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Calcio.com MAGAZINE intervista Antonio DI GENNARO uno dei 'mitici' dello scudetto, l'uomo dal lancio millimetrico, poi BELLAVISTA, CISSE' e l'ex FUMMO


Il DIGE intervistato da Alberto CRISTANI: per l'HELLAS sarei pronto a tornare. Antonio DI GENNARO indimenticato regista dello scudetto, analizza la profonda crisi dell'HELLAS sul baratro della C2
A centrocampo comandava lui. Testa alta, passo sicuro ed elegante, lancio millimetrico. Era il vero regista (ahimè oggigiorno sempre più difficile da trovare nella frenesia del calcio moderno), ovvero colui che dava ritmo e tempo, quel giocatore che se non era in giornata te ne accorgevi subito perché la squadra non girava. Per questo motivo Antonio Di Gennaro, per tutti «Dige», era uno di quelli che doveva giocare sempre, anche con una gamba sola.

Anni fantastici quelli del Dige a Verona: dalla B allo scudetto, passando tra finali di Coppa Italia, Coppa Uefa e Coppa Campioni. Gli anni più belli dell'Hellas. Anni che, paragonati alla situazione attuale, fan­no venire la pelle d'oca. Si è vero. Sono stati anni magnifici, tutto stupendo! - ci racconta Totò - A Verona torno spesso perché lì ho affetti e amici. Con Pierino (Fanna n.d.r) ci si sente regolarmente. Anche per parlare di questo povero e bi­strattato Hellas.

Ha visto qualche partita dei gialloblù quest'anno?
Si, ne ho vista qualcuna. Poche però visto che la serie C di visibilità ne ha veramente poca. lo lavoro per Sky, faccio il commentatore e devo dire che tra serie B e serie C riuscire a vedere una partita è veramente un'impresa. L'ultima che ho visto dell'Hellas è stata quella contro il Legnano. Ed è stato uno spettacolo deprimente. Il punto più umiliante della storia del nostro Verona. Dopo nove minuti si perdeva 2-0. E se ne potevano prenderne altrettanti. Veramente angosciante!



Che idea si è fatto di questa situazione?
La squadra che ha perso contro il Legnano si vedeva che era demotivata, priva di stimoli e soprattutto di orgoglio. Quando perdi e sei ultimo in classifica in serie C devi combattere. Ed invece nessun fallo, nessuna reazione degna di questo nome. Undici giocatori, alcuni dei quali di esperienza, che vagavano per il campo. In queste ultime settimane le cose sembrano andare un po' meglio a livello di risultati, ma i segnali che arrivano dalla società sono sempre indecifrabili. Cosa vuole fare il Conte Arvedi? Perché non vende a chi vorrebbe comprare? E chi c'è ancora dietro all'Hellas? Tante do­mande ma, come sempre, nessuna risposta. Ma soprattutto nessuna certezza e nessun programma per il futuro. Così, purtroppo, non c'è futuro.

Pensa che il richiamare Pellegrini alla guida della squadra sia stata una scelta corretta?
Me lo auguro. Davide ha riportato un po' di tranquillità nell'ambiente oltre a qualche buon risultato. Penso che ai play out ci si possa ancora arrivare. Questo è l'obiettivo. Perché sinceramente alla salvezza diretta ci credo poco. Anche se non si può mai dire. A livello societario invece cosa servirebbe? Gente competente e che non intenda arricchirsi usando l'Hellas. Serve gente che voglia bene ai colori gialloblù, gente che sappia programmare e che abbia la dignità di rimboccarsi le maniche e di ripartire da zero, facendo le cose seriamente. L'opposto della situazione attuale.



Se Antonio Di Gennaro venisse con­tattato da una nuova e seria proprietà, cosa risponderebbe?
Presente! Ad oggi, sia chiaro, nessuno ha mai contattato noi della vecchia guardia per aiutare e cercare di risollevare le sorti dei nostri colori. L'unico che recentemente ha collaborato per un po'con l'Hellas è stato Fanna (secondo allenatore nelle stagioni di Prandelli n.d.r). Mentre Tutti gli altri tutti sono stati dimenticati. Ed è un peccato perché gente come noi, che ha l'Hellas nel cuore, potrebbe solo che aiutare e risollevare l'immagine di una società della quale ormai, a livello nazionale, si parla veramente poco.

