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Interviste al CONTE ARVEDI e a Matteo SCAPINI, due vite una costante: l'amore per l'HELLAS VERONA e l'emozione suscitata da quella maglia gialloblù


INTERVISTA AL CONTE ARVEDI: Ciccio VIGHINI ha incontrato il patròn di CORTE PANCALDO in una intervista verità che avrebbe dovuto uscire con l'HELLAS VERONA in testa alla classifica secondo gli accordi presi ma invece... Invece un giornalista è sempre un giornalista no? Ah ah ah... Comunque PIERO, a mio modo di vedere, non dice niente di nuovo... O meglio, conferma le cose che qualsiasi persona dotata di normale buonsenso potrebbe pensare sul suo conto (e che BONDOLA/=\SMARSA aveva in qualche modo anticipato in questo articolo datato 30 Luglio) a proposito della passata stagione: un uomo che si è fidato di persone sbagliate in un mondo, quello del calcio, affamato di soldi e corrotto da professionalità spesso alquanto discutibili. Se a questo aggiungete la vicenda del bandito LANCINI e i soldi falsi ed il quadro sarà presto fatto! Ma l'esperienza porta consiglio ed il CONTE sarà pure ingenuo ma non stupido: a mio avviso merita almeno un'altra possibilità, a fare da garante è il suo amore sconfinato per la squadra che qui tutti adoriamo.

INTERVISTA A BOMBER SCAPINI: Senza contare i gol su rigore (e comunque Matteo da BOVOLONE ne ha realizzato uno solo) e considerando tutte le categorie dei professionisti del calcio, SCAPINI si è piazzato al terzo posto assoluto nella stagione scorsa dietro al sempiterno GODEAS e all'invidiatissimo PELLISIER ma davanti a gente come DEL PIERO e TREZEGUET tanto per dirne due. Fortuna? Certo... Anche quella conta ma... La fortuna va aiutata! I pessimisti diranno che in fondo anche MORANTE era arrivato con grandi sogni di gloria e aveva creato tantissime aspettative avendo segnato 3 gol in meno di Matteo SCAPINI ma di sicuro l'ex SAMBENEDETTESE non aveva ne le motivazioni ne la 'fame di arrivare' dell'ex centravanti del CUNEO (e nemmeno lo stesso ingaggio se è per quello).



- Arvedi: farò di tutto per riportare il Verona dove merita
Gianluca Vighini ha intervistato il proprietario dell'Hellas dopo la rivoluzione estiva. Una "confessione" a cuore aperto, dopo il rischio C2 e i tanti errori di gestione commessi.
Gli ho dato la mano ad Arvedi. “Prometti” mi ha detto al termine di una lunga chiacchierata “che pubblicherai l'intervista solo quando saremo primi in classifica”. Va bene Piero, gli ho detto “te lo prometto”. Poi ci ho pensato su tutta la notte e stamattina ho deciso di pubblicare lo stesso l'intervista che andrete a leggere. Anche se il Verona non è primo in classifica e il campionato non è ancora iniziato. Mi sembrava troppo importante, far sapere cosa sta facendo Arvedi in questo momento e far conoscere i suoi pensieri dopo la miracolosa salvezza ottenuta a Busto Arsizio e l'ultima rivoluzionaria campagna acquisti. Chiedo scusa al proprietario del Verona dunque per non avere mantenuto fede al nostro accordo. Andiamo, dunque, ad iniziare...


Quando Cannella se n'è andato sono rimasto solo. Di calcio non capisco nulla. Mi sono trovato sballottato di qui e di là, non sapevo che pesci prendere a chi rivolgermi. Avevo deciso di esonerare Colomba, mi sono rivolto a Pellegrini. Ho fatto tanti errori, ma li avrebbe commessi chiunque si fosse trovato a nuotare in un mare che non conosce”.

Per la prima volta, da quando ha acquistato il Verona, Arvedi ha deciso di dire tutta la verità. La “sua” verità, sicuramente. Una verità fatta di scelte sbagliate, di errori madornali, di continui cambiamenti di rotta che hanno portato il Verona sull'orlo del precipizio. Ma anche di un'ossessione (l'Hellas) diventata per Arvedi di uno scopo di vita, una sfida che porta dentro di sè la voglia umana e infinita di riscatto. Partiamo allora dalla scelta di acquistare il Verona.

