreta possibilità che si possa scatenare un'asta, ma il Taranto al momento è in netto vantaggio sulle dirette concorrenti, forte di un rapporto ben avviato con il suo procuratore e di cifre piuttosto accessibili per le casse ioniche.
Sempre per quanto riguarda il reparto offensivo, sono ancora tante e diverse le opzioni aperte. Domenico Girardi resta la prima scelta e si sta ancora lavorando molto su questa pista, i cui tempi di risoluzione sembrano però piuttosto lunghi. Nel frattempo, non è tramontata l'ipotesi Giampiero Clemente, per il quale ci sarà da battere una foltissima concorrenza, soprattutto proveniente dalla sua Sicilia (Siracusa e Trapani). Nella lista c'è sempre il nome di Di Gennaro, calciatore disponibile a tornare in Puglia per vestire questa volta di rossoblu, ma bisogna trattare con il Verona che non lascerà partire a cuor leggero la punta.
Si colora di giallo nel frattempo il futuro di Christian Sosa. La società sudamericana del Defensor Sporting ha alzato il prezzo del catellino e non è disposta ad un nuovo prestito perché intende fare cassa. C'è la seria possibilità che la trattativa non vada a buon fine; nel frattempo si registra anche l'interesse verso il calciatore della Reggina. La società, nel contempo, sta sondando il calciatore D'Anna, reduce dall'esperienza a Benevento.
Farà ritorno al Taranto,intanto, l'attaccante Giorgio Corona dopo la buona stagione chiusa in prestito nella Juve Stabia. Il calciatore però non vestirà più di rossoblu e sta valutando la possibilità di restare in Campania oppure avvicinarsi alla sua terra d'origine. Chiuse queste trattative, la società ionica si concentrerà sui rientri dei calciatori reduci dai rispettivi prestiti per poi trovare agli stessi elementi delle nuove collocazioni e fare quindi quadrato a livello economico.
ALTRE NEWS Viareggio, per ora il mercato è attivo solo in uscita
25.06.2011 16:30 di Gabriele Noli
Per l'iscrizione al prossimo campionato di Prima Divisione il Viareggio dovrà ancora attendere qualche giorno, così come per la scelta dell'allenatore e del direttore sportivo. L'unico fronte, pertanto, che risulta essere molto attivo in casa bianconera è quello del mercato in uscita, con i vari giocatori, che erano approdati alla società zebrata in prestito, pronti a tornare alla casa madre. Luppi è tornato al Sassuolo, destinazione anche di Massoni, con gli emiliani che alle buste hanno battuto la concorrenza del Verona.
Pinsoglio, Castiglia e Bocalon non hanno ancora certezze sul loro futuro, ma senz'altro dovrebbero giocare in B l'anno prossimo. Il Viareggio, intanto, dopo aver riscattato Brighenti e Pizza, punta a riavere Calamai anche per la stagione ventura.
CALCIOMERCATO Lega Pro, l'esito delle comproprietà andate alle buste
25.06.2011 12:43 di Valeria Debbia
Qui sotto potete trovare l'esito relativo a tutti i giocatori in compartecipazione tra società di Serie A e di Serie B e società di Lega Pro, il cui futuro è stato deciso in mattinata grazie all'apertura delle buste.
CALCIATORE
SOCIETA' INTERESSATE
RISOLUZIONE A FAVORE
Andrea Bertin
Pro Patria/Chievo
Chievo
Milan Bortel
Spal/Catania
Spal
Salvatore Burrai
Foggia/Cagliari
Foggia
Daniele Cacia
Lecce/Piacenza
Lecce
Dario Campagna
Hellas Verona/Juventus
Hellas Verona
Enrico Citro
Cavese/Roma
Roma
Massimo Coda
Cremonese/Bologna
Bologna
Dario Fedi
Matera/Fiorentina
Matera
Girolamo Provenzano
Matera/Udinese
Matera
Marco Sau
Foggia/Cagliari
Foggia
Andrea Signorini
Benevento/Genoa
Benevento
Ernesto Torregrossa
Hellas Verona/Udinese
Hellas Verona
Cristiano Ancora
Varese/Matera
Matera
Marco Gallozzi
Padova/Foligno
Padova
Stefano Giacomelli
Pescara/Foligno
Pescara
Emanuele La Rocca
Empoli/Isola Liri
Empoli
Mattia Lanzano
Gavorrano/Piacenza
Gavorrano
Loris Lorini
Frosinone/Matera
Matera
Pasquale Maiorino
Vicenza/Brindisi
Vicenza
Manuel Mancini
Hellas Verona/Siena
Hellas Verona
Riccardo Musetti
Cremonese/Triestina
Cremonese
Vincenzo Nitride
Torino/Ternana
Torino
Matteo Scozzarella
Atalanta/Portogruaro
Atalanta
Francesco Stella
Matera/Torino
Matera
NOTIZIE UFFICIALI UFFICIALE: Hellas Verona, Massoni al Sassuolo. Alle buste per quattro giocatori
24.06.2011 21:15 di Valeria Debbia
L'Hellas Verona comunica attraverso una nota ufficiale che il Sassuolo ha risolto a proprio favore la compartecipazione del difensore Leonardo Massoni (24), nell'ultima stagione al Viareggio. Si ricorrerà alle buste, la cui apertura è prevista per le 11 di domani, per i difensori Davide Bertolucci (22 anni, con la Sangiovannese) e Dario Campagna (23 anni, con la Juventus), per il centrocampista Manuel Mancini (28 anni, col Siena) e per l'attaccante Ernesto Torregrossa (19 anni, con l'Udinese).
NOTIZIE UFFICIALI UFFICIALE: Brescia, dalla Lega Pro rientrano Caroppo e Bardelloni. Viotti alla Triestina
24.06.2011 20:30 di Valeria Debbia
La società Brescia Calcio comunica attraverso una nota ufficiale che sono state risolte a favore della società biancoblu le comproprietà del portiere Andrea Caroppo (21 anni, F.C. Hellas Verona) e dell'attaccante Emanuele Bardelloni (21 anni, Calcio Como).
Sono stati ceduti definitivamente i cartellini del portiere Sergio Viotti (21 anni, U.S. Triestina) e del difensore Mirko Traversi (21 anni, A.C. Mezzocorona).
CALCIOMERCATO ESCLUSIVA TLP EXECUTIVE - Doppio colpo dell'Hellas Verona
24.06.2011 15:46 di Nicolò Schira
Hellas Verona scatenato sul mercato con il diesse Gibillini che ha chiuso l'arrivo dal Parma di due ex giocatori del Pergocrema: si tratta, da informazioni raccolte in esclusiva da TuttoLegaPro.com presso i saloni dell'Ata Hotel Executive, del regista Niccolò Galli e del difensore Francesco Pambianchi.
CALCIOMERCATO ESCLUSIVA TLP EXECUTIVE - Hellas Verona, idea Guffanti per la poltrona di diesse
24.06.2011 14:16 di Nicolò Schira
Con il sempre più probabile approdo in società dell'imprenditore Bergamelli, in casa Hellas Verona ci potrebbe essere una rivoluzione nelle cariche societarie: da informazioni raccolte in esclusiva da TuttoLegaPro.com presso i saloni dell'Ata Hotel Executive per il ruolo di direttore sportivo ci sarebbero diversi candidati fra cui anche l'ex Pro Patria, Riccardo Guffanti che però in merito ha precisato: "Verona è una piazza straordinaria, però non ho ricevuto alcuna richiesta per il momento".
CALCIOMERCATO ESCLUSIVA TLP - Hellas Verona, tre club di Prima Divisione su Torregrossa
24.06.2011 10:00 di Nicolò Schira
Nonostante la giovane età, negli scampoli di partita disputati in questa stagione in maglia veronese ha mostrato sprazzi di grande classe e l'Udinese proprietaria del suo cartellino desidera prestarlo nuovamente in Lega Pro per farlo crescere definitivamente. Parliamo dell'attaccante classe '92 Ernesto Torregrossa che piace a tre club di Prima Divisione ovvero Viareggio, Feralpi Salò e Lumezzane.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Hellas scatenato, dalle buste spunta Mancini UNA TRATTATIVA «COMPLICATA». Dopo aver riscattato Emil Hallfredsson, Mauro Gibellini raggiunge l'accordo con il Siena per tenere il centrocampista romano
Torna in riva all'Adige Torregrossa, resta in gialloblù anche Campagna Sangiovannese vicino al crack, in stand by l'affare Bertolucci
26/06/2011
S'aprono le buste e il Verona piazza il secondo colpo: Manuel Mancini. Il centrocampista viene rilevato a titolo definitivo dal Siena. E la mossa del club di via Torricelli rende felice Andrea Mandorlini che, fresco di promozione, aveva chiesto la riconferma di Hallfredsson e appunto Mancini. Il tecnico della grande impresa è stato accontentato. E chiusa la fase delle compartecipazioni adesso in casa gialloblù s'inizierà a pensare al futuro, e alla costruzione della squadra più idonea ad affrontare il ritrovato campionato cadetto. È logico che il progetto di rilancio del club Centenario sarà strettamente legato al piano economico che la società potrà permettersi di presentare. E qui sarà fondamentale capire cosa accadrà nei prossimi mesi nell'ambito del reperimento di nuove figure imprenditoriali destinate a sostenere Giovanni Martinelli nell'opera di mantenimento dell'Hellas nella cadetteria ritrovata. Oggi si parte per difendere la posizione conquistata, meglio non volare troppo in alto. La società non vuole permettersi passi falsi, soprattutto adesso che il Verona può essere additato come club solido, serio e trasparente nella gestione della società.
