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20 Marzo - Scandalo Liechtenstein: l'avvocato di Pietro ARVEDI chiarisce la posizione del patròn dell'HELLAS VERONA, intervista a Giovanni GALLI.


Ancora sullo 'scandalo Liechtenstein' ed i presunti furbi che non pagano le tasse: è spuntato anche il nome del patròn dell'HELLAS VERONA Pietro ARVEDI D'EMILEI ma sembra essere tutto a posto secondo l'avvocato del conte, Massimo MACCAGNANI. Federico SBOARINA, assessore allo sport per il comune di Verona invece, sembra non perda occasione per attaccare ARVEDI: «È quasi imbarazzante parlare del Conte, è una calamita che attira su di sé i mali»...
- Fiscopoli.
C'è anche il nome del patron dell'Hellas nella lista di chi ha nascosto i soldi in Liechtenstein
Il conto all'estero di Arvedi: «Io non sono un evasore»
Il Conte all'inizio ha negato tutto, poi il suo avvocato ha spiegato: «Attività vecchie, regolarizzate nel 2002».


- Scandalo Liechtenstein.
Il nome del patron dell'Hellas è sulla lista dei conti nel mirino della magistratura
Arvedi e i soldi segreti all'estero: "Non sono un evasore fiscale"
L'avvocato Maccagnani: «Sono attività vecchie,tutte già regolarizzate nel 2002»
Prima i 5 milioni di euro falsi. Poi il valzer di denunce e controdenunce tra il conte Arvedi e l'imprenditore bresciano Lancini. Ora il suo nome che compare sulla lista dei conti segreti aperti in Liechtenstein. Non bastano le disavventure
dell'Hellas, il patron della squadra gialloblù proprio non ce la fa a rimanere distante dai riflettori. L'ULTIMA in ordine di tempo è, appunto, la lista dei "furbetti" arrivata nei giorni scorsi al Governo e alla Guardia di Finanza italiana attraverso l'Agenzia delle Entrate, in forma riservata. Imprenditori, affaristi e politici che hanno aperto i loro conti negli istituti di credito del piccolo, ricchissimo Liechtenstein. Nella maggior parte dei casi, un escamotage per evitare di pagare le onerose tasse italiane. Ieri, la sorpresa. Nella "black list" spunta anche il suo nome. Conte Pietro Arvedi d'Emilei. La notizia ha presto fatto il giro della città. Il diretto
interessato ha cercato di negare tutto, almeno all'inizio. «Soldi
in Liechtenstein io non ne ho
- è stato il suo primo commento - io ho sempre pagato le tasse, non sono un evasore fiscale, si immagini che mi tocca pagare anche i debiti lasciati da Pastorello». La conferma è venuta,
però, poco dopo dallo stesso avvocato di Arvedi, il legale Massimo Maccagnani. Al patron dei gialloblù sarebbe, infatti, intestato un conto corrente in cui sono depositati un milione e duecentomila euro. «Si tratta di un bene immobile, una società e una fondazione - ha spiegato Maccagnani - ma sono tutte vecchie attività, antecedenti al 2002, che sono state regolarizzate in base alle leggi per il recupero ed emersione dei capitali all'estero». Per l'avvocato, dunque, il Conte non rischia sanzioni amministrative, tantomeno condanne a livello penale. «Pagando una piccola percentuale, il mio cliente già nel 2002 aveva riportato i soldi del conto in Italia - ha concluso Maccagnani - e tutto questo ovviamente era stato comunicato all'Agenzia delle Entrate, che quindi ne è al corrente almeno da sei anni». Il procuratore Guido Papalia, nel frattempo, ci va cauto. «Non abbiamo ricevuto ancora nessuna comunicazione da Roma. Non appena arriverà, valuteremo se ipotizzare qualche reato, come evasione fiscale o riciclaggio - ha spiegato Papalia, lasciandosi andare a una battuta - ma non si tratta dei 5 milioni di euro falsi, vero?». Battute e commenti che, dopo gli ultimi curiosi episodi, sorgono evidentemente spontanei. «È quasi imbarazzante parlare del Conte - ha riferito Federico Sboarina, assessore comunale allo Sport - sembra una calamita che attira su di sé tutti i mali del paese». Più clemente il presidente del Consiglio comunale Pier Alfonso Fratta Pasini, amico d'infanzia di Arvedi. «Non so se la storia del conto in Liechtenstein sia vera, io sono convinto delle doti morali del Conte - ha detto Fratta Pasini - forse diventare presidente di una squadra di calcio può averlo proiettato in un mondo di squali, ma sono certo che lui lo ha fatto solo per passione verso l'Hellas e i suoi tifosi».

