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HELLAS VERONA: Contestazione inutile, intempestiva e dannosa da parte dei 'tifosi'; GARZON-IUNCO si farà...


Contestazione a parte, durante la presentazione di REMONDINA a CORTE PANCALDO, sono stati distribuiti volantini con attacchi personale contro il Conte ARVEDI nei quali sostanzialmente si invitano i tifosi scaligeri a disertare lo stadio, non fare gli abbonamenti e far mancare l'appoggio al VERONA in tutti i modi possibili; coerentemente con quanto dicevo ieri, ribadisco che questa contestazione a mio avviso non ha motivo di esistere, che farà solo male all'HELLAS VERONA (sopratutto in questo momento di innovazione-rivoluzione è fondamentale non mettere ulteriori pressioni a chi lavora in società o sul campo al fine di non mettere inutili bastoni fra le ruote) e che per quanto mi riguarda non solo rifarò l'abbonamento ad occhi chiusi ma proseguirà la mia massima fiducia verso PREVIDI, PRISCIANTELLI e anche verso ARVEDI (che fa bene a voler come minimo recuperare quanto investito quando nessuno, di quelli che ora contestano, avevano qualcosa in contrario all'avvento del Conte dopo anni di soprusi di PASTORELLO).

Fare i 'signori' con i soldi altrui è facile, fermarsi a pensare e valutare prima di intraprendere azioni che potrebbero ritorcersi alla fine proprio contro quello che più amiamo, l'HELLAS VERONA, un po' meno. A volte ho come l'impressione che ad alcuni sostenitori interessi di più la propria voglia di mostrarsi intransigenti e farsi riconoscere dalle telecamere piuttosto che quello che dovrebbe essere il fine ultimo di ogni fan: il bene della squadra gialloblù scaligera. Questa è una di quelle volte e assomiglia tanto... Forse troppo all'ultima che mi ricordo: quella in cui, coloro che spingevano per l'allontanamento di Franco COLOMBA, quasi esultarono nel momento in cui avvenne l'effettivo esonero, dimenticando che il VERONA navigava in acque cattivissime, l'importante era dire "Visto? Avevamo ragione noi!"... Beh signori... Fatevi un bell'esame di coscienza perchè se è vero che "PASSERANNO I GIOCATORI, IL PRESIDENTE, L'ALLENATOR" è pur vero che pure i tifosi per fortuna passeranno ma l'HELLAS no! Quello sopravviverà anche alla stupidità di alcuni...


Lista dei calciatori svincolati al: 18/01/2008 http://www.lega-calcio-serie-c.it/it/visti/svinc.html
Lista dei calciatori svincolati al: 18/01/2008 (http://www.lega-calcio-serie-c.it/it/visti/svinc.html)
RuoloNomeStato contrattoIntenzioni della società
RuoloNomeStato contrattoIntenzioni della società
ALL.REMONDINADef. 1 anno-
POR.CECCHINIPrimavera-
POR.FRANZESE??
POR.RAFAELComproprietà (SANTOS)Trattativa
DIF.CASTELLANPrimavera-
DIF.COMAZZIPluriennaleNon si vuole tenere
DIF.DIANDAPrestito (VIBONESE)Rientra a VERONA
DIF.DI BARIPrestito (TARANTO)Rientra alla base
DIF.GERVASONIComproprietà (ALBINOLEFFE)Cedere la metà rimanente
DIF.GONNELLAPrestito (GROSSETO)Rientra alla base
DIF.HURMEPrestito (UDINESE)?
DIF.MORABITO?Non si vuole tenere
DIF.ORFEIIn scadenzaSi vuole tenere
DIF.POLITTIComproprietà (UDINESE)Trattativa
DIF.SIBILANO?Si vuole tenere
DIF.TURATIComproprietà (CESENA)Rientra a VERONA?
DIF.SMANIAPrestito (CANAVESE)Rientra a VERONA
CEN.BELLAVISTA?Si vuole tenere
CEN.COLUCCI G.Comproprietà (CATANIA)Cedere la metà rimanente
CEN.CORRENT?Rimane ma a stipendio ridotto
CEN.GARZONPrestito (CHIEVO)Trattativa per rinnovo
CEN.GIRALDIPrimavera-
CEN.GRECOComproprietà (ROMA)Trattativa
CEN.HERZANPrestito (LA SPEZIA)Rientra a VERONA?
CEN.MANCINELLI?Rimane ma a stipendio ridotto
CEN.MINETTIIn scadenza?Non si vuole tenere
CEN.PIOCELLEPluriennaleNon si vuole tenere
CEN.VIGNAPrestito (AREZZO)Rientra alla base
ATT.ALTINIERPrestito (MANTOVA)Rientra alla base
ATT.CISSÉPrestito (ATALANTA)Trattativa per rinnovo
ATT.DA SILVAPluriennaleNon si vuole tenere
ATT.FODERAROComproprietà (VITERBESE)Rientra a VERONA
ATT.IAKOVLEVSKIPrimavera-
ATT.IUNCOComproprietà (CHIEVO)Trattativa/Buste
ATT.MORANTEPluriennaleNon si vuole tenere
ATT.PASTRELLOIn scadenza?
ATT.STAMILLAPrestito (PIACENZA)Rientra alla base
ATT.VRIZPrimavera-
ATT.ZEYTULAEVPluriennaleNon si vuole tenere

