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Nuovo HELLAS svolta a metà (recita L'Arena)


I gialloblù sotto nel primo tempo, rimangono in 10 per l’espulsione di Corrent, pareggiano e non si accontentano cercando ancora il gol

di Luca Mantovani
Il 2008 del Verona inizia com’era finito il 2007. Un punto con la Cremonese prima di Natale, un punto a Sesto San Giovanni dopo l’Epifania. Ma i segnali che arrivano dallo stadio Breda riportano un sorriso in casa Hellas. La situazione di classifica è sempre drammatica, questo è chiaro, ma Comazzi e compagni strappano un pareggio in trasferta, in rimonta, in dieci contro undici. Un messaggio importante, arriva da tutto il gruppo. Non solo dai nuovi acquisti ma anche dai vecchi gialloblù che hanno deciso di restare e di sposare il progetto Sarri.
Il nuovo tecnico tiene fede a quanto aveva promesso durante la presentazione. Squadra equilibrata dietro con una punta e tre fantasisti a sostegno in avanti. Resta un modulo già visto con Colomba e Pellegrini, cambiano gli interpreti. Sarri manda in campo dal primo minuto quattro dei sei nuovi acquisti, conferma la difesa a quattro con Sibilano e Gonnella in mezzo, Morabito a sinistra e Comazzi dirottato sulla fascia destra. Corrent e Piocelle giocano davanti al reparto arretrato, Altinier è il punto di riferimento avanzato davanti a Da Silva, a destra c’è Vigna a sinistra il redivivo Cossu e anche questa è una sorpresa.
SIMIL CATENACCIO. Sala replica con un 4-3-3 sulla carta che in campo si trasforma in un 4-5-1, un simil catenaccio con dieci giocatori dietro la linea della palla. L’HellaS non perde tempo e comincia a macinare gioco.
Nel primo quarto d’ora ci sono solo i gialloblù in campo, i difensori biancocelesti fanno buona guardia, chiudono tutti gli spazi, spazzano l’area come possono e cercano di mettere in movimento il velocissimo Musetti, una spina nel fianco per tutta la difesa gialloblù.
MORABITO SUBITO FUORI. Si gioca in un campo molto stretto, al limite della regolarità. Ne fa le spese Morabito dopo una manciata di minuti. Scivolata sulla fascia per fermare Laner, il giocatore gialloblù esce dal campo e sbatte sul muretto che sostiene la rete di recinzione. Una brutta botta, l’esterno deve chiedere il cambio, al suo posto entra Hurme.
Le occasioni buone, però, sono tutte gialloblù. Al 25’ la palla d’oro arriva sui piedi di Da Silva. Contrasto aereo tra Altinier e Freite, l’attaccante brasiliano è lì, a due passi dalla porta, pronta la girata, il tiro è troppo centrale, Moreau para a terra.
PASTICCIO. Due minuti dopo succede l’incredibile. Punizione sulla trequarti, batte Gregori, Gonnella sfiora la palla di testa ma non allontana, rimbalzo in area, indecisione tra Piocelle e Rafael, Mendil ci mette la punta, Pro Sesto in vantaggio.
Eccolo lì il solito Verona. Basta un errore e gli avversari fanno festa. I gialloblù sbandano paurosamente, non trovano la forza di ripartire alla ricerca del pareggio.
Gli ultimi venti minuti del primo tempo si giocano in apnea. Sarri si alza dalla panchina, si sbraccia, urla, cerca di risvegliare la squadra.
Finisce il primo tempo e il Verona ricarica le batterie ma all’inizio della ripresa la Pro Sesto stringe ancora di più le maglie del centrocampo e i gialloblù sbattono sul bunker dei padroni di casa.
«ROSSO» A CORRENT. Al 19’ potrebbe finire la partita del Verona. Secondo giallo a Corrent per un fallo sulla fascia, il centrocampista viene espulso e l’Hellas resta in dieci. Una gara difficile diventa una sfida impossibile.
Ma Sarri non demorde. Prima getta nella mischia Garzon per Altinier e ridà equilibrio al centrocampo poi toglie Gonnella e manda in campo Morante, un’altra punta. Difesa a tre, due mediani, due esterni e due punte.
ARREMBAGGIO. L’Hellas va all’arrembaggio. Il pareggio sembra cosa fatta quando Moreau sbaglia l’uscita e Sibilano si trova sulla testa la palla per fare gol a porta libera. La palla esce di un soffio.
Pochi minuti dopo ci riprova Da Silva. Cross dalla destra di Vigna, all’attaccante brasiliano anticipa Moreau di testa ancora fuori.
Si avvicina la fine ma l’Hellas ci crede. Ancora un cross dalla destra, questa volta tocca a Comazzi ben lanciato da Vigna, perfetto lo stacco di Da Silva, palla in rete e Verona in festa.
ULTIMO ASSALTO. Non è finita. La squadra di Sarri cerca anche la rete della vittoria ma ormai è troppo tardi. La Pro Sesto resiste, l’Hellas riparte con un pareggio.