E se si optasse per una fusione?
Premetto subito che stimo molto il Chievo, società seria e ben organizzata. Ma il Chievo e l'Hellas sono due cose ben distinte. Sarò un romantico, sarò legato ai ricordi ma io sono convinto che il Verona deve risollevarsi con le proprie gambe. Partendo dalla serie C. In tre, quattro, cinque anni. Il tempo non è un problema. E i tifosi sanno aspettare. Ovvio che aspettano solo se vedono serietà e progetti validi. Basta con le prese in giro! Ci vuole serietà e gente che ne capisca di calcio. Ai nostri tempi c'erano poche figure in società ma tutte competenti e di spessore. E poi c'eravamo noi, un gruppo di professionisti seri, motivati e molto legati tra di loro. Fine. Queste sono le componenti per far bene. Non ci vuole tanto. O sbaglio?

Ipotizziamo un nuovo Hellas: coro data di imprenditori seri, Galderisi e Fanna allenatori, Di Gennaro d.s., Tricella al marketing ed Elkjaer presidente. Non sarebbe male, no?
Sarebbe un sogno! Ma io mi chiedo: perché non si può veramente arrivare ad una realtà del genere? In società tipo il Milan gli 'ex' sono un patrimonio della società e vengono considerati tantissimo. Perché questo non può accadere a Verona? So che il sindaco si sta muovendo per cercare di risanare questa situazione. E questo è un buon segnale. Il Conte Arvedi dovrebbe fare un passo indietro, vendere e lasciare a chi può fare di più e meglio. La nuova società dovrebbe poi investire sulle giovanili, puntare ad avere un vivaio che possa garantire alla prima squadra giocatori giovani e motivati. L'Atalanta, sotto questo punto di vista, può essere presa ad esempio. Questa non è fantascienza. Questo è 'solo' ll un progetto serio. Quel progetto di cui ha disperatamente bisogno il nostro Hellas per ritornare grande.

FONTE: Calcio.com MAGAZINE


Antonio BELLAVISTA ospite in casa AUDACE. Karamoko CISSE': si parla del colored che ha emozionato il BENTEGODI. La BERETTI HELLAS VERONA contro PRO SESTO e CITTADELLA. FUMMO, ex gialloblù, ci parla di PAGANI e dell'accoglienza che ci aspetta al TORRE. FANASCA della PAGANESE sentenzia: Per noi è la gara della vita.
- IL CONVEGNO.
OSPITI ILLUSTRI PER L’INIZIATIVA DELL’AUDACE, ALLA VIGILIA DELL’IMPORTANTE TORNEO GIOVANILE
Il tecnico e Bellavista «aprono» il Mastella. Il terzo tempo al centro del dibattito, con la presenza di oltre 300 spettatori, tra cui moltissimi bambini

- STANDING OVATION.
L’ATTACCANTE DELLA NUOVA GUINEA HA SEGNATO IL PRIMO GOL PER IL VERONA. DOPO AVER REALIZZATO IL RIGORE HA BACIATO LA MAGLIA
Tutti in piedi per Cissè «Che brividi al Bentegodi». «Un’emozione incredibile, mi tremavano le gambe quando sono uscito dal campo e ho sentito gli applausi dei nostri tifosi». «Ho fatto la Coppa d’Africa con la Guinea Bissau, è stata una grande esperienza». «Una città razzista? Bugie e luoghi comuni Io sto bene, un bel rapporto con tutti».

- La Berretti affronterà Pro Sesto e Cittadella

- I CONSIGLI DI UN «AMICO».
HA GIOCATO TRE PARTITE CON FICCADENTI E HA FATTO UN GOL A COMO IN COPPA ITALIA
Fummo avverte il Verona. L’ex gialloblù ha vinto il campionato a Pagani «Li conosco molto bene, al Torre farà un gran caldo»

- QUI PAGANESE. CRESCE L’ATTESA PER LA SFIDA
Fanasca all’attacco «La gara della vita». «Il punto di Busto Arsizio ci ha dato grande fiducia. Ora dobbiamo sfruttare questa partita in casa»

FONTE: LArena.it

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FONTE: LArena.it