TIRI MANCINI. Non è stato facile per Mauro Gibellini arrivare al lieto fine. Il Siena si è dimostrato essere interlocutore tutt'altro che malleabile. Prima di arrivare alle buste, le parti avevano cercato a lungo di trovare una soluzione che potesse accontentare tutti. Anche perché, da un punto di vista squisitamente tecnico, l'impressione era che il solo Verona avesse un'idea precisa di cosa fare del centrocampista. Fatto sta: si è lavorato molto sul valore di riscatto del giocatore. E pare che le prime cifre circolate in merito alla trattativa siano state ritenute dal Verona decisamente fuori portata. Si è parlato dapprima di 210mila euro, scesi poi a 160mila. Per finire, poi, a 100mila euro. Lunga è stata la trattativa. E il lavoro di tessitura svolto dalla società si è rivelato essere importante. Il tempo, però, è venuto meno prima della definizione di un accordo di massimo. E si è arrivati allora alle buste. E il Verona ha portato a casa il giocatore. La cifra? Dovrebbe essere inferiore agli 80mila euro. Di sicuro il valore tecnico di Mancini per la squadra di Mandorlini è di gran lunga superiore a quanto speso per il suo riscatto. Il centrocampista, tra l'altro, ha già dimostrato in passato al Gallipoli di saper navigare la categoria. Con la maglia del Gallipoli, infatti, Mancini ha raccolto prima di venire a Verona 38 presenze e 4 reti. La sua stagione in riva all'Adige può considerarsi positiva. L'avventura di B potrebbe regalargli nuovi stimoli ed un'altra opportunità importante.
CAMPAGNA GIALLOBLU'. Ieri, comunque, i fari non erano puntati solo si Mancini. Da risolvere alle buste, altre tre operazioni. E tutto è filato via liscio. Anche il difensore Dario Campagna, colpito dalla sfortuna nello scorso campionato per un fastidioso infortunio alla spalla, si è vestito interamente di giallo e di blù. Il Verona aveva in ballo l'operazione con la Juve e non ha fallito l'aggancio a Campagna. È rimasto all'Hellas anche Ernesto Torregrossa, il cui cartellino era a metà con l'Udinese. La giovane punta, mandata a fare gavetta al Siracusa la scorsa stagione, non dovrebbe restare nel «parco macchine» di Mandorlini, e verrà girato ancora una volta in un club che possa permettergli di maturare un'altra esperienza di vita. Infine, resta congelata almeno per il momento la situazione di Davide Bertolucci che, sotto la guida di Remondina, ha messo insieme un paio di gare in gialloblù. Per il difensore il Verona era andato alle buste con la Sangiovannese. Il club toscano, però, sta vivendo da un punto di vista societario un momento travagliato, e c'è il rischio che possa chiudere anche con il professionismo. L'assemblea dei soci in programma il 29 giugno potrebbe ratificare la fine dell'avventura tra i «prof». In questo causa Bertolucci passerebbe automaticamente al Verona. E pare che ci siano buone possibilità che va da a finire così.S.A.
Il Taranto bussa alla porta di Berrettoni e Di Gennaro
26/06/2011
Prove tecniche di mercato. Fra un po' si parte. Ma alcuni giocatori dell'Hellas sono già molto chiacchierati. E molti sussurri arrivano da Taranto. Il club jonico pare essere molto interessato a Emanuele Berrettoni e Francesco Di Gennaro. Soprattutto sul secondo si registra tanto movimento. L'attaccante campano rientra dall'avventura al Lanciano. Il suo ingaggio è pesante, e quando il Verona lo ha acquistato si è sottoposta a un sacrificio economico molto pesante: circa quattrocentomila euro. Ora, il passaggio al Taranto potrebbe essere incentivato da una buonuscita che la società di via Torricelli non vuole certo accordare al giocatore. La trattativa è aperta, e si rischia di andare per le lunghe. Va detto anche che in merito a Di Gennaro si esprimerà anche Mandorlini. Il tecnico ravennate, di fatto, il ragazzo non l'ha mai avuto in rosa, e potrebbe riconsiderare forse la sua posizione. In quanto a Berrettoni, siamo ai timidi approcci, e niente di più.
Di sicuro non rivedremo a Verona Christian Tiboni, che rientrato dal prestito all'Atalanta, è stato girato dalla società nerazzurra al Foggia. Una mossa, questa, che pare aver colto di sorpresa anche l'attaccante. Altra riflessione meritano i rientri dallo Juve Stabia di Nicola Ciotola e Salif Dianda. Entrambi possono essere considerati giocatori da inserire nella lista delle cessioni. Tuttavia anche qui sarà importante capire cosa ha in mente di fare Mandorlini anche in merito a loro. Tra i giocatori a scadenza di contratto quello che appare più vicino al rinnovo appare essere Francesco Cangi. Restano tra i sospesi Andy Selva, Stefano Garzon, Matteo Scappini e Robert Anderson. Ma non si può escludere che tutti non rientrino più nei piani della società gialloblu. Rientrano alla base Aiman Napoli che ripartirà con l'Inter e Santiago Vergini che si aggregherà all'Olimpia Asuncion, per attaccante e difensore il Verona non ha esercitato il diritto di riscatto.
Mandorlini, ecco chi sono i mister vincenti. Come te OTTAVA PROMOZIONE. Prima di Salerno, sette successi da ricordare
Il primo fu Piccioli ('56-'57). Poi Liedholm ('67-'68), Mascalaito ('74-'75), Bagnoli ('81-'82), Fascetti ('90-'91), Perotti ('95-'96), infine Prandelli ('98-'99)
26/06/2011
In principio fu Angelo Piccioli. Bell'uomo, ex giocatore dell'Hellas, uno che sapeva giocare a carte e conquistare le donne, almeno così dicono. Un grande, comunque sia. Non a caso, fu lui a firmare la prima promozione dell'Hellas, la prima serie A, nella stagione d'oro '56-'56. Il Verona era quello di Ghizzardi e Bassetti, Maccacaro e Ghiandi e Ciccio Stefanini che giocava con la pancera per "stringere" le curve. Bei tempi, al vecchio Bentegodi. "Eravamo partiti per salvarci e invece conquistammo la A" raccontava sempre Sante Begali, uno degli "eroi" di quella promozione. "Il premio? E chi lo vide mai?". Begali stravedeva per Piccioli. "Era un po' il Bagnoli di quegli anni. Sapeva di calcio e di uomini, divenne un punto di riferimento per tutti, costruì un gruppo fantastico". L'anno dopo gli andò male, in serie A, ma questa è un'altra storia.
DIECI ANNI DOPO. Un salto in avanti, eccoci al Verona di don Saverio Garonzi e di Nils Liedholm. Stagione '67-'68, il Verona è quello di Bui e di Mascetti, Maddè, Savoia e Bonatti. Ricordate tutti come andò il finale. "Se nol me porta 'n serie A - urlò un giorno Garonzi a Liddas - el mando ia". E quando pensò, terz'ultima di campionato, che il treno fosse ormai passato, un'altra volta, don Saverio chiamò Giancarlo Cadè, che faceva miracoli al Mantova. "Vegnelo qua?" gli chiese. Cadè disse sì. Intanto, il Verona di Liddas che pareva spacciato, fece il miracolo. Passò a Bari (Mascetti e Bonatti a segno) e poi battè pure il Padova (ancora Bonatti), centrando la promozione. A questo punto, don Saverio non sapeva più che cosa fare. Prese Liedholm da una parte e gli disse, "...come fasso a mandarlo via, ghe digo a Cadè che ho cambiato idea...". Il Barone, da gran signore qual era, lo tranquillizzò. "Commendatore - gli rispose senza scomporsi - lei ha dato la parola a Cadè e deve prendere Cadè". Così si consumò un divorzio che nessuno avrebbe voluto.
MAZZANTI, UN EROE. E poi venne Gigi Mascalaito. L'unico, prima di Mandorlini, ad aver vinto satlando sul treno in corsa. Gli fece posto Cadè (ancora lui), un giorno in cui don Saverio prese da parte Fiumi. "Così no 'ndemo 'n serie A". Era l'anno della telefonata, la B come condanna per un'ingenuità. Garonzi affidò il Verona a Mascalaito. Squadra un po' in affanno, molto aveva speso, molto aveva dato. Arrivò all'ultimo km col serbatoio in riserva e acciuffò la speranza con lo spareggio di Terni. Di là c'era il Catanzaro di Gianni Di Marzio, il "profeta del sud". Nel "forno" di Terni, decise tutto Robertone "Pantofola" Mazzanti con un gol che appartiene alla storia e che ci mette ancora i brividi addosso.
PRIMI ANNI '80, ARRIVA BAGNOLI. Già, cominciano gli anni dell'Osvaldo. All'Hellas sta stretta la serie B, Guidotti, Di Lupo e gli altri chiamano il tecnico che ha appena promosso il Cesena. E Bagnoli non tradisce le attese. E' il Verona di Garella, Lelj e Cavasin, di Nico Penzo e di Gibo-gol. Il Verona centra il sogno della A e non sa ancora che di lì a poco avrebbe cominciato a scrivere una storia senza fine. Quella squadra, con qualche ritocco, darà spettacolo in serie A, due anni per prenderci le misure e poi la cavalcata dello scudetto.
ANNI '90, CI PENSA FASCETTI. Quando il ciclo finisce, il Verona torna in B nell'amara giornata di Cesena. Se ne va Bagnoli, si volta pagina. Ma per risalire, serve il broncio di Genio Fascetti, uno che non le manda a dire, ma che riesce in un mezzo miracolo. E' la stagione del fallimento, la squadra, a volte, si deve pure pagare le trasferte (o quasi...), Fascetti riesce a compattare il gruppo, giovani e anziani, costruendo un mix che riporta l'Hellas nel paradiso della A. Sarà toccata e fuga, Stojkovic e Raducioiu, ma anche questa è un'altra storia. Fascetti, tra l'altro, sarà rilevato da Liedholm, ancora lui, ma la scelta si rivelerà purtroppo infelice.
