FELICE 2010 A TUTTI I LETTORI B/=\S!!! ... Con l'augurio che il nuovo anno vi porti tutto ciò che desiderate insieme alla cose più importanti: LA SALUTE E LA SERENITÀ! Se poi vogliamo aggiungere anche la promozione in Serie B per il nostro HELLAS beh... Male non fa di certo! Eh eh... Beì un góto anca a la me salute e stasì 'tènti a no guidàr storni èra? ;o)
CALCIOMERCATO: Nessuna novità in casa gialloblù, si stanno valutando le condizioni di SELVA per intervenire sul mercato e, se sarà necessario, BONATO&MARTINELLI (in associazione col mister ovviamente) non staranno alla finestra (occhi puntati sugli attaccanti DI GENNARO del GALLIPOLI e BRUNO del MODENA)... Per parte mia spero che Andy torni al meglio! Quello sarà già di per sè un ottimo acquisto... Alcuni 'rumors' darebbero il VERONA interessato a BOTTONE, giovane centrocampista di scuola granata, nel caso SARTORI (diesse del CEO) volesse riportare alla base BURATO sul quale, pare, abbia messo gli occhi il LUMEZZANE ma, sul 'fronte-centrocampisti', la società scaligera dovrà gestire anche CAMPISI che non stà giocando quanto si aspettava e qualche volta è finito pure in tribuna... Probabilmente il mediano ex-MASSESE di scuola atalantina non ci stà più e vuole cambiare aria. E FARIAS? SARTORI conferma, a fine stagione torna alla Diga poi... Si vedrà!
GARZON FRA RICORDI ED 'AUGURI': Il capitano fa un escursus sulla sua esperienza aldiquà dell'ADIGE «Ricordo il mio arrivo al Verona, con Sarri in panchina. Sei partite, cinque sconfitte e un pareggio. Un periodo nero. Poi l'arrivo di Davide Pellegrini, la grande rincorsa, lo spareggio con la Pro Patria. Incredibile quella salvezza all'ultimo secondo, mi vengono ancora i brividi quando rivedo le immagini della festa in Piazza Erbe». Poi la rifondazione, tanti giovani ed i playoff mancati... «La società doveva rimettere a posto i bilanci ma ha costruito un bel gruppo, tanti giovani che avevano voglia di arrivare in alto. Peccato perchè potevamo anche raggiungere i play off, è mancato qualcosa» e ora? «È cambiato il presidente, Martinelli ha fatto investimenti importanti, Bonato ha costruito una squadra competitiva. Vincere non è mai facile ma siamo consapevoli della nostra forza». GARZON è uno che potrebbe giocare titolare in tutte le squadre di C1 e in buona parte di quelle di B eppure in questo HELLAS non trova spazio «Perchè questa è una squadra forte e ci sono giocatori forti. Per arrivare in alto non si può lasciare nulla al caso... Tengo duro e vado avanti. Anch'io cerco gratificazioni, quando non gioco esco dal campo e vorrei mangiare tutta l'erba dello stadio ma poi quando sento l'affetto della gente tutto passa. Ho un buon rapporto con il tecnico, lui sa che si può fidare di me, quando chiama io mi faccio trovare pronto anche se devo giocare una manciata di minuti». Un augurio per l'anno che viene? «Sappiamo tutti dove vogliamo arrivare, gli obiettivi sono stati tracciati all'inizio dell'anno e finora li abbiamo seguiti con grande forza di volontà, siamo primi in classifica, adesso tocca agli altri inseguire. Questa sosta arriva al momento giusto, dobbiamo ricaricare le batterie e ripartire. Il traguardo è chiaro anche se nessuno ne parla per scaramanzia, diciamo che inizia per B...» (LArena.it)
AMARCORD: Parla BONAZZI, presidente (ma non chiamatelo così per carità!) dell'HELLAS negli anni '60 prima di GARONZI, fra amari retroscena come la mancata promozione dell'HELLAS nel Campionato di B '61'62: «Beh, ce la portarono via, questo è sicuro. Qualcuno, in alto, voleva evidentemente il Napoli in A e non il Verona. Ci fu un tentativo di corruzione, avevamo le prove, le aveva la Federazione. Noi eravamo sicuri che al momento buono saremmo stati al sicuro e avremmo comunque vinto a tavolino. Invece, al processo, bobine scomparse, nessuna prova sulla corruzione, Napoli in A e noi in B. Ha capito come funzionava, anche una volta?», affari mancati «Avevo in mano Gigi Riva, aletta del Legnano. Sarebbe venuto per 12 milioni più Carletti, un difensore cresciuto nel vivaio...E invece Arrica, presidente del Cagliari, si presentò al legnano con 18 milioni e Riva finì in Sardegna. Ma avevo già preso anche Benetti, per 27 milioni, dal Taranto...» e l'esonero lampo di Aldo OLIVIERI alla fine del primo tempo di un VERONA-PALERMO alla prima giornata di campionato! «El ga resòn. L'abbiamo esonerato alla fine del primo tempo. Sì, ha capito bene, adesso gliela racconto. Verona-Palermo, prima di campionato. Aldo Olivieri è veronese, portiere campione del mondo, non uno qualunque... ma s'era messo in testa strane idee. Lui faceva giocare Basiliani all'ala, come tornante. Avevamo perso tutte le amichevoli precampionato, perfino col San Massimo. A fine primo tempo, col Palermo, perdiamo 3 o 4 a zero. Io e Eros andiamo negli spogliatoi. Lei non è più l'allenatore del Verona, gli abbiamo detto...» (LArena.it)
DICONO: MAZZURANA, preparatore atletico gialloblù, contento della forma dei suoi «Dai ragazzi valori più che accettabili. I test effettuati recentemente hanno evidenziato un buon livello di forza e di tenuta ad alta intensità. Ora lavoriamo sulla potenza aerobica» (HellasVerona.it)
MARINI (preparatore dei portieri gialloblù) «Fa parte della mia filosofia - spiega riferendosi alla sua abitudine di coinvolgere i giovani portieri con quelli della prima squadra - chi allena gli estremi difensori della prima squadra deve conoscere tutti i portieri del settore giovanile in modo da renderli partecipi e galvanizzarli, anche così si possono capire le loro capacità tecniche». (LArena.it)
REMONDINA aspetta 'LA BELVA' «Conto sul recupero di Selva. Col passare del tempo faremo una valutazione tranquilla e serena, vediamo le risposte in base al programma rieducativo» (HellasVerona.it)
[ALTRE NEWS] AMARCORD: Quando BONAZZI, presidente dell'HELLAS negli anni '60 prima di GARONZI, aveva concluso l'affare Gigi RIVA in gialloblù... Per non parlare di Romeo BENETTI! IERI ULTIMA GARA AMICHEVOLE per gli scaligeri contro la formazione BERETTI (prima nel suo campionato): Ancora assenti Rafael, Gomez, Jorginho, Farias e Pensalfini, differenziato per Campisi, Rantier, Selva, Cangi ed Esposito. Garzon e compagni torneranno ad allenarsi nel pomeriggio di sabato 2 gennaio 2010. (HellasVerona.it) CALCIOMERCATO: Il punto sul mercato delle squadre di Prima Divisione girone B. MEDIA SPETTATORI: VERONA capolista anche lì con 14.000 spettatori di media! Molto al di sopra di tutte le gare di Serie B e anche di molte nella massima serie. Seguono PESCARA e COSENZA nel Girone B.
[IN BREVE] SCOMPARSA CHIAPPELLA: Ancora grande cordoglio, anche dagli amici viola... NBA: I KNICKS si arrendono al 'Garden', troppo forti gli SPURS di PARKER e GINOBILI. Ma poi si riprendono subito regolando i PISTONS a DETROIT. Singolare 'caduta di coppia' per LAKERS e CELTICS, fino a questo momento squadre da record nelle rispettive division. NFL: 'Magra' dei GIANTS asfaltati in casa dai PANTHERS, i COLTS rallentano sul 15-10 ed i JETS ne approfittano ribaltando il risultato. GOLF ORANGE BOWL: Nella seconda giornata grandi gli Italiani MANASSERO e BOLOGNESI. SCI: In AUSTRIA torna la 'valanga rosa' con la MOELGG seconda e la BRIGNONE quarta. BUNDESLIGA: Al giro di boa il BAYER LEVERKUSEN è al comando ma subito dietro è bagarre con il SCHALKE 04, MAINZ e BAYERN MONACO all'inseguimento. Intanto è ufficiale: TONI dalla Baviera in prestito alla ROMA. LEGA CALCIO multata di 102mila euro! Ostacolò l'acquisizione dei diritti televisivi nel campionato di Serie B 2007/2008... PREMIER LEAGUE: Dopo una sola settimana già spariti i contestatori al MANCHESTER CITY, il 'Mancio' ha già conquistato tutti. ABRAMOVICH sistema i conti del CHELSEA capolista. TOTTENHAM e BIRMINGHAM le sorprese, delude il LIVERPOOL. FERGUSON risponde alle critiche di MOURINHO e CAPELLO. Nel primo derby di Londra il TOTTENHAM affonda il WEST HAM... EL 'SIOR PARÒN' MACALLI (presidente della Lega Pro) esterna: Niente riforma alla legge sugli stadi! PIERLUIGI COLLINA: Si alla moviola in campo! FORMULA 1: Ci aspetta un campionato 2010 da favola! Parola di ECCLESTONE... LEGA PRO: In Seconda Divisione il CATANZARO è primo nel Girone C ma non paga i calciatori che hanno così deciso di scioperare... SIENA CALCIO: MEZZAROMA è il nuovo patròn. LIGA SPAGNOLA: Il REAL MADRID acquista RIBERY! Merengues sempre più 'Galacticos'... Ma d'altronde il solo RONALDO crea un giro d'affari da 80 milioni! MOTORI: Domani il via alla DAKAR. SPORT&MALATTIA: Parteciperà alla Maratona di NEW YORK, in barba alla SLA. CAMPIONATO SCOZZESE: 5 gol in una partita per BOYD dei RANGERS, è record! In Italia mi ricordo di PRUZZO che nella ROMA fece la stessa cosa 'ai miei tempi'... E PER LA SERIE TUTTI FENOMENI LONTANO DAL BINTI ecco anche SGRIGNA! Nel Luglio del 2002 HELLAS e WiCenza andarono alle buste offrendo zero per il fantasista che ora vale 1,5 mln. ed è inseguito da CHIEVO e LIVORNO.