I DUE MILIONI. “Può darsi - inizia Arvedi - che questo sia stato il mio primo errore. Entrare in società con Pastorello per evitare il fallimento con i famosi due milioni di euro. Il Verona era praticamente finito. Pastorello mi convinse ad entrare in società con lui. Non so se ho fatto bene o male, di sicuro l'ho fatto per evitare che il Verona non venisse iscritto al campionato. Può darsi che se non l'avessi fatto saremmo ripartiti dalla C, ma io in quel momento volevo evitare proprio questo”.

C'E' CANNELLA. E venne il tempo di Cannella e dell'acquisizione. Intanto perchè Cannella? “Mi serviva un uomo di fiducia, uno che fosse più “furbo” di Pastorello in quella che era una trattativa complicata. Cannella era conosciuto da Galan e mi fu raccomandato da Paolo Bellieni, un mio amico che lavora per la Regione Veneto. A Verona, Cannella non è mai stato digerito”. Mai avuto il dubbio che Cannella e Pastorello, in realtà avessero una strategia comune? “No” risponde Arvedi “mai avuto”. “Avevo in ballo i miei due milioni di euro” continua Arvedi “ma potevo anche fregarmene. Ormai li davo per persi. Mi scocciava però, ancora una volta, vedere il Verona andare in fallimento, un'eventualità che qualcuno aveva messo in conto per rilevare la squadra con pochi euro. A me non stava bene e ho fatto quel passo”.

RESTO SOLO. “Quando Cannella mi ha detto di non voler più restare a Verona, mi è caduto il mondo addosso. Il calcio è una brutta bestia e io non sapevo da che parte prenderla. Per di più la squadra andava malissimo. Non capivo il perché. Tutti mi avevano detto che avevamo fatto un'ottima squadra per la serie C, eppure eravamo ultimi. L'allenatore non riusciva a dare la carica, la squadra era sempre più demotivata e io non sapevo più cosa fare. Ho preso allora, la mia prima vera decisione da presidente del Verona. Ho promosso Davide Pellegrini come allenatore della prima squadra. A ottobre però ho iniziato una trattativa incredibile per la cessione della società”.

I BRESCIANI. Inizia così la “farsa” della cessione. Spiega Arvedi: “Avevo già firmato il preliminare. Lancini mi aveva imposto alcuni nomi. Galli lo avevo preso perchè me l'avevano consigliato loro. Io pensavo di aver ormai ceduto il Verona. Avevo preso delle informazioni sugli acquirenti. Sembravano solvibili. Avevano un'impresa edile, un albergo. Dicevano di lavorare in grande. Quando mi hanno pagato con le famose due valigie di denaro falso, abbiamo messo i soldi sul tavolo, qui nella mia sala da pranzo. Ho capito subito che c'era qualcosa che non andava. Per mia fortuna ho avuto la prontezza e la lucidità di chiamare i Carabinieri. Sono arrivati in trenta, mi hanno perquisito tutta la casa. Poi è arrivato anche il magistrato. Mi ha detto: “Lei Arvedi di questa storia non deve dire niente a nessuno”. Dopo due mesi, sapete come sono fatto, non ce l'ho più fatta e durante una conferenza stampa in cui tutti mi chiedevate della cessione, sono sbottato e vi ho raccontato la storia dei soldi falsi”.


SARRI E COMPAGNIA. “Il resto è stata una conseguenza. Galli ha portato Sarri e Cipollini, ha portato un sacco di giocatori. Ma non sono arrivati i risultati. Così, ho deciso di esonerare Sarri, anche se non è stata una decisione facile. Ho fatto tornare Pellegrini, sinceramente allora non credevo che il Verona si potesse salvare. Tutta questa storia mi è costata parecchi milioni di euro. Alla fine, quasi quattro”.

ECCO PREVIDI. “Previdi non lo conoscevo. E' stato Riccardo Prisciantelli a farmelo conoscere. La prima volta che ho incontrato Nardino, stava malissimo. Sapevo che poteva essere l'uomo giusto per noi. Previdi ha portato tranquillità nello spogliatoio, regole precise, e già un mese prima dalla fine del campionato, quando ancora non sapevamo se eravamo in serie C1 o C2, mi aveva dato una lista di giocatori per rifondare il Verona. Si vede che è uno del mestiere, uno che sa tutto del calcio. Quello che serviva a me. Per salvarmi dalla C2 ho speso delle cifre pazzesche. E' stata una follia assurda. Adesso non è che non voglio più spendere. Tirerò fuori sempre tutto il necessario per riportare l'Hellas dove più le compete. Non lesinerò gli investimenti. Ma sicuramente, grazie anche a Previdi e al suo lavoro, non butterò più il denaro dalla finestra come ho fatto fino ad oggi. Però voglio essere chiaro su questo punto. Il Verona resta una società ambiziosa”.