- Nelle ultime due gare l'estremo difensore dell'Hellas è tornato sicuro
ORA CON QUESTO RAFAEL SALVEZZA ALLA PORTA...TA
Ma predica umiltà: «Non abbiamo ancora fatto nulla. Serviranno grande umiltà e impegno»

- DI NUOVO TERAPIE PER VIGNA, HURME E GRECO

FONTE: IlVerona.it

Intervista a Giovanni GALLI: spiega le ragioni del fallimento del suo progetto per l'HELLAS VERONA e non esclude il ritorno... Leandro GRECO felice per l'esito dell'ecografia, ultime dall'allenamento di ieri:
- Galli: «Il mio Verona non era da buttare»
«SARRI HA PAGATO I TANTI INFORTUNI E UN CARICO DI PRESSIONE ECCESSIVO»
Dopo gli ultimi risultati positivi l’ex dg rivendica la bontà di alcune scelte. «Mi sono dimesso per coerenza, ma non voglio escludere un ritorno»
Se n’è andato quando il bello doveva ancora arrivare, dopo un punto in sei partite e i fantasmi della retrocessione sempre più vivi negli incubi notturni. Giovanni Galli si dimise dopo la scelta di Arvedi di licenziare Sarri, e lo fece «per coerenza rispetto alla mia scelta di portare il tecnico toscano a Verona. Non sarei più stato credibile di fronte ai ragazzi, poiché non ho comunicato io a loro dell’esonero di Sarri, ma lo ha fatto il presidente tramite i giornali», ci spiega. «A quel punto ho deciso di dimettermi, anche se sarei potuto rimanere a prendere lo stipendio». L’ex portiere, che ora è tornato come opinionista a Mediaset («per me una seconda casa, ci lavoro da dieci anni») con Arvedi, peraltro, continua a sentirsi. Certo la gestione Sarri fu disastrosa dal punto di vista dei risultati. «Ci furono varie componenti, prima fra tutte gli infortuni, con 11 ragazzi in infermeria. I nuovi, poi, che ora fanno così bene, dovevano ancora entrare in forma». Galli non manca di fare autocritica. «Forse dovevamo essere più leggeri a livello di carico emotivo imposto alla squadra. I giocatori lamentavano una condizione atletica precaria e soffrivano di dover attenersi agli schemi di gioco del mister». Tornerà a Verona? «Mai dire mai».

- IERI L’ECOGRAFIA IL GIOCATORE È FELICE
Greco, sospiro di sollievo la lesione è di lieve entità
Una bella notizia per Leandro Greco e per tutto l’Hellas. L’ecografia cui è stato sottoposto ieri il centrocampista romano non ha evidenziato lesioni particolari ma una “distrazione muscolare di lieve entità in sede della pregressa cicatrice, con esiti da valutarsi nel corso del tempo” recita il referto. Il pianto dirotto di domenica scorsa si trasforma in un sorriso. «Sono felice - spiega Leandro - al momento dell’infortunio ho pensato subito al peggio, che non ne sarei
più uscito». Poi le parole di affetto e vicinanza di Davide Pellegrini e di tutta la squadra: «Sono gesti importanti, che ti danno sollievo. Il mister mi è stato vicino, mi ha raccontato la sua analoga esperienza che ebbe da calciatore, mi ha detto di fare tutto il necessario per guarire bene. Ringrazio Orfei per avermi dedicato il suo gol con la Pro Patria, con lui ho un ottimo rapporto, è un leader nello spogliatoio e per me come un fratello maggiore». Pellegrini gli ha detto, dopo la partita, che lo aspettava per i play out: «Sarebbe molto bello, anche se preferisco non fare tabelle di rientro. Certo, recuperare da questo lieve infortunio non sarà come recuperare da uno stiramento, ma la zona interessata è sempre quella e sarà d’obbligo usare prudenza ed essere certi della piena guarigione».