GIOCO PRONOSTICI:
Addirittura 4 Campioni oggi! Io, Pose, RobRoy e anche Martino (per la prima volta)! Forse RAVENNA-PORTOGRUARO avrebbe cambiato qualcosa ma, per regolamento, il gioco pronostici B/=\S non attende nessuno eh eh...
Prima volta anche per Black come Sfigadòn! Non te la prendere Black, avrai occasione per rifarti ;0)
In classifica generale Martino allunga su Bruni (+5) e al 3° posto è bagarre con Bridget raggiunta da Mister Loyal e Pose. Ale90HVr perde terreno...
CLASSIFICA DI GIORNATA
8 - Pose, Robroy, Smarso, Martino
7 - Gabri, Mister Loyal
6 - Bridget
5 - Gede
4 - Ale90hvr, Lucky
3 - Bruni
2 - Black
RECORD DI STAGIONE
Punteggio massimo in una giocata: Ale90hvr, Bruni (11)
Max. numero di pronostici azzeccati: Ale90HVr (8)
Max. numero di risultati azzeccati: Bruni (5)
Punteggio minimo in una giocata: Bridget, Federico Montresor, Gabri, Lucky, Mister Loyal, Robroy, Smarso, VALE/=\VALES (1)
ALBO D'ORO CAMPIONI
2008/2009 RobRoy
2007/2008 L. Bruni F.C.
2006/2007 Ark (Ex-Alberto)
2005/2006 Ark (Ex-Alberto)
2004/2005 Ark (Ex-Alberto)
2003/2004 Ark (Ex-Alberto)
[RASSEGNA STAMPA]
Calcio Chievo - Esclusiva Sartori: "Si chiude un 2009 ricco di soddisfazioni"
di Marco Magli
... Sempre nello stesso torneo avete il giovane brasiliano Farias 'parcheggiato' al Verona, che sta crescendo, vi ritroverete a Giugno con la Società scaligera per parlarne oppure crede ci saranno novità in merito?
"Quello di Farias all’Hellas Verona è un prestito secco, quindi a fine stagione, quando tornerà da noi, si discuterà sul da farsi".
FONTE: RealSports.it
Verona, regina al botteghino L'Hellas al primo posto per spettatori al Bentegodi: oltre 14mila a partita. Secondo posto per il Pescara. Nel girone A svetta il Benevento
ROMA 29 dicembre - Primo posto per l'Hellas Verona non solo nella classifica del girone B di Prima Divisione Lega Pro, ma anche per spettatori e incassi. La squadra gialloblù ha una media interna di presenze (abbonati+paganti) pari a 14.018 con un incasso medio di 116.132 euro. Un dato decisamente da categoria superiore. Ben al di sopra della media delle partite di Serie B e di molte gare di Serie A. Nel girone B secondo posto per il Pescara (9.752 spettatori e 66.406 euro), terzo in graduatoria il Cosenza (5.522 spettatori e 50.258 euro). Segue il Taranto (4.848 spettatori e 56.420 euro). Poi Reggiana e Spal.
Nel girone A, invece, primo posto per il Benevento (4.618 spettatori e 34.692 euro) che precede Perugia (3.711 spettatori e 29.987 euro d'incasso) e Cremonese (3.719 spettatori e 26.146 euro). Soltanto al quarto posto per presenze la capolista Novara (3.592) ma al secondo posto (32.621 euro) per media-incasso a partita.
Fanalini di coda nella Prima Divisione. Nel girone A Figline (447 spettatori per 3.710 euro), nel girone B il Real Marcianise (211 spettatori e 3.148 euro).
Biagio Angrisani
FONTE: CorriereDelloSport.it
29.12.2009 22.39 di Fabrizio Zorzoli Lumezzane, occhi su Burato
Il Lumezzane ha messo gli occhi sul giovane e promettente regista di centrocampo Andrea Burato (19), di proprietà del Chievo, ora in prestito all'Hellas Verona, dove finora ha raccolto solamente una presenza in campionato.
29.12.2009 07.16 di Redazione TMW. Il punto sul mercato delle squadre di Prima Divisione girone B
Si aprirà ufficialmente sabato 2 gennaio la finestra di calciomercato, detto una volta "di riparazione". Ma già trapelano voci e interessamenti, anche se di soldi in giro ce ne sono pochissimi e tante sono invece le società in cerca di soluzioni per raddrizzare una stagione che per metà è già andata storta o che puntano con ambizione al rafforzamento dell'organico per raggiungere l'obiettivo promozione. Nel girone B della Prima Divisione sembra non aver bisogno di restyling la capolista Verona che vanta la migliore difesa del campionato ed anche a centrocampo ed in attacco ha elementi con notevoli potenzialità. Il Pescara invece sembra intenzionato a rinforzare l'attacco. La società abruzzese ha già speso molto in estate, ma sembra decisa ad un ulteriore sforzo per tentare il ritorno in serie B. Oggetto del desiderio di Cuccureddu e del team biancoazzurro è il bomber Felice Evacuo, attualmente in forza al Benevento. Il rendimento finora non è stato all'altezza della fama dell'attaccante, resta da capire quale sarà l'orientamento dei sanniti. Una vera e propria asta potrebbe invece scatenarsi per Francesco Di Gennaro, punta di 26 anni del Gallipoli.
Sulle sue tracce ci sarebbe lo stesso Pescara, ma anche Perugia, Lanciano ed un altro paio di società sempre di Prima Divisione. Il Lanciano in alternativa punterebbe su Foti (Sampdoria) e Dionisi (Livorno). Chi invece ha puntato per prima cosa sul portiere è stata l'Andria Bat che ha trovato l'accordo con Spadavecchia del Bari. Il contratto verrà depositato in Lega il 2 gennaio. Pensa all'attacco invece il Foggia che sarebbe interessato a Bueno, argentino del Benevento, mentre sarebbe in partenza l'ex punta rossoverde Mario Salgado , destinato probabilmente alla Salernitana. Un rinforzo per la difesa in vista per la Spal che sembra a buon punto nella trattativa per prendere lo svizzero Berardi (Nazionale Under 21) dal Brescia.
Fonte: di Moreno Sturaro per sporterni.it
FONTE: TuttoMercatoWeb.com
30/12/2009
CRISTIANO MAZZURANA Mazzurana fa il tagliando al motore Hellas
«Il 10 gennaio non è così lontano, saremo pronti». Parola di Cristiano Mazzurana, il preparatore atletico dell'Hellas che ha già puntato i riflettori sulla prima sfida dell'anno, quella con il Lanciano di Morante e Zeytulaev. «Al rientro dalle vacanze di Natale abbiamo fatto tutti i test - spiega Mazzurana - i risultati sono buoni, la condizione c'è».
Nessuno ha sgarrato?
Sono tutti professionisti seri. Magari si concedono qualche dolcetto in più durante le feste ma poi si rimettono subito in linea, sanno che non è facile smaltire i chili in più. Il riposo ha fatto comunque bene, ho ritrovato una squadra tranquilla, pronta a lavorare.
Qualcuno sta meglio di altri?
Direi che la condizione generale è buona. Adesso approfitteremo di questa pausa agonistica per fare un lavoro personalizzato, soprattutto sui giocatori che devono dare qualcosa di più in questa seconda parte del torneo.
Rantier, per esempio?
Julien Rantier ha lavorato con noi in ritiro solo tre giorni poi ha dovuto fermarsi per la pubalgia e ha seguito un programma particolare per curare questo problema. Quando è tornato in gruppo abbiamo dovuto «centellinarlo» per non compromettere il lavoro fatto. Non ha mai fatto una doppia seduta, per esempio, per non appesantirlo troppo. I progressi ci sono stati, adesso Julien può lavorare a pieno ritmo con noi e contiamo di averlo al cento per cento al più presto. È un giocatore importante, può fare la differenza.
Tutti pronti per la volata finale?
Posso solo assicurare che saremo pronti per il 10 gennaio, poi tutte le partite andranno preparate una ad una. Il nostro obiettivo è di portare tutto il gruppo a una buona condizione, il più a lungo possibile.
Un giocatore può fare 34 partite consecutive?
Certo che sì. Ci sono alcuni giocatori dell'Hellas che hanno giocato tutte le partite e potranno continuare così se non arrivano problemi fisici. Diciamo che non si può giocare sempre con lo stesso rendimento, si può fare una gara da otto, una da otto e mezzo e una da sette ma quando non ci sono tanti impegni infrasettimanali gli atleti possono reggere tranquillamente. Senza dimenticare che questo Verona non ha solo buoni valori tecnici ma anche atletici. Anche i test che abbiamo fatto in questo periodo dimostrano che i nostri giocatori hanno una buona tenuta fisica.
E lo stress mentale? Può influenzare una flessione?