PENSAVO DI ESSERE IN C2. “A Busto Arsizio non ci credevo più. Pensavo ormai che il Verona retrocedesse. A venti minuti dalla fine della partita mi sono sentito male. Sono arrivato alla mia auto, qualcuno mi diceva “Arvedi vendi il Verona”. Sono salito in macchina ma andavo a zig-zag. Non capivo più niente, mi sentivo svuotato e senza forze. Un signore mi ha fermato e mi ha chiesto se stavo male. Gli ho risposto di sì. Ho accostato l'auto, hanno chiamato un ambulanza e sono andato in ospedale. Non sapevo niente del Verona, né del gol di Zeytulaev. Come ho detto pensavo di essere in C2. A fine partita il dottor Filippini è arrivato subito in ospedale e mi ha dato la notizia. Avevo la flebo, me la sono praticamente strappata via. C'era una dottoressa che non voleva dimettermi. Ho firmato per uscire. Poi abbiamo organizzato una festa al mio campeggio sul Lago. Ma si può festeggiare per una salvezza?”.

I RAPPORTI CON IL COMUNE. “Da parte mia non ci sono problemi. Con Tosi c'è stima reciproca. Non capisco certe dichiarazioni dure nei nostri confronti per quanto riguarda i debiti arretrati. Il Comune sa perfettamente che quel debito non appartiene alla mia gestione. Io ho sempre cercato di essere puntuale in tutto. Proprio perchè è un debito che non è stato fatto da me, stiamo parlando per rateizzarlo e cercare un accordo. Non ho capito questo irrigidimento improvviso. Non abbiamo mai chiuso la porta a nessuno. Da noi i politici che vogliono il bene dell'Hellas sono sempre ben accetti. Abbiamo scoperto che nella convenzione, paghiamo anche per alcuni locali (540 metri quadrati ndr) che non abbiamo mai utilizzato. Sono i vecchi spogliatoi della Curva Maratona. E' lì probabilmente che faremo la nuova sede”.


LA CESSIONE. Ma c'è l'intenzione di cedere la società? “Non posso vendere il Verona a costo zero come mi aveva proposto qualcuno. Una cosa deve essere chiara. Arvedi provvederà sempre a tutto quello che serve al Verona, problemi in questo senso non ne ho, per fortuna, e se le banche mi danno i soldi è perchè mi ritengono solvibile. Non è che le banche i soldi li regalino. Ci sono le mie firme e le mie garanzie, non quelle di altri. Non ho mai chiesto soldi a nessuno. Non vendo il Verona in questo momento. Il Verona deve tornare dove merita. Abbiamo una squadra giovane ma di valore. Non so dove potrà arrivare. Dopo tutto quello che mi è successo non dico più niente. Il calcio resta una brutta bestia per me. I tifosi sono arrabbiati, ma devono sapere che io ho sempre fatto tutto in buona fede. Io spero di poter far parlare i fatti, almeno una volta. Resto il primo tifoso del Verona che ormai per me è una ragione di vita. Non sono qui a vendere fumo, non l'ho mai fatto. Da quando ho preso il Verona non me n'è andata bene una. Ho scelto delle persone sbagliate, questo sì, di cui mi sono fidato troppo. Spero solo che arrivino delle conferme dal campo. Farò di tutto, ma proprio di tutto per riuscire in questa impresa”.

FONTE: TGGialloblu.it


- CHE BRIVIDI.
L’ATTACCANTE DI BOVOLONE NON VEDE L’ORA DI SCENDERE IN CAMPO E SENTIRE L’URLO DELLA CURVA SUD
Il grande sogno di Scapini «Datemi il Bentegodi» «Ho fatto un giro dentro allo stadio, dall’interno sembra ancora più grande»
Ha fatto un giro dentro il Bentegodi, s’è fermato sotto la Curva Sud, ha guardato in alto. «Mamma mia che brividi là sotto». Matteo Scapini non nasconde l’emozione.
L’attaccante di Bovolone, dopo tanti pellegrinaggi in giro per i campi della C, approda all’Hellas, la squadra della sua città, può indossare la maglia che ha sempre sognato fin da piccolo, da quando ha tirato i primi calci a un pallone.