E' L'ORA DI PEROTTI. Ancora serie B, in un'altalena difficile da accettare. Ci porta giù dal'altalena, l'equilibrio e la serenità di Attilio Perotti, a metà anni '90. E' il Verona della famiglia Mazzi, che si affida al tecnico ligure proprio per le sue caratteristiche. Perotti non fa proclami, vola sempre basso, non vende fumo e non distribuisce sogni gratis. Ma lavora sodo e non sbaglia la missione. Il Verona rientra tra le grandi nella bolgia di Lucca, con un gol (l'unico) dell'allora baby Marco Di Vaio. Perotti, un gentiluomo in panchina, lascia tutti di stucco e se ne va. "Motivi di famiglia" dirà. Dopo di lui Cagni, dopo di lui, il diluvio. Purtroppo.
MENO MALE CHE C'E' PRANDELLI. Lì per lì, la scelta di Pastorello lascia un po' perplessi. Prandelli è reduce dall'esonero di Lecce. Mah... In realtà, Verona può apprezzare uno dei suoi tecnici più bravi, che da lì spiccherà il volo per arrivare alla Nazionale. Prandelli ci mette un po' a prendere le misure, poi il Verona decolla fino al gol promozione in quel Verona-Napoli firmato da Totò Marasco. E sempre Prandelli, regalerà l'anno dopo un'altra stagione da ricordare con una serie A da copertina e un girone di ritorno da favola, nel segno di Fabrizio Cammarata.
Il resto, dite? Beh, da allora, tanta acqua sotto i ponti. Tante delusioni. E cadute. Giù. Sempre più giù. Sembrava un pozzo senza fine, chissà mai quando usciremo dal tunnel, pensavano tutti. Poi all'orizzonte sbucò Andrea Mandorlini. Chapeau.
Raffaele Tomelleri
La fuga dall'inferno per tornare in B Un dvd per raccontare la cavalcata L'INIZIATIVA DEL GRUPPO ATHESIS.Venerdì un regalo de «L'Arena» in collaborazione con TeleArena e RadioVerona
Si chiama «Bravissimi» il video che ripercorre i momenti indimenticabili di una stagione esaltante
26/06/2011
Un prezioso regalo. Da conservare gelosamente. Il giornale L'Arena in collaborazione con TeleArena e RadioVerona regalerà ai tifosi veronesi un dvd dedicato alla splendida impresa dei ragazzi di Andrea Mandorlini, L'omaggio alla promozione uscirà venerdì 1. luglio in allegato al giornale. Il dvd intitolato, non a caso, «Bravissimi» ripercorre gli attimi finali dell'esaltante cavalcata dei gialloblu. Momenti indimenticabili, nei quali sofferenza e paura lasciano spazio a gioia e dolce abbandono. Un sogno si avvera. La frustrazione degli ultimi anni finisce per essere annacquata nei caroselli di festa del dopo gara. In molti erano a Salerno. Tutti gli altri hanno seguito la partita in tv, alla radio, in piazza Bra.
Era necessario, e forse doveroso, fissare le fasi salienti della risalita del Verona in un dvd che potesse contenere in sintesi i brividi provocati dall'Hellas a tutto il popolo gialloblù. E non solo.
Di fatto, il gruppo Athesis ha unito ancora una volta le forze per condensare in lunghissimi minuti di passione la storia forse più bella ed esaltante, raccontata dai ragazzi del Verona da quando è iniziato il nuovo Millennio. Il dvd si divide essenzialmente in tre parti. La prima è dedicata alla festa di Salerno. Immagini significative, inedite ed esclusive. Non solo calcio. Ma anche ambiente, attesa, contorni. L'occhio delle telecamere di TeleArena è entrato dentro alla Storia di un giorno, che a lungo verrà ricordato come momento saliente del Verona di Martinelli. Era fondamentale immortalare le emozioni scolpite sulla faccia di Mandorlini e dei suoi ragazzi. C'è di tutto. E c'è pure un'intervista esclusiva rilasciata da Andrea Mandorlini nel concitato dopo partita dell'Arechi. Urla di gioia. Ma anche di rabbia da parte di chi quella partita non l'ha vinta. In più le immagini non si fermano solo all'evento di Salerno. C'è pure il viaggio di ritorno, il saluto di Mandorlini a Verona, a piazza Bra, al popolo dell'Hellas, dimostratosi instancabile nell'attesa del rientro degli Eroi. C'è poi una seconda parte dedicata al racconto del campionato. Dall'amarezza di Pagani alla grande festa dell'Arechi, passando per le emozioni dei play off. Immagini che scorrono veloci commentate da Gianluca Tavellin. Troverete il film di un campionato da impazzire. Il Verona in «carrellata« cambia faccia, cambia velocità. E passa dal baratro al Paradiso. Prima i dubbi e i tumulti, poi la lenta risalita, la speranza che ritorna, il sogno che diventa reale. Una stagione, insomma, condensata in pochi minuti. Significativi per raccontare in velocità emozioni profonde, sospiri, paure. Ma anche il preludio alla nuova vita, per rivedere la B dopo quattro stagioni all'inferno.
E poi non poteva mancare l'attimo fuggente. Da catturare. Il gol, i gol. Commentati da Roberto Puliero, voce mitica per il popolo dell'Hellas. Scorrono le immagini, Puliero urla la cielo la gioia dei tifosi con il suo inimitabile «Reteeeee». Ogni azione è vissuta nell'attesa della liberazione, della gioia che sta per arrivare, del momento della festa. Che in questo caso si esaurisce sempre con una palla che rotola in porta. Quella degli avversari naturalmente. Verona aveva bisogno di certezze, e di nuovi orizzonti da ammirare. Il dvd «Bravissimi» celebra un gruppo nato fragile e riscopertosi impavido e senza limiti. Prenotate in edicola l'edizione di giovedì prossimo del nostro giornale, preparate il video, alzate il volume. E iniziate a fare festa. Quante volte volete. All'infinito. S.A.
«Pronto? Mandorlini? Lei è uno da Nazionale ma prima ci porti in A» L'INIZIATIVA. Centralino rovente a L'Arena per il dialogo - via cavo - con l'uomo della promozione. Ammirazione, affetto, riconoscenza: i tifosi tempestano di telefonate l'allenatore del Verona. Che replica: «Ora so cosa significa allenare qui»
23/06/2011
Verona. «Pronto? Parlo con Mandorlini? Lei è un grande, lasci che glielo dica... Lei è uno che deve prendere in mano la Nazionale... Prima però bisogna che riporti il nostro Verona in Serie A». Risate grasse, non senza un brivido di malcelato orgoglio. L'oretta scarsa trascorsa da mister Promozione, al secolo Andrea Mandorlini, al telefono de L'Arena, diventa una affettuosa celebrazione dell'uomo prima che del trionfo, un commosso tributo collettivo all'allenatore che ha tolto l'Hellas dalle secche della Prima Divisione per restituirgli un posto tra i cadetti.
Così l'appuntamento via cavo - organizzato dal giornale per vestire a festa, una volta di più, l'impresa della promozione - non svela grossi inediti, non spalanca particolari troppo appetitosi sui programmi futuri del club. Piuttosto rivela - se mai ce ne fosse stato bisogno - quanto il tecnico ravennate sia entrato in sintonia con la città, con la gente, col mondo Hellas. Come si sia ritagliato un piccolo grande spazio nella ultracentenaria storia della società: «Complimenti», è l'attacco di un'altra telefonata. «Da quando sei arrivato hai fatto un grandissimo lavoro. Ti vogliamo bene. Sappi che resterai per sempre nel cuore dei tifosi veronesi. Ma mi raccomando: in Serie B solo di passaggio...».
«I PIÙ GRANDI SIETE VOI». Lui, l'interpellato, non si è proprio sottratto. Anzi.
Si è calato nel ruolo da consumato comunicatore, prendendosi ben presto la regia dell'evento, impadronendosi dell'apparecchio e distribuendo a sua volta gratitudine a manciate: «Accetto i complimenti ma siete stati grandi soprattutto voi», la replica. «Non ci avete abbandonato, ci avete dato sempre tanta forza».
Così, tra una... convocazione nella riserva di caccia di Sandrà («accetto al volo, la mia più grande passione, dopo il calcio, è proprio la caccia») e l'invito a cena di Enrico («ci si vede al solito posto», ha abbozzato il mister), Mandorlini ha confermato di trovarsi ormai molto più che a sua agio nel capoluogo scaligero.
E a Roberto di Verona, che gli chiedeva dove avesse trovato le ragioni per accettare l'Hellas a novembre, ha confessato: «Allora ero molto arrabbiato. Volevo, dovevo sfogare la mia rabbia. E tutti a raccontarmi che tipo di piazza fosse questa. Dell'entusiasmo della gente, della passione dei tifosi. Beh, col tempo ho capito perché mi si diceva che Verona è un'altra cosa. Il destino mi ha dato una grossa mano. E io sono stato davvero fortunato a finire qui. E oggi sono felice, felicissimo di aver fatto questa scelta».
PIAZZA BRA DA BRIVIDI. E poi: «La gente ci ha dimostrato davvero grande affetto, quando ho visto le immagini di piazza Bra invasa e imbandierata mi sono venuti i brividi. È finita bene: è giusto così».
Enrico di Vicenza ha voluto sapere quanto avesse inciso il lavoro dello staff nella scalata alla B: «I meriti vanno distribuiti fra tutti», la risposta di Mandorlini. «La crescita di Rafael? È ovvio che a Ermes Morini, il preparatore dei portieri, va grande merito. Rafael ha fatto indubbiamente grossi passi avanti. Ma è difficile fare preferenze. Direi che tutti abbiamo lavorato bene. E che siamo arrivati al momento culminante della stagione nella migliore condizione fisica e morale. Da quel punto di vista lì non avevamo proprio rivali».
GLI INNESTI. Stefano da Verona guarda al domani. E si interroga sul gruppo del futuro.