Domanda complessa, difficile dare una risposta immediata. Noi rileviamo costantemente lo stato di fatica individualizzato, sulla base del minutaggio durante l'allenamento affrontato. Di seduta in seduta e di settimana in settimana ho un valore complessivo dello stato di fatica mentale ed atletico. Da ciò si può analizzare il superamento o meno delle soglie di tolleranza. Confrontando i dati con quelli della cadetteria in stagioni passate, la capacità di resistenza allo sforzo è più che accettabile. Tra l'altro la vittoria di Foggia ha avvalorato una tesi che sostengo da tempo: la squadra non era in affanno per problemi fisici.
Luca Mantovani
30/12/2009 Marini apre la porta «Anche i giovani con me»
Tempo di bilanci anche per Massimo Marini, il preparatore dei portieri gialloblù. Rafael ha pagato a caro prezzo un paio di ingenuità ma si è confermato un portiere da categoria superiore, il giovane Giuseppe Ingrassia, quando è stato gettato nella mischia, non ha fatto rimpiangere il compagno più esperto. Alle spalle degli estremi difensori gialloblù c'è il grande lavoro proprio di Marini che ha appeso i guantoni al chiodo un paio di anni fa per gettarsi in una nuova avventura. A 38 anni è uno dei preparatori più giovani del calcio professionistico. «Sono partito con il vivaio del Brescia - racconta Marini su Hellas Magazine - poi sono passato al Verona. Nei primi tempi ho fatto un po' il jolly, tra il settore giovanile e la prima squadra, nell'estate del 2008 sono entrato nello staff di Remondina e questo passaggio mi ha permesso di cogliere grandi differenze nella gestione fisica e mentale. In ogni contesto quello che conta è lavorare con grande umiltà e serenità».
Non solo Rafael e Ingrassia, spesso Marini coinvolge negli allenamenti i portieri delle formazioni giovanili. «Fa parte della mia filosofia - spiega - chi allena gli estremi difensori della prima squadra deve conoscere tutti i portieri del settore giovanile in modo da renderli partecipi e galvanizzarli, anche così si possono capire le loro capacità tecniche».
Da calciatore ad allenatore, tanti i punti di riferimento. «Da giovane Zenga - ammette Marini - poi Peruzzi e Marchegiani. Adesso Julio Cesar, Buffon e, ovviamente, Rafael e Ingrassia». Molti portieri stranieri crescono a livello internazionale grazie alla scuola italiana. Anche Rafael potrebbe seguire la stessa strada con Marini. «Quella nostrana è una delle scuole più importanti - conclude l'allenatore dell'Hellas - come esempio potrei prendere Handanovic dell'Udinese, un ragazzo che sta crescendo a vista d'occhio. È un onore per noi preparatori italiani dare tanto ai portieri stranieri, senza dimenticare che nel nostro Paese la qualità non manca».S. P.
29/12/2009
Garzon e Verona, una storia d'amore IL PERONAGGIO. Il centrocampista di Asparetto è un punto di riferimento per il gruppo di Remondina, un esempio per tutti. «Quante emozioni in questi due anni». «Chi indossa la maglia gialloblù si assume grandi responsabilità Immaginate come mi sento io, un veronese che lotta per l'Hellas»
Ha scelto il progetto gialloblù con l'Hellas ultimo in classifica, a un passo dalla C2. Gennaio 2008, altri tempi in riva all'Adige. Adesso Stefano Garzon è la bandiera della squadra che guida il campionato, il gruppo campione d'inverno, lanciatissimo verso la serie B.
«Sono passati solo due anni fa mi sembrano due secoli - sorride il centrocampista del Verona - tantissime emozioni che non si possono cancellare con un colpo di spugna».
Da fanalino di coda a primo della classe...
Ricordo il mio arrivo al Verona, con Sarri in panchina. Sei partite, cinque sconfitte e un pareggio. Un periodo nero. Poi l'arrivo di Davide Pellegrini, la grande rincorsa, lo spareggio con la Pro Patria. Incredibile quella salvezza all'ultimo secondo, mi vengono ancora i brividi quando rivedo le immagini della festa in Piazza Erbe.
Un anno fa la rivoluzione...
La società doveva rimettere a posto i bilanci ma ha costruito un bel gruppo, tanti giovani che avevano voglia di arrivare in alto. Peccato perchè potevamo anche raggiungere i play off, è mancato qualcosa.
Quest'anno si respira un'altra aria?
Ci mancherebbe. È cambiato il presidente, Martinelli ha fatto investimenti importanti, Bonato ha costruito una squadra competitiva. Vincere non è mai facile ma siamo consapevoli della nostra forza.
Un veronese nell'Hellas, la maglia sulla pelle...
Tutti i giocatori che indossano questa maglia assumono una grande responsabilità, credetemi non voglio ripetere le solite ovvietà, sono emozioni che provo ogni giorno. Immaginatevi come mi sento io, un veronese che difende i colori dell'Hellas, ho coronato un grande sogno.
Garzon potrebbe essere titolare in tutte le squadre di Lega Pro, in tante di B ma non gioca con continuità nel Verona. Perchè?
Perchè questa è una squadra forte e ci sono giocatori forti.Per arrivare in alto non si può lasciare nulla al caso. Credo nel progetto dell'Hellas e so che solo con il lavoro posso ritagliarmi un ruolo importante nel Verona, nella squadra della mia città.
Garzon gioca poco ma è il capitano «morale» della squadra, non solo per i tifosi ma anche per gli addetti ai lavori...
Anche per questo tengo duro e vado avanti. So che tutti i professionisti, non solo i calciatori, vogliono essere protagonisti, recitare un ruolo importante. Anch'io cerco gratificazioni, quando non gioco esco dal campo e vorrei mangiare tutta l'erba dello stadio ma poi quando sento l'affetto della gente tutto passa.
Remondina ripete sempre: Garzon è un esempio...
Ho un buon rapporto con il tecnico, lui sa che si può fidare di me, quando chiama io mi faccio trovare pronto anche se devo giocare una manciata di minuti.
Calcio e famiglia, calcio e amici, come si trova il giusto equilibrio?
Cerco di tenere il lavoro lontano dalla famiglia ma non sempre è possibile. Non solo per i problemi ma anche per le soddisfazioni. Però, sono fortunato. I miei genitori, la mia ragazza, i miei amici hanno sempre capito le mie esigenze, sanno quando si può parlare e quando è meglio stare zitti.
Cosa chiede Garzon al 2010 per se stesso?
Spero che ci sia bisogno di me in questo Verona, vorrei contribuire ai successi della squadra, aiutare i miei compagni a raggiungere gli obiettivi. Ho sempre lavorato con grande determinazione, continuerò a farlo con serenità, per sfruttare l'occasione buona.
... per la famiglia?
La salute, innanzitutto. Sono sempre stato bene con la mia famiglia, i genitori mi hanno dato molto, mi hanno seguito senza asfissiarmi. Vorrei regalare tanta felicità alla mia ragazza, Linda. È sempre così impegnata nel lavoro, si merita tante gratificazioni, spero che arrivino con il nuovo anno.
... e per L'Hellas?
Sappiamo tutti dove vogliamo arrivare, gli obiettivi sono stati tracciati all'inizio dell'anno e finora li abbiamo seguiti con grande forza di volontà, siamo primi in classifica, adesso tocca agli altri inseguire. Questa sosta arriva al momento giusto, dobbiamo ricaricare le batterie e ripartire. Il traguardo è chiaro anche se nessuno ne parla per scaramanzia, diciamo che inizia per B...».
Luca Mantovani
28/12/2009
CARLO BONAZZI, ex presidente Hellas «Avevo preso Gigi Riva per Carletti e 12 milioni»
Guarda scorrere il calcio e la vita da un balcone privilegiato. Senza un filo di rimpianto, con la carezza lieve della nostalgia. Ha 80 anni, ma è lo stesso di molto tempo fa, "lei crede di farmi un complimento, forse? Vuol dire che sono nato vecchio", scherza. Carlo Bonazzi ricorda i bei tempi andati, lui e l'Hellas, i favolosi anni '60, prima con un gruppo di amici, poi uno strappo, c'è un uomo solo al comando, fino all'avvento di Saverio Garonzi e di un'altra storia infinita. La serie A sfiorata e mille aneddoti che s'incrociano in questo affascinante gioco della memoria. Bonazzi rigioca la sua partita con l'ombra di un sorriso e la sottile ironia che l'ha sempre accompagnato. Lui, cresciuto a pane e Inter ("... ah, quando facevo il Liceo, uno dei... libri più letti era la Gazzetta dello Sport, Nyers e Skoglund, Armano e Lorenzi"). Lui, bartaliano convinto ("... cosa vuole, prima c'era Bartali, Coppi è arrivato secondo").
A proposito, presidente, anche voi in quell'anno siete arrivati secondi...
"Senta, le rispondo dopo, adesso le spiego perché ho lasciato il Verona..."
Dica...
"Perché non volevo mi chiamassero presidente. Magari le sembrerà strano, ma è così. Per altri, può essere un segno di potere, a me dava fastidio, ma sono così anche nel lavoro. Al massimo, signor Carlo, ci si capisce meglio, no?"
Signor Carlo, l'Hellas in lotta per la A, '61-'62...
"Beh, ce la portarono via, questo è sicuro. Qualcuno, in alto, voleva evidentemente il Napoli in A e non il Verona. Ci fu un tentativo di corruzione, avevamo le prove, le aveva la Federazione. Noi eravamo sicuri che al momento buono saremmo stati al sicuro e avremmo comunque vinto a tavolino. Invece, al processo, bobine scomparse, nessuna prova sulla corruzione, Napoli in A e noi in B. Ha capito come funzionava, anche una volta? Detto questo, c'è un errore che non avremmo dovuto fare".