VIGNA
Nel finale si scatena sulla fascia
Al debutto in gialloblù, è il migliore in campo. Le sue progressioni, soprattutto dopo l’ammonizione di Gregori, mettono sempre in crisi la difesa della Pro Sesto. Anche l’azione del pareggio parte da lui.

...Veramente Puliero non lo raccontava così! Boh...


RAFAEL
Indecisione, Pro Sesto in vantaggio
Il migliore dell’Hellas in tante altre partite, a Sesto San Giovanni non è impeccabile: la sua incertezza con Piocelle al 27’ del primo tempo consente a Mendil di portare in vantaggio i padroni di casa.


Soddisfatto il mister:
MAURIZIO SARRI
«Sono soddisfatto: tutta la squadra si è messa in discussione»
Mi è piaciuto Da Silva per quello che ha fatto in tutta la partita, non solo per il gol
Si poteva anche vincere ma il punto va bene. Sarri manda in archivio la prima partita del Verona nel 2008 e sposta l’attenzione sulle prossime partite. «Va bene così - ammette il tecnico dell’Hellas - la squadra ha portato a casa un risultato positivo e l’ha meritato. I ragazzi mi sono piaciuti».
Resta un po’ d’amarezza per non aver vinto?
Per come si erano messe le cose il punto può essere interpretato positivamente. Abbiamo recuperato una partita delicata e questo è molto importante in questo momento. Se guardiamo la partita in generale possiamo dire tranquillamente che il Verona poteva anche vincere. Basta vedere i fatti. La Pro Sesto ha trovato il gol su punizione e ha costruito un’altra mezza occasione, l’Hellas ha fatto cinque o sei azioni importanti, ha recuperato in dieci contro undici, ha cercato di fare il bottino pieno nella parte finale della gara.
Una prova di grande carattere Una partita di cuore, non ci sono dubbi. È arrivato solo un pari ma questo è il premio per un gruppo di ragazzi che ha fatto capire dal primo all’ultimo minuto che voleva portare a casa il risultato. Queste sono le basi sulle quali possiamo costruire il nostro progetto.
I nuovi acquisti? cinque su sei sono scesi in campo...
Sono soddisfatto perchè sono scesi in campo con determinazione, abbiamo avuto il giusto impatto con la partita. Il Verona ha tenuto in mano la gara, i ragazzi sono andati in pressing alto, hanno costruito azioni importanti, hanno dato prova di personalità. Sono contento perchè tutti si sono messi in discussione, vecchie conoscenze nuovi arrivati.
Il gol non ci voleva...
No, perchè avevamo cominciato molto bene. La Pro Sesto si limitava a chiudere gli spazi davanti all’area di rigore ma noi potevamo passare in vantaggio già con Da Silva a metà del primo tempo. Purtroppo abbiamo preso un gol evitabile, un concorso di errori. Dopo la rete dei padroni di casa la squadra ha vacillato, è normale. Vista la posizione di classifica. Troppa la paura di perdere. Sei o sette minuti bruttini, avevo paura di incassare il secondo. Abbiamo cominciato non benissimo anche la ripresa poi siamo cresciuti e abbiamo chiuso molto bene.
Sarri ha dato fiducia a Da Silva, l’attaccante brasiliano lo ha ripagato con un gol.
Ma non penso solo al gol, quello fa sicuramente bene a lui che ritrova anche condizione psicologica, è importante per un attaccante. Ma Da Silva m’è piacuto per quello che ha fatto in tutta la partita. All’inizio del ritiro ho parlato con Da Silva, sapevo che aveva avuto dei problemi con i tifosi ma ho visto che potrebbe essere l’uomo giusto per fare questo tipo di gioco. Lui sa che deve mettersi in discussione e che prima di tutto deve chiedere scusa ai tifosi e alla città. Questo è il modo migliore per riallacciare i rapporti.
Il Verona ha tenuto in mano la gara, i ragazzi sono andati in pressing alto, hanno costruito azioni importanti, hanno dato prova di personalità



E IUNCO fa il fenomeno:
Un folletto imprendibile: da applausi
Mai così forte, nel Chievo. Novanta minuti da folletto, imprendibile, senza un attimo di sosta. Un punto di riferimento per tutti. Si conquista il rigore, offre l’assist del primo gol, finisce
sommerso dagli applausi


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