«Vi dico la verità - ammette - non avevo mai visto il Bentegodi dall’interno, quando alzi gli occhi sembra ancora più grande. Se dà queste sensazioni quando non c’è nessuno, cosa succede quand’è tutto pieno... Non vedo l’ora di giocare, di scendere in campo, di sentire l’urlo della Curva». Per tanti anni anche lui si è mescolato con i tanti ragazzi che tifano Hellas poi è arrivato il calcio come professione e il Verona l’ha visto solo qualche volta dal vero oppure in televisione. Nato il 23 settembre dell’83, Scapini è cresciuto nelle giovanili del Vicenza, nell’estate del 2003 passa alla Spal, in C1, dove mette insieme 9 partite senza segnare nemmeno una volta.
Nel gennaio del 2004 va al Belluno, in C2, e segna cinque reti in tredici partite. Poi arriva la Valenzana, sempre in C2, con 6 gol in 21 gare quindi la Pro Vercelli dove resta qualche mese (due centri in quindici partite) prima di tornare alla Valenzana con otto presenze e due centri. Al termine del campionato parte l’avventura con il Portogruaro raccoglie 12 gettoni di presenza in sei mesi e mette dentro tre gol ma in gennaio fa ancora le valigie e passa al Montichiari fino al termine della stagione. Nell’estate del 2007 la chiamata del Cuneo, Scapini esplode in zona gol e firma 22 sigilli in 31 gare.
Adesso il salto di qualità con il Verona. «Sono felicissimo - ammette - non potrebbe essere altrimenti. Ho l’occasione di mettermi in mostra nella mia città, di fare gol per l’Hellas, cosa potrei volere di più».

Lui è una punta centrale, qualunque sia il modulo. La concorrenza è tanta, Girardi e Tiboni che vogliono bruciare le tappe. «Ma anch’io non sono vecchio - sorride Scapini - ho 25 anni e voglio fare molto bene. Sì, sono una punta centrale ma posso anche tornare, mi posso adattare in tutti i ruoli dell’attacco. La concorrenza c’è, lo sapevo. Girardi e Tiboni sono due attaccanti di razza e sono due bravi ragazzi, lotteremo in allenamento per conquistare un posto ma poi saremo tutti con la squadra che andrà in campo. In questo ritiro abbiamo cementato il gruppo, sarà la nostra forza». Un malanno muscolare l’ha fermato negli ultimi giorni di ritiro. «Una contrattura ma tutto mi sembra superato - spiega - adesso devo rimettermi a lavorare per dare una mano ai miei compagni».


L’anno scorso con la maglia del Cuneo ha fatto centro 22 volte, ha calciato solo un rigore. Pochi bomber nel calcio professionistico hanno fatto meglio di lui. «Ho fatto cose buone, altre volte m’è andata bene - afferma - diciamo che in qualche occasione sono stato fortunato ma un attaccante deve cercarsi la buona sorte. Non sono un fenomeno adesso perchè ho fatto 22 gol non ero un brocco prima quando facevo più fatica sotto porta». Si rimette in gioco con l’Hellas, potrebbe essere la stagione della conferma. «Questo è un anno delicato per tutti - aggiunge Scapini - prima di tutto per la squadra. Il Verona viene da due anni molto difficili: prima la retrocessione in C1, poi l’ultimo posto in classifica e la salvezza all’ultimo minuto. Dobbiamo far meglio? Ci mancherebbe altro, se facciamo peggio possiamo solo cadere direttamente in Seconda Divisione. In questo momento, però, non servono confronti con gli anni precedenti, sappiamo che dobbiamo fare bene e riconquistare i nostri tifosi con i risultati».

- Sul podio dei bomber con Godeas e Pellissier
Se ipotizziamo la classifica dei cannonieri dello scorso anno in tutti i campionati professionistici - dalla A alla C2 - senza i rigori il re dei bomber è sempre Denis Godeas del Mantova con 26 centri, 28 gol complessivi e 2 penalty. Alle sue spalle Pellissier con 22 reti, al terzo posto Matteo Scapini a quota 21 (22 gol e un solo rigore con la maglia del Cuneo nel girone A della C2) che divide la medaglia di bronzo con Massimo Marazzina (23 reti e due tiri dal dischetto con il Bologna). Ai piedi del podio Bertani dell’Ivrea con 19 gol e due big come Del Piero e Trezeguet a quota 18.