Quale?
"Dovevamo ascoltare Biagini, il nostro allenatore. Biagini voleva giocare Verona-Napoli a maggio, quando fu rinviata per la pioggia. Invece fu fatto di tutto per farla rinviare, con uno stratagemma che fa ridere. Ha presente il vecchio Bentegodi? Dalla parte di corso Porta Nuova, c'era un tombino che, se aperto, avrebbe fatto scolare l'acqua, si sarebbe giocato. Lo tenemmo chiuso, il campo era allagato, l'arbitro decise di rinviarla. Noi ci sentivamo sicuri per le garanzie che ci aveva dato la Federazione".
Rapporti difficili con la Federazione anche sul caso Fabbri...
"Non mi ci faccia pensare. L'aveva voluto Sartori, avevamo preso il miglior allenatore del momento. Viene, gli facciamo un signor contratto, lui pretende un po' di tutto, comprese le tende della villa e dopo due mesi se ne va. "Scusate, non posso dire di no alla Nazionale". Mah..."
Mai pensato di rientrare nel Verona?
"No, gliel'ho detto. Sono sempre stato amico della famiglia Mazzi, Eros era stato con me in quegli anni, i figli mi chiamano zio. Poi, sono amico di Chiampan, ma il calcio è stata una bella parentesi, aperta e chiusa. Avevo 28 anni, quando mi trovai con altri otto amici alla guida della società".
Come accadde?
"Si stava chiudendo l'era Mondadori, dopo l'avventura della serie A. Così, ci trovammo a rilevarne l'eredità, c'erano Eros Mazzi e Girardi, Bussinello e Marega, De Grandis e Lonardi, Sartori e il sottoscritto. E poi ne manca uno, che adesso mi verrà in mente di sicuro, ah sì, Albarelli. Per cinque-sei anni il presidente fu l'ing. Girardi, poi Sartori e più tardi Albarelli. Io ed Eros eravamo gli uomini mercato, al mitico Gallia eravamo di casa".
E lei, come salì sul ponte di comando?
"Era un momento un po' difficile, nel '64. Non c'era un grane accordo, erano entrati altri soci, io non andavo in Consiglio da 6 mesi. Qualche discussione, poi io dissi "se non mi liquidate, liquido voi". Detto e fatto".
L'affare più... affare?
"Pirovano, senz'altro. Pensi che l'avevamo preso dalla Pro Vercelli all'ottanta per cento. Costava dodici milioni, ne avevamo solo dieci, la Pro Vercelli si tenne il venti per cento. Lo vendemmo alla Fiorentina per cento milioni, due anni dopo. Lui non voleva andare, lo caricammo in macchina, piangeva all'idea di lasciare Verona. Ma come si faceva a rinunciare a 100 milioni?"
E l'affare mancato?
"Avevo in mano Gigi Riva, aletta del Legnano. Sarebbe venuto per 12 milioni più Carletti, un difensore cresciuto nel vivaio".
E invece?
"E invece Arrica, presidente del Cagliari, si presentò al legnano con 18 milioni e Riva finì in Sardegna. Ma avevo già preso anche Benetti, per 27 milioni, dal Taranto. Qualcosa di calcio capivamo io ed Eros..."
Rapporti con i giocatori?
"Molto belli, quasi con tutti. Pirovano mi chiama ancora, Savoia, Majoli, sono sempre i me butèi...Ma ricordo anche quel matto di Dell'Angelo. Prendeva, all'epoca un milione al mese. Un giorno viene da me e mi dice, signor Carlo, uno come me domenica non può andare a giocare a Potenza."
E come finì?
"Dell'Angelo la domenica giocò a Potenza".
Perché lasciò?
"Saverio era fantastico, un uomo che s'era fatto da solo, aveva grande ambizione. Era entrato da un po', aveva voglia di provarci. Io ero andato in Russia per lavoro. Al ritorno, Garonzi mi disse "ho preso Bui". Io non ero d'accordo anche se Bui era un bel giocatore. Ma non volevo discutere, quando mi disse "se non ti va bene resto da solo", gli risposi, "prego". Lasciai la società con 128 milioni di debito, ma con i 250 milioni in entrata dalla cessione di Golin al Milan, più metà Maddè. Mi sono spiegato?
Dovesse rapportarsi a un presidente di oggi?
"Mi ritengo un Campedelli ante litteram. Per questo apprezzo molto il Chievo, la sua strada, la maniera di percorrerla. Pulita, trasparente, chiara: questi i mezzi, questa la politica, punto e basta".
E Martinelli al Verona?
"Intanto è bello che un imprenditore veronese abbia avuto il coraggio di investire per Verona e il Verona. Poi, mi pare stia costruendo qualcosa di solido, se arrivassero i risultati tanto meglio. Certo, deve sapere, e probabilmente lo sa, che non è una strada semplice. E che Verona non è una città facile, qui hanno contestato anche Chiampan e la famiglia Mazzi, non so se mi spiego".
Tempo fa s'era parlato anche di un'ipotesi fusione...
"Le faccio una domanda. Secondo lei è possibile mescolare la linea Campedelli, con l'altra anima? Mi sembrano due mondi troppo diversi, per potersi fondere. Oddio, potrebbe anche accadere, ma faccio fatica a pensarla".
Bonazzi nel calcio di oggi, ci starebbe bene?
"Penso proprio di no. Tutto troppo esagerato, esasperato, il risultato a ogni costo. Non per dirle, ma io ero capace anche di lamentarmi con l'allenatore se si vinceva giocando male..."
Non eravate esagerati, lei e Mazzi, ma quella volta con Olivieri...
"El ga resòn. L'abbiamo esonerato alla fine del primo tempo. Sì, ha capito bene, adesso gliela racconto. Verona-Palermo, prima di campionato. Aldo Olivieri è veronese, portiere campione del mondo, non uno qualunque... ma s'era messo in testa strane idee. Lui faceva giocare Basiliani all'ala, come tornante. Avevamo perso tutte le amichevoli precampionato, perfino col San Massimo. A fine primo tempo, col Palermo, perdiamo 3 o 4 a zero. Io e Eros andiamo negli spogliatoi. Lei non è più l'allenatore del Verona, gli abbiamo detto...".
Senta signor Carlo, non s'è sentito un po' dimenticato?
"No, perché? Quando ci sei bene, se sei fuori non conti più. Poi, sa, io non ho mai tenuto a finire in copertina, ho sempre pensato che il tempo passa, che dopo di te ci sarà qualcun altro, sempre. Nel calcio e nella vita".
FONTE: LArena.it
31/12/2009 - 11:58
Fiocco rosa in casa Orlandi, congratulazioni gialloblù! Giovedì è nata Gaia, figlia del responsabile marketing del club scaligero e della moglie Barbara
VERONA - Fiocco rosa in casa gialloblù: giovedì è nata Gaia, secondogenita di Lorenzo Orlandi, responsabile marketing del club scaligero, e della moglie Barbara.
Alla famiglia Orlandi vanno le più sincere felicitazioni di dirigenti, tecnici, calciatori e collaboratori della società di Via Torricelli.
30/12/2009 - 16:28
Mercoledì si è chiuso il 2009 della squadra scaligera Ultime due sedute di lavoro a Sandrà (VR) per i gialloblù, che nel pomeriggio hanno disputato una partitella in famiglia
SANDRA' - Si è chiuso mercoledì il 2009 della formazione di Remondina, che mercoledì a Sandrà (VR) ha affrontato una doppia seduta: riscaldamento, lavoro di forza e trasformazione sul campo al mattino, partitella a ranghi misti con la Berretti di Stefano Zarattoni nel pomeriggio.
Ancora assenti Rafael, Gomez, Jorginho, Farias e Pensalfini, differenziato per Campisi, Rantier, Selva, Cangi ed Esposito. Garzon e compagni torneranno ad allenarsi nel pomeriggio di sabato 2 gennaio 2010.
29/12/2009 - 15:32
Remondina: "Conto sul recupero di Selva"
"Col passare del tempo faremo una valutazione tranquilla e serena, vediamo le risposte in base al programma rieducativo"
SANDRA' - Quest'anno è agli sgoccioli, è tempo di bilanci anche per il tecnico dell'Hellas Verona, Gian Marco Remondina. Nel penultimo giorno di lavoro del 2009 l'ex Sassuolo ha incontrato gli organi d'informazione presso gli impianti sportivi di Sandrà (VR), per delineare un quadro complessivo che va dal campionato in corso alle eventuali prospettive di calciomercato. Punti persi e guadagnati alla lunga si compensano, ed un pieno recupero di Andy Selva allontanerebbe qualsiasi altra ipotesi per il reparto avanzato: queste le tesi avanzate dal mister con la stampa locale. Hellasverona.it vi offre le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù
Qual'è la sua fotografia del 2009?
"L'ideale sarebbe vedere soltanto i colori gialloblù, l'allusione è ovvia. So che in futuro ci saranno difficoltà, ma credo nell'obiettivo, lo raggiungeremo."
Analizzando il campionato si aspettava qualche punto in più?
"La sconfitta col Rimini ed il pareggio con la Spal ci stavano stretti per una serie di circostanze e situazioni che non si sono verificate. Meritavamo la vittoria sia con una che con l'altra. E' giusto dire che partite come quella con il Pescara, o con Taranto e Portogruaro non abbiamo fatto molto per centrare i tre punti."
La pausa invernale serve per valutare le potenzialità inespresse sino a questo momento della stagione?