E su quanti giocatori si debbano incasellare nell'organico 2011-'12 rispetto all'attuale. «È un po' prematuro parlare di questo», ha dichiarato il tecnico. «Lasciateci festeggiare ancora un po'! Peraltro sappiamo che ci attende un mercato difficile, che rientreranno tanti giocatori... Per ora diciamo che abbiamo fatto tanta fatica per centrare questo traguardo e ora bisogna allestire prima di tutto una squadra che non faccia troppo soffrire».
Concetti in parte ribaditi a Luciano, altro sportivo di Verona: «Siamo arrivati a Salerno forti, ancor più confortati dalle tante gare vinte nelle settimane precedenti. La salute, fisica e mentale, può voler dire molto in situazioni come quella che abbiamo vissuto noi. Quanto al futuro», ha ammonito Mandorlini, «occorre programmare bene, con attenzione. Si fa presto a sbagliare».
Le stesse parole ripetute a Federico, deluso dal fatto di non poter più applaudire i suoi beniamini neppure in allenamento: «La stagione è proprio finita», ha spiegato Mandorlini. «L'altra sera ci siamo ritrovati a cena per festeggiare e salutarci ma il "rompete le righe" è già stato dato. Il ritiro estivo? Dovremmo partire intorno al 18 ma ancora non è stata presa una decisione definitiva. Neppure sulla sede. Saprete tutto presto».
Quindi la promessa: «Una maglietta? Appena torniamo a Sandrà te la garantisco».
FERRARI UBER ALLES. Andrea ha invece preteso che Mandorlini gli indicasse un giocatore simbolo dell'annata. E il tecnico ha inteso abbracciare tutto il gruppo, «anche chi ha giocato meno» perché «tutti hanno remato dalla stessa parte nonostante si partisse da una situazione di difficoltà abbastanza importante». Poi, ancora sollecitato, l'allenatore ravennate ha speso parole dolci per Nicola Ferrari: «Se proprio vogliamo indicare il simbolo della rivincita non posso che fare il suo nome. Uno che, da giocatore bistrattato, si è rivelato determinante».
FUORI... DAL COMA. Chiamano donne, giovani e anziani. È una pioggia di complimenti, talvolta persino imbarazzanti. Cristiano da Soave, per esempio, ricorda: «Mister, ha preso in mano una squadra allo sbando e l'ha cambiata in corsa fino a riportarla in B: mi creda, per me è stato come uscire dal coma dopo quattro anni...». Un altro: «Sono tifoso del Verona da quando avevo 15 anni... Adesso ne ho 77. Posso solo complimentarmi e ringraziarla. Mi raccomando per il prossimo campionato...».
Liliana, veronese pure lei, spende parole di grande affetto per Mandorlini pur dichiarandosi «da sempre tifosa del Chievo». Però «sono contentissima di poterle parlare. L'ho sempre seguita fin dal giorno della presentazione. È stato intelligentissimo a mettere i giocatori giusti al posto giusto e davvero non ho parole... Lei ha reso ancor più grande il Verona e la città. Io me ne intendo di calcio», la rassicurazione. «E lei è molto, molto bravo». Risate, consensi.
E una risposta ironica eppure affettuosa: «Sono certo che lei se ne intende», ha scherzato Mandorlini. «Come tutte le donne, del resto...».
ALTRO CHE CHIEVO... Un minuto dopo, quasi a rispondere alla precedente telefonata, è Giulio da San Bonifacio a solleticare Mandorlini: «Ha visto l'entusiasmo dei tifosi? Quelli del Chievo se lo sognano un tifo così... Non è la loro la prima squadra di Verona! Complimenti mister! E buona permanenza». Il tecnico fa una smorfia di apprezzamento, appena in tempo per registrare la sottolineatura di Umberto, veronese di città: «È stato un grande: avevamo bisogno di uno come lei a Verona». «Grazie a voi, della vostra stima e del vostro amore verso la squadra», la replica di Mandorlini. E ancora Fiorenzo («grazie, ci ha fatto sognare») e la signora Claudia («congratulazioni, bella festa e bellissima atmosfera, lei è proprio bravo»).
GLI SMS ILLUSTRI. L'ora passa in fretta, mezzogiorno è scoccato da qualche minuto e l'apparecchio smette di squillare.
Mandorlini firma foto, autografi, stringe mani in redazione. Ribadisce che il feeling con la città è ormai solido.
Così come quello con alcuni tifosi illustri: «I primissimi messaggini dopo la promozione li ho ricevuti da Nico Penzo, da Piero Fanna», rivela. «Messaggi bellissimi, una soddisfazione enorme. Il contenuto? Mi hanno scritto cose del tipo: "grazie, non ne potevamo più"». Non erano gli unici: chissà quanti veronesi avrebbero voluto ribadirgli ancora stima e riconoscenza.
Francesco Arioli
«Ripartiamo da Mandorlini ma serve subito una mano»
GIOVANNI MARTINELLI
24/06/2011
E' già domani nei suoi pensieri di presidente. Lì, nell'ufficio di Sandrà, dove il tempo sembra scorrere lento, «...e invece non c'è tempo da perdere», ti dice. E' già domani anche nel suo coraggioso percorso umano, scandito da un'altra tappa che lo aspetta. «A luglio - spiega Giovanni Martinelli - mi operano di nuovo. Il dottor Pighi, in Borgo Trento. C'è una valvola che si può applicare, potrei ricominciare a dire qualcosa. Almeno questa è la speranza», sorride. Raccontano molto i suoi occhi, per ora. Gli occhi di chi è uscito dal tunnel, di chi ha trovato la fine del labirinto dopo aver pensato di restarci per sempre. «In pochi giorni son cambiate mille cose. Quando sei in C hai l'acqua alla gola, pensi di non farcela, ti senti soffocare», fa cenno con la mano.
E adesso, presidente?
«Adesso respiri meglio, vedi le cose da una prospettiva diversa. Non sono più semplici, sono diverse».
Ha mantenuto la parola data ai tifosi...
«Sono felice per questo. Ero arrivato con l'idea della B e adesso ci siamo. Un impegno preso, una promessa mantenuta. Lo volevo io, lo sognavano i tifosi. Mai vista una cosa del genere».
Tutti pazzi per l'Hellas...
«Bellissimo. Guardavo i nostri tifosi, la gente che ci ha aspettato all'aeroporto, le immagini di piazza Bra e facevo un pensiero. Non è vero che il tifoso del Verona è solo quello legato ai tempi dello scudetto. Ho visto bambini, ragazzi, gente che nell'85 di sicuro non era neanche nata. Il Verona è qualcosa di più, molto di più. Appartiene a tutti».
C'è molta voglia di sognare, presidente...
«Lo so, lo dice a me? Tutti vogliamo sognare ancora, vorremmo che questo sogno non finisse mai. Ma un presidente, sia pure tifoso, non deve mai perdere di vista la realtà».
Cioè? (Martinelli prende carta e penna)
«La situazione è chiara, l'ho detto altre volte e oggi lo ripeto. In questo momento la società non può pensare in grande, deve fare bene i conti, non può fare passi più lunghi della gamba. Oggi, se le cose non cambiano, io sono in grado di garantire una squadra che lotta per la sopravvivenza. Non è quello che vorrei, nè quello che si aspettano i tifosi».
Per ora, tante parole, pochi fatti...
«Esatto. Oggi la situazione è questa: o arrivano altri soci al mio fianco, oppure rischiamo di compromettere tutto quello che abbiamo costruito con grande fatica. Io non voglio illudere nessuno, preferisco essere chiaro. E dico: se c'è qualcuno che vuole bene al Verona, si faccia avanti, è il momento giusto».
Presidente, che cosa offre?
«Una società sana, in ordine con i bilanci, dove non ci sono scatole vuote o buchi neri. Garantisco io. Oggi non è come quando entrammo noi e non sapevamo che cosa avremmo trovato. Metto a disposizione anche la mia carica di presidente, non è un problema. Io resto in società, il presidente lo può fare un altro, per me, in queste condizioni, è anche faticoso. C'è la mia parola, chi entra non rischia niente. Non lo dico per me, lo dico per il Verona».
Però la B vi porterà in dote anche qualche contributo...
«Vero, ma più o meno ragioniamo intorno ai 4 milioni. Per una B dignitosa, come deve fare il Verona, ne servono almeno 10...»
Come dev'essere la serie B del Verona?
«Competitiva. Il termine giusto è questo. Senza illuderci, ma anche senza soffrire. Penso a una squadra che se la gioca con tutti, non a una squadra condannata a soffrire per salvarsi».
Qui tutti dicono «programmiamo la A»...
«E' una bella idea, ce l'ho anch'io. Ma per programmare la A non servono parole, servono fatti. Per questo io voglio essere molto diretto. Finora, ho sentito tante parole, ma poi, quando è stato il momento, tutti hanno fatto un passo indietro. Aspetto qualcuno che faccia un passo avanti».
Intanto, resta Mandorlini...
«Beh, senza di lui non saremmo qui, questo è sicuro. E i nostri programmi non possono prescindere da lui, dal suo carisma, dalla sua personalità. E' arrivato, avevamo paura dei play out e ci ha portato in serie B. E'un uomo intelligente, di spessore. Certo, Mandorlini è ambizioso, ha ragione. E' giusto pensare in grande, porsi sempre dei nuovi obiettivi».
Quanti ritocchi, presidente?
«Io non credo che questo gruppo abbia bisogno di rivoluzioni. Qualche inserimento di qualità, per forza, ma il nucleo è solido, c'è un bellissimo clima, un rapporto molto forte col mister. Non mi pare che Novara e Varese, tanto per dire, abbiano fatto rivoluzioni...».
Ci pensa, presidente...