- A parte Sibilano, Orfei e Politti Assente Comazzi: è morto il fratello
Prosegue senza interruzioni il lavoro dei gialloblù, che continuano a preparare la sfida con il Foligno in programma sabato 22 allo stadio "Blasone".
Ieri la formazione di Davide Pellegrini ha affrontato una seduta pomeridiana presso l’antistadio. L’allenamento è iniziato con alcuni esercizi di riscaldamento in palestra, per poi terminare con una partitella disputata contro la Berretti di Zarattoni. Hanno lavorato a parte Sibilano, Politti e Orfei (quest’ultimo, al pari
di Altinier e Rafael, ha avuto responso confortante da un’ecografia che ha
escluso lesioni muscolari), mentre Hurme, Vigna e Greco si sono limitati a sottoporsi
terapie e Rafael ha svolto lavoro di forza. Assente Comazzi, colpito da un gravissimo lutto: nella notte di martedì è morto il fratello Mario. Oggi pomeriggio,
sempre all’antistadio, nuova seduta di allenamento, dopodiché il tecnico
Pellegrini e Stamilla si concederanno alla stampa.

FONTE: DNews.eu

La situazione in casa FOLIGNO, RAFAEL de Andrade ritrovato?, Lutto familiare per Alberto COMAZZI, giovanili in campo per i tornei pasquali:
- QUI FOLIGNO.
GLI UOMINI DI BISOLI SONO ANCORA QUARTI IN CLASSIFICA MA VENGONO DA UN PAREGGIO IN CASA CON LA PAGANESE E DALLA SCONFITTA CON LA TERNANA
I «falchetti» hanno voglia di rivincita: «Brucia il ko nel derby, soprattutto per i tifosi». Contro l’Hellas non ci sarà Girardi, bomber all’andata

- IL RITORNO DI UN PROTAGONISTA.
ANCHE IL PORTIERE BRASILIANO HA RITROVATO LA CONDIZIONE NELLE ULTIME GARE
Le mani di Rafael sulla C1: «Dobbiamo rimanere sereni, così centreremo la salvezza Tutti possiamo essere leader ma il capitano è Comazzi»

- Lutto familiare per Alberto Comazzi

- BABY IN CAMPO.
HELLAS AI TORNEI PASQUALI
Che partite con Spartak e Fiorentina. Impegni in terra emiliana per Allievi e Giovanissimi Esordienti a Rovereto nel «Città della Pace»

FONTE: LArena.it

RAFAEL De Andrade ci crede ma predica umiltà:
- Comazzi: morto il fratello
Hellas, Rafael adesso ci crede: «Salvi ai play out»
Rafael De Andrade ha le idee chiare sulla metamorfosi dell’Hellas. «Siamo cambiati. Finalmente abbiamo capito che non siamo secondi a nessuno. Quando abbiamo preso il gol della Pro Patria, sapevamo che potevamo pareggiare in ogni momento: questa è la differenza. I risultati ci danno morale e convinzione dei nostri mezzi». Il portiere (qualche responsabilità sulla rete di Imburgia, ma miracolo finale salva-risultato), è convinto che il Verona si salverà ai play out. «Su questo non ci sono dubbi. Adesso che finalmente i risultati sono cominciati ad arrivare, lavoriamo meglio e durante la settimana c’è più tranquillità. Lo spogliatoio è unito. I leader? In questa squadra sono tanti, forse lo siamo tutti. Tutti quelli che non vogliono vedere l’Hellas all’ultimo posto e che stanno facendo il possibile per tirarlo fuori da questa situazione». Intanto Davide Pellegrini è alle prese con molti problemi, soprattutto in difesa. Out Sibilano e Comazzi (quest’ultimo colpito da un grave lutto familiare, è morto stroncato da un infarto il fratello Mario, 43 anni, un ex giocatore) con Orfei ancora acciaccato, dovrebbe essere Di Bari a giocare al fianco di Gonnella. Pure Altinier ha qualche problema, ma a Foligno dovrebbe esserci.

FONTE: Leggo.it

- HELLAS SENZA COMAZZI E SIBILANO
Hellas a Foligno senza mezza difesa. Mancheranno Sibilano, Comazzi e Hurme. Orfei recupera. Ciss, squalificato, salta la trasferta in Umbria

FONTE: RadioVerona.it


[OFFTOPIC]
Questo blog è solidale con il popolo tibetano: la politica non c'entra niente: inalienabili sono i valori della libertà e dell'essere umano in quanto tale! Una volta tanto si dovevano guardare altre cose e non solo la potenza economica cinese prima di assegnare i giochi olimpici! VERGOGNA PER DIO... Cosa boicottate ora? Chissenefrega! Lasciate libertà di parola agli atleti che perteciperanno piuttosto! Invece di chiudere la bocca e censurare! E quando il Dalai Lama viene in Italia accoglietelo come merita e come qualsiasi altro capo di stato quale lui è!