"Un'analisi generale va sempre fatta, credo che tutti possano dare di più. Bisogna specificare chi ha reso meno per motivi contingenti, stato di forma o aspetti fisici. Per esempio a Rantier o Selva non si imputa niente, la cosa principale è farli star bene. Da altri è legittimo aspettarsi un rendimento migliore. Inserirsi in un gruppo o nel contesto di una città importante come Verona non è semplice, ci sono possibilità di diventare più determinanti."
Rantier si porta ancora dietro i postumi della pubalgia.
"Sì, anche se ormai il problema è risolto. Lui non ha svolto la preparazione come gli altri, il recupero è stato fatto in modo ottimale. Una flessione è dovuta al non potersi allenare in modo continuativo, giocatori come lui o Ciotola li sto aspettando."
Selva non sta bene e c'è una finestra di mercato pronta ad aprirsi: dove sta l'ago della bilancia?
"Col passare del tempo faremo una valutazione tranquilla e serena, ovviamente dipende dal livello fisico del giocatore. Vediamo le risposte dopo un certo programma rieducativo, osserviamo come va. Avere Andy sarebbe il massimo, senza bisogno di nessun altro."
29/12/2009 - 16:00
Mazzurana: "Dai ragazzi valori più che accettabili" "I test effettuati recentemente hanno evidenziato un buon livello di forza e di tenuta ad alta intensità. Ora lavoriamo sulla potenza aerobica"
SANDRA' - Spesso gli addetti ai lavori dibattono relativamente alla condizione fisica delle diverse squadre. Approfittando dei giorni in cui i gialloblù non affrontano gare ufficiali, il preparatore atletico Cristiano Mazzurana ha fatto il punto della situazione dopo le festività natalizie ed in prospettiva campionato. Garzon e compagni si sono presentati nel migliore dei modi in occasione della ripresa degli allenamenti, i test affrontati hanno evidenziato che le difficoltà dell'ultimo periodo erano più mentali che atletiche. Hellasverona.it vi offre le dichiarazioni del preparatore atletico gialloblù
Quali sono le condizioni fisiche dell'Hellas alla sosta e soprattutto quali saranno in futuro?
"La vittoria di Foggia ha dato una mano, avvalorando la tesi che sostenevo tempo fa: la squadra non era in affanno dal punto di vista atletico. C'è stata una flessione fisiologica, dovuta più alle difficoltà di risultati che ad altro. I test effettuati recentemente hanno evidenziato un buon livello di forza e di tenuta ad alta intensità, con una piccola flessione sulla potenza aerobica. Proprio per questo approfittiamo della sosta. Tutto ciò mi fa ben sperare per il futuro."
Esiste per l'atleta uno stress mentale: potete valutarlo?
"Domanda complessa, difficile dare una risposta immediata. Noi rileviamo costantemente lo stato di fatica individualizzato, sulla base del minutaggio dell'allenamento affrontato. Di seduta in seduta e di settimana in settimana ho un valore complessivo dello stato di fatica mentale ed atletico. Da ciò si può analizzare il superamento o meno delle soglie di tolleranza. Confrontando i dati con quelli della cadetteria in stagioni passate, la capacità di resistenza allo sforzo è più che accettabile."
Tutto coincide col minutaggio acquisito nel corso della stagione?
"Ogni partita fa storia a sè, anche chi è stato impegnato in maniera ridotta può risentire in un certo modo allo stress rispetto ad altri."
Un giocatore può affrontare 34 partite consecutive senza problemi?
"Direi di sì, pur rispettando clausole fisiologiche. Non esiste una linea retta di rendimento, l'importante è che il range di stato fisico e di prestazione sia ottimale."
29/12/2009 - 16:50 Martedì doppia seduta di lavoro per Garzon e Compagni
Riscaldamento, mobilità, rapidità e lavoro aerobico al mattino, riscaldamento, tattica e partitelle nel pomeriggio
28/12/2009 - 16:21
L'emozione di Garzon: "Per me due anni splendidi" "L'affetto delle persone mi riempie di orgoglio, tutti siamo partecipi alla stessa maniera, chi gioca meno è comunque aiutato"
SANDRA' - La forza di un gruppo si misura anche attraverso il valore dei protagonisti silenziosi, quelli che mettono a disposizione le proprie qualità indipendentemente dall'indossare la maglia da titolare. Tra questi Stefano Garzon, che in chiusura di 2009 si è raccontato al giornalista de L'Arena Luca Mantovani, per fare un bilancio dei suoi due anni di permanenza in gialloblù. Giunto in riva all'Adige sotto la guida tecnica di Maurizio Sarri, Garzon ha vissuto sotto tutti gli aspetti la rinascita dell'Hellas, attraversando momenti di gioia e di difficoltà, caratterizzati comunque dall'equilibrio che contraddistingue l'ex Chievo. Hellasverona.it vi offre le dichiarazioni del centrocampista gialloblù
Che sensazione vivi nell'essere passato da fanalino di coda, quando arrivasti a Verona, a capolista, ruolo attuale?
"Sono stati due anni splendidi per l'esperienza in sè. Si è trattato della realizzazione di un sogno, un'alternanza di emozioni grandissime, passando dalla salvezza acciuffata in extremis allo straordinario gruppo di giovani della scorsa stagione, fino alla grande soddisfazione dovuta all'essere "campioni d'inverno"."
Essere veronese è una cosa che vivi sulla tua pelle ventiquattr'ore su ventiquattro.
"Stare a contatto con la città e viverla in un piccolo paese sono aspetti coinvolgenti. E' comunque gratificante, questo tipo di tifoseria è la componente che, assieme ai risultati, ti permette di andare avanti."
Pur giocando meno, sei considerato da tutto l'ambiente un vero e prorio capitano "morale".
"In qualsiasi professione ognuno di noi vuole essere protagonista. L'Hellas vanta un insieme di giocatori validi, ho la fortuna giocare nella mia città, di indossare una maglia gloriosa. L'affetto che ti regalano le persone è la cosa che più mi riempie di orgoglio, tutti siamo partecipi alla stessa maniera, e chi gioca meno è comunque aiutato. Le caratteristiche vanno messe a disposizione dei compagni, indipendentemente dall'essere tra gli undici inziali."
Remondina ti cita come esempio per indicare un vero e proprio professionista.
"Il mio carattere fa sì che questo venga naturale. Certe partite mi rendono ancor più carico, quando entro cerco di dar sfogo alla mia volontà nell'arco di tempo a disposizione."
Cosa si aspetta Garzon dal 2010?
"Spero di dare un contributo importante a questa squadra, a questa società ed a questa città. L'augurio è che ci sia bisogno di me, vorrei farmi trovare pronto."
FONTE: HellasVerona.it
31/12/2009 15:12 Il Pescina ci prova, ma Di Gennaro vuole solo il Verona
Il Pescina, 20 punti in classifica nel girone del Verona, tenta Di Gennaro. Presentata al Gallipoli un'offerta importante per convincere l'attaccante a diventare il trascinatore del Valle del Giovenco. Ma Di Gennaro, sempre in contatto con il d.s. gialloblù Bonato, aspetta solo la chiamata dell'Hellas che deve decidere se concretizzare un corteggiamento che dura da mesi.
29/12/2009 18:33 Remondina: Intervenire sul mercato se Selva non recupera
Il tecnico dell'Hellas Gianmarco Remondina fa il punto della situazione dopo la ripresa degli allenamenti: "Ho trovato una squadra in salute anche se Andy Selva non ha ancora del tutto smaltito quel fastidio muscolare. Conto di recuperarlo il prima possibile, ma se dovessero sorgere altri problemi sarà inevitabile intervenire sul mercato".
28/12/2009 18:53 Il recupero di Selva chiude le porte al mercato
Andy Selva ha ripreso gli allenamenti dopo il fastidio muscolare che l'aveva costretto a saltare la partita contro il Foggia. Il mercato dell'Hellas, per quanto riguarda l'attacco è di fatto legato alle sue condizioni. Dovessero sorgere ulteriori problemi fisici il ds Bonato interverrà sul mercato. Due sono i nomi più gettonati: Francesco Di Gennaro e Salvatore Bruno.