«Beh, pensare non costa niente, no? Vedo che ogni anno ci sono squadre che arrivano dalla C e si comportano alla grande. L'anno prima il Cesena, quest'anno Varese e Novara. Per questo dico che sarebbe bello, almeno, provarci».
Che cosa serve, oltre ai mezzi economici?
«Passione. E poi, un po' di incoscienza. No, follia no, ma incoscienza sì. Ma quella giusta, il seguire l'istinto, non fermarsi sempre e comunque a fare mille ragionamenti. Se io avessi ascoltato sempre commercialisti e avvocati avrei fatto la metà delle cose che ho fatto. Io penso che nella vita, non solo nel calcio, a volte ci si debba lasciar andare».
Guardi indietro, qual è il presidente al qual si sente più vicino? (Indica la foto di Garonzi, che ha alle spalle) «Penso sempre a quegli anni... anche perchè eravamo molto più giovani. A quei tempi, mio papà era presidente del Calcio club, quel Verona è la squadra della mia giovinezza. E quel gruppo è rimasto nel cuore della città».
Il primo pensiero, domenica al fischio finale?
«Il primo pensiero è stato per mio figlio Diego e per i miei genitori che non ci sono più. Io sono sicuro che da lassù ci abbiano guidato. Li ho sempre sentiti molto vicini, soprattutto dopo l'intervento di gennaio, quand'ero più di là che di qua. Sono sempre con me. Credo che se non avessimo questi pensieri, saremmo poca cosa, no?»
Presidente, ha paura?
«Del futuro?». Sorride, scuote la testa. «No, come faccio ad avere paura del futuro? Nel calcio, il passo più difficile l'abbiamo fatto. E per il resto, dopo quello che ho vissuto a gennaio, non posso più avere paura di niente».
Raffaele Tomelleri
FONTE: LArena.it
Venerdì 24 Giugno 2011 Il dg Gibellini con diversi nodi da sciogliere, a partire dal bomber Gomez
Verona, la priorità adesso è l’attacco
di Gianluca Vighini
VERONA - L’Hellas inizia a pensare al mercato. Riscattato interamente Hallfredsson, il ds Mauro Gibellini a Milano ha iniziato a sondare il terreno per avere l’idea di che operazioni mettere a segno. «E’ premauturo - ha spiegato il Gibo - perché in realtà non abbiamo ancora avuto il tempo di fare il punto della situazione con la società e con Mandorlini».
Ci sono però alcune priorità. Al Verona torneranno dai rispettivi prestiti Ciotola, Dianda (entrambi in B con la Juve Stabia) e Pugliese. I primi due potrebbero restare a Castellammare (o essere girati in Lega Pro), mentre Pugliese dovrebbe far parte del progetto scaligero.
La difesa quindi sarebbe praticamente a posto. Bisognerà solo trovare un’alternativa a Cangi sulla destra, visto che Campagna sarà restituito alla Juventus. A centrocampo la situazione è più liquida: confermato Hallfredsson, resteranno anche Esposito e Russo.
E’ l’attacco però il settore che necessita di più lavoro. Il Verona deve decidere se puntare su Gomez (vice bomber del girona A di Prima Divisione) che torna da Gubbio o se cedere alle lusinghe del Bari, dove il neo tecnico Torrente vorrebbe riprendere l’argentino. Anche su Pichlmann è necessaria una seria riflessione: l’attaccante l’austriaco ha mercato sia in Lega Pro, sia in serie B. Se l’Hellas lo facesse partire si potrebbe dare la caccia a un attaccante che abbia caratteristiche più consone al gioco di Mandorlini. (ass)
Giovedì 23 Giugno 2011
Gomez e Pugliese, due patrimoni in arrivo per Mandorlini
VERONA - Un patrimonio in arrivo. I prossimi rinforzi l’Hellas potrebbe già averli in casa. Se da Gubbio, infatti è in arrivo Gomez (bomber del girone A, tutto di proprietà del Verona), da Castellammare, dove hanno appena conquistato la B con la Juve Stabia, torneranno alla base Ciotola e Dianda. I due però non rientrano nei piani di Mandorlini e della società e saranno sicuramente girati altrove. Potrebbe restare invece Gepi Pugliese che ha concluso l’esperienza al Varese.
Il terzino sinistro ha già dichiarato di voler restare al Verona dopo un buon campionato di serie B. Partirà sicuramente Selva, in scadenza di contratto, mentre un discorso particolare merita Pichlmann, interamente del Verona. Qui il discorso finale spetterà a Mandorlini. (G.Vig./ass)
Giovedì 23 Giugno 2011 La squadra in ritiro a Castelrotto. Venturi nuovo socio?
Primo colpo, riscattato Hallfredsson
VERONA - Primo colpo di mercato per il diesse Mauro Gibellini, che ha riscattato Hallfredsson dalla Reggina. Il centrocampista islandese ora è tutto dell’Hellas. Sarà Castelrotto la sede del ritiro del Verona,che abbandona Fosse nell’alta Lessinia veronese, per tornare in Alto Adige. La sede è stata scelta per la grande disponibilità dimostrata alla società dagli amministratori altoatesini e per la qualità degli impianti. Per anni Castelrotto è stata la sede del ritiro della Roma. Ancora da definire le date, ma Andrea Mandorlini ha ordinato immediatamente il rompete le righe alla squadra scaligera, proprio per permettere ai giocatori di iniziare subito le ferie visto il protrarsi del campionato. E’ probabile che il raduno sia fissato nella seconda settimana di luglio tra lunedì 11 (giorno anche del raduno del Chievo) e sabato 16. Tante le questioni che la società dovrà affrontare in questo periodo: tra queste anche lo sponsor. Banca di Verona dovrebbe lasciare, ma sarebbero pronti alcuni sponsor molto importanti.
Intanto qualcosa si muove anche dal punto di vista societario. Ad accompagnare la squadra a Salerno c’era anche Bruno Venturi, imprenditore nel settore dell’acciaio, che ha fatto intendere di poter entrare al fianco di Martinelli, magari in compagni di qualche altro socio. (G.Vig./ass)
FONTE: Leggo.it
Calcio: Reggina, Hallfredsson al Verona, mentre Missiroli torna a Reggio
Mercoledì 22 Giugno 2011 20:19
Sembrava una formalità da parte del Cagliari, ma il club sardo, a sorpresa, non ha esercitato il diritto di riscatto sulla metà del cartellino di Simone Missiroli. Il venticinquenne reggino torna dunque nel club dove è cresciuto e nella città dove è nato, ma potrebbe essere un passaggio transitorio visto che su di lui dotrebbe presto piombare la Sampdoria di Atzori, suo grande estimatore.
L'Hellas Verona ha invece riscattato l'intero cartellino di Emil Hallfredsson che apparteneva alla società amaranto.
FONTE: Strill.it
Aperte le buste, in gialloblù Campagna, Mancini e Torregrossa
25/06/2011 - 12:35 In attesa di avere indicazioni ufficiali riguardo la situazione di Bertolucci con la Sangiovannese, il club scaligero si è aggiudicato i tre giocatori
MILANO - Sono state aperte poco fa le buste contenenti le offerte delle squadre che non hanno risolto consensualmente o rinnovato le compartecipazioni per i calciatori.
In attesa di avere indicazioni ufficiali riguardo la situazione di Bertolucci con la Sangiovannese, il club di Via Torricelli si è aggiudicato Dario Campagna dalla Juventus, Manuel Mancini dal Siena, Ernesto Torregrossa dall'Udinese.
Ufficio Stampa
FONTE: HellasVerona.it
[OFFTOPIC] VITA DA EX: 'Sandokan' MALESANI, neo allenatore del GENOA, felice per la promozione del suo HELLAS esalta MARTINELLI... MUTU giocherà lascia la FIORENTINA per il CESENA. TENNIS: A Wimbledon fuori SCHIAVONE e PENNETTA, NADAL e FEDERER vanno agli ottavi. MOTOGP: Ad Assen la protagonista è (come sempre) la pioggia anche quando non c'è, trionfa comunque l'ameriano SPIES ed è la prima volta da quando corre con la mezzo litro. Secondo posto per STONER e DOVIZIOSO sulle HONDA REPSOL. Ancora polemiche per lo stile di guida di SIMONCELLI che anche stavolta ha fatto cadere (indirettamente a dir la verità) il campione del mondo Jorge LORENZO... Buon quarto posto per ROSSI e la sua DUCATI. NUOTO: Per una nuotatrice che potrebbe prendersi una 'pausa di riflessione' (la pluridecorata PELLEGRINI) ecco tornarne un'altra, si tratta della farncese MANADOU eterna rivale di Federica... SERIE A: GASPERINI si siede sulla panchina dell'INTER (ma nel suo 3-4-3 non c'è posto per il trequartista, SNEIJDER in partenza?) GRAVE EPISODIO DI RAZZISMO contro Roberto CARLOS in Russia, il 'mitico' terzino brasiliano potrebbe lasciare... SERIE B: Roberto BREDA è il nuovo tecnico della REGGINA. FORMULA 1: Anche al GP d'Europa comanda la RED BULL di VETTEL ma la FERRARI di ALONSO è lì e arriva seconda! Certo non si può essere felici ma si può sperare in una rincorsa se non in questo campionato almeno nel prossimo... Giovedì 23 Giugno 2011 L’ex tecnico fa le carte alle veronesi: il Chievo non sbaglierà nemmeno stavolta
«L’Hellas deve puntare alla A»
di Gianluca Vighini
VERONA - Genoa è il suo sogno, Verona il suo presente. Non c’è persona più felice di Alberto Malesani per la promozione dell’Hellas. In ferie nella sua città, Alberto ha seguito tutte le dirette possibili e immaginabili sulla scalata dei gialloblù alla serie B.
E probabilmente solo con la promozione ha suturato quella ferita che per lui è sempre rimasta aperta. La pazzesca retrocessione del 2002, dopo un campionato straordinario ma un finale da incubo.
Alberto Malesani, felice perché?