- IL VIVAIO GIALLOBLÙ.
IN RITIRO A ERBÈ
Zarattoni chiede serietà e lavoro alla Berretti «Devono capire subito che sono giocatori maturi. già pronti per la chiamata in prima squadra»

FONTE: LArena.it


- Giovedì 14 agosto amichevole col Domegliara
Corrent e compagni affronteranno a Caselle di Sommacampagna la formazione di Vanoli
In attesa della definizione degli impegni ufficiali, prosegue l’aggiornamento dei programmi di lavoro per la squadra di Gian Marco Remondina. Un altro incontro amichevole è stato infatti inserito nel calendario del club gialloblù: giovedì 14 agosto Corrent e compagni scenderanno in campo a Caselle di Sommacampagna (VR) per affrontare il Domegliara di Paolo Vanoli. Il fischio d’inizio della gara è fissato per le ore 17:30.

- Abbonamenti, venerdì sera raggiunta quota 2.684
Le sottoscrizioni delle tessere stagionali proseguiranno anche sabato mattina, dalle 10:00 alle 13:00
La seconda settimana di vendita in prelazione degli abbonamenti 2008/2009 sta per concludersi, ma la tifoseria gialloblù continua a sottoscrivere un buon numero di tessere stagionali. Fino al 14 agosto, presso lo sportello n.1 dello stadio "Bentegodi", sarà possibile assicurarsi in anticipo la possibilità di assistere a tutte le partite casalinghe dell’Hellas Verona nella Prima Divisione.


La quota raggiunta venerdì sera è di 2.684 tessere. Le sottoscrizioni proseguiranno anche stamattina, dalle 10:00 alle 13:00.

- Chiusi gli accrediti stampa per la stagione 2008/2009
Alle 19:00 di venerdì 8 agosto è scaduto il termine per le richieste in vista della prossima annata calcistica
Come precedentemente comunicato, la società di Corte Pancaldo conferma che si è conclusa la fase di accreditazione stampa per prossima stagione sportiva. Qualsiasi altra richiesta pervenuta oltre il termine stabilito, non sarà presa in considerazione e verrà cestinata senza alcun preavviso.

RITIRO ACCREDITI STAMPA e FOTOGRAFI
Gli accrediti riservati a stampa e fotografi potranno essere ritirati presso gli appositi sportelli accrediti dello stadio "Bentegodi", ad un’ora e mezza dal fischio d’inizio della prima gara casalinga di campionato:

- Stampa, Radio, TV: LATO OVEST cancello 25
- Fotografi: LATO EST cancello 16

Hellas Verona Football Club ringrazia tutti gli addetti ai lavori per la cortese collaborazione.

- Test atletici e lavoro tattico sul campo dell'antistadio
Venerdì seduta pomeridiana per gli uomini di Remondina, che tra due giorni incontreranno in amichevole il Trento
E’ proseguito anche venerdì il lavoro della squadra allenata da Gian Marco Remondina, che ha svolto una seduta pomeridiana sul campo dell’antistadio. L’allenamento è iniziato con un riscaldamento tecnico, diretto dal preparatore atletico Cristiano Mazzurana, ed è poi proseguito con test atletici e lavoro tattico a squadra schierata.

Differenziato per Gomez, i cui controlli hanno evidenziato uno stiramento al retto femorale. Oggi mattina ultima seduta prima dell’amichevole col Trento, in programma domenica 10 agosto allo stadio "Briamasco" (fischio d’inizio alle ore 17:00).


- Sfida con gli Allievi Nazionali dell'Inter per la Berretti
Mercoledì 13 agosto alle 17:00 i ragazzi di Zarattoni affronteranno i nerazzurri in amichevole a Costermano
A poco più di una settimana dall’inizio del lavoro pre-campionato, la Berretti allenata da Stefano Zarattoni sfiderà gli Allievi Nazionali dell’Inter. Mercoledì 13 agosto Tonolli e compagni scenderanno infatti sul campo di Costermano (VR) per incontrare in amichevole la squadra nerazzurra. Il fischio d’inizio è fissato per le ore 17:00.

FONTE: HellasVerona.it




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FONTE: LArena.it