LEGENDA: In grassetto i nomi sicuri del futuro HELLAS VERONA.
                  I ruoli con il link conducono alla scheda relativa al giocatore/tecnico.



CALCIOMERCATO: Sembra fatta per lo scambio tra la seconda metà di IUNCO e la comproprietà di GARZON, i due giocatori rimarranno nelle squadre con cui hanno giocato nella passata stagione con soddisfazione di tutti; si è parlato anche di GIRARDI, per PAROLO si vedrà... Contestazione e volantini contro ARVEDI e l'HELLAS VERONA che lui guida alla presentazione di Gianmarco REMONDINA, nuovo tecnico della squadra scaligera.
- STEFANO GARZON
Cuore di Verona. I buoni rapporti tra Hellas e Chievo lo «riconsegnano» alla squadra di Remondina. Settimana decisiva per chiudere l’affare Decisivo il contatto telefonico tra presidenti Iunco, quasi fatta.
... E Sartori, intanto, ieri mattina si è incontrato per un caffè con il direttore tecnico del Verona Nardino Previdi. Si è parlato di molte cose. Soprattutto di Mino Iunco, che al 99% resterà al Chievo, e che quindi potrà giocarsi le sue carte anche in serie A. La chiacchierata è stata considerata «molto positiva» da entrambi le parti. Le altre novità? Garzon, quasi sicuramente, dovrebbe restare al Verona, che dopo questo faccia a faccia tra i due «direttori» sembra essere molto vicino anche all’attaccante Mimmo Girardi, la passata stagione al Foligno. Nell’incontro tra Sartori e Previdi si è parlato anche del centrocampista Marco Parolo, ma in merito al suo futuro non è ancora stata fatta chiarezza.


- LA CONTESTAZIONE.
UN GRUPPO DI TIFOSI HA INTERROTTO LA PRESENTAZIONE. «BOICOTTEREMO GLI ABBONAMENTI»
I tifosi alzano la voce «Arvedi vendi il Verona». Previdi difende il Conte «Una protesta fuori luogo Quando una squadra riparte servirebbe un po’ di aiuto»
L’euforia per la salvezza è già stata dimenticata. I gialloblù sono rimasti in C1 ma l’Hellas è già sotto esame. Obiettivo numero uno Piero Arvedi, il patron di Corte Pancaldo. Ieri mattina (l'altro n.d.S.), durante la presentazione del nuovo allenatore Gian Marco Remondina, un gruppo di tifosi del Verona è entrata nella sala conferenze e ha esposto dietro il tavolo dei relatori - c’erano l’addetto stampa Simone Puliafito, il diesse Riccardo Prisciantelli, il mister e il Conte - uno striscione con la scritta «Arvedi vendi il Verona». Una copia di quello esposto nei minuti finali a Busto Arsizio, nella partita di ritorno dei play out.

«Non abbiamo niente con il nuovo tecnico - ha detto uno dei fedelissimi giallonlù - abbiamo parlato con Remondina pochi minuti fa e lui sa che cosa vogliamo: grinta, cuore, carattere, attaccamento alla maglia. Non a parole ma con i fatti. Abbiamo dimostrato che noi saremo vicini alla squadra anche in C1. Ma non accettiamo più false promesse e proclami, Arvedi ha fallito e deve andarsene, deve lasciare la società a chi vuole investire nel Verona». Parole pesanti come un macigno, Il patron del Verona ha abbandonato la sala e s’è rifugiato nell’ufficio presidenziale, la presentazione è continuata senza la presenza di Arvedi ma la contestazione dei tifosi ha fatto capire che non ci sono più giustificazioni, i risultati negativi inanellati dalla squadra negli ultimi anni ha portato una rabbia incontenibile tra i tifosi, l’anno scorso hanno sottiscritto diecimila abbonamenti, quest’anno sono pronti a disertare i bigonci. «È il momento di alzare la voce, di scendere nelle strade, di difendere la nostra storia, di agire uniti per salvare il Verona», hanno scritto in un volantino che hanno distribuito durante la presentazione di Remondina.