«Perché il Verona non poteva stare in una categoria del genere. E l’esplosione di gioia e di affetto a cui stiamo assitendo in città è una dimostrazione che l’Hellas è la squadra della gente. Io sono felicissimo. E lo sono soprattutto per il presidente Martinelli che ho conosciuto. E’ un grande sportivo, un appassionato e siccome nel calcio le vittorie partono prima di tutto dalla società, oggi il Verona, ha finalmente una società fortissima».
Cosa ha detto a Martinelli?
«Che adesso deve puntare alla serie A. Ma con calma. Pianificando. Ma Verona deve tornare in A».
Lei ha sempre detto che l’Hellas aveva preso un grande allenatore.
«Vero. Mandorlini non c’entrava niente con la categoria. E’ un tecnico bravissimo, concreto, un motivatore. Ha scelto Verona per il blasone, per la piazza. Da un certo punto di vista una follia».
Assomiglia al Malesani più istintivo, quello che magari oggi si limita di più.
«Già, l’esperienza ti insegna tante cose. Oggi sono diverso. Anche a me Mandorlini mi sembra un passionale. Una persona genuina».
Intanto lei sta per iniziare una nuova avventura al Genoa.
«Finalmente dopo qualche anno torno ad allenare una squadra che punterà a qualcosa in più rispetto alla salvezza. E’ una soddisfazione. Marassi è uno stadio all’inglese, mi darà sensazioni uniche».
Avete preso Constant dal Chievo. E la squadra di Luca Campedelli come la vede?
«Constant è un giocatore che mi ha impressionato. Ancora una volta Sartori ha visto giusto. Il Chievo? Beh, Sartori è una garanzia. Non sbaglierà neanche quest’anno. Vedrete». (ass)
GP EUROPA: VINCE IL SOLITO VETTEL, ALONSO SECONDO
Domenica 26 Giugno 2011 - 16:35
Ultimo aggiornamento: 16:43
VALENCIA - ILa Red Bull vince ancora. Sebastian Vettel chiude il weekend valenciano con l'hat trick: pole position, giro veloce in 1'41«852 e vittoria, la sesta della stagione. Ma la vera notizia (sarà un caso, ma succede nella prima volta della limitazione delle mappature del motore) è che la Ferrari arriva seconda con Fernando Alonso, al traguardo ad appena 10»8 dal leader del mondiale, e quinta con Felipe Massa, superato da Hamilton anche per un errore al box, girando sugli stessi tempi della finora irraggiungibile Red Bull. Insomma, la rossa si sta davvero avvicinando e forse si vedrà un finale divertente di stagione. Vettel vola a 186 punti, davanti a Webber e Button a 109, a Hamilton che si piazza a 97, ad Alonso con 87 e a Massa con 42 al termine di una gara che ha avuto solo sette piloti a pieni giri (oltre ai sei top driver, Nico Rosberg con la Mercedes, mentre quella di Michael Schumacher è stata frenata da un contatto con Heidfeld che lo ha costretto a cambiare il musetto) e che per la prima volta nella storia ha portato ben 24 vetture (tutte quelle partite) all'arrivo. L'ultima volta che era successo, ma con meno monoposto, è stato nel 2005, prima a Monza e poi a Indianapolis. Che fosse una grande giornata per la Ferrari si è visto subito, con una grande partenza. Massa è scattato dalla quinta posizione alla terza, ma anche Alonso ha superato Hamilton e poi anche il compagno di squadra. Dunque entrambi hanno guadagnato una posizione e si è quindi formato un trenino guidato da Vettel e Webber, dalle due Ferrari, da Hamiltom, Rosberg, Button e Schumacher. Al sesto giro Button ha superato la Mercedes di Rosberg, Alonso si è messo in scia di Webber. Dopo la prima sosta dei top team, tra il 13/o e il 15/o giro, il terzetto di testa ha mantenuto la posizione mentre Hamilton ha scavalcato Massa. Insomma, si è riproposto il tema dei tempi delle soste, in cui la Ferrari è quasi sempre più lenta degli avversari: Vettel ha cambiato le gomme in 3«6, Alonso in 4»1. Peraltro il passo in gara, soprattutto nei primi due settori della pista, è stato molto buono, con Alonso sistematicamente incollato a Webber, finendo per sorpassarlo in un tripudio spagnolo di folla al giro 21. Si è messo a girare con tempi fantastici, segnando attorno al 20/o giro il provvisorio miglior tempo in tutti e tre i settori della pista, mantenendo nel finale quello nel secondo. Dopo la seconda sosta la situazione si è capovolta. I tempi di fermata di Webber e di Alonso sono stati analoghi: 20«311 per il passaggio dalla pit lane dell'australiano, 20»551 per lo spagnolo. Ma l'ingresso in pista di Alonso nel tratto senza limiti di velocità è stato lento e si è ritrovato dietro. Forse non sarebbe dovuto restare un giro in più in pista rispetto al rivale, che nella tornata con gomme fresche gli ha limato lo svantaggio. Massa ha avuto inoltre il problema alla sostituzione di una gomma, in cui pare aver perso circa 6«, staccandosi ulteriormente da Hamilton, per poi riuscire a recuperare in parte grazie a difficoltà del britannico ma finendo alla fine staccato di 5»5: teoricamente, anche se non è con i se che si fa la F1, gli sarebbe potuto stare davanti, migliorando una pur eccellente giornata. La terza sosta è stato un capolavoro, invece, e ha consentito ad Alonso di rientrare secondo davanti a Webber di qualche metro. L'australiano ha cambiato gomme, passando dalle morbide alle medie, al giro 43, Alonso è rimasto altri tre giri in pista sfruttando la maggior velocità delle soft e approfittando anche della velocità dei meccanici, due decimi più rapidi nell'occasione dei rivali del team austriaco, per riprendersi la posizione. Altra esplosione di entusiasmo nel pubblico. Dopo si è visto che Vettel ha ancora qualcosa in più di Alonso, ma davvero poco, mentre Webber ha perso terreno. La folla ha gradito molto una gara senza problemi, spettacolare e che ha regalato un altro obiettivo al beniamino di casa. Ad Alonso mancavano solo tre trofei in bacheca: quello di Valencia lo ha aggiunto oggi, restano da conquistare Abu Dhabi e India. C'è tempo. Magari sul gradino più alto, che manca nel 2011. Solo Hamilton e Button hanno tolto la gioia a Vettel. Per ora.
VETTEL ENTUSIASTA «Dall'esterno non tutti hanno capito quello che è accaduto, anche se avevo un certo divario sono sempre uscito davanti al pit-stop e ho sempre spinto». È particolarmente felice Sebastian Vettel dopo la vittoria nel Gran Premio d'Europa a Valencia che lancia il campione del mondo della Red Bull sempre più verso il bis iridato. «Devo dire che ho apprezzato molto la gara - assicura il tedesco nella conferenza stampa Fia dopo la gara - e tutto è andato bene grazie alla squadra che ha fatto un lavoro fantastico, sono molto contento». Terzo l'altro pilota della Red Bull Mark Webber che rende merito al ferrarista Fernando Alonso che lo ha superato al terzo pit-stop: «Fernando ha fatto una ottima corsa e tutti e tre abbiamo lottato tra di noi. È stata una bella gara».
CLASSIFICA La classifica del Mondiale piloti dopo 8 delle 19 gare in calendario: 1. Sebastian Vettel 186 punti; 2. Jenson Button 109; 3. Mark Webber 109; 4. Lewis Hamilton 97; 5. Fernando Alonso 87; 6. Felipe Massa 42; 7. Nico Rosberg 32; 8. Vitaly Petrov 31; 9. Nick Heidfeld 30; 10. Michael Schumacher 26; 11. Kamui Kobayashi 25; 12. Adrian Sutil 10; 13. Jaime Alguersuari 8; 14. Sebastien Buemi 8; 15. Rubens Barrichello 4; 16. Sergio Perez 2; 17. Paul Di Resta 2. La classifica del Mondiale costruttori dopo 8 delle 19 gare in calendario: 1. Red Bull 295; 2. McLaren Mercedes 206; 3. Ferrari 129; 4. Lotus Renault 61; 5. Mercedes 58; 6. Sauber 27; 7. Toro Rosso 16; 8. Force India 12; 9. Williams 4.
COLPO CESENA, PRESO MUTU. "HA FIRMATO UN BIENNALE"
Venerdì 24 Giugno 2011 - 09:40
MILANO - Sembrava saltato, invece Adrian Mutu è del Cesena. L’attaccante romeno ha lasciato la Fiorentina, ceduto a titolo definitivo ai romagnoli. Il giocatore ha firmato un biennale con opzione per il terzo anno e, spiega la società di Campedelli, determinante per chiudere l’affare è stata la volontà del giocatore di ridursi l’ingaggio. La punta, 32 anni, cerca nuove motivazioni in una squadra giovane dopo aver militato nel Chelsea, nella Juve e infine nel club viola. La Fiorentina ha anche ceduto Donadel al Napoli, che ha fatto firmare al centrocampista un contratto quadriennale.
BANANA A ROBERTO CARLOS: "LASCIO IL CALCIO" -VIDEO
Giovedì 23 Giugno 2011 - 17:11
MOSCA - "Sono schifato dal comportamento dei tifosi". Roberto Carlos è disgustato dal comportamento dei tifosi razzisti durante la partita Krylya Sovetov-Anzhi (la sua, che vinceva per 3-0). E' la seconda volta da quando il brasiliano è arrivato in Russia: dagli spalti è stata tirata in campo una banana. E al terzino brasiliano è passata la boglia di giocare a pallone. "Spero che la Federazione russa, l'Uefa e la Fifa diano il giusto valore a questo episodio disgustoso", ha detto Carlos a fine partita.