FONTE: TGGialloblu.it
[OFFTOPIC]
SCOMPARSA CHIAPPELLA: Ancora grande cordoglio, anche dagli amici viola... NBA: I KNICKS si arrendono al 'Garden', troppo forti gli SPURS di PARKER e GINOBILI. Ma poi si riprendono subito regolando i PISTONS a DETROIT. Singolare 'caduta di coppia' per LAKERS e CELTICS, fino a questo momento squadre da record nelle rispettive division. NFL: 'Magra' dei GIANTS asfaltati in casa dai PANTHERS, i COLTS rallentano sul 15-10 ed i JETS ne approfittano ribaltando il risultato. GOLF ORANGE BOWL: Nella seconda giornata grandi gli Italiani MANASSERO e BOLOGNESI. SCI: In AUSTRIA torna la 'valanga rosa' con la MOELGG seconda e la BRIGNONE quarta. BUNDESLIGA: Al giro di boa il BAYER LEVERKUSEN è al comando ma subito dietro è bagarre con il SCHALKE 04, MAINZ e BAYERN MONACO all'inseguimento. Intanto è ufficiale: TONI dalla Baviera in prestito alla ROMA. LEGA CALCIO multata di 102mila euro! Ostacolò l'acquisizione dei diritti televisivi nel campionato di Serie B 2007/2008... PREMIER LEAGUE: Dopo una sola settimana già spariti i contestatori al MANCHESTER CITY, il 'Mancio' ha già conquistato tutti. ABRAMOVICH sistema i conti del CHELSEA capolista. TOTTENHAM e BIRMINGHAM le sorprese, delude il LIVERPOOL. FERGUSON risponde alle critiche di MOURINHO e CAPELLO. Nel primo derby di Londra il TOTTENHAM affonda il WEST HAM... EL 'SIOR PARÒN' MACALLI (presidente della Lega Pro) esterna: Niente riforma alla legge sugli stadi! PIERLUIGI COLLINA: Si alla moviola in campo! FORMULA 1: Ci aspetta un campionato 2010 da favola! Parola di ECCLESTONE... LEGA PRO: In Seconda Divisione il CATANZARO è primo nel Girone C ma non paga i calciatori che hanno così deciso di scioperare... SIENA CALCIO: MEZZAROMA è il nuovo patròn. LIGA SPAGNOLA: Il REAL MADRID acquista RIBERY! Merengues sempre più 'Galacticos'... Ma d'altronde il solo RONALDO crea un giro d'affari da 80 milioni! MOTORI: Domani il via alla DAKAR. SPORT&MALATTIA: Parteciperà alla Maratona di NEW YORK, in barba alla SLA. CAMPIONATO SCOZZESE: 5 gol in una partita per BOYD dei RANGERS, è record! In Italia mi ricordo di PRUZZO che nella ROMA fece la stessa cosa 'ai miei tempi'... E PER LA SERIE TUTTI FENOMENI LONTANO DAL BINTI ecco anche SGRIGNA! Nel Luglio del 2002 HELLAS e WiCenza andarono alle buste offrendo zero per il fantasista che ora vale 1,5 mln. ed è inseguito da CHIEVO e LIVORNO. «Sgrigna? Se lo pagano 1 milione e mezzo...» IL GIOIELLO. Le operazioni di mercato ruotano in buona parte attorno al fantasista-goleador. E molto dipenderà anche dalla sua quotazione. Il manager Urbani: «A quei soldi lo cedono di corsa ma io ho l'impressione che alla fine rimarrà a Vicenza Livorno e Chievo finora sono i club i più interessati»
Viene quasi da ridere a pensare che agli inizi di luglio del 2002 Vicenza e Verona, comproprietarie del suo cartellino, andarono alle buste, avendo trovato sì un accordo, ma quello di... non inserire alcuna offerta. E così, per regolamento, Alessandro Sgrigna restò alla società per cui era tesserato, e cioè il Vicenza, che nel gennaio del 2003 lo sbolognò comunque al Cittadella in C1, dove c'era in panchina Rolando Maran... Altri tempi, adesso il club biancorosso, e in particolare il tecnico, vorrebbero tenerselo ben stretto Sgrigna..
FONTE: IlGiornaleDiVicenza.it
I verdetti di metà Premier. Ancelotti gira in testa
Alla fine del girone d'andata, facciamo il punto sulla Premier League, sempre più italiana, a partire dalla vetta della classifica, dove resta il Chelsea di Ancelotti. Tottenham e Birmingham sono le sorprese di questa prima parte della stagione, che delusione il Liverpool di Benitez
Bayern, annuncio ufficiale. Toni in prestito alla Roma
Comunicato della società bavarese sul suo sito: c'è l'accordo con il club giallorosso per un prestito fino al 30 giugno 2010. "Lo ringraziamo per i sucessi che abbiamo festeggiato insieme, in particolare la doppia Coppa-Campionato di Germania nel 2008, e gli auguriamo buona fortuna soprattutto in vista del Mondiale". La Roma a sua volta ha confermato
Ronaldo macchina da soldi. Vale 80 milioni a stagione
I giornali spagnoli fanno i conti in tasca al campione portoghese, una gallina dalle uova d'oro per se stesso e per il Real. Neanche le difficoltà incontrate nei primi mesi a Madrid ne hanno intaccato l'appeal commerciale. E lui promette: "Tornerò a vincere il Pallone d'Oro. Kakà? Spero torni presto, è essenziale per i successi del Real"
"Non mi arrendo alla Sla Anzi vado a New York"
Francesco Canali, sportivo e corrispondente da Parma della Gazzetta, è malato da quattro anni. Collabora con il nostro giornale e con quello della sua città attraverso un programma vocale. Ma non getta la spugna, anzi rilancia: nel 2010 parteciperà alla maratona della Grande Mela: "Voglio dare un segnale ai malati che tendono a chiudersi in se stessi"
New York, un bel fine anno. Gallinari ne segna altri 16
La squadra di D'Antoni sembra aver trovato la quadratura e lo dimostra dominando in trasferta i Pistons. Buona la prova di Danilo che mette a referto punti pesanti nei momenti chiave. Lee protagonista per i Knicks con 30 punti
Dakar, motori accesi. L'Aprilia sfida l'Atacama
Il primo gennaio parte da Buenos Aires l'edizione 2010 con passaggio per il Cile e il temibile deserto da 45 gradi. La casa di Noale presente con la bicilindrica RXV 4.5. Novemila i chilometri da percorrere
Capello e Mou pungono. Sir Alex difende i Red Devils
Ferguson risponde alle critiche dei due tecnici sullo United: "Se stasera battiamo il Wigan avremo superato un momento duro malgrado gli infortuni. La perdita di Ronaldo? Abbiamo 14 diversi marcatori". Poi su Mou: "So che gli manca molto il calcio inglese, atmosfere e intensità in campo"
Celtics-Lakers, notte stregata. L.A. schiantata a Phoenix.
Perdono le due squadre che detengono il miglior record della lega: Boston spreca 18 punti di vantaggio e poi perde a Oakland; Los Angeles non sa trovare un'alternativa a Kobe Bryant. Festeggiano Sacramento, Oklahoma City (40 punti di Durant), Charlotte, Memphis e Philadelphia
Ecclestone si frega le mani: "Giovani e Schumi, che 2010!"
Il patron della F.1 pregusta le sfide della prossima stagione: "Tutti vorranno battere Michael e lui vorrà dimostrare quanto vale. È integro e motivato, può assolutamente vincere il titolo, anche se per me il favorito è Vettel. Avremo 4 iridati in gara, non ricordo da quanto non accadeva"
Il Tottenham affonda Zola. Ora il Chelsea di Ancelotti
Nel primo derby londinese della giornata il West Ham perde 2-0, gli Spurs dominano e passano con Modric e Defoe: Diamanti si batte ma non arriva alla conclusione pericolosa. Alle 16 tocca i Blues capolista contro il Fulham di Hodgson, Stasera il City di Mancini sul campo del Wolverhampton
City, la fronda è già sparita. Bellamy fa pace col Mancio
Sui tabloid di oggi Craig Bellamy, considerato uno dei principali contestatori dell'arrivo del nuovo allenatore, si difende: "Nessun problema con lui. Spero resti qui a lungo. Quello che è stato scritto è tutta spazzatura". Oggi, per la sfida del Chelsea contro il Fulham, atteso Mourinho
Diritti di B, multata la Lega "Danneggiò i consumatori"
L'Antitrust ha inflitto una sanzione di 102mila euro alla Lega Calcio perché "ha ostacolato l'acquisizione dei diritti del campionato 2007-08 limitando la trasmissione in diretta televisiva". Si tratta del minimo della "pena": improbabile un ricorso
I verdetti di metà Bundesliga. Bayern, rimonta possibile
Alla fine del girone d'andata, facciamo il punto sul campionato tedesco, dove regna l'equilibrio. Il Bayer Leverkusen è meritatamente al comando, ma la corsa al titolo è aperta. Vediamo chi ha convinto e chi, invece, finora ha deluso
Lienz, Moelgg seconda. Vonn, che spavento
Nel gigante austriaco l'altoatesina vince la seconda manche e conquista il posto d'onore alle spalle della Hoelzl. Quarta la Brignone. L'americana cade: si temeva una frattura al braccio ma si tratta solo di un edema al polso
Grand'Italia all'Orange Bowl. Manassero 1°, Bolognesi 2°
Si sta giocando in Florida la seconda giornata del torneo giovanile. Matteo Manassero ha già concluso le prime 5 buche ed è in testa con -6. Andrea Bolognesi (-3) divide il secondo posto con l'americano Thompson e il francese Wattel. Eugenia Ferrero 19/ma. Lo Junior Orange Bowl è uno dei tornei più prestigiosi a livello giovanile
Prima sconfitta per i Colts. Tampa Bay sorprende i Saints
Indianapolis arriva al 15-10 sui Jets, poi il tecnico lascia in panchina quasi tutti i titolari: e i newyorkesi ribaltano il punteggio fino al 15-29, rimanendo in corsa per i playoff. Figuraccia invece per i Giants, travolti sul loro campo dai Panthers.
Spurs di un altro pianeta. Gallinari si arrende
Danilo strappa applausi al Garden con 19 punti e giocate spettacolari, ma San Antonio è più forte e allunga nell'ultimo quarto grazie all'esperienza di Parker e Ginobili
FONTE: Gazzetta.it
27/12/2009 17:09 Addio a Beppe Chiappella: guidò il Verona nel 1978-'79
L'allenatore, malato da tempo è scomparso all'età di 85 anni. Nella sua carriera oltre all'Hellas ha allenato Fiorentina, Napoli, Cagliari, Inter, Pisa, Pescara e Arezzo.
FONTE: TGGiallobu.it
BOYD DEI RANGERS, 5 GOL IN UNA PARTITA: E' RECORD
Il nazionale scozzese Kris Boyd, dei Glasgow Rangers, ha segnato 5 gol in un colpo solo, il match di campionato vinto per 7-1 contro il Dundee United, ed è diventato il miglior realizzatore nella storia della Premier League scozzese. Il record di questo giocatore nel torneo creato nel 1998 è di 160 reti, e migliora quello dello svedese Henrik Larsson, ex uomo-simbolo del Celtic, che di gol ne aveva segnati 158 in maglia biancoverde, dal 1997 al 2004. Per il 26enne Boyd è stata la prima cinquina della carriera: i primi tre gol li ha segnati nel giro di nove minuti, dal 20' al 29' pt, sfruttando anche un rigore, mentre gli ultimi due li ha realizzati nei minuti finali del match. Con 19 reti Boyd si è portato anche in testa alla classifica dei cannonieri. Dei 160 realizzati complessivamente in Premier, Boyd ne ha fatti 97 in 130 partite con i Rangers, e 63 in 153 incontri con il Kilmarnock, suo ex club.
