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Nardino PREVIDI fa una disamina sull'HELLAS VERONA: società, calciatori e tifosi sotto la lente di uno che di calcio ne mastica.

Intervista a Nardino PREVIDI che dimostra ancora una volta, quando ve ne fosse bisogno, cosa significa avere idee chiare e obiettivi sensati! Peccato sia arrivato con questo ritardo ma speriamo rimanga per la rifondazione. La BERRETTI di ZARATTONI se la dovrà vedere col MILAN. HELLAS VERONA-LECCO è caccia al biglietto per assistere all'importantissima sfida del BENTEGODI. L'OSSERVATORIO dispone: niente veronesi a PAGANI. Davide PELLEGRINI sceglie ancora Karamoko CISSE' al centro dell'attacco gialloblù. La partita in diretta streaming su Telenuovo. La probabile formazione anti-LECCO dell'HELLAS VERONA

Intervista a Nardino PREVIDI che dimostra ancora una volta, quando ve ne fosse bisogno, cosa significa avere idee chiare e obiettivi sensati! Peccato sia arrivato con questo ritardo ma speriamo rimanga per la rifondazione. La BERRETTI di ZARATTONI se la dovrà vedere col MILAN. HELLAS VERONA-LECCO è caccia al biglietto per assistere all'importantissima sfida del BENTEGODI. L'OSSERVATORIO dispone: niente veronesi a PAGANI.
- NARDINO PREVIDI: «Prima la salvezza poi serve un progetto per rilanciare l’Hellas»
Avevo seguito la squadra nella gara di Sassuolo Era un Verona senz’anima, l’ho ritrovato così... La reazione c’è stata ma non abbiamo fatto nulla. Il valore dei giocatori? Lo fa la classifica...
Un mese in gialloblù. Trenta giorni per capire dove può arrivare l’Hellas, se può raggiungere la salvezza, che cosa succederà l’anno prossimo. Nardino Previdi ora ha le idee chiare e la sua analisi è lucida ma spietata.
Pensavo fosse più facile raggiungere l’obiettivo - racconta il consulente tecnico gialloblù - invece la situazione è difficile, maledettamente difficile.
Perchè?
Ho trovato un gruppo spento, senza entusiasmo. Giocatori che assorbivano negativamente la depressione dell’ambiente che li circonda. Solo restando con loro mi sono reso conto che questi ragazzi potevano fare molto di più ma non avevano gli stimoli giusti per reagire.
Cosa si può fare?
Vi dico una cosa. Avevo seguito il Verona a Sassuolo, alla quarta giornata di campionato, ho visto una squadra senz’anima. L’ho ritrovata sei mesi dopo, non è cambiato nulla, il Verona è ancora senz’anima.
Nell’ultimo mese una reazione c’è stata...
Ho detto che ho trovato una squadra senz’anima ma nelle ultime partite ho visto la reazione. Non mi sono piaciuti con il Padova, non m’è piaciuto l’atteggiamento. Ma non posso dire niente per le altre partite. Dal Foggia al Monza, dalla Pro Patria al Foligno. Sì, anche a Foligno. Ci sono stati alcuni episodi negativi ma l’Hellas ha fatto una buona prestazione. Vuol dire che qualcosa è stato fatto.
Cos’è cambiato?
Nessuna rivoluzione, abbiamo cercato di mettere in pratica regole chiare per tutti. A Verona i giocatori sono pagati bene, ricevono lo stipendio regolare, tutti i mesi. Sono professionisti, hanno tanti diritti ma devono avere anche dei doveri. Per questo abbiamo inserito un codice di autodisciplina interno, i giocatori devono presentarsi in sede a firmare tutte le mattine prima delle 11, cerchiamo di chiudere ermeticamente le porte dello spogliatoio. Sono usciti troppi spifferi che hanno alimentato voci negative.
Si è rivista anche la gestione della squadra...
Non si possono fare grandi cose, i contratti ci sono e sono stati firmati in precedenza. Una cosa balza subito all’occhio. Non c’è rapporto tra il rendimento in campo e gli stipendi che vengono pagati. Assolutamente scoordinati. Guardate che il valore del giocatore, anche quello morale non solo tecnico e tattico, viene fatto dalla classifica non solo dal curriculum o dalle squadre nelle quali ha giocato. In questo momento l’Hellas è ultimo in C1, anche i giocatori sono in fondo alla graduatoria, questa questione riguarda anche loro, non solo la società, i tifosi, la città.
Ne ha parlato con i giocatori?
Parlo con la squadra tutte le settimane, alla ripresa degli allenamenti. Ho detto queste cose ma non solo queste. Ho spiegato che i risultati non vengono da soli sono frutto del lavoro durante la settimana, dell’applicazione, della concentrazione durante i novanta minuti della gara.
La vittoria di Monza ha rilanciato il Verona?
Sono soddisfatto della partita fatta dai gialloblù. Ho visto in campo una squadra aggressiva, rapida, cattiva. Solo così possiamo raggiungere la salvezza. Una partita che si poteva anche pareggiare, non sarebbe stato un dramma ma la vittoria ha premiato lo sforzo dei ragazzi. Una scossa importante dopo il ko con il Padova. Anche perchè, non dimentichiamolo, dobbiamo giocare due scontri diretti in trasferta, prima a Pagani e poi a Manfredonia. Dobbiamo arrivare a queste partite, soprattutto a Pagani, con qualche punto di vantaggio.
I tifosi non potranno esserci a Pagani ma il Verona ha ridotto i prezzi per riempire lo stadio nella sfida con il Lecco.
Dobbiamo andare in campo per vincere e i nostri tifosi devono darci una mano, saranno veramente il dodicesimo uomo in campo. Il Lecco dovrà capire subito chi comanda, un Bentegodi pieno fa venire i brividi, può travolgere tutto e tutti. Noi dobbiamo puntare proprio su questa passione per risollevare le sorti del Verona.
Il futuro?
Il primo obiettivo è la salvezza. Il cammino è ancora lungo e difficile ma l’Hellas deve rimanere in C1. Poi, chi condurrà il Verona, dovrà fare una verifica complessa. Innanzitutto bisogna capire che cosa intende fare la società. Non si possono regalare ancora delusioni al pubblico e alla città di Verona, meritano ben altro. Ma la programmazione deve essere chiara, non si raggiungono risultati importanti senza un progetto, soprattutto nel breve, nel medio termine.
Si pensa già a un ridimensionamento?
La programmazione può essere anche questa, si può ridurre il budget. Guardate il Verona di quest’anno, si è speso tanto e male. Piuttosto di gestire così una società è meglio ripartire da zero con obiettivi precisi nell’arco di due o tre annni.
Un progetto che sarà seguito da Previdi?
Lo ripeto ancora una volta, io sto qui fino al termine del campionato poi vedremo. Faccio la dialisi tre volte la settimana, le mie condizioni di salute non mi permettono una presenza costante. Potrei rimanere come consulente, seguire la squadra una volta la settimana. Ci sono persone come Riccardo Prisciantelli e Davide Pellegrini che hanno dimostrato non solo capacità tecniche ma anche un grande attaccamento alla maglia. Da 12 anni non mi rimettevo in gioco, anche se non sono mancate le richieste. L’ho fatto per l’Hellas e sono contento di averlo fatto. Si può continuare ma prima di tutto dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo. Poi pensiamo al progetto ma pretendo regole chiare e trasparenza.

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FONTE: LArena.it


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- LA PROBABILE FORMAZIONE (leggi)

FONTE: TGGialloblu.it




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FONTE: LArena.it