Il brasiliano, 38 anni, ha detto al quotidiano Sport Express di essere «profondamente deluso» e di non avere «nessuna voglia di continuare a giocare». «Atti del genere non devono essere tollerati nei Paesi civili», ha aggiunto. La televisione russa ha mostrato Roberto Carlos che, espressione grave in volto, lasciava il campo dopo l'incidente; poi seduto in panchina, con un asciugamano intorno al capo, apparentemente scosso da singhiozzi.
La Federcalcio russa ha promesso di aprire un'inchiesta sull'episodio e di punire il responsabile nel modo «più severo». In particolare, il suo comitato esecutivo ha deciso oggi di inasprire le sanzioni contro i club per atti di razzismo commessi da loro tifosi: sono previste fino a tre partite a porte chiuse o in campo neutro. La polizia della regione di Samara ha peraltro giudicato improbabile che il lanciatore della banana possa essere perseguito. «Cerchiamo di identificarlo a causa dell' indignazione della società, ma nessuna responsabilità legale è contemplata per lancio di banane o altri oggetti sul terreno», ha dichiarato alla France Presse il portavoce Serghei Golchten.
NUOTO, MANAUDOU TORNA IN VASCA DOPO DUE ANNI
Domenica 26 Giugno 2011 - 13:41
ROMA - Due anni lontano dalla piscina, la nascita di una bambina e ora la voglia di riprendere a nuotare. Laure Manaudou, ex campionessa olimpica e mondiale, regina della vasca e del gossip sull'asse Francia-Italia, ha annunciato che tornerà a gareggiare, riaprendo così la rivalità con la regina del nuoto made in Italy, Federica Pellegrini. Ancora però non ha stabilito la data del rientro ufficiale: «Ho deciso di ricominciare a gareggiare - ha confidato la bella Laure ai media transalpini - non è in programma all'istante, ho bisogno di un pò di tempo, non sono certo in forma per un campionato del mondo. Ho bisogno di lavorare». Secondo il regolamento previsto dalla federazione internazionale di nuoto la Manaudou potrebbe gareggiare già a partire dal 5 luglio. La finestra di fronte però dà direttamente sui Giochi di Londra del prossimo anno. «Ogni nuotatore che è stato alle Olimpiadi ha voglia di tornare, ma la strada è lunga e prima di tutto dovrei qualificarmi». Quanto al programma, tagliate le gare più impegnative sul piano della resistenza, sembra aver già deciso: «L'obiettivo sono i 100 e 200, a dorso ma soprattutto a stile libero - ha spiegato la francese, che dalla metà di ottobre ha ripreso ad allenarsi ad Auburn, negli Stati Uniti, sotto la guida di Brett Hawke, che allena anche Frederick Bousquet, suo compagno - per i 400 niente da fare, è una gara troppo lunga ormai. Conto di essere in forma la prossima stagione a livello internazionale. Ho preso venti chili e avevo bisogno di tornare in acqua».
Olimpionica dei 400 stile libero ai Giochi di Atene del 2004, la Manadou ha vinto anche tre ori mondiali, prima di toccare il fondo con la brutta prova a Pechino: ma la Manaudou è stata sotto i riflettori anche per vicende extrasportive. Star in copertina per la burrascosa storia d'amore (passata dai cuori a bordo vasca agli anelli lanciati in faccia) con Luca Marin, azzurro del nuoto ora fidanzato con la Pellegrini, la campionessa francese proprio per seguire Marin si era trasferita in Italia con strascico di polemiche da sfiorare quasi la crisi diplomatica Italia-Francia. Ma dopo appena tre mesi il suo soggiorno italiano si concluse con un licenziamento da parte della società che l'aveva tesserata, come pure la love story con l'azzurro. Nel 2009 l'annuncio dell'addio alle gare ad appena 22 anni. Qualche mese più tardi la Manaudou svelò di essere incisa e il 2 aprile 2010 è nata Manon, la bimba che la campionessa francese ha avuto da Bousquet. «Ha maturato questa decisione, la sento motivata e questo è l'importante» ha confermato il nuotatore transalpino. «Che dire. sono contento per lei» le parole di Philippe Lucas, il suo tecnico dal 2001 al 2007, e da alcuni mesi allenatore della Pellegrini. Anche altri due big della piscina, gli australiani Ian Thorpe e Libby Trickett, hanno già ripreso a nuotare dopo il ritiro. E fuori dall'acqua evidentemente non sa stare nemmeno lei, la bella di Francia: avversarie avvertite, Laure Manaudou ci riprova e si riapre la sfida con la Pellegrini.
INTER, GASPERINI NUOVO CT. SNEIJDER POTREBBE PARTIRE
Venerdì 24 Giugno 2011 - 20:19
di Gianmaria Lucca
MILANO - L'Inter che verrà sarà firmata da Gian Piero Gasperini: un italiano in panchina con il pallino del tridente, del calcio spettacolo, un allenatore rimasto in parte nel cono d'ombra ma che - ora - può dimostrare il suo talento. Gasperini, un 'argentato distintò, non è giovane come Leonardo (dodici anni di più), non ha quel glamour, ma è persona di sostanza. Il suo modulo - già al Crotone (2003-06) - era un 4-3-3 che può diventare un 3-4-3. Una tattica che non contempla il ruolo del trequartista e quindi 'vacillà Wesley Sneijder, che potrebbe optare per la Premier League dove è molto richiesto. Il Gasp-pensiero - in campo - è fondato sulla spinta degli 'esternì. In attacco, Milito, Pazzini ed Etòo per un efficace tridente. Ma - terminata finalmente la fase di 'vacatiò sulla panchina (ed esattamente sei mesi dopo quel 24 dicembre 2010 in cui fu annunciato l'arrivo di Leonardo) - se ne apre una nuova, con molte incognite, tra cui quella del mercato con l'opzione di Mimmo Criscito, vicino allo Zenit (ma bisogna attendere). La firma del contratto di Gasperini (un anno più uno, cioè un'opzione sul secondo) pone fine a uno psicodramma che rischiava di degenerare in farsa. La presentazione del nuovo tecnico è ancora legata a 'questioni burocratiche'.
Il club nerazzurro deve 'liberare' Leonardo e dunque la matassa non è del tutto sciolta. La vicenda è complicata e pure la scelta di virare su Gasperini è stata tormentata: inarrivabile Andrè Villas Boas, occupati gli altri, da Bielsa, in parola con l'Athletic Bilbao, a Fabio Capello, allenatore della Nazionale inglese al quale è stato negato il lasciapassare per l'Italia. Un 'pasticciaccio bruttò quello legato alla candidatura di Sinisa Mihajlovic, prima chiamato poi messo in stand-by. Moratti non voleva trattare con i Della Valle e per di più il nome del serbo divideva la società. Alla fine della giostra, Gasperini potrebbe rivelarsi una 'sorpresà: gode di una profonda e sincera stima nell'ambiente calcistico, ritrova (e può rilanciare) Diego Milito che proprio al Genoa è diventato 'Principè; è uomo di sostanza, sensato e gentile. Il piemontese è lontano dall'approccio professorale di Rafa Benitez, che non godeva di un alto gradimento nello spogliatoio; è distante dalla fascinazione modaiola di Leonardo che aveva giurato eterna fedeltà all'Inter ma poi non è mai tornato dalla vacanza; non ha il carisma di Josè Mourinho. Eppure, il tecnico di Grugliasco - rispetto ai suoi predecessori recenti - potrebbe sciogliere il nodo dell'Inter: restituire serenità e stabilità a una squadra sempre tormentata e attraversata da profonde inquietudini. Massimo Moratti ci ha pensato a lungo e adesso è soddisfatto: il nuovo ciclo può iniziare, senza fuochi d'artificio, nè botti di fine anno ma con intelligenza e capacità. Gasperini è un perfezionista, ama i dettagli ed è un convinto assertore di un calcio divertente ed emozionante, un allenatore 'doc'. Finora l'Inter ha vissuto di chiacchiere e sogni (spezzati). Ora, deve provare a non farsi condizionare dal passato: i trofei restano ma c'è il presente da affrontare. Gasperini sulla panchina dell'Inter è una scelta coraggiosa, come quella di Luis Enrique alla Roma o di Antonio Conte alla Juventus. Il Milan aveva investito su Allegri e ha incassato la sua giocata. Con Gasperini, l'Inter potrebbe vincere la sua scommessa.
ALLEGRI: "SPERO NON SIA BRAVO COME ME" Basta una battuta per rilanciare la sfida scudetto tra Milan e Inter. La pronuncia il tecnico rossonero Massimiliano Allegri nella sua Livorno, dove il Milan ha organizzato un workshop con gli sponsor. E lo spunto è l' anuncio del nuovo allenatore nerazzurro, Gian Piero Gasperini. «Gasperini ha una storia simile alla mia? Spero di no, altrimenti vorrebbe dire che vincerebbe lo scudetto». Certo, a vedere le storie recenti dei due verrebbe da pensare che diverse similitudini ci siano. Il tecnico rossonero era stato esonerato dal Cagliari e si è poi seduto sulla panchina del Milan; Gasperini è stato esonerato dal Genoa e oggi è diventato l' allenatore dell' Inter. Entrambi sono stati giocatori di Galeone con la maglia del Pescara (anche se in periodi diversi), entrambi hanno fatto la gavetta. La sfida a distanza inizia con fair play. Gasperini, afferma Allegri, «ha fatto annate importanti, è un ottimo allenatore, è uno dei più bravi che ci sono in Italia». E poi aggiunge: «Ma io e lui siamo diversi. In cosa? Chiedetelo a Galeone, non a me». Insomma la sfida scudetto rossonerazzurra è già ripartita anche se Allegri - pur ammettendo che questa volta i ruoli saranno capovolti con il Milan favorito e l'Inter a inseguire - inserisce nel lotto degli avversari anche Napoli, Roma e Juventus. C'è un primato da raggiungere per primi, il 20/o scudetto, quello della seconda stella: Milan e Inter ne hanno 18 a testa. «Intanto partiamo bene - spiega Allegri - e la prima sfida con Gasperini è già fissata: c'è da vincere la Supercoppa italiana». L' appuntamento è per il 6 agosto a Pechino e sarà la prima sfida in quello che si annuncia come un lungo braccio di ferro. Allegri si è votato alla Madonna di Montenero, come tutti i livornesi. Chissà se Gasperini, per emulare le imprese del rivale rossonero, ha una Vergine a cui votarsi.