SIENA: MASSIMO MEZZAROMA E' IL NUOVO PROPRIETARIO
Massimo Mezzaroma è il nuovo azionista di maggioranza del Siena calcio. Nel pomeriggio sarà ufficializzato l'accordo raggiunto con la sottoscrizione da parte dell'imprenditore romano del mandato a vendere irrevocabile, consegnato il 23 dicembre all'advisor Banca Monte dei Paschi da Giovanni Lombardi Stronati, attuale patron e presidente. Mezzaroma, acquisirà l'80% della società (il restante 20% è detenuto da imprenditori senesi), dovrebbe in questa fase confermare Manuel Gerolin come direttore sportivo, per operare da subito sul mercato di gennaio per rafforzare la squadra nel tentativo di evitare la retrocessione: il Siena è ultimo in classifica, assieme al Catania, con 12 punti.
RIBERY E' DEL REAL MADRID UN "COLPO" DA 55 MILIONI
Bayern Monaco e Real Madrid hanno raggiunto un accordo per il trasferimento, l'estate prossima, dell'asso francese Franck Ribery, sulla base di una cifra che si aggira sui 55 milioni di euro. Lo riferisce il sito tedesco Ran.de. Secondo questo sito, che è gestito dal canale televisivo privato tedesco Sat.1, l'accordo è stato concluso nel mese di agosto e si inserisce nell'ambito del trasferimento dell'olandese Arjen Robben dal club spagnolo a quello tedesco. Ai sensi del presente accordo, il Bayern non avrebbe pagato i 25 milioni di euro al Real Madrid per Robben. Il presidente del consiglio di sorveglianza del Bayern, Uli Hoeness, ad inizio dicembre, aveva discusso la possibilità di una partenza del giocatore transalpino. Hoeness aveva detto che il contratto di Ribery (in scadenza nel 2011) sarebbe stato prorogato prima della fine della stagione, in modo da evitare di cedere il fantasista senza ricevere una buona contropartita economica in cambio. Ribery, 26 anni, che nel corso della stagione ha dovuto fare i conti con un infortunio al ginocchio, non ha mai fatto mistero di volere il Real Madrid. «Mi piacerebbe molto vincere campionato e Champions, ma la nostra squadra non è ancora pronta per farlo. Attualmente, non possiamo competere con Barcellona, Real Madrid, Arsenal e Inter», ha spiegato di recente Ribery alla Bild.
CATANZARO: CLUB NON PAGA I GIOCATORI SCIOPERANO
I calciatori del Catanzaro (Seconda Divisione Legapro) hanno disertato la ripresa degli allenamenti dopo la pausa natalizia, non presentandosi all'appuntamento fissato per ieri pomeriggio. Ufficialmente i motivi della decisione non sono stati resi noti dai calciatori, ma sembra che il problema sia legato al mancato rispetto di alcuni accordi di carattere economico da parte della società che riguarderebbero emolumenti pregressi, non relativi alla stagione in corso. I giocatori sono intenzionati a 'scioperarè sino al 2 gennaio, disertando tutti gli allenamenti...
ROMAN "STACCA L'ASSEGNO" SISTEMA I CONTI DEL CHELSEA
Roman Abramovich sistema i conti del Chelsea e azzera i debiti del club londinese. Il club di Stamford Bridge ha reso noti i risultati finanziari annuali: in particolare, è stato estinto il debito di 340 milioni di sterline (oltre 376 milioni di euro) nei confronti della società controllante che appartiene al proprietario dei blues. Lieve calo per il fatturato, sceso da 213,1 milioni di sterline (236 milioni di euro) a 206,4 (228 milioni di euro): la variazione, fa sapere il Chelsea, è legata alla leggera diminuzione delle sponsorizzazioni...
COLLINA: "PER GLI ARBITRI MOVIOLA INDISPENSABILE"
Platini ha detto recentemente che la televisione ha ucciso l'arbitraggio e il designatore Pierluigi Collina, in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, si mostra d'accordo. «È come se a un dottore - dice Collina - si chiedesse di operare con gli strumenti di una volta i legamenti del ginocchio a un giocatore. Prima un infortunio così voleva dire carriera finita. Adesso dopo 5 mesi si può tornare in campo. Ecco, avrebbe senso colpevolizzare quel dottore?». A Collina viene chiesto se sta parlando quindi di moviola «Significa riportare le cose nella corretta dimensione: quella del campo e quella della televisione. Così non si può continuare: gli arbitri scendono sul terreno di gioco sapendo che la partita sarà vivisezionata per cercare gli errori da loro commessi. È giusto chieder loro di accettare tutto questo? Faccio una provocazione: a questo punto tanto vale utilizzare la tecnologia, altrimenti l'arbitro resterà l'unico a dover decidere con i suoi occhi mentre tutti gli altri valuteranno le sue scelte utilizzando strumenti sempre più perfetti. Il presidente Platini ha detto una cosa giusta, l'arbitraggio tradizionale è morto: occorre trovare una soluzione per ridurre il gap che oggi è enorme»...
FONTE: Leggo.it
Lega Pro: Macalli 'No alla riforma'
Boccia le modifiche alla legge sugli stadi: "Così niente ristrutturazione dei campionati".
FONTE: Gazzetta dello Sport
28.12.2009 17:32 di Napoli Magazine Calcio, il mondo del pallone piange Beppe Chiappella
FIRENZE - Se ne è andato ieri Beppe Chiappella. Nel suo stile. In punta di piedi, tenendo a freno quella sua voce roboante e quel sorriso che pareva una cascata di buon umore capace di seppellire quel suo essere formidabile brontolone. Una sorta di Don Camillo del calcio, prima in campo e poi in panchina. Se ne è andato un uomo buono che si era trasferito a Milano per stare vicino alla figlia Cinzia. Lui che lottava da anni contro la malattia.
Era nato il 28 settembre del 1924 a Rogoredo. Aveva iniziato a giocare al calcio prima al Radaelli Milano, poi allo Stradellina, infine Pisa e Fiorentina. Trecentoventinove presenze in serie A e cinque gol. Con il rimpianto di aver mancato per infortunio la finale di Coppa dei Campioni con il Real. Diciassette quelle in maglia azzurra. Ovviamente in quella pioggia di gare in maglia viola ci sono state pure quelle del primo scudetto, quello del 1955-56 con trentadue presenze. Poi la panchina, da autentico maestro di calcio.
Formidabile fabbro nel forgiare giovani talenti. Compreso quel miracolo indimenticabile della squadra che poi, con il Petisso, seppe vincere il secondo scudetto. Lui l’aveva solo preparata, immaginata, la Fiorentina ye-ye che aveva fatto battere il cuore a un altro lombardo, niente meno che Gianni Brera. Beppe per tutti e per sempre. Allenatore del Napoli, Cagliari, Inter, Verona, Pisa e Pescara. L’uomo al quale tutti ricorrevano quando avevano bisogno di ampie dosi di buon senso.
Era stato uno dei pilastri della Fiorentina di Bernardini. Solido, pochi svolazzi, uno di quelli che cerca di tenere sempre i piedi a terra. Ma era anche lo spirito di quella Fiorentina bella, spettacolare, che lui ogni tanto riportava giù tirandola con il filo della logica. Vinse il primo scudetto e fu protagonista della lunga collana di secondi posti, due Coppe Italia. In Nazionale con il gruppo viola che in quei tempi si tinse di azzurro.
Negli anni sessanta fece il gran salto, dal campo alla panchina. E iniziò un’altra formidabile avventura. Il via, ovvio, dalle giovanili della Fiorentina. La sua straordinaria palestra. Nel 1963 gli venne affidata per la prima volta la prima squadra. Succedeva niente meno che a Valcareggi. Chiuse questa sua prima esperienza proprio fino all’autunno del 1967. Dentro anche i giorni drammatici dell’alluvione che aveva messo in ginocchio la città di Firenze. Mancò il secondo scudetto anche se dentro sapeva di aver contribuito a trasmettere a quella squadra il necessario dna per riuscire nella grande impresa.
Dalla panchina ha gestito giocatori formidabili. Soffrì maledettamente quando tornò alla Fiorentina per aiutarla a sfuggire ai gorghi della retrocessione nel 1978. A Napoli nel 70-71 aveva in squadra Zoff, Ottavio Bianchi, Juliano, Altafini, Sormani. Al Cagliari: Albertosi, Marchesi, Brugnera, Nenè, Riva. All’Inter Bordon, Oriali, Facchetti, Boninsegna, Mazzola, Merlo. Tutti lo seguivano senza esitazioni perchè sapevano benissimo che Beppe era buono e caro ma solo se facevano i bravi professionisti. Quello che era stato lui da sempre. Uno che andava al campo come in fonderia. Rispettando il lavoro che faceva.
FONTE: Corriere dello Sport
Ciao Chiappella, bandiera viola
Scritto da Vanni Zagnoli
E’ morto a 85 anni, a Milano, Giuseppe Chiappella, ex bandiera della Fiorentina e simbolo di un calcio che non esiste più: ruspante e all’italiana, molto più autentico. Faceva lo stopper, un mastino vecchia maniera, a 25 anni passò dal Pisa a Firenze. Lasciò giusto mezzo secolo fa, con 329 presenze è secondo solo al capitano Giancarlo Antognoni.