Pesantissimi gli attacchi personali al Conte, chiari i propositi per il futuro a breve termine. «Siamo chiamati al compito più importante - si legge ancora nel volantino - alla manifestazione estrema di una vera fede attraverso decisioni radicali, forti e responsabili. Blocchiamo tutti gli abbonamenti. Facciamo mancare la terra sotto i piedi al Conte, mettiamolo con le spalle al muro, togliamogli ossigeno, obblighiamolo a lasciare l’Hellas. Facciamo terra bruciata intorno alla società. Basta contatti con dirigenti, giocatori senza cuore, collaboratori, inservienti e qualunque individuo che ruoti intorno ad essa. Basta cene di club, autografi, basta presenziare all’antistadio. Scendiamo nelle strade, facciamo sentire la nostra protesta tra la gente, nei bar, sul lavoro, tra gli amici. Ovunque. Boicottiamo presentazioni e amichevoli».


Una dichiarazione di guerra, non c’è che dire. Uno schiaffo morale per il Conte Arvedi che non ha rilasciato dichiarazioni dopo l’entrata in scena dei tifosi. Un problema in più per Remondina e Prisciantelli che dovranno ricostruire il gruppo e far partire la squadra. «Cosa penso dei tifosi? Sapevo che venivo ad allenare una squadra che ha grande tradizione - ha detto Remondina - questa passione l’ho già vista quando ho seguito l’andata dei play out». «Una contestazione fuori luogo - ha tagliato corto il consulente tecnico Nardino Previdi - quando si riparte ci deve essere un po’ di entusiasmo, servirebbe un po’ di aiuto dai tifosi. Il Verona ha toccato il fondo, abbiamo l’obbligo di fare bene, anzi sono convinto di fare bene. Dateci una tregua fino a settembre».

- «Dobbiamo rispondere in campo»
Il Conte Arvedi nell’ufficio presidenziale, Nardino Previdi in prima fila, mescolato tra giornalisti e tifosi, la patata bollente è rimasta nelle mani di Riccardo Prisciantelli che ha cercato di gestire senza traumi il «dopo contestazione», di ritrovare la calma dopo qualche momento di tensione.
«Queste proteste ci possono stare - ha detto - se non valicano i confini della civiltà, i tifosi sono delusi dopo tanti anni di sofferenza e posso capirli. Adesso noi vogliamo cambiare strada ma sappiamo di non avere la bacchetta magica, non possiamo promettere vittorie e campagne acquisti da mille e una notte».

Un appello anche alla tifoseria stanca di tante delusioni. «Spero che la nostra gente ci lasci lavorare - ha precisato Prisciantelli - anche perchè, a dire il vero, non abbiamo mai smesso. Avevamo già preso contatti con i giocatori che arriveranno a Verona prima dei play out, il giorno dopo il pareggio di Busto abbiamo chiuso i primi accordi. Non chiedo ai tifosi di capirci ma di regalarci un po’ di tregua. Sappiamo che loro hanno fatto fatica ma noi in questo momento possiamo rispondere solo in campo, con i risultati positivi».

- Un bel sorriso dopo la «fuga»
Alla fine sono arrivati i sorrisi. O, perlomeno, ci hanno provato. Nardino Previdi, Gian Marco Remondina e Riccardo Prisciantelli hanno sciolto la tensione e si sono lasciati andare davanti agli obiettivi dei fotografi. Si chiude così una mattina di tensione a Corte Pancaldo. All’inizio il Conte si era limitato a una semplice presentazione di Remondina definito un «grande allenatore» poi ha abbandonato il tavolo dei relatori quando i tifosi sono entrati nella sala conferenze e hanno esposto lo striscione con la scritta «Arvedi vendi il Verona».


- REMONDINA
«Ai miei uomini chiederò sempre grinta e... fame»
Sa che non sarà una passeggiata. Non aveva dubbi prima di firmare, se n’è reso conto ieri mattina quando è stato presentato ufficialmente a stampa e tifosi. Ma Gian Marco Remondina è uomo di sport, ha una famiglia che ha lo spirito agonistico nel sangue, non si è mai tirato indietro davanti alle difficoltà. «Ho sempre dato il massimo per conquistarmi la pagnotta - ammette - prima da giocatore poi da allenatore. Preferisco partire dal basso e risalire la corrente».