OLANDA, LA PRIMA VOLTA DI SPIES. ROSSI SFIORA IL PODIO: "NON MALE"
Sabato 25 Giugno 2011 - 18:26
Ultimo aggiornamento: Domenica 26 Giugno - 13:07
ASSEN - Il ragazzo prodigio del motociclismo americano, Ben Spies, nato a Memphis nel 1984 ma cresciuto in Texas rappresenta l'astro nascente dei piloti a stelle e strisce e le sue performance lo dimostrano. Nel 2008 ha vinto la Superbike AMA, nel 2009 il mondiale delle derivate di serie, nel 2010 ha debuttato in Motogp con il team privato Tech3 in sella ad una Yamaha, oggi, dopo sei gare, ha vinto il suo primo Gp della massima serie del motociclismo. «Di certo non penso al campionato - ha affermato con il solito garbo da timido, Ben Spies - andremo avanti con la squadra a pensare a una domenica alla volta. Poi magari l'anno prossimo gli obiettivi cambieranno ma per arrivare a un titolo bisogna vincere molte gare, non ne basta una sola». Ben, con la madre Mary, che gli fa da manager, vive in Lombardia, dove si allena assieme ad altri piloti italiani. Il podio della Motogp, completato dalle due Honda Repsol di Casey Stoner e di Andrea Dovizioso, Š comunque la fotografia delle forze in campo, in questo caso per•, c'Š da segnalare la mancanza di Jorge Lorenzo, che se non fosse stato per l'incidente innescato da Marco Simoncelli, con molta probabilit… sarebbe vicino a Spies sul podio.
La vittoria di Spies, comunque, completa la festa della Yamaha, che ha festeggiato i 50 anni di attività sportive proprio in Olanda. Il quarto posto, sembra strano affermarlo, Š il miglior risultato possibile per Valentino Rossi, una specie di vittoria in confronto alle disastrose prove di ieri dove il campione di Tavullia non aveva fatto meglio dell'11/o tempo. «Siamo soddisfatti - ha detto Valentino dopo la gara - oggi siamo stati pi— veloci nei punti dove ieri eravamo praticamente fermi. Quarti non è male però ci manca ancora un pochino per essere competitivi per la vittoria». L'undicesimo posto di ieri sembrava una sconfitta, mentre essere arrivati a ridosso del podio è quasi come intravedere la fine di un tunnel. «Tutta la squadra e tutta la Ducati - ha detto il pesarese - sta dando l'anima per questo progetto, per questo sono un pò più sollevato rispetto a ieri. Oggi abbiamo visto che la parte posteriore della moto funziona molto bene, meglio dell'altra (la GP11 che ancora usa Nicky Hayden, ndr), però purtroppo ancora ci manca un pò di feeling davanti, bisogna ancora lavorare e cercare di prendere tutto quello che arriva».
Con il capitolo Olanda chiuso, il prossimo appuntamento sarà in Toscana, al Mugello, pista sulla quale la Ducati ha sviluppato il telaio e le sospensioni della GP11.1, con il prototipo 1000 GP12. «Teoricamente - afferma Rossi - le cose potrebbero essere più facili al Mugello, perchè questa moto anche se aveva il motore 1000 è andata molto forte lì. Dobbiamo cercare di lavorare meglio durante le prove per cercare di arrivare a un setting giusto prima di domenica per la gara, anche perchè anche oggi per i primi giri sono dovuto stare più attento a trovare il limite della moto, piuttosto che a guidare. Speriamo che questa sia una buona base di partenza per fare bene al Mugello». Nonostante i progressi fatti e il debutto di una moto nuova di pacca, ci sono ancora i soliti problemi da risolvere in casa Ducati. «Faccio ancora fatica a far girare la moto - ha detto Rossi - dobbiamo trovare il modo di non avere più questo sottosterzo che non mi permette di essere efficace nella guida, soprattutto nei cambi di direzione tra una curva e l'altra. Ma ci stiamo lavorando, speriamo di farcela il più presto possibile». Va bene dunque la novità della nuova moto, ma a questo punto, bisognerà ritarare i lavori in vista del 2012. «La cosa positiva di avere questa nuova moto - ha detto Vale - è che ci fa capire che non basterà per l'anno prossimo. La GP11.1 dovrà essere la moto di quest'anno e se vorremo vincere nel 2012 ci vorrà una moto fatta apposta. Diciamo che abbiamo tagliato un anno, ma possiamo lavorare lo stesso per questa stagione che per la prossima». Il messaggio di Rossi alla Ducati, dunque, appare chiaro: la GP12 è la base per la moto che guiderò di qui in avanti, per il futuro, bisognerà impegnarsi di più per potersi confrontare ad armi pari con la concorrenza, soprattutto con la Honda.
WIMBLEDON, FUORI LE ITALIANE. NADAL E FEDERER AGLI OTTAVI
Sabato 25 Giugno 2011 - 21:44
LONDRA - Stesso campo, il Court N.12, identico amaro in bocca: le sconfitte di Francesca Schiavone e Flavia Pennetta - battute rispettivamente da Tamira Paszek e Marion Bartoli - hanno il retrogusto delle occasioni mancate. Francesca ha certamente i rimpianti maggiori. Ha ceduto in tre set (3-6 6-4 11-9) dopo 3 ore e 41 minuti spalmati in due giorni a causa della pioggia. Pur lontana dai suoi standard, la Schiavone ha avuto comunque l'occasione di servire due volte per il match nel terzo parziale, sull'8-7 e sul 9-8, ma in entrambi i casi ha subito il break. «Erano anni che non giocavo così male in uno Slam - ha commentato Francesca, visibilmente delusa a fine match -. Credo che la mia percentuale di prime sia stata del 12%. E quando servi sempre la seconda, sull'erba diventa durissima».
Il rammarico aumenta guardando il tabellone: in caso di vittoria avrebbe avuto in dote un ottavo con la ventenne russa Ksenia Pervak e un potenziale quarto contro Nadia Petrova o Viktoria Azarenka. La giornata italiana si era aperta con la battaglia, altrettanto dura, tra la Pennetta e la Bartoli, che aveva finito per prevalere 5-7 6-4 9-7. La francese, qui finalista nel 2007, è stata un'avversaria particolarmente scomoda per la brindisina. Le due hanno infatti uno stile di gioco molto simile, ma la Bartoli ha saputo imporre una maggiore velocità da fondo ed più aggressività alla risposta. Flavia, comunque, ha tenuto testa bene, come dimostra il tasso positivo di 65 vincenti e 30 errori, ma ha pagato caro la scarsa efficacia della prima di servizio. In sostanza, l'azzurra è mancata nei punti importanti, giocati meglio dalla francese. La sesta giornata dei Championships ha registrato anche i successi facili di Caroline Wozniacki (6-3 6-2 su Jarmila Gajdosova), Serena Williams (6-3 6-2 a Maria Kirilenko), e Maria Sharapova (6-2 6-3 a Klara Zakopalova).
Vincono anche Roger Federer, che supera senza affanni (6-4 6-2 6-4) la sua ex 'bestia nerà David Nalbandian, e Rafael Nadal, che riprende il match fermato ieri contro il lussemburghese Gilles Muller e chiude in crescendo (7-6 7-6 6-0). Avanza agli ottavi anche Novak Djokovic, che però è stato costretto al quarto set dal cipriota Marcos Baghdatis (6-4, 4-6, 6-3, 6-4). Esce, invece, Robin Soderling, testa di serie numero 5, battuto dal 18/e Bernard Tomic in tre set (6-1 6-4 7-5), nuovo talento del tennis australiano.
FONTE: Leggo.it
NOTIZIE UFFICIALI UFFICIALE: l'ex Salernitana Breda è il nuovo tecnico della Reggina
Arriva l'ufficialità sul nuovo mister della Reggina, dopo l'anticipazione dei giorni scorsi del nostro portale. Guarda il link in basso.
23.06.2011 18:00 di Valeria Debbia
La Reggina Calcio rende noto attraverso un comunicato ufficiale di aver affidato la guida tecnica della prima squadra per la stagione sportiva 2011-2012 a Roberto Breda. Nella stagione appena terminata Breda ha guidato la Salernitana fino alla finale play-off di Prima Divisione, persa con l'Hellas Verona.
FONTE: TuttoLegaPro.com
Contro il razzismo. Diciamolo insieme, diciamolo ovunque: #KeepRacismOut
#VeronaUdinese Baroni
#AtalantaVerona Noslin
#AtalantaVerona highlights
8 aprile 2023: un compleanno indimenticabile
Prossima partita
Sabato 20 Aprile ore 20:45 (Sky Sport/DAZN)
VS
Serie A 33ª Giornata
Classifica
Serie A 2023-2024
Inter
83
Milan
69
Juventus
63
Bologna
59
Roma
55°
Atalanta
51*
Lazio
49
Napoli
49
Torino
45
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44*
Monza
43
Genoa
39
Lecce
32
Cagliari
31
Udinese
28°
Hellas Verona
28
Empoli
28
Frosinone
27
Sassuolo
26
Salernitana
15
* Atalanta e Fiorentina una partita in meno
° Udinese e Roma una partita da terminare dopo la sospensione del 14 Aprile all'Arena di Udine
Ultima partita
Lunedì 15 Aprile ore 20:45 (Sky Sport/DAZN)
2-2
Serie A 32ª Giornata
Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.