Vinse il primo scudetto, nel ‘55-’56, fu azzurro per 17 volte, in un periodo buio, per l’Italia, dal ’53 al ‘57. Da allenatore è stato alla Fiorentina, tra il ’60 e il ’68: esonerato nella stagione del successo in Coppa delle Coppe e in Coppa Italia; subentrato nel ’63 a Ferruccio Valcareggi, resistette per 5 campionati di fila vincendo la Coppa Italia, mentre per il secondo scudetto arrivò Pesaola. Poi 5 anni al Napoli, due al Cagliari, altrettanti all’Inter, un altro a Firenze, quindi Verona, Pisa e Pescara.
L’ultima esperienza all’Arezzo, in serie B, nell’85. Nato a San Donato Milanese il 28 settembre del settembre 1924, era malato da tempo.
Vanni Zagnoli
da:"Libero"
FONTE: Collovati.it
Lutto nel calcio: è morto Giuseppe Chiappella
E’ scomparso all’età di 85 anni, a Milano, Giuseppe Chiappella. Ex giocatore della Fiorentina (campione d’Italia nella stagione 1955/56) e della nazionale, ma anche allenatore di Napoli, Cagliari, Inter e della stessa Viola. Nato a San Donato Milanese il 28 settembre del 1924, Chiappella era malato da tempo. E’ stata la Fiorentina, tramite le condoglianze espresse sul suo sito ufficiale, a dare la notizia della sua scomparsa. Approdato al calcio che conta all’età di 22 anni, a causa della guerra che gli tolse i primi anni della sua carriera. Beppe Chiappella, giocava a metà strada tra il reparto difensivo e quello di centrocampo, in un ruolo che spaziava da quello di mediano a quello di stopper. Dopo due stagioni passate in serie B nel Pisa negli anni 1946 e 47. Nel 1949, approdò alla Fiorentina, dove rimase sino alla fine della sua carriera giocando più di trecento partite con la maglia gigliata. Il debutto avvenne l’11 settembre 1949, in uno Juventus- Fiorentina terminato 5 a 2 per i bianconeri e nella stagione 1955/56 conquisto il primo storico scudetto della Fiorentina.
Inoltre, nel 1957 la squadra viola arrivò fino alla finale di Coppa dei Campioni, ma Chiappella non poté scendere in campo contro il Real Madrid (che sconfisse la Fiorentina per 2- 0) per un malanno fisico accusato in nazionale. In azzurro, collezionò 17 presenze tra cui la storica partecipazione nella partita vinta dalla nostra nazionale per 2 a 1 contro la Germania Ovest campione del mondo. Nel 1960 abbandono la carriera di giocatore e cominciò quella da allenatore. Guidando: Fiorentina (due coppe Italia e la Coppa delle Coppe del 1961), Napoli, Cagliari, Inter, ancora Fiorentina, Verona, Pisa, Pescara e Arezzo. Dove chiuse la sua carriera nel 1985. Tanta la commozione da parte di tutto il clan viola, rappresentata dalle parole dell’ex compagno e indimenticato bomber dell’anno dello scudetto Giuseppe Virgili: “Se ne è andata una delle bandiere della Fiorentina. Beppe era un bravissimo difensore ma prima di tutto un grande uomo”.
Paolo Piccinini
FONTE: NewNotizie.it
Addio Chiappella, cuore di Firenze
di Tony Damascelli
«Li ho visti un po’ agitati». Muoveva la mano nell’aria, come disegnando il cross e la confusione che ne era derivata davanti al portiere, la voce era roca e cercava di spiegar come mai la squadra sua aveva preso quel gol, di testa, mentre lui dalla panchina aveva intuito il disastro. Beppe Chiappella era una fetta dolce del calcio, sapeva di football, eccome, si divertiva a parlarne, senza spacciare parole, con tutti, a tavola, nello spogliatoio, davanti a un bicchiere di rosso o al taccuino chiuso di un giornalista, apriva la bocca e sembrava Fernandel, era il don Camillo del nostro campionato, aveva giocato da mediano e da difensore, Fuffo Bernardini lo inventò come centromediano metodista, piazzato davanti alla difesa era una specie di sentinella insormontabile, il fisico tosto, anche panzuto, metteva timore all’avversario che avesse osato avventurarsi da quelle parti, a Firenze diventò un simbolo, senza essere un eroe, con la maglietta azzurra della nazionale fece cronaca ma non grande storia, nonostante 17 presenze, allenò a Napoli, a Firenze, a Milano, a Cagliari, a Verona, senza lasciare scorie, polemiche, rancori.
«Mi aspetta la mamèta a Rogoredo, ha preparato il risotto, el me piàs». Era nato ottantacinque anni fa a San Donato che sta nella mappa est di Milano, là dove Enrico Mattei creò la favola dell’Agip e del petrolio italiano. Beppe Chiappella aveva deciso di vivere la sua esistenza matura a Firenze ma non aveva dimenticato la terra di Lombardia, la mamèta, il risotto. Portava il borsello e dentro ci trovava appunti e sigarette, briciole di una vita normale quando era normale scrivere e lavorare con il gioco del football. La sua Fiorentina arrivò allo scudetto, poi a due coppe Italia a una finale di coppa Campioni col Real, prima squadra italiana, a una coppa delle Coppe, la sua Inter non nuotava nei miliardi contemporanei ma era pur sempre la squadra grande del passato alla ricerca del presente e del futuro. A San Pellegrino, durante il ritiro precampionato, i cronisti al seguito godevano come in gita scolastica, l’albergo era antico, fascinoso anche se decadente, si andava per boschi: «Ogni tanto ci si ferma per mangiare un panino», così narrava il Beppe, non era un film con Peppone ma tutti giù a ridere. Comunicava in dialetto con Trapattoni più giovane di lui ma della stessa pelle lombarda, operaia e normale. Penso che lo stesso facesse con il presidente Fraizzoli.
Al Franchi di Firenze si presentava ancora in tribuna stampa, in questi anni, sempre con il borsello a tracolla, il sorriso dei giorni nerazzurri di San Pellegrino, osservava la sua Fiorentina e chiedeva notizie sull’Inter. Non aveva aggiunto una ruga al suo viso sempre uguale nella serenità. Il tempo si è portato via un’altra figurina del nostro album personale, Giuseppe Chiappella ha approfittato della sosta del campionato per salutare in silenzio, si vede che ci aveva visti un po’ agitati. Penso che stia sorridendo, sento il profumo del risotto.
FONTE: IlGiornale.it
26 dicembre 2009
CALCIO È Morto Chiappella, una vita per la Fiorentina Aveva 85 anni e nella Viola fu giocatore ed allenatore. In panchina anche con l'Inter, Cagliari, Napoli e Verona
FIRENZE - Una vita dedicata alla Fiorentina. Può essere ricordato così Giuseppe Chiappella, scomparso a 85 anni, che nella squadra viola passò gran parte della sua carriera prima da giocatore e poi da allenatore. Nato a San Donato Milanese il 28 settembre 1924, Chiappella non si affermò precocemente: la guerra gli tolse i primi anni della carriera e lui approdò nel calcio che conta solo a 22 anni, nella stagione 1946/47, con la maglia del Pisa in serie B.
DA GIOCATORE - Chiappella giocava a metà strada tra il reparto difensivo e quello di centrocampo, in un ruolo che spaziava da quello di mediano a quello di stopper. Nel 1949 approdò alla Fiorentina, dove rimase fino a fine carriera, giocando più di trecento partite in viola: debuttò in serie A l'11 settembre del 1949, in uno Juventus-Fiorentina 5-2, e nella stagione 1955/56 vinse il primo storico scudetto della Fiorentina. Fra l'altro nel 1957 la squadra viola arrivò fino alla finale della Coppa dei Campioni, ma Chiappella non potè scendere in campo contro il Real Madrid (che sconfisse la Fiorentina per 2-0) per un infortunio patito in nazionale. Per lui il tecnico Fulvio Bernardini stravedeva. In azzurro debuttò il 13 novembre del 1953, in un Egitto-Italia 1-2: in azzurro giocò 17 partite, fra cui quella storica del 30 marzo 1955, quando l'Italia battè a Stoccarda per 2-1 i campioni del mondo della Germania Ovest.
DA ALLENATORE - Nel 1960 abbandonò la carriera di giocatore e cominciò quella di allenatore, sempre con la Fiorentina: vinse due coppe Italia e la Coppa delle Coppe del 1961, poi nel 1968 passò al Napoli (per cinque anni), prima di guidare Cagliari, Inter (dal 1975 al 1977), ancora Fiorentina (nel 1977/78), Verona, Pisa, Pescara e Arezzo, dove chiuse la carriera nel 1985. «Se ne è andata una delle bandiere della nostra Fiorentina, quella che vinse lo scudetto nella stagione 1955/56». Così Giuseppe Virgili, indimenticato bomber viola dell'anno dello scudetto, ricorda il suo ex compagno. «Era un bravissimo ragazzo - ricorda Virgili - e anche un grande giocatore: un difensore che teneva bene l'uomo e che difficilmente si faceva saltare». Virgili ricorda anche un aneddoto su Chiappella: «Era il più anziano insieme a Rosetta, ma era simpaticissimo. Siccome aveva un gran vocione, io lo chiamavo Louis Armstrong: ogni tanto gli chiedevamo di cantare per noi, e lui lo faceva volentieri».
FONTE: CorriereDellaSera.it
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Potevo tifare mille squadre, o magari quelle che tifano tutti. E invece tu mi hai fatto gialloblù.