Primo giorno di scuola, prima contestazione dei tifosi...
Non me l’aspettavo ma mi rendo conto che Verona è questa, qui la passione è tanta, non si può nascondere. Ho visto qualche partita dell’Hellas, ho seguito l’andata dei play out. Mai vista tanta gente per una gara di C, lì ho capito veramente cosa vuol dire Hellas».
Perchè ha accettato di scendere dalla B alla C?
Si capisce subito, perchè questa è una grande piazza dove tutti gli allenatori che hanno voglia di mettersi in mostra vogliono venire. Non mancano le pressioni, questo è vero, ma la sfida sarà ancora più stimolante.
Aveva chiesto delle garanzie alla società, le ha avute?
Abbiamo condiviso un progetto. Il Verona vuole gettare le basi per una squadra che regali entusiasmo alla piazza, senza illudere nessuno. Per questo dovranno arrivare giocatori che considerano l’Hellas un punto di partenza, un trampolino per arrivare in alto e non un traguardo. Nessuno può venire a Verona per «svernare».
Il modulo?
Spesso ho fatto il 4-3-3 può essere un punto di partenza ma non è una decisione definitiva. Dobbiamo vedere i giocatori che arriveranno, le qualità che avranno. Ho cambiato modulo non solo durante l’anno ma anche nell’arco dei novanta minuti.
Ha dato indicazioni sui giocatori?
Non ho fatto nomi ma ci siamo confrontati con Previdi e Prisciantelli sulle caratteristiche fisiche e tecniche dei ragazzi che dovranno vestire la maglia gialloblù. Ho pensato soprattutto all’aspetto caratteriale. In C voglio giocatori che lottano per portare a casa la pagnotta, ai miei uomini chiedo soprattutto tanta grinta e... tanta fame. Solo così si può emergere in serie C».
Che campionato sarà?
Un campionato difficile, come gli altri anni. Chi arriva qua e pensa di far valere i soldi, il blasone, le presenze di tanti giocatori in serie A sbaglia tutto. Avete visto chi ha vinto negli ultimi anni? Il Sassuolo, il Pisa, il Grosseto, il Cittadella... Società che sono partite da lontano, che hanno un progetto importante, che sono cresciute intorno a un nucleo forte. Le partite sono molto equilibrate, c’è una differenza di pochi punti tra le squadre che fanno bene e quelle che fanno male. Noi dobbiamo puntare soprattutto sulle motivazioni, sugli stimoli.
Che Verona sarà?
Voglio una squadra che non molla mai, dal martedì pomeriggio al triplice fischio finale della domenica. Un gruppo attento e concentrato in allenamento perchè le vittorie si costruiscono soprattutto lì. Ma voglio un gruppo determinato anche in partita, aggressivo, pronto a rincorrere gli avversari da una parte all’altra del campo. In C serve soprattutto questo.

- LE NEWS.
GIÀ DEFINITO IL PROSSIMO RITIRO
Tutti in Val Passiria Si parte il 14 luglio. Amichevole di prestigio il 2 agosto al Bentegodi Stefano Orlandi è il nuovo responsabile marketing

FONTE: LArena.it




[OFFTOPIC]
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FONTE: Gazzetta.it


Forse il pallone d'oro per PREBEN LARSEN si fermò a 11 metri dall'arrivo...
- Elkjaer a 11 metri dalla storia
A undici metri dalla storia. Forse dal Pallone d’oro. Preben Elkjaer finì terzo, in quell’84. Sul podio. Secondo fu Tigana, un po’ a sorpresa. Primo lui, sempre lui, Michel Platini. La Francia in trionfo, sull’onda dell’Europeo vinto a Parigi sulla Spagna. La Danimarca di Preben Elkjaer era invece finita terza, assieme al Portogallo. «Condannata» (si fa per dire) proprio dal rigore sbagliato da Elkjaer nella semifinale. Il quinto rigore, quello decisivo. Di quella Danimarca, Preben Elkjaer era stato il trascinatore. L’uomo simbolo.

Il «cavallo pazzo» che aveva incantato l’Europa e stregato il Verona. «Forte quel Larsen» dicevano tutti. E il Verona era andato a colpo sicuro su Elkjaer, l’altro nome, quello... buono. Di quell’Europeo, l’unico atto sbagliato per Elkjaer era stato proprio quel rigore. Mai stato rigorista, lui. Ma gliel’avevano chiesto e lui non aveva detto di no. I campioni devono anche assumersi certe responsabilità. Aveva calciato, aveva sbagliato. La Spagna aveva fatto festa con Sarabia, illustre sconosciuto. Elkjaer aveva finito con le mani nei capelli. Avesse segnato quel rigore, sarebbe andato in finale con la Francia e forse avrebbe scritto un’altra storia. Per sè e per la Danimarca. «Son finito una volta secondo, una volta terzo, una volta quarto» ha sempre detto parlando del Pallone d’Oro. Sempre dietro a Platini. «Forse una volta l’avrei meritato». Forse era proprio quella. Ma il Pallone d’Oro si fermò a undici metri...

FONTE: LArena.it