Questo blog è solidale con il popolo tibetano: la politica non c'entra niente: inalienabili sono i valori della libertà e dell'essere umano in quanto tale! Una volta tanto si dovevano guardare altre cose e non solo la potenza economica cinese prima di assegnare i giochi olimpici! VERGOGNA PER DIO... Cosa boicottate ora? Chissenefrega! Lasciate libertà di parola agli atleti che perteciperanno piuttosto! Invece di chiudere la bocca e censurare! E quando il Dalai Lama viene in Italia accoglietelo come merita e come qualsiasi altro capo di stato quale lui è!
- Pechino.
Il premier cinese apre al leader religioso ma «a certe condizioni». Il pontefice prega per il Tibet
Il Dalai Lama: "VOGLIO IL DIALOGO" e il Papa rompe il lungo silenzio
Il comitato olimpico conferma il passaggio della fiaccola a Lhasa nonostante le violenze

FONTE: IlVerona.it

L'era ora che moesse el cùl anca el Papa oh!!!
Dura risposta della Cina all'appello di Benedetto XVI sulla fine delle violenze in Tibet. «La cosidetta tolleranza (non può esistere) per i criminali, che devono essere puniti secondo la legge», ha detto il portavoce del ministero degli esteri Qin Gang. Il Vaticano e la Cina non hanno relazioni diplomatiche dal 1950, quando la Nunziatura Apostolica della Cina si trasferì a Taiwan. In Cina circa quattro milioni di cattolici sono iscritti all' Associazione dei Cattolici Patriottici che riconosce il governo di Pechino come massima autorità. I cattolici fedeli alla Santa Sede e non registrati presso l' Associazione patriottica sono circa il doppio.

IL MESSAGGIO DEL PAPA Benedetto XVI ha espresso ieri «tristezza e dolore di fronte alla sofferenza di tante persone» in Tibet ed ha auspicato che venga scelta la strada del dialogo. «Con la violenza i problemi si aggravano», ha detto. Il messaggio del Papa è giunto nel giorno in cui il Dalai Lama lancia un appello alla ripresa del dialogo sul Tibet con la Cina. Lo riferisce un suo consigliere dalla sede dell'esilio del capo leader tibetano in esilio a Dharamsala, in India. «Le due parti devono rendersi conto che dobbiamo vivere fianco a fianco. Dobbiamo parlarci», ha dichiarato il collaboratore del Dalai Lama, Tenzin Takhla. «Sua santità - ha aggiunto - è impegnato al dialogo con i cinesi. Dobbiamo metterci uno di fronte all'altro e parlarci. I cinesi non risolveranno mai la questione tibetana inviando truppe, La sola soluzione è di metterci uno di fronte all'altro di stabilire un dialogo e di trovare una soluzione a beneficio di entrambe le parti».

LA FIACCOLA IN TIBET La fiaccola delle Olimpiadi 2008 andrà in Tibet come previsto, nonostante i disordini nella regione himalayana. Lo ha detto un organizzatore del Giochi di Pechino. «La situazione in Tibet si è sostanzialmente stabilizzata, la staffetta della torcia olimpica procederà come da programma», ha detto Jiang Xiaoyu, vice presidente esecutivo del comitato organizzatore cinese in una conferenza stampa. Attivisti tibetani hanno dimostrato ieri fuori dalla sede del Comitato olimpico internazionale a Losanna, chiedendo che la torcia non passi più per il Tibet e tre province confinanti nella sua marcia verso Pechino per i Giochi dell'8-24 agosto. Quando arriverà a Pechino il 31 marzo prima di iniziare il suo viaggio attorno al mondo, una seconda fiamma sarà accesa e portata in Tibet, dove scalatori cinesi cercheranno di portarla sulla vetta del Monte Everest. Il tentativo avverrà in maggio, quando le condizioni atmosferiche sulla montagna più alta del mondo sono le migliori.

FONTE: Leggo.it